Rassegna Stampa MA novembre 2011

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INDICE

1 novembre 2011 «Via Cannizzaro, nessun rischio Tutti i pozzi verranno tutelati» Il Resto del Carlino Modena

Ambiente, Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

"Non era necessario informare il gruppo" L'Informazione di Modena

Ambiente, Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

Acqua del Secchia: troppo salata. In tutti i sensi Modena Qui

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Ambiente, Economia

2 novembre 2011 Acqua del Secchia: clima teso tra giunta, Pd e Modena Attiva Gazzetta di Modena

Ambiente, Economia

«Bere acqua di fiume? Dibattito partito male Serve cautela per evitare un altro caso-piscina» L'Informazione di Modena

Ambiente, Economia

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3 novembre 2011 «Secchia da bere, nessun rischio Contaminazioni anche nei pozzi» Il Resto del Carlino Modena

Ambiente

‘Stop ai calcoli politici sulle falde’ L'Informazione di Modena

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Ambiente

4 novembre 2011 Acqua e case, nuova sfida alla Giunta Gazzetta di Modena

Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

Villaggio Giardino, il vero serbatoio della nostra città Gazzetta di Modena

Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

«Alt alla costruzione sui pozzi e verifica su costietariffe» Il Resto del Carlino Modena

Ambiente, Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

«Cannizzaro non c’entra Basta strumentalizzare» Il Resto del Carlino Modena

Ambiente, Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

PDE«RIBELLI», L’AUTOREVOLEZZA FINISCE... INACQUA L'Informazione di Modena

Politica

Prima pagina: «Falde da tutelare, fermate l’edilizia» L'Informazione di Modena

Prima pagina

Acqua, Modena attiva lancia il manifesto «Sospendere le edificazioni sulle falde» L'Informazione di Modena

Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

«La potabilizzazione del Secchia? E’ una bufala, diciamolo» Modena Qui

Ambiente, Economia

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5 novembre 2011 «Chi costruisce sulla fascia di rispetto non osserva il principio di cautela» L'Informazione di Modena

Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

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6 novembre 2011 Vincerà chi scopre la politica del buon senso Gazzetta di Modena

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Politica

La giunta ‘scivola’ nel Secchia! Il Resto del Carlino Modena

Ambiente, Lavoro e Formazione, Politica

Potabilizzare il Secchia? Costoso e complicato Per assurdo è più facile depurare le fognature’ L'Informazione di Modena

Ambiente, Politica

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7 novembre 2011 «Acqua, nessun confronto» Il Resto del Carlino Modena

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Economia

8 novembre 2011 C’è la piena e il Comune ha un chiodo fisso: l’edilizia Modena Qui

Ambiente, Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

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9 novembre 2011 Modena Attiva lancia il piano di tutela della falde Gazzetta di Modena

Ambiente, Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

Sull’acqua solo decisioni condivise Gazzetta di Modena

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Politica

Zone F: Sitta, nella tana del leone, difende il suo piano Modena Qui

Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

Via Cannizzaro: le 10 domande di Modena Attiva alla giunta Pighi Modena Qui

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Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

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10 novembre 2011 «Non si costruisca sui pozzi» Gazzetta di Modena

Ambiente, Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

Arletti: «Cannizzaro, l’area è sempre stata edificabile: tuteleremo i pozzi» Il Resto del Carlino Modena

Ambiente, Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

‘Città a quota 230mila? Un dato di fatto’ L'Informazione di Modena

Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

«Pighi blocchi la pianificazione sulle falde» L'Informazione di Modena

Ambiente, Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

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11 novembre 2011 Arletti: i pozzi non sono a rischio Gazzetta di Modena

Ambiente, Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

Edilizia e aree F, tensione nel Pd Gazzetta di Modena

Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

Prima pagina: Urbanistica, è di nuovo lite tra Pd e giunta L'Informazione di Modena

Prima pagina

Acqua e case, vertici di fuoco in maggioranza Pd e giunta si spaccano: Boschini contro Sitta L'Informazione di Modena

Economia, Edilizia, pianificazione territoriale, Politica

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13 novembre 2011 «Con Sitta un obiettivo: casa per tutti» Gazzetta di Modena

Edilizia, pianificazione territoriale, Politica

Pd e giunta, pausa di riflessione sull’urbanistica L'Informazione di Modena

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Politica

Altro che Secchia potabile: ecco la formula per eliminare i nitrati dal nostro acquedotto Modena Qui

Ambiente, Politica, Sanità e Servizi Sociali

Prima pagina: Altro che Secchia potabile: ecco la formula per eliminare i nitrati dal nostro acquedotto Modena Qui

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Prima pagina

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16 novembre 2011 Casa, Pighi media con il partito Gazzetta di Modena

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Politica

17 novembre 2011 Idv eModenaAttiva «Housing sociale?Ok manon in certe zone» Gazzetta di Modena

Economia, Edilizia, pianificazione territoriale, Sanità e Servizi Sociali

L’assessore Sitta ha sempre ragione e... Belen è vergine Gazzetta di Modena

Politica

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18 novembre 2011 Sul cemento è scoppiata la pace tra Pd e Sel: quanto può durare? L'Informazione di Modena

Politica

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20 novembre 2011 «Urbanistica, c’è il Piano regolatore» L'Informazione di Modena

Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

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27 novembre 2011 Zone F, l’Udc a sorpresa scende in campo: «Disponibili a dire sì all’idea della giunta E sui pozzi parlino i tecnici non i politici» L'Informazione di Modena

Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

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28 novembre 2011 «Zone F, bene l’apertura dell’Udc ma con Sel il confronto non è chiuso Stop ai toni sbrigativi del passato» L'Informazione di Modena

Politica

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1 dicembre 2011 «Affitti a canoni agevolato, usiamo gli alloggi già esistenti» Il Resto del Carlino Modena

Economia, Edilizia, pianificazione territoriale

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ARLETTI: «CRITICHE STRUMENTALI. IL SECCHIA DA BERE ARRICCHIRÀ LE RISORSE»

«Via Cannizzaro nessun rischio Tutti i pozzi verranno tutelati» di FEDERICO ~VASI LA GUERRA dell'acqua va ad in-

trecciarsi con quella del mattone. Già, perchè dietro alla proposta di rendere potabile per sei mesi all'anno l'acqua del fiume Secchia (buttata sul tavolo dal Comune sabato mattina) sono in molti a vedere in controluce un tentativo di mandare in pensione i pozzi di via Cannizzaro. Magari per eliminare l'imbarazzo di dover costruire nuovi alloggi a ridosso di importanti pozzi acquiferi. Modena Attiva e il Comitato dei cittadini della zona non hanno dubbi sugli intenti nascosti di questa presa di posizione. Versione che però l'assessore all'ambiente del Comune di Modena Simona Arletti smentisce

COSTI «in questo modo si spende di più? Falso. Non facciamo investimenti al buio» seccamente. «Le proposte messe in campo — scandisce — non sono in alcun modo legate alle tematiche di via Aristotele e via Cannizzaro. Quando ho esposto il piano ho specificato che avremmo mantenuto in funzione tutti i pozzi esistenti, e così sarà». Da un lato quindi la rassicurazione che i campi acquiferi esistenti non verranno toccati. Dall'altro la necessità di guardare al futuro con nuovi progetti di tutela e arricchimento delle risorse idriche. «E' necessario muoversi in direzione di una

POLEMICHE Una panoramica della zona di via Cannizzaro, dove sono situate importanti falde acquifere. Nel tondo, l'assessore Arletti ricerca su nuovi fronti. Quella delle acque di superficie — puntualizza Arletti — è una soluzione che altre città stanno già utilizzando con successo. Anche la nostra città deve proporre un approfondimento tecnico in questo senso, per capire se questa ulteriore risorsa sia disponibile anche per noi». UN PROGETTO su cui ragionare e da valutare in tutti gli aspetti.

Quindi non certo immediato. «E' in atto un studio, che sarà poi seguito da diversi passaggi istituzionali. Per vedere la luce, questo piano dovrà aspettare almeno due o tre anni». Piazza Grande rispedisce poi al mittente le accuse piovute da più parti in questi giorni. La prima riguardo alle te mpistiche dell'annuncio. «Nessuno ne sapeva nulla, nemmeno all'interno del parti-

to ----- lamentano Modena Attiva e il Comitato Villaggio Giardino . Salvo poi informarci della cosa attraverso una conferenza stampa improvvisata, proprio alla vigilia di un incontro nel quale si discuterà appunto delle nostre risorse idriche». Fumo negli occhi per l'assessore Arletti. «Nessuna improvvisazione sbotta La proposta è arrivata dopo un incontro che si è tenuto venerdì con sindaci dell'area nord, che avevano chiesto chiarimenti sul futuro dei pozzi. Si partirà da queste proposte, che derivano da approfondimenti che hanno coinvolto anche il gestore del servizio idrico integrato. Con le ipotesi di lavoro elaborate ci confronteremo poi con Ato, con la Provincia e con i cittadini. Quel che è certo, è che le nostre proposte non sono infondate». Liquidate senza appello anche le perplessità sui costi dell'operazione sollevate da Modena Attiva. Potabilizzare l'acqua di superficie del secondo fiume modenese sarebbe infatti ben più dispendioso che non continuare ad utilizzare le risorse dei pozzi. «Non fiireino certo investimenti al buio. Valuteremo attentamente come agire-. Arletti conclude poi smontando l'accusa pili grave lanciata dai 'ribelli' del Pd. Cioè quella di non voler tutelare i pozzi esistenti. «Un attacco strumentale, Per noi l'acqua è sempre stata e rimane oro blu. A tutela di questo patrimonio stiamo anche provvedendo ad una modellizzazione del sistema idrico, per tenere sotto controllo e proteggere le nostre falde». Comprese quelle che 'riposano' sotto via Cannizzaro.

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unE 01/11/2011

L'INFORMAZIONE ooman

di MODENA

INTERVISTA Parla Paolo Trande: «E' Indíspensabile confrontarsi sulle dentiere, non sulle proposte»

«Non era necessario informare il gruppo» «Da Modena Attiva reazione ecces,siva: questa è dietrologkl ioli ologica» N

on è la prima volta e non sarà l'ultima. Il gruppo consigliare Pd ha appreso della nuova idea della giunta di rendere potabile l'acqua del Secchia dai giornali. Nessun incontro descrittivo, nessuna informativa. Era già successo con il piano' porta a porta' esattamente un anno fa e si è ripetuto sabato. Se con la vicenda rifiuti i consiglieri democratici (il capogruppo in testa) avevano preso cappello e avevano costretto l'assessore Siano na Arletti alle scuse, stavolta Paolo Trande la prende con diplomazia. «ll gruppo è una Cinquecento, la giunta una Ferrari: viaggiamo a due velocità diverse. Non tutto deve passare dal gruppo».

Trande, cosa ne pensa il gruppo di questa proposta della giunta sull'acqua? «Il gruppo Pd non è in assemblea permanente e la giunta ha altri tempi e altre velocità rispetto a noi. lo credo sia indispensabile confrontarsi sempre prima di delibere e decisioni, non è invece strettamente necessario farlo nel caso di semplici proposte che la giunta ha

tutte le competenze per potere avanzare. In questo caso poi il progetto ha una valenza sovracomunale e pensare che il confronto si sarebbe esaurito in un dialogo tra l'Arletti e il gruppo significava sovrastimare anche le nostre responsabilità».

Qualche consigliere Pd si è lamentato per l'assenza di discussione preventiva? «Non ho ricevuto nessuna segnalazione di disagio su questo tema. Abbiamo appena finito una serie di incontri con gli assessori sui rifiuti. Siamo d'accordo col gruppo che appena possibile discuteremo con la giunta della potabilizzazione dell'acqua del Secchia. Certo, forse qualcuno più attento ha pensato fosse necessario parlarne prima. Guardi, tutto dipende dalla diversa cilindrata del gruppo e della giunta. Noi siamo una

500, la giunta una Ferrari che va ai 300 all'ora».

Ma nel merito lei come valuta questa proposta? «Difficile dare un giudizio senza dati oggettivi, è una questione molto complessa tecnicamente. La giunta si è limitata a fare una proposta, ora va analizzata la sostenibilità economi-,

E come spiega la fretta di annunciare 11. progetto?

caembintl.Vuro tutto, in troppi parlano di cose che non conoscono. Del resto è un progetto di medio-lungo respiro: non è che domani si prende l'acqua dal Secchia».

La tempistica adottata da sindaco e assessori ha destato molte perplessità. Perché annunciare un progetto così importante in una conferenza. stampa il sabato mattina, indetta appena un'ora prima? allo impressione che a Modena si applichi troppo la dietro-

logia, in questo caso dietrologia idrologica. C'è una proposta dell'amministrazione, ora associazioni, ambientalisti, Modena Attiva diranno la loro tranquillamente. Purtroppo in questa citon si riesce a fare una discussione con toni pacati. la reazione di Modena Attiva mi è parsa eccessiva e scomposta. Ripeto, parliamo di una proposta non di una delibera, c'è tutto il tempo per confrontarsi».

«Se qualcuno voleva anticipare gli altri non glielo so dire e comunque arme non è stato detto. Al di là di tutto dobbiamo stare al merito. Siamo davanti a una proposta su una materia molto complessa, con l'aiuto dei tecnici ne discuteremo. Nessuno verrà escluso».

Per Modena Attiva vi è un legame tra questo progetto e la costruzione di case sui pozzi in zona Cognento. Cosa ne pensa?

«il problema da risolvere è relativo alla presenza di nitrati. Lurbartistica cosa c'entra? Non vedo correlazione». (g.ieo.)

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01/11/2011

Acqua del Secchia: troppo salata. In tutti i sensi L'esperto: «E' piena di cloruri, non fa bene alla salute» E gli impianti di potabilizzazione hanno costi milionari MODENA - Troppo salata. L'acqua del fiume Secchia, anche purificata e potabilizzata attraverso impianti milionari, rischia di essere troppo ricca di sale per essere buona (e salutare) da bere. A mettere in guardia l'amministrazione è il professor Adriano Zavatti, ex direttore tecnico di Arpa Emilia-Romagna e ex consulente tecnico del Cnr. L'idea di prendere l'acqua del Secchia, potabilizzarla e portarla a Modena integrando l'acquedotto cittadino è stata comunicata all'improvviso alla cittadinanza sabato scorso, in una conferenza stampa lampo indetta dall'amministrazione. Questo permetterebbe di chiudere i pozzi di Cognento, renden- I; .. do così possibile (una volta per tutte) costruirvi sopra, senza più remore ambientali. Ma perché tanta fretta? Nemmeno Hera, che da anni sta lavorando al progetto di potabilizzazione del Secchia, era presente sabato mattina al tavolo dei relatori. Il motivo di tanta premura è noto: l'incontro pubblico dal titolo 'Acqua e politica, tutela delle falde ieri oggi e domani' organizzato da Modena Attiva per giovedì 9 novembre e, ancora prima, la conferenza stampa convocata per giovedì mattina, per anticipare

i contenuti di quell'incontro. L'ospite d'onore sarà proprio il professor Zavatti, che in fatto di acque è una vera autorità. Fu lui infatti a stilare il piano di tutela delle risorse idriche della nostra provincia, nel lontano 1981. A lui abbia-

g.::

mo chiesto quali sono le criticità del piano di potabilizzazione dell'acqua del Secchia. «Il primo problema - spiega Zavatti - è il trattamento dell'acqua. La potabilizzazione richiede impianti milionari, non semplici da costruire e da mantenere. E' una strategia scelta da città che non hanno molte alternative. In Emilia-Romagna l'hanno fatto Ferrara e Ridracoli, in provincia di Forlì. Ma si tratta di territori che o non dispongono di acque sotterranee o se le hanno sono

troppo cattive». A Modena invece le falde di Cognento sono ancora ricche di acqua. Anzi, tramite i pozzi di Hera e Aimag permettono di dare da bere a circa 360mila persone. L'unico problema sono i nitrati troppo alti, ma per il momento si è ovviato 'tagliando' l'acqua delle falde con altra acqua povera di nitrati, come quella di San Cesario e Marzaglia. Costi limitati e qualità dell'acqua nella norma. Potabilizzare l'acqua del Secchia invece, oltre a essere molto costoso, rischierebbe secondo Zavatti di rivelarsi nocivo per la salute dei nostri concittadini. «Il fiume Secchia ha un regime torrentizio - spiega l'esperto questo significa che ha una grande variabilità di portata: da zero a anche 2mila mq di acqua al secondo. Il problema è che quando il fiume è in portata magra tende a prevalere l'acqua proveniente dalla sorgente di Poiano, nell'appennino sassolese. Si tratta di un'acqua molto salata, ricchissima di cloruri e di solfati, sali sono molto solubili e quindi difficilmente filtrabili ed eliminabili». Dalla padella nella brace: per avere un'acqua più povera di nitrati, ne preleveremmo una troppo ricca di sale. ......... bss

■ Caterina Giusberti

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GAllETTA I MODENA

02/11 /2011

Acqua del Secchia: clima teso tra giunti, Pd e Modena Attiva Mentre nel gruppo c'è chi inizia a chiedere spiegazion i sale il nervosismo per le critiche al progetto sulle fald e Dopo i rifiuti, la "gloriosa" piscina Ferrari, l'eterna urbanistica sarà il tema delle falde acqui fere a monopolizzare la discussione politica a Modena per i prossimi due tre mesi? I presupposti ci sono tutti e ad innescare la miccia è stata ancora una volta "Modena atti va" . E bastato l'annuncio di una iniziativa pubblica sul te ma "falde acquifere ieri, oggi e domani" per il 9 novembre, accompagnato dal contestuale invio di una bozza delle proposte sul tema ai segretari del centro sinistra, per scatenare l'immediata reazione della Giunta pronta a lanciare il proprio pia no sulla quale stava lavorando , probabilmente con l'intento di stoppare il nuovo filone di polemica. Una presentazione talmente frettolosa che il Partito democratico, come sostiene Paolo Silingardi che oltre a essere 1 eader di Modena Attiva è anche presidente del Forum Provincile Ambiente del Pd, sostiene che il partito non ne ha mai par lato, e forse era il caso di farlo . Non ne sapeva niente nemmeno il gruppo consiliare - c'è chi dice che il solo capogruppo fosse stato sommariamente informato - . Non a caso ora puntuale un gruppo di consiglieri ,co n toni pacati ma incuiriositi, chiedono di essere messi al corren -

In Municipio c'è ch i inizia a sospettare che la formazion e di Silingardi a volte oper i con il tacito benestar e del partito al fine d i impedire la realizzazion e di progetti poco popolar i

D

te di questo piano visto che riguarda l'acqua potabile della città, ma anche di numerosi comuni della provincia . L'amministrazione provinciale dal canto suo starebbe frenando : l'amministrazione comunale chiede a sua volta gli opportuni approfondimenti, perché un conto sono le esigenze del capoluogo, un altro quelle dell'intera provincia. Se poi aggiungiam o che - smentite della giunta a parte - il tema falde acquifere s i interseca giocoforza con quell o della realizzazione dei comple -

si residenziali ,che l'assessorato all'urbanistica intende realizzare in via Cannizzaro e in via Aristotele (guarda caso, sono terreni che "galleggiano" sopr a falde acquifere cittadine), si può comprendere perché il te ma sollevi qualche nervosism o nel triangolo giunta-partito-ModenaAttiva . Un triangolo in cui la Giunt a si sente ancora una volta mess a all'angolo da quello che, è u n sospetto ricorrente in Municipio, a volte pare essere una alle anza sotterranea tra Pd e Mode na Attiva. Con l'associazion e usata un po' come braccio armato per fare pressione psicologica sulla giunta e spingerla a rivedere progetti, già decisi , che sollevano però perplessit à in città. In pratica si accusa il Pd di essere troppo accondiscendente verso chi di fatto i n questi mesi crea un problem a dietro l'altro a chi vorrebbe governare la città senza temere il fuoco amico . (a .m. )

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La traversa sul Secchia. il comune vuole potabilizzare l'acqua del fiume

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L'INFORMAZIONE di Modena

02/11 /2011

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POLEMICA Fabio Rossi (Pd) critico

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sa idea di potabilizzare il Secchia : «Spero non c'entrino le case sui

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«Bere acqua di fiume? Dibattito partito male Serve cautela per evitare un altro casompiscina » di Giuseppe Leouelfri

on è bastato il tentativo di lunedì del capogruppo Pd Paolo Trande di smorzare le polemiche . La frettolosa proposta delta giunta di potabilizzare l'acqua del Secchia agita il Pd e il grupp o consigliare . A intervenire oggi è il consigliere Pd Fabio Rossi . Rossi solit a mente non ama gli attacchi pubblici, m a questa volta la posta in palio è troppo atta e tacere è impossibile . Così, senza mezzi termini, l'esponente democratico invita la giunta a una maggiore «cautela» e ad evitare annunc i frettolosi . Il rischio che Rossi paventa è di quelli che terrorizzano la squadra P i ghi : «Un dibattito sull'acqua uscito troppo presto e male è pericoloso, il caso della piscina al parco Ferrari deve insegnare qualcosa» . Ed evocare l'imbarazzante vicenda della vasca al parco equivate a gettare interi sacchi di sale sulla fe risa più vistosa della squadra di Pigiai. La minaccia è chiara : se sulla vicenda dell'acqua di fiume la giunta prosegu e per strappi e senza confronto sarà un altro caso-piscina . Un altro Vietnam per il Pd modenese (per citare i messaggi fatt i trapelare mesi fa a Modena est) .

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L'attacco Fabio Rossi utilizza parole chiare . «La vicenda frettolosamente sollevata

dall'amministrazione rappresenta un o dei banchi di prova per confrontarsi - afferma Rossi -. Personalmente mi impegnerò a capire cosa sta succedendo : credo serva molto attenzione e cautela in quello che si fa e si dice. Parliamo di u n problema dalle ricadute importanti» . E Rossi non minimizza neppure le critiche di Modena Attiva. Per i ribe€li Pd il risanamento dell'acqua del Secchia s i spiega con la vai€ontì di realizzare abitazioni sulle falde di via Cannizzaro e di via Aristotele . «Spero che questa corsa a potabilizzare il Secchia non sia una rispost a indiretta alle perplessità sui pozzi di vi a Aristotele - afferma Rossi - . Spero non si aggiri il problema portando acqua da l fiume e non dalla falda. Senza alcuna ironia mi auspico non esistano correlazioni, se la quadratura del cerchio fosse

l'urbanistica sarebbe davvero spiacevole» . Infine Rossi prende le distanze anche dal capogruppo Paolo 'rade per il quale su questa proposta «il dibattit o nel gruppo non era necessario» . «Non capisco l'urgenza di portare all'opinione pubblica questo tema - afferma Ross i - . A livello di metodo si poteva istruire la pratica con qualche approfondiment o in più . Se T ande afferma che nel grupp o non vi sono malumori gli credo, sicuramente tra la gente potrebbero nascere . Purtroppo all'amministrazione è già capitato di avviare dibattiti importanti i n modo prematuro e sbagliato e dopo no n è stato più possibile raddrizzare la situazione, ll caso piscina al parco Ferrari do vrebbe insegnare qualcosa . In questo caso siamo ancora in tempo per discuterne e per coinvolgere tutti: spero non vi saranno forzature da parte di nessuno» .

L'assessor e I,e parole di Rossi sono dunque perfettamente. in linea con quelle dell'assessore provinciale all'ambiente Stefan o Vacca fi che proprio ieri sul nostro gior nale aveva invitato a una discussione ap profondita eia effettuare a livello non so lo comunale . Cosa risponderà la giunta ? Che ne sarà «dell'impianto quasi pront o a entrare in funzione al servizio della zo na di Sassuolo»?

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preSSunE 03/11/2011

il Resto del Carlino

MODENA

«Secchia da bere, nessun rischio Contaminazioni anche nei pozzi» La biologa Borella: «Basta più attenzione in fase di depurazione» di FEDERICO MALAVAS1

«ACQUA del Secchia da bere? Non è certo la fine del mondo. Le insidie per la salute ci sono anche nelle acque di profondità». Parola di esperta. A gettare chiarezza in mezzo allo scompiglio creato dalran:nuncio del Comune di voler potabilizzare e utilizzare per fini domestici l'acqua del secondo fiume della città è Paola Borella, docente di igiene dell'Università di Modena e direttore del Dipartimento di scienze di sanità pubblica, Professoresse Borello, è sicuro uscire per fini domestici ccCILIS3 di superficie? «Un utilizzo di questo tipo delle

acque di superficie non è proibito. Ovviamente bisogna stare molto più attenti nel processo di depurazione e clorazione, dal momento che l'acqua di fiume è più esposta al rischio di contaminazione. Soprattutto da parte dell'uomo», In che senso? «E' più probabile che in un fiume

BOTTA E RISPOSTA

vengano scaricati in maniera illegale rifiuti industriali, sostanze chimiche o metalli».

lo che l'acqua di falda sia per forza incontaminata».

Se quindi andasse in porto il

«Pur essendo più semplice depurarla perché possiede già buoni requisiti di potabilità, non si può escludere la presenza di contaminazioni chimiche di diversa natura. In questo senso l'acqua di superficie non comporta molti più rischi di quella di profondità».

Cosa intende?

progetto di rendere potabile l'acqua del Secchia, quali sarebbero i rischi? «Il rischio per la salute umana è

L'APPELLO «Leggere te analisi sull'acqua con occhio medico. Non è solo una questione di tubi»

abbastanza remoto. L'acqua di superficie è utilizzata da tempo anche in altre città, ad esempio Roma o Torino, e non c'è stato nessun problema. Attualmente non abbiamo una casistica che dica che l'acqua di superficie sia più pericolosa». Andiamo tranquilli insornMffil...

«Ceno. Esiste una normativa europea che fissa i requisiti di potabilità che deve avere l'acqua

Quale consiglio si sente di darete chi sioccuperà occuperà della potobilizzazione del Secchia?

che esce dai rubinetti delle nostre case. Ovviamente se si sceglie di utilizzare acqua di fiume chi provvede alla potabilizzazione dovrà avere qualche cautela in più, ma i mezzi per rendere l'acqua sicura esistono. Alla fine dei trattamenti di depurazione e disinfezione, l'acqua che beviamo ha le stesse caratteristiche stabilite dalla legge, sia che venga dal sottosuolo che da un fiume, Non cadiamo poi nell'errore di dare per sconta-

«Una delle criticità che ho notato in questi contesti è che a volte tende a prevalere la logica ingegneristica su quella biologica e medica. Capita che si leggano i risultati delle analisi senza l'ausilio di una persona proveniente dal mondo accademico o della medicina che potrebbe comprendente esattamente il significato dal punto di vista biologico. Ricordiamo che l'acqua potabile non è solo una questione di tubi, bensì di salute pubblica».

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RISORSE 'ORCHE SOTTO LA LENTE Modena Attiva e i comitati sospettano che sia una mossa per dismettere i pozzi di via Cannizzaro, dove verranno costruiti nuovi alloggi

SABATO SCORSO L'AMMINISTRAZIONE HA RESO NOTO IL PIANO DI TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE DEL TERRITORIO. TRA I VARI PUNTI COMPARIVA LA POTABILIZZAZIONE DELLE ACQUE DEL SECCHIA, AL FINE DI ARRICCHIRE LE FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO

Rase L'assessore all'ambiente del Comune di Modena Simona Alletti ha garantito che i poni esistenti rimarranno attivi e non saranno toccati

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L'INFORMAZIONE

03/11/2011

di MODENA

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INTERVISTA Lassessore Sitta: «Rassicurati i sindaci della Bassa. Ma in città cualcuno strumentalizza»

'Stop ai calcoli politici sulle falde 41 progetto Secchia integra e non sostituisce iejònti di a rovvigionamento» di Eugenio Thngerini e voleva scatenare un putiferio S la giunta c'è riuscita, con l'annuncio - dato in tutta fretta sabato che in un futuro non lontano berremo anche l'acqua potabilizzata del Secchia. Contrarie Lega ecologica e Legamblente, irritati vari consiglieri comunali del Pd, perplesso l'assessore provinciale Vaccari che frena gli ardori. Intanto «Modena attiva> presenta oggi un dossier su rete idrica e scelte di pianificazione. Ma oltre le schermaglie politiche c'è un problema di fondo su cui chiediamo lumi all'assessore all'urbanistica Daniele Sitta: esiste una correlazione tra i progetti edilizi e il cambio di rotta sull'approvvigionamento idrico? Ovvero, si punta. sul fiume perché si sfrutteranno sempre meno le falde?

«Noi-risponde Sitta -abbiamo semplicement:e.rassicurato i sindacidei Comuni della Bassa che utilizzano i pozzi Aimag di Cognento. Volevano chiarimenti sulla situazione delle falde e li abbiamo incontrati fugando ogni dubbio». In che senso? ,'II timore era che nuove costruzioni

incidano in modo negativo sulla possibilità di scavare pozzi in futuro nelle zone limitrofe. Ebbene, non avremo alcun

problema da questo punto di vista. Ma siccome le preoccupazioni riguardavano soprattutto l'area di via Aristotele, c'e anche un altro discorso da fare: visto il livello di nitrati nelle falde, credo che d'ora in avanti la ricerca di nuovi pozzi non sarà più rivolta a est, ma alla parte ovest della città, oltre la tangenziale», L'allarme nitrati, dunque, esiste.

«Inutile nasconderlo. E' l'effetto, a distanza di tempo, degli spandiinenti di liquami incontrollati che sono continuati fino alla fine degli anni Ottanta, in particolare tra FOrMigille e Sassuolo. Tutte zone, queste, con terreni prevalentemente ghiaiosi che làcilitano l'infiltrazione di inquinanti. E quindi ben più delicate, dal punto di vista ambientale, rispetto a quella di via Aristotele, dove vari strati di argilla garantiscono l'imperMeab ilizzazione>. Ma il progetto «acqua dal Secchia>. come è nato?

«La proposta è arrivata da Hera: fa parte di uno studio più vasto sulle risorse idropotabili». E' un bel cambiamento di rotta, rispetto a una tradizione consolidata. La Lega ecologica teme che si vogliano abbandonare le acque sotterranee al loro destino.

«Guardi che l'idea di potabilizzare l'acqua del Secchia non è sostitutiva,

«Sul piano tecnico non ci sarà alcun problema a realizzare altri pozzi nelle aree oggetto di interventi per la residenza» ma integrativa dell'attuale sistema di approvviglonamento. Inoltre c'e un'infrastruttura, la traversa di Castellarano, che può essere utile allo scopo. Secondo noi la proposta è interessante e da valutare con attenzione. Nei mesi invernali può portare risorse importanti, evitando di attingere dalle falde». Appunto. Qualcuno potrebbe pensar male: se costruisci troppo, poi non puoi sfruttare le falde.

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press unE

L'INFORMAZIONE

03/11/2011

ooman

di MODENA

«E' un'affermazione senza fondamento, fatta solo per alimentare paure inesistenti. Sul piano tecnico, lo ripeto, non ci sarà alcun problema a realizzare altri pozzi nelle aree oggetto di interventi per la residenza. Intanto il progetto Secchia é a un livello iniziale: a fare le proposte devono essere i geologi, non i politici. Dopodiché sarà avviato l' iter di valutazione: prima di tutto all'interno dell'agenzia Ato e della Provincia, i cui organismi faccio notare - sono stati informati nelle sedi istituzionali». In municipio c'è già chi evoca un. nuovo caso piscina. «Non capisco, francamente, perché una proposta tecnica che mette a disposizione del territorio una risorsa aggiunriva rispetto a quelle esistenti dovrebbe trovare preclusioni da parte della politica». E intanto i ribelli di 'Modena attlva> si mobilitano. Avete cercato di prenderli in contropiede sul loro terreno? «Quello che fa "Modena attiva" non ci riguarda direttamente. Noi lavoriamo per dare risposte ai bisogni dei cittadini. E chi vuole strumentalizzare per evidenti fini politici un argomento così delicato come quello delle risorse idriche non fa un buon servizio alla collet-

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GAllETTA DI MODENA

Acqua e case, nuova sfida alla Giunta Modena Attiva insiste: «Sicuro costruire in via Cannizzaro? Vogliamo le prove» «L'acqua modenese perde di qualità a causa della crescita costante dei nitrati ed è un problema - spiega il leader di Modea Attiva Paolo Silingardi. Per questo non ha senso costruire palazzine vicino ai pozzi acquiferi: così lanceremo un manifesto sull'acqua il 9 novembre. Non siamo dei "signor no", ma chiediamo al sindaco Pighi di sospendere le costruzioni previste sui campi acquiferi di via Cannizzaro e Aristotele». Modena Attiva - laboratorio urbanistico pieno di membri del Pd contrari all'urbanistica della giunta - attacca duramente non solo sull'acqua, ma sull'intera pianificazione territoriale. Bersaglio principale, inutile dirlo, l'assessore all'urbanistica Daniele Sitta. «Costruire in via Cannizzaro e via Aristotele rispettivamente 210 e 450 alloggi significa utilizzare tecniche di sicurezza edilizia maggiormente costose, è in grado di garantire l'assessore che le imprese costruttrici utilizzeranno davvero queste metodologie? Basta con le garanzie di Sitta nate in modo estemporaneo e anche sull' acqua ci vogliono studi tecnici». Si prevedono polemiche e scontri, non certo una novità in questi anni. Modena Attiva per questo ha organizzato l'incon-

Paolo Silingardi

tro "Acqua e politica. Tutela delle falde ieri, oggi e domani" previsto per mercoledì prossimo alle 21 alla sala della circoscrizione 4 in via Curie 22. Discuterà insieme a Silingardi Adriano Zavatti, esperto di risorse idriche che assicurerà come Modella negli anni '80 fosse dal top, anche all'estero per il governo delle acque. Si parlerà anche della repentina comunicazione da parte della giunta, sabato scorso, della potabilizzazione delle acque del Secchia. «Oltre alla potabilizzazione del

Secchia, che non deve però essere realizzata da Hera - interviene Marco Miana, presidente del comitato Villaggio Giardino e anch'esso esponente del Pdci sono alternative: possiamo usare l'acqua delle piene per rimpinguare le falde, perché non hanno nitrati. C'era un progetto per via Cannizzaro di questo tipo, poi abbandonato. Per questo cerchiamo, attraverso il sito di Modena Attiva, alle nostre iniziative. Tra l'altro del percorso partecipato votato dal Consiglio comunale non c'è traccia, mentre corre voce che i tecnici dell'assessorato stiano predisponendo un piano particolareggiato ancora segreto. Quel che è certo è che nella zona di via Cannizzaro secondo il piano regolatore mai si è potuto costruire. Chi dice diversamente dice il falso, la nostra è una azione civica. 'La grande maggioranza del Pd è contro la politica abitativa della giunta». Sul tema interviene infine Dante Mazzi, consigliere del Pdl in Provincia: «Rendere potabile l'acqua del Secchia? Io nel 2008 avevo sollevato la salvaguardia del pozzi acquiferi: all'epoca nessuno si preoccupò e ora con la cementificazione stanno rottamando i pozzi acquiferi». Stefano Luppi

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Anime case, nuou sfida ah Giunta

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press unE 04/11/2011

GAllETTA DI MODENA hattk,lt»t«tita~ «.«mmtmot»N>t«Otwt,«

•Villaggio Giardino vero serbatoio •della nostra città In totale i campi acquiferi a Modena sono 32, cui se ne aggiungono tre a San Cesario: 6 pozzi gestiti da Hera sono a Marzaglia, lidi Hera e 10 di Aimag a Cognento "vecchia", nei pressi di via Aristotele e via Cannizzaro, 5 Hera a Modena Sud nell'area di via Panni. Nel 2009, secondo i dati diffusi da Modena Attiva, i pozzi modenesi hanno prodotto 28 milioni e 700mila metri cubi di acqua, di cui oltre 19 milioni dipendono dai 21 pozzi Nera e Aimag di Cannizzaro-Aristotele, 9 milioni afferiscono a Marzaglia e appena 272mila metri cubi provengono da Modena Sud. La produzione di acqua negli impianti del Villaggio Giardino è dunque pari al 66,5% dell'approvvigionamento totale, ossia un flusso di oltre 36mila litri al minuto che servono 360mila persone tra città, Bassa e piccola parte del Mantovano.

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il Resto del Carlino

MODENA

04/11/2011

«Alt alla costruzione sui' pozzi e verifica Modena Attiva presenta il Manifesto per l'acqua: «Seive un tavolo tecnico. Sul tema

su costi e tariffe» c e tifia attura tra il Pd e gli elettori» ne, sapeva nulla di questo progetto. Segno di un crescente gap tra amministrazione ed elettori sui temi dell'urbanistica». A questo punto, seconde Modena Attiva, è ora di fermarsi e sedersi intorno ad un tavolo. «E' necessario — aggiunge Silingardi — aprire un dibattito serio che, con dati, studi tecnici e garanzie ben precise dalla politica, vena sulle problematiche relative all'acqua». Cioè, lo stato dei nitrati nelle falde, l'approvvigionamento idrico e la tutela delle risorse esistenti. E qui fa capolino il tema dell'urbanizzazione di via Cannizzaro. «L'ipotesi di costruire 654 nuove abitazioni nelle vie Cannizzaro e Aristotele, in un zona dove sono in fittizio-

di FEDERICO MALAVASI

«STOP ai procedimenti di pianificazione sui campi acquiferi; arrivare ad un 'piano nitrati' per il risanamento delle acque; verificare quanto verrà a costare il progetto di potabilizzazione dell'acqua del Secchia; assicurare che il governo dell'acqua sia un processo partecipato e trasparente». Sono alcuni dei punti del Manifesto per l'acqua che Modena Attiva ha preparato in vista dell'incontro di mercoledì 9 dal titolo 'Acqua e politica. Tutela delle falde ieri, oggi e domani'. Un manifesto che si conclude con sei quesiti che verranno presentati al sindaco Pighi.

N l'AT «Sollecitiamo la preparazione del piano nitrati che doveva essere pronto entro 11 2010»

'ribelli' del Pd hanno fatto quadrato dopo le recenti dichiarazioni dell'amministrazione riguardo al piano per la potabilizzazione delle acque del Secchia (annunciato sabato scorso). Un problema che, secondo il laboratorio, «si intreccia con la questione dell'edificazione dei nuovi alloggi nella zona di via Cannizzaro e via Aristotele». Già, perché l'acqua del Secchia potrebbe benissimo fungere da risorsa di approvvigionamento alternativa, permettendo così di dismettere i pozzi di via C,annizzaro. Un'ipotesi che però l'assessore all'ambiente Simona Arletti ha seccamente smentito. «Tutti i campi acquiferi — ribadisce da più giorni — saranno tutelati». UN RAGIONAMENTO che pe-

ECHIA DA EE «Vogliamo sapere quanto si spenderà per purificare L'acqua del Secchia»

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Silingardi di Modena Attiva. labordtorio di dee ha messo in campo le sue proposte por la utela delle risorse idriche del territorio

Un tratto dei fiume Secchia. Se dovesse andare in porto il piano del Comune le sue acque potrebbero arrivare nelle case dei modenesi

non ha mai convinto veramente gli esponenti di Modena Attiva, che anzi vedono l'annuncio del Comune come un modo di accelerare i tempi, anticipando le mosse del laboratorio. «Avevamo preparato una relazione con alcuni dati e alcune proposte sul tema delle falde acquifere e l'avevamo consegnata ai segretari dei partiti di maggioranza in vista dell'incontro di mercoledì — ha spiegato Paolo Silingardi di Modena Atrò

tiva —. In questo testo, tra le altre cose, chiedevamo conto della voce ricorrente sulla potabilizzazione del Secchia. A questo punto il Comune ha accelerato mettendo in chiaro le sue intenzioni». Intenzioni che, secondo i 'ribelli', nascondono un intreccio tra l'acqua e il mattone. In particolare i mattoni dei nuovi alloggi che dovrebbero sorgere in via Cannizzaro. Ipotesi rafforzata dal fatto che «nessuno, all'interno del partito-

ne ben 21 pozzi, presenta due criticità: primo, si interviene su un'area da tempo tutelata, sulla quale costruire richiede tecniche particolari e onerose per preservare da rischi la falda. Ci chiediamo se l'amministrazione sia in grado di garantire che le ditte che m- etteranno le mani su via Cannizzaro rispetteranno questi vincoli». Il secondo aspetto da valutare, continua Silingardi, è che le nuove palazzine «impediranno di fatto la possibilità di perforare in futuro nuovi pozzi in sostituzione di quelli vecchi, che in genere hanno una vita di 30 o 40 anni». Il 'pensionamento' dei pozzi acquiIeri della zona di Coglie nto renderebbe necessaria quindi, secondo Modena Attiva, la ricerca di nuove riserve d'acqua. Magari pescando dal Secchia.

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il Resto del Carlino

MODENA

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LE BORDATE di Modena Attiva e dei comitati, dopo la proposta di piazza Grande riguardo alla potabilizzazione delle acque del secondo fiume della città, sono arrivate fino all'assessore all'urbanistica del Comune di Modena Daniele Situi, Già, perchè il piano sulle risorse idriche ipotizzato dal Comune sembra andare ad accavallarsi all'annosa polemica sull'edificazione di nuovi alloggi nella zona di via Canna:zar°, nel cui s-ottosuolo ci sono alcuni tra i più importanti pozzi acquiferi della città (che potrebbero venire dismessi grazie al ricorso all'acqua del fiume). Un'idea, quella di portare nelle case dei modenesi le acque di superficie del Secchia, che però ha fatto storcere il naso ad alcuni esponenti dello stesso partitone e alla Provincia. Assessore Sita, si parla di risorse idriche e spunta nuovamente fuori la questione dell'urbanizzazione di va Cannizzoro e va Aristotele. Modena Attiva ritiene che le due cose sano correlate... «E' falso. A Modena Attiva non importa nulla dell'acqua. Vuole solo ostacolare le attività del Comune. In questo senso la loro azione è strumentale al raggiungimento di determinati scopi. Ribadiamo che l'acqua del Secchia non sarà alternativa ai pozzi, ma una garanzia in più per preservare le :falde ed utilizzarle in caso di necessità. Credo sia un modo intelli-

gente per garantire ai cittadini una riserva d'acqua per il futuro». Nel loro Manifesto dell'acqua chiedono di sospendere procedimenti di pianificazione sui campi acquiferì fino alla definizione dd un nuovo pano di tutela delle acque. E' fattibile? «Non è necessario, perchè la realizzazione dei nuovi appartamenti non pregiudica per nulla i campi acquiferi e non preclude alla possibilità di aprire altri pozzi in futuro. Rimane spazio a sufficienza». Il laboratorio chiede se sarete in grct do di garantire che le aziende che ostrumanno in via Cannizzare rispetteranno vincoli edili per la tutela delle falde. «Lo abbiamo sempre garantito e lo faremo anche in futuro. Il rispetto delle norme nella nostra città è una costante fuori discussione. Se loro sono al corrente di irregolarità di qualsiasi tipo non hanno che da comunicarlo alla magistratura». Lei ha dichiarato che l'idea del Secchk potabile arriva da Hero e non dalla politica. Qualcuno ha espresso perplessità... «Di queste cose devono occuparsene geologi e tecnici e non i politicanti. La politica valuterà e deciderà in seguito e nelle apposite sedi, ma le proposte devono arrivare da esperti». Federico Malavasi

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L'INFORMAZIONE

04/11 /2011

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vapor°are, come i acqu a del Secchia in estate. Eppure chi osserva le vicende della politica locale no n puo fare a meno di interrogarsi sugli effetti diroinpenti che l'azione di aM odena at t/a-a» continua a provocare Pd. I ribelli» sfruttano il conflitto-spesso latente, a vol te più esplicito - tra bertici deipartito egiunta comunale, che apre loro ampi spazi di manovra soprattutto sui due versanti. urbanistica e ambiente, più congeniali al movimento guidato da Silingardi. Così gli amministratori e î leader del Pd scii olano a ripetizione.' prima sulla piscina nelpar•co, poi sulle zone edificabili F,' oggi sulle falde e sull'acqua de l Secchia da potabilizzare. Dettoper inciso, lrest'ralli mo progetto rispolvera uno studio vecchio di alcuni ararli e non può essere considerato risolutivo per l'approe vigionamento idico. La sua presentazione in trilla fretta, probabilmente dee/saper anticipare e neutralizzare le mosse di »Modena attiva», ha sortito l'e/Tetto contrario. SJG(I- 4 PZIG1, A 5

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d e «ribelli», l'autorevolezza finisce.. . in acqua

ribel l infatti. ottengon o l'effetto di amplificare ii loro messaggio - 5iop al cemento sulle falde» e il caso Silingardi (ci.n ricordiamo . presiede il ,foi 'rc an Niente Pii) ctit. enti seni pie più scottante. Se ne parlerà, todino Bosclt/ui con il famoso òab/irnent£ nella prossim a documento su/Furba niscic a, ap i . ".ione provinciale . convoca- provato all'un animita dagli o ta per~ l'i i novembre, e di sicuro ganismi dirigenti e a quanto pac'è la tentazione di met terlo a i re già accantonato nei finti. Ma margini del partito. Ma invec e la scelta dello scontro fronti e, di creare un martire forse var- visto d movimento di opinion e rebbe la pena di raccogliere da ir•asae rsaî£, ~ che . a r ~ allarga, cco Modena attiva» qualche spun- munque azzardata: per non to di discussione. Aveva tentalo perdere troppi consensi a sinidi farlo. a luglio, il segretario cr't- stra c'è il rischio di dover i».

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continui e 'rollio sl prvp, i o sui lenì/più caldi, Se cos sta no le cose, viene da n . nel Pd, il pro dire chea~3 blema non è quello di r ttamare i dinosauri (ce ne sono anche di giovane età) ma di £ rearo ie condizioniperché le diverse culture si esprimano davvero nel partito. Per fare questo, però , non bastanogli slogan. E inoltre pesa la mancanza di autorevolezza: nel rapporto con la giun ta e i suoi «uomini forti- le deci £

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sioni prese dagli organismi diri genti del Pd restano più o meno lei foro morta. Fino a quando? (Euge iio Teinger€rià)

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L'INFORMAZIONE

04/11/2011

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MODEAA ATTIVA Gli ambientalisti si oppongono alla giunta e a Sitta ilLt1ido il loro "manifesto"

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«Fondamentali i pozzi in città, usiamo l'acqua dal Secchia contro i nitrati» t"' °spendere la pianificaziot ne sui campi acquileri e Lia ragionare, documenti dei tecnici alla mano, sul flauto dei pozzi della cinta. E la richies di Modena attiva, c Inc lancia un manifesto sull acqua in attesa di i0contrate i cittadini n coledi prossimo in via Marie taarie. I 'ribelli' del cenfrosinist o replicano cosi alla giunta sui nuovi alloggi che sorg inmain via Canntzorts-Arislartete, na stnentre l'acqua del Secchia e precisano •t q potrebbe n • zare per rimpinguare i pozzi e abbassare dei nitral

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Allarme frana a Tagliole: «Siamo isolati»

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L'INFORMAZIONE

04/11/2011

RIBELLI Il laboratorio di idee avanza la proposta sul web: A Secchia? Usiamolo per rimpinguare i pozzi' ,

Acqua, Modena attiva lancia il manifesto enPnthlre le edificazioni sulle falde»

di Luca Gardinale

iciamoci la verità: 'sta cosa del Secchia è un po' una bufata...». Qualche battuta sulla conferenza stampa convocata all'ultimo secondo con cui sabato scorso il Comune ha anticipato il tema acqua, e poi le sei proposte contenute nel nuovo manifesto che da oggi è disponibile su interne/:. Modena attiva cia così il dibattito pubblico che si terrà mercoledì prossimo (ore 21 alla sala di circoscrizione di via Marie Curie 22) e che avrà al centro l'acqua, dalle falde acquifere di via. Cannizzaro e via Aristotele all'ipotesi di depurare e utilizzare l'acqua del Secchia.

Miana - si parla della zona di via Cannizzaro e via Aristotele: un'area che comprende 21. pozzi che producono più di 19 milioni di metri cubi d'acqua all'anno, pari al 66,5% dell'acqua estratta a Modena, servendo 360mila persone». Proprio su quest'area, sorgeranno oltre 650 appartamenti: «L'assessore Sitta continua a dire che non c'è alcun rischio per l'acqua - incalza Paolo Silingardi, rappresentante di Modena attiva- ma non è certo la giunta che deve dare garanzie. Sono i tecnici che devono valutare la situazione e dare un parere, non i politici.

Quello che chiediamo noi, insomma, è sospendere le edificazioni sulle falde acquifere e ragionare su tutte le opzioni possibili con i documenti tecnici alla mano». Silingardi ricorda poi «che esistono effettivamente delle tecniche che consentono di rendere più sicure le edificazioni nelle zone delle falde acq uifere, ma si tratta di progetti molto onerosi. E poi resta un problema: ogni 30-40 anni, i pozzi devono essere chiusi e riaperti a una distanza che varia da qualche decina a un centinaio di metri. Come farà l'amministrazione comunale ad aprire i nuovi pozzi se nel frattempo saranno sorti i nuovi complessi abitativi?».

«Cognento? E' Cannizzaro...» Mercoledì sera, i 'ribelli' del laboratorio politico di centrosinistra presenteranno una ricerca sui pozzi acquiferi, «anche se - precisa Marco :Miana, presidente del Comitato Villaggio Giardino - è curioso che siamo noi e non l'amministrazione a presentare questi dati». Si parte dai numeri: «1 campi acquiferi modenesi- si legge nel documento - sono 6 (di Hera) a Marzaglia, 21 (11 di Hera e 10 di Aimag.,) a Cognento, 5 (Hera) a Modena sud e 3 (Hera) a San Cesario, «E quando si parla di Cognento -precisa

Il problema nitrati L'altro problema preso in considerazione è quello dei nitrati: «Il nuovo Ptcp della Provincia di Modena - si legge nel documento di Modena attiva dispone la redazione di un piano nitrati, che doveva essere approvato entro il marzo del 2010. Che fine ha fatto quel progetto?». Il laboratorio politico propone così due soluzioni: «Si potrebbe estrarre l'acqua ricca di nitrati destinandola ad altri scopi si legge ancora - oppure dilavare la falda, ricaricandola artificialmente con acqua di superficie, ossia forzare artificialmente il naturale processo di alimentazione delle falde». In sostanza, l'idea è quella di rimpinguare le falde utilizzando l'acqua di piena, e magari proprio quella del Secchia, che il Comune vorrebbe potabilizzare. «Il dubbio - conclude il documento - è che qui si stia partendo dalla decisione di costruire sui campi acquiferi, per poi trovarsi a dover gestire il problema di come garantire in futuro l'accesso a risorse idriche indispensabili per 360mila persone».

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press L.If1E

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«La potabilizzazione del Secchia? E' una bufala, diciamolo » Modena Attiva smonta il progetto della giunta . E chiede garanzie su Cannizzaro e Aristotel e «E' vero : costruire sopra le falde acquifere è possibile . Però bisogna adottare tutte le precauzioni del caso, precauzioni molto costo se . Tanto per fare qualche esempio non si possono fare palificazioni, non si possono costruire au torimesse e ci vogliono fognatur e LA DO MA ND .

«Chi ci assicurer à che i costruttor i adotteranno tutte iepreca zíon_€necessarie? » in polietilene a doppia camicia. I o vorrei chiedere all'assessore Sitta : chi garantirà che i costruttori rispetteranno tutti questi vincoli?» . A parlare è il leader dei ribelli d i Modena Attiva Paolo Silingardi e l'argomento sono le 654 abitazioni che la giunta progetta di costruire sopra i campi acquiferi di Cognento, tra via Cannizzaro e via Aristotele . Se davvero si vuole co struire a tutti i costi nell'area su d della città, chi potrà garantire ch e ciò avvenga nel rispetto di tutte l e (costosissime) precauzioni necessarie? A quanto pare nessuno . E in un momento di crisi come questo, alle imprese converrà spende re di più per costruire dov'è pi ù difficile? Per garantire la tutela delle acqu e sotterranee e dei pozzi, i ribelli chiedono alla giunta di sospende re i progetti edificatori in cors o (che a quanto sembra starebber o procedendo a tempi record nell e segrete stanze del Comune in barba al tanto decantato percors o

una conferenza stampa indetta dall'oggi al domani sabato scorso , per `prevenire' le esternazioni d i Modena Attiva di ieri e della con ferenza di mercoledì. «Questo pro getto non nasce oggi - ha sottoline ato Silingardi - è evidente che He ra ci lavora da parecchio tempo . Ma questo è un segnale pericolo so . Perché significa che la politic a lascia che a dettare l'agenda da u n soggetto economico come Hera» . Un accusa che era già arrivata all a giunta per il raddoppio dell'inceneritore, anch'esso chiesto (e otte nuto) dalla multiutility . Per la giunta non certo è un bel pe riodo . Gli uni la accusano di esse re ostaggio degli interessi dell e grandi cooperative di costruzioni , gli altri per essere succube dell e pressioni di un soggetto economi co autonomo, benché a partecipazione pubblico, come Hera . In en trambi i casi si accusa la politica d i scarsa pianificazione e scarso con trollo dell'economia . Tutti temi sui quali il partitone è già inciampato in luglio, al termi ne di un faticoso confronto culmi nato con il documento urbanistico firmato dal segretario Giuseppe Boschini . «Ho apprezzato il lavoro fatto da Boschini a luglio - ha commentat o Silingardi - ma ora dalle parole si dovrebbe passare ai fatti. Non si era detto, ad esempio, che gli inter venti sulle aree F sarebbero dovu ti avvenire in maniera graduale . Allora come mai sembra le si voglia presentare tutte adottate prima di Natale?» . n Caterina Giusberti

partecipativo) e lavorare alla definizione di un vero e proprio pian o delle acque provinciale, che indi chi con chiarezza come garantire, oggi e domani, acqua potabile all a città e alla provincia di Modena . E' il primo punto del `manifest o per l'acqua' che sarà presentat o mercoledì sera alle 21 presso la sa la Marie Curie della circoscrizione 4, all'iniziativa dal titolo 'Tute la delle falde ieri, oggi e domani' . Per rispondere all'esigenza futur a di acqua della popolazione modenese rendere `da bere' il fiume Sec chia, non è, secondo i ribelli un'al ternativa credibile . Anzi, come h a dichiarato ieri Marco Miana «è una bufala, diciamocelo» . «D i queste cose dovrebbero parlare i tecnici non i politici», ha spiegat o Silingardi, alludendo alla decisione della giunta di potabilizzare l'acqua del fiume, comunicata in

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press LITE 05/11/2011

L'INFORMAZIONE

FALDE Paria l'ingegner Alberto Muratori, per anni capo settore ambiente del Comune

« Chi costruisce sulla fascia di rispetto

non osserva il principio di cautela» di Edge o [lamie rini Prria i protagonisti della sfida Iall Ok Corra' di martedì sera alla Camera di Commercio - con l'assessore all'urbanistica Daniele Sitta e il papà» del vecchio piano regolatore Ezio Righi - ci sarà anche. Alberto Muratori, per molti anni capo settore ambiente del Comune e poi direttore di Ato: l'ingegnere parlerà di vincoli ambientali nei Prg, quindi è la persona adatta per capire quattro sia fondato l'allarme di «Modena attiva», che chiede di fermare ogni progetto di nuovi edifici in prossimità dei campi a cquiferi. «Non c'e un divieto assoluto di costruire - spiega - ma il buon senso impone di osservare il principio di cautela. Mi spiego: le zone di rispetto sono nate per verificare la qualità delle acque. Se è in arrivo una sostanza inquinante i tecnici possono studiare cori un anticipo di mesi gli interventi necessari: chiudere una captazione, ad esempio, o aprire pozzi di spurgo. Se si decide di costruire molto vicino a queste aree di protezione continua Muratori può accadere che in caso di eventi accidentali inquinanti, come uno scarico improvviso, non ei s ia il tempo materiale di fronteggiare l'emergenza».

Insomma, un bel pasticcio. Eppure per anni a Modena si è costruito senza tanti problemi, e i pozzi sono ancora lì... <Diciamo che lo sviluppo della città ha provocato il conglobamento passivo dei campi acquiferi quando non esistevano norme di tutela. Poi alla fine degli anni Ottanta vennero individuate nuove zone di approvvigionamento a sud della tangenziale, che finora sono rimaste abbastanza preservate: un esempio di uso oculato del territorio. Furono vietate le fondazioni profonde, si chiesero fognature a perfetta tenuta idraulica e zone di parcheggio impermeabilizzate». Ma queste norme tolleravano eccezioni? «Le fasce di rispetto individuate dal piano regolatore, anche se inserite in un'area urbanizzata- spiega l'ingegnere dovevano esseredestinate a verde. I Ma sola eccezione è stata introdotta nel periodo 1989-1991: fu stabilito che per salvare i diritti acquisiti si potesse costruire anche in 'zona protetta, se questo era indispensabile per raggiungere la potenziatati edificatoria consentita dal piano regolatore. Ebbene - continua Muratori - mi sembra che in alcuni casi recenti, come quello di via Cannizzaro, si sia resa

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«Potabilizzare l'acqua del Secchia ? Può essere utile, ma come risorsa di emergenza. E molto oende dai costi» edificabile una zona quasi tutta compresa nel perimetro di protezione. Mi chiedo, allora, se lo spirito è ancora quello di salvaguardare i diritti acquisiti» Inoltre c'è l'allarme nitrati, con la nuova idea di potabilizzare l'acqua del Secchia. «Sì, ma la questione nitrati non ha nulla a a che fare con la realizzazione delle palazzine.. Il degrado deriva dagli spandimenti di ti-

me consumiamo 15 milioni di metri cubi di acqua all'anno, forse è vero che bisognerebbe scavare nuovi pozzi altrove. Intanto, come risorsa di emergenza, l'acqua di superficie del Secchia opportunamente trattati può essere utile per miscelare quella dei pozzi. Molto dipende da quanto costa il trattamento, ma l ena strategia complementare è sempre utile: non chiamiamola, però, una scoperta nuova e luminosa». Certo che le zone dove poter scavare pozzi di portata tale da alimentare un acquedotto non devono essere molte... «appunto, e quindi prima di investirle con progetti di edificazione bisognerebbe pensarci parecchie volte, anche se è vero che adottando tutte le cautele i rischi si minimizzano. Tra edificare a ridosso della centrale Fiera di via Cannizzaro significa precludere un eventuale ampliamento degli ira-pianti tecnologici dell'acquedotto. Chi pensa, invece, di poter scavare in futuro nuovi pozzi già inglobati passivamente nell'abitato -- conclude Muratori - torna indietro a quel che si è fatto negli anni '60 e '70: úr clalbbiamcnte mi sembra un errore».

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press unE 06/11/2011

GAllETTA DI MODENA

Vincerà chi scopre la politica del buon senso di Davide Berti V- a stagione politica modenese sta mettendo il cappolio. Sente il freddo, stenta ad uscire allo scoperto e rimane affacciata sul proprio portone: quello di destra, quello di sinistra, mentre al centro, dove il portone si è chiuso da tempo, restano i campanelli. Così uno decide dove suonare, per andare da una parte, dall'altra o

restarsene al freddo. Per provare a capire dove sta di casa la giusta via - non politica, ma quella del buon. senso basta guardare la situazione modenese, che in questo ultimo mese è stata più che mai un crocevia strategico di situazioni che hanno meritato la prima pagina dei quotidiani nazionali. Di queste proviamo a prendere solo i lati positivi e vedere se possono stare insieme. Primo in ordine di -tempo è cresciuto il malumore della gente. Fa scuola il popolo dei clippini di Vasco Rossi, che per giorni sono sembrati l'unica risposta alla recessione e al pessimismo. Su tutti, l'analisi del rocker che

dalla sua casa di Zocca cominciava un trattato su giovani e droghe leggere. Non entriamo nel merito della disputa con. l'onorevole Carlo Giovanardi, ma riconosciamo al. popolo - di internet, del Paese, scegliete voi quello che più vi piace - la voglia di dire come la pensa. Anche con nuovi mezzi. Basta che il clippino non diventi una scusa per esserci a prescindere, senza contenuti. Derubricato il clippino, bravi sono stati alla Leopolda a declinarlo in un senso di comunità che ha mosso numeri ed espresso concetti. ›."'

GUEARAG. G. li

SEGUE DALLA PRIMA

Vincerà chi. scopre la politica del buon senso Qui arriva il secondo modenese che si è meritato la ribalta dei riflettori, come la prima serata di La7 venerdì sera: Matteo Hichetti. Il presidente dell' assemblea legislativa dell'Emilia Romagna è stato tra i più applauditi a Firenze, sempre al fianco di Matteo Renzi. Con un assioma: «Non lasciare all' antipolitica ciò che serve oggi alla politica vera». Riferimento, ad esempio, al taglio dei vitalizi che solo Romagna ha applicato. E questa non è una questione di destra o di sinistra. E', appunto, una di quelle questioni di buon senso. Come di buon senso è la politica di cui c'è bisogno. Perchè non esiste civiltà senza politica. Ecco una di quelle questioni da mettere nel clippino. E il Pd cosa dice? Bermi è un berlusconino, Richeni a questo punto un alfanino, e anzichè contestualizzare la discussione sul merito si preferisce andare in piazza non a "rottamare", ina a "ricostruire", come ieri. Il Pd, insomma, si è fermato al verbo, come a Modena, dove l'oggetto è sempre !Berlusconi, meglio ancora il Governo, Ma la politica del guardare a chi sta peggio e a chi ha fatto peggio,

alla lunga, non ha mai pagato. Sempre come a Modena: il Pd si sbriciola, non riesce a fare alleanze, pezzi piccoli e grandi se ne vanno al suo interno se la racconta. Come venerdì mattina al convegno di Cittanova 2000, dove si cerca di far passare per avveniristico un complesso destinato a diventare una delle tante cattedrali nel deserto, famoso soltanto per due motivi: Il ritardo con cui arriverà a compimento e l'altezza delle torti che a Modena sono l'argomento preferito di discussione, dalla giunta in giù. Fino a Modena Attiva, costola più o meno interna al Pd, che come avevamo già detto non è più un insieme di persone libere ma piuttosto un partito a tutti gli effetti, libero solo in parte. Se avessero guardato un po' più ioni ano del blocco di cemento che sempre antepongono, avrebbero preso in mano loro il clippino, e magari in un futuro anche deciso cosa metterci dentro. Un contributo al clippino lo ha dato anche il terzo incornodo, portando a sinistra un vento :forzista: Isabella :Be Leader a Modena dei berlusconiani, ha detto «basta» a Silvio. Un'assunzione di responsabilità. Che ovviamente dentro al suo partito ha già diviso. Ci sarà anche un tornaconto personale, forse più un modo per smarcarsi quando per la prima volta i suoi avversari potrebbe-

Aga gAP. SMTEV: 2014 RK:',(:(..;•;.'szt,':.A NULA R.W.nk's ro chiuderla in un angolo, ma se la logica di superare l'ostacolo arriva anche dal centrodestra, è ora di coglierla al volo. Chi linkerà il clippino e cosa finirà, in metafora, sul sito di Modena? Non Vasco Rossi, ormai banale. Non il doppio Matteo, Renzi-Richetti, perchè da soli non hanno la maggioranza. Non Isabella Bertolini, che ha da pensare a Samofi e ad un congresso in salita. Non il solo Pd, schiavo di dispute interne non governate, e di alleanze mancate, con Bon.accitti che bacchetta Pighi su Selve non solo). E nemmeno la politica, di maggioranza bulgara, che ormai quando prova a misurarsi con la società civile prende sonore batoste. Alcuni esempi. Basta guardare la Fondazione Cassa di Risparmio con l'esclusione di Mariangela Grosoli, data per certa in consiglio fino ad un minuto prima dello spoglio, con l'accordo saltato che lascia con un "nulla di fatto" il trio Pighi-Sabattini-Baruffi, Lo stesso trio del caso Ennio Cottafavi, anche lui eterna promessa, rimasta tale, alla Fiera di Modena. E' la stessa politi-

ca, con Pighi e soprattutto Sabattini applauditi da Baruffi per il lavoro sul Pal: sarà anche stato un successo per qualcuno, ma :mai prima di oggi c'era stata una tale sollevazione di medici, senza distinzione di camice, uniti nel dire che con un Policlinico così non si può andare avanti. Mettiamo pure nel calderone anche l'ultimo caso, la Fondazione Fo togracol Comune passivamente imbarazzato nei confronti di Andrea Landi per non :riuscire a concludere nei tempi previsti una operazione, quella dell' approvazione del nuovo ente, che a settembre era già data per fatta. Tutto questo mentre il presidente Sabattini aveva promosso un documento che vedeva prioritaria, per la Fondazione, l'azione sul welfate. Questione di punti di vista. La politica non riesce più a fare sintesi, a fare quel clippino che oggi manca a Modena. Il campanello, oggi, lo può suonare solo quella società civile che sta lanciando segnali al di fuori delle logiche di governo. Vincerà chi per primo riuscirà ad arrivarci vicino, chi per primo capirà che c'è bisogno di sperimentare cose nuove, chi per primo ci metterà una faccia. Perchè non crediate che la strada che separa Modena dalle elezioni del 2014 sia poi così lunga.

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Davide Berti ci. berti@,cazzettadim oderw.it tRipRoNelaW RISERVALA

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e pagelle

di BARBARA MANICARDI

a giunta scivola' nei Secchia! SANSONE E BOAKYE 2 Bravi, bravissimi i due bomber neroverdi che, durante il derby al Braglia tra Modena e Sassuolo hanno determinato la netta vittoria della loro squadra. Una partita attesissima che non ha deluso. E' troppo presto per lanciarsi in previsioni, ma, cari tifhsi, teniamo le dita incrociate. \-

ISABELLA BERTOLINI

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E- uscita allo scoperto, ha avuto il coraggio di schierarsi, di dire, con franchezza e trasparenza, quello che pensa. Lo ha sempre fatto. Sin dall'inizio della sua carriera politica. Si può anche non essere d'accordo con le sue idee, si può anche non apprezzare ciò che là o pensa nel merito, ma una cosa va detta: la Bertolini non ha mai 'tradito' se stessa e le persone che l'hanno eletta, ha sempre detto 'pane al pane vino al vino', rimanendo coerente nella buona e nella cattiva sorte. E anche questa volta non ha fatto eccezione. Apprezziamo la schiettezza, la sincerità e il coraggio.

SINDACATI DI POLIZIA sb,n

C olletta per la benzina nelle auto di servizio: ottima idea, carente 'preparazione' della campagna. In pratica, non si può mobilitare

un'intera città che, tra l'altro, ha risposto con grande entusiasmo (come abbiamo documentato sul Carlino) senza sapere che i soldi non saranno utilizzabili per lo scopo per il quale sono stati chiesti. Era necessario aspettare un attimo, organizzare meglio la cosa e :far capire bene ai cittadini scopi, modalità e obiettivo finale della campagna.

GIUNTA • H progetto 'acqua dal Secchia' è stato un ve.

ro pasticcio. L'amministrazione comunale, a causa dell'ansia di essere anticipata in qualche modo dai ribelli di Modena Attiva, ha convocato in fretta e furia una conferenza stampa di sabato mattina (alle 9 per le Il) e ha presentato un'idea e un progetto di cui non erano a conoscenza nè il consiglio comunale, nè il Pd nè gli alleati e neppure la Provincia. Inutile dire quale putiferio si è scatenato. E per cosa poi? Sarebbe meglio pensare un po' di più e preoccuparsi un po' meno di Modena Attiva o di cosa intende fare. ' MATTEO RICHETTI , Brilla di luce riflessa (quella di Renzi), ma brilla. Complimenti. Ha scelto il cavallo giusto. Speriamo che anche per lui ci sia un posto al sole.

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L'INFORMAZIONE

L'ESPERTO L'ex direttore tecnico di Arpa, Adriano Zavatti, stronca l'idea del Comune. Torrente troppo variabile

Totabilizzare il Secchia? Costoso e complicato Per assurdo è più facile depurare le fognature' di Giuseppe Leonelli protezione delle acque sotterranee e entre. la politica modenese si div i sulla difesa ambientale e curatore scienM de sull'opportunità di potabilizza- tifico di una collana di oltre 80 volumi re l'acqua del Secchia e mentre un'amsulle tematiche ambientali. pia fetta del Pd contesta i frettolosi modi Professore come giudica dal punutilizzati dalla giunta per annunciare la to dì vista scientifico la proposta proposta, c'e chi affronta il problema dell'amministrazione? nel merito. La questione è chiara. Si può «Siamo di fronte a una idea che conrendere bevibile l'acqua del fiume mo- traddice quanto praticato finora. Oggi denese? E, se sì, conviene? Due semplici in Italia 1'85% dell'acqua per uso acquedomande che abbiamo rivolto a quello dottistico viene estratta dal sottosuolo, che e probabilmente il massimo esperto mentre le acque di superficie vengono di protezione di acque sotterranee. Par- usate per scopi irrigui e industriali. liamo dell'ex direttore tecnico di Arpa Quando si è costretti a potabilizzare i fiuEmilia Rotnag,na Adriano Zavatti. A mi lo si fa solamente per mancanza di falscanso di equivoci va premesso che Za- de. Eppure a Modena le falde ci sono. vatti sarà ospite dell'atteso convegno di Perché contraddire questa regola?» mercoledì promosso L'amministrazioda Modena Attiva, ma Zavatti è au gare di 270 ne afferma che le noquesto non toglie nulstre falde sono inpubblica ioni sulla la alla terzietà del suo quinate dai nitrati e parere. Il suo curricuprotezione delle falde occorre un'alternalum parla da solo: cativa. po del servizio antinproblema esiste, quinamento del Comune di Modena, di- ma pensare di risolverlo rendendo porettore del presidio rnultizonalc di pre- tabile l'acqua del Secchia è un modo devenzione Usi, membro del comitato tec- cisamente secondario rispetto ad altre inico-scientifico per l'ambiente e la pro- potesi. A dirlo non sono io, ma i numeri. tezione civile del Comune e della Pro- Il Secchia ha un carattere torrentizio vincia di Modena, responsabile unità o- l'acqua ha caratteristiche troppo variaperativa del progetto sulla criticità delle bili, sarebbe difficilissimo realizzare un disponibilità di acqua a scopi potabili impianto in grado di depurarla. Per fare del Cnr, direttore tecnico dell'Agenzia qualche esempio nel 2009 la presenza di regionale per l'ambiente. E' autore di ol- cloruri è variata da 45 mg/litro (tiraggio ) tre 270 pubblicazioni scientifiche sulla a 389 mg/litro (ottobre) e quella di sol-

fati da 106 mg/litro (novembre) a 406 mg/litro (agosto). Se è vero che il limite di legge in entrambi i casi è fissato a 250 mg,litro, come è possibile trovare soluzioni 13 nivoche a un problema che varia in continuazione? Si dice che i prelevi sarebbe solo senicstrali. Ma quali sei mesi si sceglierebbero? I mutamenti chimici sono velocissimi e legati alle singole precipitazioni>.

Ma tecnicamente si può rendere potabile quell'acqua? «Dopo essere andati sulla luna si può :fare tutto. Ma le domande sono altre: quanto costerebbe e chi sarebbe in grado di gestire un eventuale impianto talmente complesso? Vede, l'acqua dei Po o quella dell'Arno si può potabilizzare perché ha caratteristiche costanti. Il Po ha una portata che varia da 250 a 12 mila metri cubi al secondo: la percentuale di solfati e cloruri è circa sempre la stessa. Il Secchia ha una portata inedia di 2 0 3 metri cubi al secondo con oscillazioni da zero a 2000. I dati chimici cambiano in continuazione, anche per quanto riguarda la 1301) (domanda biochimica di ossigeno). Paradossalmente sarebbe più facile trattare l'acqua di fognatura, quella almeno ha parametri costanti».

Eppure gli acquedotti della Roma-

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L'INFORMAZIONE

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gna sono serviti anche da acque su-

perficiali. «infatti a Ridracoli è, presente un bacino da 33 milioni di metri cubi. Se il Comune di Modena ha intenzione di fare una diga e creare un enorme bacino artificiale per rendere omogenea l'acqua allora it discorso cambierebbe, ma mi pare un'idea impraticabile. Le dirò di più, se fossimo costretti a usare acqua di fiume al Secchia sarebbe preferibile il Panato. Il Secchia infatti riceve l'acqua dalla sorgente di Poiano particolarmente ricca di cloruro di sodi() e solfato di calcio». Qual è dunque la sua soluzione al problema nitrati delle falde? «Il problema nitrati 4 dati chimici cambiano esiste, ma gi" oggi viene ovviato miscelando in continuazione a le acque. Bene, piuttoseconda della portata» sto che depurare l'acqua di fiume sfruttiamola maggiormente, in quanto povera di nitrati, per equilibrare quella delle falde. Le falde modenesi sono quantitativamente ricche ed alcune anche qualitativamente, come a San Cesario. Le assicuro che, ovunque, chi ha acqua sotto i piedi la sfrutta. Usare l'acqua di superficie per gli acquedotti c l' e strema rado, non conviene né a livello economico, né a livello gestionale. Occorre avere una visione d'assieme, di sistema, e su questa basare le scelte».

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il Resto del Carlino

MODENA

SEL ATTACC A

«Acqua, nessun confronto» MODENA Attiva si è schierata in forze contro il piano dei Comune sulle risorse idriche che prevede, tra le altre cose, l'utilizzo delle acque del Secchia per usi domestici. Intorno ai 'ribelli' del Pd e al loro Manifesto per l'acqua ha fatto quadralo anche Sel. «Consideriamo l'acqua non oro blu si legge in una nota — , ma un bene comune da tutelare, garantire e preservare come patrimonio comune indisponibile al profitto. Per questa ragione condividiamo le valutazioni e le richieste contenute nel Manifesto

per la tutela dell'acqua presentato da Modena attiva». E qui rientra in campo il presunto legame tra l'urbanizzazione di via Cannizzaro, la dismissione dei pozzi acquiferi che giacciono sotto la zona e l'idea di potabilizzare l'acqua del secondo fiume cittadino (una riserva che, secondo Modena Attiva, andrebbe a sostituire i pozzi mandati in pensione). «Abbiamo chiesto — continua Sel — una maggiore valutazione dell'impatto ambientale e sul sistema dei servizi nell'edificazione delle aree E, rinunciando ai terreni in cui sono presenti i pozzi di capi:azione dell'acqua e l'avvio di un percorso serio e condiviso che porti all'elaborazione del nuovo piano da affrontare in un'ottica di area vasta, evitando nel frattempo di urbanizzare l'urbanizzabile». Un scelta ormai irrevocabile. «Occorre far ripartire la discussione da un quadro conoscitivo tecnico comune che metta a disposizione di tutti gli attori coinvolti le stesse informazioni prima di intervenire su un'area di rispetto dei pozzi tutelata da trent'anni. In questo caso invece la giunta ha preso una decisione senza alcun confronto politico e istituzionale».

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C'è la piena e il Comune ha un chiodo fisso: l'edilizia La giunta coglie la palla al balzo per rilanciare sulla potabilizzazione del Secchia Si è trattato di una coincidenza quantomeno sfortunata. Proprio mentre i telefoni dell'Autorità di Bacino squillavano senza sosta per organizzare la gestione del territorio in vista della piena del Po prevista per domani, il Comune inviava una nota stampa in cui ribadiva la possibilità di costruire sopra i campi acquiferi di via Cannizzaro L'occasione è stata la conferenza che si è tenuta ieri mattina in provincia, prima di quella prevista nel pomeriggio per l'emergenza fiumi, che era dedicata alla legge di riordino di Ato, che la Regione deve discutere entro fine anno. All'appuntamento hanno partecipato tutti i 47 sindaci della provincia di Modena e gli amministratori del comune capoluogo hanno colto l'occasione per presentare il piano di gestione dell'acqua. Si tratta, ha spiegato in una nota stampa l'assessore all'ambiente dell'amministrazione Simona Arletti, di un piano di proposte per tutelare le acque superficiali e sotterranee del nostro territorio. In particolare, si parla di

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«tutela dei pozzi esistenti, lotta ai nitrati, recupero di perdite dell'acquedotto e studio di nuove opportunità, come l'impiego a uso potabile dell'acqua del fiume Secchia». Un piano vero e proprio dunque, che sembra una risposta a distanza a chi (come Modena Attiva)

non più tardi di una settimana fa ha accusato l'amministrazione di avere tirato fuori dal cilindro il piano di potabilizzazione del Secchia come una mossa politica, per agire in contropiede rispetto alla conferenza organizzata per domani sera dai ribelli del Pd, ma senza un vero piano di tutela degli acquiferi. Detto fatto: eccolo qui il piano, presentato a tempo limite, giusto due giorni prima della conferenza. E dato che anche la Provincia (insieme ai cittadini e al gruppo consigliare del Pd) aveva lamentato il fatto di non essere stata informata a dovere delle intenzioni della giunta, la presentazione è stata fatta nel luogo più idoneo: all'assemblea di Ato. Per quanto riguarda la tentazione di costruire sopra i pozzi, niente paura: il Comune assicura che non edificherà sopra le aree di rispetto assoluto. La normativa per la tutela degli acquiferi risale al 1988, ma è ancora attuale, essendo stata inglobata dalle leggi successive (come il testo unico sull'ambiente del 2006) e stabilisce che i pozzi vanno tutela-

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ti tramite la creazione di zone di tutela assoluta (non meno di 10 metri di raggio), di rispetto (non meno di 200 metri di raggio) e di protezione. Quindi in buona sostanza quello che il Comune ha dichiarato ieri non è altro di quanto aveva già preannunciato alla con-

ferenza lampo a sorpresa sulla potabilizzazione: tranquilli, per 10 metri di raggio intorno ai pozzi non poseremo neanche una pietra. «Non sono previste - recita la nota - costruzioni nelle aree di rispetto assoluto, mentre sulle aree da sempre edificabili si procederà in modo da garantire la possibilità di perforare eventuali nuovi pozzi nelle zone che verranno mantenute libere da costruzioni, mentre si confermano le aree già identificate per la ricerca di ulteriori pozzi». Nel frattempo, sempre per parlare di edilizia, per domani la Cisl ha già annunciato il contrattacco: un convegno organizzato a Palazzo Europa dove l'assessore alla pianificazione territoriale Daniele Silla e il presidente dell'Anee Stefano Betti organizzeranno un convegno dal titolo: 'Una casa per tutti'. Ma non è l'unico appuntamento di questa settimana per gli appassionati di urbanistica. Stasera si terrà il convegno organizzato dal Pdl sulle aree E e domani toccherà alla serata di Modena Attiva sulla tutela dei pozzi.

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le belle parole della Regione


press L.IfE 09/11 /2011

GAllETTA GI MODENA .......................................................................................................................... ACQUA DAL SECCHI A

Modena Attiva landa il piano tutela della falde Si discuterĂ di acqua oggi all e 21 alla sala di via Maria Curi e 22 . La serata "Acqua e politica . Tutela delle falde ieri, oggi e do mani", organizzata da Moden a Attiva. l_,e polemiche, roventi , sono contro 1 ' amministraztone : il Comune ha presentato l a settimana scorsa, a sorpres a anche secondo la Provincia , un piano per potabilizzare per sei mesi l ' anno l' a cq ua del Sec chia . A rvlodena Attiva questo e sembrato il tentativo di proseguire nei progetto del l ' assesso re Sfitta di costruire alloggi i n via Ari statele e Cannizzato, vi cino ai pozzi dell ' acquedotto .

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press unE 09/11/2011

GAllETTA DI MODENA Sull'acqua solo decisioni condivise Acqua bene comune: da sempre Sinistra Ecologia Libertà considera l'acqua non oro blu, ma un bene comune da tutelare, garantire e preservate come patti:mani° indisponibile al profitto, il cui governo deve essere garantito con processi di esclusivo controllo pubblico (vedi risultato referendum). Per questa ragione condividiamo e assumiamo le valutazioni e le richieste contenute nel Manifesto per la tutela dell'acqua presentato da "Modena attiva". Le richieste avanzate nel Manifesto sono state anche da noi individuate da tempo come criticità dell'azione di governo della città e segnalate in diversi documenti presentati all'Amministrazione comunale. Abbiamo chiesto in particolare una rnaggiore valutazione dell'impatto ambientale e sul sistema dei servizi nell'edificazione delle aree E, da considerare caso per caso, rinunciando ai terreni in cui sono presenti i pozzi di captazione dell'acqua, l'avvio di un percorso serio e condiviso che porti all'elaborazione del nuovo PSC:

da affrontare, in un'ottica di area vasta, evitando nel frattempo di urbanizzare Furbanizzabile.Abbiamo chiesto che su questi temi si ascolti la città e le richieste di partecipazione attiva e consapevole che provengono dai cittadini. Sul :merito rileviamo che occorre :far ripartire la discussione da un quadro conoscitivo tecnico comune che metta a disposizione di tutti gli attori coinvolti--istituzionali, sociali e privati — le stesse informazioni prima di intervenire su un'area di rispetto dei pozzi tutelata da trent'anni, per valutare la qualità dell'acqua e le misure più idonee a garantirla, oggi e negli anni a venire e poter condividere le strategie e le scelte migliori da adottare. Riguardo al metodo del confronto che, ancora una volta, si sviluppa sui media a seguito di scelte (la potabilizzazione delle acque del Secchia non per emergenze ma per l'approvvigionamento di sei mesi all'anno) annunciate dalla Giunta senza alcun confronto politico e istituzionale, non si può non rilevare come sia per lo meno sospetta un'inversione delle politiche di uso delle risorse idriche rispetto a quelle sostenute da decenni, che destinavano le acque sotterranee al consumo umano riservando agli altri tisi quelle superficiali, meno pregiate.

Cristian Favarin, Sinistra Ecologia Libertà di Modena

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Zone F: Sitta, nella tana del leone, difende il suo piano Faccia a faccia con Righi. Che ribadisce: «Niente case sui pozzi» utto esaurito ieri sera all'incontro organizzato dal gruppo Pdl sulle aree F, per assistere all'attesissimo faccia a faccia tra l'assessore alla pianificazione territoriale Daniele Sitta e il suo predecessore, l'architetto Ezio Righi, autore del piano regolatore del 1989. Ad aprire le danze è stato proprio

INCONTRO Grande la partecipazione alla serata del P(11 l'assessore Sitta, ospite nella tana dei leoni, che ha difeso strenuamente il piano di trasformazione delle aree F in aree residenziali, tramite il meccanismo, cosiddetto di perequazione, del 60-20-20 (60% all'amministrazione, 20% al privato e 20% sempre al privato, ma per uso di edilizia residenziale pubblica), come l'unica maniera per garantire una casa alle generazioni future. «Il nostro Psc - ha esordito Sitta -, datato 2003, è stato pensato e organizzato fino al 2020. Per farne uno nuovo occorrono tempi molto lunghi: almeno 7-8 anni per cui è fondamentale che in que-

Il confronto

12:kSS:N9C,S.2'e AR:31::ni9t.:Ca e a sxio ex

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sto lasso di tempo continuiamo a garantire ai cittadini il diritto alla casa». Una casa che però, secondo Righi, va garantita sì, ma nel rispetto di precisi vincoli e non, come sta avvenendo oggi, con gli accordi di perequazione, che rispondono soltanto ad accordi con i privati proprietari. «Prima di dirigere il settore urba-

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nistica - ha concluso Righi - ho diretto per anni il settore Peep, attuando oltre 7500 nuove abitazioni. Quando si pose il problema di costruire nuove case, per prima cosa facemmo degli studi. Facemmo delle valutazioni di impatto ambientale e di sostenibilità. La prima cosa che ci siamo chiesti è quali erano i vincoli ambientali e da questo punto di vista, tanto per fare un esempio, certamente la zona di tutela dei pozzi di Cognento era da escludere. Poi abbiamo valutato la presenza o meno di servizi sul territorio e il valore artistico-culturale dell'area». Nelle aree interessate dagli accordi di perequazione (Santa Caterina, Fratelli Rosselli, via Aristotele, via Morane e Ponte Alto) prima sono stati sottoscritti gli accordi con i privati proprietari e solo oggi (ex post) si sta ponendo il problema della sostenibilità ambientale. A colpi di contestazioni e comitati.

■ Caterina Giusberti

Intanto inizia il convegno Piu case per tutti Case, politiche abitative e uso del territorio. Proprio nella settimana in cui Modella Attiva e il Pdl muovono la loro controffensiva in campo urbanistico, la Cisl organizza un convegno dall'eloquente titolo

`Una casa per tutti' L'iniziativa si terrà' alle 9.30 nella sala C di Palazzo Europa; interverranno il segretario> provinciale della Cisl, William Ballotta, Domenico Chiatto segretario provinciale della Filca:

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Cisl ed Eugenia Cella, responsabile del Sicet-Cisl, nonché l'assessore alla Programmazione Daniele Sitta e il presidente dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) di Modena, Stefano Betti.

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Via Cannizzaro: le 10 domande di Modena Attiva alla giunta Pighi E' una battaglia colpo su colpo quella che si sta combattendo in queste ore tra l'amministrazione comunale e i ribelli di sinistra, organizzati nell'associazione di scontenti Modena Attiva. Una battaglia fatta a colpi di comunicati e note stampa, in attesa di una data finale: la conferenza di questa sera all'ex Mercato Ortofrutticolo di via Ciro Menotti dedicata al delicato tema della 'Tutela delle falde: ieri, oggi e domani'. Proprio in vista di questo appuntamento e della relazione tecnica che lo avrebbe accompagnato (a cura del professor Zavatti, ex dirigente Arpa Emilia-Romagna) l'amministrazione ha annun-

ciato a sorpresa di avere una exit mande che pubblichiamo qui sotstrategy per costruire nell'area to. Tanto per cominciare il piano sud di Modena (quella sotto cui si esiste già, o come sottolinea l'astrovano i pozzi di captazione di sessore Arletti, è un invito che il Aimag e Hera): la potabilizzazio- Comune fa ad Ato? Che fine ha ne del fiume Secchia. La proposta fatto il tavolo dei nitrati, che doperò è arrivata all'improvviso, veva produrre un documento encon una conferenza stampa con- tro marzo 2010? Perché cambiare vocata d'urgenza sabato mattina, il piano delle acque se la stessa senza nessun corredo di tavole e amministrazione sottoliena il farelazioni tecniche, né di un piano to che non esistono criticità quancomplessivo di gestione delle ac- titative nell'attuale rete di distrique nel nostro territorio. Così lu- buzione? Perché dire che l'area di nedì mattina, davanti ad Ato, il via Cannizzaro è da sempre edifiComune ha colmato anche que- cabile ad esclusione dell'area di risto gap presentando un piano del- spetto assoluto, del raggio di 10 le acque in cui si dice tutto e il con- metri intorno ai pozzi, se invece il trario di tutto, come sottolienato Prg del 1989 dice il contrario? (ca.gi) da Modena Attiva nelle dieci do-

10 quesiti per l'amministrazione 1. Se "allo stato attuale non sussistono situazioni di criticità di qualità e di quantità del sistema idropotabi le modenese" perché l'Amministrazione ha deciso di convocare una conferenza stampa annunciando la potabilizzazione del Secchia di cui non esiste alcuno studio tecnico? 2. L'Amministrazione può spiegare con chiarezza e trasparenza se questo famigerato tavolo tecnico esiste veramente e ha prodotto questo cosiddetto 'Masterplan' oppure come lo stesso Assessore Arletti sostiene nel suo stesso comunicato la formazione di questo tavolo tecnico è un invito che il Comune fa all'Ato? 3. L'assessore responsabile dell'ambiente è a conoscenza del fatto che la competenza in materia di acque è della Provincia, di Ato e della Regione? 4. Se il nostro piano delle acque del 1981 come scrive l'Assessore "è ancora attuale e non ha perso di validità" perché lo si vuole cambiare? 5. Nei diversi comunicati e nella conferenza stampa il Sindaco e l'Assessore Arletti hanno assicurato che i pozzi esistenti di via Cannizzaro e via Aristotele sono essenziali per il nostro approvvigionamento idrico: perché invece l'Assessore Sitta ha pubblicamente detto che verranno chiusi? 6. Qual è stata l'ultima seduta del Tavolo dei nitrati? Da chi è composto questo organismo? Quali sono gli studi prodotti? 7. Perché Hera e il Comune hanno deciso di tagliare il progetto di trattamento dei nitrati nell'acquedotto di via Cannizzaro? 8. Perché l'Amministrazione continua ad affermare che l'area verde dei pozzi acquiferi di via Cannizzaro è 'edificabile da sempre' mentre ciò non risponde al vero, secondo quanto previsto nel PRG ancora vigente del 1989? 9. Se non esiste ancora un piano di potabilizzazione del Secchia come può l'Amministrazione sostenere che questa ipotesi sarà a costi sostenibili per la comunità, senza aumentare le bollette di Hera? 10. L'assessore Arletti è sicura d'interpretare lo spirito referendario presentando alla città un piano pensato da Hera SPA , società di capitale quotata in borsa il cui obiettivo naturale è fare profitti? Ed è in grado di mostrarci quali aree sarebbero disponibili dopo la cementificazione di oltre 650 alloggi previsti su via Cannizzaro e via Aristotele in quella zona?

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Zone E Sitta, nella tana del leone, difende il suo piano

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Via Cannizzaro: le 10 domande di Modena Attiva alla giunta Pighi E' una battaglia colpo su colpo quella che si sta combattendo in queste ore tra l'amministrazione comunale e i ribelli di sinistra, organizzati nell'associazione di scontenti Modena Attiva. Una battaglia fatta a colpi di comunicati e note stampa, in attesa di una data finale: la conferenza di questa sera all'ex Mercato Ortofrutticolo di via Ciro Menotti dedicata al delicato tema della 'Tutela delle falde: ieri, oggi e domani'. Proprio in vista di questo appuntamento e della relazione tecnica che lo avrebbe accompagnato (a cura del professor Zavatti, ex dirigente Arpa Emilia-Romagna) l'amministrazione ha annun-

ciato a sorpresa di avere una exit mande che pubblichiamo qui sotstrategy per costruire nell'area to. Tanto per cominciare il piano sud di Modena (quella sotto cui si esiste già, o come sottolinea l'astrovano i pozzi di captazione di sessore Arletti, è un invito che il Aimag e Hera): la potabilizzazio- Comune fa ad Ato? Che fine ha ne del fiume Secchia. La proposta fatto il tavolo dei nitrati, che doperò è arrivata all'improvviso, veva produrre un documento encon una conferenza stampa con- tro marzo 2010? Perché cambiare vocata d'urgenza sabato mattina, il piano delle acque se la stessa senza nessun corredo di tavole e amministrazione sottoliena il farelazioni tecniche, né di un piano to che non esistono criticità quancomplessivo di gestione delle ac- titative nell'attuale rete di distrique nel nostro territorio. Così lu- buzione? Perché dire che l'area di nedì mattina, davanti ad Ato, il via Cannizzaro è da sempre edifiComune ha colmato anche que- cabile ad esclusione dell'area di risto gap presentando un piano del- spetto assoluto, del raggio di 10 le acque in cui si dice tutto e il con- metri intorno ai pozzi, se invece il trario di tutto, come sottolienato Prg del 1989 dice il contrario? (ca.gi) da Modena Attiva nelle dieci do-

10 quesiti per l'amministrazione 1. Se "allo stato attuale non sussistono situazioni di criticità di qualità e di quantità del sistema idropotabi le modenese" perché l'Amministrazione ha deciso di convocare una conferenza stampa annunciando la potabilizzazione del Secchia di cui non esiste alcuno studio tecnico? 2. L'Amministrazione può spiegare con chiarezza e trasparenza se questo famigerato tavolo tecnico esiste veramente e ha prodotto questo cosiddetto 'Masterplan' oppure come lo stesso Assessore Arletti sostiene nel suo stesso comunicato la formazione di questo tavolo tecnico è un invito che il Comune fa all'Ato? 3. L'assessore responsabile dell'ambiente è a conoscenza del fatto che la competenza in materia di acque è della Provincia, di Ato e della Regione? 4. Se il nostro piano delle acque del 1981 come scrive l'Assessore "è ancora attuale e non ha perso di validità" perché lo si vuole cambiare? 5. Nei diversi comunicati e nella conferenza stampa il Sindaco e l'Assessore Arletti hanno assicurato che i pozzi esistenti di via Cannizzaro e via Aristotele sono essenziali per il nostro approvvigionamento idrico: perché invece l'Assessore Sitta ha pubblicamente detto che verranno chiusi? 6. Qual è stata l'ultima seduta del Tavolo dei nitrati? Da chi è composto questo organismo? Quali sono gli studi prodotti? 7. Perché Hera e il Comune hanno deciso di tagliare il progetto di trattamento dei nitrati nell'acquedotto di via Cannizzaro? 8. Perché l'Amministrazione continua ad affermare che l'area verde dei pozzi acquiferi di via Cannizzaro è 'edificabile da sempre' mentre ciò non risponde al vero, secondo quanto previsto nel PRG ancora vigente del 1989? 9. Se non esiste ancora un piano di potabilizzazione del Secchia come può l'Amministrazione sostenere che questa ipotesi sarà a costi sostenibili per la comunità, senza aumentare le bollette di Hera? 10. L'assessore Arletti è sicura d'interpretare lo spirito referendario presentando alla città un piano pensato da Hera SPA , società di capitale quotata in borsa il cui obiettivo naturale è fare profitti? Ed è in grado di mostrarci quali aree sarebbero disponibili dopo la cementificazione di oltre 650 alloggi previsti su via Cannizzaro e via Aristotele in quella zona?

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Il "padre" del piano celle acque modenesi Adriano Zavatti interviene al convegno di Modena Attiva di Stefano Luppi Modena Attiva, laboratorio urbanistico della città sesso con trario alle scelte della giunta in materia urbanistica, sul tema dell'acqua "affonda" il colpo contro l'amministrazione, Era strapiena ieri sera la sala del quartiere Villaggio Giardino con oltre 100 persone tra cui tanti ambientalisti e politici --ad ascoltare le opinioni contrarie alle scelte della giunta di chiedere la potabilizzazione delle acque del Secchia e di costruire vicino ai pozzi acquiferi. Una scelta, quella della potabilizzazione, annunciata nei giorni scorsi a sorpresa, tenuto conto che neppure la Provincia ne sapeva (e ne sa ufficialmente) nulla. Modena Attiva attacca e accusa l'assessore all'urbanistica Sitta: «Costruire sui campi acquiferi -- spiegava ieri all'in contro "Acqua e politica" il portavoce di Modena Attiva Paolo Silingardi, responsabile forum :ungente del Pd comporta la possibilità di un. 'inquinamento

diretto della falda e la possibilia di scavare pozzi futuri nei pressi. La scelta di costruire 654 nuovi alloggi a Co pento, in via Cannizzaro e via Aristotele comporterebbe la rinuncia a una risorsa idrica sicura, la falda, per usare acq 00 di superficie di scarsa qualità e maggiormente a rischio oltre che indisp onibile nel periodo estivo. Fino al 1930 la città non aveva un acquedotto, ma centinaia di pozzi privati, mentre oggi abbiamo tre campi acquiferi Marzaglia dove sono presenti 5 pozzi di Etera, Cocente con 11 pozzi di Hera e 10 di Mina& in via Panni con 5 pozzi Hera e San Cesario. Il campo acquifero nei pressi di via Cannizzaro e via Aristotele, dove l'assessore Sala vuole costruire rispettivamente oltre 200 e oltre 400 nuovi alloggi, serre fino 31Mantovano circa 360mila persone». Modena Attiva dunque "vota no" alla potabilizzazione del Secchia e alle nuove case e a sostegno ieri sera ha chiamato Adriano Zavatti, padre del piano del-

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La sala di Aria Curie era gremita per l'incontro sulracqua

le risorse :civiche dei 1981 del Comune ed ex direttore tecnico di Arpa. si problemi vanno affrontati paríendo dai dati— spiega Zavatti — e ricordando che storicamente la nostra città già dal Seicento è attenta alla cura

della montagna e delle risorse idriche. Nello stemma comunale ci sono due trivelle e l'acqua è per noi storicamente sempre presente. C'è îl problema dei niiTati che se non vengono contrastati si avvicinano ai pozzi di

Cognento: nei fiumi per scongiurarlo vanno rimesse le ghiaie degli alt ci I pozzi Almag sentono di più la presenza dei fiume e dunque c'è minore concentra zione di nitrati. Occorrerebbe non costruire a Cogriento, M arzaglia e San. Cesario, si rischia trdppo». Dire che Modena Attiva non è ormai un " attore" politico a tutti gli effetti — molto di più di una "semplice" corrente del Pd nonostante molti aderenti siamo iscritti al Partitone-sarebbe come raccontare Lilla favola. Ieri sera il clima infatti non era molto favorevole alle idee dell'amministrazione in terna di acqua e urbanistica: Modena Attiva continua dunque ad essere una "spina" nel fianco del sindaco Pighi e degli assessori, 'legandosi" anche sempre, più ai comitati civici a partire da quello dei Villaggio Giardino presieduto da Marco Mi ana, anche lui esponente del Pd. Ieri sera è stato anche distribuito il volantino di sostegno all'acqua pubblica, con manifestazione a Roma il 26 novembre.

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unE 10/11/2011

il Resto del Carlino

MODENA Arletti: «Cannizzaro, l'area è sempre stata edificabile: tuteleremo i pozzi» «SE prendessimo per buone le posizioni di Modena Attiva, non solo non potremmo costruire nulla nella zona di via Cartnizzaro, ma dovrem1710 anche sgombrate i circa 12:nila cittadini che ora abitano nella zona delle falde», L'assessore all'ambiente Simona :Aletti ha replicato alle domande formulate dal Comitato Villaggio Giardino, che voleva vederci chiaro sul nuovo piano

dei Comune riguardo alle risorse idriche. l7 timore dei residenti e di Modena Attiva e che il progetto (che prevede tra l'altro la potabitizzazione delle acque del Secchia) sia un escamotage per dismettere i pozzi di via Cannizzaro, «L'amministrazione non ha alcuna intenzione di cambiare il piano sulle risorse idriche, ma si aggiornarlo., dopo 30 anni di onorata carriera.

La città è cambiata ed è mutato anche l'uso delle acque. Aggiornare il piano è doveroso per un'amministrazione lungimirante. Per quanto riguarda via Cannizzaro ricordiamo che l'area che si intende trasformare è sempre stata edificabile, in quanto destinata ad attrezzature generali. Vogliamo realizzare un intervento che lasci anche la possibilità di perforare nuovi pozzi»,

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L'INFORMAZIONE

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SFIDA Nel primo faccia a faccia con il 'nemico' Righi . Sitta ha rilanciato le idee di `Modena Futura '

'Città a quota 23Oinila? Un dato di fatto' t

l 'bello' è arrivato alla fine , per i pochi che a mezzanotte non avevano ancora ceduto all a stanchezza o alla voglia di sape re dalla tv cos'era successo al Quirinale . Così, martedì sera , in un contesto un po' surreale , è andato in scena l'inedito faccia a faccia tra Daniele Sitta e E zio Righi, rispettivamente assessore comunale a€l urbanisti ca e padre del Prg deh'89, non ché mente, assieme a Paolo Si lingardi, del laboratorio 'ribelle' Modena attiva . l no scenario inedito per tanti motivi : il primo faccia a facci a tra i due 'nemici', infarti, si è te nuto in casa del Pdl, che avev a organizzato l'incontro alla Camera di Commercio, e per giun ta proprio nei minuti in cui Sil vio herlusconi saliva al Coll e per annunciare le proprie di missioni una volta che sarà stato votato il decreto sulla stabilità. E così martedì sera alle 9 , orario fissato per il convegno , tra il pubblico è partito un 'telefono senza fili' per scambiarsi informazioni sulla crisi di governo . E Marco Miana, rappre sentante del Comitato Villaggi o Giardino, ha informato da cas a che 'Silvio si è dimesso' . Perché tra i circa 200 presenti, in effetti, non c' era solo il Pdl, ma molt i rappresentanti dell'associazionismo di centro-sinistra . In sal a anche alcuni consiglieri comunali (Michele Andreana, Euge nia Rossi, Vittorio Ballestrazzi , l'ex Ubaldo Fraulini, Olga Vec chi e Giancarlo Pellicani), l'ex assessore Gualtiero Monfica ii e Gabriele Veronesi, il giornali sta autore della video-inchiesta che ha messo sotto accusa l'urbanistica della giunta . Ma gli occhi erano puntati soprattutto sui 'nemici ' Sltta e high, seduti insieme al tavolo dei relatori m a non vicini di sedia : a separarti , infatti, c'era il presidente di

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re cassessor : Illegale costruire sulle zone E'

Nella foto, da sinistra : Andrea Galli . Ezio Righi . Dino Piacentini e Daniele Sfitta

Confapi Pini Dino Piacentini . Il dibattito, introdotto dal 'padrone di casa' Adottò Morandi , capogruppo Pdl in Comune, e moderato dal consigliere Andrea Galli, è andato avanti fino a mezzanotte passata, con un a serie di contributi dal pubblico . Sul piatto, però, c'erano soprattutto i due modi di vedere l'urbanistica di Slitta e Righi: cresci ta (controllata) della città, co n la testa ai cittadini che chiedo no case a basso costo, e crescita zero, in nome del policentrismo che ci differenzia dall a maggior parte delle province e miliane . 'Nel giro di dieci anni ha detto il titolare dell'urbanistica in piazza Grande - arriveranno a Modena ottomila fami glie che avranno bisogno di una

casa a prezzi contenuti, Dal mo mento che oggi abbiamo esaurito la disponibilità di Peci), è necessario utilizzare le zone F, quelle per le attrezzature gene rali, per costruire' . Nei suo i (due) sentiti interventi, l'assessore ha invitato a mettere d a parte l'ideologia in nome di u n pragmatismo che guarda soprattutto ai cittadini e ai loro bi sogni. L'architetto Righi, in ve ce, ha ricordato che `Modena, a differenza di province com e Parma, Piacenza e Ferrara, si è sviluppata con un sistema poli centrico, fondato cioè su centri di dimensioni importanti che stanno subito a ridosso dell a 'cintura' cittadina, Questo siste ma va confermato . mentre in città bisogna puntare sulla ri

qualificazione dell'esistente' . Sitta ha replicato ricordand o che 'la riqualificazione è previ sta, ma le cose sono molto pi ù complesse di quanto le si vorrebbe far sembrare: la città costruita negli anni '50 e '6a, ad e sempio, ha 250 alloggi per ettaro, ed è evidente che se decidiamo di demolire, bisogna costruire meno. E poi, semplicemente, se pensiamo di banalizzare la cosa pensando di dare l a casa a ottomila famiglie solo co n la riqualificazione, ci sbagliam o di grosso' . Un accenno anche alla città da 23Omila abitanti pre vista dal documento 'Moden a Futura' : tratta di un dato - ha detto l'assessore - che viene fuori semplicemente dal fatt o che stiamo crescendo di mille abitanti all'anno, e quindi tra 5 0 anni avremo SOmila abitanti i n più' . Lo scontro si è alzato quando Righi ha detto che 'com e prevede un decreto ministeri a le, le zone F non sono mai (-dificabili, quindi sui comparti co me quelli di via Arisiote_le, vi a Morene e Santa Caterina non c' è edificabilità' . Una posizion e bollata come `demagogica ' dall' assessore Sfitta . che ha rico rdato che `sulle zone .F si costruisce da 20 anni' .

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press unE 10/11/2011

L'INFORMAZIONE MODENA ATTIVA Ieri sera un rilancio nell'assemblea al Villaggio Giardino

«Pighi blocchi la pianificazione sulle falde» 'Oggi la priorità deve andare afa realizzazione di un piano aggiornato sulle acque, che deve essere fatto dalla Provincia, senza pressioni del Comune'. Lo ha detto ieri sera Paolo Silingardi, coordinatore del Forum ambiente del Pd e leader dei 'ribelli' di Modena attiva nell'assemblea sull'acqua che si è tenuta al Villaggio Giardino, nella sala di circoscrizione. Circa 200 i presenti, tra rappresentanti di Modena attiva, consiglieri comunali e della Circoscrizione 4, comitato Villaggio Giardino e cittadini. Diversi i temi affrontati, dall'edificazione sulle falde di via Cannizzaro e via Aristotele alla possibilità di potabilizzare l'acqua del Secchia (avanzata dal Comune in fretta e furia dieci giorni fa) alla trasformazione in aree residenziali delle zone F per attrezzature generali. 'Sulla questione dell'acqua ha

detto Silingardi serve una pianificazione che deve essere fatta dalla Provincia, mentre al Comune spetta tutelare i cittadini. Una volta che avremo una visione integrata della questione, ragioneremo sulla possibilità di costruire sopra le falde'. Da Modena attiva, insomma, nessun 'no' a priori all'assessore Sitta: 'Quello che chiediamo - ha aggiunto Silingardi - è una sospensione dei progetti dì pianificazione edilizia fino a quando le cose non saranno chiare dal punto di vista tecnico: se gli studi confermeranno che si può costruire in quelle aree senza rischi per i pozzi, i lavori potranno partire'. Quindi, un appello: 'Chiediamo ai sindaco Píghl di assumersi l'impegno di sospendere la pianificazione urbanistica sulle falde fino a quando la situazione non sarà chiara e non arriverà il piano acque dalla Provincia'.

Pagina 9 MON. Di MODENA

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Arletti: i pozzi non sono a rischio L'assessore all'ambiente replica agli attacchi di Modena Attiva. Nuove case: critiche di Italia Nostra di Stefano uppl Continua la battaglia sull'acqua ira l'amministrazione che una settimana fa ha presentato un progetto per la potabilizzazione del Secchia - e il laboratorio urbanistico Modena Attiva, composto da decine di istiritti al Pd. L'assessore all'ambiente, Simona Arletti, risponde sui punt i emersi nella serata di mercoledì, organizzata dai "cittadini attivi", in cui i1 noto esperto di acque Adriano Zavatti ha "sconsigliato" la costruzione di oltre 600 nuovi appartamenti in via Cannizzaro e via Aristotele, Giardino, vicinissimi ai pozzi dell'acquedotto di Fiera e Aimag. «Se prendessimo per buone le posizioni illustrate da Modena Attiva — spiega l'Arletti — non solo non si dovrebbe costruire nulla lì, ma dovremmo sgombrare i circa 12 mila cittadini che attualmente risiedono nella zona. Dovremmo farlo se la residenza fosse davvero incompatibile con la presenza delle falde, ma ovviamente non è così. In realtà non esistono criticità gravi, piuttosto c'è un problema che riguarda i nitrati, oggi sotto controllo, sicuramente da affrontare con solerzia. La conferenza stampa è stata convocata per rendere pubblico quanto era stato illustrato il pomeriggio precedente ai sindaci dei comuni dell'area nord e la possibilità di potabilizzare l'acqua del Secchia era uno degli argomenti. Ora prosegue Alletti.. realizzeremo il tavolo tecnico diAto, un organismo qualificato e .rivol-

Il Secchia: ií Comune vuole rendere potabile l'acqua sei mesi l'anno

to ad affrontare il problema acqua con un approccio scientifico e di prospettiva con alcuni cambiamenti dopo 30 anni di onorata carriera del piano». Arletti interviene anche su via Cannizzaro e Aristotele: rassessore Sitta non ha mai sostenuto che i pozzi di via Canizzaro e via Aristotele devono essere chiusi, anzi vuole salvaguardarli ed è falso dire che il Comune ed Hera non hanno tagliato proprio nulla: la prevenzione dei nitrati va fatta a monte, Via Cannizzaro è da sempre edificabile: po-

Crebbe ospitare una casa di cura, un palazzetto dello sport, la stazione delle corriere e la proposta è di realizzare un intervento di edilizia residenziale pulito e di qualità con tanto verde per procedere all'eventuale perforazione di nuovi pozzi. La potabilizzazione del Secchia, infine, è una soluzione di prospettiva e lo studio lo deve fare Fiera, il gestore del servizio idrico integrato». Nel corso della serata di Modena Attiva sono stanti. tanti gli interventi critici, tra cui quelli di Donato Pivanti, segretario della Cgil, la dirigente

comunale Franca Saccani, il portavoce Paolo Silingardi. Anche Italia Nostra, associazione nazionale di tutela, interviene per contestare le scelte comunali. «Siamo alla Modena da bere - sostiene in una nota il diretilvo modenese presieduto da Giovanni Losavio - con il piano per l'acqua presentato dalla giunta che elude i problemi di un razionale e differenziato impiego delle risorse idriche sotterranee e di superficie, Le vere intenzioni della giunta si comprendono dalla proposta presentata all'esecutivo dell'Aio. Per quanto riguarda la tutela dei pozzi esistenti, compresi quelli dei campi acquiferi di via Canizzaro e via Aristotele, il comune assicura: "niente cemento nelle fasce di rispetto". Però si riferisce alle minime aree di tutela assoluta immediatamente circostanti ai singoli pozzi, circa dieci metri di raggio, e non alle vere e proprie zone di rispetto. E queste zone in Emilia e Romagna hanno per legge l'estensione di duecento metri di raggio, Inoltre va bene la tutela delle acque di falda inquinate dai nitrati, mentre è del tutto eluso il problema, vitale, di un uso parsimonioso del prezioso patrimonio idrico sotterraneo. Del tutto improprio sarebbe l'impiego per uso potabile delle acque del Secchia»,

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DAZETTA DI MODENA

press LIETE 11/11/2011

ia e aree F, tensione nel Pd Movimentata riunione del gruppo con l'assessore Sitta sulle linee di indirizzo Come non bastassero le polemiche quotidiane con Modena Attiva, l'altra sera l'assessore Daniele Sitta si è trovato a fronteggiare anche il grippo dei suo partito. E non è stata una passeggiata. L'argomento tanto per cambiare sono le famigerate Aree E: la possibilità di costruire da subito case per rispondere alla fame di abitazioni e alle imprese che chiedono lavoro. E anche qui non sono mancate urla e vivaci battibecchi. Sitta vonebbe fare subito e lo ha ribadito al gruppo. il gruppo d'altro canto si dice pronto ad appoggiarlo previa approvazione di un documento cori le linee di indirizzo, studiato dal segretario cittadino Boschini, dal capogruppo e dallo stesso Sitta. Se il documento è concordato dove è il problema, verrebbe da chiedersi? Il problema, sorto l'altra sera, è che il Pd vorrebbe tentare di coinvolgere anche Idv, Sei Verdi , magari Modena Attiva, insomma accrescere il consenso su queste linee di indirizzo, linee che comprendono la cornice sulla quale basare il piano di intervento per la casa che preveda sì di costruire sulle aree E, ma per favorire l'accesso alla casa per le giovani coppie, a chi non può permettersi gli affitti esosi del mercato. Insomma

famoso So cial H o usin g. Per farlo e qui Sitta ha iniziato a innervosirsi, ricevendo urla di pari grado in risposta, il gruppo ha chiesto una ventina di giorni in più, in modo da raccogliere la piit ampia condivisione possibile. In linea di massima tutti d'ac:cordo se non che Michele Andrena, ex-capogruppo e politicamente lungimirante, si sarebbe limitato a porre una domanda «Scusate, ma se Sel, Idv, Modena Attiva concordano ma chiedono modifitte, che facciamo? Ricomincia-. mo da capo?» E qui si è accesa la discussione , proseguita alla domanda successiva »11 se decidiamo di votarle da soli, queste linee di indirizzo: saremo compatti a dire sì oppure saremo divisi?» Il classico dito nella piaga, perché nel gruppo sta crescendo il numero di chi ritiene che su questi temi si sia completamente sbagliato l'approccio, sono quanti sentono venire meno il consenso dalla città e temono che forzare la mano rischi di essere controproducente. Alla fine l'approvazione dei documento è slittata di una quindicina di giorni, si proverà a intavolare la trattativa e vedere cosa si raccoglierà. Si guarda a Sel, ma le do-. mande di Andreana sul fronte Pd attendono risposta.

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L'INFORMAZIONE

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IL CASO Mentre Silingardi parlava al Villaggio giardino, il gruppo si scontrava con Sitta e la Arletti

Lega nel caos, la base contro i tre consiglieri

rbanistica di nuovo lite tra Pd e giunta E dopo Sei, anche l'Idv abbraccia la 'corrente' guidata da Modena Attiva

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entre il 'ribelle lingardi parlava a l - - , - Villaggio Giardino, la mriggioraniza cercava ai t osare la quadra su urbanitica e ambiente. Tentativo fallito clangiToriamcrite: i due incrini:n (alle 1.8 e 'alle 21) tii il gruppo consigliare Pd e gli assessori Siria e Arletti si sono (aanditi in malia modo. Clamoroso t i scontro tra il duo Trande-boschini e Daniele Sitta. ti mnto Modena Ar: è a incassa nuovi consensi: anche il segretario Mn tra firmato il manifesto sull'acqua.

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Trasparenza, dalla Provincia operazione 'soft'

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cato sul proprio sito inter.. net compensi dirigenti Feriti al 2010. Gli stipendi sono aWnentati in inedia ai 'mila curo. lria, a differenza dei tib.PEOvincia non 31,1 reso ora line reddati e pa, i i aloni. Intanto Trande insiste conia sua 'crociata': iiiinehe gli aliti partiti siatto trasparenti, Ovvio il riferimento :1111,1v

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TRIBUNALE La procura ha chiesto di chiudere il caso dei poliziotto che sparò a un bandito a Prilli

Rapinatore ucciso, archiviazione per l'agente Otto i patNgiamenti dei malviventi che stavano Der assaltue la gioielleria ll, - a Procura ha chiesto di archiviare il caso dell'ispettore di polizia veronese ' che lo scorso primo febbmio ha ucciso il 61en ne Giuseppe Mayer, p luri p regiudi cato che assieme ad altri on ,'i-sarai attivi tra la Lombardia e il Venti per assaltare la gioielleria Viola di Portile. Intatti l'agente ha

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sparato perché Mayer, con le mani in alto, h cercato improvvisamente di estrarre se pistola carica. La decisione finale spe : :il Gip. Nel frattempo hanno patteggiar pene da un anno e mezzo a d,le anni di carcere gli otto componenti della banda.

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Fiumi, la rabbia di Modena est: «Basta parole» dlithjpR311tiaL137C

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da 'segretari per far incontrare le istituzioni,: a Modena est è arrivato il tempo di agire per rinforzare le casse di i ' me i i Panaro. A PAGINA 4

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11/11/2011

L'IN FORMAZIONE

SCONTRO Doppio incontro mercoiedi sera. H segretario si smarca e rivendica ii documento estivo

Acqua e case, vertici di fuoco oco in in ioranza Pd e giunta si spaccano: Boschini contro Sitta di Giuseppe Leonelli

D er discutere di potabilizzazione i del Secchia e politiche per la casa, partito, gruppo consigliare Pd e giunta avevano fissato un duplice incontro proprio nel 'grande giorno' di Modena Attiva. Mercoledì (mentre Paolo Silingardi parlava al Villaggio Giardino) si sono infatti svolti due vertici segretissimi: alle 18 con l'Arletti e alle 21 con Sitta. Ma le riunioni che avrebbero dovuto riconlpattare la maggioranza e delineare la strategia anti-ribelli sono finite nel peggiore dei modi: partito e parte del gruppo consigliare da una parte, Sitta, Arletti e un'altra parte del gruppo dall'altra. Una divisione che arriva dopo un periodo di apparente accordo tra giunta e partito, con il secondo che, sull'urbanistica, sembrava avere definitivamente scaricato Modena Attiva e abbracciato le tesi di Sitta (a discapito - diceva qualcuno - del famoso documento di luglio). Ma i due incontri di mercoledì hanno stravolto tutto. E a sancire la grave spaccatura vanno registrati motnenti di alta tensione proprio tra il segretario Pd Giuseppe Bosalini e l'assessore Daniele Sina.

Ore 18: ambiente Tutto è cominciato alle 18, quando il gruppo consigliare Pd e il segretario Boschini hanno incontrato l'assessore Simona Arleni. Tema dell'incontro la frettolosa proposta dell'amministrazione di potabilizzare l'acqua del Secchia. SulEArletti sono piovute critiche trasversali sia sul metodo che sul merito della proposta. All'assessore molti

consiglieri Pd hanno rimproverato la consigíieri mancanza di confronto su un tenia delicatissimo e la 'strana' coincidenza tra questa uscita e la volontà di realizzare abitazioni sui pozzi di via Aristotele e via Cannizzaro. In un clima decisamente surriscaldato dal duro faccia a faccia, il gruppo e lo stesso Boschini si sotto poi preparati ad incontrare Sitta.

Ore 21: piano casa Oggetto dell'incontro con Sitta era un documento prelitninare di indirizzo sul piano casa e sull'housing sociale. Documento che avrebbe dovuto sfociare in una delibera di indirizzo. Il testo era stato redatto a più mani, a quanto pare vi avevano lavorato il capogruppo Paolo Trande, Boschivi e lo stesso Sitta. Eppure nonostante la condivisione generale, quando mercoledì il documento è stato presentato al gruppo è scattato il cortocircuito, All'inizio Boschini ha accusato Sitta

di avere portato una stesura non definitiva del testo, quindi lo scontro si è spostato sul merito. Va detto infatti che l'impostazione generale della futura delibera è condivisa: tutti (anche Sitta) concordano sulla necessità di basare lo sviluppo urbanistico non solo sui Peep, ma anche sulla realizzazione di affitti a canone ridotto (meno di 400 curo). il problema è dove realizzare questi alloggi e in che tempi. 1.a posizione della giunta è chiara: le case vanno fat te in via Cannizzaro e sulle aree E Una soluzione che non grava sulle casse comunali e che si innesta nel vecchio Prg. Questo ha ribadito per l'ennesima volta Sitta mercoledì e ha quel punto è partita una turbolenta discussione. Boschini, Trande e la fronda ambientalista del gruppo hanno accusato l'assessore di procedere senza confronto e hanno sottolineato la necessita di valutare le aree E caso per caso, così come previsto dal documento

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L'INFORMAZIONE votato all'unanimità quest'estate («gradualità degli interventi» - si disse allora). 11dibattito si è poi infuocato con interventi in ordine sparso da Cotrino ad Andreana, dalla Corrila allo stesso Trande.

Due filosofie Partendo dal presupposto che tutti condividono l'esigenza di housing sociale, il gruppo è animato da due diverse filosofie. Da una parte quella del capogruppo Trande (sostenuto dal partito), dall'altra quella dei fedeli alla giunta. Questi ultimi sottolineano l'esigenza di concretezza. Se è vero - dicono che occorre dare risposta a una domanda di affitto calmierato, modo, al di là degli espropri, per realizzare case a costo zero e incentivare privati a investire con rendimenti inferiore ai tassi di mercato, è trasformare le zone E Senza queste aree il piano casa resterebbe sulla c^arta.1. seguaci della linea Sitta in pratica accusano il partito (e Boschivi in particolare) di volere allungare in modo esagerato i tempi della discussione per ottenere l'effetto di bloccare i progetto, Insomma, un veto implicito, proprio come avvenuto con l'affini re-piscina. Del resto - dicono - dal documento di luglio ad oggi non è stato fatto nulla e il dibattito è ancora fermo su tempi e percorsi. Con queste posizioni in campo, tra schermaglie e tifoserie politiche, mercoledì il vertice si è chiuso con un nulla di fatto. Tutto rimandato. E i privati che attendono di poter presentare i loro piani sulle zone F aspettano.

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«Con Sitta obiettivo: casa per tutti» «Ma su progetti così importanti occorre allargare il consenso, anche se questo allungherà un po' i tempi di realizzazione» di Andrea Marini «Cercare la più ampia condivisione possibile attorno ad un progetto che permette di dare la casa a chi fa fatica ad ottenerla è un nostro dovere. Se questa ricerca può comportare un allungamento dei tempi, attraverso al quale si arriva anche ad alcune migliorie condivise, ci può stare. Non significa che ilprogetto salti. Questa è la politica». Parole di Giuseppe Boschini, segretario cittadino del Pd, e arriva nel corso della sua analisi stili discussione in atto tra gruppo consiliare e giunta sulla delibera con le linee guida per la creazione di nuove case. Un documento che, giocoforza, sì interseca con le famigerate Aree E, quei terreni che saranno trasformati in edilizia residenziale proprio per favorire l'accesso alla casa, fina discussione che mercoledì ha fatto registrare anche vivaci scambi di opinioni tra consiglieri Pd assessore Sitta. «Nella foga del momento ci può stare che si spinga sull'acceleratore della voce... - spiega Boschini - Io però sottolineerei un altro aspetto. Il gruppo Pd e l'assessore f)aniele Sitta sono uniti nel sostenere il documento per la casa. Lo abbiamo redatti) insieme e condivido tutto quanto ha detto l'assessore in proposito ieri alla Gazzetta». Perché è così importante? «Intanto perché arriva al termine di un percorso che ha visto impegnati partito e giunta che sono arrivati alla condivisione della necessità di dare risposte concrete ai cittadini che chiedono una casa a prezzi accessibili. Questa delibera altro non è che la trasposizione del documento approvato a inizio estate, all'unanimità. Un documento di ampio respiro, sul tema dell'urbanistica che fornisce le nostre risposte a una serie di questioni: dai nuovi bisogni di case in affitto a prezzi moderati all'acquisto a prezzi inferiori rispetto al

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II gruppo e compatto. Contatteremo Idv, Sei e gli alleati. Nel caso propongano modifiche che migliorino la delibera, non avremo problemi ad accettarle

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A destra Giuseppe Boschini, in alto un cantiere edile

mercato. Sitta si è impegnato a fornire canoni mensili da 350-400 curo per case di questo tipo. Inoltre introduce una serie di politiche sul tema dell'affluio. A cominciare rilancio dell'azione dell'agenzia per la casa sul tema dell 'utilizzo dell'esistente. Appartamenti sfitti che vengono rimessi sul mercato in affitto con il Comune che fa da garante sul rispetto dei contratti e abbassa per i proprietari. E ancora si propone di rivedere i regolamenti di concessione delle case Peep facilitando l'accesso al-

le giovani coppie, a chi è in paticolari difficoltà e inserisce anche criteri di controllo piîi severi circa il mantenimento dei diritti ad ottenere queste case. Mettiamo in campo politiche di Social Rousing, case per favorire l'inserimento sociale con 4-5 leve importanti». Allora dove sono i problemi «Non ce ne sono. Su questo siamo uniti. C'è però necessità da parte nostra di far conoscere e accrescere il consenso attorno a questo progetto. Dai sindacati e dalle forze sociali

sono già arrivati primi segnali incoraggianti. Cerchiamo di farlo conoscere a più modenesi possibile. Ricordando che anche le famigerate aree F vanno inquadrate in questa funzione sociale. Costruire consenso è fondamentale e può comportare tempi diversi da quelli tecnici. Questa è la politica». Quindi cercherete l'intesa con Sei, idv, Modena Att iva «Modena Attiva si è già detta favorevole al documento, le linee di indirizzo ne sono la sua attuazione. Con Sei_ e gli altri alleati cercheremo di fare lo stesso». E se chiederanno modifiche? «Come abbiamo sempre fatto ci sediamo e valutiamo. Se si -tratta di migliorie concretenon potremo che accettarle» I tempi si allungheranno? «Ci può stare. Ripeto questa è la politica. E in politica il consenso, il modo con il quale si spiegano i progetti, coinvolgendo i cittadini sona molto importanti». ORIPRODIE

«Con Seta un oinettis o: casate r fanti»

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Pd e giunta, pausa di riflessione sull'urbanistica

L'INFORMAZIONE opo ii clamoroso strappo di mercoledì scorso su housing sociale, urbanistica e ambiente il gruppo consigliare Pd e la giunta prendono tempo per curarsi le ferite. Proprio come impone la più classica delle contrattazioni, le parti - visto il clima eccessivamente surriscaldato - hanno deciso per una pausa di riflessione. Due settimane di stop per tentare di sbloccare una situazione che appare difficilissima. Come detto tutti condividono l'esigenza di offrire case in affitto a meno di 401) euro, ma da una parte la giunta (e l'assessore Sitta in particolare) preme per l'immediata trasformazione delle aree F, dall'altra parte del gruppo e del

partito grande e Boschirti su tutti) vorrebbero Lir valere il concetto di «gradualità» inserito nel documento di luglio. Quale sarà il punto di caduta? Quale ruolo potrà avere in questo dibattito Modena Attiva? La pausa dovrebbe servire a rispondere a questi quesiti.

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Altro che Secchia potabile: ecco la formula per eliminare i nitrati dal nostro acquedotto L'idea arriva dall'Ateneo. Domani l'incontro in Provincia MODENA - Per essere invitato al dibattito sulla qualità dell'acqua ha dovuto entrare in punta di piedi e chiedere la parola al convegno sulle falde di Modena Attiva. Eppure il professor Elio Passaglia, docente al dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Modena, studia da 40 anni il modo per eliminare i nitrati dalle acque. Ma la Provincia, il Comune e Ato, continuano a ignorare le sue ricerche, preferendo chi pensare a un costoso piano di potabilizzazione del Secchia e chi a un tavolo provinciale dei nitrati che da quando è stato istituito non ha mai funzionato. «Ho capito bene? - chiede il professor Passaglia, torinese,

ma modenese d'adozione - C'è un tavolo provinciale dei nitrati? Ma perché non sono stato invitato?». E il professore ha ragione a chiederselo, dal momento che è una vita che si occupa proprio di come ripulire le acque di questa sostanza, che in grandi concentrazioni può provocare rischi di malattie quali alzhaimer e il diabete. La chiave per risolvere questo problema è un minerale, di cui l'Italia è ricchissima, che si chiama zeolite. «La zeolite - spiega Passaglia - permette di assorbire una parte dell'azoto ammoniacale, che una volta giunto nel terreno si trasforma in nitrati. La zeolite ha poi un altro vantaggio: può essere utilizzata come fertilizzante, riducendo l'impiego di pesticidi chimici, che a loro volta sono una delle cause principali dell'aumento di nitrati nel sotto-

suolo». Quelle di Passaglia non sono solo parole o lontane speculazioni fantascientifiche. La zeolite fa parte di un progetto, finanziato per 1 milione 200mila euro dall'Unione Europea di cui fanno parte, oltre all'Ateneo di Modena anche l'Università di Ferrara e il parco del Delta del Po. Attualmente l'equipe di cui fa parte il professore Passaglia sta sperimentando la zoolite in un allevamento suinicolo di Codigoro, in provincia di Ferrara. Una volta assorbiti i nitrati, il minerale verrà poi utilizzato in un terreno agricolo attiguo, come fertilizzante. «Mi fa rabbia - conclude Passaglia - pensare che tutta la zoolite che abbiamo in Italia oggi finisca in Francia. Partono otto nove camion ogni giorno e noi invece continuiamo ad utilizzare fertilizzanti, spandimenti di liquami e fosse asettiche, che non fanno che aumentare il livello dei nitrati». Lunedì Passaglia dovrà incontrare l'assessore provinciale all'ambiente Stefano Vaccari. Chissà che invece di potabilizzare il Secchia, non si decida di credere alla zeolite, come ha fatto l'Europa. ■ Caterina Giusberti

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Domenica 13 novembre 2011

Anno 3 - Numero 270

IN 12 PAGINE I(31, °E IDEAI,

Quando la Girlandina si allontana dal Duomo

Antiche famiglie: la storia dei Campori

PIIIMO PIANO

Elezioni a Novi: la lista che sfida il Pd

SECIli 5I

PROVINCIA

Newsline Altro .liti l'a genzia Lone lancerà Italo .

Ntv sceglie l'agenzia Lowe Pirella h ronzoni conle partner per il lancio pubblicitario hal, il nuovo treno privato ad alta velocità che entrerai in servizio cominci merci le agli inizidel 2012. L'agenzia milanese, selezionata ma sei società mdiste - si legge in una rota- ifira un contratto in esclusiva con Ntv della durata di due o i elaborarà una strategia che prevede una primati. di comunicazione istitozionale. seguita da una vera e propria canmagna pubblicitaria a supporto del lancio Italo. Il Gruppo Sila apre in Cina Inaugurato ieri atEdMg, distretto industriale specializzato nell'automotive a Shanghai. il primo stabilimento cinese del Gruppo Sila, l'azienda torinese leader al mondo nei sistemi d trasmissione per am lo, Da sempre legata agli impianti industriali della P■ ar. con la quale ha una partnersliip la riunn, ii: il gruppo torinese ha ap erto una Imova fabbrica a Shanghai che va ad aggiungersi a quelle già presenti in Argentina, Brasile, Turchia, India ed Europa. Casa: sfratti raddoppiati dal 2001 Tra il 2001 e il 2010 i provvedimeli

ti di sfratto emessi per morosità sono più che raddoppiati, un Mdice di allarme sulle difficoltà economiche che stanno vivendo le famiglie italiane evidenziato dalla Cgia E Mestre. Se .1 2001 il numero di sfratti aveva sfiorato le 27.000 unità. nel 2010 hanno superato quota 56.000 (esEtEnenm 56.147), registranito, in questo periodo d tempo, un incremento del L I WEL,

che Secchia potabile: ecco la formula ner e minare i nitrati dal nostro acquedotto li

L'idea arriva dall'Ateneo. Domani l'incontro in Provincia MODENA - Per essere inviamo al dibattito sulla qualità dell'acqua ha dovuto entrare in punta L i piedi e chiedere la parola al convegno sulle falde di Modena Attiva. I lppure il professor Passaglia, docente al dipartimento ci Scienze della Terra del l'Università di Modena studia da 40 anni il modo per eliminare i nitrati dalle acque. Ma la Provincia, il Comune e Alo, continuano a ignorare le sue ricerche, preferendo chi pensare a un costoso piano di pota bilizzazira ne del Secchia e chi a un tavolo provinciale dei mira// che da quando è stato istituito noi ha mai funzionato. «Ho capito bene? - chiede il professor Passag., t ori nme,

ma modenese d'adozione - Ciò un tavolo provinciale dei nitrati? Ma perché non sono stato :innato?». E il professore ha ragione a chiederselo, dal momento che è una vita che si occupa proprio di come rire acque le di questa sostanza, che in grandi concentrazioni può provocare rischi di malattie quali alzhaimer e il dia bete. La chiave per risolvere questo problema c un minerale, di cui l'Italia C. ricchissima, che si chiama collo, «La zeoli te - spiega Passaglia - permette di assorbire una e dell'azoto animole, che una volo unto nel terreno si trama in nitrati. La zeolite ha poi un altro vanloggia: può essere utilizzata come fertilizzante, riducendo l'imp iego di pesticidi chimici, che a loro volta sono tradenteu se principa li dell'aumenIo di nitrati nel sotto-

SUOI.. Quelle di Passaglia non sono solo parole o lontane speculazioni fantascientifiche. La zeolile fa parte di un progel I o fi nanziato per I milione 200 mila euro dall'Unione I innata.. di cui Pammi parte, oltre all'Ateneo di Mode. anche l'Università di Ferrara e il parco del Delta del Po. Attualmente l'equipe di cui fa parte il professore Passaglia sta sperimentando la zoo'ile in un allevamele. suinimilo eli (odivoro, in provincia di Ferrara. Una volta assorbili i nitrati, il minerale verrà poi utilizzato in un terreno agricolo attiguo, conm «Mi fa rabbia - conclude Passaglia - pensare che tutta la zoolite che abbiamo in Italia oggi lini.. in Francia. Partono otto nove vimion ogni giorno e noi invece continuiamo ad utilizzare fertilizzanti, spandiment i E liqum mi e fosse asettiche, che non fan no che aumodare il livello dei nitrati«. Fondi Passaglia dovrà incontrare l'as'sess'ore provinciale all'ambiente Stefano Vacmtri. Chissà che invece di potabilizzare il Secchia, noie si decida di ore, dere alla zeolitc, come ha fatto l'Europa. ■ Caterina Giusberti

e crisi

APPENNINO • E' crollata in un solo anno di oltre la metà la produzione di eastagm del nostro Appennino e in alcuni casi del 90 per cento. E' una vera e propria calamita nal tirale di proporzioni tali da far muovere lo stesso lfd che chiede alla Provincia relmeio il beneficio dello sgravio osale > per i produthari. Le carise? Clan., parassiti e la ditlicolt cresceite a conunercializzare il prodotto fresco.

Berlusconi si è dimesso: già da oggi consultazioni al Quirinale Accese contestazioni in piazza. Il premier costretto a lasciare il Colle da una porta secondaria Silvio Berlusconi ha lasciato il auto del premierò inibiti, é ent6ito eppla usi dei deputati del Pdl nel Quirinale, Mri sera, alle 21,45 do- a fatica nella piazza del QUirinale l'Aula della Camera e finita con po aver rassegnaM E Lmissioni perché una Ella di persone rho, 12I folla che per stradale. fischim nelle mani del presidente della Re- occupata urlando contro il Cava- È l'Aba quando E agenzie di pubblica, Giorgio NapLitmo Il fiere buIPoc . bulliane' e 'in gale- stampa russe riportano le paroE presidente del Consiglio ha lascia- ra'. di Pulita, che definisce Berlusconi to il Colle da una uscita seconda - E quella di ieri, per 13erlmconi de- come «l In o dei più grandi uomini ria a causa delle accese contesta- ve essere stata davvero una lunga politiO europei», «uno degli Mizioni di piazza che lo avevano ac- giornata cominciata con gli ap mi1h10hicani della politica».11 Cacolto già al suo arrivo. E corteo E prezzainentiPutin, passata perii vahere E appena M tempo a leg-

E la notizia rimbalza in tutto il mondo itFautt lid at':nt'sT-,I

Silstio Ber:losco - :neve oril,uo . lna, dopo ttr‘ la tel tò te1 1r1y ics] tt evtht:„

t o ',verrai diretta da dis,o= yhel„ro. oro zii v dimesso' , la ano un iata "siiti. d i 17 unii. g «Ber4e°' m del ,Il Street Pre,111t, n'e°,7> di," New YorkT iti nh I'N% fra i summernet lTiT p end'rel'i'enz'T

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italiano comunica che Flertusci il Ai è dimesso>: è il nm. ggn elle l'Associateci press v a sani itcaut «Berlusconi st. e dt messo sta premiò°, YVailungtonPotr. 17 'Evento Italiano lo Maturatone ,mehe dei piceoli bon persinoil fhe Village Voi ce, blog del quartive Village di New York, dedica spazio alle di: nissaom.

gerle per essere pE risucchiato dagli in cot Sente Stimane, poi a palazzo Grazioli vede la deputata del Pdl Maòa Rosa ia Rossi e il ministro Renato &Limita. Quindi invita a pranzo Mario Monti, a Palazzo Chigi. M caoquifi che dura un paio d'ore, partec ipano anche I seetario gr del PE MEno e il sottosegretario Gianni Letta. NV tratto., mentre davanti a Pani/zii Chigi ed a Palazzo Grazion assediati da troupe televisive italiane e straniere, si raduna una folla di gente: criosi del sabato pom oeriggio a passeggio per una Roma Esa più belE dal sole del/ Estate di San Martino ed au Visti del Pripolo viola e Siiovimenti che 1.1 «llimissitand».

Ancora aperta l'incognita Lega: «Mai con Monti» «Mai con Monti. Corne si fa a sostenere un governo clm farà porta re via tutto». Umberto Bossi deo 'nò ad un esecutivo tecnico, lo ripete achiare lettere, ed si avvia per quella che qualcuno già definisce A l'ERTE RE Sola le precisa", ioni del Pdl sui termini dell'incarico ebbesm evi IsuAsill peggio «M lunga marcia» della Le va Nord all'opposizone. La rottura dell'asse del Nord stavolta appare includili.. A riguardo H netnistro Roberto Marosi è chiaro, si Se il Pdl entra nel governo e la Lega rimane fuori

- spiega - va in crisi un sodalizio latti a replica. iato nel 1994 e none affatto Per questo motivo il Cavaliere, a scontato clic si possa tornare insra- quanto si apprende, avrebbe invime, taro i dirigenti del suo partito a vaBerlusconi teme E poter perdere umre /opportunità di non entraBossi M un momento cosi re in un governo tecnico per avere delicato, soprattutto M prospetti- ancora «i margini per non rompeva futura: i fiumbud' leali. pro- 'e l'allea iram con la Lega. messo battaglia in Aula ma anche L'altra ipotesi avanzata dal Pdl è s ul territorio dove sono in M°co le quella E un governo Monti con alleanze Pdl-Lega che reggo. ama scadenza già definim. molte amministrazioni del Nord Davanti ad un tale opzione - si raRafia. Prime amasagIM di scontro giorni - la Lega potrebbe limimrsi tra i due alleati si 30110 viste in a fare una opposizione meno do Lombarda. dove il governatore limitandosi a votare quei piniRoberto Formigoni (uno dei più vedimenti che condivide. favorevoli nel Popolo della Eber- TI punto critico resta sempre quelta ad appoggiare un governo Mon- lo: le pensioni che i fiumbard' soffi è stato :vincono Ed suo vice no pronti a difendere in ogni moAndrea Gibelli della Lega con re- do.

Soim da poco passate le 16 quando finisce l'incontro tr I Cavaliere ed il Professore, nel frattempo nell'Aula della Camera sono iniziate M votazioni, tutte per ,11rata E mano, sulla legge di q abilita. La sednhi pineale spedita. abbastanza tranquilla, con i banchi di maggioranza ed opposizione gremiti ed una sola poltrona vuota al bam co del governo , quella del presidente del Consiglio, che la occuporà solo a Li Aohe nunuto dalla votazione finaM. Primo pero partecipe ad un vertice di maggioranza a Mon mei torio con i ministri della Lega Nlaroni e Calderoli, l segre tario del Mfano ed i ministri del ?di Fitto e Palma. Tra gli V tri. c'erano anche il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto il vicepresidente della (laniera Maurizio Lupi e il coordinatore del Pdl Doris Verdini. Quando entra in Ala, viene accolto dall'applauso dei deputati del Pdi Me tutti in piedi gli gridano in coro «Sii Silvio». Poco dopo, durante l'intervento in arda del capogruppo Fabrizio (Pechino, al cavaliere ars

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era una nuova ratanding ovation' dei suoi. E la in piedi. ringrazia chinando il capo, La Camera licenzia la legge di Stabilità e Berlusconi lascia l'Artla. Giusto in tempo per mm sentire Roberto An tonione che. più volte interrotto da chi dal Pdl gli urla del «venduto» e del «tra ditorek, reclama le scuse per gli «epiteti indegni» che gli ha rivolto. E prenner va'a Palazzo Chigi con Brunetta. e li presiede l'ultimo Consiglio dei ministri eh« chiude, si legge nel comuMcOo finale, dra po aver «fingrazoto smatitammate colleghi di Governo per il proficuo ed intenso lavoro compiuto ed aver M-incaui i ingraziamo -do particolare M dottor Gianni Let ta». Poi in serata il rientro a palazzo Grazio li d op° aver rassegnato M dunissioni al preside:Me della RepubbHca. Accompagnato proprio dal sottosegretario Lotta. Immoto l'ufficio stampa del Quirinale comuni.va il calendario delle consultazioni del Presidente Napolimno. che comincerà Ma stamattina.

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GAllETTA DI MODENA

16/11/2011

Casa, Pighi media con il partito «Con il partito normale dialettica, ma siamo sulla stessa linea: dare alloggi a chi lo chiede e presto» di Andrea Marini Delibera di indirizzo sulla casa, scende in campo il sindaco. Giorgio Pighi, all'indomani dei momenti di tensione registrati la scorsa settimana tra l'assessore Daniele Sitta e alcuni esponenti del gruppo Pd, sul documento relativo all'housing sociale e, soprattutto, ai tempi per l'approvazione, ha deciso di prendere in mano la palla e chiudere la partita, senza prolungarla all'infinito. Anche perché da una rapida approvazione delle linee di indirizzo deriverà il successivo via libera alla realirmzione di alcuni interventi su ex-aree ad attrezzature generali, dette aree F. Il sindaco avrebbe quindi intenzione di incontrare a bre - ve sia il segretario comunale E oschini che il segretario provinciale Baruffi per chiarire i rapporti giunta-partito-gruppo e arrivare alla redazione definitiva del documento in tempi rapidi. E che ci siano problemi di messa a punto nel team lo si è intuito dal recente intervento fatto da nrind i-r.P7in T1

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Pd, in cui ha ricordato come partito, giunta e gruppo debbano confrontarsi, ma alla fine sono chiamati a lavorare sullo stesso progetto. Questo il quadro al quale, a precisa domanda, il sindaco cerca di smussare gli angoli. «Dopo aver letto le interviste di Boschini e Sitta alla Gazzetta posso dire che siamo sulla stessa linea. Non c'è molto da mediare... La base è molto solida, anche se ogni tanto scappa qualche scintilla, del resto la vicenda è complessa. - spiega il. sindaco - Ciò che conta però è il risultato al quale stiamo approdando, a una condivisione molto solida, anche rispetto ad alcune obiezioni di fondo. Una riguarda i terreni agricoli, ma in questo caso non consumiamo terreno agricolo ma aree ad attrezzature generali, già destinate alla edificazione. Il secondo elemento è che il vantaggio dell'acquisizione dai priva di terreni, ci porta ad ottenere a titolo gratuito 180% delle aree sulle quali, in una parte, verrà poi realizzata edilizia sociale e :Ity.p.unintn i in uninnn pnnrrn

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Questo è il punto. Se si attendesse un nuovo Psc tutto questo non sarebbe possibile, oltre a dover attendere tempi. lunghi. A chi invita ad insistere sull'utilizzo degli appartamenti sfitti, ricordo che la difficoltà al loro uso è legata al mancato incontro tra domanda ed offerta, nel senso che l'offerta di ca-

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se non corrisponde all'esigenza dei modenesi. Noi comunque insisteremo sul rilancio dell'agenzia per la casa. Quanto ai Peep e alla creazione di appartamenti ad affitto agevolati, procederemo su aree che hanno le caratteristiche adatte. Ma lo faremo con gradualità e tenendo presente che, intervento per intervento, il consiglio comunale avrà la possibilità di pronunciarsi sui singoli piani particolareggiati» Quanto al tentativo di coinvolgere anche Sei il sindaco non ha nulla da obiettare, anzi. «Quello è un compito dei partito. - replica - Noi siamo in asse circa la necessità di allargare il consenso nell'ambito di chi già condivide il nostro percorso di maggioranza. Credo non possano esserci problemi a trovare un. ulteriore sbocco che va incontro a un'esigenza fondamentale per i rnodene.si: le case». Discorso diverso per Modena Attiva «Quello è un gruppo di cittadini che si organizz- a ed esprime delle valutazioni, non può essere un interlocutore, vanno ascoltati come tutti i citi Pighi conclude con un auspicio sui tempi. «Mi auguro che si discuta :in modo sobrio e tenendo presente che c'è un bisogno sociale al quale dare risposta sia per quanto riguarda il problema . casa che, in periodo di crisi, quello di contribuire a fornire occasioni di lavoro per le imprese».

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li sindaco di Modena Gorgo Pighi

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press unE 17/11/2011

Delibera sulla casa: le suonerie dei cellulari di Italia dei Valori sono ancora in silenzio. Eppure il Pd, sebbene in municipio la formazione di Di Pietro sia all'opposizione, ha annunciato di voler provare a coinvolgerlo. «Pronti a sederci attorno a un tavolo e a parlarne» concordano sia Eugenia Rossi, capogruppo in consiglio, che il segretario provinciale Alessandro Borghetti. «Sono anni che sosteniamo la necessità di creare condizioni di affitti maggiormente adeguati creando condizioni per canoni bassi. - spiega Rossi - La delibera del Pd, sono interessata a leggerla e a valutarla. Ben vengano case peep e ad edilizia agevolata. Vorrei però sapere cosa si costruisce e dove. Il cosa riguarda la qualità delle case, non vorrei che per abbassare i costi si :riducesse la loro qualità. Quanto al dove, visto che si tratta di case a scopo sociale o a prezzi minori non vorrei si optasse per zone disagiate, penso all'ipotesi di edilizia a Modena est lungo la ferrovia... Situazioni, cioè, che rischiano di creare nuovi ghetti. Comunque, nessuna preclusione: se ci chiameranno saremo ben felici di sederci e discuterne. Non siamo contrari a priori alle politiche di questa giunta, con quanto fa Francesca Maletti, ad esempio, siamo in piena sintonia..». Anche Alessandro Borghetti apre al dialogo «Se ci convocheranno saremo ben :felici di parlarne - spiega il segretario - Appartengo alla categoria dei giovani e comprendo le difficoltà nel trovare case in affitto a prezzi abbordabili. L'unico problema è il dove si vuole costruire. La posizione Idv è nota: siamo

GAllETTA DI MODENA

Idv e Modena Attiva «Housing sociale? Ok ma non in certe zone» Rossi e Borghetti disponibili al dialogo sulla delibera Pd ma, così come Silingardi, chiedono di evitare alcune aree F Sia il partito di nn Di Pietro che l'associazione k ambientalista temono che la necessità dei modenesi non diventi un alibi per spingere la cementificazione favorevoli alla riqualificazione dell'esistente e ali utilizzo minimo di nuovo terremo. Non siamo in sintonia sull'utilizzo di Aree F o aree verdi. Sia chiaro, ben venga i'housing sociale, ma. non vorremmo che si tratti di un alibi per spingere sulla cementificazione di queste aree F. Del resto prima ci hanno detto che si doveva costruire per i giovani che fuggono da Modena, poi perché Modena sta crescendo, ora per affitti agevolati...» Modena Attiva, invece, non è alleato di riferimento ma un'as-

sociazione composta da numerosi cittadini, tra i quali molto esponenti Pd e di Sei. Loro come la pensano? A riassumere la posizione è Paolo Silingardi che, per molti aspetti, è in linea con ftalia, dei Valori. «Da tempi non sospetti sosteniamo la necessità di spingere per creare maggiori occasioni di case con affitti a prezzi agevolati, una necessità che si risolve sia con finanziamenti agevolati, ma soprattutto con i costi di costruLione maggiormente conipetitivi, che si possono creare spingendo sulla concorrenza tra le -

imprese. - spiega Silingardi - Da parte nostra nessuna preclusi° ne». Anche qui la musica cambia quando si parla di ipotesi Aree F «Torno a precisare - spiega Silingardi - che le problematiche sollevate sulle Aree F sono legate esclusivamente ad alcune di esse caratterizzate da criticità ambientali. Si sostiene che occorre fare in fretta... Sono 7 anni che si parla di queste aree F, spiegando che è la soluzione più veloce... In soli 2 anni si sarebbe potuta approvare una variante al piano strutturale. Credo che la strada di una procedura graduale sia quella maggiormente percorribile, a meno che non ci sia qualcuno che a tutti i costi voglia procedere per realizzare la torta intera, intesa come tutte le aree E. Non basta cambiare la finalità da case di lusso a housing sociale per sperare di avere il via libera. Se. in via Cannizzaro e via Aristotele ci sono problemi, ci saranno qualunque sia il tipo di case che vi si vogliono costruire».

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press unE 17/11/2011

GAllETTA DI MODENA LA POLEMICA

L'assessore Sitta ia sempre ragione e... Belen è vergine di Pietro BertoIas ono anni che seguo le varie p roblematiche che tik.) guardanti la città ed i comportamenti degli amministratori. Solo recentemente, però, ho avuto una specie di folgorazione e le cose ora mi appaiono chiare. Ecco la mia verità. I passati amministratori e tecnici del Comune, le cui decisioni vengono oggi. stravolte, non sapevano fare il lono mestiere. L'arch. Righi, uno dei padri dei PRG del 1989, sbagliava. L' ing. Muratori, dirigente del settore Ambiente, sbagliava. L'ex sindaco Bulgarelli era un visionario. L'amico dott. Zavatti, a lungo al vertice degli studi sulle acque, era un dilettante, i Comitati cittadini che sollevano queste problematiche, sono dei perditempo. Modena Attiva non ne azzecca una e non ha seguito. Siiingardi e Miana sono dei sognatori. Il dott. Lo Savio di Italia Nostra, magistrato, non conosce le leggi, Io, alchimista fasullo, non ho capito che l'acquedotto di via Cannizzaro va sostituito con acqua del Secchia e che i fumi dell' inceneritole servono a purificare l'aria e a :far nascere prima i bambini. L'unica persona di valore oggi in azione è l'assessore Sitta che ha sempre ragione. A sostegno coerente di queste affermazioni, una verità scoperta In un video di questi giorni: Belen è vergine.

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press LITE 18/11/2011

L'INFORMAZIONE

EMERGENZA CASA Confronto aperto sul piano in

8 punti, con varie incognite

Sul cemento è scoppiata la pace tra Pd e Sei: quanto può durare? di Eugenio idngerini

rima scontri furibondi, P poi larghi sorrisi. Ma quanto c'è da fidarsi della pace improvvisamente scoppiata tra Pd e giunta comunale, da una parte, e i vendoliani di Sei dall'altra? Solo i prossimi incontri daranno qualche risposta. Intanto pare che i litigiosi partner di maggioranza (e non di giunta) abbiano concordato sulla necessità di un piano di emergenza per la casa sociale. 11 primo passo prevede 500 alloggi da costruire in un anno e mezzo, da destinare all'affitto con un canone caltnierato. Perché accade tutto questo? Viene da pensare che il corteggiamento a Sel sia diventato una necessità per il Pd, I vendoliani fanno da sponda, o meglio servono da collante per stemperare tensioni e critiche interne, in materia urbanistica, non solo da parte dei ribelli di «Modena attiva», ma anche da altri esponenti piìa o meno autorevoli del partito. Non è un mistero che la critica principale all'assessore all'urbanistica Daniele

Situa, e di conseguenza al sindaco Giorgio Pighi che non l'ha mai sconfessato, riguarda la logica del «fare per fare» come prima reazione del tutto comprensibile alla crisi, ma sbagliata perché non inserita in un'ampia visione strategica sul futuro di Modena. Proprio in questo clima è nata qualche giorno fa un'iniziativa dei consiglieri comunali Pd, pronti a presentare una dirompente proposta di delibera sui temi urbanistici, poi derubricata con l'intervento di Situa fino a diventare un semplice documento politico da portare alla discussione con Sei. Pare, inoltre, che anche in giunta ci sia spesso un clima teso, con almeno un paio di assessori che nelle riunioni si mettono di traverso rispetto alle iniziative dei colleghi più esposti, appunto Sitta e la responsabile delle politiche ambientali Simona ,metti . Ora però la musica cambia. I vendoliani, con il com,battivo segretario cittadino Cristian Favarin e l'esperto dirigente provinciale Vitto-

rio Molinari, dicono esplicitamente «Noi siamo pronti a studiare assieme dove si può costruire». E così molti argomenti della fronda interna ai Democratici diventano meno consistenti. Da qui nasce, stando a quanto trapela dagli ultimi colloqui, la posizione morbida di Pd e giunta: sarebbero addirittura pronti a dare ragione a Sei su tutti i famosi 18 punti per l'emergenza casa. Lo stesso Pighi, l'altro giorno, ha riconosciuto che si tratta di «un documento organico in cui ogni aspetto è collegato all'altro». E pare che proprio su questo piano, non sull'altra proposta partorita a fatica dal Pd, continuerà il confronto. Basta con le divisioni, insomma: c'è da costruire in senso metaforico ma non solo. Detto questo, è legittimo nutrire qualche dubbio sulla prospettiva di una condivisione totale, visti i molti nodi da sciogliere. Qualche esempio? Sei chiede un piano per la riqualificazione entro sei tresi, che «produca» alloggi da destinare all'affitto e all'housing sociale. Ma Sitta,

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press LITE 18/11/2011

L'INFORMAZIONE più volte, ha detto che riL'elenco potrebbe contiqualificare costa troppo: nuare, ma è già chiaro così «Non ci sono le condizioni che i sorrisi recenti corrono economiche, la proprietà è il rischio di spegnersi in fretframmentata». E i vendolia- ta. Quanto a Sei, la scelta di ni replicano: «Intanto con- mettersi in gioco e oggi sicuvocate i proprietari degli rantent e produttiva ma animmobili, vediamo cosa si che rischiosa. Scopre il parpuò fare». tito a sinistra e nei movimenNon solo: un'altra indica- ti, espone i vendoliani all'aczione precisa è quella di av- cusa di essere anche loro «ceviare entro la legislatura il mentificatori». E invece denuovo Psc (ma per la sua de- vono pur marcare una diffefinizione non ci volevano renza, cioè portare a casa rianni e anni?) e di abbando- sultati incidendo nel dettanare la logica del «anali ban- glio sulle variazioni urbanido», assegnando con singo- stiche. le gare le zone edificabili F Un varco, comunque, si da trasforaperto. «Pd e mare in resibel devono La giunta cerca nei denziali, essere messi Ma non ba- vendoliani una «sponda» nelle migliosta: il nodo ri condizioni contro la fronda interna possibili ripigi intricato da sciogliere spetto al ai Democratici è la richieproprio eletsta, avanzata torato», è stada Sei, di «stralciare dalle to detto nella riunione prossime delibere di varia- dell'altro giorno. Non sarà zione urbanistica» le zone F così semplice. Prima discugià individuate (prima fra tere e poi decidere, è il mottutte via Aristotele) su cui to dei vendoliani, che ribalta «esistono dubbi e incertez- l'impostazione della giunta ze», ambientali ma non solo. «Caterpillar», Ma bisogna pur Sarebbe una moratoria di darsi un termine, perché il sei mesi, sembra difficile problema casa ne convenche possa essere digerita gono tutti - sta diventando dalla giunta. sempre pia drammatico.

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press LITE 20/11/2011

L'INFORMAZIONE

PAROLA ALL'ASSESSORE Daniele Sitta fa chiarezza sul meccanismo che governa il cemento

trbanistica, c'è il Piano regolatore» «Soluzioni nell'ambito ch questo strumento, valido ino al 2020» entre stiamo discutendo di un piano abitativo con una forte caratterizzazione sociale, credo sia necessario fare un po' di chiarezza sul nostro Psc, il Piano strut Ell3ral com-unaie, per evitare che una conoscenza parziale possa diventare pretesto di polemica politica o, ancor peggio, un alibi per non arrivare alla soluzione dei problemi». l'incipit di un lungo e didascalico intervento, che si fonda su basi storiche e, naturalmente, politiche, firmato da Daniele SIUa. L'assessore all'Urbanistica sintetizza alcuni aspetti legati al cemento futuro che trovano fondamenta nel passato, e anticipa qualche risposta a polemiche già in cantiere. In particolare a quelle innescate dai Pd di Modena Attiva. «Affermazioni del tipo "la giunta non ha una visione strategica d'insieme", "si procede per spot" o anche "le urgenze edilizie si affrontano con un nuovo Psc" sono buone, forse, per chi punta ad un consenso immediato, ma di sicuro non definiscono i problemi per quello che sono e, soprattutto, non danno la casa a nessuno. L'Urbanistica - spiega Sitta - è invece una materia complessa, che regola e pianifica la vita della città. Quindi non sono concesse scorciatoie e nemmeno pigrizia Modena non è senza Piano Regolatore (Psc), quello vigente è stato approvato nel dicembre del 2003 dalla giunta Barbolini con una pianificazione fino al 2020».

Variante vera uassessore puntualizza, clic non si tratta dell'adeguamento del vecchio Piano Regolatore del 1989 alla nuova legge regionale del 2000, ma di una variante vera, che ha fatto proprie le nuove dimensioni della città in termini di abitanti, numero di alloggi, aree e servizi. «insomma. il Psc riassume tutto quanto fa equilibrio urbanistico. La giunta Pigli, subentrata 6 mesi dopo l'approvazione del Psc, ha correttamente provveduto alla sua applicazione, realizzando gli interventi previsti, bilanciando nuovo e recupero dell'esistente. Ora, come previsto dal programma del sindaco, si avvia il percorso per la definizione del nuovo piano, da adottare entro il termine del mandato puntualizza Sitta - affinché possa essere operativo (si inizia a costruire o ristrutturare) entro la scadenza del 2020 e con una pianificazione rivolta almeno al 2040, vent'anni. co me da obbligo di legge. Chi azzarda semplificazioni. su questo tema - prosegue l'assessore - evidentemente non conosce i

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press LITE 20/11/2011

L'INFORMAZIONE

Sopra, l'assessore Daniele Sitta, Nella loto a sinistra, un cantiere edile

tempi lunghissimi, se si vuole persino drammatici, dell'iter che porta a rendere operativo un nuovo Piano regolatore». A questo proposito abbiamo sintetizzato i passaggi nel box a destra, illustrati dallo stesso Sitta: Psc (Piano strutturale comw nale), Poc (Piano operativo comunale), Pili (Piani urbanistici attuativi). Ovvero le tre diverse parti in cui è stato suddiviso il "vecchio" Piano regolatore. «Solo dopo tutti i passaggi, che ovviamente non ha inventato il Comune di. Modena e che comunque sono a garanzia del corretto esito finale, si puòiniziare a montare le gru, ad aprire i cantieri. Con questi strumenti e questo iter normativo - prosegue l'assessore -, è realistico affermare clic dall'inizio della discussione sul nuovo Piano regolatore, uso la vecchia definizione per capirci, al momento in cui si inizia a costruire o ristrutturare occorrono minimo 7-8 anni. Non esiste nessuna realtà, anche più pie-

cola di Modena, che abbia finto prima. E' esattamente il tempo necessario, se questo Consiglio comunale e il prossimo saranno efficienti, per arrivare entro lai scadenza naturale del Psc in vigore, cioè il 2020, con un nuovo piano pronto a partire. Fatta questa indispensabile chiarificazione, ribadiamo che in questi 7 anni di applicazione dell'attuale Psc abbiamo semplicemente attuato la sua pianificazione - aggiunge l'assessore -, senza toccare nemmeno un metro quadro di nuovo territorio agricolo e utilizzando le aree già previste come edificabili. Abbiamo predisposto nel 2005 e nel 2008 gli atti necessari per utilizzare a fini abitativi le famose aree P da sempre, previste come aree di completamento dell'attuale Psc e quindi edificabili_ Due i motivi: sono le uniche possibili con questo Piano; sono le più corrette dal punto di vista urbanistico, perché ci consentono di utilizzare al meglio il territorio già urbanizzato e urbanizzabile. Se davvero non vogl iamo sprecare territorio, se vogliamo costruire una città dove la mobilità sia possibile an-

clic a piedi e in bici e dove si possa utilizzare un trasporto pubblico già esistente, queste sono le sole risposte razionali in tempi relativamente brevi. Sul medio e lungo periodo si potrà anche ragionare di ulteriore recupero del patrimonio edilizio esistente, ovviamente solo se la casa tornerà ad essere un bene sostenuto da finanziamenti pubblici nazionali>.

Terreno pubblico Con le regole che il Comune si è dato, seguendo il ragionamento dell'assessore Sitta, la trasformazione di queste aree ne trasferisce l'80% alla collettività, In sostanza il terreno diventa pubblico a costo zero, soddisfacendo la condizione di base per poter costruire a basso costo; edilizia sociale per l'affitto al di sotto dei prezzi di tnercato, case per le giovani coppie, per le persone sole e per tutte le nuove Úmiglie. «In questa discussione, per certi versi surreale - riprende Sitta -, ricorre poi un tormentane: "lasciamo perdere le aree e facciamo subito un nuovo Psc". _Anche fosse possibile, e non lo

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pressLinE 20/11/2011

L'INFORMAZIONE e, dove si penserebbe di costruire? Un nuovo Psc non crea aree dal nulla, o si trasforma l'esistente (alle condizioni ed ai costi che queste operazioni comportano) o si va ad occupare nuovo terreno; comunque, salvo impazzimenti, si andrebbe in continuità con i quartieri che già ci sono, in uno sviluppo razionale, utilizzando e ottimizzando i servizi esistenti. Credo sia un nostro preciso dovere trovare ed anticipare tutte le soluzioni possibili per dare le risposte necessarie, perciò anche le aree F, per evitare che drammi individuali già presenti, come gli sfratti o l'impossibilità di accedere alla casa, si trasformino rapidamente in drammi sociali. Certo bisogna fare presto -evidenzia Sitta ma e utile precisare che si tratta del presto relativo all'edilizia, tempi di intervento che si svilupperanno nei prossimi 7-8 anni, prima con la parte sociale se saremo capaci di attivarla e poi con quella privata che risentirà inevitabilmente delle condizioni del mercato. Sempre nel pieno rispetto delle regole e con il controllo del Consiglio comunale. Il "disegno" quindi c'è conclude Daniele Sitta - e siamo impegnati a pianificare nuove opportunità per i modenesi».

I tre passaggi Oggi la legge prevede che il vecchio Piano regolatore sia suddiviso in diverse parti: Il PSC (Piano strutturale comunale) è il piano strategico che definisce gli obiettivi quantitativi e qualitativi dal punto di vista sociale, economico ed urbanistico di una comunità per almeno un ventennio, »Anche dopo l'inevitabile lungo periodo di discussione, adozione ed infine approvazione, il PSC ricorda Sitta - non consente di costruire, non concede diritti edificatori>'. Il POC (Piano operativo comunale) è il piano che con durata quinquennale consente di dare operatività ai PSC. Si decidono le zone dove costruire, le potenzialità edificatorie e la trasformazione delle aree. Anche in questo caso l'iter di approvazione non è dissimile, nei tempi, da quello del PSC, Infine i PIM (Piani urbanistici attuativi), che vengono approntati dopo il POC, consentono di presentare i progetti in Comune per avere i permessi di costruzione.

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L'INFORMAZIONE

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olpo di scena nel dibattito sull'urbanistica e sul piano casa. Proprio nel giorno in cui Sel decide per un «no» quasi definitivo, la giunta incassa l'apparentemente inaspettata apertura dell'Ud.c. Davide Torrini - in questa intervista rilasciata ali' Informazione - infatti rompe gli indugi e si dice «disponibile ad appoggiare la giunta sulle zone F». Naturalmente ad alcune precise con dizioni, ma l'apertura (anche su via Cannizzaro e via Aristotele, anche sul maxi bando) è la notizia che sconvolge un dibattito che va avanti da mesi. La squadra Pighi-Sitta, stanca del tira e molla con l'alleato-non alleato Sel, ora smette di guardare a sinistra e sposta l'attenzione al centro. Ma al Pd questo cambio di rotta piacerà? Torrini, le aree F sembrano un tabù per le oppos izioni evidentemente preoccupate dal passare per complici del .cementificatore›, Bitta. L'Udc come la pensa? «L'obiettivo dei prossimi decenni è quello di limitare al massimo l'espansione delle zone urbanizzate. Per fare questo è necessario rivedere le normative regionali per il recupero edilizio e la riqualificazione. La linea strategica dunque è chiara, ma pensare di portarla avanti in una città che non ha più aree edificabili libere è impossibile. I tempi sono lunghi e impedirebbero di dare risposte immediate ai cittadini. Le aree F ci concedono lo spazio di manovra necessario per poi riqualificare altrove». Quindi l'Udc è disponibile ad approvare le scelte di giunta sulle aree F? «il vero problema è la presenza di troppe famiglie e di giovani coppie che non riescono a trovare casa per l'eccessivo divario economico tra domanda e offerta. Lo scontro ideologico sulle aree F non mi interessa, noi amministriamo per dare risposte ai cittadini e la crisi ha creato un'emergenza casa non più rinviabile. li tema della casa è prioritario per sostenere le famiglie e le famiglie sono la priorità del nostro partito».

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PIANO CASA H consigliere comunale Pd Davide Tornio pronto a sostenere la giunta sulle zone F. Prima condizione: «Graduatone e awessi dei Peep devono essere stabiliti dal Comune e non dai costruttori'

Gli argomenti sono gli stessi utilizzati da Slitta. A fronte della presentazione di una delibera di indi-rizzo in Consiglio sulle zone F, dobbiamo attenderci dunque un voto favorevole del suo partito? «Per fare un percorso insieme al Pd sulle aree F poniamo alcune condizioni. Prima di tutto chiediamo che, per gli alloggi Peep e per l'housing sociale, la verifica della gestione dei criteri di accesso, la gestione delle graduatorie e le assegnazioni di propriemà e di locazione passino interamente in mano al settore politiche per la casa del C.oinune. Questi procedimenti non devono più essere affidati agli attuataci, cioè alle imprese che costruiscono. Questa condizione deve essere contestuale al sì alle zone F: si vara la delibera e insieme il regolamento in base al quale il Peep è gestito dal Comune. L'altra questione riguarda rapporti coi privati. Sicuramente, grazie a questo piano casa, le imprese edili messe in ginocchio dalla crisi potranno lavorare. Ebbene, chiediamo che l'amministrazione chieda alle aziende di costruzioni di essere disponibili a rinunciare alla quota di guadagno fissata tre anni fa prima della crisi. Nell'aprile 2008 il costo al metro nelle aree Peep venne fissato a 1.670 curo al metro quadro sul venduto, con un rendimento del 3,5% per l'affitto: chiediamo una riduzione di almeno il 5% sul primo e dello 0,3% sul secondo. Anche le aziende, come l'amministrazione e l'op-

posizione, devono mettere in campo la loro parte di responsabilità per venire incontro alle famiglie». All'inizio aveva parlato di ristrutturazione. Non è che una volta portate a casa le zone E della riquallficazio ne nessuno parlerà più? «Su questo bisogna che la Regione, grande assente sulle emergenza del territorio, faccia la sua parte. Innanzitutto bisogna modificare il regolamento per gli alloggi Erp iia modo da consentire una turnazione più alta: più rotazione per fare rientrare i bisognosi e fare uscire quelli che non lo sono. In secondo luogo la Regione deve eliminare i vincoli burocratici (a partire legge sismica) pCrfar sì che ri-

strutturare un appartamento vecchio non sia impossibile. Sc riqualificare costa così tanto saremo obbligati prima o poi a costruire in area agricola». Torniamo alle zone E Lei è d'accordo anche sulla edificazione sui campi acquiferi? In via Cannizzaro e in via Aristotele esiste o non esiste un'emergenza ambientale? «Le discussioni ideologiche sui campi acquiferi non mi interessano. Una volta approvata la delibera di indirizzo sulle aree /7, si procederà con le verifiche normali. Se si può costruire sui campi acquiferi non lo voglio sapere da Sel o da Modena Attiva lo voglio sapere dai tecnici, da Arpa e dai responsabili del settore ambiente di Comune e Provincia. Mi fido di loro: se sarà. sì accetterò il sì, se sarà no accetterò il no. Usare strumentalmente l'ambiente è il modo peggiore di difenderlo: le verifiche di impatto ambientale le:fanno i. tecnici non i politici. Naturalmente l'intera procedura sulle aree F deve essere monitorata dal Consiglio. Non vogliamo cioè che dopo l'approvazione della delibera di indirizzo, grazie anche alle recenti normative, tutto venga nascosto dalla giunta: i singoli piani particolareggiati dovranno essere esaminati attentamente dal Consiglio».

Zone F, ltdc a sorpresa scende in campo: «Disponibili a dire sì all'idea della giunta E sui pozzi parlino i tecnici noni politici»

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press unE 28/11/2011

L'INFORMAZIONE ooman

di MODENA

INTERVISTA II segretario del Pd Giuseppe Bcschini dopo le parole di Davide Torrini

«Zone F, bene l'apertura dell'Udc ma con Sei il confronto non è chiuso Stop ai toni sbrigativi del passato» ndomani dell'inaspetta, p pur nata, dell'Udc sulle zone F della contemporanea frenata di Sei) parla il segretario cittadino del Pd Giuseppe Boschini. Il leader clemocratico respinge l'idea di una giunta decisa a chiudere a sinistra perguardare al centro e assicura che anche con Sei la frattura non è affatto scontata. A Davide Torrini garantisce la disponibilità al dialogo, a partire dalla revisione dei criteri di accesso ai Peep e, soprattutto, rivendica un «cambiamento di clima» nell'approccio alle politiche sulla casa. «Abbiamo lasciato alle spalle i toni accessi, sbrigativi e polarizzati e aperto un confronto di merito vero in città - dice Boschini -. Questo per me è già un risultato, al di là di come si concluderà il dibattito con le altre forze politiche», Insomma il segretario rivendica la volontà di «rompere» con l'atteggiamento decisionista tenuto sinora. Una

volontà del partito che non può che far piacere a «Modena Attiva», ma alla quale ora dovrà sottostare anche l'assessore all'urbanistica Daniele Sitta. Segretario, sulle zone F, dopo le condizioni di Sei, ora vi trovate di fronte le condizioni dellildc.

«Il percorso sulle politiche urbanistiche e iniziato con il documento votato a luglio e adesso sta trovando attuazione nelle politiche della giunta. inSomma, parliatno di una impostazione interna al nostro partito e non certo frutto di input est e rni. Detto questo siamo interessati a un confronto di merito con le altre forze politiche. Forze di maggioranza, ma non solo perchè sui temi della casa è necessaria una responsabilità trasversale». Con Sei però sembrano ormai. chiusi gli spiragli per un accordo. «Niente affatto. Con Sel è in

atto un confronto positivo e non ipotechiamo alcun risultato. In ogni caso, comunque si concluderà la discussione, non sarà stato tempo perso. In questa fase credo sia importante innanzitutto lasciarci alle spalle i toni accessi, sbrigativi e polarizzati degli anni passati: la città merita un confronto sereno di merito. Ecco, questo primo risaltato lo abbiamo ottenuto. Il clima è cambiato, poi speriamo anche in una condivisione politiche». Mai paletti che pone Sei appaiono insormontabili,

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Stralciare dai piani sulle zone F via Cannizzaro e via Aristotele e non procedere con il maxi bando sembrano richieste inaccettabili per la giunta,

«Non parlerei di paletti, ma di temi di merito e il condivide le stesse sensibilità e preoccupazione ambientali. Credo sinceramente ci sia ancora spazio per un confronto approfondito e non escludo alcun risultato. Non c'è nessun niet a priori». Per Selli Psc può essere redatto anche nel giro di pochi anni, Perché dunque non aspettare il nuovo documento?

«Sui tempi bisogna fare una distinzione: è possibile chiudere in un paio d'anni il percorso politico sulle linee di fondo. Il percorso amministrativo in senso stretto, dal Psc ai documenti di attuazione, però non si realizza in due anni. I tempi tecnici sono più lunghi ed è importante in termini di partecipazione che sia così. Parliamo dello sviluppo futuro di Modena per i prossimi decenni». A proposito di tempi, Per molti la dicotomia tra giunta e partito verte proprio su questi, La squadra Pighi vuole procedere mentre il Pd frena e vuole aprire una discussione.

«E' una dicotomia frutto (li una semplificazione da superare. Sia per la giunta che per il partito è fondamentale rispondere al diritto alla casa e farlo nei modi corretti e nel rispetto del territorio. I documenti del resto sono sempre stati approvati all'unanimità». Veniamo alt Ude. La sorprende questa disponibilità di Torrini ad appoggiare le

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28/11/2011

di MODENA

scelte della giunta?

sociale».

«L'Ude è da sempre attento al merito e questa apertura è frutto di un confronto che non nasce oggi. Spero che l'atteggiamo dell'Udc venga imitato anche da altre forze politiche, un invito che rivolgo in particolare all'ido Un dibattito corale che naturalmente coinvolge anche i partiti di maggioranza».

Oggi l'accordo con FU& appare più probabile che con Sei. E' d'accordo? «11 confronto è aperto in en-

trambi i casi, non vedo nessuna gerarchia. Non stiamo costruendo maggioranze politiche, ma consenso su un tema specifico di grande importanza in un momento nel quale serve responsabilità politica per dare risposta ai cittadini».

Ma siete disponibili ad accettare le condizioni che Tecnicamente sulle zone pone Torrini, a partire dal F procederete con una delitrasferibera. di indimento della 4! clima è ca mbiato, ora rizzo? gestione del«Questa e le graduatosi dialoga c osa la città» l'ipotesi. E' urie dai cona strada inustruttori al sualc, ma è un Comune? segnale importante per dare il «Laurn enti° della trasparenza giusto ruolo ai Consiglio che

e della libera concorrenza del mercato ci interessa e siamo disponibili a confrontarci e a mettere in discussione le politiche adottate finora. Del resto già nel nostro documento di luglio era prevista la revisione di accesso ai 1-)eep, ma non è certo un problema di primogenitura. Dobbiamo essere sicuri al 100% che il bene collettivo del territorio sia usato per il bene

naturalmente verrà coinvolto anche nella fase attuativa dei singoli piani particolareggiati». Ma il Consiglio non si era già espresso nel 2008 sulle zone F?

«Infatti la delibera non é un atto dovuto, ma una precisa volontà politica per allargare il confronto. E l'apertura delli[dc conferma la bontà di questa scelta». PROTAGONISTI Sopra Cristian Favarin (Sei) e Davide Topini (Ude). A sinisa il segretario cittadino del Pd Giuseppe, E3osehini. In alte Daniele Sitta

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il Resto del Carlino

MODENA

LA MW'OST,'. GLI AMBIENTALISTI: «CASE POPOLARI, ASSEGNAZIONI DA RIVEDERE»

a canoni agevolato, allo • già esistenti» «L'AMMINISTRAZIONE dice che per avere nuove case da dare in affitto a canone agevolato bisogna costruire altri alloggi. Ci chiediamo: perché non utilizzare quelli già esistenti?». E' questa la domanda che gli esponenti di Modena Attiva, Verde Vaciglio e dei movimenti ambientalisti hanno fatto, l'altra sera, durante l'assemblea organizzata in via Panni per parlare di alcuni interventi urbanistici, all'assessore Daniele Sitta. Come noto, l'amministrazione si è posta un obiettivo: garantire, in questo momento particolarmente difficile, canoni di affitto agevolati per le famiglie meno abbienti. Come fare? «Sitta — spiegano alcuni esponenti del laboratorio politico Modena Attiva — sostiene che, per avere più di 300 appartamenti da dare in affitto a canone agevola-, lo, sia necessario urbanizzare le aree F (quelle adibite a servizi, ndr). Il meccanismo è questo: costruisco più di 3mila alloggi per averne una quota, circa il 10 %, a canone sociale. Quota che sarebbe

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(.‹.N o ai quartieri dormitorio» sta sacrificando qualità della vita e vivlbilita della nostra città sull'altare degli interessi delle ditte di costruzioni, se trina delle banche che in questi anni t3lla zona sud hanno investito n fior di terreni potetizialnierne edificabili», I lo sfogo di (hall Culo Guarente, ainbietitalista che era presente, lunedì, alla riunione di viìì Panni, •Stanno 'creando — sbotta quartieri dormitorio »et2u scuole e con servizi di trasporto pubblico e aggregazione totalmente insutficienti, contribuendo a far avanzare Modella fra le cit, tà più inquinate d'Europa». «IL COMUNE

garantita dalle imprese costruttrici, che a fronte dei ricavi terrebbero i prezzi bassi». BENE, la fronda ambientalista ha una soluzione alternativa. Che — ovviamente — non prevede nuovo cemento. «A Modena ci sono 3mila case popolari circa — spiegano gli attivisti — La mobilità è molto scarsa: ci sono famiglie che ci vivono anche da venti, trent'anni. Fra queste ,famiglie, ce ne sono alcune che non sono più in condizione di disagio; la soglia da superare per essere invitati a lasciare gli appartamenti, però, è di 51 mila euro. A nostro avviso — continuano gli ambientalisti — si tratta di un valore troppo alto. Se venisse abbassato anche solo di 10mila euro, diverse case verrebbero liberate, e sarebbero a disposizione di chi ha davvero bisogno. Una stima dice che gli alloggi 'recuperati' sarebbero il 10 % circa del totale: fa 300, lo stesso numero indicato dall'amministrazione». Davide Miserendino

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