Speciale Agroalimentare e Sostenibilità

Page 1

Speciale

AGROALIMENTARE

E SOSTENIBILITÀ

Alla prova del futuro Le sfide dell’innovazione

Vinitaly

Salta l’edizione 2020

Green Deal Europeo

Ecco cosa prevede

Spreco alimentare

Una app salva il cibo invenduto

a cura di Camilla Faccini 40

Biologico

Continua la crescita


41


I

Le coltivazioni del terzo millennio sono verticali

l mondo delle coltivazioni verticali ad alto tasso tecnologico è in fermento da almeno una decina di anni. I concetti di base, rispetto all’agricoltura tradizionale, sono il risparmio del suolo, un consumo di acqua quasi azzerato e l’abolizione dei pesticidi. Si tratta di impianti su più livelli, come scaffalature, con illuminazione a led studiata nei dettagli. Si trovano nelle zone urbane, per abbattere costi e inquinamento legati al trasporto. Due start up veronesi sono impegnate nella sfida di innovare il settore.

IL “VERTICAL FARMING” È UNA DELLE TENDENZE DELL’AGRICOLTURA 4.0, CHE VUOLE APPLICARE LE PIÙ MODERNE CONOSCENZE SCIENTIFICHE A UNA DELLE PIÙ ANTICHE ARTI UMANE. FRA I PIONIERI DELL’AGTECH CI SONO ANCHE DUE REALTÀ CON RADICI VERONESI: MYEDEN E ONO EXPONENTIAL FARMING. DI ALESSANDRO BONFANTE

42


A SAN GIOVANNI LUPATOTO Ono Exponential Farming, con sede a San Giovanni Lupatoto, è nata in seno al gruppo Tormec Ambrosi, che si occupa di meccanica di precisione. Il progetto “Ono” è nato dall’esigenza di migliorare la gestione delle merci, attraverso un sistema modulare di magazzini robotizzati. «Da lì abbiamo voluto estendere il concetto alle coltivazioni in verticale» spiega Thomas Ambrosi. «Il principale obiettivo di Ono Exponential Farming è l’applicazione di tecniche di automazione robotizzata al settore della coltivazione». IN ZAI Da tutt’altra esperienza è nata invece Myeden, di Matteo Bordato e Nicolò Menini. Entrambi professionisti del settore finanziario, circa un anno e mezzo fa hanno deciso di investire nel vertical farming e hanno costruito, dal primo all’ultimo bullone, un impianto test in Zai a Verona. «Siamo convinti che sia importante il “km zero”, con piccoli hub di produzione in città, che siano in grado di rifornire il consumatore di cibo fresco». Hanno iniziato con una decina di ristoranti di Verona. «Per ora coltiviamo insalata ed erbe aromatiche. Il nostro basilico arriva a ristoranti stellati, ma – sottolinea Bordato – siamo orgogliosi di portare lo stesso prodotto anche a locali di fascia media, perché il prezzo è in linea con il mercato». Insalata, germogli, piante aromatiche. Le produzioni verticali per ora si limitano a questo e poco altro, per i costi dell’energia e le caratteristiche stesse delle piante. Per Bordato e Menini, la fiducia è nell’evoluzione tecnologica: «La produzione di energia rinnovabile diventerà sempre più efficiente. Confidiamo di riuscire nel breve tempo a scavalcare i costi della fornitura elettrica». Thomas Ambrosi

43


IL VERTICAL FARMING “FA BENE” ALLE PIANTE Ono punta anche sulla “nursery” per piantine da trapiantare e su specie dedicate a farmacologia e cosmesi. «Il vertical farming garantisce condizioni ottime per ogni pianta» spiega Ambrosi. «Permette la formazione naturale, garantendo il massimo della resa in proprietà organolettiche e nutrizionali, che negli scorsi decenni si è perso». L’utilizzo di droni, satelliti, sensori nei campi sono ormai realtà. Si vedono anche robot per raccolta o semina mirata «ma tutte queste tecniche non spostano il punto di produzione vicino all’utilizzatore, come invece il vertical farming può garantire» sottolinea il ceo di Ono. Si abbattono così i costi di trasporto e mantenimento del fresco, insieme alla CO2. Una vicinanza che i fondatori di Myeden intendono anche dal punto di vista sociale. «Il rapporto diretto con il cliente – dice Menini – porterà grossi vantaggi. Con l’emergenza che stiamo vivendo, ci accorgiamo quanto mantenere i rapporti sia più importante che vendere». Il settore è giovane, il futuro da esplorare. «Riusciremo a produrre con costi minimi e ridurre gli scarti realizzando una completa economia circolare» è la visione dei fondatori di Myeden. Secondo Ambrosi «nei prossimi decenni assisteremo a un cambio di paradigma. Lo si deve fare per tutto il genere umano, che è parte integrante del bio-sistema del pianeta Terra».

I ragazzi di Myeden 44


Agricoltura di precisione UNA SFIDA PER LA CRESCITA SOSTENIBILE

Tecnologie elettroniche ed informatiche applicate in ambito agricolo: l’Agricoltura di Precisione è una nuova modalità di gestione dei processi produttivi che ha come obiettivo quello di gestire la variabilità della produzione agricola in termini di spazio, tempo e qualità. All’interno di un campo è probabile infatti che vi siano zone dove si produce di più e altre dove si produce meno. Questo avviene per molteplici fattori, che vanno dalla semina alla composizione del terreno. Per cercare di gestire questa variabilità ecco che sulle macchine agricole sono sempre più frequentemente applicate tecnologie capaci di raccogliere informazioni e di prendere decisioni. Gps, sistemi d’informazione geografica, sensori, sistemi di guida e di visione artificiale, internet, droni sono solo alcune delle tecnologie per monitorare ed ottimizzare la produzione agricola. Ma se inizialmente si guardavano i risultati solamente in termini di quantità, 45

oggi sempre più si sta valutando l’efficacia dell’agricoltura di precisione anche in funzione di parametri ambientali e di qualità del prodotto finale. Sull’agricoltura di precisione si fonda, infatti, un piano strategico per l’innovazione e la ricerca nel settore agricolo, tra le sfide condivise dalla Commissione Europea. L’obiettivo, dunque, è quello di un prodotto di qualità maggiore, coltivato secondo indicazioni basate sull’elaborazione di dati. Un guadagno per la nostra salute e per l’ambiente.


www.lucense1923.it

INVESTI NEL FUTURO RISPARMIA SULLA BOLLETTA PRODUCI LA TUA ENERGIA LUCENSE 1923

PRENOTA OGGI LA TUA QUOTA DELLA CENTRALE LUCENSE 1923 46

PER INFORMAZIONI 3298314850 - MARKETING@VERONANETWORK.IT


I vantaggi di essere soci

I

l sistema di incentivi statali ai quali accederà la Lucense 1923 prevede che tutta l’energia prodotta sia ritirata dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) e utilizzata per la collettività. Questo modello di contributi consente di produrre energia elettrica a favore del territorio, ma al tempo stesso permette a chi partecipa al progetto di ricevere un incentivo economi co che va a ripagare il suo investimento .

cui entra nelle camere, muovendosi velocemente verso il basso grazie al salto presente, l’acqua passa attraverso le giranti delle 2 tur bine Kaplan installate, prima di fuoriuscire nuovamente nei 2 diversi corsi del fiume Fibbio da cui proviene. Il movimento rotatorio delle giranti delle turbine attiva in questo modo 2 generatori a magneti permanenti che trasformano l’energia di moto prodotta dal flusso dell’acqua in energia elettrica.

La centrale mini-idroelettrica sfrutta l’energia dell’acqua che cade dal ramo più alto a quello più basso del fiume Fibbio che, nel tratto in cui si trova la Lucense 1923, si dirama in 2 tronchi. A monte della centrale si trova una iniziale vasca di carico, dove l’acqua del fiume si raccoglie accumulando energia prima di entrare nelle camere delle turbine. Nel momento in

1. potenza Potenza nominale nominale di di

112 kW

Con l’inserimento delle due nuove ed efficienti mini turbine, si ottiene una potenza di circa 112 kW e una produzione media annua di 475.000 chilowattora di energia pulita , originando ricavi per 95.000 € all'anno.

2.

3.

Abbattimento bbattimento di anidride carbonica

La La produzione produzioneannua annua

di anidride carbonica

475.000 475.000 kWh kWh

20 anni

incenttiivvii sstta atta alili

La centrale gode di incentivi statali per 20 anni dalla data di allaccio alla rete. La centrale ha una potenza

Lanominale centralediha unaedpotenza 112 kW è alinominale kW ed è alimentata di da 112 2 turbine Kaplan monoregolanti in camera limentata da 2 turbine Kaplan bera di potenzain pari a 56 kWlimonoregolanti camera ciascuna, con accoppiamento bera di potenza pari a 56 kW diretto all’albero generatore. ciascuna, con accoppiamento diretto all’albero generatore.

4.

La produzione annua

La produzione annua di energia prevista è didi energia prevista circa 475.000 kWh è al fabbisodi(equivalente circa 475.000 kWh gno di 200 famiglie). (equivalente al fabbisogno di 200 famiglie).

La centrale gode di incentivi statali per 20 anni dalla data di allaccio alla rete.

350 350 tonnellate tonnellate di CO2 CO2 di all’anno. all’anno.

L’impianto porterà ad un abbattimento di anidride carbonica in atmosfera pari a circa L’impianto porterà ad 350 un tonnellate di CO2 abbattimento di all’anno. anidride carbonica in

atmosfera pari a circa 350 tonnellate di CO2 all’anno.

della centrale DATI TECNICI della centrale LucenseLucense1923 1923

PRENOTA OGGI LALA TUA QUOTA DELLA PRENOTA OGGI TUA QUOTA DELLA CENTRALE LUCENSE 1923 CENTRALE LUCENSE 1923 47

PER INFORMAZIONI 3298314850 - MARKETING@VERONANETWORK.IT PER INFORMAZIONI 3298314850 - MARKETING@VERONANETWORK.IT


I

Biologico

l settore del biologico in Italia sta vivendo in questi ultimi anni un periodo di crescita e di conferme. Rispetto al panorama europeo, le prime analisi vedono l’Italia mantenere il primato per numero di operatori, seguita poi da Francia e Germania. I dati pubblicati da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) a settembre 2019, con l’analisi dei numeri relativi al 2018, segnalano un comparto in continua crescita, una voce sempre più importante nel complesso del settore agroalimentare italiano.

UN TREND IN CONTINUA CRESCITA 48


Al 31 dicembre 2018, la superficie coltivata in Italia ad agricoltura biologica è di quasi 2 milioni di ettari, il 15,5% della superficie agricola utilizzata, con un numero di operatori che arriva a sfiorare le 80.000 unità. Le elaborazioni effettuate dal SINAB (Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica), indicano che dal 2010 gli incrementi registrati sono di oltre 800 mila ettari e 27 mila aziende agricole. Rispetto all’anno 2017, le Superfici biologiche sono aumentate del 3% con 49 mila ettari in più. Aumentano ancora anche i consumi, complice la diffusione di linee di prodotti bio nella grande

49

distribuzione. nel complesso il fatturato degli acquisti domestici è pari a circa 3,5 miliardi. Un + 102 % dal 2013 a oggi. Non solo una risposta valida in termini di produzione e di sicurezza alimentare, un settore dal solido interesse economico e produttivo: l’agricoltura biologica sta dimostrando sempre più di poter contribuire anche alla definizione della strategia per attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici, i quali possono pregiudicare la produzione agricola e la disponibilità delle forniture alimentari.


U

na situazione complessa, il perdurare dell’emergenza Coronavirus, che ha avuto un impatto dirompente anche sull’industria fieristica europea con oltre 200 manifestazioni sottoposte a revisione di calendario. A risentirne anche il comparto agroalimentare che vede rinviato l’appuntamento più atteso dal mondo vitivinicolo italiano ed internazionale.

Vinitaly, salta l’edizione 2020

Per la prima volta nella propria storia, infatti, salta il salone internazionale del vino, alla sua 54esima edizione, che in un primo momento era stato posticipato a giugno. A darne comunicazione Veronafiere che aggiunge il rinvio all’anno prossimo anche di Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull’agroalimentare di qualità, e di Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola. Le nuove date delle manifestazioni sono riprogrammate al 18-21 aprile 2021, mentre Veronafiere concentrerà la seconda parte dell’anno 2020 al sostegno del business delle aziende italiane sui mercati.

PRONTO UN NEW DEAL PER IL DOPO EMERGENZA CORONAVIRUS

La direzione ha annunciato infatti investimenti straordinari sui prossimi eventi internazionali in programma, come Vinitaly Chengdu, Vinitaly China Road Show, Wine South America (2325 settembre 2020), Vinitaly Russia (26 e 28 ottobre 2020), Vinitaly Hong Kong (5-7 novembre 2020), Wine To Asia (9-11 novembre 2020) e le iniziative della Vinitaly International Academy. Oltre a questo, Veronafiere annuncia la sua disponibilità per considerare la realizzazione di un evento innovativo il prossimo autunno a servizio delle aziende.

50


51


Green deal europeo D Speciale San Valentino

imezzare le emissioni entro il 2030 e azzerarle nel 2050. Questi gli obiettivi dell’European Green Deal, piano finanziario approvato a Strasburgo lo scorso gennaio. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, in carica dallo scorso dicembre, ha fatto da subito della lotta ai cambiamenti climatici la priorità del suo mandato.

COSA PREVEDE IL PIANO DA MILLE MILIARDI PER AZZERARE L’IMPATTO CLIMATICO DELL’EUROPA

52


Il prossimo bilancio a lungo termine dell’UE, per i sette anni compresi tra il 2021 e il 2027, prevede investimenti sostanziali per obiettivi climatici e ambientali. La Commissione ha proposto che il 25% del bilancio totale sia destinato a contribuire all’azione per il clima e alla spesa ambientale attraverso molteplici programmi funzionali al green deal europeo. Nel complesso, il bilancio dell’UE metterà a disposizione del piano di investimenti del Green Deal europeo 503 miliardi di €, ma sarà necessario anche il contributo degli stati membri e di operatori privati. Facendo una stima, saranno 1000 i miliardi che saranno mobilizzati nei prossimi dieci anni fra fondi del bilancio europeo, cofinanziamento dei privati e prestiti dalla Banca europea per gli investimenti (Bei).

IL MECCANISMO PER UNA TRANSIZIONE GIUSTA Se in termini di sostenibilità alcuni stati sono già delle eccellenze, altre economie dipendono ancora dai combustibili fossili. Ecco perché il Green Deal europeo prevede una sorta di “fondo” per finanziare iniziative sostenibili nelle regioni europee più arretrate, affinché nessuno rimanga indietro. Il Meccanismo per una transizione giusta, così chiamato, mirerà a garantire una transizione verde equa e giusta e mobiliterà almeno 100 miliardi di € di investimenti nel periodo 2021-2027 a sostegno dei lavoratori e dei cittadini delle regioni più colpite dalla transizione.

SPAZIO PUBBLICITARIO

PER LA TUA SPESA BIO:

SPESA A DOMICILIO

Ordinaci la tua Spesa telefonandoci, o con un messaggio WhatsApp al o via mail a

333 4326863

ordini@casanovaedestrotti.it

te la consegnamo noi A DOMICILIO (Verona città e zone Est di Verona).

Prodotti BIOLOGICI " dal produttoree al consumator ”

Azienda Certificata da CCPB cod. CM51

53

Via Fornello 25 - COLOGNOLA AI COLLI - Cell. 333 4326863 - www.casanovaedestrotti.it Az Agr Casanova Destrotti


Too good to go, l’app che combatte lo spreco alimentare

A fronte di uno spreco alimentare che solo in Italia vale circa 15 miliardi di euro ogni anno (dati FAO), una nuova app fa della lotta agli sprechi la sua missione quotidiana. Nata in Danimarca nel 2015, Too Good To Go permette a bar, ristoranti, pasticcerie, forni, supermercati ed hotel di recuperare e mettere in vendita, a prezzi ribassati, il cibo invenduto “troppo buono per essere buttato”, come suggerisce il nome dell’applicazione. A Verona dallo scorso luglio, sono tante le realtà che hanno già aderito all’iniziativa. Accanto ai numerosi locali storici della città, a prendere parte all’iniziativa antispreco anche supermercati, fiorai e vinerie. COME FUNZIONA TO GOOD TO GO I ristoratori e i commercianti iscritti all’applicazione per smartphone possono mettere in vendita le Magic

54

Box, delle scatole “a sorpresa” con una selezione di prodotti e piatti freschi rimasti invenduti a fine giornata e che non possono essere rimessi in vendita il giorno successivo. Dall’altro lato, i consumatori possono acquistare semplicemente dall’applicazione pasti a prezzi minimi: basta geolocalizzarsi e cercare i locali aderenti, ordinare la propria Magic Box, pagarla tramite l’app e ritirarla nella fascia oraria specificata. COME UNIRSI ALLA RETE TOO GOOD TO GO Non serve far altro che scaricare la app dal proprio store. Una volta scaricata è necessario registrarsi con una mail sulla quale verranno inviate le conferme dei pagamenti in caso di acquisto. Nessuna carta di credito a garanzia: il pagamento si effettua di volta in volta e non è necessario mantenere i dati della carta in memoria.


Cucina veronese CURIOSITÀ (FORSE) SCONOSCIUTE

Risale ai tempi dell’antica Roma la fama che le nobili famiglie veronesi potevano vantare in quanto a pranzi gustosi e ricevimenti memorabili. Al centro una cucina povera, di origine contadina, legata al territorio variegato che contraddistingue la nostra provincia: dal lago alla montagna, dalle colline della Valpolicella alle risaie della Bassa veronese. Bollito con la pearà, gnocchi, pasta e fasoi, pastissada de caval, risotti e pandoro sono solo alcuni dei piatti celebrati dalla nostra tradizioni. Ma siete sicuri di sapere tutto sulla loro origine? GNOCCHI Piatto per eccellenza del carnevale veronese, la loro storia ci riporta al lontano 1531, anno in cui sulla città di Verona gravò una terribile carestia. Per acquietare gli animi sull’orlo di una rivolta, il Consiglio cittadino distribuì nell’ultimo venerdì prima della quaresima gli ingredienti necessari per produrre gli gnocchi, uno dei principali piatti consumati a quel tempo dalla povera gente. Tommaso Da Vico, membro del Consiglio, lasciò un legato nel suo testamento affinché annualmente quel venerdì si acquistassero generi alimentari per il popolo. Da questo episodio ebbe origine la tradizione del venerdì Gnocolar, tutt’oggi il

principale appuntamento del carnevale veronese. PEARÀ Narra la tradizione che la prima pearà fu inventata dal cuoco di corte della regina Rosmunda che, divenuta contro la sua volontà moglie del re longobardo Alboino, era intenzionata a lasciarsi morire di fame. Il re, infatti, aveva ucciso suo padre in battaglia e l’aveva obbligata a bere da una coppa ottenuta dal cranio del padre. Serviva dunque un cibo in grado di ridare a Rosmunda tutte le forze necessarie, una salsa gustosa e allo stesso tempo nutriente. PANDORO Dolce veronese tipico delle festività natalizie, deriva dal nome in lingua veneta “pan de oro” e veniva servito sulle tavole dei ricchi veneziani insieme al “nadalin”. La ricetta moderna del pandoro nasce ufficialmente il 14 ottobre 1894 quando il pasticciere Domenico Melegatti depositò all’ufficio brevetti un dolce dal corpo a forma di stella a otto punte, opera dell’artista Angelo Dall’Oca Bianca, pittore impressionista. Al pandoro sono dedicate, a Verona, due statue: si trovano al civico 21 di Corso Porta Borsari, antica sede della pasticceria di Melegatti.

55


VENDITA DIRETTA A PREZZI VANTAGGIOSI Punto Vendita

LONIGO

Viale Vicenza, 29 36045 LONIGO (VI) Tel. 045 6108250 Lunedì/Sabato 8.30/12.30 - 14.30/19.00

Punto Vendita

MERLARA

Via Bindola, 593 35040 MERLARA (PD) Tel. 045 6108240 Lunedì/Sabato 8.30/12.30 - 14.30/19.00

Visita il nostro sito www.cantinaveneta.com

Punto Vendita

SAN BONIFACIO Via Chiavichetta, 92 37047 SAN BONIFACIO (VR) Tel. 045 6108260 Lunedì/Sabato 8.30/12.30 - 14.30/19.00

56

Punto Vendita

Punto Vendita

BARBARANO VICENTINO

COLOGNOLA AI COLLI

Via Ca’ Dolfina, 40 36021 BARBARANO VICENTINO (VI) Tel. 045 6108270 Lunedì/Sabato 8.30/12.30 - 14.30/19.00

Via Montanara, 8 37030 COLOGNOLA AI COLLI (VR) Tel. 045 6108230 Lunedì/Sabato 8.30/12.30 - 14.30/19.00 Domenica 9.00/12.30


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.