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Torna finalmente in presenza l’evento clou del mondo degli elastomeri

L’andamento del settore e le sfide poste alle aziende della gomma e alla loro associazione Torna finalmente in presenza l’evento clou del mondo degli elastomeri

Il 23 giugno scorso si è tenuta l’assemblea annuale di Assogomma, organizzata nuovamente in presenza dopo due anni di collegamenti da remoto. È stata l’occasione per confrontarsi di persona non solo sulla situazione economica e industriale contingente, ma anche sulle attività che l’associazione sta realizzando nell’interesse del settore

Il presidente di Assogomma, Livio Beghini Il presidente di Assogomma Livio Beghini, al suo primo anno di mandato, ha fornito all’assemblea un’analisi del quadro generale che le imprese della gomma stanno oggi affrontando. Le aziende sono infatti costrette a “navigare a vista”, data una serie di concause che non permettono di realizzare previsioni che possano essere considerate realmente affidabili. Dopo avere colpito duramente nel 2020 e aver condizionato anche il 2021, non si può dire che la “crisi sanitaria” sia ancora oggi del tutto risolta. A questa vanno aggiunte concause quali: l’inflazione dei prezzi delle materie prime, accompagnata da situazioni di shortage o di assenza di materiale sui mercati; il conflitto tra Russia e Ucraina che, oltre ad avere impatti sui costi energetici con ripercussioni sui costi produttivi in generale, minaccia la disponibilità di alcune materie prime fondamentali per il settore, come i rinforzi metallici in acciaio, il nero di carbonio e alcune gomme sintetiche; da ultimo, ma non per importanza, il tema della transizione tecnologica del settore automotive. Quest’ultimo settore, che da sempre rappresenta la prima destinazione finale per i prodotti in gomma, sta affrontando oggi alcuni cambiamenti radicali (in primis, il passaggio alle motorizzazioni elettriche) che non sono adeguatamente supportati da azioni politiche di sostegno ai consumi. Pertanto, non si riesce a innescare il volano positivo di sostituzioni che permetta di rispettare i target di conversione all’elettrico entro il 2035. In questo quadro, non certo idilliaco, che stanno affrontando le aziende della gomma, l’augurio che il presidente e tutta l’associazione si sono fatti è che il conflitto in corso possa concludersi il prima possibile, anzitutto per ragioni umanitarie, ma anche perché questo darebbe nuovo respiro a tutta l’economia europea e globale. La struttura di Assogomma, in questa difficile situazione, ha cercato di dare agli associati, e più in generale al settore, non solo un supporto, ma anche strumenti utili per affrontare la quotidianità. Per esempio, attraverso l’attività del centro studi, che è stata ampliata con le indagini congiunturali rapide, ma non solo: progetti e programmi di formazione sia per formare studenti dei corsi post diploma ITS, che saranno i professionisti di domani, sia per l’aggiornamento professionale dei dipendenti delle aziende gomma; attività in ambito di sostenibilità e circolarità, come la realizzazione di una guida pratica alla classificazione e alla gestione degli scarti di lavorazione per aiutare le aziende nel passaggio da “scarto=rifiuto” a “scarto=sottoprodotto”; la guida e lo sviluppo delle attività tecniche relative a gomme a contatto con alimenti e gomme a contatto con acqua potabile, per difendere gli interessi del settore in applicazioni tanto delicate per la salute umana, quanto complicate in ambito produttivo. A tutto questo, si aggiungeranno attività specifiche per singoli gruppi merceologici e, più in generale, la promozione di un concetto di filiera nella promozione degli interessi del settore, da intendersi quale il frutto di relazioni di sempre più stretta collaborazione con tutte le associazioni coinvolte nei vari tavoli di lavoro per rappresentare congiuntamente, facendo massa critica, interessi comuni. Va in questa direzione il recente traguardo della certificazione internazionale per le macchine monta/smonta gomme UHP, che ha raggiunto lo scorso dicembre il laboratorio Cerisie, asset controllato al 100% da Assogomma. È uno dei risultati di quell’azione di promozione dei rapporti di filiera che l’associazione sta perseguendo, che prima ha consentito il rag-

Fig. 1 - Produzione del settore gomma dal 2012 al 2021 (tonnellate)

Fonte: Ufficio Studi Assogomma

giungimento degli obiettivi e più recentemente ha permesso un’efficace promozione in occasione della fiera dell’autoriparazione Autopromotec, tenutasi a Bologna a fine maggio. La ricetta di Assogomma è quindi la seguente: diversificazione delle attività, focalizzazione dell’azione e attenzione ai cambiamenti. Finora i fatti le hanno dato ragione, con una base associativa in costante crescita da diversi anni a questa parte.

Andamento del settore

Come già accennato, nel corso dell’assemblea 2022 sono stati presentati i dati relativi all’industria italiana della gomma. Nel 2021 l’intero settore ha registrato complessivamente un incremento medio della sua produzione del 19%, a cui hanno contribuito sia i pneumatici che gli articoli tecnici, seppure con dinamiche diverse. Ciò nonostante, le quantità prodotte non hanno raggiunto i livelli del 2019, anno precedente alla pandemia, pur avvicinandosi di molto (-2% il 2021 sul 2019). Gli articoli tecnici hanno fatto segnare un aumento del 15% delle loro produzioni complessive, raggiungendo le 210612 tonnellate, mentre gli pneumatici hanno registrato una crescita del 22%, che porta le quantità annue prodotte a 304715 t: una tra le migliori performance degli ultimi 10 anni. Per quanto riguarda l’avvio del 2022, nel primo trimestre gli pneumatici hanno segnato un -5% e gli articoli tecnici un -2%. Ma ci sono segnali di un parziale recupero a partire dal secondo trimestre. Per ciò che concerne invece le materie prime, diversamente da quanto previsto da diversi istituti e professionisti in materia di commodity, i prezzi di tutti gli input sono stati caratterizzati da un trend in continua ascesa nel corso del 2021, con incrementi del 50% e oltre rispetto alle quotazioni del dicembre precedente. Tale crescita si è accompagnata con una generale carenza di materiali, che ha toccato praticamente tutte le materie prime fondamentali per il settore. Questo andamento non si è ancora arrestato, anzi, il conflitto in corso tra Russia e Ucraina ha ulteriormente esacerbato varie situazioni, mettendo in tensione alcune materie prime di fondamentale importanza, come il nero di carbonio, diverse gomme sintetiche e i rinforzi metallici. Questi prodotti sono stati e sono soggetti a restrizioni: per esempio, è vietato importare tali materiali dai mercati interessati dalla guerra (Bielorussia compresa). Inoltre, il nero di carbonio consumato in Europa proviene per il 37% da questi paesi e le alternative sono poche e di non immediata applicabilità. Sempre sul fronte dei “costi aziendali”, si deve aggiungere l’andamento di quelli energetici, ormai fuori controllo, con prezzi di 3, 4 o 5 volte superiori rispetto a quelli degli analoghi periodi dell’anno precedente. Anche in questo caso le possibilità di reazione da parte dell’industria sono molto ridotte, se non quelle di fermare le proprie produzioni… cosa che purtroppo, in alcuni casi, è già avvenuta. Da tenere in considerazione anche che le filiere della logistica sono rallentate da costi elevati (affitti dei container ecc.) e tempistiche dilatate, che hanno effetti sia sull’import che sull’export. Assogomma continua a monitorare da vicino questo scenario di aumento generalizzato, che trova solo un riconoscimento parziale da parte della clientela finale, con un effetto depressivo sui margini operativi delle imprese e mettendo così a rischio sia la forza lavoro impiegata sia, in alcuni casi, l’esistenza stessa delle aziende.

Fig. 2 - Trend dei prezzi di SBR 1500, stirene-isoprene-stirene, polibutadiene e policloroprene tra il dicembre del 2020 e l’aprile del 2022

Fonte: Ufficio Studi Assogomma

Fig. 3 - Trend dei prezzi di SMR CV, SMR 20 e lattice tra il dicembre del 2020 e l’aprile del 2022

Fig. 4 - Indagine Assogomma su aumento della bolletta elettrica nel primo trimestre 2022, in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente. Risulta evidente un aumento entro il 50% per circa la metà del campione analizzato, mentre la restante parte delle aziende sta già pagando rincari consistenti, fino a 3-4 volte il prezzo del 2021

Fonte: Ufficio Studi Assogomma