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LA STRAGE SILENZIOSA: GLI PSICHIATRI VITTIME DI CONTINUE VIOLENZE

«Anome di tutta la Fondazione BRF desidero esprimere totale solidarietà e vicinanza alla famiglia e ai figli di Barbara Capovani, aggredita mortalmente fuori dall’ospedale Santa Chiara di Pisa in cui lavorava come psichiatra». Queste le parole del presidente Armando Piccinni subito dopo la drammatica notizia della morte della dottoressa Barbara Capovani, psichiatra a Pisa, aggredita e uccisa da un suo paziente.

«Purtroppo la tragica aggressione della collega è solo il più recente di una lunghissima sequenza di episodi violenti ai danni di medici e infermieri, che vanno dalle minacce a lesioni più o meno gravi. I dati ufficiali ne contano nell’ultimo anno 1.600, oltre 4 in media al giorno. E noi psichiatri abbiamo il triste record di aggressioni fisiche (34%), seguito a distanza dal personale dei Pronto Soccorso (20%). È evidente che c’è un problema che dev’essere af- frontato e risolto. Non è la prima volta - continua Piccinni - che il mondo dei medici e degli infermieri, in particolar modo degli operatori che lavorano con pazienti psichiatrici, rilancia l’allarme sulle aggressioni di cui sono vittime. Purtroppo la sensazione è che queste parole siano cadute nel vuoto. Dobbiamo lavorare tutti insieme per prevenire e gestire la violenza contro gli operatori sanitari, trovando soluzioni efficaci a questo grave fenomeno».

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«Ora - conclude Piccinni - serve una seria riflessione. La psichiatria è da sempre la “cenerentola” della medicina, la stessa legge Basaglia ha di fatto delegato agli psichiatri e alle famiglie la custodia dei pazienti. Sono passati esattamente 40 anni dalla chiusura dei manicomi ed è evidente che la gestione odierna delle persone affette da gravi patologie psichiatriche non funziona a dovere. Per questa ragione la Fondazione BRF chiede a gran voce che le principali cariche dello Stato, il presi- dente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Salute Orazio Schillaci in testa, istituiscano immediatamente un tavolo tecnico urgente per rispondere alle evidenti necessità di una riforma psichiatrica».

E qualche segnale, per fortuna, arriva dal ministero. Con il supporto del tavolo tecnico per la salute mentale, il ministero della Salute, infatti, lavorerà a una campagna di informazione e di sensibilizzazione «per promuovere una cultura della salute mentale orientata a una maggiore conoscenza e consapevolezza dei disturbi psichici e dei sistemi di cura». Lo ha annunciato lo stesso ministro della Salute Orazio Schillaci al termine dell’insediamento del tavolo di esperti che hanno ricordato Barbara Capovani, la psichiatra uccisa da un suo ex paziente. «Prima di iniziare i lavori abbiamo rivolto un pensiero in ricordo della psichiatra Barbara Capovani in memoria della quale oggi si svolgeranno fiaccolate in diverse città d’Italia», ha detto il Ministro Schillaci ribadendo come «obiettivo specifico del tavolo è la promozione della salute mentale e del benessere psicologico, in tutte le età e in tutti i contesti». Nel corso della riunione sono stati definiti i sottogruppi di lavoro e le tematiche specifiche sulle quali inizieranno a lavorare. In particolare: salute mentale e giustizia; organizzazione dei servizi e integrazione socio-sanitaria; salute mentale di genere; salute mentale nella transizione tra età evolutiva ed età adulta; salute mentale e prevenzione nella scuola e nei luoghi di lavoro; innovazione tecnologica e salute mentale; dipendenze patologiche. «È stato infine concordato, in un’ottica di collaborazione e approccio inclusivo del Tavolo tecnico, di avviare una fase di ascolto e confronto con istituzioni, enti preposti, società scientifiche, agenzie regolatrici, associazioni dei familiari, del volontariato e del terzo settore», ha aggiunto il ministro.

“Purtroppo la tragica aggressione della collega è solo il più recente di una lunghissima sequenza di episodi violenti ai danni di medici e infermieri, che vanno dalle minacce a lesioni più o meno gravi”.

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