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DISEGNI CINICI: LA “CREATURA” COLORATA DI SOFIA BIAGINI
from Brain. Marzo 2023
by Brain
Se scorrendo Instagram vi siete trovati davanti illustrazioni dai colori allegri, i tratti rotondi e le vignette ironiche e divertenti, probabilmente avete fatto la conoscenza con Sofia Biagini. La sua pagina “Disegni Cinici” raccoglie ormai una community davvero ampia, dove tutti coloro che sentono la necessità di sdrammatizzare i momenti critici della vita possono trovare un rifugio perfetto.
Un rifugio come quello che Sofia ha trovato nell’illustrazione:
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«Fin da piccola ho sempre amato disegnare, ma non ho mai frequentato una scuola o un corso che mi permettesse di affinare la tecnicaracconta Sofia - Il disegno rappresentava unicamente una valvola di sfogo, un modo per rilassarsi nei momenti di particolare stress».
Quando hai capito che sarebbe diventato il tuo lavoro?
A due anni dal debutto sui social di Disegni Cinici, faccio ancora fatica a vederlo come un vero e proprio lavoro; è il mio modo di esprimermi, la mia “creatura”. Ho capito però che stava diventando qualcosa di serio pochi mesi dopo l’apertura della pagina, quando alcune aziende ed altre realtà hanno iniziato a contattarmi e a voler collaborare con me.
Disegni Cinici. Come è nato?
Disegni Cinici è nato a novembre del 2020, in un periodo nel quale tutti noi eravamo costretti a trascorrere molto tempo a casa a causa delle restrizioni. La noia e il desiderio di poter esprimere tutti quei pensieri che troppo spesso mi tenevo dentro hanno dato vita ai primi disegni. Il riscontro immediato da parte del popolo di Instagram mi ha fatto subito capire che, eviden - temente, ciò che passava nella mia mente era anche - spesso - il pensiero delle altre persone.
Quanto è cinica Sofia?
Credo di avere un buon equilibrio tra cinismo e sensibilità, ognuno dei due aspetti tiene a bada l’altro.
Che rapporto hai con i tuoi followers?
Vorrei poter avere un rapporto più stretto con i miei follower, ma il lavoro e gli impegni quotidiani me lo impediscono. Con la maggior parte di essi, però, sento di condividere lo stesso modo di pensare e di guardare alla vita; questo ci rende comunque vicini.
Quanto ti senti influenzata da loro e da quello che vedi sui social?
Moltissimo. Ogni volta che realizzo un’illustrazione cerco di dare voce a quelli che sono i sentimenti e le tendenze del momento. Per questo cerco sempre di rimanere aggiornata sui “temi caldi” che passano sui social.
Ti capita di provare la necessità di staccare?
Disegni Cinici è nato a novembre del 2020, in un periodo nel quale tutti noi eravamo costretti a trascorrere molto tempo a casa a causa delle restrizioni.
“Ho avuto la fortuna di affrontare la pandemia in modo molto sereno, circondata dai miei affetti più importanti, in un ambiente sicuro.
I tanti anni di terapia - psicologica e farmacologica - alle spalle mi hanno poi protetta da tutte le eventuali conseguenze negative sulla mia salute mentale”.
A volte sì, come tutti penso. E se ne sento la necessità lo faccio tranquillamente, perché penso che le persone si accorgerebbero di un lavoro fatto tanto per fare.
Quanto aiuto possono dare i social per imparare a parlare di salute mentale senza stigma?
Credo che, al giorno d’oggi, i social rappresentino lo strumento principale per poter parlare di salute mentale. Permettono di entrare in comunicazione con tantissime persone nello stesso momento e, di conseguenza, di osservare come quelli che crediamo essere dei nostri “problemi” siano in realtà condivisi da tanti. Il filtro dello schermo, poi, rappresenta per molti utenti un elemento di sicurezza che permette di esprimersi con più tranquillità e sincerità. Certo, questa a volte può essere anche un’arma a doppio taglio.

Come hai affrontato la pandemia e il lockdown?
Ho avuto la fortuna di affrontare la pandemia in modo molto sereno, circondata dai miei affetti più importanti, in un ambiente sicuro. I tanti anni di terapia - psicologica e farmacologica - alle spalle mi hanno poi protetta da tutte le eventuali conseguenze negative sulla mia salute mentale.
Qual è il tuo rapporto con la salute mentale?
Adesso molto buono. Ho imparato, anche grazie all’aiuto di professionisti, ad ascoltarmi e soprattutto ad accettarmi. Quando ebbi i primi attacchi di panico (nel 2002), invece, quello della salute mentale era ancora un discorso poco affrontato e questo mi portava a sentirmi profondamente diversa e sbagliata. Rappresenti l’ansia quasi come un parassita. È così che la percepisci?
Più che un parassita la considero una presenza ingombrante che bisogna imparare a gestire e ad accettare, che non significa sottostare alle sue regole ma scendere a patti col fatto che fa parte di noi. Ho dedicato molte illustrazioni all’ansia nonché un intero capitolo del mio libro (Se son rose appassiranno, edito da DeAgostini) intitolato “Livin’ la vida in ansia”.
Pensi che la terapia possa aiutare?
Credo che la terapia sia l’unico modo per iniziare un discorso costruttivo con noi stessi ed elaborare traumi e pensieri che troppo spesso lasciamo chiusi in un cassetto. La consiglierei a tutti, anche a chi non soffre di disturbi particolari.
In che modo la salute mentale influisce sul tuo lavoro?
La salute mentale influisce in tutto quello che faccio perché fa parte di me, quindi condiziona - in modo positivo e negativo - le mie scelte lavorative, le modalità con le quali mi approccio a nuovi progetti.
Progetti in cantiere? Come vedi il futuro prossimo?
Non mi piace fare progetti eccessivamente a lungo termine, soprattutto quando si tratta di lavoro, perché le cose migliori che mi siano capitate negli ultimi due anni sono nate “semplicemente” da opportunità afferrate al volo. Sicuramente spero che Disegni Cinici continui a crescere e a travalicare sempre di più il confine dei social network.
Le parole di Sofia sono importanti per tutti coloro che si sentono abbandonati e soli, sopraffatti dalla malattia. La campagna #Parliamone, che oggi si arricchisce dell’ironia sottile di Disegni Cinici, è nata proprio per abbattere lo stigma che pesa sulle patologie legate alla mente e sostenere chi ne soffre.

Visita il sito della Fondazione BRF (www.fondazionebrf.org) per saperne di più.
Visita il sito della Fondazione BRF (www.fondazionebrf.org) per saperne di più.
Credo che la terapia sia l’unico modo per iniziare un discorso costruttivo con noi stessi ed elaborare traumi e pensieri che troppo spesso lasciamo chiusi in un cassetto.