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Aggiornamenti dell’Arrêté francese

Gomme destinate al contatto con alimenti Aggiornamenti dell’Arrêté francese

Da sempre, l’obiettivo del Cerisie è quello di fornire ai propri clienti un servizio d’eccellenza, tenendo il passo con le modifiche normative. Per questo motivo il laboratorio ha prontamente recepito le modifiche apportate alle normative che disciplinano il contatto con gli alimenti dei manufatti in gomma (MOCA). Nel presente articolo, in particolare, si discute dell’Arrêté francese

In un precedente articolo si era affrontato l’argomento dei MOCA (Materiali e Oggettia Contatto congliAlimenti) focalizzandosi sulle modifiche e sulle novità della BfR. Le modifiche radicali apportate avevano rivoluzionato l’approccio da adottare per ottenere la conformità all’utilizzo delle mescole in contatto con alimenti, portando alla necessità di sottoporre nuovamente a prove i manufatti destinati a tale uso. L’introduzione di nuovi simulanti aveva in parte invalidato le conformità già ottenute, per la necessità di sostituire i simulanti utilizzati precedentemente con i nuovi previsti, e la modifica al ribasso di alcuni limiti di migrazione specifica aveva richiesto la revisione delle formulazioni, con la conseguente necessità di ripetere l’iter di prove. La versione attualmente in vigore dell’Arrêté francese è datata 5 agosto 2020 e introduce la migrazione specifica nei simulanti alimentari di metalli quali: bario, rame, alluminio e zinco, oltre al limite di 1 mg/kg di impurezze presenti nel manufatto di elementi ritenuti nocivi per la salute, quali: piombo, cadmio, antimonio, mercurio e arsenico. Questa modifica, apparentemente di poco conto, in realtà ha un notevole impatto sulla conformità dei manufatti in gomma, soprattutto per quanto riguarda le mescole bianche o colorate, che prevedono l’utilizzo di ingenti quantità di cariche minerali. La presenza di piccole quantità di metalli presenti come impurezze nelle cariche minerali quali: silice, talco, caolino eccetera, è da sempre tenuta sotto controllo dalle aziende produttrici. Le imprese che si occupano della produzione e della commercializzazione delle cariche minerali bianche hanno affinato i propri processi produttivi allo scopo di fornire prodotti a diversi gradi di purezza, in grado di rispondere alle richieste delle normative che disciplinano il contatto con alimenti degli articoli in gomma. La presenza di piombo, arsenico, mercurio, alluminio e cadmio nei manufatti in gomma può diventare un fattore di rischio per la salute, in quanto tali metalli sono tossici per gli esseri umani e, inoltre, possono presentare un potenziale bioaccumulo. Questo è rilevante, ad esempio per il piombo che, come ben noto, si accumula nei tessuti adiposi e può provocare diverse patologie a carico dell’organismo, come il saturnismo; ma anche metalli come mercurio, arsenico, cadmio o alluminio possono provocare importanti ripercussioni sulla salute degli individui. Per tali motivi è fondamentale il controllo delle fonti di provenienza dei metalli pesanti che, potenzialmente, potrebbero essere ingeriti, inalati o assimilati tramite assorbimento cutaneo. Il problema principale risiede nel fatto che, nella versione attualmente in vigore della normativa francese, esattamente come nella versione precedente (Arrêté del 9 novembre 1994), le cariche minerali utilizzate nelle mescole destinate al contatto con alimenti devono sottostare a requisiti di purezza specifici che sono sostanzialmente incompatibili con quanto previsto per gli articoli finiti. Le cariche minerali riservate alla produzione di articoli in gomma destinati al contatto con alimenti devono infatti rispettare determinati requisiti, relativamente al tenore di elementi metallici determinati dopo solubilizzazione della carica in acido cloridrico 0,1 M. Per esempio, la quantità massima di metalli non deve essere superiore a: • piombo: 0,01% • arsenico: 0,01% • mercurio:0,005 % • cadmio: 0,01% • selenio: 0,01% • bario: 0,01% • cromo: 0,1%.

Apparentemente, il limite massimo di impurezze (metalli) consentito nelle cariche minerali utilizzate come ingredienti nella gomma è decisamente inferiore a quanto previsto nel prodotto finito, ma c’è un’incongruenza nelle unità di misura. Facendo infatti le opportune conversioni e considerando che 1% equivale a 10000 mg/kg, i limiti degli elementi metallici previsti nelle cariche minerali diventano: • piombo: 100 mg/kg • arsenico: 100 mg/kg • mercurio: 50 mg/kg • cadmio: 100 mg/kg

• selenio: 100 mg/kg • bario: 100 mg/kg • cromo: 1000 mg/kg.

Diventa evidente che, utilizzando una carica minerale che contiene piombo in quantità conforme ai requisiti di purezza previsti dall’Arrêté, i dosaggi utilizzabili per la produzione di articoli in gomma che superino i criteri previsti per i manufatti dovranno essere estremamente ridotti. Nelle mescole in gomma che utilizzano neri di carbonio come cariche di rinforzo, necessarie per conferire ai manufatti determinate caratteristiche fisico-meccaniche di durezza, densità, carico e allungamento a rottura, tali limitazioni non rappresentano in realtà un grosso problema. Ma il discorso è completamente diverso per le mescole bianche o colorate, le cui caratteristiche fisico-meccaniche sono ottenute mediante l’utilizzo di massicce quantità di cariche minerali, quali: caolino, silice, carbonato e talco.

Conseguenze… e possibili soluzioni

L’utilizzo di ingenti quantità di cariche minerali rende estremamente difficile rispettare i criteri previsti per i manufatti, che prevedono limiti per i metalli pesanti che sono circa un centesimo di quanto ammesso per gli ingredienti tal quali. Per poter rispettare tali limiti, un manufatto in gomma dovrebbe contenere una percentuale di cariche minerali davvero molto bassa, assolutamente non compatibile con le quantità necessarie per l’ottenimento delle adeguate caratteristiche fisico-meccaniche. Tutto ciò ha provocato un’impasse nel mondo delle mescole bianche o colorate destinate al contatto con alimenti, secondo la normativa francese. I produttori di cariche minerali rispettano perfettamente i requisiti di purezza previsti dalla normativa, ma i limiti previsti per i manufatti fanno sì che l’articolo finito, pur essendo prodotto con ingredienti che singolarmente sono conformi, non rispetti i parametri richiesti. Paradossalmente, la normativa che disciplina il contatto con gli alimenti in Germania (BfR) ha effettuato il percorso opposto nel 2021. La versione precedente della normativa prevedeva la determinazione di piombo e zinco nel prodotto finito, in quantità pari rispettivamente allo 0,003% (30 mg/kg) e al 3% (30000 mg/ kg). Nella nuova versione in vigore i metalli precedentemente indicati sono sempre soggetti a limiti, ma come migrazione specifica nell’alimento, unitamente all’alluminio. L’attuale versione della BfR prevede pertanto un limite di migrazione specifica nei singoli alimenti, pari a 1 mg/kg per l’alluminio, 25 mg/kg per lo zinco e 0,01 mg/kg per il piombo. Per superare il problema esistono essenzialmente due alternative: 1. mantenere i limiti così come previsti determinando la quantità di piombo, cadmio, antimonio, mercurio e arsenico nei simulanti di cessione e basandosi sul fatto che i metalli pesanti, per

essere nocivi alla salute, devono poter essere assorbiti dall’organismo. In questo modo, se i metalli non vengono ceduti agli alimenti (assenti nei simulanti di cessione) non possono essere assimilati dall’organismo. 2. rivedere i limiti (unità di misura) previsti per gli ingredienti (cariche) e per i manufatti finiti, per renderli concordi e univoci. Quest’alternativa è preferibile perché tutela anche la salute di chi manipola questi manufatti, dal momento che parte dei metalli soggetti a limitazioni è assimilabile anche per via cutanea. Ovviamente, la scelta di una di queste alternative dipende dal Ministero della Salute francese, che ci si augura riceva segnalazione del problema e vi ponga rimedio in tempi rapidi.

Conclusioni

I produttori di mescole bianche e colorate, in sinergia con i produttori di cariche minerali, si sono attivati per superare il problema e produrre cariche che possano essere utilizzate per la produzione di manufatti in grado di ottemperare ai requisiti richiesti dall’Arrêté francese. Non sono stati lesinati gli sforzi per raggiungere tale obiettivo, ma purtroppo la strada è ancora in salita, nonostante gli ottimi risultati ottenuti finora. La volontà di raggiungere il traguardo porterà sicuramente i suoi frutti in tempi relativamente brevi. Il Cerisie è a fianco delle aziende che operano nel settore delle cariche minerali, siano esse produttrici o utilizzatrici delle cariche stesse, mettendo a disposizione la propria competenza e la propria struttura per la ricerca e il dosaggio dei metalli nelle materie prime e nelle mescole/manufatti con esse prodotte, accompagnandole nel percorso necessario al raggiungimento dell’obiettivo.

Fig. 2 - Articoli in gomma bianchi