L’insostenibile leggerezza dell’essere naturali Per il mondo del gioiello una possibilità che sembra necessaria: il recupero dell’immediatezza
Back to nature, back to earth, back to the roots: slogan a parte, la tendenza di tanto design contemporaneo preme per recuperare le forme della Natura primordiale, là dove ‘primordiale’ è la linea essenziale di un semplice petalo, immagine che ci appare distante millenni, dopo le stravaganze e gli eccessi di un secolo speso formulando composizioni impossibili. Riqualificando l’immediatezza di sagome e composizioni ispirate ai disegni spontanei donatici da Madre Terra, alcuni protagonisti del design internazionale intendono far tabula rasa di logori astrattismi, partendo dalla leggerezza di un fiore, l’intramontabile perfezione di un sasso o la sagoma di un animale per riallacciare il dialogo a distanza tra committente e fruitore. Niente di nuovo, azzarderanno alcuni. A cambiare, tuttavia, pare la mentalità e dunque l’approccio a forme e materiali; con una consapevolezza che attinge tanto dalla tradizione artigiana quanto dalle possibilità produttive offerteci da un presente futuribile, il designer ‘neo-primordiale’ sfrutta i simbolismi delle pietre e loro peculiarità (trattamenti, taglio, purezza, caratura, colore, fluorescenza, saturazione) per ideare linee in cui la montatura si alleggerisce al fine di preservare un effetto minimale e più aggressivo. Una lezione sul valore della bellezza che, bypassati gli esempi di certa inevitabile retorica, riconduce a brand responsabili di un progetto stilistico ambientato in terre vergini che punta a un’immediatezza di estatica eleganza.
Sergio Figar
Eleonora Battaggia
FRANCHI
10
Vicenza Jewellery