P.O. PLATFORM OPTIC #11 NOVEMBRE 2024

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Ametista.

L'ametista è una varietà viola di quarzo utilizzata già nell'antico Egitto come gemma per la creazione di gioielli, sigilli e intagli. La sua ampia e bellissima gamma di colorazioni violacee ha però in sé uno svantaggio, infatti la sua prolungata esposizione al sole ne provoca una mutazione cromatica; i cristalli cambiano il loro colore in modo radicale. Questa tonalità così affascinante, riassume con i suoi cambiamenti in base alle condizioni della luce il concetto di "Kinetic", aggettivo che deriva dal greco e che significa "movimento". Il Viola Ametista è infatti una tonalità difficile da decifrare cromaticamente, tutt’altro che statica, capace di mutare, come dicevo sopra, al mutare delle condizioni della luce (naturale o artificiale che sia), ricordando a volte il viola, il blue e, altre volte, il bordeaux. Oggigiorno il concetto di movimento, che può significare capacità di adattamento, facilità di apprendimento, è una necessità per gli esseri umani e anche per le aziende, per il contesto sociale e il periodo storico in cui ci troviamo a vivere. Quasi un obbligo naturale di sopravvivenza. E così che questo mese, ammaliati dal colore viola, ci siamo trovati in redazione ad analizzare le moltissime nuove proposte eyewear, tutte contraddistinte da montature prodotte con materiali che coprono l'intero spettro della gamma dei viola. Occhiali unisex dalle forme più classiche fino a quelle dal design più ardito, tutti facilmente indossabili e anche "abbinabili" agli incarnati caldi o freddi. Questo numero di P.O. Platform Optic, per rimanere in tema di forte dinamismo e grande capacità di adattamento a un mercato in continuo mutamento, è anche

dedicato alle anticipazioni e alle novità di MIDO 2025. La storica manifestazione internazionale fieristica milanese del prossimo anno punterà molto sull'innovazione tecnologica, investendo molto anche su nuove opportunità di Networking tra gli espositori e sulla qualità indiscussa del nostro Made in Italy certificata anche, se mai ce ne fosse bisogno, dagli Awards più prestigiosi che verranno celebrati e consegnati in fiera il prossimo febbraio. Il claim di MIDO 2025 "Refocusing on Humans" è potente e chiaro. Suona come una precisa dichiarazione di voler puntare forte sui valori dell'individuo, sull'uomo da rimettere al centro del processo industriale per garantire benessere e sostenibilità ambientale. Così per poter offrire ai visitatori un'esperienza sempre più fruibile e interessante, la fiera ha anche annunciato importanti novità che andranno a toccare tre aspetti strategici: una revisione dei layout espositivi, la storica area Otticlub che si chiamerà "The Vision Stage" e i nuovi strumenti digitali al servizio degli espositori e a disposizione dei visitatori. Argomenti come digitalizzazione, innovazione, responsabilità sociale, Made in Italy, sostenibilità, empowerment femminile e new trend per il mercato saranno al centro dei seminari e dei workshop, con l’obiettivo di fornire risorse preziose ai professionisti e agli espositori di MIDO 2025. Tra i contenuti più interessanti di questo numero di P.O. troverete diverse interviste a importanti professionisti e protagonisti del nostro settore e per concludere, all'interno, anche il consueto Speciale Tools 2024 dedicato alle innovazioni tecnologiche e agli strumenti a disposizione del centro ottico. Buona lettura.

Angelo Dadda
#viola #ametista #kinetic #mido #milano #tools

REFOCUSING HUMANSON

A NEW EYEWEAR PERSPECTIVE. 8-10 FEBBRAIO, 2025 | Fiera Milano, Rho

onthecover

DANIELA SANTONA

OTTICA SANTONA, ORISTANO (OR)

Foto by ROBERTO DE RICCARDIS

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P.O. PLATFORM OPTIC Mensile_numero 11_anno X_2024

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STAMPERIA ARTISTICA NAZIONALE

via M. D'Antona 19 10028 Trofarello TO

L'obbligo della mutevolezza 012 DESIGNER Miscela materica cromatica 018

È ora di ‘entrare in gioco’ 026

Roma val bene un convegno 022

Inserzionisti 080

Tutto il dinamismo di Daniela

CON

I

SUOI CINQUE CENTRI OTTICI IN SARDEGNA (A ORISTANO, CABRAS, MOGORO, ALES E SARDARA), OTTICA SANTONA RAPPRESENTA UN’ECCELLENZA

PER IL TERRITORIO PERCHÉ DAL 1959 HA SAPUTO DARE

VOCE ALLA CONTEMPORANEITÀ STILISTICA DEI MARCHI CHE HANNO

FATTO DEL DESIGN LA LORO BANDIERA. IN QUESTA INTERVISTA DANIELA SANTONA, ATTUALMENTE AL TIMONE DELL’IMPRESA CON IL FRATELLO MASSIMO, SPIEGA LA SUA FILOSOFIA VINCENTE.

Daniela Santona è una donna dall’intelligenza vivace e con una padronanza di linguaggio importante. Il nostro primo incontro è avvenuto quest’anno a MIDO nello spazio espositivo di P.O. Platform Optic e ciò che ci ha colpito è stata la sua vivacità intellettuale: Daniela è una professionista instancabile, sempre alla ricerca del ‘bello e ben fatto’ ed è dotata di una spiccata empatia, elemento che le permette di captare i bisogni e i desideri delle persone che si rivolgono al suo centro ottico. Al centro del suo lavoro il benessere visivo dei suoi clienti che cura con minuziosità e attenzione. Al suo fianco da sempre suo fratello Massimo, anch’egli ottico optometrista. Il suo staff è composto unicamente da donne perché, come ci ha dichiarato in questa intervista, ‘sono più intuitive e meno pragmatiche rispetto agli uomini’. Scopriamo la sua storia dalle sue parole.

COME MOLTI SUOI COLLEGHI HA ALLE SPALLE UNA FAMIGLIA ATTIVA NEL MONDO DELL’OTTICA…

Esatto. Il primo ottico in famiglia è stato mio padre, che si è diplomato ad Arcetri per poi aprire nel 1959, nella piazza principale di Oristano, il primo centro ottico. Fin da allora, io e i miei due fratelli abbiamo vissuto immersi in questo mondo. A quei tempi non c'erano tutti i macchinari che ci sono oggi, le mole ad esempio, non erano automatiche e, quindi, lui si occupava sia delle persone che entravano in negozio, sia di fare gli occhiali. Il sabato sera e la domenica, quando il centro ottico era chiuso, si attivava per preparare le lenti degli occhiali; ai tempi le lenti erano in cristallo e lui faceva

la sgrezzatura… Dato che io e miei fratelli volevamo stare con lui, perché durante la settimana era sempre in negozio, la domenica anziché andare ai giardini pubblici, ci portava nel centro ottico a vedere come si facevano le lenti, come lui lavorava… Va da sé che ci siamo appassionati di questo lavoro e appena è stato possibile, abbiamo deciso di studiare ottica per imparare il mestiere di nostro padre.

STA PARLANDO AL PLURALE… I SUOI FRATELLI

LAVORANO CON LEI?

Solo Massimo che è un anno più piccolo di me ma anche lui è stato inserito nell'azienda di famiglia, anzi addirittura prima perché ha iniziato a studiare per diventare perito ottico a Milano a soli quattordici anni! Dopo aver terminato questo percorso di studi, siamo andati insieme alla scuola di Vinci, dove entrambi ci siamo diplomati. Dieci anni fa ho fatto un ulteriore passo laureandomi in Ottica e Optometria. In realtà, la nostra passione è passata anche alla terza generazione di Ottica Santona: mia figlia Marta si è laureata a Birmingham in Optometria ma non lavora in Sardegna e le figlie di Massimo sono ambedue ottici e una affianca il padre nel nostro laboratorio.

SIAMO IN UN'EPOCA IN CUI TUTTO SCORRE VELOCE E IL MONDO DELL'OTTICA RISPECCHIA LE MUTAZIONI

DELLA NOSTRA E SOCIETÀ E DA SUO PADRE A VOI C'È

STATO UN CAMBIAMENTO FORTISSIMO… Assolutamente sì.

Ph. Roberto De Riccardis

DALLA GESTIONE DI VOSTRO PADRE, SIETE SUBENTRATI VOI DUE FRATELLI. CI RACCONTEREBBE COME AVVIENE LA DIVISIONE DEI RUOLI, PERCHÉ

IMMAGINO CI SIA TRA VOI DUE?

Fin dall’inizio mi sono occupata più della vendita, seguendo i clienti, facendo le misurazioni della vista e della gestione dell’acquisto delle montature. Mio fratello invece è un tipo più tecnico, quindi si occupa del laboratorio e anche della gestione dal punto di vista informatico; tutti i nostri cinque negozi sono collegati in rete ed è lui che gestisce questo aspetto. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, di fatto, lo gestiamo insieme.

L’ALTRO ARGOMENTO CHE MI PIACEREBBE TOCCARE È IL FATTO CHE IL VOSTRO STAFF È COMPOSTO ESCLUSIVAMENTE DA DONNE, GIUSTO? Sì.

PERCHÉ QUESTA SCELTA? È STATA CASUALE O VOLUTA? LE DONNE HANNO QUEL QUID IN PIÙ?

Devo dire la verità… le donne, secondo me, hanno quel quid in più. Sono forse più affabili, riescono a parlare di più con le persone e per il nostro lavoro è molto importante avere subito un contatto con il cliente che entra in negozio; le donne forse sono più intuitive e meno pragmatiche, gestiscono il cliente con empatia, mentre gli uomini sono un pochino più schematici. Ovviamente sto riportando la mia visione personale: mio fratello è molto rigido, io sono

decisamente più flessibile, mi piace cambiare, mi piace trovare soluzioni alternative e non seguo sempre la strada che ho tracciato. Non mi limito a guardare fuori dalla mia finestra, devo guardare anche in periferia… non posso guardare solo nel centro! Quindi, secondo me, le donne hanno qualcosa in più in questo senso.

SECONDO LEI L'EMPATIA È QUELL'ELEMENTO CHE RIESCE A CREARE IL RAPPORTO COL CLIENTE E A DISTINGUERE L'OTTICO DAGLI ALTRI ‘NEGOZIANTI’?

È veramente importante creare una situazione di tranquillità, di agio, cerchiamo di farci raccontare dai clienti le loro necessità, quale tipo di vita affrontano nella quotidianità… In base ai loro racconti e alle loro esigenze, cerchiamo di trovare la soluzione visiva più adeguata che possa risolvere i loro problemi. Se, ad esempio, abbiamo due persone con lo stesso problema visivo, ma se una fa il camionista e l'altra la sarta, avranno delle esigenze diverse… Dobbiamo capire quali sono, perché sono venuti da noi, cosa vogliono, che risposte vogliono da parte nostra... Il cliente quando entra in negozio non deve scegliere una montatura, provarla e decidere autonomamente di optare per quel modello. Cerchiamo di capire anche dal punto di vista estetico quali sono le montature che possono stare bene, in base alle caratteristiche del viso, alla carnagione e al colore dei capelli, come vivono, che esigenze hanno e, in funzione a queste risposte, proponiamo la soluzione più adatta grazie alle nostre competenze.

IMMAGINO CHE, DATO CHE RAPPRESENTATE LA SECONDA GENERAZIONE DI OTTICA SANTONA, CI SIANO FAMIGLIE CHE HANNO INIZIATO A ESSERE VOSTRI CLIENTI CON VOSTRO PADRE E POI SIANO RIMASTE CON VOI…

Assolutamente sì, ci sono persone con cui possiamo dire di essere quasi cresciuti insieme. È bello perché chi entra e ha quella caratteristica si vanta e dice io ‘sono vostro cliente dal 1960’ o ‘avevo cinque anni quando ho iniziato a venire da voi’. In Sardegna molti ragazzi vanno fuori a studiare e siamo ben felici quando rientrano e decidono di acquistare comunque da noi perché ci conoscono e si fidano. Ciò ci rende estremamente orgogliosi.

LA CENTRALITÀ DELL'OTTICO È UNA TEMATICA CHE È STATA SVISCERATA SOTTO DIVERSI PUNTI

DI VISTA NEL SETTORE. RECENTEMENTE, SIAMO STATI AL CONVEGNO DI ASSOTTICA E TRA I TEMI TRATTATI C'ERA L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE, IN PARTICOLARE UNA RICERCA HA ANALIZZATO COME POTRÀ SOSTITUIRE LE ATTUALI PROFESSIONI. È EMERSO CHE LA POSSIBILITÀ DI ESSERE SOSTITUITI NEL VOSTRO LAVORO È MOLTO BASSA. QUESTO DATO RAPPRESENTA L’ENNESIMA PROVA DEL VALORE IMPRESCINDIBILE DELLE SUE COMPETENZE SIA TECNICHE CHE ‘UMANE’. Assolutamente. Non la vedo come una ‘sostituzione della

persona’ ma come una grande enciclopedia dove possiamo attingere ma parallelamente ci sono anche le nostre esperienze. Dobbiamo integrare questi due aspetti, solo l'intelligenza artificiale sarebbe molto restrittiva. Noi siamo in grado di leggere le necessità della persona anche solo con un sorriso, con uno sguardo…L’AI non potrà mai sostituirci in questo.

PASSIAMO A UN ARGOMENTO UN PO' PIÙ LEGGERO, PIÙ FASHION. NEI VOSTRI CINQUE CENTRI OTTICI VENDETE MOLTI OCCHIALI D'AVANGUARDIA. COME SIETE RIUSCITI A INTRODURRE QUESTA TIPOLOGIA MERCEOLOGICA IN UN TERRITORIO COME LA SARDEGNA? COME EFFETTUA LA SCELTA DEI SUOI OCCHIALI? DOVE LA EFFETTUA?

Sono figlia d'arte perché mio padre nel 1968 comprava gli occhiali Cazal! Andava a Milano e sceglieva le montature che gli piacevano e le portava in Sardegna perché, ai tempi, non esisteva chiaramente un'azienda che venisse nella nostra isola con questa tipologia di occhiali. Una missione quasi impossibile, ma essendo sempre stato un amante del bello, ci ha trasmesso il gusto per la bellezza e per gli occhiali d’avanguardia. Sono rimasta sulla sua linea e poi, in realtà, anch'io amo le aziende che fanno cose particolari e non aspetto che arrivino da me, frequento le fiere internazionali e visito la zona dedicata a questa tipologia di occhiale. E lì lavoro per scegliere quelle che sono, secondo me, le

possibili montature che posso proporre alla mia clientela. Le persone hanno sempre più bisogno di differenziarsi, quindi un occhiale che li caratterizza, non solo li fa vedere bene, ma definisce il loro carattere e il loro modo di essere. Una persona si identifica nell’occhiale: ho clienti che quando comperano un paio di occhiali d’avanguardia, non tornano più indietro. Nel mio negozio sono sempre meno le persone che non vogliono occhiali particolari e, quando mi dicono ‘voglio una montatura che non si veda’, dico loro ‘Perché? L'occhiale è un accessorio meraviglioso, che noi abbiamo sul viso, ci presenta, fa capire subito agli altri come siamo noi. Perché ti devi sminuire a mettere un occhiale neutro?’ Quindi faccio la proposta e dico ‘scegliete quello che sentite vostro, che vi fa riconoscere per la persona che siete’. Tutto ciò per me è fondamentale

QUINDI HA SALTATO LA DIFFICOLTÀ DI PORTARE

L'OCCHIALE D'AVANGUARDIA SUL TERRITORIO PERCHÉ I SUOI CLIENTI ERANO GIÀ ‘ABITUATI’ DA SUO PADRE. HA POTENZIATO QUESTO ASPETTO. Esatto, ho esaltato questo aspetto. E infatti probabilmente ci scelgono anche per questo motivo; Oristano è una piccola cittadina e quindi non porto modelli uguali, cerco di diversificare. Chi sceglie una montatura da noi difficilmente la ritrova sul viso di un'altra persona, e questo è un valore aggiunto.

DA QUALCHE ANNO È IN ATTO IL FENOMENO DA PARTE DEI BIG PLAYER DI ACQUISTARE I BRAND D'AVANGUARDIA: SECONDO LEI RIESCONO A LASCIARE IL SAVOIR FAIRE A LIVELLO ESTETICO E COMUNQUE TUTTE LE CARATTERISTICHE CHE DISTINGUONO QUESTI OCCHIALI O NEL MOMENTO IN CUI UN BRAND DI QUESTO TIPO ENTRA A FAR PARTE DI UN GRANDE GRUPPO PERDE QUESTE CARATTERISTICHE? QUAL È LA SUA IMPRESSIONE? Secondo me le perdono, perché le grandi realtà devono chiaramente fare quadrare l’aspetto economico e devono produrre quantitativi ingenti e distribuirli a tanti ottici, facendo così perdere proprio l'unicità di chi fa veramente design. Secondo me, questi brand devono avere come canale di riferimento gli ottici giusti che hanno voglia di seguire quel tipo di percorso e vendere a loro perché, se poi alla fine ci si rivolge alla grande distribuzione, si perde la caratteristica di avere il particolare veramente fuori dal comune. Una grande azienda che gestisce più marchi rischia di perdere quel design che invece li aveva fatti conoscere all'inizio, così si perde proprio l'anima di questi brand.

UN ALTRO TEMA MOLTO CALDO È LA PROGRESSIONE MIOPICA. CI SONO TANTE AZIENDE CHE STANNO INTRODUCENDO QUESTO TIPO DI LENTI ED È IN ATTO MOLTA INFORMAZIONE INTORNO A QUESTA TEMATICA

E SENSIBILIZZAZIONE PORTANDO IL FOCUS

SULLA VISIONE DEI RAGAZZI IN RELAZIONE A QUESTO MONDO CHE VA VELOCE, A QUESTE

GIORNATE CHE SI PASSANO DI FRONTE AL COMPUTER, AI TABLET… COSA NE PENSA?

USA QUESTE LENTI?

Sì, recentemente c'è stato un simposio in Sardegna organizzato da un'azienda che costruisce queste lenti per il controllo della progressione miopica, forse è stata addirittura un pioniere, una delle prime che le ha proposte sul mercato. Abbiamo parlato direttamente con degli oculisti della fama del Professor Paolo Nucci. In qualità di optometrista ho portato la mia casistica e, in effetti, queste lenti veramente se usate nel modo giusto funzionano alla grande, la riducono la progressione miopica del 58-60%. Un buon risultato si può ottenere solo se si seguono determinati parametri quali la centratura, la scelta della montatura, il riassetto della montatura (sappiamo che i bambini magari storcono gli occhiali) e non ci si limita solo alla vendita della lente. L’ottico optometrista deve seguire questi portatori anche dal punto di vista tecnico e nei bambini questo aspetto deve essere ancora più incisivo.

QUINDI L'INTRODUZIONE DI QUESTE LENTI HA

PORTATO ANCHE UN AVVICINAMENTO DELLA

VOSTRA CLASSE CON LA CLASSE MEDICA. Ha rappresentato un passo avanti anche in questo senso perché, per esempio, ci sono strumentazioni che permettono a noi ottici

optometristi di valutare se c'è un accrescimento della lunghezza antero-posteriore del bulbo oculare; questi macchinari esistono nelle grandi cliniche oculistiche ma non vengono utilizzati per seguire la progressione miotica. Noi invece possiamo fare questo tipo di rilevazione, andare a verificare se in effetti queste lenti stanno funzionando nella maniera giusta, se la progressione miopica che si ha è controllata nei valori che sono stati individuati in base a studi certificati e a quel punto capire se si deve continuare con questo tipo di correzione oppure se invece abbinare anche altre soluzioni come le lenti a contatto e l'atropina. Insomma, ci sono una serie di altre possibilità che, in qualche modo, possono dare risultati migliori e quindi una collaborazione optometrista-oculista è fondamentale.

PERFETTO, IO CONTINUEREI A PARLARE CON LEI

PER ORE, MA IL NOSTRO TEMPO PURTROPPO È SCADUTO. IO LA RINGRAZIO PER QUESTA CHIACCHIERATA, È STATA VERAMENTE INTERESSANTE PERCHÉ ABBIAMO AVUTO LA VISIONE DI UN'IMPRENDITRICE A TRECENTOSESSANTA GRADI. Spero di aver passato un po' quella che è la mia passione per questa professione che reputo meravigliosa.

INQUADRA QUI PER

LA VIDEOINTERVISTA ONLINE

L’obbligo della

MutEVoLeZZa

L’attuale società è segnata dalla necessità di adattamento a un mondo che scorre veloce e anche l’eyewear sceglie questa direzione. Come? Attraverso il colore.

Paola Ferrario

Il 2024 è stato un anno di grandi cambiamenti: dalla rivoluzione ultra-digitale, alle crisi climatiche fino ad arrivare alle condizioni geo-politiche mondiali. È proprio da questo senso di continuo movimento e cambiamento, quasi frenetico, che l’occhiale ha scelto di ‘vestirsi’ di una tonalità particolare, in grado di cambiare alle condizioni della luce, ricordando a volte il viola e altre il bordeaux. Questa tinta riassume con i suoi cambiamenti in base alle condizioni della luce il concetto ‘Kinetic’, aggettivo che deriva dal greco e significa ‘movimento’. Oggi il movimento, che può significare adattamento, apprendimento, è una necessità nell’epoca in cui ci troviamo, quasi un obbligo.

CAF è NOIR

CNV 74 3 È UNA MONTATURA, AUDACE E RAFFINATA, È PENSATA PER CHI AMA ESPRIMERE PERSONALITÀ CON ELEGANZA, OFFRENDO COMFORT E STILE IN OGNI DETTAGLIO.

JUST CAVALLI

VJC 116 6 PJ INCARNA L’ESSENZA DEL MARCHIO. FRESCO ED ELEGANTE, È SOTTOLINEATO DAL LOGO POSTO SULLE ASTE.

LOOK

75393 W 2 DELLA NUOVA SERIE NIL PREMIUM APPARTENENTE ALLA COLLEZIONE MODA SFOGGIA UN CARATTERE DISTINTIVO GRAZIE AL

IL MODELLO BONONIA DELLA COLLEZIONE ARTS&CRAFTS È UN OCCHIALE CAT-EYE CON DETTAGLI MULTI-SFACCETTATI SULLE PUNTE DATI DA PARTICOLARI INCISIONI A EFFETTO SCALINO.

GÖTTI SWITZERLAND

IL MODELLO DAL DESIGN ARROTONDATO ILAY OFFRE UN’ESTETICA MORBIDA. LA LINEA A CUI APPARTIENE, DIMENSION, È REALIZZATA IN POLIAMMIDE, UTILIZZANDO METODI DI PRODUZIONE ADDITIVA ALL'AVANGUARDIA. LA PRODUZIONE È RIGOROSAMENTE REALIZZATA IN SVIZZERA.

KREUZBERGKINDER

LILITH È UN OCCHIALE DA SOLE CAT-EYE ELEGANTE DALLE LINEE DECISE E CUTTING EDGE.

MOREL

MENTRE IL METALLO DEGLI OCCHIALI DA SOLE MYKONOS CONFERISCE STRUTTURA AL DESIGN, LA FORMA ROTONDA CREA UNA FINITURA EQUILIBRATA ED ELEGANTE. DOTATI DI LENTI INTERNE POLARIZZATE E ANTIRIFLESSO, QUESTI MODELLI ASSICURANO UNA VISIONE CONFORTEVOLE.

POLICE

IL BRAND SI RIVOLGE A CHIUNQUE VIVA ALL’INSEGNA DELLA LIBERTÀ E AUDACIA. L’ACETATO DEL MODELLO DA SOLE DA DONNA SPLP48_J 60 RIVELA DETTAGLI

IL MODELLO 4123 È UN OCCHIALE DA VISTA DONNA ESTREMAMENTE LEGGERO GRAZIE ALLE ASTE IN BETA TITANIO E INSERTI IN TR 90

ØRGREEN

OPTICS

VANNI

BICOLORI A CONTRASTO VIVONO INSIEME IN PERFETTA SINCRONIA NEL MODELLO TANDEM. LE INTERSEZIONI COLORATE CREANO UNA RAFFINATA

LA CAPSULE COLLECTION ACETATE CUT È COMPOSTA DA CINQUE MODELLI E INCARNA LA PERFETTA FUSIONE DI SEMPLICITÀ E FUNZIONALITÀ, PORTANDO LE CARATTERISTICHE ICONICHE DELLA COLLEZIONE IN TITANIO E STABILENDO UN NUOVO STANDARD NELL'OCCHIALERIA CONTEMPORANEA.

SILHOUETTE

IL MODELLO VISTA 2963 RISING DAWN INCARNA UN EQUILIBRIO PERFETTO TRA TECNOLOGIA, DESIGN E COLORI TRASLUCIDI CHE RIVELANO I DETTAGLI RAFFINATI DEL MADE IN AUSTRIA, CHIARAMENTE VISIBILI NELLA CERNIERA; QUEST'ULTIMA NELLA PARTE FRONTALE DIVENTA ELEMENTO DECORATIVO OLTRE CHE FUNZIONALE.

EINSTOFFEN

IL MARCHIO, FONDATO NEL 2008, PROGETTA TUTTI I PRODOTTI IN SVIZZERA. LA BELLEZZA DI QUESTO OCCHIALI È INSITA, OLTRE NELLA SUA QUALITÀ, NEL DETTAGLIO DEL CERCHIO CHE VIENE RIPRODOTTO PIÙ VOLTE ALL’INTERNO DEL FRONTALE, ANCH’ESSO ROTONDO.

JÉRÉMY MIKLITARIAN

Miscela materica e cromatica

CON UN COGNOME IMPORTATE (E, FORSE ANCHE INGOMBRANTE), JÉRÉMY MIKLITARIAN HA CREATO NEL 2022 IL MARCHIO TARIAN CON SEDE A PARIGI. SCOPRIAMO QUALCOSA IN PIÙ SULLA SUA CREATIVITÀ IN QUESTA INTERVISTA.

Trasformazione, manipolazione e sperimentazione sono gli elementi base per la creatività di Jérémy Miklitarian, giovane designer francese che ha già ricevuto due Silmo d’Or. La sua filosofia lo ha portato a “distaccarsi dalle tendenze, creare unicità senza mai rinunciare alla comodità e all'eleganza, coltivare l'esigenza senza arroganza”. Due i suoi ‘grandi amori’: gli occhiali e la ceramica. Scopriamo come è riuscito a farli confluire nella sua creatività

COME E QUANDO È NATA LA SUA PASSIONE PER L’OCCHIALE?

L'HA INFLUENZATA IL FATTO DI ESSERE ‘FIGLIO D’ARTE’? Il mio primo contatto con il mondo degli occhiali risale al 1998. All'età di 11 anni, la mia grave miopia mi costrinse a indossare quelle che consideravo ‘protesi visive’. La mia prima montatura, scelta da mia nonna, è stata la famosa A0412 di Alain Mikli: era rossa e aveva la forma rettangolare. È così che ho scoperto il mondo creativo della giovane azienda fondata da mio padre, un mondo nuovo che mescolava disegni, prototipi e la folle energia che emergeva dal famoso laboratorio di Parigi. Sono entrato nell'affascinante mondo dell'occhialeria, dove è importante trovare l'occhiale giusto per la forma del viso e la personalità.

HA DICHIARATO CHE CON I SUOI OCCHIALI VUOLE ‘DISTACCARSI DALLE

TENDENZE PER CREARE OCCHIALI UNICI’. QUALI SONO GLI ELEMENTI CHE LI RENDONO, APPUNTO, UNICI?

La mia libertà e la mia visione artigianale

del prodotto mi permettono di progettare le mie collezioni in micro-edizioni, rispettando i più severi standard di qualità. La mia rete di produttori è composta da professionisti esperti e qualificati che lavorano con me per creare prodotti eccezionali. Grazie a questo approccio, sono in grado di offrire ogni anno nuove creazioni, ognuna unica come l'altra. Gli occhiali Tarian sono il risultato di questa filosofia creativa e sono numerati in 500 esemplari. Questi occhiali si rivolgono a un pubblico esigente, per il quale l'occhiale non è più un semplice ‘oggetto per gli occhi’, ma un accessorio elegante e raffinato. Comfort e design sono le caratteristiche principali di questi prodotti di alta gamma,

Paola Ferrario

progettati per durare nel tempo. In breve, la mia passione per l'artigianato e il mio impegno per la qualità mi spingono a creare prodotti unici e duraturi, che soddisfino i bisogni e i desideri dei miei clienti più esigenti.

CHE IMPORTANZA HA IL TEMPO

NELLA FASE CREATIVA E QUANTO

È IMPORTANTE LA SUA CITTÀ

QUANDO DISEGNA I SUOI OCCHIALI?

I viaggi, naturalmente, e le mie origini sono per me fonte di ispirazione. Nel mio studio di Parigi riunisco tutti questi ricordi e queste emozioni. Accanto al mio lavoro di designer, studio la ceramica, che integro nella mia ricerca. Trasformazione, manipolazione e sperimentazione fanno parte della mia pratica quotidiana, che si traduce in creazioni dai colori e dalle forme delicate e complesse. Anche i disegni sono parte integrante del mio tempo; lavoro con matite, guazzi, inchiostri e pastelli. Da 10 anni collaboro anche con la fotografa Kate Fichard, con la quale creiamo immagini che suggeriscono emozioni, sempre con senso dell'umorismo. Questi momenti creativi favoriscono la creazione di ambienti colorati. Tra i bicchieri e le ceramiche, lavoro 10 giorni alla settimana!

Fortunatamente sono ben organizzato... il che mi permette di dedicare tempo al mio secondo amore, Parigi. Il nostro studio si trova a due passi da Place des Vosges, un quartiere pieno di creatività, con le sue gallerie, i suoi musei, gli innumerevoli edifici ricchi di storia e, naturalmente, alcuni luoghi nascosti. Adoro girovagare in questa zona.

QUALE RUOLO HA IL CONFRONTO CON ALTRI DESIGNER?

Il mondo dell'occhialeria è affascinante, grazie anche all'incontro con designer indipendenti. Ognuno racconta la propria storia attraverso le sue montature, arricchendo la diversità. Mi piacciono particolarmente questi scambi, perché mi permettono di scoprire occhiali che riflettono veramente la personalità di ognuno.

QUALE FUNZIONE HA IL COLORE NELLE SUE CREAZIONI E COME LO UTILIZZA?

Uso il colore per creare le mie forme. In Tarian, non si tratta solo di

un mix di toni, ma anche di texture. Lavoro con l'aspetto del colore attraverso associazioni di trasparenza, colori lattiginosi e colori singoli. Questo è particolarmente evidente nella mia ultima serie, Collage, dove questi elementi si combinano per creare una vera ricchezza visiva.

COM’È NATA LA SUA CERNIERA AXIS?

La cerniera Axis di Tarian è la perfetta incarnazione del DNA del marchio che privilegia il comfort. Progettata per offrire il massimo dell'esperienza, offre una vestibilità perfetta e un supporto ottimale, essenziale per chi indossa gli occhiali fino a 18 ore al giorno. Con Axis, assicuriamo non solo un'estetica moderna, ma anche il benessere quotidiano.

ACCANTO AGLI OCCHIALI, COME ACCENNAVI PRIMA, HA LANCIATO ANCHE UNA COLLEZIONE DI CERAMICHE: CE LA RACCONTEREBBE? QUAL È LA LIASON (SE C’È) CON GLI OCCHIALI? Ho iniziato a interessarmi alla ceramica all'età di 8 anni. Vedendo

che non mi piaceva fare sport come gli altri bambini della mia età, mia madre ebbe la brillante idea di iscrivermi ai corsi di ceramica presso gli Ateliers du Carrousel du Louvre. 20 anni dopo, questa attività è diventata una passione. Il mio lavoro si basa sulla miscelazione di terre naturalmente colorate per creare lastre e costruire oggetti di ogni tipo. Questa tecnica, nota come “terre miste”, è la base per studiare nuovi colori per l'acetato. Infatti, sto lavorando a stretto contatto con il nostro produttore italiano per creare un'intera gamma di colori esclusivi per Tarian mescolando diversi trucioli, al fine di ricreare nuove lastre di acetato che verranno utilizzate per tagliare gli occhiali. Il mio gusto per le forme e i materiali, ereditato dalla mia passione per la ceramica, mi permette di creare colori specifici per l'acetato. La ceramica è parte integrante del mio mondo, con le serie Mask e Cielo, i miei primi dipinti. Sto lavorando anche a collezioni di specchi e portaocchiali.

L’innovazione passa anche dal servizio

SBARCHERÀ IN ITALIA LA NUOVA PIATTAFORMA DIGITALE DI ALCON

DEDICATA AGLI OTTICI PER VENDERE AI LORO CONSUMATORI: MY ALCON STORE+MARLO. ALCON

Sabato 26 ottobre è stata presentata in anteprima a Roma la piattaforma My Alcon Store+Marlo Il progetto, già presente negli Stati Uniti, partirà in Italia tra fine anno e l’inizio del 2025 con una fase pilota. La piattaforma, che andrà a sostituire Easy Online, offrirà una soluzione personalizzabile e consentirà agli ottici di integrare la loro professionalità con l’acquisto online. Il cliente avrà a disposizione un servizio 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il progetto rafforzerà la fidelizzazione del cliente a cui verranno date due possibilità: acquistare online e ritirare in negozio o acquistare nel centro ottico e ricevere comodamente le sue lenti a contatto Alcon a casa. Durante l’evento romano abbiamo approfondito l’argomento con Filippo Pau, Country Manager di Alcon Italia

LA PIATTAFORMA MY ALCON STORE+MARLO NASCE IN AMERICA E A BREVE SBARCHERÀ IN ITALIA, COM’È ANDATO IL LANCIO?

Sì, siamo partiti dagli Stati Uniti poco prima che scoppiasse la pandemia. La piattaforma è nata dall’analisi del mercato che si sta evolvendo in una doppia dimensione: i negozi fisici e i negozi virtuali. Si tratta di un fenomeno che non riguarda ovviamente solo il nostro settore, dove è arrivato con un leggero ritardo rispetto ad altri comparti; il nostro obiettivo era creare la cosiddetta ‘omnicanalità’, mettendo a disposizione del professionista un negozio virtuale che gli permettesse di entrare in contatto con i suoi consumatori. Il tutto lasciando

sempre e comunque al centro l'ottico professionista: con My Alcon Store+Marlo diamo all’ottico la possibilità di realizzare una vetrina online mantenendo la centralità del punto vendita fisico e al consumatore la piena disponibilità del professionista. Dopo il lancio negli Stati Uniti, quindi stiamo cercando di esportarlo in altre regioni del mondo, tra cui l'Europa e quindi l'Italia.

COME FUNZIONA CONCRETAMENTE?

Di fatto è un e-commerce per l'ottico: il professionista invita i propri consumatori a registrarsi alla piattaforma, legandosi così al centro ottico. L’ottico continuerà nella sua routine, indirizzando il consumatore verso la soluzione visiva più idonea, automaticamente poi il portatore, oltre a usufruire tutti i servizi abituali, avrà la

Frida St Paul

possibilità di acquistare i prodotti che abitualmente compra nel negozio fisico direttamente online e andarli a ritirare nello store o potrà acquistarli in negozio e farseli spedire direttamente a casa. Si tratta di un e-commerce a disposizione dell’ottico che avrà il suo layout, la sua immagine. Il progetto nasce dall'esigenza che, soprattutto in paesi tipo l'Italia, dove il mercato è fortemente spostato sul canale indipendente, non tutti i professionisti avrebbero la forza di creare una piattaforma così funzionale e dinamica, facilmente fruibile. Non dimentichiamo che attualmente è lo stesso consumatore a richiedere un servizio di questo tipo! Parallelamente per sua natura, il nostro prodotto richiede il riferimento di un professionista della visione. La missione di Alcon è esattamente questa: lasciare l'ottico al centro ma dare la possibilità di aggiungere un servizio che oggi il consumatore cerca e che nei prossimi anni, probabilmente, chiederà di più

COME SI STRUTTURERÀ IL LANCIO IN ITALIA?

La fase pilota, a cui parteciperà una cerchia molto ristretta di ottici, è finalizzata a testare la piattaforma, a vedere se la piattaforma è funzionale per il nostro mercato.

PERCHÉ?

Cercheremo di misurala rispetto alle peculiarità del mercato italiano, delle esigenze dell'ottico italiano. Il progetto pilota serve anche per raccogliere feedback da parte del professionista ed eventualmente adottare eventuali aggiustamenti. Siamo in dirittura d’arrivo per la creazione del panel e dovremmo partire tra fine 2024, inizio 2025. In base ai risultati, capiremo come si espanderà sul mercato autoctono

IN BASE AL MODELLO AMERICANO, QUALI SONO LE PREVISIONI PER L'OTTICO DI AUMENTO DEL FATTURATO?

Il modello americano ci offre sicuramente dati soddisfacenti anche in termini di retention dei portatori e di ampliamento degli stessi, soprattutto per quanto riguarda le nuove generazioni che cercano già in partenza questo tipo di servizio. Quindi, posso affermare tranquillamente che abbiamo dei dati sicuramente confortanti in questa direzione. Dopodiché il mercato italiano è un po' diverso, ogni regione ha le sue peculiarità; quindi, non è detto che ci sarà un'adozione su tutto il territorio con la stessa velocità; però pensiamo che possa essere sicuramente un servizio innovativo per l'ottico. Se analizziamo le previsioni sulle abitudini del

consumatore vanno sempre di più in questa direzione

È UN MODO ANCHE PER CONTRASTARE I CANALI ALTERNATIVI, PER RIPORTARE IL CONSUMATORE DALL’OTTICO?

Sicuramente è un modo per far competere l'ottico indipendente in un'arena fatta di diversi canali, ma agiamo in un campo dove il prodotto necessita del professionista; quindi, dobbiamo mantenere e assolutamente amplificare la centralità dell'ottico. Ricordiamoci poi che spesso nei negozi di ottica i consumatori vengono tramandati di padre in figlio; quindi, magari le nuove generazioni probabilmente sono più affini a questo tipo di servizio. È un percorso e cerchiamo di traghettare l'ottico verso questa direzione, offrendogli la visione del futuro

COME SI ATTUERÀ LA COMUNICAZIONE AL PORTATORE?

L’investimento per l'azienda è molto importante, per cui avremo eventualmente la capacità anche di affiancare l’ottico con strumenti per divulgarlo e amplificarlo. La volontà di Alcon sicuramente c'è, vediamo il mercato come risponde. Dopo tante innovazioni che abbiamo fatto sui prodotti, adesso portiamo un'innovazione anche di servizio.

ASSOTTICA

Roma val bene un Convegno

QUALI SONO STATE LE RAGIONI DEL SUCCESSO DELL’EDIZIONE

2025 DEL CONVEGNO ASSOTTICA? COSA STA SUCCEDENDO NEL COMPARTO? LO ABBIAMO CHIESTO AD ANDREA MILLETTI,

PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DI CONFINDUSTRIA.

"Il mondo delle lenti a contatto come non lo avete visto prima" potrebbe essere il claim del 15esimo Convegno Assottica, una due giorni che, partendo dai risultati di una survey tra gli ottici, ha sviscerato diverse tematiche in maniera esaustiva e professionale. L’essere così vicini ai desiderata o, meglio, a ciò che il moderno contattologo ha bisogno, ne ha decretato il successo, accogliendo circa 800 presenze. Vediamo cosa è successo a Roma e come sarà il futuro del mercato della contattologia attraverso le parole di Andrea Milletti

LA 15ESIMA EDIZIONE DEL CONVEGNO ASSOTTICA HA REGISTRATO RISULTATI DA RECORD: QUALI SONO GLI ELEMENTI CHE HANNO DETERMINATO QUESTO SUCCESSO?

Record è proprio il termine che più si addice a questa edizione che ha superato il traguardo degli 800 partecipanti e proprio all’interno di questi numeri possiamo intuire le motivazioni che ci hanno portato a questo grande successo. Tanti, infatti, sono stati i nuovi volti che per la prima volta hanno scelto di intervenire all’evento, conseguenza probabile dell’intensa attività associativa nei due anni che precedono il congresso con l’intento di allargare il bacino di ottici interessati per una diffusione sempre più ampia dei nostri messaggi. Allo stesso tempo però si conferma un numero rilevante di professionisti che ci seguono dai primi anni, anche dal 2003 anno della prima

edizione, confermando fiducia e aspettativa nei confronti di questa manifestazione dedicata alla contattologia. Non ci potevano fare regalo più grande. Siamo convinti che aver costruito l’agenda su misura, come fosse un abito sartoriale, sia stata una scelta vincente.

DALLA SURVEY RIVOLTA AGLI OTTICI, EFFETTUATA A PARTIRE DA GENNAIO 2024 È EMERSA L’ESIGENZA DI METTERE AL CENTRO IL CONSUMATORE, MOTIVO PER IL QUALE AVETE DECISO DI INTRAPRENDERE UN’INDAGINE FOCALIZZATA SULL’AMETROPE. IL CONVEGNO, SULLA BASE DEI DATI EMERSI, HA SVISCERATO QUESTA TEMATICA SOTTO DIVERSI PUNTI DI VISTA. QUALI SONO LE AZIONI NECESSARIE E IMPRESCINDIBILI DEL MODERNO CONTATTOLOGO PER POTER INSTAURARE UN DIALOGO FRUTTUOSO

ED EMPATICO? SE RICORDO BENE, NEL SUO INTERVENTO INTRODUTTIVO HA PARLATO DI ‘RELAZIONE UMANA’… Il sondaggio di inizio 2024 ci ha permesso di partire dalle idee dei contattologi per costruire il fil rouge di questo Convegno Assottica 2024. Il messaggio è stato chiaro e univoco: acquisire competenze per comprendere il portatore di lenti a contatto attuale o potenziale e acquisire strategie efficaci per fidelizzarlo. Un input ben definito che ci ha innanzitutto spronato a impegnarci in una nuova indagine rivolta al consumatore che per la prima volta spostasse il suo focus principalmente sul non utilizzatore di lenti a contatto proprio per cogliere quali possano essere le barriere da superare e leve per una proposta della lente a contatto efficace. Chiediamo agli ottici di diventare ambasciatori della categoria, visto che il 40% dei non portatori lamenta non conoscenza delle lenti a contatto, non avendo ricevuto la proposta dal proprio ottico di fiducia. Gli ametropi chiedono anche all’ottico di tranquillizzarli sulla semplice gestione e compliance.

Queste paure sono causate da una mancata o non corretta informazione sul prodotto e l’ottico può quindi intervenire con la sua competenza attraverso un dialogo aperto e costruttivo. La capacità di instaurare una relazione empatica, l’arte dello storytelling, altro tema caldo del nostro convegno che abbiamo affrontato con un narratore di eccellenza quale Matteo Caccia, diventa uno strumento fondamentale per il professionista che deve fornire sempre più un servizio “personalizzato” e di conseguenza acquisire sempre più informazioni sullo stile di vita di chi ha difronte. In un mondo che va sempre di più verso l’intelligenza artificiale il fattore umano assume un valore diverso e più forte.

FABRIZIO MARAZZI DI GFK HA

DICHIARATO CHE I DATI DI SELL OUT DI LENTI A CONTATTO E SOLUZIONI RELATIVI AL PERIODO

LUGLIO 2023/GIUGNO 2024

INDICANO CHE L’ITALIA È IL

SECONDO PAESE IN EUROPA PER GLI ACQUISTI E CHE HA SEGNATO UN +5%. CI COMMENTEREBBE

QUESTA ANALISI COSÌ

PROMETTENTE?

I dati che sono stati mostrati da GfK in plenaria parlano chiaro: l’Italia si posiziona al secondo posto nel mercato europeo del vision care subito sotto al Regno Unito registrando una crescita del 5%. Stiamo parlando di un business di 431 milioni di euro solo se si guarda esclusivamente il dato retail. Infatti proprio all’interno del centro ottico l’impatto sul fatturato dei nuovi lanci del mercato si è fatto sentire con un valore del 20,5% rispetto al 14% dell’anno precedente. Inoltre, abbiamo anche visto come i lanci di nuovi prodotti hanno attirato l’interesse per sottoporsi a nuove visite confermando l’ottico come la figura centrale per il cambiamento e l’upgrade di prodotto. Senza dimenticare il ruolo importante che le private labels stanno svolgendo negli ultimi anni per lo sviluppo della categoria. Numeri che ci fanno da una parte ben sperare in un ulteriore slancio della categoria nel suo complesso, e dall’altro spingono l’industria a continuare sulla strada del futuro e dell’innovazione investendo nella ricerca e cercando risposte sempre più precise alle esigenze dei portatori in continua evoluzione.

IL MARGINE DI CRESCITA SUL NOSTRO TERRITORIO C’È, QUINDI… QUALI AZIONI CONCRETE

REALIZZERETE PER ATTUARLA? È innegabile che il potenziale di crescita sul nostro territorio è davvero rilevante, a partire dai nuovi presbiti, la fascia di popolazione over 45 anni e che attualmente pesa oltre il 55% della popolazione italiana e ha abitudini di vita sempre più attive e attente al benessere. Questa riflessione deve essere affiancata da un altro fenomeno che è stato riscontrato nella nostra survey sul consumatore, cioè che la proposta della lente a contatto da parte del professionista, anche come strumento di correzione combinato agli occhiali, è ancora molto bassa. La nostra ricerca conferma con chiarezza come oltre il 90% degli italiani sono interessati all’utilizzo delle lenti a contatto manifestando il desiderio di sentirsi seguiti con visite e follow up e momenti di consulenza personalizzata dal professionista. Un vero e proprio oceano di opportunità ancora tutte da esplorare.

QUANTO INFLUIRÀ IN QUESTA

DIREZIONE LA SINERGIA COMUNICATA

DURANTE IL CONVEGNO CON LE ALTRE ASSOCIAZIONI (ANFAO, SISO…)?

Personalmente sono convinto che la “Giornata Mondiale della Lente a Contatto” sarà il primo semplice, ma non per questo meno potente, catalizzatore dell’intera filiera attorno alla lente a contatto. Un segnale fondamentale per rimettere al centro del nostro mondo la persona, il paziente, il cliente, il consumatore, offrendogli la possibilità di vivere al meglio sfruttando tutti gli strumenti di correzione visiva disponibili. I rappresentanti delle principali associazioni dell’industria contattologica e oftalmica, della classe medica e degli ottici optometristi, AIMO, ANFAO, ASSOTTICA, EUROMCONTACT, FEDEROTTICA e SISO, si sono già impegnati a lavorare tutti insieme per il 15 aprile 2025, ciascuno ovviamente all’interno dei suoi ambiti di competenza specifica. Adesso tocca a ciascun ottico giocare la sua fondamentale parte: abbiamo bisogno che scendiate in campo e diventiate i primi ambasciatori della categoria nella quotidianità del vostro centro ottico, con la vostra professionalità e con la tranquillità del supporto sia dell’industria che della classe medica. Se sfrutteremo questa bellissima occasione, sono sicuro che potremo finalmente festeggiare insieme una crescita sostanziale dei portatori di lenti a contatto in Italia.

SEMPRE DURANTE IL CONVEGNO È EMERSO CHE IL RISCHIO DEGLI OTTICI OPTOMETRISTI DI ESSERE SOSTITUITI DALL’AI È MOLTO BASSO E SI FERMA AL 35%; E QUI, TORNIAMO CHIARAMENTE AL

MESSAGGIO INZIALE SUL RUOLO DELLA CENTRALITÀ DELL’OTTICO… CI DAREBBE IL SUO PARERE IN RELAZIONE A QUESTO IPOTETICO FUTURO?

Un futuro in cui nell’ambito professionale la paura, discutibile, di essere sostituiti dal robot è dietro l’angolo, con il suo 35% di tasso di sostituibilità cha ha mostrato il giornalista e divulgatore Gianluigi Bonanomi in uno dei primi interventi sul palco di Assottica, l’ottico optometrista sembra mantenersi saldo nel suo ruolo, soprattutto se paragonato al 90% di tasso di sostituibilità con l’AI stimato per altre professioni. Questo conferma ciò che emerso in questa intervista e che credo sia stato uno dei messaggi fondamentali del nostro convegno: il ruolo dell’ottico è centrale e la sua competenza diventa insostituibile soprattutto se affiancata dalla capacità di trasmetterla alla persona che si ha davanti attraverso una comunicazione e una relazione aperta e costruttiva. In questo mondo in cui la L’AI sembra scavalcare le nostre capacità in termini di nozioni e velocità, la sensibilità umana assume un valore incomparabile.

IL PROSSIMO APPUNTAMENTO CRUCIALE SARÀ IL 15 APRILE CON LA “PRIMA GIORNATA MONDIALE DELLA LENTE A CONTATTO”. COME LA CELEBRERETE? CI SARÀ IL COINVOLGIMENTO DEGLI OTTICI? Il vero protagonista di questa campagna sarà proprio l’ottico optometrista, a cui chiediamo di diventare il primo “ambasciatore” della lente a contatto: non esiste figura più indicata, capace e competente per indirizzare verso la contattologia i clienti all’interno del centro ottico, per divulgare

cultura di categoria. Ancor più ora, avendo la garanzia del supporto sia dell’industria che della classe medica. Nei prossimi mesi costruiremo un piano di attività estese per il territorio che coinvolgeranno in primis i centri ottici e non mancheremo di attivare una rete di comunicazione digitale diretta al potenziale portatore attraverso canali social per raggiungere il maggior numero di ametropi. Il primo fondamentale passo per partecipare alla “Giornata Mondiale della Lente a Contatto” in Italia è aderire alla campagna “Diventa Ambassador”: invitiamo a partecipare alla community registrandovi sul nostro sito. Tutti in nostri Ambassador riceveranno i materiali di promozione della “Giornata Mondiale della Lente a Contatto” e verranno contattati per organizzare le attività di supporto e animazione nel centro ottico.

GUARDIAMO ANCORA PIÙ

AVANTI NEL TEMPO… PENSATE DI CONTINUARE NELLA DIREZIONE DI CREARE IL CONVEGNO ASSOTTICA (CHE SI SVOLGERÀ NEL 2026) SEMPRE PARTENDO DA UNA SURVEY?

Il successo di questa edizione nasce sicuramente dall’idea in origine di coinvolgere gli ottici per costruire un programma che risultasse cucito su misura selle loro esigenze, una strategia che a nostro parere, dati i numeri e i feedback raccolti a fine evento, si è mostrata vincente. Per questo motivo continueremo su questa strada anche per Assottica 2026 cambiando magari modalità di coinvolgimento con lo scopo di cogliere nuovi stimoli possibili. Dopo il successo di quest’anno, vi aspettiamo sempre più numerosi, certi che le vostre esigenze e proposte verranno ascoltate. Tenetevi pronti!

ESSILOR® EYEZEN®

È ora di ‘entrare in gioco’

PER LA PRIMA VOLTA IL MARCHIO DI LENTI MONOFOCALI EVOLUTE

EYEZEN® HA PARTECIPATO A UN EVENTO DEDICATO AL CONSUMATORE

FINALE: LA MILAN GAMES WEEK & CARTOOMICS, IN CALENDARIO DAL

22 AL 24 NOVEMBRE A RHO FIERA MILANO. SCOPRIAMO LA STRATEGIA

DIETRO A QUESTA SCELTA DALLE PAROLE DI CARLOTTA BORDI E

ANTONIO GADALETA, RISPETTIVAMENTE BUSINESS BRAND MANAGER

E SENIOR BUSINESS BRAND MANAGER DI ESSILORLUXOTTICA.

In un momento storico di fermento digitale, la visione è messa sempre più sotto stress. Ed è proprio qui che il marchio Eyezen ® entra in gioco, offrendo una soluzione innovativa per proteggere e migliorare la qualità della visione nel mondo moderno. Le lenti monofocali evolute Eyezen® sono appositamente progettate per chi trascorre molte ore davanti ai dispositivi digitali, proteggendo gli occhi e offrendo un comfort visivo superiore. Rappresentano una famiglia di prodotti che spaziano dall'infanzia all'età adulta, offrendo soluzioni ottiche avanzate per ogni fase della vita. Queste lenti non solo supportano gli sforzi accomodativi degli occhi, ma filtrano anche la luce blu-viola1 proveniente dal sole e dagli schermi digitali. Al fine di generare un engagement targetizzato, il brand ha realizzato una strategia che ha previsto la partecipazione alla Milan Games Week & Cartoomics , un luogo reale capace di connettere una generazione che comunica e interagisce nel virtuale, un luogo dove giocare in anteprima ai nuovi videogiochi, parlare di cinema e serie tv, vedere sfilare centinaia di cosplayer e fare foto con loro, comprare giochi in scatola, parlare di fumetti e conoscere i loro autori facendosene firmare una copia, acquistare copie uniche di illustrazioni e grafiche e giocare a giochi di carte e di ruolo. È la prima volta in assoluto che Eyezen® partecipa a un evento consumer. Approfondiamo le motivazioni che hanno portato a questa strategia mirata a traghettare il potenziale portatore al centro ottico.

PERCHÉ TRA I VOSTRI MARCHI AVETE SCELTO DI PARTECIPARE A QUESTO IMPORTANTE EVENTO DEDICATO AL GAMING CON EYEZEN ®?

Carlotta Bordi : Eyezen® è il brand di lenti monofocali che definiamo “evolute” perché sono progettate ad hoc per la vita digitale; quindi, pensate per i portatori sempre connessi. La nostra mission è quella non solo di farci

conoscere dall'ottico - con il quale, a partire dal rilancio del marchio del 2023, abbiamo effettuato una serie di attività importanti che hanno portato grandi risultati - ma anche ampliare l'awareness al grande pubblico. E quale migliore occasione di un evento come la Milan Games Week & Cartoomics? La fiera è il posto ideale perché è totalmente dedicata alla vita digitale e il target di riferimento è esattamente quello di Eyezen® , ossia i portatori dai 14 ai 50 anni. Il nostro obiettivo è portare il nostro brand in un contesto in cui ci sono i consumatori ideali.

QUINDI, LA SCELTA È AVVENUTA PER IL TARGET E PER IL CONTESTO?

C.B. : Esatto, perché parliamo di un brand estremamente legato alla vita digitale; si tratta di lenti progettate specificamente per coloro che trascorrono tante ore davanti agli schermi e specialmente a più schermi a distanze diverse. Quindi alla Milan Games Week & Cartoomics ci sono persone appassionate di gaming, che stanno tanto tempo al computer, davanti ai videogiochi, ai manga, alla creatività e al cinema di settore. Siamo andati a comunicare con il nostro target ideale.

VOGLIAMO ENTRARE NELLO SPECIFICO?

C.B. : La Milan Games Week & Cartoomics è uno degli eventi italiani storici più importanti dedicati ai videogiochi, all'e-sport, ai fumetti, ai manga… Quindi al mondo digitale e all'animazione. Rappresenta chiaramente una delle principali attrazioni per tutti gli appassionati di gaming e della cosiddetta cultura geek. Ha un calendario ricco di appuntamenti per tutti e tre i giorni dedicato a tutti gli amanti di gaming di tutte le età. L’evento raccoglie tantissimi visitatori (l'anno scorso ha registrato oltre 120 mila presenze) e

quest’anno si sviluppa su una superficie di 78 mila m2

La posizione di Eyezen® è stata molto strategica perché era vicino al main stage, dove si sono alternati tutti gli appuntamenti, tutte le sfide dei gamer. Lo spazio era molto impattante a livello visivo perché era totalmente fucsia, ricalcando così i colori e l’identità del brand. Abbiamo partecipato alla fiera con un approccio innovativo e il nostro obiettivo è stato parlare di lenti in maniera semplice, immediata ed efficace per arrivare al consumatore finale. Dobbiamo andare a incuriosire il nostro target di portatore ideale e, chiaramente, l'obiettivo finale è anche indirizzarlo nel centro ottico attraverso un’attività di drive to store con una maggiore consapevolezza del prodotto, spingendolo a chiedere le monofocali evolute.

Antonio Gadaleta : Se oggi chiedi a un ragazzo quale brand di lenti indossa, probabilmente non ti saprà rispondere. Quindi, partendo da questa consapevolezza, abbiamo offerto un'esperienza mirata a dare valore a un'esigenza quotidiana, di cui, magari, non è consapevole. Ricordiamo che le monofocali rappresentano un prodotto importante sul mercato italiano con una penetrazione altissima. Abbiamo parlato a un pubblico che era in fiera per giocare ai nuovi videogame, a vedere i comics, a conoscere i suoi idoli. La nostra esperienza in fiera è partita dall’ingaggio del consumatore fuori dallo stand con l'obiettivo di farlo avvicinare al nostro stand Eyezen® per fargli ‘provare le lenti’, senza provarle!

QUALI VANTAGGI TRARRÀ L’OTTICO DA QUESTA OPERAZIONE?

A.G. : Potenziali nuovi portatori Eyezen®. L’azienda fa un lavoro di comunicazione per portarli verso i nostri ottici; il consumatore attraverso lo store locator verrà indirizzato verso il centro ottico più vicino e l'ottico beneficerà di questi consumatori extra che, probabilmente, senza questo investimento non avrebbe raggiunto.

È UN PROGETTO DECISAMENTE SFIDANTE CON UN APPROCCIO INNOVATIVO…

A.G. : È molto sfidante, ma a noi le sfide piacciono! Lo abbiamo dimostrato quest’anno con il lavoro effettuato con la GEN S™ di Transitions®. Siamo consci che comunque è un percorso che richiede tempo… ma, ripeto, le sfide ci piacciono!

QUINDI È L'INIZIO DI UN PERCORSO VERSO UNA COMUNICAZIONE PIÙ INCISIVA AL CONSUMER?

A.G. : Direi di sì. Dobbiamo comunque lavorare sempre su due strade: la prima è quella dell'ottico, per cui è necessario facilitare il suo lavoro di comunicazione delle caratteristiche di prodotto e la seconda è quella del consumatore.

REFERENZE

1. La luce blu-viola è compresa tra i 400 e 455 nm, come indicato da ISO TR 20772:2018.

Essilor® e Eyezen® sono marchi registrati di Essilor International. Transitions è un marchio registrato di Transitions Optical, Inc. usato su licenza da Transitions Optical Ltd. GEN S è un marchio di Transitions Optical Limited. ©2024 Transitions Optical Limited. Le prestazioni fotocromatiche sono influenzate dalla temperatura, dall'esposizione ai raggi UV e dal materiale della lente.

Le nuove prospettive di EOS

DA SABATO 19 OTTOBRE A LUNEDÌ 21 OTTOBRE SI È TENUTA AL PALALUMBI DI TAORMINA LA NONA EDIZIONE DI EXPO OTTICA SUD.

IL SALONE HA CONFERMATO LE DINAMICHE DELLE EDIZIONI PRECEDENTI

APRENDO NUOVI SCENARI ESPOSITIVI PER IL 2025. NE ABBIAMO PARLATO CON MELINDA MASCALI, EVENT SPECIALIST DI EXPO OTTICA

L’edizione 2024 di Expo Ottica

Sud ha confermato il suo ruolo come evento di spicco per il Sud Italia, in particolare per la Sicilia e la Calabria. Animata come di consueto da eventi collaterali a carattere culturale e commerciale, ha visto la conferma degli espositori delle precedenti edizioni ma ha anche attirato l’attenzione di nuove realtà produttrici e distributive.

Grazie al suo ruolo di catalizzatore per la Sicilia e la Calabria e alle richieste di nuove aziende di poter esporre alla kermesse, gli organizzatori hanno deciso di cambiare location per il 2025.

Ce ne parla Melinda Mascali , Event Specialist di Expo Ottica Sud 2024

SI È CONCLUSA LA NONA EDIZIONE DI EXPO OTTICA

SUD CON UNA NUOVA

COMPAGINE ORGANIZZATIVA, ELEVENTI SRL, COSTITUITA

AD-HOC PER REALIZZARE LA FIERA… COM’È ANDATA?

La nuova compagine societaria, che da questa edizione ha organizzato il salone, si è costituita per prepararsi alla futura crescita della manifestazione. Il prossimo anno Expo Ottica Sud compie 10 anni, un appuntamento importante che merita la massima attenzione nel rispetto di quanti hanno creduto nell’evento sin dalla prima edizione.

SUD.

Frida St Paul

QUALI SONO LE IMPRESSIONI ‘A CALDO’ DI QUESTO EVENTO?

Ci riteniamo sempre molto soddisfatti e grati. Un’edizione ricca di interesse e aggregazione da parte del settore, con la presenza di 65 stand impegnati da aziende dirette, in parecchi casi con aree espositive di notevole grandezza, per un totale di 95 marchi e circa 1.550 visitatori specializzati, oltre ai loro accompagnatori, in un’area espositiva di 4.500 metri quadrati.

POTETE AFFERMARE DI ESSERE, ANCORA UNA VOLTA, UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL TERRITORIO?

Continuiamo ad augurarcelo, sin dalla prima edizione abbiamo compreso che EOS conteneva in sé tutto il potenziale per soddisfare questa caratteristica. Al contempo questa riflessione, a ogni edizione, ci ha sempre più responsabilizzato.

IN BASE AI COMMENTI DEI

VISITATORI E DEGLI ESPOSITORI, EXPO OTTICA SUD È UN LUOGO

IN CUI SI CREA BUSINESS IN UN’ATMOSFERA CONVIVIALE.

QUALI SONO STATI GLI ELEMENTI CHE VI HANNO PORTATO A DELINEARE QUESTO QUADRO?

Expo Ottica Sud porta l’industria ottica in Sicilia. Un appuntamento entrato nelle agende degli operatori del settore, come uno di quelli più piacevoli e interessanti da vivere professionalmente, ma anche nel tempo libero, data la bellezza dei luoghi e l’ospitalità tipica siciliana.

IL LUNEDÌ È LA GIORNATA

DEDICATA AGLI STUDENTI: QUANTO È IMPORTANTE PER IL SETTORE CREARE UNA

LIAISON CON COLORO CHE RAPPRESENTANO IL FUTURO

DEL SETTORE?

Le scuole di ottica vengono invitate ogni anno perché riteniamo importante fornire agli studenti, prossimi futuri ottici, la possibilità di vivere una full immersion nel settore che hanno pensato di intraprendere. La possibilità

di iniziare a conoscere da vicino i marchi che probabilmente incontreranno nella loro prossima carriera lavorativa.

LA CRESCITA DELLA FIERA, COME AVETE ANTICIPATO, DETERMINERÀ PER IL PROSSIMO ANNO UN CAMBIO DI LOCATION: CI SVELERESTE QUALE SARÀ LA NUOVA?

La nuova location dovrà contenere in sé non solo l’attrattività, ma anche caratteristiche di ampiezza, modernità, raggiungibilità e un migliore e più ampio posizionamento degli spazi, mantenendo il connubio tra sede ospitante e territorio su cui abbiamo sempre puntato. Desideriamo destare, adesso, l’interesse anche dei Paesi del Mediterraneo, le potenzialità che esprimono queste regioni sono straordinarie e siamo fiduciosi, per il prossimo futuro, in un coinvolgimento sempre più importante da parte degli ottici optometristi e medici oculisti che vi risiedono. La sede verrà scelta e resa nota, ci auguriamo, entro la fine di quest’anno.

Più irriverente di così

L’ATTITUDINE VERSO IL MONDO DELL’ARTE E DELLA FOTOGRAFIA DI ETNIA BARCELONA È NOTA E NEGLI ANNI SI È TRASFORMATA IN UN SEGNO DISTINTIVO DEL MARCHIO DI BARCELLONA. A SANCIRE ULTERIORMENTE QUESTO LEGAME, È NATA LA CAPSULE TOILETPAPER X ETNIA BARCELONA, FRUTTO DELL’UNIONE TRA LE MENTI GENIALI DEL MAGAZINE (E NON SOLO) TOILETPAPER E L’AZIENDA DI OCCHIALI.

Etnia Barcelona ha presentato il 12 novembre in anteprima a una ristretta cerchia di giornalisti la sua collaborazione più surrealista: la capsule in edizione limitata

‘ Toiletpaper x Etnia Barcelona ’. A fare da sfondo, uno degli appartamenti di Milano della rivista Toiletpaper , il Toiletpaper Living . Oltre alla direzione di Etnia Barcelona, rappresentata dal CEO David Pellicer e dal Global Director Marc Juncosa Sierra , erano presenti i fondatori del magazine Toiletpaper Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari

“Abbiamo dovuto trovare la giuste sintesi che rivelasse i due mondi e che non cannibalizzasse nessuno”. Con queste parole, è stata introdotta la capsule composta da tre modelli di occhiali da sole ( Dolly , Roses 1 e Roses 2 ) che uniscono due mondi affini. Grazie al suo noto savoir faire, Il marchio è riuscito a trasferire l’iconica stampa di Toiletpaper Magazine - le rose con un occhio di bambola al centro - su questi modelli in bio acetato Mazzucchelli dallo stile, ça va sans dire, irriverente.

DOLLY

Il modello Dolly combina arte, design e funzionalità nel modo più sorprendente. Disponibile in tre colori - bianco avorio, rosa confetto e nero - l’occhiale presenta su ciascuna astina le rose del pattern

Frida St Paul

di Toiletpaper, stampate in 3D. Ogni rosa include un dettaglio sorprendente: quando chiudi gli occhi, l’occhio della bambola sbatte le palpebre. Questo tocco inaspettato dà vita agli occhiali, aggiungendo uno stile surrealista ed espressivo che non passa inosservato. Il design Dolly si distingue anche per la sua squisita attenzione ai dettagli. La montatura presenta foglie metalliche che assicurano la struttura all’asta, fondendo estetica e funzionalità. Inoltre, gli occhiali della collezione nascondono un altro segreto artistico: il logo di Toiletpaper appare sulla lente destra quando viene esposto al vapore o all’esalazione per pulirli. Un dettaglio divertente che aggiunge mistero all’esperienza di indossare questi occhiali.

ROSES

Il caratteristico e surreale stampato di rose con l’occhio di bambola della rivista italiana è presente anche negli altri due modelli della capsula: Roses 1 e Roses 2. Disponibili in due varianti di stampa e reversibili - entrambe in nero, con l’interno decorato e viceversa - il pattern è stampato con alta precisione sulla montatura realizzata in acetato Mazzucchelli. Questi design avvolgenti trasportano nell’affascinante universo visivo di Toiletpaper, combinando creatività e alta qualità in un pezzo unico. “La collaborazione ha un respiro ampio e, oltre agli occhiali include un packging speciale, un video… L’Italia è un mercato importante, culla dell’occhiale, della moda e

dell’arte, ecco perché dobbiamo continuare questa nostra unione”, ha specificato David Pellicer.

IL LANCIO UFFICIALE

Dopo la presentazione alle stampa milanese, la capsule sarà presentata durante un’esclusiva festa presso il Flagship Store di Etnia Barcelona nel quartiere di El Born. Il negozio è stato decorato con l’universo di Toiletpaper e rimarrà aperto a tutti gli utenti che vorranno visitarlo, per immergersi nell’essenza creativa della rivista e scoprire questa nuova capsula così speciale. ‘Toiletpaper x Etnia Barcelona’ è in vendita presso ottiche selezionate, nel Flagship Store di Etnia Barcelona, sul loro sito www.etniabarcelona.com e nel negozio di Toiletpaper www.shoptoiletpaper.com.

Tutte le novità di MIDO 2025

TORNA DALL’8 AL 10 FEBBRAIO 2025 A FIERA MILANO RHO L’EVENTO

PIÙ IMPORTANTE PER L'INDUSTRIA EYEWEAR TRA INNOVAZIONE, OPPORTUNITÀ DI NETWORKING E AWARDS.

MIDO, la più importante fiera internazionale dedicata all’eyewear che ogni anno richiama professionisti provenienti da tutto il mondo, torna dall’8 al 10 febbraio 2025 a Fiera Milano Rho. Con oltre 1.200 espositori, il trade show si conferma appuntamento essenziale per ottici e buyer che solo qui possono trovare tutta la filiera dell’occhialeria: dai produttori di montature e lenti ai macchinari e alle materie prime, dalle grandi multinazionali alle piccole aziende innovatrici, dai designer emergenti alle start up e agli accessori. Business, networking, collaborazioni, nuove sinergie, formazione e informazione, novità, tendenze, ritrovati tecnologici, nuove materie prime sono solo alcune delle opportunità che offre MIDO 2025.

COME PARTECIPARE

Compilando il form disponibile sul sito ufficiale www.mido.com, i visitatori riceveranno il pass gratuito per accedere alla manifestazione. Anche i giornalisti possono già iscriversi tramite il modulo online dedicato. Per favorire le visite al trade show, gli organizzatori stanno lavorando per confermare i treni gratuiti dedicati agli ottici provenienti dalle principali città italiane. Per espositori e visitatori stranieri, sono disponibili alcuni pacchetti viaggio che prevedono sconti su voli e hotel. Tutte le informazioni sono consultabili sempre sul sito ufficiale.

I MIDO AWARDS: CELEBRARE L'ECCELLENZA DELL’EYEWEAR

Un altro punto di forza di MIDO sono i prestigiosi premi che ogni anno vengono assegnati agli ottici e agli espositori che si distinguono per servizi al cliente, attenzione alle tematiche della sostenibilità, design e innovazione, ecc. Le candidature sono già aperte per i tre importanti riconoscimenti: Best Store Award, Certified Sustainable Eyewear - CSE Award e Stand Up For Green

Best Store Award

Giunto alla sua 10ª edizione, questo premio è dedicato al miglior centro ottico a livello internazionale, suddiviso nelle categorie Design e Innovation. Le candidature sono aperte fino all'8 gennaio: un’autorevole giuria di esperti premierà i centri ottici che si sono distinti per l'esperienza di shopping offerta ai clienti, l'innovazione tecnologica e la creatività.

Certified Sustainable Eyewear - CSE Award

Fino al 13 dicembre, gli espositori potranno candidarsi per il premio che valorizza la sostenibilità nel settore eyewear. Occhiali da sole, montature e astucci verranno valutati in base ai principi di sostenibilità, tra cui il riciclo dei materiali, la riduzione dei consumi e la valorizzazione della filiera produttiva.

Stand Up For Green

Gli espositori potranno candidare il loro stand per il premio dedicato allo spazio espositivo più sostenibile, con attenzione particolare all'uso di materiali ecologici e alla riduzione dell'impatto ambientale. La scadenza per le candidature è fissata per il 15 gennaio.

Tutte le informazioni per candidarsi sul sito ufficiale, sezione Premi.

Da quest’anno a MIDO sarà anche annunciato il vincitore della prima edizione del i talenti italiani emergenti nell’eyewear design. Il riconoscimento, dedicato a Sergio Cereda, uno dei designer più influenti dell'industria ottica, è stato ideato da Harvey Ross, fondatore di Viva International Group, CEO di Optyx Retail Group e fondatore di HMR Holdings, in collaborazione con la famiglia Cereda e MIDO. I partecipanti devono avere al massimo 30 anni ed essere attualmente iscritti a una scuola di design in Italia, o averla appena conclusa. L'iscrizione è gratuita. Ci si può candidare entro il 30 novembre sul sito di Optyx, sezione Sergio Cereda Design Award (Italy), o tramite il sito di MIDO, sezione Premi.

MIDO È FORMAZIONE

Elemento chiave del salone è offrire nei tre giorni di evento occasioni di formazione e informazione sui diversi ambiti che riguardano le professioni dell’eyewear con esperti nazionali e internazionali, stimolando il confronto e lo scambio. L’area The Vision Stage deputata ad accogliere gli incontri, ospiterà anche quest’anno workshop, seminari e conferenze su temi d’interesse per i professionisti, come innovazione, digitalizzazione, Made in Italy, sostenibilità e responsabilità sociale, empowerment femminile, formazione e tendenze.

REFOCUSING ON HUMANS

Con questo titolo, la nuova campagna MIDO 2025, affidata alla direzione creativa di e scattata dal fotografo di fama internazionale ritorno alla centralità dell’uomo e del lavoro artigiano. In un mondo sempre più dominato dalle tecnologie, MIDO vuole riscoprire e valorizzare la creatività umana che sta dietro al design e alla produzione dell'eyewear. Le immagini della campagna raffigurano sculture umane che richiamano l'universo dell'occhialeria, con un gioco di mani che inquadrano gli occhi dei modelli, simbolizzando il ritorno a una visione umana e artigianale del settore.

Per maggiori informazioni: www.mido.com - https://linktr.ee/MIDO_Exhibition

Un passo strategico per il futuro dell'ottica

RODENSTOCK HA APERTO A ROMA IL NUOVO CENTRO PER L'ECCELLENZA DEL SERVIZIO.

Con una cerimonia che ha visto la partecipazione di clienti, partner e rappresentanti di settore, Rodenstock ha recentemente inaugurato la sua nuova sede a Roma. Non si tratta di una semplice espansione geografica, ma di una mossa strategica mirata a rafforzare la presenza locale dell'azienda e a offrire un servizio premium, tempestivo e di alta qualità ai propri clienti. Dopo anni di consolidata leadership con il quartier generale a Milano, la decisione di aprire una sede nella capitale rappresenta un cambiamento importante, guidato dalla necessità di rispondere in modo sempre più rapido e personalizzato alle esigenze del mercato.

UN MODELLO DI PROSSIMITÀ PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEI CLIENTI

Dirceu Martins, Director Operations

Edging & Glazing di Rodenstock, ha illustrato come questa nuova apertura rifletta la visione di Massimo Barberis, Country General Manager "La nostra missione è avvicinarci ulteriormente ai clienti e migliorare l'offerta di servizi locali. Nonostante la collaborazione con partner esterni sia stata proficua, mancava un controllo diretto sulle operazioni, cruciale per garantire la qualità a cui aspiriamo. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di essere presenti direttamente sui territori e fornire servizi che rispecchino

Simona Finessi

il nostro standard di eccellenza", ha spiegato Barberis. Con questa nuova sede, Rodenstock punta a offrire operazioni integrate, dallo stoccaggio alla lavorazione e all’assemblaggio, il tutto gestito internamente per migliorare l'efficienza e la rapidità di risposta. "Dopo 15 anni, questo era il momento giusto per fare il passo e i risultati confermano la validità della nostra scelta", ha affermato il manager, sottolineando l'importanza di investire in infrastrutture e servizi vicini al cliente.

ROMA: UN CENTRO STRATEGICO

PER L’ITALIA CENTRALE E MERIDIONALE

La nuova sede non si limiterà a servire il mercato romano, ma avrà un impatto anche sul resto dell’Italia centrale e meridionale. "La nostra ambizione è fornire un servizio di prossimità che copra l'intero centro Italia, la Campania e potenzialmente alcune aree della Calabria", ha dichiarato Barberis. Rodenstock intende andare oltre il ruolo tradizionale di fornitore di lenti, evolvendo in un partner che offre un servizio integrato e di alta qualità. La strategia prevede anche una rete

di depositi periferici, come quelli in Sicilia e Sardegna, che permetteranno di garantire tempi di consegna rapidi, montaggi specializzati e servizi personalizzati per le necessità degli ottici e dei consumatori finali. La combinazione di un prodotto premium e un servizio altrettanto premium è l'elemento che distingue l'offerta dell'azienda nel settore.

ANTICIPARE I CAMBIAMENTI

DEL MERCATO: PROSSIMITÀ E INNOVAZIONE COME VANTAGGI COMPETITIVI

Potenziare la presenza locale di Rodenstock è una scelta che riflette non solo le richieste dei clienti, ma una profonda comprensione dei cambiamenti di mercato. "Oggi il mercato è caratterizzato da ritmi sempre più veloci e da una domanda crescente di precisione e prossimità. In una città come Roma, la capacità di consegnare lenti di stock entro 12 ore è un valore aggiunto fondamentale per sostenere il business locale", ha spiegato Barberis. La capacità di rispondere rapidamente e con servizi di qualità non è solo un vantaggio

competitivo, ma una necessità in un settore in rapida evoluzione.

UNO SGUARDO AL FUTURO: ESPANSIONE E NUOVE OPPORTUNITÀ

L’inaugurazione della sede di Roma rappresenta solo l'inizio di un piano più ampio per Rodenstock in Italia. "Non ci fermeremo qui: la nostra strategia è quella di continuare a crescere e a lavorare fianco a fianco con il nostro team di vendita, per rafforzare la presenza dell'azienda in tutta Italia", ha dichiarato Barberis, esprimendo una visione chiara e ambiziosa per il futuro. Questa nuova apertura testimonia l’impegno di Rodenstock a offrire un servizio che va oltre il semplice prodotto, con una forte attenzione al cliente, un approccio locale e l’innovazione continua. Per Rodenstock, essere presenti a livello locale non significa solo aprire una sede, ma garantire un servizio di eccellenza che risponde alle esigenze di un mercato in continua trasformazione, consolidando il proprio ruolo di leader nel settore ottico.

Viaggio in Giappone

OTTICA FOSCARINI HA IDEATO IL GRAN TOUR, UNA SERIE DI EVENTI

CHE OTTICA FOSCARINI DI THIENE (VI) ORGANIZZERÀ IN STORE PER CLIENTI E PER TUTTI COLORO CHE VORRANNO APPROCCIARSI O

APPROFONDIRE IL MONDO DEL DESIGN E DELLA BELLEZZA.

Per prima tappa del suo Grand Tour nel mondo del bello e del ben fatto, tenutasi lo scorso 12 ottobre all’interno dello store, Ottica Foscarini ha scelto di concentrarsi sul Giappone. “Come il viaggio che i giovani aristocratici europei a partire dal XVIII secolo intraprendevano per conoscere la politica, la cultura, l'arte e le antichità dei paesi europei, così con il Gran Tour vorremmo intraprendere un lungo viaggio nella bellezza contemporanea autentica”, specifica Arianna Foscarini, titolare dello store. “Un percorso attraverso l'autenticità delle creazioni artigianali, dove ogni pezzo racconta una storia. Il valore dell'artigianato risiede nella sua unicità, in quella perfezione nell'imperfetto che rende ogni dettaglio speciale”, continua Arianna Foscarini. “Nella bellezza contemporanea, ciò che conta davvero è il tocco umano, il saper fare con passione, e quella capacità di trasformare materie prime in opere che parlano al cuore. Ci siamo lasciati ispirare da un viaggio che celebra il talento, l'arte e la creatività autentica”. L’evento si è sviluppato intorno a due concetti cardine della cultura giapponese: il Kotodama e il Wabi Sabi Il Kotodama, “l'anima delle parole”, rappresenta la credenza che le parole abbiano un potere intrinseco e spirituale. Ogni parola, ogni suono, ha la capacità di influenzare la realtà, donando forza e significato a ciò che ci circonda. “In questo viaggio sull’importanza di scegliere con cura ciò che diciamo, nel nostro lavoro, nelle consulenze e nella vita”, specifica Arianna Foscarini. Il Wabi Sabi, invece, ci insegna a trovare bellezza nell’imperfezione e nell’ impermanenza. È il rispetto profondo per ciò che è incompleto, grezzo, ma autentico, riconoscendo la bellezza delle piccole crepe che rendono uniche le cose, proprio come gli occhiali fatti a mano o una visione

imperfetta che rende la persona unica e speciale con gli occhiali che la rappresentano. “È stata un’occasione per scoprire come queste filosofie possano arricchire il nostro modo di vedere e creare

armonia nella nostra quotidianità, visionare occhiali 'Made in Japan' ma, soprattutto un'occasione unica per fare community, condividere interessi e il gusto per il bello”, ha concluso Arianna Foscarini.

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A cura di:

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APPLICAZIONI DELLA BIOMETRIA IN CAMPO OPTOMETRICO

AUTORI: LAURA BOCCARDO1,2, FRANCESCO CALOSSI1

1CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA UNIVERSITÀ DI FIRENZE

2ISTITUTO DI RICERCA E DI

STUDI IN OTTICA E OPTOMETRIA

La biometria oculare si riferisce alla misura delle dimensioni anatomiche dell’occhio che solitamente includono: curvatura corneale (cheratometria), lunghezza assiale del bulbo, profondità della camera anteriore e spessore del cristallino. Queste misure sono principalmente utilizzate per calcolare il potere corretto delle lenti intraoculari (IOL) che sono impiantate durante la chirurgia della cataratta (Hoffer, 1982; Norrby, 2008; Olsen, 2007). Considerati i progressi tecnologici nella chirurgia della cataratta e l’introduzione di impianti di lenti intraoculari premium (IOL toriche, multifocali e EDOF), le aspettative dei pazienti continuano ad aumentare e un errore refrattivo conseguente all’intervento di cataratta è sempre meno tollerato. Pertanto, è della massima importanza ottenere letture biometriche accurate per ottimizzare i risultati refrattivi postoperatori (Olsen, 2007). Oltre all’importanza della biometria nella chirurgia della cataratta, la lunghezza assiale oggi è considerata il gold standard per comprendere l'efficacia dei trattamenti per il controllo della miopia sia nella pratica clinica, sia in un contesto di ricerca, poiché è un parametro oggettivo meno variabile rispetto alla misura dell’errore refrattivo (Gifford et al, 2019; Wolffsohn et al, 2019). Inoltre, la lunghezza assiale viene ritenuta anche il fattore di rischio principale per la miopia patologica, più della refrazione (Tideman et al, 2016). Sebbene le due misure siano generalmente molto correlate, non è possibile derivare con precisione una dall’altra (Brennan et al, 2021). Alcuni studi che valutano il cambiamento dell'errore

(I.R.S.O.O., VINCI, FI)

refrattivo nel tempo hanno esaminato alcune delle caratteristiche che cambiano al variare dell'errore refrattivo, con particolare attenzione all'aumento della lunghezza assiale e della profondità della camera vitrea e alla progressione della miopia. Comprendere in dettaglio la crescita delle varie componenti dell'occhio può aiutare a spiegare il diverso comportamento degli errori di refrazione in funzione dell'età e il processo di emmetropizzazione (Jones et al, 2005). Valori normativi che riportano i percentili di crescita della lunghezza assiale in età evolutiva sono già disponibili per la popolazione europea (Tideman et al, 2018) e quella asiatica (Sanz Diez et al, 2019, 2022). Monitorare l’andamento della lunghezza assiale nel tempo, confrontandola con questi dati normativi, può essere un utile riferimento per stimare il rischio di miopia in età adulta e per valutare l’efficacia del crescente numero di opzioni disponibili (Lawrenson et al, 2023) per il controllo della progressione miopica.

BIOMETRIA A ULTRASUONI

La lunghezza assiale può essere misurata utilizzando la biometria a ultrasuoni (ottenuta tramite contatto diretto o immersione) o la biometria ottica, con distinti vantaggi e svantaggi (Sahin & Hamrah, 2012; Song & Rizzuti, 2024). La biometria a ultrasuoni, la prima tecnologia utilizzata nella pratica clinica, utilizza un'onda ultrasonica ad alta frequenza generata da una sonda portatile per misurare la lunghezza assiale dell'occhio e quella delle varie strutture interne. L'onda sonora

viaggia attraverso l'occhio dalla parte anteriore a quella posteriore, passando attraverso la cornea, la camera anteriore, il cristallino e il vitreo, prima di raggiungere la retina. Queste diverse strutture si evidenziano come picchi sul tracciato A-scan, con il picco iniziale che è l’estremità della sonda sulla superficie della cornea, seguito dalla capsula anteriore del cristallino, la capsula posteriore del cristallino, la retina, la sclera e il tessuto adiposo orbitale. Lo strumento misura poi il tempo di transito dell'onda mentre viene riflessa dalle strutture interne dell'occhio. Assumendo la velocità dell’onda sonora, è possibile calcolare la distanza totale percorsa, che corrisponde a due volte la lunghezza assiale dell’occhio (Jansson & Kock, 1962; Olsen, 1987). Oltre alla lunghezza assiale, la biometria a ultrasuoni può misurare la profondità della camera anteriore e lo spessore del cristallino. Sono disponibili due tipi di biometria ecografica: a contatto e a immersione. La biometria a contatto prevede il posizionamento di una sonda direttamente sulla cornea. In questo caso, una sonda disallineata o una compressione involontaria della cornea possono comportare misurazioni della lunghezza assiale troppo basse e, di conseguenza, un calcolo di potere della lente intraoculare troppo elevato. Poiché la sonda è a diretto contatto con l'occhio, esiste il rischio potenziale di trasmissione di infezioni se non viene adeguatamente disinfettata tra un paziente e l'altro. La biometria a ultrasuoni a immersione prevede il posizionamento di un guscio sclerale riempito di soluzione salina tra la sonda e l'occhio. La lunghezza assiale misurata con l'immersione può essere più affidabile dell'ecografia a contatto perché non vi è alcun rischio di compressione corneale (Giers & Epple, 1990). Tuttavia, altri studi non hanno trovato alcuna differenza tra i due metodi (Hennessy et al, 2003). Poiché la sonda non entra in contatto diretto con l'occhio, il rischio di infezione è trascurabile.

BIOMETRIA

OTTICA

La biometria ottica è una modalità automatizzata senza contatto utilizzata per misurare i parametri biometrici (Fig. 1). Il primo biometro ottico disponibile in commercio è stato lo IOL Master 500 (Carl Zeiss Meditec AG, Jena, Germania), introdotto nel 1999. Oggi sono disponibili vari modelli che utilizzano tecnologie ottiche interferometriche diverse: le prime utilizzate sono state l’interferometria laser a coerenza

parziale (PCI) e la riflettometria ottica a bassa coerenza (OLCR) (Buckhurst et al, 2009; Drexler et al, 1998). Tutti i biometri ottici per uso clinico possiedono anche un modulo per la cheratometria. Dall'introduzione della biometria ottica, numerosi studi hanno confrontato i diversi metodi. In uno studio, sia i dispositivi basati su OLCR che quelli basati su PCI hanno avuto prestazioni comparabili nel determinare la lunghezza assiale e la cheratometria (Holzer et al, 2009). Un altro studio che ha confrontato la biometria ottica con gli ultrasuoni tradizionali non ha riscontrato differenze statisticamente significative nelle misurazioni della lunghezza assiale e nella profondità della camera anteriore, ma ha mostrato che la biometria ottica era più facile da usare rispetto alla biometria a ultrasuoni (Montés-Micó et al, 2011). Più recentemente, sono stati sviluppati biometri ottici basati su tecnologia OCT. La Tomografia a Coerenza Ottica (OCT) è una tecnologia avanzata di imaging oculare che offre immagini ad alta risoluzione in modo non invasivo, che la rendono uno strumento essenziale a fini diagnostici e per la ricerca (Shiraki et al, 2020). La tomografia a coerenza ottica nel dominio del tempo (TD-OCT) è un tipo di OCT che cattura le immagini analizzando l’interferenza della luce riflessa dai tessuti intraoculari e il fascio luminoso del sistema di riferimento. Un altro tipo è la tomografia a coerenza ottica nel dominio di Fourier (FD-OCT), che include la tomografia a coerenza ottica nel dominio spettrale (SD-OCT) e la tomografia a coerenza ottica swept-source (SS-OCT) (Napoli et al, 2020). Nonostante i biometri ottici forniscano una risoluzione più elevata rispetto agli ultrasuoni, in alcuni casi la loro applicazione è limitata a causa della ridotta penetrazione della luce. Le percentuali di fallimento più elevate si verificano in caso di cicatrici corneali, cataratta densa ed emorragie vitreali. Per fare fronte a questo limite, sono stati sviluppati alcuni nuovi algoritmi per incrementare il rapporto segnale/rumore, come una serie di misurazioni consecutive (Shammas et al, 2015). SD-OCT e SS-OCT permettono una penetrazione migliore (Goebels et al, 2015). Lo IOL Master 700 (Carl Zeiss Meditec AG, Jena, Germania) è stato il primo biometro ottico basato su SS-OCT. La sua ripetibilità e concordanza con altri strumenti sono state confermate da diversi lavori (Akman et al, 2016; Bullimore et al, 2019; de Boer et al, 2017; Huang et al, 2019; Calossi, 2024).

Figura 1: grafico della biometria ottica. Ogni picco nel grafico rappresenta un diottro: superficie anteriore e posteriore della cornea, superficie anteriore e posteriore del cristallino e superficie anteriore e posteriore della retina (Lenstar 900, Haag-Streit)

I BIOMETRI OTTICI

I biometri ottici si possono classificare in due categorie: dispositivi stand-alone e strumenti multifunzionali. I dispositivi stand-alone, come lo IOL Master 500 o 700 (Zeiss Meditec, Jena, Germania) e il Lenstar LS 900 (Haag-Streit, Koeniz, Svizzera), sono tradizionalmente impiegati dai chirurghi della cataratta per supportare i calcoli delle lenti intraoculari (IOL) e sono ampiamente utilizzati anche negli studi di ricerca sulla miopia. Gli strumenti multifunzione consentono di utilizzare un unico dispositivo compatto in grado di fornire varie misurazioni optometriche. Spesso includono anche la funzione di monitoraggio della progressione della miopia, grazie all’integrazione di dati normativi preimpostati, facilitando così la comunicazione con il paziente e i suoi familiari. Di seguito presentiamo una breve rassegna dei diversi strumenti multifunzione che offrono la capacità di misurare anche la lunghezza assiale.

MYAH (TOPCON, GIAPPONE)

Il MYAH impiega la riflettometria ottica a bassa coerenza (OLCR) per rilevare la lunghezza assiale. Inoltre, consente di effettuare misurazioni della topografia corneale, incluso uno screening del cheratocono, la pupillometria e una valutazione dell’occhio secco, attraverso questionari e test per il film lacrimale. Grazie all’integrazione nel MYAH

ortocheratologia,

dei dataset completi delle lunghezze assiali raccolti dall’Università Erasmus di Rotterdam, Paesi Bassi (Tiderman et al, 2018), su una popolazione infantile europea, è possibile monitorare la lunghezza assiale del paziente e confrontarla con le curve di crescita standard (Fig. 2). Questo confronto fornisce una migliore comprensione del rischio di sviluppare miopia in età adulta.

MYOPIA MASTER (OCULUS, GERMANIA)

Il Myopia Master utilizza l'interferometria a coerenza parziale (PCI) per misurare la lunghezza assiale, che viene integrata anche dalle misure di refrazione e cheratometria. Il software dispone di un database di misure biometriche standardizzate per occhi asiatici ed europei (Tiderman et al, 2018; Sanz et al, 2019), che offre curve di crescita dipendenti dall'etnia e dal sesso.

MYOPIA EXPERT 700 (ESSILOR, FRANCIA)

Anche il Myopia Expert 700 utilizza la riflettometria ottica a bassa coerenza (OLCR) per la biometria. Lo strumento dispone di un database di curve percentili standardizzate di lunghezza assiale asiatiche ed europee che aiutano a monitorare la progressione nel tempo e a valutare il rischio. Inoltre, è possibile eseguire cheratometria, pupillometria e topografia corneale. È disponibile un supporto per l'applicazione di lenti a contatto, con simulazione della fluoroscopia.

Figura 2: grafico delle curve di crescita del bulbo dai 6 ai 24 anni. In arancione, crescita del bulbo dai 16 ai 20 anni di un ragazzo che utilizza lenti per
in cui non si osserva alcun aumento della lunghezza assiale (MYAH, Topcon)

NIDEK AL-SCAN

M (NIDEK, GIAPPONE)

Il biometro ottico NIDEK AL-Scan M è una versione evoluta del già collaudato AL-Scan, impiegato soprattutto in ambito oculistico. Alleggerito dalle componenti medico chirurgiche, lo strumento si è dotato di un software (MV-1) per visualizzare e monitorare la progressione della miopia e valutare gli effetti dei trattamenti per il controllo della progressione miopica. Oltre alla lunghezza assiale, lo strumento fornisce le misurazioni di cheratometria, profondità della camera anteriore, spessore corneale centrale, diametro corneale e pupillare.

HBM-1 (HUVITZ, COREA)

Il biometro HBM-1 è uno strumento all-in-one, con tecnologia OLCR, completamente automatico ed integrato con la topografia e la pupillometria. Oltre alle funzioni mirate alla chirurgia della cataratta, l’HBM-1 permette di monitorare nel tempo la crescita del bulbo e lo sviluppo della miopia, fornendo un grafico della variazione della lunghezza assiale (AL) e della refrazione.

LENSTAR MYOPIA (HAAG-STREIT, SVIZZERA)

Il Lenstar Myopia utilizza la riflettometria ottica a bassa coerenza (OLCR) e combina le caratteristiche del biometro ottico Lenstar 900 con il software EyeSuite Myopia, che permette di monitorare la lunghezza assiale e la progressione miopica.

COLOMBO IOL II (SHENZHEN CERTAINN TECHNOLOGY, CINA)

Il Colombo IOL II utilizza la tecnologia Dual-path

SD-OCT, che permette l’imaging simultanea della cornea e della retina (Fig. 3). Oltre alla lunghezza assiale, lo strumento misura la cheratometria, lo spessore corneale, il diametro della cornea e della pupilla, la profondità della camera anteriore, lo spessore del cristallino, della retina e della coroide. Inoltre, contiene un modulo specifico per il monitoraggio della progressione miopica.

CONCLUSIONI

L’investimento delle aziende nello sviluppo di strumenti espressamente pensati per le esigenze degli optometristi fa prevedere che, nei prossimi anni, questa tecnologia diventerà sempre più diffusa ed economicamente sostenibile per un numero crescente di professionisti. La biometria ha notevoli potenzialità in ambito clinico, poiché supera alcuni limiti della misura refrattiva che, a seconda degli operatori e dei contesti, può essere eseguita con metodi molto diversi e, quindi, spesso non direttamente confrontabili. Nella ricerca, per questioni di ripetibilità e rapidità di misura, viene comunemente considerato come riferimento la refrazione oggettiva eseguita con autorefrattometro in cicloplegia, anche se questa procedura mette l’occhio in condizioni molto diverse da quelle naturali. Nella pratica optometrica, invece, viene comunemente utilizzata la refrazione soggettiva senza cicloplegia, che restituisce un risultato più affine alla condizione abituale del paziente, ma non può garantire un totale controllo dell’accomodazione. Inoltre, in diversi paesi, come l’Italia, agli optometristi è impedito l’uso di farmaci diagnostici e questo pone delle limitazioni alla loro possibilità di documentare in modo oggettivo i risultati refrattivi ottenuti nel follow up dei pazienti sottoposti a trattamenti per il controllo della progressione miopica. Allo stato attuale, la biometria ha le potenzialità per diventare il gold standard per la misura della progressione miopica, permettendo di monitorare i risultati clinici in modo ripetibile e confrontabile con quelli della ricerca.

Figura 3: ambiente di acquisizione del biometro Colombo IOL II
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A cura di: SOPTI

SOCIETÀ

OPTOMETRICA

ITALIANA

RETINOSCOPIA CENTRALE E PERIFERICA

AUTORE: SIMONE RODELLA

CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

ABSTRACT

La retinoscopia è un'abilità che richiede l'integrazione di abilità pratica e di conoscenza teorica. Anche se la tecnica in termini pratici può apparire semplice, la retinoscopia è nel complesso difficile da eseguire. L’apprendimento della logica di interpretazione del test non certifica che il soggetto sappia posizionarsi correttamente nello spazio. Un errore di inclinazione può produrre un valore di refrazione periferica invece di quella centrale. L’obiettivo dello studio è stato indagare il posizionamento dello strumento rispetto all’asse visivo in operatori più o meno esperti, assumendo che se l’angolo di deviazione dello strumento raggiunge determinati valori ciò possa essere equivalente a effettuare refrazione periferica e quindi restituire valori errati se si considera di valutare la refrazione centrale.

I. INTRODUZIONE

La retinoscopia è un'abilità che richiede l'integrazione di abilità pratica e conoscenza teorica. Anche se la tecnica in termini pratici può apparire semplice, la retinoscopia è nel complesso difficile da acquisire ed è quella che gli studenti trovano spesso più impegnativa [Hollis 2022].

Nonostante l’apprendimento della tecnica sia difficile, la retinoscopia è una delle tecniche oggettive più efficaci per valutare lo stato refrattivo [Estay 2023]. In particolare è una tecnica che anche senza l’uso del cicloplegico (farmaco per il contenimento della risposta accomodativa utilizzato dagli oculisti) permette di mantenere sotto controllo

l’accomodazione fornendo dati refrattivi più corretti soprattutto nei soggetti più giovani. Negli ultimi anni è inoltre emerso che la schiascopia può essere utilizzata efficacemente come metodo oggettivo per valutare la refrazione periferica posizionandosi ad angolazioni differenti rispetto alla posizione dello strumento parallelo all’asse visivo del soggetto. In questo caso il valore di refrazione periferica si discosta secondo la letteratura di una certa quantità dal valore di refrazione centrale. L’obiettivo dello studio è stato indagare come il posizionamento dello strumento rispetto all’asse visivo in operatori più o meno esperti sia corretto, assumendo che se l’angolo di deviazione dello strumento raggiunge determinati valori ciò possa essere equivalente a effettuare refrazione periferica e quindi restituire valori errati se si considera di valutare la refrazione centrale.

Schiascopia

Lo schiascopio è uno strumento ottico da sempre utilizzato in optometria per valutare la refrazione oggettiva dell'occhio. È composto da diverse parti essenziali, tra cui una sorgente di luce, un sistema ottico e un oculare. La sorgente di luce, di solito a incandescenza o LED, genera un fascio luminoso che viene diretto verso l'occhio del soggetto. Il sistema ottico consiste in un insieme di specchi che possono essere regolati. L'oculare serve a ingrandire l'immagine del riflesso retinico per una migliore osservazione [Benjamin 2006].

Per eseguire la schiascopia, l'operatore inizia posizionando il soggetto in un ambiente buio o

semi-buio, per favorire una migliore visibilità del riflesso retinico, grazie alla fisiologica dilatazione della pupilla che avviene negli ambienti scotopici. L'operatore si pone a una distanza di circa 67 cm dal soggetto e orienta il fascio luminoso verso l'occhio, osservando il riflesso che si forma sulla retina.

A questo punto, è importante chiedere alla persona testata di fissare un oggetto lontano per stabilizzare l’accomodazione. Se il soggetto guarda lontano una mira non accomodativa si assume che l’accomodazione sia al minimo [Elliott 2020].

L'operatore osserva il riflesso retinico, che può apparire come un'ombra o un riflesso luminoso.

A seconda della direzione in cui si muove l'ombra, l'operatore può dedurre la presenza di miopia, ipermetropia o astigmatismo. Per esempio, se l'ombra si muove nella direzione opposta al movimento del retinoscopio (movimento discorde), ciò indica una miopia, diversamente se il movimento è concorde si avrà una ipermetropia. L’operatore potrà quindi inserire diverse lenti davanti all’occhio del soggetto fino a neutralizzare il movimento del fascio di luce e ottenere il valore di refrazione più preciso. Durante la procedura, è utile registrare le osservazioni in modo sistematico, annotando le lenti utilizzate e le reazioni del riflesso. Una volta completata la valutazione, l’operatore può procedere con ulteriori test, come la refrazione soggettiva, per confermare i risultati ottenuti. La schiascopia, se eseguita correttamente, fornisce informazioni preziose e rappresenta una competenza fondamentale per chi opera nel campo delle scienze visive. La schiascopia può essere suddivisa in due tipologie principali: statica e dinamica. La differenza principale tra le due risiede nell'uso della accomodazione. Nella schiascopia statica, il soggetto è incoraggiato a fissare un oggetto lontano, mantenendo l'accomodazione a riposo. Questo permette di valutare le anomalie rifrattive senza influenze dovute all'accomodazione. Al contrario, nella schiascopia dinamica, si fissa un oggetto vicino, normalmente a una distanza di 40 cm, il che stimola l'accomodazione. Questa modalità è particolarmente utile per valutare il comportamento dell’accomodazione poiché consente di osservare come l'occhio reagisce a stimoli visivi vicini. In sintesi, mentre la schiascopia statica si concentra sulla refrazione a riposo, la schiascopia dinamica considera l’effetto dell'accomodazione, fornendo

informazioni supplementari sulla situazione visiva del soggetto. La schiascopia statica è tipicamente eseguita a una distanza di circa 67 cm dal soggetto esaminato. Questa distanza è standardizzata per consentire una valutazione ottimale del riflesso retinico con l’apposizione di una lente di compensazione di +1,50 D; il compito di questa lente è quello di compensare l’effetto della distanza ravvicinata dello schiascopio. Per calcolare il valore della lente positiva necessaria occorre fare l’inverso della distanza in metri. Il soggetto durante l’esecuzione dovrebbe usare la lente corretta per la distanza di utilizzo dello strumento e quindi avere controllo costante della sua posizione rispetto al soggetto e dovrebbe mantenere lo strumento perpendicolare all’asse binoculare. Se nell’insegnamento della tecnica si pone molta attenzione al primo parametro, il secondo viene invece spesso trascurato.

L’apprendimento della schiascopia

L'apprendimento del metodo di esecuzione della schiascopia è fondamentale per affinare la precisione nella misurazione della refrazione oculare. Secondo Hollis (2022), l'accuratezza della schiascopia dipende non solo dalla padronanza della tecnica, ma anche dalla comprensione approfondita dei principi ottici che la governano. La capacità di interpretare correttamente le ombre prodotte dalla radiazione luminosa emessa dallo strumento consente di identificare in modo preciso condizioni come astigmatismo, miopia e ipermetropia. La formazione e la pratica sono essenziali per sviluppare una sensibilità nella valutazione delle risposte oculari, riducendo così il margine di errore. Anche Estay (2023) evidenzia l'importanza di un approccio integrato che combina la schiascopia con altre tecniche diagnostiche per migliorare ulteriormente la precisione delle misurazioni. L’uso di strumenti moderni unito a sessioni di formazione con molte ore di pratica permette agli operatori di affinare le loro abilità e di correlare i dati ottenuti attraverso diverse metodologie. Pertanto, l'approfondimento delle tecniche di schiascopia e l'interazione con nuove tecnologie costituiscono un approccio chiave per ottimizzare le valutazioni e garantire risultati clinici affidabili. A oggi per facilitare l’apprendimento esistono dei simulatori online che aiutano a sviluppare la comprensione del movimento del riflesso, o in altri casi è possibile utilizzare dispositivi portatili per

retinoscopia come quello sviluppato da Launge (2022) progettato per consentire la visione simultanea del riflesso del retinoscopio; grazie al Wi-Fi integrato, consente la visualizzazione da qualsiasi telefono, tablet o computer. Il dispositivo si collega a un retinoscopio e ciò potrebbe facilitare l'insegnamento della retinoscopia agli studenti. Tuttavia, l’apprendimento della logica di interpretazione del test non certifica che essi sappiano posizionarsi correttamente nello spazio. E quindi errando la distanza di esecuzione e l’inclinazione producendo un valore di refrazione periferica invece di quella centrale.

Refrazione periferica e schiascopia

Per effettuare correttamente una refrazione serve stabilire l’asse di osservazione perché si è notato che se quest’asse non è orientato in maniera corretta possono verificarsi degli errori. Se l’asse utilizzato non è il primario si sta valutando la refrazione periferica [Romashchenko 2020].

La qualità dell'immagine periferica influenza diversi aspetti della visione umana per questo motivo le aberrazioni ottiche fuori asse sono state molto studiate recentemente. La revisione di Romashchenko (2020) ha permesso di fare un confronto tra gli studi e riassumere lo stato attuale delle conoscenze. I dati presentati includono gli errori di refrazione e mostrano che gli errori ottici aumentano con l'aumentare dell'eccentricità, come previsto dalla modellizzazione teorica. Rispetto agli emmetropi, i miopi tendono ad avere una refrazione periferica relativa più ipermetropica sul campo orizzontale e una qualità dell'immagine peggiore nella quasi periferia del campo visivo nasale. Ciò dipende notevolmente dalla forma della pupilla (per angoli superiori a 30°) (Fig. 1).

Oltre a Romashchenko (2020) che si è concentrato principalmente sulle aberrazioni, alcuni studi recenti hanno analizzato come varia la refrazione periferica rispetto a quella centrale quando rilevata tramite schiascopia. In particolare, nello studio di Chaurasiya (2022) le misure sono state eseguite nella modalità che segue. Sono state valutate le refrazioni per un solo occhio sull’asse visivo (cioè a 0°) e a 10° e 20° fuori dall'asse visivo nella parte nasale. I soggetti inclusi nello studio erano adulti per assicurare errori minimi

Figura 1: refrazione periferica relativa in diottrie per emmetropi, miopi e ipermetropi. Gli angoli visivi negativi corrispondono al campo visivo temporale (retina nasale) [Romashchenko 2020]

dovuti all’accomodazione e tutti avevano condizioni oculari normali, tranne che per la presenza di un errore di refrazione. La stessa distanza di lavoro era di 50 cm ed è stata utilizzata per tutte le retinoscopie che sono state eseguite da un unico esaminatore per evitare influenze inter-esaminatore. La refrazione sferica equivalente media di 10 pazienti miopi ha mostrato un aumento dello shift miopico di circa il 7% e il 18% per 10° e 20° di eccentricità, rispettivamente. Allo stesso modo, la misura media dell'equivalente sferico in asse (0°) e fuori asse (10° e 20°) era rispettivamente -2,54 D, -2,73 D e -3,02 D.

Le differenze medie dell'equivalente sferico tra i valori in asse (0°) e fuori asse (10° e 20°) hanno mostrato differenze statisticamente significative. Questo studio ha concluso che un maggior grado di eccentricità induce una maggiore quantità di errori nella retinoscopia [Chaurasiya 2022].

In un altro studio di Perdziak (2024) è stato analizzato un campione di quaranta soggetti adulti (principalmente studenti di optometria) e diviso in due gruppi: miopi e non miopi. Tutti i soggetti erano sani. Ogni soggetto è stato sottoposto a un esame optometrico completo, inclusa la misurazione oggettiva della refrazione centrale e periferica mediante retinoscopia e autorefrattometria in campo aperto. Tutti i test utilizzati, a eccezione dell’autorefrattometria in campo aperto sono standard nelle pratiche optometriche. È da precisarsi che la retinoscopia periferica è una procedura impegnativa a causa di un aumento delle aberrazioni alle eccentricità periferiche dove il riflesso osservato diventa più distorto e la direzione del movimento diventa più difficile da definire. Di conseguenza, il punto finale di neutralizzazione diventa più difficile da valutare con precisione. Pertanto, per ridurre un potenziale errore nei risultati di refrazione periferica, è stato deciso di non superare i 20°, durante l'esame. Inoltre, Moore (2014) ha dimostrato che la ripetibilità delle misurazioni di autorefrattometria periferica in campo aperto diminuisce con l'aumento dell'eccentricità. La procedura sperimentale è stata svolta inizialmente tenendo conto della refrazione orizzontale centrale e poi di quella periferica, con un angolo di 20°. Per concludere, dopo che sono state prese le misure e confrontate tra di loro si è stabilito che la retinoscopia periferica restituisce valori più positivi rispetto alla refrazione centrale. Inoltre, mostrando risultati coerenti con quelli dell’autorefrattometro è emerso che la stessa può essere uno strumento utile per le misure di refrazione periferica da inserire nella pratica clinica quotidiana [Perdziak 2024].

Quando si parla di refrazione periferica, quindi, si fa riferimento a tutti quei raggi luminosi che convergono sul piano retinico al di fuori dell’asse visivo primario. Se è vero, come dimostrano gli studi sopracitati, che la refrazione misurata in periferia ha un valore differente dalla refrazione centrale sarebbe utile indagare con che frequenza e con quale entità si verifica uno spostamento

dello schiascopio rispetto all’asse visivo da parte degli operatori. Lo scopo dello studio è confrontare la tendenza di un operatore esperto che potrebbe essere potenzialmente più bravo nell’interpretazione del movimento e quella di un operatore meno esperto che però potrebbe essere più ligio al rispetto delle raccomandazioni pratiche di esecuzione come il posizionamento.

II. MATERIALI

E METODI

In questo studio sono stati esaminati 31 soggetti di età compresa tra i 20 e i 60 anni. Per ogni soggetto sono state eseguite due misure per la presa dati, entrambe realizzate nella stessa modalità una per l’occhio destro e una per il sinistro. Si specifica che tutti i soggetti su cui sono state effettuate le misure durante la presa dati avevano il ruolo di operatori. Per ogni operatore come prima cosa sono stati rilevati il sesso, l’età e gli anni di esperienza professionale in ambito ottico-optometrico. In seguito, è stato richiesto a tutti gli operatori di effettuare la schiascopia su un secondo soggetto di cui non è stato raccolto nessun tipo di dato. L’operatore doveva analizzare prima l’occhio destro e poi l’occhio sinistro del soggetto. Ogni soggetto indossava l’occhialino di prova senza nessuna correzione inserita. Di seguito le istruzioni fornite agli operatori per la presa dati:

• Le chiedo di eseguire la schiascopia sul soggetto prima per l’occhio destro e poi per il sinistro.

• Non occorre raggiungere il dato refrattivo finale ma si limiterà a riconoscere se il riflesso è concorde o discorde.

• Dovrà indicarmi la tipologia di riflesso sia senza nessuna lente davanti agli occhi del soggetto, sia con la lente di neutralizzazione inserita.

Durante l’esecuzione della misura viene effettuata una rilevazione fotografica dall’alto che permette di rilevare l’angolo di esecuzione della schiascopia rispetto alla normale al piano binoculare. Una volta rilevato l’angolo, la fotografia i cui volti non sono riconoscibili perché ripresi dall’alto, viene immediatamente cancellata.

Per l’analisi dati gli operatori sono stati divisi in due categorie: operatori ‘esperti’ che utilizzano la schiascopia da almeno 5 anni e operatori ‘non esperti’ che utilizzano la schiascopia da meno di 5 anni.

Tabella 1: confronti tra i due campioni: in verde le differenze statisticamente non significative e in rosso le differenze statisticamente significative

• Media età = (33,9 ± 7,8) anni

• Media anni di lavoro = (11,2 ± 6,8) anni

Operatori non esperti:

• Media angolo o.d. = (15,3 ± 5,6)°

Per ogni immagine fotografica effettuata è stato ricavato l’angolo di deviazione nell’utilizzo dello strumento rispetto alla normale al piano dell’occhialino di prova indossato dai soggetti (Fig. 2).

III. RACCOLTA E ANALISI DATI

In questo studio sono stati esaminati 15 soggetti esperti e 16 non esperti per un totale di 31 soggetti di età compresa tra i 20 e i 60 anni. Nel gruppo degli esperti sono presenti 9 maschi e 6 femmine con età dai 27 ai 56 anni mentre negli operatori non esperti sono presenti 7 maschi e 9 femmine con età che va dai 20 ai 25 anni. Dal gruppo dei non esperti è stato tolto un soggetto maschio perché aveva pochi anni di esperienza e troppi anni d’età; quindi, non coerente al resto dei soggetti inclusi nel campione. Eliminando quest’ultimo la numerosità dei due campioni esperti e non esperti è rimasta pari con 15 soggetti per gruppo. Il gruppo dei non esperti è maggiormente rappresentato da femmine mentre quello degli esperti da maschi. Per ogni soggetto sono stati annotati i dati relativi al sesso, all’età, agli anni di esperienza e i valori di angolo rilevati per occhio destro (o.d.) e occhio sinistro (o.s.). Per entrambi i campioni è stata calcolata la statistica descrittiva con media e deviazione standard.

Operatori esperti:

• Media angolo o.d. = (10,0 ± 2,7)°

• Media angolo o.s. = (13,1 ± 6,2)°

• Media angolo o.s. = (19,5 ± 6,4)°

• Media età = (22,7 ± 1,8) anni

• Media anni di lavoro = (2,6 ± 0,5) anni

Per l’analisi dei dati è stato applicato il test T di Student per il confronto di campioni appaiati.

Il test è stato quindi svolto 4 volte dando luogo ai seguenti confronti:

• O.d. esperti vs o.s. esperti

• O.d. non esperti vs o.s. non esperti

• O.d. esperti vs o.d. non esperti

• O.s. esperti vs o.s. non esperti

Per ogni confronto sono stati calcolati il t critico, il t calcolato, e la probabilità (p) e messi a confronto per verificare se ci fossero differenze significative tra le rilevazioni di esperti e non esperti e tra occhio destro e occhio sinistro. È emerso che il t calcolato è minore del t critico e che p è maggiore di alfa (0,05) per i confronti tra o.d. e o.s. dello stesso campione sia per gli esperti che per i non esperti per cui non ci sono differenze statisticamente significative tra le rilevazioni effettuate nell’occhio destro e nell’occhio sinistro da entrambe le tipologie di operatore (Tab. 1). Al contrario il t calcolato è maggiore del t critico e p è minore di alfa (0,05) per i confronti tra le due tipologie di operaroti sia per l’occhio destro che per l’occhio sinistro, questo definisce presenza di differenze statisticamente significative nel confronto tra le misure effettuate dalle due categorie di operatori (Tab. 1).

Figura 2: in rosso la posizione errata dello schiascopio e l’angolo rilevato nella presa dati

IV. CONCLUSIONI

L’obiettivo dello studio è stato valutare l’esecuzione della schiascopia in operatori più o meno esperti in termini di inclinazione dello strumento rispetto all’asse visivo dell’utente sottoposto al test. In generale il test della schiascopia statica dovrebbe essere effettuato con l’operatore perfettamente in asse con l’occhio del soggetto testato per restituire il valore della refrazione centrale. Tuttavia, se l’angolo di deviazione dello strumento è diverso da zero, la misura effettuata equivale a una misura di refrazione periferica e quindi restituirà valori tanto più errati, tanto più ci si allontana dall’asse visivo dell’utente. Nello studio i soggetti sono stati divisi in due gruppi: gli operatori esperti che avevano un’esperienza di almeno 5 anni e gli inesperti con un’esperienza inferiore a 5. Per ogni gruppo è stato valutato l’angolo di inclinazione dello strumento durante la valutazione dell’occhio destro e poi dell’occhio sinistro. Dall’analisi dei dati è emerso che esiste una differenza statisticamente significativa tra operatori esperti e non esperti quando si confrontano sia i dati dell’occhio destro che dell’occhio sinistro. Gli operatori esperti hanno in media valori migliori di disallineamento rispetto agli inesperti, tuttavia, anche la loro media di deviazione è diversa da zero. L’angolo medio di deviazione degli operatori esperti è per l’occhio destro di circa 10° e per l’occhio sinistro di circa 13°. Secondo la letteratura scientifica già a partire da 5° di deviazione si sperimentano aberrazioni come l’astigmatismo a fasci obliqui e a 10° gradi è possibile che sia indotto un astigmatismo di circa -0,50 D ad asse 90° [Rabbetts 2007]. Secondo Jackson (2004) il potere del cilindro indotto aumentata in media del 3% per ogni grado di retinoscopia fuori asse, anche se l'asse del cilindro non è prevedibile. Oltre all’astigmatismo anche l’entità della correzione sferica si modifica [Chaurasiya 2022] [Tay 2011]. Per questo motivo è importante considerare che oltre all’operatore inesperto anche l’operatore esperto può compiere degli errori significativi nella determinazione del difetto centrale a causa del suo posizionamento errato. Dall’analisi dei dati ciò che invece non risulta differente è l’entità dell’inclinazione quando si confrontano i dati dell’occhio di destra con quelli di sinistra in ciascun gruppo. In conclusione, l’obiettivo ultimo dello studio è stato rimarcare l’importanza di una corretta esecuzione della schiascopia in termini

di posizionamento angolare. Non è stata valutata la distanza di esecuzione perché è noto all’operatore quanto questa influisca sulla misura ed è quindi più frequente che lo stesso vi si concentri. La letteratura scientifica riguardante la retinoscopia periferica si concentra sul quantificare la variazione refrattiva spostandosi dall’asse principale.

Il focus dello studio è stato invece quello di evidenziare quanto frequentemente e involontariamente ciò accada sia per operatori esperti che non esperti. Sarebbe utile considerare questo aspetto nella formazione e nell’aggiornamento degli operatori.

REFERENZE

- Benjamin, W. J. (2006). Borish's Clinical Refraction-E-Book: Borish's Clinical Refraction-E-Book. Elsevier Health Sciences.

- Chaurasiya, R. K. (2022). Refractive changes during off-the-axis retinoscopy in myopia. Indian Journal of Ophthalmology, 70(3), 779-781.

- Elliott, D. B. (2020). Clinical procedures in primary eye care. Elsevier Health Sciences.

- Estay, A. M., Plaza-Rosales, I., Torres, H. R., & Cerfogli, F. I. (2023). Training in retinoscopy: learning curves using a standardized method. BMC Medical Education, 23(1), 874.

- Hollis, J., Allen, P. M., & Heywood, J. (2022). Learning retinoscopy: A journey through problem space. Ophthalmic and Physiological Optics, 42(5), 940-947.

- Jackson, D. W., Paysse, E. A., Wilhelmus, K. R., Hussein, M. A., Rosby, G., & Coats, D. K. (2004). The effect of off-the-visual-axis retinoscopy on objective refractive measurement. American journal of ophthalmology, 137(6), 1101-1104.

- Langue M, Soni A. (2002). A novel device for digital retinoscopy. J AAPOS, 26(3), 141-142.

- Moore, K. E., & Berntsen, D. A. (2014). Central and peripheral autorefraction repeatability in normal eyes. Optometry and Vision Science, 91(9), 1106-1112.

- Perdziak, M., Prymula, K., & Przekoracka-Krawczyk, A. (2024). Utility of retinoscopy to examine peripheral refraction. Journal of Optometry, 17(3), 100-505.

- Rabbetts R. B. (2007). Bennett and Rabbett's Clinical Visual Optics. Elsevier Health Sciences.

- Romashchenko, D., Rosén, R., & Lundström, L. (2020). Peripheral refraction and higher order aberrations. Clinical and Experimental Optometry, 103(1), 86-94.

- Tay, E., Mengher, L., Lin, X. Y., & Ferguson, V. (2011). The impact of off the visual axis retinoscopy on objective central refractive measurement in adult clinical practice: a prospective, randomized clinical study. Eye, 25(7), 888-892.

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Polyoftalmica è importatore di importanti marchi internazionali quali: Shin Nippon by Rexxam, Heine, Keeler, Volk, Optopol Technology, Optotek, Diaton, HS John Weiss, ecc. Si avvale di una gamma completa di strumenti optometrici e di riuniti per la refrazione. Forte di oltre 50 anni di esperienza nel settore e costante presenza sul mercato, l’offerta di Polyoftalmica si è da

AUTOREF/KER/TOPOGRAFO RET-700

Shin Nippon by Rexxam ha presentato sul mercato un nuovissimo strumento multifunzione Topografo/Autoref/Ker. Lo strumento è installabile a riunito senza necessità di computer esterno:

• Computer integrato con monitor touch screen orientabile

• Database pazienti e stampa in A4 con esportazione esterna USB

• Acquisizione automatica fino a 6 topografie

• Simulazione in fluorescina dell’applicazione lenti a contatto

• Implementabile con funzionalità occhio secco per la valutazione del film lacrimale

sempre caratterizzata per un ottimo rapporto qualità-prezzo dei prodotti offerti e per la grande esperienza nell’assistenza tecnica post-vendita. Grazie alla competenza degli esperti specialisti di prodotto e alla vicinanza al cliente finale, è da sempre una delle aziende di riferimento del settore. Con Polyoftalmica si ha la certezza di un acquisto sicuro e di qualità.

FRONTIFOCOMETRI AUTOMATICI DL-800/DL-900 & DL-1000

La linea Shin Nippon by Rexxam è stata rivista sia nel design che nella tecnologia.

Il LED di misurazione verde consente qualità e precisione nella lettura delle lenti, soprattutto progressive.

• DL-900 modello con stampante termica

• DL-1000 modello con stampante, lettura dell’assorbimento raggi UV delle lenti e misura della distanza interpupillare

FOROTTERO COMPUTERIZZATO DR-900

LAMPADA A FESSURA DIGITALE SHIN NIPPON RS-5000

• Ottiche convergenti di altissima qualità giapponese

• 5 ingrandimenti con sistema galileiano

• Filtro giallo incluso

• Sistema di acquisizione di immagini in digitale ad altissima risoluzione con software gestionale in italiano

Polyoftalmica ha un ampio range di Lampade a Fessura Shin Nippon per ogni esigenza. Due modelli (RS-300; RS-500) con sistema di illuminazione dal basso e tre modelli (SL-102; SL-203; RS-5000) con sistema di illuminazione dall’alto.

Il forottero computerizzato Shin Nippon by Rexxam permette visite più veloci e precise.

• Campo visivo di 40°

• Velocissimo e molto silenzioso

• Pannello comandi touch screen da 10”

• Interfaccia con tutti gli strumenti Shin Nippon by Rexxam

RIUNITO PER REFRAZIONE DELTA Q

Il riunito Delta Q si caratterizza per avere integrato il vano per lenti di prova. Un riunito molto funzionale, dai materiali di qualità e fino alla lunga durata nel tempo.

In più con particolari innovazioni nella categoria:

• È possibile averlo con un’opzione che regola automaticamente l’altezza del pianale cambiando lo strumento di visita

• Tantissime opzioni (Kit cavi USB e Firewire, Versione disabili con poltrona rimovibile e pianale a elevazione elettrica, ecc.)

• Indici di attendibilità dell’esame

TONOMETRO A SOFFIO SHIN NIPPON NCT-200

L’NCT-200, è stato progettato con un rivoluzionario sistema di controllo del soffio per essere gentile e leggero sul paziente.

• Monitor reclinabile orizzontalmente e verticalmente

• Correzione dei dati in base alla pachimetria

• Misurazione in automatico

• Indici di attendibilità dell’esame

R.O.M. | NIDEK

Flessibilità estrema

TS-610 e TS-310 sono i sistemi di refrazione soggettiva da tavolo NIDEK che integrano ottotipi e forottero in un’unica unità.

La serie TS è una soluzione straordinariamente flessibile che offre la massima versatilità di collocazione, soprattutto dove sussistano limitazioni di spazio. Il design compatto ed elegante consente una facile installazione e integrazione anche nell’area destinata alla vendita. È possibile scegliere tra due diversi modelli, il modello TS-610 di fascia alta, che consente un esame più avanzato, e il modello standard TS-310 che offre le funzioni essenziali di esame. Entrambi consentono la regolazione della distanza pupillare DX/SX indipendente e utilizzano gli stessi ottotipi ad alta risoluzione sia da lontano

che da vicino. Per passare dalla misurazione da lontano a quella da vicino è sufficiente il semplice tocco di un tasto. Il display LCD touchscreen a colori (da 10,4 pollici in TS-610, da 5,7 pollici in TS 310) estremamente nitido e dai colori brillanti, consente la visualizzazione di una grande quantità di informazioni e la valutazione dell'acuità visiva a 5 m e dell'acuità visiva da vicino a 40 cm con la stessa precisione delle distanze reali. La serie TS dispone di 6 tipi di ottotipi per soddisfare qualsiasi esigenza e svariati ottotipi speciali. Indipendentemente dalla posizione di misurazione prescelta (seduti o in piedi), con la serie TS

è possibile svolgere esami visivi confortevoli, anche grazie alla estrema ergonomicità dell’unità forottero. Nel TS-610, è possibile aggiungere kit opzionali come il FARS, sistema di refrazione completamente assistita che consente di svolgere l’esame eseguendo una sequenza di test selezionati, seguendo la guida vocale e rispondendo tramite joystick, azionato direttamente dal paziente. Questo sistema garantisce la massima efficienza nello svolgimento dell’esame refrattivo, l’ottimizzazione del flusso di lavoro e della gestione del personale all’interno vostro centro ottico.

RODENSTOCK

Misurazione personalizzata

La tecnologia all’avanguardia del DNEye® Scanner 3 è stata potenziata. Scopriamo tutte le nuove funzionalità di questo strumento di misurazione.

Il nuovo DNEye® Scanner 3 di Rodenstock rappresenta un significativo passo avanti nell’innovazione tecnologica per la misurazione dei parametri oculari. Questo dispositivo non solo aumenta la precisione delle misurazioni biometriche degli occhi, ma introduce anche una serie di nuove funzionalità che lo rendono un alleato indispensabile per i Professionisti della Visione in sala refrazione.

Alla base del DNEye® Scanner 3 vi è la filosofia Rodenstock B.I.G. VISION® (Biometric Intelligent Glasses), che riconosce l'unicità di ogni persona e di ogni occhio. Ogni occhio è unico per forma, colore e dimensioni, e per garantire una visione ottimale, è essenziale creare lenti individuali calcolate e costruite tenendo in considerazione i parametri unici di ogni occhio, misurati grazie all’elevata precisione biometrica dello strumento. “Oggi molti produttori di lenti si basano ancora su un modello oculare standard, ma in Rodenstock abbiamo sviluppato un approccio diverso. Il nostro nuovo DNEye® Scanner 3 acquisisce più di 7.000 punti di misurazione e oltre 80 parametri oculari per creare un modello esatto dell'occhio, integrando i valori di prescrizione nella costruzione di lenti biometriche intelligenti su misura, oggi con una tecnologia ancora più avanzata. Grazie a misurazioni veloci, complete e automatizzate, permette di offrire al consumatore finale la migliore visione possibile e contribuisce a una misurazione della vista efficiente, fornendo ai nostri partner ottici dati e informazioni rilevanti per valorizzare

Aberrometria refrattometria da lontano

Aberrometria refrattometria da vicino

Topografia

Pupillometria

Pachimetria (Scheimpflug camera) sezione area ampliata

Tonometria solo DNEye® Scanner 2+

Opacità

Fundus camera

Analisi del film lacrimale

Immagine dell’occhio

CARATTERISTICHE

Interfaccia utente Rodenstock intuitiva

Confronto delle misurazioni

Visualizzazione remota (browser web)

Creazione di report

WiFi

Integrazione

Funzionalità multiutente

DNEye® SCANNER 2 DNEye® SCANNER 3

la professionalità alla base della scelta del design ottimale, e più tempo per la consulenza personalizzata al consumatore finale”, dichiara Valentina Pucci Mossotti, Head of Product & Training. Il nuovo DNEye® Scanner 3 di Rodenstock, che è dotato di un display più grande e orientabile, offre ai Professionisti della Visione un potenziale ancora maggiore grazie a diverse nuove funzionalità rilevanti rispetto alle generazioni precedenti.

IMMAGINE DEL FUNDUS

DNEye® Scanner 3 consente una visione completa dell'occhio, includendo il segmento posteriore attraverso una fotografia automatica non midriatica della retina. Questo permette di determinare il rapporto coppa/disco e di confrontare diverse visualizzazioni affiancate, fornendo una panoramica dettagliata dell’occhio.

ANALISI DEL FILM LACRIMALE

La secchezza oculare, o Dry Eye, oggi sempre più frequente, può essere verificata grazie all'analisi del film lacrimale. Il dispositivo misura il tempo di rottura del film lacrimale tra gli ammiccamenti e fornisce una valutazione qualitativa tramite una

riproduzione video. Inoltre, il menisco lacrimale può essere misurato manualmente, offrendo ulteriori indicazioni sulla presenza di secchezza oculare.

IMMAGINE OCULARE

DNEye® Scanner 3 fornisce immagini a colori dettagliate dell'occhio, utili per visualizzare lo stato delle palpebre e della congiuntiva. Con l'ausilio della scala di Efron, è possibile acquisire immagini di eventuali arrossamenti congiuntivali e limbari, oltre a visualizzare la cornea, i dotti terminali delle ghiandole di Meibomio e i dettagli delle palpebre. Oltre alle nuove funzionalità, il DNEye® Scanner 3 presenta miglioramenti significativi: una fotocamera Scheimpflug che ora fornisce dati basati su un'intera area anziché su una singola sezione; Remote View, che funziona tramite l'innovativo strumento di servizio digitale CNXT® e permette di visualizzare i risultati delle misurazioni anche su dispositivi esterni; un'interfaccia utente intuitiva e un touchscreen di dimensioni maggiori per condividere al meglio le risultanze con il cliente finale, differenziando il ruolo professionale dell’Ottico Optometrista. “Le nuove funzionalità del DNEye®

Scanner 3 offrono anche ulteriori significativi vantaggi: misurazioni rapide e complete per un controllo della vista efficiente, ottimizzazione dello spazio nel punto vendita grazie all'integrazione di numerose misurazioni in un unico dispositivo, più tempo per la consulenza personalizzata, migliorando l’intera esperienza in sala di refrazione e di acquisto del cliente finale”, aggiunge Daniela Poletti, Head of Marketing. DNEye® Scanner 3 è una versione ottimizzata del VX650 di Luneau Technology Operations. Il suo utilizzo richiede un account Nexus. Il nuovo strumento rafforza così la relazione con la classe medica. La piattaforma di telerefertazione Nexus integrata, erogata da Visionix, permette all’operatore ottico di acquisire dati e immagini tramite DNEye Scanner 3, di inviarli allo specialista oftalmologo richiedendone l’analisi. Il medico oculista, da remoto, effettua l’analisi dei dati ricevuti con Nexus e invia il “report valutato” all’operatore ottico. Con DNEye® Scanner 3, Rodenstock conferma la sua leadership nel segmento delle Lenti Biometriche Intelligenti, con cui la visione ottimale diventa una realtà concreta, personalizzata e su misura per ogni persona.

ZEISS VISION CARE

Veloce, preciso e salvaspazio

La refrazione oggettiva e soggettiva può essere misurata ora da una sola unità: ZEISS VISUCORE 500. Il nuovo strumento facilita e semplifica il lavoro dell’ottico, massimizzando performance e customer experience.

Negli ultimi anni, i portatori hanno acquisito maggiore consapevolezza delle proprie esigenze visive e il loro livello di conoscenza, grazie a Internet, è notevolmente aumentato: di conseguenza, anche le loro aspettative in fatto di esperienza nel Centro Ottico sono accresciute. I clienti si aspettano un approccio professionale, completo, accurato ma anche un’esperienza gradevole, che li faccia sentire a proprio agio da quando entrano a quando escono dal Centro Ottico.

Affidarsi a strumenti moderni e tecnologicamente avanzati, consente al Professionista della Visione di fornire proprio quel tipo di consulenza personalizzata che ogni portatore si aspetta. Per questo motivo ZEISS Vision Care , azienda leader nello sviluppo di lenti oftalmiche e di strumentazione all’avanguardia per il Centro Ottico, ha sviluppato uno strumento tanto potente quanto compatto: ZEISS VISUCORE 500 , il sistema di misurazione ad alta

precisione che combina refrazione oggettiva e soggettiva. Grazie al suo elegante design, alla sofisticata tecnologia e all’efficiente software integrato, ZEISS VISUCORE 500 acquisisce i dati di refrazione in modo veloce e preciso, consentendo al Professionista della Visione di dedicare più tempo alla consulenza e alla scelta della lente. ZEISS VISUCORE 500, eseguendo il processo di analisi e raccolta dati in modo integrato e rapido, libera inoltre tempo al Professionista della

Visione, che può così avere più spazio per la fase di consulenza e vendita.

LO STRUMENTO IDEALE

ANCHE QUANDO LO SPAZIO È LIMITATO

ZEISS VISUCORE 500 è stato progettato per occupare uno spazio estremamente contenuto: con un ingombro di soli 0.8 m2, questo strumento può essere utilizzato agevolmente dal professionista e dal cliente in un ambiente di soli 4 m2, quindi anche all’interno dei Centri Ottici più piccoli, nei quali non sarebbe possibile creare una sala di refrazione tradizionale.

UNITÀ 2 IN 1

La nuova unità di refrazione combinata è composta da:

• ZEISS VISUCORE 500

Refractor , un refrattometro binoculare all’avanguardia con aberrometro a fronte d’onda e

cheratometro completamente automatico, che consente di ordinare lenti ZEISS con tecnologia i.Scription e ZEISS

SmartLife PRO

• ZEISS VISUSCREEN 100

Compact , un visualizzatore digitale di ottotipi con sistema di controllo della convergenza a specchi interni che riduce la distanza di refrazione a 1 metro (rispetto al percorso tradizionale di 5 metri). È inclusa un'ampia varietà di test per l'acuità visiva, per la visione binoculare e altri test ausiliari.

I PRINCIPALI BENEFICI

- Compatta : un'unità di refrazione completa e adatta a spazi ridotti.

- Veloce : riduce il tempo alla poltrona, aumentando il tempo dedicato alla consulenza.

- Precisa : i risultati ottenuti sono accurati e completi.

- Multi funzione : è possibile

scegliere tra tre diverse modalità di utilizzo.

PERFETTAMENTE INTEGRATO

NELL'ECOSISTEMA ZEISS

Come ogni strumento ZEISS, anche il nuovo VISUCORE 500 è perfettamente integrato all’interno dell’ecosistema digitale e può essere comodamente gestito con iPad o PC grazie a ZEISS VISUCONSULT 500, che raccoglie, archivia e gestisce il flusso di informazioni di ogni cliente, dall’inizio alla fine, evitando la trascrizione dei dati o l’utilizzo di carta e penna per memorizzare i parametri rilevati. Tutte le informazioni vengono passate poi a ZEISS VISUSTORE, il sistema di ordinazione lenti oftalmiche che consente di inserire l’ordine in pochi clic, scegliendo col cliente passo dopo passo tutti i trattamenti aggiuntivi.

Per maggiori informazioni: www.zeiss.it/professionisti

CAFèNOIR | OPTO TEAM

Così glam

LA STAGIONE FREDDA INTRODUCE UNA GRANDE NOVITÀ NEL SOLE:

LA PRIMA LINEA ‘MINI ME’ DEDICATA A MAMMA E FIGLIA. LA VISTA

CONFERMA LA SUA ALLURE ELEGANTE PUNTANDO SU LINEE PULITE.

La nuova collezione

A/I 2024/2025 di CAF è NOIR

Eyewear è un viaggio nella raffinatezza, dove la moda si fonde con l’eleganza quotidiana per creare accessori unici e di tendenza.

Ogni modello è pensato per esaltare la personalità di chi li indossa, con un tocco glamour che non passa inosservato.

La nuova collezione da sole è un connubio perfetto tra stile , eleganza e innovazione

La grande novità di questa stagione è l'esclusiva linea di occhiali da sole " mamma e ragazza ", pensata per celebrare il legame speciale tra madre e figlia. Grazie ai design coordinati, ogni coppia potrà sfoggiare look unici e raffinati, perfetti per esprimere personalità e complicità con un tocco di stile. La nuova collezione da vista invece si distingue per le sue montature eleganti e versatili , pensate per chi cerca la massima funzionalità senza rinunciare al fascino Linee pulite e forme moderne si combinano in modelli che offrono comfort e leggerezza , mantenendo un’ estetica sofisticata e si confermano un vero e proprio must-have per chi vuole affrontare la stagione con stile impeccabile.

Hoyalux iD Myself. Le lenti progressive così confortevoli che non ti accorgi di indossare, anche in versione Sensity.

Hoya Italia

SABRINARÉGÉTURO | KEY OPTICAL EUROPE

Un inverno green luxury

PER L’A/I 24/25 IL BRAND DI CASA KEY OPTICAL EUROPE PORTA IN SCENA UNA COLLEZIONE SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE ESALTATA DA GEOMETRIE, LAVORAZIONI RICERCATE E DETTAGLI DORATI.

Sinonimo di stile e creatività, il brand sabrinarégéturo eyewear che porta il nome della fondatrice di Key Optical Europe, Sabrina Régé Turo, quarta generazione di una famiglia

francese di artigiani di occhiali, presenta la nuova collezione A/I 24/25, espressione della costante ricerca di perfezione tra elementi materici, forma e colore.

TRA SOSTENIBILITÀ E MADE IN ITALY

Le nuove creazioni Made in Italy rappresentano un’evoluzione dell’impegno verso la sostenibilità

e l’innovazione con la scelta dell’acetato Renew di Mazzucchelli 1849, simbolo di eccellenza e responsabilità ambientale. Con un altissimo contenuto bio based e riciclato, ogni fase della produzione è certificata e garantisce che i materiali utilizzati provengano da fonti sostenibili e che i processi di produzione siano tracciabili e rispettosi dell'ambiente.

LE MOLTEPLICI

SFUMATORE DELL’ACETATO

RENEW MAZZUCCHELLI 1849

Sfumature che vanno dal turchese al viola al nero nell’acetato Renew Mazzucchelli 1849 declinato in forma geometrica nel modello Quebec e nel design sobrio del modello Nacfa . Accenti dorati sul frontale e a inizio asta conferiscono dettagli di stile unici. Da un dialogo armonico tra linee essenziali e gli acetati Renew, dove i colori del marrone beige e turchese creano un gioco di fantasia originale, nasce il colore Fantasy tradotto in forme semplici e iperfemminili come

Asmara e Senafè. Look oversize con una lavorazione raffinata dell’acetato che sembra sfumata per il modello Assab che unisce lusso e volume evidente e porta il viola come nuovo colore nella collezione per un occhiale audace ed elegante dalla forte personalità. Disponibile anche in rosso e nero.

ACCESSORI COOL

Ogni occhiale della collezione sabrinarégéturo eyewear è accompagnato da una pochette morbida, nei colori nero e cammello, per conservare l’occhiale da una parte e lo smartphone dall’altra.

Una catenina, dallo stile trendy completa il look e può essere indossata come tracolla per la pochette o come accessorio per gli occhiali.

Assab
Asmara
Nacfa
Quebec
Senafè

BAUSCH + LOMB

Acido ialuronico: l’alleato ideale per la pelle e gli occhi

AUTRICI: GINEVRA CHIARI (JUNIOR PRODUCT MANAGER BAUSCH + LOMB), SILVIA ZANARELLA (PROFESSIONAL RELATIONS SPECIALIST BAUSCH + LOMB)

La bellezza va oltre l'apparenza superficiale e risiede nel nostro benessere e nella nostra vitalità. Un elemento fondamentale per questo benessere è l'idratazione, essenziale per mantenere la pelle elastica e radiosa nel corso del tempo, e offrire comfort a livello oculare. Uno degli alleati più potenti per apportare idratazione sia alla nostra pelle che agli occhi è l'acido ialuronico

COS'È L'ACIDO IALURONICO?

L'acido ialuronico è una molecola che possiede proprietà lubrificanti, antinfiammatorie, antiossidanti e antitossiche2. Grazie alla sua struttura a spirale, ha una capacità unica di ritenzione idrica, consentendo a ciascuna molecola di trattenere fino a 1.000 volte il suo peso in acqua1. Questa capacità intrinseca di trattenere le molecole d'acqua svolge un ruolo fondamentale nell'assicurare un'idratazione profonda, contribuendo al mantenimento dell'elasticità e dell'idratazione cutanea, conferendo un aspetto giovane e sano alla pelle. In oftalmologia, l'acido ialuronico è utilizzato come componente di sostituti lacrimali e gioca un ruolo essenziale nella lubrificazione dell'occhio1 Quando la superficie oculare è instabile, può verificarsi una situazione di occhio secco, che può portare a disturbi visivi e sensazione di discomfort. L'acido ialuronico attrae le molecole d'acqua, addensa e stabilizza il film lacrimale, riducendo l'evaporazione dell’acqua dalla superficie oculare, una delle principali cause di infiammazione2

A COSA SERVE?

L'acido ialuronico non è solo un idratante; è un vero e proprio alleato multifunzionale. Le sue caratteristiche

uniche, insieme alla sua tollerabilità e biodegradabilità, hanno attirato l'attenzione della comunità scientifica e commerciale1. La sua azione idratante e rigenerante dei tessuti cutanei lo rende un elemento chiave nella lotta contro i segni del tempo, mentre la sua natura antinfiammatoria contribuisce a mantenere la pelle in uno stato di equilibrio. La sua natura idrofila è un ulteriore punto di forza: l'acido ialuronico agisce come una spugna, trattenendo l'acqua e mantenendo la pelle idratata in modo efficace. Questo è cruciale per contrastare la disorganizzazione delle fibre cutanee che porta alla formazione di linee sottili e rughe. La proprietà idrofila è anche il punto chiave che lo rende il componente più comune nei sostituti lacrimali. Qui, ha due ruoli distinti: uno quando l'occhio è aperto e uno durante l'ammiccamento. Quando l'occhio è aperto, l’acido ialuronico crea un rivestimento protettivo, migliorando la qualità della lacrima, e quindi il comfort1 Durante l'ammiccamento, l'acido ialuronico viene inglobato nel film lacrimale, rendendolo più corposo e facilitandone la distribuzione su tutta la superficie dell’occhio2 (Fig. 1). Come conseguenza di queste caratteristiche, l'acido ialuronico è un componente fondamentale in molti sostituti lacrimali e viene utilizzato a diverse concentrazioni: 0,1%, 0,15%, 0,18% o 0,2%1

CONCLUSIONE

Incorporare l'acido ialuronico nella routine quotidiana, sia nella skincare che a livello oculare, si rivela una scelta saggia e benefica. La sua versatilità e facilità di utilizzo lo collocano tra gli ingredienti funzionali più preziosi nel panorama della cura del nostro corpo. L'acido ialuronico rappresenta un fedele compagno nella ricerca del benessere e dell'idratazione, contribuendo in modo tangibile alla giovinezza e alla vitalità della pelle e al benessere degli occhi. La sua presenza nelle formulazioni di prodotti cosmetici e sostituti lacrimali rappresenta un passo significativo verso la promozione di una bellezza che abbraccia l'interiorità e si riflette in un'estetica sana e radiante.

REFERENZE

1. Posarelli, C., Passani, A., Del Re, M., Fogli, S., Toro, M. D., Ferreras, A., & Figus, M. (2019). Cross-Linked Hyaluronic Acid as Tear Film Substitute. Journal of Ocular Pharmacology and Therapeutics.

2. Hynnekleiv, L., Magno, M., Vernhardsdottir, R.R., Moschowits, E., Tønseth, K.A., Dartt, D.A., Vehof, J. and Utheim, T.P. (2022), Hyaluronic acid in the treatment of dry eye disease. Acta Ophthalmol, 100: 844-860.

Figura 12: l'acido ialuronico aumenta la stabilità del film lacrimale (1-4). Dopo l'applicazione di acido ialuronico, il film lacrimale aumenta di viscosità e spessore distribuendosi in modo uniforme sulla superficie oculare.

DAI OPTICAL INDUSTRIES

Vederci bene, senza pensieri

IN QUESTO ARTICOLO PRESENTIAMO DUE PROGETTI FIRMATI DAI OPTICAL INDUSTRIES: METACASKO, IL PROGRAMMA ESCLUSIVO DI GARANZIA SU LENTI PROGRESSIVE E MONOFOCALI METACLASS E DALTONS, LA FAMIGLIA DI LENTI PER LA GESTIONE DELLE DISCROMATOPSIE, PIÙ COMUNEMENTE DEFINITE DALTONISMO.

Scegliere DAI Optical Industries significa avere ogni giorno un partner per una sinergia vincente che mette al centro quattro obiettivi: crescita aziendale, qualità, soddisfazione e cura. Sotto l’egida di questo modus operandi sono stati sviluppati Metaclass e le lenti Daltons-1 e Daltons-2.

METACASKO

Metacasko è la nuova garanzia dedicata ai prodotti Metaclass, pensata per proteggere le lenti ARYA e garantire al cliente la massima tranquillità in caso di danni, cambio prescrizione o semplicemente per l’acquisto di una seconda coppia di lenti. Grazie a questa garanzia, i clienti potranno usufruire di una protezione gratuita e completa per le loro lenti ARYA, senza doversi preoccupare dei costi e delle complicazioni legate a eventuali danni. La soddisfazione è un elemento fondamentale per costruire la buona relazione con il cliente, è il fattore principale per l’acquisizione di nuovi customers, per l’aumento delle vendite, per la fidelizzazione nel tempo e per la creazione di referenze. Il programma Metacasko si prende cura dei clienti e dei professionisti della visione. Per questo e per favorire l’aumento delle vendite e l’accrescimento del retail business Metacasko comprende anche una vantaggiosa promozione riferita alle lenti della linea Metaclass.

LE LENTI DALTONS-1 E DALTONS-2

DAI Optical Industries ha realizzato anche la nuova famiglia di lenti dedicata alla gestione delle discromatopsie, più comunemente definite daltonismo. Le lenti DALTONS-1 e DALTONS-2 incarnano la tecnologia più avanzata

del Centro Ricerca e Sviluppo dell’azienda nella gestione delle discromatopsie. In Italia, circa il 5% della popolazione è daltonica, infatti, la difficoltà di percezione rosso-verde è particolarmente diffusa. Grazie alle nuove lenti sarà possibile apprezzare i colori dell’autunno, riconoscere i segnali

semaforici, distinguere il rosso dal verde, aumentando la risposta agli stimoli cromatici e rafforzando il contrasto nella visione. Già da decenni DAI Optical Industries è impegnata in questo fronte e ottimi risultati sono stati raggiunti con il filtro SunBlocker 600 , capace di ripristinare il contrasto

cromatico rosso-verde in soggetti con visione bicromatica. Recenti sviluppi tecnologici hanno permesso una modulazione più fine delle curve di trasmittanza dei polimeri, permettendo la realizzazione di lenti più performanti nel migliorare il contrasto cromatico rosso-verde.

Combo perfetta KONTAKT LENS V.A.O.

LE LENTI A CONTATTO GIORNALIERE 1DAY AIR VITAMIN,

GRAZIE ALL’APPORTO DI NUTRIENTI IMPORTANTI PER IL

BENESSERE OCULARE.

Al centro delle ricerche di Kontakt Lens V.A.O., azienda con esperienza di oltre trent’anni nel settore delle lenti a contatto, c’è sempre il benessere visivo. Se da un lato è importante proporre lenti con elevato comfort e qualità visiva per la soddisfazione del portatore, dall’altro è ancora più importante avere cura del benessere e della salute oculare. Proprio per questo motivo l’azienda ha introdotto nella sua gamma prodotti una novità assoluta: 1Day Air Vitamin, evoluzione del prodotto best seller dell’azienda degli ultimi 10 anni, 1Day Air. Le nuove Lac combinano il comfort ormai comprovato con l’apporto di nutrienti importanti per il benessere oculare.

QUALI SONO QUESTI NUTRIENTI?

Acido Ialuronico: grazie alla sua capacità di trattenere l’acqua mantiene stabile la bagnabilità delle lenti a contatto. La sua funzione primaria è fornire lubrificazione e idratazione. Lenti a contatto idratate per tutto il porto garantiscono un comfort ottimale.

Vitamina B6: non viene prodotta dal corpo umano e deve essere assunta da fonti esterne. Supporta il metabolismo cellulare e la barriera immunitaria contrastando l’invecchiamento. Fornisce nutrimento a strutture come cornea e retina. Carenza di Vitamina B6 è spesso associata alla sindrome dell’occhio secco.

Vitamina B12: nota per le proprietà antiossidanti, protegge i tessuti e le strutture oculari dallo stress

ossidativo. Interviene nel metabolismo delle strutture cellulare, supporta la produzione lacrimale e riduce l’affaticamento dei muscoli oculari. Carenza di Vitamina B12 può comportare sensibilità alla luce, infiammazioni oculare, prurito, bruciore e lacrimazione.

Vitamina E: contrasta i radicali liberi e protegge dai danni causati da questi ultimi. Grazie alla sua funzione antiossidante è utile nella prevenzione dei disturbi degenerativi e da invecchiamento. Le sue proprietà antiossidanti aiutano, inoltre, a mantenere stabile l’integrità del film lacrimale. Carenza di Vitamina E comporta disturbi della vista e delle strutture oculari. È utilizzata per alleviare da sintomi quali congestione, prurito e gonfiore.

COME FUNZIONANO

Le lenti a contatto vengono imbevute in una soluzione arricchita di Acido Ialuronico e Vitamine in

modo da rilasciarle durante il porto. I nutrienti aggiunti sono preservati grazie a tecnologie innovative di conservazione che ne prevengono la perdita e/o l’alterazione. A ogni ammiccamento la palpebra preme sulla lente a contatto e questo permette il rilascio dei nutrienti direttamente nel film lacrimale. Queste lenti a contatto sono solo in versione giornaliera poiché durante il porto giornaliero, circa 8 ore, si esaurisce il rilascio di nutrienti.

TRE MOTIVI PER SCEGLIERE LE NUOVE LAC

1. Perché grazie a questa formulazione innovativa di Acido Ialuronico e Vitamine, idratazione e comfort risultano elevati per tutta la durata del porto.

2. Perché le strutture oculari godono di un nutrimento straordinario che garantisce benessere oculare unico.

3. Perché garantisce acuità visiva stabile e duratura per tutto il porto.

MENICON SOLEKO

Il futuro dei giovani miopi

IL

TEAM R&D DI MENICON CO. LTD HA ILLUSTRATO GLI ULTIMI STUDI

SULL’EFFICACIA E SICUREZZA DEL CONTROLLO DELLA PROGRESSIONE

MIOPICA CON LENTI A CONTATTO CON FOCUS SULL’ORTOCHERATOLOGIA

DURANTE L’INTERNATIONAL MYOPIA CONFERENCE.

Dal 25 al 28 settembre si è svolto a Sanya, sull’isola di Hainan in Cina, l’International Myopia Conference - IMC, evento biennale di primaria importanza sulla miopia. Organizzato dalla società AIER EYE Hospitals, una delle maggiori realtà oftalmologiche del continente asiatico con oltre 800 cliniche e circa 7000 oculisti, il congresso ha accolto circa 1000 partecipanti provenienti da oltre 50 Paesi, compresa una delegazione italiana. Il team Ricerca e Sviluppo di Menicon Co Ltd ha presentato studi relativi all’efficacia e sicurezza del controllo della progressione della miopia con lenti a contatto con un particolare approfondimento sull’ortocheratologia. Menicon Bloom™ è un sistema completo che include due differenti opzioni di lenti a contatto a uso diurno e notturno approvate CE specificamente per il controllo della progressione miopica nei bambini. In combinazione con soluzioni appositamente formulate per la manutenzione delle lenti, un software di applicazione all'avanguardia e un'innovativa app per monitorare e comunicare con i portatori, fornisce tutti gli strumenti per una gestione sicura ed efficace della miopia. Le ricerche cliniche dimostrano che l’approccio combinato del sistema Menicon Bloom™ può ridurre significativamente la velocità di progressione della miopia, migliorando così la qualità della visione e diminuendo il rischio di patologie oculari legate alla miopia elevata in età adulta. Durante i quattro giorni di conferenze, sono stati evidenziati dal team R&D, i progressi tecnologici nel design delle lenti a contatto e le collaborazioni

con vari istituti di ricerca per sviluppare ulteriori soluzioni efficaci, ponendo l’accento sull’importanza di approcci basati su evidenze scientifiche. Un’attenzione particolare è stata dedicata ai Paesi del sud-est asiatico, dove l’incidenza della miopia raggiunge anche l’80%. In queste regioni, le istituzioni hanno implementato iniziative preventive che coinvolgono l’intera società, tra cui attività scolastiche all’aperto e controlli refrattivi semestrali, a cui si affiancano soluzioni come occhiali e lenti a contatto multifocali, ortocheratologia e atropina. Un altro tema di grande interesse è stato l’integrazione dell’intelligenza artificiale (AI), sia nella ricerca genetica e statistica sulla miopia, sia nei sistemi di gestione e controllo della patologia. L’applicazione dell’AI offre infatti nuove prospettive nell’analisi dei dati e nelle tecniche di monitoraggio tra cui: diagnosi precoce, previsioni e piani di trattamento personalizzati, sviluppo e ottimizzazione di tecnologie più avanzate. Fabio Carta, Global Professional Services Manager Myopia Management Business Division, Menicon Co Ltd. ha dichiarato: “È stata una preziosa opportunità di crescita personale e professionale confrontarsi con esperti internazionali su un tema di così grande attualità. In Menicon, ci dedichiamo a sostenere i professionisti della vista nella lotta contro la miopia, offrendo strumenti all’avanguardia che testimoniano il nostro costante impegno. Spero di poter partecipare al prossimo evento, che si terrà nel 2026 presso l’Università di optometria texana a Houston”.

Myosel: una soluzione valida per i giovani portatori

LA NUOVA FAMIGLIA DI LENTI CON DEFOCUS PERIFERICO MYOSEL

PERMETTE, OLTRE ALLA CORREZIONE DEL DIFETTO REFRATTIVO, ANCHE UN'EFFICACE GESTIONE DELL’EVOLUZIONE MIOPICA.

La miopia è un problema sempre più diffuso e destinato a crescere a livello planetario. Le statistiche, infatti, indicano un costante e significativo aumento negli ultimi 20 anni e a oggi già un terzo della popolazione mondiale risulta essere miope, con un trend che in proiezione porterà al superamento della soglia del 50% nel 2050. Le ormai innumerevoli ricerche dimostrano che le cause sono principalmente da imputare alle mutate abitudini di vita, principalmente nell’aumento dell’attività visiva a distanza ravvicinata, spesso utilizzando dispositivi digitali e nel minor tempo trascorso in spazi aperti. Il controllo dell'evoluzione della miopia nei bambini e adolescenti è uno degli argomenti di maggiore interesse in quest’ultimo periodo, in relazione al costante incremento delle miopie, soprattutto nelle fasce di età di soggetti in età scolare dai 6 ai 14 anni. Gli studi finora effettuati mettono in evidenza che oltre il 60% della miopia si sviluppa già dai 6/7 anni fino all’adolescenza, pertanto la prevenzione della miopia infantile, con l’adozione di misure precauzionali, diventa un fattore importante al fine di limitare la costante progressione di

questo difetto visivo. Per rispondere a questa necessità, Sel Optical si è concentrata a sviluppare una nuova famiglia di lenti con defocus periferico Myosel che permettono, oltre alla correzione del difetto refrattivo, anche un efficace gestione dell’evoluzione miopica. Ricerche a livello internazionale hanno confermato che la parte centrale della retina dei pazienti miopi mostra un defocus miopico, mentre la parte periferica mostra un defocus ipermetropico, che è la causa principale dell’aumento della miopia. L’utilizzo con continuità delle lenti con defocus periferico da parte di bambini miopi in età scolare dai 6 ai 14 anni garantisce un controllo della progressione del difetto refrattivo e del conseguente allungamento assiale del bulbo oculare.

IL PRINCIPIO DI PROGETTAZIONE

La tecnologia Free-Form di Myosel consiste in una zona ottica centrale di 9 mm per correggere il difetto miopico nella visione da lontano, oltre questa area inizia un defocus periferico progressivo che si estende in maniera radiale su tutta la superficie della lente con un incremento del potere di

+2.50 D. Questa caratteristica della lente con defocus miopico, come dimostrato dagli studi, è in grado di gestire l’allungamento assiale del bulbo oculare causato dalla sfocatura periferica ipermetropica, controllando e ritardando così in maniera efficace la progressione della miopia nei giovani portatori. Fattore molto importante, l’azienda consiglia l’ordine delle lenti Myosel con indicazione della dima dell’occhiale del bambino o quantomeno del diametro minimo utile, anche se si tratta di lenti negative, in quanto il programma andrà a elaborare un completo defocus di 2.5 D, effettivamente sulla dima dell’occhiale, evitando nel caso di richiesta di lenti intere rotonde di ridurre l’effetto di defocus una volta adattate le lenti sulla montatura. Essendo le lenti Myosel prodotte con tecnologia Free-Form, vengono realizzate in tutti i materiali: 1.5 – 1.6 – 1.67 – 1.74 sia bianche che fotocromatiche e, non ultimo, anche nei materiali a protezione della radiazioni UV e della luce blu fino a 420 nm. Selecta UV Protection 420 ++ particolarmente indicati per un’efficace protezione visiva nei bambini.

Alcon Italia

20154 Milano MI

Via Don Luigi Sturzo 43 Tel. 02.818031

Bausch + Lomb-IOM

20055 Vimodrone MI

Viale Martesana 12 Tel. 02.27407300

D.A.I. Optical Industries

70056 Molfetta BA

Via dei Calzaturieri 9 z.i. Tel. 080.3974278

EssilorLuxottica

20123 Milano MI

Piazzale Cadorna 3

Tel. 02.535791

FE-GROUP

21058 Solbiate Olona VA

Via IV Novembre 118

Tel. 033.1342008

Hoya Lens Italia

20024 Garbagnate Milanese MI

Via Zenale 27

Tel. 02.990711

I.R.S.O.O.

50059 Vinci FI

Piazza della Libertà 18

Tel. 0571.567923

Ital-Lenti

32016 Alpago BL

Viale Alpago 222

Tel. 0437.454422

Kontakt Lens V.A.O.

80078 Pozzuoli NA

Via Pisciarelli 79 Tel. 081.5706771

Meccanottica Mazza

20841 Carate Brianza MB

Via Tiziano 9 Tel. 0362.902185

MIDO

20145 Milano MI

Via A. Riva Villasanta 3 Tel. 02.32673673

Nikon

20123 Milano MI

Piazzale Cadorna 3

Tel. 02.535791

Polyoftalmica

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R.O.M.| Nidek

47894 Chiesanuova RSM

Strada delle Seriole 14

Tel. 0549.999558

Rodenstock Italia

20089 Rozzano MI

Strada 7 palazzo T3

Tel. 02.31041

Saturnino Eyewear

20123 Milano MI

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Sel Optical

44021 Pontemaodino di Codigoro FE

Via Firenze 22 Tel. 0533.728590

SOPTI

35126 Padova PD

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ZEISS Vision Care Italia

21043 Castiglione Olona VA

Via S. e P. Mazzucchelli 17 Tel. 800.437766

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