caffè
NUMERO 1 (75) ANNO XVIII
GIOVEDÌ
17 M20A1R1ZO
il
Gazzettino dello Sport di Molinella
17 marzo 2011
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6262 del 16-3-1994 - Direttore Responsabile Antonio Michielon - Redazione: Via Bentivogli, 5 - Molinella (BO) - Distribuzione gratuita - Stampa Grafiche BIME s.r.l. - Molinella (BO)
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ATLETICA
150 anni dell’Unità d’I-
talia. 100 anni della Maglia Azzurra. Due ricorrenze in una, legate da un filo sottile che pochi conoscono. Il 17 marzo 1861, al culmine (più che al compimento) dell’epopea risorgimentale, per gli avvenimenti che sappiamo, per le idee e il sacrificio di tanti uomini più o meno famosi, tra cui anche il molinellese Sebastiano Zavaglia insieme al fratello, l’Italia diventò nazione nel nome di Vittorio Emanuele II. Onore al Re!, si diceva una volta, scattando sull’attenti. E, proprio in onore della Real Casa, il 6 gennaio 1911, primo Giubileo dell’Italia unita, la Nazionale italiana di calcio (che aveva debuttato l’anno prima, vestendo una casacca bianca) indossò per la prima volta la classica Maglia Azzurra. L’araldica dice “colore azzurro cielo”, come lo stemma sabaudo adottato dal conte Amedeo VI. La storia spiega che l’antenato del primo Re d’Italia, quando partì per le crociate, invocò sulle sue milizie la protezione celeste della Madonna: l’azzurro del suo mantello diventò cosi il colore di Casa Savoia. L’azzurro identificò per secoli la nazione sabauda, sventolò sulle bandiere alla testa delle sue armate ed è ancor oggi il colore della fascia che contraddistingue gli ufficiali dell’Esercito Italiano, il colore del nastrino delle medaglie al valor militare che onorano gli eroi della Patria. Ad un certo momento, però, la Storia ha svoltato. Gli ultimi eredi della dinastia che aveva contribuito ad unire l’Italia non si sono dimostrati all’altezza del loro alto compito. Lo stemma sabaudo è stato scucito senza troppi rimpianti dal tricolore. L’azzurro, però, sopravvive nel cuore degli italiani perché è il colore della Nazionale. Il calcio è stato solo il primo ad appropriarsene, all’Arena di Milano contro l’Ungheria, appunto il giorno dell’Epifania del 1911. Poi, a partire dalla seconda metà degli anni 20, sono arrivate tutte le altre discipline.
Strumillo regina d’inverno Dopo il titolo regionale conquistato a Modena il 6 febbraio (mt. 47,25), Stefania Strumillo si è imposta domenica scorsa anche a Viterbo, dove erano in programma i campionati italiani di lanci invernali. L’atleta del Cus Bologna ha lanciato il disco a mt. 49,62, ottenendo così il 1° posto di categoria (Promesse U.23) e il 4° assoluto. Come scriveva Stadio-Corriere dello Sport, che alla nostra campionessa ha dedicato un lungo servizio dal titolo “Stefania, un disco per l’estate”, ora la Strumillo punta decisamente agli Europei Under 23, in programma a Ostrava (Repubblica Ceca) nel mese di luglio. (t.z.)
CICLISMO
Facchini, Bertocchi, Lega e Magli (fotomontaggio 2011)
L’Italia siamo noi Niente unisce e divide l’Italia più dello sport. Se la gara per lo scudetto o la maglia tricolore divide il paese dei mille campanili, il tifo per la Nazionale lo unisce. Simbolo di unità che spesso va oltre il fatto puramente sportivo, segno identitario ed elitario insieme, la Maglia Azzurra occupa un capitolo a parte, ma certo non trascurabile, dello sport di casa nostra. Lì sono incisi per sempre i nomi di Carlo Bertocchi, primo molinellese in azzurro (atletica, 1940), di Aristide Facchini (atletica, 1941), di Augusto Magli (calcio, 1950) e di Mario Lega (atletica, 1980); di Pierino Frascari (tiro a volo, 1967) e dei fratelli Dante e Gabriele Lazzari (pugilato, 1968; 1971). Per tutti questi, la Nazionale maggiore (o assoluta) è stata un meritato premio al talento o alla fatica. Per tanti altri ragazzi di Molinella la Maglia Azzurra è rimasta un sogno, che si è avverato magari solo a livello giovanile, ma non per questo meno bello da vivere. E’ stato così per Antonio Caliceti (nuoto, universitaria 1936), Alfredo Buriani (ciclismo, dilettanti 1938), Werther Gaiani (calcio, rappresentativa Alta Italia 1943), Giordano Landini (ciclismo, dilettanti 1970),
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Marcello Braccioli (ciclismo, juniores 1972), Francesco Gazzaneo (calcio, giovanili dal 1981), Marco Carozza (calcio, dilettanti 2000). E, solo per restare alle discipline olimiche, è così, oggi, per Stefania Strumillo, prima donna molinellese in Nazionale, e per i vari Petitto, Damiano, Magagnoli e Martelli, “azzurrini” del momento che il Grande Sogno lo coltivano ancora. Dopo quest carrellata nell’azzurro, non possiamo neppure dimenticare le due volte in cui l’Italia in persona è venuta a trovarci a casa. La prima in assoluto, il 31 marzo 1999, quando la Nazionale Dilettanti di calcio under 18, nell’ambito del Torneo Valenti, sconfisse allo stadio i pari età della Svizzera (1-0). Il 17 aprile 2008 fu invece la volta della Nazionale di boxe, con Cammarelle, Russo e compagnia, che al Palazzetto incrociarono i guantoni con la Russia in vista delle Olimpiadi di Pechino. Il cielo è Azzurro su Molinella, direbbe il cronista che si è fatto prendere un po’ la mano. Dal 1940 ad oggi, una lunga striscia azzurra percorre lo sport molinellese e ci unisce alla storia d’Italia. L’Italia, dunque, siamo noi. Il caffè
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Nel 1861 gli abitanti di Molinella erano
Quando avevamo 150 anni di meno
10.062. Più del 90% erano lavoratori della terra, braccianti e risaroli disoccupati gran parte dell’anno. Il paese brulicava di “miserabili, oziosi e vagabondi”. Una folla di diseredati affollava ogni giorno la piazza in cerca di lavoro (e gli uffici comunali per chiedere il sussidio). Cinque anni prima il colera aveva mietuto qualche decina di vittime, ma i più continuavano a vivere “in stamberghe e tuguri più simili a covi di bestie che a civili alberghi”. L’analfabetismo sfiorava il 90%. Gli scolari erano 167, tutti maschi. La prima classe femminile fu istituita solo 2 anni dopo. Anche il treno era in ritardo: arriverà qui solo nel 1887. Per non dire del cinema. C’era però, già da qualche anno, il Teatro Sociale. E, tanto per restare in zona, proprio nella primavera del 1861, l’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Pietro Pedrelli aveva fatto recintare “al prè d’la fìra”. Il prato di fronte all’attuale Asilo Viviani, dove il giorno di Pentecoste si teneva l’annuale fiera del bestiame, sarebbe dovuto diventare il Foro Boario, destinato ad ospitare “le giostre, i divertimenti pirotecnici, le parate militari, gli spettacoli equestri” e più tardi “anche il giuoco del pallone”. Lo sport era ancora di là da venire. Caccia e pesca erano solo esercizi di sopravvivenza. Però, nel 1861, veniva approvata la costruzione del “tiro al bersaglio”. Nei locali pubblici di Molinella l’entusiasmo risorgimentale grondava perfino dalle insegne. C’era, tra i tanti, il Caffè Democratico di Domenico Cocchi, frequentato da ferventi mazziniani. E il Caffè Garibaldino della camicia rossa Giacomo Ragazzi. La speranza di un Italia unita albergava certo alla Locanda Speranza di Raffaele Medini, dove il 15 dicembre 1861 fu inaugurato “il giuoco del bigliardo”. Lo sport cominciava così a dare i suoi primi, timidi segni di vita. Cinquant’anni dopo, nel 1911, registreremo la nascita del Molinella Calcio. Comincia adesso la nostra partita. Andrea Martelli
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Esordienti a Montecarlo La squadra Esordienti della Polisportiva, unica formazione chiamata a rappresentare il ciclismo della nostra regione, sarà a Montecarlo il 27 marzo prossimo per partecipare al Gran Prix Paco Alonso, manifestazione giovanile tra le più prestigiose del panorama ciclistico internazionale. Con il d.s. Verri, prenderanno parte alla trasferta monegasca Nicolò Alessandri, Lorenzo Beretta, Antonio Donnarumma e Stefano Valfrè. (g.m)
BALLO SPORTIVO
Trionfo europeo del Team Diablo A Bastia Umbra, dove dal 19 al 20 febbraio si sono disputati gli Assoluti, validi anche come prova di selezione per le squadre nazionali, Rosario Guerra e Grazia Benincasa del Team Diablo hanno vinto il titolo italiano Amatori Standard, mentre i pluri-iridati Paolo Bosco e Silvia Pitton si sono riconfermati tra i Professionisti. Trionfo europeo per Marco Cavallaro e Joanne Clifton che il 5 marzo, all’European Cup Standard di Targu Mures (Romania), si sono aggiudicati l’oro, imponendosi ad una fitta schiera di avversari provenienti da 20 nazioni. Podio continentale anche per Stefan Green e Adriana Sigona, che agli Europei ISDF di danze latine, in programma il 5 scorso Mosca, hanno colto il bronzo. Ma la notizia è che Francesco Dalla (17 anni, di Molinella), in coppia con Michela Peren di Mezzolara, ha vinto i campionati regionali di danze latine, categoria B2. Tra tanti campioni d’importazione, finalmente un ragazzo molinellese sul podio! (s.g.)
Caffetteria - Paninoteca Orario apertura: 5,30 - 20,00
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