
1 minute read
GLI SPIRITI DELL’ISOLA UN’ESPERIENZA TOTALIZZANTE
from Brain. Marzo 2023
by Brain
Esistono sulla terra quei luoghi dove il tempo sembra sospeso, la vita scorre sempre uguale e la realtà non viene intaccata da quello che accade intorno: è esattamente quello che succede sull’isola fittizia immaginata da Martin McDonagh nella sua ultima pellicola “Gli spiriti dell’isola”.
Avvolta dalle nubi grigie e delimitata dalle coste frastagliate, l’isola di Inisherin ospita un paese annoiato e lontano dalla guerra civile che sta devastando l’Irlanda.
Advertisement
Qui vive Pádraic: un uomo pacifico che potremmo definire semplice nel modo di percepire il mondo, ma questa sua semplicità racchiude tutto quello che necessita di essere percepito: amore e gentilezza.
La sua vita, che scorre monotona, viene improvvisamente sconvolta dall’annuncio di Colm: quello che per lui era l’amico di una vita d’un tratto smette di esserlo.
Colm, riluttante, ammette di essersi annoiato di Pádraic e di voler trascorrere gli ultimi anni senza sprecare tempo in chiacchiere che non lo arricchiscono, dedicandosi alla scrittura della sua musica, vietando addirittura all’amico di un tempo di rivolgergli la parola, pena l’automutilazione delle proprie mani con le quali suona il suo amato violino.
L’irrazionalità della decisione porta Pádraic ad interrogarsi su se stesso, sulla percezione che gli altri hanno di lui e sull’importanza di essere gentili, fino a sfiorare la follia.
Colm, da parte sua, si trova a dover affrontare le conseguenze della sua ostinazione, fronteggiando quella che tutti chiamano una “disperazione” ma è chiaramente una depressione di cui possiamo solo ipotizzare la causa.
Così l’apatica cittadina viene sconvolta da questa guerra tra i suoi abitanti più di quanto stia facendo la guerra civile che si combatte oltre la costa.
Martin McDonagh racconta una storia delicata e commovente, con una punta di comicità quasi involontaria. Una storia che scorre lenta come la vita su Inisherin, dove le voci degli spiriti, quelle banshee del titolo originale, non sono più folklore ma camminano indisturbate tra la gente, sussurrando presagi di morte che forse, alla fine, diventeranno realtà.
I silenzi, gli sguardi, i gesti sono di una potenza disarmante, in netto contrasto con il blaterare dei personaggi, che si incastrano tutti perfettamente nel quadro dipinto da McDonagh.
Candidato a nove premi Oscar, “Gli spiriti dell’Isola” regala un’esperienza totalizzante.
Colin Farrell porta sullo schermo un’interpretazione magistrale, forse la più potente mai vista e che potrebbe regalargli il primo premio Oscar della sua carriera: il suo Pádraic è gentile, pacato, solitario, con una sofferenza e una malinconia che sembrano scol- pite sul suo viso e si leggono chiaramente nel suo sguardo, come per ribadire che condurre una vita solitaria non vuol dire essere estraniato, che essere semplice nel modo di pensare non rende immune al dolore ma porta a sentire le emozioni e la sofferenza esattamente come chiunque altro.