PETHERAPY LAB MAGAZINE 4

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M A G A Z I NE

Petherapylab Anno 1 - Numero 4 - MENSILE - DICEMbre 2014

IL MAGAZINE UFFICIALE DI

Siberiano Gatto del mese

Tosa

COPIA DI CORTESIA

Cane del mese

Testuggine di Hermann Reportage

Cecco, Spartaco e il progetto "Just Freedom"


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Editoriale Anno I - Numero 4 Dicembre 2014

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mici di Petherapy Lab, anche questo mese abbiamo messo tutto il nostro impegno e l'amore incondizionato per i nostri amici animali per "costruire" il numero del nostro... pardon VOSTRO Magazine.

In questo nuovo numero, per prima cosa abbiamo voluto dare il doveroso spazio alla richiesta di aiuto che arriva dall'Associazione Mondo Gatto di Milano: qui si sta organizzando una raccolta di cibo e accessori per cani e gatti per far fronte all'emergenza alluvione che ha messo fuori uso il Parco Gattile di via Aquila a Milano: per un intero pomeriggio siamo stati diretti testimoni della solidarietà di tante persone che hanno letteralmente sommerso il cortile di Mondo Gatto di aiuti da destinare ai gatti e cani che hanno vissuto una notte da incubo e che ora trovano rifugio presso altre strutture in attesa (speriamo brevissima) di un'adozione.

30 “DbD, Dog blood Donors, è la banca dati dei cani donatori di sangue. Iscrivi subito il tuo cane. Insieme potrete salvare la vita ad un altro cane!”

Medico Veterinario

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Putin, 2 anni

A questo punto non ci resta che augurarvi una "Buona lettura" e continuate a seguirci anche nel consueto appuntamento a ZampasuZampa la trasmissione più "bestiale del web", in onda sulle frequenze della webradio Radioblabla, in diretta ogni primo e terzo martedì del mese a partire dalle 19:30.

Marco Sivero

E-hoiè, 8 anni

CON DbD AIUTIAMO I VETERINARI A SALVARE I NOSTRI CANI! Chiedi qui come iscrivere il tuo cane a partire dal 1 ottobre 2014! www.dogblooddonors.it Un’iniziativa senza scopo di lucro finanziata da:

Vi racconteremo del bellissimo progetto "Just Freedom", fortemente voluto e sponsorizzato dal Almo Nature così come l'iniziativa DogBloodDonors, che istituisce la prima banca dati per cani donatori di sangue (avete letto bene), del piano LifeTIB della Lipu che prevede la realizzazione di "corridoi" naturali per la salvaguardia della fauna locale e della piaga del commercio illegale delle specie protette

Con il patrocinio di:

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Petherapylab

MAGAZINE ON-LINE DI CULTURA ANIMALE ORGANO UFFICIALE DI PETHERAPY LAB ANNO 1 - NUMERO 4 - Mensile - Dicembre 2014 EDITORE: Associazione Rapid Dogs Rescue Onlus

Direttore Responsabile: MARCO SIVERO - Art director, grafica e impaginazione: DANIELE COLZANI Segretaria di redazione: EMANUELA CATTANEO - Redazione: PAOLA LUSSO - PAOLA ZAPPAROLI Hanno collaborato: ANDREA ANIASI - ROSSANA BONAZZA - LAURA BORROMEO - GIUSEPPE BUSCEMI - MERY E MAURO CARONNI - ERIKA COMINATO - ROSI GOFFI - DANIELE LISSONI - BETTY VON HOENNING O'CARROL - LAURA PAVONE -FERNANDA PICCINELLI - LAURA RANGONI - MARIA GRAZIA SILVESTRI - LISA STILO - FRANCO TASSI - ALESSANDRO TREVISAN - DANIELA ZAINA - ALDINOby360 - ALLDOGS TRAINING CENTER - ALMO NATURE - ART HOUSE TESSUTI ALPINI - ASSOCIAZIONE AGAPE - ASSOCIAZIONE PET LEVRIERI ONLUS - CANGATTILE TOM E JERRY - CANI SCIOLTI - CAT SUITE HOME - CCF CHEETAH CONSERVATION FUND - COLLEZIONE I CUCCIOLI - CUORI CON LA CODA - ENOLA RIDING CENTER ENPA ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI - ENPA VENEZIA - FORTESAN - GIMBORN ITALIA - GRUPPO ORSO ITALIA KEMECO - LA BOTTEGA DEI COLORI - LA LORO VOCE - LIBERI CON UNA FIRMA - LIPU LEGA ITALIANA PROTEZIONE UCCELLI - NEKO CAFè - OLENSKA SIBERIAN CATTERY - PATATINO.IT - PRIMAVERA SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE - RADIOBLABLA NETWORK - RENART - SQUADRA 4 ZAMPE - TARTARUGANDO - THE TOSAKEN GOLD - ZAMPASUZAMPA - ZOOVARESE

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Riflessioni della Redazione di Petherapy Lab

"Ciao Loukanis". Il nostro saluto al cane simbolo della Grecia che si ribellava alle misure di austerity...

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Emergenze della redazione di Petherapy Lab

Il Parco Gattile di Milano chiede il vostro aiuto dopo l'alluvione

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causa delle forti precipitazioni degli ultimi giorni, l'esondazione del Lambro, in prossimitá del Parco Gattile di Milano, ha portato all'allagamento dell'intera struttura che ospita 156 cani e i 145 gatti che sono stati tutti portati in salvo presso altre strutture intorno a Milano o a casa di volontari. Ora è il momento di rimboccarsi le maniche e rimettere a posto il Parco Canile. L’acqua si è portata via le scorte di cibo, tutti i medicinali e ha danneggiato irrimediabilmente l’attrezzatura veterinaria. Serve aiuto specialmente per i gatti: potete contattare Mondo Gatto (02 89190133 - http:// www.mondogatto.org/). Chiunque avesse coperte, pile, maglioni, magliette vecchie (tutto cio che puo' tenerli al caldo) cibo umido e secco, lettiere, sabbietta, ciotole per i croccantini, vassoietti di plastica (quelli della verdura e frutta già confezionata), cesti in vimini e cuscini può donarli a Mondo Gatto recapitandoli in Via Schievano 15.

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N E T W OR K

Petherapylab Magazine

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WEBSITE

Il network di chi ama gli animali, vive con gli animali, vive per gli animali.

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Fotostorie della redazione di Petherapy Lab

Quando i cuccioli fanno un tuffo

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l newyorkese Seth Casteel è quello che si può ormai definire un fotografo specializzato. Divenuto noto, soprattutto tra il popolo del web, come l'autore di numerosi scatti di cuccioli in acqua, è ora in procinto di lanciare un libro che raccoglie i suoi lavori e che si intitolerà "Underwater pets".

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Progetti di Laura Pavone

Al via il progetto salva-lupi "Just Freedom - solo libertà"

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ome spesso accade le decisioni prese sull’onda del momento, così, d’istinto, si rivelano le più azzeccate. Il messaggio dell’amico Edgar Meyer, Presidente di GAIA Animali & Ambiente, giunge inaspettato via mail: “Laura, domani a Monte Adone c’è la presentazione ufficiale del progetto Just Freedom, dedicato ai lupi e finanziato da Almo Nature. PG (Pier Giovanni Capellino, Fondatore e Presidente di Almo Nature - n.d.r.) ci ha invitati. Io vado, vieni anche tu?”. Pochi minuti per ponderare sul “sacrificio” di uno dei miei preziosi giorni di ferie ma la parola “LUPI” per me equivale a un’istantanea luce verde. Partiamo la mattina presto da Milano e la nebbia che incontriamo sull’autostrada verso Bologna sem-

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bra promettere un clima tipicamente autunnale in questo 2 ottobre così particolare.

Si chiacchiera parecchio in macchina e il tempo vola. Poco prima di Sasso Marconi la giornata si apre e l’Appennino che tanto amo ci regala un paesaggio da cartolina: tutto sembra cristallizzato tra il cielo blu

sgombro di nubi e i mille colori dei boschi cedui. Poco dopo eccoci, siamo arrivati al Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica Monte Adone. Sono presenti le Istituzioni (la Provincia di Rimini e quella di Arezzo, che col Centro collaborano attivamente), il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia Provinciale di Bologna, il Sindaco di Sasso Marconi, i giornalisti e naturalmente i rappresentanti di Almo Nature, col suo Presidente in prima linea. Da subito l’impressione è di trovarsi in un luogo dove si lavora tanto, e sodo. Rudi Berti - fondatore del Centro insieme alla moglie Mirca - arriva su una jeep insieme a due Forestali: hanno appena recuperato un capriolo trovato ferito, bisogna portarlo immediatamente in infermeria


e prestargli le necessarie cure. Arriva anche la loro figlia, Elisa: per me lei è una leggenda vivente. Poco meno di due anni fa, in una gelida mattina di gennaio, non esitò a gettarsi nel torrente Limentra per recuperare un lupo, ferito e ormai quasi assiderato, in arresto cardio-respiratorio; il video in cui gli pratica la respirazione bocca a bocca, riuscendo a salvarlo, ha fatto il giro del mondo e lui, Navarre, è diventato da allora il simbolo del Progetto Lupo Monte Adone, che ha come obiettivo quello di restituire agli animali selvatici la dignità e il rispetto che sono loro dovuti… soccorrendoli, curandoli, se necessario, fino alla loro totale riabilitazione, ma reinserendoli poi nei luoghi che sono il loro mondo. Perché la fauna selvatica non appartiene a noi umani ma nasce libera e libera ha diritto di vivere: ed è qui che JUST FREEDOM – letteralmente SOLO LIBERTA’- entra in gioco. Just Freedom è una delle prime aree in Europa completamente dedicata alla cura e alla riabilitazione dei lupi interamente supportata da soli finanziamenti privati dei quali si è fatta carico Almo Nature grazie al suo fondo ALMORE, permette una gestione ottimale dei lupi, le cui esigenze e caratteristiche comportamentali richiedono attenzioni del tutto peculiari durante tutte le delicate fasi del loro pieno recupero.

Just Freedom sorge in una zona isolata e protetta del Centro ed è lì che il nostro variegato gruppo di persone si dirige, accompagnato dai volontari. Ci fermiamo a debita distanza: in questo momento la struttura ospita un lupo - un cucciolo di pochi mesi - e conoscendo l’indole timida ed elusiva di questi animali per non arrecare il seppur minimo disturbo in questa delicatissima fase di recupero si decide di visitare Just Freedom a gruppi di non più di 4-5 persone, rispettando il quasi totale silenzio. Ed eccola finalmente, davanti a noi si staglia una costruzione che dall’esterno appare semplice e quasi spar-

tana, ma che una volta varcata la soglia rivela tutta l’attenzione ai minimi dettagli che è stata messa nella sua progettazione e realizzazione. Nulla è stato trascurato né lasciato al caso: le caratteristiche di questa struttura ne fanno davvero un centro d’eccellenza. Essa è costituita da 3 ambienti principali, che nel loro insieme consentono una gestione ottimale dei lupi ospiti, dal loro ricovero fino alla riabilitazione, attraverso step successivi e graduali. La struttura di prima accoglienza (a temperatura controllata) viene utilizzata durante la degenza: l’infermeria offre ai veterinari la possibili-

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tà di portare avanti cure e terapie, nonché i necessari controlli senza spostare gli animali; inoltre, tramite un’apertura scorrevole dai tre box di degenza è previsto l’accesso diretto ad un’area esterna di ambientamento che permette di poter iniziare la riabilitazione motoria degli esemplari in uno spazio dove lo staff può tenere facilmente monitorati gli animali, e può intervenire più agevolmente in caso di necessità. Grazie alla presenza di un tunnel, queste aree esterne sono collegate direttamente ai due recinti di riabilitazione, immersi nel bosco, dove gli animali vengono trasferiti non appena il loro percorso riabilitativo lo permette. Siamo tutti colpiti dall’emozione che sentiamo nelle voci di Elisa e dei volontari mentre ci mostrano gli spazi e ci spiegano a cosa serve ciascuno di essi... emozione che travolge anche noi mentre insieme guardiamo Just Freedom, il video della liberazione di Francesco (detto affettuosamente Cecco) e Spartaco, due lupi trovati in pessime condizioni quando erano ancora cuccioli, curati per diversi mesi e poi restituiti ai boschi. Grazie a due minuscole videocamere (ribattezzate, per l’occasione, WolfCam e programmate per sganciarsi spontaneamente dopo poche ore per poter essere recuperate) assistiamo al ritorno in natura di questi

splendidi animali come se vedessimo coi loro occhi. Per qualche minuto ci sentiamo loro… e potrei scommettere che ad altri come a me, in quel momento, è parso quasi di cogliere l’odore forte di terra e foglie e mille altri profumi portati dal vento… Non potremo mai dimenticare il rumore delle loro zampe – ora grandi e forti – mentre corrono fuori dalle gabbie fermandosi un istante in fondo al prato prima di iniziare a girovagare sul sentiero tra le querce, incuriositi e un po’ spaesati, tutti i sensi perfettamente all’erta. Odori nuovi, la prima abbeverata

in un torrente... nessuna voce umana, nessun rumore se non quello di un lontano cinguettio turbano questi istanti quasi magici nella loro semplicità. Buona fortuna, Spartaco e Cecco! Altri lupi seguiranno dopo di voi grazie a tutte queste persone che hanno profondamente compreso che AMARVI E’ RISPETTARVI E RISPETTARVI SIGNIFICA RESTITUIRVI LA LIBERTA’. INIZIATIVE ALMO NATURE Oltre alla donazione al Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica - Monte one della somma necessaria alla realizzazione di Just Freedom,

I due cuccioli di lupo Cecco (a sin) e Spartaco al loro arrivo al Centro Monte Adone

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una struttura già operativa all’interno del Centro ed esclusivamente dedicata al recupero, alla cura, alla riabilitazione e al reinserimento in natura di lupi (http://www.almonature.eu/ azienda/news-almo-nature/just-freedom-e-i-docu-video/) Almo Nature ha prodotto tre filmati per tutto il pubblico europeo con lo scopo di sensibilizzare e informare; si tratta di Just Freedom, documentario sulla ritrovata libertà dei due lupi Spartaco e Francesco, dopo il recupero nel centro Just Freedom (http://www. almonature.eu/azienda/news-almo-nature/just-freedom-e-i-docuvideo/), Storia di Lupi, la storia vera di questi due lupi raccontata con gli occhi degli umani e The Promise, corto d’arte firmato Gabriele Salvatores, nato da un’idea originale di Almo Nature (http://www.almonature.eu/ almore/the-promise/). Inoltre, Almo Nature proverà a ricambiare l’impegno da un punto di vista umano attraverso progetti concreti (già realizzati): il sostegno a numerosi pastori che abitano le zone popolate dai lupi in Emilia Romagna e in Toscana, attraverso la fornitura di crocchette per i loro cani pastore sino a tutto il 30 giugno 2015 (http://www.almonature. eu/azienda/news-almo-nature/almo-nature-e-wolf-apennine-cente r - a - favo re - d i - u n a - co nv i ve n za-possibile-con-il-lupo/), l’impegno concreto per un modello di sviluppo economico “biodiverso” da realizzarsi in favore delle “terre alte” dell’Italia tracciato in una lettera aperta indirizzata al preseidente del Consiglio ( http://www.almonature.eu/azienda/news-almo-nature/lettera-aperta-a-matteo-renzi/) e In bocca al lupo. Crepi?, confronto tra punti di vista anche opposti per imparare a conoscere il lupo e i sentimenti di odio/amore che suscita (a partire da Novembre 2014). Almo Nature Fondata nel 2000 da Pier Giovanni Capellino, è oggi una tra le realtà più dinamiche del pet food a livello europeo. Almo Nature è stata la pri-

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Io sono il lupo. La fame è la mia compagna, la solitudine la mia sicurezza, un’eterna, triste condanna. Io sono l’istinto. Passi svelti nella notte. Il freddo è il mio giaciglio, il vento la mia sola coperta. ma azienda al mondo a produrre il primo alimento naturale per cani e gatti e - dopo aver stabilito un nuovo paradigma e un nuovo standard oggi continua la sua ricerca tesa a un continuo miglioramento per giungere alla messa a punto di un prodotto di qualità ancora superiore, per offrire sempre e solo il meglio, dal loro punto di vista. Il desiderio di continua evoluzione ha permesso all’azienda di diventare in pochi anni un punto di riferimento nel settore, e in una decina d’anni una vera e propria ‘multinazionale tascabile’. Oggi infatti Almo Nature è un Gruppo con casa madre in Italia (la sede è a Genova) e filiali in Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi, Canada e, apertura recente, Stati Uniti. Nel 2014 Almo Nature, per rendere stabile e permanente la sua solidarietà nei confronti degli animali, ha creato “aLmore Fund Europe”: fondo

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fiscalmente tassato con una dotazione di un milione di euro. www.almonature.it Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica Monte Adone Il Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica - Monte Adone è un’associazione di volontariato ONLUS, iscritta all’Albo del Volontariato per l’Emilia Romagna. Il Centro è operativo 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno, nel recupero della fauna autoctona trovata ferita e in difficoltà e della fauna esotica sequestrata dalle autorità giudiziarie per maltrattamento, commercio e detenzione illeciti. Nato nel 1989 come Centro Recupero Fauna Selvatica in risposta alle numerose problematiche legate ad un territorio sempre più trasformato dall’uomo, il Centro è oggi Convenzionato con l’Amministrazione provinciale di Bologna e con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e rappresenta un punto di riferimento stabile per cittadini, Enti Pubblici, Forze di Polizia e Vigili del Fuoco. Le attività dell’Associazione non sono solo strettamente correlate alla gestione degli animali ma anche legate al fondamentale aspetto educativo e di sensibilizzazione, finalizzato ad una maggiore consapevolezza di un più corretto rapporto uomo-animale-ambiente. www.centrotutelafauna.org

Io sono il silenzio. Un’ombra nella foresta, impronte lungo il fiume, occhi di brace nel profondo buio. Io sono il mistero. Canti d’amore alla luna, lunghe corsE inseguendo fantasmi, ombre e tracce di odori e suoni. Io sono il sogno. La libertà pura, assoluta, che tracima violenta su stagioni senza tempo. Io sono alfa e omega. Neve rossa d’ignare prede, soffio di nuova vita, chiusura del naturale anello. Io sarò forse ucciso, mai disperso, cancellato. Come immortale spirito del bosco, di nuovo vigore sarò creato. Io sono il lupo. (Anonimo)


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Fotostorie della redazione di Petherapy Lab

Primo tuffo nel ghiaccio per la foca

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n Canada il fotografo naturalista Keith Grapher ha realizzato questi splendidi scatti: i primi “passi� di un cucciolo di foca che per la prima volta si tuffa nelle gelide acque, poco lontano dalla madre.

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hagam.it

Gli animali selvatici si spostano per vivere Noi li aiutiamo www.lifetib.it

Gli animali selvatici si spostano per riprodursi e per cercare cibo, acqua, habitat migliori. Il progetto LifeTIB interviene per migliorare e tutelare il corridoio ecologico tra il Campo dei Fiori e la Valle del Ticino rendendo il loro viaggio piĂš sicuro.

Un progetto di

Partner

Sostenuto da Prodotto con il contributo del programma LIFE dell’Unione europea LIFE10 NAT IT 241 TIB Trans Insubria Bionet

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Fotostorie della redazione di Petherapy Lab

Ecco l'ospedale per cuccioli di pipi Nasce

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ad

Atherton,

in

Australia,

il primo ricovero per i piccoli animali rimasti orfani che non riescono a sopravv

i chiama Tolga Bat Hospital e annovera numerosi volontari che si prendono cura dei piccoli mammiferi volanti che sono rimasti orfani o paralizzati a causa dei parassiti e che sono incapaci di sopravvivere da soli. Nonostante i luoghi comuni sui vampiri, queste creaturine avvolte in coperte che succhiano latte dai biberon sono di una tenerezza sorprendente.

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istrello abbandonati

vivere da soli.

i pipistrelli possono contare sull'aiuto di appassionati A fine ottobre è stata istituita ad Azzano San Paolo un'associazione che ha come obiettivo la promozione della tutela dei chirotteri, comunemente conosciuti come pipistrelli. Già attiva a partire dal 2012, anno internazionale del pipistrello, oggi l'associazione si è formalizzata e ha preso il nome di “Gruppo chirotterologico - Le Sgrignapole”. Un nome tutto bergamasco per suscitare fin da subito simpatia nei confronti dei pipistrelli, piccoli mammiferi che ancora oggi purtroppo, godono ingiustificatamente di cattiva fama e suscitano ancora un po' di timore. I chirotteri sono invece dei campioni nel mondo animale, infatti sono gli unici mammiferi al mondo in grado di volare attivamente, possono ecolocalizzare e sono una componente importante in molti ecosistemi, tra cui quello urbano. I pipistrelli che vivono in provincia di Bergamo e Brescia possono da oggi contare sull’aiuto di un gruppo di appassionati che dedica tempo ed energie a farli conoscere meglio, attività condotta finora dalla Presidente Anna Maria Gibellini con serate divulgative presso musei e biblioteche, studi scientifici ed una pagina Facebook che aggiorna sulle attività del Gruppo e dà informazioni e curiosità sui pipistrelli. Importante è anche il supporto che Le Sgrignapole danno al recupero dei pipistrelli trovati feriti o in difficoltà e curati presso il Centro di Recupero WWF di Valpredina, rispondendo ai privati che chiedono le informazioni di primo soccorso, accudendo i cuccioli più piccoli e compiendo le liberazioni notturne dei pipistrelli che devono essere riportati ciascuno nel luogo preciso di provenienza una volta conclusosi l'iter di cura. Di interesse per le Pubbliche Amministrazioni è anche la possibilità del Gruppo, data la competenza tecnica, di eseguire monitoraggi e studi scientifici per meglio comprendere quali specie siano presenti sul territorio e quale sia il loro stato di conservazione, attività prevista per legge in quanto tutte le specie di chirotteri presenti sul territorio italiano sono particolarmente protette dalla normativa nazionale ed europea. I pipistrelli sono tra i pochi animali selvatici adattatisi a condividere l’ambiente urbano con noi e capita dunque che ci siano delle situazioni di criticità con questi piccoli ed innocui vicini di casa Il Gruppo chirotterologico ha la possibilità di intervenire per aiutare Amministrazioni e privati cittadini che intendano risolvere la situazione, spesso con accorgimenti davvero semplici, in modo da rendere benaccetta la presenza di questi animali e garantito il rispetto dei loro siti di rifugio. Segnalando la presenza di pipistrelli, di esemplari in difficoltà e sostenendo le attività del Gruppo, tutti possono collaborare alla tutela dei pipistrelli. Le Sgrignapole sono l'unica realtà associativa in provincia di Bergamo dedicata alla tutela di questo gruppo animale ed è dunque a disposizione di chi intenda fare qualcosa di concreto per la tutela dei chirotteri, discreti vicini di casa che, per di più, allietano le notti estive con rapidissimi voli in cerca degli insetti spesso molesti per noi, di cui si nutrono voracemente. Per informazioni: lesgrignapole@gmail.com Pagina Facebook Le Sgrignapole Fonte: Bergamonews.it

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Pet-news di Daniela Zaina http://amicadeglianimali.it

A LECCE UNA BELLA INIZIATIVA A FAVORE DEI GATTI

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i parla sempre tanto di cani e di come combattere il problema del randagismo, dimenticando che anche per i gatti c'è la stessa problematica. O meglio, non è che proprio lo si dimentica, ma viene visto in modo diverso. Si perchè se per i cani randagi il rischio è che si riuniscano in branco diventando pericolosi, per i gatti il fatto che formino le colonie è quasi una cosa normale, anzi viene “giustificata” con frasi come “è la natura del gatto” oppure “è un animale indipendente”, non tenendo in considerazione l'aspetto sanitario per gli animali stessi ma anche per l'uomo. E' vero che cani e gatti sono differenti e si comportano in modo diverso, ma è anche vero che è l'uomo che li ha fatti diventare domestici ed è quindi compito suo prendersene cura. E a Lecce ci hanno pensato, grazie all'associazione Randage che opera sul territorio, recuperando e attrezzando l'ex sanatorio Galateo con gabbie, cucce e giochi per i felini. Questo progetto che si chiama “Gatti in città”, permetterà a 25 gatti della

colonia locale di essere accuditi e curati nel modo migliore in attesa di essere adottati. Questi animali sono stati affidati ad una gattara e riceveranno le cure veterinarie e tutto ciò di cui necessitano. Il progetto, che è stato realizzato in collaborazione con il Comune e l'ASL di Lecce, ha una doppia finalità: il recupero urbano e una migliore conviven-

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za tra animali liberi e persone. Inoltre le casette di legno e i giochi sono stati realizzati con materiali a basso costo dagli studenti del Consiglio comunale dei ragazzi di Lecce durante alcuni laboratori. E visto i molti lati positivi di questa iniziativa c'è da augurarsi che venga replicata sia in altre zone di Lecce che in tutte le città italiane.

JANE GOODALL IN ITALIA

'etologa britannica che ha passato più della metà della sua vita tra gli scimpanzè per studiarli e conoscerli meglio, è stata in Italia al Parco Natura Viva di Bussolengo (VR) per il Festival Reason for Hope (Convegno nazionale della ricerca sulla conservazione della natura e della biodiversità) e ha lasciato tutti di stucco parlando con gli scimpanzè ospitati nel parco. Ma l'etologa non era qui solo per far conversazione con i primati, ma anche perchè madrina di un progetto per la conservazione dell'Ibis eremita, di cui in Italia si sono perse le tracce da tantissimo tempo e di cui alcuni esemplari hanno seguito una migrazione guidata dall'uomo a bordo di un ultraleggero per permettergli di memorizzare la rotta. Inoltre la Goodall ha voluto sottolineare l'importanza dello studio e della difesa degli animali perchè significa studiare e difendere noi stessi e anche se l'uomo sta facendo enormi danni può trovare molte risposte nella natura. Ed è questo che dobbiamo insegnare ai nostri figli se vogliamo conservare bene il nostro pianeta (e quindi noi stessi).

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ON LU S


Punti di vista di Patatino

Il fascino dei gatti neri Putroppo so già che queste miei miagoli non arriveranno ai cuori di tutti, specie a quei cuori chiusi all’amore, e quindi suggerisco a tutti voi che avete mici neri e non, di custodire i piccoli angeli pelosi in casa per evitare spiacevoli momenti sia per voi che per i pelosi; inoltre non dimenticate che noi siamo “domestici” e ci piace molto stare vicino a voi e vivere nei vostri spazi e se tutti voi vi impegnaste in questo senso riuscirete pian piano a sconfiggere il fenomeno del

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iao Miao a tutti voi, A-mici! volevo gattosamente richiamare la vostra attenzione sui miei fratelli che sono nati con il pelo nero. Eh si, i mici neri dei quali si è detto da sempre di tutto e di più…tralasciando l’aspetto più importante: sono dei mici e hanno il pelo del color nero. Non vi miagolo tutte le malvagità di voi umani che questi piccoli pelosi hanno subito da sempre, vorrei solo che ora queste smettessero!!!! Su internet e sui giornali le notizie riguardanti le sparizioni dei mici neri sono ormai quotidiane, ma cosa sta succedendo a voi umani? Ma non volete proprio progredire? Siete sempre sicuri di esseri voi i padroni del mondo quando invece non fate altro che creare sofferenza agli esseri indifesi. Ho il mio piccolo cuore peloso che soffre tantissimo, fa tanto male sapere che tanti miei cugini siano oggetti di rapimenti per gli scopi più svariati e venga loro proibito di vivere la loro vita da MICI!!!! Penso che voi ormai giunti nel 2014 dobbiate fare dei passi indietro nella storia, per imparare qualcosa, e ritornare al periodo dell’antico Egitto dove i gatti neri venivano venerati. Ora non chiedo la venerazione per i miei cuginetti neri ma chiedo solo di cancellare la “maledizione” che gli avete addossato. I mici neri sono uguali ai mici tigrati, bianchi ecc ecc. sono dolci, teneri, coccolosi e come tutti noi mici molto “misteriosi” e speciali!!!!

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randagismo, con tutte le conseguenze annesse e connesse. Cari A-mici aiutatemi a diffondere ai molti quanto speciali siano i mici neri e che non sono portatori di nessuna sfortuna ( quella se la crea l’uomo stesso con i suoi pensieri) e se vedete qualcuno che fa delle strane “poste” vicino a colonie o a mici avvisate subito gli enti competenti e occhi super aperti in questi giorni!!! Tante zampatine a tutti i mici neri del mondo!!!


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Concorsi di Marco Sivero Educatore Cinofilo

ClicCANdo 2014: ecco i vincitori

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ella splendida cornice offerta dalla Piazza Virgiliana di Mantova, si è svolta la prima edizione di "ClicCANdo", concorso fotografico riservato esclusivamente ai cani meticci e ai loro "amici umani". L'iniziativa è stata supportata dal "Club Forza Silvio - Mantova al Centro", con il patrocinio del Comune di Mantova e la collaborazione delle Associazione Rapid Dogs Rescue e Rescue Dogs di Soragna. La giornata è stata scandita dai percorso di mobility accessibile a tutti, in collaborazione con “Associazione Rescue Dogs di Soragna”; dai consigli utili per i proprietari in merito all’educazione

degli amici a 4 zampe a cura di Marco Sivero, educatore cinofilo e Presidente di “Rapid Dogs Rescue” e consigli utili per l’alimentazione del proprio cane a cura di “Happy Dog”.

Nell'occasione è stata organizzata una raccolta di cibo, a cura dell'Emporio Bianchini, da destinare interamente ai cani meno fortunati ospiti dei canili della zona.

MANTOVA AL CENTRO

EMPORIO BIANCHINI

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La patria del sano pet-food.

1a COPPIA piÚ simpatica: CLOE & SILVIA


2a COPPIA piÚ simpatica: FLO & ALBINO

3a COPPIA piÚ simpatica: VERONIQUE & PIERANGELO

1o CANE piÚ simpatico: STELLA

2o CANE piÚ simpatico: ROCCO

3o CANE piÚ simpatico: MACCHIA

1o CANE piÚ bello: CORA

2o CANE piÚ bello: KORA

3o CANE piÚ simpatico: PIFF

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Punti di vista di Franco Tassi Gruppo Orso Italia

SOS orsi dalle Alpi agli Appennini

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egli ultimi mesi hanno occupato prepotentemente le cronache, come mai era avvenuto in precedenza, le drammatiche vicende degli Orsi italiani, dalle Alpi agli Appennini. La nordica Daniza, giudicata e condannata senza appello né contraddittorio, e quindi inseguita, braccata e uccisa, lasciando orfani i suoi due orsacchiotti. Gemma e molti altri orsi marsicani spiati e tormentati, per vederli cadere uno dopo l’altro, sul fronte di una natura che si giura di amare e voler proteggere, ma che è invece sempre più assediata e meno rispettata. Strade diverse, destini separati, ma sempre con un comune fatale epilogo: la morte. Le storie sono molte e si intrecciano, ma per capire cosa sta realmente accadendo basterà qualche semplice riflessione. Iniziamo dalle Alpi. Daniza non è nata in Italia, ma risulta una “immigrata forzata” di tipo del tutto speciale. Si tratta infatti di una femmina acquistata anni fa in Slovenia, e introdotta poi nel Trentino, con un ambizioso e di-

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spendioso progetto animato dalle migliori intenzioni, ma certo assai poco consapevole delle strategie che occorre seguire di fronte alle personalità evolute e complesse dei plantigradi. Strappare un pacifico animale vagabondo a montagne boscose, tranquille e poco popolate come quelle della Slovenia, catapultandolo all’improvviso nei territori ben più ampiamente antropizzati del Trentino, dove tra malghe e colture l’incontro con l’uomo è assai più frequente, e la gente locale non è stata adeguatamente preparata, significa provocare una quantità di nuove situazioni impreviste, sempre stressanti per un animale selvatico, ma particolarmente delicate per una femmina con i cuccioli. Inutilmente da anni il Gruppo Orso aveva tentato di far capire che sarebbe stato assai meglio favorire il graduale e spontaneo ritorno del grande mammifero vagabondo dalla Slovenia verso Occidente, creando un “corridoio ecologico” di ambienti naturali non contaminati da veleni, e ricchi di frutta, bacche e insetti, sostenuto anche dagli stessi produttori di mele. Questa

“fascia biologica” di “mele con il baco” avrebbe comportato, sì, un piccolo sacrificio, ma avrebbe garantito prestigio ecologico e altissima visibilità. Si è preferito invece scavalcare le leggi della natura, confidando troppo nelle moderne scienze, tecnologie e farmacologie (catture, trasporti, manipolazioni, radiocollari, microchips, trasmettitori, gps, trappole nascoste, armi spara-siringhe, dardi, sedazioni, anestesie, narcotici, tranquillanti, monitoraggi: e chi più ne ha, più ne metta). Con risultati che sono sotto agli occhi di tutti. Passiamo agli Appennini. Le decine di Orsi marsicani tristemente caduti negli


turistica, mentre tutti seguono ansiosamente le sorti di Gemma, l’ultima mamma in pericolo. Una raffica di errori madornali e una valanga di chiacchiere incompetenti hanno fatto il resto. Inutili sono stati gli appelli delle persone sensibili, preoccupate perché consapevoli che in questo modo si correva spensieratamente sulla via dell’estinzione. I disinvolti operatori attuali, tanto nelle Alpi quanto negli Appennini, vantavano autorità indiscussa e sdegnavano aiuti, informazioni e consigli. Anzi, nella loro penosa tracotanza, avallata da miope politica e avida università, sostenuta da burocrazia insulsa e invadente tecnocrazia, nel tripudio di giornali e televisioni, hanno trovato più comodo eliminare le esperienze e competenze valide ancora disponibili, e cancellare la memoria storica: affrettandosi persino a far sparire libri e pubblicazioni che avrebbero consentito di comprendere la drammatica situazione, agire per tempo e risolvere molti problemi. Erano e sono ancora sostenuti dalla ridicola pretesa di saper addomesticare la natura selvaggia, non educando l’uomo, ma “robotizzando” l’orso. E quindi, come era facilmente prevedibile, hanno perso. O meglio, abbiamo perso tutti, dimostrando ancora una volta che l’uomo odierno, chiuso nel proprio miope egoismo, non è più capace di convivere con la vera natura. ultimi dodici anni al Parco d’Abruzzo e dintorni, a causa di avvelenamenti, fucilate e persecuzioni di ogni genere, sono in realtà vittime di quell’impasto micidiale (politicanti, burocrati, tecnocrati, accademici, corse al potere e al profitto) che sta oggi rovinosamente precipitando l’Italia in una voragine, dalla quale sarà difficile risollevarsi. Orsi usati come Bancomat per appropriarsi di fondi europei, e condurre costosissime ricerche scientifiche invasive: che se hanno certamente giovato alla carriera dei beneficiari, non hanno portato consistenti vantaggi alla sorte del plantigrado. Basterà una sola considerazione. Per attirarli erano stati goffamente imitati metodi che potevano essere forse

validi nelle sterminate Montagne Rocciose Nordamericane, usando esche olfattive a base di pesce e pollo. Che hanno però finito col modificare le abitudini degli orsi marsicani, esponendoli a rischi sempre maggiori. Condannandoli al “contatto ravvicinato” con l’uomo, e a finire uno dopo l’altro sulla cronaca nera della natura: oltre una sessantina di individui perduti dal 2002 a oggi, e la strage continua... Fino a una dozzina d’anni fa gli orsi erano creature mitiche, quasi invisibili e sempre inavvicinabili: oggi invece attraversano i paesi, entrano nei pollai, si arrampicano sui balconi, creano scompiglio. Scambiati per comodi giocattoli e soprammobili, usati per la promozione

GRUPPO ORSO ITALIA Costituito fin dal 1983 presso il Centro Studi Ecologici Appenninici del Parco Nazionale d’Abruzzo, il Gruppo Orso Italia, coordinato dal prof. Franco Tassi, è uno dei più qualificati nuclei volontaristici di ricerca, impegno e difesa dello straordinario plantigrado, attivo ormai da oltre trent’anni.

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Attività di Rossana Bonazza di AllDogs Training Center

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"AllDogs": passione, lavoro e divertimento per tutti

a nostra storia è cominciata come tante. Sia io che Maurizio da piccoli abbiamo avuto cani ma tutti vissuti in modo inconsapevole e piuttosto distaccato. Vivevano all’aperto e non avevano una funzione ben precisa, forse un po’ di guardia e, così come usava in quegli anni, non entravano in casa, spesso mangiavano avanzi e venivano prestate loro solo le cure strettamente necessarie. Ero bambina eppure ero incuriosita dal comportamento di questi animali ma mi era stato insegnato a fidarmi solo dei nostri cani e a non avvicinarmi a cani che non conoscevo, quindi sono cresciuta in bilico tra la curiosità e il timore. Il nostro primo vero cane, pur non conoscendoci ancora, io e Maurizio lo

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abbiamo preso a due mesi di distanza. A settembre del 2003 nella mia vita è arrivata Diana, un labrador femmina bionda, e a Novembre dello stesso anno Maurizio ha adottato Tommy, anche lui labrador biondo. Così come fanno tutti i proprietari neofiti, armata di buona volontà e tanta pazienza ho acquistato il mio primo libro sull’educazione del cane e ho cercato di insegnare a Diana i comandi di base. I risultati non erano malaccio ma naturalmente c’era ampissimo margine di miglioramento. Ero affascinata dalle modalità di apprendimento del cane e, per apprendere di più, ho

deciso di iscrivermi ad un corso di educazione. E’ stato proprio durante questo corso che io e Maurizio ci siamo conosciuti. La passione per la cinofilia è aumentata rapidamente e così abbiamo frequentato corsi di approfondimento, attività cinofilo sportive tra cui


le prove per retriever, il salvataggio nautico, la ricerca in superficie, l’obedience, il lavoro con il clicker e molto altro fino ad arrivare ai corsi di formazione vera e propria, da quelli di primo soccorso veterinario ed ortopedia ai corsi di formazione per operatori di Pet-therapy, per educatori ed addestratori cinofili, fino a diventare noi stessi formatori. Dopo anni di gavetta e di lavoro costante abbiamo preso la decisione di aprire la nostra associazione e così nel 2008 è nata AllDogs Training Center Asd, quella che per noi è stata il coronamento di un grande sogno. Inizialmente senza un campo di lavoro a disposizione ci arrangiavamo tra cortili e spazi verdi che altre associazioni ci mettevano a disposizione o parchi pubblici. Poi finalmente siamo riusciti ad avere il nostro campo, 2000 metri di terreno alberato in un parco meraviglioso vicino al fiume Adda. Non ci sembrava vero! Il primo obiettivo della nostra as-

sociazione è sempre stato quello di far lavorare qualsiasi cane, da qui il nome scelto. All Dogs infatti significa “tutti i cani” e tutti i cani meritano la possibilità di imparare, migliorare e svolgere un’attività divertente ed ap-

pagante indipendentemente da età, razza e condizioni fisiche. Di pari passo a questo lavoro è cresciuto l’interesse per la Pet-therapy, attività che entrambi svolgevamo già da tempo, affascinati dai benefici

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portati dai cani alle persone e anche dalla loro straordinaria sensibilità oltre che da un senso comune del dovere nei confronti delle persone meno fortunate. Nel tempo la nostra equipe a quattro zampe è cresciuta. Oltre a Diana e Tommy infatti si sono aggiunti altri

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due labrador dal carattere eccellente: Teddy Boy e Joker, oggi rispettivamente di sei e tre anni, così i progetti sono aumentati e con loro anche i risultati. Oltre ai progetti individuali e a breve periodo stiamo lavorando in progetti che durano ormai da anni. In una

residenza per anziani ad esempio siamo al quarto anno di lavoro e gli ospiti della struttura ci hanno “adottati” con i nostri cani attendendo con entusiasmo il giovedì, giorno in cui effettuiamo gli incontri. La risposta degli utenti non è sempre positiva fin dai primissimi incontri. Ci sono situazioni di disagio o malessere fisico o psichico che portano ad un isolamento dell’anziano. All’inizio del progetto in questa residenza ad esempio c’era un utente, il signor Giovanni, divenuto non vedente in età avanzata in seguito ad una malattia, che rifiutava in modo assoluto l’interazione sia con noi che con i cani reagendo anche in modo scostante ai tentativi di approccio sia da parte nostra che dei terapisti della struttura. In questi casi l’insistenza si rivela sempre deleteria quindi, insieme alla responsabile del progetto, abbiamo deciso di far rimanere Giovanni nel-


lo stesso spazio in cui lavoravamo con gli altri utenti ma senza interagire con lui. La sua condizione non gli permetteva di vedere quello che facevamo ma sentiva noi e gli altri ospiti interagire, sentiva le chiacchiere e le risate e questo sicuramente lo ha attratto.

Avevamo iniziato da pochi minuti a lavorare quando, un mattino, Giovanni mi chiamò chiedendomi in un dialetto bergamasco stretto: “Ma il tuo cane mangia la polenta?” ed io “Certo che la mangia, è bergamasca anche lei!”. Da quel momento Giovanni ha voluto partecipare attivamente a tutte le attività mettendosi in gioco anche in situazioni che ritenevamo improbabili come ad esempio portare il cani al guinzaglio o preparare le tavolette di attivazione mentale in cui vanno nascosti i premietti per i cani. E’ stato un risultato molto emozionante e il ricordo di Giovanni, che purtroppo è mancato, è sempre

vivo e ci emoziona ogni volta che ne parliamo o che vediamo qualche sua fotografia. La Pet-therapy è un’attività straordinaria per gli utenti ma è estremamente benefica anche per tutti noi operatori che la pratichiamo con passione. Ogni piccolo passo, ogni sorriso strappato ad un bimbo disabile, ogni minimo progresso ci gratifica e ci sprona a migliorarci per poter portare il nostro piccolo contributo nella vita di queste persone diventando noi per primi i fruitori di questa meravigliosa attività svolta con delle creature straordinarie.

Website: www.alldogs.it E-mail: info@alldogs.it FB i Falconieri del Grifone Rossana: 333 8571906 Maurizio: 334 3461479

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Progetti della redazione di Petherapy Lab

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"Dog Blood Donors" quando Fido può salvare la vita ai suoi simili

og blood Donors è la banca dati dei cani donatori di sangue finanziata dal fondo solidale permanente di Almo Nature “Almore Fund”, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) e della Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani (FNOVI). Ciò rende possibile per la prima volta in Italia la creazione e l’iscrizione volontaria dei cani a una banca dati fruibile da tutti i medici veterinari iscritti, per facilitarli nel loro lavoro ogni qual volta si renda necessario trovare un cane donatore per una trasfusione di sangue. I proprietari di cani possono iscrivere il proprio animale dal 1° ottobre scorso, candidandolo a diventare un donatore oppure usufruire del servizio in caso di necessità, attraverso il proprio medico veterinario. Tutti i proprietari di cani possono iscrivere il proprio cane alla DbD, verificandone prima i requisiti necessari e rivolgendosi poi ad un medico veterinario per il test del gruppo sanguigno e l’attivazione dell’animale tra i donatori della DbD. I medici veterinari, registrandosi alla DbD, renderanno visibile la propria struttura all’interno dell'elenco pubblico dei medici veterinari aderenti alla banca dati, così da poter essere contattati per la tipizzazione del gruppo sanguigno e poter accedere all’elenco dei donatori in caso di necessità. Grazie a DogBloodDonors: - i cani hanno l’opportunità di trovare

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un donatore in tempi rapidi - i cani potenziali donatori usufruiscono del test gratuito del gruppo sanguigno - i medici veterinari hanno una nuova occasione di visibilità e un aiuto concreto nella pratica della professione. Le spese relative al costo del prelievo e del test per la tipizzazione del gruppo sanguigno per un importo pari a 25,00€+IVA verranno sostenute da “Almore Fund” e pagate direttamente al medico veterinario. STEP della Dog Blood Donors La Dog Blood donors è una Banca dati cani potenziali donatori di sangue GRATUITA per il proprietario e per il Medico Veterinario. La Banca dati può essere suddivisa in 3 Step di azione.

1. PRIMO STEP: ISCRIZIONE Veterinari – Iscrizione cani potenziali donatori Il Primo Step riguarda la creazione della Banca dati cani potenziali donatori grazie alla collaborazione dei Medici Veterinari e dei Proprietari dei cani. Il Medico Veterinaro dovrà registrare se stesso e/o la propria struttura per 2 motivi: - per rendere attiva l’iscrizione di un cane donatore mediante l’inserimento del gruppo sanguigno; - per accedere e consulatare la Banca Dati nel momento del bisogno. La registrazione permetterà di rendere visibile la struttura che sarà ricercabile da parte dei proprietari interessati all’iscrizione dei propri cani : l’attivazione del cane tra i donatori può essere fatta solo ed esclusivamente dal Medico Veterinario L’iscrizione del cane può avvenire attraverso due vie: 1 - i proprietari potranno preiscrivere volontariamente i cani inserendo le informazioni richieste. In questo caso l’iscrizione diventerà attiva solo dopo essersi recati presso un Medico Veterinario che completerà l’iscrizione mediante la ricerca del gruppo sanguigno 2 - potranno essere invitati a farlo


dal Medico curante durante una visita. Requistiti Base del donatore per essere iscritti alla DbD (Linea Guida alla medicina trasfusionale) a) peso, età, identificazione anagrafe canina, vaccinazioni di base, carattere docile, non sottoposti a terapie farmacologiche durature b) gruppo sanguigno: DEA negativo DEA positivo Il Medico Veterinario valuterà i requisiti di BASE richiesti 1) Qualora non fossero presenti ad esempio l’iscrizione all’anagrafe canina o le vaccinazioni di base il Medico Veterinario potrà richiedere al proprietario di regolarizzare la propria situazione per completare l’iscrizione alla DbD. I costi di tali prestazioni sono a carico del proprietario 2) Valutazione gruppo sanguigno (prelievo + test) gratuito per il proprietario Questa prestazione (prelievo + test) non avrà alcun costo per il proprietario : le spese relative al costo del prelievo e del test del gruppo sanguigno per un importo pari a 25,00 + IVA verranno sostenute da “Almore Fund” e pagate direttamente da Almo Nature al Medico Veterinario All’interno del Sito www.dogblooddonors.it è stata creata un'area Laboratori/Aziende Convenzionati con la DbD . Si tratta di un Servizio Facoltativo al quale i Medici Veterinari possono rivolgersi. Sono Aziende/Laboratori che si sono messi a disposizione della DbD con prezzi e servizi agevolati per la ricerca del Gruppo sanguigno. L’accesso

all’area Aziende /Laboratori convenzionati avviene solo dopo l’iscirzione del Medico Veterinario alla DbD. Il Medico Veterinario interessato alle offerte convenzionate potrà rivolgersi direttamente alle Aziende/Laboratori attraverso i recapiti lasciati all’interno delle pagine dedicate sul sito . 2. SECONDO STEP: Consultazione della DbD Un Medico Veterinario iscritto alla DbD in caso di necessità può accedere alla Banca dati e ricercare un potenziale donatore Potrà accedere al sito www.dogblooddonors.it filtrando i dati: caratteri-

stiche del cane, gruppo sanguigno e dati proprietario per infine contattare il Proprietario per richiedere la sua disponibilità. Se in quel momento il proprietario non fosse disponibile, non sarà vincolato in alcun modo alla donazione, fermo restando che iscrivendosi alla DbD dovrà garantire la sua disponibilità per un massino di 2 volte l’anno. Al momento della Donazione, i donatori saranno sottoposti agli esami del sangue come previsto dalla Linea Guida alla medicina trasfusionale. Il costo dell’esame del sangue e tutte le pratiche trasfusionali saranno addebitate dal Medico veterinario cu-

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rante al ricevente come da normale prassi Ambulatoriale. All’interno del sito www.dogblooddonors.it Area Laboratori/Aziende convenzionate sarà possibile usufruire di un ulteriore servizio FACOLTATIVO offerto dai Laboratori che collaborando con la DbD offrono il profilo ematico Donatore a prezzi convenzionati . Tutti i costi analisi sostenuti sul donatore al momento della trasfusione saranno addebitati al ricevente. 3. TERZO STEP: il cane regolarmente iscritto alla DbD ha diritto in caso di necessità trasfusionale ad una copertura per un importo pari a 150,00 + IVA Qualora un cane donatore regolarmente iscritto alla DbD si trovasse nella necessità di ricevere sangue quindi da donatore diventa ricevente il costo della sacca di sangue sarà coperto da “aLmore Fund” per un importo pari a 150,00 +IVA. In questo specifico caso alla parcella dovrà essere sottratto l’importo di 150,00 + IVA. RICERCA DEL GRUPPO SANGUIGNO Il Medico Veterinario potrà effettuare il test del gruppo sanguigno ottenendo il rimborso dei 25,00€+iva anche nei casi in cui il cane NON fosse Idoneo alla donazione: 1) La ricerca del gruppo sanguigno sarà possibile nel cucciolo indicando la NON idoneità fino al compimento dei 2 anni di vita . Il Medico Veterinario dovrà impegnarsi a mantenere aggiornata la scheda del cane 2) La ricerca del gruppo sanguigno sarà possibile effettuarla anche nei cani sotto i 20 Kg di peso . La Linea Guida alla medica trasfusionale prevede che il cane idoneo abbia un peso a partire da 25 kg , considerando le oscillazioni di peso al quale potrebbe essere soggetto, la NON IDONEITA’ verrà considerata Tassativa al disotto dei 20 kg . I cani sotto i 20 kg potranno essere considerati solo riceventi e non potranno usufruire della copertura dei 150,00 +iva nel caso avessero necessità di ricevere una trasfusione di sangue IDONEO ALLA DONAZIONE:

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- quando il cane soddisfa tutti i requisiti indicati nella Linea Guida alla Medicina Trasfusionale, - il cane donatore che avrà diritto alla copertura dei 150,00 + iva qualora si trovasse nelle condizioni di dover ricevere una trasfusione di sangue NON IDONEO ALLA DONAZIONE: - il cucciolo fino ai 2 anni di età - Il cane al di sotto dei 20 kg verrà considerato tassativamente NON idoneo . Non usufruirà della copertura dei 150,00 + iva nel caso in cui avesse necessità di ricevere una trasfusione di sangue . Verrà considerato solo ricevente - il cane donatore al compimento dei 9 anni . Potrà usufruire della copertura dei 150,00 + iva nel caso in cui avesse necessità di ricevere una trasfusione di sangue. I Promotori DELL'INIZIATIVA Dog Blood Donors è stata creata e promossa da Almore Fund Europe insieme alla Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) e all’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) che rendono possibile, per la prima volta in Italia, l’iscrizione volontaria dei cani a una banca dati fruibile da tutti i medici veterinari iscritti, per l’individuazione di un donatore in caso di emergenza. Almore Fund Europe nasce il 17 marzo 2014 dalla volontà di Pier Giovanni Capellino - presidente Almo Nature di creare un fondo autonomo dedicato ad attività di servizio e di solidarietà sociale a favore della comunità e in particolare degli animali in situazioni di disagio. Il Fondo nasce per sostenere la società nella salvaguardia degli animali, nel rispetto dei rapporti uomo-animale e uomo-natura. Il fondo vuole essere un contributo

concreto per migliorare la qualità della vita degli animali all’interno della nostra società. La Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) è stata istituita nel settembre 1946 e rappresenta tutti i medici veterinari Iscritti all'Albo, a livello nazionale e internazionale, prendendo parte ai tavoli di lavoro del Ministero della Salute e degli altri stakeholder, partecipando attivamente con proposte, osservazioni e consultazioni. Una parte delle attività realizzate dalla Federazione, anche in collaborazione con altri Enti e Istituzioni, attiene alla formazione continua in medicina e all'educazione dei cittadini in tema di prevenzione delle malattie, di possesso responsabile e di tutela della Salute pubblica. La vita della federazione è regolata dal Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato n. 233 del 13 settembre 1946 e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 221 del 5 aprile 1950. Alla Federazione sono obbligatoriamente iscritti tutti i medici veterinari italiani che svolgano attività professionale. L´organo di governo è il Comitato Centrale composto da 13 membri veterinari che durano in carica 3 anni. E´ previsto anche il Collegio dei revisori dei Conti. Il Comitato Centrale è eletto dal Consiglio Nazionale formato dai Presidenti degli Ordini Provinciali.

L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) è una Federazione di Associazioni Professionali Veterinarie senza scopo di lucro, nata nel 1999 con l'obiettivo statutario di avviare progetti di riqualificazione e tutela della professione veterinaria. ANMVI realizza servizi d'ausilio professionale per i medici veterinari e iniziative di promozione dell’immagine e della pubblica considerazione della figura del Medico Veterinario nonché iniziative di valenza socio-sanitaria nel settore della sanità animale e del rapporto uomo-animale.


COS’È LA PET-THERAPY

IL NOSTRO TEAM

La Pet-Therapy nasce negli anni ‘60 negli USA con l’ausilio degli animali per il miglioramento dello stato di benessere, attraverso un rapporto interpersonale tra uomo ed animale con effetti psico-emozionali. Può essere definita come un intervento assistenziale e coterapeutico che consiste in una serie di sedute finalizzate a migliorare, attraverso specifici stimoli, il benessere della persona mediante la relazione uomo-animale coadiuvando le terapie normalmente effettuate per il tipo di patologia considerato.

DIEGO e COCCO, CONIGLI ARIETE NANO bianco

ZANNA, METICCIO femmina, proveniente da canile e RECUPERATA alla pet-therapy

ATTIVITà E PROGETTI

CONTATTI

I progetti che Petherapy Lab sta sviluppando si differenziano per target di riferimento, obiettivi e finalità da raggiungere, metodologie attuative e tempistiche di svoglimento.  PROGETTO PER ASILI NIDO L’obiettivo generale del Progetto sarà quello di favorire lo sviluppo sensoriale ed emotivo del bambino e il suo apprendimento attraverso la conoscenza degli animali e l’interazione con essi  PROGETTO DI EDUCAZIONE NELLE SCUOLE Il Progetto “Scuoladinzolando” ha l’ambizione di creare nelle nuove generazioni l’educazione agli Animali favorendo l’interazione bambino/animale e la presa di coscienza delle diversità.  PROGETTO PER SOGGETTI ALLETTATI Le terapie assistite dall’Animale (TAA) sono interventi finalizzati al raggiungimento di obiettivi specifici predefiniti, all’interno dei quali l’Animale che risponde a determinati requisiti risulta essere parte integrante del trattamento.

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Petherapylab

+39 334 2783245

+39 342 3793402

PAOLA, operatrice di pet-therapy e marlene, labrador di 7 anni

MARCO, 37 educatore cinofilo


Racconti di Andrea Aniasi

L'impegno e la dedizione di Andrea Aniasi per "Enduring Freedom"

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iao a tutti amici di Petherapy Lab Magazine: sono Andrea che ha fondato “Enduring Freedom - noi non lasciamo prigionieri” ’attività di salvataggio cani. Spiegare il mio lavoro è semplice: prelevo un cane da una situazione di degrado, difficoltà, invisibilità e lo ricovero in un buon rifugio vicino Lodi dove già la sua vita migliora (uscite bi-giornaliere dal box, cibo di qualità, visite veterinarie, tante coccole passeggiate con me due-tre volte alla settimana), promozione battente ovunque e adozione del cane con controllo nel tempo. Fino ad ora siamo stati molto fortunati e in due anni e qualche mese abbiamo ottenuto 64 adozioni più 11 in compartecipazione; scelgo cani di grossa taglia (con prevalenza molossoidi) sia perché sono i più sfortunati (i piccoli hanno più richiesta) sia perché personalmente mi piacciono di più, non

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mi occupo di cuccioli (tranne rari casi) perché solitamente sono molto richiesti e non necessitano di ulteriore aiuto, scelgo solo se hanno caratteri molto buoni e conosciuti dalle volontarie che me li mandano dai canili del

sud, dove purtroppo abbondano. Oltre al pagamento della pensione ci sono i costi del trasporto, le curemediche, le cure di prevenzione ecc ecc. Quando avanzano fondi abbiamo anche aiutato situazioni di difficoltà di


altri volontari impegnati nel medesimo compito. Non esistono conti dedicati, non è un’associazione, non ho il tempo e non intendo buttare soldi in burocrazia, è un gruppo che si fonda sulla fiducia reciproca, dal canto mio cerco di essere il più trasparente possibile inviando periodicamente un file dove sono contabilizzate tutte le entrate e uscite. Chi vuole aderire è ben accetto ovviamente, chiedo di specificare se con un contributo costante (versano una quota mensile di minimo 5 euro mese) o con una tantum in modo da programmare l’attività. Costantemente il gruppo viene aggiornato di tutto, dall'arrivo del nuovo cane seguendolo fino alla sua adozione. Per contattare Andrea Aniasi scrivete a sgnaus@iol.it - 3498311768

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La mia vita con i cani

cani sono fantastici e quelli che scelgo con l’aiuto delle volontarie che me li mandano da canili disagiati, lo sono in modo particolare, sono dotati di quella bontà “genetica” che li rende esseri speciali che hanno sopportato una vita di angherie e sono rimasti incredibilmente confidenti nel genere umano.

Tutti i cani che ho aiutato sono stati importanti e amatissimi, ma fra tutti quelli cui sono riuscito, a dare, con il fondamentale aiuto del mio gruppo Enduring Freedom una vita degna liberandoli dall’ergastolo incolpevole, ricordo sempre a tutti, anche a titolo di esempio di come non sia l’età e neppure la vita tragica vissuta a influen-

zare il rapporto con la nuova famiglia, un pitbull di 10 anni di nome Brigante, tolto ad un alcolista che lo maltrattava. Arrivato in rifugio con bruciature di sigarette e la pelle della la spalla a penzoloni, fu curato e rimesso in sesto ma restò parecchio languire in gabbia poiché la sua adozione era molto difficile per l’età e per la razza. Cominciai ad approcciarlo e scoprii la sua incrollabile bontà, passai con lui 5 mesi di lunghe passeggiate che nella sua vita non aveva mai visto, era strepitoso, intelligentissimo, profondo, me ne innamorai come fosse il mio cane. Dopo irriducibile diffusione del suo appello per mesi, trovai grazie a una persona che se lo prese a cuore pur non conoscendolo, una coppia che lo adottò, persone fantastiche. Passò due mesi a casa, felicissimo, adorando la sua nuova vita e la sua famiglia. Morì per un tumore fulminante, gli adottanti profondamente addolorati furono contenti di avere amato un essere cosi speciale. Ancora adesso mi commuovo a pensarlo e a pensare quanti cani vivono e muoiono in gabbia, molte volte maltrattati per anni.

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Realtà della redazione di Petherapy Lab

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Il cangattile "Tom & Jerry": un sogno che diventa realtà

’idea di un Parco Canile-Gattile polifunzionale nell’area sud milanese proposta dall’Associazione Tom & Jerry Onlus ha ottenuto l’attenzione ed il positivo riscontro da parte del Comune di Corsico che, valutata la validità del progetto, ha assegnato in concessione all’Associazione un’area di circa 10.000 mq. (deliberazione n. 194 del 03/11/2009), sita nel Comune di Buccinasco. Il progetto prevede la costruzione di una struttura all’avanguardia, di modernissima concezione, ideata nel rispetto delle regole suggerite dalla zooantropologia applicata, in grado di garantire il massimo del benessere e del comfort agli animali ospitati. Fiore all’occhiello del Parco Canile–Gattile sarà una struttura di circa 1.000 mq che ospiterà, attraverso spazi modulari studiati ad hoc, specifici percorsi formativi in abbinamento alla Pet Therapy, strumento che verrà utilizzato come cooterapia per la riabilitazione degli anziani o persone affette da malattie come l’Alzheimer e per la rieducazione dei bambini marginalizzati a causa di patologie congenite o acquisite, oltre che per favorire il recupero di casi sociali sensibili a questo tipo di trattamento.

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Tale struttura rende il progetto Cangattile unico nel suo genere in Italia: la Pet Therapy viene già utilizzata in diversi ambiti ma non esiste in tutto il Paese uno spazio studiato appositamente per poter offrire i massimi benefici ai pazienti e, al contempo, garantire agli animali coinvolti la migliore tutela e un assoluto benessere. Attualmente, gli operatori di Pet Therapy che sono chiamati a svolgere questo tipo di cooterapia in ospedali, scuole o altre strutture non dedicate, sono costretti ad adattare il proprio lavoro e la propria attrezzatura (o ciò che trovano in loco) a luoghi e spazi quasi sempre non consoni all’attività da svolgere, né per le persone né per gli animali coinvolti. Il Cangattile vuole diventare quindi il luogo perfetto, grazie alla versatilità dei suoi ambienti progettati appositamente per accogliere le varie disabilità e un punto di riferimento per l’attività di Pet Therapy, un luogo nel quale un’equipe composta da figure professionali di alto livello e volontari esperti potrà garantire, in un contesto perfettamente progettato, attrezzato e organizzato per questo tipo di attività, la massima efficacia ed efficienza. La realizzazione del Cangattile, per la quale l’Associazione Tom & Jerry si


adopera da oltre un decennio, offrirà altresì l’occasione per promuovere sul territorio di competenza la migliore interazione tra “uomo e animale”, incentivando la partecipazione attiva e consapevole della popolazione alla vita del Cangattile. All’interno della struttura saranno infatti coinvolti sia i giovani, dedicando loro un apposito spazio dove potranno sviluppare i loro progetti, sia gli anziani, favorendone l’aggregazione e la valorizzazione attraverso l’inserimento in programmi di attività quotidiane mirati che li mantengano socialmente utili, anche nell’ottica di creare una sinergia tra le due diverse generazioni nella gestione degli animali ospiti. Nel Parco Cangattile verranno inoltre organizzati incontri per adulti e per bambini con lo scopo di divulgare e approfondire la conoscenza degli animali e dei metodi di approccio verso gli stessi, anche al fine del superamento delle fobie ad essi connesse. Dalla sua istituzione l’Associazione ha potuto contare su raccolte fondi e autofinanziamento dei volontari che da dieci anni offrono la propria disponibilità sia per occuparsi dell’accoglienza, il soccorso e la ricerca di famiglie adottive per gli animali abbandonati, maltrattati e randagi, sia per organizzare manifestazioni ed iniziative volte al reperimento di risorse economiche e adoperarsi per trovare sostegno e collaborazione da parte di chiunque si senta vicino a queste problematiche. Sono a oggi oltre tremila gli animali

che in tutti questi anni sono stati salvati e dati in adozione da Tom & Jerry: un’attività che continua incessantemente, anche in queste ore, nonostante le mille difficoltà e la scarsità di risorse finanziarie, grazie all’impegno e alla dedizione di decine di persone che, senza chiedere nulla in cambio offrono il loro tempo e la loro energia per aiutare tanti animali sfortunati. Ora più che mai l’Associazione e il suo progetto hanno bisogno di tutto l’aiuto e il sostegno economico possibili e per questo sono in programma due grandi eventi: la promozione da parte del Comune di Corsico di un’iniziativa volta al lancio ufficiale Cangattile e alla ricerca di sostenitori e partner importanti; l’organizzazione di

un evento con le stesse finalità, svoltosi lo scorso ottobre a Milano, che ha avuto il supporto di alcune realtà di primo piano del mondo dell’imprenditoria e di singole persone che hanno sposato in pieno e con straordinario entusiasmo la causa. I fondi raccolti fino ad oggi da Tom & Jerry sono stati in buona parte utilizzati per dare avvio ai lavori del primo lotto nell’area destinata a ospitare il Cangattile: sono in via di realizzazione la zona uffici (bagni e spogliatoi per i volontari, bagni per il pubblico, cucina con accesso locale deposito, ufficio, ambulatorio veterinario), recinzioni, percorsi interni e parcheggi. L’Associazione Tom&Jerry è attualmente impegnata nella raccolta di fondi per la realizzazione dei 58 box previsti all’interno del Cangattile e della struttura per la “Pet Therapy”. Una prima parte del complesso potrà quindi essere pronta e funzionante già da primavera 2015 mentre la parte rimanente del progetto, se gli eventi otterranno i risultati auspicati, potrà essere attivata nel giro di un paio d’anni al massimo. È dunque di vitale importanza riuscire a sensibilizzare il maggior numero di donatori, sostenitori e partner che con il loro prezioso contributo consentiranno la realizzazione e messa in opera delle varie parti di questo straordinario progetto. Per maggiori informazioni visitare il sito www.tomejerry.org

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Associazioni di Rosi Goffi

La storia di Tarti, mascotte dell'Associazione "Millevite"

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iao a tutti sono Tarti la mascotte di Millevite. Sono al rifugio da Stefania da oltre 10 anni e devo dire che si sta proprio bene qui. Abbiamo tantissimo spazio verde messo in totale sicurezza dove correre e prendere mosche, farfalline e tanti piccoli animaletti che corrono nell’erba. Abbiamo una zona interna con tantissime cucce morbide, cuscinoni, ciotole di pappa sempre piena. In questo periodo però siamo un po’… sovraffollati. Si perché Stefania si è resa come sempre disponibile ad accogliere i mici bisognosi, molti di loro addirittura di pochi giorni di vita. Lei li tiene al caldo e li allatta ogni 3 ore. Io ovviamente supervisiono che faccia tutto per bene. no quasi invisibili. Si certo, oramai sono grandicelli ma meritano anche loro una bella casetta. E poi ci sono gli altri mici “residenti” come me. Noi abbiamo il compito di controllare che tutto sia in ordine. Alcuni di noi sono arrivati al rifugio in condizioni disperate (anche nelle ultime settimane ne sono arrivate tre bisognose di aiuto). Anche noi ovviamente siamo felici di strusciarci e dare testatine agli amici di Stefania ma noi oramai siamo grandi

Al momento abbiamo quindi 3 microbini di pochi giorni che ciucciano con gusto il latte, un gruppetto di 3 mesi, anche loro sono stati allattati a mano. Ora stanno crescendo, diventando cicciosi e aspettano i vaccini. Ci sono poi gli scatenati di 5/6 mesi, anche molti di loro sono arrivati qui quando avevano pochi giorni. Quando loro sono in giro per la stanza è un tormento: saltano ovunque, fanno i dispetti ai più piccini che sono ancora in gabbia. Se poi arrivano degli amici di Zia Stefy allora scoppia il divertimento massimo: si arrampicano su di loro per fare fusa e pasta a volontà I più grandicelli, che nessuno ha adottato, sono in una zona a parte. Anche loro hanno un bel giardino sicuro, una casa con letti, tiragraffi e giochi. Ma sembra-

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grandi, alcuni come me un po’ vecchini, e restiamo qui. Il nostro desiderio sarebbe quello di fare in modo che i più giovani possano venire adottati, che possano trovare una casina per loro, così noi residenti avremmo meno da fare con tutti questi pazzerlli. Venite a conoscere tutta l’allegra brigata!!! Ci trovate alla pagina “I gatti di Millevite” o “Millevite” su Facebook e ricordatevi di acquistare il nostro calendario!


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Professioni di Laura Borromeo www.lauraborromeo.it

La comportamentalista felina: chi è e di cosa si occupa

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l comportamentalista, oltre che studiare come si comportano gli animali in natura, è un esperto del loro equilibrio emotivo, delle cause di eventuali disturbi ed è in grado di formulare un intervento affinché gli stessi si possano risolvere. Alcuni di loro si specializzano in un tipo particolare di animale come primati, uccelli, serpenti, pesci, grossi animali e animali da compagnia. Altri, addirittura, si specializzano su comportamenti specifici come ad esempio il modo di cacciare, l’accoppiamento, l’allevamento e le cure parentali… C’è chi si occupa di gatti. La mission di questo comportamentalista è migliorare il benessere dei gatti in tutti gli ambiti possibili: nelle case private, nei rifugi, colonie, petshop, allevamenti, cliniche veterinarie, nell’insegnamento e nella formazione. Il gatto è un animale che ben si adatta a nuove situazioni rispondendo in maniera adeguata, ma a volte lo stile di vita o il contesto sociale nel quale lo facciamo vivere, lo mettono sotto pressione provocando problemi nel suo comportamento. A volte può esse-

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Laura Borromeo

re difficile per il proprietario accorgersi che l’animale ha un problema o che sta vivendo un disagio. Il gatto, infatti, ha imparato in natura a non manifestare ciò che prova e tende a interiorizzare lo stress e le situazioni che vive negativamente per non apparire vulnerabile

e diventare di conseguenza una facile preda. Molti sono i segnali che il proprietario può osservare: tra i più frequenti ricordiamo la perdita della pulizia (urinazione o defecazione in posti non idonei), tutti i cambiamenti della sua routine


quotidiana (riluttanza a muoversi, disinteresse al gioco, dormire sotto il letto invece che sopra, dormire troppo, graffiare mobili, miagolare eccessivamente, diventare aggressivo o pauroso o ansioso, litigioso con altri gatti conviventi.). Il ripetersi di queste situazioni deve suggerire al proprietario di richiedere l’aiuto a un professionista. E’ molto importante che il gatto venga osservato e valutato nel suo ambiente per contestualizzare il comportamento dell’animale: solo valutando come vive e come si relaziona nella sua casa, il comportamentalista potrà comprendere quali siano le motivazioni che spingono il micio a mettere in atto i comportamenti anomali. Attraverso l’osservazione e il colloquio con il proprietario, il professionista raccoglie le informazioni utili per rispondere a domande tipo: - Che cosa causa questo comportamento? - Quali fattori lo influenzano? - Perché il gatto si è comportato in quel modo e in quel particolare momento? - Come ha imparato a farlo? - E’ un comportamento innato? - A cosa serve? - Cambia nel tempo?

- C’è relazione tra il comportamento del gatto e quello del proprietario? Molto spesso per risolvere il problema basta cambiare la relazione uomo-animale o modificare la comunicazione col proprio gatto. A volte basta sfatare la credenza che “il gatto ha fatto un dispetto” o che è “di cattivo carattere” e spiegare al proprietario che l’animale sta vivendo un disagio. Alcuni comportamenti, normali per la specie, non lo sono per il proprietario come graffiare, marcare, stare in alto sui mobili, arrampicarsi sulle tende… in questo caso saranno dati tutti quei suggerimenti per permettere al gatto di soddisfare i suoi bisogni naturali senza danneggiare la casa. Oppure può succedere che un comportamento venga insegnato inconsapevolmente dal proprietario stesso, per esempio, quando usa le mani per giocare con un gattino, atteggiamento che, quando il gatto diventerà adulto, potrebbe degenerare in aggressività. Un altro caso è quello dove il proprietario gli dà da mangiare appena si alza al mattino, autorizzando così il micio a dargli la sveglia sempre più presto. La figura professionale del compor-

tamentalista per gatti oggi è ancora poco conosciuta; spesso le famiglie sofferenti di uno stato di disagio, preoccupazione o paura, legato ai comportamenti indesiderati del proprio animale, non sanno di poter richiedere l’aiuto di un professionista in grado di formulare un intervento terapeutico e di illustrare ai proprietari le tecniche da mettere in atto provandole con loro. E’ auspicabile che si parli sempre di più di benessere animale nella sua globalità, che comprenda anche la sfera emozionale, al fine di migliorare il rapporto con i nostri gatti, la qualità della loro vita e la serenità nella convivenza.

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La razza del mese di Mery e Mauro Caronni dell'Olenska Siberian Cattery

Il gatto siberiano: astuzia, potenza e forza ricoperti da un morbido manto

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l gatto Siberiano è il risultato dell’incrocio tra il gatto selvatico della Siberia e i gatti importati dai coloni russi che nel Medio Evo hanno occupato il nord della Russia. Non è il risultato di una selezione umana, ma da una mera selezione naturale; questo conferisce al gatto Siberiano una forza fisica e non solo, che raramente hanno gli animali di razza. Alla selezione naturale c’è da ag-

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giungere che il territorio siberiano è particolarmente ostico, da qui si può evincere che gli animali che sono stati selezionati nel suddetto luogo, sono particolarmente forti. Il gatto Siberiano ha un mantello perfettamente idrorepellente e una cute molto spessa per migliorare la termoregolazione corporea. Le origini del gatto Siberiano sono abbastanza incerte, è considerato un

gatto russo, ma ci sono notizie al 1700 ad una mostra felina e poi nel 1871 in Inghilterra. Dobbiamo aspettare però il 1990 in cui il gatto Siberiano si è diffuso in Europa e negli Stati Uniti. Dal 1990 in poi questa razza è stata riconosciuta dalle varie associazioni feline, WCF, FIFe, TICA, etc… LO STANDARDA DI RAZZA Il gatto Siberiano è grande, gros-


Siberiano abbia il pelo sulle estremità delle orecchie (come la lince) e il pelo all’interno. Gli occhi sono grandi, un po’ ovali, rotondi e ben distanziati tra loro. Il colore degli occhi va dal verde all’ambra. Non sono ammessi siberiani con occhi gialli o arancio! Le zampe sono massicce e muscolose, le posteriore leggermente più lunghe di quelle anteriori; i piedi sono rotondi e grandi. La coda è lunga, arrivafino all’altezza della scapola ed è robusta e ricca di pelo tutto l’anno. Il mantello è lungo o semi lungo, folto e impermeabile. La pelle è spessa, adatta a mantenere caldo il gatto e gli organi interni. Tutte le caratteristiche fisiche del gatto Siberiano sono il risultato dell’evo-

luzione in un ambiente ostico com’è la Siberia: i siberiani sono discendenti di un piuttosto definito archetipo che si è sviluppato durante secoli di forte pressione selettiva in condizioni climatiche severe. In qualità di gatto aborigeno, il siberiano si è evoluto in modo tale da essere protetto dalle avverse condizioni atmosferiche e da altri problemi associati all’ambiente in cui questi gatti hanno vissuto per molti anni. Tra alcuni felinologi circolava l’idea che il mantello del siberiano dovesse essere lungo e vaporoso, anzi che più vaporoso fosse il mantello più “siberiano” fosse il gatto. Seguendo questa idea, è stata posta veramente poca attenzione alla struttura del mantello e alle peculiarità della tessitura delle sue differenti componenti.

so e forte, la sua muscolatura è possente; è di taglia media il maschio può pesare circa 7 kili mentre la femmina arriva a 5 kg. La testa è ben proporzionata rispetto al corpo, larga e di forma rotonda; anche il muso ha una forma rotondeggiante, il mento è pronunciato, ma non sporgente. Le guance sono grandi così come i suoi baffi sono lunghi mentre il collo è corto e massiccio. Le orecchie sono di media grandezza, larghe alla base e ben distanziate tra di loro; per mantenere lo standard della razza è necessario che il gatto

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Tuttavia è relativamente facile provare che la teoria della “vaporosità” è errata. Quindi il mantello deve essere idrorepellente, deve formare uno strato discendente protettivo che protegga l’animale dal vento, dal freddo e dalla pioggia, così come impedire a frantumi vegetali di popolarlo con facilità mentre il gatto caccia. Una muta quasi completa avviene due volte all’anno. Un gatto siberiano che è sempre ricoperto da un mantello che non subisce mai la muta non è affatto un membro dell’orgogliosa famiglia siberiana. Peli di guardia irregolari e lucidi devono decorare la coda, la schiena e le spalle. Questi devono essere supportati da una pelliccia spessa e quasi costante che formi una barriera per il vento e per il calore solare, compatta e che ricopra tutto il corpo. Anche lo strato di sottopelo deve essere spesso e compatto per impedire che i riccetti vegetali si appiccichino. Quindi la pelliccia decorativa come una

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trina e i calzoni alla zuava devono essere pronunciati, ma compatti e nettamente definiti piuttosto che irregolari e di tipologia persiana. Dubito che la lunga peluria come la pelliccia decorativa ben corrisponda con il pelo di guardia lucido e spesso che copre la sommità del corpo. In simile disposizione, la maggior parte della pelliccia decorativa deve essere formata da pelliccia regolare spessa e relativamente ruvida piuttosto che da pelliccia tipo sottopelo morbida ed estremamente lunga. Il sottopelo deve essere distintamente più corto della pelliccia regolare, altrimenti il mantello assomiglia a peluria cotonosa arruffata piuttosto che al mantello uniforme di un animale selvatico. La forma della coda che si presenta come il ventaglio di un sultano piuttosto che come una canna spessa e compatta. Inoltre un mantello lungo e setoso di solito maschera la qualità dell’ossatura facendo in modo che un gatto di taglia media e costituzione

esile possa sembrare grosso e di ossatura robusta. La tipologia della testa deve coincidere accuratamente con la tipologia del corpo, che deve essere forte, di ossatura


pesante e, in contrasto con le razze sorelle a pelo semi-lungo, relativamente compatto.al contrario dei persiani, i siberiani devono avere il muso sporgente in avanti, benché più corto del muso dei Maine Coon. La tipologia della testa deve essere simile a quella dell’archetipo siberiano e suo più probabile antenato, il Felis Silvestris Caucasica. Un muso troppo corto, tipo bulldog, con un porta baffi esagerato o che si estende verso il basso, può essere un segno di contaminazione con la razza persiana. Gli occhi E la loro forma Un punto che è stato stabilito in modo piuttosto definitivo è che gli occhi del siberiano non devono essere né rotondi né a mandorla. In effetti, se si guarda da vicino l’occhio del siberiano, in particolare di gatti che appartengono a linee relativamente stabili, è evidente che la forma dell’occhio è più complessa e può essere considerata come una versione “leggermente obliqua” appartenente alla famiglia di forme a “cappuccio di frate”. In ogni caso, l’arco superiore dell’orbita dell’occhioè più breve di quello inferiore e il bordo esterno dell’occhio ha una netta forma appuntita. Carattere del gatto Siberiano

ll gatto Siberiano è indipendente, ma comunque legato al suo amico umano ed ha un carattere forte, tanto quanto il suo fisico; è capace di vivere in situazioni difficili, allo stato brado, ma non disdegna la vita in casa, ha bisogno di uscire per sfogare il suo istinto di cacciatore e sprigionare tutta la sua forza. Essendo un gatto con un istinto selvatico ha bisogno di stare in contatto con persone e altri animali sin da cucciolo. Soffre la solitudine essendo un animale da branco e consigliamo sempre di far vivere almeno due gatti siberiani insieme. Ama moltissimo giocare al riporto con oggetti qualsiasi, nasconderli e dare la

caccia alle farfalline, che entrano dalla finestra, ama l’acqua e ne è attratto osservando lo sgocciolio dal lavandino, intingendo le zampine nelle ciotole dell’acqua e qualche siberiano fa la doccia volentieri. Dorme durante il giorno e verso sera desidera la nostra attenzione e giocare, partecipando alle attività della casa. Si nasconde volentieri per restare un po’ di tempo da solo a meditare. Con gli altri gatti ha un atteggiamento amichevole e laddove sia necessario con alcuni elementi adotta gli atteggiamenti gerarchici. Il Siberiano pur avendo un carattere molto amichevole e per certi aspetti spesso simile a quello canino, non

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sono gatti da grembo, ma cacciatori impegnati, sono incredibilmente astuti, potenti, agili e di forte temperamento. Sarebbe meglio che le persone che cercano nei siberiani caratteristiche simili a quelle dei persiani rivolgessero la loro attenzione verso altre razze. Al contrario chi cerca un gatto per competizioni di agility probabilmente troverebbe tra i siberiani il concorrente migliore e più astuto. ANALLERGICO O IPOALLERGENICO?? Nel 1979 Ohman di Boston isolò il maggiore allergene “Fel d1” (Felis domesticus) capace di provocare reazione allergica nell’85% dei pazienti sensibili. Questa glicoproteina è costituita da due sottounità di trentacinque aminoacidi ciassuno; è molto volatile perchè nel 75% dei casi ha un diametro di 10 micron e nel resto fino a 5 micron. Il tasso di produzione della proteina Fel d1 è controllata dal testosterone, in particolare viene emesso dalle ghiandole sebacce, salivari e anali; il muso ne è particolarmente ricco. Nel gatto sterilizzato la percentuale è minore. Questi test sono stati effettuati a Dicembre

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1999 dal laboratorio “Indoor Biotechnologies” in Virginia (1216 Harris St, Charlottesville, VA 22903) per verificare la quantità di FelD1 prodotta da alcuni gatti tra cui il Gatto Siberiano. Questi sono i risultati ottenuti: maschio di gatto comune, neutro: 62.813 mg maschio di Gatto Siberiano, neutro: 2.001 mg femmina di Gatto Siberiano, neutra: 205,50 mg Non è il pelo, come spesso erroneamente si crede, a scatenare le reazioni allergiche, ma principalmente questa proteina che il gatto deposita sul proprio mantello durante le consuete operazioni di pulizia dello stesso. La ridotta (e in alcuni casi nulla) produzione di Fel d1 da parte del gatto siberiano lo rende, di fatto, una razza ipoallergenica. l’allevamento del siberiano Olenska dal 2004 consegna cuccioli ad allergici al gatto. Il Siberiano è stato dichiarato, attraverso i diversi studi e le varie testimonianze registrate nell’arco degli anni, l’unico gatto al mondo che produce questa proteina in modo nettamente inferiore. La produzione della proteina varia dallo 0% ad un massimo del 30%. In soggetti non particolarmente sensibili la manifestazione dei sintomi di allergia è scesa dal 100% ad un massimo del 30%. La minor produzione

della proteina infatti rende meno soggetta la persona allergica ad avvertire quegli odiosissimi sintomi causati dalla presenza di sostanze non tollerate, in questo caso causati dalla presenza della Feld1.

Tutte le cause che portano l’insorgere dell’allergia sono dovute alla produzionedella proteina Fel D1, l’allergia non dipende dal pelo del gatto, quindi non ha importanza che il gatto abbia o meno il pelo lungo o corto osia nudo come lo Sphynx, le cause sono da ricercare nella produzione di questa proteina e il Siberiano sembra non la produci, o meglio la produce in quantità limitata (non supera il 30%) di conseguenzapuò definirsi un gatto ipoallegenico. La sterilizzazione NON ELIMINA la proteina responsabile dell’allergia ma ferma l’aumento dovuto alla crescita del gatto,pertanto è consigliabile, a chiunque decida di acquistare un Siberiano assicurarsi di questo, venendo a contatto per un po’ di tempo, con un vero gatto Siberiano. Poniamo una particolare attenzione alla purezza di razza siberiana poichè vi sono ormai evidenti incroci con altre razze feline in soggetti dichiarati “siberiani” venduti da allevatori senza scrupoli. Le differenze morfologiche sono evidenti per un allevatore esperto ma

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per un privato ignaro della truffa è una facile trappola. Purtroppo le Associazioni feline o Federazioni non verificano mai le cucciolate dichiarate da questi trafficanti presenti in Italia con tanto di affisso e a nulla vamgono nemmeno le segnalazioni per invitarle ai controlli . La verifica allergica va effettuata in un tempo di almeno un ora accarezzando il gatto o i gatti presenti . le reazioni allergiche si evidenziano entrano mezz’ora con chiarezza . Noi Allevatori Olenska sconsigliamo comunque il gatto siberiano a soggetti asmatici in quanto per esperienza abbiamo verificato che solo una piccola percentuale sopporta la convivenza mentre molti asmatici pur reagendo bene i primi giorni di convivenza con il gatto siberiano poi improvvisamente possono avere veri e propri attacchi di asma e devono dare via il gatto. E’ importante capire che l’allergia è soggettiva e che non bisogna utilizzare nessun parametro / confronto / esperienza con nessun altro allergico. PARLIAMO DI NOI OLENSKA L’allevamento Olenska nasce improvvisamente nel 2004 dopo un attenta e approfondita ricerca sulla razza e sulle sue peculiarità. Essendo Mauro Caronni (allevatore Olenska) leggermente allergico

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ai gatti rimase incuriosito dalla potenzialità del siberiano di rivolgersi agli allergici e poter dare loro una speranza, e decise di acquistare un esemplare e verificare di persona questa caratteristica unica e rara. Inoltre rimanemmo colpiti per la bellezza, unita alla dolcezza della nostra prima gatta in seguito acquistammo i nuovi esemplari dalla Russia e dalla Germania. Per quanto riguarda la selezione questo passo fondamentale venne raggiunto e compreso durante gli anni dell’allevamento Olenska, valutando le caratteristiche morfologiche della razza e le sue grandi differenze tra esemplari e esemplari comprendendo definitivamente l’archetipo e il tipo di siberiano prescelto e preferibile cercando di mantenere salvi tutti gli aspetti fondamentali della razza. Ci scontrammo fortemente nell’ambiente con altri allevatori a causa della consanguineità stretta e fortemente praticata nella riproduzione la quale è e dovrebbe essere invece molto limitata a causa delle sue potenzialità negative nel mettere in risalto le tare genetiche. Così decidemmo di non praticare questa pratica per non mettere a repentaglio la salute dei nostri nuovi cuccioli e abbiamo sempre acquistato e introdotto nuove linee con nessun rappor-

to di parentela con i nostri soggetti. In questa ottica il programma di selezione deve consentire di sceglierei migliori riproduttori e scartare i peggiori con lo scopo di provare a incrementare la frequenza dei geni favorevoli. Ciò è attuato selezionando gli individui con i più alti valori fenotipici, confidando nel fatto che anche i loro valori riproduttivi siano i migliori e possano essere trasmessi ai loro figli, ottenendo, così, il miglioramento cercato. Il miglioramento genetico di una popolazione animale si persegue attraverso la selezione, ovvero la scelta dei riproduttori della prossima generazione. Le tappe del processo di selezione sono tre: 1) la misura e la trascrizione dei caratteri; 2) la valutazione la genetica dei riproduttori 3) la scelta dei riproduttori. Un programma di selezione può essere così strutturato: a) definire gli obiettivi di selezione: i caratteri morfologici e comportamentali che devono essere migliorati; b) organizzare gli schemi di selezione: le modalità di raggiungimento degli


obiettivi stabiliti; c) valutare la disponibilità ed efficacia di strumenti di selezione; d) verificare l’andamento dei program-

mi di selezione. La selezione risulta più semplice, quando ad essere selezionato è un solo carattere, ma l’allevamento del gatto di razza comporta invece la selezione per più caratteri che coinvolgono sia la morfologia del soggetto che le sue caratteristiche attitudinali e comportamentali; risulta quindi molto importante sia definire i caratteri da selezionare sia individuare la via per raggiungere gli obiettivi che si sono stabiliti. L’indirizzo di allevamento determinato attraverso gli obiettivi di selezione deve essere sempre orientato all’interesse della popolazione più che a quello di pochi soggetti. La salute è il primo degli obiettivi di selezione sopra menzionati; l’importanza di selezionare soggetti sani deve tenere conto della comparsa di problemi legati alla tendenza all’esagerazione di caratteristiche morfologiche descrittenellostandarddirazza(ipertipo). Le patologie genetiche che causano la morte del soggetto affetto, sofferenza, o quelle che non risultano trattabili dovrebbero avere un’attenzione particolare nei piani di eradicazione delle patologie genetiche. Al fine di raggiungere l’uniformità feno-

"Tutti in posa!" MANDATECI LE FOTO DEI VOSTRI SIBERIANI... Gli amici di Petherapy Lab che condividono la loro vita con un Siberiano sono invitati a spedire le foto dei loro amici alla mail info@ petherapylab.com. La redazione sceglierà le migliori che saranno pubblicate nel prossimo numero in una speciale fotogallery, e tutte, ma proprio tutte finiranno in un album fotografico "ad hoc" creato sul profilo FB di Petherapy Lab. tipica si è fatto e si fa ricorso alla selezione in consanguineità ovvero all’accoppiamento di animali tra loro parenti. Il risultato di questo metodo può essere molto negativo se applicato senza la dovuta preparazione a popolazioni chiuse, si assiste, infatti, ad una perdita di materiale genetico e di conseguenza di variabilità genetica su cui sia possibile studiare piani di selezione. Il pericolo maggiore è che aumenta la probabilità che geni negativi presenti nei genitori si manifestino nella discendenza per effetto della riduzione della variabilità genetica. La tendenza è che in una determinata razza il numero dei disordini diminuisce, ma la loro frequenza aumenta, è anche possibile che il disordine genetico e il suo grado diventino più o meno razza-specifici. Gli effetti deleteri della consanguineità sono noti universalmente e riassumibili brevemente nell’incremento della frequenza di tutti i difetti genetici e delle anormalità che sono dovute a geni recessivi e nell’aumento della depressione da consanguineità riguardo ai caratteri quantitativi e in particolare riguardo a quelli propri dell’adattamento (sfera riproduttiva, resistenza alle malattie, longevità, ecc.). Sulla base dei risultati di esperimen-

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ti condotti da diversi ricercatori su diverse specie di animali, nei quali la consanguineità (accoppiamenti tra parenti), era indotta con diversa intensità e per diverse generazioni, fu visto che gli effetti deleteri cominciano a manifestarsi, quando era raggiunto il valore di F=0,375 (Van Vleck et Al. 1987). Per quegli studiosi valori inferiori a questo non sono da considerare pericolosi. Il valore pari al 37,5% di consanguineità può essere raggiunto anche in due generazioni di accoppiamenti tra fratelli pieni. I gatti siberiani che resteranno per sempre nel nostro cuore? Nella nostra storia di Allevatori OLenska del gatto siberiano ci sono tantissimi gatti che hanno lasciato un segno, e che resteranno per sempre indimenticabili, prima tra tutti la nostra Duska Olenska, una splendida black silver tortie: era una gatta Alfa, cioè dominante, una vera Regina, stutturalmente bellissima e di grande fascino, con occhi verdi e molto comunicativa, essa

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amava parlarci a lungo emettnedo a lungo i suoi versi , un misto di miagolio e chiaccherata. Ci veniva sempre incontro fissandoci negli occhi e avvolgendo la sua bella coda intorno alle nostre gambe. La sua personalità colpiva tutti i nostri visitatori e qualunque persona poi chiedeva di avere un suo figlio/a. Genero’ dei bellissimi Campioni Internazionali trasmettendo i suoi colori piu belli. Un altro gatto che abbiamo amato alla follia fu Pereslav, un siberiano di Mosca, di una bellezza particolare, era gigantesco! Abbiamo ottenuto da Pereslav la nostra attuale Ary siberian e possiamo vantare le sue discendenti . Perdere un gatto per un allevatore è il doppio della sofferenza, poichè viene a mancare non solo un amico ma un grande collaboratore, praticamente insostituibile. Se dovessimo ritornare inidetro nel tempo torneremmo ad allevare? è una bella domanda, ma la risposta è ugualmente bellissi-

ma, ed è si, nonostante tutto si. Allevare è magnifico, di rapporta con la natura, con la genetica, con la storia, con la geografia di questa Terra , ti consente di costruirti dentro come persona, di vivere mille avventure, esperienze e non è mai finita. In tanti anni ancora ci consideriamo dei novellini, sempre sui banchi di una scuola e non è mai finita. L’appoggio della nostra Clinica Veterinaria, gli studi, la pratica continua ci portano sempre a confrontarci su una realtà imprevedibile e a volte anche molto dura e difficile. Le rinunce, la fatica a cui ci assoggettiamo per mantenere alto il livello del nostro allevamento, il continuo reinvestimento per le strutture, la pulizia, l’igienizzazione degli ambienti, la costruzione dei nuovi alloggi, i cambiamenti che si attuano per il miglioramento comportano una tale energia che non è da tutti sopportare. In questo siamo molto forti ma anche molto fragili e a volte stanchi e provati. Quando è estate tutti partono in va-


ASSOCIAZIONE GATTI D'ITALIA

canza, noi no, noi dobbiamo sempre restare a casa a lavorare, a ricevere i gatti che vengono portati qui in pensione e non esiste un giorno in cui ci siamo allontanati per non lasciare le nostre creature. Come conciliamo il nostro lavoro

con la nostra vita e la nostra famiglia? è semplicemente una questione di organizzazione, dalle 6 di mattina fino a sera è tutto stabilito e va mantenuto ogni preciso passo della giornata, gli appuntamenti con i visitatori, la clinica veterinaria per i vac-

L’AGI non ha fini di lucro, è apolitica e apartitica ed opera per l’esclusivo perseguimento delle finalità indicate al successivo art. 3. Si esclude l’esercizio di qualsiasi attività commerciale, che non sia svolta in maniera marginale e comunque ausiliaria rispetto al perseguimento dello scopo sociale. è regolata dal presente statuto ed agisce nei limiti del Codice Civile, delle leggi statali e regionali che regolano l’attività dell’associazionismo e del volontariato, nonché dei principi generali dell’ordinamento. L’AGI promuove la diffusione dei felini domestici, incoraggia l’allevamento, lo studio e il miglioramento delle diverse razze, ai fini di incrementarne la conoscenza e la valorizzazione come animali sociali e d’affezione. L'Associazione, per il raggiungimento degli scopi sociali: - promuove iniziative tese a rendere disponibili le più avanzate conoscenze relative al benessere dei felini domestici e a una piena e viva convivenza tra umani e felini,compresa la costituzione di commissioni e comitati scientifici, tecnici e culturali; - cura la tenuta dei Libri Genealogici dei gatti di razza, e degli altri elenchi eventualmente necessari al corretto raggiungimento degli scopi sociali (elenco, allevatori ed altri elenchi e organigrammi che saranno successivamente istituiti su delibera del CD), in armonia con le norme nazionali e dell’Unione Europea; - si adopera per la creazione di una anagrafe felina nazionale, curandone la diffusione e l’utilizzo presso gli allevatori, i privati possessori di gatti, i veterinari, le Aziende sanitarie; - favorisce la preparazione e l’aggiornamento degli stewart e dei giudici, organizzando seminari e meeting specifici; - promuove, riconosce, patrocina ed organizza esposizioni e rassegne atte a favorire la conoscenza dei gatti in generale e delle singole razze in particolare, tramite scambi diretti tra gli allevatori e i semplici appassionati. www.gattiditalia.it

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cini o le visite o le verifiche dei test sui nostri gatti, l’arrivo dei fornitori, la preparazione dei pasti, le pulizie etc sono tutte prestabilite ed eseguite secondo una tempistica precisa legata alle abitudini dei nostri gatti e vanno rispettate sempre. Quindi ci adattiamo e riusciamo a mantenere un ordine della giornata e cosi facendo abbiamo stabilito i compiti per entrambi, per fare la spesa, cucinare o occuparci di nostra figlia e della sua scuola. Troviamo il tempo per scattare le fotografie, dipingere, leggere e in fondo siamo felici cosi, perchè la nostra vita e’ nelle nostre mani e di nessun altro. Spesso tra noi parliamo del futuro, di progetti pazzeschi e cerchiamo di metterli su carta e di lavorarci sopra pensando sempre al nostro allevamento come il nostro stauts quo in cui tutto il resto gravita attorno. Ci piacerebbe aprire un negozio per animali, sarebbe un sogno e ci stiamo lavorando sopra. Intanto ci dedichiamo al giardinaggio, disponendo di tanto spazio intorno, alle passeggiate in campagna e ci piace tantissimo ogni anno dare nuovo colore alla casa aggiungendo nuovi mobili o poltroncine per i nostri

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gatti, nuovi tiragraffi, e cosi via. La nostra vita ormai è Olenska e per ora non pensiamo ad altro e ringraziamo le tantissime persone che ci hanno aiutato a crescere, a svilupparci e spesso incontriamo persone giovanissime che si innamorano di noi entrando nella nostra vita e restandoci per sempre, e una di queste persone è Arianna di Lallio (BG), conosciuta bambina e oggi universitaria per Veterinaria che ha preso tanti nostri gatti e ci ha sostenuto tantissimo nei momenti piu difficili. Amici che ci hanno teso una mano oppure ci hanno chiesto di insegnare loro ad allevare etc... Allevare non è un gioco, e non è far ac-

coppiare due gatti a caso, allevare è una scienza, un arte, uno stile di vita e ci devi essere tutto dentro, devi volerlo a costo di qualunque prova e sacrificio ti trovi di fronte. Sappiamo per certo che la nostra strada è dura ma è abbastanza affrontabile nonostante tutto e tutti quelli che ci hanno disturbato o tentato di fermare nella nostra corsa. I fatti dimotrano che Olenska è sempre scelta sia dai privati, sia dalle grandi aziende del settore alimenti per gatti, come la Trainer che utilizza le foto dei nostri gatti per i suoi prodotti, oppure fotografi come Adriano Bacchella , Marco Panighini e testate giornalistiche del settore.

Website: www.olenska.it E-mail: olenskasiberiano@alice.it FB Gatto Siberiano Olenska 339 7544079


Il primo Cat Cafè italiano La casa di sette mici aperta anche agli umani...

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Recensioni di Paola Lusso

La filosofia del gatto

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econdo Aristotele la filosofia è la risposta a un atto di meraviglia e Platone afferma nel Teeteto: “È proprio del filosofo questo che tu provi, di esser pieno di meraviglia; né altro cominciamento ha il filosofare che questo”. E chi altro, se non il gatto, con i suoi grandi, profondi occhi spalancati sul mondo è capace di provare meraviglia? Un grande filosofo in miniatura, ce ne accorgiamo tutti, noi che amiamo i gatti. Salvatore Patriarca, autore del libro "La filosofia del gatto" afferma: filosofia, nel senso platonico, significa sorpresa, meraviglia. E il gatto, nella vita di tutti i giorni, è proprio meraviglia, sorpresa. Una filosofia del gatto è dunque uno stupore dello stupore, una sorpresa della sorpresa”. L’indagine che l’autore svolge prende le mosse dalla filosofia kantiana e dalla Critica della Ragion Pura per concludersi con la Critica della Ragion Pratica e la Critica del Giudizio. Come conosce l’essere umano, si chiede Kant nella Critica della Ragion Pura? Tutto il genere umano ha, secondo il filosofo tedesco, la stessa capacità di conoscere. La sensibilità ha il compito di selezionare i dati che vengono forniti dall’esperienza utilizzando i sensi, in modo immediato ed intuitivo.L’ intuizione sensibile del soggetto è passiva quando riceve i dati sensibili, ma è anche attiva quando li inquadra nello spazio e nel tempo . Lo spazio è inteso da Kant come forma del senso esterno, cioè come modo di ordinare: ad esempio il modo in cui vediamo una casa, un albero o un’altra persona. Il tempo è invece la forma del senso interno. Il tempo ordina sia le sensazioni interne sia le sensazioni esterne, lo spazio solo quelle esterne: esso costituisce la maniera universale attraverso cui il soggetto percepisce gli oggetti.

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Come nella Ragion pura il filosofo si propone di mostrare non “cosa” l’uomo conosce, ma “come” conosce, allo stesso modo si pone di fronte al problema della morale: egli non vuole definire quali precetti etici debbano essere seguiti dall’uomo, bensì “come” quest’ultimo debba comportarsi per compiere un’azione autenticamente morale. Anche il bello non è una qualità oggettiva (propria) delle cose, non esistono oggetti belli di per sé, ma è l’uomo ad attribuire tale caratteristica agli oggetti. Il giudizio estetico basato sul sentimento del bello è quello con cui noi avvertiamo la bellezza e l’armonia di un’opera o di un paesaggio. E il gatto? Come conosce? Come inquadra i dati sensibili in spazio e tempo? Come si comporta? Quali sono le azioni che giudica morali? Che giudizi dà in termini estetici? E così l’autore ci guida attraverso l’universo conoscitivo del gatto affermando però : “è con spirito quasi platonico che si vuole interrogare questo inafferrabile animale. Più ansiosi, forse, di comprendere meglio qualcosa di noi stessi che non di dissolvere l’elegante misteriosità che lo avvolge.” L'AUTORE Salvatore Patriarca è nato a Roma ed è giornalista, responsabile editoriale del portale Salute 24 – Il Sole 24 Ore.

Laureato in filosofia all’Università “La Sapienza”, nel 2004 ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia delle religioni presso la stessa università e nel 2008 un master in Comunicazione a Roma Tor Vergata. Traduttore di libri dal tedesco e dal francese, ha pubblicato la raccolta di poesie Nostalgia d’Oriente e i saggi Il mistero di Maria. La filosofia, la De Filippi e la televisione e Dall’assoluto alla realtà LA FILOSOFIA DEL GATTO (Salvatore Patriarca, Newton Compton, 229 pagine) Ecco il link per leggere i primi capitoli del libro http://www.10righedailibri.it/ prime-pagine/filosofia-del-gatto BUONA LETTURA e fateci sapere a info@petherapylab.com se vi è piaciuto e le vostre considerazioni in merito.


Stop al greyhound racing! Stop alla caccia coi galgo! foto di Massimo Mantovani

Associazione Pet Levrieri ONLUS

Adotta un levriero rescue, aiuta chi si batte contro lo sfruttamento dei greyhound e dei galgo Per adozioni, informazioni e donazioni: Informazioni generali: info@petlevrieri.it - Adozioni: adozioni@petlevrieri.it - Donazioni: donazioni@petlevrieri.it contatti: +39 338 9541011 - +39 345 4543054

www.petlevrieri.it

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Scuoladinzolando di Marco Sivero Educatore cinofilo

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Il cane proveniente dal canile

Uesto mese parleremo del cane proveniente dal canile, sia come auspicio di maggiori adozioni di queste sfortunate creature che molto hanno ancora da dare, sia per coadiuvare per quanto possibile nella scelta del nostro nuovo amico a 4 zampe, fermo restando che il cuore conosce strade che la ragione non conosce.. • Possedere un cane e’un dovere, prima ancora che un diritto; • Nessun animale merita il canile e questo deve essere un luogo di passaggio; • Molti dei cani in un canile hanno gia’ subito un abbandono, quindi dobbiamo essere sicuri del passo che andremo a fare: adottare un essere vivente e senziente con una storia alle spalle non ha niente a che fare con la bene-

• I cani presenti in un canile sono di proprieta’ del comune che a tale struttura li affida, non di chi gestisce il canile; • Ci vuole pazienza, capacita’ di ascoltare e di adeguarsi alla diversita’ impararando a vedere le cose anche da un altro punto di vista; • Contrariamente a cio’ che normalmente si crede, degli ospiti di un canile, sono i cuccioli ad essere maggiormente esposti a problemi caratteriali rispetto agli adulti.

ficienza; • Spesso chi abbandona un animale in canile fornisce le versioni piu’ disparate pur di liberarsene e cio’ etichetta il cane, oppure i loro precedenti sono sconosciuti; • Il cane non e’ un regalo, nel dubbio meglio un bel peluche; • Buona parte degli ospiti del canile sono gia’ abituati a convivere con un umano o quantomeno hanno avuto modo di incontrarlo; • Un cane adulto e’ normalmente meno problematico da gestire di un cucciolo;

dovra’ essere portato fuori piu’ spesso e piu’ a lungo; • Gestibilita’: un cane molto grande e’ meno gestibile (es.: Passeggiate); • Sesso: maschio o femmina, dipende da molti fattori (es.: Sesso cani gia’ presenti o del vicinato); • Fattore economico: non c’e’ differenza per il mantenimento o per cure veterinarie in generale, costo diverso per la sterilizzazione (anche se molti canili consegnano la femmina gia’ sterilizzata). • Gestibilita’: le femmine sono tuttavia

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Ma quale cane scegliere? • Taglia: un cane di grossa taglia costa di piu’ di un cane piu’ piccolo; • Spazio: non necessariamente un cane di grossa taglia richiede molto spazio, tuttavia se lo spazio in cui vive e’ poco

piu’ tranquille e meno propense a reagire rispetto al maschio; tuttavia, se intere, devono essere tenute sotto controllo durante il calore per evitare gravidanze indesiderate, rischiando di creare futuri abbandoni Il cane adulto Partendo dal presupposto che e’ sempre possibile educare un cane anche se non piu’ giovanissimo, il solo fatto di essere inserito in un ambiente nuovo ha un grande vantaggio consentendo una relazione tutta da costruire; • E’ possibile valutare la taglia e le caratteristiche del mantello; • Spesso i cani adulti sono gia’ abituati a sporcare fuori e, in ogni caso, la frequenza con cui sporcano e’ certamente inferiore a quella del cucciolo;

• E’ piu’ facile inserire un cane adulto nella routine quotidiana e con i ritmi di vita attuali cio’ e’ importante; • E’ piu’ facile per un cane adulto sopportare qualche giorno di stress da adattamento rispetto ad un cucciolo. Il cane anziano I cani anziani possono trovarsi in canile anche da parecchi anni e per i motivi piu’ disparati e non tutti questi motivi li rendono inadatti all’adozione, tuttavia, se questi sono ben adattati alla vita di canile e questo e’ ben gestito, lo stress


di un’adozione potrebbe essere troppo grande da sopportare; • Quelli piu’ adatti all’adozione sono quei cani anziani che sono in canile da poco tempo anche se cio’ non e’ la regola; • Questi cani hanno un enorme bisogno di trovare una casa sino alla fine con una famiglia che gli dia l’affetto che meritano; • Sono adatti a persone tranquille, la presenza di bambini non controllati potrebbe creare maggiori difficolta’ nell’adattamento; • Il periodo di ambientamento potrebbe essere piu’ lungo rispetto ad un cane piu’ giovane, la routine regolare e’ lo strumento migliore per questo; • Il cane anziano e’ piu’ tranquillo, offre una compagnia discreta e non richiede all’adottante l’impegno che lo stesso dovrebbe mettere pe un cucciolo o un cane piu’ giovane. Alcuni consigli prima di portare a casa il nostro nuovo compagno di vita • Una volta incontrato e scelto il nostro nuovo amico a 4 zampe, e’ opportuno iniziare a conoscerlo e a farci conoscere in maniera graduale nel caso in cui si tratti di un cane adulto (per i cuccioli e’invece preferibile che la conoscenza della casa e della famiglia avvenga il prima possibile); • Chiediamo consigli rispetto al carattere e alle abitudini del cane a chi in canile lo conosce e lo segue, diffidando di chiacchere e pettegolezzi; • E’ opportuna una frequenza per qualche tempo del cane presso il canile, portandolo in passeggiata, facendoci conoscere e facendo conoscere anche altri cani gia’ presenti in famiglia (la presentazione all’esterno della proprieta’ del cane di casa con il nuovo amico e’ fondamentale); • Non avere fretta di portare a casa il cane, diamoci e diamogli tempo facendogli conoscere ed incontrare tutti i membri della famiglia; • Quando lo portiamo a casa, prendiamoci qualche giorno per stare con lui iniziando ad abituarlo alla nuova vita Non diamo mai per scontato • Un cane ‘salvato’ dal canile ci amerà e

ci sarà riconoscente perché noi siamo i suoi salvatori. Non è proprio così: il nostro cane non ci sarà riconoscente solo perché l’abbiamo tolto da una gabbia, ma lo sarà se sapremo costruire una buona relazione con lui, basata sul rispetto, l’affetto, la reciproca comprensione. • Un cane di canile abbia bisogno di più affetto per bilanciare l’affetto che gli è stato negato. Non è proprio così: il cane preso in un canile ha sì bisogno di amore, ma soprattutto di trovare un partner calmo e sicuro di sé a cui affidarsi e non un individuo iper-ansioso che cerca di proteggerlo perché nella sua vita c’è stato qualcosa di mancato. • Il cane di canile abbia subito dei traumi in passato impossibili da superare. Non è proprio così: ci sono alcuni comportamenti associati ad eventi traumatici, ma non bisogna per questo giustificarli e subirli passivamente con rassegnazione, bensì lavorare per affrontarli e superarli.

Ma in realtà... Tutti noi entriamo in una relazione carichi delle esperienze avute; intestardirci a ripercorrerle non porta a niente... Consideriamo il passato del nostro amico a 4 zampe come la ricchezza di un individuo che vivrà con noi e che insieme costruiremo il nostro futuro. Se terremo presenti tutte le cose fin qui dette, la relazione che riusciremo a stabilire con un cane a cui abbiamo deciso di offrire una seconda chance per tutto il resto della sua vita, ci regalerà emozioni ed esperienze uniche e preziose. Perché saremo davvero tutto per lui/ lei, e se sapremo essere chiari, coerenti, dolci e pazienti, il nostro amico saprà ringraziarci di questa fiducia accordatagli ogni giorno, in ogni attimo della nostra vita con lui, e vivere accanto a un cane felice è quanto di più bello ci possa capitare nella vita.. Alla prossima!!!

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La razza del mese di Daniele Lissoni del "The Tosaken Golds"

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Tosa: il "lottatore" del Sol Levante

a sua terra d’origine è l’isola di SHIKOKU, in Giappone e più precisamente è nella città di TOSA dove i primi allevatori, con lo scopo di creare un lottatore epico Giapponese, fecero le prime selezioni. Siamo nell’Epoca Meiji 1868/1912 ove regnava l’Imperatore Metsuhitoo. Da tempo immemorabile, la razza locale KOCHI-KEN (Kochi è il nome della regione dove è situata la città di Tosa) o anche SHIKOKU-INU, dominava nei combattimenti e con lo scopo d’aumentare la taglia e creare un cane ancor più “consapevole” del ruolo simbolico del combattimento, iniziarono ad incrociare la razza locale con cani di origine occidentale quali: il Bull dog - il San Bernardo - il Mastiff - il Bull Terrier ed altri ancora come il bracco tedesco per il gran fiuto e l’Alano per la sua altezza. Ed ecco il TOSA INU, il molosso Giapponese selezionato per combattimenti mai cruenti e sanguinari, anzi, con precise regole, in cui i due combattenti vengono posti all’interno di un recinto ottogonale uno di fronte all’altro e devono fronteggiarsi cercando di rovesciare e bloccare l’avversario. L’incontro è controllato e giudicato da un giudice, due giudici assistentie 4 ispettori: perde chi dei due oltre essere sottomesso, emette lamenti o ringhi oppure indietreggia per più di tre passi se incalzato dall’avversario. Questi combattimenti “autorizzati dalla legge” sono quindi rituali dove il vincente è il cane con più tempra, mai isterico, consapevole della sua forza, rispettoso delle regole e soprattutto dell’avversario. Inoltre, non vengono mai svolti in stagioni calde o con condizioni che potrebbero essere pericolose per la salute del cane. Dal 1930 esiste una Societa’ in Giappone che tutela e diffonde la razza in cui si contano centinaia di soggetti la maggior pate dei quali impiegati nelle diverse categorie dei vari incontri. I Giapponesi hanno sempre custodito gelosamente le migliori linee, portando avanti tradizioni, educando con

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passione e rispetto sin da cucciolo, ogni singolo soggetto. In alcuni paesi dell’Est Europeo e Sud America, il tosa (come altre razze) e’ stato usato per combattimenti o incroci “illegali” con il fine di creare razze da impegnare in cruenti incontri. Non nego quindi che possano esistere soggetti con un “carattere difficile”, ma prestate attenzione alla sua provenienza, alla genetica, all’educazione e alle abitudini del singolo soggetto

invece che giudicare una razza nel cui paese di provenienza è quasi considerato sacro. È fondamentale che ogni cane di ogni razza venga correttamente cresciuto insieme a persone e animali e quindi socializzato; appena inserito nella nuova famiglia (circa 2 mesi) è bene che il cucciolo «venga a contatto» sia con altri possibili animali con il quale dovrà convivere sia con quelli che incontrerà durante i primi giretti...


l'età prematura del cucciolo lo porta ad assimilare meglio tutto ciò che lo circonda ed è bene che venga osservato e corretto ogni comportamento indesiderato. Personalmente penso che ogni amico a quattro zampe potrebbe a volte non sembrare così fedele, la colpa è però spesso dovuta all’ ”ignoranza cinofila” del padrone, al “mancato rispetto” del proprio fedele amico e alla mancanza di fondamentali nozioni storiche che portano ad un errata diffusione di una razza e delle vere doti per cui è stata creata come nel nostro caso ( ...più sovente 20 anni fa) il TOSA INU. Il suo equilibrio lo rende adatto senza dubbio a vivere in famiglia, è paziente con i bambini e socievole con gli altri animali. La sua pulizia e la consapevolezza della sua mole lo adattano bene in casa come in giardino; la sua innata prudenza nel comportamento ne fanno un cane unico che solo in caso di “necessità di difendersi e pericolo” saprà reagire dimostrando un coraggio ed una forza impareggiabile.

Standard di razza FCI Standard N° 260 / 09.12.1997 / GB TOSA ORIGINE: Giappone DATA PUBBLICAZIONE STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 09.12.1997 UTILIZZO: anticamente cane da combattimento, oggi cane da guardia

CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 2 Cani tipo Pinscher e Schnauzer, Molossoidi e bovari svizzeri Sezione 2.1 Molossoidi di tipo mastino - Senza prova di lavoro TESTA REGIONE DEL CRANIO Cranio largo. Stop molto marcato. Nelle femmine lo stop può essere leggermente più dolce. Tipiche sono le rughe sul cranio, particolarmente accentuate nei soggetti maschi. Le sopracciglia corrugate conferiscono a volte un aspetto quasi “preoccupato”. Spesso si trova una ruga caratteristica che scende diritta dall’angolo esterno della palpebra lungo tutta la guancia. REGIONE DEL MUSO Tartufo grande, di colore nero Muso di moderata lunghezza. Non dovrebbe superare il rapporto 1:1. La dimensione corretta rientra tra i 2:3 e 1:1. Canna nasale diritta e preferibilmente con gli assi paralleli. Il muso deve essere quadrato, pieno, largo e non troppo alto. Si può notare la differenza tra i musi dei sogget-

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paura. Il colore tipico degli occhi dei cuccioli è il blu-grigio fino ad un mese di età circa, poi inizia a cambiare fino a diventare marrone. Il contorno nero intorno agli occhi assorbe la luce del sole e previene il riflesso dei raggi solari negli occhi. Fino a quando la testa non si è sviluppata interamente in larghezza (a volte occorre attendere l’età di 3-5 anni per ottenere la piena maturità), la palpebra inferiore è calante. Questo non è un difetto, bensì un segno che la testa non si è ancora allargata completamente. Una ripresa della palpebra con intervento chirurgico è assolutamente da sconsigliare in quanto il cane in futuro avrebbe l’occhio troppo teso e tirato, seguendo la crescita laterale del cranio. Orecchie relativamente piccole, piuttosto sottili, attaccate alte sui lati del cranio, ricadenti contro le guance. Questa razza, pur essendo destinata ai combattimenti, non ha mai avuto le orecchie tagliate. ti nelle foto seguenti. Le labbra sono pendenti, nere e spesse. Viste di fronte, formano una sorta di “V” rovesciata od una “U” rovesciata e leggermente appuntita. Mascelle superiore e inferiore forti. Denti forti. Chiusura a forbice. Gli incisivi non perfettamente allineati non costituiscono un difetto. Occorre dare priorità alla robustezza della dentatura ed alla dimensione dei canini e dei molari. Importantissima è la presa. Questa razza è stata “costruita” appositamente per ottenere un cane da combattimento pressoché imbattibile, quindi deve essere prerogativa fondamentale il fatto che la presa sia salda, potente e costante. Nel momento in cui il cane lascia la presa, offre la possibilità all’avversario di reagire e quindi rischiando di essere poi azzannato. Occhi abbastanza piccoli, di colore marrone scuro con espressione dignitosa e leggermente a forma di mandorla. Il colore chiaro degli occhi, in Giappone era considerato portatore di sfortuna e i soggetti dagli occhi chiari venivano così soppressi. Tipico è il colore marrone scuro che non lasciano trasparire alcun segno di

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COLLO muscoloso, con giogaia. La giogaia è tipica di questa razza, come pure per i cani da combattimento in genere. Normalmente deve essere tale da poter essere addentata dal cane avversario ed avere una lunghezza tale da consentire al soggetto afferrato di ruotare il collo e poter azzannare l’altro cane sul muso, alle orecchie o sulla parte alta del collo, senza rischiare di rimanere bloccato. Un soggetto senza giogaia sarebbe destinato a soccombere più facilmente di altri. CORPO Garrese ben sporgente. Dorso orizzontale e diritto. Rene largo e muscoloso. Groppa leggermente arcuata alla sommità. Torace largo e alto, costole moderatamente cerchiate. Ventre ben rilevato. Osservando il soggetto dal fianco, la linea inferiore del ventre deve formare un trapezio scaleno con la linea dorsale. CODA spessa alla base, va assotti-

gliandosi verso l’estremità, raggiungendo il garretto quando è lasciata cadere. Una forte attaccatura della base della coda, già evidenziata nei soggetti giovani, è indice di buona crescita e dimensioni del cane in età adulta. ARTI ANTERIORI Spalla moderatamente inclinata. Avambraccio diritto, moderatamente lungo e forte. Metacarpo leggermente inclinato e robusto. ARTI POSTERIORI: muscoli molto sviluppati. Articolazioni del ginocchio e garretto moderatamente angolate, solide. Tipica la vena in evidenza nel posteriore sopra l’apice del garretto; questa se ben delineata è indice di un soggetto di giuste proporzioni taglia-peso e non grasso. Il garretto deve essere moderatamente angolato. PIEDI dita ben chiuse, cuscinetti spessi ed elastici, unghie dure e, preferibilmente, di colore scuro. Il colore tipico delle unghie è il nero. ANDATURA energica e potente. Un soggetto pesante e grasso (che non deve essere interpretato come imponente) o che ha dei problemi agli arti e nell’andatura, è sicuramente penalizzato in caso di combattimento. Per poter prevalere sull’avversario il cane

deve essere agile, reattivo, con appiombi diritti particolarmente sull’anteriore e muoversi in modo sciolto, fluido e non pesante come potrebbe essere invece il movimento di un mastiff o di un mastino napoletano. Sono tollerati gli appiombi posteriori leggermente vaccini in quanto in fase di spinta per lo slancio possono aiutare il cane ad avere più attrito sul posteriore ed aiutarlo a non scivolare. Un soggetto che muove bene è comunque da preferire rispetto ad un altro che può avere anche altri difetti in quanto in ogni caso passerebbero in secondo ordine. MANTELLO PELO corto, duro e fitto. COLORE rosso, fulvo, albicocca, nero, tigrato. Leggere macchie bianche al petto e ai piedi sono permesse, con conseguente colore bianco-panna delle unghie coinvolte. TAGLIA Altezza al garrese minima per i maschi 60 cm. Per le femmine 55 cm. Lo sviluppo completo e la perfetta formazione del torace e della testa si hanno all’età di circa 3 anni. Fino ai 15-18 mesi i soggetti crescono in altezza, non esternando quindi una grande massa toracica e dorsale.

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Successivamente si completa lo sviluppo del cranio e del corpo. Soggetti giovani già molto pesanti, risentiranno sicuramente in futuro di problemi alle articolazioni e di resistenza allo sforzo. Sono in ogni caso preferibili soggetti di grande taglia, imponenti, ben proporzionati, ma non grassi. La muscolatura è fondamentale affinché in caso di combattimento il cane possa essere agile, atletico, snello ed allo stesso tempo resistente alla fatica. La possente muscolatura deve essere supportata da un’ossatura grossa con delle ottime articolazioni e cartilagini non infiammate. Un cane grasso e pesante, anche se imponente, sarebbe destinato a soccombere dopo brevissimo tempo in caso di combattimento. IL TOSAKEN GOLD è l’unico Allevamento di Tosa ufficiale riconosciuto E.N.C.I. e in circa 50 anni di storia che il Tosa è in Italia, nessuno (privati e allevamenti amatoriali) ha mai ottenuto i titoli e i risultati che noi abbiamo ottenuto grazie solo alla passione e all’impegno impiegato e trasformato in selezione. E’ facile lasciarsi attrarre da un bel sito, sia che si tratti di privati o allevatori amatoriali, che evidenzia le vit-

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"Tutti in posa!" MANDATECI LE FOTO DEI VOSTRI TOSA... Gli amici di Petherapy Lab che condividono la loro vita con un Tosa sono invitati a spedire le foto dei loro amici alla mail info@petherapylab. com. La redazione sceglierà le migliori che saranno pubblicate nel prossimo numero in una speciale fotogallery, e tutte, ma proprio tutte finiranno in un album fotografico "ad hoc" creato sul profilo FB di Petherapy Lab.

torie ottenute alle esposizioni canine... L’invito è di visitare i luoghi in cui vivono i cani, osservare come sono condotti e gestiti alle esposizioni cinofile fra tanti cani e persone sconosciute, poi venite a vedere come i nostra Tosa sostengono le stesse esposizioni di bellezza, dentro e fuori i ring, venite a casa nostra a vedere come vivono i Tosa e noterete la differenza. Capirete la diversità tra allevamento amatoriale o privati e una famiglia come la nostra: preferisco chiamare il mio branco con il nome di “grande famiglia” non “allevamento”. Tutti i Tosa vivono in casa nonostante il THE TOSAKEN GOLD’S si estende su un ettaro di superficie, con box ampi e studiati esclusivamente per il benessere di ogni cane.

Inoltre i parti avvengono in salotto, nonostante la struttura abbia a disposizione anche una sala parto che eventualmente viene usata per i “cani ospiti”. Ho scelto questa razza perchè è sempre stato il mio sogno nel cassetto. Molti bambini sognano di diventare calciatori, vigili del fuoco, astronauti, eccetera; io,alla giovine età di 7 anni,già adoravo i cani e invece che chiedere gli album delle figurine dei calciatori mi facevo comprare dai miei genitori più libri e riviste possibili di cani in generale e su una di queste ho visto un’articolo con una foto di un Tosa e il titolo, lo ricordo ancora era: “UNO PER TUTTI”, il TOSA INU. Come si usa dire fù unf ulmine a ciel sereno, e da bimbo, incominciai a spe-

www.thetosakengolds.com - tosalove@gmail.com FB Eyshin Tosakengold's

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rare e crederci che “da Grande” avrei vissuto con un Tosa; tutto il resto lo ha creato la convivenza con i miei primi Tosa, le scuole di psicologia canina che ho cominciato a frequentare a 14 anni e soprattutto la passione per la mia amata razza che mi accompagnato sempre anno dopo anno. Il primo esemplare è stata Christal , la “mia prima figlia”, matriarca del mio allevamento (pur avendo fatto solo una cucciolata) e madre, nonna, bisnonna, quadrisnonna, eccetera, della maggior parte dei soggetti di razza TOSA sani ed equilibrati presenti oggi in Italia (mie linee di sangue ovviamente). Dopo due anni di ricerca in Italia per trovare un cane all’ altezza delle mie aspettative, decisi di andare in Olanda a prenderla; andai una prima volta per visitare l’allevamento e la seconda per sceglierla e prenderla. Non certo solo per i titoli di campione che i suoi genitori già possedeva alla fine degli anni '90, ho deciso di affrontare questo viaggio, ma soprattutto per la gestione dei cani in casa come “voglio io”, per l’assistenza casalinga con i parti in casa, in salotto, proprio come faccio io perchè i primi 60/70 giorni sono fondamentali per la crescita dei cuccioli. Ora è un angelo, l’angelo custode di ogni mio cane.


RAPID DOGS RESCUE & COMUNE DI PORTO MANTOVANO presentano il corso di educazione cinofila

“IL CANE NELLA QUOTIDIANITÀ” Per imparare a gestire il proprio cane negli spazi pubblici, nell’interazione con gli altri animali e con le persone

1a SERATA – 14 novembre 2014 - ore 20.30 Saluti del Sindaco Dott. MASSIMO SALVARANI

"STORIA DEL CANE, EVOLUZIONE E ASPETTI NORMATIVI”

Relatore: D.ssa CRISTINA PELLIZZONI Responsabile U.O. Randagismo e Igiene Urbana Veterinaria Asl di Mantova / Moderatore: MARCO SIVERO Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue 2a SERATA – 21 novembre 2014 - ore 20.30

“AREE DI SGAMBAMENTO: PROBLEMA O OPPORTUNITA’?”

Relatori: MARCO SIVERO Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue e DAVIDE BOSI Consigliere Comunale – Comune di Porto Mantovano 3a SERATA – 28 novembre 2014 - ore 20.30

"CURA E ALIMENTAZIONE DEL CANE”

Relatore: DOTT. GIAMPAOLO CANTONI – Medico Veterinario Clinica S. Antonio P.M. / Moderatore: MARCO SIVERO Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue 4a SERATA – 1 dicembre 2014 - ore 20.30

"COMUNICAZIONE DEL CANE, ASPETTI EDUCATIVI”

Relatore: MARCO SIVERO Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue Moderatore: Davide Bosi Consigliere Comunale – Comune Porto Mantovano La partecipazione agli incontri è GRATUITA e al termine delle 4 serate verrà rilasciato un ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE. Per informazioni: Sig. Marco Sivero Sig. Davide Bosi

342 3793402 335 5977259

Gli incontri si svolgeranno presso la Sala Civica “Berlinguer” di Piazza della Pace a Bancole di Porto Mantovano

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Realtà di Erika Cominato e Giuseppe Buscemi

Enola Riding Center: per chi ama il cavallo e il mondo che lo circonda

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'Associazione Sportiva Dilettantistica “ENOLA RIDING CENTER” è scuola di equitazione – doma – addestramento cavalli – pensione cavalli – organizzazione di eventi e manifestazioni – attacchi e spettacoli equestri. è innegabile che nome e logo possano apparire strani ed originali per una scuderia, ma i gestori ci hanno spiegato la motivazione di tanta originalità. Enola in realtà è il nome della loro prima figlia a cui hanno deciso di dedicare la creazione della scuderia stessa ed il logo non è creato da stampe ma non è altro che il ritratto a mano libera del cavallo che li ha fatti incontrare, conoscere ed ha permesso la loro unione, “CORINTO”, stallone di razza Spagnola. Mentre l'aereo riprende i luogo in cui l'asd ebbe la prima sede, dove adiacente ai box vi era un campo volo. Purtroppo Corinto è venuto a mancare proprio quest'anno dopo una

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splendida e longeva vita durante la quale ha donato a tutti i componenti dell'asd e del nucleo familiare infinite gioie e soddisfazioni. Presidente è Erika Cominato, che ha unito la passione al lavoro, difatti svolge attività lavorativa quale addetta all'ufficio equidi dell'Associazione Provinciale Allevatori di Bergamo, vice-presidente del centro è

Giuseppe Buscemi, Carabiniere a Cavallo presso il Parco di Monza, egli è anche il tecnico del Centro con le rispettive qualifiche di Western Riding Coach, Giudice Nazionale di Gimkana Western, Tecnico di Mascalcia di IIo livello, Assistente Ippiatrico. Le soddisfazioni ricevute sono state parecchie e dialogando con loro ci si rende conto che nulla è fatto per lu-


cro ma che tutto nasce per passione e gioco, difatti credono vivamente all'associazione cui sono affiliati S.E.F. Italia (scuola equestre di formazione), il cui motto è “Giocando formiamo campioni”. Difatti l'Enola Riding Center non spinge mai verso l'agonismo i propri iscritti ma spinti da vera passione, questo arriva da solo e senza alcuna forzatura, quasi come un gioco e per loro fortuna con risultati inaspettati ma straordinari. Ultimo in ordine di tempo, Verona FieraCavalli 2013, dove Giuseppe è stato chiamato a giudicare l'evento nazionale di Gimkana Western e si è trovato a dover giudicare in maniera anche ferrea, oltre ad altri concorrenti, i suoi stessi allievi che nella specifica categoria hanno portato a casa i primi 5 posti, rappresentando la Lombardia con risultati strabilianti. La cosa che però ha destato curiosità ed ha sbalordito tutti stava proprio nel fatto che gli allievi montavano a cavallo dall'ottobre 2012, pertanto un solo anno, riuscendo con sacrifici e vera passione a raggiungere in brevissimo tempo risultati fantastici. Nel Febbraio 2014, Erika e Giuseppe

conoscono Alba ed Aurelio, due coniugi di Misano di Gera d'Adda (BG) che per passione lavorano nello sheepdog (conduzione di greggi col cane) e membri dell'Associazione ed allevamento “All'Alba del Border Collie”. I quattro, spinti da questa fortissima passione che li spinge spesso a sacrificare se stessi e la vita privata e familiare, hanno deciso di aver sede

nello stesso identico luogo, tentando ciò che nessuno aveva mai fatto prima, la conduzione del gregge col cane e l'ausilio di cavalli montati, creando una collaborazione tra conduttore cane e cavaliere a dir poco fantastica. La prima prova in pubblico si è avuta a Grumello Cremonese (CR) nel mese di Aprile 2014, in occasione della Festa dell'Agricoltura e Zootecnia. Giuseppe ed Aurelio, entrambi tecnici per le rispettive discipline, sono dei veri professionisti del settore ed entrambi lavorano a stretto contatto con una collaborazione infinita non facendosi mancare le critiche costruttive ed i complimenti per i risultati che entrambi ottengono. Lo stesso Giuseppe, ha affidato il cane della scuderia nelle mani di Aurelio, un American Pitbull Terrier femmina “Aris” che, per gioco ha imparato ad aiutare e sostenere i cani da lavoro nella conduzione e difesa del gregge... prima volta in assoluto. Infatti Corinto (prima divenire a mancare) ed Aris, sono membri ufficiali del nucleo familiare stesso. Erika e Giuseppe, raccontano di come Aris stesse a guardia del passeggino mentre la piccola Enola vi dormiva dentro ed ogni qual volta piangesse... ecco che Aris si preoccupava di coccolarla con qualche leccatina, piangendo persino lei se i lamenti di Enola fossero continuati. Corinto, nonostante stallone forte e

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grintoso, cavallo che il solo aspetto incuteva timore dato anche il colore nero, diveniva dolcissimo con la bambina. Erika racconta un episodio che oggi fa sorridere ma all'epoca dei fatti aveva destato preoccupazione, difatti mentre lei stessa era all'interno del box di Corinto, con Enola sul passeggino (non aveva ancora un anno), allarmata per un cavallo scappato dal recinto, è corsa in aiuto degli altri, dimenticando di chiudere il box, dopo qualche istante si è resa conto della dimenticanza e tornando indietro ha trovato una scena che poteva apparire terrificante ma che vista e rivista con estrema calma riusciva destare solo tenerezza. Difatti vi era Corinto con la testa sul passeggino che annusava Enola e la bambina afferrava le narici dello stallone tirandole come se fossero un morbido gioco. Scena che ha immediatamente voluto far vedere a tutti i presenti, i quali meravigliati hanno confermato la dolcezza del gesto. Ciò a testimoniare quanta sensibilità possa avere un animale nei confronti di un “cucciolo” nostro, quindi anche di specie e razza differente dalla propria. In egual modo Aris (pitbull) che gioca con Enola con una dolcezza infinita, permettendole ciò che persino a noi esseri umani e genitori darebbe fa-

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stidio. Aris nel 2013, ha avuto una cucciolata definita più numerosa mai vista, 19 cuccioli di American Pitbul Terrier, ulteriore soddisfazione per l'Enola Riding Center ma la cosa che più è piaciuta a tutti è stata la dolcezza di Aris che sin dal primo giorno, ha permesso alla piccola Enola di entrare nella cuccia parto e pendere in braccio i suoi stessi cuccioli, La reazione di Aris? Quella di to chiediamo di collaborare a specie differenti che in natura sono prede leccare Enola. Oggi l'Enola Riding Center, unitamen- e predatori ma non per questo ci si te all'Alba dei Border Collie, si è po- scoraggia e con infinito amore, pasta un nuovo obbiettivo, dopo aver zienza e passione sarà un risultato di conosciuto i “Falconieri del Grifone”, cui a breve avremo sicuramente dei nelle persone di Gianni e Lucia, anche video documentari. loro spinti da infinita passione ma professionisti del settore “falconeria”. via Martiri della Libertà 29 Una collaborazione ulteriore 24050 Misano di Gera d'Adda (BG) tra cavalli, cani e rapaci nelenolaridingcenter@gmail.com la conduzione del gregge, un FB Enola Riding Center obbiettivo importante e di non Cell. 3666558642 facile raggiungimento, in quan-

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Realtà nel mondo di Betty Von Hoenning O'Carroll

I

Il commercio illegale di specie a rischio di estinzione: un problema globale

I mondo odierno ci pone di fronte la globalizzazione, con tutti i vantaggi, le contraddizioni e i rischi che essa rappresenta. Il mondo è diventato raggiungibile ovunque, e da ovunque. Se vent’anni fa non ci rendevamo pienamente conto di cio’ che avrebbe provocato in termini di rischi e di pericoli veri e non certamente virtuali, oggi iniziamo a cogliere la dimensione di questo fenomeno, e correre ai ripari sembra un’opera quasi impossibile. Uno dei fenomeni che si è mostrato in tutta la sua gravità è il commercio candestino – ma forse è meglio parlare di traffico – di animali. Animali grandi e piccoli, vivi e morti, banditi e autorizzati dalle convenzioni interna-

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zionali; abbiamo a che fare con una pletora di specie, che spesso neanche ci rendiamo conto di quanto importante sia questo fenomeno. Tra questi animali, che vengono definiti fauna selvatica in termine tecnico (anche se il termine inglese “wildlife” comprende sia la fauna che la flora), esistono anche quelli che sono a rischio estinzione, e di questi parleremo nello specifico. Nell’ambito di organizzazioni internazionali che si occupano di tutelare queste specie, risulta evidente che oltre ad agire a livello nazionale, è necessario coordinarsi a livello internazionale tra le varie forze di contrasto, sia che si tratti di Guarda di Finanza,

Polizia di frontiera, addetti alla sicurezza e altri organismi (Interpol, WWF, TRAFFIC ecc). Attualmente si stima che il commercio di animali e vegetali selvatici e loro derivati abbia un valore di diversi miliardi di dollari US all’anno, e che centinaia di milioni di piante e animali selvatici sono coinvolti ogni anno nel traffico internazionale. L’Unione Europea (UE) costituisce uno dei maggiori mercati mondiali della fauna e flora selvatica e dei suoi prodotti. Si tratta di una destinazione particolarmente importante per il commercio del legno tropicale, il caviale, le pelli di rettili e i rettili vivi. D’altro canto, ogni anno si presentano


casi di svariate migliaia di merci originate dal commercio illegale di animali e vegetali selvatici che entrano nell’UE. Questa dimensione imponente del commercio illegale dimostra che è necessario applicare maggiormente le leggi ed i regolamenti relativi al commercio di fauna e flora selvatica. La comunità internazionale è consapevole della minaccia costituita dal commercio non sostenibile e in particolar modo da quello illegale di fauna e flora selvatica, che puo’ comportare l’estinzione delle specie. La Convenzione sul Commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES) ha affrontato tali minacce fin dal lontano 1975. Tuttavia, i rischi per animali e vegetali selvatici rari, dovuti al commercio non sostenibile o illegale persistono, nonostante l’esistenza di leggi e regolamenti che dovrebbero tutelare le specie. Una delle sfide piu’ importanti è costituita dall’applicazione dei regolamenti, laddove i metodi sempre piu’ raffinati di contrabbando delle specie selvatiche presentano delle sfide che devono essere raccolte con metodi innovativi, che hanno dimostrato il loro successo, come nel caso dei cani da fiuto (detector dogs). A partire dalla metà del Ventesimo Secolo, il commercio delle specie a rischio estinzione ha subìto un’ impennata. I profitti attuali derivanti dal commercio internazionale delgli animali e vegetali selvatici si attestano intorno ai 159 miliardi di dollari US, comprendendo piu’ di 350 milioni di esemplari ogni anno, vale a dire circa il 60% di tutte le specie esistenti. Ma cio’ che minaccia questi animali, dopo la perdita di habitat necessario alla loro sopravvivenza, è costituito dalla loro raccolta e il loro utilizzo per usi commerciali. Nel 1975, la Convenzione sul Commercio Internazionale delle specie di flora e faune selvatiche minacciate di estinzione (CITES) è entrata in vigore, e attualmente consta di 175 stati membri denominati le Parti. La CITES è uno strumento molto forte,

con un trasparente sistema di licenze, multe e sanzioni in grado di sospendere il commercio con un paese per affrontare problemi di rispetto ed esecuzione. Le specie sono elencate in tre Appendici (Allegati), e tutte le importazioni e (ri-)esportazioni tutelate dalla Convenzione debbono essere autorizzate. Gli esemplari spediti senza un documento legale e regolamentare vengono sequestrati. Gli esemplari vivi piu’ commercializzati sono uccelli (pappagalli e rapaci), tartarughe e altri rettili cosi’ come coralli; gli esemplari non vivi invece sono rappresentati principalmente da trofei di caccia, pelli di rettili, caviale e alcuni prodotti derivati utilizzati come farmaci o come semplici souvenirs. Mentre alcuni prodotti derivati sono facilmente riconoscibili da parte di un doganiere, altri necessitano di una conoscenza scientifica maggiore, come quella di riconoscere le pillole di Hoodia, le sfere cinesi e altri medicina-

li, come esemplari che rientrano nel campo di azione della CITES, in quanto derivati – per citare alcuni esempi - da cavallucci marini, mosco o piante quali Saussurea costus – che riguardano la maggior parte delle spedizioni illegali attuali. Sono quindi necessari corsi di formazione per i funzionari e gli agenti doganali, perchè possano individuare l’origine dei prodotti derivati. Il primo esempio di commercio illegale di flora e fauna selvatica riguarda gli elefanti africani (Loxodonta africana), le cui popolazioni sono in continua diminuzione a causa del commercio illegale di avorio, soprattutto verso la Repubblica Popolare Cinese e la Tailandia. Gli ultimi sequestri registrati dall’Unione Europea comprendevano 50 zanne intercettate nei Paesi Bassi con destinazione Thailandia, in provenienza dalla Nigeria, e 3,5kg di avorio lavorato come gioielli (100 pezzi circa) che sono

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stati scoperti in bagagli che transitavano per il Belgio, arrivavano dalla Guinea ed erano diretti in Cina. Paradossalmente, anche la carne selvatica (bushmeat) viene commercializzata illegalmente per essere venduta in Europa come alimento. Un primo studio ha stimato in 270 tonnellate all’anno la carne illegale selvatica che potrebbe passare per un aeroporto tra i piu’ trafficati d’Europa, laddove i dati presentati si basano sui sequestri effettuati in controlli a campione su un arco di 17 giorni all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, che hanno portato a sequestrare 5 tonnellate di carne selvatica alla settimana, contrabbandata in bagagli personali in transito. Nell’arco di 17 giorni, sono stati perquisiti ben 134 passeggeri in arrivo su

29 voli da 14 nazioni africane. Tra questi, nove persone trasportavano carne selvatica. Un altro animale che sta subendo i feroci attacchi dell’illegalità è il rinoceronte, e negli ultimi tre anni, il prezzo al mercato nero del corno di rinoceronte è aumentato notevolmente fino a diverse migliaia di USD al chilogrammo, a causa della immotivata credenza che possa guarire dal cancro, e come oggetto illegale, oppure status-symbol per determinate fasce della società, soprattutto in Vietnam; di conseguenza, anche la caccia di frodo è aumentata: nel 2011, 448 rinoceronti sono stati registrati come eliminati dai bracconieri, paragonati a 333 del 2010 e 122 nel 2009 (http:// www.stoprhinopoaching.com/statistics.aspx).

Inoltre, il numero di furti di corni di rinoceronti (in 13 paesi UE risultanti in piu’ di 60 esemplari rubati) destinati all’Asia è aumentato. Le piante e gli animali commercializzati illegalmente (come caviale ed avorio) possono essere altrettanto preziosi quanto i beni contrabbandati quali stupefacenti o armi; tuttavia, le sanzioni e le condanne per traffico di animali e vegetali selvatici sono solitamente molto inferiori a quelle relative a stupefacenti e armi, cosicchè l’effetto deterrente è molto basso. Recentemente, il commercio illecito di vegetali e animali selvatici è stato associato piu’ spesso ad altri tipi di commercio illegale, come gli stupefacenti. Gruppi di criminalità organizzata hanno iniziato altresi’ a commercializzare i derivati di fauna e flora selvatica. Profitti ingenti per i contrabbandieri ma non per i bracconieri Le principali rotte commerciali internazionali sono quelle dei paesi emergenti (Sud America, Africa e Sudest Asiatico) verso i paesi industrializzati (Europa, USA e Giappone) che determinano la domanda ed evidenziano la

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nostra stessa responsabilità nel merito. I profitti sono veramente ingenti per i contrabbandieri, ma non per i bracconieri, in quanto il profitto è principalmente ottenuto in Europa o USA e non nei paesi di origine. Il commercio internazionale in Senegal offre, nel caso dei pappagalli, un ottimo esempio degli utili ottenuti in differenti passaggi del mercato nero: 400 pappagalli possono essere acquistati da un cacciatore senegalese per 20-60 centesimi per esemplare; in seguito il grossista africano vende gli esemplari per 3,5 dollari US; il grossista europeo vende gli esemplari nei negozi europei di animali.e a quel punto, il prezzo è aumentato piu’ di cento volte. A parità di domanda, il prezzo aumenterà man mano che l’offerta diminuirà, cosicchè sarà sempre piu’ difficile tutelare le specie che hanno popolazioni decrescenti. La squadra dell’aeroporto di Bruxelles è una delle 9 unità investigative delle Dogane e Accise Belghe. E’ composta da cinque persone e cinque operatori sul campo, i cui obiettivi si dividono in compiti fiscali e nonfiscali. Questi ultimi, interessati principalmente ai

narcotici, includono anche la contraffazione e la pirateria, le specie CITES, armi ed esplosivi, passaporti falsi e materiale pedopornografico. Nel corso degli ultimi anni è stato registrato un aumento del numero di sequestri: fino al 2008 i sequestri ammontavano a meno di 60 casi all’anno, ma dal 2009 al 2011 i sequestri sono aumentati a piu’ di 100 all’anno. Alcuni esempi di sequestri recenti di animali vivi comprendevano spizaeti variabili (venduti per 15.000€ in Belgio) in provenienza da Bangkok via Vienna, che sono stati soppressi in quanto affetti da influenza aviaria; rane in pellets, rivestite di film provenienti da Panama via Madrid e diretti in Belgio, dove possono essere venduti per 250-300€, per arrivare fino a 600€; orchidee dalla Thailandia, via Doha, sulla via della Germania, pappagalli in cartoni di latte contenuti in bagaglio a mano, uova di uccelli o tartarughe contrabbandate sul corpo,... e via di questo passo. Il commercio clandestino di ghepardi, sia vivi che sotto forma di pelli, è sempre esistito, ma sottaciuto rispetto ad altre specie piu’ conosciute. L’anno scorso,tuttavia, tutto cio’ è cambiato quando è stato discusso

alla CITES CoP16. I cuccioli di ghepardi sono presi di mira dal commercio di animali vivi perchè sono piu’ facili da contrabbandare attraverso le frontiere internazionali. Ma dei casi di cui si è a conoscenza, il 46% dei ghepardi muoiono, mentre molti scompaiono semplicemente. Diffuso un tempo in quasi tutta l’Africa e l’Asia, oggi il ghepardo è nella lista rossa IUCN come specie vulnerabile, con subspecie ad alto rischio di estinzione. Oggi, le gravi minacce sono costituite dalla diminuzione/ frammentazione dell’habitat. Anche se la natura intrinseca di questo commercio rende difficile ottenere di informazioni precise, le cifre relative al commercio di animali vivi per il 2012-13 rilevano 118 casi di ghepardi verificati (e 135 non accertati). Dei singoli 64 casi totali di commercio, la maggior parte, cioe’ 40, si riferiscono all’Africa del nord-est, mentre 13 si riferiscono al Medio Oriente, 9 all’Africa Australe e 2 all’Asia. Etiopia, Kenia e Uganda hanno collaborato strettamente con il Rangewide Conservation Program for Cheetahs and Wild Dogs per far si’ che la questione venisse globalmente riconosciuta per proporla quale punto di discussione alla CITES CoP16 (Conferenza delle Parti che si è teuta a Bangkok). Per quanto riguarda gli esemplari morti, recentemente migliaia di ippocampi sono stati confiscati in provenienza dalla Guinea (spesso falsi cartacei), destinati ad Hong-Kong; inoltre carne selvatica, affumicata o congelata, in provenienza dal Sudafrica, che viene commercializzata illegalmente alla comunità africana abitante a Bruxelles. Dall’Africa è stato scoperto avorio nascosto nella terracotta, in pietre, statue lignee, alimenti surgelati e oggetti dipinti. Sono stati sequestrati anche braccialetti di peli di elefante. Le pelli di pangolino contrabbandate (dalla Guinea verso la Thailandia) nascoste sotto bastoncini di “incenso rituale Tibetano” e 100 esemplari di provenienza dal Burundi verso la Repubblica Ceca, in confezioni di metallo, sono solo due esempi dei molti esemplari illegali che arrivano a Bruxelles

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quale paese di transito, e che sono a destinazione di altri paesi europei e/o asiatici. Nel verificare orologi antichi a destinazione del Vietnam, sono stati scoperti 60 kg di avorio. Inoltre, piu’ di 100 kg di avorio sono stati scoperti durante perquisizioni ripetute di domicili. Recentemente, un collo in arrivo dal Burundi, etichettato come “serpenti velenosi”, una volta verificato ha fatto scoprire serpenti nei sacchetti superiori, e 112 (!) camaleonti nei cesti: in questo caso, la destinazione prevista era la Repubblica Ceca. L’analisi dei rischi viene comunemente effettuata tenendo in considerazione sia il paese di origine e la destinazione del bagaglio e dei passeggeri (analisi delle rotte) , come anche le tecniche di contrabbando. Le dogane belghe controllano anche la posta, i corrieri e le merci. In generale, le spedizioni destinate all’Asia e alla Tailandia vengono controllate, come anche i voli dall’Africa a destinazione della Cina ed effettuano in media almeno un sequestro alla settimana, trovando prodotti in avorio (mescolati a chicchi di caffè), ippocampi, tartarughe, piccoli oggetti in pelle fatti di pelle di coccodrillo o pitone (ad es. cinture, portafogli ecc.). Il controllo passeggeri è simile a quello espletato per rilevare stupefacenti. Le uova si scoprono piu’ spesso addosso ai passeggeri. Recentemente, alcune tartarughe contrabbandate da Burma e dal Vietnam del Nord sono state scoperte su un volo passeggeri, e si tratta di specie poco commercializzate e quindi molto costose (almeno 500€ l’una). I controlli sono previsti anche per il bagaglio a mano e il bagaglio da registrare. Gli animali piu’ comunemente trasportati nel bagaglio a mano sono scimmie, pappagalli, uccelli canori e carne di pangolino. Talvolta gli animali vivi sono nascosti con il pesce affumicato per mascherare il loro odore naturale. Inoltre, è stato scoperto dell’avorio in bagagli a mano: piccoli pezzi di avorio provenienti dal Senegal verso Bruxelles, avorio lavorato nascosto in prodotti di legno lavorato originario del Cameron o del Congo, e

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due statue riempite di oggetti di avorio e rilevati dai raggi X. Il corno di rinoceronte e l’avorio dipinto (sotto forma di bastoncini o braccialetti) sono stati trovati nel bagaglio in uscita in provenienza dall’Africa, principalmente commercializzati da cittadini cinesi di ritorno in Cina, via Helsinki o Bruxelles. ltri casi di contrabbando riguardano i pangolini, gli ippocampi (celati nel doppio fondo del bagaglio, ma si scoprono grazie all’odore), gusci di tartarughe (dalla Sierra Leone) e pappagalli (via Bruxelles verso Tripoli). I cani antidroga hanno scoperto 40 tartarughe vive in pacchi postali provenienti dalla Tanzania, come alcune tarantole provenienti dal Sudamerica. Inoltre, esemplari morti vengono scoperti in colli postali, come carapaci di tartarughe marine provenienti dall’Uruguay e caviale dall’Ucraina. Va detto che il commercio di caviale presenta un picco tra dicembre e gennaio. Le tecniche relative ai nascondigli degli stupefacenti sono utilizzate anche per contrabbandare beni CITES via cargo. In Belgio, i controlli dei cargo si basano sull’analisi dei rischi e sul-

la conoscenza delle rotte e dei tipi di beni commercializzati, dato che i controlli abituali si svolgono molto velocemente e prima di giungere ai cancelli di dichiarazione doganale. Ad esempio, prodotti dichiarati come artigianato si sono rivelati essere teschi di ippopotamo. E’ importante sottolineare che la maggior parte dei prodotti scoperti e sequestrati all’aeroporto di Bruxelles sono destinati ad altri paesi europei e asiatici; Bruxelles è solo un paese di transito. In Italia, l’uso di unità cinofile è principalmente dedicato ad attività della protezione civile ed all’aiuto pubblico. I settori di intervento comprendono la ricerca e il salvataggio di persone in casi di emergenza, per es. persone sepolte sotto macerie e detriti, o valanghe. Recentemente, l’addestramento dei cani si è concentrato sulle specie a rischio introdotte illecitamente che sono incluse negli appendici CITES, cosi’ come sui possibili combustibili, ritardanti di fiamma e accendifuoco, e in aree precedentemente incendiate dolosamente. La cooperazione bilaterale tra Doga-


ne e Polizia, cosi’ come i due incontri annuali dei gruppi di lavoro di repressione, prevedono lo scambio di informazioni tra tutte le autorità di contrasto della CITES . La collaborazione continua, fondata sui contatti personali garantisce ottimi risultati. Inoltre, sessioni regolari di addestramento vengono organizzate per tutte le autorità competenti (Ispettorati, Dogane, Polizia, Polizia di Confine, e funzionari veterinari e fitosanitari). Nel caso di esemplari vivi di tutte le specie di mammiferi, uccelli e tartarughe dell’Allegato B, è obbligatorio dichiararne la detenzione. Per ogni esemplare viene rilasciato un certificato di razza o di origine. E’ vietato detenere un esemplare registrato senza documentazione legalmente valida. Per alcune specie di uccelli di razze comuni non è necessario alcun certificato. Le tartarughe offono un buon esempio delle norme sulla registrazione: per gli esemplari neonati, (¾ cm) , si richiede che l’autorità competente scatti una fotografia del piastrone su cui verrà iscritto un codice. La foto va ripetuta fino a quando l’animale raggiunge la lunghezza di 10 cm, e l’iden-

tificazione fotografica puo’essere sostituita da un marchio permanente, di solito un microchip transponder. In caso di possesso o commercio illecito, gli esemplari verranno sequestrati e il colpevole dovrà pagare una multa. La persona potrebbe essere ritenuta colpevole di reato ambientale, punibile con il carcere fino a tre anni. Coloro che hanno subito una condanna penale contro l’ambiente non potranno piu’ richiedere importazioni nè (ri-)esportazioni per anni. Nel caso di sequestri di specie altresi’ protette a livello nazionale, esiste la piena cooperazione tra le diverse autorità amministrative che devono stabilire la sede del ricovero degli animali vivi sequestrati. Attualmente, i medicinali cinesi rappresentano un problema di importanza crescente, e il commercio è soprattutto effettuato da studenti asiatici che vivono nel Regno Unito. Una campagna di sensibilizzazione verrà organizzata a breve per fornire materiale informativo (opuscoli) all’Ambasciata, quando gli studenti richiedono il visto di studio per il Regno Unito. Inoltre, il legno di agar e l’olio di agar sono diventati molto importanti. Oggi,

il legno di agar si incontra in una serie di svariati paesi; solitamente viene utilizzato in grandi scaglie fino a piccoli fiocchi di legno utilizzati nell’incenso. Negli ultimi sei mesi ne sono state sequestrate tre tonnellate. Si noti che 250 grammi di scaglie della miglior qualità possono essere venduti al prezzo di 4000£ (circa 5000€). L’avorio viene ancora venduto su Ebay e su altre case d’asta online. Dopo che alcune ONG hanno accusato Ebay di vendere avorio, le vendite libere sono state revocate da Ebay. Attualmente, l’avorio viene venduto come “osso di bue”, il che rende piu’ difficoltoso provare la conoscenza dolosa e le sanzioni nei riguardi del venditore. Per le autortà di controllo africane, gli obiettivi piu’ importanti sono l’avorio e il corno di rinoceronte, poichè altri esemplari in commercio, quali i rettili, sono abbastanza rari. In Kenya, I cani da fiuto vengono utilizzati con successo. Abitualmente vengono dislocati negli aeroporti internazionali - Jomo Kenyatta Airport di Nairobi (sei cani ), il Moi International Airport di Mombasa, e l’ Eldoret International Airport come pure il porto marittimo di Mombasa , dove l’unità è supportata anche dalle Dogane per l’ispezione dei container. Tutti principali parchi nazionali dispongono di cani da fiuto. Il Kenya Wildlife Service (KWS) collabora attivamente con l’Amministrazione delle Dogane, con la Polizia Kenyota e con il Servizio Nazionale di Intelligence. La corruzione rappresenta una grossa sfida, in quanto è uno degli aspetti piu’ gravi del commercio illecito di flora e fauna selvatica. Tuttavia, i cani non sono corruttibili. Il Nepal viene considerato un paese di transito per il contrabbando di flora e fauna selvatica tra la Cina e l’India. Lo scorso anno sono stati sequestrati 125 fucili e piu’ di 300 bracconieri arrestati. Nel 2011 non è stato segnalato alcun bracconaggio di rinoceronti unicorno. Il WWF Nepal fornisce capacity building e supporto logistico a funzionari del governo, oltre a campagne di sensibilizzazione mirate agli studenti ed al pubblico in generale.

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Con i suoi 190 paesi membri, l’INTERPOL è la maggiore organizzazione di polizia internazionale del mondo. Il Segretariato Generale ha sede a Lione, Francia, e possiede sette uffici regionali in tutto il mondo (Kenya, Zimbabwe, Camerun, Costa d’Avorio, El Salvador, Argentina, Tailandia; un centro di innovazione è programmato per Singapore) e un ufficio di rappresentanza si trova presso le Nazioni Unite a New York, cosi’ come presso l’Unione Europea, a Bruxelles. Ognuno dei 190 stati membri possiede un Ufficio Centrale Nazionale (NCB) occupato dal personale altamente qualificato di agenti delle Forze dell’Ordine. La missione dell’ INTERPOL è di prevenire e combattere i crimini tramite il potenziamento della cooperazione internazionale, agevolando l’assistenza reciproca tra tutte le autorità di contrasto. Tutti i paesi membri sono collegati grazie ad un sistema globale protetto di comunicazione conosciuto come I-24/7. L’ INTERPOL fornisce la gestione e l’analisi di intelligence cosi’ come il supporto operativo e il coordinamento. Si impegna anche in capacity building e offre reti di competenza. I reati ambientali sono reati globali, dall’impatto poderoso, e possono minare la stabilità politica, bloccare lo

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sviluppo economico e generare conflitti. Svariati progetti mirano tra l’altro alla tutela delle tigri nel loro habitat naturale, in quanto attualmente esistono molte piu’ tigri in cattività che nel proprio ambiente naturale. Il progetto mira a sostenere e migliorare la capacità di governance e di ripetto della legge per la conservazione delle tigri selvatiche. Il progetto viene attuato utilizzando una struttura multidisciplinare, formazione intensiva e prassi moderne di repressione e operazioni di contrasto tramite intelligence. Questo progetto viene sostenuto, in quanto i paesi territori della Tigre, tramite INTERPOL, stanno dimostrando impegno e determinazione non solo nella tutela delle tigri dai criminali, ma anche alla fauna e alla flora selvatica, e agli ecosistemi a rischio, in senso piu’ ampio. Il progetto Wisdom punta al sostegno e al potenziamento della capacità di governo e repressione per la conservazione di elefanti e rinoceronti; riguarda i paesi di origine, Sudafrica, Africa Centrale e Orientale. Per raccogliere informazioni ed investigare sui reati, è necessaria una task force di sicurezza ambientale nazionale che collabori con la Polizia, le Dogane, le agenzie ambientali, i partner regionali, le ONG, e con tutte le

Forze dell’Ordine. Gli esperti coinvolti sono: investigatori criminali di grado superiore, analisti criminali, assistenti all’intelligence tattica, analisti di intelligence strategica, agenti per la formazione, procuratori, specialisti finanziari, esperti forensi ed altri esperti correlati. Per rafforzare il contrasto all’illegalità è vitale scambiare informazioni riguardo ai nuovi andamenti nei sequestri, le nuove tecniche per contrabbandare flora e fauna, e anche sullo spostamento dello rotte di transito. A titolo di esempio, tutte le dogane sono collegate a livello internazionale, in modo che tutte le informazioni e i risultati delle loro operazioni possano venire prontamente trasmesse all’ INTERPOL, unendo le forze contro il traffico illecito. Solo tramite la cooperazione internazionale sarà possibile invertire la tendenza, facendo si’ che questo fenomeno possa essere debellato in tempi abbastanza rapidi, con l’aiuto delle popolazioni, che informate sulle conseguenze gravissime che esso comporta, si rendano conto che commerciare illegalmente animali e piante selvatiche significa non solo impoverire la nostra biodiversità ma soprattutto portare alla povertà interi Paesi e comunità.


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Reportage di Tartarugando - forum tematico sulle tartarughe - www.tartarugando.it

La straordinaria bellezza della testuggine di Hermann

L

a Testuggine di Hermann (Testudo hermanni), dal nome del naturalista francese Jean Hermann, appartiene all'ordine dei Cheloni, uno dei più antichi tra i rettili. La sottospecie Testudo hermanni hermanni è l'unica tartaruga di terra originaria del nostro paese; il suo habitat tipico è costituito dalla macchia mediterranea.

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Grazie alla sua longevità (può infatti superare anche il secolo d’età), ancora oggi è presente allo stato selvatico in alcune regioni italiane, sebbene le popolazioni vadano riducendosi a causa dell'azione sconsiderata dell'uomo. Per questo motivo, essendo una specie a rischio d’estinzione, è inserita nella 'Red List' dell'Unione Interna-

zionale per la Conservazione della Natura (IUCN), ed è protetta, a livello nazionale ed europeo, da leggi che puniscono severamente il prelievo in natura e la detenzione di esemplari sprovvisti di documentazione (CITES Appendice II e Allegato A del Reg.CE 338/97 e s.m.i). Le dimensioni di questa specie di testuggine variano da un minimo di 1314 cm per gli esemplari maschi a un massimo di 28-30 cm per gli esemplari femmina. Nelle femmine inoltre, la parte ventrale del guscio, chiamata "piastrone", è piatta, mentre nel maschio è concava. La coda di quest’ultimo è molto più lunga, robusta e grossa alla base rispetto a quella della femmina. Come tutti i rettili, le tartarughe sono animali eterotermi, non sono in grado cioè, di regolare autonomamente la propria temperatura corporea: essa infatti, dipende da quella dell’ambiente circostante.


Potersi riscaldare al sole, quindi, costituisce un fattore primario, in quanto permette loro di attivare tutta una serie di processi fisiologici, tra cui quello metabolico. I sensi maggiormente sviluppati sono l'olfatto e la vista; questi rettili sono inoltre dotati di un notevole senso dell'orientamento. Il guscio caratteristico di questo animale, chiamato “carapace”, è un tessuto vivo e ricco di vasi sanguigni, per questo motivo è molto importante che la tartaruga non subisca traumi pericolosi e non venga lucidata in nessun modo con oli o altre sostanze, queste infatti non farebbero traspirare il tessuto e favorirebbero l’insorgenza di infezioni. Se allevata in cattività, la Testudo hermanni necessita di una sistemazione all’aperto, costituita da un’ampia zona recintata (circa 10 mq per esemplare) raggiunta dai raggi solari fin dalle prime ore del mattino (necessitano di almeno 8 ore di sole) e provvista di zone ombrose in cui tro-

vare riparo nelle ore più calde della giornata. E’ importante lasciare sempre a disposizione un sottovaso con acqua pulita in cui possano bere. Particolare attenzione va prestata all'alimentazione: la Testudo herman-

ni è fondamentalmente erbivora e si nutre pricipalmente di erbe selvatiche ricche di calcio (tarassaco,dente di leone, piantaggine, cicoria…). Prima dell’accoppiamento, il maschio corteggia la femmina in modo spesso aggressivo, inseguendola con

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insistenza e mordendole le zampe. Per questo motivo, in cattività, è opportuno allevare un maschio con più femmine, in modo che possa rivolgere le sue impetuose attenzioni a più partner. Dopo l'accoppiamento, la femmina generalmente effettua due deposizioni, a maggio e a giugno. I piccoli solitamente nascono tra agosto e settembre e, all'uscita dall'uovo, sono già perfettamente autosufficienti. Altra caratteristica importante è la capacità delle femmine di conserva-

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re lo sperma, all'interno dell'ovidotto, per periodi molto lunghi (anche 3 o 4 anni), potendo quindi deporre uova fecondate anche in assenza del maschio. Con l'avvicinarsi del freddo, le testuggini rallentano la loro attività, smettono di alimentarsi, si interrano ed entrano in letargo fino alla primavera successiva. Questo è un periodo fondamentale per le tartarughe perché rinforza il loro sistema immunitario e influisce positivamente sulle loro capacità ri-

produttive. Condizioni inadeguate di allevamento, tra cui somministrazione di cibi inadatti (come ad esempio crocchette per cani e gatti, pasta, formaggi, ecc), scarsa esposizione solare, spazi ristretti e umidità insufficiente o eccessiva, possono causare svariate patologie. Una delle più frequenti è caratterizzata da uno sviluppo anomalo del carapace, che presenta scuti più o meno in rilievo (piramidalizzazione). Nei casi più gravi, non è solo un’anomalia estetica, ma può essere associata a patologie degli organi interni. Diversamente da quanto accade per altri rettili, l'uomo è da sempre attratto da questo buffo e inoffensivo animale, dalla sua resistenza e dal contrasto dei colori vivaci della sua corazza. Le testuggini, tuttavia, non possono essere propriamente considerate animali da compagnia, in quanto (a differenza di cani e gatti, per esempio) non possiedono le aree cerebrali deputate alle emozioni e non sono inclini all'interazione con l'uomo. Se si decide di regalarle ai nostri bambini, è importante spiegare loro che occorre rispettare la natura placida e selvatica di questi animali, maneggiandoli il meno possibile e imparando ad osservarli e a scoprirli così come sono in natura.


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Progetti di Lipu - Birdlife Italia

Progetto LifeTIB: transito sicuro per la fauna selvatica

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n germano che attraversa la strada coi suoi quattro pulcini al seguito, accompagnati da una mano che li guida in sicurezza sull’altro lato. È l’immagine della campagna di sensibilizzazione veicolata a Varese nell’ambito del progetto Life Tib, ovvero Trans Insubria Bionet, il progetto di tutela della biodiversità promosso da Provincia di Varese, Regione Lombardia, Lipu-BirdLife Italia, Fondazione Cariplo, con il sostegno dell'Unione Europea; partito a settembre 2011 e destinato a chiudersi entro il 2015, il Tib punta a salvaguardare quel corridoio ecologico che, collegando il Parco Campo dei Fiori al Parco del Ticino, rappresenta un indispensabile anello di congiunzione tra le Alpi, la Pianura Padana e, di conseguenza, gli Appennini e il Mediterraneo, e interessa ben cinquanta Comuni del varesotto. La campagna, che riporta il messaggio/slogan “Gli animali selvatici si spostano per vivere. Noi li aiutiamo”, è comparsa sia come affissioni (55 tra poster e manifesti) sia sugli autobus (40 mezzi la riportano sul lato destro, in 5 anche nel-

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la parte posteriore) e anche il sito web Varesenews.it ha supporterà la campagna. DETTAGLI DEL PROGETTO Il progetto è entrato di recente in una fase importante: dopo il ripristino di corridoi e di habitat fondamentali per la fauna, come zone umide e muretti a secco, e gli interventi contro le specie vegetali invasive, ora il Tib sta realizzando le opere che permetteranno il transito in sicurezza della fauna

selvatica, come i sottopassi per l’attraversamento di strade e superstrade per anfibi, ricci, scoiattoli, tassi, faine e altri mammiferi. «A tal proposito - dichiara l’Assessore all’Ambiente Claudia Terzi di Regione Lombardia - entro la fine dell’anno si apriranno i cantieri per la realizzazione di otto sottopassi per l’attraversamento della fauna minore, i cui lavori saranno seguiti direttamente dagli uffici dello Ster di Varese in stretta collaborazione con la Dg Ambiente».


A supporto della campagna il sito web www.lifetib.it riporta un breve video con le immagini salienti delle azioni effettuate sul campo, dal contenimento della Ludwigia grandiflora alla costruzione dei tunnel per il transito in sicurezza degli anfibi; dalla posa dei dissuasori per uccelli su cavi elettrici ai monitoraggi di fauna e vegetazione. « La campagna è un momento importante del progetto, – dichiara Massimo Soldarini della Lipu-BirdLife Italia – che vuole coinvolgere, informare e sensibilizzare i cittadini su quanto è stato fatto, e si sta facendo, per l’ambiente e la biodi-

versità locale. E quanto sia determinante quest’area in una logica più ampia, nazionale ed europea. Perché in quest’epoca dove incombe la minaccia dei cambiamenti climatici – conclude Soldarini - è fondamentale ragionare su aree connesse e permettere alle specie di spostarsi sul territorio per garantirsi la sopravvivenza». «Il sostegno a progetti di miglioramento ambientale e sensibilizzazione è parte integrante delle nostre strategie - dichiara Elena Jachia, Direttore Area Ambiente di Fondazione Cariplo – Esempio ne è l’appoggio a Provincia di Vare-

se e Lipu, che col Life Tib stanno portando avanti un lavoro importante di tutela della biodiversità e di coinvolgimento del pubblico sul tema della qualità dell’ambiente». «Quella di Varese è una provincia che può contare su un patrimonio ambientale variegato e di pregio – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Varese Gunnar Vincenzi - Iniziative come questa del Life Tib sono molto importanti per la tutela delle nostre aree protette, dell’ambiente naturale in generale, della flora e della fauna che lì vivono e che rappresentano per tutti noi una ricchezza straordinaria. Per questo, sottolineo che Provincia di Varese continuerà e, compatibilmente alle risorse finanziarie a disposizione, accrescerà l’attenzione a queste progettualità». L'area di intervento La fauna selvatica ha un’esigenza vitale di spostarsi liberamente sul territorio, per cercare cibo, acqua, per riprodursi e per migrare verso ambienti più ospitali quando necessario. Con tempi diversi, anche la vegetazione si sposta, ritraendosi o diffondendosi per meglio adattarsi a condizioni ambientali sempre in mutamento. Considerando le necessità di spo-

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stamento della fauna selvatica e di diffusione della flora, il tratto di corridoio ecologico tra Parco del Ticino e Parco del Campo dei fiori può esser visto come un ponte che permette la connessione tra Alpi e Pianura Padana. A sud, la Valle del Ticino conserva una naturalità di altissimo pregio, con ambienti fluviali integri e ampie fasce naturali (principalmente foreste di querce e carpini) o semi naturali (aree agricole) che dall’alveo del fiume si allargano verso l’esterno. Si tratta del complesso ambientale più esteso e meglio conservato dell’intera Pianura Padana, unico elemento di continuità tra le Prealpi e il Po, e quindi l’Ap-

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pennino. A seguito di un intervento di reintroduzione, la Valle del Ticino è tornata ad ospitare la Lontra (Lutra lutra), uno tra i mammiferi più rari e minacciati della fauna italiana. Tra il fiume Ticino e il massiccio del Campo dei Fiori si estende l’area delle colline moreniche del Varesotto, situata a est del Lago Maggiore. Qui brughiere relitte, pinete e boschi di latifoglie (tra cui quelle di Arsago Seprio e Somma Lombardo, ricche di specie di rettili e anfibi) sono costellate da zone umide di vario tipo. Palude BrabbiaIn particolare, la Palude Brabbia, il Lago di Varese, il Lago di Biandronno, e il Lago di

Comabbio, rappresentano un complesso di siti molto importanti soprattutto per l’avifauna e la vegetazione palustre, siti che godono dei più alti livelli di protezione europea e internazionale. Le zone umide custodiscono specie prioritarie a livello Europeo, tra cui la moretta tabaccata (Aythya nyroca), nonché specie di anfibi endemiche della Pianura Padana, come il pelobate fosco insubrico (Pelobates fuscus insubricus) e la rana di Lataste (Rana latastei). Anche il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes italicus) è presente lungo i torrenti che scendono dal Campo dei Fiori. Questo massiccio montuoso è caratterizzato principalmente dalle faggete e dai prati magri, ovvero praterie su suolo calcareo da cui, sino a pochi decenni or sono, si ricavavano prati da foraggio per il bestiame. I prati magri ospitano importanti popolazioni di libellule, farfalle, cavallette, nonché rare orchidee. Ambienti di grotta (molto ricercati da colonie di diverse specie di pipistrelli) e selve castanili allargano il quadro degli habitat di questa area protetta che funge da cerniera tra pianura e ambienti alpini. Per informazioni e per visualizzare i contenuti della campagna in corso: www.lifetib.it


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ON LU S


Esperienze di Fernanda Piccinelli

Le meravigliose amazzoni: una tavolozza di colori con le ali

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el 2011, Gianbattista Lamperti, titolare dell’Azienda Agricola ZOO VARESE (situata nel comune di Varese, località Schiranna) decide d’intraprendere l’allevamento diretto di alcune specie di animali come rapaci e pappagalli di vario genere. Mi viene affidato l’incarico di seguire l’allevamento, la riproduzione e lo svezzamento dei piccoli nati. La parte di superficie che viene dedicata all’allevamento è situato su due piani. La prima sezione è formata da circa 30 grandi voliere. Queste voliere sono formate da pannelli di rete rigida prefabbricata, il pavimento in cemento e il tetto parzialmente coperto, per permettere agli animali che ci vivranno; di essere sia al riparo dalle intemperie, sia di ricevere se lo vorranno, contatto diretto con il sole o la pioggia. Ogni voliera inoltre, è stata dotata di lunghi bastoni in legno e un grande comodo nido, con all’interno un buon strato di corteccia di media grandezza, che servirà per la deposizione delle uova. Metà di queste grandi voliere, saranno abitate da coppie di pappagalli amazzoni, le rimanenti, di coppie di pappagalli cenerini. In questo primo capitolo parlerò della mia esperienza con le amazzoni. Le amazzoni sono pappagalli di media taglia, misurano circa 28 /32 cm di lunghezza. Sono circa 27 le specie di questi pappagalli , hanno la colorazione del corpo verde smeraldo ma a secondo la specie una colorazione della testa una diversa del’altra. (es. fronte rossa, fronte gialla, fronte azzurra ecc. ecc.) i maschi si differenziano dalle femmine perchè sono più colorati sulla testa e sulle ali. Sono ottimi parlatori e pappagalli molto socievoli. Hanno una vita media di 60 anni. Una volta deciso le coppie è con grande gioia che mi appresto a inserire gli animali nella loro nuova casa. E’ l’inizio dell’estate e, uno dei miei primi compiti è, oltre la pulizia e la

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cura degli animali, farmi conoscere da loro e farmi accettare e nel frattempo studiarli per vedere se le coppie scelte sono compatibili tra loro. I pappagalli sono animali monogami, scelgono un solo compagno, con cui restano per tutta la vita. Scelgono inoltre, il compagno in base alla simpatia o all›antipatia. Con il passare dei giorni, mi accorgo che anche con me è la stessa cosa. Dopo circa un mese mi accorgo che alcuni di loro, non hanno più paura quando entro nella voliera, rimangono tranquilli, tenendomi però costantemente sotto controllo e anch’io posso incominciare a sollevare la testa per guardarli, e rivolgergli dolcemente la parola. Mi accorgo con il passare del tempo, che sono sopratutto i maschi che cercano d’interagire con me. La cosa incredibile è che anche il loro linguaggio nei miei confronti sta lentamente cambiando. Alcuni già hanno capito che sono loro amica, mi volano vicini e arrivano a prendere direttamente dei semi dalle mie mani. L’alimentazione e la pulizia sono le cose in assoluto più importanti per il benessere e la successiva riproduzione degli animali. Ogni giorno, pertanto, preparo per le mie creature, una macedonia composta da frutta di vario tipo, verdura mista, legumi e una parte di preparati (semi vari). Per viziarli un po, una volta la settimana, biscotti secchi e un piccolo pezzo di pane duro che loro si divertono a disintegrare. Sono animali furbi, socievoli, curiosi, intelligenti e molto sensibili. Quando mi sentono arrivare urlano come matti... sembrano dire "è arrivata la pappa... evviva!!!!!!!!!" Li adoro!!!!! Li saluto ad uno ad uno e non c’è giorno che non mi faccio una risata, quando arrivata a una coppia, con un maschio particolarmente socievole (che si chiama Meo) mi sento chiamare con la frase che dico comunemente ai miei animali "ciao Tato oppure ciao amore". Purtroppo le amazzoni incominciano la deposizione delle uova in primavera, da marzo a maggio, perciò dovrò

aspettare ancora parecchi mesi. Non vedo l’ora di vedere le prime uova. Mentre i mesi passano, il rapporto con le mie creature è notevolmente cambiato. Non hanno più paura di me. Faccio parte anch’io del gruppo. Ho imparato a riconoscere il loro linguaggio. So cosa preferiscono mangiare, che adorano fare il bagno, e quando vogliono essere lasciati in pace. La cosa incredibile è che anche loro capiscono me. Sto scoprendo un mondo nuovo e sono piena di meraviglia!!! Sono in parecchie occasioni una mamma apprensiva. E’ arrivato l’inverno... sta nevicando e il primo pensiero è "avranno freddo"???. Mi precipito a vedere, e le ritrovo tranquille e beate adagiati sui loro bastoni di legno, alcune addirittura stanno giocando con i fiocchi di neve.

Stanotte è ghiacciato... e come arrivo al lavoro, mi precipito a vedere come stanno e loro, per gioco stanno staccando con il becco dei piccoli ghiaccioli che si sono formati nella voliera. Mannaggia!!!! che ansia, poi mi accorgo che sotto le piume colorate, si è formato uno strato di piumine soffici e compatte come lana, che servono a isolare l’animale dal freddo. Sono pertanto più tranquilla. E’ finalmente arrivata la primavera. E’ la fine di Marzo. Le prime femmine incominciano a entrare e uscire dal nido. Stanno incominciando a sistemare l’interno del nido. Ci sono le prime “coccole” da parte dei maschi. E’ bellissimo avere la fortuna di vedere il corteggiamento dei pappagalli. Il maschio si avvicina alla femmina, si gonfia tutto, allarga le ali, incomincia

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a parlare con la compagna, è un vero “latin lover”, l’accarezza ripetutamente sulla testa, che è la parte più sensibile nei pappagalli, le si strofina addosso, si danno “bacini” strofinandosi l’un l’altro il becco. Sono tenerissimi. La femmina fa altrettanto, si gonfia tutta per apparire in tutta la sua bellezza. Ogni settimana, socchiudo lo sportello che mi permette di vedere all’interno del nido e finalmente a metà Aprile vedo le prime uova. Evviva!!!! che emozione. Le uova vengono deposte a distanza di un giorno una dall’altra. Normalmente il numero varia da 3 a 5. Noto che solo quando la femmina ha deposto tutte le uova, si ferma nel nido a covarle e raramente esce. E’ il maschio che si prende cura amorevolmente della compagna, mangia e poi entra nel nido a imboccare la femmina e non si allontana mai troppo dal nido. E’ molto stressante covare le uova e pertanto bisogna unire alla normale dieta, calcio e vitamina D con cui spolvero la macedonia di frutta e verdura. Non vedo l’ora che passino i 28 giorni di cova, per vedere se nasce qualche piccolo.

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Quando socchiudo lo sportello del nido , le femmine neanche si muovono, riesco tranquillamente a inserire un mestolo di legno per alzare leggermente la femmina e vedere quante uova ci sono. E’ la mia prima esperienza. Non sono ancora pratica e non riesco ancora a capire se le uova sono feconde o no; pertanto mi limito a tenere sotto controllo la situazione e sperare che nasca qualche piccolo. E’ il 28 giorno, non vedo l’ora di salire in allevamento, per vedere se è nato qualchecosa. Apro ad uno ad uno i nidi e finalmente nella terza coppia vedo con grande emozione due mezzi gusci gettati da parte. Evviva!!!!! è nato un piccolo. Decido non senza fatica di richiudere e lasciare in pace la mamma pappagalla che con grande amore lo tiene al caldo.

Fra qualche giorno cercherò di vederlo. Non vedo l’ora.!!!!! Continuo il controllo degli altri nidi e ho di nuovo un tuffo al cuore. Altre due coppie hanno avuto il primo piccolo. Sono felicissima. Ho lasciato passare una settimana. Non ce la faccio più ad aspettare. Ho aperto il nido e delicatamente ho sollevato la mamma. Eccolo!!!!! ma sorpresa... i piccoli sono due. Sono buffissimi!!!!!!!!! Sono grandi come un mandarino, completamente nudi, con delle piumettine leggerissime, un grande pancione, gli occhi chiusi e la testa ciondolante. Sono troppo teneri!!!!!! Li lascio tranquilli, al calduccio e all’amore della mamma, che si riposiziona subito sui suoi cuccioli. E’ molto importante che i piccoli rimangano a contatto con i genitori nelle prime settimane, perchè oltre al cibo rigurgitato dal gozzo, la mamma trasmette ai piccoli anche gli anticorpi che servono per crescere forti e in salute. Li lascerò nel nido per circa 3 / 4 settimane, poi li toglierò. Ai piccoli incominceranno a spuntare le prime piume sulle ali e sulla coda. Li metterò in un’apposita camera calda e farò loro da mamma. Ma questa è un’altra storia....


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Tradizioni di Paola Lusso

La tradizione della transumanza in Alta Val Camonica

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oco più di un mese fa, l’Alta Valle Camonica ha vissuto un vero e proprio tuffo nel passato. Più di 1200 pecore hanno lasciato i pascoli sulle alture e, attraversando i paesi, sono scese a valle. La grande transumanza dell’alta Valle Camonica è stata organizzata da “Ecomuseo Alta via dell’Oglio“ con l’intento di risvegliare l’interesse per la montagna e le sue risorse spesso trascurate. L’evento che si ripeterà ogni anno ha coinvolto enti, associazioni e scuole. Con le scuole medie nei giorni precedenti si sono organizzati laboratori sulla transumanza e sulle erbe officinali. In occasione della transumanza è stato organizzato con l’aiuto degli Alpini a Ponte di Legno la mostra “Sinfonia dai pascoli campanacci da tutto il mondo“, mentre a Vezza d’Oglio è stata allestita la mostra delle attività artigianal : dalla lana, al formaggio, dagli attrezzi antichi, ai merletti.

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Inoltre l’Ecomuseo dell’alta via dell’Oglio ha lanciato un concorso di fotografie e video clip sul tema della transumanza. “Il tentativo è quello di risvegliare l’interesse per la montagna e per riscoprire le nostre tradizioni” spiega Francesco Ponteri, uno dei fondatori della realtà museale . “Consideriamo la pecora un bene da salvaguardare e per il futuro dovremo trovare delle strade per migliorare la possibilità di pascolo alle greggi. Un animale prezioso, perché contribuisce in modo determinante alla manutenzione delle aree montane


e in particolare ad evitare l’avanzata indiscriminata del bosco. Si tratta di aspetti che non tutti conoscono”. Il gregge guidato dai pastori è partito sabato da Ponte di Legno e dopo aver trascorso la notte in un grande prato alla periferia di Temù, domenica mattina attorno a mezzogiorno ha invaso il sagrato della parrocchiale di Vezza affollato da moltissime persone. La manifestazione verrà sicuramente riproposta il prossimo anno e gli organizzatori intendono ampliarla, inserendo altre tappe, per raggiungere possibilmente la pianura bergamasca dove in passato le greggi dell’alta valle trascorrevano i lunghi e freddi mesi invernali.

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Fotostorie della redazione di Petherapy Lab

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David, l’artista che dà vita agli animali sull’asfalto

arciapiedi, gradini, bordi delle strade, muri. Tutti elementi cittadini che portano il segno del tempo che li consuma. Ma c’è chi ha deciso di abbellirli con grande fantasia e passione per il mondo animale. Si tratta di David Zinn che ha disegnato gatti e topi, cagnolini e coniglietti, porcellini con le ali e alieni. Tutto quello che gli viene in mente messo in pratica con grande creatività.

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Associazioni di Alessandro Trevisan

Quando il cuore sorride...

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uesto è il racconto di una giornata con l’associazione AGAPE onlus, presso il rifugio ENPA, in compagnia del dott. George e la colonia felina di Forte Marghera. Forte Marghera è un parco pubblico situato tra la laguna di Venezia che lo lambisce e la città di Mestre. Si tratta di un posto suggestivo con ponti , canali, viali alberati, un oasi di pace immersa nel verde, molto frequentato dagli abitanti del luogo, veramente idoneo per il relax e la socializzazione. Qui tra i vecchi edifici della caserma dismessa , sotto l’ombra degli alberi secolari, dimora una numerosa colonia felina seguita da altrettanto numerosi volontari e il nostro rifugio viene spesso visitato da amici sostenitori o associazioni varie. E’ In questo contesto che i volontari della sezione ENPA Venezia hanno

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incontrato gli amici dell’associazione Agape, (Assistenza e inserimento sociale di persone diversamente abili. Àgape o agàpe (dal greco, agápē, in latino caritas) significa amore disinteressato, fraterno, smisurato. Gli animali sono da sempre maestri di semplicità e non chiedono mai nulla in canbio del loro affetto incondizionato. Quindi chi meglio dei nostri cari amici gatti poteva darci una mano e insegnarci qualcosa in tale difficile campo. Gli animali uniscono, è facilissimo parlare di loro, attraggono in maniera irresistibile e il rapporto con essi va ben oltre il semplice gioco. Divengono infatti un ottimo catalizzatore favorendo i contatti interpersonali e l’interazione, il contatto con un animale può infatti facilmente supplire ad una mancanza o carenza d’affetto. Gli sguardi, le movenze, i loro vocalizzi,

tutto è una novità, incuriosisce e favorisce il dialogo. Il rapporto affettivo instaurato crea così un circolo virtuoso in cui gli effetti fisici interagiscono con la parte psico-emotiva, ed a loro volta le conseguenze a livello psicologico migliorano l’equilibrio della salute corporea. Ogni animale ha ovviamente le sue caratteristiche, non solo tipiche della specie, ma sue proprie, personali. Il nostro gatto Geroge, il dottor George lavora con noi a tutti gli effetti, i suoi fratelli collaborano, lui però è uno specialista.


Si muove armonico e sinuoso fra le ruote delle carrozzelle, mai d’ intralcio, delicatamente offre il suo mantello a qualsiasi carezza, la sua bontà è unica e riesce spesso a comunicare meglio e prima di tutti noi umani. E’ noto che il gatto, a differenza del cane, è più diffidente e stimola maggiormente la costanza nei rapporti, l’autocontrollo e l’impegno prolungato affinchè possano essere ottenuti buoni risultati. Interagire con una colonia e altressì decisamente interessante e importante, ben presto infatti, grazie a George, le attenzioni si spostano verso altri componenti, i più socievoli si avvicinano e si è portati a cercare in loro gli stessi suoi atteggiamenti. Ma i gatti non sono tutti uguali e il professor George ci ha insegnato solo come comunicare con la sua specie. Ora si dovrà gestire un gruppo, sta a noi ottenere, con il tempo, fiducia ed avvicinamento graduali degli altri, somministrando loro cibo ed attenzioni. Non saranno più semplici gatti ma i nostri amici, con un nome ed una loro personalità. Possiamo quindi dire che i i gatti sono decisamente terapeutici,

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aiutano a risolvere situazioni difficili e se non bastassero le emozioni provate e il benessere mentale aquisito sappiate che: - il contatto con il pelo del gatto oltre ad essere piacevole e distensivo, agisce sul battito cardiaco e sulla pressione sanguigna, - la scienza dice che possedere un felino riduce di un terzo il rischio di essere colpiti da un infarto, da un ictus o da altre malattie cardiovascolari. - si è inoltre certi che l’ascolto delle fusa feline ha un impatto calmante sull’uomo perché attiva i neuroni che producono serotina. In questa giornata passata insieme abbiamo condiviso ed imparato la felicità di essere utili divertendoci, ognuno nel suo piccolo ha fatto qualcosa, George e i suoi compari gatti, gli amici di Agape e noi, tutti insieme come tante goccioline, ci siamo sentiti partecipi nella creazione di quel meraviglioso grande mare di nome solidarietà. I nostri amici animali riescono sempre a regalare un sorriso al nostro cuore e quando il cuore sorride. la nostra anima è più leggera.

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3491802051 • www.byaldino.com • alessia@byaldino.com

byaldino.com è la nostra attività, prende il suo nome da uno dei nostri peloni norvegesi ALDEBARAN (per gli amici ALDINO) che da piccolo ha avuto non pochi problemi di salute ma che grazie alla tenacia di chi lo ha amato fin dai suoi primi giorni ora sta benissimo. byaldino.com nasce dall’amore infinito per il mondo animale in generale e per i gatti in particolare. Siamo sempre alla costante ricerca di accessori nuovi che possano migliorare il loro vivere e perché no soddisfare anche un po’ il nostro edonismo personale. Ogni prodotto che noi proponiamo prima di tutto è stato testato dai nostri gattoni. Dai giochini fino agli shampoo. Ci puoi trovare con il nostro stand negli expo ANFI e WCF o online sul sito oppure su Facebook

concessionario per l'Italia

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Associazioni di Lisa Stilo

Quando il cuore sorride...

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uori con la Coda è una piccola associazione che si occupa del recupero e del reinserimento in famiglia dei cani abbandonati. L’Associazione nasce nel 2011 dalla voglia di un gruppo di volontari di occuparsi direttamente degli ospiti di quel rifugio. Ad oggi l’Associazione funge da canile rifugio per cani abbandonati ospitando circa 35 cani. L’attività è improntata principalmente al recupero psicologico, e laddove necessario ovviamente anche fisico. del nuovo ospite al fine di permettergli una nuova e definitiva vita presso una nuova famiglia. Ciò avviene lavorando principalmente sul recupero della fiducia e sulla calma – inizialmente solo con attenzioni, coccole e rispetto dei tempi di ogni singolo animale ; poi, laddove necessario, rivolgendosi ad esperti educatori che aiutano il cane in difficoltà e i volontari nella loro relazione quotidiana. In quest’ottica di incremento delle adozioni e del benessere animale abbiamo impostato il nostro lavoro. Presso il Centro Cinofilo Santa Brera a San Giuliano M.se (MI) abbiamo in affitto un area, che gestiamo in modo com-

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pletamente autonomo. Garantiamo ai nostri cani, 365 giorni l’anno, operazioni di pulizia, nutrizione, terapie, ed escono dal box 2 volte al giorno, tutti i giorni, tutto l’anno, per poter sgambare nell’area verde a nostra disposizione, e nel week end, quando l‘affluenza di volontari è massima, i cani escono in passeggiata al guinzaglio per le campagne circostanti il rifugio, così da poter fare esperienza positiva anche al di fuori della struttura. Si tratta infatti di un modo semplice e piacevole per lavorare sul recupero a guinzaglio del cane - preparandolo

alla futura vita fuori del canile e, per gli ospiti più anziani o per i più « lungodegenti », un modo di non fargli perdere il contatto con la realtà esterna. Lavorando sempre avendo come obiettivo primario l’adozione del cane, disponiamo di un nostro sito internet (www.cuoriconlacoda.org) e di una pagina facebook “Cuori con la coda” sempre molto aggiornata che ad oggi vanta più di 2060 contatti. Anche grazie a questi strumenti possiamo dare visibilità ai nostri cani. Organizziamo manifestazioni volte a dare visibilità ai nostri ospiti.


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Ogni attivitĂ extra- rifugio promossa dall’Associazione, oltre ad avere come obiettivo la divulgazione delle foto dei nostri ospiti al fine di trovargli una casa, è anche volta alla raccolta di fondi necessari per far fronte a quel-

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le spese veterinarie “imprevisteâ€? e per la toelettatura estiva di quei cani che hanno un pelo che necessita di cure e attenzioni particolari. Siamo una piccola realtĂ associativa che vuole mantenere basso il numero degli ospiti nel rifugio al fine di non sovraffollare gli spazi disponibili e garantire la massima cura e il massimo benessere degli ospiti presenti, assicurando ad ognuno di essi cure, coccole e attenzioni in via esclusiva.

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Cuori con la coda - Associazione di volontariato c/o Centro cinofilo Santa Brera Via Cascina piccola, 20098 San Giuliano M.se Orari: Lun - Dom 8.30 - 16.30 Tel: 392/33 88 758 (dalle 13 alle 18.30) oppure 333/83 79 768 cuoriconlacoda@libero.it www.cuoriconlacoda.org FB Cuori con la coda

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Iniziative della redazione di Petherapy Lab

"Liberi con una firma": a Roma è partita la campagna per un circo senza animali

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iberi con una firma è una campagna promossa dal Comitato per un Circo senza Animali formato dalle tre associazioni Coordinamento Antispecista, Parte in Causa – Associazione Radicale Antispecista e Per Animalia Veritas, con sede a Roma. La campagna interessa il Comune di Roma Capitale ed è volta a disincentivare l’attendamento di circhi che impiegano animali all’interno di tutto il territorio comunale, nonché a dare applicazione alle direttive sul mantenimento in cattività delle specie protette contenute nella normativa CITES. Lo strumento che abbiamo scelto per la nostra campagna è la Delibera di Iniziativa Popolare, istituto previsto dagli art. 6 e 8 dello Statuto di Roma Capitale nell’ambito degli strumenti previsti per favorire la partecipazione popolare alla vita del Comune. La delibera di iniziativa popolare non è una semplice petizione al Comune, ma una vera e propria “legge” di iniziativa popolare che consente ai cittadini di esercitare forme di democrazia diretta e partecipativa. In base allo Statuto di Roma Capitale, la delibera deve essere proposta da almeno 10 cittadini eletti nelle liste elettorali del comune di Roma e, se raggiunge l’obiettivo di raccogliere almeno 5000 firme valide nell’arco di tre mesi, deve obbligatoriamente essere discussa e votata dal Consiglio Comunale en-

tro sei mesi dal deposito delle firme. L’obiettivo che ci prefiggiamo con la nostra delibera è di fare in modo che il Comune di Roma si adegui finalmente agli orientamenti più avanzati già espressi da molti altri comuni italiani che, rispondendo a una mutata sensibilità delle persone riguardo agli impieghi di animali nei circhi, hanno di recente emesso ordinanze che tendono a vietare esplicitamente o a disincentivare fortemente l’attendamento di circhi con animali all’interno del loro territorio (per approfondimenti sulle ordinanze anti-circhi con animali in Italia consulta il sito di Agireora). Chi può firmare la nostra delibera (art. 6 dello Statuto di Roma Capitale):

- i cittadini iscritti nelle liste elettorali di Roma Capitale (residenti); - i cittadini non residenti a Roma Capitale, che godono dei diritti di elettorato attivo ed esercitano la loro attività prevalente di lavoro nel territorio di Roma Capitale; - gli studenti non residenti a Roma Capitale, che godono dei diritti di elettorato attivo ed esercitano la loro comprovata attività di studio presso scuole o università situate nel territorio di Roma Capitale; - gli stranieri che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, legittimamente presenti nel territorio nazionale e residenti a Roma Capitale o aventi in questa il domicilio per ragioni di studio o di lavoro. Dove si può firmare la delibera Fino al 20 gennaio prossimo il Comitato sarà presente con tavoli di raccolta firme in vari punti della Capitale. Sul sito www.libericonunafirma.org troverai informazioni aggiornate sui tavoli e su altri eventi e iniziative collegati alla campagna. Consulta il nostro sito per sapere dove trovarci! Si potrà firmare inoltre negli Uffici Relazioni con il Pubblico (URP) presso varie sedi del Comune di Roma e dei suoi 15 Municipi. Consulta l’elenco degli URP sul sito del Comune.

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Animali 2.0 di Laura Pavone Speaker di ZampasuZampa

ZampasuZampa; la trasmissione più "bestiale" del web...

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orreva l’anno 2010 e una biologa naturalista, assolutamente nuova del mestiere ma piena di passione, ebbe un’idea: creare una trasmissione radiofonica che affrontasse in modo divertente ma approfondito le tematiche legate al rispetto, al benessere e alla tutela dei nostri fratelli animali così come alla salvaguardia dell’ambiente, e avesse nell’informazione, divulgazione e sensibilizzazione i suoi punti di forza. L’incontro con RadioBlaBla (www. radioblabla.net), vulcanica web radio milanese, da subito entusiasta del progetto, diede vita a ZAMPAsuZAMPA, che oggi, giunta alla sua 5^ stagione, è diventata un consolidato punto di riferimento e di incontro per appassionati e neofiti, e che ogni martedì, in diretta alle 19.30, li acco g l i e e intrattiene con notizie di cronaca, suggerimenti degli esperti ospiti in studio, appelli in supporto alle Associazioni di tutela, eventi benefici e... tanta ottima musica! Perché su Radio BlaBla…“Diamo voce a chi voce non ha”!!! E da quest’anno c’è una grande novità: ZAMPAsuZAMPA e il team di Petherapy Lab uniscono le loro forze, iniziando una collaborazione che si concretizza in

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due appuntamenti fissi mensili in trasmissione: ogni 1° martedì del mese Paola Zapparoli sarà nostra ospite per raccontarci le sue esperienze di operatrice di pet therapy e ogni 3° martedì del mese Marco Sivero, educatore cinofilo, nonchè Presidente di Rapid Dog Rescue e Direttore di Petherapy Lab Magazine, interverrà con consigli pratici per vivere serenamente il rapporto coi nostri cani. Completa lo scenario l’uscita di un articolo a firma ZAMPAsuZAMPA su ogni numero di Petherapy Lab Magazine... restate con noi: ne sentirete e leggerete delle belle... ve lo promette ZAMPAsuZAMPA, la trasmissione radio più bestiale del web!


La vetrina a cura di Patatino.it www.patatino.it

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Benevo Duo è un umido vegan completo, nutrizionalmente bilanciato per cani e per gatti: formulato da nutrizionisti professionisti per animali domestici, Benevo Duo è un alimento gustoso e digeribile preparato senza ingredienti animali, aromi artificiali o coloranti. Una dieta completa con nutrimento bilanciato. Integrato con taurina di origine non animale.

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Mondo Animalista di La loro Voce e i Cani Sciolti

Le manifestazioni a tutela degli animali LAV - LEGA ANTI-VIVISEZIONE

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l 24 Ottobre scorso Sabrina, l’elefantessa dello zoo di Napoli, è morta dopo decenni di prigionia. Questa notizia ci ha colpito profondamente. Abbiamo chiesto un’autopsia indipendente che accerti le cause della morte e, come e più di prima, vogliamo giustizia e la chiusura dello zoo di Napoli. Manifestazione indetta dalla LAV il 30 novembre contro lo zoo di Napoli e contro tutti gli zoo. www.lav.it/sedi/napoli/lav_napoli

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ary è il gufo reale protagonista in questi giorni di una brutta “messa in onda”. È stato incatenato e ridicolizzato durante la trasmissione “Affari Tuoi” di Rai Uno contro le leggi del buon senso e di tutela degli uccelli rapaci. Spegniamo la TV e accendiamo la sensibilità di milioni di italiani su questa vicenda, che è un affare di tutti. Chiediamo quindi che venga bloccata la sua partecipazione e portato in salvo. www.lav.it/news/salviamo-il-gufo-reale

MANIFESTAZIONI PER DANIZA E TUTTI GLI ORSI DEL TRENTINO

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ontinuano intanto le manifestazioni in ricordo di Daniza e a salvaguardia dei suoi cuccioli. Ma anche degli altri orsi. Prima fra tutti l’orsa DJ3, questo il nome stabilito dal protocollo del progetto di ripopolamento degli orsi Life Ursus che venne catturata e condannata a vivere fino alla sua morte nel centro Casteller, un terreno di 3.000 mq di proprietà della Provincia di Trento, diviso in due gabbie di ferro con un filo elettrificato. DJ3 però non è un orso qualunque perché il suo destino è legato a quello di un altro orso ormai ben noto a tutti. DJ3 infatti è figlia dell’orsa Daniza. Gianluca Felicetti, Presidente della LAV chiede l’immediata liberazione. “È assurdo tenerla reclusa” dice Felicetti “significa maltrattare un animale protetto, tutelato da norme europee. Rappresenta il tradimento del progetto che hanno sottoscritto. Abbiamo chiesto più volte di entrare in quel centro per vedere quanti animali ci sono e come vengano trattati. Ma nonostante le tante richieste inviate al presidente della Provincia, Ugo Rossi, non siamo mai stati autorizzati. Ora chiediamo che sia una commissione di esperti a valutare le condizioni di salute di Dj3 e il suo immediato reinserimento in natura. Non hanno certo chiesto a questi orsi di venire a ripopolare il Trentino. Possono sempre portarli altrove”.

Guardate negli occhi CHI mangiate!

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orniamo in piazza a proiettare l'inferno dei mattatoi. La presa di coscienza è un DOVERE MORALE. Il DIRITTO ALLA VITA è innegabile per tutti. Non mangiarli più è un OBBLIGO dell'anima. Sabato 22 novembre - Piazza San Carlo - Milano - Dalle 15 alle 19

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IL COCCODRILLO COME FA - Lisa Signorile Tramandare i propri geni è da sempre la massima (spesso inconsapevole) aspirazione di ogni essere vivente. Non potrebbe essere altrimenti: nell’ultimo mezzo miliardo di anni chi non ha dedicato le proprie energie a riprodursi semplicemente non si è riprodotto e si è estinto. Noi discendiamo, invece, da chi i suoi geni ha voluto tramandarli, e a tutti i costi. L’evoluzione ha affinato questa tendenza e l’ha resa una spinta irrefrenabile nonché una macchina (quasi) perfetta, sviluppando stratagemmi incredibili e fantasiosi nel comportamento e nell’anatomia degli animali. Con la grazia, il rigore scientifico e lo humour cui ci ha abituato con "L’orologiaio miope", Lisa Signorile ci regala una carrellata dei più bizzarri meccanismi riproduttivi sviluppati da pesci, anfibi, rettili, uccelli… e naturalmente dai mammiferi. Editore: Codice - Pagine: 220 - Prezzo: 17,00 euro La salute del gatto in 4 e 4'otto. Capire le sue esigenze per amarlo (ed essere ricambiati) sempre di più - Diego Manca Osannato dagli Egizi e perseguitato da assurde superstizioni medievali, eroe di infinite leggende, favole e fiabe di tutto il mondo... Ma come affrontare al meglio la vita quotidiana al fianco del micio di casa? Come imparare a comprendere "al volo" i suoi sguardi impenetrabili e le sue esigenze meno ovvie? Grazie a questo libro potrete conoscere moltissimi dei suoi infiniti segreti, e sarete anche in grado di occuparvi al meglio della sua salute, imparando a praticare le quotidiane operazioni di cura e pulizia così come a riconoscere quelli che potrebbero essere i prodromi di suoi eventuali problemi di salute. Un volume ricco di notizie e consigli pratici che non potrà mai mancare nella biblioteca di ogni appassionato di questo sinuoso, regale ed elegante felino. Editore: Airone - Pagine: 128 - Prezzo: 7,00 euro La salute del CANE in 4 e 4'otto. Capire le sue esigenze per amarlo (ed essere ricambiati) sempre di più - Diego Manca Variante "canina" dell'omonimo titolo (La salute del gatto in 4 e 4'otto), questo volume contiene tutte le risposte, oltre a una gamma di consigli pratici, per rendere idilliaca la vita con il nostro fedele compagno. Editore: Airone - Pagine: 128 - Prezzo: 7,00 euro

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