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contrasto sono tutte da indagare, anche nel rapporto tra territori, organizzazioni internazionali e Stati. Balbo è interessata alle ricadute di questi monitoraggi e valutazioni e suggerisce di creare contatti con le buone pratiche realizzate per la popolazione carcerana in alcune città italiane. Rossi risponde che sono già attivi alcuni contatti, per esempio, con il dott. Sandro Libianchi, Responsabile Ser.T. di Rebibbia. Dematteis dice che non va trascurato l'aspetto politico di questi interventi, nel senso che sono esse stesse strumenti di bio-politiche da tenere presenti. Ambesi ricorda una distinzione tradizionale all'interno della medicina, tra malattie rare e non rare. È per queste ultime che si verificano le condizioni di rilevanza sociale, in quanto malattie diffuse. Seppure la loro individuazione varia da Paese a Paese. E così variano anche le condizioni di intervento, le contromisure e gli elementi da valutare. Pontecorvo segnala l'esistenza di studi italiani sui giovani a rischio Hiv e sulle difficoltà di somministrazione delle cure. Trivellato distingue fra due tipi di intervento: quelli nei quali si ha una situazione data, immodificabile, con riguardo alla dimensione psico-sociale di contesto; e quelli con possibilità di influire sul disegno complessivo. Chiede a Rossi se il progetto illustrato rientri nella seconda categoria: se vi è spazio anche per una dimensione psico-sociale dell'intervento, infatti, la possibilità di analisi cambia significativamente rispetto alla situazione in cui si ricostruisce la sola messa in atto di specifiche politiche mediche, in assenza di altre politiche di tipo sociale. È comunque necessario monitorare attentamente il "percorso" dell'intervento, sapendo che la variabilità è un fattore centrale. Rossi risponde che nel progetto per il Camerun si tratta in effetti di aiuti di varia natura, non solo medica. In Italia, invece, solitamente si mette a disposizione il farmaco e niente di più. Coppola suggerisce un interessante spunto di indagine sul ruolo della donna in contesti simili. Il Presidente rileva che l'idea deve essere messa a punto, ed invita Rossi ad organizzare, insieme ai Soci interessati, un incontro entro l'anno, per mettere meglio a fuoco il progetto.

c) Produzione e trasformazione della conoscenza scientifica e tecnologica Il Presidente comunica che Andrea Bonaccorsi e Massimiano Bucchi, coordinatori della nuova Commissione di studio che si riunirà per la prima volta il prossimo 26 novembre, si scusano ma non è stato loro possibile essere presenti. 142


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