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ANGELA TERZANI STAUDE “VI RACCONTO MIO MARITO”

C’è qualcosa di unico e di travolgente nel leggere la storia di Angela Terzani Staude ne “L’età dell’entusiasmo” (Longanesi, pp. 400). È una sorta di brezza prolungata, che si affaccia in ogni pagina - fin da quelle legate all’infanzia in Germania - e che scorta il lettore nella vita di uno dei più intelligenti, profondi, imprevedibili giornalisti italiani.

Tiziano Terzani nella sua vita è stato molte cose. Nato alla periferia di Firenze - a Monticelli per la precisione - nel 1938, cresce con la voglia di riscattarsi dalla povertà domestica: eccelle a scuola, diventa appena maggiorenne collaboratore per dei quotidiani locali, trova nello studio (alla Normale di Pisa, in giurisprudenza, dove frequenta persone come Giuliano Amato) il suo futuro. Si distingue per intelligenza e intraprendenza. Subito dopo la laurea approda all’Olivetti, ci resta cinque anni e poi si licenzia: lui sulle Lettera 22 ci vuole scrivere, mica le vuole vendere. E poi sognava di incontrare l’eredità di Adriano, ma ha trovato solo un posto fisso. Va a studiare (cinese) grazie a una borsa di studio alla Columbia a NY, dunque torna in Italia sempre con la moglie Angela, che gli resta sempre accanto e che in questo struggente volume svela una realtà parallela a quella che gli appassionati seguaci dell’autore avranno appreso prima dai suoi rari articoli dell’epoca, dunque dai numerosi libri. L’amore nei confronti di Angela Staude è il baluardo della vita di Terzani, come emerge dai suoi scritti, ed è interessante la prospettiva della scrittrice che si mostra senza infingimenti fra le difficoltà e le tensioni, in periodi di immensa felicità e di profondo atterrimento.

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A 33 anni Terzani diventa infatti giornalista professionista (a Il Giorno), nel curriculum vanta uno stage al New York Times e un anno di studio anche a Stanford. Quando nasce la prima figlia, nel 1971, decide che non è più tempo di tergiversare: deve togliere le gambe da sotto la scrivania, lui vuole viaggiare, conoscere quel mondo che gli sembra grande, troppo grande per restare un mistero. Lui, che ha stu - diato cinese e che vede in Oriente il suo futuro, non può più attendere. Deve vivere. Deve lasciarsi alle spalle l’Italia, l’Occidente e quel capitalismo che detesta. TT, come firma le sue lettere, inizia a cercare un impiego. Bussa alla porta di tutti i giornali d’Italia. Nessuno gli dà retta. Si mette in cammino fra le redazioni europee, fino a quando nel 1972 il Der Spiegel decide di offrirgli una possibilità: sarà il loro corrispondente dall’Oriente. E così, Tiziano, Angela e la loro prima figlia partono per Singapore. Resteranno in Oriente - per periodi più o meno lunghi - per i successivi trent’anni.

Terzani diventerà - negli anni cinesi e indiani e giapponesi, e poi di nuovo indiani - la voce di quello che accade nei paesi del Sol Levante. Prenderà parte a tutte le fasi cruciali della guerra in Vietnam (dalla cui esperienza nacque il suo primo libro: Pelle di leopardo, 1973), scriverà della presa del potere da parte dei comunisti, ma narrerà anche del dramma della politica in Russia e dei cambiamenti del Giappone. Conoscerà la storia in prima perso - na. Non disdegnando ovviamente il rischio (come quando si infiltra fra i viet cong). Perché, per scrivere, Tiziano Terzani ha bisogno di vedere con i suoi occhi. Perché i fatti sono solo promesse di realtà. E per essere sinceri non è possibile fidarsi di nessuno. Perché, proprio come ci racconta sua moglie Angela in questo libro - che non è mera cronaca, ma storia biografica e orazione civilel’ambizione è quella di “essere gli occhi” dei lettori, sfidando “il potere perché non c’è altro modo di vivere”, incontrando e riflettendo sulle credenze e le filosofie orientali, diventando un simbolo internazionale fuori dal tempo e dalle mode. L’esempio unico di un italiano che ha cercato il mondo, l’ha conosciuto e se ne è fatto tramite. Come oggi riesce a fare, con una gioia delicata e inaspettata, il talento di sua moglie Angela Terzani Staude.

L’autrice sarà ospite per presentare il suo libro “L’età dell’entusiasmo” (Longanesi) il 18 maggio a Villa Bottini nel corso del Festival “Lucca in Mente”.

Si mette in cammino fra le redazioni europee, fino a quando nel 1972 il Der Spiegel decide di offrirgli una possibilità: sarà il loro corrispondente dall’Oriente. E così, Tiziano, Angela e la loro prima figlia partono per Singapore. Resteranno in Oriente - per periodi più o meno lunghi - per i successivi trent’anni.

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