MAGGIO, MESE DI MARIA
il mese di maggio è il periodo dell’anno che più di ogni altro i cattolici dedicano alla Vergine Maria. È il mese in cui si moltiplicano i rosari, i pellegrinaggi ai santuari, si sente più forte il bisogno di preghiere speciali alla Vergine. anche nelle nostre parrocchie è visibile ad occhio nudo questa “moltiplicazione” di persone che, spesso a piccoli gruppi, si radunano spontaneamente per la recita del rosario.
le prime pratiche devozionali legate in qualche modo al mese di maggio risalgono al XVi secolo. In particolare, a Roma San Filippo Neri insegnava ai suoi giovani a circondare di fiori l’immagine della Madre e a cantare le sue lodi.
Nel 1677 il noviziato di Fiesole fondò una sorta di confraternita denominata “comunella”, che metteva in atto riti popolari molto semplici, nutriti di preghiera in cui si cantavano le litanie, e s’incoronavano di fiori le statue mariane.
riferisce la cronaca dell’archivio di San Domenico che «essendo giunte le feste di maggio e sentendo noi il giorno avanti molti secolari che incominiciava a cantar meggio e fare festa alle creature da loro amate, stabilimmo di volerlo cantare anche noi alla Santissima Vergine Maria....». Si cominciò con il calendimaggio, cioè il primo giorno del mese, cui a breve si aggiunsero le domeniche e infine tutti gli altri giorni.
alla natura, regina pagana della primavera, iniziava a contrapporsi, per così dire, la “regina del cielo”. e come per un contagio virtuoso quella devozione cresceva in ogni angolo della penisola.
l’indicazione di maggio come mese di Maria lo dobbiamo però a un padre gesuita, annibale
Dionisi: un religioso di estrazione nobile, nato a Verona nel 1679. Tra le novità del testo del Dionisi, pubblicato a Parma nel 1725, l’invito a vivere e praticare la devozione mariana nei luoghi quotidiani, nell’ordinario, non necessariamente in chiesa. Questo invito spalancò le porte alla edificazione di cappelle votive e luoghi di devozione mariana sparsi nell’intera penisola, ancora oggi molto visibili anche nel mantovano. il resto è storia recente. la devozione mariana passa per la proclamazione del Dogma dell’immacolata concezione (1854), cresce grazie all’amore smisurato per la Vergine di santi come don Bosco, si alimenta del sapiente magistero dei Papi. Nell’enciclica Mense Maio, del 1965, Paolo Vi indica maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più
fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia». Nessun fraintendimento però sul ruolo giocato dalla Vergine nell’economia della salvezza, «giacché Maria – scrive ancora papa Montini – è pur sempre strada che conduce a cristo. ogni incontro con lei non può non risolversi in un incontro con cristo stesso».
come non pensare poi a San giovanni Paolo ii il cui motto “Totus tuus” richiamava esplicitamente il legame con la Vergine. Wojtyla è stato beatificato il 1° maggio 2011. Nell’omelia, quel giorno Benedetto XVI disse: «Tutti siamo lieti che la beatificazione di giovanni Paolo ii avvenga nel primo giorno del mese mariano, sotto lo sguardo materno di colei che, con la sua fede, sostenne la fede degli apostoli, e continuamente sostiene la fede dei loro successori, specialmente di quelli che sono chiamati a sedere sulla cattedra di Pietro. Maria non compare nei racconti della risurrezione di cristo, ma la sua presenza è come nascosta ovunque: lei è la Madre, a cui Gesù ha affidato ciascuno dei discepoli e l’intera comunità. In particolare, notiamo che la presenza effettiva e materna di Maria viene registrata da san giovanni e da san luca nei contesti che precedono quelli del Vangelo odierno e della prima lettura: nel racconto della morte di gesù, dove Maria compare ai piedi della croce (cfr gv 19,25); e all’inizio degli atti degli apostoli, che la presentano in mezzo ai discepoli riuniti in preghiera nel cenacolo (cfr at 1,14)».
Sia la Santa Vergine anche in mezzo a noi, alle nostre famiglie, alla nostra comunità, nella nostra preghiera e nel nostro cuore!
LOURDES 2023: SI RIPARTE.....
Nella settimana dopo Pasqua, dopo quattro anni di pausa, è ripartito da Verona il 64° Pellegrinaggio Diocesano dell’Unitalsi con destinazione lourdes al quale ha partecipato anche il nostro Vescovo Domenico Pompili.
Nonostante le difficoltà del momento, la partecipazione è stata numerosa: 850 persone tra pellegrini, ammalati, sorelle, barellieri, medici e sacerdoti in Pellegrinaggio verso lourdes con un treno e due aerei. anche noi, come sezione Unitalsi di Monteforte, abbiamo partecipato con un piccolo gruppetto di persone.
Qualcuno si chiederà: perché andare a lourdes? Perché ritornare ogni anno?
Una risposta che vada bene per tutti non c’è. ognuno vive il Pellegrinaggio in modo diverso e solo chi lo vive direttamente può capirne l’intensità del significato.Sostanzialmente Lourdes è una chiaMaTa, Maria chiama, la Mamma celeste ci chiama e ci invita a trasformare il nostro cuore.
loUrDeS è scuola di preghiera.
loUrDeS è un intreccio di relazioni.
loUrDeS è guarigione del corpo ma soprattutto dell’anima.
loUrDeS è ricarica annuale
loUrDeS è un luogo Santo: la grotta di Massabielle è come una calamita, quando arrivi sotto la grotta, davanti alla Madonna, non andresti più via, c’è un silenzio che ti avvolge, respiri la Pace, senti il sollievo dell’anima, tutto è più leggero. Ti senti in pace con il mondo e con te stesso. Senti l’abbraccio caldo di Maria, niente ti fa paura e qui, davanti a lei, c’è un senso di abbandono e di affidamento totale.
loUrDeS è la gioia del servizio: è mettere a disposizione degli altri i talenti che ci sono stati donati. hi viene a lourdes una volta con l’Unitalsi e presta servizio come Sorella o Barelliere facilmente ritorna.
loUrDeS insegna anche a portare a casa, nella nostra comunità, l’esperienza vissuta, a portare a casa la Pace interiore, il Sorriso dei volti che abbiamo incontrato, l’Umiltà e la Serenità delle persone sofferenti che abbiamo avvicinato, la voglia di relazionarsi e di condividere.
il Pellegrinaggio a lourdes, sotto
lo sguardo materno di Maria, ci fa crescere nella consapevolezza che tutti, nessuno escluso, abbiamo bisogno di costruire la nostra vita nell’incontro con gli altri e con Dio.
lasciamo il nostro cuore aperto all’incontro... la chiaMaTa è per TUTTi. Luisella
UNA TESTIMONIANZA
Quando la Madonna ti chiama, tu vai. 3 anni di covid ed ora finalmente “Lourdes” arriviamo!!! 11 aprile, è ancora notte quando si parte dall’ex distributore di Monteforte e alle 12 siamo già a tavola con il programma del pomeriggio. Siamo un piccolissimo gruppetto di montefortiani, che si conoscono poco, ma che hanno stretto da subito una bella amicizia “Che bella compagnia!”. Dopo cena nella chiesa di S.ta
Bernadette Santa Messa di apertura pellegrinaggio
UNITALSI celebrata dal nostro vescovo Domenico Pompili. Il mattino seguente si celebra la Santa Messa internazionale nella chiesa S. Pio X preceduta dall’entrata dei gagliardetti dei vari gruppi presenti con Amedeo nostro rappresentante. La pioggia si era ormai impadronita di Lourdes, ma certo non è riuscita a fermarci nelle varie attività come la processione serale “AUX FLAMBEAUX” condizionata da pioggia e vento. Messa alla Grotta e... piove, ma al
momento dell’Eucarestia il cielo si apre mostrandoci un pallido sole, sembra quasi che la Madonna sorrida. Malati e pellegrini abbiamo partecipato al “Gesto dell’acqua”, visto che il bagno è vietato, via Crucis e visite guidate. Un momento toccante per tutti la Santa Messa con unzione degli infermi. In albergo una gradita sorpresa, il nostro vescovo Domenico è venuto a pranzare con noi prima della sua partenza. Al termine ormai del pellegrinaggio il momento più spirituale con l’Adorazione al Santissimo in chiesa S. Pio X. Sabato mattina mentre il treno era già partito messa di congedo e ringraziamento: ci credereste che sta ancora piovendo?
Ma il nostro pensiero è sempre stata Lei che con il suo amore ci ha sempre seguito e amato, asciugando forse qualche lacrima, guarendo qualche ferita, infondendo Amore e speranza nel cuore di tutti.
Paola e GabrieleLA FESTA DEL PERDONO…23 APRILE 2023
che trepidazione oggi pomeriggio in chiesa…i 41 bambini di terza sono pronti e anche un po’ emozionati: tengono gli occhi puntati su don Zeno…ascoltano il Vangelo e l’omelia con attenzione, rispondono con precisione alle domande…e poi inizia la vera e propria confessione.
Un po’ alla volta i bambini salgono sull’altare e si avvicinano al sacerdote, sperimentando così la gioia del perdono, come nel brano del Padre Misericordioso che tante volte abbiamo incontrato nel nostro percorso di catechismo…sono da soli perché ormai grandi e chiamati a vivere, anche personalmente, la loro fede!
grazie Signore gesù per la giornata di oggi.
grazie per chiara per il suo ruolo di formatrice e i catechisti che ci hanno accompagnato con tanta dedizione in questo percorso.
grazie per i sacerdoti che hanno abbracciato ogni singolo bambino e hanno avuto per ciascuno di loro una parola speciale.
grazie perché come famiglie abbiamo condiviso un momento importante e ci siamo sentite parte della nostra chiesa.
grazie Signore gesù perché i nostri bambini oggi ti hanno incontrato in modo speciale, ti preghiamo affinchè tu possa dimorare, sempre, nel loro cuore come un padre buono.