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Nonsolocostruttoridimacchine

210 mila metri quadrati d’insediamento produttivo in Germania, 700 milioni di euro di fatturato consolidato nel 2020, una quota di export pari al 70%, 3400 dipendenti nel mondo: questi i numeri con i quali Arburg affronta, con un approccio “non convenzionale”, la sfida obbligata dell’economia circolare… e non solo, come ha ben spiegato Raffaele Abbruzzetti l’8 febbraio, nel corso di uno dei webinar organizzati da Promaplast in vista di Greenplast 2022

DI ERMANNO PEDROTTI E LUCA MEI

Se per qualcuno Lossburg, in Germania, è sinonimo di parco naturale della Foresta Nera, quella in cui i fratelli Grimm hanno ambientato molte delle loro fiabe, più utilitaristicamente vari nostri lettori associano quell’ameno comune del Baden-Württemberg al luogo in cui ha sede la storica casa Arburg. Correva infatti l’anno 1923 quando Arthur Hehl fondava la sua azienda, oggi condotta da membri di terza generazione dell’ormai storica famiglia d’imprenditori svevi: Eugen Hehl, Juliane Hehl, Michael Hehl, Renate Keinath. “Il nostro portafoglio prodotti comprende le macchine per lo stampaggio a iniezione della serie Allrounder, con forze di chiusura dai 125 ai 6500 kN, quindi la serie Freeformer per la produzione additiva industriale, ma pure sistemi robotici, periferiche, soluzioni chiavi in mano”, ha esordito Raffaele Abbruzzetti, direttore generale di Arburg Italia, nella sua testimonianza portata al quarto degli appuntamenti webinar ideati da Promaplast a mo’ di sessioni d’avvicinamento alla mostra-convegno Greenplast 2022, che si è svolta dal 3 al 6 maggio scorsi in Fiera Milano. Sempre in fase introduttiva, Abbruzzetti si è premurato di ricordare agli uditori come la filiale italiana di Arburg conti 49 addetti, ai quali si aggiungono 14 agenti di vendita distribuiti in nove zone strategiche. Filiale che si trova a Peschiera Borromeo, alle porte di Milano, e che è stata ampliata nel 2020. “La nostra sede si estende su 2000 metri quadrati, con un’ampia showroom per prove stampi ed eventi dimostrativi, due corner permanenti dedicati a digitalizzazione e manifattura additiva e due sale training per la formazione dei clienti”, ha spiegato il direttore generale di Arburg Italia.

Come contrastare le disomogeneità nei materiali riciclati

Che non tutti i riciclati plastici siano uguali è lapalissiano, ma è solo quando vanno in macchina, quando entrano nelle presse a iniezione, che le disomogeneità possono diventare preoccu-

Filigrana 2D - Stampa immagine • La grafica simile a un mosaico fa apparire un codice a barre • Utilizza i pixel esistenti, quindi nessun colore speciale o processi di stampa speciali

Filigrana 3D per stampi • Variazioni microtopologiche nei substrati creano modelli simili a piccole piastrelle • Funziona su un’ampia varietà di stampi diversi. Leggibile da fotocamere digitali

Fig. 1 - Su più tipologie di manufatti in plastica è possibile applicare un’etichetta trasparente in 2D, che quindi non si sente al tatto, o in 3D, se viene anche impressa nello stampo

panti per coloro che si trovano a utilizzarli. “Il mercato del riciclo offre sia materiale semplicemente rimacinato, con dimensioni tra i 2 e i 5 mm, sia materiale nuovamente compoundato e rigranulato, spesso additivato per poter dare rese che siano le più vicine possibili a quelle dei materiali originali. Il tutto è riconducibile a due macrocontesti di provenienza del riciclo: quello post industriale e quello post consumo”, ha quindi illustrato Abbruzzetti, aggiungendo che: “In questo mercato Arburg si concentra fondamentalmente su due aspetti. Il primo è quello volto a favorire il riciclo delle materie plastiche, che l’azienda espleta partecipando a progetti che favoriscano il miglioramento dei processi stessi. Il secondo riguarda l’efficientamento a più livelli sulle proprie macchine”. E qui Raffaele Abbruzzetti è entrato nello specifico di alcune azioni che il costruttore ha intrapreso a livello sia di riciclo (esterno) sia di processo (interno). “Una prima iniziativa seguita da Arburg è stata quella denominata HolyGrail: un progetto pilota sviluppato con AIM, acronimo dell’associazione europea dei marchi, alla quale aderiscono circa 100 brand internazionali attivi lungo la filiera del packaging”, ha puntualizzato Abbruzzetti. “Arburg ha messo a disposizione il proprio know-how per riuscire ad applicare su più tipologie di manufatti in plastica un’etichetta trasparente che può essere in 2D, e quindi non si sente al tatto, o in 3D, se viene anche impressa nello stampo (vedi figura 1). Etichetta che, tramite le telecamere attive nelle strutture di riciclo di varie città, consente d’identificare in tempo reale dati quali: la formula chimica dell’imballo in transito, l’utilizzo di cui è stato protagonista ecc., e di poter contare su un materiale riciclato di qualità sempre maggiore”. Un’altra iniziativa legata al riciclo è quella denominata R-Cycle (figura 2). “Anche tale progetto punta a definire codici da apporre sui contenitori in plastica che siano poi funzionali al loro riciclo, ma, a differenza di HolyGrail, il progetto R-Cycle punta su un sistema di raccolta dati evoluto”, ha chiarito Abbruzzetti. “In altre parole, qui si punta sulla digitalizzazione e su un sistema avanzato di raccolta dati, di cui si fa carico la macchina secondo uno standard definito per i parametri che debbono essere usati per riciclare al meglio quello specifico manufatto e/o lotto”. Non è mancato anche un accenno operativo sull’ottimizzazione in chiave di economia circolare realizzata da Arburg sulle proprie macchine (figura 3). “Nell’alimentazione del materiale, Arburg usa normalmente ingressi posti a 45 gradi e questo perché, nel nostro concetto Allrounder, si vuole avere la maggior flessibilità possibile per la posizione del cilindro d’iniezione”, ha spiegato ancora Abbruzzetti. “Visto, però, che qui si sta parlando di materiale proveniente da riciclo, i tecnologi di Lossburg hanno pensato d’inserire un accesso perpendicolare rispetto al cilindro, per favorire, appunto, l’alimentazione di materiali più complessi. Per migliorare, poi, il trasporto del materiale all’interno del cilindro, si è lavorato sulla superficie a disposizione, creando un profilo che aumentasse la frizione, a vantaggio sia del trasporto sia della plastificazione del materiale. Si è poi lavorato anche sulla vite, dove per trasformare questi tipi di plastiche più complesse si utilizzano viti ad alta compressione e, visto che all’interno del materiale riciclato ci possono essere polveri e/o residui di diversa natura, è stato applicato alla vite un trattamento al nitruro di cromo”. Vale la pena ricordare che il nitruro di cromo possiede molteplici e importanti caratteristiche. È dotato di una struttura molto tenace, grazie alla quale è possibile produrre stratificazioni con spessori più elevati rispetto ad altri rivestimenti. Un vantaggio che, unitamente all’eccellente resistenza alla corrosione, fa del nitruro di

Database come elemento centrale • Identificazione del prodotto • Informazioni sulla plastica utilizzata e sul processo di produzione • Lettura della marcatura

Obiettivo: migliorare il processo di selezione per un riciclo e un riutilizzo della plastica di alta qualità

cromo una straordinaria barriera all’aggressione chimica e all’ossidazione. Il nitruro di cromo, inoltre, possiede un’ottima resistenza ai carichi termici.

Un capitolo dedicato alle soluzioni software

Sempre in termini d’ottimizzazione di processo per i riciclati, Arburg ha sviluppato soluzioni software che vanno in aiuto dell’operatore. Abbruzzetti ne ha citate quattro (figura 4). La prima è relativa a un sistema d’avviamento ciclo facilitato. “È noto che all’avviamento ciclo, come pure dopo una sosta della pressa, l’operatore macchina si trovi a gestire alcuni parametri di processo che possiamo definire critici”, ha chiarito Abbruzzetti. “Normalmente cosa fa l’operatore in tali frangenti? Imposta i parametri che, in base alla sua esperienza, sono i più appropriati alla situazione e, quindi, avvia la macchina. Segue una verifica in produzione e, per solito, si procede con altre correzioni mediante altri tentativi. Con il pacchetto Controlled Soft Start, invece, tutto questo iter è completamente automatizzato”. A questo primo pacchetto fa seguito il cosiddetto aXw Control Screw Pilot: un software per il controllo della vite. “Volendo fare un paragone a livello automobilistico, è un po’ come il dispositivo di controllo automatico della distanza. In quel caso possiamo impostare una distanza dall’automobile che ci precede e la nostra vettura regolerà di conseguenza la propria velocità. Questo software agisce in modo molto simile. Noi qui controlliamo in continuazione la posizione della vite e questo ci permette di avere grandi vantaggi a livello di qualità dei pezzi realizzati”, ha spiegato Abbruzzetti. “Il software aXw Control Pressure Pilot, invece, controlla in automatico l’andamento della pressione, la quale, nel periodo di passaggio dalla fase d’iniezione alla fase di tenuta, non è per solito facilmente controllabile”, ha proseguito il direttore generale. “Difficoltà dovuta alla repentinità della variazione che, grazie proprio a questo applicativo software, ora è controllabile: come si evidenzia dal raffronto tra la criticità della curva in rosso rispetto alla fluidità della curva in verde riportate sempre in figura 4”. Ultimo ma non ultimo, troviamo l’aXw Control Reference Pilot. “Il Control Reference Pilot prevede l’installazione di un sensore di pressione sullo stampo e, grazie alla curva che viene data da questo sensore, si ha la possibilità di seguire precisamente l’andamento del processo d’iniezione. E anche questo permette di ridurre la difettosità in maniera drastica”, ha infine chiosato Abbruzzetti.

PACCHETTI DI ASSISTENZA Raffaele Abbruzzetti, direttore generale di Arburg Italia

SOLUZIONI OTTIMIZZATE

Alimentatore ottimizzato

Compressione maggiore + Rivestimento di CrN Attrito accresciuto

convogliamento

Fig. 3 - Arburg sta ottimizzando le proprie soluzioni in chiave di economia circolare

Avviamento normale “Controlled soft start” “aXw Control Pressure Pilot”

Fig. 4 - Sempre in termini d’ottimizzazione di processo per i riciclati, Arburg ha sviluppato 4 soluzioni software che vanno in aiuto dell’operatore

Parametri di avviamento

“aXw Control Screw Pilot”

Regolazione attiva per raggiungere la posizione di destinazione

Deviazione dalla posizione di destinazione Commutazione difficile Commutazione dinamica

“aXw Control Reference Pilot”