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dic. 2013
pizza e pasta italiana
LA SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE 2 di 3 delle analisi del sangue per verificare lo stato di salute del paziente. Ad esempio: sostanze come iodio, fucus, Triac, tendono a stimolare l’attività della tiroide, quindi un soggetto con un disturbo tiroideo, assumendo questi farmaci, potrebbe ulteriormente aggravare la propria situazione. Attualmente i farmaci approvati per l'utilizzo a fini dimagranti sono soltanto due: le pastiglie di sibutramina e quelle di orlistat. La sibutramina stimola il senso di sazietà, riducendo il consumo di cibo; aumenta inoltre la termogenesi con meccanismi d'azione simili a quelli dell'efedrina, principio attivo di origine naturale utile per dimagrire ma non più commercializzabile come integratore. I principali effetti collaterali sono di natura cardiovascolare (tachicardia, palpitazioni, ipertensione), tali da rendere queste pastiglie controindicate in presenza di problemi cardiaci e cardiovascolari (pressione alta, aterosclerosi, coronaropatie). Il 24 gennaio 2010 la sibutramina è stata nuovamente bandita dal mercato, in quanto i potenziali rischi derivanti dalla sua assunzione supererebbero i possibili benefici. Le pastiglie a base di orlistat agiscono invece, riducendo l'assorbimento dei grassi alimentari. Come tali possono causare flatulenza, incontinenza, deiezioni oleose ed urgenza fecale, soprattutto dopo l'assunzione di pasti particolarmente ricchi di lipidi. Vi sono poi numerosi altri farmaci dotati di un importante effetto dimagrante ma NON approvati per tale scopo. Tra questi rientrano ormoni tiroidei, acarbosio, fendimetrazina e suoi analoghi: fentermina, benzfetamina, dietilpropione e mazindolo. Tra i farmaci vietati per gli effetti collaterali piuttosto gravi, purtroppo, però, ancora reperibili sul mercato nero, ricordiamo per completezza le amfetamine (fenfluramina e dexfenfluramina) e la fenilpropanolamina. Tutte le pastiglie per dimagrire citate, hanno precisi effetti collaterali e controindicazioni; come tali devono essere necessariamente assunte sotto stretto controllo medico, secondo le modalità consigliate. Tra i rischi generali d'abuso vi sono disfunzioni tiroidee, complicazioni polmonari
(ipertensione polmonare primaria), cerebrali (ictus) e cardiache (alterazioni istologiche delle valvole del cuore, ipertensione). Ancor più ampio è il panorama degli integratori per dimagrire. Il loro effetto è senza dubbio inferiore a quello dei farmaci succitati, ma anche il rischio di effetti collaterali è generalmente contenuto. Di seguito una breve panoramica sulle più note pastiglie per dimagrire commercializzate come integratori. Anoressizzanti e modulatori dell'assorbimento intestinale: gli integratori di fibre alimentari, assunti insieme a generose quantità di acqua, si rigonfiano all'interno dello stomaco favorendo il senso di sazietà. Inoltre, agiscono a livello intestinale modulando e riducendo l'assorbimento di grassi e carboidrati. Tra questi integratori per dimagrire ricordiamo: crusca, guar e gomma di guar, gomma karaya, psillio, semi di psillio, agar agar, glucomannano, pectina, farina di Konjac, algina ed acido alginico, carragenina. Gli integratori di fibre non andrebbero assunti prima di coricarsi, in quanto, rigonfiandosi rapidamente, potrebbero causare ostruzioni esofagee con conseguente asfissia notturna. In linea generale se ne sconsiglia l'uso in presenza di ostruzioni o infiammazioni intestinali, stenosi pilorica, marcato meteorismo e nelle dispepsie funzionali. Va ricordato, inoltre, che la massiccia assunzione di crusca, a scopo terapeutico, riduce sensibilmente l'assorbimento intestinale di calcio, zinco, magnesio e fosforo, tutti elementi essenziali per l'organismo, specie durante la crescita, nell'anziano, nei soggetti debilitati e nelle donne in stato di gravidanza. Termogenici e alimenti nervini:
Appartengono a questa categoria le pastiglie ed i vari estratti di arancio amaro (frutto acerbo), cacao, caffè (semi), guaranà (semi), matè (foglie), efedra (parti aeree), tè nero (foglie), tè verde (foglie). Un uso eccessivo di queste erbe per dimagrire si accompagna a ben noti e pericolosi effetti avversi, di natura psichica (agitazione, nervosismo, ansia, insonnia) e cardiovascolare (palpitazioni, tachicardia e ipertensione). Integratori di alghe marine: sono una generosa fonte di iodio - minerale essenziale per la sintesi degli ormoni tiroidei - e fibre solubili, come gli alginati. Le pastiglie contenenti estratti di alghe marine (quercia marina (fucus) ed altre alghe) possono quindi favorire il dimagrimento sostenendo l'attività metabolica dell'organismo ed espletando un effetto anoressizzante. L' iperdosaggio può causare ipertiroidismo, disfunzioni tiroidee, tremori, irritabilità, vampate di calore, tachicardia, insonnia ed ipertensione arteriosa.