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LA STAMPA

LUNEDÌ 20 GIUGNO 2011

I pacchetti L’Europa e il Fondo monetario internazionale si mobilitano per un piano di aiuti alla Grecia scadenzati in più tappe

Primo Piano 9

Aiuti alla Grecia

cifre in miliardi di euro

110

Il piano triennale di prestiti p

Paesi di Area Euro

Fondo monetario Internaz.le

80

65 45 30

50

15

15

2010 in due tranche (mag-sett)

2011-2012 III e IV tranche (gen-apr '11)*

5% 33%

30

circa rca ca

Totale dei prestiti in 3 anni

Tasso d'interesse richiesto Centimetri - LA STAMPA

*in via di assegnazione quinta tranche da 12 miliardi

“Altri 110 miliardi di aiuti” La Grecia divide l’Ue Papandreou: “Se il governo non avrà la fiducia sarà una catastrofe” MARCO ZATTERIN INVIATO A LUSSEMBURGO

La protesta Atene, la manifestazione contro i tagli del governo

«Non ci sarà un’intesa stasera», ha avvertito il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker nel mezzo della gelida domenica lussemburghese. La notte gli ha dato ragione, ha colto i ministri economici della moneta unica ancora intenti a cercare una chiave per il salvataggio bis della Grecia, un’alchimia resa difficile delle scelte politiche più che da quelle tecniche. La Germania che vuole tirare dentro i privati complica il quadro quanto gli oneri che attendono il governo di George Papandreou. Il quale, parlando a Atene, ha confermato che la trattativa per il nuovo pacchetto di Ue e Fmi riguarda un ammontare «grosso mondo uguale» a quello del 2010. Sono altri 110 miliardi per non fallire. È una sceneggiatura che promette drammi e tensioni. «Se vanno in crisi i greci - prevede il belga Didier Reynders sarà crisi per tutti, così come dopo il crac della Lehman. Nessuno sarà al riparo, nemmeno la Germania». Stamane i mercati potrebbero prenderla male, sono già orientati al ribasso e una decisione lenta

può solleticare altre smanie. Potrebbero persino trovare scontato che il nuovo ministro dell’Economia greco, Evangelos Venizelos, semini promesse di risanamento fiscale. «Rispetteremo gli obiettivi grazie agli sforzi dei nostri cittadini e all’aiuto dei partner», è stata la dichiarazione dell’euroesordio. Rincuorante, rispetto al suo premier che, parlando del voto di domani a Atene, ha invitato a scegliere fra due finali, «fiducia o catastrofe». Papandreou chiede ai suoi

Telefonata nella notte tra i ministri dell’Economia del G7 ma nessuna intesa di accettare i sacrifici, mentre l’Europa è lì che assembla il secondo «bail out» biancoazzurro. Di questo s’è discusso nel Granducato sino alle ore piccole fra i ministri economici, e oggi si continua. C’è anche John Lipski, reggente del Fmi che attende segnali. La posizione di Washington è chiara. Darà il via al pagamento della quinta tranche dei fondi per la Grecia (12 miliardi sui 110 stan-

Il capo degli Indignati “No all’austerity Subito le elezioni”

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una farsa. Oltretutto, ha ammesso varie volte che non può farcela da solo e invece adesso pensa di continuare a governare con quei numeri». In effetti anche con il nuovo governo continua ad avere cinque voti di scarto. Ma non la spaventa la prospettiva che il suo Paese fallisca?

Alexis Tsipras

La piazza di Atene contro il premier

Guida l’ala più intransigente dei manifestanti greci

i giovani greci sfiora il 20 per cento di consensi. Soprattutto, la scorsa settimana avrebbe potuto garantire 13 preziosi voti in Parlamento al governo Papandreou. Ma quando il premier lo ha chiamato, mercoledì, lui ha risposto «meglio le elezioni». E il nuovo esecutivo emerso dal rimpasto, secondo Tsipras, è destinato comunque a durare poco. Quanto alla crisi, «esiste solo una via d’uscita europea, non greca» al rischio fallimento per il suo Paese.

«Quella di mercoledì è stata una telefonata ridicola. Ma mi lasci dire anzitutto che per noi il nuovo piano di austerity è condannato al fallimento, perché è già fallito quello vecchio».

Intervista

TONIA MASTROBUONI INVIATA AD ATENE

Classe 1974, Alexis Tsipras è il vicepresidente della Sinistra europea e guida la coalizione Syriza che alle ultime elezioni ha preso il 5 per cento ma che tra

Cosa pensa del nuovo governo? Perché mercoledì ha rifiutato l’offerta di Papandreou di un governo di unità nazionale in cambio di un passo indietro del premier? E come risponde oggi al nuovo appello all’unità che è arrivato dal premier?

ziati un anno fa) se la strategia di austerità passerà e se l’Europa si intenderà, almeno con una scelta politica di principio, sulla ricetta per aiutare ancora Atene. Il che porta in scena i 110 miliardi di prestiti freschi freschi citati ad Atene. E la Germania. La cancelliera Merkel si è impegnata col Bundestag a non far pesare tutto il piano greco sulle casse pubbliche, prevedendo la partecipazione dei privati, cioè delle banche e dei fondi che hanno in tasca i titoli sovrani. C’è voluta una settimana per tessere una convergenza sul fatto che il riscadenziamento deve essere volontario, sennò verrebbe considerato una bancarotta, con ricadute pesanti sui tassi di rifinanziamento e sui destini dei paesi che hanno il debito più profondo rosso. La Bce ha convinto tutti a spingersi in questa direzione. O quasi. Ieri il ministro tedesco Wolfgang Schäuble è tornato a parlare di «riprofilatura pilotata», insistendo per avere una cifra da attribuire a banche e fondi. Mossa al limite del pericoloso, questa. Una fonte ha riferito che fra le ipotesi c’è quella di incentivare la partecipa-

È un po’ ingeneroso. Nel 2010 la Grecia ha messo a segno il più colossale taglio del disavanzo della storia europea.

«Dal punto di vista del popolo è stato un disastro. Ecco perché non c’erano margini per un accordo con Papandreou. All’estero forse non ci si rende bene conto di cosa è successo mercoledì: per sette ore il governo era nel panico e siamo stati senza un primo ministro. E poi ha cercato semplicemente di incollare i pezzi del suo partito. Questo continuo andirivieni è

zione dei privati con un aumento dei rendimenti, ma ci sono due caveat: sarebbe difficile dimostrare la volontarietà dell’operazione; aumenterebbero i costi, oltretutto su bond che pagano già bene. Aggiunge la spagnola Elena Salgado: «Se sarà volontaria, non pos-

Il belga Reynders: «Se c’è la bancarotta coinvolgerà tutti come il crac Lehman» siamo aspettarci il 100% delle adesioni, anche se dovrebbe esserci un numero sufficiente di adesioni». Da valutare, «se la decisione sarà autonoma per ciascuna banca oppure se dovrà esserci un passaggio a livello di autorità nazionali». I 17 dell’euroclub si sono collegati coi partner del G7 in teleconferenza per fare il punto. Al termine della consultazione tutti contavano sulla fumata bianca. Il rebus dipende dai tedeschi come dai greci. Il premier Papandreou atterra in giornata a Bruxelles in cerca di solidarietà. Ha fretta: fra soli 25 giorni potrebbe ritrovarsi senza un euro in cassa.

morandum, cioè l'austerity, con l’Europa. Deve cambiare strategia: redistribuire la ricchezza, tassare i redditi alti per aumentare gli stipendi dei poveri». Mercoledì in occasione del terzo sciopero generale dall’inizio dell’anno ci sono stati scontri molto duri ad Atene. Oggi i sindacati hanno minacciato nuovi scioperi. Lei è spesso accusato di fomentare gli elementi più violenti della piazza.

«Cominciamo col dire che con questo programma di risanamento falliremo di sicuro. E per l’Eurozona sarà la fine. Anche se tutto dovesse fila- «Ormai ci sono abituato: appena re liscio, se il piano andrà bene, nel succede qualcosa in questo Paese, 2020 avremo un debito del 340 per è sempre colpa di Tsipras. La vericento del prodotto tà è che la gente interno lordo». FALLIMENTO ASSICURATO in piazza ha fatQual è l’alterna- «Se si fa come dice il governo to la sua scelta. E ha palesementiva? nel 2020 avremo sulle spalle te respinto ogni «Chi continua a penun fardello del 340% del Pil» tentativo di prosare che questa crisi sia un problema grevocare violenco sbaglia. Non esiste una via d’usci- za. Lo hanno riportato tutti i giorta greca a questa crisi, esiste solo nali che tra le frange estremiste una via d’uscita europea. Una ri- c'erano dei poliziotti infiltrati. Nesstrutturazione del debito è inevitabi- suno può negare ormai il fatto che le. E la privatizzazione da 50 miliar- il popolo greco ha abbandonato il di non fermerà nel medio periodo la governo, ha voltato le spalle a Pacorsa del debito». pandreou e chiede giustizia sociale Infatti è accompagnata da riforme e democrazia». della pubblica amministrazione e a tagli della spesa cui vi state opponendo strenuamente.

«Sono misure che non servono a nulla. La Grecia deve rinegoziare il me-

E lei cosa suggerisce per uscire da questa impasse?

«Elezioni anticipate. È l’unico modo per restituire la voce al popolo che la chiede da tempo».


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