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fisioterapia e non solo i professionisti della Pubblica si presentano


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fisioterapia e non solo i professionisti dellaPubblica si presentano
INTERVISTA A CURA DI
Cecilia Marzotti
Direttore Responsabile del giornale il Volontario
Fisioterapia e non solo. Potrebbe essere questa, se pur riduttiva e superficiale, la fotografia di un gruppo di donne e uomini che all’interno della sede della Pubblica Assistenza in viale Mazzini mette a disposizione degli altri
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capacità, professionalità, esperienza, maestria e quel tanto di amore (non guasta mai) per rendere la dignità di una vita normale a quanti l’hanno persa per i motivi più disparati. Chi sono? Ecco i loro nomi: Filippo Carli, Rossella Marraccini, Giacomo Favilli, Marta Serpetti ed Emanuela Tammaccaro sono fisioterapisti mentre Jessica Ciano e Roberta Morello sono laureate in scienze motorie. Un unico denominatore lega i sette: la competenza an che se ciascuno ha fatto corsi di specializzazione particolari e così danno vita ad innumerevoli attività per il benessere fisico dei partecipanti. Storie diverse, le loro, pregressi differenti e città di origine a volte lontane dalla nostra, ma oggi lavorano tutti alla Pubblica Assistenza di Siena e contribuiscono a rendere l’associazione pronta a rispondere (come sempre d’altronde) agli innumerevoli e diversi bisogni della collettività.


Filippo Carli è specializzato nell’alta disabilità e nella fibromialgia. Il suo impegno è costante. Giorno, dopo giorno lo troviamo con i suoi pazienti che “non lo cambierebbero per nulla al mondo” come gli stessi affermano all’unisono. Filippo decise di fare il fisioterapista per rimanere nel mondo dello sport. Ha, infatti, prestato la propria professionalità a calciatori, atleti della pallavolo e del basket. Lui stesso, d’altronde, era un atleta. Quando gli domandiamo qual’è l’esperienza professionale che più gli è rimasta dentro afferma di non aver mai dimenticato “una signora rimasta vittima di un terribile incidente. Aveva riportato ferite e fratture devastanti. “Nessuno –dice Filippo –credeva che avrebbe potuto ricominciare a muoversi normalmente. Invece ce l’ha fatta. Ce l’abbiamo fatta”. Tornando indietro? “Non mi pento delle mie scelte. Anzi. Rifarei tutto fin dall’inizio. E lo stesso impegno lo troviamo anche in Rossella Marraccini e Giacomo Favilli. Marta Serpetti è arrivata alla Pubblica Assistenza nove mesi fa e mentre va in stampa questo numero ha già intrapreso una nuova avventura professionale all’interno della nostra Usl.“Avevo fatto il concorso –afferma Marta –ma non credevo di aver superato tutte le prove e soprattutto che mi chiamassero così presto. E invece… Mi occuperò del recupero di patologie neurologiche in età evolutiva”. Le domandiamo perché ha deciso di fare la fisioterapista e lei sorridendo ricorda che “facevo l’ultimo anno delle superiori ed entrai come volontaria alla Pubblica Assistenza. In quel periodo mi occupavo di portare anziani da casa al Campansi a fare fisioterapia. Fu allora che decisi quale sarebbe stata la mia strada. Incredibile e bellissima coincidenza per nove mesi ho lavorato proprio all’interno dell’associazione dove avevo fatto volontariato. Chissà, potrei anche ritornarci”. Emanuela e Jessica, a parte la loro giovanissima età, sono arrivate a Siena per amore. Quello che ti fa battere il cuore e poi l’essere la prima fisioterapista e l’altra laureata in scienze motorie Come Roberta Morello ha fatto loro varcare la porta della Pubblica Assistenza di viale Mazzini. Sono entusiaste e hanno intrapreso il loro “cammino” con serietà. Jessica ha sempre lavorato nel settore sportivo mentre alla Pubblica Assistenza fa attività fisica adattata. “non cambierei nulla di quello che ho fatto e il mio lavoro mi piace molto”. Emanuela racconta della sua più grande soddisfazione.“Ricordo ancora la mia prima paziente e tutto il lavoro che fu fatto per aiutarla a tornare ad una vita normale. Alla fine mi ringraziò e quel grazie ancora mi rimbomba nel cuore”. Se avete avuto la pazienza di leggere fin qui vi sarete resi conto di cosa fanno e chi sono questi professionisti. Rappresentano un’altra importante pedina nel mosaico della Pubblica Assistenza di Siena. n
