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Quinta generazione di presse elettriche
Connubio tra la tecnologia nipponica e il design italiano, Negri Bossi ha presentato a Mecspe 2023 (la fiera tenutasi a BolognaFiere dal 29 al 31 marzo) la pressa Nova 5eT nella versione 180-H590, quinta generazione di macchine completamente elettriche, realizzate per garantire efficienza e precisione e al momento disponibili da 50 a 180 tonnellate.





Tra il corredo di caratteristiche della serie Nova 5eT rientrano i nuovi sistemi di chiusura “Flat Clamp”, che esercita un carico ridotto sulla ginocchiera, a beneficio anche della durata dello stampo, e di iniezione “Pre Pack”, che assicura compattezza e costanza della densità della massa fusa, precisione della dose di materiale iniettato e ripetibilità di produzione. La pressa è corredata anche dell’innovativo controllo Tact5 e del sistema di teleassistenza Amico.4.0 per il supporto postvendita tramite connessione WAN e la gestione della macchina in modalità Industria 4.0 (in linea con lo standard di comunicazione Euromap 77/OPC 40077).
Durante la fiera bolognese, la pressa, che trova nello stampaggio di articoli medicali, di imballaggi e di componenti tecnici i suoi campi di applicazione di elezione, era equipaggiata con uno stampo a 1+1 cavità di ADM e stampava un occhiale protettivo in policarbonato prodotto da Complastic. La macchina era inoltre munita di ausiliari Piovan e robot Sytrama, società, quest’ultima, parte del gruppo Negri Bossi.
La pressa a iniezione Nova 5eT in versione 180-H590, quinta generazione delle macchine completamente elettriche di Negri Bossi, e, nel tondino, gli occhiali protettivi in policarbonato che venivano stampati a Mecspe 2023.
• Assistenza immediata
• Possibilità di comprendere i problemi in tempo reale
• Rapida risoluzione delle problematiche tramite connessione da remoto e con il semplice utilizzo di smartphone, tablet e smart glasses

• Istruzioni rapide e chiare trasmesse sul campo ai tecnici interni o ai subappaltatori (tramite video, chat, immagini e documenti)


• Traduzione istantanea delle istruzioni fornite
• Modalità di lavoro professionale: si riducono i costi di trasferta, trasporto ed intervento
• Diminuzione del tasso di errore e migliore qualità della risoluzione del malfunzionamento
• Meno visite ripetute e maggior soddisfazione del cliente
• Ottimizzazione del processo ed innovazione nei metodi di gestione aziendale
Liontek è compatibile e abbinabile anche a impianti terzi e quindi è destinato sia a chi già possiede macchine dello stesso costruttore sia a chi utilizza sistemi di altre marche.
Il nuovo densificatore a circolo chiuso Liontek sviluppato recentemente da Tecnova consente di lavorare, in linea e non, a batch, materiale plastico post-consumo, post-industriale o proveniente da impianti di lavaggio. Il densificatore ha un ruolo fondamentale nel ciclo di lavorazione degli scarti in plastica post-consumo e post-industriale, anche considerando che oggi è sempre più difficile trovare materiale con livelli di umidità residua inferiori al 5-10%, quindi perfettamente adatto a un’immissione diretta negli estrusori. La funzione di Liontek risulta fondamentale per ridurre il livello di umidità che spesso va a compromettere la qualità del granulo, la sua lavorazione e di conseguenza le prestazioni del prodotto finale.




La macchina, oltre a completare la gamma con marchio Tecnova oggi disponibile sul mercato, si rivolge a riciclatori e trasformatori nazionali e internazionali sia che già possiedano linee dello stesso costruttore sia che utilizzino impianti di altre marche, poiché Liontek risulta compatibile e abbinabile anche a sistemi terzi presenti sul mercato. Tra le sue caratteristiche spiccano versatilità di utilizzo, controllo della produttività e del tasso di umidità attraverso uno specifico software, facilità di installazione e funzionamento.


“Oggi si ha una maggiore sensibilità verso il concetto di qualità, anche perché le condizioni iniziali della materia plastica da lavorare sono spesso pessime, soprattutto se derivanti dal post-consumo, e i materiali di scarto risultano essere molto contaminati. Dotare la propria linea con la macchina Liontek è necessario per non perdere in qualità e omogeneità della produzione. Abbiamo già in essere due importanti commesse in Messico e Belgio per le quali sono in corso i primi test”, ha commentato Marco Massaro, CEO di Tecnova.
Liontek nasce da un progetto di Antonio Massaro, attuale presidente di Tecnova, risalente al 1997, di cui in azienda esistono ancora i disegni originali, ma nel tempo abbandonato per altre priorità produttive. Ed è da tale progetto che l’azienda è partita per sviluppare il nuovo impianto. Il densificatore è disponibile in tre modelli per produzioni da 500 a 3.500 kg all’ora ed è in grado di densificare materiali con umidità fino al 20% in combinazione con sistemi di estrusione in cascata ed in funzione del tipo di materiale.