MacPlas 390 (agosto-settembre)

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SOMMARIO 13 42 10637 10 MARKETING 10 L’Editoriale di Riccardo Ampollini 13 Mercati asiatici: in evoluzione la filiera degli approvvigionamenti 19 Lieve flessione delle macchine europee a livello globale 23 Settore in positivo, ma permangono fattori di criticità 26 I settori gomma e plastica di fronte a una situazione congiunturale complessa 28 Nel 2021 rimbalza il consumo di PVC 28 Cresce la produzione di PE da risorse fossili fino al 2043, ma aumentano anche gli sforzi per una maggiore circolarità 31 PLASTICA E AMBIENTE 31 Notiziario Assorimap Aumenta il riciclo, ma con un’Italia a due velocità: i due terzi delle imprese sono al Nord 37 Additivi di origine rinnovabile: “una vita da mediano” 40 Gomma riciclata per l’alta moda 40 Il progetto Wrep arriva anche in Lazio 41 Un passo avanti verso la commercializzazione di PA a base biologica 42 MACCHINE E ATTREZZATURE 42 Stampaggio di capsule per caffè in polimeri compostabili La tecnologia al servizio dell’impegno responsabile 46 Non solo costruttori di macchine 50 Per ogni processo di trasformazione, la pressa “ad hoc” con sistemi intelligenti 55 Dammi tre parole… dimensioni, prestazioni ed efficienza 59 Soluzioni sostenibili e neutralità climatica entro il 2030 62 Estrusione di film: oltre l’eccellenza 67 Stampanti 3D pronte all’uso con i materiali compositi 70 La gamma Nova eT sempre più versatile 70 Filiale italiana rinnovata e stampaggio ad alte prestazioni al K 71 Piattaforme e automazione per lo stampaggio a iniezione 72 Stampaggio di lampade multicomponente 73 Un’eccellenza italiana nel settore della stampa 74 Chi molto pensa poco erra 78 Il segreto delle bicchieratrici che tutto il mondo ci invidia 82 Una nuova era nella collaborazione uomo-robot 85 Saldatura della plastica e calore di processo 88 Unità d’iniezione per tappi a vite tricomponente 88 Flessibile e veloce per manipolazione e imballaggio 90 Un cobot per movimentare carichi pesanti nelle applicazioni industriali 90 Efficienza energetica per consumi ridotti al tempo del caro 91 L’automazioneprezzi dei processi per sfruttare i benefici dell’Industria 4.0 92 CAD CAM con applicazioni integrate per stampisti 92 Minimo spazio, massima applicabilità 94 Comunicazione avanzata a livello di campo 94 L’evoluzione di raccolta e gestione dei dati delle prove 95 Tre telecamere sono meglio di due… 96 MATERIALI E APPLICAZIONI 96 Un futuro più leggero e sostenibile per le materie plastiche 6 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390

stesse. apertura e chiusura del vano durante la sostituzione delle batterie elastiche della guarnizione in PU espanso consentono la ripetuta Oltre a prolungare la durata delle batterie, le eccellenti prestazioni 40050. effettuata con getto ad altissima pressione, secondo la norma DIN di protezione IP 9K ed è quindi in grado di resistere a una pulizia congiuntamente da Renault e Sonderhoff/Henkel, raggiunge il grado la migrazione dei liquidi nel vano batterie. La soluzione, brevettata pressione. La guarnizione interna, invece, ha la funzione dʼimpedire applicativo Sonderhoff utilizzando un getto dʼacqua ad alta protettivo prevalentemente meccanico, testato nel laboratorio queste due guarnizioni parallele, quella esterna offre un effetto pressoché invisibile, polimerizzando a temperatura ambiente. Di schiuma crea una guarnizione continua con un punto di giunzione in due cordoni, lʼuno parallelo allʼaltro. A seguito dellʼespansione, la sottoscocca dellʼauto. La schiuma viene applicata sul bordo del vano controllata da robot sul bordo del vano batterie, posto nel della serie Fermapor K31 viene applicata dalla testa di miscelazione in automatico, una schiuma sigillante in poliuretano bicomponente assicurato dalla soluzione Sonderhoff. Nel processo dʼapplicazione di tenuta contro la polvere e lʼumidità (e quindi contro la corrosione) dei motivi di queste eccellenti prestazioni consiste nellʼelevato livello batterie installate da allora è ancora perfettamente funzionante. Uno del 10 maggio 2022, Renault riferisce che oltre il 99% di tutte le resistenza sin dal lancio sul mercato nel 2013. In un suo comunicato di Renault, hanno dimostrato la loro efficienza nei quotidiani test di Le batterie montate sulla Zoe E-Tech, il veicolo elettrico più venduto automatizzato e altamente affidabile.per schiume sigillanti adatta a un processo di produzione in serie, Sonderhoff, che comprendesse una macchina miscelatrice/dosatrice innovativa e personalizzata basata sulla dotazione tecnologica di Zoe E-Tech mirava proprio a sviluppare una soluzione completa, la produzione della guarnizione del vano batterie del modello La collaborazione fra Sonderhoff (Gruppo Henkel) e Renault per batterie assicurando al contempo una tenuta affidabile.non distruttivo e consentire così la sostituzione dellʼintero pacco permetta di aprire e chiudere in qualsiasi momento il vano in modo tuttavia la soluzione ideale consiste piuttosto in una guarnizione che sigillatura del vano batterie può prevenire questo problema, ambientali estreme, che possono incidere sulla loro durata. La Le batterie dei veicoli elettrici sono spesso esposte a condizioni

IN COPERTINAN. 390 - AGOSTO/SETTEMBRE 2022 116 123 105 Estetica, funzionalità e sostenibilità per i designer 104 Al 104 102 Il nuovo volto green di un compoundatore dall’anima 100 Roadmap to climate action: abbattute del 70% le emissioni dirette di gas serraglobaleFilm per serre multistagione con estesa resistenza ai raggi UVK 2022 con una valigia piena di… soluzioni sostenibili 106 Notiziario dei Compositi - Progetti premiati nel mondo dei compositi 109 Nuovi compositi a base di materiali biologici o riciclati 109 Innovazione e ultime tendenze nella lavorazione dei fibrorinforzati 111 ELASTICA - LA RIVISTA DI ASSOGOMMA 114 Aggiornamenti dell’ 112 Torna finalmente in presenza l’evento clou del mondo degli elastomeriArrêté francese 116 Il futuro attraverso l’innovazione 120 Presentati i risultati del progetto “ 118 Rassegna internazionale di scienza e tecnologiaVacanze Sicure 2022” 123 RUBRICHE E VARIE 123 Notiziario Uniplast e Progetti di norma 130 Corsi 129 Corsi 128 Corsi e 126 Esposizioni e 126 Il K parla anche italianoFiereConvegniCesapSBS

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7n. 390 - Agosto/Settembre 2022

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE

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4IR ed economia digitale nell’area Asean Con una popolazione di 661,9 milioni di persone, la regione Asean, che comprende Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam, rappresenta un grande mercato e soprattutto la quinta economia più grande del mondo, con un PIL totale di 3 trilioni (3000 miliardi) di dollari nel 2020, dopo Stati Uniti (20,9 trilioni di dollari), Cina Negli ultimi due anni il mondo ha subito interruzioni economiche senza precedenti (causate in parte dalle misure di contenimento della pandemia), che hanno ostacolato la mobilità e ridotto la spesa e il consumo di beni e servizi. La situazione ha messo alla prova la resilienza della filiera globale degli approvvigionamenti, poiché ha inevitabilmente provocato uno shock della domanda e dell’offerta

er attutire l’impatto economico della pandemia si è resa necessaria una differenziazione fra domanda e offerta, al fine di facilitare l’ottenimento di materie prime e componenti essenziali, nonché una distribuzione più rapida dei prodotti finiti e l’accesso ai mercati del lavoro qualificato, o agli impianti produttivi. I produttori di tutto il mondo hanno localizzato o regionalizzato la propria produzione per ridurre (o addirittura eliminare) la loro dipendenza da fonti percepite come rischiose.

P

Da quest’anno le importazioni e le esportazioni del paese sono riuscite a riprendersi con partner commerciali come l’area Asean (19,7%), la UE (19,1%) e gli USA (20,2%), mentre il commercio con i colleghi di Asia Orientale, Giappone e Corea del Sud è aumenta-

Con la riduzione degli effetti della pandemia e la riapertura di più paesi, i produttori devono ora affrontare nuove sfide, come i prezzi elevati delle materie prime e dell’energia, gli ostacoli logistici e l’inflazione, soddisfacendo al contempo le richieste di basso costo dei consumatori e rimanendo coerenti con i progressi tecnologici per raggiungere prontamente la redditività economica. Inoltre, la digitalizzazione continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nel mantenere l’efficienza della produzione e della distribuzione e nel colmare il divario in termini di forza lavoro.

to rispettivamente del 9,4% e del 18,4%. Per le aziende manifatturiere che operano nel mercato globale, l’iniziativa “China Plus One” offre l’opportunità di attingere all’infrastruttura industriale in evoluzione nel sud-est asiatico per migliorare la resilienza della filiera di approvvigionamento.

13n. 390 - Agosto/Settembre 2022

La Cina, seconda economia al mondo, è al centro della catena del valore globale grazie al suo vasto mercato, all’ampia filiera d’approvvigionamento, ai grandi ed efficienti porti e alle reti di trasporto. Nonostante sia pure uno dei principali partner commerciali di Stati Uniti, Europa e Asia, recentemente la Cina è stata ostacolata dall’epidemia di Covid-19, dai debiti e dalla recessione immobiliare. La sua espansione dovrebbe aver raggiunto l’8% nel 2021, prima di rallentare al 5,1% nel 2022. Tuttavia, con la stabilizzazione dei mercati, si prevede che la crescita riprenderà entro il 2023.

14 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 | MARKETING

Dal 19 al 26 ottobre di quest’anno, la fiera K di Düsseldorf sarà ancora una volta la più importante piattaforma informativa e commerciale per l’industria mondiale delle materie plastiche e della gomma. In nessun altro evento di settore il doved’internazionalitàlivelloècosìaltocomeaDüsseldorf,siscambierannodatieopinionianchesuitrendeconomicidell’areaAsean

Riciclo: aumentare il recupero del valore delle materie plastiche Secondo un rapporto della Banca Mondiale sul flusso della plastica nel sud-est asiatico, in Malesia, Filippine e Thailandia, meno del 25% dei materiali plastici disponibili per il riciclo vie ne effettivamente riciclato, mentre oltre il 75% del valore delle plastiche viene perduto, pari a 6 miliardi di dollari all’anno. Ciò è dovuto a una gestione impropria dei rifiuti e a uno scarso riciclo degli articoli monouso in plastica.

Economia circolare: sostenibilità “dalla culla alla culla”

La produzione di nuovi prodotti da materiali vergini può gene rare 22,8 miliardi di t/anno di emissioni. Le strategie di econo mia circolare possono quasi raddoppiare la quantità di materiali riutilizzati, dall’8,6% al 17%, limitando l’uso di materiali vergini. Tuttavia, l’economia circolare non è stata ancora davvero appli cata, perché la percentuale di prodotti e materiali che vengo no riutilizzati è in diminuzione, mentre le emissioni di CO2 de rivanti dall’estrazione e dalla lavorazione di risorse naturali (che rappresentano all’incirca la metà di tutte le emissioni di gas a effetto serra) sono in aumento. Si prevede che entro il 2050 la domanda di materie prime raddoppierà. La regione Asean, che ha appena iniziato ad adottare l’econo mia circolare, sta già affrontando l’esaurimento delle risorse, il consumo insostenibile di materie prime, i difetti nelle filiere le gate al valore dei prodotti e il cambiamento climatico… e tutto ciò sta naturalmente influenzando la crescita economica della regione, che è pure afflitta dalle conseguenze di una cattiva ge stione dei rifiuti. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite sulla gestione dei rifiuti nell’Asean, questa regione genera una pro duzione pro-capite di 1,14 kg/giorno di rifiuti solidi urbani (RSU).

Visto che digitalizzazione e robotica hanno aiutato le aziende a produrre nonostante la pandemia, l’adozione della tecnologia digitale è divenuta indispensabileormai

L’Indonesia produce la maggior parte dei rifiuti urbani, generan do 64 milioni di t/anno, mentre la Thailandia ne produce circa 26,8 milioni e il Vietnam circa 22 milioni.

(14,7 trilioni), Giappone (5 trilioni) e Germania (3,8 trilioni di dolla ri). Durante la pandemia, la regione si è mobilitata per sostenere le rigorose misure di contenimento e per dare una risposta eco nomica efficiente. Anche il commercio è stato influenzato dalla pandemia, con importazioni ed esportazioni in calo dell’8% nel 2020 rispetto all’anno precedente. Nel 2022, per dare inizio alla ripresa economica post pandemia, l’Asean dovrebbe prendere in considerazione l’adozione di mi sure più ardite nei confronti dei centri di produzione, delle infra strutture ecologiche, degli investimenti digitali, della riqualifica zione dei talenti e delle industrie alimentari di alto valore. Visto che la digitalizzazione ha aiutato le aziende a continuare le ope razioni, nonostante le transazioni contactless, l’adozione della tecnologia digitale è divenuta ormai indispensabile. A partire da quest’anno, il Covid-19 ha accelerato il passaggio alla tecnologia digitale anche in questa regione, dimostrando di essere un fattore critico dell’attività economica durante la pan demia. A tal fine, l’Asean Comprehensive Recovery Framework (ACRF) - la strategia d’uscita dalla pandemia lanciata al 37° ver tice dell’Asean nel novembre 2020 - ha giocato un ruolo decisivo per la transizione digitale. Consentire la quarta rivoluzione indu striale (4IR) può infatti aumentare la competitività della regione accrescendo l’innovazione, spostando le cosiddette “catene del valore”, creando posti di lavoro con migliori capacità e compe tenze, riducendo i requisiti di capitale e aumentando la persona lizzazione del prodotto. Nel 2010 la base di utenti Internet dell’Asean rappresentava il 6% di tutti gli utenti del mondo. Nel 2021 il numero è salito a 440 milioni, rappresentando il 75% dell’intera popolazione del la regione, inclusi 40 milioni d’utenti che nel 2021 si sono con nessi a Internet per la prima volta. Anche i consumatori digitali dell’Asean sono cresciuti di ulteriori 60 milioni, dai 350 milioni che erano all’inizio della pandemia. Inoltre, l’enfasi posta sul le moderne tecnologie produttive e sui settori dei servizi della “new economy” fa ben sperare in una crescita della sua econo mia digitale. Si stima che nei sei maggiori mercati dell’Asean (Indonesia, Ma lesia, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam) l’economia di gitale raggiungerà i 309 miliardi di dollari entro il 2025, rispetto ai 32 miliardi del 2015, e collettivamente, dovrebbe raggiungere quella degli Stati Uniti di 1 trilione di dollari entro il 2030.

Secondo il World Economic Forum, nel 2019 sono stati estrat ti e lavorati materiali per oltre 92 miliardi di tonnellate, che rap presentano circa la metà delle emissioni globali di carbonio. Gli sforzi per ridurre tali emissioni sono ovviamente ostacolati da una società dei consumi improntata sull’usa e getta. Attuare un’economia circolare che sia riparatrice e rigenerativa grazie a una differente progettazione, che renda efficiente l’uso di mate riali ed energia, riducendo gli sprechi e utilizzando in modo so stenibile le risorse naturali, potrebbe portare a benefici econo mici fino a 4,5 trilioni di dollari entro il 2030.

SingaporeNTU

Gli scienziati della Nanyang Technological University di Singapore hanno sviluppato una nuova tecnica che si basa sulla pirolisi per convertire i rifiuti plastici in idrogeno

uno studio nazionale della Banca Mondiale che ha pre so in considerazione le materie plastiche più prodotte e utiliz zate, la Malesia perde l’81% del valore di polimeri quali PET, PP, HDPE ed LDPE, riciclabili e utilizzati principalmente per gli im ballaggi monouso. Nel frattempo, il PVC, ampiamente utilizzato in edilizia, presenta una più lunga vita in servizio (fino a 20 anni) e viene trattato generalmente come rifiuto da costruzione e de molizione (C&D), quindi con una migliore gestione finale. In tutta risposta, la Malesia ha sviluppato la roadmap “Towards Zero Single-Use Plastics 2018-2030”: un quadro strategico com pleto per regolamentare l’uso degli articoli usa e getta in pla stica e aumentare la diffusione dei prodotti biodegradabili e compostabili, inclusi i dispositivi medici monouso e i prodotti di largo consumo. Applicherà inoltre una tassa federale sull’in quinamento ai produttori di manufatti in plastica, che dovrebbe essere applicata nel 2022; verranno infine stanziati più finanzia menti per l’attività di ricerca, diretti allo sviluppo di prodotti eco logici alternativi. Le Filippine, che sono responsabili di circa 0,75 milioni di t/anno di plastica mal gestita, che finisce purtroppo nell’oceano, stan no lavorando per aumentare il tasso di riciclo, pari attualmente al 22%. Con il 78% del valore non recuperato dei materiali, l’e conomia del paese perde circa 790-890 milioni di dollari all’an no. Nel 2019 è stato riciclato solo il 28%, ovvero 292000 t degli 1,1 milioni di t/anno di resine chiave immesse sul mercato, tra cui: PET, PP, HDPE ed LLDPE/LDPE. Escludendo le applicazioni tessili, il PET presenta il più alto tasso di riciclo nell’ambito degli imballaggi, pari al 45%. Nel frattempo, LDPE ed LLDPE, utilizzati in un’ampia varietà di applicazioni, sono quelli meno raccolti e riciclati, perché hanno cicli d’utilizzo più lunghi (per esempio in edilizia, automotive ed E&E), che ne rendono difficile la raccolta. D’altro canto, il merca to delle plastiche post consumo, come quelle provenienti dalle bottiglie in PET, ha incoraggiato la raccolta e il riciclo.

15n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS

La Malesia, che ospita circa 1300 produttori di articoli in plasti ca, è caratterizzata da un basso tasso di riciclo dovuto all’atten zione che la sua industria ripone solo su materiali come le botti glie in PET trasparenti, che sono facili da raccogliere e hanno un valore elevato. Una grande quantità di rifiuti, come imballaggi alimentari, prodotti in polistirene e cannucce, non viene riciclata a causa della mancanza di un’adeguata tecnologia e di una red ditività poco attraente. Inoltre, manca la domanda locale di plastica riciclata poiché i prezzi globali del petrolio (che influiscono su quelli della plasti ca vergine) sono rimasti instabili. La plastica riciclata dev’essere del 15-30% più economica delle resine vergini per essere com Secondopetitiva.

Per colmare il divario di riciclo devono essere superati diver si ostacoli, compresi gli elevati costi logistici, che impediscono ai riciclatori di rifornirsi di materie prime a livello locale, e i co sti energetici, che sono fino al 67% superiori rispetto a quelli di paesi come Thailandia e Vietnam, riducendo la redditività per la maggior parte dei riciclatori che utilizzano sistemi a bassa effi cienza. All’ordine del giorno ci sono anche: il riciclo di materiale misto, che contiene un’alta percentuale di plastica di basso valo re e difficile da riciclare; la mancanza di incentivi che consentano d’investire in meccanismi di riciclo più efficienti; l’incapacità dei riciclatori di soddisfare la domanda del mercato a livello di qua lità e di scala; i prezzi del petrolio. Nel frattempo, la Thailandia, che possiede il più grande setto re petrolchimico dell’Asean (il 16° al mondo) e un’industria del la plastica che rappresentava il 6,1% del suo PIL nel 2019, si sta concentrando sulla gestione dei rifiuti plastici come parte dei suoi sforzi per rafforzare il commercio. Nel 2018 ha consumato 3,49 milioni di t di plastica, di cui il 42% utilizzato per l’imbal laggio e solo il 17,6% riciclato: 616000 t di resine chiave come PET, HDPE/LDPE e PP, con una perdita di valore del materiale dell’87%, pari a circa 4 miliardi di dollari. Tra i diversi tipi di poli meri, il PET ha il più alto tasso di riciclo (46%). La roadmap nazionale thailandese per la gestione dei rifiuti mira a riciclare tutti i materiali plastici entro il 2030 aumentan do l’efficienza della raccolta e dello smistamento dei rifiuti pla stici post consumo, così come le capacità di riciclo meccanico e chimico. Definisce inoltre obiettivi sul contenuto di riciclato in tutte le principali applicazioni finali e standard di “progettazio ne per il riciclo”. Mix di HDPE riciclato in svoltasidellaall’ultimaesposizioneedizionefieraK,nel2019

iStock-carbontrust.com

In stretta collaborazione con enti locali e internazionali e con il supporto del Carbon Trust, il programma Asean LCEP (Low Carbon Energy Programme) mira ad aiutare i paesi del sud-est asiatico a sfruttare i vantaggi derivanti dall’utilizzo di energia a basse emissioni di carbonio deldal’esperienzasfruttandoaccumulatatecniciedespertiRegnoUnito

Nonostante i recenti sviluppi e la riduzione del costo delle tecno logie per le energie rinnovabili, alcuni paesi asiatici dipendono ancora dal carbone e dai combustibili fossili per la produzione d’energia. Secondo un rapporto della Carbon Tracker Initiative, Cina, India, Indonesia, Giappone e Vietnam stanno costruendo più di 600 nuove unità a carbone con una capacità complessiva di oltre 300 GW, che rappresentano l’80% delle nuove centrali elettriche a carbone del mondo. D’altro canto, il carbone abbon da nella regione Asean e l’Indonesia è il più grande esportatore di tutta l’Asia.

Veicoli elettrici: guidando verso un futuro a zero emissioni Il settore dei trasporti, che rappresenta oltre il 25% delle emis sioni globali di gas a effetto serra e circa la metà del consumo mondiale di petrolio, sta intensificando i suoi sforzi per affron tare il riscaldamento globale. Le case automobilistiche di tutto il mondo stanno unendo le loro forze per decarbonizzare il setto re dei trasporti, il che potrebbe comportare una riduzione di 2,6 giga tonnellate di CO2 all’anno entro il 2030.

La strada più giusta da percorrere sembrerebbe quella che pre vede la transizione dai veicoli a combustione interna (ICV, a benzina o diesel) verso quelli ibridi-elettrici (HEV), ibridi-elettri ci plug-in (PHEV), elettrici a batteria (BEV) o a celle a combusti bile (FCV). Ma si tratta davvero di una soluzione più rispettosa Finchédell’ambiente?l’energia non rinnovabile verrà utilizzata in molti paesi, inclusi quelli asiatici, i veicoli elettrici non saranno in grado di mantenere la promessa di uno zero netto delle emissioni. Ma, secondo uno studio delle università di Exeter, Nijmegen e Cam bridge, nonostante la produzione d’energia utilizzi ancora una quantità significativa di combustibili fossili, i veicoli elettrici pos sono comunque aiutare a ridurre le emissioni di carbonio. Tale studio ha rilevato che le emissioni medie delle auto elettriche durante il loro ciclo di vita sono fino al 70% inferiori rispetto a quelle delle auto a benzina in Svezia e Francia, dove l’elettricità deriva principalmente da energie rinnovabili e nucleare, e circa il 30% in meno nel Regno Unito. Inoltre, se un’auto su due fosse elettrica entro il 2050, le emissioni globali di CO2 potrebbero es sere ridotte fino a 1,5 giga t/anno.

Il carbone occupa ancora un ruolo fondamentale nel mix di pro duzione d’energia elettrica di Indonesia, Vietnam e Filippine. Tuttavia, tutti e tre i paesi si sono impegnati a “decarbonizzare la propria energia” e migliorare le infrastrutture per le energie rinnovabili, insieme ad altri paesi asiatici quali: Singapore, Corea del Sud e Giappone.

16 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 | MARKETING

Il sud-est asiatico, che ospita cinque importanti case automobi listiche in Thailandia, Indonesia, Malesia, Vietnam e Filippine, in tende comunque accelerare il raggiungimento dei suoi obiettivi relativi ai veicoli elettrici. Entro il 2025, la Thailandia intende pro durre 250 mila veicoli elettrici, 3000 autobus pubblici elettrici e 53000 moto elettriche. Anche l’Indonesia, il più grande mercato automobilistico dell’A sean (32% del mercato regionale), ha dato priorità al settore dei veicoli elettrici, garantendone tra l’altro la proprietà per il 100% alle società straniere. La sua tabella di marcia da 17 miliardi di dollari mira a raggiungere l’utilizzo di 2,1 milioni di moto elet triche e di 400 mila auto elettriche (il 20% delle quali sarà pro dotto localmente entro il 2025). Il paese è avvantaggiato dalla più grande produzione al mondo di nichel (72 milioni di t, pari al 52% delle riserve mondiali), che viene utilizzato nella produzio ne di batterie agli ioni di litio. La Malesia si sta invece concentrando sull’aumento della pro duzione d’energia pulita per incoraggiare l’adozione dei veicoli elettrici su ampia scala. Intende raggiungere una quota d’ener gia rinnovabile del 25% entro il 2025. La roadmap del Vietnam è stata sviluppata in più fasi, con la seconda fase (periodo 20302040) dedicata allo sviluppo e alla produzione di 3,5 milioni di veicoli elettrici e la terza fase (2040-2050) atta a incrementare la produzione a 4-4,5 milioni di HEV. Così, in linea con il suo impegno per raggiungere emissioni zero entro il 2060, anche la Cina, il più grande produttore di veicoli al mondo e il paese con le maggiori vendite di mezzi elettrici, ha de ciso di arrestare la vendita di nuove auto alimentate a gas entro il 2035 e di concentrarsi sulla produzione di HEV, PHEV ed FCV. La transizione dai veicoli a combustione interna a quelli sembrerebbeibridi-elettricilastradapiùgiustadapercorrereperridurreleemissionidicarbonionelcampodeitrasporti

Energie rinnovabili per un’economia a basse emissioni L’urbanizzazione e l’industrializzazione crescenti, così come la ripresa economica post pandemia, richiedono un approvvigio namento energetico stabile. L’Asia ha però un’impronta di car bonio di 19 miliardi di tonnellate equivalenti di CO2 all’anno, pari al 53% delle emissioni globali. Nel 2020 la sola Cina ha prodotto 10,67 miliardi di t eq di CO2, mentre l’India ne ha prodotte 2,44 miliardi. All’interno della regione Asean, il Brunei ha il maggiore contributo annuo di emissioni pro-capite, con 23,22 t eq di CO2, seguito dalla Malesia con 8,42 t, mentre le Filippine hanno regi strato 1,4 t. Il settore energetico è responsabile di circa tre quarti delle emis sioni che hanno accelerato la temperatura media globale di 1,1°C dall’era preindustriale. La spinta alla decarbonizzazione di tale settore comporta un radicale allontanamento dai combu stibili fossili, verso fonti di energia rinnovabile (geotermica, idro elettrica, solare, eolica e da biomassa).

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Source: VDMA / Federal Statistical Office

Change over previous year 2019/2018 2020/2019 2021/2020 2.2 % 4.9% 12.9% m 2018:€ 35,971 2019: 34,193 2020: 38,597

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Change over previous year 2019/2018 2020/2019 2021/2020 2.2 % 4.9% 12.9% m 2018:€ 35,971 2019: 34,193 2020: 38,597 Source: VDMA / Federal Statistical Office

2016 34948 40,8 32,3 21,3 7,7 7,0 4,7 2017 36312 42,0 30,6 21,3 8,1 7,1 4,7 2018 36795 42,3 31,1 21,5 7,8 7,1 3,9 2019 35971 43,9 31,1 21,7 7,8 6,6 4,6 2020 34193 40,9 34,4 20,4 7,0 7,0 4,1 2021 38597 40,0 35,0 19,6 7,1 6,7 4,1 €

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I dati del settore La seconda Indagine statistica nazionale, svolta dal Centro Studi Mecs-Amaplast, ha restituito i dati emersi dal monitoraggio di circa 400 aziende italiane costruttrici di macchine, attrezzature e stampi per plastica e gomma, che danno lavoro a oltre 13900 addetti e che nel 2021 hanno generato un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro, in crescita di dodici punti percentuali sul 2020. La quota export media si attesta al 72%, con punte dell’82% per le aziende di maggiori dimensioni. E sono Nel corso dell’assemblea annuale di Amaplast, il presidente Dario Previero ha illustrato dell’industria italiana delle macchine e delle attrezzature per la lavorazione plastica e gomma, confermando inoltre l’efficacia della sinergia associativa tra Acimac Ucima foto, destra: il presidente di Amaplast Previero, MariodirettoreMaggiani il MassimovicepresidenteMargaglione

23n. 390 - Agosto/Settembre 2022

L’annuale assemblea dei soci Amaplast - l’associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa circa 170 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gommasi è svolta quest’anno presso Villa Borromeo, a Cassano d’Adda, lo scorso giovedì 7 Nellaluglio.sua relazione, il presidente Dario Previero ha illustrato l’andamento dell’industria italiana delle macchine per plastica e gomma, commentando i risultati emersi dalla seconda edizione dell’Indagine statistica nazionale, svolta del Centro Studi Mecs-Amaplast. Una domanda interna molto vivace - sostenuta dagli incentivi 4.0 - e il buon andamento delle esportazioni, soprattutto verso il mercato nordamericano, hanno consentito di recuperare ampiamente i livelli pre-Covid e le aziende si dichiarano moderatamente fiduciose anche per l’anno in corso. Naturalmente, però, l’entità e il consolidamento del rimbalzo sono condizionati dagli ormai ben noti fattori negativi che caratterizzano la realtà economica, al di là della fisiologica normalizzazione della curva domanda-offerta, dopo i picchi che hanno seguito la crisi Covid-19: l’incremento dei costi di materie prime ed energia, ma soprattutto la difficile reperibilità di componentistica, l’aumento delle tariffe dei trasporti e le tensioni internazionali, nonché le incertezze dovute al ripresentarsi delle ondate pandemiche.

e

l’andamento

Sono proprio questi i temi chiave che il presidente Previero ha ricordato nel suo discorso, sottolineando come sia ormai imprescindibile per le aziende sapersi adattare rapidamente al contesto globale, caratterizzato da un susseguirsi di eventi dirompenti: l’emergenza sembra essere ormai diventata la nuova normalità. Dario Previero ha quindi confermato l’efficacia della sinergia associativa con Acimac (Associazione costruttori italiani macchine e attrezzature per ceramica) e Ucima (Unione costruttori italiani macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), che ha consentito di condividere e mettere a disposizione delle aziende associate una serie di servizi sempre più aggiornati e su misura, per supportarle nella loro attività quotidiana. L’assise ha ospitato anche una sessione di votazioni, con l’elezione dei nove componenti del consiglio generale Amaplast per il periodo 2022-2024: Alessandro Balzanelli (FB Balzanelli), Michele Bandera (Costruzioni Meccaniche Luigi Bandera), Gianfranco Cattapan (Plastic Systems, Gruppo Pegaso Industries), Maria Grazia Colombo (BFM), Giovanna Franceschetti (Gefran), Gianni Luoni (Elba), Fabiola Plebani (Mast), Barbara Ulcelli (IMG) e Corrado Zanga (Uniloy Italia).

di

Amaplast,

DI STEFANIA ARIOLI In

da

Dario

il

e

Dal punto di vista territoriale, la maggior parte delle aziende (il 52% circa) è localiz zata in Lombardia e in primo luogo nelle province di Varese, Milano e Brescia; se gue l’Emilia-Romagna con il 15%, il Vene to con il 13% e il Piemonte con il 9%.

Un momento della tavola rotonda finale, moderata da Giuseppe De Filippi, vicedirettore del TG5 (primo da sinistra), e con gli interventi di: Marco Fortis (direttore e vicepresidente di Fondazione Edison), Paolo Quaini (partner di Intellera Consulting), Alberto Castelli (AD di Kairos Partners Sgr) e Guido Brera (direttore investimenti e cofondatore di Kairos Partners Sgr), collegato in remoto via web Dopo il rinvio al 2023 della storica manifestazione Plast, l’ente organizzatore Promaplast ha deciso di dare il via alla prima edizione di Greenplast (Fiera Milano, 3-6 maggio 2022), mostraconvegno dedicata a sostenibilità ambientale, efficientamento energetico, recupero-riciclo-riuso ed economia circolare

proprio le imprese che rientrano nella classe di fatturato oltre i 50 milioni (meno del 5% del totale) a contribuire in misura preponderante al fatturato (oltre il 38% di quello complessivo).

24 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 | MARKETING

In linea con quanto emerso dalla prece dente indagine, tra le macrocategorie di macchinari, quella degli estrusori ha realizzato la quota preponderante del la produzione complessiva, con il 19% del totale; a seguire, gli ausiliari con il 14%, le macchine a iniezione con l’11% e gli stampi/filiere per plastica, con poco meno dell’8%.

Per ciò che concerne i settori clienti dei costruttori di macchinari, l’imballaggio si conferma al primo posto, rappresen tando il 41% del totale (27% alimentare e 14% non food), seguito dall’automotive con il 18% e dall’edilizia (10%), solo per ci tare gli sbocchi di maggiore rilievo. Merita un cenno anche il segmento del medicale che, seppur con una quota sul totale piut tosto limitata (5%, comunque un punto in più rispetto al 2020), ha determinato un incremento di fatturato del 38% per le aziende fornitrici.

Le fiere Il direttore di Amaplast, Mario Maggiani, ha quindi ricordato che la prima edizione della mostra-convegno Greenplast ha ri scosso particolare successo e gradimen to da parte delle 170 aziende espositrici partecipanti, alla luce del considerevole numero di visitatori (oltre 20 mila, da 55 paesi) e della professionalità dei buyer presenti tra gli stand. La mostra ha ospitato la terza edizio ne del forum “Packaging Speaks Green” sponsorizzato da Amaplast e Ucima, de dicato allo sviluppo della cultura della so stenibilità e dell’economia circolare nel settore dell’imballaggio e della plastica, che ha registrato più di 400 partecipanti. La prossima edizione di Greenplast è già stata programmata dal 27 al 30 maggio 2025, nuovamente con la formula “The Innovation Alliance”. Nel frattempo, è stata avviata la macchina organizzativa di Plast: la 19a edizione della fiera spe cializzata milanese si svolgerà dal 5 all’8 settembre 2023 e sono già 30 mila i metri quadri confermati dagli oltre 600 esposi tori sinora Parallelamente,iscritti.si va ridefinendo il calen dario fieristico internazionale di settore e Amaplast ha un fitto programma di par tecipazioni in tutti i quadranti geografici, coordinando la collettiva italiana, anche in collaborazione con ICE-Agenzia, op pure con il proprio stand istituzionale. In primo piano vi è certamente l’appun tamento di ottobre a Düsseldorf per il K, a cui parteciperanno quasi 400 aziende italiane. La tavola rotonda finale Al termine dell’assemblea Amaplast, si è svolta la tavola rotonda dal titolo “Ener gia, Ambiente, Finanza: il nuovo paradig ma”, moderata da Giuseppe De Filippi, vi cedirettore del TG5, e con gli interventi di: Marco Fortis, direttore e vicepresidente di Fondazione Edison; Guido Brera, direttore investimenti e cofondatore di Kairos Par tners Sgr; Alberto Castelli, amministrato re delegato di Kairos Partners Sgr; Paolo Quaini, partner di Intellera Consulting. Dal canto suo, Fortis ha evidenziato i punti di forza del manifatturiero italia no, ma anche le criticità che caratteriz zano l’attuale contesto. Negli ultimi anni, l’industria del nostro Paese ha raggiunto equilibrio e guadagnato forza e la nostra economia si è rivelata sorprendentemen te solida anche di fronte agli eventi più destabilizzanti, mantenendo indici mi gliori di quelli di molti concorrenti euro pei… ma non solo. Guido Brera ha proposto una riflessio ne sul vero significato del paradigma ESG (Environment, Social, Governance), sot tolineando come non esistano settori tossici in assoluto. Determinante è il com portamento tenuto sul mercato; anche i segmenti maggiormente sotto la lente d’in grandimento possono avere comporta menti virtuosi, nel pieno rispetto dei criteri ESG. Alberto Castelli ha invece richiamato l’attenzione sul fatto che ormai la finanza sostenibile è considerata un “must” e che tutti i fondi d’investimento adottano una policy di valutazione della sostenibilità. Le aziende devono quindi percepirla come un’opportunità di busines. Infine, Paolo Quaini ha delineato il trend del costo dell’energia, ipotizzando che gli attuali livelli possano mantenersi an cora per qualche anno. Di conseguenza, l’unica via per le imprese per non perde re competitività è quella di adottare solu zioni sostenibili; in particolare, i costrut tori di macchine dovrebbero proporre tecnologie che consentano di diversifica re gli input energetici. Chi adotta un ap proccio ESG è in grado d’individuare pri ma degli altri rischi e opportunità.

Al quadro riferito al 2021 si aggiungono gli indicatori relativi al primo trimestre 2022, che descrivono un andamento ancora positivo: infatti, rispetto allo stesso perio do del 2021, gli ordini risultano in aumen to del 10%, il fatturato del 16%, l’export del 13% e l’import del 9%. Anche le attese per il secondo trimestre sono improntate a un certo ottimismo, almeno per quanto riguarda la consistenza delle commesse in entrata, stimate in ulteriore aumento, nell’ordine del 6-7%. Le diverse incognite e criticità che si susseguono e si sovrap pongono da diversi mesi preoccupano non poco gli imprenditori che, pur rima nendo fiduciosi, si attendono un bilancio 2022 ancora positivo ma meno brillante rispetto al 2021.

stand: 15 C 57

Agosto/Settembre 2022 - n. 390

Il Centro Studi Confindustria ha infatti evidenziato i temi di maggiore importanza per le imprese e le filiere industriali italiane, facendo luce sulle criticità che stanno attraversando in termini di costi dell’energia, carenza di materie prime e problemi logistici, dovuti principalmente al conflitto in corso in Ucraina, dopo due anni di pandemia.

piano non solo nelle filiere industriali strategiche del nostro Paese, ma anche in quelle internazionali”, ha commentato Marco Do, presidente di Federazione Gomma Plastica. “È però evidente che il quadro della situazione presentato dal Centro Studi Confindustria ci preoccupa molto: settori importanti e solidi come i nostri si trovano ad affrontare una situazione che non vedevamo da decenni e che può portare a conseguenze pesanti sulla marginalità dei due comparti”.

“La Federazione Gomma Plastica ha intrapreso con coraggio la strada del cambiamento, tenendo saldi i propri valori e accelerando il passo in risposta alle trasformazioni recenti del contesto economico, sociale e attuale”, ha sottolineato Alberto Marenghi, vicepresidente di Confindustria con delega a Organizzazione, Sviluppo e Marketing. “Un approccio che si lega anche a un’attenzione crescente ai temi del marketing e della comunicazione. I risultati sono tangibili: aver saputo insistere su alcuni temi di primo piano per Presentato a Milano, durante l’assemblea pubblica di Federazione Gomma Plastica, l’andamento dei comparti gomma e materie plastiche nel contesto economico nazionale e internazionale

Lanxess

“Nonostante le difficoltà, i settori della gomma e della plastica continuano a svolgere un ruolo di primo piano non solo nelle filiere industriali strategiche del nostro Paese, ma anche in quelle internazionali”, ha dichiarato il presidente di Federazione Gomma Plastica, Marco Do 26

Si è riunita il 23 giugno 2022, presso Palazzo Turati a Milano, la prima assemblea pubblica a un anno dall’insediamento dei nuovi vertici di Federazione Gomma Plastica, l’organizzazione di categoria in ambito confindustriale che rappresenta gli interessi delle aziende della gomma, dei cavi elettrici e delle imprese trasformatrici di materie Dalleplastiche.rilevazioni del Centro Studi Confindustria emergono forti preoccupazioni sui costi dell’energia e su quelli delle materie prime. Più che raddoppiata risulta l’incidenza di questi costi sul totale di quelli di produzione nei settori della gomma e della plastica (+105%). Questi rincari sono dovuti al contesto internazionale e rischiano di mettere in seria difficoltà due comparti che sino a oggi si sono mostrati solidi, impiegando oltre 140 mila addetti e raggiungendo nel 2021 un fatturato complessivo di oltre 23 miliardi di euro, ossia l’1,3% del PIL italiano (fonte: Analisi Plastic Consult e Assogomma, 2021). “Nonostante le difficoltà legate all’aumento dei costi energetici e alla crescente complessità di reperimento delle materie prime, oltre che ai gravi problemi logistici dovuti al difficilissimo contesto internazionale, i settori della gomma e della plastica continuano a svolgere un ruolo di primo

“Il nostro settore stava per sollevarsi dalla crisi legata alla pandemia”, ha aggiunto il presidente di Unionplast, Marco Bergaglio, “ma i rincari di energia e materie prime hanno proiettato una lunga ombra sulle prospettive di ripresa, a cui si aggiunge la temuta partenza della plastic tax nel 2023” “La LivioAssogomma,il(-2%)”,trimestrefrenatanelaumentatadelladell’industriaproduzioneitalianagommaèdel19%2021,maèinnelprimo2022haaffermatopresidentediBeghini

le imprese - come la plastic tax, introdot ta nel 2019 e più volte rinviata per merito dell’azione incisiva di Confindustria e del la Federazione - e aver proposto soluzioni di medio e lungo periodo per attutire l’im patto del caro-energia. La Federazione è riuscita a trasferire all’esterno in modo chiaro il valore di essere network: lo con fermano le 23 nuove acquisizioni regi strate nel 2021 e la crescita del 4% della base associativa. Risultati ancora più im portanti perché raggiunti nella fase com plessa che ancora stiamo attraversando”. Le dichiarazioni dei presidenti di Assogomma e Unionplast “La produzione dell’industria italiana della gomma è aumentata del 19% nel 2021, riportandosi quasi ai livelli del 2019, ma è in frenata nel primo trimestre 2022 (-2%)”, ha affermato il presidente di Asso gomma, Livio Beghini. “La redditività si è nettamente ridotta. Tutto ciò è dovuto ad aumenti generalizzati dei costi delle ma terie prime, dei noli e dei trasporti, a cui si sono sommati quelli del tutto imprevisti dei prodotti energetici. Da ultimo, il con flitto bellico che, oltre a produrre generali effetti depressivi, per la nostra industria assume una connotazione particolare, vi sto che importiamo da quelle aree circa il 40% di alcune materie prime strategi che come il carbon black e il cord metal lico. Quest’ultimo, da giugno, è addirittu ra sottoposto a divieto d’importazione in UE. Le difficoltà di adeguare le nostre condizioni economiche agli aumenti dei costi, unitamente alla mancata disponi bilità di materiali, potrebbero tradursi, in prospettiva, in fermi produttivi”.

“Il nostro settore”, ha dichiarato infine il presidente di Unionplast, Marco Berga glio, “stava per sollevarsi dalla crisi lega ta alla pandemia, ma i rincari di energia e materie prime hanno proiettato una lun ga ombra sulle prospettive di ripresa del comparto, a cui si aggiunge la temutis sima partenza della plastic tax nel 2023, con tutti i dubbi mai risolti che si porta dietro. Tassa che non comporterà alcun investimento per il settore e, in partico lare, per l’economia circolare, creando al contrario un’ulteriore contrazione del mercato e un trasferimento del costo sul consumatore finale. Le misure alternative esistono”.

27n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS

4. Picco nella produzione di PE vergine da fonti fossili. Vi potrebbe essere un picco nella produzione di PE vergine d’origine fossile a seguito dell’adozione su larga scala di adeguate tecnologie di riciclo chimico. In sintesi, secondo lo scenario di base, non vi sarà alcun picco nella domanda di PE da fonti fossili da oggi fino al 2050. Il secondo scenario presuppone invece uno sviluppo aggressivo delle capacità di riciclo meccanico, che arriverebbero a un picco nel 2046. Nello scenario più avanzato, che comprende anche lo sviluppo del riciclo chimico, il picco arriverebbe nel 2043. Infine, se gli sforzi volti a ridurre la crescita complessiva della domanda di PE si combinassero a un rapido sviluppo del riciclo meccanico e chimico, il picco verrebbe anticipato al 2042 o al 2035. e sostenibilità la produzione di PE da risorse fossili fino al 2043, ma aumentano anche gli sforzi per una

| MARKETING NEWS

Lo scenario di base presuppone che la transizione verso la circolarità delle materie prime acceleri sotto la spinta dei grandi cambiamenti in atto a livello di forze sociali, politiche e di mercato. Tale transizione procederà con modalità e tempi diversi a seconda del paese o della regione considerata. Il secondo scenario presuppone uno sforzo più rivoluzionario, con il settore che si muove in modo aggressivo in linea con gli obiettivi generali per la transizione energetica, senza però riuscire a raggiungere la totale circolarità entro il 2050. Infine, il terzo scenario contempla l’effettivo passaggio alla plastica circolare entro il 2050, in base al quale le materie plastiche non durevoli non saranno più disperse nell’ambiente, smaltite in discarica o incenerite. Una prima analisi, applicata all’industria globale del polietilene (PE), ha quindi indagato le seguenti possibilità:

La parte di post consumo si è invece consolidata ed è rimasta stabile, anche grazie ai volumi di PVC raccolti e inviati a riciclo dal progetto Wrep di PVC Forum Italia, che sta crescendo di anno in anno coinvolgendo sempre più multiutility italiane. Il PVC riciclato viene normalmente utilizzato in taglio con percentuali variabili di polimero vergine. Il riciclato di PVC

di

Nel

3. Picco nella produzione di PE vergine. Vi sarà un picco nella produzione di PE vergine guidato da un aumento del riciclo meccanico. D’altro canto, non si prevedono picchi nella produzione di PE vergine in nessuno dei tre scenari.

“A un certo punto, in un futuro non troppo distante, la produzione di materie plastiche inizierà a sganciarsi dalle risorse fossili. Come e quando ciò accadrà saranno determinati dalla volontà degli stakeholder di attuare un modello circolare”, ha dichiarato Robin Waters, direttore del Circular Plastics Service di IHS Markit Mercato italiano del polivinilcloruro 2021 rimbalza il consumo PVC

1. Picco nella domanda totale di PE. La domanda globale di PE dovrebbe crescere a un tasso medio annuo del 3,0% fino al 2050, senza però un picco della domanda totale in alcuno dei tre scenari.

Dopo il calo registrato nel 2020, lo scorso anno i consumi di PVC in Italia hanno raggiunto le 650 mila tonnellate, risalendo al di sopra dei livelli del 2019, prima della pandemia e della crisi europea. L’aumento del consumo di PVC rispetto al 2020 risulta del 10%, quindi ben al di sopra di quello ottenuto dal tasso d’incremento dei materiali termoplastici nel loro complesso, il cui consumo, con 5,62 milioni di t, è cresciuto all’incirca del 5%. È, questo, in estrema sintesi, quanto emerge dalla consueta indagine di mercato realizzata da Plastic Consult per conto di PVC Forum Italia. Le 650 mila t di PVC trasformate in Italia nel 2021 sono divise tra 316 mila t di PVC rigido e 334 mila di PVC plastificato. Il 66% del totale è rappresentato da PVC resina mentre il rimanente 36% da compound. La suddivisione del consumo di PVC per settore applicativo, fotografata sempre nel 2021, riflette sostanzialmente la ripartizione registrata negli ultimi anni, come risulta dalla tabella 1 L’edilizia, che copre circa un terzo (223 mila t) dei consumi totali, rafforza ulteriormente il proprio primato come principale settore applicativo: l’incremento rispetto al 2020 è stato del 16%, spinto dagli ecobonus soprattutto per quanto concerne la sostituzione di vecchi serramenti con nuove soluzioni efficienti in PVC. Segue l’imballaggio, il quale ha registrato un incremento del 5%. In generale tutti i settori d’impiego hanno registrato un andamento più che positivo, con incrementi sopra al 10% per elettricità, arredamento, tempo libero, telecomunicazioni e abbigliamento e calzature. Nel 2021 i compound di PVC rigido si sono rivolti maggiormente al mercato interno, a fronte di una fortissima Ancherichiesta.laproduzione di PVC riciclato è in ripresa, con volumi superiori a 90-100 kt. La quota prevalente di pre-consumo ha fatto registrare una crescita direttamente proporzionale ai consumi di polimero vergine e alla trasformazione in rialzo.

Secondo una recente indagine condotta dal Circular Plastics Service di IHS Markit, la domanda globale di materie plastiche vergini da fonti fossili dovrebbe crescere a un ritmo medio annuo del 2,7% fino al 2050. Nelle sue previsioni, IHS Markit ha incorporato un modello basato su più scenari.

2. Picco nella domanda di applicazioni non durevoli del PE. La domanda di PE è dominata da modelli d’uso non durevoli, che rappresentano circa il 60% della domanda globale. Per i tre scenari, anche in questo caso non è previsto un picco di domanda.

maggiore circolarità

28 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390

Mercati

Cresce

rigido viene impiegato prevalentemente nella produzione di tubi, profilati e monofili per spazzole, mentre quello di PVC plastificato, che assorbe il grosso del riciclato post consumo, viene riutilizzato principalmente nella produzione di tubi per giardinaggio e membrane impermeabilizzanti, oltre a volumi non indifferenti che trovano sbocco nella produzione di suole per Secondocalzature.leprevisioni di Plastic Consult, sull’andamento del 2022 influiranno certamente diversi fattori esterni: costo dell’energia, prezzi e disponibilità delle materie prime, costi di trasporto e logistici e inflazione galoppante, mai così alta negli ultimi 25 anni. In generale, la produzione industriale complessiva ha tenuto nel corso del primo trimestre, ma sul resto dell’anno peseranno le suddette condizioni esterne. Nello specifico, per il PVC rigido si prospetta un discreto primo semestre. Il livello della domanda in edilizia è ancora molto alto, come evidenziato dal trend dei profilati (da resina) e del compound. Un po’ più in difficoltà il comparto dei tubi. Il PVC plastificato ha chiuso il 2021 con un’ottima crescita e per l’anno in corso le prospettive restano favorevoli: la domanda è ancora

viva e tutte le principali applicazioni sono attese in crescita, quanto meno nei primi sei mesi. TAB. 1 - CONSUMO DI PVC IN ITALIA NEL 2021, SUDDIVISO PER SETTORE APPLICATIVO PVC(t)rigido PVC plastificato(t) Totale PVC t % Edilizia/costruzioni 199500 23500 223000 34,3 Imballaggio 36000 27000 63000 9,7 Elettricità 3000 58000 61000 9,4 Mobile/arredamento 13000 14000 27000 4,2 Cartotecnica 14500 12000 26500 4,1 Tempo libero - 27500 27500 4,2 Agricoltura 13500 - 13500 2,1 Telecomunicazioni - 14500 14500 2,2 Trasporto - 17500 17500 2,7 Calzature/abbigliamento - 8500 8500 1,3 Elettrodomestici 500 7000 7500 1,2 Diversi* 10500 72000 82500 12,6 Compound esportato 25500 52500 78000 12 TOTALE 316000 334000 650000 100,0 * Articoli medicali, usi tecnici, altri (valigeria, marocchineria, lastre espanse, nastri trasportatori ecc.) Fonte: Plastic Consult per conto di PVC Forum Italia 29n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS

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Èstato presentato a Roma lo scorso 16 giugno, presso il centro congressi di Palazzo Rospigliosi, il primo report Assorimap sul riciclo meccanico delle materie plastiche (dati 2021), realizzato da Plastic Consult. L’evento di presentazione - intitolato “L’industria del riciclo per una plastica circolare” e patrocinato dal MiSE e da Unioncamere - ha visto la partecipazione di istituzioni, politici e stakeholder. Dopo i saluti istituzionali e introduttivi del presidente di Assorimap, Walter Regis, e un videomessaggio di commento e plauso all’iniziativa da parte del sottosegretario al MiTE, Vannia Gava, i principali dati e risultati emersi dal report sono stati presentati dal direttore di Plastic Consult, Paolo Arcelli. La parola è passata poi al direttore della Divisione Stireniche di Versalis, Stefano Fabris, che ha presentato i recenti progetti e obiettivi messi in campo dal gruppo per il riciclo meccanico dei polimeri stirenici.

Si sono infine susseguite due tavole rotonde. La prima, moderata dal giornalista di Ricicla.tv Luigi Palumbo e focalizzata sul riciclo meccanico nello scenario nazionale ed europeo, ha visto la partecipazione dello stesso Fabris, del presidente di Fondazione Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi, della responsabile del Centro Nazionale Rifiuti ed Economia Circolare di Ispra, Valeria Frittelloni, e del consigliere di Plastics Recyclers Europe (PRE) Paolo Glerean. La seconda tavola rotonda, moderata dal giornalista de “Il Sole 24 Ore” Jacopo Giliberto, è stata invece incentrata sulle opportunità normative per il settore e ha visto gli interventi delle parlamentari Emma Pavanelli (M5S), Silvia Fregolent (Italia Viva) ed Erica Mazzetti (FI) delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato. Il report presentato da Assorimap e Plastic Consult ha fotografato lo stato di salute dell’industria italiana del riciclo meccanico delle materie plastiche nel 2021 e si è concentrato in particolare sulla produzione di Materie Prime Secondarie (MPS) provenienti dai processi di riciclo dei rifiuti d’imballaggio post consumo. Dopo il calo del 2020 dovuto al lockdown, i principali dati che emergono dall’analisi sono positivi, perché i volumi in output

ASSORIMAPNOTIZIARIOASSOCIAZIONE NAZIONALE RICICLATORI E RIGENERATORI DI MATERIE PLASTICHE A C URA DI WALTER REGIS E M ARILENA DI BRINO 31n. 390 - Agosto/Settembre 2022

In merito alla provenienza geografica, i riciclatori meccanici nazionali hanno ri ciclato in larga prevalenza (88% circa dei volumi) manufatti a fine vita raccolti e selezionati sul territorio nazionale. Le fonti sono maggiormente spostate sul post consumo da raccolta di rifiuti urba ni (in massima parte bottiglie e flaconi per quanto riguarda il rigido e imballaggi pri mari nel caso del flessibile), anche in fun zione di una qualità media del rifiuto sele zionato (balle di bottiglie) ineguagliata, o quasi a livello europeo. Nel 2021, inoltre, è stato avviato il riciclo delle vaschette in PET su tutto il territorio.

Assorimap alla 25ª edizione di Ecomondo Torna a Rimini, dall’8 all’11 novembre, Ecomondo: manifestazione di riferimen to della circular economy che unisce tut ti i settori e i principali stakeholder della transizione ecologica. Nel quartiere fieri stico di Rimini, all’interno dei 98000 me tri quadri d’esposizione, oltre mille tra aziende e associazioni incontreranno il pubblico italiano e internazionale. Presso il padiglione B2, Assorimap sarà presente con un stand insieme alle altre due associazioni delle imprese del rici clo Assofermet e Unirima, con le quali promuoverà anche il convegno intitolato “L’industria del riciclo: verso i nuovi tar get europei tra barriere non tecnologiche e spinta all’innovazione”, in programma mercoledì 9 novembre, dalle 10 alle 13, presso la Sala Workshop della fiera. L’e vento vedrà, tra gli altri, gli interventi del presidente Assorimap Walter Regis, del consigliere delegato Remo Brusaferri di B. For PET, con una case history azienda le sull’innovazione tecnologica, del pre sidente di PRE Ton Emans, nonché del capo unità DG Ambiente - Economia Cir colare - Da Rifiuti a Risorse - della Com missione Europea, Mattia Pellegrini. ASSORIMAP - Associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche Via Tagliamento, 25 - 00198 Roma Tel.: +39 06 83772547 E-mail: www.assorimap.itinfo@assorimap.it

post consumo sono aumentati in un anno del 17% (vedi figura 1), con una crescita del 67% del fatturato dell’industria nazionale del ri ciclo meccanico delle materie plastiche che, nel 2021, ha raggiunto quasi il miliar do di euro… e con un primato del nord Italia: quasi il 70% delle aziende. Ma il report mostra anche come la cre scita del valore dei riciclati prodotti (fat turato settoriale) sia dovuta non soltanto a un aumento dei volumi di prodotti rici clati, ma anche all’incremento, estrema mente elevato, dei prezzi di vendita, le gato all’impennata delle materie prime, a cui si sono aggiunti, nella parte terminale dell’anno, gli aumenti dei costi energetici. Le aziende Nell’attività di riciclo delle materie pla stiche sono attive, nel complesso, oltre 350 aziende, inclusi raccoglitori e sele zionatori di rifiuti e scarti industriali. Un calcolo dal quale sono invece escluse le società di raccolta rifiuti urbani. I produt tori di materie prime seconde sono circa 200, comprendendo la lavorazione degli scarti industriali, e le aziende che produ cono macinati, così come i trasformatori di plastiche integrati a monte nel proces so del riciclo. È nel Nord Ovest, e in particolare in Lom bardia, che si concentra la maggior parte degli impianti di riciclo meccanico censiti (oltre il 40% del totale). Segue il Nord Est, con poco più del 25%, mentre nel Sud e nelle isole la percentuale si attesta al 20% e solo al 10% nel Centro Italia.

Un momento della tavola rotonda alla quale hanno preso parte (in foto, da JacopoSilviaWaltersinistra):Regis,Fregolent,Giliberto,EricaMazzettiedEmmaPavanelli

Fig. 1 - Produzione di riciclati post consumo (dati volumetrici, 2021)

ASSORIMAPdegliimpiantidiriciclo

Fonte: Plastic Consult per Assorimap Totale 2021 = ca. 800 mila t (ca. +17% sul 2020)

I materiali La maggior parte dei riciclati prodotti (30% del totale) è a base di PE flessibile (il polietilene utilizzato principalmente per gli imballaggi flessibili), seguito dal PET (bottiglie e vaschette) e dal PE rigido (fla coni), entrambi intorno al 20%. Le quote minoritarie sono relative al polipropilene, ai misti poliolefinici e agli altri polimeri.

La produzione di materia prima seconda Il report evidenzia come la ripartizio ne della produzione per polimero veda la preminenza del polietilene (50% nel complesso), cui segue il PET con un quar to del totale, il polipropilene e i misti po liolefinici, intorno al 10%. Chiudono gli al tri polimeri, il cui aggregato si attesta al 5% circa. Le principali applicazioni delle MPS sono diversificate, pur se concen trate in due principali settori di sbocco: imballaggi rigidi e articoli casalinghi/per giardinaggio, entrambi al di sopra del 30% di quota. Segue il comparto edile a poco più del 15%, che, lo scorso anno, ha registrato il migliore tasso di crescita in termini di volumi. Nel segmento si rileva la fortissima crescita del polipropilene ri ciclato: oltre +50% sul 2020. Opportunità per il settore La crescita del settore è legata alla strut turazione del mercato nazionale e al puntuale recepimento della normativa comunitaria, che promuove il recupero di materia e la circolarità. Finora è stato previsto, per la sola produzione di botti glie per bevande in PET con capacità fino a 3 litri, un contenuto minimo obbligato rio di riciclato (con obiettivi al 2025 e al 2030). L’auspicio è che tale l’obbligo ven ga presto esteso anche ad altri polimeri e applicazioni. In relazione agli obiettivi co munitari, al 2025 saranno necessarie non meno di 10 milioni di tonnellate di plasti che riciclate. È possibile scaricare gratuitamente il re port Assorimap sul riciclo meccanico del le materie plastiche (dati 2021) dal sito dell’associazione: www.assorimap.it.

NOTIZIARIO

32 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390

ACQUISTI,LOGISTICA,MAGAZZINO OPERATIONS,COMMESSA,SERVICE,PRODUZIONE EXPORT, FISCO, DOGANE E CONTRATTI AMMINISTRAZIONEEFINANZACOMMERCIALEEMARKETING INDUSTRIA4.0MANAGEMENTESOFTSKILLSSICUREZZA,AMBIENTE,SOSTENIBILITÀFIRSTCLASSFOCUSCERAMICA PLASTICAFOCUSFOCUSPACKAGING HUMANRESOURCE TECNICA E NORMATIVA À SBS - Scuola Beni Strumentali Via Fossa Buracchione, 84 41126 Baggiovara (MO) T. 059 512 108www.scuolabenistrumentali.itformazione@scuolabenistrumentali.it LA SCUOLA DI FORMAZIONE MANAGERIALE PER LE IMPRESE DEL COMPARTO MACHINERY

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“Con dei compiti precisi. A coprire certe zone”

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Ogni squadra, si sa, ha le proprie star: quelle che attirano l’attenzione del pubblico e di cui poi ci si ricorda nel tempo. Tuttavia, in molti sport, dal calcio alla Formula 1, è la somma di tutti i membri del team che fa la differenza… anche dei componenti di cui non si ha memoria del nome. Nel mondo delle plastiche e della gomma esiste una situazione simile, in quanto i polimeri principali si prendono la scena, lasciando in disparte altre molecole, la cui importanza è spesso dimenticata. Ecco che, infatti, oltre al PET, al PP o all’SBR, veri VIP di questo mondo, vi sono sostanze additive come i plastificanti e i riempitivi (filler) che rendono compound e miscele finali prodotti dalle caratteristiche uniche. Come veri mediani calcistici, queste molecole hanno il compito, per esempio, di rendere più morbido il materiale, nonostante il loro ruolo non sia sufficientemente sottolineato… anche perché costituiscono una piccola percentuale del materiale totale: una caratteristica che li rende ancor più importanti, perché, pure con poco, sono in grado di fare tanto. Il mondo della bioeconomia entra “in campo” anche in questo caso, poiché alcuni additivi derivanti da biomasse rinnovabili sono ormai diffusi per cercare di fare coppia con le plastiche convenzionali, al fine sia di ridurre l’impatto ambientale della filiera sia di cercare prodotti con caratteristiche sempre nuove.

DI

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A livello globale, i tradizionali plastificanti a base di ftalati d’origine petrolchimica sono i più utilizzati, rappresentando tuttora un’ampia fetta della produzione e delle vendite totali di plastificanti. Tuttavia, preoccupazioni riguardanti l’impatto di queste molecole sulla salute umana e sull’ambiente hanno portato a norme rigorose in materia di protezione e sicurezza. Per questo motivo, lo sviluppo di bioplastificanti (ovvero di origine rinnovabile), meglio ancora se biodegradabili, come alternativa agli ftalati, è stato un elemento cardine della ricerca negli ultimi anni. Esempi comprendono: esteri dell’acido citrico, fosfati, poliesteri, alcani alogenati e plastificanti epossidici.

Questi ultimi sono formati dall’epossidazione di un doppio legame olefinico a una struttura ossiranica, ovvero il famoso “triangolo” che caratterizza queste molecole. Tali plastificanti epossidici vengono usati per migliorare la stabilità al calore nella Partendo da una metafora calcistica e da una nota canzone di Ligabue, con questo articolo Bertacchi ci porta alla scoperta di quei compound in cui determinati additivi e riempitivi d’origine vegetale, la cui importanza viene spesso dimenticata (un po’ come accade per il ruolo del mediano in una squadra di calcio), vengono miscelati con i più noti polimeri per creare biocompositi innovativi STEFANO BERTACCHI* WPC per esterni Foto al microscopio della muffa , impiegata per la produzione di acido citrico www.glutenfreetravelandliving.it

Andiamo quindi alla scoperta di compound in cui determinati materiali, soprattutto di origine vegetale, vengono miscelati con i polimeri a cui siamo abituati, creando prodotti in parte bioplastici e per questo chiamati biocompositi. Proprio una vita da mediano…

I plastificanti sono additivi funzionali, che vengono utilizzati per migliorare la flessibilità, la plasticità, la lavorabilità e l’allungamento dei polimeri. Non a caso sono tra gli additivi più importanti richiesti per la lavorazione dei materiali polimerici, e in particolare del PVC, la cui morbidezza è una caratteristica chiave nella produzione di determinati articoli finali: sacchette e piccoli tubi per il medicale, giocattoli, rivestimenti per pavimenti ecc.

produzione di articoli in PVC realizzati con tecniche quali: estru sione, calandratura, stampaggio a iniezione, stampaggio rota zionale e spalmatura. Sono utilizzati anche in gomme, resine epossidiche, vernici e rivestimenti. Inoltre, il gruppo epossidico può assorbire e neutralizzare il cloruro rilasciato dal PVC duran te la propria degradazione, ritardandone la decomposizione. A questo punto, per ottenere biocompositi, occorre trovare un gruppo alchenico d’origine rinnovabile in grado di fornire il dop pio legame richiesto. La natura ci dà una grossa mano in que sto campo e la soluzione è molto più vicina di quanto si possa pensare. Gli oli vegetali, infatti, sono ricchi di acidi grassi insatu ri, che si differenziano da quelli saturi d’origine animale proprio per la presenza di doppi legami. I famosi acidi grassi omega-3 e omega-6 sono tali proprio per la presenza del doppio legame C=C sul terzo o sul sesto atomo di carbonio, contando dal fon do della catena dell’acido grasso, il cui ultimo atomo è appunto definito carbonio ω (omega, ultima lettera dell’alfabeto greco).

“Sempre lì. Lì nel mezzo. Finché ce n’hai, stai lì” Se è vero che gli opposti si attrag gono, alcuni materiali ne sono un esempio perfetto. Infatti, che cosa c’è di più diverso della plasti ca e del legno? Eppure, questi due materiali possono costituire una vera e propria “strana coppia”, che si manifesta nei cosid detti compositi legno-plastica (WPC, Wood-Plastic Composite)3

I processi per la produzione di articoli in WPC includono l’estru sione, lo stampaggio a iniezione o a compressione e la termo formatura4. Li troviamo spesso sotto forma di travi utilizzabili in applicazioni quali: pavimenti, ringhiere, recinzioni, panchine, mobili, rivestimenti per portiere auto, telai di porte e finestre. Il legno è considerato un re tra le fibre organiche, grazie alla sua struttura resistente e alle ottime proprietà meccaniche, rispet to ad altre alternative che vanno dal riso al lino. Queste ultime piante presentano pure il problema della stagionalità, che può rendere difficile il mantenimento della filiera produttiva. Inoltre, il WPC ha l’aspetto “naturale” del legno pur richieden do molta meno manutenzione, con una maggiore resistenza nel tempo. La sua temperatura di lavorazione non deve però supe rare i 200°C, per proteggere il legno dalla disintegrazione delle catene di cellulosa. I polimeri che soddisfano questi requisiti sono PVC, HDPE, LDPE, PP, ABS e PS, che quindi sono i primari partner del legno all’interno dei WPC. Sono state effettuate anche numerose indagini sperimentali atte a verificare la possibilità d’utilizzare sia la plastica che il le gno di scarto. Ma l’uso dei materiali di scarto nel settore del WPC non si limita ai rifiuti di plastica o di legno: altri materiali di scarto possono essere usati come filler, come nel caso dell’olio motore esausto, utilizzato come agente d’accoppiamento nella produ zione di WPC a base di LDPE e segatura. “Nato senza i piedi buoni. Lavorare sui polmoni” Si è quindi visto che anche una materia prima considerata “gio catore di serie B” può aiutare a vincere la partita della sosteni bilità. L’uso di scarti provenienti da alcuni settori può diventa re la fortuna del mondo della plastica, grazie all’unione con i polimeri più noti. Non è quindi un caso che, durante la recente fiera Greenplast di Milano, uno dei temi cardine rilanciato da diversi espositori fosse proprio l’uso di biomasse come additi vi della plastica, per l’ottenimento di materiali dalle proprietà Molteinnovative.brochure recuperate in fiera approfondiscono proprio questo aspetto e, a scopo meramente esemplificativo e non esaustivo, si riportano di seguito alcune “fonti” di tali brochure. L’azienda veneta Mixcycling miscela plastiche vergini, ricicla te, biodegradabili o compostabili, con materiale organico di diverso tipo, creando biocompositi su misura per diverse esi genze. Tra le biomasse a portfolio vi sono: sughero, lolla di riso, legno e vinaccia, con applicazioni che vanno dal packaging ai giocattoli per animali. La gamma Green Spear della start-up toscana Arianna Fibers, a base di fibra lunga di bambù, lino e canapa, apporta ai mate per la produzione di olio come agente epossidato nelle miscele olio

www.world-grain.com www.naturalpigments.eu Confezione di

| PLASTICA E AMBIENTE Soia

Si può quindi ottenere l’olio di semi di soia epossidato (ESO), op pure l’olio di semi di lino epossidato (ELO). L’aggiunta di ESO, in particolare, è in grado di migliorare la sta bilità termica del PVC, di ridurre la temperatura di transizione vetrosa delle resine epossidiche e di migliorare l’allungamento a rottura del PBS1. In questo caso, quindi, si unisce un bioplastifi cante a una bioplastica, per ora biodegradabile, e presto anche completamente di origine rinnovabile. In tale contesto, alcune debolezze del PLA possono essere com pensate con l’aggiunta di olio di palma o di girasole epossidati.

Ovviamente, l’uso di queste biomasse è da intendersi all’interno di una filiera in cui esse non vadano a interferire con il settore ali mentare; cosa che creerebbe problemi in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale. A partire da questi bioepossidi è possibile ottenere anche fo sfati, usati come ritardanti di fiamma sempre nel PVC e in altre materie plastiche. I plastificanti derivanti dagli esteri dell’acido citrico sono stati approvati negli Stati Uniti e in Europa per l’uso nel packaging alimentare, per i giocattoli e per i prodotti medi cali (codice additivo: E472c)2. La sintesi industriale su larga scala di acido citrico si ottiene, più comunemen te, attraverso la fermentazione micolo gica di fonti grezze di zucchero (come la melassa), usando tipicamente la muffa Aspergillus niger, mediante un processo biotecnologico.

epossidato 38 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390

*Biotecnologo

[1] Jia, Puyou, et al. “Plasticizers derived from biomass resources: a short review”. Polymers 10.12 (2018): 1303. [2] EFSA Panel on Food Additives and Flavourings (FAF) “Re evaluation of acetic acid, lactic acid, citric acid, tartaric acid, mono and diacetyltartaric acid, mixed acetic and tartaric acid esters of mono and diglycerides of fatty acids (E 472a f) as food additives”. EFSA Journal 18.3 (2020): e06032. [3] Elsheikh, Ammar H., et al. “Recent progresses in wood-plastic composites: Pre-processing treatments, manufacturing techniques, recyclability and ecofriendly assessment”. Cleaner Engineering and Technology (2022): 100450. [4] Gardner, Douglas J., Yousoo Han, and Lu Wang. “Wood–plastic composite technology”. Current Forestry Reports 1.3 (2015): 139-150. Cassette Ariannastart-upecosostenibiliconortofruttaperprodotteimaterialidellatoscanaFibers

18.05.22 16:15

CHOOSE THE NUMBER

39n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS

riali proprietà di rinforzo e di controllo dell’umidità, rendendoli compatibili con i tradizionali dosatori impiegati negli impianti di processo. La gamma Kern della medesima azienda, a base di gusci di frutta secca macinati e funzionalizzati, consente di aumentare la sostenibilità dei materiali e di conferire ai manu fatti una finitura simil-legno. Il Gruppo Maip propone invece Biocoffee, un biocomposito in cui vengono aggiunti scarti di caffè alla miscela brevettata IamNature, a base di PHA (polimero bio-based e biodegra Parliamodabile). quindi di materie prime umili, che però possono fare una certa differenza se poste in squadra con i grandi protago nisti del mondo della plastica. I quali, senza questi partner ap parentemente di minor rilievo, rischierebbero di perdere le sfi de del futuro. “Anni di fatica e botte e… vinci casomai i mondiali”. industriale e ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca; scrittore e divulgatore scientifico ONE. ReFresher Optimised recycled pellet odour Odour-optimised premium pellets – the result of combining the INTAREMA® TVEplus® and ReFresher opens up a new dimension in quality in recycling and completely new opportunities in the market as a result. So postconsumer plastic can become safe cosmetic packaging or trendy high-end headphones. K22 MAIN BOOTH : Hall 9 / Booth C09 OUTDOOR AREA: FG-CE03 erema-group.com 1

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| PLASTICA E AMBIENTE NEWS

Il progetto Wrep arriva anche in Lazio

Alta moda e gomma riciclata da pneumatici fuori uso: un connubio innovativo e sperimentale tra due mondi che puntano a essere sempre più sostenibili

Collaborazione con la municipalizzata Progetto Ambiente nel Comune di Aprilia

Spettacolo-evento a Roma Gomma riciclata per l’alta moda

L’economia circolare nel settore del riciclo dei PFU (Pneumatici Fuori Uso) trova oggi un alleato anche nell’alta moda: un mondo apparentemente lontano, ma con lo stesso obiettivo di raggiungere una maggiore sostenibilità ambientale. Tessuti di alto pregio, tagli sartoriali, design innovativi si sposano con i manufatti in gomma riciclata da PFU, dando vita a un mondo onirico e fiabesco, che, attraverso l’arte, vuole raccontare l’importanza sempre più attuale della tutela dell’ambiente. Grazie alla collaborazione tra Stefano Dominella e Guillermo Mariotto, rispettivamente presidente onorario e direttore creativo di Maison Gattinoni, ed Ecopneus, la società senza scopo di lucro attiva nella gestione dei PFU in Italia, elementi ornamentali in gomma riciclata da PFU impreziosiscono le creazioni di stilisti che fanno dell’ecosostenibilità un valore trainante del loro lavoro e che, grazie a processi di upcycling e recycling, hanno dato una seconda vita a tessuti e materiali di scarto.

Per raccontare l’alto artigianato made in Italy attraverso un percorso che intreccia tradizione manifatturiera e moda ecosostenibile, il 28 luglio Ecopneus ha sostenuto “Roma è di Moda via Veneto Edition”, spettacolo-evento a cura di Stefano Dominella e con la direzione artistica di Guillermo Mariotto, appunto, e il coordinamento organizzativo di Zètema Progetto Cultura, promosso da Roma Capitale e da Alessandro Onorato, assessore a Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda. In scena anche gli abiti realizzati con inserti in gomma riciclata dai PFU, proveniente dalla filiera Ecopneus. “Questo progetto dimostra ancora una volta le enormi potenzialità della gomma riciclata: una risorsa straordinaria e dalle infinite potenzialità, al tempo stesso versatile, elastica, resistente e con molteplici possibilità di personalizzazione”, ha dichiarato il direttore generale di Ecopneus, Federico Dossena. “Noi ci rivolgiamo a un pubblico tradizionalmente industriale; promuoviamo la gomma nelle sue applicazioni tecniche e pratiche. Ma l’arte rappresenta senza dubbio un volano importante, un settore apparentemente lontano dal nostro ma con cui condividiamo una visione comune, l’impegno a essere sempre più sostenibile”. Rendendo tangibile e reale un contenuto di grande attualità, gli abiti contribuiscono alla mission di Ecopneus di informare e di sensibilizzare verso una “cultura del riciclo”, unica strada possibile per il futuro. Un connubio artistico e una collaborazione che pone l’attenzione sulla sostenibilità attraverso un linguaggio universale e accessibile: la moda. Sono “abiti-messaggio”, creazioni che, grazie agli inserti da PFU, diventano il ambiente.sempredell’urgenzamanifestodilavoraredipiùperilnostro

In foto, da sinistra: Michele Ciotti (PVC Forum Italia), Michela Biolcati (assessore all’Ambiente del Comune di Aprilia) e Stefano Cicerani (amministratore unico di Progetto Ambiente) Dopo Veneto, Friuli-Venezia-Giulia e Toscana, il progetto Wrep (Waste Recycling Project) sbarca anche nel Lazio e in particolare ad Aprilia (Latina), attraverso l’ingresso nel progetto della municipalizzata Progetto Ambiente. Il progetto è stato lanciato nel 2016 da PVC Forum Italia e VinylPlus per sviluppare, in collaborazione con le multiutility, schemi pilota di raccolta e riciclo di rifiuti in PVC con lo scopo di aumentare quantità e qualità di PVC riciclato da scarti provenienti da rifiuti urbani ed edilizia (costruzione e demolizione), in un’ottica di economia Analogamentecircolare.aquanto già fatto in precedenza, il nuovo accordo con Progetto Ambiente è volto a individuare e separare il PVC dalle altre materie plastiche, raccogliendolo in uno specifico contenitore creato ad hoc e inviandolo all’impianto di riciclo ad Anagni (Frosinone) per ottenere PVC riciclato da utilizzare in nuovi manufatti, soprattutto nei settori agricoltura e giardinaggio. A tale scopo, PVC Forum ha formato gli operatori della municipalizzata di Aprilia fornendo loro anche un innovativo prototipo di dispositivo manuale, realizzato in collaborazione con l’azienda Phoenix, in grado di riconoscere immediatamente il PVC e separarlo dalle altre plastiche mediante tecnologia NIR (spettroscopia nel vicino infrarosso). Progetto Ambiente produrrà un report mensile relativo ai volumi di PVC selezionati e raccolti e agli impatti positivi di questa gestione dei rifiuti rispetto all’avvio del PVC in discarica, in termini sia ambientali (quantità di CO2 non immessa in atmosfera) sia economici. Dopo una prima fase di studio di fattibilità, dal 2018 al 2021, grazie al progetto Wrep sono state selezionate e separate più di 670 t di PVC, messe poi a disposizione dei riciclatori che ne hanno tratto circa 625 t di PVC riciclato. Recentemente Wrep è entrato a far parte del progetto europeo Circe 2020, supportato dall’Interreg Central Programme Europe e finanziato nell’ambito dello European Regional Found of Development, con l’obiettivo di espandere il modello di economia circolare nei distretti produttivi di cinque paesi dell’Europa Centrale. Inoltre, è inserito tra le buone pratiche di economia circolare dell’Icesp (piattaforma italiana degli attori di economia circolare, promossa da Enea come corrispettivo nazionale dell’Ecesp) e tra le buone pratiche per l’intercettazione e il riciclo del PVC derivante da post consumo e dai cantieri (C&D) nell’ultimo aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali della Regione Veneto.

100 COMPAC

Aquafil insieme a Genomatica Un passo avanti verso la commercializzazione di PA a base biologica

41n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS

Un dell’impiantodettaglio per la produzione inAquafilpressobiocaprolattamediilsitodiLubiana,Slovenia

Lo scorso 20 luglio Aquafil e Genomatica (Geno) hanno annunciato di aver completato con successo la prima produzione su scala dimostrativa di poliammide 6 “plant based”. Questo nuovo “bio-nylon” sarà destinato a un’industria che, globalmente, ha un valore di 22 miliardi di dollari e consentirà ai titolari di marchi importanti di soddisfare la domanda di materiali sostenibili per beni di uso quotidiano, dall’abbigliamento all’auto, fino ai tappeti. Aquafil e Genomatica hanno prodotto le prime tonnellate di caprolattame - alla base della produzione di poliammide (PA)da materia prima d’origine vegetale, lo hanno convertito in polimero di PA6 e lo stanno lavorando per ottenere applicazioni classiche, come filati per tessuti, tappeti e componenti di vario genere. Le due aziende hanno collaborato per produrre quantità su scala pilota della nuova PA6 e ora sono arrivate alla produzione precommerciale su scala dimostrativa, i cui risultati contribuiranno a determinare il design dei futuri impianti commerciali. Il materiale sarà destinato a marchi leader a livello globale e ai loro partner, pronti a esplorare e a sviluppare prodotti rinnovabili, creare collezioni in tiratura limitata e testare il feedback con i clienti. La produzione precommerciale di biopoliammide avviene presso l’impianto pilota allestito da Aquafil a Lubiana, già centro nevralgico del gruppo per quanto riguarda la produzione di Econyl. “Oggi il mondo ha bisogno di tutti gli sforzi possibili per rendere sostenibili intere filiere e la biopoliammide è un elemento essenziale per raggiungere questo fine”, ha dichiarato Giulio Bonazzi, CEO di Aquafil. “Inoltre, la nuova biopoliammide può essere integrata nel nostro processo di depolimerizzazione dei prodotti poliammidici giunti a fine vita, creando una piena circolarità. Con Genomatica condividiamo una visione: vogliamo agevolare la transizione verso materiali più sostenibili… e questo è il pilastro della nostra collaborazione a lungo termine”. “Ora più che mai, i marchi globali stanno agendo per utilizzare materiali sostenibili nei loro prodotti”, ha commentato Christophe Schilling, CEO di Geno. “Stiamo lavorando per costruire filiere di approvvigionamento, tracciabili e trasparenti come per la poliammide 6, con l’obiettivo di fornire prodotti più sostenibili, richiesti dai consumatori e che possano aiutare i marchi a raggiungere i loro obiettivi ESG”.

DI ERMANNO PEDROTTI E LUCA MEI

Il ruolo delle macchine eKW full-electric di BMB nello stampaggio dei polimeri compostabili per uso alimentare. La produzione di articoli plastici partendo da materiali ottenuti da fonti rinnovabili, che risultano appunto biodegradabili e compostabili. È quanto ha raccontato Lucio Strappazzon di BMB nel corso di uno dei webinar che anticipavano l’arrivo della mostra-convegno Greenplast, la cui onda lunga d’interesse non si è ancora ritirata

“Ce l’ho fatta, saremo ricchi!”. Così co minciava la lettera che, un giorno del lontano 1895, King Camp Gillette, commesso viaggiatore di Chicago, scrisse alla moglie che era fuori città per una visita ai parenti. Quel gior no l’inventore del rasoio monouso pen sava di aver raggiunto l’obiettivo della sua vita: fare soldi creando qualcosa di Innuovo.realtà aveva fatto molto di più: aveva inventato un nuovo modo di produrre, di vendere e di consumare. Il sistema “usa e Dagetta”.allora sono passati 127 anni e il suo metodo è stato applicato a migliaia di casi: dai fazzoletti di carta alle lenti a con tatto, dalle macchine fotografiche agli orologi e, ultime in ordine di tempo, alle capsule per caffè. Certo è che nel 1895 non v’era traccia di un tale che di nome faceva Kenneth Boulding (1910-1993), il quacchero che introdusse l’ecologia in economia. “Cow boy o astronauti? Praterie sconfinate o piccola navicella spaziale? Dobbiamo comportarci con l’attenzione dell’astro nauta”, scriveva l’economista america no, “perché, in fondo, la Terra non è che una piccola navicella spaziale nell’uni verso e, a distanza di tanti anni, la navi cella Terra è sempre più sgangherata e impoverita”. L’impegno responsabile… anche nelle capsule per il caffè A proposito di capsule per il caffè, subito dopo avere iniziato nel 1975 la sua car riera d’ingegnere nel reparto packaging della sede svizzera di Nestlé, Eric Favre, come Gillette, era convinto dell’impor tanza d’inventare qualcosa di rivoluzio nario che potesse essere venduto su lar ga Leggendascala. vuole che un giorno Favre e sua moglie, italiana, fossero a Roma presso il Caffè Sant’Eustacchio, dove i romani fanno la fila per bere una tazza di caffè espresso del barista Eugenio. “Gra zie a Eugenio ho capito che per ottene

La tecnologia al servizio responsabiledell’impegnoBMB:comeprodurrecapsulepercaffèinresinenaturalicompostabili

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re un buon caffè è necessario immette re la massima quantità d’aria nell’acqua prima che entri in contatto con il caffè”, avrebbe poi commentato Favre. “L’aria ha il 20% di ossigeno. In questo modo gli aromi e gli oli essenziali sono ossida ti e possono essere estratti più rapida Damente”.lìl’illuminazione e, dopo aver svolto un ruolo chiave nella creazione della cap sula Nespresso originale, nel 1991 Favre fondò in Svizzera la propria società: Mo nodor. E vai con l’usa e getta “à gogo” di capsule per caffè espresso. Oggi, però, se vogliamo in ossequio a Boulding, per fortuna sono disponibi li resine naturali biocompostabili come soluzione all’invasione di quei rifiuti. E in quest’ambito il costruttore italiano di presse a iniezione BMB ha tanto da dire. Cosa che è puntualmente avvenuta nel quarto webinar organizzato da Pro maplast per promuovere la mostra-con vegno Greenplast, tenutasi a Fiera Milano all’inizio dello scorso maggio. “Voglio iniziare questo mio intervento ad ditando il fenomeno del greenwashing”, ha esordito Lucio Strappazzon, sales area manager dell’azienda bresciana BMB, “che è quell’ecologismo di facciata, con finalità d’interesse, adottato da alcune imprese al solo scopo di apparire soste nibili e ambientaliste, mentre in realtà gli obiettivi perseguiti sono ben diversi, facendo passare come eco-friendly pro dotti e processi produttivi che non sono esattamente tali. In tal senso, mi preme ricordare che l’immissione di CO2 nell’am biente è il vero strumento di misura per calcolare l’ecosostenibilità di un prodot to e del suo riciclo”. Dopo aver ricordato che l’azienda bre sciana è attiva sin dal 1967 nel campo delle presse a iniezione e che, ad oggi, ha una dimensione produttiva di circa 400 macchine l’anno, per la maggior parte elettriche e ibride, Strappazzon è entra to nel merito di quelle full-electric usa te nella lavorazione dei polimeri naturali biocompostabili e lo ha fatto illustrando una soluzione realmente eco-friendly, nata ad hoc per lo stampaggio e il con fezionamento appunto di capsule per caf fè, che BMB ha poi fisicamente esposto a “InGreenplast. figura 1 è raffigurato il viaggio circo lare del caffè, oggi possibile grazie all’uso delle capsule biocompostabili”, ha spie gato Strappazzon. “Nel senso che il pro dotto è stato sviluppato con finalità di au todecomposizione in un massimo di sei mesi nelle normali compostiere domesti che per rifiuti organici, dove non si gene rano microplastiche post compostaggio e il cui compost può essere usato come fertilizzante per l’orto di casa, o per i fiori in vaso. Senza scordare che l’uso di resine naturali biocompostabili riduce la produ zione di fertilizzanti chimici, con conse guenti positive ricadute in termini di CO2, come pure riduce i consumi energetici e le relative immissioni sempre di CO2 a se guito sia del mancato ricorso ai mezzi di Fig. 1 - Il viaggio circolare del caffè Lucio Strappazzon, sales area manager di BMB

Strato esterno (materiale di rivestimento miscelato con il 5% in peso di agente adesivo)

Fig. 3 - Tutti i parametri dei profili d’iniezione dei due iniettori possono essere gestiti adeguando velocità e tempi alla perfetta sincronia necessaria alle tre fasi d’apertura degli otturatori della camera calda

trasporto per la raccolta dell’umido sia del mancato uso dell’energia necessaria al riciclo industriale”.

Fig. 2

Il costruttore bresciano produce mac chine elettriche fin dagli inizi degli Anni Duemila e, da subito, ha affrontato la questione senza particolari titubanze e/o défaillance. Questo perché vent’anni fa BMB era già introdotta nel mondo degli articoli plastici a parete sottile, utilizza ti tipicamente nel packaging. “Abbiamo approcciato già allora questa tipologia di presse con estrema professionalità, sce gliendo fin da subito motori torque con accoppiamento diretto alla vite di plasti ficazione, motori brushless collegati a viti con ricircolazione di rulli satellite per l’a pertura, la chiusura e l’estrazione rapida e precisa dei pezzi stampati”, ha ricorda to Strappazzon. “E, ancora, optando per attuatori in bagno d’olio raffreddati a li quido, per garantire affidabilità e rispet to per l’ambiente, oli “food-grade” per la lubrificazione, recupero d’energia di fre nata e controllo CNC, che ha fatto la diffe renza rispetto ad altri prodotti”. Riguardo proprio al CNC della eKW full-e lectric energy saving, usata per produrre le capsule in resina naturale biocompo stabile, il sales area manager di BMB ha precisato che il software in esso conte nuto s’è mostrato fondamentale per il governo della camera calda, che, in que sto caso, è chiamato a una coiniezione di altissimo livello prestazionale. “Grazie al sistema CNC che governa gli azionamen ti di questa macchina full-electric, pos siamo gestire tutti i parametri dei profi li d’iniezione dei due iniettori (figura 3) adeguando velocità e tempi alla perfetta sincronia necessaria alle tre fasi d’apertu ra degli otturatori della camera calda”, ha aggiunto Strappazzon. Alle note del sales area manager di BMB può essere utile aggiungere che, per rea lizzare le capsule in polimero biocompo stabile, servono elevate pressioni (circa 2000 bar), velocità d’iniezione nell’ordine dei 400 mm/s, un più che perfetto control lo di posizione e apertura degli ugelli per ben suddividere in tre fasi la produzione della capsula: apertura totale dell’inietto re sulle pareti esterne; chiusura al 50% e iniezione alla massima velocità del PVOH; processo congiunto dei due iniettori. Un’altra nota di merito che esalta la va lenza del made in Italy di questa tecno logia è quella che vede l’azienda veneta Piovan impegnata a risolvere le questio ni inerenti alla deumidificazione, che deve avvenire a 60°C per quattro ore. In fine, come ha ricordato in chiusura Lucio Strappazzon: “I parametri di deumidifi cazione dei dryer sono integrati e gestiti nel controllo della pressa via OPC-UA, in un’ottica di Industria 4.0”.

Materiale di rivestimento (skin) miscelato con il 5% in peso di agente adesivo - La tecnologia BMB è in grado di conferire proprietà barriera sia all’ossigeno sia all’umidità

Il sales area manager di BMB ha poi men zionato, rapidamente e per sommi capi, tre altri benefici dell’uso dei polimeri bio compostabili in tale ambito… e cioè: ele vata shelf life (12-18 mesi); riduzione degli sprechi, dato che con shelf life inferiori è dimostrato l’elevato sperpero di materia li, con conseguenti costi più elevati; ine sistenza di packaging esterno, dato che la tecnologia BMB conferisce, di suo, una barriera sia all’ossigeno sia all’umidità (vedi figura 2). “Il primo punto (elevata shelf life) sta a in dicare che la qualità del caffè contenuto nella capsula rimane perfetto fino a 12 mesi, mentre dal 12° al 18° mese inizia un leggero deterioramento nell’aspetto gusto-olfattivo, se vogliamo, ma quasi impercettibile. Quindi, per quasi un anno e mezzo il contenuto nella capsula rima ne perfetto”, ha tenuto a precisare Strap pazzon prima di ricordare che sul merca to esistono altre tipologie di capsule per caffè biodegradabili, ma che: “Tali pro dotti non sono realizzati in coiniezione e, quindi, presentano un livello inferiore di barriera all’ossigeno”. Leggasi: questi altri prodotti richiedono un packaging supplementare per una conservazione “Finadeguata.quisi è detto che la shelf life viene determinata principalmente dalla bar riera che si riesce a creare all’interno del la capsula, la quale, a sua volta, riduce la trasmissione dell’ossigeno e tiene al di fuori l’umidità. Vero, ma ciò non basta”, ha poi proseguito Strappazzon. “La qua lità è un’altra cosa e qui riguarda il pro cesso completo, dove, dalla pressa che fa la capsula in resina biocompostabile, si passa direttamente al riempimento e al confezionamento del caffè. Non ci sono pause, non c’è immagazzinaggio, ma si ha una produzione diretta dell’articolo”. La pressa eKW full electric energy saving

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Strato interno (materiale di rivestimento miscelato con il 5% in peso di agente adesivo)

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Greenplastdadeifebbraio,Raffaelecomecircolare…obbligataconvenzionale”,conqualiquestidipendentiexportnelfatturato700produttivod’insediamentoquadratiinGermania,milionidieurodiconsolidato2020,unaquotadiparial70%,3400nelmondo:inumericoniArburgaffronta,unapproccio“nonlasfidadell’economiaenonsolo,habenspiegatoAbbruzzettil’8nelcorsodiunowebinarorganizzatiPromaplastinvistadi2022

Se per qualcuno Lossburg, in Germania, è sinonimo di parco naturale della Foresta Nera, quella in cui i fratelli Grimm hanno ambientato molte delle loro fiabe, più utilitaristicamente vari nostri lettori associano quell’ameno comune del Baden-Württemberg al luogo in cui ha sede la storica casa Arburg. Correva infatti l’anno 1923 quando Arthur Hehl fondava la sua azienda, oggi condotta da membri di terza generazione dell’ormai storica famiglia d’imprenditori svevi: Eugen Hehl, Juliane Hehl, Michael Hehl, Renate “IlKeinath.nostro portafoglio prodotti comprende le macchine per lo stampaggio a iniezione della serie Allrounder, con forze di chiusura dai 125 ai 6500 kN, quindi la serie Freeformer per la produzione additiva industriale, ma pure sistemi robotici, periferiche, soluzioni chiavi in mano”, ha esordito Raffaele Abbruzzetti, direttore generale di Arburg Italia, nella sua testimonianza portata al quarto degli appuntamenti webinar ideati da Promaplast a mo’ di sessioni d’avvicinamento alla mostra-convegno Greenplast 2022, che si è svolta dal 3 al 6 maggio scorsi in Fiera Milano. Sempre in fase introduttiva, Abbruzzetti si è premurato di ricordare agli uditori come la filiale italiana di Arburg conti 49 addetti, ai quali si aggiungono 14 agenti di vendita distribuiti in nove zone strategiche. Filiale che si trova a Peschiera Borromeo, alle porte di Milano, e che è stata ampliata nel 2020. “La nostra sede si estende su 2000 metri quadrati, con un’ampia showroom per prove stampi ed eventi dimostrativi, due corner permanenti dedicati a digitalizzazione e manifattura additiva e due sale training per la formazione dei clienti”, ha spiegato il direttore generale di Arburg Italia. Come contrastare le disomogeneità nei materiali riciclati Che non tutti i riciclati plastici siano uguali è lapalissiano, ma è solo quando vanno in macchina, quando entrano nelle presse a iniezione, che le disomogeneità possono diventare preoccu46 2022

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panti per coloro che si trovano a utiliz “Ilzarli.mercato del riciclo offre sia materiale semplicemente rimacinato, con dimen sioni tra i 2 e i 5 mm, sia materiale nuo vamente compoundato e rigranulato, spesso additivato per poter dare rese che siano le più vicine possibili a quelle dei materiali originali. Il tutto è riconducibile a due macrocontesti di provenienza del riciclo: quello post industriale e quello post consumo”, ha quindi illustrato Ab bruzzetti, aggiungendo che: “In questo mercato Arburg si concentra fondamen talmente su due aspetti. Il primo è quel lo volto a favorire il riciclo delle materie plastiche, che l’azienda espleta parteci pando a progetti che favoriscano il mi glioramento dei processi stessi. Il secon do riguarda l’efficientamento a più livelli sulle proprie macchine”. E qui Raffaele Abbruzzetti è entrato nello specifico di alcune azioni che il costrut tore ha intrapreso a livello sia di riciclo (esterno) sia di processo (interno). “Una prima iniziativa seguita da Arburg è stata quella denominata HolyGrail: un proget to pilota sviluppato con AIM, acronimo dell’associazione europea dei marchi, alla quale aderiscono circa 100 brand internazionali attivi lungo la filiera del packaging”, ha puntualizzato Abbruzzet ti. “Arburg ha messo a disposizione il pro prio know-how per riuscire ad applicare su più tipologie di manufatti in plastica un’etichetta trasparente che può essere in 2D, e quindi non si sente al tatto, o in 3D, se viene anche impressa nello stam po (vedi figura 1). Etichetta che, tramite le telecamere attive nelle strutture di rici clo di varie città, consente d’identificare in tempo reale dati quali: la formula chi mica dell’imballo in transito, l’utilizzo di cui è stato protagonista ecc., e di poter contare su un materiale riciclato di qua lità sempre maggiore”. Un’altra iniziativa legata al riciclo è quel la denominata R-Cycle (figura 2). “Anche tale progetto punta a definire codici da apporre sui contenitori in plastica che siano poi funzionali al loro riciclo, ma, a differenza di HolyGrail, il progetto R-Cycle punta su un sistema di raccolta dati evo luto”, ha chiarito Abbruzzetti. “In altre pa role, qui si punta sulla digitalizzazione e su un sistema avanzato di raccolta dati, di cui si fa carico la macchina secondo uno standard definito per i parametri che debbono essere usati per riciclare al me glio quello specifico manufatto e/o lotto”. Non è mancato anche un accenno opera tivo sull’ottimizzazione in chiave di eco nomia circolare realizzata da Arburg sulle proprie macchine (figura 3). “Nell’alimentazione del materiale, Arburg usa normalmente ingressi posti a 45 gra di e questo perché, nel nostro concet to Allrounder, si vuole avere la maggior flessibilità possibile per la posizione del cilindro d’iniezione”, ha spiegato ancora Abbruzzetti. “Visto, però, che qui si sta parlando di materiale proveniente da rici clo, i tecnologi di Lossburg hanno pensa to d’inserire un accesso perpendicolare rispetto al cilindro, per favorire, appunto, l’alimentazione di materiali più comples si. Per migliorare, poi, il trasporto del ma teriale all’interno del cilindro, si è lavorato sulla superficie a disposizione, creando un profilo che aumentasse la frizione, a vantaggio sia del trasporto sia della pla stificazione del materiale. Si è poi lavora to anche sulla vite, dove per trasformare questi tipi di plastiche più complesse si utilizzano viti ad alta compressione e, vi sto che all’interno del materiale riciclato ci possono essere polveri e/o residui di diversa natura, è stato applicato alla vite un trattamento al nitruro di cromo”. Vale la pena ricordare che il nitruro di cromo possiede molteplici e importanti caratteristiche. È dotato di una struttura molto tenace, grazie alla quale è possibile produrre stratificazioni con spessori più elevati rispetto ad altri rivestimenti. Un vantaggio che, unitamente all’eccellente resistenza alla corrosione, fa del nitruro di Fig. 1 - Su più tipologie di manufatti in plastica è possibile applicare un’etichetta trasparente in 2D, che quindi non si sente al tatto, o in 3D, se viene anche impressa nello stampo Filigrana 2D - Stampa immagine • La grafica simile a un mosaico fa apparire un codice a barre

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Databaseevolutocome elemento centrale

• Utilizza i pixel esistenti, quindi nessun colore speciale o processi di stampa speciali Filigrana 3D per stampi • Variazioni microtopologiche nei substrati creano modelli simili a piccole piastrelle Funziona su un’ampia varietà di stampi diversi. Leggibile da fotocamere digitali Fig. 2 - Il progetto R-Cycle, a differenza dell’HolyGrail, punta su di un sistema di raccolta dati

• Identificazione del prodotto • Informazioni sulla plastica utilizzata e sul processo di produzione • Lettura della marcatura Obiettivo: migliorare il processo di selezione per un riciclo e un riutilizzo della plastica di alta qualità n.

Compressione maggiore Rivestimento+ di CrN SOLUZIONI OTTIMIZZATE

cromo una straordinaria barriera all’ag gressione chimica e all’ossidazione. Il ni truro di cromo, inoltre, possiede un’otti ma resistenza ai carichi termici. Un capitolo dedicato alle soluzioni software Sempre in termini d’ottimizzazione di processo per i riciclati, Arburg ha svilup pato soluzioni software che vanno in aiu to dell’operatore. Abbruzzetti ne ha citate quattro (figura 4). La prima è relativa a un sistema d’avvia mento ciclo facilitato. “È noto che all’av viamento ciclo, come pure dopo una so sta della pressa, l’operatore macchina si trovi a gestire alcuni parametri di pro cesso che possiamo definire critici”, ha chiarito Abbruzzetti. “Normalmente cosa fa l’operatore in tali frangenti? Imposta i parametri che, in base alla sua esperien za, sono i più appropriati alla situazione e, quindi, avvia la macchina. Segue una verifica in produzione e, per solito, si pro cede con altre correzioni mediante altri tentativi. Con il pacchetto Controlled Soft Start, invece, tutto questo iter è comple tamente automatizzato”.

A questo primo pacchetto fa seguito il cosiddetto aXw Control Screw Pilot: un software per il controllo della vite. “Volen do fare un paragone a livello automobili stico, è un po’ come il dispositivo di con trollo automatico della distanza. In quel caso possiamo impostare una distanza dall’automobile che ci precede e la no stra vettura regolerà di conseguenza la propria velocità. Questo software agisce in modo molto simile. Noi qui controllia mo in continuazione la posizione della vite e questo ci permette di avere grandi vantaggi a livello di qualità dei pezzi rea lizzati”, ha spiegato Abbruzzetti. “Il software aXw Control Pressure Pilot, in vece, controlla in automatico l’andamen to della pressione, la quale, nel periodo di passaggio dalla fase d’iniezione alla fase di tenuta, non è per solito facilmen te controllabile”, ha proseguito il diretto re generale. “Difficoltà dovuta alla repen tinità della variazione che, grazie proprio a questo applicativo software, ora è con trollabile: come si evidenzia dal raffronto tra la criticità della curva in rosso rispetto alla fluidità della curva in verde riportate sempre in figura 4”. Ultimo ma non ultimo, troviamo l’aXw Control Reference Pilot. “Il Control Re ference Pilot prevede l’installazione di un sensore di pressione sullo stampo e, grazie alla curva che viene data da que sto sensore, si ha la possibilità di seguire precisamente l’andamento del processo d’iniezione. E anche questo permette di ridurre la difettosità in maniera drastica”, ha infine chiosato Abbruzzetti.

Regolazione attiva per raggiungere la posizione di destinazione PACCHETTI DI ASSISTENZA Avviamento normale “Controlled soft start” Parametri di avviamento “aXw Control Pressure Pilot”

“aXw Control Screw Pilot” Deviazione dalla posizione di destinazione

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Fig. 3 - Arburg sta ottimizzando le proprie soluzioni in chiave di economia circolare Fig. 4 - Sempre in d’ottimizzazioneterminidiprocessopeririciclati,Arburghasviluppato 4 soluzioni software che vanno in dell’operatoreaiuto

Alimentatore Attritoconvogliamentoottimizzatoaccresciuto

Commutazione difficile Commutazione dinamica “aXw ReferenceControlPilot”

Raffaele direttoreAbbruzzetti,generaledi Arburg Italia

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Lʼamministratore delegato di Engel Italia, Matteo Terragni, ha aperto il suo webinar, tenutosi l’8 febbraio, mostrando le previsioni fino al 2050 per la domanda globale di polimeri e gli obiettivi UE in tema di economia circolare entro il 2030. “Ciò che balza all’occhio”, ha esordito Terragni, “è che, sicuramente, ci sarà un forte incremento nell’utilizzo di materiali plastici post consumo ricavati da riciclo meccanico e/o da riciclo chimico, che andranno a coprire più del 50% del fabbisogno; due prassi attualmente ancora un po’ agli albori, ma che già registrano importanti investimenti da parte dei fornitori di materiali. D’altro canto, l’Unione Europea sta spingendo proprio l’uso dei materiali riciclati. Nel 2019 la percentuale di raccolta totale era fissata al 52% e il tasso di riciclo al 17%. Per il 2025 ci si aspetta un innalzamento della barra con valori importanti: 74% di raccolta totale e 55% come tasso di riciclo. Per il 2030 si attendono risultati che io definirei sfidanti, ossia un tasso di riciclo complessivo del 65% e un virtuosissimo 100% di packaging riciclabile”. Per quanto riguarda lo stato dell’arte dell’economia circolare relativo alle materie plastiche, l’amministratore delegato di Engel Italia ha ricordato che in Europa se ne processano circa 51 milioni di tonnellate all’anno, ma che, a oggi, solo 4 milioni sono ricavati da riciclato, post consumo in primis. “Da tali dati si evince che c’è ancora tanta strada da fare per raggiungere i numeri messi a target dall’Unione Europea”, ha commentato Perl’AD.completare il quadro, Terragni ha riferito che lo sbocco finale delle plastiche processate in Europa vede in pole position il comparto dell’edilizia (46%), seguito dal packaging (34%), quindi da auto e componenti elettrici (17%) e, infine, da agricoltura e giardinaggio (13%).

Tra i contenuti del penultimo webinar organizzato in vista della fiera Greenplast, nelle colonne seguenti proponiamo quelli di Engel Italia, a cura del suo amministratore delegato Matteo Terragni: la situazione del mercato dell’economia circolare, gli ostacoli e le soluzioni nell’uso di materiali riciclati, le macchine intelligenti e le tecnologie della austriacamultinazionaleperfacilitare e implementare maggiormente l’utilizzo dei materiali post consumo

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DI ANGELO GRASSI E LUCA MEI

Durante il webinar, Terragni si è però concentrato sulla terza e più nuova tecnologia, che prende il nome di Skinmelt, illustrata in figura 2. “Alla base di questa soluzione c’è una nuova generazione di presse Engel per “coiniezione” che eccelle nella realizzazione di componenti estetici, soprattutto quand’è necessario agire sulla qualità superficiale del manufatto”, ha spiegato Terragni. “Già in precedenza avevamo presse per coiniezione con due viti che andavano a iniettare su di uno stesso ugello. Ma, in alcuni casi, erano stati notati dei limiti. Mi spiego meglio: dopo aver iniettato con la prima vite, quando si andava a iniettare con la Fig. 1 - Il format che i clienti possono inviare a Engel tramite e-mail, indicando sia il tipo di polimero che debbono trasformare sia eventuali informazioni su come è stato rigenerato ecc.

“Perconsulenza.aiutarei

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1. Compilare e spedire il modulo di richiesta 2. Inviare un campione di materiale 3. Elaborazione da parte del team addetto al riciclo (PS, GA, TE, Sales) nellʼambito di un OPQ 4. Incontro con clienti e vendite sullʼimplementazione della soluzione Fig. 2 SkinmeltdelSchematizzazione-nuovoprocesso Materiale per il “core” Materiale per la “skin” Materiale per la superficie esterna (skin) Materiale per lʼinterno (core) 2. Avviamento dellʼiniezione 3. Mantenimento della pressione1. Caricamento del materiale di rivestimento allʼinterno dellʼunità dʼiniezione principale

Le soluzioni produttive di Engel pensate per lʼeconomia circolare Nell’ottica del “design for recycling”, la casa austriaca vanta almeno due tecnologie già ben consolidate. La prima è quella denominata In-Mould Labelling (IML), che si concretizza nella possibilità di stampare il componente con un’etichetta fatta con lo stesso materiale. La seconda è quella denominata Foilmelt e comporta l’uso di più film sovrastampati, affinché la qualità superficiale sia data dal film, mentre la componente strutturale sia data dal materiale termoplastico riciclato al 100%.

Disanima degli ostacoli da superare e delle relative soluzioni Engel

Per rendere l’economia circolare non solo reale, ma pure sostenibile, per Terragni ci sono ancora diversi ostacoli da superare: condivisione delle ricerche in primis. “Tutti noi operatori del comparto materie plastiche stiamo, sì, sviluppando tecnologie che favoriscano il maggior utilizzo dei riciclati, ma per rendere davvero efficaci tali sforzi serve un coordinamento dell’intera supply chain”, ha puntualizzato. “In linea teorica, ciò consentirebbe di poter condividere i diversi passi fatti nelle tecniche di selezione dei materiali riciclati, come anche nell’evoluzione del design dei beni da produrre con tali materiali, oppure nelle ottimizzazioni dei processi”. Terragni ha quindi aggiunto che, quando si parla di materiali riciclati, si parla un po’ di tutto e, a tale proposito, ha ricordato quant’è ricorrente trovarsi a discutere della trasformazione di materiali riciclati in generale senza entrare nello specifico, per meglio identificare il corretto processo/configurazione macchina da utilizzare. Non è infatti uguale processare materiali rimacinati e/o rigranulati, piuttosto che materiali ricompoundati e/o agglomerati… soprattutto se s’ignora com’è stata trattata una data partita di materiale o qual è il suo grado di contaminazione, qual è la sua percentuale d’umidità e perfino quali sono le esatte dimensioni delle particelle. È questa una materia così delicata da aver portato Engel a creare un team ad hoc di supporto e clienti è stato ideato un team di lavoro Engel che suggerisce se uno specifico materiale è effettivamente trasformabile, se è adatto all’applicazione che s’intende realizzare e, infine, con quale tecnologia/configurazione macchina può essere trasformato”, ha spiegato Terragni. “In figura 1 ho riportato il format che i nostri clienti possono compilare e inviarci tramite e-mail, indicando sia il tipo di polimero che debbono trasformare sia eventuali informazioni su com’è stato rigenerato ecc. Come risposta, ricevono dal nostro team indicazioni su qual è la migliore tecnologia di trasformazione da adottare e la configurazione della macchina Engel più indicata a tale scopo”.

Con questo pacchetto le macchine di Engel riescono a gestire al meglio la variabilità dei materiali, soprattutto quelli di origine post consumo.

L’iQ weight control esegue una “compensazione intelligente del processo”. Quando si stampa usando materiale riciclato, non è raro imbattersi in problemi legati alla variazione della viscosità, con l’incognita di ritrovarsi pezzi stampati con parti mancanti, oppure troppo compattati. Le presse Engel sono dotate di mol tissimi sensori e così i tecnologi della casa madre hanno deciso di sfruttare tali sensori per creare un algoritmo capace di gene rare in automatico una curva di riferimento a inizio produzione, che, a ogni ripartenza di ciclo, garantisce specifici parametri rite nuti strategici ai fini del mantenimento della costanza del peso

Rimacinato, agglomerato, o rigranulato, moderatamente contaminato

TrasparenzaAssistenzaEfficienza Controllo del processo Ottimizzazione del processo Monitoraggio del processo 52 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 | LINEE DI TRASFORMAZIONE

L’iQiniettato.clamp control è invece un sistema che, a ogni avvio di ciclo, consente alla pressa di decidere in autonomia quale sia la for za di chiusura ideale per il giusto stampaggio del componente. Questo avviene, per esempio, analizzando il “polmonamento” dello stampo, per poi aggiustare il tonnellaggio in funzione del mantenimento della corretta fuoriuscita delle sostanze volatili. Il tutto per evitare di stampare pezzi con bave o con bruciature. L’iQ process observer, infine, consente di tenere sotto control lo più di 300 parametri macchina e, via via che la produzione avanza, crea in automatico alcune scale di tolleranze. Se anche uno solo di tali 300 parametri devia dallo storico di produzione, il software avvisa l’operatore in modo che questi abbia le infor mazioni necessarie che, tenuto conto anche della peculiarità del pezzo da stampare, gli consentano di decidere se modificare o meno i parametri macchina.

seconda il fronte del flusso poteva avere arresti e ripartenze non propriamente desiderate. Il che si traduceva in una costanza di flusso non eccellente. Grazie alla tecnologia Skinmelt, invece, si può iniettare il materiale vergine e quello riciclato con una sola vite. Il che fa davvero la differenza”. Come ben schematizzato nel riquadro 1 di figura 2, superior mente è posizionata l’unità d’iniezione disposta a 45 gradi, dove si trova il materiale vergine, che viene caricato nella parte ante riore del cilindro di plastificazione, dov’è già presente il materia le riciclato. Da notare che, nel riquadro 1, il cilindro non è ancora solidale allo stampo. Nel riquadro 2 si nota poi come, dopo il di stacco verticale della vite a 45° gradi e l’avvenuto collegamento orizzontale tra cilindro e stampo, abbia inizio il processo di tra sferimento del materiale fuso nello stampo. Riprendendo ora le parole di Terragni, quando spiegava che nella tecnologia Skin melt la vite che inietta è una sola, è utile sottolineare che in tal modo tutti i parametri di processo sono controllati come in una singola iniezione: qui, di fatto, viene prima iniettato il materiale vergine e poi quello riciclato che, senza soluzione di continuità, va a formare lo spessore bicomponente del manufatto (riquadro 3 di figura 2). A questo punto l’AD di Engel Italia ha ricordato che, contestual mente con i più performanti layout di macchina raggiunti, a mi gliorare ancor più la stabilità di processo aiutano molto le co siddette nuove tecnologie: digitalizzazione in primis. “Come già ben argomentato in precedenza, i materiali post consumo pre sentano una certa variabilità di proprietà a volte importanti, al punto tale che, da lotto a lotto, è difficile poter contare su una reologia costante”, ha spiegato Terragni. “Va da sé che negli anni abbiamo ritenuto utile sviluppare sistemi software che controlli no in modo intelligente tali variabili. Sistemi riportati in figura 3, dove, in corrispondenza degli obiettivi di trasparenza, assisten za ed efficienza, è citata la gamma dei software iQ. Tre di que sti, l’iQ weight control, l’iQ clamp control e l’iQ process observer, sono di grande aiuto quando si processano materiali riciclati”.

Fig. 3 - I software della gamma iQ di Engel Fig. 4 - Il nuovo concetto di macchina a due stadi (2-stage), in cui sono stati integrati i sistemi di degassificazione e di filtrazione ad hoc per la lavorazione dei materiali da riciclo, anche particolarmente sporchi

FamigliaiQ

FiltrazioneDegasaggioiQ weightDosaggiocontrol

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Ulteriori strategie sul versante hardware Un ultimo step perseguito da Engel sempre in chiave d’econo mia circolare è quello relativo alla possibilità di poter processare con una sola macchina materiali in scaglie, degassando e filtran do il materiale fuso. “Oggi abbiamo presse standard che consentono l’aggiunta mo dulare di dosatori per il controllo della carica del materiale rici clato e, chiaramente, anche l’aggiunta dell’iQ weight control già citato, come pure di sistemi per il degasaggio”, ha illustrato Ter ragni. “Dato poi che, di solito, i materiali da riciclo sono anche sporchi, abbiamo elaborato una filtrazione ad hoc. Dall’integra zione di tali moduli è nata la pressa a due stadi (2-stage machine concept) mostrata in figura 4”. Nella “pressa 2-stage” Engel ha diviso la fase di plastificazione da quella d’iniezione. In questa pressa ci sono infatti due viti (o una vite e un pistone) che sono molto più corte rispetto a quelle di una pressa standard. Da ciò s’intuisce che la geometria finale è piuttosto compatta. “Nella prima vite si va a caricare il poli mero in modi diversi, a seconda della tipologia di materiale da processare. Inoltre, qui è possibile inserire un dispositivo per il degasaggio. E poi, cosa im portante, al suo terminale possiamo mettere un filtro che blocca le impurità prima di an dare nella vite (o pistore) d’iniezione. Un altro fattore non banale è rappresentato dal fatto che l’intero sistema (o “unità di plastificazione” che dir si voglia) è ancora una volta modulare, per cui è possibile aggiungere dispositivi per addi tivare il materiale da riciclo con coloranti, riempitivi o al tro ancora. Come già accennato, l’iniezione può essere fatta in un secondo step tramite due sistemi: una vite oppure un pisto ne. La scelta dipende dal componente che si deve a stampare, dalle sue dimensioni, dal suo peso e dalla tipologia di materiale utilizzato. Alla fin fine è possibile realizzare una pressa ad hoc che, aspetto per nulla banale, può sempre processare materiali sia rimacinati sia non ricompoundati, dove può essere necessa rio degassare, filtrare e additivare il materiale fuso”, ha concluso Matteo Terragni. “Il verde è più di un colore”: con questo slogan Engel esprime la sua concezione di economia circolare Matteo amministratoreTerragni,delegato di Engel Italia

Ciò significa: edifici costruiti secondo criteri e tecnologie moderni e dotati di uno dei più grandi impianti fotovoltaici d’Eu-

A C URA DI LUCA MEI

R

Alcune delle recenti soluzioni innovative messe a punto per assecondare queste esigenze verranno presentate proprio al K 2022: le nuove serie di presse a iniezione precisionMolding e powerMolding, la nuova macchina DCIM (Direct Compounding Injection Molding) ZE Blue Power e soluzioni digitali quali APCplus e socialProduction. Tutti piani di sviluppo, questi, che si sono già riverberati sull’acquisizione di ordini, che nel primo trimestre del 2022 hanno raggiunto un valore di poco inferiore ai 370 milioni di euro, con un incremento del 27% rispetto allo stesso periodo del 2021. Cambio di nomenclatura A partire dalle nuove presse a iniezione precisionMolding e powerMolding, ma anche dalle recentissime precisionMixhead e purity recyclingLine (ex edelweiss), KraussMaffei introduce una nuova noLa casa costruttrice tedesca sta attraversando un periodo di grande rinnovamento e spinta verso il futuro, che passa da una nuova strategia sempre più improntata all’economia circolare e che interessa anche la sua presenza in Italia

iaffermare la propria strategia volta a espandere la posizione di mercato quale fornitore di soluzioni sostenibili per l’industria delle materie plastiche. È questo il leitmotiv della partecipazione di KraussMaffei alla fiera K 2022. Subito dopo, nel 2023, l’azienda celebrerà il suo 185° anniversario, che segna anche l’inizio del proprio percorso verso la neutralità climatica, il cui raggiungimento è previsto nel 2030. In quest’ottica, il nuovo stabilimento di Laatzen e il nuovo quartier generale del gruppo a Parsdorf, vicino a Monaco di Baviera (entrambi certificati secondo gli standard della DGNB, l’associazione tedesca per l’edilizia sostenibile), soddisferanno i più elevati standard ambientali.

ropa installati sui tetti, una centrale termica ed elettrica combinata, “vele” per il riscaldamento e il raffreddamento degli uffici, ventilazione attiva dei capannoni e illuminazione intelligente a LED, con sensori di luce e di movimento.

Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità che KraussMaffei si è posta, l’economia circolare diviene un pilastro portante della sua strategia. Secondo una tale chiave di lettura, l’azienda svilupperà e fornirà tecnologie di riciclo, sia meccanico sia chimico, capaci d’incrementare l’efficienza energetica dei processi e di ridurre gli scarti, oltre a soluzioni digitali all’avanguardia, al passo con i modelli di sostenibilità dei trasformatori.

La medesima attenzione verrà posta al miglioramento continuo del design dei propri prodotti, per garantire qualità costante, se non addirittura migliore, riducendo i consumi di materiale ed energia.

La soluzione digitale socialProduction consente di monitorare macchine e processi produttivi indipendentemente dal luogo e dal momento, rientrando nel più ampio quadro della sostenibilità e dell’economia circolare delle attività industriali 2022

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Dopo essere state introdotte in Asia ri spettivamente nel 2019 e nel 2021, con la presentazione al K 2022 le precisionMol ding e le powerMolding verranno definiti vamente lanciate e rese disponibili anche in Europa e Nord America. Tra i loro punti di forza rientrano alta efficienza e reddi tività, così come una gamma selezionata di opzioni, tra cui un ampio ventaglio di altezze per l’installazione dello stampo o la facile integrazione di sistemi per l’au tomazione, che consente di configurare rapidamente soluzioni personalizzate. Inoltre, a seconda dell’applicazione, con la powerMolding è possibile ottenere un aumento della produttività fino al 15%, grazie ai brevi tempi di ciclo a vuoto, all’e levata costanza del peso stampata e ai bassi tassi di scarti di produzione.

La nuova precisionMolding costituisce il modello base della serie PX completa mente elettrica, con un ridotto numero di optional, mentre la nuova powerMolding rappresenta la controparte della collau data serie GX idraulica. Entrambe le serie vengono proposte come soluzioni ide ali per applicazioni standard, quali, per esempio, componenti tecnici, dispositi vi elettrici ed elettronici, automobilistici, medicali e per imballaggio. Particolar mente apprezzati dai trasformatori ope ranti in questi ambiti applicativi risultano le elevate prestazioni e l’alto livello di pre cisione, nonché la rapida disponibilità e la facilità d’utilizzo.

menclatura per la denominazione del le sue macchine, non più identificate in base all’area tecnologica, bensì secondo un sistema descrittivo più uniforme.

Cresce la presenza in Italia Due importanti e recenti appuntamen ti hanno scandito la presenza in Italia di IlKraussMaffei.primodiquesti riguardava i festeggia menti, svoltisi intorno a metà giugno, per i vent’anni di presenza e attività nel no stro Paese del sito produttivo di Abbia tegrasso (Milano), dedicato agli impianti per la schiumatura di sistemi poliureta nici per il settore del bianco e dell’isola mento. Dagli inizi quasi pionieristici nel 2002, con un esiguo gruppo di persone, l’azienda si è sviluppata negli anni fino ad avvalersi oggi di 30 persone e ad ac quisire sempre maggiori competenze e quote di mercato sotto la guida esperta di Gabriele Amodeo, che per l’occasione ha dichiarato: “Le soluzioni tecnologiche avanzate e orientate al cliente che siamo in grado di offrire ci hanno permesso di ottenere un’eccellente posizione e repu tazione nel settore”. Ne sono testimoni gli importanti ordini acquisiti nella prima metà del 2022, frut to della collaborazione con i principali produttori di frigoriferi a livello mondia le. Forti del supporto del gruppo KraussMaffei, la struttura italiana si sta ulterior mente rafforzando per continuare a sod disfare le richieste di un mercato sempre più esigente, combinando la fornitura degli impianti prodotti ad Abbiategras so con le rinomate macchine e teste di schiumatura prodotte in Germania, a Mo naco di Baviera, per garantire soluzione integrate di elevata qualità. L’altro grande momento per KraussMaf fei è coinciso con l’inaugurazione della nuova filiale ad Arese, sempre alle porte del capoluogo meneghino, celebrata con un’open house di tre giorni, dal 22 al 24 giugno scorsi. La nuova sede si aggiunge a quella di Abbiategrasso, così da allarga re la presenza del costruttore tedesco in Italia e la vicinanza ai trasformatori no strani, con una capacità di fornitura e di assistenza ancora più capillare. Per que sto scopo, la sede di Arese dispone anche di una showroom dedicata a dimostra zioni e prove di produzione, così come a corsi di formazione. Nel corso dei tre giorni di open house sono state proposte varie presentazioni su tecnologie di trasformazione, materia li, riciclo e mercato. A scopo dimostrativo, nel campo dello stampaggio a iniezione, era presente un’isola di lavoro composta da una pressa KM 120 540 PX con stampo a una cavità e automazione KM LRX 100, per la produzione di un portacellulare da scrivania in ABS M220 CR20 della serie E-Loop di Elix Polymers, distribuita nel nostro Paese da Mito Polimeri. L’ABS M220 CR20 viene ottenuto trami te riciclo chimico e contiene materie pri me selezionate provenienti da biomassa, ammoniaca prodotta da biogas di alleva menti e coltivazioni e propilene prodotto da tall oil (sottoprodotto della lavorazio ne di legno o carta). Le sue caratteristi che reologiche, meccaniche, termiche ed elettriche non variano rispetto agli ABS standard, ma si tratta di un grado svilup pato in chiave di economia circolare, cer tificato ISCC+ e che permette di abbassa re l’impronta di carbonio, riducendo così la dipendenza dalle materie prime fossili e non rinnovabili.

dell’amministratoredeldell’inaugurazionecloudellanuovasedeadArese:iltaglionastrodapartedelegatodiKraussMaffeiItalia,TizianoCaprara purity, power, precision: questa la nuova nomenclatura che identificherà macchine e impianti di KraussMaffei secondo un descrittivoraggruppamentopiùuniforme

Pioneer,

In futuro, macchine e prodotti verranno quindi identificati in base a quattro pre fissi: “pioneer” per linee e soluzioni di sistema, “purity” per i prodotti destina ti all’economia circolare, “power” per le presse a iniezione idrauliche e gli estru sori e “precision” per le presse a iniezio ne elettriche, l’automazione e i prodotti a valle, come le teste di miscelazione o quelle per i tubi.

Il momento

La “squadra” della filiale KraussMaffei di Abbiategrasso, che nel 2022 celebra vent’anni di operatività in Italia 60 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 | LINEE DI TRASFORMAZIONE

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denese, offre impianti su misura e chiavi in mano per sistemi di movimentazione, stoccaggio, miscelazione, alimentazione e dosaggio di materie prime in polvere, granuli, scaglie, o liquidi.

Negli ultimi anni la famiglia di Syncro Group è cresciuta in maniera esponenziale e, in premessa, Gabriele Caccia, CEO e presidente del gruppo, ha subito spiegato: “Siamo un’azienda “glocal”. Ad oggi abbiamo realtà produttive in Italia e all’estero (Stati Uniti, India e Cina), come anche filiali operative in varie aree strategiche del mondo (Germania, USA, Brasile, Cina e India). Siamo una grande famiglia e amiamo pensare che, grazie a una presenza fisica, possiamo aiutare e supportare i nostri clienti in tutte le parti del mondo”.

L’aforisma vinciano “Chi poco pensa molto erra” viene completamente ribaltato in Syncro Group dalle regole del suo CEO Gabriele Caccia. Syncro è infatti un gruppo di professionisti pensanti, riflessivi e operativi, che si mettono sempre in gioco in nome dell’innovazione e della crescita

Zero Waste Mission Da sempre attenti e rispettosi nei confronti dell’ambiente, in Syncro Group vige un rispetto e una fiducia incondizionata verso la sostenibilità nel suo concetto più ampio. Sempre Caccia ha raccontato che in azienda i prodotti si creano fin da subito affinché risultino virtuosi, nel rispetto delle procedure dell’economia circolare e con performance di risparmio energetico al top di gamma. “Non per niente abbiamo deciso di intraprendere un percorso basato sul raggiungimento di alcuni dei 17 obiettivi ONU per uno sviluppo sostenibile”, ha detto Caccia, aggiungendo che lui stesso ha coniato il neologismo ad hoc

“L’introduzione“Greenology”. del termine “Greenology” nel nostro linguaggio aziendale si spiega con l’ineluttabile esigenza che pensare green diventi un’azione imprenditoriale nel rispetto dell’ambiente, garantendo una sostenibilità e una ricerca continua verso l’innovazione di prodotto, per diminuire lo spreco di risorse e aumentare l’efficienza dei nostri prodotti a livello sia

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Realtà imprenditoriale che da oltre 15 anni è diventata un punto di riferimento nel mercato globale dell’automazione per le linee d’estrusione, in occasione della fiera Greenplast Syncro Group ha presentato il suo nuovo asset di gruppo: innovativo e diversificato, se si considerano i settori di destinazione dei suoi prodotti e la natura della sua proposta tecnologica. Le aziende di Syncro Group lavorano in sinergia costante tra di loro: Syncro offre sistemi di dosaggio, anelli automatici, misuratori di spessore, dispositivi per la web inspection e sistemi 4.0 per il controllo delle linee; Plasmac, compartecipata con Erema, colosso internazionale nella tecnologia del riciclo, è la più green del gruppo e produce estrusori in linea e fuori linea per il riciclo di scarti post industriali, che vengono trasformati in granuli di elevata qualità da reintrodurre nel processo produttivo; Plantech-CST, mo-

Chi molto pensa poco erra Syncro Group: un’azienda “glocal”

DI RICCARDO AMPOLLINI , ERMANNO PEDROTTI E LUCA MEI

qualitativo che di performance”, ha spie gato Caccia. “Senza peraltro scordare che la strada individuata dall’Europa, in meri to alle materie plastiche, è ben chiara da tempo: ridurre la plastica sia come pro duzione sia come rifiuto. Va da sé che a Greenplast, per dimostrare nel concreto qual è la nostra risposta alla sfida Redu ce-Reuse-Recycle, abbiamo presentato più sistemi di produzione concepiti ad hoc cliente per cliente, ma sempre nel solco comune delle 3 R”. Se a ciò aggiungiamo che, solo nel 2021, Syncro Group ha depositato diversi bre vetti scaturiti dai vari quesiti tecnologici e produttivi avanzati dai propri clienti, ecco confermato che il binomio ecologia e in novazione diventa di forte appeal. Alcune novità viste in Fiera Milano “A Greenplast abbiamo presentato due nuovi brevetti che forniscono soluzioni innovative nello sviluppo del layout ti pico per il trasporto delle materie prime dal silo fino all’estrusore”, ha proseguito Gabriele Caccia. “Il primo brevetto verte sull’abbinamento tra caricatore e depol veratore in continuo. È noto come, du rante la fase di riempimento del silo, si generi polvere o, peggio, si creino capel li d’angelo: una vera piaga per chi lavora materie plastiche. È infatti durante il tra sporto pneumatico della materia prima dal luogo di stoccaggio all’area di trasfor mazione che fattori, quali velocità, attrito e calore, generano questi lunghi filamenti che compromettono la qualità del mate riale del lotto in lavorazione. Come solu zione, Syncro Group ha progettato un si stema brevettato di eliminazione in ciclo automatico della polvere fisiologicamen te mischiata con i granuli stessi. Risolta la prima questione, a valle del layout di tra sporto abbiamo collocato il secondo di spositivo brevettato: una “trappola” che separa i capelli d’angelo dai granuli, fil trandoli sempre in automatico”. Questi due brevetti consentono, l’uno, di non far intasare né il caricatore né il do satore e, l’altro, di non generare difetti in fase di estrusione dei film. Ma le novità di Syncro Group presenta te in fiera non si fermano qua. “In virtù dello specifico know-how della divisione Plasmac, a Greenplast abbiamo esposto l’ultima versione del sistema d’estrusione Alpha XS”, ha aggiunto Caccia. “Il nuovo Alpha XS è un estrusore ad alimentazione diretta, in grado di ripellettizzare in linea il rifilo proveniente da impianti di estru sione film e/o bobine di scarto. È carat terizzato da: una vite d’estrusione molto compatta, che garantisce un bassissimo consumo energetico, un layout che occu pa un solo metro quadrato e un’estrema semplicità d’utilizzo. L’alimentazione del rifilo avviene tramite un classico traspor to basato sul concetto venturi, ad aria, mentre nel caso del recupero di bobine di scarto, Alpha XS è equipaggiabile con Gabriele Caccia, CEO e presidente di Syncro Group Un sistema depolverizzazionedi

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un apposito traino che alimenta in auto matico l’estrusore. I pellet prodotti dal nostro Alpha XS possono essere recupe rati direttamente in linea e riprocessati dagli impianti insieme ai materiali vergini, data l’elevata qualità del pellet e la per fetta Un’ultima,granulometria”.appassionata considerazione fatta dal CEO del gruppo riguardava la “piaga” della bassa percentuale di clas sificazione del materiale post consumo oggi in circolazione sul mercato. Aspet to non banale per un estrusorista che, dopo aver acquistato big-bag o contai ner di materiale post consumo, ignora molto spesso origini e caratteristiche della materia prima rigenerata. Il che si traduce in un non banale problema tec nico in produzione, nel senso che solo durante l’estrusione si sa cosa si stia ef fettivamente processando. E qui entra in gioco il know-how specia listico nei sistemi di visione artificiale: la divisione Syncro Vision che, in collabo razione con AceLabs (entrata recente mente in Syncro Group), vanta moltepli ci applicazioni sia nel riconoscimento dei difetti sia nel rispetto delle tolleranze.

A tal proposito Gabriele Caccia ha voluto elencare, seppure solo per punti, i princi pali vantaggi dei sistemi ottici d’ispezio ne, ovvero: riduzione dei costi legati alla manodopera; controllo della produzione immediata e continua; facile mappatura dei difetti; controllo qualità con criteri og gettivi e ripetibili.

il suo “Dream Team” Il dispositivo Typhoon3 esposto alla fiera Greenplast 76 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 | AUSILIARI E COMPONENTI

Una veduta dei reparti produttivi di Syncro Group A partire dal gennaio 2022, Syncro Group ha condotto una “campagna” di rinforzo della struttura organizzativa di tutto rispetto. L’arrivo di nuove figure professionali di primordine, infatti, ha rafforzato le sue fila commerciali e tecniche, dando vita a quello che Gabriele Caccia ha definito un “Dream Team”. Andrea Rigliano è stato il primo a entrare in famiglia per ricoprire i ruoli di CSO (Chief Sales Officer) e Greenology Manager, seguito a pochi giorni di distanza da Riccardo Castello in qualità di direttore generale di Plasmac. La compagine di Syncro Group si è poi ulteriormente allargata con l’arrivo di Massimo Gomis, che è andato a ricoprire il ruolo di direttore commerciale Italia, mentre in primavera è stata la volta di Paolo Gasparotto e di Andrea Stoppa, rispettivamente con le funzioni di business development director per il mercato nordamericano e senior sales manager e product manager per il settore Wire & Cable. Ultimo, ma soltanto in ordine cronologico, Alessio Bagnolati ha chiuso la serie di nuovi arrivi con il ruolo di direttore tecnico di Plasmac. Come ha rimarcato Gabriele Caccia in ciascuna di queste occasioni, ogni nuovo arrivo ha rappresentato un chiaro segno degli ambiziosi piani di crescita ed espansione internazionale del gruppo, attraverso professionisti in grado di assicurare il costante sviluppo di prodotti innovativi e la loro diffusione a livello globale, per acquisire quote di mercato sempre più ampie. Gabriele Caccia, a sinistra, dà il benvenuto in Syncro Group ad Andrea Rigliano Personale qualificato come asset portante dell’azienda Syncro Group ha costruito

Per saperne di engelglobal.com/be-efficientpiù: Be the first. Be efficient. La situazione di partenza: I prezzi dell’energia sono alle stelle e i fornitori di elettricità stanno aumentando le tariffe. La vostra azienda però non può aumentare i prezzi da un giorno all’altro. In tali circostanze, tutti i vostri calcoli potrebbero essere rovinati. La soluzione ENGEL: Non consideriamo solo la pressa ad iniezione, ma l’intero sistema. La combinazione fra controllo della temperatura, comunicazione intelligente dei dispositivi e controllo ottimale del processo porta alla massima efficienza. È possibile risparmiare fino al 67% di energia rispetto ad una pressa standard ad iniezione idraulica con controllo convenzionale della temperatura. Pressa ENGEL + controllo temperatura + assistenza intelligente = risparmio energetico fino al 67%

Sessant’anni dopo la fondazione è Valeria Giacomoni, figlia del fondatore e attuale CEO di Sica, a illustrare gli ulteriori fiori all’occhiello che, nel frattempo, la casa di Alfonsine ha caparbiamente inanellato. A partire dal non usuale fatto che una realtà squisitamente metalmeccanica sia guidata da una donna… e pure di formazione universitaria umanistica. “Ricordo che, al mio ingresso in azienda, le donne si contavano sulle dita di una mano”, ha esordito Valeria Giacomoni. “Non che nel frattempo ci sia stata chissà quale crescita esponenziale (oggi siamo una ventina), però già il fatto di tendere verso la parità di genere è una ricchezza, nel senso che qui ognuno contribuisce paritariamente per quello che è, e per quello che sa”. Già in queste prime parole la CEO di Sica ha dipanato più questioni, di cui, quella predominante, è oggettivamente il fattore umano. “La nostra attuale quota d’export vale il 95% del fatturato annuo. Questo è un fatto. Come pure che, raggiungendo quasi 120 paesi, siamo ben conosciuti in tutto il mondo, ma, ironia della sorte, siamo poco conosciuti proprio qui, sul territorio. Il che è un problema, se ci s’interroga sull’attrattiva occu-

I “fiori contemporaneiall’occhiello”

Il segreto bicchieratricidelleche tutto il mondo ci invidiachetutto

Bicchieratrice Everbell 500 per tubi in polipropilene 78 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390

DI RICCARDO AMPOLLINI , ERMANNO PEDROTTI E LUCA MEI

Visitando il quartier generale di Sica ad Alfonsine si tocca con mano quanta ricerca, quante idee nuove in materia di risparmio energetico e di materiali, come pure quanta propensione nel fare proprio il concetto di lavoro come diritto attraverso il quale l’uomo può realizzare sé stesso, costituiscano da sempre il motore dell’attività dell’azienda

Sica: “sul pezzo” con immutata passione da sessantʼanni Era il 13 febbraio del 1962 quando il geometra Osvaldo Giacomoni, assieme ad altri azionisti, decise di fondare un’azienda manifatturiera per fabbricare profili in alluminio per porte e finestre. Quell’azienda si chiamava (e ancora oggi si chiama) Sica e il suo fondatore ne è rimasto presidente fino all’aprile del 2012, quando, compianto da famiglia, dipendenti e Confapi Ravenna, se n’è andato, lasciando il ricordo d’imprenditore illuminato. Vi è infatti da dire che Osvaldo Giacomoni, parecchio attento alle tendenze dei nuovi mercati dell’epoca, intuì che colui che per primo avesse concepito e realizzato un’efficace macchina per i processi di bicchieratura di tubi in plastica, un’attività allora relativamente nuova ma già in forte ascesa, avrebbe compiuto un Edbell’exploit.eccoche dalla provincia di Ravenna, allungata tra la via Emilia e le Valli di Comacchio e associata perlopiù alla riviera romagnola, giunse notizia che una giovane azienda metalmeccanica, lì ubicata, aveva realizzato un’originalissima bicchieratrice che, come poi il mercato stesso decretò, era piaciuta molto ai fabbricanti di tubi in plastica sia d’Italia sia d’altri paesi, Germania in primis. Sulla scia del buon gradimento ottenuto, dal 1967 in poi, Osvaldo Giacomoni s’industriò nel rendere ancora più complete e competitive le sue bicchieratrici, dotandole di traini e taglierine e dando così il “la” a un’espansione di vendite a livello globale che, ancora oggi, è un non banale fiore all’occhiello di Sica.

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Un comparto differenzal’innovazionedovefatanta

pazionale che esercitiamo. Un problema che stiamo cercando di risolvere andando noi, con più formule, verso i giovani”, ha spiegato Valeria Giacomoni. Sono diverse le iniziative cui sottende la CEO di Sica, a cominciare dagli inviti in fabbrica riservati ai giovanissimi alunni del terzo, e ultimo, anno scolastico delle medie, affinché prendano in debita considerazione una loro prosecuzione formativa presso gli istituti tecnici. C’è poi un secondo intervento che vede i tecnologi di Sica coinvolti nella programmazione scolastica all’Itis della vicina Forlì. E ancora, l’azienda è tra gli sponsor diretti di una nuova facoltà di meccatronica con sede a Lugo di Ravenna che, proprio nel settembre di quest’anno, esordisce con il suo primo anno accademico. “Si tratta di un decentramento, organizzato e pianificato con l’Università Alma Mater di Bologna, per offrire corsi di laurea breve in meccatronica a chi è del territorio e, oggettivamente, trova più razionale rimanere in zona piuttosto che trasferirsi nel capoluogo e sostenere i costi del “fuori sede”. Inoltre, poiché l’iniziativa è sponsorizzata da un pool d’aziende del territorio, si è deciso insieme di dare l’opportunità ai giovani universitari di fare training all’interno delle rispettive unità produttive e, nel contempo, ci si è organizzati affinché nostri specialisti svolgano ore di docenza in università”, ha proseguito la CEO, rimarcando che sono pochi i giovani che si affacciano con cognizione di causa al mondo manifatturiero. “Il nostro è un lavoro che richiede molta conoscenza e tanta esperienza. Non è che si possa prendere chicchessia. È un lavoro molto specializzato e fatto spesso ad hoc sulle esigenze del cliente. Qui non c’è grande produzione. Qui si fanno piccoli numeri. E debbo dire che la personalizzazione è pure in aumento rispetto alle macchine vendute da listino. È quindi vitale poter contare su nuove leve motivate e appassionate. Persone alle quali piace ciò che hanno studiato, alle quali piace applicare la teoria appresa e alle quali piace pure continuare a imparare… perché qui non si finisce mai di scoprire cose nuove”, ha scandito a chiare lettere Valeria SenzaGiacomoni.scordare che non ci si può permettere di perderle per strada, le nuove leve. A tal proposito, la CEO di Sica ha voluto precisare come, una volta che queste nuove leve sono in azienda, sia importante gestirne crescita e soddisfazione con azioni che riducano il turnover e migliorino le prestazioni aziendali. Azioni che, a volte, contemplano anche eventi ludici quali corsi di yoga o sessioni di camminata nordica, con - perché no? - la presenza di uno psicologo del lavoro. “C’è poco da fare: al di là dell’allarmante crescita dei costi delle materie prime, al di là delle difficoltà di approvvigionamento di chip e azionamenti, al dì là delle limitazioni sociali legate alla pandemia, la difficoltà di poter contare su giovani preparati e appassionati è la sfida principale che stiamo vivendo”, ha sottolineato Giacomoni. Una sfida che, stando ai dati forniti dalla stessa CEO, la casa di Alfonsine sta vincendo. Prova ne è l’incremento di sedi estere, che vede Sica in India, dove è presente con un’unità produttiva per il mercato locale, e negli Stati Uniti, dove opera un ufficio che si occupa di assistenza commerciale e gestione dei ricambi, ma che conta anche di creare un’unità produttiva. Una scelta suffragata sia dall’impennata esponenziale dei costi di trasporto sia da una legge da poco firmata dal presidente Biden, in base alla quale l’uso dei tubi in metallo sarà progressivamente bandito a favore di quello dei tubi in plastica e che, ovviamente, sta generando fermento. Al quartier generale italiano spetta il ruolo di unità ove si sviluppano, si producono, si assemblano e si testano non solo bicchieratrici, ma anche traini, taglierine, macchine automatiche per l’imballaggio dei tubi rigidi, avvolgitori per i tubi flessibili e attrezzature ausiliarie per il completamento delle linee d’estrusione, destinate ai già citati 120 paesi nel mondo.

In continuità con lo spirito che ha contraddistinto Sica fin dagli Anni SessanValeria Giacomoni, attuale presidente e CEO di Sica Sistema Sica per la bicchieratura Rieber Sezioni di tubi in PVC tagliati e smussati con il nuovo sistema di Sica (i primi tre da sinistra) e sezioni di tubi tagliati e smussati con il sistema tradizionale (i primi tre da destra)

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Tecnologia

ASTM F1483 4 pollici (114,3 mm) 20 pollici (508,0 mm)

Starbell500R ISO 16422 110 mm 500 mm ANSI/AWWA C909 4 pollici (121,9 mm) 18 pollici (495,3 mm)

• Metodo e impianto di raffreddamento per la bicchieratura dei tubi (EP2189268).

ASTM F1483 4 pollici (114,3 mm) 24 pollici (609,6 mm) Dal 1962 a oggi Sica ha ottenuto ben 53 brevetti, 25 dei quali tutt’ora attivi. Ecco i principali:

ta, ancora oggi l’innovazione è tutto. Ciò che invece è mutato, è la sua declinazio ne. “L’innovazione verte ora sul rispetto dell’ambiente e sulla riduzione dei costi di produzione, in particolare quelli relativi ai consumi energetici”, ha precisato Valeria Giacomoni. “Da alcuni anni le bicchiera trici e le taglierine sono prevalentemente elettriche, mentre ultimamente i tecnolo gi si sono focalizzati sull’efficientamento nell’uso delle materie prime, che, si badi bene, valgono circa l’80% del costo fina le di un tubo. E qui mi piace dire che ab biamo sviluppato un procedimento che taglia e smussa il tubo in PVC senza rimo zione alcuna di materiale, evitando i costi sia per l’aspirazione e il riciclo delle polve ri e degli sfridi, che non sono più generati, sia quelli per la sostituzione degli utensili che asportano il materiale. Inoltre, que sto sistema riduce la necessità di manu tenzione ed è pure più silenzioso”. Un risultato eclatante che verte sull’ap porto localizzato di calore. L’astuzia tec nologica sta nello scaldare una piccola porzione di tubo, nell’eseguire poi un ta glio con un semplice coltello che separa il materiale e, quand’è il momento di fare lo smusso, anziché usare una fresa, nell’in trodurre un rullo conico di bronzo che plasma il tubo ancora caldo, conferen dogli la forma conica all’estremità. Ma c’è ancora dell’altro. “Abbiamo poi macchine che tagliano i tubi in polietilene di elevato spessore senza generare trucioli”, ha ag giunto la CEO di Sica. Ultima ma non meno importante, la bic chieratura nota come Rieber System, svi luppata recentemente per i tubi in PVC-O (a molecole orientate), che, a parità di pressione d’esercizio, richiedono spes sori di parete inferiori di circa il 35-40% rispetto ai tubi realizzati in PVC-U (dove la “U” sta per “Unplastified”, ossia non plastificato, rigido). “La peculiarità del sistema Rieber è quel la d’inglobare la guarnizione nella fase di bicchieratura”, ha chiosato Valeria Giaco moni. “La sequenza che porta a tale ri sultato inizia con il posizionamento della guarnizione sul mandrino, prosegue con il tubo che sale sul mandrino e si raffredda intorno alla guarnizione che, a quel punto, si presenta saldamente ancorata all’inter no del bicchiere”. Resta solo da aggiunge re che le bicchieratrici Sica con sistema Rieber per PVC-O sono disponibili in tre modelli di partenza (vedi tabella 1) sono ascrivibili dei SICA CON SISTEMA RIEBER tubiNormativaPVC-O DN min Diametro esterno tubo (minino nominale) DN max Diametro esterno tubo (massimo nominale)

tubi lavorati. TAB. 1 - CARATTERISTICHE DELLE BICCHIERATRICI

• Apparecchiatura (EP2934830) che, lubrificando il disco di taglio, permette il taglio di spessori più elevati a parità di forza applicata. Il limite prestazionale della macchina risulta quindi ampliato senza che a questo corrisponda un aumento della potenza necessaria.

Il raffreddamento ad aria compressa preraffreddata permette d’incrementare la produttività della bicchieratrice rispetto al sistema di raffreddamento tradizionale.

Veduta dall’alto dell’area produttiva di Sica, presso il suo stabilimento di Alfonsine (Ravenna)

• Dispositivo di alimentazione e accumulo del film plastico (EP3439995), così da permettere il cambio bobina senza dover fermare la produzione della relativa macchina d’imballaggio.

• Metodo e apparecchiatura per il taglio di termoplastici senza asportazione di materiale (EP2828047). Di conseguenza, non vi è generazione di truciolo, che dovrebbe poi essere aspirato e rilavorato. La macchina risulta più silenziosa rispetto a una taglierina tradizionale e gli utensili di taglio più durevoli nel tempo.

Brevetti,

Starbell630R ISO 16422 110 mm 630 mm ANSI/AWWA C909 4 pollici (121,9 mm) 24 pollici (655,3 mm)

Starbell250R ISO 16422 63 mm 250 mm ANSI/AWWA C909 4 pollici (121,9 mm) 8 pollici (229,9 mm) ASTM F1483 4 pollici (114,3 mm) 8 pollici (219,1 mm)

di

• Metodo di taglio multiplo (EP2008749), che consente la produzione di spezzoni di ridotta lunghezza a elevate velocità, grazie all’applicazione di due unità di taglio, che possono variare la distanza fra di loro, superando così il limite dato da una macchina di taglio tradizionale a carro singolo.

alle variazioni dimensionali

macchinaModello

• Avvolgitore per realizzare bobine di tubi flessibili confezionate con film estensibile (EP3292045). Grazie al moto roto-traslatorio del sistema di distribuzione del film, la bobina risulta protetta anche ai lati senza spreco di pellicola. Sistema RoboJack per la manipolazione dei tubi “proprietaria” Sica brevetti e ancora brevetti

Sistema di manipolazione, imballaggio e pallettizzazione dei tubi

e che le relative differenze

www.vanettimaster.com since 1971 A22_22_VANETTI_COVER_BIO_MACPLAST388_EXE.indd 1 31/03/22 15:14 ARTHA MILANO www.shutterstock.comphotos: VANETTI S.p.A. - Italy - Tel: +39.0331.389077 - Fax: +39.0331.389078 - vanetti@vanettimaster.com Vanetti s.p.a., fondata nel 1971, produce Masterbatches, Biomasterbatches ® , Additivi, MasterbatchRecy ® per materie plastiche. Con oltre cinquanta anni di esperienza nel settore, i prodotti Vanetti vengono utilizzati per la colorazione e additivazione di qualsiasi resina termoplastica e dei nuovi biopolimeri. La passione per il colore, l’esperienza ed il servizio verso i clienti sono i punti di forza dell’azienda. Nuovi impianti ad alta tecnologia e attenzione a materie prime di qualità ed ecosostenibili garantiscono elevate prestazioni nell’utilizzo dei prodotti realizzati. BELIEVE IN COLORS

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Presente nel nostro Paese con la filiale Leister Technologies Italia, da oltre settant’anni la multinazionale svizzera Leister offre soluzioni innovative a due settori in particolare: l’edilizia, alla quale fornisce saldatrici manuali e automatiche per i materiali termoplastici, e la costruzione di macchinari e impianti, per la quale progetta e realizza riscaldatori industriali e campi solari a infrarossi. La positiva evoluzione macroeconomica di entrambi questi settori ha creato condizioni favorevoli allo sviluppo di Leister: l’effetto combinato del recupero di questi mercati e degli investimenti fatti dalla casa madre sull’innovazione di prodotto e sul rafforzamento dell’organizzazione italiana hanno permesso all’azienda di raggiungere ragguardevoli traguardi in termini di sviluppo del fatturato e di quote di mercato. Ne abbiamo parlato con Paolo Possa, general manager di Leister Technologies Italia. Lʼedilizia ha conosciuto uno sviluppo notevole, anche grazie ai recenti incentivi. Ci sono stati riflessi positivi per il segmento della saldatura di materie plastiche? “Dopo un lungo periodo di contrazione, iniziato nel 2008, il mondo dell’edilizia sta vivendo un momento favorevole. Fra le tendenze più importanti, troviamo l’accresciuta attenzione verso il consumo energetico degli immobili, che sta deterIntervista a Paolo Possa, general manager di Leister Technologies Italia (sede della multinazionale svizzera Leister nel nostro Paese), il quale ha parlato di andamento di mercato e di sviluppo di nuovi prodotti, sottolineando il ruolo della filiale che dirige A C URA DI LUCA MEI Paolo Possa, general manager di Leister Technologies Italia 85n. 390 - Agosto/Settembre 2022

minando investimenti significativi. Gli in centivi per ristrutturazioni e interventi sull’involucro edilizio hanno funzionato da “booster”, fornendo un’ulteriore spin ta a un comparto trainante per l’econo mia italiana. In edilizia sono tante le applicazioni dei prodotti Leister: l’impermeabilizzazione di coperture commerciali e industriali, quella di opere civili (come la realizzazio ne di gallerie e opere interrate), o la sal datura di pavimenti altamente resistenti, tipici di scuole e ospedali. In questi ambiti abbiamo indubbiamente beneficiato del momento positivo vissuto dal settore, ma non dobbiamo dimenticare il contributo alla crescita dato dall’innovazione di pro dotto. Le nostre saldatrici automatiche, come Uniroof 700 LQS o Comet 300/700, contribuiscono significativamente a qua lità e velocità del processo di saldatura; le attrezzature a batteria come Groover LP500 hanno una grande praticità d’uso e consentono al posatore di ridurre i tem pi d’intervento, a beneficio della produt tività”. Per quanto riguarda il segmento calore di processo, quali sono i settori merceologici che vi stanno dando maggiori soddisfazioni?

“Sono tante le iniziative su cui stiamo lavorando. Lo scenario più favorevole alle attività in presenza ci ha permesso di partecipare a diversi eventi fieristici. Dopo Forum Piscine a febbraio, dove i visitatori hanno dato prova di apprezza re le nostre soluzioni, ci siamo dedicati al mondo industriale con Mecspe e Ipack-I ma; inoltre, a Siferr abbiamo incontrato il mondo di ferramenta e distribuzione di utensili professionali e, in autunno, con cluderemo con Piscina 22 ed Ecomondo, fiera in cui presenteremo le soluzioni Lei ster per chi lavora nell’ambito delle opere interrate e delle discariche. Sono tante anche le novità di prodotto: due nuovi modelli di estrusori, studiati per chi realizza carpenterie e manufatti in plastica, e un’innovativa saldatrice auto matica per il settore dei teloni e i produt tori di banner pubblicitari. Sul canale online ci proponiamo di ren dere sempre più gradevole l’esperienza del cliente, facilitandolo nel suo viaggio all’interno del negozio virtuale. E sui so cial, Facebook e Linkedin in primis, ma anche Twitter e Instagram, continuiamo a incrementare la nostra presenza, con l’obiettivo di far conoscere il valore delle soluzioni Leister e di raccontare sempre meglio le iniziative della nostra azienda”. Come sta andando il sito leistershop.it? “Questa nostra vetrina “virtuale” è aperta 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, sin dal 2021. Permette di informarsi sulle soluzioni Lei ster e di trovare le ultime novità di pro dotto, ma anche di conoscere iniziative di marketing come fiere e webinar, oppure di cogliere opportunità d’acquisto legate a promozioni o a prezzi particolarmente Lavantaggiosi.vetrinavirtuale ha subito fatto regi strare un traffico significativo e un vo lume importante di richieste di infor mazioni, a cui cerchiamo di rispondere nel più breve tempo possibile. I volumi di vendita sono cresciuti mese dopo mese… segno di un progetto ben accol to dal mercato”.

MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390

“In ambito industriale, sono numerosissi me le applicazioni dei riscaldatori ad aria calda o degli impianti a infrarossi per for nire calore nella forma più intelligente ed efficiente. Preriscaldo di materiali, asciu gatura, termoretrazione, attivazione di colle: l’elenco è lunghissimo e a volte an che Particolarmentecurioso. interessanti sono gli im pianti a infrarossi Krelus a lamina metalli ca: la possibilità di controllare la tempera tura di riscaldo con estrema precisione e l’altissima efficienza (oltre il 90% di effet to utile) ne stanno determinando il gran de apprezzamento soprattutto nei pro cessi in continuo con materiali plastici. Alcuni trend in atto in ambito industriale, l’attenzione verso soluzioni che consen tano un utilizzo “intelligente” dell’energia e la ricerca di soluzioni alternative al gas, in grado di aumentare la sicurezza negli ambienti di lavoro, hanno trovato nei ri scaldatori a infrarossi Krelus la risposta Valeadeguata.lapena citare anche le certificazio ni UL ottenute per i riscaldatori Mistral e Hotwind, che facilitano le aziende co struttrici di macchinari e impianti nell’e sportare i loro prodotti negli Stati Uniti e in Canada”. Quali novità prevedete per il prossimo futuro?

| AUSILIARI E COMPONENTI

Le saldatrici automatiche Comet contribuiscono ad aumentare qualità e velocità del processo di saldatura Groover LP 500, a batteria, permette dilaincrementareproduttività 86

Based on the close cooperation between the customers and ZEON by combining competencies during the development partnership, a wide range of innovative ideas and solutions are created.

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Con il nuovo sensore 4017A, Kistler porta la tecnologia di misurazione della pressione a un livello più alto: il sensore di pressione assoluta piezoresistivo occupa uno spazio di soli M5x0,5 ed è stato specificamente pensato per garantire massime robustezza e precisione. La cella di misura in bagno d’olio è isolata da un diaframma in acciaio inossidabile e offre un livello molto elevato di compatibilità con tutti i fluidi di processo, sia gassosi che liquidi. Grazie al ventaglio di temperature compensato tra -20 e +140°C, il nuovo sensore può essere utilizzato anche per test a bassa temperatura.

perapplicazioniconintegratestampisti

Ilmassimaspazio,applicabilitànuovosensoredipressioneassolutapiezoresistivo4017Aètraisensori

La compensazione digitale della temperatura consente un elevato livello di precisione (≤1% FSO) anche in ambienti difficili. Il monitoraggio dello stato del sensore (temperatura operativa da -40 a +180°C) è possibile anche durante le misurazioni, grazie all’elemento di misura della temperatura integrato. Il design sofisticato del prodotto assicura un’altissima resistenza alle contaminazioni, oltre che facili pulizia e manutenzione. Se utilizzato in ambienti ad alta temperatura, il 4017A può essere installato con un adattatore per il raffreddamento ad acqua (disponibile come accessorio). Il nuovo sensore isolato dai fluidi di processo è disponibile con diversi campi di misura, per pressioni fino a 5, 10, 20 o 50 bar. Su richiesta, può essere fornito con un certificato Atex (zona 2) per applicazioni in aree potenzialmente pericolose. Inoltre, è compatibile al 100% con i suoi predecessori delle serie 4005 e 4007. La tecnologia PiezoSmart di Kistler consente l’identificazione automatica dei sensori ed elimina qualsiasi rischio di errore dovuto alla configurazione manuale e all’operatività quotidiana. Infine, la linea di misurazione può essere completata con gli amplificatori piezoresistivi Kistler 4665B (modulo per SCP, KiBox1), 4667A (modulo per KiBox2) o 4624A (unità indipendente a canale singolo).

di pressione isolati dal fluido più piccoli al mondo e offre un’eccellente precisione anche in condizioni difficili

Hexagon estende il supporto in Europa Centrale CAD CAM

Il nuovo sensore di pressione assoluta piezoresistivo 4017A di Kistler combina eccellenti caratteristiche di misurazione con un’applicabilità universale. Grazie a compattezza, design innovativo ed eccellente compatibilità con i fluidi di processo, questo sensore rappresenta la scelta ideale per l’utilizzo nello sviluppo di motori meccanici e nelle applicazioni idrauliche e pneumatiche, in ambienti sia caldi che freddi. I sensori di pressione piezoresistivi sono costituiti da un ponte di Wheatstone a base di silicio, che varia la sua resistenza elettrica quando viene esposto a pressione. L’effetto piezoresistivo significa che l’elemento sensibile è in gran parte privo di deriva ed è ideale per rilevare le pressioni statiche. I sensori di pressione piezoresistivi possono essere utilizzati anche per misurazioni dinamiche della pressione grazie alla loro capacità di rilevare pressioni che variano rapidamente, anche nei campi di bassa pressione.

92 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 | MISURA E CONTROLLO NEWS

Azienda attiva a livello mondiale nel campo delle soluzioni digitali che combinano sensori, software e tecnologie autonome, Hexagon ha acquisito Vero Solutions, distributore italiano del software Visi CAD CAM di Hexagon stessa, per la produzione di stampi e modelli. Visi è una soluzione dedicata agli stampisti e offre una combinazione unica di applicazioni, tra cui la modellazione superficiale e solida completamente integrata e la lavorazione da 2,5 fino a 5 assi in continuo. Fondata nel 2012 e destinata all’integrazione all’interno della divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon, Vero Solutions è il maggior rivenditore di prodotti Hexagon per il mercato italiano e supporta i clienti Visi in tutto il Paese con vendite e servizi, offrendo al contempo le soluzioni complementari Peps e Machining Strategist. L’azienda ha la sede centrale a Strambino (Torino), un ufficio a Marcon (Venezia) e dà lavoro a 18 dipendenti che continueranno a offrire supporto al portfolio dei software di produzione di Hexagon in Europa Centrale, come parte dell’organizzazione diretta dell’azienda. “Il team di Vero Solutions apporterà numerose competenze nel campo dei software CAD e CAM e una profonda conoscenza del mercato della progettazione e della produzione di stampi e modelli. Inoltre, i membri del team lavorano già da molti anni come parte integrante del team di Hexagon. L’acquisizione di Vero Solutions ci garantirà la loro base clienti e ci consentirà di offrire un servizio migliore in Italia, adesso e in futuro. Sono fiducioso che il team offrirà un enorme valore aggiunto ai clienti della regione”, ha dichiarato Stephen Chadwick, presidente Emea per la divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon. “L’acquisizione di Vero Solutions è un passaggio positivo per i nostri clienti Visi in Italia ed Europa Centrale”, ha commentato Stephen Chadwick a proposito dell’operazione Sensore di pressione piezoresistivo Minimo

assistito da gas 96 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390

A C URA DI RICCARDO AMPOLLINI

Il secondo pezzo esposto grazie alla collaborazione con Lanxess è un pedale frizione in composito, che presenta una geometria complessa e si basa su due componenti: un tessuto continuo preimpregnato con poliammide 6 e nastri tessuti in fibre di vetro orientate per il rinforzo dei punti critici (Tepex dynalite - PA 6 e fibra di vetro). La struttura multiassiale delle fibre, in combinazione coi nastri, assicura un’alta resistenza alla torsione e alla flessione. Caratteristiche indispensabili, data la forte pressione esercitata durante le frenate brusche. Il pedale pesa il 50% in meno rispetto all’equivalente in acciaio e il 30% in meno rispetto agli ibridi acciaio/poliammide rinforzata con fibre di vetro. Inoltre, essendo interamente in materiale polimerico rinforzato, diventa più facile da riciclare. Gamba della sviluppata iniezione

In occasione della sua dodicesima partecipazione alla fiera Mecspe, Materioteca ha presentato a Bologna diverse novità tecniche sul tema dell’alleggerimento degli articoli plastici. Incentrata sulla sostenibilità, invece, la sua mostra al Fuorisalone di Milano

sedia Marlene,

Un futuro più leggero e sostenibile per le materie plastiche Materioteca a Mecspe e al Fuorisalone L’alleggerimento (e quindi una maggiore sostenibilità) degli articoli in materiale plastico è stato il tema principale della presentazione di Materioteca alla fiera Mecspe, tenutasi dal 9 all’11 giugno di quest’anno presso il polo fieristico di Bologna. Di seguito sono descritte le soluzioni più interessanti esposte nella “Piazza della Progettazione e del Design” di Mecspe, legate appunto all’alleggerimento e al percorso “Dall’inorganico all’organico”. Perché, come dichiarato da Diana Castiglione, direttore di Materioteca: “Non dimentichiamo che un capitolo fondamentale nell’alleggerimento degli oggetti è quello scritto grazie al passaggio dai materiali inorganici a quelli polimerici. Un esempio eclatante riguarda la sostituzione della ghisa con il polipropilene, come nel caso dell’eco-radiatore futuribile sviluppato da Harmos Teknotherm”. Innovare per alleggerire All’interno dei diversi percorsi di Materioteca dedicati all’alleggerimento dei prodotti in materiale plastico, va certamente citata l’elegante sedia evergreen Marlene, sviluppata da Alma Design (Passirano, Brescia) e prodotta in due materiali: policarbonato brillante trasparente o poliammide lucida e non trasparente. L’esigenza progettuale originaria di ottenere superfici perfettamente a specchio in un manufatto dove lo spessore di alcune parti è particolarmente elevato ha fatto optare per la sua produzione tramite stampaggio assistito da gas. Questa tecnologia consiste nell’iniettare un flusso di gas nello stampo assieme al polimero fuso, in modo da aumentare la pressione interna e ottenere una migliore riproduzione della superficie dello stampo. Si è poi rivelata un modo di risparmiare energia (grazie alla minore forza di chiusura degli stampi), oltre che materiale. È particolarmente adatta allo stampaggio di pezzi di grandi dimensioni a sezione variabile, come alcuni complementi d’arredo o le maniglie dei frigoriferi.

da Alma Design e ottenuta mediante stampaggio a

Le strutture scatolari a traliccio sono state inventate dagli antichi romani in edilizia e vengono attivamente studiate non soltanto per le costruzioni, ma soprattutto per la stampa 3D e la produzione di pezzi tecnici. Hanno la particolarità̀ di disperdere l’azione di una forza applicata in un punto lungo tutta la struttura. In questo caso, il vuoto diventa “più resistente del pieno”. Se fossero monoblocco, pedali auto con la stessa sagoma, lo stesso materiale e la stessa dimensione tenderebbero a logorarsi dove la sezione è più sottile. Il materiale con cui sono stati prodotti i pedali “vintage” esposti a Mecspe è un composito a base di poliammide e Tepex di Lanxess.

Decima edizione di “Fuori di design”

Più in dettaglio, Cycled ha dimostrato come trasformare gli pneumatici usati delle biciclet te in splendide cinture, Direct3D ha brevetta to una tecnologia di stampa 3D che processa materiali riciclati e biopolimeri direttamente da granulo, Ushak, atelier delle meraviglie, ha ricreato il passato attraverso immaginifici prodotti di altissima qualità e Wayfordesign ha prodotto bijoux naif, lineari ed essenziali, stampati in 3D e/o tagliati da scarti. La specia le presenza della designer saudita Sana Alab dulwahed ha poi dato un tocco di moderno Oriente alla mostra, grazie alle sue opere otte nute con la fabbricazione additiva.

Inventate addirittura dagli antichi romani per l’applicazione in edilizia, oggi queste strutture scatolari a traliccio si usano per realizzare pezzi tecnici come i pedali delle automobili

n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS

Un terzo pezzo esposto insieme a Lanxess era una cover di mostrativa per tablet prodotta mediante sovrastampaggio ibrido del tessuto preimpregnato Tepex dynalite con policarbo nato autoestinguente e rinforzato con fibre di carbonio. Questa tecnologia è un adattamento del sovrastampaggio ibrido me tallo-plastica, particolarmente adatta alle produzioni in grande serie. È possibile integrare dettagli funzionali senza rinunciare allo spessore sottile, oltre che partire da PC riciclato (sempre autoestinguente) e tessuti non tessuti riciclati di carbonio. La cover presenta una grande stabilità dimensionale, un’estrema leggerezza e ottime proprietà meccaniche. La “pinna tecnologica” messa a punto dalla società C4 di Albia te (MB) - produttore di pinne in elastomeri rinforzati con diversi tipi di tessuti in carbonio, che si differenziano tra loro per i valori di resistenza e modulo elastico - si basa invece sul concetto di “rinforzare per alleggerire”. Utilizza infatti il compound CR056549 di celloplastGD, denominato più familiarmente “celloplasti ca”: un elastomero termoplastico a base di SEBS (TPE-S), modi ficato specificamente per una buona adesione chimica alle fibre di carbonio. Il compound è stato studiato per permettere il so vrastampaggio della pala della pinna sul tessuto, in modo da ot tenere un composito che riesca a fornire al tempo stesso garan zie di buona flessibilità, di ritorno elastico e di durata nel tempo. Espandere per alleggerire Meritano un paragrafo a parte due particolari applicazioni esposte da Materioteca nel campo dell’espansione dei mate riali plastici. XL Extralight è una resina poliolefinica espansa a celle chiuse, risultato di un processo produttivo brevettato in Italia e nel mondo da Finproject. Ha un peso circa tre volte inferiore a quello di altri materiali con proprietà meccaniche si milari e la sua caratteristica distintiva è quella di associare una particolare tattilità alla bassa densità e alla robustezza. L’azien da ha presentato a Mecspe il primo prototipo dello sgabello Mu shroom, disegnato dal team interno di progettazione e sviluppo prodotto, guidato da Carlo Vecchiola insieme all’art director del brand Matteo Ragni. Lo sgabello è caratterizzato da un cuscino anatomico, in grado di calzare diverse strutture e di adattarsi a diversi ambienti, e impiega come materia prima il compound Organix, composto per il 30% da materiali a base biologica de rivanti dalla canna da zucchero. Organix permette quindi di re alizzare prodotti risparmiando circa il 30% di risorse minerali, grazie anche alla catena di produzione Finproject, che utilizza impianti alimentati con energia rinnovabile. Un tappo performante prodotto in TPE-S Proflex CR059019CK (sempre di celloplastGD) e sughero naturale è stato invece presentato da Guala Closures Technologia Ukraine. Il materia le è stato studiato per avere un buon “soft touch” e al tempo stesso adeguate caratteristiche meccaniche, che garantiscono la tenuta del tappo anche a temperature superiori a quella am biente. Per rendere il tappo più leggero, durante la fase di pro duzione viene aggiunto un espan dente che porta il compound a una densità finale più bassa di quella di partenza. all’organicoDall’inorganico

Il percorso “Dall’inorganico all’or ganico” vede innanzitutto l’espo sizione di due applicazioni di Abet Laminati. Parte da lontano e arri va sul mercato con un volto inedi to e contemporaneo il laminato Diafos, prodotto per la prima vol ta nel 1987 e riproposto adesso in una nuova veste, con nuovi forma ti e colori. Una collezione che reca la firma dei design curator Giulio Iacchetti e Matteo Ragni. Premiato nel 1987 con il Compasso d’Oro, è stato il primo laminato traslucido a decorazione tridimensionale. Frut to di una ricerca lunga e comples sa, che ha messo insieme tecno logia, design e intuizioni estetiche, è la soluzione ideale per chi vuole sperimentare con la materia e la luce, facendo penetrare quest’ulti ma senza inseguire la trasparenza, anzi valorizzando l’uso del colore.

Oltre alle dimostrazioni di stampa 3D, tenute si dal vivo tra il 9 e il 12 giugno, durante il wor kshop di mercoledì 8 giugno dal titolo “Lo scarto che fa la differenza”, Alessandro Tren tini, general manager di Idea Plast, ha illustra to l’attività di ricerca e sviluppo che l’azienda mette a disposizione, in modo trasversale, a tutte le realtà che si confrontano con un rifiuto plastico da recuperare e rigenerare e/o che desiderano utilizzare materiali di se conda vita per i loro progetti. Nascono così le cassette riutilizzabili con RFID incorporato, la scarpa ottenuta dal riciclo degli pneumatici auto e la rottamazione degli occhiali, oltre alle più svariate applicazioni dei materiali rici clati, come i dock galleggianti, i parchi giochi, le coperture delle traversine o l’impugnatura dei bastoncini da sci. Realizzata grazie alla stampa 3D, questa scultura della designer saudita Sana Alabdulwahed ha portato a “Fuori di Design” un sofisticato assaggio del moderno Oriente 97

La seconda applicazione esposta dall’azienda riguarda i laminati decorativi Drops, che si ottengo no stratificando, ad alta tempera tura e alta pressione, vari piani di carta kraft impregnata con resine termoindurenti e un foglio d’al luminio decorato in superficie. Hanno una particolare valenza estetica: specchianti, con grande impatto visivo. Vengono prodotti con tre diversi disegni decorativi, a loro volta declinati nelle vibran ti tre tonalità argento, oro e accia io. Il disegno della finitura, a effet to “martellato”, è stato ideato per evocare le atmosfere calde e pre ziose dell’Africa mediterranea. Sempre all’interno del percor so “Dall’inorganico all’organico”, era presente anche il già citato

La decima edizione di “Fuori di Design” - mo stra collettiva organizzata e promossa da Materioteca all’interno della Milano Design Week (6-12 giugno 2022) - ha avuto come tema “La sostenibilità fatta materia”, grazie all’esposizione di creazioni che sono il risulta to di riduzione, riuso o riciclo materico.

La fattasostenibilitàmateria

Teknotherm sono quasi identiche a quelle dei termosifoni in ghisa 98 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390

eco-radiatore futuribile di Harmos Teknotherm: un termosifone innovativo che nasce dallo sviluppo di una tecnologia totalmente italiana, ma che è poco conosciuta nel nostro Paese. Il calorifero in ghisa è più salutare di quelli in alluminio, o in acciaio, perché si riscalda e si raffredda lentamente. Il radiatore in polipropilene ha le stesse prestazioni di quello in ghisa, con in più i seguenti vantaggi: pesa solo il 15% di un calorifero in ghisa (la massa specifica del PP è 1 contro 7 della ghisa); non è soggetto a forature per corrosione; non richiede verniciatura poiché il materiale è colorato in partenza; è levigato all’interno, riducendo il deposito di calcare; a fine vita si ricicla facilmente… e quindi merita certamente l’appellativo di “eco-radiatore”.

Corner dedicati e oggetti dalla mostra permanente All’interno dello stand di Materioteca a Mecspe erano presenti anche tre corner speciali dedicati ad altrettante aziende. Due sono già note ai visitatori della fiera e ai lettori di MacPlas, ovvero il marketplace Plastic Finder e il costruttore di stampanti

Direct 3D (vedi anche box in queste pagine), mentre la terza è The IES Group, produttore di espansi sinterizzati. Quest’ultimo ha esposto articoli molto diversi tra loro, che spaziavano dalle solette Adidas in ETPU, con “skin” esterna compatta ottenuta tramite stampaggio, ai vassoi per la movimentazione industriale in PP espanso sinterizzato, fino ai contenitori per batterie in polimero espanso con resistenza al fuoco V0. Infine, sempre sul tema dell’alleggerimento, sono stati portati a Mecspe i seguenti oggetti provenienti dalla mostra permanente di Materioteca, con sede a Milano: pannello sandwich Lightben Kaos 3D Black, che presenta celle interne cilindriche, con quattro diversi diametri, disposte a caso; profilo alveolare estruso in policarbonato trasparente per finestrature; alveolare coestruso in polipropilene per grafica; anime estruse in PVC per produrre sandwich monomaterici in PVC; doga estrusa in PVC espanso per sostituire il legno; chips in Mater-Bi espanso per l’imballaggio; espanso strutturale in poliuretano con finitura in stampo; sandwich con struttura: pietra naturale/anima in PP/ vetroresina; estruso strutturale in PVC riciclato. - +39 029593981 - info@sytrama.it – www.sytrama.com Harmos

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Novara Maurizio,

Lo scorso 7 giugno, con un evento presso la sede di Radici Chimica a Novara, RadiciGroup ha presentato la sua roadmap verso una maggiore sostenibilità delle proprie attività. Una sostenibilità che si può toccare con mano anche grazie ai nuovi compound poliammidici a base di materiali riciclati e alla vicinanza del gruppo a designer e istituti universitari e di ricerca Porsi obiettivi concreti di sostenibilità ambientale attraverso l’abbattimento delle emissioni dirette di gas serra, facendo leva su investimenti e tecnologie all’avanguardia è l’approccio che da sempre guida le attività di RadiciGroup. Una strategia che si è dimostrata efficace, permettendo di raggiungere traguardi ambiziosi: tra il 2011 e il 2020, infatti, le emissioni di gas serra a livello di gruppo sono diminuite del 70%, passando da circa 700 mila tonnellate annue equivalenti di CO2 a circa 200 mila. Questi risultati sono stati raggiunti soprattutto grazie alle azioni implementate nell’area di business Specialty Chemicals, con stabilimenti a Novara e in Germania, cuore delle attività chimiche di RadiciGroup. Qui si produce acido adipico, un intermedio fondamentale nella catena della poliammide 66 e che, come sottoprodotto derivato dal suo processo di produzione, rilascia protossido d’azoto: si tratta di un gas che non presenta in sé particolari problematiche (viene usato nel settore medicale come anestetico, o nel settore alimentare come propellente della panna spray), ma che, se immesso liberamente nell’atmosfera, ha una capacità di effetto serra molto superiore all’anidride

Impianto

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Uncarbonica.pianod’investimenti pluriennale di oltre 10 milioni di euro volto a ridurre queste emissioni ha interessato il sito Radici Chimica di Novara con tre importanti interventi: la messa in funzione, nel 2004, di un reattore progettato e brevettato dall’azienda, che, sfruttando un catalizzatore disposto su tre letti, decompone il protossido d’azoto nei due elementi che lo compongono (azoto e ossigeno), rendendolo così innocuo per l’atmosfera; l’installazione, nel 2013, di un impianto EnviNOx per abbattere il protossido d’azoto associato alla produzione di acido nitrico e, nel 2021, un ulteriore miglioramento del sistema di abbattimento delle emissioni associate alla produzione di acido adipico. Dall’attivazione di quest’ultimo impianto, in nove mesi, sono state abbattute più di 35000 t eq di CO2. Tutte queste azioni hanno fatto sì che oggi Radici Chimica Novara possa registrare un livello d’emissioni di protossido d’azoto inferiore a 10 ppm: un valore pressoché nullo. “Gli investimenti effettuati per migliorare le performance ambientali legate alla produzione di acido adipico ci hanno permesso di raggiungere risultati importanti per rendere sempre più sostenibile il nostro business”, ha affermato Maurizio Radici, vicepresidente e COO di RadiciGroup. “Abbiamo deciso di mettere in atto iniziative sul fronte dell’abbattimento delle emissioni ben prima che la normativa lo rendesse obbligatorio, iniziando a studiare le tecnologie disponibili fin dalla fine degli Anni NoInoltre,vanta”. in Germania, nel 2001, RadiciGroup ha costruito “da zero” un impianto per la produzione di acido adipico dotato delper lʼabbattimento degli ossidi dʼazoto presso Radici Chimica Angelo e Paolo Radici, azionisti di RadiciGroup

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le “best available techniques”, comprensive di un moderno si stema di abbattimento termico del protossido d’azoto. Entro la fine del 2022 è prevista anche l’entrata in funzione di un nuovo impianto EnviNOx che, riducendo ulteriormente le emissioni di protossido d’azoto associate alla produzione di acido nitrico, az zererà le emissioni dirette di gas serra dello stabilimento. “Per quanto riguarda la riduzione dell’impatto ambientale conti nuiamo a investire in ottica di miglioramento continuo”, ha sot tolineato Angelo Radici, presidente di RadiciGroup. “Tant’è che i recenti interventi sull’area Speciality Chemicals ci consentiran no di abbattere ulteriormente le emissioni di gas serra a livello di gruppo e di arrivare al 2030 con una riduzione intorno all’80% rispetto al 2011. Inoltre, tutte le nostre sedi bergamasche utiliz zano energia rinnovabile autoprodotta o prelevata dalla rete. In fine, investiamo in innovazione per sviluppare nuovi progetti di riciclo e circolarità, cercando di mettere in atto azioni concrete per un futuro sostenibile delle nostre aziende e dei territori in cui operiamo”.

Renycle sempre più vicino a progettisti e designer Marchio di RadiciGroup High Performance Polymers che iden tifica la gamma di tecnopolimeri realizzati con percentuali va riabili di poliammide riciclata di provenienza sia post industriale sia post consumo, Renycle è sbarcato recentemente anche su Matmatch, piattaforma online per designer e ingegneri alla ricer ca dei materiali più adatti alle loro necessità di progettazione. A base di PA6 e PA66, i prodotti Renycle sono frutto di un’accura ta selezione delle materie prime in ingresso e di una caratterizza zione meccanica avanzata sia dal punto di vista delle prestazioni meccaniche, chimiche, fisiche ed elettriche sia in riferimento alla riduzione dell’impatto ambientale a confronto con prodotti rea lizzati al 100% con polimero vergine (confronto LCA). Oltre ai prodotti, anche i servizi. Uno strumento utile che Radi ciGroup mette a disposizione per individuare i materiali più ido nei è rappresentato dal CAE (Computer Aided Engineering), os sia la simulazione numerica al computer, che mira a riprodurre virtualmente tanto il processo di trasformazione del materiale, quanto le sollecitazioni (meccaniche, termiche o di altro tipo) cui viene assoggettato il manufatto nelle sue condizioni d’utilizzo, prevedendone i comportamenti già nelle primissime fasi dello sviluppo, in modo da ottimizzarne la progettazione, anche in ot tica di ecodesign e prestazioni ambientali. Leggerezza ed elevate prestazioni meccaniche per la nuova monoposto del PoliMi Ci sono anche i filamenti Radilon Adline per la stampa 3D nel la nuova monoposto elettrica da corsa progettata dal team Dy namics PRC del Politecnico di Milano. Ogni anno, quest’ultimo progetta un nuovo prototipo di vettura per la Formula SAE, che compete in un campionato universitario internazionale di design ingegneristico. Nelle ultime due stagioni, il team di Dy namis PRC si è classificato come miglio re squadra italiana e ha raggiunto ottimi risultati a livello internazionale. “Quest’anno il gruppo”, ha dichiarato An gelo Radici, presidente di RadiciGroup, “ha deciso di sostenere questo progetto universitario di PoliMi in linea con la sua attenzione a supportare giovani studen ti (hanno tra i 19 e i 25 anni) impegnati nel coniugare studi e attività extracurri culari, in un settore come quello dell’au tomotive in cui RadiciGroup ha una grande competenza in ter mini di materiali e applicazioni”. “Dopo una serie di confronti sulle necessità degli studenti per il nuovo progetto, abbiamo pensato di utilizzare uno dei prodotti della nostra gamma Radilon Adline, specificatamente studiata per la tecnologia dell’additive manufacturing. Si tratta di fila menti basati su speciali gradi di poliammide che presentano ca ratteristiche tecniche avanzate come resistenza meccanica, chi mica e termica e sono adatti non solo per la prototipazione, ma anche per la produzione di parti funzionali e strutturali, com’è avvenuto in questo progetto”, ha sottolineato Chiara Devasini, marketing & development project leader di RadiciGroup High Performance Polymers.

“I componenti della vettura DP13”, ha spiegato Ambra Suardi, R&D scouting & consumer industrial goods project leader di Ra diciGroup High Performance Polymers, “necessitavano di esse re sviluppati con prodotti performanti, ma leggeri. La leggerezza è infatti un requisito fondamentale, ma durante lo sviluppo del progetto abbiamo valutato che sia il supporto cavo motore sia le centine flap aerodinamiche sono componenti soggetti a stress meccanico. Per questo è stato usato il grado Radilon Adline CS CF10 HP BK (PA rinforzata con fibre di carbonio), che presenta una densità tale da permettere lo sviluppo di componenti legge ri, ma altamente performanti, caratterizzati da ottima resisten za meccanica e rigidezza. È inoltre caratterizzato da una buona processabilità nella stampa 3D, fattore che lo rende idoneo an che per stampanti non altamente professionali e versatile per svariate applicazioni”. Oltre cento studenti di Ingegneria e design hanno lavorato insieme per circa un anno al fine di mettere a punto questa vettura elettrica predisposta anche per la guida autonoma Già presentati in occasione della fiera Greenplast di Milano, i designerMatmatchsullarecentementeRenycletecnopolimerisonosbarcatianchepiattaformaonlinededicataaeingegneri

Con i materiali RadiciGroup, infatti, è stato stampato un suppor to per tenere in posizione corretta il cavo motore, molto fragi le, durante la sterzata della vettura e sono state prodotte delle “centine” interne all’auto, componenti essenziali per il compor tamento strutturale del profilo alare fibrorinforzato al carbonio. Inoltre, grazie alla collaborazione con Ciano Shapes, distributo re ufficiale dei materiali di RadiciGroup per la stampa 3D, sono stati stampati prototipi di alette che si sono rivelate fondamen tali per alcune valutazioni tecniche sul design del componente.

Lo stabilimento di SER a Salsomaggiore(Parma)Terme Il presidente e CEO di Sirmax, Massimo

In tre anni Sirmax Group ha investito in SER circa 30 milioni di euro. I lavori di ampliamento, riqualificazione e rigenerazione urbanistica hanno interessato l’edificio preesistente e quelli contigui (ex Salsoplast e Sale), ai quali sono stati aggiunti nuovi uffici, sale riunioni, laboratori, una sala medica, un’officina, spazi comuni e - in fase di completamento - una grande sala didattica-formativa, oltre alla nuova parte produttiva dedicata alla famiglia di prodotti introdotti da Sirmax, quella del polipropilene riciclato. Sono state installate macchine per la macinazione, il lavaggio e l’asciugatura di rifiuti plastici e sono state acquistate due nuove linee d’estrusione, che trasformano la scaglia ricavata in prodotto finito. L’intera fabbrica si presenta oggi con un progetto architettonico che unisce visivamente gli impianti produttivi, attraverso pannelli-filtro che limitano le emissioni sonore verso l’esterno, oltre a minimizzare le emissioni e gli odori provenienti dallo stabilimento. Un ulteriore ampliamento ha riguardato la zona a sud del lotto attuale, dove alcuni capannoni già esistenti sono stati acquistati, riqualificati e messi a norma per essere destinati allo stoccaggio dei materiali finiti. La strategia per soddisfare una domanda in continua crescita Complessivamente, dal 2019 a oggi, l’area di proprietà del Gruppo Sirmax ha subìto un incremento in termini di spazio occupato da 19 mila a 31 mila metri quadri e, in termini di superficie coperta, da 9 mila a 14 mila metri quadri. Spazi che si sono resi necessari per rispondere alla domanda del mercato, in continua crescita, di plastica riciclata post consumo (PCR) e che trasforPavin

A tre anni dall’acquisizione da parte di Sirmax e dopo una profonda riqualificazione, SER ha aperto le porte al territorio: spazi raddoppiati e addetti triplicati, un processo produttivo evoluto e un’ulteriore crescita prevista per il futuro sono stati presentati con un evento, il 7 giugno, presso la sede di Salsomaggiore. “Stabilimento strategico per il gruppo Sirmax, qualità parmense replicata negli Stati Uniti”, ha dichiarato il presidente e CEO di Sirmax, Massimo Pavin Una trasformazione radicale ha infatti interessato SER (Società Europea di Rigenerazione), che ha cambiato il volto dell’azienda, ampliandone gli spazi e l’attività. Dopo l’acquisizione da parte di Sirmax Group, avvenuta nel 2019, l’azienda di Salsomaggiore Terme (Parma) è cresciuta in termini di addetti e aree produttive. Fino al 2019 il business era rivolto alla sola produzione di granuli riciclati in HDPE, ottenuti prevalentemente da plastica post consumo, ovvero proveniente dalla raccolta differenziata urbana. Oggi, con l’intervento di Sirmax, si aggiunge anche quella di granulati termoplastici a base di polipropilene riciclato, proveniente sempre dalla raccolta urbana e destinato a essere utilizzato negli altri stabilimenti del gruppo, come materia prima “nobilitata”, per realizzare compound per beni durevoli. Inoltre, i dipendenti sono triplicati - oggi l’azienda ne conta una sessantina, dai 22 del 2019 - e nuove figure professionali sono tuttora ricercate: dagli operatori di produzione ai manutentori, fino ai tecnici di laboratorio. L’ampliamento dello stabilimento di Salsomaggiore

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mano SER in un grande polo legato all’economia circolare, ren dendola un riferimento a livello internazionale nel campo dei materiali sostenibili. “SER ha per Sirmax un’importanza strategica fondamentale”, ha dichiarato Massimo Pavin, presidente e CEO di Sirmax. “È un’eccellenza che ha potenziato il gruppo, dando vita a nuove produzioni all’avanguardia. È stata acquisita perché Sirmax, da produttore di materie plastiche, crede fermamente in una pro duzione sostenibile e nel riutilizzo della plastica. Con SER, il nostro gruppo può mettere in atto l’upcycling, una sostenibili tà che non è solo riciclo, cioè far tornare un oggetto alla stessa funzione o trasformarlo perdendo valore. L’upcycling è il riutiliz zo degli oggetti per creare un prodotto di maggiore qualità, che possa essere impiegato anche per componenti di elettrodome stici o di automobili, cioè per beni durevoli. La materia prima è destinata a scarseggiare, il futuro dovrà valorizzare ciò che c’è e tutti gli attori della filiera della plastica dovranno generare valo re da ciò che è a disposizione”. L’acquisizione dell’azienda di Salsomaggiore Terme ha permes so a Sirmax di avviare progetti con primari produttori del mondo dell’auto e dell’elettrodomestico per l’utilizzo di materie prime circolari. Fino al 2019, infatti, l’azienda padovana aveva concen trato il suo business nella produzione di compound a base di polipropilene e di tecnopolimeri tradizionali, da resine vergini. Con SER, il gruppo veneto è entrato nel business del prodotti green e sostenibili e nell’economia circolare: la plastica riciclata viene nobilitata con additivi e cariche meccaniche che la rendo no adatta ai beni durevoli. Il packaging usato una sola volta vie ne riciclato e trasformato non tanto in un secondo packaging, quanto in un bene destinato a durare nel tempo, resistente, in molti casi, come la plastica vergine. La sostenibilità come valore, in tutte le sue forme Unendo, all’interno dello stesso granulo, plastica riciclata e plastica vergine, Sirmax può inoltre realizzare prodotti che ri ducono le emissioni di CO2. Lo ha dimostrato uno studio com missionato a Spinlife, società dell’Università di Padova, sulla va lutazione del ciclo di vita (LCA). Oggetto dello studio sono stati due compound a base di polipropilene destinati ai settori au tomotive ed elettrodomestico, entrambi additivati con cariche minerali, masterbatch coloranti e altri additivi in diverse per centuali. Dall’analisi è emerso come la sostituzione di PP vergi ne con riciclato post consumo può comportare, in molti casi, il dimezzamento delle emissioni di anidride carbonica. “SER ha una tale importanza per il gruppo Sirmax”, ha aggiunto Massimo Pavin, “che è divenuta un modello di business da re plicare negli Stati Uniti. Nel 2020, l’anno successivo alla nostra acquisizione e in piena pandemia, abbiamo realizzato ad Ander son, nell’Indiana, uno stabilimento “gemello” di SER, dove viene applicata la stessa tecnologia innovativa nella lavorazione della plastica post consumo (PCR) e post industriale (PIR); lo stesso know-how e la stessa qualità che abbiamo trovato qui a Salso Permaggiore”.Sirmax, l’ingresso nella green economy avviata con SER è la messa a terra di quelli che erano già i valori di sostenibilità perseguiti negli anni: essere sostenibili nella vicinanza al cliente, con forniture a km zero, risparmi di tempo, minori costi e mag giore qualità nel servizio; avere una filiera controllata e tracciata, con partner che rispondono a requisiti precisi di qualità; essere flessibili e veloci nel soddisfare richieste ad hoc che provengono dal cliente; poter contare su una sostenibilità finanziaria e una trasparenza nei bilanci che rende solida l’azienda e, ultimo ma non meno importante, essere sostenibili verso i dipendenti e gli enti esterni per una crescita strutturata che offra nuove oppor tunità di lavoro e collaborazione nel pieno rispetto dei temi am bientali.

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Con l’obiettivo di creare un ponte tra realtà industriale e scuole del territorio parmense e per sensibilizzare le giovani generazioni sulle tematiche della plastica e dell’economia circolare, SER ha dato vita al concorso #ArteCircolare, che ha coinvolto circa 40 studenti delle classi terze e quarte del liceo artistico Toschi di Parma (in foto). Il 13 maggio, presso l’auditorium del liceo, sono state premiate le quattro sculture vincitrici, esposte in seguito anche alla fiera Greenplast di Milano Una delle opere degli studenti parmensi premiate lo scorso 13 maggio: “Blooming plastic”, di Maddalena Aliani, Leonardo Bolzoni, Asia Brandiani, Debora Comani e Giulia Roncani, è una scultura in terracotta dipinta, metallo e granuli in plastica riciclata, che raffigura una pianta, simbolo di rinascita

Elastomeri termoplastici Al K 2022 con una valigia piena sostenibilisoluzionidi… alla luce di nuova generazione Film per

Stabilizzanti

Sono certo che questo mix di prestazioni incontrerà grande consenso in fiera”.

I TPE Universal PCR (riciclati post consumo) sono invece compound versatili, tagliati su misura per soddisfare i requisiti di numerose applicazioni nel settore dei beni industriali e di consumo e consentono di impiegare una percentuale di materia prima da riciclo post consumo del 41%. La loro gamma include compound in colore naturale, o nel tipico colore “grigio riciclato”. Quelli in colore naturale sono a loro volta colorabili in base alle più svariate esigenze. Le caratteristiche meccaniche di questi materiali contenenti riciclato non sono inferiori alle comuni soluzioni in Infine,commercio.trale novità proposte in fiera rientrano anche i TPE termoconduttivi e quelli ad alta resistenza chimica per il settore della cosmesi. Dal suo stand al K, ubicato storicamente nel “Viale della gomma”, Kraiburg TPE presenterà soluzioni e sistemi incentrati sulla sostenibilità degli elastomeri termoplastici e su un’estesa gamma di

raggiresistenzaconmultistagioneserreestesaaiUV

Con una percentuale di riciclato post industrial (PIR) minima del 20% e massima del 40%, la serie RC/UV soddisfa gli elevati requisiti delle case automobilistiche per gli esterni delle vetture, quali, per esempio, la resistenza agli agenti atmosferici e l’elevata qualità estetica. Questa serie di prodotti consente di sostituire in modo equivalente i compound in uso con quelli a base di TPE contenenti riciclato e di contribuire così all’economia circolare delle materie plastiche. La nuova serie di TPE Interior PIR aiuta poi le case automobilistiche a rispettare le quote di riciclato che vogliono garantire.

Interior PIR offre fino al 38% di materiale riciclato, fornendo quindi al mercato dell’auto un’alternativa sostenibile e affidabile alle soluzioni standard. Le materie plastiche post industrial utilizzate sono costituite da materiali di scarto non interni all’azienda, che si ottengono durante la produzione di manufatti in plastica. Kraiburg TPE li utilizza, tra l’altro, per la produzione di compound destinati a componenti sostenibili per gli interni auto.

Serre e tunnel sono ampiamente utilizzati nell’industria agricola per modificare la crescita e le condizioni climatiche, al fine di accelerare la maturazione delle piante e ottimizzare le rese dei raccolti. Per proteggere questi ultimi da parassiti e malattie, gli agricoltori applicano di solito la disinfestazione con fumigazione. Lo zolfo e il cloro, sostanze chimiche che si trovano negli insetticidi più utilizzati, possono interagire e disattivare gli stabilizzanti alla luce usati nelle coperture in materiale plastico e provocare una degradazione precoce del telo, riducendo la durata di vita delle serre. Per questo, l’azienda chimica Ampacet, leader a livello mondiale nella produzione di masterbatch, ha introdotto recentemente nuovi stabilizzanti ad alte prestazioni della serie Agristab, che offrono un’eccezionale resistenza agli UV ai film per serre usati in condizioni in cui si fa uso intensivo di pesticidi. Queste soluzioni Agristab di nuova generazione forniscono un’eccellente protezione UV ai teli per serre e ai tunnel bassi in caso di forte utilizzo di pesticidi: fino a 5000 ppm per lo zolfo e a 250 ppm per il cloro. I masterbatch Agristab aiutano a raggiungere una durata in servizio dei film per serre multistagione fino a oltre tre anni, riducendo la frequenza di sostituzione del telo di copertura e diminuendo l’impatto dell’agricoltura sull’ambiente. I nuovi stabilizzanti della serie Agristab aumentano la resistenza ai raggi UV dei teli in plastica per serre multistagione soggetti a un uso elevato di pesticidi

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| MATERIALI E APPLICAZIONI NEWS

Per quanto riguarda le prove di riciclabilità, su incarico di Kraiburg TPE, l’istituto di prova e certificazione indipendente Institute Cyclos-HTP ha verificato e confermato la compatibilità di TPS selezionati nel flusso di riciclo del polietilene ad alta densità e del polipropilene. Finora s’ipotizzava che il TPS non fosse riciclabile nel flusso standard dei materiali di scarto: la compatibilità tra PP/HDPE e selezionati compound di Kraiburg TPE è ora stata dimostrata e confermata.

In occasione della prossima fiera K 2022, Kraiburg TPE si presenterà con un esteso assortimento di soluzioni sul tema della sostenibilità, incentrate in particolare sugli elastomeri termoplastici (TPE) e su un’ampia gamma di servizi. “Abbiamo messo in valigia una serie rilevante di temi riguardanti le soluzioni per la sostenibilità dei TPE, nonché servizi complementari, con i quali intendiamo dare supporto ai nostri clienti”, ha dichiarato il CEO Oliver Zintner. “La nostra ricetta di successo si basa sul fornire compound di alta qualità e servizi affidabili, orientati ai risultati.

“Apprezziamoservizidavvero le relazioni vis-à-vis con i nostri clienti, i soggetti interessati e i partner commerciali. La nostra offerta si è notevolmente allargata e penso che avremo molti argomenti di cui parlare al K 2022”, ha dichiarato Oliver Zintner, CEO di Kraiburg TPE

Helios Quartz Group SA Via Roncaglia 20 6883 Novazzano - Switzerland Tel. +41 (0) 919233555/6 Fax +41 (0) 919233557 swiss@heliosquartz.com Helios Italquartz S.r.l. Via delle Industrie 103/A 20040 Cambiago - Milano - Italy Tel. +39 02 95 34 93 18 Fax +39 02 95 34 50 85 italy@heliosquartz.com • Riscaldo di materiali compositi preimpregnati • Riscaldamento IR per preforme PET (Macchine Soffiatrici) • Termoformatura di componenti plastici • Sbavatura parti stampate • Processi di goffratura • Essiccazione di granuli plastici • Cristallizzazione e essiccazione di PET, PPS, PLA • Serigrafia di vernici su plastica • Processi di ammorbidimento • Processi di formatura • Processi di curvatura • Processi di vulcanizzazione nell’industria della gomma • Trafila di tubi plastici • Processi di sigillatura • Processi di incollaggio • Test invecchiamento dei materiali www.heliosquartz.com TECNOLOGIA IR E UV AL SERVIZIO DEL MONDO DELLA PLASTICA Your partner, not just a supplier K 2022 - Hall 11 Booth H41 Il mondo del design sta vivendo una grande trasformazione: oltre agli aspetti funzionali ed estetici, l’attenzione all’economia circolare sta diventando sempre più importante. Questa tendenza ha influenzato anche l’edizione 2022 del Fuorisalone di Milano, svoltosi dal 6 al 12 giugno in occasione della Settimana del Design. Per questo, la multinazionale tedesca Covestro ha deciso di parteciparvi per la prima volta, presso il “Superstudio Più” che ospitava una mostra curata da Materially. Qui sono state presentate soluzioni basate su materiali che i progettisti possono utilizzare per contribuire all’estetica, alla funzionalità e alla sostenibilità. Un ampio campionario CMF (Color, Material, Finish) ha completato l’offerta di Covestro “Insiemeall’evento.a questi importanti gruppi target, stiamo sviluppando anche soluzioni di design personalizzabili con un’attenzione particolare alla circolarità e alla produzione di volumi più elevati”, ha affermato Christopher Stillings, responsabile del settore Color & Design del segmento Engineering Plastics. “Per trarre ispirazione e avviare il dialogo, abbiamo offerto ai designer vari toolkit estetici che spiegavano le proprietà visive e tattili dei nostri policarbonati e di altri materiali, oltre a presentare 24 colori di Latendenza”.visionedi Covestro è quella di diventare completamente circolare e a tal fine offre policarbonati (PC) e materie prime poliuretaniche neutre dal punto di vista climatico, ma sviluppa anche tecnologie di riciclo innovative e s’impegna nel riutilizzo di plastiche riciclate post consumo. I nuovi tipi di PC sono neutri dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica dalla “culla alla porta dello stabilimento”, grazie all’utilizzo di energia elettrica rinnovabile per i processi produttivi e all’introduzione di materie prime derivate da rifiuti biologici e da materiali residui bilanciati in massa. Queste materie plastiche offrono una qualità pari a quella delle loro controparti a base fossile e possono essere integrate nei processi produttivi esistenti senza compromettere la qualità dei prodotti finali. I poliuretani termoplastici (TPU) hanno dimostrato di essere materiali versatili in un’ampia varietà di applicazioni, dai dispositivi elettronici agli articoli sportivi. Covestro mira a renderli ancora più circolari e sta lavorando con i partner della filiera per raggiungere quest’obiettivo. La gamma attuale comprende materie prime parzialmente a base biologica, a bilanciamento di massa, e TPU riciclati.

Design Week Estetica,

Il 10 giugno, sempre nell’ambito del Fuorisalone di Milano, Covestro ha presentato anche la seconda edizione del suo report sulle tendenze CMF (Color, Material, Finish), in collaborazione con la rinomata Shanghai Tongji University, la Shanghai GoodUniversityJiaotongel’agenziaMatterDesign Milano funzionalità

Prima partecipazione di Covestro alla

e sostenibilità per i designer 105n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS

A C URA DI RICCARDO AMPOLLINI Nel corso dei tre giorni della fiera parigina JEC World 2022, dal 3 al 5 maggio, sono stati esposti in un’area dedicata i dieci migliori progetti presentati al concorso JEC Innovation Awards, che riflettevano quest’anno il dinamismo e la resilienza del settore Ogni anno, fin dalla loro cre azione oltre vent’anni fa, gli JEC Composites Inno vation Awards ricompensano i progetti più innovativi e la cooperazione tra gli attori dell’industria dei compositi. Più in dettaglio, il concorso ha messo in luce finora 198 aziende e 475 partner, pre miandoli per l’eccellenza delle loro in novazioni nel campo dei compositi. La cerimonia di premiazione si è tenuta quest’anno a Parigi il 26 aprile, esatta mente sette giorni prima della fiera JEC World, dando così un segnale positivo del desiderio dell’industria di ritrovarsi e di garantire il futuro dell’innovazione nel settore dei compositi. Più che una semplice cerimonia di pre miazione, gli JEC Innovation Awards rap presentano un’opportunità per promuo vere l’ispirazione e la collaborazione tra gli attori dell’intera filiera, per mettere in mostra su un palcoscenico globale alcuni progetti eccellenti non ancora divulgati e per stimolare l’entusiasmo di un pubbli co di esperti sempre desideroso di sco prire nuovi orizzonti e di creare opportu nità commerciali La giuria internazionale, rappresenta tiva dell’intera industria dei compositi, comprendeva quest’anno: Michel Co gnet, presidente del consiglio d’ammi nistrazione del Gruppo JEC; Christophe Binetruy, professore d’Ingegneria mec canica, EC Nantes; Kiyoshi Uzawa, pro fessore e direttore, Centro Compositi Innovativi, Istituto di Tecnologia di Kana zawa; Sung Kyu Ha, professore, Universi tà di Hanyang; Brian Krull, direttore glo bale dell’innovazione, Magna Exteriors; Karl-Heinz Fuller, manager Future Out side & Materials, Mercedes Benz; Deniz Korkmaz, CTO, Kordsa Teknik Tekstil; Henry Shin, capo del centro K-Carbon; Véronique Michaud, professore associa to e direttore dell’EPFL (Laboratorio

per JEC Composites Innovation Awards 2022 - Parte 1 106 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 | MATERIALI E APPLICAZIONI COMPOSITIDEINOTIZIARIO Foucha-Muyard

Progetti premiati nel mondo dei compositi

AerospazialeApplicazioni

107n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS NOTIZIARIO DEI COMPOSITI

la lavorazione dei compositi avanzati); Alan Banks, responsabile delle innova zioni leggere, Ford Motor Company; Enzo Crescenti, tecnico ed esperto di compo siti, Airbus. Ed ecco, in sintesi, i progetti premiati per ciascuna delle dieci catego rie del concorso.

È stato premiato in questa categoria un pannello sandwich per interni di cabine aerospaziali realizzato al 100% in termo plastico (TP) dall’azienda svedese Diab, insieme ai partner Rescoll, Roctool (Fran cia) e AkzoNobel (Paesi Bassi). Il pannello è interamente riciclabile e quindi in gra do di rispondere alle sfide attuali relative a: sostenibilità, conformità Reach (non sono presenti fenoli), aumento della pro duttività e ridotti tempi di ciclo (il proces so di produzione avviene in un singolo step), risparmio di peso e di costi totali. È composto da rivestimenti in termopla stico e da un’anima in espanso termo plastico Diab Divinycell. I rivestimenti in TP possono essere saldati direttamente sull’anima espansa senza l’uso di pelli cole adesive. Tutti i materiali utilizzati in questo progetto sono stati già qualificati presso vari OEM aerospaziali e vengono utilizzati oggi nella produzione in serie. Siamo quindi di fronte a una soluzione concreta e già operativa per gli interni delle cabine aerospaziali. Aerospaziale - Processi Il primo premio in questa categoria è sta to assegnato alla società spagnola MTor res Diseños Industriales per l’implemen tazione e il collaudo di un innovativo sistema per la produzione di celle aero spaziali per il partner Airbus Defense and L’obiettivoSpace. principale del progetto, de nominato IIAMS (Innovative Infusion Air frame Manufacturing System) Cleansky 2, era lo sviluppo di un sistema pilota in novativo, portatile e completamente au tomatizzato, per la fabbricazione di una struttura composita integrata di cassone alare (compresi rivestimento, correntini, longheroni e irrigiditori in un unico pez zo). Airbus ha progettato il componente. MTorres è stata responsabile della pro gettazione e della fabbricazione dell’at trezzatura e della dimostrazione. Il cassone alare è stato fabbricato me diante infusione “one-shot” OOA, evitan do così successivi processi di assemblag gio e dispositivi di fissaggio. Gli elementi strutturali usano MTorres AFP per fibra secca sottile. Il layup 3D è stato usato per il rivestimento, mentre il layup 2D e l’hotforming sono stati utilizzati per pro durre il resto degli elementi. Tra i principali vantaggi che hanno con vinto la giuria ad assegnare questo pre mio vi sono: integrazione delle parti senza elementi di fissaggio; portabilità, basso costo; risparmio energetico, leg gerezza. Automotive e trasporto su strada - Compositi strutturali Tucana è uno strumento abilitante per futuri veicoli elettrici a batteria (BEV), fondato sulla riprogettazione dell’inte ra struttura posteriore della carrozzeria di una Jaguar I-Pace. Tale strumento ha permesso di posizionarsi al primo posto degli JEC Innovation Awards alla stessa società inglese Jaguar Land Rover e ai partner britannici: Broetje Automation, CCP Gransden, CFMS, Expert Tooling & Automation, Toray International e Univer sità di Warwick. A differenza della produzione tradiziona le, che si basa sulla tecnologia RTM (Re sin Transfer Moulding) o sul processo in autoclave, non proponibili per volumi elevati (più di 40 mila unità all’anno) né dal punto di vista del business case, Tu cana si è concentrata sull’ottimizzazione dell’uso del materiale e sulla massimizza zione della resistenza in MPa/kg. Per rag giungere quest’obiettivo, l’ottimizzazione topologica ha contribuito a definire il per corso di carico principale, creando così lo scheletro della struttura sulla quale sono state posate le fibre di carbonio o di vetro UD (unidirezionali) per la polimerizzazio ne rapida. Per “dare polpa” allo schele tro e collegare le UD, sono state utilizza te matrici polimeriche a base sia di SMC (Sheet Moulding Compound) rinforzati con fibre di carbonio sia di SMC rinforzati con fibre di vetro, per il loro basso costo, il tempo di ciclo ridotto e l’elevata libertà di progettazione, che permette di produrre forme tridimensionali complesse e carat teristiche progettuali difficilmente otteni bili con i materiali tradizionali. Materiali su misura, parametri di stam paggio specifici e un metodo di model lazione esclusivo sono stati la chiave del successo di questo progetto, insieme ai Il primo premio nella categoria “Aerospaziale - Applicazioni” è stato assegnato all’azienda svedese Diab per questi pannelli per interni cabina realizzati al 100% in materiale termoplastico (espanso e non) e quindi completamente riciclabili Questo sistema di produzione a infusione per celle aerospaziali ha consentito alla società DiseñosMTorresIndustriales di vincere nella “Aerospazialecategoria-Processi”

da Audi si basa sull’integrazione di film solari flessibili non incapsulati, di Apollo Power (Israele), in componenti di plastica fibrorinforzata, utilizzando il processo HP-RTM di Mubea Carbo Tech (Austria)

108 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390

seguenti criteri definiti dalla giuria del concorso: struttura più leggera, riduzione delle emissioni di CO2 come strumento per favorire l’adozione dei veicoli elettrici a batteria; struttura più rigida per rispondere ai requisiti strutturali dei BEV; riduzione del numero di pezzi: meno energia, spazio, logistica (cioè meno autocarri per il trasporto); facilità d’adozione, conformità al processo di produzione automobilistica e all’infrastruttura.

Tucana è uno strumento abilitante per futuri veicoli elettrici a batteria, fondato sulla

Riuso strutturale dei compositi termoindurenti in edilizia e ingegneria civile

Automotive e trasporto su strada - Superfici Insieme ai partner Mubea Carbo Tech (Austria) e Apollo Power (Israele), la casa automobilistica Audi è riuscita a ottenere l’integrazione diretta di un pannello solare a film flessibile in componenti auto (tetto, cofano ecc.) realizzati in plastica fibrorinforzata (FRP), utilizzando un processo di stampaggio a trasferimento di resina ad alta pressione (HP-RTM). Il prodotto finale mostra risultati eccellenti, tra cui: la migliore efficienza solare (>200Wp), un design leggero (come minimo, con un peso inferiore del 50% rispetto a un tetto in “vetro solare” standard) e la conformità agli standard di qualità automobilistica (superficie di classe A, con alta estetica e libertà di Nell’assegnaredesign).aquesto progetto il primo premio nella categoria “Automotive e trasporto su strada -Superfici”, la giuria è stata inoltre positivamente colpita dalla possibilità di combinare il film solare flessibile con biopolimeri e fibre naturali, come il lino. In definitiva, le parti realizzate con questi materiali sostenibili possono ridurre enormemente l’impronta di Lacarbonio.resina a polimerizzazione rapida consente poi una produzione a ciclo elevato, inferiore ai 20 minuti per ciascun componente. Infine, possono essere realizzate forme 3D complesse con un grado più elevato di drappeggio e, quindi, la tecnologia può essere trasferita ad altri componenti e industrie (ad esempio, ferroviaria o aerospaziale). Edilizia e ingegneria civile Premiata in questa categoria, l’impresa olandese Windesheim ha messo a punto un’innovativa metodologia di riuso strutturale dei compositi termoindurenti, che permette di riutilizzarli a fine vita per realizzare nuovi prodotti. Si tratta di una delle prime soluzioni circolari per questo genere di materiali, che consiste innanzitutto nel ridurre in piccole parti, come strisce o scaglie, i componenti in composito termoindurente giunti a fine vita. Queste parti più piccole serviranno poi come elementi di rinforzo per nuovi Nonostanteprodotti. sia necessario aggiungere una minima quantità di resina vergine e di fibre di rinforzo, il nuovo prodotto è costituito quasi per intero di compositi termoindurenti recuperati e può essere riutilizzato con lo stesso metodo quando, a sua volta, avrà terminato la propria vita in esercizio. A detta della giuria degli JEC Innovation Awards, questa metodologia rappresenta quindi un’ottima soluzione circolare per i compositi termoindurenti usati, per esempio, nelle pale eoliche o negli scafi delle imbarcazioni, rendendoli così prodotti sostenibili.

Quest’innovazioneposterioredell’interariprogettazionestrutturadellacarrozzeriadiunaJaguarI-Pacemessaapunto

Nuovi compositi a base di materiali biologici o riciclati

Con le nostre tecnologie e competenze, ci rivolgiamo ai mercati dei materiali plastici e compositi grazie alle numerose collabo razioni nel settore automotive, aerospace e dei componenti industriali”, ha affermato Guillaume Thenon, responsabile svi luppo delle attività della divisione Plastic & Composite Materials di Biesse. In collaborazione con Factory Unit ed L2Concept, specializza te nel design industriale automobilistico, Biesse ha presenta to anche una “concept car” realizzata con l’impiego delle sue tecnologie, che i visitatori hanno potuto guidare virtualmente attraverso un simulatore, partecipando così alla Biesse Race. “La collaborazione tra Biesse e Factory Unit è iniziata alcuni anni fa, quando il suo CEO e fondatore, Alain Grandjean, era alla ricerca di un centro di lavoro che potesse soddisfare le aspetta tive richieste nella progettazione e nella realizzazione di questi progetti. La collaborazione tra le due aziende ha così permesso una crescita reciproca, grazie allo scambio di competenze, co noscenze e tecnologie”, ha commentato Silvano Maddalon, di rettore vendite della divisione Plastic & Composite Materials.

L’ampia gamma di macchinari prodotti dall’azienda va dalle se zionatrici Selco Plast ai centri di lavoro Rover Plast e Materia, dai sistemi di taglio a getto d’acqua Primus alle levigatrici Viet Plast, fino alle termoformatrici Terma. “La nostra forza è offrire al cliente un processo completo di la vorazione, dalla sezionatura fino all’automazione della fabbrica.

I responsabili di Lanxess ritengono che i nuovi gradi di Tepex con percentuale di riciclato fino all’80% abbiano buone opportunità di essere utilizzati per applicazioni che richiedono allo stesso tempo un look sofisticato e livello,meccanicheproprietàdialtocomegliinterniegliesterniauto

Lanxess amplia la gamma Tepex

109n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS NOTIZIARIO DEI COMPOSITI

nenti corrispondenti presentano una grana che ricorda il marmo. Il mate riale riciclato utilizzato si basa su fibre di carbonio provenienti da rifiuti post consumo e post industriali. Tali fibre vengono usate come non tessuto, oppure sminuzzate. Diversi termopla stici, quali PA6 e 66, PP o PC (anche riciclati), sono adatti per la matrice polimerica. Le fibre del semilavorato composito non hanno un orientamen to preferenziale, il che significa che le proprietà meccaniche dei componen ti risultanti sono isotrope (uguali in tutte le direzioni). Le loro prestazioni meccaniche si avvicinano all’alto li vello di quelle dei compositi rinforzati con fibra di vetro continua della gam ma Un’altraTepex.direzione di ricerca riguarda le soluzioni Tepex a base di TPU o PET riciclati, oppure di PA10.10 bio-based. I primi sono destinati principalmen te alle attrezzature sportive. Uno dei punti di forza di questi compositi è la buona capacità di adesione a molti altri materiali stampati a iniezione, quando vengono lavorati con i meto di di stampaggio a inserto o ibrido. I semilavorati con matrice in rPET rap presentano un’alternativa economica al policarbonato vergine e alla po liammide. Il PET proviene da bottiglie per bevande usate ed è disponibile in grandi quantità, grazie alla filiera del riciclo di questi contenitori. La poliam mide 10.10 bio-based deriva invece dall’olio di ricino.

Innovazione e ultime tendenze nella lavorazione fibrorinforzati

dei

Biesse a Jec World 2022

Nel portare avanti le proprie attività, la multinazionale Lanxess pone ormai quasi sempre l’accento sulla soste nibilità, impegnandosi a sostenere l’economia circolare. I nuovi compositi termoplastici Tepex, attualmente in fase di sviluppo a partire da materie prime riciclate o bio-based, sono l’ulti mo esempio di questo approccio. Sta infatti per essere completato lo sviluppo di una matrice plastica a base di PA6 per Tepex dynalite, prodotta a partire da cicloesano “green” e quindi composta per oltre l’80% da materie prime sostenibili. Questo materiale soddisfa i requisiti stabiliti da Lanxess anche per la sua nuova gamma Sco peblue: prodotti che contengono una percentuale significativa di materie prime circolari (riciclate o bio-based), o che hanno un’impronta di carbonio notevolmente inferiore a quella dei prodotti convenzionali. Quando la matrice plastica viene rinforzata con tessuti a fibra continua, i semilavorati che ne derivano presentano le stesse proprietà di prodotti equivalenti a base fossile. Sono quindi adatti alle applicazioni di progettazione struttu rale leggera tipiche di Tepex dynalite, come i supporti frontali, le scocche dei sedili o le console delle batterie. Un’altra nuova linea di prodotti com prende varianti di Tepex con una percentuale di materiale riciclato fino all’80%, che consentono di ottenere superfici con un look simile a quelle fibrorinforzate al carbonio. I compo

La concept car realizzata allapartecipandodisimulatoreattraversovirtualmentepotutovisitatoriJECdell’aziendapressoedtecnologieconBiesseespostalostandaWorld,cheihannoguidareunguida,cosìBiesseRace

Si è svolta all’insegna dell’innovazione e delle ultime tendenze nel campo della lavorazione dei materiali plastici e compositi la partecipazione di Biesse alla fiera JEC World (Parigi, 3-5 mag gio), dove l’azienda ha presentato i benefici offerti dalle tecnolo gie HSD Mechatronics, brand specializzato nella produzione di elettromandrini, teste di fresatura e componenti per la lavora zione di compositi, metalli e altri materiali. Le soluzioni di Biesse si contraddistinguono per precisione, semplicità d’utilizzo, versatilità e per un ampio corredo di op zioni per poter lavorare i materiali oggi presenti sul mercato.

MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 202284 GLI SPONSOR DI ELASTICA IMG è un’azienda leader nella costruzione di presse per stampaggio. La lunga esperienza e la costante ricerca le permettono di proporre soluzioni che coprono l’intero settore dello stampaggio di elastomeri e materie plastiche. IMG Srl Via Industriale 108 - 25020 Capriano del Colle (BS) Tel.: +39 030 31.46.45 - Fax: +39 030 31.26.64 E-mail: www.imgmacchine.itinfo@imgmacchine.it Laboratory Instruments for Rubber and Plastic Testing Gibitre Instruments S rl Via Dell’Industria 73 - 24126 Bergamo Tel.: +39 035 46014 6 - Fax : 035 460687 E-mail: info@gibitre.it - www.gibitre.it LATI N° 182 Centro ACCREDIA per la Taratura di Durometri Shore e IRHD Business Units: RCH (Rhein Chemie), AII (Advanced Industrial Intermediates). Prodotti e additivi speciali per l’industria della gomma Lanxess Srl Segreen Business Park - Palazzo Y Via San Bovio 1/3 - 20090 Segrate (Milano) Tel.: +39 02.3072.1 - Fax: +39 02.3072.2017 www.lanxess.com ZEON EUROPE GmbH sede secondaria in Italia Piazza Quattro Novembre 7 - 20124 Milano Tel.: +39 02 67141701 - Fax: +39 02 36680124 www.zeon.euziinfo@zeon.eu VENDITA , DISTRIBUZIONE E ASSISTENZ A TECNICA PER GOMME SINTETICHE, LAT TICI SINTETICI E PRODOT TI CHIMICI PER L’INDUSTRIA DELL A GOMMA MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021 GLI SPONSOR DI ELASTICA IMG è un’azienda leader nella costruzione di presse per stampaggio. La lunga esperienza e la costante ricerca le permettono di proporre soluzioni che coprono l’intero settore dello stampaggio di elastomeri e materie plastiche. IMG Srl Via Industriale 108 - 25020 Capriano del Colle (BS) Tel.: +39 030 31.46.45 - Fax: +39 030 31.26.64 E-mail: www.imgmacchine.itinfo@imgmacchine.it Laboratory Instruments for Rubber and Plastic Testing Gibitre Instruments S rl Via Dell’Industria 73 - 24126 Bergamo Tel.: +39 035 46014 6 - Fax: 035 460687 E-mail: info@gibitre.it - www.gibitre.it LATI N° 182 Centro ACCREDIA per la Taratura di Durometri Shore e IRHD Business Units: RCH (Rhein Chemie), AII (Advanced Industrial Intermediates). Prodotti e additivi speciali per l’industria della gomma Lanxess Srl Segreen Business Park - Palazzo Y Via San Bovio 1/3 - 20090 Segrate (Milano) Tel.: +39 02.3072.1 - Fax: +39 02.3072.2017 www.lanxess.com ZEON EUROPE GmbH sede secondaria in Italia Piazza Quattro Novembre 7 - 20124 Milano Tel.: +39 02 67141701 - Fax: +39 02 36680124 www.zeon.euziinfo@zeon.eu VENDITA , DISTRIBUZIONE E ASSISTENZ A TECNICA PER GOMME SINTETICHE, LAT TICI SINTETICI E PRODOT TI CHIMICI PER L’INDUSTRIA DELL A GOMMA 66 MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021 GLI SPONSOR DI ELASTICA IMG è un’azienda leader nella costruzione di presse per stampaggio. La lunga esperienza e la costante ricerca le permettono di proporre soluzioni che coprono l’intero settore dello stampaggio di elastomeri e materie plastiche. IMG Srl Via Industriale 108 - 25020 Capriano del Colle (BS) Tel.: +39 030 31.46.45 - Fax: +39 030 31.26.64 E-mail: www.imgmacchine.itinfo@imgmacchine.it Laboratory Instruments for Rubber and Plastic Testing Gibitre Instruments S rl Via Dell’Industria 73 - 24126 Bergamo Tel.: +39 035 46014 6 - Fax: 035 460687 E-mail: info@gibitre.it - www.gibitre.it LATI N° 182 Centro ACCREDIA per la Taratura di Durometri Shore e IRHD Business Units: RCH (Rhein Chemie), AII (Advanced Industrial Intermediates). Prodotti e additivi speciali per l’industria della gomma Lanxess Srl Segreen Business Park - Palazzo Y Via San Bovio 1/3 - 20090 Segrate (Milano) Tel.: +39 02.3072.1 - Fax: +39 02.3072.2017 www.lanxess.com ZEON EUROPE GmbH sede secondaria in Italia Piazza Quattro Novembre 7 - 20124 Milano Tel.: +39 02 67141701 - Fax: +39 02 36680124 www.zeon.euziinfo@zeon.eu VENDITA , DISTRIBUZIONE E ASSISTENZ A TECNICA PER GOMME SINTETICHE, LAT TICI SINTETICI E PRODOT TI CHIMICI PER L’INDUSTRIA DELL A GOMMA 66 MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021 GLI SPONSOR DI ELASTICA IMG è un’azienda leader nella costruzione di presse per stampaggio. La lunga esperienza e la costante ricerca le permettono di proporre soluzioni che coprono l’intero settore dello stampaggio di elastomeri e materie plastiche. IMG Srl Via Industriale 108 - 25020 Capriano del Colle (BS) Tel.: +39 030 31.46.45 - Fax: +39 030 31.26.64 E-mail: www.imgmacchine.itinfo@imgmacchine.it Laboratory Instruments for Rubber and Plastic Testing Gibitre Instruments S rl Via Dell’Industria 73 - 24126 Bergamo Tel.: +39 035 46014 6 - Fax : 035 460687 E-mail: info@gibitre.it - www.gibitre.it LATI N° 182 Centro ACCREDIA per la Taratura di Durometri Shore e IRHD Business Units: RCH (Rhein Chemie), AII (Advanced Industrial Intermediates). Prodotti e additivi speciali per l’industria della gomma Lanxess Srl Segreen Business Park - Palazzo Y Via San Bovio 1/3 - 20090 Segrate (Milano) Tel.: +39 02.3072.1 - Fax: +39 02.3072.2017 www.lanxess.com ZEON EUROPE GmbH sede secondaria in Italia Piazza Quattro Novembre 7 - 20124 Milano Tel.: +39 02 67141701 - Fax: +39 02 36680124 www.zeon.euziinfo@zeon.eu VENDITA , DISTRIBUZIONE E ASSISTENZ A TECNICA PER GOMME SINTETICHE, LAT TICI SINTETICI E PRODOT TI CHIMICI PER L’INDUSTRIA DELL A GOMMA 66 MACPLAS n. 383 - Giugno/Luglio 2021 GLI SPONSOR DI ELASTICA IMG è un’azienda leader nella costruzione di presse per stampaggio. La lunga esperienza e la costante ricerca le permettono di proporre soluzioni che coprono l’intero settore dello stampaggio di elastomeri e materie plastiche. IMG Srl Via Industriale 108 - 25020 Capriano del Colle (BS) Tel.: +39 030 31.46.45 - Fax: +39 030 31.26.64 E-mail: www.imgmacchine.itinfo@imgmacchine.it Laboratory Instruments for Rubber and Plastic Testing Gibitre Instruments S rl Via Dell’Industria 73 - 24126 Tel.: +39 035 46014 6 - Fax: 035 E-mail: info@gibitre.it - www.gibitre.it LATI N° 182 Centro ACCREDIA per la Taratura di Durometri Shore e IRHD Business Units: RCH (Rhein Chemie), AII (Advanced Industrial Intermediates). Prodotti e additivi speciali per l’industria della gomma Lanxess Srl Segreen Business Park - Palazzo Y Via San Bovio 1/3 - 20090 Segrate (Milano) Tel.: +39 02.3072.1 - Fax: +39 02.3072.2017 www.lanxess.com ZEON EUROPE GmbH sede secondaria in Italia Piazza Quattro Novembre 7 - 20124 Milano Tel.: +39 02 67141701 - Fax: +39 02 36680124 www.zeon.euziinfo@zeon.eu VENDITA , DISTRIBUZIONE E ASSISTENZ A TECNICA PER GOMME SINTETICHE, LAT TICI SINTETICI E PRODOT TI CHIMICI PER L’INDUSTRIA DELL A GOMMA 66

IL MONDO DELLA GOMMA LA RIVISTA DI

Il 23 giugno scorso si è tenuta l’assemblea annuale di Assogomma, organizzata nuovamente in presenza dopo due anni di collegamenti da remoto.

È stata l’occasione per confrontarsi di persona non solo sulla situazione economica e industriale contingente, ma anche sulle attività che l’associazione sta realizzando nell’interesse del settore

Dopo avere colpito duramente nel 2020 e aver condizionato an che il 2021, non si può dire che la “crisi sanitaria” sia ancora oggi del tutto risolta. A questa vanno aggiunte concause quali: l’in flazione dei prezzi delle materie prime, accompagnata da situa zioni di shortage o di assenza di materiale sui mercati; il conflitto tra Russia e Ucraina che, oltre ad avere impatti sui costi energe tici con ripercussioni sui costi produttivi in generale, minaccia la disponibilità di alcune materie prime fondamentali per il setto re, come i rinforzi metallici in acciaio, il nero di carbonio e alcune gomme sintetiche; da ultimo, ma non per importanza, il tema della transizione tecnologica del settore automotive.

Quest’ultimo settore, che da sempre rappresenta la prima de stinazione finale per i prodotti in gomma, sta affrontando oggi alcuni cambiamenti radicali (in primis, il passaggio alle motoriz zazioni elettriche) che non sono adeguatamente supportati da azioni politiche di sostegno ai consumi. Pertanto, non si riesce a innescare il volano positivo di sostituzioni che permetta di ri spettare i target di conversione all’elettrico entro il 2035.

In questo quadro, non certo idilliaco, che stanno affrontando le aziende della gomma, l’augurio che il presidente e tutta l’asso ciazione si sono fatti è che il conflitto in corso possa concluder si il prima possibile, anzitutto per ragioni umanitarie, ma anche perché questo darebbe nuovo respiro a tutta l’economia euro pea e globale.

La struttura di Assogomma, in questa difficile situazione, ha cer cato di dare agli associati, e più in generale al settore, non solo un supporto, ma anche strumenti utili per affrontare la quotidiani tà. Per esempio, attraverso l’attività del centro studi, che è stata ampliata con le indagini congiunturali rapide, ma non solo: pro getti e programmi di formazione sia per formare studenti dei cor si post diploma ITS, che saranno i professionisti di domani, sia per l’aggiornamento professionale dei dipendenti delle aziende gomma; attività in ambito di sostenibilità e circolarità, come la realizzazione di una guida pratica alla classificazione e alla ge stione degli scarti di lavorazione per aiutare le aziende nel pas saggio da “scarto=rifiuto” a “scarto=sottoprodotto”; la guida e lo sviluppo delle attività tecniche relative a gomme a contatto con alimenti e gomme a contatto con acqua potabile, per difendere gli interessi del settore in applicazioni tanto delicate per la salute umana, quanto complicate in ambito produttivo. A tutto questo, si aggiungeranno attività specifiche per singoli gruppi merceologici e, più in generale, la promozione di un con cetto di filiera nella promozione degli interessi del settore, da intendersi quale il frutto di relazioni di sempre più stretta colla borazione con tutte le associazioni coinvolte nei vari tavoli di la voro per rappresentare congiuntamente, facendo massa critica, interessi comuni. Va in questa direzione il recente traguardo del la certificazione internazionale per le macchine monta/smonta gomme UHP, che ha raggiunto lo scorso dicembre il laboratorio Cerisie, asset controllato al 100% da Assogomma. È uno dei ri sultati di quell’azione di promozione dei rapporti di filiera che l’associazione sta perseguendo, che prima ha consentito il rag

L’andamento del settore e le sfide poste alle aziende della gomma e alla loro associazione

Il presidente di Assogomma Livio Beghini, al suo primo anno di mandato, ha fornito all’assemblea un’analisi del quadro gene rale che le imprese della gomma stanno oggi affrontando. Le aziende sono infatti costrette a “navigare a vista”, data una se rie di concause che non permettono di realizzare previsioni che possano essere considerate realmente affidabili.

Fonte: Ufficio Studi Assogomma Fig. 1 - Produzione del settore gomma dal 2012 al 2021 (tonnellate)

Il presidente di LivioAssogomma,Beghini 112 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 | DALL’ASSEMBLEA DI ASSOGOMMA

Torna finalmente in presenza l’evento clou del mondo degli elastomeri

Fonte: Ufficio Studi Assogomma Fonte: Ufficio Studi Assogomma Fig. 3 - Trend dei prezzi di SMR CV, SMR 20 e lattice tra il dicembre del 2020 e l’aprile del 2022

La ricetta di Assogomma è quindi la seguente: diversificazione delle attività, focalizzazione dell’azione e attenzione ai cambia menti. Finora i fatti le hanno dato ragione, con una base associa tiva in costante crescita da diversi anni a questa parte. Andamento del settore Come già accennato, nel corso dell’assemblea 2022 sono stati presentati i dati relativi all’industria italiana della gomma. Nel 2021 l’intero settore ha registrato complessivamente un incre mento medio della sua produzione del 19%, a cui hanno contri buito sia i pneumatici che gli articoli tecnici, seppure con dina miche diverse. Ciò nonostante, le quantità prodotte non hanno raggiunto i livelli del 2019, anno precedente alla pandemia, pur avvicinandosi di molto (-2% il 2021 sul 2019). Gli articoli tecnici hanno fatto segnare un aumento del 15% delle loro produzioni complessive, raggiungendo le 210612 tonnella te, mentre gli pneumatici hanno registrato una crescita del 22%, che porta le quantità annue prodotte a 304715 t: una tra le mi gliori performance degli ultimi 10 anni. Per quanto riguarda l’av vio del 2022, nel primo trimestre gli pneumatici hanno segnato un -5% e gli articoli tecnici un -2%. Ma ci sono segnali di un par ziale recupero a partire dal secondo trimestre. Per ciò che concerne invece le materie prime, diversamente da quanto previsto da diversi istituti e professionisti in materia di commodity, i prezzi di tutti gli input sono stati caratterizzati da un trend in continua ascesa nel corso del 2021, con incrementi del 50% e oltre rispetto alle quotazioni del dicembre preceden te. Tale crescita si è accompagnata con una generale carenza di materiali, che ha toccato praticamente tutte le materie prime fondamentali per il settore. Questo andamento non si è ancora arrestato, anzi, il conflitto in corso tra Russia e Ucraina ha ulteriormente esacerbato varie situazioni, mettendo in tensione alcune materie prime di fonda mentale importanza, come il nero di carbonio, diverse gomme sintetiche e i rinforzi metallici. Questi prodotti sono stati e sono soggetti a restrizioni: per esempio, è vietato importare tali mate riali dai mercati interessati dalla guerra (Bielorussia compresa). Inoltre, il nero di carbonio consumato in Europa proviene per il 37% da questi paesi e le alternative sono poche e di non imme diata Sempreapplicabilità.sulfronte dei “costi aziendali”, si deve aggiungere l’an damento di quelli energetici, ormai fuori controllo, con prezzi di 3, 4 o 5 volte superiori rispetto a quelli degli analoghi periodi dell’anno precedente. Anche in questo caso le possibilità di re azione da parte dell’industria sono molto ridotte, se non quelle di fermare le proprie produzioni… cosa che purtroppo, in alcu ni casi, è già avvenuta. Da tenere in considerazione anche che le filiere della logistica sono rallentate da costi elevati (affitti dei container ecc.) e tempistiche dilatate, che hanno effetti sia sull’import che sull’export. Assogomma continua a monitorare da vicino questo scenario di aumento generalizzato, che trova solo un riconoscimento par ziale da parte della clientela finale, con un effetto depressivo sui margini operativi delle imprese e mettendo così a rischio sia la forza lavoro impiegata sia, in alcuni casi, l’esistenza stessa delle aziende. Fig. 2 - Trend dei prezzi di SBR 1500, stirene-isoprene-stirene, polibutadiene e policloroprene tra il dicembre del 2020 e l’aprile del 2022

Fig. 4 - Indagine Assogomma su aumento della bolletta elettrica nel primo trimestre 2022, in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente. Risulta evidente un aumento entro il 50% per circa la metà del campione analizzato, mentre la restante parte delle aziende sta già pagando rincari consistenti, fino a 3-4 volte il prezzo del 2021Ufficio Studi Assogomma

113n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS DALL’ASSEMBLEA DI ASSOGOMMA |

giungimento degli obiettivi e più recentemente ha permesso un’efficace promozione in occasione della fiera dell’autoripara zione Autopromotec, tenutasi a Bologna a fine maggio.

Fonte:

Da sempre, l’obiettivo del Cerisie è quello di fornire ai propri clienti un servizio d’eccellenza, tenendo il passo con le modifiche normative. Per questo motivo il laboratorio ha prontamente recepito le modifiche apportate alle normative che disciplinano il contatto con gli alimenti dei manufatti in gomma (MOCA).

Questo è rilevante, ad esempio per il piombo che, come ben noto, si accumula nei tessuti adiposi e può provocare diverse patologie a carico dell’organismo, come il saturnismo; ma an che metalli come mercurio, arsenico, cadmio o alluminio pos sono provocare importanti ripercussioni sulla salute degli indi

Pervidui.tali

• piombo: 0,01%

• arsenico: 0,01% • mercurio:0,005 % • cadmio: 0,01% • selenio: 0,01%

Gommedell’ArrêtéAggiornamentifrancesedestinatealcontattoconalimenti

• bario: 0,01%

La presenza di piccole quantità di metalli presenti come impu rezze nelle cariche minerali quali: silice, talco, caolino eccetera, è da sempre tenuta sotto controllo dalle aziende produttrici. Le imprese che si occupano della produzione e della commercia lizzazione delle cariche minerali bianche hanno affinato i propri processi produttivi allo scopo di fornire prodotti a diversi gradi di purezza, in grado di rispondere alle richieste delle norma tive che disciplinano il contatto con alimenti degli articoli in gomma.Lapresenza di piombo, arsenico, mercurio, alluminio e cadmio nei manufatti in gomma può diventare un fattore di rischio per la salute, in quanto tali metalli sono tossici per gli esseri umani e, inoltre, possono presentare un potenziale bioaccumulo.

motivi è fondamentale il controllo delle fonti di prove nienza dei metalli pesanti che, potenzialmente, potrebbero es sere ingeriti, inalati o assimilati tramite assorbimento cutaneo.

• cromo: Apparentemente,0,1%. il limite massimo di impurezze (metalli) con sentito nelle cariche minerali utilizzate come ingredienti nella gomma è decisamente inferiore a quanto previsto nel prodotto finito, ma c’è un’incongruenza nelle unità di misura. Facendo in fatti le opportune conversioni e considerando che 1% equivale a 10000 mg/kg, i limiti degli elementi metallici previsti nelle ca riche minerali diventano:

• mercurio: 50 mg/kg

• cadmio: 100 mg/kgFig. 1 - Esempio di carica minerale

114 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 | CERISIE RISPONDE

In un precedente articolo si era affrontato l’argomento dei MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti) focaliz zandosi sulle modifiche e sulle novità della BfR. Le modifiche ra dicali apportate avevano rivoluzionato l’approccio da adottare per ottenere la conformità all’utilizzo delle mescole in contatto con alimenti, portando alla necessità di sottoporre nuovamen te a prove i manufatti destinati a tale uso.

Il problema principale risiede nel fatto che, nella versione at tualmente in vigore della normativa francese, esattamente come nella versione precedente (Arrêté del 9 novembre 1994), le cariche minerali utilizzate nelle mescole destinate al contat to con alimenti devono sottostare a requisiti di purezza specifi ci che sono sostanzialmente incompatibili con quanto previsto per gli articoli finiti. Le cariche minerali riservate alla produzione di articoli in gom ma destinati al contatto con alimenti devono infatti rispettare determinati requisiti, relativamente al tenore di elementi metal lici determinati dopo solubilizzazione della carica in acido clo ridrico 0,1 M. Per esempio, la quantità massima di metalli non deve essere superiore a:

• piombo: 100 mg/kg

• arsenico: 100 mg/kg

Nel presente articolo, in particolare, si discute dell’Arrêté francese

La versione attualmente in vigore dell’Arrêté francese è datata 5 agosto 2020 e introduce la migrazione specifica nei simulanti alimentari di metalli quali: bario, rame, alluminio e zinco, oltre al limite di 1 mg/kg di impurezze presenti nel manufatto di ele menti ritenuti nocivi per la salute, quali: piombo, cadmio, anti monio, mercurio e arsenico. Questa modifica, apparentemente di poco conto, in realtà ha un notevole impatto sulla conformi tà dei manufatti in gomma, soprattutto per quanto riguarda le mescole bianche o colorate, che prevedono l’utilizzo di ingenti quantità di cariche minerali.

L’introduzione di nuovi simulanti aveva in parte invalidato le conformità già ottenute, per la necessità di sostituire i simulanti utilizzati precedentemente con i nuovi previsti, e la modifica al ribasso di alcuni limiti di migrazione specifica aveva richiesto la revisione delle formulazioni, con la conseguente necessità di ri petere l’iter di prove.

Il Cerisie è a fianco delle aziende che operano nel settore delle cariche minerali, siano esse produttrici o utilizzatrici delle cariche stesse, mettendo a disposizione la propria competenza e la propria struttura per la ricerca e il dosaggio dei metalli nelle materie prime e nelle mescole/manufatti con esse prodotte, accompagnandole nel percorso necessario al raggiungimento dell’obiettivo.

Ovviamente, la scelta di una di queste alternative dipende dal Ministero della Salute francese, che ci si augura riceva segnalazione del problema e vi ponga rimedio in tempi rapidi.

Conclusioni I produttori di mescole bianche e colorate, in sinergia con i produttori di cariche minerali, si sono attivati per superare il problema e produrre cariche che possano essere utilizzate per la produzione di manufatti in grado di ottemperare ai requisiti richiesti dall’Arrêté francese. Non sono stati lesinati gli sforzi per raggiungere tale obiettivo, ma purtroppo la strada è ancora in salita, nonostante gli ottimi risultati ottenuti finora. La volontà di raggiungere il traguardo porterà sicuramente i suoi frutti in tempi relativamente brevi.

Conseguenze… e possibili soluzioni L’utilizzo di ingenti quantità di cariche minerali rende estremamente difficile rispettare i criteri previsti per i manufatti, che prevedono limiti per i metalli pesanti che sono circa un centesimo di quanto ammesso per gli ingredienti tal quali. Per poter rispettare tali limiti, un manufatto in gomma dovrebbe contenere una percentuale di cariche minerali davvero molto bassa, assolutamente non compatibile con le quantità necessarie per l’ottenimento delle adeguate caratteristiche fisico-meccaniche. Tutto ciò ha provocato un’impasse nel mondo delle mescole bianche o colorate destinate al contatto con alimenti, secondo la normativa francese. I produttori di cariche minerali rispettano perfettamente i requisiti di purezza previsti dalla normativa, ma i limiti previsti per i manufatti fanno sì che l’articolo finito, pur essendo prodotto con ingredienti che singolarmente sono conformi, non rispetti i parametri richiesti. Paradossalmente, la normativa che disciplina il contatto con gli alimenti in Germania (BfR) ha effettuato il percorso opposto nel 2021. La versione precedente della normativa prevedeva la determinazione di piombo e zinco nel prodotto finito, in quantità pari rispettivamente allo 0,003% (30 mg/kg) e al 3% (30000 mg/ kg). Nella nuova versione in vigore i metalli precedentemente indicati sono sempre soggetti a limiti, ma come migrazione specifica nell’alimento, unitamente all’alluminio. L’attuale versione della BfR prevede pertanto un limite di migrazione specifica nei singoli alimenti, pari a 1 mg/kg per l’alluminio, 25 mg/kg per lo zinco e 0,01 mg/kg per il piombo. Per superare il problema esistono essenzialmente due alterna1.tive:mantenere i limiti così come previsti determinando la quantità di piombo, cadmio, antimonio, mercurio e arsenico nei simulanti di cessione e basandosi sul fatto che i metalli pesanti, per essere nocivi alla salute, devono poter essere assorbiti dall’organismo. In questo modo, se i metalli non vengono ceduti agli alimenti (assenti nei simulanti di cessione) non possono essere assimilati dall’orga2.nismo.rivedere i limiti (unità di misura) previsti per gli ingredienti (cariche) e per i manufatti finiti, per renderli concordi e univoci. Quest’alternativa è preferibile perché tutela anche la salute di chi manipola questi manufatti, dal momento che parte dei metalli soggetti a limitazioni è assimilabile anche per via cutanea.

Fig. 2 - Articoli in gomma bianchi Fig. 3 - Esempi di articoli in gomma colorati

115n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS CERISIE RISPONDE |

• selenio: 100 mg/kg • bario: 100 mg/kg • cromo: 1000 mg/kg. Diventa evidente che, utilizzando una carica minerale che contiene piombo in quantità conforme ai requisiti di purezza previsti dall’Arrêté, i dosaggi utilizzabili per la produzione di articoli in gomma che superino i criteri previsti per i manufatti dovranno essere estremamente ridotti. Nelle mescole in gomma che utilizzano neri di carbonio come cariche di rinforzo, necessarie per conferire ai manufatti determinate caratteristiche fisico-meccaniche di durezza, densità, carico e allungamento a rottura, tali limitazioni non rappresentano in realtà un grosso problema. Ma il discorso è completamente diverso per le mescole bianche o colorate, le cui caratteristiche fisico-meccaniche sono ottenute mediante l’utilizzo di massicce quantità di cariche minerali, quali: caolino, silice, carbonato e talco.

116 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 | ELASTOMERI TERMOPLASTICI

Quale tipo di investimenti state approcciando? “Abbiamo definito interventi di automazione con uno dei più in novativi sistemi di fine linea per sacchi da Industria 4.0. Il nostro prodotto viaggia infatti per l’80% in sacchi da 25 kg; pertanto, l’insaccamento è una fase importantissima della nostra filiera produttiva e, fino a oggi, era semiautomatico, con conseguenti inefficienze in termini di tempo. Abbiamo deciso d’investire in una confezionatrice completamente robotizzata per granuli/ polveri in sacchi, che provvede non solo a insaccare (dosare il prodotto e riempire il sacco), ma anche a pallettizzare il sacco. Il tutto con una sola unità robotica che integra entrambe le fun zioni, basandosi su uno dei più avanzati sistemi robotici al mon do, che garantisce efficienza e produttività”.

“Riteniamo che l’organizzazione della produzione industriale e la sua continua evoluzione ed efficientamento siano fondamen tali per affrontare le sfide del mercato: è proprio in momenti di crisi che si creano opportunità in termini di crescita e di pro grammazione degli anni fu turi. Lo sviluppo, anche in termini di automazione, ten de a incrementare la nostra flessibilità sia a livello di mix di prodotto che di variazione dei volumi di produzione, per rispettare, nei diversi scena ri, i tempi di consegna, ga rantendo una qualità in linea con i bisogni di un mercato cambiato nell’ultimo anno e le cui esigenze si repentinamente”.modificano

Il futuro

La società Marfran produce e commercializza elastomeri ter moplastici offrendo soluzioni affidabili per ogni tipo di settore, dall’industriale al medicale, dando risposte ai bisogni e alle ri chieste del mercato attraverso ricerca, qualità, responsabilità e tempestività nelle risposte. “Creiamo valore con un approc cio globale, che affianca ai principi di affidabilità e partnership nuovi impulsi tecnologici e strutturali, così da ampliare l’offerta nell’ambito dei termoplastici e diventare attore riconosciuto e determinante nel mercato del compound”. Così presenta l’a zienda Giulia Franceschetti, cotitolare di Marfran, a cui la reda zione di MacPlas ha posto le seguenti domande. Viviamo tempi incerti a causa della pandemia. Come si collocano gli investimenti di Marfran in questo periodo storico particolare, anche e soprattutto per l’industria?

Intervistal’innovazioneattraversoaGiuliaFranceschetti,cotitolarediMarfran

All’interno di Marfran, quale ruolo avranno i nuovi macchinari vs. i dipendenti? “Ci sarà una sempre crescente interazione tra uomo e macchina: i sistemi sono intelligenti e autonomi, ma la persona è al centro per la gestione del processo. Servirà imparare a sfruttare i robot intelligenti e a coesistere con gli stessi, creando un binomio in cui l’uomo programma e il robot svolge senza incertezze e con una rapidità/efficienza superiore a quella umana, sgravando le persone da attività ripetitive e faticose, quali il sollevamento dei pesi. Per questo reputo necessario il percorso formativo, volto a stimolare la forza lavoro umana e a permettere alla stessa di Giulia cotitolareFranceschetti,diMarfran

L’azienda bresciana Marfran, già conosciuta come Francesco Franceschetti Elastomeri e produttrice di compound termoplastici, sta investendo in digitalizzazione, interconnessione dei sistemi e Industria 4.0, mantenendo però sempre alta l’attenzione verso i dipendenti e verso il miglioramento dell’ambiente lavorativo

C M Y CM MY CY CMY K

117n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS ELASTOMERI TERMOPLASTICI |

sentirsi ancora parte integrante e fondamentale della realtà lavorativa, acquisendo inoltre le competenze alla base della gestione del processo rinnovato”. Al di là di quanto già citato, quale vero valore aggiunto considerate nell’investimento descritto?

“Oltre a una funzionalità oggettiva, legata da un lato all’efficientamento del processo d’insaccamento e dall’altro allo sgravio degli operatori dalle difficoltà del lavoro manuale, un valore aggiunto riguarda sicuramente la possibilità di raccolta e di successiva analisi dei dati: i macchinari integrati sono in grado di fornire dati puntuali e precisi, che permetteranno alle diverse funzioni aziendali di elaborarli per ottenere sempre una fotografia puntuale della produzione e per migliorarne l’efficienza”. Possiamo parlare di innovazione anche a livello di prodotti? “Certamente. Marfran si avvale del dipartimento R&D per lo sviluppo di nuovi prodotti in linea con le richieste del mercato: considerando il fatto che i nostri prodotti sono tutti customizzati e rispondono alle richieste dei clienti, l’innovazione ne è sicuramente alla base. Nell’ultimo anno, per esempio, abbiamo sviluppato: prodotti “bio” che rispondono alle richieste di sostenibilità, prodotti medicali sempre più performanti e prodotti nel settore sportivo che rispondono alle richieste di sicurezza e leggerezza”. Marfran in tre parole? “Persone, innovazione e qualità, in questo ordine, perché la somma delle prime due, persone e innovazione, rappresenta per noi la giusta “combinazione” per avere successo… e per Marfran il successo si traduce nel fornire prodotti di elevata qualità da circa 30 anni”. Oltre a investire in innovazione digitale e automazione, Marfran continua a credere nel riciclo e ambientalesfidaconcretecircolarenell’economiacomerisposteallagrandedellasostenibilità

Testata: Gummi Fasern Kunststoffe, 3, 33 (2022)

Per creare un’alternativa a base biologica della gomma natu rale è necessario realizzare un polimero con bassa temperatu ra di transizione vetrosa e in grado di generare un reticolo di vulcanizzazione con particolari caratteristiche. Una possibile soluzione potrebbe essere rappresentata dall’utilizzo di mole cole multifunzionali, le cui caratteristiche di reticolazione pos sono essere ottenute lavorando sulla reattività dei vari gruppi funzionali. Un tale approccio richiederebbe, tuttavia, lo svilup po di nuove tecnologie. Appare quindi più vantaggioso utilizzare materie prime com patibili con gli attuali processi di trasformazione, inclusi quelli delle gomme sintetiche, in modo tale da facilitare i processi di scale-up e l’industrializzazione dei prodotti. L’obiettivo è quel lo di sintetizzare un polimero lineare, con bassa temperatura di transizione vetrosa e contenente doppi legami, in modo da poter utilizzare sistemi di reticolazione convenzionali come zolfo e Un’interessanteperossido.via per ottenere elastomeri bioderivati con le caratteristiche desiderate, è rappresentata dalla sintesi di gomme a base di poliestere, poiché è disponibile un gran nu mero di acidi dicarbossilici e dioli adatti allo scopo. Sono sta ti ottenuti, per esempio, bioelastomeri con proprietà mecca niche promettenti e buona processabilità utilizzando acido sebacico, acido succinico, acido itaconico, 1,3-propandiolo e 1,4-butandiolo: tutti prodotti chimici derivati da materie pri me rinnovabili. La lunga catena alifatica dell’acido sebacico consente di raggiungere una bassa temperatura di transizio ne vetrosa e l’utilizzo di acido itaconico consente di poter dar luogo a una reticolazione tradizionale, introducendo doppi le gami nel Successivipolimero.studisono stati dedicati alla ricerca di monomeri alternativi. L’acido sebacico, derivato dall’olio di ricino di ori gine tropicale, è stato sostituito dall’acido azelaico ottenibile da fonti alternative disponibili a livello regionale, come colza o girasole. L’indagine dei composti ottenuti mostra una bassa

Ventunesima puntata della rubrica dedicata agli articoli di stampa estera selezionati dal comitato di redazione di Elastica, composto da Fabio Bacchelli, Rino Gilotta e dal team di Cerisie, coordinati da Maurizio Galimberti

Fabio Bacchelli, direttore tecnico Tyre di Versalis

118 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 | STAMPA ESTERA DI SETTORE

Autori: Ali Golriz, Philipp Martschin, Roland Klein, Leonhard Perko, Janis Karl A CURA DI FABIO BACCHELLI

Titolo originale: Biobasierte Polyesterelastomere

ELASTOMERI DI POLIESTERE A BASE BIOLOGICA

Fino a oggi sono mancate valide alternative sostenibili alla gomma naturale (NR) o alle gomme sintetiche derivate dal pe trolio. Il punto principale in tale contesto è rappresentato dallo sviluppo di miscele elastomeriche in cui gomme e additivi si ano realizzati con materie prime bioderivate e sostenibili, pur mantenendo proprietà competitive rispetto agli elastome ri convenzionali. Le materie prime adatte allo scopo devono essere rinnovabili, disponibili a livello regionale e presenti in grande quantità.

internazionaleRassegna di scienza e tecnologia Più di dieci riviste esaminate

GUARNIZIONE PER ACQUA POTABILE A BASE DI EPDM Testata: Gummi Fasern Kunststoffe, 12, 520 (2021) Titolo originale: Trinkwasserdichtung auf EPDM-Basis Autori: K. Müller, H. Oggermüller, T. Brandmeier L’acqua potabile è uno degli alimenti sottoposti a maggiori controlli, in quanto anche una minima contaminazione può ri sultare dannosa per la salute. Di conseguenza, esistono nor me stringenti che regolano la scelta degli ingredienti utilizzati nella fabbricazione delle guarnizioni adatte a questo particola re settore. In particolare, la normativa tedesca, secondo UBA, fornisce un elenco di sostanze completamente valutate (parte 1), sostanze non completamente valutate (parte 2) e gomme (parte 3). Tra le cariche rinforzanti, il nerofumo viene frequentemente utilizzato nella produzione di guarnizioni a contatto con acqua potabile, anche se si tratta di un ingrediente soggetto a elevate fluttuazioni di prezzo e con un trend di costo in significativo au mento sul lungo termine. In aggiunta, esistono per il nerofumo alcuni aspetti critici, il principale dei quali riguarda il contenuto di idrocarburi policiclici aromatici. In tale contesto, lo studio citato nell’articolo di Gummi Fasern Kunststoffe vuole proporre l’uso di terra silicea di Neuburg (una miscela di acido silicico e caolinite lamellare) come pos sibile alternativa in mescola. La struttura unica di questo filler offre potenziali vantaggi in termini di proprietà del compound, unitamente a un’interessante riduzione dei costi. La formulazione scelta, in accordo con la parte 1 e 3 della nor mativa UBA, si basa su EPDM e rappresenta una ricetta con re ticolazione a perossido di durezza 70 IRHD. Il nerofumo (qui 80 phr di Purex HS 45, a ridotto contenuto di IPA) viene gradual mente sostituito in ragione del 25%, 37% e 50% con terra sili cea di Neuburg del tipo Sillitin Z 86 e/o Aktisil VM 56. Aktisil VM 56 è una forma attivata di Sillitin Z 86, in cui la superficie è sta ta modificata con un gruppo funzionale di natura vinilica. La mescola viene preparata utilizzando un mescolatore interno. Il tempo di vulcanizzazione a 180°C è calcolato secondo la rego la t90 + 10%. Tutti i test sul compound sono realizzati secondo le norme DIN e ISO. I risultati dei test mostrano evidenti vantaggi legati all’uso di Aktisil VM 56 rispetto al nerofumo, a cui vanno aggiunti: una chiara riduzione dei costi, una minore viscosità del compound e un minor tempo di vulcanizzazione (t90). I requisiti della nor ma vengono garantiti fino alla sostituzione del 50% del nero fumo con terra silicea.

119n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS STAMPA ESTERA DI SETTORE |

temperatura di transizione vetrosa (circa -58°C) e l’assenza di un picco di cristallizzazione, unitamente a un peso molecolare medio e a un’indice di polidispersità paragonabili a quelli dei materiali sintetizzati in passato. Altri studi hanno portato alla sostituzione dell’acido itaconi co con l’acido fumarico, portando a materiali che mantengo no l’assenza di cristallizzazione, una temperatura di transizio ne vetrosa di -55°C e una distribuzione dei pesi molecolari più stretta rispetto ai casi precedenti. Da un punto di vista applica tivo, sono stati ottenuti elastomeri con durezza rispettivamen te di 50 Shore A (acido azelaico) e 60 Shore A (acido azelaico e fumarico). Entrambi questi elastomeri mostrano buona resi stenza agli oli e agli idrocarburi alifatici. La possibilità di creare elastomeri a partire da poliesteri rap presenta, quindi, un’importante opportunità tecnologica. Attraverso la variazione degli acidi carbossilici e degli alco li coinvolti possono essere sintetizzati materiali dotati di uno specifico profilo di proprietà. Gli elastomeri a base di polieste re possono essere sviluppati in analogia con le classiche gom me sintetiche e, grazie alla loro struttura, risultano anche po tenzialmente biodegradabili.

Utilizzando Sillitin Z 86, la riduzione dei costi è più pronuncia ta e si osserva, inoltre, un effetto positivo sulla resistenza alla lacerazione, unitamente alla diminuzione della viscosità Mo oney e al ridotto tempo di vulcanizzazione. In questo caso, i requisiti della norma vengono mantenuti soltanto con una sostituzione del nerofumo pari al 25%. Incrementando la so stituzione al 37%, si rende necessario un tempo di vulcaniz zazione più lungo al fine di mantenere i requisiti del compres sion set e dell’allungamento a rottura dopo invecchiamento in aria. Salendo al 50% si raggiunge il massimo vantaggio in termini di costo, ma si rende necessaria l’ottimizzazione della ricetta. Un possibile suggerimento in questo senso può esse re rappresentato, per esempio, dalla sostituzione dell’antios sidante BPH con TMQ.

Finalmente è tornato “in pista”, ma sarebbe meglio dire “in strada”, il progetto di Assogomma, Federpneus e Polizia Stradale denominato “Vacanze sicure”. Dopo quasi tre anni, nel 2022 gli agenti della stradale hanno controllato quasi 13500 vetture in sei differenti regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-VeneziaGiulia, Basilicata, Campania e Sicilia. Obiettivo, come di consueto, verificare lo stato delle gomme delle automobili e le loro possibili avarie e irregolarità riferite agli pneumatici, come: corretta omologazione, corrispondenza dei parametri dimensionali e prestazionali riportati in carta di circolazione, presenza di tagli e/o danneggiamenti visibili a occhio nudo ecc. Particolare attenzione è stata data alla profondità del battistrada, che per legge deve rispettare il minimo di 1,6 mm. Le analisi effettuate e i dati raccolti sono stati molti; basti pensare che le regioni indagate rappresentano, tutte insieme, il 43,5% del parco circolante italiano, e che i risultati ottenuti sono tutti in un’unica direzione: i due anni di pandemia hanno avuto pesanti ripercussioni sul parco circolante italiano. I cittadini, spesso e volentieri, non solo non hanno investito sull’acquisto di una vettura nuova (l’età media del parco circolante è in ulteriore crescita e ha raggiunto i 12 anni e 3 mesi), ma non hanno nemmeno investito nella manutenzione dei veicoli. Le “non conformità” relative ai soli pneumatici hanno raggiunto il preoccupante primato del 25% per le vetture con meno di dieci anni di età, e quasi del 40% per quelle che hanno più di dieci anni di servizio. Rappresenta motivo di preoccupazione, in particolar modo, il dato relativo agli pneumatici lisci, che si attesta al 10% circa del campione, indipendentemente dall’età del veicolo. Anche gli equipaggiamenti non omogenei e i prodotti privi di omologazione raggiungono percentuali importanti, così come i danneggiamenti visibili, che raggiungono quasi il 6% del Incampione.sintesi,si può dire che tutti i dati sono in forte peggioramento, con un parco circolante sempre più vecchio e in pessime condizioni di manutenzione, con problemi significativi alle gomme. Si prevede quindi che questa combinazione di fattori, unita al caldo, alle lunghe percorrenze e al sovraccarico delle auto in occasione degli esodi estivi, possa avere un impatto negativo sulla sicurezza stradale. “È evidente che gli incentivi all’acquisto di nuove vetture non sono sufficienti a stimolare il rinnovo del parco macchine, che purtroppo continua a essere sempre più vetusto, perché gli italiani non hanno sufficienti disponibilità economiche”, è stato il commento di Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, il quale ha così proseguito: “È quindi necessario prevedere anche incentivi per la manutenzione dei veicoli, con una particolare attenzione a quei dispositivi che hanno una rilevanza fondamentale per la sicurezza stradale, come ad esempio pneumatici e freni. Nei mesi scorsi si era ventilata l’introduzione di un bonus per l’acquisto di pneumatici per auto di classi “A” o “B”, con vantaggi quali una riduzione fino al 7% del consumo di carburante e fino al 30% dello spazio di frenata sul bagnato. Tutto ciò con effetti positivi sull’ambiente e sulla sicurezza stradale. Questa agevolazione è stata ritirata per mancanza di fondi, ma contestualmente il Governo si è espressamente impegnato a concedere tali incentivi. Speriamo che questa promessa venga onorata al più presto nell’interesse di tutti”.

Sono stati presentati a Roma, lo scorso 14 luglio, i risultati dell’indagine “Vacanze Sicure”, nata diciassette anni fa dalla collaborazione tra l’associazione Assogomma e la Polizia Stradale. In foto, da sinistra: il direttore del Servizio Polizia Stradale, Paolo Maria Pomponio, stringe la mano al direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti

Collaborazione tra Assogomma e Polizia Stradale Presentati i risultati del progetto “Vacanze Sicure 2022”

120 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 | NEWS

Ridiamo una nuova vita ai vostri riduttoriinternationalLINK Via Belvedere 26 20862 Arcore (MB) - Italy Tel. +39 039 2268758 Fax +39 039 info@linkinternationalwww.linkinternational.it2267494 Link International s.r.l. da 15 anni leader in Italia nell’ambito del revamping, manutenzione, reverse engineering e costruzione di riduttori, apre una business unit dedicata ai riduttori di comando estrusori per polimeri. Realizziamo: •Progettazione e costruzione di riduttori monovite/bivite (corotanti/controrotanti) • Revamping di riduttori esistenti, reverse engineering di ingranaggi e cuscini reggispinta •Condition monitoring con analisi vibrazionali, esami endoscopici, termografie a infrarossi •Servizi di manutenzione programmata •Estensioni di garanzia AZIENDA CERTIFICATA Tüv: ISO9001:ISO45001

Le onlineriunionidigiugno Tubazioni e condotte Alla riunione del CEN/TC 155 dell’1 e del 2 giugno è stato illustrato il punto dei lavori della “Draft Standardisation Request on Plastics recycling and recycled plastics”, in corso di definizione per i lavori di interesse del CEN/TC 155 che si concretizzeranno nello sviluppo dell’item relativo a “European standardisation deliverables on design-for-recycling guidelines for plastic construction products: flooring products; EPS insulation products; polyvinyl chloride (PVC) cable management products; synthetic waterproofing and roofing membranes; PVC pipes and fittings; PE pipes and fittings; PVC profiles”. Inoltre, è stato approfondito l’ambito di sviluppo dei lavori per il “Design for recycling”, relativo allo smontaggio/ smaltimento dei prodotti per garantire che non ci siano impatti negativi sulla qualità del riciclato, senza però riguardare l’impiego dei riciclati. In merito alla nuova proposta di revisione del Regolamento 305/11 sui prodotti da costruzione, il TC 155 si è espresso per l’esclusione dal nuovo testo dei sistemi di tubazioni in pressione e si adopererà affinché il suo commento venga recepito dal CEN/BT.

Riunitosi il 7 giugno, l’SC8/AHG ha proseguito la definizione della struttura che dovrà avere la bozza preliminare del progetto di norma “Criteri di codifica delle informazioni tecniche per i sistemi di tubazioni termoplastici per il loro utilizzo come prodotti da costruzione nel Building Information Modeling (BIM)”. L’allegato al progetto di norma sui livelli di necessità di informazioni (LOIN) in fase di progettazione è stato discusso con riferimento a casi effettivi incontrati nella pratica applicativa di alcuni software utilizzati per il BIM.

Il gruppo di lavoro Uniplast SC8/GS2, riunitosi il 27 giugno, ha apportato chiarimenti al titolo e allo scopo del progetto di norma preliminare “Sistemi di tubazioni di policloruro di vinile ad alta resistenza all’impatto (PVC-HI) per il trasporto di fluidi in pressione”, per la preparazione dell’inchiesta pubblica preliminare in sede UNI. Saranno specificati in dettaglio i componenti in lega che determinano le caratteristiche di resistenza all’urto. Nella prosecuzione dei lavori sono state esaminate le dimensioni e i requisiti delle curve termoformate e dei manicotti fabbricati da tubo.

Proprietà in funzione della temperatura L’ISO/TC 61/SC2/WG5, nella riunione del 7 giugno, ha discusso i commenti dell’inchiesta dell’ISO/DIS 306 (revisione dell’ISO 306:2013) chiusa il 19 febbraio 2022. In particolare, si è preso in considerazione il posizionamento delle sonde di temperatura e delle verifiche di calibrazione e di espansione termica dei dispositivi. Il testo rivisto del documento sarà distribuito nel WG5 per un successivo avanzamento. Saldatura Alla riunione dell’SC8/AHG del 10 giugno sono state riviste per le ultime cordella pausa

InstituteTTR 123n. 390 - Agosto/Settembre 2022 | MACPLAS Prima

estiva UNIPLASTNOTIZIARIOENTE ITALIANO DI UNIFICAZIONE DELLE MATERIE PLASTICHE FEDERATO ALL’UNI A CURA DI GIANLUIGI MORONI

UniplastSottocommissioni

Il 16 giugno si sono riunite le sottocom missioni Uniplast coinvolte nelle attività dell’ISO/TC 61 e delle sue sottocommis sioni. A fronte della pandemia e delle re strizioni per l’ingresso di stranieri in vari paesi, si è deciso di tenere online le riu nioni di gruppi di lavoro, sottocommis sioni e ISO/TC 61, che a inizio 2022 erano state programmate in presenza, o in for ma ibrida, a Stoccolma, a inizio ottobre.

Progetti di norma Riportiamo di seguito l’elenco di parte dei progetti di norma ISO e CEN inviati in inchiesta pubblica nel mese di giugno 2022 per il settore materie plastiche e gomma. Ulteriori informazioni possono essere richieste a Uniplast - Tel.: 02 23996541; e-mail: segreteria@uniplast.info ISO TC 61 (Plastics) ISO/NP 17880 Cellular plastics - Self-supporting metal faced sandwich panels - Cellular plastics (and mineral ISO/NPwool) 18177 Plastics-Polyethylene (PE)-Determination of short chain branching distribution by differential scanning calorimetry (DSC) ISO/DIS 171 Plastics - Determination of bulk factor of moulding materials ISO/DIS 293 Plastics - Compression moulding of test specimens of thermoplastic materials ISO/DIS 5430 Plastics - Marine ecotoxicity testing scheme for soluble decomposition intermediates from biodegradable plastic materials in products intentionally used in the marine environment - Test methods and requirements ISO/DIS 5677 Testing and characterization of mechanically recycled Polypropylene (PP) and Polyethylene (PE) for intended use in different plastics processing techniques ISO/DIS 7972 Adhesives - Absorption of water into an adhesive layer using an open-faced specimen and determination of shear strength by secondary bonding ISO TC 138 (Plastics piping systems and ducting systems) ISO/PWI 11298-11 Plastics piping systems for renovation of underground water supply networksPart 11: Lining with inserted hoses ISO 161-1 DAmd1 Thermoplastics pipes for the conveyance of fluids - Nominal outside diameters and nominal pressures - Part 1: Metric series - Amendment 1 ISO/DIS 9854-1 Thermoplastics pipes for the transport of fluids - Determination of Charpy impact propertiesPart 1: General test method ISO/DIS 9854-2 Thermoplastics pipes for the transport of fluids - Determination of Charpy impact propertiesPart 2: Test conditions for pipes of various materials CEN TC 155 (Plastics piping systems and ducting systems) DEC 1489 Confirmation of EN 12200-1:2016 Plastics rainwater piping systems for above ground external use - Unplasticized poly(vinyl chloride) (PVC-U) - Part 1: Specifications for pipes, fittings and the system DEC 1490 Withdrawal of EN 1905 Plastics piping systems for non-pressure underground drainage and sewerage - Unplasticized poly(vinyl chloride) (PVC-U)Part 1: Specifications for pipes, fittings and the system DEC 1494 Skip Formal Vote for EN 17176-2:2019/ prA1Plastics piping systems for water supply and for buried and above ground drainage, sewerage and irrigation under pressure - Oriented unplasticized poly(vinyl chloride) (PVC-O) - Part 2: Pipes CEN TC 249 (Plastics) prEN 15346 Plastics - Recycled plasticsCharacterization of poly(vinyl chloride) (PVC) recyclates prEN ISO 182-3 Plastics - Determination of the tendency of compounds and products based on vinyl chloride homopolymers and copolymers to evolve hydrogen chloride and any other acidic products at elevated temperatures - Part 3: Conductometric method (ISO/ DIS prEN182-3:2022)ISO7231Polymeric materials, cellular, flexibleDetermination of air flow value at constant pressure-drop prEN ISO 11337 Plastics - Polyamides - Determination of e-caprolactam and w-laurolactam by gas chromatography (ISO/DIS 11337:2022) FprEN 15354 Plastics - Extruded and/or calendered, non-reinforced film and sheeting made of plasticized poly(vinyl chloride) (PVC-P) - Characterization and designation rezioni le bozze di revisione della UNI 11266:2008 e della UNI 11397:2011, per poi inviarle a inchiesta in Uniplast prima del trasferimento al gruppo misto Com missione Saldature Uniplast UNI/CT 039/ GL 09. La bozza della revisione della UNI 11318:2009 è stata rivista allineandola alle revisioni delle precedenti norme e ri definendo i vari paragrafi in funzione del procedimento di saldatura. Il CEN/TC 249/WG16, riunitosi il 21 giu gno, ha completato la revisione della EN 2814-7:2002, con il rifacimento di alcune figure. È stata discussa una proposta DIN per l’integrazione della EN 12814-8:2021 con le poliammidi non plastificate e verrà verificata con il CEN/TC 249 la possibilità di presentare il nuovo documento come emendamento, o di chiedere la revisione della norma. Inoltre, sarà chiesta la revi sione del CEN/TR 16862:2015 per intro durre una serie di precisazioni inerenti la conoscenza delle questioni di sicurezza da parte del supervisore di saldatura.

Poiché la mancanza di partecipazione alle plenarie di TC ed SC per due volte consecutive può causare la regressione di un paese da membro P a O, nella riu nione tenutasi in Uniplast si è cercato di fare in modo che almeno un delegato ita liano presenzi alle suddette riunioni. Frattura e fatica All’incontro del 21 giugno dell’ISO/TC 61/ SC2/WG7 è stato introdotto un lavoro sul “Constant-K fracture testing” con il provi no SCK, in cui la costante di rigidezza K è descritta durante la crescita della cricca.

Si è chiesto di preparare un DTS2 dell’I SO/DTS 20979 e a tale scopo è stato for mato un gruppo apposito. Sono stati di scussi e risolti i commenti a supporto del voto negativo del Giappone dell’ISO/DIS 23524. Il DIS sarà avanzato a FDIS. È sta to quindi presentato il “load-separation criterion-based method”, basato sul cri terio di separazione dei carichi per misu rare la tenacità alla frattura dei polimeri duttili, ed è risultato che il titolo del pro getto è stato variato in “Determination of fracture toughness (J1c) of ductile poly mers: The load separation criterion-ba sed method”. Revisione ISO 4433 Series L’ISO/TC 138/SC3/AHG, nella riunione del 23 giugno, ha discusso i commenti inol trati per la verifica della revisione dei testi delle parti da 1 a 4 della ISO 4433, a cui la delegazione tedesca vorrebbe aggiun gere una parte 5 dedicata alla poliammi de. Per lo sviluppo degli item di revisione, nella prossima riunione dell’ISO/TC 138/ SC3 sarà proposta la ricostituzione del gruppo di lavoro WG1 sulla resistenza chi mica attivo negli Anni Ottanta.

UNIPLASTPolitecnico di Milano - Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” Piazza Leonardo Da Vinci, 32 - 20133 Milano Tel.: +39 02 23996541 - Fax: +39 02 23996542 E-mail: segreteria@uniplast.info - www.uniplast.info BluforceFitt GPLAST 124 MACPLAS | Agosto/Settembre 2022 - n. 390 NOTIZIARIO UNIPLAST

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Attrezzature - Progettazione 13-14 settembre Stampi per iniezione - Corso base 3-4 ottobre Stampi per iniezione - Corso approfondito (stampi complessi, manutenzione, costo) 25-26 ottobre La progettazione di un manufatto in plastica stampato a iniezione Testing e regulatory 10-11 ottobre (h 09-13) Materiali a contatto con gli alimenti (MOCA) 5 novembre Prove fisico-meccaniche e analisi identificative: elementi indispensabili per la caratterizzazione dei materiali plastici Sostenibilità e assicurazione qualità 12 settembre Riciclo e recupero di rifiuti in plastica e sottoprodotti di materie plastiche 15 settembre APQP/PPAP: processo di sviluppo prodotto per approvazione del cliente 5 ottobre Difetti di stampaggio: come evitarli agendo sui parametri macchina 12 ottobre Materie plastiche riciclate: come impiegarle correttamente NOTA: Il calendario corsi potrebbe subire variazioni e/o essere ampliato. Vi invitiamo a visitare il sito web Cesap alle sezioni “Materiali e Tecnologie”, “Operational Excellence” ed “Energy Excellence” per tutti gli aggiornamenti sulla programmazione, e per i webinar gratuiti DI SEGUITO GLI APPUNTAMENTI FORMATIVI EROGATI CESAP, IN AULA E VIA WEBINAR, CHE SI SVOLGERANNO MESI

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Si tende sempre di più all’utilizzo di materie prime biodegradabili e compostabili ottenute da fibre naturali per la produzione di contenitori per alimenti. Questa grande opportunità, unita alle elevate possibilità di riciclo totale dei polimeri più utilizzati, conferisce alla trasformazione delle materie plastiche la leadership nella produzione a basso impatto ambientale di contenitori per uso alimentare e medicale. eKW HP, la nuova serie di macchine BMB, una perfetta sinergia di velocità e precisione.INJECTION MOULDING MACHINE ULTRA HIGH INJECTION SPEED. In un mondo che ha sempre più bisogno di conservare e trasportare grandi quantità di cibo e medicinali ovunque, BMB ha creato la macchina ad alta produttività per eccellenza. La natura ibrida della serie HP ne favorisce i consumi ridotti grazie agli azionamenti elettrici con motori diretti e contemporaneamente offre iniezioni molto potenti, controllate da servovalvola sotto accumulatore. Pressioni specifiche di 2500 kg/cm2 e velocità di iniezione di oltre 1500 mm/s sono la garanzia di alta produttività e grande qualità per i contenitori a parete sottile, talvolta profondi e difficili da iniettare, come i contenitori per uso alimentare o del settore medicale.

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