n. 195 - Foglio parrocchiale Novembre 2018

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Foglio Parrocchiale

n. 195 - Novembre 2018

Foglio Parrocchiale Novembre 2018

Parrocchia di Santa Maria Maggiore - Monteforte d’Alpone

Piazza Silvio Venturi, 23 - tel. 045.6107379 - fax 045.7612978 - fogliomonteforte@gmail.com - www.parrocchiamonteforte.it

TUTTI I SANTI E DEFUNTI…insieme a Paolo VI

Il mese di novembre, dedicato ai nostri defunti, in particolare il giorno 2, inizia con la gioiosa celebrazione di tutti i santi, il giorno 1. Ciò significa che anteponiamo la vita alla morte; la vita in Dio, in cielo, di quanti si sono aperti, nella vita e nella morte, alla sua bontà e alla sua misericordia, nella fede, nella speranza e nell’amore. Le due celebrazioni ci pongono davanti al mistero della morte e ci invitano a rinnovare la nostra fede e la nostra speranza nella vita eterna. Nella festa di Tutti i Santi celebriamo i meriti di tutti i santi, il che significa soprattutto celebrare i doni di Dio, le meraviglie che Dio ha operato nella vita di queste persone, la loro risposta alla grazia di Dio, il fatto che seguire Cristo con tutte le conseguenze è possibile. Una moltitudine immensa di santi canonizzati e di altri non canonizzati. Sono arrivati alla pienezza che Dio vuole per tutti. Celebriamo e ricordiamo anche la

chiamata universale alla santità che ci rivolge il Signore: “Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5, 48). Nella festa dei defunti, la Chiesa ci invita a pregare per tutti i defunti, non solo per quelli della nostra famiglia o per i più cari, ma per tutti, soprattutto quelli che nessuno ricorda. L’abitudine di pregare per i defunti è antica come la Chiesa, ma la festa liturgica risale al 2 novembre 998, quando venne istituita da Sant’Odilone, monaco benedettino e quinto abate di Cluny, nel sud della Francia. Roma adottò questa pratica nel XIV secolo, e la festa si diffuse in tutta la Chiesa. In questo giorno commemoriamo il mistero della Resurrezione di Cristo che apre a tutti la via della resurrezione futura. In questi giorni, una delle nostre tradizioni più radicate è la visita ai cimiteri per andare a trovare i familiari defunti. Momento di preghiera, momento per ricor1

dare i cari che ci hanno lasciato, momento di riunione familiare. Ci può aiutare a vivere la festa di tutti i santi e il ricordo dei defunti la figura di papa Paolo VI, che molti di noi ricordano. «Temo che non diventerò mai santo», annotò Giovanni Battista Montini, esaminandosi severamente, in un appunto autografo e senza data, ma scritto probabilmente in occasione della solennità di tutti i Santi del 1948, quando il futuro Pontefice era impegnato nel servizio alla Santa Sede come sostituto della Segreteria di Stato. Invece, a quarant’anni dalla morte, avvenuta il 6 agosto 1978 nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il 14 ottobre papa Francesco ha dichiarato santo santo il suo venerato predecessore Paolo VI. Confortato dalla certezza che «Dio dà sempre a tutti grazia sufficiente», Montini terminava i suoi appunti con un sorprendente capovolgimento dell’esclamazione iniziale per cui «Temo che mi farò


Foglio Parrocchiale Santo!!!» - scriveva, incoraggiandosi nel perseguire la strada dell’edificazione spirituale e della perfezione morale, senza eludere il timore di sentirsi comunque inadeguato. La chiamata alla santità, come ha ricordato il Vaticano II, vale per tutti e per ciascuno assume una forma particolare. La Costituzione Lumen gentium sottolinea al riguardo che «nei vari generi di vita e nei vari compiti una unica santità è coltivata da quanti sono mossi dallo Spirito di Dio e, obbedienti alla voce del Padre e adorando in spirito e verità Dio Padre, camminano al seguito di Cristo» (LG 41). Lo stesso papa Francesco ci ha regalato l’esortazione apostolica Gaudete et exsultate, ricordando la chiamata alla santità nel mondo contemporaneo, e sulla necessità per tutti i cristiani di perseguirla Di Paolo VI ciabbiamo una testimonianza alta e profonda, spirituale e carnale insieme in “Pensiero alla morte” che vale la pena rileggere. È un inno al dialogo e all’abbraccio della cronaca e della storia con l’eternità. Le angosce, le attese e le speranze, anche oggi visibili nel mondo, non sono un groviglio inestricabile se, scrive il Papa, non si dimentica in un angolo “la lucerna che Cristo ci pone in mano”. Con questa luce guardiamo al Paradiso, preghiamo per i nostri cari con i quali ci incontreremo al di là della morte. Ma facciamo nostra l’emozionante e commovente meditazione di San Paolo VI. “E' giunto il tempo di sciogliere le vele (2 Tim. 4,6). Sono certo che presto dovrò lasciare questa mia tenda (2 Petr. 1,14). La fine! Giunge la fine (Ez. 2,7). Questa ovvia considerazione sulla precarietà della vita temporale e sull'avvicinarsi inevitabile e sempre più prossimo della sua fine si impone. Non è saggia la cecità davanti a tale immancabile sorte…Vedo che la considerazione prevalente si fa estremamente personale: io, chi sono? che cosa resta di me? Dove vado? E perciò estremamente morale: che cosa devo fare? Quali sono le mie responsabilità? E vedo anche che rispetto alla vita presente è vano avere speranze; …le speranze sono per l'al di là. E vedo che questa suprema considerazione non può svolgersi in un monologo soggettivo …deve svolgersi a dialogo con la Realtà divina, donde vengo e dove certamente vado; secondo la lucerna che Cri-

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sto ci pone in mano per il grande passaggio. Credo, o Signore. L'ora viene. Da qualche tempo ne ho il presentimento. Più ancora che la stanchezza fisica, pronta a cedere ad ogni momento, il dramma delle mie responsabilità sembra suggerire come soluzione provvidenziale il mio esodo da questo mondo, affinché la Provvidenza possa manifestarsi e trarre la Chiesa a migliori fortune. La Provvidenza ha, sì, tanti modi d'intervenire nel gioco formidabile delle circostanze, che stringono la mia pochezza; ma quello della mia chiamata all'altra vita pare ovvio, perché altri subentri più valido e non vincolato dalle presenti difficoltà. Sono un servo inutile. Camminate finché avete la luce (Jo. 12,35). Ecco: mi piacerebbe, terminando, d'essere nella luce. Di solito la fine della vita temporale, se non è oscurata da infermità, ha una sua fosca chiarezza: quella delle memorie, così belle, così attraenti, così nostalgiche, e così chiare ormai per denunciare il loro passato irricuperabile e per irridere al loro disperato richiamo. Vi è la luce che svela la delusione d'una vita fondata su 2

beni effimeri e su speranze fallaci. Vi è quella di oscuri e ormai inefficaci rimorsi. Vi e quella della saggezza che finalmente intravede la vanità delle cose e il valore delle virtù che dovevano caratterizzare il corso della vita: Vanità della vanità. Quanto a me vorrei avere finalmente una nozione riassuntiva e sapiente sul mondo e sulla vita: penso che tale nozione dovrebbe esprimersi in riconoscenza: tutto era dono, tutto era grazia; e com'era bello il panorama attraverso il quale si è passati; troppo bello, tanto che ci si è lasciati attrarre e incantare, mentre doveva apparire segno e invito. Ma, in ogni modo, sembra che il congedo debba esprimersi in un grande e semplice atto di riconoscenza, anzi di gratitudine: questa vita mortale è, nonostante i suoi travagli, i suoi oscuri misteri, le sue sofferenze, la sua fatale caducità, un fatto bellissimo, un prodigio sempre originale e commovente; un avvenimento degno d'essere cantato in gaudio, e in gloria: la vita, la vita dell'uomo!... Ma ora, in questo tramonto rivelatore un altro pensiero, oltre quello dell'ultima luce vespertina, presagio


Novembre 2018 dell'eterna aurora, occupa il mio spirito: ed è l'ansia di profittare dell'undicesima ora, la fretta di fare qualche cosa di importante prima che sia troppo tardi. Come riparare le azioni mal fatte, come ricuperare il tempo perduto, come afferrare in quest'ultima possibilità di scelta la sola cosa necessaria? Alla gratitudine succede il pentimento. Al grido di gloria verso Dio Creatore e Padre succede il grido che invoca misericordia e perdono. Che almeno questo io sappia fare: invocare la Tua bontà, e confessare con la mia colpa la Tua infinita capacità di salvare. « Kyrie eleison; Christe eleison; Kyrie eleison». Signore pietà; Cristo pietà; Signore pietà. Qui affiora alla memoria la povera storia della mia vita, intessuta, per un verso, dall'ordito di singolari e innumerevoli benefici, derivanti da un'ineffabile bontà (è questa che spero potrò un giorno vedere ed « in eterno cantare »); e, per l'altro, attraversata da una trama di misere azioni, che si preferirebbe non ricordare, tanto sono manchevoli, imperfette, sbagliate, insipienti, ridicole. Dio, Tu conosci la mia stoltezza (Ps. 68,6). Povera vita stentata, gretta, meschina, tanto tanto bisognosa di pazienza, di riparazione, d'infinita misericordia. Sempre mi pare suprema la sintesi di S. Agostino: miseria et misericordia. Miseria mia, misericordia di Dio. Ch'io possa almeno ora onorare Chi Tu sei, il Dio d'infinita bontà, invocando, accettando, celebrando la Tua dolcissima misericordia.

E poi un atto, finalmente, di buona volontà: non più guardare indietro, ma fare volentieri, semplicemente, umilmente, fortemente il dovere risultante dalle circostanze in cui mi trovo, come Tua volontà. Fare presto. Fare tutto. Fare bene. Fare lietamente: ciò che ora Tu vuoi da me, anche se supera immensamente le mie forze e se mi chiede la vita. Finalmente, a quest'ultima ora. Curvo il capo ed alzo lo spirito. Umilio me stesso ed esalto Te, Dio, « la cui natura è bontà » (S. Leone). Lascia che in questa ultima veglia io renda omaggio, a Te, Dio vivo e vero, che domani sarai mio giudice, e che dia a Te la lode che più ambisci, il nome che preferisci: sei Padre. Poi io penso, qui davanti alla morte, maestra della filosofia della vita, che l'avvenimento fra tutti più grande fu per me, come lo è per quanti hanno pari fortuna, l'incontro con Cristo, la Vita… Meraviglia delle meraviglie, il mistero della nostra vita in Cristo. Qui la fede, qui la speranza, qui l'amore cantano la nascita e celebrano le esequie dell'uomo. Io credo, io spero, io amo, nel nome Tuo, o Signore. …..Prego pertanto il Signore che mi dia grazia di fare della mia prossima morte dono, d'amore alla Chiesa. Potrei dire che sempre l'ho amata; fu il suo amore che mi trasse fuori dal mio gretto e selvatico egoismo e mi avviò al suo servizio; e che per essa, non per altro, mi pare d'aver vissuto. Ma vorrei che la Chiesa lo sapesse; e che io avessi la forza di dirglielo, come una con-

Foglio Parrocchiale fidenza del cuore, che solo all'estremo momento della vita si ha il coraggio di fare. Vorrei finalmente comprenderla tutta nella sua storia, nel suo disegno divino, nel suo destino finale, nella sua complessa, totale e unitaria composizione, nella sua umana e imperfetta consistenza, nelle sue sciagure e nelle sue sofferenze, nelle debolezze e nelle miserie di tanti suoi figli, nei suoi aspetti meno simpatici, e nel suo sforzo perenne di fedeltà, di amore, di perfezione e di carità. Corpo mistico di Cristo. Vorrei abbracciarla, salutarla, amarla, in ogni essere che la compone, in ogni Vescovo e sacerdote che l'assiste e la guida, in ogni anima che la vive e la illustra; benedirla. Anche perché non la lascio, non esco da lei, ma più e meglio, con essa mi unisco e mi confondo: la morte è un progresso nella comunione dei Santi. …Uomini, comprendetemi; tutti vi amo nell'effusione dello Spirito Santo, ch'io, ministro, dovevo a voi partecipare. Così vi guardo, così vi saluto, così vi benedico. Tutti. E voi, a me più vicini, più cordialmente. La pace sia con voi. E alla Chiesa, a cui tutto devo e che fu mia, che dirò? Le benedizioni di Dio siano sopra di te; abbi coscienza della tua natura e della tua missione; abbi il senso dei bisogni veri e profondi dell'umanità; e cammina povera, cioè libera, forte ed amorosa verso Cristo. Amen. Il Signore viene. Amen.

CELEBRAZIONI PER I DEFUNTI dall’ 1 al 7 Novembre Oltre alle SS. Messe di orario in chiesa parrocchiale e a S. Giuseppe:

AL CIMITERO GIOVEDI 1° Novembre ore 15.00 PREGHIERA E BENEDIZIONE VENERDÌ 2, LUNEDÌ 5, MARTEDÌ 6, MERCOLEDÌ 7: S. Messa ore 15.00 A SARMAZZA MARTEDÌ 6: S. Messa ore 19.00 3


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NUOVA SALA GIOCHI Luogo per i più giovani, opportunità per gli adulti! La nostra comunità promuove tante iniziative per coinvolgere i giovani, il che va sempre bene, e grazie a Dio! Ma a chi tocca fare queste iniziative? O meglio, educare e formare, attraverso queste iniziative? Tocca al don? Agli animatori? A qualche persona delegata? E sala giochi e campetto di calcio e pallavolo a che servono? Si tratta di cercare un nuovo spazio per far giocare ragazzi e adolescenti, ma è l’occasione per chiederci quanto come adulti e come comunità ci spendiamo per i più giovani, investiamo per la loro formazione, senza nasconderci dietro alle solite frasi fatte… i giovani di oggi… vengono in pochi… non capiscono…. Al centro ci dev’essere la relazione educativa tra le diverse età della vita e la condivisione di ideali e valori, tra cui la fede, intesa come dono che impreziosisce la nostra vita e le nostre relazioni.

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SISTEMAZIONE CAMPETTO

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La parrocchia e con essa il CP “Centro Parrocchiale” vive, non perché fa pagare i servizi che fa, ma perché tutti la sentono come “la loro casa”, dove ciascuno, a secondo delle proprie possibilità, contribuisce, con la propria appartenenza, con le proprie capacità messe a servizio e con l’aiuto economico. Campetto e sala giochi è luogo ricreativo per i più giovani, ma simultaneamente occasione per genitori e famiglie di mettersi insieme, a loro fianco, nel cammino di crescita. Credo che questi nuovi spazi , siano segno di quell’impegno di attenzione, formazione ed evangelizzazione che la nostra comunità da tempo sta portando avanti. Ringrazio di cuore tutte le persone che sostengono le nostre attività con la loro preghiera, la stima e l’apprezzamento tante volte dimostrati, la generosa collaborazione di tempo e di servizio. Insieme a tanti che già lavorano con ragazzi e adolescenti, penso a catechiste e animatori, sono consapevole che ci sia ancora posto per adulti autorevoli e significativi, desiderosi di camminare insieme con la comunità per una testimonianza più incisiva verso i più giovani. Sala giochi e campetto sono un lavoro straordinario che andiamo a compiere e che ci costerà circa 80.000 euro. La straordinarietà non è data tanto dal progetto da realizzare, modesto in sé, ma dal fatto che siamo ancora in debito con la banca per le opere precedenti di circa 120.000 euro. I contributi si possono:

1) mettere nella busta che è nel “Foglio Parrocchiale” e che ogni anno raccogliamo per la giornata del ringraziamento 2) consegnare personalmente a don Zeno 3) versare sul conto corrente della parrocchia: IT 45 G 05034 59580 000000028138 4) altre iniziative che saranno comunicate 5


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LIBRERIA dello SPIRITO: Una culla per Amanda: il miracolo di Paolo VI

Il calendario Cinque Pani d’Orzo è il regalo ideale da fare ad amici, parenti o colleghi. Le brevi frasi sono della Liturgia del giorno secondo il calendario romano.

losa di questo evento, riconosciuta dalla Chiesa – queste pagine riportano anche le valutazioni dei periti che hanno studiato il caso –, ha permesso la canonizzazione di Paolo VI. Alla tredicesima settimana di gravidanza Vanna rompe le acque a seguito di un esame invasivo. Il destino della piccola Amanda, che porta in grembo, parrebbe segnato. La perdita di liquido amniotico, secondo le conoscenze mediche, induce l’aborto. E se pure la bambina dovesse nascere, presenterebbe gravissime patologie perché tali condizioni impedirebbero il corretto sviluppo degli organi vitali. Questa presa di coscienza è molto dura da digerire per Vanna, che è un’infermiera e nutre grande fiducia nella Medicina. Ma dopo aver girato quattro ospedali e accusato il precoce fallimento della terapia di amnioinfusione, quando tutto sembra perduto, la giovane mamma e suo marito Alberto non esitano a riporre per la prima volta la propria confidenza in Dio. Ciò avviene grazie a un medico e a un’ infermiera che, di fronte alla resa sul piano umano, suggeriscono a Vanna e ad Alberto di chiedere un aiuto soprannaturale al beato Paolo VI, al secolo Giovanni Montini (1897-1978), oggi ricordato come il Papa che, attraverso l’enciclica Humanae Vitae, più di ogni altro ha sottolineato il valore della vita umana come dono di Dio da rispettare e amare fin dal concepimento. Ogni giorno un momento di preghiera che aiuta a vivere più serenamente la giornata.

Amanda è una bimba nata in condizioni drammatiche e al termine di una gravidanza durata solo 26 settimane invece delle solite 40, all’ospedale di Legnago (Verona) il 25 dicembre 2014. La storia di Amanda incomincia nella primavera 2014. Poi le prime preoccupazioni, che via diventano pesi enormi da portare. Il rischio, dicono i medici, è che il feto non sopravviva e che possa causare danni irreparabili anche alla salute della mamma. Qualcuno paventa l’interruzione anticipata della gravidanza come unico rimedio; nessun medico o è in grado di offrire alla mamma anche solo un barlume di speranza. Una conoscente, invece, parla alla madre di Paolo VI, indicandolo come «il papa che guarisce i bimbi non ancora nati». Forte di quella «nuova speranza». La puerpera raggiunge Brescia e si reca a pregare davanti alla reliquia di Paolo VI custodita nel Santuario della Madonna delle Grazie. Torna a Verona con l’immagine di Paolo VI stretta al cuore e con una manciata supplementare di lacrime, ma anche più che mai convinta a non arrendersi. Attorno ai genitori si forma con tempestiva naturalezza una rete di parenti e amici che pregano a sostegno della gravidanza di Vanna, per l’intercessione di papa Montini. E Amanda nasce, prematura di tre mesi, ma perfettamente sana, la notte di Natale 2014. La natura miraco-

I due sposi accolgono con fiducia l’invito e loro attorno si forma con tempestiva naturalezza una rete di parenti e amici che pregano a sostegno della gravidanza di Vanna, per l’intercessione di papa Montini. E Amanda nasce, prematura di tre mesi, ma perfettamente sana, la notte di Natale 2014. La natura miracolosa di questo evento, riconosciuta dalla Chiesa – queste pagine riportano anche le valutazioni dei periti che hanno studiato il caso –, ha permesso la canonizzazione di Paolo VI .

ORE 14:30 3°-4°-5° elementare e 1° media

ORE 18:00 2°-3°med. e Superiori

3/4/5 elementare dal 27 al 30 dicembre I e II media dal 30 dicembre al 2 gennaio Adolescenti Monteforte e Soave dal 2 al 5 gennaio Agli incontri Ado e Catechismo troverai il modulo per l’iscrizione 6

ORE 15:45 Elementari, Medie e Superiori


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PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO DI BACCADIRIO Martedì 23 ottobre in una quarantina di persone abbiamo partecipato al pellegrinaggio/gita organizzato dalla Parrocchia. Le mete sono state due: il Santuario di Boccadirio e la Rocchetta Mattei, luoghi sull’Appennino emiliano. Al mattino siamo stati accolti da questo Santuario, immerso nelle montagne, vero luogo di pace circondato dal silenzio della natura come un abbraccio. Qui Maria è apparsa a due ragazzini mentre pascolavano gli animali, chiedendo di consacrare le proprie vite e di far costruire una chiesa per la sua devozione, promettendo grazie ai pellegrini. Nel pomeriggio invece abbiamo visitato Rocchetta Mattei, uno castello costruito nell’800, nel quale la mano dell’uomo ha avuto il sopravvento. Si, Cesare Mattei, infatti, era un uomo credente ma faceva molto affidamento a se stesso e alle proprie capacità. La santa messa del mattino, la buon compagnia, il momento del pranzo e la visita del castello hanno fatto sì che sia stata una giornata ben riuscita, vissuta in serenità e amicizia.

L’angolo delle Arti: La poesia del mese

Alla Vergine Maria “Vergine, o natura sacra piena di bellezza tu sei l’isola della speranza. Vergine, radice e pianta sempre verde, colomba dello Spirito nuovo. Arca della vera alleanza, tra uomo e natura, ritorna, caravella che porti il Signore sotto la vela bianca”. Padre David Maria Turoldo

ANAGRAFE PARROCCHIALE DEFUNTI

BATTESIMI

22/01/1924 Corradini Giuseppe 25/09/2018 17/02/1931 Pelosato Domenico 26/09/2018 13/11/1951 Piccoli Antonio 26/09/2018 17/09/1957 Salvaro Angelo 27/09/2018 15/09/2018 Bolla Maria 04/10/2018

Camilla Buoso nata il 25/04/2018 Vanessa Cerani nata il 08/03/2018 Alessandro Costigliola nato il 08/05/2018 Sara Cunico nata il 22/06/2018 Virginia Pandolfo nata il 27/05/2018 Altea Poli nata il 19/06/2018 Serse Poli nato il 19/06/2018 Maria Martina Sabau nata il 21/05/2018 Martina Veneri nata il 10/07/2018 7


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Sante Messe di Suffragio

2 VEN Don Piero e Giancarlo; Valente Bruno e Rizzetto Marina; Famiglia Bignotto; Bernardi Angelino; Classe 1942; Rizzotto Luigi ed Emilio; Benetti Bepi e Rizzotto Zelima; Tosi Caterina e Remonato Antonio; Bogoni Domenico e Muraro Angelina; Muraro Mansueto e Rosetta; Rosina e Teresa; Pelosato Guido e Valda 5 LUN Famiglia Verzè Francesco; Verzini Attilio e Gloria; Zoppi Luigi; Zoppi Luigino e Maria; Baldo Giovanni Battista e Rita; Corrà Rita e Boscato Girolamo; Mario e Teresa Boscato; Fam. Gini Maria; Fam. Dal Cero Renato; Fam. Roveggia; Fam. Trezzolani Tarcisio; Matalone Filippo e Francesca; Pelosato Domenico 6 MAR Valeriano e Flaviano; Burti Vincenzo e famiglia; Peron Domenico; Pressi Manuel e Gerardo; Fam. Galliani; Fratelli Rossi; Fam. Cassin 7 MER Cremasco Renato e Lina; Zambellan Noemi e Gazzetta Fabrizio; Fam. Bogoni; Boscolo Adelino; Panozzo Marino (compl.); Rizzotto Gaetano; Righetto Antonio; Bolla Giannino (amici bar Gigi); Pelosato Domenico (amici bar Gigi); Trezzolani Remigio e Noemi; Tecchio Antonio e Lisetta; Chiarotto Vittoria a Burti Armando 8 GIO Classe 1954; Verzè Francesco e Anna; Salvaro Angelo; Bonomi Giuseppe; Martinelli Luigi e Gambaretto Anita; Bonomi Giovanni e Anselmi Irma; Fam. Montanari; Fratelli Rossi; Fam. Cassin 9 VEN Rodighiero Marco; Marsilli Edmondo ed Elide; Fam. Zambon Antonio; Luigi Preto; Fam. Zanoni; Laura e Riccardo Cappelletti; Meneghello Luigi e Leorato Luigia; Dovigo Augusta e Bruno; Meneghello Norma; Montini Vitaliano; Assunta ed Attilio 10 SAB Classe 1980 (Anna, Federico e Dora); Classe 1979 (Alessio e Marco) 12 LUN Tobin Angelino; Tegazzin Diego; Grigato Marco e Lorenzina; Iselle Gino e Luigina; Galiati Giovanni; Pelosato Domenico (classe 1931); Bogoni Andrea (anniv.); Narconti Leonia e Mariella; Narconti Elisabetta e Renzo; Fongaro Gianluca e Bolla Silvio; Marcazzani Giuseppe e Rizzotto Matilde; Saorin Gina e Avogaro Natale 13 MAR Piccoli Antonio (compl.); Fratelli Rossi; Fam. Cassin 14 MER Fontana Flavia e Giuseppe; Almari Giuseppe; Faltracco Wilma; Classe 1944; Valente Giuseppe; Almari Luigi e Carolina; Faltracco Antonio e Domenico; Verzè Vittorio e Preto Maria; Battistella Renato e Lonardelli Alice; Bolla Nello e Trezzolani Bruna 15 GIO Palazzin Bruna e Bolla Romeo; Fratelli Rossi; Fam. Tregnaghi 16 VEN Racconto Rino; Veneziani Gabriella; Maria ed Emilia Zanatello; Teodora e Arturo Tonin; Tosin Onorato e Bruno; Benella Vittorio e Iole; Pelosato Domenico, Federico e Luisa; Marcazzani Attilio e Edda; Monti Adriana e Anzolin Bruno; Luigia Cazzola e Tarcisio Boninsegna; Letizia Scarabello e Don Luigi Perlati; Maestri defunti di Monteforte 17 SAB Classe 1965 19 LUN Martignon Luana; Burti Giocondo; Motterle Celeste e Giovanni; Fam. Tobin; Classe 1937; Dal Bosco Germano; Tamellin Nello; Verzin Guido e Rosa; Fam. Tamellin; Fam. Verzin; Fam. Angiari; Fossato Angela; Fongaro Gianluca e Bolla Silvio 20 MAR Prà Rina; Fratelli Rossi; Fam. Cassin 21 MER Prà Gina e Giuseppe; Lecetti Andrea e Serafina; Saorin Gina e Avogaro Natale; Zoppi Giacomino; Battistella Roberto e Remigio; Gini Maria e Brandiele Antonio 22 GIO Tregnaghi Maria 23 VEN Venturi Romeo (†); Tessari Luigi e Stefano; Bolla Callisto e Caterina; Federico e Maria; Angelo e Guglielmo; Santa e Albino; Umberto e Adele; Boscolo Adelino; Bolla Giannino (amici bar Gigi); Pelosato Domenico (amici bar Gigi) 26 LUN Masconale Massimo (†); Pellegrini Antonietta (†); Prà Maria (†); Bianchini Bruno; Antonioli Guido e Lina; Leonia e Zanatello; Fam. Giuriato; Fam. Meneghello; Fam. Zanatello; Anacleto e Luigina Masconale; Pelosato Lidovino e Francesca; Bernardi Gina e Fattori Tarcisio; Bolla Marilisa e Angelo; Leviani Albino e Tecchio Amalia

28 MER Tirreni Geria; Zampollo Sinesio e Savini Fernanda; Bertuzzo Annamaria; Battistella Maurizio e Renata; Menini Sergio e Armando; Preto Luigino; Bravi Anna e Teresa 29 GIO Todeschi Thomas e Roncari Dina (anniv.); Diodovich Franco (anniv.) 30 VEN Prà Sandro (†); Bolla Giannino (†); Tessari Anna (†); Tolo Domenico (†); Boscolo Adelino (†); Ambrosi Rosetta (†); Zenaro Duilio (2° anniv.) e Bolla Rita; Pelosato Domenico (amici bar Gigi)

Calendario appuntamenti

Giovedì 1 (Tutti i Santi): > ore 15.00 Preghiera al Cimitero Venerdì 2: > Comunione ai malati > ore 15.00 S. Messa cimitero Sabato 3: > Friends 3 ore 19.00 Messa + pizza Domenica 4: > ore 12.00 Battesimi Lunedì 5: > ore 15.00 S. Messa cimitero Martedì 6: > ore 15.00 S. Messa cimitero Mercoledì 7: > ore 15.00 S. Messa cimitero > ore 20.30 Catechiste Giovedì 8: > ore 20.30 S. Messa + Adorazione guidata Venerdì 9: > ore 20.45 Rito di ammissione Francesco Sabato 10: > ore 17.00 Penitenziale 2° elementare Domenica 11: > Catechismo 2° elementare > Vendita torte per scuola materna Martedì 13 > ore 20.45 Fidanzati Mercoledì 14: > ore 20.30 Catechiste Sabato 17: > ore 17.00 Confessioni 4° e 5° elementare Domenica 18: > Catechismo 4° e 5° elementare > Vendita artigianato Ecuador Mercoledì 21: > ore 15.00 P. Pio Rosario e Messa Venerdì 23: > Bis MissioGio ore 17: I e II media; ore 20 III media + Ado; ore 21 Giovani Sabato 24: > Penitenziale 3° elementare > KIRI: 14.30 elem. e 1° m. - 18.00 da 2° media Domenica 25 (Cristo Re - Ringraziamento): > Catechismo 3° elementare > Ore 11.00 S. Messa Virgo Fidelis Carabinieri Mercoledì 28: > 20.30 Catechiste 8

Impaginazione a cura di Cristiano Melis


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