Catalogo Natura Vicina

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PAOLA VOLPATO

NATURA VICINA



con il Patrocinio della CITTA’ DI NOALE Assessorato alla Cultura

PAOLA VOLPATO

NATURA VICINA 2020 2021



testo critico Riccardo Caldura

Guardarsi intorno, o meglio riprendersi quel tanto di tempo per rallentare un po', e percorrere i luoghi di una natura prossima, le rive di un fiume, i sentieri che ancora vi snodano fra i campi. Osservare le alberature, se sono le medesime che ricordavamo, o se invece qualcosa è successo, e lì dove vi era un filare, ora rimane tutt’al più una sequenza di tronchi segati di netto. E’ vero che la natura consiste in un incessante processo di trasformazione, ma è evidente che vi è un secondo livello della sua trasformazione che è indotto da una non meno incessante azione umana. Guardarsi attorno implica osservare cosa del mutamento sia dovuto alla natura e quanto invece sia l’esito della forzatura che vi imprimiamo noi. Per Paola Volpato l’osservazione è qualcosa che oscilla fra la memoria dei luoghi e la consapevolezza di come questi ultimi siano venuti mutando, non di rado ‘snaturandosi’. Vi è uno strumento privilegiato che lei utilizza come dispositivo per rilevare, registrare, comunicare ad altri quanto è venuta osservando: la pittura. L’esercizio della quale la accompagna da sempre, anche durante gli intensi anni della sua precedente attività presso una pubblica amministrazione. La pittura era ed è rimasta il suo luogo privilegiato di lavoro, un lavoro scandito dalla pratica dell’osservare e dal restituire quanto osservato in un racconto di immagini che alterna un maggior coefficiente di narratività, e dunque di discorsività, ad altri momenti dove invece il senso di una narrazione viene sospeso per favorire la concentrazione su singoli particolari, generando ritmi e sequenze di dettagli naturalistici restituiti in sequenze relativamente più astratte, con la leggerezza di uno sguardo (e di una mano) che si perde e ritrova in quel che affiora ‘inconsapevolmente’ dal foglio di carta, quasi più inaspettato di quanto accade sulla tela dei lavori di maggiori dimensioni.

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Paola Volpato, ne parlavo con lei in una delle conversazioni tenute in vista di questa sua ultima esposizione a Noale, avverte con chiarezza la tensione entro il fare stesso della sua pittura. Paola propende per una narrazione fatta di elementi in grado di attivare il più direttamente ed esplicitamente possibile la riflessione altrui grazie, ad esempio, al modo di dipingere in nero certe escrescenze vegetali - la cui crescita anomala è indice di un ambiente profondamente alterato oppure ritraendo figure al femminile e di età diverse che testimoniano altresì della trasformazione intorno a noi, quanto di periodi più armonici dell’attuale. La sua narrazione visiva fatta di elementi sempre riconoscibili anche quando viene privilegiato il valore metaforico, è animata dal bisogno di veicolare un senso, un significato, quasi prendendo per mano chi si sofferma davanti ad un suo lavoro, per indicargli quel che vi è da vedere, da capire, riscoprendo così lei stessa un compito rivelativo, ed in qualche modo educativo, della pittura. Ma nondimeno a volte è lo stesso fare pittorico a prendere invece per mano l’autrice – questa la tensione cui si accennava - e a condurla lungo altri sentieri, più inesplorati, meno comunicabili in un senso compiuto, dove il dettaglio naturalistico (particolari della vegetazione, o il subitaneo apparire di un animale appena distinguibile dallo sfondo), genera sequenze, ritmi, che ricordano la delicatezza di motivi ornamentali. Qui non è più il significato, il bisogno di dire e di essere intesa, a tessere il filo della relazione dell’autrice con lo spettatore, ma qualcosa d’altro, più discreto ed enigmatico che sta ad ognuno di noi interpretare, ritrovando un atteggiamento di sospesa e concentrata attenzione alla prossimità delle cose e verso quel che abbiamo intorno, che caratterizzava la nostre prime scoperte della natura. Ottobre 2021


PAN Lavoro nato nel periodo di pandemia quando la Natura si riprendeva il silenzio, gli odori, l’aria, la sua forza. Foglie e steli formano le trame di queste opere.

PAN Violin in yellow t.m su carta 25x20 cm, 2020

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Paola Volpato

NATURA VICINA

PAN Jump into the Blu t.m su carta 25x20 cm, 2020


PAN Roots in yellow t.m su carta 25x20 cm, 2020

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PAN Vegetable Prints t.m su carta 25x40 cm, 2020


PAN Jumping in gray t.m su carta 25x20 cm, 2020

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PAN Fawn and gold bird t.m su carta 25x20 cm, 2020


PAN Violinist 2 t.m su carta 25x40 cm, 2020

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PAN Hydrangea &Roots t.m su carta 25x30 cm, 2020


PAN Into the Red t.m su carta 25x20 cm, 2020

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PAN Hen in yellow t.m su carta 25x40 cm, 2020


PAN Plants &Roots t.m su carta 25x30 cm, 2020

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PAN Enchantment of the sheep t.m su carta 25x20 cm, 2020


PAN Farmer in gray t.m su carta 25x20 cm, 2020

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PAN Crown t.m su carta 25x20 cm, 2020


PAN Fawn inside Flora t.m su carta 25x20 cm, 2020

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PAN Maia on a tree t.m su carta 25x20 cm, 2020


PAN Into the Water t.m su carta 30x45 cm, 2020

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PAN Sheep in yellow t.m su carta 25x20 cm, 2020


PAN Ball t.m su carta 40x35 cm, 2020

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PAN From a Tree t.m su carta 40x35 cm, 2020


When All the Time had leaked (Venus) acrilico e soft pastel su carta 25 x 40 cm, 2019

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VENUS /When all the Time had leaked

When All the Time had leaked (Venus) acrilico su tela, 90x110 cm, 2019

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When All the Time had leaked - Acqua

When All the Time had leaked - Acqua 2

acrilico su tela, 35x40 cm, 2021

acrilico su tela, 35x40 cm, 2021


When All the Time had leaked Acqua 3

When All the Time had leaked - Acqua 4

acrilico su tela, 35x40 cm, 2021

acrilico su tela, 35x40 cm, 2021

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When All the Time had leaked - Acqua

When All the Time had leaked - Acqua 2

acrilico su tela, 35x40 cm, 2021

acrilico su tela, 35x40 cm, 2021


When All the Time had leaked -Terra

When All the Time had leaked - Terra

acrilico su tela, 35x40 cm, 2021

acrilico su tela, 50x40 cm, 2021

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Panni acrilico su tela 80x100cm, 2021

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Rebirth acrilico e olio su tela,110x160cm, 2021

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PAN Inside the Pink acrilico su tela 100x100 cm, 2021




nelle pagine precedenti: Black Trees dittico, olio su tela,120x80cm, 2021


il Fiume e la città che avanza Qui è protagonista il “Fiume M.". Gli scorci degli alvei, le curve del fiume, le alberature non sono trattati semplicemente come degli sfondi, dei contesti in cui accade qualcosa, quanto invece come i reali soggetti. E sono spazi di confine tra la sfera personale e quella pubblica, tra ciò che viene modellato dall’artista e ciò che viene invece gestito dalla città, dagli amministratori, dal mercato, dalla natura o anche dalla casualità. Per la realizzazione delle opere Paola ricorre a dei veri e propri campionamenti che avvengono soprattutto fotogrando, o da Google Earth o con riprese da drone.

M. Mantovan

Alveo, still da video di ripresa da drone, settembre 2021


Il Ponte nuovo, foto digitale, febbraio 2021


Memoria dei 100 alberi, elaborazione digitale, 2021


Quelli che c’erano, elaborazione digitale, 2021


i disegni del fiume

Alveo china su carta cotone 100 x 35 cm, 2021


Ansa del Fiume stampa da disegno su acciaio zigrinato, 100x 150 cm, 2021




Intrecci simbiotici Le immagini che emergono dalle opere di Paola Volpato suggeriscono visioni di una natura in cui l’uomo sembra rappacificato con il suo contesto, è la presa di coscienza che siamo solo una parte dell’immensa vita che abita il pianeta, di cui l’umano è solo una delle tante specie viventi, che si intrecciano in una danza simbiotica. Non sono un critico di arte, mi fa piacere poter parlare delle opere di Paola come una sorta di “Manifesto animistico” inteso come una presa di coscienza della vitalità che può emergere da ogni cosa, nella capacità dell’artista di riconoscere la propria compartecipazione ai processi vitali del mondo. L’artista è come uno sciamano (di beuysiana memoria). La crisi planetaria che stiamo attraversando fotografa bene la situazione attuale, la crisi pandemica e il riscaldamento globale, confermano alcune certezze sullo lo statuto e la posizione della specie umana. In effetti, non siamo gli unici abitanti della Terra, né ci troviamo al di sopra degli altri esseri. Siamo attraversati orizzontalmente da interazioni fondamentali con microbi, virus, forze vegetali, minerali e organiche. Meglio ancora, siamo in parte composti da questi altri esseri. Essi ci decompongono e ci ricostituiscono. Ci fanno e ci disfano, a partire dal nostro corpo, dai nostri habitat e dai nostri modi di esistere. Come sappiamo questa crisi è molto più profonda. E’ soprattutto la crisi di tutto il sistema che fino ad oggi ha caratterizzato il “mondo Occidentale” con le sue categorie concettuali e che ha definitivamente messo in discussione una delle categorie fondanti della cultura occidentale il binomio Natura/Cultura. Questa “visione del mondo” con cui abbiamo definito noi e gli altri, e l’idea di uno sviluppo illimitato e progressivo, si è frantumata contro l’emergere di nuove realtà e/o alterità che rivendicano un loro posto nel mondo. Penso anche alle culture di nuovi Paesi emergenti, alla Natura e così via, che rivendicano una propria soggettività, un loro posto nel mondo. Oggi ci troviamo a confrontarci e a convivere con quello che Edgar Morin chiama “l’inatteso, l’inaspettato”, in un mondo in cui tutte queste nostre certezze sono crollate. Siamo giunti ad un punto di svolta che delinea un nuovo paradigma con cui siamo chiamati a un nuovo modo di pensare che tenga in considerazione relazioni, schemi e contesto, il mondo non è fatto di cose, di entità, di oggetti ma semmai di connessioni, rapporti, collegamenti; i quali, fra l’altro, cambiano di continuo nel corso dei suoi molteplici processi, degli sviluppi e dei flussi che lo costituiscono e lo trasformano.


Un sistema vivente è un insieme integrato le cui proprietà si disperdono se viene concepito come un insieme di parti distinte. I primi pensatori sistemici hanno coniato la frase: "L’intero è più della somma delle sue parti”. Occorre un cambio paradigmatico che si basa su una visione non antropocentrica del mondo. La crisi che stiamo vivendo, inoltre, ci stimola a rimettere al centro della considerazione pubblica il riconoscimento della vulnerabilità e della dipendenza, l'importanza della condivisione e del mutuo aiuto. Mettere la cura al centro della vita collettiva, significa ridiscutere le relazioni tra uomini e donne, umani e non umani. Significa prendere le distanze dall'ossessione per la produzione, l'accumulazione e la crescita capitalistica per praticare un'altra idea di economia e di scambio e, soprattutto, per riaffermare insieme le cose per cui val la pena vivere su questa terra. Prendersi cura deriva da questa necessità di sviluppare un nuovo sguardo che interpreti in modo dinamico ma anche “amorevole” noi stessi e i nostri territori, focalizzando l’attenzione sulle connessioni all’interno di un organismo e tra gli organismi. In un mondo dove le numerose attività umane e quelle delle altre specie viventi coesistono, nessuna predomina nettamente sull’altra ed ognuna esiste anche in funzione dell’altra. La qualità dell’abitare diventa così l’obiettivo centrale su cui si basa il modello di complessità e sostenibilità creativa, è un “Abitare con”, dove gli intrecci tra le specie raffigurati nelle immagini di Paola, rappresentano una sorta di danza simbiotica tra tutti gli esseri del pianeta.

Mario Festa Presidente Associazione Ru.De.Ri. Rural Design per la Rigenerazione dei Territori

Sradicamenti elaborazione digitale, dimensioni variabili, 2021


l’ Urbe avanza collage digitale, dimensioni variabili, 2021



PAOLA VOLPATO

Di Venezia, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia-SLN e alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia, laureata in Scienze Politiche-Università di Padova. Lavora a installazioni site specific, pittura, video, affreschi in spazi pubblici e poesia. Impegnata sui temi ambientali e di genere. PARTECIPAZIONI 
 • 54a Biennale Venezia-Padiglione Spagna, su progetto di Cesare Pietroiusti.
 • Arte Verona 2015, “Arbor Memorial” spazi indipendenti a cura di Cristiano Seganfreddo • Contemporary Art Talent Show - ArtePadova, premiata con l’installazione Arbor 1, 2014 MOSTRE RECENTI Noale (Ve)-Palazzo delle Loggia Bandiere, a cura Comune di Noale, collettiva, 2 -31 giugno 2021 Venezia - Laguna Libre Ecosteria della cultura, Madonning, personale marzo 2018 - dicembre 2021 Noale (Ve) Torre dell'Orologio, videoistallazione Femminicidio 2020, su invito del Comune, 2020 Giulianova (Te) - Terrazza Palazzo Kursaal, a cura di Renato Fratò, Casca la Terra! collettiva con Danilo d’Ignazio e Nisba, agosto 2020 Napoli, Museo del Sottosuolo a cura di Subterranea, videoistallazione Fire, collettiva, 2019 Chioggia (Ve) - Museo Civico - Femminicidio 2015-2019 - videoistallazione, personale, 2019 Montorso Vicentino (Vi),Villa da Ponte a cura Ass.Miti&Mete, videoistallazione Fire,collettiva, 2019 Noale (Ve), Palazzo della Loggia - Women& Blades, personale marzo 2019 Mirano (Ve), Barchessa Morosini su invito Comune Mirano, Femminicidio15-18, personale, 2018 Muggia (Ts), sala Negrisin su invito Comune di Muggia, Women&Blades, personale, 2018 Montorso Vicentino(Vi), Villa da Ponte a cura Ass. Miti e Mete - Black Box F, collettiva, 2018 Andora (Sv), Museo Pal.Tagliaferro, Festival AG Noir istallazione Black Box, personale, 2018 Taormina, Hotel Metropole a cura di BIAS biennale Arte Sacra, collettiva, aprile-settembre 2018 Palermo, Oratorio di S. Stefano Protomartire a cura di BIAS, collettiva, marzo-giugno 2018 Roma, Complesso Vicolo Valdina-Camera Deputati, istallazione Black Box F, personale, 2017 Todi “Anfiteatro vegetale” installazione all’aperto su colliina 2 ha davanti al Tevere, 2014 OPERE IN COLLEZIONE PERMANENTE Museo Arte Contemporanea ad Ebene Rechenau (Austria); Museo di Arte Moderna di Vladimir (Mosca) Coll. Frostburg State University Coll. Università di Norfolk-Virginia Istituto romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Pinacoteche comunali di Napoli, Vicenza, Noale, Treviso, Caorle,Venezia. Banca della memoria, Milano - video Parting is all we need of Heaven Archivio Pasinetti, 1° premio sez. micrometraggi - Parting is all we need of Heaven, Biblioteca Nazionale Marciana, Metropolis libro leporello di 300 artisti a cura Centro Internazionale della Grafica, Venezia.


ISTALLAZIONI ED OPERE IN SPAZI PUBBLICI Mirano (Ve) Ospedale, “Circle“ murales di 18 metri nel nuovo ingresso, 2008 Noale (Ve) Sc. Materna “I. Calvino“Calvino’s Baloons“ affresco esterno, 2009 Venezia Forte Mezzacapo,“Arbor 3” istallazione su La Ronda dell’ Arte, 2015 Noale (Ve) Torre Civica, “Tulip on Tower” , istallazione luminosa di 40 m., 2012; DOCUMENTAZIONE: Archivio Storico Biennale di Venezia, Servizio Bibliotecario Naz. Kunsthistorisches Institut in Florenz,1985 Art Diary ed.Giancarlo.Politi - Milano,1985 Chi è dell’arte italiana del ‘900 ed.Mondadori,1986 Tempi di pace, Censimento Artisti Triveneti, ed.Arte Triveneta ’87 Cataloghi Gall.Fondazione Bevilacqua La Masa ed.1985 e 1987 Comune di Venezia ed. Centro Donna, Libro fotografico I luoghi dello sguardo,1989 Comune Venezia Calendario 2000, fotografie e grafica, 2000 Rivista medica Ishtar n.9, copertina e 8 disegni digitali, 1994 Ministero Lavoro e Previdenza Sociale CPO, copertina Le politiche di Genere per il ventennale 1977-1997, 1999 Astralia, Catalogo Pardes, a cura di M.Luisa Trevisan, 2008 Enciclopedia Artisti Contemporanei d’Arte maggio, 2009 - Mondadori Ambarabà ciccì coccò 5 fiabe sul comò, ed. 2009 Tulip on Tower, Ebook Vanilla edizioni-Espoarte, 2010 Adamà , Catalogo Pardes, a cura di M.Luisa Trevisan, 2011 Antologia poeti Gruppo Poesia Comunità di Mestre, ed. La Versilia, 2014 Spatiamentum - poesie di Jeremy Clarke, Rufus Book ed., Londra, - 10 disegni, 2014 Voci di donna, Catalogo Pardes - a cura di M.Luisa Trevisan, 2017 Femminicidio, catalogo monografico a cura di Cesare Biasini Selvaggi e Giorgia Calò, Roma, ed. 2017 Women & Blades, catalogo monografico, 2018 a cura Comune di Muggia Natura Vicina, catalogo ed. 2021 Per ulteriore documentazione: http://paolavolpato.com/pubblicazioni/


Testi critici: 1985 Mario Stefani 1986 Vittorio Basaglia 1991 Ivo Prandin 1993 Assunta Cuozzo 1993 Antonella Barina 2000 Dino Manzelli 2001 Giovanna Grossato 2001 Martina Galuppo 2002 Maria Grazia Lizza 2002 Roberto Costella 2002 Renata Cibin 2002 Assunta Cuozzo 2003 Bruno Rosada 2005 Siro Perin 2006 Assunta Cuozzo 2006 Assunta Cuozzo 2006 Francesca Brandes 2006 Amerigo Restucci 2006 Nicoletta Consentino 2007 Maria Luisa Trevisan 2007 Antonella Barina 2009 Anita Brotto 2009 Luigi Meneghelli 2012 Lidia Mazzetto 2013 Marco Mantovan 2014 Gaetano Salerno 2017 Giorgia Calò 2017 Cesare Biasini Selvaggi 2019 Marco Mantovan 2021 Riccardo Caldura Hanno inoltre scritto di lei: Enzo Di Martino, Antonio Toniato, Salvatore Maugeri, Ivo Prandin, Paolo Rizzi, Giorgio Segato, Verita Monselles, Lucio Trabucco, Laura Facchinelli, Marilena Berti, Sandro Bagno, Teresa Magno, Toni Manera, Primo Cagnin, Giulio Gasparotti, Domenico Crivellari, Giuseppe Grillo, Emanuele Horodiceanu, Ennio Pouchard, Maria Luisa Trevisan, Anita Brotto, Mario Bagnara, Giulia Matteazzi, Francesco Tentarelli. Interviste: per il mensile “Istar” e per il bimestrale “Leggere Donna” da Antonella Barina, su “Immaginario ed evento”, per Radio Fandango di Nicola Roumeliotis Interviste televisive: Rai Tre, Eurotv, Televenezia, Antenna Tre.

ww.paolavolpato.com


partnership soc. agricola Donna Gnora

photo credits Ludovica Mantovan

layout and graphic Paola Volpato

printing Pixartprinting

Catalogo realizzato per la personale Natura Vicina in Palazzo della Loggia a Noale (Ve)

Progetto realizzato con il patrocinio della Città di Noale in collaborazione Ufficio Cultura

ottobre 2021


finito di stampare nel mese di ottobre 2021 tutti i diritti riservati



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