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suo consolidamento che noi potremo divenire gli attori, e non più gli spettatori, della politica mondiale. E' nel quadro di questo ordine pacifico in Europa che le due nazioni tedesche possono sperare di ottenere qualcosa di più di un semplice modus vivendi, visto che comunque il loro tradizionale antagonismo è destinato a rimanere. Su cosa dovrà dunque basarsi l'azione per il prossimo futuro? Per rispondere alla domanda è necessario sottolineare che gli interessi vitali della Repubblica Federale non possono essere valutati su scala nazionale, quanto piuttosto nell 'ambito dell'Alleanza Atlantica e della integrazione culturale, militare ed economica dell'Europa Occidentale, senza trascurare la considerazione che la RFT è nata come « culla della libertà tedesca ». Ad oggi la natura di tali interessi strategici non è mutata. Promuovendo l'integrazione della Repubblica Federale nella struttura occidentale, Adenauer ha senza dubbio agito in senso opposto alle radicate tradizioni tedesche, ma ha anche tratto ispirazione dalle lezioni della storia. Ci si potrebbe chiedere se la cdllocazione occidentale della Germania abbia in qualche modo aggravato la sua divisione. Coloro che si opponevano ad Adenauer, sia da destra che da sinistra, ritenevano e continuano a ritenere di sì. Cosa sarebbe successo tuttavia se tale integrazione non fosse mai avvenuta? Che tipo di unità sarebbe stata praticabile? Quale altro prezzo sarebbe stato ne-

cessano pagare se non la rinuncia alla libertà da parte dei tedeschi occidentali, e la fine della Repubblica Federale come Nazione indipendente? La divisione della Germania sancisce la divisione dell'Europa, e questa situazione non cambierà probabilmente per molto tempo. Il cambiamento diverrà possibile solo a patto che i tedeschi riescano a convincere i loro vicini che al centro dei loro interessi dovrebbe figurare in primo luogo « una potenza chiamata Europa » (la frase è di Henry Froment-Maurice), e, in secondo luogo, delle relazioni con l'altra sponda dell'Atlantico che siano basate sull'interdipendenza dei reciproci interessi vitali, e infine l'instaurazione di rapporti tra le due Germanie che pongano in primo piano il tema della libertà più che quello della riunificazione. La soluzione della questione tedesca non può tuttavia venire solo da Bonn o da Berlino Est. Il Generale De Gaulle una voltà affermò che si doveva « europeizzare il problema della divisione della Germania ». Pur non essendosi distinto come un grande fautore dell'Unione Europea il Generale aveva ragione. E' fondamentale che i tedeschi (così come i loro alleati) capiscano che la collocazione storica della Germania al centro dell'Europa è stata e continuerà ad essere la condizione prima della sua esistenza come entità politica, sul fondamento della libertà. 101


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