piazzasalento n9

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4 - 17 maggio 2017 Anno VII numero 9

In edicola ogni due settimane Il prossimo numero giovedì 18 maggio

Dopo Taviano "Caffè in redazione" itinerante il 19 maggio sarà ad Alezio: siete invitati

€ 0,90

www.piazzasalento.it

a pag. 15

Speciale benessere: la tua cura in mani sicure. Compresi piercing e tatuaggi

a pag 16

Riconsegnato ai gestori dai giudici che indagano

Gallipoli, operazione della polizia

Condannato in Cassazione

Il Parco Gondar riapre si parte con gli eventi

Truffe on line pizzicati in 3

«Vendo auto» con imbroglio

a pag. 5

Una serata della stagione 2016 al Gondar

a pag. 6

In azione in rete

Castrignano

a pag. 29

Istituzioni? Leggi? Abbandono della scuola: dagli ultimi dati i picchi più preoccupanti a Gallipoli e Casarano Ora bastano i "buoni rapporti personali" di Fernando D'Aprile

Il nuovo piano ospedaliero è legge della Regione Puglia; si basa su quanto dettato dalle leggi di stabilità del Governo per gli anni 2016 e 2017. È stato pensato, discusso, valutato in sedi istituzionali e pubbliche, così almeno è stato assicurato dagli autori politici e tecnici. La norma che lo contiene è stata emanata e presentata dal presidente-assessore Michele Emiliano come il massimo e il meglio che si potesse fare tra lacci e lacciuoli. Poi bastano i “buoni rapporti personali” tra due consiglieri comunali di Casarano - che reclama pari dignità con Gallipoli - e per il numero uno di Bari la legge diventa rivedibile. Da tempo l’Unione europea ha messo nel mirino gli scarichi in mare, la mancanza di reti fognarie e lo stallo nelle scelte operative di Nardò e Porto Cesareo. Per scongiurare costosissime infrazioni comunitarie, si sono sottoscritte due intese in due anni con Regione, Autorità idrica, Acquedotto e Comuni per poi essere bellamente stracciate. Assessore e funzionari del settore sostengono a parole e per iscritto che non ci sono alternative – al momento – allo scarico a mare delle acque depurate. Ma anche qui bastano i “buoni rapporti personali” vantati a ragione dal Sindaco neretino per ottenere un’altra bozza tecnica con “scarichi a mare zero”. Firmato: Regione, Acquedotto, Autorità idrica. Che dire? Delle due l’una: o si fanno leggi e regolamenti senza pensarci bene prima, non basati su criteri di funzionalità ed economicità chiari e imparziali, oppure è sufficiente (come nella tanto vituperata vecchia politica) una dose di “buoni rapporti personali” e si ottiene ciò che si vuole. Anche se leggi, norme, direttive e logiche non lo consentono. Dura lex, sed lex, si diceva un tempo. Appunto, un tempo, in alcuni periodi, quando anche i rapporti tra persone si piegavano al raggiungimento del bene comune e la politica aveva il coraggio delle sue scelte. Adesso si va dove c'è il consenso, quale che sia, magari urlato e grossolano: troppo alta è la paura di perdelo, troppo bassa la considerazione verso i cittadini pensanti. E smarriti.

Campanella d'allarme

Istituti superiori impegnati in programmi inclusivi. Con i laureati non va meglio XYLELLA FASTIDIOSA: LA UE CHIEDE NUOVE CONFERME SULL'IMMUNITÀ DELLA VITE

Gallipoli

Il piano parcheggi c'è ora va realizzato presto

a pag. 4

Gallipoli

Troppo "nero" uccide le aziende regolari

Verifiche e controlli anche nella zona rossa

a pag.5

Casarano

Uno dei campi sperimentali, attivati a Parabita e Presicce

a pag. 3

Attore di Casarano nel grande cinema

Nardò, nuovo progetto della Margiotta

L'"errore" svelato da Nello Marti

Andrea Bellissario scelto dalla Izzo

"Donne in black" le cura Alessandra

Il giallo: Sannicola o San Nicola?

Al "Ferrari" il primato per gli organi donati

a pag. 22

Nardò

A colpi di querele in un clima di fuoco

a pag. 17

Acquarica-Presicce

Saltata la riunione Chi frena l'Unione? a pag. 22

Andrea Bellisario

Alessandra Margiotta

a pag. 18

Nello Marti

Sport

La "Pasca" basket sempre più in alto L'esultanza in campo

a pag. 20 L'Atletico

Tutti di corsa per dare una mano alla salute a pag.7

Rugby e calcio doppia festa ad Aradeo Gallipoli, gara con proteste anti Tap

a pag. 11

a pag. 10

a pag. 30

Simu Salentini "Scritture feriali", presentato il libro di poesie di Luigi Scorrano, intellettuale di Tuglie. a pag. 15


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In Evidenza

Gli interventi dei piani regionali: recuperi riusciti

Con “Diritti a scuola” l’obiettivo è il 10% Sono otto anni che il progetto della Regione Puglia “Diritti a scuola” cerca di contrastare la dispersione scolastica e di ridurre le difficoltà nello studio di alcuni studenti che vivono particolari situazioni di svantaggio. Nato nel 2009 su iniziativa della Giunta Vendola, “Diritti a scuola” ha contribuito a colmare le lacune di ragazzi tra i 6 e i 16 anni in materie come italiano e matematica (obiettivo originario), ad aiutare quelli più fragili anche con sportelli di sostegno psicologico; contemporaneamente ha promosso il lavoro di tanti docenti e personale Ata. Quest’anno coinvolgerà in via sperimentale anche gli allievi delle scuole dell’infanzia “nella profonda convinzione che sia utile intervenire quanto prima nei confronti di quei giovanissimi che già manifestano il rischio di restare indietro”, come sottolinea l’assessore regionale all’istruzione Sebastiano Leo (foto). La qualità del progetto è stata riconosciuta dalla Commissione europea che ha assegnato alla Puglia il premio Regiostars Awards 2015. Come per la passata edizione, il finanziamento disponibile per il 2017 è pari a 30 milioni di euro. Accanto a “Diritti a scuola” sono attivi dal 2001 i “Percorsi integrati di istruzione e formazione professionale” svolti dagli enti di formazione professionale in partenariato con gli istituti scolastici di istruzione secondaria. L’attenzione al mondo dell’istruzione e della formazione della Regione Puglia si inserisce nel contesto ampio della politica europea. Nel 2000 venne approvata dall’Unione europea la cosiddetta “Strategia di Lisbona” un programma di riforme economiche che individuava il settore dell’istruzione e della formazione come portante nel contesto di un’economia competitiva. Nel 2010 fu presentata “Europa 2020: una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” che tra gli altri obiettivi ha la diminuzione del tasso di abbandono scolastico a meno del 10% e l’innalzamento di quello dei giovani laureati sopra il 40%. Secondo una recente ricerca della rete europea “Eurydice” che raccoglie, e diffonde informazioni sulle politiche e l’organizzazione

Il Palazzo della Regione Puglia

dei sistemi educativi europei, “in Italia la percentuale dei giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandonano precocemente la scuola, non conseguendo diplomi di secondo grado né attestati di formazione professionale, è scesa dal 19,2% nel 2009 al 15% nel 2014”. Secondo l’ultimo report diffuso da Eurostat l’Italia con la percentuale del 14% di abbandoni scolastici è in coda alla lista seguita da Malta, Spagna, Portogallo e Romania. La Puglia non è messa bene: è la terz’ultima regione italiana con il più alto grado di dispersione, dopo Sardegna e Sicilia. Ma negli ultimi anni c’è stata la diminuzione di due punti percentuali: ad aprile del 2016 era del 19% (dieci anni fa era del 28%). MDL

Scarso il numero dei laureati in Italia, solo il 26,2%

Università, non è vero: non siamo tutti dottori L’Italia un Paese di laureati? Non proprio, forse di aspiranti laureati che si fermano per strada ritenendo il percorso troppo lungo e poco remunerativo. Il titolo di “dott.” che viene elargito a piene mani diventa spesso un omaggio a un’aspirazione generalizzata. Un recente report statistico diffuso dall’agenzia europea Eurostat vede l’Italia al penultimo posto (l’ultima è la Romania) per numero di laureati tra i Paesi aderenti all’Unione europea. La percentuale, infatti, è ferma al 26,2%. Si deve comunque sottolineare come negli ultimi quindici anni siano stati fatti passi avanti se è vero che nel 2002 la percentuale era appena del 13,1%. C’è da mettere in evidenza un altro elemento che influisce non poco su questo dato. In Italia il diploma di laurea triennale è di istituzione recente (a differenza dei Paesi europei) e non ha incontrato grande successo. Hanno radici profonde i corsi quinquennali che possono scoraggiare per la lunghezza del percorso. Un obiettivo fissato da “Europa 2020, una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” riguarda l’aumento del numero dei laureati la cui percentuale deve salire sopra il 40%; il numero degli abbandoni scolastici deve invece mantenersi entro il 10% . Il report di Eurostat sottolinea anche un altro elemento importante: la maggioranza dei laureati è donna in tutti i Paesi dell’Unione, tranne che in Germania. In Italia le laureate sono il 32,5%, i laureati il 19,9. (Nella foto Vincenzo Zara, rettore dell’Università del Salento)

4 - 17 maggio 2017

Dispersi alla meta Evasione scolastica degli studenti salentini. Alto, ma con antidoti, il rischio di abbandono

Ciao ciao, scuola di Mariarosaria De Lumé

I percorsi scolastici non sempre e non per tutti gli studenti sono rettilinei: ci sono deviazioni, interruzioni, riprese, abbandoni a metà strada, tempi di arrivo diversificati. L’obbligo di istruzione, secondo la normativa italiana, riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e 16 anni, cioè i cinque anni di scuola primaria, i tre anni di scuola secondaria di primo grado e il biennio delle scuole secondarie di secondo grado: in sostituzione di quest’ultimo si possono fare percorsi di istruzione e formazione professionale realizzati da strutture formative accreditate dalle Regione. Dopo i 16 anni c’è l’obbligo formativo (decreto legislativo 76/2005) che è definito come “diritto-dovere all’istruzione e alla formazione sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età”. Il fenomeno della dispersione in passato difficilmente quantificabile, dal 2011 è monitorato attraverso i dati raccolti dall’Anagrafe nazionale degli studenti. Gli interventi di contrasto sono diventati, quindi, più frequenti e mirati. Il tasso complessivo provinciale di evasione dall’obbligo scolastico si attesta intorno

Dal 2011 il fenomeno viene monitorato dall’Anagrafe nazionale degli studenti

Rischio di abbandono: tocca il 35% nella zona di Gallipoli a Casarano è al 18% all’1,2%: quello di dispersione intorno al 5%. Particolare attenzione si pone al cosiddetto “rischio di abbandono”, al fenomeno di fuoriuscita non motivata dal sistema scolastico. Si parla di rischio perché l’interruzione non preclude il rientro nel sistema ne-

gli anni successivi. La portata del rischio è poco definibile perché lo studente potrebbe decidere in seguito di assolvere il diritto-dovere all’istruzione scegliendo un corso di formazione professionale o l’apprendistato. Indicatori del rischio sono le bocciature, i ritiri formalizzati, le frequenze saltuarie. Ecco alcuni dati significativi in provincia: nella zona di Tricase il tasso di abbandono evasione è dell’1.2%; quello di rischio 9.5%. Zona di Casarano: tasso di abbandono 3.6%; no di rischio 18%. Zona di Nardò: abbandono evasione 0.97; dò rischio 8.7%. Zona di Gallipoli Gallipoli: abbandono 5.6%; rischio 35%. Agli addetti ai lavori una riflessione su quanto rivelano e possono nascondere questi numeri. Numerosi i progetti per arginare il fenomeno della dispersione che interessa 6965 studenti: 815 drop out o dispersi;1008 ripetenti; 2002 con frequenza irregolare; 3140 in situazione di disagio. Il fenomeno colpisce in maniera più accentuata gli immigrati o ragazzi con qualche disabilità. In provincia alcuni progetti sono mirati a sostenere 1996 studenti con difficoltà derivanti dalla loro situazione: si tratta di 61 Rom e Sinti; 812 con cittadinanza non italiana; 913 disabili; 210 con patologie croniche.

Contro la dispersione di studenti i programmi del “Giannelli” di Gallipoli Sono i Tecnici, i Professionali e gli istituti d’istruzione artistica quelli tradizionalmente più soggetti ad abbandono del corso di studi da parte dei ragazzi. Il dato viene confermato da indagini e studi. Ma (come si legge qui sopra) ci sono programmi e interventi per l’inclusione ed antidispersione. Su questo fronte è impegnato, al pari di altre scuole, l’Enrico Giannelli” con sedi a Gallipoli, Parabita, Alezio e Casarano Casarano. La sfida che l’Iiss “ E. Giannelli” porta avanti è quella di aiutare ogni allievo a raggiungere il successo formativo “in modi e tempi propri” fino a costruire un progetto scolastico e di vita proprio, intrecciando inclusione scolastica con inclusione sociale. Azioni progettuali mirate sono rivolte alle fasce più deboli della platea scolastica per sottrarle alle devianze e alla disoccupazione precoce. I progetti in atto o in fase di completamento sono “Diritti a scuola”, “Aree a rischio” e “Aree a forte processo immigratorio”, “Progetto arcolbaleno”, “Tutti alla meta” e “New gener@tion”. Progetti diversi, con modalità e strategie differenti, ma con obiettivi comuni: “favorire il successo scolastico e

Inclusi in classe e nella vita “Tutti alla meta” e “New generation” “Progetto arcobaleno” tra gli interventi

formativo, far diminuire il fenomeno della dispersione scolastica intesa soprattutto come disagio socioeducativo; potenziare e accrescere i valori della convivenza civile; limitare le cause della disgregazione sociale; istituire buone pratiche di inclusione sociale”, si legge nelle relazioni di accompagnamento degli interventi. Diversificate, si diceva, le modalità d’intervento.

In programma interventi di recupero nelle discipline di base: italiano, matematica, lingue straniere (Diritti a scuola), consulenza psicologica (diritti a scuola), didattica laboratoriale (Aree a rischio, Tutti alla meta), interventi per colmare le differenze linguistiche e culturali (Area a forte processo immigratorio, Progetto arcobaleno); interventi per sviluppare la comunicazione e l’espressione personale attraverso danza, musica, fotografia, multimedialità ( New generation). «Ritengo che la promozione del successo forma-

tivo, e quindi il contenimento del fenomeno della dispersione scolastica, rappresentino un fondamentale obiettivo di civiltà. La formazione - rileva il dirigente Cosimo Preite - è anzitutto diritto di cittadinanza, fattore di coesione sociale, bene collettivo, punto di raccordo tra la persona e la società. In questo senso, ritengo che il fenomeno della dispersione non sia da imputare esclusivamente alla scuola ma coinvolga più attori ed in modo particolare la famiglia che ha abdicato alla funzione educativa ed orientativa, non accompagnando e guidando i giovani nello sviluppo di un loro personale progetto di vita. A ciò si somma - conclude il prof. Preite - la mancanza di una rete territoriale che affianchi la scuola, che collabori fattivamente per reale “alleanza educativa” che possa azzerare la dispersione, “rimuovere gli ostacoli” che limitano di fatto “l’uguaglianza dei cittadini,” che “impediscono il pieno sviluppo della persona” (art. 3 della Costituzione)».


4 - 17 maggio 2017 DOMANDE PER RISARCIMENTI CRITICO IL SEN. STEFÁNO “Immaginare di proseguire in ordine sparso rischia di arrecare più danni della Xylella stessa”: è il commento del senatore Dario Stefàno, capo-

gruppo in Commissione Agricoltura ed ex assessore regionale alle Politiche agricole, dopo le ultime iniziative della Regione Puglia contro l’epidemia, con cui si è scelto di prorogare dal 30 aprile 2017 al 31

maggio il termine delle domande per gli indennizzi. “La decisione, di far slittare il termine senza però nessuna revisione delle modalità per le domande, rischia di essere totalmente priva di efficacia”.

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Il punto delle sperimentazioni in atto; segnali incoraggianti e da consolidare e diverse ipotesi tutte da verificare

Xylella, i piani in campo

Verificare in maniera definitiva l’immunità della vite. Quella che può sembrare una stravaganza è invece uno dei principali segmenti in cui la ricerca sta producendo i maggiori sforzi nella battaglia per contenere l’attacco della Xylella fastidiosa, individuata per la prima volta in Europa proprio qui nel Salento dagli studiosi del Consiglio nazionale delle ricerche di Bari. Al momento, sono i due progetti finanziati con 14 milioni dall’Unione europea - Xfactors e Ponte” - a dispiegare un’azione a tutto campo, ovviamente con i tempi che la ricerca richiede tra intuizioni, verifiche, protocolli e conclusioni ufficiali. Regione, Università di Bari, Centro di ricerche Basile Caramia, col coordinamentio del Cnr barese hanno raggiunto dei risdultati “preliminari” già noti (due cultivar risultate resistenti al batterio che provoca il disseccamento rapido degli ulivi) “anche se non ci sono ancora - mettono le mani avanti i ricercatori - le osservazioni di lungo periodo e dati di comparazione”. «Ma gli elementi individuati sono incoraggianti», si lascia sfuggire il sempre prudente dottor Donato Boscia (Cnr Bari), in prima linea fin dagli inizi di questa drammatica scoperta. Gli aggioramenti sulle attivi- L’area degli ultimi esperimenti in piena “zona rossa” tà in atto parlano di 300 cultivar (specie di ulivi) sotto osservazione in particolare nei campi di Acquarica Parabita e Presicce-Acquarica del Capo. Capo Stabilire definitivamente l’immunità della vite: Nello scorso mese di aprile c’è anche questo nel dossier dell’Unione europea sono stati prelevati 600 campinoi dall’area infetta (la provincia di Lecce) “per verificare l’incidenza

In pieno svolgimento i due progetti finanziati dall’Ue con 14 milioni

Esperienze, racconti e bilanci di universitari di Nardò e Taurisano

Erasmus ha 30 anni, buoni Luigi: «Ci si sente cittadini del mondo». Emanuela: «Lo consiglio» di Stefano Manca Da Roma a Bilbao, da Rimini alla Germania. Sono le esperienze di alcuni ex studenti salentini che quasi vent’anni fa scelsero l’Erasmus, il programma di mobilità studentesca nato nel 1987 per dare la possibilità agli universitari europei di effettuare in un ateneo straniero un periodo di studio legalmente riconosciuto nel proprio Paese. L’Erasmus oggi compie trent’anni. Emanuela Ingusci e Gianni Casaluce, entrambi di Nardò, raccontano la propria esperienza. «Era il 2000. Nardò Studiavo Psicologia a Roma e partii per la Spagna – ricorda Emanuela, oggi ricercatrice universitaria all’Università del Salento – ai tempi del cambio dalla peseta all’euro. Scelsi Bilbao perché città meno ambita di altre (tutti sceglievano Barcellona o Madrid). Volevo partire, a prescindere dalla meta». Già a 17 anni avevo fatto un’esperienza all’estero come ragazza alla pari a Birmingham». Un’esperienza, quella dell’Erasmus, che la 37enne neretina continua a consigliare ai suoi studenti, senza dimenticare che non si tratta di una “vacanza”: «È principalmente un’esperienza formativa, che mi ha permesso di entrare in contatto con nuove culture, prendere il diploma Cervantes (che attesta la conoscenza dello spagnolo, ndr) e sostenere più esami universitari di quelli necessari». Stesso spirito ma meta diversa per un altro neretino, Gianni Casaluce. Classe 1976, nel 1999 studiava Economia del Turismo a Rimini e per l’Erasmus scelse Worms, nei pressi di Francoforte. «Durò dieci mesi – racconta Gianni – e tra Germania, Austria e Spagna scelsi subito la prima perché affascinato dalla cultura tedesca. Se posso permettermi un consiglio ai ragazzi: non scartate nella vostra scelta i piccoli centri europei. In quegli atenei il contatto umano è più intenso. Io mi relazionavo quasi esclusivamente con tedeschi, ottimo modo per imparare la lingua». Luigi Paiano ha studiato al “De Viti De Marco” Taurisano. Il suo “Erasmus” è di Casarano ed è di Taurisano

Luigi Paiano con due colleghe spagnole, A sinistra Emanuela Ingusci e Gianni Casaluce

in corso. Perchè questa scelta? «Annoiato dalla solita routine decisi di fare domanda per una borsa di studio “Erasmus +” di dieci mesi. Desideravo conoscere la Spagna, incuriosito dai discorsi di chi ci era già stato - racconta Luigi - ambivo a Valencia, città con un buon stile di vita. Così è stato, partenza il 31 agosto 2016 da Bari, con poche certezze e tanta voglia di scoprire. Primi giorni di orientamento, un corso intensivo di spagnolo e l’inizio delle lezioni universitarie presso “Etse Uv Escuela de Ingeniería de la Universitat de València”. L’approccio ad nuova didattica, fatta di laboratori, simulazioni e sperimentazioni: non più solo teoria. Sentirsi accolto e circondato dalle diverse associazioni universitarie che creano occasioni di condivisione; quindi crescita e formazione mediante uscite organizzate, seminari e concorsi per stimolare la creatività degli studenti. Auguro a chiunque di fare una esperienza di questo tipo - conclude Luigi - perché ne vale la pena, perché Erasmus significa adattamento, apertura, conoscenza e condivisione, significa sentirsi cittadini del mondo abbattendo ogni tipo di confine».

Nella zona rossa test in aprile su 600 ulivi . Tra le ricerche molecole battericide, un mucolitico e altro

Venerdì a Roma al Consiglio nazionale delle ricerche

Risultati e percorsi da fare “L’epidemia di Xylella fastidiosa che affligge l’olivicoltura pugliese, interessando un territorio che ospita circa venti milioni di ulivi, è una situazione preoccupante a cui la scienza è chiamata a cercare soluzioni. In questo quadro si inseriscono gli studi sulla resistenza al batterio di alcune cultivar di olivo, portati avanti dai ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche assieme a colleghi dell’Università di Bari e del Centro di ricerca Basile Caramia”: comincia così la nota con cui il Consiglio nazionale delle ricerche annuncia un convegno scientifico sull’argomento per il 5 maggio alle ore 12 (aula Marconi di piazzale Aldo Moro 7 a Roma) dove si trova la sede centrale del Cnr. Interverranno tra gli altri il presidente del Cnr Massimo Inguscio; Francesco Loreto, direttore del Dipartimento di scienze bio-agroalimentari del Cnr; i ricercatori Donato Boscia (foto) e Maria Saponari, entrambi facenti parte del Cnr di Bari. Sono stato Boscia e Saponari i ricercatori che in Europa hanno individuato il primo ceppo di Xylella fastidiosa; poi hanno individuato il primo vettore europeo del batterio e contribuito allo sviluppo di protocolli diagnostici adotato dall’Eppo (l’organizzazione per la protezione delle piante europee e mediterrranee). Tra l’altro hanno individuato il germoplasma resistente agli attacchi.

della Xylella in olivi con conclamati sintomi di disseccamento”. Più in particolare, per questa indagine, si è agito su 500 alberi con almeno il 70% di chioma compromessa; su disseccamenti comparsi da almeno due anni e sulle varietà Ogliarola salentina e Cellina di Nardò, notoriamente suscettibili a questo tipo di malattia. I 13 siti interessati si trovano in undici paesi: Presicce, Ugento, Casarano, Alliste, Racale, Taviano, Gallipoli, Sannicola, Alezio, Parabita, Parabita Copertino. Chiarissimi i risultati: il 100% degli alveri analizzati in questa zona sono risultati affetti da Xylella. Nella seconda indagine, su cento ulivi “Leccino”, sempre della ”zona rossa”, si sono riscontrati solo “lievi disseccamenti”. In questa che viene definita la “fase 2” - senza abbandonare ulteriori studi sulle caratteristiche della specie rintracciata qui - si va avanti anche per altre sperimentazioni: in prima fila le resistenze riscontrabili nelle numerosissime cultivar esistenti. Si stanno anche verificando molecole potenzialmente battericide; sotto esame il mucolitico di provenienza brasiliana, che dovrebbe liberare le “vene” dall’occlusione causata dalla presenza della Xylella; sistemi di “disorientamento” del batterio. Interessante infine l’individuazione di popolazioni di batteri autoctoni antagonisti della Xylella: si tratta - è l’ipotesi scientifica - di batteri presenti in natura nel Salento da coinvolgere nella lotta biologica. È la via seguita in alcune zone degli Stati uniti. Ma non si vogliono correre rischi, importando da altri Paesi i “mangi batteri”.


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