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Bicchieratrice Everbell 500 per tubi in polipropilene

Sica: “sul pezzo” con immutata passione da sessantʼanni Il segreto delle bicchieratrici che tutto che tutto il mondo ci invidia

Visitando il quartier generale di Sica ad Alfonsine si tocca con mano quanta ricerca, quante idee nuove in materia di risparmio energetico e di materiali, come pure quanta propensione nel fare proprio il concetto di lavoro come diritto attraverso il quale l’uomo può realizzare sé stesso, costituiscano da sempre il motore dell’attività dell’azienda

DI RICCARDO AMPOLLINI, ERMANNO PEDROTTI E LUCA MEI

Era il 13 febbraio del 1962 quando il geometra Osvaldo Giacomoni, assieme ad altri azionisti, decise di fondare un’azienda manifatturiera per fabbricare profili in alluminio per porte e finestre. Quell’azienda si chiamava (e ancora oggi si chiama) Sica e il suo fondatore ne è rimasto presidente fino all’aprile del 2012, quando, compianto da famiglia, dipendenti e Confapi Ravenna, se n’è andato, lasciando il ricordo d’imprenditore illuminato.

Vi è infatti da dire che Osvaldo Giacomoni, parecchio attento alle tendenze dei nuovi mercati dell’epoca, intuì che colui che per primo avesse concepito e realizzato un’efficace macchina per i processi di bicchieratura di tubi in plastica, un’attività allora relativamente nuova ma già in forte ascesa, avrebbe compiuto un bell’exploit.

Ed ecco che dalla provincia di Ravenna, allungata tra la via Emilia e le Valli di Comacchio e associata perlopiù alla riviera romagnola, giunse notizia che una giovane azienda metalmeccanica, lì ubicata, aveva realizzato un’originalissima bicchieratrice che, come poi il mercato stesso decretò, era piaciuta molto ai fabbricanti di tubi in plastica sia d’Italia sia d’altri paesi, Germania in primis. Sulla scia del buon gradimento ottenuto, dal 1967 in poi, Osvaldo Giacomoni s’industriò nel rendere ancora più complete e competitive le sue bicchieratrici, dotandole di traini e taglierine e dando così il “la” a un’espansione di vendite a livello globale che, ancora oggi, è un non banale fiore all’occhiello di Sica.

I “fiori all’occhiello” contemporanei

Sessant’anni dopo la fondazione è Valeria Giacomoni, figlia del fondatore e attuale CEO di Sica, a illustrare gli ulteriori fiori all’occhiello che, nel frattempo, la casa di Alfonsine ha caparbiamente inanellato. A partire dal non usuale fatto che una realtà squisitamente metalmeccanica sia guidata da una donna… e pure di formazione universitaria umanistica. “Ricordo che, al mio ingresso in azienda, le donne si contavano sulle dita di una mano”, ha esordito Valeria Giacomoni. “Non che nel frattempo ci sia stata chissà quale crescita esponenziale (oggi siamo una ventina), però già il fatto di tendere verso la parità di genere è una ricchezza, nel senso che qui ognuno contribuisce paritariamente per quello che è, e per quello che sa”. Già in queste prime parole la CEO di Sica ha dipanato più questioni, di cui, quella predominante, è oggettivamente il fattore umano. “La nostra attuale quota d’export vale il 95% del fatturato annuo. Questo è un fatto. Come pure che, raggiungendo quasi 120 paesi, siamo ben conosciuti in tutto il mondo, ma, ironia della sorte, siamo poco conosciuti proprio qui, sul territorio. Il che è un problema, se ci s’interroga sull’attrattiva occu-

pazionale che esercitiamo. Un problema che stiamo cercando di risolvere andando noi, con più formule, verso i giovani”, ha spiegato Valeria Giacomoni. Sono diverse le iniziative cui sottende la CEO di Sica, a cominciare dagli inviti in fabbrica riservati ai giovanissimi alunni del terzo, e ultimo, anno scolastico delle medie, affinché prendano in debita considerazione una loro prosecuzione formativa presso gli istituti tecnici. C’è poi un secondo intervento che vede i tecnologi di Sica coinvolti nella programmazione scolastica all’Itis della vicina Forlì. E ancora, l’azienda è tra gli sponsor diretti di una nuova facoltà di meccatronica con sede a Lugo di Ravenna che, proprio nel settembre di quest’anno, esordisce con il suo primo anno accademico. “Si tratta di un decentramento, organizzato e pianificato con l’Università Alma Mater di Bologna, per offrire corsi di laurea breve in meccatronica a chi è del territorio e, oggettivamente, trova più razionale rimanere in zona piuttosto che trasferirsi nel capoluogo e sostenere i costi del “fuori sede”. Inoltre, poiché l’iniziativa è sponsorizzata da un pool d’aziende del territorio, si è deciso insieme di dare l’opportunità ai giovani universitari di fare training all’interno delle rispettive unità produttive e, nel contempo, ci si è organizzati affinché nostri specialisti svolgano ore di docenza in università”, ha proseguito la CEO, rimarcando che sono pochi i giovani che si affacciano con cognizione di causa al mondo manifatturiero. “Il nostro è un lavoro che richiede molta conoscenza e tanta esperienza. Non è che si possa prendere chicchessia. È un lavoro molto specializzato e fatto spesso ad hoc sulle esigenze del cliente. Qui non c’è grande produzione. Qui si fanno piccoli numeri. E debbo dire che la personalizzazione è pure in aumento rispetto alle macchine vendute da listino. È quindi vitale poter contare su nuove leve motivate e appassionate. Persone alle quali piace ciò che hanno studiato, alle quali piace applicare la teoria appresa e alle quali piace pure continuare a imparare… perché qui non si finisce mai di scoprire cose nuove”, ha scandito a chiare lettere Valeria Giacomoni. Senza scordare che non ci si può permettere di perderle per strada, le nuove leve. A tal proposito, la CEO di Sica ha voluto precisare come, una volta che queste nuove leve sono in azienda, sia importante gestirne crescita e soddisfazione con azioni che riducano il turnover e migliorino le prestazioni aziendali. Azioni che, a volte, contemplano anche eventi ludici quali corsi di yoga o sessioni di camminata nordica, con - perché no? - la presenza di uno psicologo del lavoro. “C’è poco da fare: al di là dell’allarmante crescita dei costi delle materie prime, al di là delle difficoltà di approvvigionamento di chip e azionamenti, al dì là delle limitazioni sociali legate alla pandemia, la difficoltà di poter contare su giovani preparati e appassionati è la sfida principale che stiamo vivendo”, ha sottolineato Giacomoni. Una sfida che, stando ai dati forniti dalla stessa CEO, la casa di Alfonsine sta vincendo. Prova ne è l’incremento di sedi estere, che vede Sica in India, dove è presente con un’unità produttiva per il mercato locale, e negli Stati Uniti, dove opera un ufficio che si occupa di assistenza commerciale e gestione dei ricambi, ma che conta anche di creare un’unità produttiva. Una scelta suffragata sia dall’impennata esponenziale dei costi di trasporto sia da una legge da poco firmata dal presidente Biden, in base alla quale l’uso dei tubi in metallo sarà progressivamente bandito a favore di quello dei tubi in plastica e che, ovviamente, sta generando fermento. Al quartier generale italiano spetta il ruolo di unità ove si sviluppano, si producono, si assemblano e si testano non solo bicchieratrici, ma anche traini, taglierine, macchine automatiche per l’imballaggio dei tubi rigidi, avvolgitori per i tubi flessibili e attrezzature ausiliarie per il completamento delle linee d’estrusione, destinate ai già citati 120 paesi nel mondo.

Sistema Sica per la bicchieratura Rieber

Un comparto dove l’innovazione fa tanta differenza

In continuità con lo spirito che ha contraddistinto Sica fin dagli Anni Sessan-

Valeria Giacomoni, attuale presidente e CEO di Sica

Sezioni di tubi in PVC tagliati e smussati con il nuovo sistema di Sica (i primi tre da sinistra) e sezioni di tubi tagliati e smussati con il sistema tradizionale (i primi tre da destra)

Sistema di manipolazione, imballaggio e pallettizzazione dei tubi

TAB. 1 - CARATTERISTICHE DELLE BICCHIERATRICI SICA CON SISTEMA RIEBER Modello macchina Normativa tubi PVC-O DN min Diametro esterno tubo (minino nominale) DN max Diametro esterno tubo (massimo nominale)

Starbell 250R ISO 16422 63 mm 250 mm ANSI/AWWA C909 4 pollici (121,9 mm) 8 pollici (229,9 mm) ASTM F1483 4 pollici (114,3 mm) 8 pollici (219,1 mm)

Starbell 500R ISO 16422 110 mm 500 mm ANSI/AWWA C909 4 pollici (121,9 mm) 18 pollici (495,3 mm) ASTM F1483 4 pollici (114,3 mm) 20 pollici (508,0 mm)

Starbell 630R ISO 16422 110 mm 630 mm ANSI/AWWA C909 4 pollici (121,9 mm) 24 pollici (655,3 mm) ASTM F1483 4 pollici (114,3 mm) 24 pollici (609,6 mm)

ta, ancora oggi l’innovazione è tutto. Ciò che invece è mutato, è la sua declinazione. “L’innovazione verte ora sul rispetto dell’ambiente e sulla riduzione dei costi di produzione, in particolare quelli relativi ai consumi energetici”, ha precisato Valeria Giacomoni. “Da alcuni anni le bicchieratrici e le taglierine sono prevalentemente elettriche, mentre ultimamente i tecnologi si sono focalizzati sull’efficientamento nell’uso delle materie prime, che, si badi bene, valgono circa l’80% del costo finale di un tubo. E qui mi piace dire che abbiamo sviluppato un procedimento che taglia e smussa il tubo in PVC senza rimozione alcuna di materiale, evitando i costi sia per l’aspirazione e il riciclo delle polveri e degli sfridi, che non sono più generati, sia quelli per la sostituzione degli utensili che asportano il materiale. Inoltre, questo sistema riduce la necessità di manutenzione ed è pure più silenzioso”. Un risultato eclatante che verte sull’apporto localizzato di calore. L’astuzia tecnologica sta nello scaldare una piccola porzione di tubo, nell’eseguire poi un taglio con un semplice coltello che separa il materiale e, quand’è il momento di fare lo smusso, anziché usare una fresa, nell’introdurre un rullo conico di bronzo che plasma il tubo ancora caldo, conferendogli la forma conica all’estremità. Ma c’è ancora dell’altro. “Abbiamo poi macchine che tagliano i tubi in polietilene di elevato spessore senza generare trucioli”, ha aggiunto la CEO di Sica. Ultima ma non meno importante, la bicchieratura nota come Rieber System, sviluppata recentemente per i tubi in PVC-O (a molecole orientate), che, a parità di pressione d’esercizio, richiedono spessori di parete inferiori di circa il 35-40% rispetto ai tubi realizzati in PVC-U (dove la“U” sta per “Unplastified”, ossia non plastificato, rigido). “La peculiarità del sistema Rieber è quella d’inglobare la guarnizione nella fase di bicchieratura”, ha chiosato Valeria Giacomoni. “La sequenza che porta a tale risultato inizia con il posizionamento della guarnizione sul mandrino, prosegue con il tubo che sale sul mandrino e si raffredda intorno alla guarnizione che, a quel punto, si presenta saldamente ancorata all’interno del bicchiere”. Resta solo da aggiungere che le bicchieratrici Sica con sistema Rieber per PVC-O sono disponibili in tre modelli di partenza (vedi tabella 1) e che le relative differenze sono ascrivibili alle variazioni dimensionali dei tubi lavorati.

Veduta dall’alto dell’area produttiva di Sica, presso il suo stabilimento di Alfonsine (Ravenna)

Tecnologia “proprietaria” di Sica Brevetti, brevetti e ancora brevetti

Dal 1962 a oggi Sica ha ottenuto ben 53 brevetti, 25 dei quali tutt’ora attivi. Ecco i principali: • Metodo e apparecchiatura per il taglio di termoplastici senza asportazione di materiale (EP2828047). Di conseguenza, non vi è generazione di truciolo, che dovrebbe poi essere aspirato e rilavorato. La macchina risulta più silenziosa rispetto a una taglierina tradizionale e gli utensili di taglio più durevoli nel tempo. • Metodo di taglio multiplo (EP2008749), che consente la produzione di spezzoni di ridotta lunghezza a elevate velocità, grazie all’applicazione di due unità di taglio, che possono variare la distanza fra di loro,

superando così il limite dato da una macchina di taglio tradizionale a carro singolo. • Apparecchiatura (EP2934830) che, lubrificando il disco di taglio, permette il taglio di spessori più elevati a parità di forza applicata. Il limite prestazionale della macchina risulta quindi ampliato senza che a questo corrisponda un aumento della potenza necessaria. • Dispositivo di alimentazione e accumulo del film plastico (EP3439995), così da permettere il cambio bobina senza dover fermare la produzione della relativa macchina d’imballaggio. • Metodo e impianto di raffreddamento per la bicchieratura dei tubi (EP2189268).

Il raffreddamento ad aria compressa preraffreddata permette d’incrementare la produttività della bicchieratrice rispetto al sistema di raffreddamento tradizionale. • Avvolgitore per realizzare bobine di tubi flessibili confezionate con film estensibile (EP3292045). Grazie al moto roto-traslatorio del sistema di distribuzione del film, la bobina risulta protetta anche ai lati senza spreco di pellicola.

Sistema RoboJack per la manipolazione dei tubi