Preziosa Magazine dicembre 2021

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A € 15,00 / B € 13,00 / F € 13,00 / D € 15,00 / UK GBP 8,90 L € 13,00 / NL € 8,90 / P € 9,90 / E € 9,90 / CH CHF15,00

Buccellati un primato lungo cent’anni raccontato in un libro // Recarlo gioielli in cui si concentrano i sentimenti // IGI Loredana Prosperi: “Diamanti sintetici è assurdo certificarli con le stesse categorie dei naturali” Poste Italiane S.P.A. – Spedizione In Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, comma 1 S/NA/11/2019

dicembre 2021 € 6,00 Italy only

























Lo slittamento di VicenzaOro, per tutti un’opportunità da cogliere

Mentre il secondo “annus horribilis” volge a conclusione, Italian Exhibition Group si vede costretta ad annunciare lo slittamento di due dei suoi eventi più importanti, il Sigep e VicenzaOro. Un atto dovuto in considerazione dell’emergenza sanitaria che non concede deroghe. Lo scenario prossimo futuro, già non chiaro prima, con la decisione dei giorni scorsi rischia di diventare ulteriormente complesso. Fiere nuove sono pronte al loro battesimo (Dubai Jewellery, Gem & Technology), altre, come la tedesca Inorghenta, hanno già ipotizzato un rinvio a marzo, mentre tante ancora “tentennano” nel comunicare le prossime date. Per non parlare dell’implosione dell’hub di Hong Kong, nodo nevralgico per le imprese italiane nel mercato del sud-est asiatico, in balia di tensioni politiche difficilmente risolvibili. A questa situazione tanto complicata si aggiungono fattori di macro economia: crescita dell’inflazione, aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, impennata dei costi della logistica, mancanza di alcuni materiali e componenti strategici. In questo scenario, in cui il clima di incertezza facilmente si converte in un’ulteriore riduzione dei livelli produttivi e del portafoglio ordini, come si può fare impresa? La dura verità è che, due anni senza la forza propulsiva del sistema fieristico mondiale da un lato e dell’industria del turismo dall’altro - vero volano commerciale, le nostre aziende sono stremate. Anche se i numeri del 2021 riportano un segno positivo, bisogna comunque mettere in conto le variazioni dovute all’aumento dell’oro, i ristori

ricevuti, CIG ed altre forme di incentivi, di cui la maggior parte delle attività ha beneficiato e che in qualche maniera alterano il risultato finale. Non dimentichiamo che fino al 2019 gli appuntamenti fieristici di settore, nazionali ed esteri, erano, almeno, uno o due al mese, garantendo un flusso costante di ordini ed una continuità lavorativa nell’arco dell’anno: tutto questo negli ultimi due anni non è avvenuto, se non a fasi alterne. Il mio auspicio è che tutto il sistema orafo italiano, con l’aiuto di chi ci rappresenta in realtà internazionali, sfrutti questi 60 giorni di slittamento per incominciare a lavorare alla realizzazione di una vera e propria “unità di crisi” che si adoperi al rilancio del settore e a garantire la ripartenza dell’intera filiera. Siamo tutti coscienti che l’aver perso nel tempo tanti asset, strategici, politici ed economici, ci pone oggi in una condizione di grande difficoltà. Da anni le forze politiche hanno smantellato “mattone dopo mattone” i fondamenti del comparto: dalle agevolazioni all’ingresso in azienda (apprendistato) ai limiti di contanti nei punti vendita, dalle restrizioni sull’introduzione dei nostri gioielli in determinati mercati (cites) ai dazi imposti in maniera unilaterale. Insomma, è venuto il momento di fare lobby: unire le forze per una battaglia comune di sopravvivenza, e VicenzaOro edizione 2022 può essere il palco giusto dove far emergere, forte e chiara, un’unica voce. Mi auguro, dunque, che questo slittamento di data sia una reale opportunità per avviare un dialogo costruttivo, recuperare le tante cose perse ed avvalersi del palco vicentino per iniziative concrete e non (ahimé!) autocelebrative. Non credo che avremo tante altre occasioni. Buon anno!

#opportunità #rilancio #fiere

editoriale

Il sistema orafo italiano sfrutti questi 60 giorni per incominciare a lavorare alla realizzazione di una vera e propria “unità di crisi”



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Premio Giovani Imprese Altagamma. Believing in the Future, anche a due aziende orafe Recarlo. Gioielli in cui si concentrano i sentimenti Buccellati. Un primato lungo cent’anni raccontato in un libro Formazione, una rete unica di scuole dove creare moduli specifici altamente qualificati IGI. Loredana Prosperi: “Diamanti sintetici è assurdo certificarli con le stesse categorie dei naturali”

DESIGN 102 Paola De Luca. Sostenibilità e metaverso i nuovi scenari 104 Florence Jewellery Week. Sulla ricerca nell’ambito orafo

NEWS 26 “Gioiello e Progetto dalla forma piana alla tridimensione” 26 Club degli Orafi Italia. Laura Biason è il nuovo direttore 28 Aste record, i principali player chiudono il 2021 con i record dei record

RUBRICA 30 Secondo polso: L’orologeria nel suo miglior momento economico di sempre 32 Vetrina: Bruno Mazza 34 Vetrina: Maman et Sophie 36 Vibrant Orange 40 Like a Queen 42 Golden Golden Golden

EDITORIAL 44 Creativity. Very Peri 82 Purple

anno XIII dicembre 2021 tiratura 25.000 copie Spedizione in abbonamento postale

sommario

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FIERE 118 Homi Fashion & Jewels ricerca, design e innovazione nel bijou, gioiello trendy e accessorio moda 122 Il Mondo del lusso si ritrova a Vicenza

CLUB DEGLI ORAFI ITALIA 52 Mario Mossa. L’alta gioielleria fa splendere il Sud Italia 112 Club degli Orafi Italia: Il 2022 parte all’insegna della Comunicazione

BORSA DIAMANTI D’ITALIA 56 Gioielleria Soma. Il fascino di gioielli senza tempo sulle sponde del lago Maggiore 114 World Diamond Council. Inasprite le garanzie del Kimberley Process BRAND 67 Maria De Toni 67 Oroverde 67 Royal Diamonds 68 Lebole Maison 70 Alessi Domenico 71 Amlé 72 Cameo Italiano 74 Govoni Gioielli 76 Golay 77 Maman et Sophie 78 Roberto Giannotti 80 Manuela Telesca 96 Marcello Pane 97 Gumon creazione gioielli 97 LeBebé gioielli 98 Midolo 99 Tortora 99 Techmade 99 BySimon 100 House of Tuhina 106 Hagerty 108 Art&Soft

COVER: LEBOLE GIOIELLI www.lebolegioielli.it

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Buccellati

hanno collaborato: Martino Belmanto, Fiammetta Benetton, Maria Elena Bonacini, Marilina Curci, Luigi Esposito, Michele Mengoli, Maria Rosaria Petito, Lucietta Vinciguerra

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Questa rivista è stampata su carta certificata FSC a tutela dell’ambiente perchè le materie prime di legno provengono da fonti sostenibili e controllate

in collaborazione con


Quarantatré gioielli progettati e

“Gioiello e Progetto dalla forma piana alla tridimensione”

realizzati da Roberto Zanon esposti al Museo della Moda e delle Arti Applicate

volumi e sperimentazioni in mostra a Gorizia

Club degli Orafi Italia Laura Biason è il nuovo direttore

Fino al prossimo 6 marzo le sale del Museo della Moda e delle Arti applicate di Gorizia ospiteranno la mostra “Gioiello e Progetto - dalla forma piana alla tridimensione” a cura di Roberto Zanon, designer e architetto prestato per passione al mondo del gioiello. La rassegna si focalizza sullo sviluppo del gioiello contemporaneo, partendo dalla forma piana. Si tratta di gioielli pieni di colori, di volume e dichiaratamente non tradizionali che, attraverso l’uso di una vasta gamma di materiali inusuali, indagano il concetto di tridimensionalità e i suoi equilibri. Le creazioni di Zanon sono suggestioni inconsuete, realizzate con l’impiego di morbida gomma, feltro e spugna artificiale, materiali molto semplici che si lasciano facilmente plasmare, che gravitano sul corpo svuotando il gioiello della mera funzione accessoria regalando una semantica tutta nuova.

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La mostra è anche un librocatalogo: “Gioiello e Progetto. Approfondimento metodologico sulla forma topologica significante”, edito da Cleup, disponibile anche nel bookshop del Museo. Il volume, a firma di Roberto Zanon, oltre a introdurre i gioielli presenti in mostra con un commento critico, è accompagnato da interventi di studiosi (Bianca Cappello, Paolo Lesti, Giuliano Lombardo, Edoardo Malagigi, Alessandra Zabbeo, Pietro Zennaro) che hanno interagito con le sollecitazioni dei gioielli esposti nella mostra e documentati nel libro.

Ingegnere, laureata presso il Politecnico di Torino, esperta di organizzazione aziendale, ha assunto la direzione del Club degli Orafi. Classe 1970, il nuovo direttore ha alle spalle una storia poco meno che trentennale nel supporto alle Aziende italiane e sui temi dei rapporti istituzionali in Italia e all’estero, che l’hanno portata a promuovere il Made in Italy sui mercati internazionali. Appassionata di comunicazione, innovazione tecnologica e digitale e change management, negli anni ha messo le sue competenze a disposizione delle Imprese dei più svariati settori, prestando servizio, come funzionario prima e direttore successivamente, in diverse componenti del sistema della rappresentanza italiana. Completano il suo curriculum la direzione di Vitrum, fiera internazionale del comparto del vetro, e di una fondazione operante nel Sociale. La sua ampia rete di relazioni l’ha portata a essere definita una “costruttrice di connessioni”.

«Il Club è un catalizzatore unico di opportunità e lavoreremo per massimizzare il valore dell’appartenenza»

“Sono onorata di essere stata chiamata a dirigere il Club degli Orafi, un’associazione che esprime l’eccellenza italiana dell’industria orafa in tutte le sue forme. Metterò le mie competenze al servizio di questo straordinario comparto continuando la strada già ottimamente percorsa e affiancando gli associati nelle loro sfide. Cultura, comunicazione, internazionalizzazione, promozione dell’unicità dello stile italiano, crescita della visibilità e del business sono solo alcune delle linee su cui stiamo già concretizzando le indicazioni del Vertice. Il Club è un catalizzatore unico di opportunità e lavoreremo per massimizzare il valore dell’appartenenza e della partecipazione.”



Aste record, i principali player chiudono il 2021 con i record dei record

The Sakura, (15.81 carati) fancy vivid purple pink internally flawless diamond Christie’s 29.285.318 di dollari

i dipartimenti del luxury reGistrano +150% deGli anni precedenti

d

opo gli stop e le incognite dettate da inizio pandemia, le vendite all’asta hanno registrato un incremento di fatturato iniziato nel 2020 e consolidatosi nel 2021 con veri e propri record assoluti. Con i suoi 7,3 miliardi di dollari Sotheby’s ha rilevato il suo più alto giro d’affari dei suoi 277 anni di storia che ha spinto il Ceo Charles F. Stewart a dire che “l’innovazione e l’esperienza degli ultimi anni hanno portato risultati straordinari in tutte le categorie e regioni e hanno

Harry Winston Collier di diamanti, circa 1973 Sotheby’s 3,287,000 franchi svizzeri

Patek Philippe Referenza 1518, orologio da polso cronografo con calendario perpetuo in oro rosa e fasi lunari, prodotto nel 1948. Sotheby’s 9,570,900 dollari di Hong Kong

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stabilito nuovi parametri di riferimento per la vendita di arte e lusso”; mentre Christie’s ha dovuto accontentarsi - si fa per dire - dei suoi 7,1 miliardi di dollari! Infatti, tra i valori che hanno portato le aste ad un successo mondiale ancora più vasto, vanno annoverate le nuove categorie di vendita come gli NFT (non-fungible token) che solo da Christie’s la vendita di un’opera digitale di Beeple ha fruttato 69milioni di dollari ed ha veicolato nel circuito nuovi giovani collezionisti. Non solo, la presenza del mercato orientale si è consolidata fino a diventare un nuovo punto di riferimento del settore (Christie’s ha dichiarato che il 31% dell’intero fatturato annuo è proveniente dagli acquisti asiatici). Altro importante cambiamento è stato quello degli appuntamenti

ibridi, combinazione perfetta di esperienze fisiche e digitali tra la presenza in sala e dalle piattaforme che non hanno limitato gli acquisti, semmai rafforzato (Sotheby’s ha dichiarato solo per il 2021 oltre 200mila offerte online). Le aste di preziosi ed orologi hanno a loro volta aumentato il giro di affari delle case d’aste (Christie’s per il settore luxury con un fatturato di 980milioni di dollari ha registrato una percentuale di acquirenti maggiore del 153% rispetto al 2020). Solo nel mondo degli orologi da Christie’s il fatturato è stato di 205,1 milioni di dollari con un aumento del 157% rispetto all’anno precedente e la vendita record dell’orologio più costoso Patek Philippe Patek Philippe, Skymoon Tourbillon, ref. 5002p Christie’s aggiudicato per 9,020,000 dollari di Hong Kong

aggiudicato a Dubai per 1.590.000 di dollari (Patek Philippe, Skymoon Tourbillon, ref. 5002p). Per quanto riguarda il mondo dei gioielli le vendite sono state guidate dal diamante Sakura a Hong Kong, 15 carati, il più grande diamante rosa viola mai offerto in asta, che ha raggiunto la cifra record di 29 milioni di dollari (Christie’s) nonché dalla storica e prestigiosa vendita a Ginevra dei bracciali di diamanti di Maria Antonietta. (LE) The historic MarieAntoinette, Coppia di bracciali con diamanti Christie’s aggiudicato per 7.459.000 di franchi svizzeri



SECONDO POLSO di Michele Mengoli

Michele Mengoli

da oltre trent’anni scrive romanzi, racconti, articoli e narrativa commerciale. Ha collaborato con una decina di testate giornalistiche nazionali e attualmente tiene una rubrica su “linkiesta” dove parla di innovazione e futuro. la passione per l’orologeria lo ha portato a scrivere per i più importanti magazine di settore e a ricoprire il ruolo di advisor del progetto vo vintage per vicenzaoro.

curioso vivere sulla punta dell’iceberg, nel senso che l’orologeria meccanica da polso nella sua lunga storia ultra-centenaria sta attraversando il suo apice assoluto come valutazione economica. È un trend di crescita costante degli ultimi anni, culminato con un 2021 da record, sia per le quotazioni dell’orologeria vintage e sia per quelle della produzione contemporanea. Con una premessa necessaria: i marchi o, più precisamente, una ventina di modelli di una mezza dozzina di marchi - che godono di essere considerati dal mercato dei veri e propri beni rifugio sono sempre i soliti nomi (con qualche eccezione), che poi sono anche quelli che nei concessionari ufficiali e boutique monomarca contano su liste d’attesa infinite. In questo senso vale almeno la pena citare un poker dal rialzo impazzito, con tre bestseller e un outsider di pregio: il Rolex Daytona in acciaio Referenza 116500LN con listino di 12.600 euro sulla piattaforma Chrono24 non si trova sotto i 30mila euro; il Patek Philippe Nautilus in acciaio Ref. 5711 quadrante blu, da poco uscito di produzione (con ultimo listino intorno ai 30mila euro), vale non meno di 110mila euro; l’Audemars Piguet Royal Oak Ref. 15202 in acciaio, con listino di 31.400 euro, supera abbondantemente gli 80mila

È

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euro; come peraltro il sorprendente FP Journe Chronometre Bleu, che replica i valori del Royal Oak 15202 sia per listino che performance. Follia collettiva? Decisamente sì. Come si spiega? Ci arriviamo. Prima però serve una panoramica sui risultati delle aste nel 2021, che rappresentano il dato più oggettivo nel variegato mondo di vintage e “secondo polso”. Anche in questo caso i numeri lasciano a bocca aperta. La casa d’aste che in orologeria la fa da padrona con distacco è Phillips, grazie alla partnership con il battitore fuoriclasse Aurel Bacs, regista dei grandi record degli ultimi anni. Il 2021 di Phillips parla chiaro: 209,3 milioni di dollari di valore complessivo battuto (+57% sul 2020 e +89% sul 2019); 100% dei lotti aggiudicati; 27 orologi venduti sopra il milione di dollari; e partecipanti alle aste da 84 Paesi! Con gli ultimi due mesi dell’anno che ci hanno regalato tre exploit incredibili: a novembre all’asta di Ginevra è stato battuto il record per un orologiaio indipendente: 4,49

L’orologeria nel suo miglior momento economico di sempre Durerà ancora l’attuale trend rialzista? Molto probabilmente sì, ecco perché… milioni di euro per il Grande et Petite Sonnerie Numero 1 di Philippe Dufour; e il record per un Omega: 2,9 milioni di euro per lo Speedmaster Ref. 2915-1 “Tropical Broad Arrow” (con la base d’asta che era intorno ai 100mila euro). Mentre a dicembre a New York tutto il mondo ha commentato con stupore l’incredibile record di 5,7 milioni di euro per un Nautilus 5711 nella recentissima versione “Tiffany Blue”. Dicevamo, come si spiega tutto ciò? E, soprattutto, il trend rialzista per quanto continuerà? Le risposte sono ancora una volta nei dati di Phillips. Nel 2021 il 40% dei partecipanti alle aste sono risultati nuovi iscritti; un terzo degli offerenti aveva meno di 40 anni; il 45% del venduto è andato ad acquirenti in Asia e tra

i 10 lotti più costosi 4 sono stati acquistati da asiatici. In conclusione, follia o lucida speculazione che sia, l’Asia - e i suoi miliardari, più o meno giovani, appassionati o neo-appassionati sia di nuovo che di vintage e dal budget illimitato o quasi - hanno trasformato il mercato dell’orologeria da maturo a espansivo e probabilmente in crescita ulteriore.

dall’alto: Grande et Petite Sonnerie Numero 1 di Philippe Dufour / Omega Speedmaster Ref. 2915-1 “Tropical Broad Arrow” / Nautilus 5711 “Tiffany Blue”.



Orecchini in Corallo Rosso montati in oro 750%

Orecchini in Corallo Rosso montati in oro 750%

Orecchini in Corallo Rosso montati in oro 750%

Orecchini in Corallo Rosa montati in oro 750%

Orecchini in Corallo Rosso montati in oro 750%

Orecchini in Corallo Rosa montati in oro 750%

Orecchini in Corallo Rosa montati in oro 750%

Orecchini in Corallo Rosso e Onice montati in oro 750%

invetrina

Bruno mazza Bruno Mazza è il nome di un’antica tradizione familiare di Torre del Greco, dove la lavorazione del corallo, nelle sue forme e sfumature, rinnova la propria bellezza sposando l’oro e i diamanti che ne esaltano il valore. La ricerca dei materiali di prima scelta, insieme ad un artigianato autentico che non tradisce la raffinatezza dello stile, rappresentano la garanzia con cui l’azienda torrese, che vanta una storia di oltre cento anni, fidelizza il rapporto con i propri clienti in tutto il mondo. Orecchini in Corallo Rosso montati in oro 750%

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www.brunomazza.com

Orecchini in Corallo Rosso montati in oro 750%



Collezione “Un Viaggio” Girocollo in filo con soggetti marini e terrestri (stella marina, piuma, corallo, pappagallo, fiore ecc)

Collezione “America Hippy” Bracciale doppio giro in argento 925 con galvanica oro rosa e mix di pietre

Collezione “Un Viaggio” Orecchino cerchio grande argento 925 con galvanica oro rosa

(Charmes pappagallo e fiore circondati da mix di pietre)

Collezione “Fuoco” Bracciale in argento 925 con galvanica oro rosa e gruppi di corallo

(con charmes pappagallo e fiore su mix di pietre)

Collezione “America Hippy” Girocollo in argento 925 con galvanica oro rosa e mix di pietre

Collezione “Un Viaggio” Collana doppia di catena argento 925 con galvanica oro rosa e filo.

Collezione “America Hippy” Monachella in argento 925 con galvanica oro rosa con cuore smaltato con mix di pietre e catene Orecchino cerchio grande argento 925 con galvanica oro rosa con mix di pietre e catene

Collezione “Gli abitanti del mare” Orecchino cerchio grande argento 925 con galvanica oro rosa (con mix di pietre e charmes corallo e pesce)

invetrina

maman et sopHie Le nuove collezioni FW21-22 del brand invitano al viaggio tra i colori della natura racchiusa negli elementi che ne contraddistingono le forme ed i charm. Accoglienza, valore, forza di volontà, luce e leggerezza sono le parole chiave per comprendere lo spirito di queste nuove creazioni che, come sempre, fanno della delicatezza un valore fondamentale, perchè come ricorda sempre Elisabetta Carletti, il Mondo va cambiato in punta di piedi... Collezione “Gli abitanti del mare” Collana doppia con catena argento 925 galvanica oro rosa e filo (con charmes corallo e pesce)

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Collezione “Un Viaggio” Girocollo in filo con soggetti marini e terrestri

www.mamanetsophie.it

(stella marina, piuma, corallo, pappagallo, fiore ecc)



Salvatore Ferragamo Cintura reversibile con fibbia dorata Credits: ferragamo.com

Rosantica Bowling bag con scomparto segreto Credits: Courtesy of Press Office

ORANG

Vibrant Roland Mouret Fall Winter 2021-22 Credits: theimpression.com

Balmain Fall Winter 2021-22 Credits: balmain.com

Sermoneta Gloves Guanti lunghi in nappa foderati in seta Credits: sermonetagloves.it

Jacquemus Portamonete in pelle Credits: jacquemus.com

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GE

Energia allo stato puro. Con le sue sfumature vitaminiche, l’arancione definisce il diktat cromatico della nuova stagione, invitandoci a uscire dal coro monocorde delle tinte pastello e dei colori neutri per abbracciare una palette intensa e vigorosa. Da Prada a Salvatore Ferragamo, da Balmain a Kenzo, non c’è griffe che non abbia proposto in collezione questa nuance a metà strada tra l’esuberanza adrenalinica del rosso e lo spirito gioioso del giallo. Un antidoto perfetto contro i primi rigori invernali che prende la forma di pumps dal tacco affilato e orecchini dalle linee spigolose, tracolle squadrate e anelli dall’aria bon ton, lunghi guanti da diva e mocassini bourgeois. Le passerelle suggeriscono accostamenti in monochrome con abiti color mandarino, matching set in pelle dalle gradazioni sorbetto e capispalla dai toni saturi. Ma se il total look dovesse sembrarvi eccessivo, non temete: basterà sfoggiare anche un singolo must have orange per fare il pieno di stile, scongiurando così qualsiasi rischio di “sovradosaggio”. Non vi resta che scegliere il vostro! (Marilina Curci)

Kenzo Fall Winter 2021-22 Credits: kenzo.com

Oteri Décolleté in pelle e suede Courtesy of Press Office

Francesca Bellavita Mocassini con decorazione in strass Credits: Courtesy of Press Office

M. Spalten Anello in oro 18kt con opale e diamanti Credits: modaoperandi.com

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Carla Colour Occhiali da sole con montatura in acetato Credits: ivisionari.com

JW Anderson Collana a tracolla con inserto a catena Credits: net-a-porter.com

Bea Bongiasca Ear cuff in argento, smalto e oro rosa 9kt con topazi e pavé di diamanti Courtesy of Press Office

Melissa Kaye Orecchino singolo a cerchio in oro 18kt Credits: mytheresa.com

Max Mara Stola in lana Credits: it.maxmara.com

Lutz Huelle Fall Winter 2021-22 Credits: lutzhuelle.com

Salvatore Ferragamo Fall Winter 2021-22 Credits: ferragamo.com

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Chloé Orecchini a cerchio in ottone placcato oro Credits: farfetch.com



Damiani Collezione Belle Epoque in oro bianco, diamanti e zaffiri / rubini www.damiani.com Marcello Pane Anello in argento dorato www.marcellopane.eu

Biagini Isabel Bag in coccodrillo verde acqua, con manico in ottone www.silvanobiagini.com

GL Gioielli Pendente in oro bianco con diamanti www.glgioielli.it

Dior Orecchini a bottone petit CD www.dior.com

like a ueen Cameo Italiano Victoria Collection. Gioielli incisi a mano su conchiglia sardonica montati in argento 925 www.cameoitaliano.com Radà Orecchini a goccia con ricamo di pietre multicolor www.rada.it

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E-motion Bracciale tennis in oro bianco 18 kt e zaffiri naturali (ct 2.89) www.emotions.it



OPS Object Bracciali in acciaio lucido con trattamento pvd oro giallo, e cristallo a cuore. www.opsobjects.com Marcello Pane Orecchini in argento 925 con boules asimmetriche con lavorazione sabbiata. www.marcellopane.eu

P di Paola Bond Gold Earrings in argento 925% con placcatura dorata. www.pdpaola.com

Kurshuni Bracciali in argento con placcatura dorata e cubic zirconia. www.aibijoux.com

GoldeN GoldeN GoldeN Sovrani Collezione “Fashion Mood”. Bracciali rigidi in ottone con finitura dorata e cristalli. www.sovrani.com

Oroverde Bracciale catena in oro giallo e bianco 18kt. www.oroverde.it

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ph. Luciano D’Inverno

Creativity Very Peri | color of the year 2022

Lembo Pearls

lembopearls@gmail.com Parure in oro 18 kt con perle australiane e diamanti

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Freelight Diamond

www.freelightdiamond.it Anello in oro bianco, zaffiro e diamanti freelight

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E-motion

www.emotions.it Anelli in oro bianco con diamanti e smeraldo

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Maman et Sophie

www.mamanetsophie.it Collezione Il mare. Girocollo in filo con pietre e charm

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Manuela Telesca

www.manuelatelesca.it Collier collezione Maree in argento e topazi bianchi

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Crusado Gioielli

www.crusado.it Collezione Riccione. Anello in oro bianco con diamanti e rubini

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Valeria Bugatto

www.valeriabugattogioielli.it Anello Be a Queen in argento 925 con bagno in oro 18 kt

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Namida

www.gold4sisters.it Hair Clip in ottone galvanizzato in oro con pietre naturali realizzato interamente a mano

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MARIO MOSSA L’alta gioielleria fa splendere il Sud Italia “ ...Noi siamo quelli dei giorni felici, delle ricorrenze, dei matrimoni, siamo i custodi del tempo”. Infatti. Al di là dell'algida bellezza di una gemma vi è la memoria di momenti irripetibili e felici, testimoniati da un gioiello. La riflessione è di Elisabetta Mossa, gemmologa, laureata all’Università degli Studi di Milano, diplomata presso il Gemological Institute of America (GIA) di New York, diventando Graduated Gemologist. Suo padre, Mario Mossa, è titolare dell'omonimo marchio di gioielleria, erede della più antica e prestigiosa famiglia di gioiellieri del Sud Italia, oggi alla sua quinta generazione. “Ho cercato di non perdere mai di vista tre principi - sostiene con orgoglio Mario- : competenza, correttezza, cortesia. La gioia più grande è stata tramandarli ai figli”. È storia di dedizione, rigore e professionalità condivisi, oltre che dalla figlia Elisabetta, da sua moglie Ada, che ha contribuito in modo incisivo ad elevare ulteriormente il livello qualitativo del brand, e dal figlio Nicola che cura in particolare il settore orologi, Amministratore dell’azienda. Uno dei due punti vendita, inaugurato nel 1999, è situato nel cuore del borgo antico di Bari, dove a metà ‘800 iniziò tutto, nella centralissima via Sparano: 15 vetrine su strada e 5 piani di

Una famiglia coesa e motivata alla base del prestigioso posizionamento del marchio

www.mariomossa.it

cui 3 dedicati all’esposizione e alla vendita. Un megastore del lusso e della raffinatezza dove poter scegliere tra pietre preziose, diamanti, perle, coralli, gioielli e gioielleria d'alta gamma, ovvero le esclusività a firma Mario Mossa, realizzate come pezzi unici o su misura, orologi di produzione propria o di accreditati marchi internazionali (tra gli altri, Breitling, Bulgari, Cartier, Chanel, Iwc, Jaeger-LeCoultre, Omega, Panerai, Vhernier, ospitati al secondo piano dell'edificio dove ha sede anche un laboratorio d’orologeria attrezzato con le tecnologie più d’avanguardia per beneficiare dell’expertise di uno staff internazionale altamente qualificato, dove l’assistenza non è solo after-sale), argenteria contemporanea e d'epoca, oltre ad una prestigiosa collezione di icone russe di cui Mario Mossa è grande conoscitore e cultore. Il secondo punto vendita è in piazza Sant’Oronzo a Lecce, 11 vetrine fronte strada e 140 mq interni che competono con lo store


Elisabetta Mossa, gemmologa e designer

di Bari per lusso e ricercatezza. In quanto azienda tra le più rappresentative della migliore italianità, Mario Mossa aderisce al Club degli Orafi Italia, ne è socio condividendone obiettivi ed aree di intervento. Il Club degli Orafi Italia ha una sua proiezione internazionale in qualità di membro CIBJO, la Confederazione Mondiale della Gioielleria. Può rappresentare un’opportunità per posizionarsi anche sui mercati esteri? Ne discutiamo con Elisabetta Mossa, che spiega anche quali sono le strategie alla base del prestigioso posizionamento del marchio. Di certo, la collaborazione con il Club degli Orafi in quanto membro della Confederazione Mondiale della Gioielleria, conferisce un respiro internazionale ai suoi

Lecce, interno boutique / nella pagina accanto un dettaglio degli interni della sede di Bari

membri, ai suoi tavoli di lavoro e alle sue iniziative dal momento che consente, a chi ne fa parte, di essere sempre perfettamente aggiornato sugli argomenti, sui trend, sui meeting, sulle iniziative relative ai mercati, su quanto attiene al trading e al mondo della gemmologia ma, soprattutto, su quello che riguarda il mondo della sostenibilità. Ecco, dunque, quanto questa collaborazione diventi la “conditio sine qua non” affinchè possa essere garantito uno stampo di livello internazionale. L’apertura verso i mercati esteri diventa quindi una logica conseguenza. La nostra azienda ha, ormai da tempo, un’impostazione estremamente internazionalizzata così come lo sono molti dei fornitori a cui ci rivolgiamo. D’altro canto, la notevole crescita

turistica che la Regione Puglia sta registrando in questi ultimi anni, rende assolutamente necessario essere in grado di rispondere alle richieste di una clientela straniera sempre più esigente nel ricercare un servizio di profilo internazionale. Il marchio Mario Mossa tiene la rotta anche perché fonda su una famiglia coesa e concentrata su medesimi obiettivi. Però ci dev’essere sicuramente altro. Questa è sicuramente l’architrave della nostra identità aziendale. Infatti, la collaborazione e l’armonia nella condivisione degli obiettivi strategici e nella gestione aziendale tra i membri della famiglia, nonostante si operi in settori differenti ma sempre collaborando gli uni con gli altri, è, decisamente, la chiave identitaria del nostro Family Business.

Naturalmente, un simile modus operandi non sarebbe possibile se non avessimo un modello di business al passo con i tempi, in continua evoluzione ed estremamente attento a quelle che sono le fluttuazioni del mercato, ai desideri dei clienti e alle ultime tendenze. Le colonne portanti del nostro business possono essere ricercate all’interno di una gestione finanziaria accorta e prudente, seppur non estranea alla possibilità di fare investimenti; in una mission aziendale estremamente puntuale nel continuare a perseguire valori per noi imprescindibili come una professionalità estremamente specializzata e competente, un comportamento etico nei confronti dei clienti e dei fornitori e la costante e inarrestabile

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ricerca di originalità e creatività. Aspetti questi che, se da un lato risultano caratterizzati da tratti estremamente personali, dall’altro non mancano di considerare attentamente i gusti del pubblico e le tendenze del momento. Per noi un focus costante sui gusti del pubblico, sulla sostenibilità nel nostro settore e nel nostro mercato e una formazione continua del personale e dei collaboratori, affinchè possano crescere da un punto di vista

ticipo e, appare quindi evidente, quanto il modello di business creato dai nostri genitori si sia rivelato vincente e continui a rivelarsi tale assicurando ancora oggi il nostro successo. Passando, poi, a quella che è l’offerta di prodotto, un brand mix di alto livello unito ad un’offerta di gioielleria molto ampia, soprattutto per quanto riguarda i gioielli a marchio Mario Mossa, ha contribuito nel corso degli anni a rafforzare la nostra brand identity e

relativamente al Laboratorio di Gemmologia, una garanzia di sicurezza sugli acquisti di gioielleria importanti. La crisi pandemica ha dato forti spallate alle dinamiche economiche. Chi poteva spendere cifre importanti ora può permettersi di aggiungere qualche zero in più? Non è certo una novità che nel comparto del lusso la crisi pandemica abbia portato un’impennata nelle vendite nonché una

Nicola Mossa, Amministratore dell’azienda

professionale e personale all’interno della nostra azienda, sono elementi imprescindibili. Da sempre. Merita un cenno anche il ruolo fondamentale che la digitalizzazione delle imprese sta giocando negli ultimi anni e che non ha mancato di investire anche la nostra azienda, sia per quanto riguarda l’ambito relativo ai processi aziendali che per quanto riguarda quello connesso alla “Customer Experience”. Settori rispetto ai quali giochiamo d’an-

la brand awareness nelle menti dei nostri clienti, assicurando loro creazioni di gioielleria certificate e caratterizzate da un altissimo know-how. Non possiamo arrivare alla fine di questa risposta senza parlare dei 3 laboratori sui quali i nostri clienti possono fare affidamento: sono presenti, infatti, il Laboratorio di Gioielleria e Oreficeria, il Laboratorio di Gemmologia e quello di Orologeria che rappresentano il valore aggiunto che viene garantito da un’assistenza after sale e, Mario e Ada Mossa

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generale crescita del comparto e del settore. Questo trend ha riguardato anche noi che abbiamo tratto beneficio da questa situazione con margini di profitto decisamente positivi nel corso degli ultimi 2 anni. L’alta gioielleria è principalmente questione di carati? L’alta gioielleria è una questione di altissima qualità, dove per qualità si intende quella delle materie prime che si rivela essere strettamente connessa non solo alla sostenibilità ma anche al livello delle lavorazioni. L’alta gioielleria, infatti, è un discorso di design, creatività, altissima esperienza e savoir faire legato proprio alle tecniche di lavorazione. Il made in Italy, in questo senso, e l’alta gioielleria made in Italy, sono maestre e tesori da proteggere e custodire nel tempo. Si può quindi, senza ombra di dubbio, definirla come un mix perfetto di qualità legata alle materie prime, tecniche di lavorazione e di un imprescindibile contributo artistico.



GIOIELLERIA SOMA Il fascino di gioielli senza tempo sulle sponde del lago Maggiore otto lo sguardo attento delle tre generazioni che l’hanno fondata e fatta crescere sono stati selezionati gioielli, orologi ed argenteria destinati a soddisfare le richieste di una platea di clienti affollata e selezionata. La Gioielleria Soma è a pochi passi dal lago Maggiore, da oltre settant’anni. Alessandro Soma, Graziella Riva e Gregorio Soma, gli attuali titolari, sono concentrati a garantire una scelta completa per qualsiasi occasione, con gioielli in argento di marchi più che titolati: Pesavento, Daniela de Marchi, Rue des Mille, Yvonne Christa, Raspini e Pandora, affiancati dall'argenteria classica ed antica. Non meno importante è lo spazio dedicato alla gioielleria: accanto al prestigioso assortimento di creazioni con diamanti e pietre preziose (certificati dai titolari del brand in base a competenze e qualifiche specifiche e grazie alla collaborazione pluriennale con la Borsa Diamanti d’Italia a cui è associata la Gioielleria Soma), spiccano le firme di Pasquale Bruni, Crieri, Fope e Mikimoto, di cui l'azienda è rivenditrice ufficiale unitamente a illustri brand di orologi come Baume et Mercier, Blancapain,

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Gregorio Soma, Graziella Riva e Alessandro Soma in alto: Rolex Day Date 18038 in oro giallo con diamanti

Il marchio è socio della Borsa Diamanti d’Italia, una tutela in più anche per il consumatore finale 56 | Preziosa Magazine | 5.2021

Hamilton, Fortis, Locman e Citizen, mentre appassionati, collezionisti ed investitori hanno l'opportunità di assicurarsi edizioni limitate o rare di Manifatture esclusive del calibro di Rolex, Patek Philippe e Audemars Piguet.

Il fascino di un gioiello d'oro e di gemme sembra inossidabile. In verità, da un pò è forte anche l’attrattiva degli accessori fatti di brillante inventiva e poca preziosità, proposti da giovani designer. Una concorrenza pericolosamente pervasiva? Lo abbiamo chiesto a Gregorio Soma, titolare del marchio. Trattando entrambi risulta come un'occasione in più, il gioiello di design ci dà la possibilità di proporre al cliente un prodotto meno impegnativo ma che riesce ad entusiasmare ugualmente. Tuttavia, il gioiello con pietre preziose rimane intramontabile e risulta sempre il preferito quando deve accompagnare le occasioni più importanti; la complementarità che hanno i gioielli rende possibili tantissime combinazioni, perciò le diverse possibilità che diamo al cliente, unite ad un consiglio attento, ci danno l'occasione di offrire la


migliore scelta possibile qualunque sia l'occorrenza. Gli orologi di rango, come il mitico Rolex Daytona, attraggono doppiamente, per estetica e per meccanica. Sono tra le esclusività della sua gioielleria. Sicuramente per tutti gli appassionati del genere il Daytona è uno tra i modelli più iconici e desiderati, il classico “must have” di ogni collezione. Con il nostro lavoro di ricerca, diamo la possibilità al cliente di scegliere la referenza più adatta alle proprie esigenze ma anche di poter valutare e periziare qualsiasi orologio moderno o da collezione. Negli ultimi anni il settore degli orologi di lusso ha avuto una crescita esponenziale, un dato che ci stupisce ma non del tutto perché, essendo collezionisti, ci

abbiamo creduto da sempre e ci siamo solo adattati a questo trend dedicando ancora più tempo e passione alla ricerca sul mercato. Nel corso di tre generazioni la Gioielleria Soma è riuscita a fidelizzare una clientela molto accorta in fatto di qualità e pregio. Quanto è pure importante il postvendita? Direi fondamentale, il cliente ci sceglie quando si affida a noi per l'acquisto di un prezioso, ma un'accurata assistenza nel post vendita assicura un rapporto proficuo e continuativo. Per tantissimi clienti siamo un riferimento sicuro per qualsiasi intervento, dalla semplice riparazione fino al restyiling completo di un oggetto. La sua azienda è associata alla

Borsa Diamanti d'Italia. Una tutela in più? Assolutamente. La Borsa Diamanti e i suoi soci, con i quali condividiamo intenti e valori etici, rappresentano una garanzia assoluta di professionalità e competenza nell'ambito delle pietre preziose. A testimonianza di questo, il

nostro rapporto ormai pluriennale e l'impegno quotidiano nel seguire i principi che da sempre ci contraddistinguono, costituiscono un contributo notevole alla nostra ricerca di pietre preziose. La possibilità di confrontarci con gli altri soci sui cambiamenti dei valori di mercato, ci permette di avere una visione più ampia e di conseguenza scegliere con maggiore consapevolezza tra le varie possibilità di acquisto.

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SO-LE Studio: Spin Silver, bracciale in pelle

Premio GIOVANI IMPRESE ALTAGAMMA Believing in the Future, anche a due aziende orafe www.altagamma.it

t

ra gli otto premiati nei diversi settori rappresentati dalla Fondazione, dunque, ben due aziende orafe, SABBA e SO-LE Studio, perché ambasciatrici del ‘fare italiano’. A loro il programma di mentorship con momenti di formazione, consulenza, business strategy e affiancamento offerti in partnership con Borsa Italiana, Elite e SDA Bocconi. “Questo è un periodo molto

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positivo per la gioielleria di alta gamma: il valore del mercato mondiale si è attestato nel 2021 sulla quota record di 22 miliardi, recuperando ampiamente le perdite dell’annus horribilis della pandemia, e crescendo del +7% anche rispetto al 2019. Le previsioni dell’Altagamma Consensus indicano un’ulteriore crescita a doppia cifra anche nel 2022 (+10%).” Spiega Stefania Lazzaroni, Direttrice Generale di Altagamma.

di Maria Rosaria Petito

La mission di Fondazione Altagamma, dal 1992, è quella di generare una sana competizione tra le aziende, realtà che si differenziano l’una dall’altra ma accomunate dall’impegno e dall’innovazione perché siano espressione di qualità, di eccellenza e di quelle tante sfaccettature del ben fatto che rivestono particolare importanza nell’economia del Paese. Il contest Giovani Imprese Altagamma - Believing in the Future offre gli strumenti idonei al

I VINCITORI 2021 PER CATEGORIA MODA: La DoubleJ DESIGN: Internoitaliano GIOIELLERIA: SABBA e SO-LE Studio ALIMENTARE: Portofino Dry Gin VELOCITÀ: Moto Parilla HOTELLERIE & WELLNESS: Fragile Cosmetics INNOVATION: Orange Fiber

loro percorso di crescita insieme a nuove opportunità nell’ecosistema italiano. Stefania Lazzaroni

FONDAZIONE ALTAGAMMA

“La gioielleria italiana, in particolare, sta vivendo un periodo di straordinario fermento creativo testimoniato anche dal Premio Giovani Imprese Altagamma che, per la prima volta, raddoppia i premiati in questa categoria, attribuendolo a due realtà


Maria Sole Ferragamo

SO-LE Studio: Doodle Green, orecchini in ottone dorato, smalto - Nickel Free

per la gioielleria si aggiudicano il contest saBBa e so-le studio, espressione dell’eccellenza, della creatività e della cultura made in italy emergenti ed entrambe significative delle tendenze che vanno affermandosi tra i consumatori mondiali. SO-LE Studio si inserisce all’interno di un approccio sempre più diffuso all’economia circolare e alla sostenibilità da parte del mondo dell’alto di gamma. […] Alessandro Sabbatini di Sabba arricchisce, con uno sguardo visionario e un uso creativo di forme e colori, la tradizione dell’alta gioielleria italiana, dedicandosi alla produzione di pochissimi pezzi, un solo speciale esemplare.” Ha proseguito la Direttrice. In occasione della sua settima edizione, il premio bissa nell’ambito della gioielleria

riconoscendo a SO-LE Luna e Sabba la vocazione, la responsabilità, la volontà ed il coraggio di investire in progetti sempre più impegnativi e oltre gli standard. Per entrambi il concetto di singolarità e l’attitudine a resistere a lungo, praticabili per vie diverse, sembrano essere essenziali.

SO-LE Studio Dal 2017 è sotto la guida del direttore creativo e fondatrice Maria Sole Ferragamo, la cui missione è trasformare materiali di scarto, rimanenze recuperate e rigenerate in creazioni uniche. Il concetto di bellezza e di unicità lei ce l’ha nel sangue: la

sua genia è tra quelle più conosciute al mondo, la Salvatore Ferragamo, da cui ha preso il talento e la determinazione a guardare avanti con idee molto ambiziose. Questo premio è un’affermazione dell’italianità a cui la sua famiglia ha contribuito a dare prestigio, ma anche la celebrazione del suo personale concetto di innovazione. Materia o design, cosa determina lo stile? Maria Sole Ferragamo si racconta così: “Sono nata e cresciuta in un contesto dove la materia, la pelle, è all’origine di tutto. La resilienza, oggi termine di gran moda, è un suo valore antichissimo perché è viva ed in

quanto tale ha la capacità di rinascere. Una versatilità poco usuale che amo assecondare sdoganandola dal settore in cui è regina, la pelletteria. Guardo avanti facendo del mio design una riflessione sul riuso conferendo a questo elemento naturale una preziosità molto vicina ad altre, per consuetudine legittimate ‘nobili’. Ribalto le pratiche precostituite ma l’innovazione fine a se stessa non porta a nulla per questo la affianco o, addirittura, la sostituisco ai materiali canonici perché altamente performante e non merita di essere destinata all’ombra.” Interpreta una nuova eccellenza disegnando forme modernissime | Preziosa Magazine | 5.2021

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SABBA: Orecchini di diamanti in titanio e oro giallo Ritratto Alessandro Sabbatini

che spesso tiene legate ad un passato assai remoto, una cifra stilistica di certa attrazione. È il risultato di una evoluzione culturale di cui dà prova nelle composizioni trovando nel riciclo un altro dei suoi punti focali. Cosa vuol dire lavorare eticamente? “Parto dall’idea che ci vuole rispetto per tutto ciò che ci

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circonda, perché ogni cosa ha un proprio ruolo, persino quello che chiamiamo ‘scarto’. Le sue potenzialità sono inenarrabili per questo l’ho eletto elemento imprescindibile delle mie creazioni in cui ritagli, scampoli, trucioli di metallo (ottone) diventano protagonisti, mutuati a volte dal colore. Ho a cuore la missione ambientale e in un’ottica di un percorso produttivo sempre più sostenibile combino la dimensione estetica con quella green nel rispetto della Terra. Esploro la passione ereditata costruendo e decostruendo, osando l’immaginazione fino a quando armonia, leggerezza e funzionalità diventano una sola entità, una condizione fondamentale per raggiungere esiti formali fluidi ed eleganti,

una bellezza pulita che mi dice che il gioiello è ‘maturo’. Una sfida molto appassionante.”

SABBA La vera urgenza è quella di ritornare al bello. Fondata nel 2014 da Alessandro Sabbatini, SABBA è la più pura idea di gioiello con il necessario per essere definito un’opera arte: un solo esemplare realizzato da sapienti mani. La grandeur dell’alta gioielleria è il focus delle sue creazioni, pezzi unici palesemente elitari, capaci di far sognare in un tempo in cui dilaga la frivolezza estetica. È giovane e, non senza una buona ragione, pensa in grande perché grandi siano i risultati e senza mai smarrire la filiera dei valori. In questo tempo iper veloce in cui buttare via sembra essere la nuova consuetudine, lui percorre una parallela forma di sostenibilità: durare! Cosa significa ora fare arte? “Il mio unico desiderio è di rallentare, di tirare il freno a mano. Sono sempre stato guidato dal desiderio di creare oggetti complicati, stravaganti, preziosi, rari, che possano restare nel tempo e marcare i momenti speciali di chi vorrà aggiungerli alla propria collezione.”

SABBA: Orecchini di granati rossi e diamanti in platino e oro giallo

Ha un obiettivo: attivare un cambiamento antitetico, ovvero, infondere l’amore per le cose belle - per poterle tramandare. Maniaco della perfezione e con un talento che l’ha portato nella Grande Mela, alla Fd Gallery, è ora tra i nomi più prestigiosi. Cosa si auspica per il futuro? “Vorrei che Sabba jewels rimanesse in questa dimensione contenuta, rappresentato in pochissimi luoghi e con una produzione limitata a pochissimi pezzi. Quando visito le mie città preferite mi piace andare alla ricerca delle piccole boutique che trovo solo lì, che non sono ad ogni angolo del pianeta. Amo la rarità, le emozioni irripetibili e la bellezza di non avere l’immediata disponibilità. Amo aspettare per poter avere qualcosa che mi piace. Amo che SABBA jewels sia una realtà piccola ma che possa far sognare in grande le donne che lo indossano.” Questo premio cosa rappresenta per lei? “Sono davvero onorato per aver ricevuto questo riconoscimento. È il frutto di tanta passione sia mia che di tutte le persone che collaborano con me e che rendono possibile che i nostri gioielli arrivino alle donne e alle famiglie che li scelgono. Sono orgoglioso di far parte di questo club di eccellenza e farò il possibile per portarne alto il nome.”



Recarlo

GIOIELLI IN CUI SI CONCENTRANO I SENTIMENTI

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La potenza della materia, la ricchezza del design, l’attenzione all’ambiente

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uattro anni fa ha festeggiato il mezzo secolo di attività, ma per una realtà così fortemente attiva la partita è appena incominciata: le politiche di marketing puntano, infatti, ad un piano di business ancora più ampio e articolato incentrato su uno sviluppo continuativo e globale, come è nella visione di Giorgio e Paolo Re, i CEO dell’azienda. L’headquarter è a Valenza, distretto simbolo dell’eccellenza gioielliera italiana, ma è nel quadrilatero della moda di Milano che ha il suo showroom, dove il lusso diventa un alleato quotidiano mostrando la sua faccia più contemporanea. Assolute protagoniste sono le pietre preziose non trattate, selezionate dagli esperti gemmologi della Maison secondo i più alti standard qualitativi, che il pregevole taglio russo e differenti castoni ne sublimano lo spettro di colori e l’individualità in anelli capaci di celebrare anche il più piccolo gesto della mano. Ma qui la bellezza è ovunque perché ogni gioiello

da sx: Paolo e Giorgio Re

è pensato come pezzo d’arte fissando in un superbo equilibrio design e materia dai dettagli così precisi. Un esempio è il ciondolo Quadrifoglio dell’iconica Collezione Anniversary: elementi separati che si uniscono in un unicum ricco di suggestioni magico-superstiziose che evocano amore, fede, speranza e fortuna. Trasparenze che ammaliano, ma spesso è il colore che tra zaffiri, smeraldi e rubini naturali fiammeggia prepotentemente diventando oggetto del desiderio. Se un gioiello Recarlo si sceglie con il cuore (engagement e marriage sono al centro della sua produzione) e si indossa con orgoglio è perché in esso ci si riconosce, una performance che rientra nelle strategie di fidelizzazione del cliente (a cui ad ogni acquisto l’azienda riserva certificato di Garanzia Internazionale di qualità, Assicurazione contro rapina e scippo, microfilm con le caratteristiche gemmologiche del diamante utilizzato, superiore ai 0,14 ct.). Ma l’impegno della Recarlo, che nel luglio 2020 ha ottenuto la certificazione del Responsible Jewellery Council, include nel proprio business anche un percorso di sostenibilità, iniziato già dieci anni fa, utilizzando esclusivamente diamanti naturali provenienti da Paesi aderenti al Kimberley Process. C’era bisogno di altro? Per Recarlo sì, e a febbraio scorso ha lanciato il progetto Our Promise to You, con cui rinnova la volontà di contribuire ad un cambiamento positivo nel settore della gioielleria. Questa rivoluzione epocale ha alterato gli assetti. Anche l'approccio all'acquisto di un prodotto Luxury è cambiato? Quanto è determinante il customer engagement? Senza ombra di dubbio da alcuni anni stiamo assistendo ad una rapida evoluzione del mondo retail e della distribuzione. Di conseguenza anche l’approccio all’acquisto di un gioiello da parte

del cliente finale è cambiato sensibilmente. Coinvolgere il cliente, fargli vivere un’esperienza unica in un’ottica di omnichannel è un elemento imprescindibile se si vuole essere competitivi sul mercato e far crescere la propria Brand Awarness a livello internazionale. Insieme ai nostri Partner stiamo lavorando in un’ottica di “Drive to store” con lo scopo di aumentare le visite nei canali online e le vendite nei negozi fisici. La nostra Academy è sempre più un supporto per la crescita delle competenze e delle tecniche del lusso per i nostri dealers nazionali e internazionali. Il sistema economico ha subito un rallentamento, per molti una brusca frenata. Recarlo come sta vivendo la ripresa? Con il 2020 abbiamo capito quanto i fattori esogeni possono influenzare le nostre vite e il nostro business. Abbiamo iniziato a renderci conto della ripresa con il secondo quarter di quest’anno, quando sono riprese le prime celebrazioni: fidanzamenti, matrimoni, battesimi, anniversari. Da sempre questo rappresenta il territorio di marca di Recarlo, con il solitario asset strategico del Brand. Come azienda non abbiamo mai smesso di investire anche nei momenti più complicati e oggi il cliente finale sembra aver compreso l’importanza di una marca, di un prodotto di altissima qualità e delle garanzie che un Brand come Recarlo può offrire. Con il mercato italiano il brand ha un legame di lunga data, all'estero in quali Paesi è già presente e su quali intende spingersi per incrementare l'internazionalizzazione? I risultati degli ultimi anni ci hanno permesso di migliorare e consolidare la nostra presenza nel mercato italiano ed allo stesso tempo di definire con sempre maggior chiarezza i punti di forza del brand su cui basare la nostra strategia di internazionalizzazione.

Attualmente la nostra espansione è focalizzata sui mercati Europei, con una distribuzione mirata e selettiva che possa contribuire a far apprezzare Recarlo come brand unico e distintivo di gioielleria Bridal contemporanea. Per i prossimi anni prevediamo una crescita del Brand a livello internazionale e la prosecuzione del nostro progetto Shop-in-shop nel canale wholesale. Quanto è mirato alla sostenibilità il processo produttivo? Da sempre la sostenibilità è un valore che fa parte del nostro DNA, sia come Brand che come famiglia. In questi anni abbiamo voluto investire cuore e mente per un futuro migliore. Il nostro progetto sulla sostenibilità “Our promise to you” si basa su tre pilastri: product, planet e people. Dal punto di vista produttivo, la trasparenza è sempre stata un nostro valore distintivo. I nostri gioielli sono accompagnati da certificati gemmologici che attestano la qualità e le caratteristiche intrinseche delle nostre gemme. Inoltre, abbiamo ricevuto una serie di certificazioni che comprovano la conduzione responsabile del business a livello etico, sociale e ambientale. Attualmente stiamo implementando le attività di monitoraggio sull’impatto ambientale di Recarlo. Nel frattempo utilizziamo il 100% di energia autoprodotta da fonti rinnovabili. (MRP)

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BUCCELLATI Il volume è uno scrigno che custodisce memorie e glorie della Maison milanese


www.buccellati.com

UN PRIMATO LUNGO CENT’ANNI RACCONTATO IN UN LIBRO Mario Buccellati

Le

definì collane “ombelicali”, in quanto la loro parte terminale è un pendente che va a cadere sull’ombelico, da cui il nome. Tra le tante, destinate alle sue amanti, ne ordinò una anche per la Duse, era in oro, argento e cristallo di rocca inciso, e fu tra gli ultimi regali di Gabriele d’Annunzio alla sua “Divina”. “Ho bisogno di una collana, non più lunga di 50 cm...” scriveva il Vate in una lettera datata 5 agosto 1931

ed indirizzata a Mario Buccellati, di cui era grande amico. Era il primo ordine di questa tipologia di gioielli commissionato alla prestigiosa Maison milanese di alta gioielleria ed argenteria fondata nel 1919 da Mario Buccellati, capostipite di quattro generazioni che nel tempo hanno consolidato l'indiscussa vocazione internazionale del marchio, fondata su un'artigianalità di rango, tutta italiana, invidiatissima. Alcune storiche “ombelicali”, affiancate ad altre di attuale creazione, viaggeranno da un capo all’altro del mondo (Londra, Parigi, New York, Hong Kong e Shanghai) e saranno ospitate in eventi organizzati per la presentazione del libro

“Buccellati”, uno scrigno che custodisce memorie e testimonianze di cent’anni d'attività della Maison. Nel volume, curato da Alba Cappellieri, tra i riferimenti più autorevoli nel comparto della gioielleria che conta, e edito da Assouline, con i contributi di Andrea Buccellati, Vivienne Becker e Franco Cologni, vengono presentati gioielli ed argenti del passato indossati da principesse ed attrici internazionali, ammaliate dalle lavorazioni ispirate alla tradizione del Rinascimento italiano: ogni manufatto è una partitura affidata ad impareggiabili soliste, le pietre rare, accolte in polifonie di filigrane, arabeschi ed orditi di sorprendente grazia (ciascun pezzo era catalogato e descritto con ogni sua peculiarità su specifici registri ancora parzialmente conservati dagli eredi); il risultato dà conto di un lavoro artigianale eroico, mai frutto di pura vanità d’ingegno e mai disgiunto da riferimenti alla nostra migliore cultura della Bellezza. D’Annunzio non fu soltanto estimatore e committente del prestigioso marchio. Le

pagine del libro narrano anche della solida amicizia e dell’affinità culturale che lo legarono a Mario Buccellati, una dialettica che avrebbe poi improntato la creatività stessa della Maison. Nasceva uno stile che ancora oggi pone il marchio in posizioni più che privilegiate in ambito di gioielleria selettiva, mirato a perpetuare un’idea del bello comune all’intera genia Buccellati, secondo un atto d’autentica fede. Il marchio della Maison milanese è apprezzato in tutto il mondo,

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Milano, la Maison Mario Buccellati in via Santa Margherita (1919)

esiste dunque un codice universale di Bellezza che accomuna culture così distanti e differenti o quella di Buccellati è un’alchimia del tutto particolare? Buccellati è l’unica maison orafa ad aver dato il nome a uno stile del gioiello - commenta Alba Cappellieri -, riconosciuto e riconoscibile in tutto il mondo. Gabriele d'Annunzio definì Mario Buccellati “il principe degli orafi”, per la sua abilità nel creare mirabili oggetti principeschi ma anche per la sua capacità di interpretare e soddisfare le sue più insolite richieste. Dalla presenza immutata dello storico punzone “15 MI”, il quindicesimo rilasciato dalla Zecca di Milano, nel 1934, i gioielli Buccellati sono da oltre un secolo simbolo di creazioni di impareggiabile qualità che attingono, rinnovandolo, al patrimonio di straordinarie tecniche orafe che l’Italia ci ha donato, tecniche antichissime e largamente impiegate in oreficeria, come il traforo, l’agemina e l’incisione ma è la loro combinazione in un design unico e distintivo ad aver determinato l’affermazione dello stile Buccellati nel mondo. Alle innovazioni creative, della

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comunicazione e del marketing, Mario Buccellati aggiunse anche l’innovazione della distribuzione, dimostrando di essere non soltanto un artista del gioiello ma anche un abile imprenditore. Dopo i negozi di Milano, Roma e Firenze, nell’immediato

Mario Buccellati con i figli

dopoguerra fu tra i primi a comprendere le potenzialità del mercato internazionale e nel 1951 aprì il suo primo negozio nel cuore di New York, e, un anno più tardi, nel 1952, una seconda boutique a Palm Beach.

La famiglia Buccellati, comunanza di affetti e di finalità La famiglia ha un ruolo fondamentale nella storia dei Buccellati, collante di affetti e di affari, secondo la migliore tradizione italiana. Quando Mario Buccellati morì nel 1965, all’età di 74 anni, quattro dei suoi cinque figli continuarono la tradizione orafa: Lorenzo si occupò degli aspetti amministrativi, dell’archivio e del coordinamento generale, Federico dirigeva i negozi di Roma e Firenze, Gianmaria, che seguiva con il padre la parte creativa e produttiva, quello di Milano, mentre Luca si occupò dell’avventura americana. Solo Giorgio si dedicò a un altro ambito, quello dell’archeologia. Nell’azienda lavorano oggi la terza e la quarta generazione: Andrea come direttore creativo coadiuvato dalla figlia Lucrezia, sua sorella MariaCristina come direttore della Comunicazione, suo cugino Luca come responsabile dei clienti, una grande famiglia riunita per suggellare un sodalizio affettivo e professionale fondato sulla bellezza.

da sx Maria Cristina Buccellati, Luca Buccellati, Lucrezia Buccellati e al centro Andrea Buccellati


Oroverde

Royal Diamonds serietà e competenza a difesa del diamante naturale

Oroverde sul weBsite un mare di opportunità Auritalia

Maria De Toni e Auritalia la Bellezza viene da anticHi saperi italiani La collezione Anelli di Auritalia “Chevalier”, in Sterling Silver A925, nasce per l’“Uomo Brave”, indomito e fiero. È orgogliosa intraprendenza alla scoperta dei propri talenti, della personale unicità. Ciascun anello ha anima colta e specifico temperamento. I bracciali della collezione Pizzo D’Oro in 18kt by Maria De Toni s’ispirano invece all'arte orientale del ricamo. Il “merletto d’oro” che cinge il polso è sapienza artigianale tutta italiana.

Ha il principale punto vendita e la sede aziendale all'interno del prestigioso Tarì di Marcianise ma Oroverde ha ampliato esponenzialmente la sua clientela grazie anche al website www.oroverde.it, dettagliatissimo ed ultracomodo per scegliere da un catalogo ampio ed aggiornato. La merce viene recapitata praticamente in tempo reale. Promozioni ed offerte sono l’altro punto di forza dell'ecommerce del brand. Occhio al sito, a breve importanti sorprese.

È un’azienda giovane, con ogni competenza per dare certezze a chi accede al mondo dei diamanti. Le gemme Royal Diamonds sono controllate e certificate dalla borsa diamanti di Anversa, al cliente viene presentato un prodotto garantito naturale 100%, la presenza diretta nelle principali borse del comparto assicura il giusto compromesso tra prezzo e qualità. Il brand s’impone per serietà e concretezza, strategici anche per contrastare il sopravvento del sintetico. www.royaldiamondsltd.com

www.oroverde.it

Maria De Toni

www.mariadetoni.com

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Lebole maison

Quando meno te lo aspetti il gotico diventa gioioso di Maria Rosaria Petito

«Indossare un nostro gioiello è come passeggiare nel tempo divertendosi. Rigeneriamo storie tra dicotomie, asimmetrie e dissonanze, che sono la nostra autenticità».

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www.lebolegioielli.it

LA MUTEVOLEZZA DELLO STILE È LA SUA COERENZA IL DETTAGLIO LA SUA FIRMA

S

ono evidenti i riferimenti culturali, le epoche e gli stili a cui si ispira. Mette il mondo in ogni gioiello, ma la firma di Lebole Maison è sempre riconoscibile per la capacità di mimetizzarsi tra le tante citazioni, di creare contrasti senza esitazioni. A meritare la

ribalta questa volta è l’Art Déco, che sbuca a sorpresa tra rimandi gotici, e non si può non pensare alle wunderkammer lasciandosi incantare dal moto perpetuo dei piccoli oggetti che popolano gli orecchini come fossero mobiles, le sculture d’arte cinetica in cui l’equilibrio diventa un inafferrabile gioco senza fine. Sì, ma l’Art Déco? Nella Collezione Gotica Caratteri Mobili, in contrapposizione con il lettering noir, è racchiusa nel repertorio decorativo delle strutture in argento dorato degli orecchini, rigorosamente singoli perché abbinarli, creando la coppia perfetta, sia il piacere di una scelta tutta personale! Una varietà inaspettata, e ogni presenza diventa una scoperta. È lo scenario onirico di un racconto evocativo dove a tenere testa a croci, gatti, falci di luna e quadrifogli porte-bonheur è il cuore, che qui sembra aver trovato lo spazio ideale per esprimere tutta la sua carica passionale e vivificante. Gli smalti e le pietre dure naturali, tra cui corallo, perle e turchese, sembrano invece erodere la cupezza dell’inverno creando un effetto colore di piacevole

effervescenza. Ed è già estate. “Indossare un nostro gioiello è come passeggiare nel tempo divertendosi. Come la vita che si reinventa continuamente, rigeneriamo storie tra dicotomie, asimmetrie e dissonanze, che sono la nostra autenticità.”

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ALESSI DOMENICO

le sfide di un marchio con sede a Bassano e portfolio internazionale er farsi vivere in qualsiasi momento della giornata gioca tra design moderno e reminiscenze di secoli passati spostando la successione di maglie dall’anima rock all’esprit parisienne, dallo charm romantico al lusso prezioso. È un gioiello stravagante, capace di mille variazioni sul tema pur utilizzando poche note, a volte una soltanto per abbracciare un universo no gender dall’ideale estetico possibile. “La catena ha bisogno di semplicità senza compromessi.

P

Dietro ogni nostro esemplare c’è un mondo. Lavoriamo per raggiunge la purezza della forma, e solo allora mettiamo il punto, un punto conquistato con anni di ricerca stilistica e di sperimentazioni materiche. Quando l’intuizione è quella giusta, allora si va anche oltre, come per Miami Cuban oppure Grumetta Beveld Esagonale, classiche ma con diversità che raccontano di confronti, di verifiche e di conferme, il nostro album di famiglia.” Spiega Alice Alessi, nel management aziendale. È la personalizzazione della

tradizione, dunque, l’eccellenza che celebra il marchio. Una sfida continua che mette alla prova le proprie capacità, perché Alessi Domenico sa che andare oltre è l’unica via possibile per un futuro in prima fila. (MRP)

il classico iNflueNzato dal futuro www.alessidomenico.com

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Uno store a Caserta abitato da talento e follia creativa

Amlé

Un nuovo step nella storia del marchio che ama i volumi esagerati

e due più grandi passioni di Marisa Angelucci: antiquariato ed eccentricità, sono leggibili in tutte le sue creazioni. Quello di Amlé è un nuovo Barocco in nome del quale ogni cosa è possibile, anche spogliare della carica religiosa la tradizione devozionale ed azzardare la provocazione con dimensioni trionfali, indossate da chi sceglie di essere. Ha rivoluzionato il mondo del gioiello scandagliando la faccia nascosta delle cose perché il risultato sia sorprendente. E racconta la bellezza delle terre del Sud infondendo la positività del colore a nappe, pon pon, pastori, corni…, che diventano miniature tridimensionali perfette in ogni dettaglio, come pure i tamburelli che non mancano di nulla: dalla corona di legno con cimbalini sonanti, alla membrana di pelle impreziosita da scene folkloristiche dipinte a mano una ad una. Oggi questi oggetti artistici e visionari svelano storie in un luogo di idee, lo store inaugurato a Caserta. Un nuovo step a coronazione di un progetto nato un anno fa, come spiega la fondatrice e creativa del marchio.

L

È un traguardo importate, soprattutto in questo periodo bersagliato dalla pandemia. Cosa l’ha spinta ad aprire un negozio? “La burocrazia ha rallentato tutto ma l’idea era nell’aria da tempo. Sentivo che al marchio necessitava un punto di riferimento, una vetrina fisica, e siccome mi piace spingermi oltre ho detto sì, si deve fare, si può fare. Non senza timori, certo, ma la risposta, positiva oltre ogni aspettativa, mi ha detto che avevo visto giusto”. Ha clienti in tutto il mondo ma ha scelto Caserta per la sua

boutique. È un legame con la sua terra? “Indubbiamente. Fino a prima dell’apertura la frase del vangelo, nemo propheta in patria, sembrava riflettere a pieno la mia realtà, ma il negozio ha dato quella svolta che il nostro lavoro meritava. Abbiamo venduto tantissimo e continuiamo tutt’ora a vendere a quel ritmo”. Quando è stato inaugurato? “Abbiamo aperto il 6 novembre, senza alcun evento, come se fosse sempre stato lì, in via Mazzini, nel cuore della città”. Cosa lo caratterizza? “Rispecchia l’idea del negozio moderno, in stile industrial chic, molto raffinato. All’interno abbiamo lasciato mura grezze e di tufo mentre una porta a vetro separa gli ambienti che per certi versi rimandano al minimal, volutamente a contrasto con lo stile dei miei gioielli, a cui ‘strizza l’occhio’ l’arredo rivestito con carta da parato. Viziamo il cliente curando ogni dettaglio, e perché l’esperienza d’acquisto sia davvero emozionante anche al packaging abbiamo aggiunto qualcosa in più, il profumo.

«Il negozio ha dato quella svolta che il nostro lavoro meritava» Marisa Angelucci

www.amle.it

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www.cameoitaliano.com

Per la prima volta il brand non incide un cameo di conchiglia ma di pietra

Cameo Italiano

l’iconografia romantica nella modernità della collezione Colors ecnica e contemporaneità sono tra le prerogative di Cameo Italiano, storica azienda di Torre del Greco specializzata in manufatti d'arte con incisione del cameo di conchiglia. La grande padronanza della fascinosa materia di base consente al brand brillanti divagazioni su tema, a conferma che estro e mestiere ripagano. Con la collezione Colors, infatti, il marchio presenta una smagliante linea di camei colorati montati in argento 925 placcati in oro, rodio e rutenio.

T

Sono scolpiti a mano su pietre minerali come lapis, argilla, giada ed agate, ricavando ancora più luce e modernità

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da ogni gioiello. Per la prima volta il brand non incide un cameo di conchiglia ma un cameo di pietra, con risultati esaltanti: forme e temi classici rivivono in composizioni fresche, ariose, l'iconografia leggiadra e romantica di elementi floreali e di delicati profili stagliati sulle nuance vivide delle pietre ora è energica ed avvincente, perfetta per giovani ed ex giovani.



La collezione Evergreen vibra di luce grazie al pregio degli elementi di base

GOVONI GIOIELLI

vocazione classica e contemporaneità doppiano l’incanto delle gemme oppiare l’incanto delle gemme si può. Govoni Gioielli lo fa da sempre, con attitudine del tutto particolare, affiancata ad una creatività agile ed acuta: nelle mani sapienti dei suoi maestri orafi, pietre nobili e metalli preziosi diventano materia duttile per gioielli di una modernità sfacciata ed affascinante, vocazione classica e contemporaneità si fondono in ideazioni d’alta scuola, pensate come una sfida. Le gemme della Evergreen, collezione in oro 18kt, sono diamanti, zaffiri, rubini e smeraldi, selezionate con attenzione

D

massima, tutte naturali con standard qualitativi elevati. È il presupposto di ogni linea Govoni e di questa collezione in modo speciale, dove le nuance vivide delle pietre vibrano di luce grazie al pregio degli elementi di base, oltre che all’adeguatezza degli accostamenti. Le pietre preziose vengono disposte in sequenze e strutture languide e altere, talvolta ardite e suadenti, altre volte romantiche e con immancabili accenti di modernità, componendo gioielli mai convenzionali, raffinati sempre.

www.govonigioielli.it

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testimonial del marchio è anna tatangelo, volto noto ed amato dagli italiani

GOLAY

sempre con sé le vibrazioni di istanti preziosi olay, l’“emozione addosso”, per portare sempre con sé le vibrazioni di istanti preziosi. Gioielli concepiti come simbolo di legame affettivo, memoria della propria storia d’'amore, di eventi importanti della vita, dedicati a una donna che ricerca nel gioiello il ricordo di un’emozione che sarà per sempre, da indossare ogni giorno. Sono ideazioni che travalicano le mode, progettate e realizzate in Italia secondo profili classici particolarmente prediletti dall'universo femminile, intramontabili e raffinatissime, create

G

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accostando diamanti naturali, gemme preziose e perle coltivate all’oro 18 Kt. Il marchio, che fa parte del World Diamond Group, azienda con sede nel distretto orafo di Vicenza con una presenza in oltre 300 gioiellerie del territorio italiano, ha ogni presupposto per diventare ambiziosamente punto di riferimento per la gioielleria di fascia medio-alta. In quest’ottica, ha scelto come testimonial un volto noto ed amato dagli italiani, Anna Tatangelo, moderna icona di bellezza e distinzione.

www.worlddiamondgroup.com


www.mamanetsophie.it

Maman et Sophie Pantone 2022 radiosa e solare

il

suo tratto gentile diventa lo specchio dell’allure folk degli anni ’70 e quell’aria bohémien un inno alla gioia. Elisabetta Carletti, direttore creativo e anima di Maman et Sophie, coglie il côté più femminile delle wild girls di oggi e scuote la monotonia orchestrando per loro una distesa di colori e riflessi shiny che concorrono a dare solarità ai gioielli. La gemma dominante è la tanzanite con le sue tonalità vicine all’indaco, il colore che risveglia la coscienza. In questa fitta sequenza che irradia allegria si affacciano piccole presenze prese da mondi reali e immaginari, miniature come dettagli imprevisti che popolano il suo mondo di designer. Un’ode alla creatività. La nuova collezione “Pantone 2022” ha due anime, diverse e complementari, in contrapposizione ma dalla stessa poesia, una tutta in argento e dalla vivacità inarrestabile, una più romantica ed evanescente in oro e argento. Come un intimo

dialogo tra le parti, entrambe si contendono il colore dell’anno, il blu/viola della tanzanite, creando in ciascuna punti di particolare effetto. Tutto nasce nel suo laboratorio, secondo un certosino lavoro di ricerca e di rifinitura maniacale, con il supporto di artigiani selezionati e altamente specializzati. Dove, secondo il modus operandi dell’azienda, superano l’esame solo i gioielli che risultano perfetti, una strategia che ha permesso al brand di diventare un nome di spicco nel settore. Le nuove collezioni verranno presentate al prossimo appuntamento fieristico di VicenzaOro.

Una distesa di colori e piccoli dettagli imprevisti | Preziosa Magazine | 5.2021

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www.robertogiannotti.com

Un’autentica emozione da indossare e da regalare

Roberto Giannotti “Chiama Angeli”, un gioiello guardiano della serenità n confine impercettibile disgiunge il tangibile dall’intangibile, una linea di separazione che ingabbia sentimenti ed emozioni per impedire loro di smarrirsi. Qui la creatività può attingere a piene mani e scrivere storie che fanno stare bene. Da questa dimensione di non spazio la Roberto Giannotti storica azienda con sede al Tarì di Marcianise, che idea, produce e distribuisce collezioni di mini gioielleria - si è lasciata ispirare per i suoi Angeli Custodi, non gioielli ma presenze tattili che aprono il cuore, perché emozionare è uno dei tratti distintivi del marchio. Dalla sua prima collezione, Angeli, il design si è evoluto toccando sfumature diverse. Una di queste è il Chiama Angeli che mette il patrimonio simbolico all’apice del proprio design. Le origini di questa sorta di campanellino celestiale si perdono nella notte

U

dei tempi… nacque per accompagnare le mamme in attesa, ma il brand partenopeo ha saputo tradurlo in un gioiello “trasversale” da indossare a tutte le età, ed in ogni occasione. La Unique Collection (in argento e zirconi) ne esprime tutta l’essenza con ciondoli apribili portatori di una meraviglia. Quel qualcuno che veglia su di noi, dunque, popola le creazioni della Roberto Giannotti, un mondo di silhouette di raffinata delicatezza che ci dicono che non siamo soli e che il suono di un charm, in forma di ball traforata, può invocare l’aiuto del nostro protettore. Una “filosofia angelica” che sposa il fashion e la preziosità, essendo tutti i suoi gioielli (collane, bracciali, orecchini e anelli) realizzati in oro o argento, con pietre preziose o senza. Tante

declinazioni per indossare l’esclusività, perché l’originale Chiama Angeli è firmato Roberto Giannotti. L’acquisto di ogni gioiello è corredato da un libro contenente la storia dei 72 angeli custodi: Scopri il tuo!

Il Chiama Angeli personalizzabile con dedica

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saper coGliere l’eleGanza mettendo sullo stesso piano memoria e futuro

www.manuelatelesca.it

Manuela Telesca The Other, quando anche i vuoti diventano un polo di attrazione

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anuela Telesca, orafa/designer, si allontana da ogni luogo comune per interpretare, con vocazione e talento, ciò che esiste così come ciò che non ha mai avuto origine. In “The Other” si addentra in una trama di pura fantasia attraversando lo spirito autentico della materia. Tra onde e piccoli abissi di luce dall’eleganza selvaggia.

“Questa collezione è un cammino verso nuovi sviluppi. Ogni gioiello muta significativamente, come parole di una stessa storia. È un unicum fatto di voci e timbri diversi”.

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Ancora un viaggio di stile dove l’interprete è l’oro, trafitto da dirompenti colpi di colore di gemme, tutte egualmente preziose, che rapiscono lo sguardo. Per la sua realizzazione Manuela fa un excursus tra le tante sfaccettature dell’artigianato orafo, perché un’architettura così complessa non può che essere tutta

fatta a mano, secondo pratiche e tecniche tradizionali a cui è saldamente ancorata e che difende con caparbio impegno. È un gioiello di una certa caratura artistica ma semplice da indossare, dal tramonto all’alba, per il lusso di cui si fa interprete, viceversa, per la sua modernità. Nella Primavera 2022, l’intera collezione migrerà nella gioielleria KISEKI, a Taormina, da tempo esemplare vetrina delle creazioni di Manuela Telesca.



ph. Udalrigo Massimo | stylist Paola Di Filippo | mua Alessandra Riccio

purple


Unoaerre www.unoaerre.it collezione Tubogas bracciali e collier in bronzo collezione Fashion Jewellery collane e bracciale in bronzo


Francesco Vigorita Gioielli info.francescovigoritagioielli@gmail.com Parure in oro bianco con diamanti bianchi




Murrina Murano www.murrinamurano.com Collezione Vendramin Vetro di Murano e acciaio



Bruno Mazza www.brunomazza.com Parure in corallo e oro 750%


Confuorto Gioielli www.confuortogioielli.it Collana con piastra in giada ametista e corno bambu coral montata in in argento 925% Orecchini e bracciale con giada ametista e corno in bambu coral



Ily Cover www.gold4sisters.it Linea di ear cuff new vision, made in Italy in ottone galvanizzato in oro con pietre naturali realizzato interamente a mano. Prodotta e distribuita da Gold Sisters



Tortora Gioielli info@tortora-srl.it Parure in argento 925%



“Essere presenti nel quartiere più chic della città è per la Marcello Pane la conferma di una crescita costante, il coronamento di un progetto che ha alle spalle una bella squadra, forte e unita.” Marcello Pane

MARCELLO PANE

www.marcellopane.eu

…ed ora una boutique nel salotto buono di Napoli. Dove comprare diventa un piacere Via Cavallerizza 58, arteria dello shopping napoletano nel salotto buono della città, Marcello Pane, in autunno, ha inaugurato il suo primo store monomarca, un passo fondamentale per essere sempre più vicini al pubblico e, al contempo, contribuire al piano di espansione del marchio made in Italy. La boutique dal design minimalista e dinamico, curata nei minimi dettagli ed enfatizzata dal bianco assoluto e da essenziali geometrie, è diventata da subito il punto di riferimento per chi non vuole

In

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rinunciare al ben fatto, garantito dalla storicità di una famiglia che dell’eccellenza dell’arte orafa ha fatto il suo biglietto da visita. Una ennesima scommessa che questa volta parte dalla città parternopea con uno spazio elegante diviso su due piani, quello superiore dedicato agli uffici che consacra le sue creazioni caratterizzate da un esclusivo design contemporaneo come pure da un vago rimando al classico. Dalla cerimonia di apertura, il via vai di clienti fidelizzati e di nuovi avventori si è fatto continuo e la soddisfazione,

più che percepibile, galvanizza l’intero staff. La professionalità paga! Competenza, customer service e ambiente accogliente fanno dello store un’esperienza d’acquisto, dove comprare diventa un piacere. La chiave del successo.


Gumon Creazione Gioielli leBebé gioielli si colora di fucsia, simBolo di femminilità Quel mondo di legami forti, ben rappresentati dal marchio leBebé gioielli, oggi fa un nuovo passo avanti eleggendosi a simbolo di femminilità con un ciondolo bombato, in oro rosa 9 carati, che riproduce, sì, l’iconica silhouette di bimba, ma smaltata di un colore insolito per il brand, il fucsia. Si accompagna ad un cordino regolabile di 80 cm, dalle tonalità degradé.

la collezione santorini tra luce e Bellezza È la limpidezza della luce, il nitore del cielo e dei colori dell’isola greca che hanno ispirato la nuova collezione Santorini. Realizzati in argento 925% con galvanica dorata, i gioielli sono arricchiti da pietre semipreziose (ametiste, peridoti, quarzi citrini e topazi azzurri) e perle freshwater che compongono le collane e i bracciali. La trasparenza e la brillantezza dei colori è la caratteristica fondamentale di queste nuove creazioni che posseggono un’aura di eleganza ed esclusività di grande pregio. Come per tutte le produzioni, Gumon Creazione Gioielli pone l’attenzione per l’artigianalità e la sartorialità, qualità inequivocabili per offrire ai clienti un gioiello elegante ed esclusivo capace di emozionare. La cura è poi nel dettaglio di ogni singolo elemento che concorre alla bellezza smagliante di Santorini, una poesia esclusiva e raffinata che colpisce diritto al cuore. www.gumon.it

www.lebebeshop.com

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www.midologioielli.it

Siracusa SR14 è la firma Midolo per esclusivi gioielli handmade in Ortigia iamo in Sicilia negli anni ’70 quando Rosanna e Umberto iniziano la loro attività di importazione di diamanti e pietre preziose. Un lavoro che nel tempo si intreccerà inevitabilmente con quello della produzione artigianale e di pezzi unici attraverso la collaborazione con maestri orafi e laboratori. Cresciute in questo mondo, fortemente influenzate dalla passione e dalla cultura per la loro Sicilia, le figlie Stefania e Marilena respirano ‘aria di preziosi’ ed è da subito chiaro quale sarà la loro strada. Stefania non ha ancora vent’anni e inizia a seguire il papà nell’attività commerciale che la porta a par-

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Stefania e Marilena Midolo

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tecipare regolarmente alle principali fiere di settore, ma la passione per la realizzazione di gioielli rigorosamente fatti a mano è più forte di ogni altra cosa e così l’avventura inizia. Prima con un banchetto da lavoro in un angolo della cucina di casa e, dopo poco tempo, in un laboratorio proprio, ricavato in un antico ‘Basso’ di Ortigia. Stefania segue corsi di artigianato e di tecniche di lavorazione antica mentre Marilena, a pochi anni di distanza, affascinata dalle pietre preziose, consegue il diploma G.I.A.-Gemological Institute of America, uno dei massimi istituti a livello mondiale di ricerca e formazione nel settore. Siamo agli inizi degli anni ’90 e le sorelle Midolo iniziano nell’affascinante centro storico di Ortigia - nel frattempo riportata agli antichi splendori da una impegnativa ed intelligente ristrutturazione un’un’attività completamente indipendente per realizzare una produzione esclusiva con il marchio di fabbrica SR14. Prende il via la loro nuova storia e quella dei loro gioielli in “stile siciliano”, ispirata alla ricca storia della loro terra, dai greci ai romani, alle influenze dei re normanni e spagnoli, interpretando con passione e raffinatezza lo spirito e la bellezza, attraverso la realizza-

Noemi Messina

zione di gioielli artigianali siciliani esclusivi, lo spirito e la bellezza di quelli che sono inconfondibili simboli della loro Isola. Oggi, alle sorelle Midolo, inizia ad affiancarsi Noemi Messina, figlia di Stefania, che entra in azienda per supportare nello sviluppo commerciale e nelle attività di marketing e comunicazione. Una storia che prosegue, sempre ‘al femminile’.


Techmade rocKs, lo smartwatcH solido come una roccia Un dispositivo che celebra l'indipendenza e lo stile deciso di chi sa cosa vuole È ideato per avere al polso tutto ciò di cui hai bisogno e, oltre a telefonare direttamente dal proprio polso, comporre il numero, consultare la rubrica e rispondere alle chiamate, a differenza dei precedenti modelli, tra le funzioni presenta il lettore musicale indipendente che, grazie alla memoria interna, consente di caricare i brani preferiti e ascoltarli anche senza avere lo smartphone con sé. Rock dedicato alle persone indipendenti, libere di scegliere.

Tortora

dalla BomBoniera al Gioiello A volte a fare la differenza sono certi dettagli senza dei quali non sarebbe possibile suscitare lo stesso effetto. Tortora, con sede al Tarì, mette la lente sulle novità proponendo fermezze e piccoli elementi in argento che spesso sono il focus di un design. Una gamma più che vasta che comprende anche bomboniere, articoli da regalo e gioielli finiti di nuova generazione.

www.techmadeshop.eu

Bysimon per non rinunciare alla femminilità A volte basta un solo anello per creare un proprio stile, un anello maestoso dalle nuances terrose, avvolgenti, la cui personalità è sottolineata dal grande zircone che lo sormonta. È parte della collezione “Simeone R” ed è realizzato in argento 925 placcato oro rosé. Lussuoso, tipicamente romantico eppure di forte contemporaneità per farsi accessorio perfetto in ogni occasione della giornata. www.bysimon.it

info@tortora-srl.it

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House of Tuhina

orientalismi portavoce di tendenze legame con la cultura millenaria della sua terra è inscindibile ma, utilizzando i colori, i metalli, le nappine e gli intricati intrecci che definiscono il seducente folklore indiano, l’identità orientale esce dai propri confini per proiettarsi altrove con la potenza di un glam cosmopolita capace di portare ad altri livelli un qualsiasi look. Ma il brand, capitanato dalla founder e designer Tuhina Goyal, da cui prende il nome, ha qualcosa in più, insegue un ideale, quello dell’empowerment femminile. Il marchio diventa così un invito alla riflessione poiché, tra i valori trasmessi, mette al centro un elemento imprescindibile, l’impegno sociale, riuscendo a dare un concreto contributo all’indipendenza delle donne locali garantendo loro una formazione specialistica, un’autonomia economica ed un

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www.aibijoux.com

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naturale migliore inserimento in società - indossare una collana, un bracciale o un paio di orecchini House of Tuhina non solo ci lega a quel lontano patrimonio artistico ma si traduce in un gesto di solidarietà e di condivisione. Attraverso questo progetto, che oggi dà occupazione a più di 200 artigiane, Tuhina ha fatto del suo laboratorio un luogo inclusivo e di rivalsa dove si abbattono i pregiudizi, dove si restituisce alle donne indiane ‘dignità, coraggio e libertà’ grazie al lavoro: tutti i suoi gioielli sono realizzati a mano secondo le tecniche tradizionali da un team composto esclusivamente da donne senza impiego.

Un business model che si muove a sostegno delle donne locali



caMbiaNo le abitudiNi di acquisto, da uN puNto di vista etico e Materiale

PAOLA DE LUCA Sostenibilità e metaverso i nuovi scenari di Maria Elena Bonacini

U Paola De Luca direttore creativo di Trendvision Jewellery + Forecasting

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n’economia circolare, con nuovi modelli di business nati dalla tendenza sempre maggiore alla sostenibilità e spinti anche dalla pandemia. Paola De Luca, direttore creativo di Trendvision Jewellery + Forecasting, osservatorio indipendente di IEG sulle tendenze del gioiello e docente di Sostenibilità e design circolare allo Ied, parla della nuova direzione che sta prendendo il mercato, in un contesto che ha totalmente cambiato le carte in tavola. Proprio l’economia circolare è il tema che a marzo la vedrà sul palco di VicenzaOro. «Il rinvio - sottolinea - è stata una scelta responsabile, alla luce del fatto che i buyer non sarebbero potuti arrivare e che tenerla a gennaio avrebbe dato vita a un’edizione deludente. Il Covid ci ricorda la precarietà del momento storico attuale, nel quale abbiamo imparato a convivere con la fragilità. Il mondo è cambiato e così gli equilibri geopolitici, si sono dilatate le geogra-

fie, che sono andate dal fisico all’online e al metaverso. Il fatto che Ieg, in collaborazione con Informa, stia mettendo piede anche a Dubai, dove si sta spostando il mercato che gravitava su Hong Kong, è una cosa importante, perché oggi bisogna avere orizzonti aperti e partnership forti, legati non all’anno, ma al prossimo decennio, che vedrà un cambiamento dei costumi». Tra le abitudini che muteranno e che lo stanno già facendo, ci sono quelle di acquisto, cambiate negli ultimi anni sia da un punto di vista etico che materiale. Da un lato con un’attenzione sempre maggiore alla sostenibilità del prodotto, dall’altro con una forte avanzata del digitale, ma non solo. «La sostenibilità è un trend di mercato molto forte - continua De Luca - legato all’attuazione dell’agenda Onu 2030, che ne include i cinque pilastri: le persone, il pianeta, la pace, la prosperità e la partnership, che si


Il digitale ha portato una democratizzazione, aprendo l’accesso a mondi nei quali prima non entravano tutti.

trasferiscono poi in attività». Uno degli aspetti, appunto, è la circolarità. «Oggi l’oggetto ha una logica lineare: produco, uso, smaltisco. E questo comporta anche sfruttamento del territorio e delle persone. Sostenibilità significa anche artigianato, formazione, recupero di un tipo di manifattura e cultura dei territori che sta scomparendo, la loro valorizzazione. Secondo uno degli ultimi report di McKinsey sugli scenari di gioielli e orologi dal 2025, dal 20 al 30% degli acquisti di gioielleria saranno influenzati dagli aspetti di sostenibilità e circolarità». Altro importante incremento, secondo lo stesso studio, sarà legato all’“online magic”. «Oggi le vendite online sono salite del +13% rispetto al 2019. Entro il 2025 ci sarà un ulteriore aumento tra il 18% e il 21%. Anche il mondo del gioiello, pur lento ad assimilare i nuovi format ibridi, si è sensibilizzato anche a causa della chiusura dei negozi durante la pandemia. Questo mezzo facilita la vendita di prodotto branded e stanno uscendo anche i designer indipendenti, che hanno una buona capacità di storytelling, anche se dall’altro lato l’ampia offerta di comunicazione e prodotto online porta confusione tra i consumatori facendo soffrire soprattutto la fascia media». Tra i fenomeni interessanti emersi negli ultimi tempi nel campo del retail c’è poi la nascita di nuovi modelli di business, che comprende anche l’evoluzione di alcuni esistenti.

Uno di questi è il sempre maggiore sviluppo del mercato dell’orologio e del gioiello “pre owned” o di seconda mano, che si avvale di siti dedicati. «Questo fenomeno - continua la docente - sta diventando molto importante soprattutto nell’orologeria e dal 2019 ha visto un incremento costante dell’8/10% annuo. La previsione di McKinsey è che passerà dai 18 miliardi di fatturato nel 2019 a 32 nel 2025. Questo ha favorito il mondo delle aste e Christie’s ha dichiarato che grazie all’online ha aperto a nuove fasce demografiche e geografiche. Le case d’aste stanno avendo un’importante crescita anche grazie al trend attuale che va “direct to consumer”, direttamente al consumatore, con una comunicazione dell’orologio e del gioiello che va al di là del valore intrinseco del pezzo. Il digitale ha portato una “democratizzazione”, aprendo l’accesso a mondi nei quali prima non entravano tutti. È un passaggio che ha rappresentato un grande stravolgimento, nel quale tutto è collegato: sostenibilità, circolarità, digitale». Accanto al quale emerge anche

un altro fenomeno associabile alla “democratizzazione” e al riutilizzo dei gioielli. «La nuova tendenza - sottolinea De Luca - è la nascita di siti che permettono

Oggi le vendite online sono salite del +13% rispetto al 2019. Entro il 2025 ci sarà un ulteriore aumento tra il 18% e il 21%. non di acquistare gioielli di alta gamma che non ci si potrebbe permettere, ma di affittarli per una determinata occasione. Anche questo è un modo interessante di attuare il principio di sostenibilità». Che, dal punto di vista dei materiali, il settore ha sempre applicato, almeno per quanto riguarda il riutilizzo della materia prima, dando ad esempio nuova vita ai monili di famiglia. «Il mondo del gioiello ha sempre riciclato, a partire dal recupero di metalli e pietre

preziose. Un esempio classico è la reinterpretazione dei “gioielli della nonna”, che testimonia come la circolarità fa parte della gioielleria da sempre. Oltre a tutto il sistema dei banchi metalli. Da una decina d’anni a questa parte c’è una sensibilità sociale molto focalizzata sull’origine dei materiali. Di fronte a una pandemia che ci ha bloccati per due anni e ancora ci condiziona, ci rendiamo conto che è tutto collegato e che se c’è qualcosa che non va in Africa o un virus che viene dalla Cina arriva anche da noi. C’è insomma una maggiore consapevolezza». La circolarità, però, non si attua solo recuperando il collier ereditato dalla nonna, ma per ottenere questo risultato bisogna lavorare già a monte «a partire dalla progettazione di prodotti pensati per poter sopravvivere, essere smontati e rimontati o facilmente riparati. Quello che si sta trasformando è la consapevolezza di un’ingegnerizzazione che va a ripensare non solo il prodotto, ma il sistema. Questo porta a nuovo lavoro e nuove professionalità. C’è un fermento di nuove specializzazioni, molto interessante».

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salvaGuardare uN patriMoNio teso tra passato e preseNte

Ana Rajcevic Serie Animal, The Other Side of Evolution, 2012, fibra di vetro, poliuretano, gomma

FLORENCE JEWELLERY WEEK sulla ricerca nell’ambito orafo

È

Barbara Paganin Spilla Memoria Aperta n.16, 2011-2013, argento ossidato, porcellana, miniatura su avorio, elementi d’avorio, oro

Coniugando passato e presente, tradizione e modernità, il progetto vuole contribuire a riaffermare i legami tra ricerca artistica, artigianato, design e nuove tecnologie Giò Carbone fondatore e direttore artistico di LAO

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un progetto di respiro internazionale, promosso e organizzato da LAO, Le Arti Orafe Jewellery di cui è direttore artistico Giò Carbone, per richiamare l’attenzione sul lavoro di ricerca, artigianato, design, nuove tecnologie, oltre che su sostenibilità e riciclo, sperimentati da artisti-orafi provenienti da tutto il mondo. La kermesse coinvolgerà l’intera città tra spazi museali e gallerie, tra mostre, workshop e incontri. Dal 28 aprile al 2 maggio 2022 FJW sarà l’occasione di incontro con al centro cultura, simbologia, sapienza, complessità e diversità dei gioielli al fine di salvaguardare un

patrimonio storico di competenze progettuali e tecniche, generando interesse in un pubblico variegato per favorire e sostenere nuove forme di artigianato e di ricerca artistica, dare visibilità a giovani talenti e designer, e riaffermare l’importanza delle competenze e dei saperi tradizionali; contribuire alla ricerca nell’ambito della sostenibilità dei processi lavorativi. “FJW è una occasione di incontro e riflessione sulla cultura e sul significato di cui i gioielli sono stati e sono tuttora portatori, della simbologia, della sapienza, della complessità e diversità di cui sono emblema e testimonianza storica. Coniugando passato e presente, tradizione e modernità, il progetto vuole contribuire a riaffermare i legami tra ricerca artistica, artigianato, design e nuove tecnologie, in


www.artiorafe.it

Laurem Kalman Flourish n.8, in corso, rame placcato oro

Nantia Koulidou Togetherness 2017. Anthos spilla filamenti di legno stampati in 3D, un ramoscello trovato, argento e componenti elettronici Sam Tho Duong lemitcA, vasetti in plastica di jogurt, pietre

una prospettiva sinergica e multidisciplinare.” Ha dichiarato Giò Carbone, fondatore e direttore artistico di LAO. Alle mostre curate da Giò Carbone e Alice Rendon, il programma include numerosi altri eventi, alcuni organizzati da partner, come CNA Firenze Metropolitana con una mostra di maestri orafi fiorentini e toscani selezionati da una prestigiosa giuria. Tra le novità, la sezione PREZIOSA MAKERS nata dalla collaborazione tra LAO e ARTIGIANATO E PALAZZO per dare visibilità a tanti creativi al fine di per commercializzare le loro creazioni dopo questi difficili mesi. Le Scuderie di Palazzo Corsini al Prato saranno una vetrina per artigiani e designer selezionati da un comitato scientifico. L’evento clou è la mostra curatoriale PREZIOSA con artisti internazionali quali Kazumi Nagano, Giovanni Corvaja, Lauren Kalman, Sam Tho Duong, Barbara Paganin, Conversation piece, Anya

Kivarkis, Ana Rajcevic, Jayne Wallace, Rein Vollenga, Liv Blavårp. Nello stesso contesto sarà presentata la selezione di giovani artisti della decima edizione della competizione PREZIOSA YOUNG, il più prestigioso e originale concorso per giovani designer del gioiello. Una importante selezione di gioielli provenienti dalla collezione dei coniugi Bollmann arricchirà ulteriormente il programma con lavori degli artisti Manfred Bischoff, Peter Chang, Yasuki Hiramatsu, Fritz Maierhofer, Bruno Martinazzi, Francesco Pavan, Ruudt Peters, Gerd Rothmann, Peter Skubic.

Barbara Schmidt; gli artisti Conversation Piece, Lauren Kalman, Ana Rajcevic, Gabriel Craig. Tra eventi e mostre collaterali, il progetto SEGNI SUL VOLTO: una mostra degli oggetti realizzati durante il seminario/workshop condotto da Carla Riccoboni e coordinato da Alice Rendon, sostenuto da LAO.

Kazumi Nagano Spilla, crine di cavallo, filo d’oro 18kt, filo di nylon, argento 950, tessuto

A conferenze e incontri sarà dedicata una due giorni di dibattiti pubblici, con letture affidate a storici dell’arte, curatori, ricercatori, artisti. Tra gli invitati la storica dell’arte Federica Fontana; le storiche del gioiello Roberta Bernabei e Maria Laura La Mantia; le designer del gioiello e ricercatrici Jayne Wallace e Nantia Koulidou; le designer Carla Riccoboni e

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https://hagerty.world/it

HAGERTY

una soluzione ad ogni problema

I consigli di un esperto per mantenere la bellezza di un gioiello Indipendentemente dalla materia, i gioielli sono compagni di viaggio ma anche pagine di memoria da indossare e da tramandare, per cui dobbiamo imparare ad averne cura perché durino nel tempo, perché i segni dell’usura non prendano il sopravvento. Evitando soluzioni fai da te, che il più delle volte creano danni irrimediabili, bastano pochi semplici gesti…e prodotti specifici.

Ecco alcuni utili consigli. Si può pulire in profondità un gioiello in argento con decorazioni complesse? Certamente. Hagerty Silver Clean non necessita di azione meccanica svolgendo funzione pulente attraverso l’immersione, tramite il cestello in dotazione. Il liquido penetra così anche nelle parti più nascoste e il risultato è garantito. Anche i gioielli di oro perdono lucentezza, si può ridare luminosità? Hagerty Gold Clean e Hagerty Gold Cloth sono formulati specificamente per gioielli in oro giallo, rosa e bianco, senza pietre. Il liquido ad immersione garantisce una pulizia precisa e profonda mentre il panno, impregnato con la stessa formulazione, è per una pulizia più immediata; quasi una cura 106 | Preziosa Magazine | 5.2021

giornaliera prima di indossare il gioiello o prima di riporlo. Quando un gioiello presenta metalli diversi (argento e rame, oro e argento…), come si deve intervenire? Bisogna utilizzare un prodotto che tenga conto dei diversi materiali: si consiglia la pulizia con un panno: specifico per ogni tipo di metallo. Nel caso di gioielli di piccola dimensione è idoneo il prodotto ad immersione con delicata azione pulente anche per il metallo: Hagerty Fine Stones Clean. Esistono prodotti specifici per gioielli in acciaio? Hagerty propone prodotti mirati ai diversi metalli: - Argento e placcato in argento: Hagerty Silver Clean e Hagerty Silver Cloth - Oro - tutti i tipi: Hagerty Gold Cean e Hagerty Gold Cloth - Acciaio: Hagerty Fashion Jewelery Clean e Hagerty Fashion Jewelry Cloth. Un gioiello con smalto si può rovinare durante un’operazione di pulizia? Hagerty Fine Stones Clean, a base di attivi naturali, ha una detersione estremamente delicata che evita di intaccare le parti più sensibili. Come prendersi cura delle perle? Per perle, coralli, smeraldi e

turchesi esistono Hagerty Fine Stones Clean (liquido ad immersione) e Hagerty Fine Stones Cloth (panno di pulizia) con componenti di origine naturale. Garantiscono un eccellente risultato nel massimo rispetto dei materiali originari. Pulendo un gioiello con diamanti e pietre preziose, le gemme possono danneggiarsi? Per ogni materiale il giusto prodotto garantisce la migliore pulizia ed il rispetto di ogni materiale. - Diamanti, zaffiri e rubini: Hagerty Jewel Clean, Hagerty Jewel Cloth e Hagerty Precious Stones Pencil. - Perle, smeraldi, coralli e

turchesi: Hagerty Fine Stones Clean e Hagerty Fine Stones Cloth. - Cristalli, zirconi e vetri: Hagerty Fashion Jewelery Clean e Hagerty Fashion Jewelry Cloth. La pulizia di gioielli opachi o visivamente ossidati necessita tempi di immersione più prolungati? I corretti tempi di immersione dei gioielli sono esposti in ogni confezione Hagerty e vanno rispettati in modo preciso. Nel caso di gioielli da lungo tempo non trattati, è consigliata una nuova sessione di pulizia, sempre nel rispetto dei tempi indicati.



ART&SOFT®

Alagi: “In pochi giorni installiamo e personalizziamo il nostro software presso qualsiasi gioielleria”. L’AMMINISTRATORE DELEGATO ANNUNCIA LA PRESENTAZIONE DI MOLTE NOVITÀ A VICENZAORO JANUARY 2022 «I clienti hanno un’attenzione sempre maggiore alla profilazione del cliente e alle azioni che possono essere collegate ad essa, coordinandola già a monte col magazzino». Questa, come spiega Danilo Alagi, ad di Art&SofT® è la necessità espressa sempre più di frequente dalle gioiellerie, che dopo il lockdown hanno scoperto quanto il digitale possa essere di grande supporto per il loro lavoro. Un bisogno a cui l’agenzia valenzana risponde con un proprio software, del quale presenterà l’ultima novità a gennaio, durante VicenzaOro. «Il fatto di lavorare a stretto contatto coi clienti, dai grandi brand alle piccole gioiellerie, ci permette di arricchire il nostro software di nuove soluzioni continua l’ad - Questa volta, però, la novità non riguarda 108 | Preziosa Magazine | 5.2021

tanto nuove funzionalità, ma la messa in opera del programma e permette non solo di semplificare, ma anche di velocizzare molto l’installazione e la personalizzazione». In pratica, grazie a nuove interfacce dinamiche, si può adattare il programma alle esigenze del cliente senza intervenire sul codice di programmazione, ma semplicemente scegliendo le funzionalità desiderate. «Questo ci ha permesso di attivare negozi di media entità in meno di una settimana, mentre di solito ci volevano mesi. Chiaramente i clienti ci hanno aiutati, ad esempio fornendo l’accesso ai dati. Il vantaggio per le aziende, ovviamente, è tangibile». Ma cosa chiedono le gioiellerie e

Danilo Alagi, ad di Art&SofT®

i brand? «Tanto. Chi è strutturato parte già con le idee chiare mentre chi si sta strutturando vede le potenzialità e fa richieste puntuali. I punti chiave sono la gestione del magazzino, che sia condiviso tra fisico e online; una sempre maggiore attenzione alla profilazione del cliente, che non è scontata». E che ha peculiarità legate al

www.art-soft.it

settore orafo, che si discosta dagli altri, compresa la moda con cui ha diverse affinità. «La grande differenza di un software pensato da chi conosce il settore è coordinare tutti gli aspetti, in modo che, ad esempio, quando arriva un gioiello che può essere adatto a un cliente, viene segnalato immediatamente. La singolarità sta nel fatto che il customer care che il gioielliere mette in atto è estremamente personale e comporta una grande discrezionalità. La differenza la fa non offrire un prodotto standard, ma riuscire a parametrizzare tutto questo». «La nostra idea - conclude Alagi - è avere un’applicazione specifica, che sulla carta fa tutto, ma che ha sempre spazio per nuovi sviluppi e a VicenzaOro illustreremo tutto questo». (MEB)



Formazione

Federorafi, Claudia Piaserico “Dobbiamo rendere appetibile il mestiere dell’orafo alle nuove generazioni”.

U

Alessia Crivelli “Serve una visione trasversale, creando un sistema con scambi di ragazzi e di docenti”

na metropolitana con collegamenti, scambi, tappe, percorsi. Facili da riconoscere e intraprendere per arrivare nel modo più diretto e semplice a destinazione. O nel proprio futuro. È questa l’immagine con cui Claudia Piaserico, presidente di Confindustria Federorafi e Alessia Crivelli, una dei suoi vice, hanno illustrato ai partecipanti al primo Summit del gioiello italiano, promosso da IEG per raccontare il nuovo progetto dell’associazione riguardante la formazione: la “Rete metropolitana della formazione”, appunto. Un’idea che parte da una necessità oggettiva - quella delle aziende in cerca di personale specializzato - e da una situazione che Piaserico denuncia da anni: lo scarso interesse dei ragazzi ad intraprendere una carriera nel settore orafo, scoraggiati anche dalle famiglie che non la vedono una professione sicura. «Parlando con i presidi - spiega - è emerso che sia i giovani che i genitori non conoscono le nostre aziende. Pensano che siano sporche, che abbiano una brutta reputazione da un punto di vista etico e che non offrano un lavoro stabile. Per questo non è un percorso ambito anche in città che in questo campo hanno una tradizione. Negli anni abbiamo innovato

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tanto dal punto di vista tecnologico, ecologico, del design, della qualità, ma non lo sanno. Dobbiamo rimediare a questo problema, spiegando chi siamo, che opportunità possiamo offrire, quali carriere che non sono solo al banco - e anche quali retribuzioni». Un lavoro che secondo le due imprenditrici passa anche dal mettere in rete le scuole, individuare dove si possano creare dei moduli orafi o dove inserire dei tecnici che diano una possibilità d’apprendimento in più agli studenti. «Nel nostro Paese - sottolinea Crivelli - ci sono tantissime scuole che si occupano di formare gli orafi, ma sono slegate tra loro. La nostra idea, che si concretizza appunto nell’immagine della metropolitana, è metterle in rete e creare percorsi lineari e facili da identificare e intraprendere, come succede nelle altre materie, facendo capire che gli sbocchi non sono solo tecnici, ma le professionalità richieste sono varie e in molti ambiti. Serve una visione trasversale, creando un sistema con scambi di ragazzi e di docenti». Se i fondi ci sono e la prima fase di confronto coi presidi è stata portata a termine, la prossima tappa sarà appunto la mappatura delle scuole e l’identificazione di quelle in cui si può andare a intervenire per creare nuove opportunità, ma anche una comunicazione ad hoc per farle conoscere e vincere le resistenze e i falsi miti.

E in questo l’associazione sarà impegnata in prima persona, anche con i propri iscritti. Federorafi sarà infatti “patrocinatore”, promuovendo i corsi e mandando i propri imprenditori a raccontare le proprie aziende, esperienze e necessità. «Ma il lavoro con le scuole comprenderà anche l’alternanza e contratti di apprendistato, che sono apprezzati sia dai ragazzi che dalle imprese», sottolinea Crivelli. E la prima iniziativa è già in programma e partirà da Vicenza, come spiega Piaserico: «L’evento con cui debutterà il progetto sarà un master in Marketing brand ambassador modulo gioiello, coordinato da Romano Cappellari, e si svolgerà alla Cuoa Business School».(MEB)

attività di laboratorio presso LAO Le Arti Orafe di Firenze

una rete unica di scuole dove creare moduli specifici altamente qualificati



Club degli Orafi Italia: Il 2022 parte all’insegna della Comunicazione

G

li ultimi mesi dell’anno appena concluso hanno visto il Club degli Orafi impegnato nella costruzione di una nuova strategia di comunicazione, volta a rafforzare in primo luogo la sua presenza digitale in una logica di sempre maggiore coinvolgimento, promozione e condivisione del meglio del Made in Italy di settore. Nucleo centrale sarà il sito del Club, che vedrà a breve una completa revisione per consentirne una fruizione più agevole e moderna, e per garantire una maggior flessibilità nell’alimentazione e nell’aggiornamento dei contenuti. Per velocizzare l’avvio del progetto di comunicazione, e in attesa del nuovo sito, non si è atteso oltre e si è intervenuti fin da subito sui social, con una presenza più costante che vede la condivisione di informazioni relative alle attività dell’Associazione in Italia e all’estero nelle diverse aree di intervento istituzionali, e novità sull’industria orafa italiana.

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NUCLEO CENTRALE SARÀ IL SITO DEL CLUB, CHE VEDRÀ A BREVE UNA COMPLETA REVISIONE “Abbiamo chiesto la collaborazione a tutti i nostri Soci” - afferma il Presidente del Club Giorgio Villa - “perché facciano sistema anche in questo progetto, segnalandoci le notizie relative alle loro Aziende che possono essere d’interesse, per consentirne la condivisione. La promozione delle eccellenze del Made in Italy orafo passa sempre di più attraverso i canali digitali, e la forza del Club in questo caso è quella di poter fare da aggregatore e diffusore dell’eccellenza italiana.” La Struttura del Club sarà presente a VicenzaOro January 2022 per presentare le novità su questo e altri progetti - tra cui il potenziamento delle attività internazionali - e dare il benvenuto ai Soci e a quanti sono interessati a scoprire meglio le tante attività dell’Associazione.

www.clubdegliorafi.org

«La promozione delle eccellenze del Made in Italy orafo passa sempre di più attraverso i canali digitali» Giorgio Villa presidente Club degli Orafi Italia

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#ClubDegliOrafi #madeinitaly #jewelry #TheJewelryMadeInItaly pagina a cura del Club degli Orafi Italia



il

16 novembre scorso, in occasione del 40° anniversario della Giornata Internazionale della Pace proclamata dalle Nazioni Unite, il World Diamond Council (WDC), che rappresenta il settore dei diamanti nel Kimberley Process, ha pubblicamente lanciato un aggiornamento del Sistema di Garanzie SoW (System of Warranties). Il SoW, originariamente progettato nel 2000 come parte integrante degli sforzi per autoregolamentare il settore a sostegno ed estensione del Kimber-

WORLD DIAMOND COUNCIL

inasprite le garanzie del Kimberley Process

ley Process, richiede a tutti i fornitori di diamanti e ai produttori di gioielli con diamanti di fornire una dichiarazione di garanzia “conflict-free” ogni volta che la merce (grezza o tagliata) cambia di mano, assicurando al prossimo acquirente che i diamanti abbiano avuto origine all’interno del Kimberley Process. Il WDC ha aggiornato il SoW per aiutare ad affrontare i pericoli emergenti, includendo tra questi rischi quelli relativi ai diritti umani, ai diritti del lavoro, alla lotta alla corruzione e all’anti-money laundering, che non rientrano nell’ambito del Kimberley Process. 114 | Preziosa Magazine | 5.2021

Le linee guida SoW impongono agli acquirenti e ai venditori di utilizzare la seguente dichiarazione: «i diamanti qui fatturati sono stati acquistati da fonti legittime non coinvolte nei finanziamenti di guerre, in conformità con le Risoluzioni delle Nazioni Unite e le corrispondenti leggi. Il venditore garantisce che questi diamanti sono conflict-free e conferma l’adesione alle linee guida WDC SoW.» Il WDC ha pubblicato le linee guida SoW sul suo sito web e ha lanciato un kit di strumenti online per fornitori e acquirenti disponibile già da settembre 2021. Sul sito vi è anche un questionario di autovalutazione per aiutare le imprese a determinare se hanno o meno soddisfatto gli standard responsabili elencati nelle linee guida WDC o cosa dovrebbero fare per migliorare le loro pratiche commerciali.

Luigi Cosma Presidente della Borsa Diamanti Italia

Sono stati inclusi i rischi relativi ai diritti umani, ai diritti del lavoro, alla lotta alla corruzione e all’anti-money laundering

www.borsadiamantiditalia.it

pagina a cura della Borsa Italiana Diamanti



IGI Loredana Prosperi: “Diamanti sintetici è assurdo certificarli con le stesse categorie dei naturali”

Manca chiarezza nel settore come nel corallo: spesso si fa confusione tra quello prezioso e quello di barriera corallina

«N

on si può paragonare un prodotto naturale a uno industriale. Per questo non riteniamo corretto certificare le stesse caratteristiche». Loredana Prosperi, responsabile del laboratorio dell’Istituto gemmologico italiano, spiega così la scelta. Una decisione differente da quella di altri laboratori, come quello internazionale di Anversa, ma della quale la gemmologa è assolutamente convinta, anche in nome della chiarezza. «Esiste una norma Uni, che recepisce le indicazioni della Cibjo spiega - che dice di caratterizzare il diamante sintetico aggiungendo la sigla DS. Per ora, però, abbiamo deciso di limitarci a identificare il materiale, naturale o sintetico, e di certificare solo il primo». Il quadro, secondo Prosperi, è già abbastanza confuso, soprattutto nei

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confronti dei consumatori, complici anche i termini utilizzati per descrivere quelli di laboratorio. «Il consumatore finale fatica a capire la differenza e le terminologie spesso non sono chiare. Quanti sanno cosa significa diamante “lab grown”? Molte volte, poi, le pietre sintetiche sono descritte come “etiche”, “sostenibili” o “ecologiche” e da un punto di vista del marketing lo capisco, ma anche queste caratteristiche andrebbero certificate da un ente terzo, altrimenti è come chiedere all’oste se il vino è buono…». E per quanto riguarda i naturali, continua, il discorso è decisamente più ampio rispetto a quello messo in campo dai loro detrattori. «Si mostrano le miniere per sostenere che non è ecologico, ma a farlo è chi magari ha sempre il telefonino in mano e non pensa alle guerre causate dalle materie prime per realizzare le batterie. Senza contare che molte comunità hanno migliorato il proprio livello di vita grazie all’estrazione e che anche nel settore minerario ci sono progetti innovativi di cui non si parla». La concorrenza, insomma, è tutt’altro che cristallina. E valutare le caratteristiche di due

pietre di origine diversa non sarebbe corretto. «Anche i diamanti sintetici possono avere inclusioni, ma negli ultimi tempi i procedimenti sono molto migliorati e vista l’assenza di azoto è facile ottenere pietre incolori o renderle tali attraverso trattamenti ad hoc. Mettere sullo stesso piano una pietra prodotta dalla natura e una frutto della tecnologia non ha senso». La chiarezza, però, non manca solo nel settore del diamante, anzi la disinformazione nel campo del corallo è piuttosto diffusa, anche da media importanti e autorevoli. «Purtroppo spesso si fa confusione tra quello prezioso e quello della barriera corallina. Quest’ultimo, di superficie, minacciato dall’acidità degli oceani; il primo - quello prezioso - raccolto in quantità stabilite per legge oltre i 50/70 metri di profondità per quanto riguarda il rubrum e alcuni addirittura a 1.000 metri e oltre. Confonderli è assurdo, ma purtroppo spesso si cavalcano le tematiche del momento, senza approfondire gli argomenti che non si conoscono. Su questo stiamo cercando di fare formazione, perché si rischia di rovinare un settore». (MEB)



c

on il nuovo anno Homi Fashion&Jewels porta ancora nuove idee spalancando una finestra sul mondo del bijoux, gioiello trendy e accessorio moda nazionale ed Internazionale. Alla kermesse di febbraio, crocevia di tendenze e di innovazioni, la libertà di esprimersi è di casa, a confermarlo concorrerà il terzo appuntamento con #BE firmato HOMI Fashion&Jewels, il ciclo di mostre - con la curatela del Poli.Design - che in questa

HOMI FASHION &JEWELS

A. Tsoukala

ricerca, design e innovazione nel bijou, gioiello trendy e accessorio moda

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occasione sarà proprio la libertà sintetizzata nei suoi valori dal gioiello moda. #BEFREE coinvolgerà le creazioni di oltre cento designer e brand affermati che renderanno protagonista il gioiello, ornamento capace di trovare un nuovo spazio sul corpo e di rivelare un modo inedito di interagire con chi lo indossa, di trasformarsi, esso stesso, in icona di una libertà che, attraverso le epoche, si è espressa con i simboli più svariati

Cinzia S

che, da soli, compongono un vero e proprio statement stilistico, ma con l’anima. «Abbiamo dedicato questa mostra alla libertà perché è un valore fondamentale per ogni persona, che abbiamo apprezzato ancora di più ora che la pandemia ci ha costretti ad averne poca. Gioielli e accessori sono oggi i veri protagonisti dello stile, gli interpreti del tempo e i messaggeri di valori importanti quale è la libertà. Quelli che vi presentiamo sono gioielli che trovano un nuovo spazio sul corpo o un’interazione non convenzionale con l’abito, nuove indossabilità, nuovi messaggi, nuove estetiche e nuovi materiali, con un solo obiettivo: be free!» Spiega Alba Cappellieri, ordinaria del Politecnico Milano

Un appuntamento dove confrontarsi, raccontarsi e fare business

Dal 18 al 21 febbraio a fieramilano (Rho), stile, design e creatività si ritroveranno in un unico momento rappresentati da brand nazionali ed internazionali

grazie ad un format inclusivo che prosegue nell’obiettivo di valorizzare il saper fare e portare avanti quell’attenzione per il “prezioso” contenuto degli accessori, intesi come un mero stile di vita. Style, Everyday, Gems&Components e F+J International Delivery saranno gli step del percorso espositivo che si fa osservatorio privilegiato per conoscere le tendenze moda presentate nell’Area Trend realizzata in collaborazione con il Politecnico di Milano.

www.homifashionjewels.com





Abbiamo organizzato questa edizione con entusiasmo, sospinti anche dai dati di settore che abbiamo analizzato durante il primo summit del gioiello organizzato da IEG ad Arezzo. Marco Carniello Global Exhibition Director Divisione Moda e Gioiello di IEG

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IL MONDO DEL LUSSO SI RITROVA A VICENZA

l

La community del gioiello torna a risplendere sotto il claim “all at once”, capace di riassumere lo spirito di appartenenza e coesione che animerà la prossima edizione di Vicenzaoro. Vicenzaoro, ancora una volta, la più importante piattaforma mondiale a servizio della filiera che ruota attorno al metallo più prezioso: produttori e designer, scuole e associazioni si ritroveranno dal 17 al 21 marzo nel quartiere fieristico vicentino per scoprire le novità, incontrarsi, partecipare ad eventi divulgativi e formativi. Vicenzaoro quindi continua a dimostrarsi il punto di riferimento per chi parla la lingua dei preziosi. A ricordarlo anche il visual scelto per la prima edizione del 2022 che, non a caso, vede una serie di segni grafici convergere sulla città veneta. “Abbiamo organizzato questa edizione con entusiasmo, sospinti anche dai dati di settore che abbiamo analizzato durante il primo summit del gioiello organizzato da IEG ad Arezzo: il mercato sta rispondendo bene sia in termini di domanda-offerta che di export. Le persone hanno investito molto sul bene durevole per eccellenza sia perché la pandemia ha limitato molto la possibilità di dedicarsi alle experience e ai viaggi, sia perché gioielli e orologi rappresentano forme di capitalizzazione e la filiera sta beneficiando di questo atteggiamento” spiega Marco Carniello, Global Exhibition Director Divisione Moda e Gioiello di IEG. “Se quella di Settembre 2021 è stata una kermesse oltre le aspettative, confidiamo che il 2022 consolidi il trend di crescita. 1000 espositori hanno già confermato la presenza e tutti i padiglioni saranno aperti, escluso il 3.1 tradizionalmente dedicato all’internazionale di Hong Kong perché, purtroppo, la Cina non riuscirà a partecipare”. Ecco come Vicenzaoro si presenterà:

Allestimenti “Data la necessità di mantenere flessibilità nell'adattarsi alle normative e ad eventuali cambi last-minute, abbiamo mantenuto gli stand omogenei come a settembre con i boulevard disegnati in questa occasione da ulivi, pianta simbolo di pace e armonia, ad accompagnare i

Vicenzaoro, T.Gold e Vo Vintage slittano a marzo e confermano gli standard di qualità previsti

visitatori nei padiglioni” anticipa Carniello.

Espositori “Siamo di fatto al completo: quasi 1000 espositori presenti, con i big che ancora una volta ci hanno scelto per presentare le nuove collezioni”.

Talk “Il giorno dell’inaugurazione accenderemo i riflettori sui principali temi dell’edizione, declinati attorno al cardine della sostenibilità. A seguire, un fitto calendario di eventi permetterà alla community di approfondire molti argomenti: il Club degli Orafi ha pianificato imperdibili momenti di divulgazione, il sabato sarà Trendvision ad anticipare le tendenze del settore e poi spazio a CIBJO che ci ha scelti per la propria assemblea generale, un evento che richiamerà a Vicenza circa 70 delegati da tutto il mondo. Verranno

di Fiammetta Benetton

quindi anticipate le best practice a cui si ispirerà l’intera filiera” spiega Marco Carniello.

ViOff “Torna il grande fuori salone che porterà il fermento di Vicenzaoro in centro storico. Ancora una volta sarà il tema della sostenibilità a fare da fil rouge alle numerose attività organizzate in collaborazione con l’amministrazione comunale per «Golden Green». Da segnalare la Green Factory: un vero e proprio incubatore di idee e progetti che, all’interno del palazzo storico di ingresso a Corso Palladio, sotto l’egida di alcuni Vip come Matteo Ward, svilupperà esperienze legate all’economia circolare e all’arte” conclude Carniello.

www.vicenzaoro.com

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Michele Mengoli Advisor VO Vintage

Vicenzaoro 2022 si farà ricordare anche per una straordinaria edizione di VO Vintage, il salotto dedicato alla gioelleria e agli orologi antichi. “Raddoppiano gli espositori, che superano quota 30, e si fa sempre più variegata l’offerta” racconta Michele Mengoli, Advisor VO Vintage. “Quest’anno abbiamo pensato di sostituire i talk con corsi di formazione e divulgazione che avranno come relatori personaggi del calibro di Carlo Pergola e Stefano Mazzariol (che parleranno del Rolex Daytona) e poi il Capac di Milano che terrà un corso sulla tecnica orologiera. Watchouse, forum quotatissimo con il quale collaboriamo, porterà a VO Vintage rappresentanti di marchi contemporanei come Zenith, Panerai ed Eberhard a raccontarsi in una lounge tutta dedicata alla

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“ “ Raddoppiano gli espositori, che superano quota 30, e si fa sempre più variegata l’offerta

passione per l'alta orologeria. Aumenta quindi la massa critica della community che vedrà il confronto tra espositori di qualità, appassionati, addetti al settore e produttori. Avremo l’onore di ospitare anche Aurel Bacs, Senior Consultant Phillips. È il dominus della filiera delle aste di orologi e ha battuto per la cifra folle di 18 milioni di dollari un Rolex Paul Newman’s. A questo proposito va detto che il mercato del vintage sta registrando numeri da capogiro, forse si tratta di una bolla ma non sappiamo né quando né se finirà. Recentemente è stato battuto ad un’asta di beneficenza, un Nautilus Tiffany edizione 2021 a 6 milioni e mezzo di dollari. A VO Vintage i prezzi saranno più bassi (ride, ndr) ma la qualità eccellente. Inoltre, avremo come special guest Sante Castignani, il mago dell’orologio fatto a mano che, in Fiera, realizzerà, partendo da zero, un orologio: lui acquista movimenti d’epoca (ad esempio Vacheron Costantin o Patek Philip) e ci costruisce attorno le casse in funzione della sua ispirazione o su proposta del cliente. Sono due al mondo a fare questo lavoro di artigianalità estrema” conclude Michele Mengoli.

Matteo Farsura Exhibition Manager Vicenzaoro & T.Gold

Il 70% delle aziende sarà italiano perché deteniamo il primato di eccellenza nell’hi-tech e nell’innotech

Promette di sorprendere i visitatori anche il salore T.Gold che torna nella sua sede tradizionale (Hall 9) accogliendo 130 espositori provenienti da 15 paesi. Focus sull’innovazione sostenibile e sui processi di lavorazione ad impatto zero. “In questi due anni di pandemia le aziende che girano attorno all’oreficeria hanno lavorato molto soprattutto nei paesi in via di sviluppo, segnando una costante crescita nonostante il momento di difficoltà legato anche al reperimento delle materie prime e al loro costo” commenta Matteo Farsura, Exhibition Manager Vicenzaoro & T.Gold. “Cavalcando questo successo, T.Gold porterà a Vicenza il meglio dell’innovazione tecnologica del settore, configu-

randosi come luogo d’incontro prediletto tra artigiani, fornitori e aziende, grazie alla rinnovata partnership con AFEMO. Il percorso espositivo è organizzato in sei macro-categorie: fusione, lavorazione meccanica, prototipazione e produzione digitale, finitura, affinazione e recupero, utensili-banchi e materiali. Il 70% delle aziende sarà italiano perché deteniamo il primato di eccellenza nell’hi-tech e nell’innotech. Dopo di noi le aziende tedesche, molte delle quali saranno presenti in fiera. Concentreremo quindi l’attenzione sui macro trend del settore e sulla possibilità di incontri in presenza, garantendo i consueti e altissimi standard di sicurezza”.








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