Pantheon 123

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PREZZO ¤3,50 COPIA GRATUITA

EDIZIONE LUGLIO 2021

ANNO 13 - NUMERO 6

NUMERO CENTOVENTITRE

ALL’INTERNO

Speciale LESSINIA

Alessandra Albarelli

Fiere ed eventi rilanciano il Paese GUIDA AL GREEN PASS COSA C'È DA SAPERE

A TU PER TU CON IL NUOVO PROVVEDITORE

TOCATÌ IN ARRIVO L'EDIZIONE 2021



∙ PANTHEON ∙

Emozionatissimi i vertici di Veronafiere nel tagliare il nastro dell’edizione speciale, estiva, del Motor Bike, la prima fiera in Italia in presenza dopo lo stop alle manifestazioni imposto dal governo per l’emergenza Covid. Certo, di inaugurazioni ne sono state fatte a centinaia in viale del Lavoro 8, ma questa occasione ha rappresentato per l’ente fieristico l’uscita da un vero e proprio incubo che ha messo a dura prova la struttura e la tenuta dell’ente stesso. Una liberazione. E che dire dell’Amarone e del Prosecco che hanno guidato, orgogliosi, la squadra dei 23 vini veneti selezionati da WineSpectator per il decennale di OperaWine, appuntamento che ha avuto il merito di fare da apripista al ritorno di buyer e operatori sul territorio scaligero dopo due mancate edizioni di Vinitaly? Una meraviglia rivedere i produttori italiani che si sono trovati faccia a faccia con oltre 300 tra operatori e buyer nazionali ed esteri provenienti da 13 nazioni. Spettacolo per gli occhi anche per le 375 auto storiche giunte a Verona per l’ultima tappa della Mille Miglia: Ferrari, Alfa Romeo, Mercedes…tanti i gioielli automobilistici che si sono fermati nel cuore della città per un ristoro prima della ripartenza nel pomeriggio, per la gioia di migliaia di appassionati, grandi e piccini.

È tornata a brillare anche l’Arena, di nuovo con il suo pubblico, grazie a una meravigliosa Aida in versione musicale diretta dal Maestro Muti che ha spalancato le porte al 98° Opera Festival.

Non è tutto, dal 18 al 20 giugno, a Verona è approdato in città anche il Festival Biblico 2021, dedicato al tema della fratellanza e ispirato dal versetto del Vangelo secondo Matteo, che recita “Siete tutti fratelli”, e dall’Enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti". Il Comune di Verona ha reso noto che sono state più di 50mila le persone, oltre alle giornaliere presenze turistiche, che hanno popolato nuovamente la città scaligera in quei giorni. Numeri che non si registravano da tempo e che lasciano ben sperare per il futuro del settore turistico, tra i più colpiti durante i mesi della pandemia. Aver ricordato questi appuntamenti e questi eventi ci offre (e offre anche a me personalmente), l’occasione di ringraziare tutti coloro che si sono attivati per la complessa macchina organizzativa, comprese le oltre 500 persone (tra sicurezza, accoglienza, pulizia, allestimenti) a cui si aggiungono il personale della Fiera, i maestri dell’orchestra areniana e il coro, tutte categorie che nell’ultimo anno e mezzo hanno sofferto il fermo totale delle attività. A tutti loro siamo riconoscenti e grati per averci fatto rivivere emozioni che non provavamo da tempo. Emozioni che potrete riprovare anche il prossimo 15 luglio, alle ore 20.30, a Bosco Chiesanuova, per il Premio Verona Network. Vi aspettiamo.

Le cose migliori si ottengono solo con il massimo dell’impegno. GOETHE

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luglio 2021

È

stato definito da più parti il fine settimana della ripartenza. Ed è stato effettivamente così. Non solo per Verona, per la nostra città, ma per tutto il Paese. La tre giorni iniziata venerdì 18 giugno con l’inaugurazione dell’edizione 2021 del Motor Bike Expo, proseguita con OperaWine, la Mille miglia e la prima del Festival lirico diretta dal Maestro Muti, ha consegnato a tutta Italia una cartolina meravigliosa di quella che potrebbe essere una nuova normalità, un nuovo ritorno alla socialità dopo un anno e mezzo di vuoto assoluto.

Editoriale

di Matteo Scolari



Indice

REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI VERONA N.1792 DEL 5/4/2008 - NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE IL 28/06/2021

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Tesori di Verona

Film Festival della Lessinia 2021, le novità

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In copertina ALESSANDRA ALBARELLI

Una testa che viaggia a mille 18 12 A tu per tu con il nuovo Provveditore scolastico Tocatì 2021, ritorno all'internazionalità 22 15 Primo piano

Comunicazione Con la presente nota informativa diamo notizia della cessione del progetto Consorzio Essenziali Lessinia, di cui nel numero 122 di Pantheon era uscito un opuscolo allegato e un articolo redazionale, a causa della prematura scomparsa dell'ideatore Mariano Peterlongo, avvenuta lo scorso 16 giugno. Sono da ritenersi annullati, pertanto, tutti i riferimenti al Consorzio, che non trova continuità in un successore.

Foto di Marco Bonfichi

GUIDA AL GREEN PASS

Redazione e Collaboratori

DIRETTORE RESPONSABILE: MATTEO SCOLARI - CURATORE EDITORIALE: SAMANTHA DE BORTOLI REDAZIONE: MATTEO SCOLARI, GIORGIA PRETI, ALESSANDRO BONFANTE, SAMANTHA DE BORTOLI, CAMILLA FACCINI HANNO COLLABORATO: SARA AVESANI, MARTA BICEGO, VALENTINA CERIANI, ALICE MARTINI, ANNALISA MAZZOLARI, ERIKA PRANDI, NICOLE SCEVAROLI, ALESSANDRA SCOLARI, INGRID SOMMACAMPAGNA, GIOVANNA TONDINI, MARCO ZANONI PROGETTO GRAFICO ED EDITORIALE: GIACOMO GOTTARDI, SAMANTHA DE BORTOLI PROGETTO GRAFICO ED EDITORIALE SPETTACOLI&EVENTI: GIACOMO GOTTARDI, SAMANTHA DE BORTOLI SPECIALE LESSINIA A CURA DI: CAMILLA FACCINI, GIACOMO GOTTARDI SOCIETÀ EDITRICE: INFOVAL S.R.L. - MAIL: REDAZIONE@VERONANETWORK.IT - WEB: WWW.VERONANETWORK.IT FACEBOOK E TWITTER: @PANTHEONVERONA - INSTAGRAM: PANTHEONMAGAZINE

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Fotonotizie Fotonotizie Fotonotizie Fotonotizie

∙ PANTHEON ∙

Cos'è succe 1

GIORNALISTI IN PIAZZA A VERONA PER IL FUTURO DELL’INFORMAZIONE

Presidio in piazza Bra a Verona il 1° giugno da parte dei giornalisti che chiedono al Governo atti concreti per dare un futuro all’informazione.

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2 ARENA, GRANDE SUCCESSO PER IL VOLO Grande successo per Il Volo in Arena che, in diretta anche su Rai 1, ha dato il via alla stagione estiva il 5 giugno. Nelle serate del 6 e 7 giugno a esibirsi è stata Emma.

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ESORDIO CON IL SONA PER ENRICO RUGGERI Nonostante la sconfitta con il Tritium, il 6 giugno festa per il Sona per l'esordio del cantante Enrico Ruggeri. Il numero 10 è sceso in campo insieme al suo idolo Maicon.

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CHIUDE IL REPARTO COVID DELL’OSPEDALE DI BORGO TRENTO

L’8 giugno un piccolo segno dei traguardi raggiunti nella lotta alla pandemia: è stato chiuso, infatti, il reparto Covid dell'ospedale di Borgo Trento.


∙ PANTHEON ∙

esso a giugno 5

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UN ANNO SENZA BERTACCO. INAUGURATA L’EDIZIONE IL RICORDO DI 2021 DI MOTOR BIKE EXPO GIORGIA MELONI La leader di Fratelli d'Italia è intervenuta il 14 giugno durante la cerimonia di intitolazione del Centro servizi per anziani “Casa Serena” a Stefano Bertacco, a un anno dalla sua prematura scomparsa.

8 AL VIA IL 98ESIMO ARENA OPERA FESTIVAL Sempre sabato 19 giugno, oltre alla Mille Miglia, si è svolta la prima serata del Festival lirico: a dare il via all’estate veronese è stata l’Aida diretta dal Maestro Riccardo Muti.

Tante le autorità e grande l'emozione per la prima fiera in presenza dopo lo stop imposto dalla pandemia: il 18 giugno è partito Motor Bike Expo. Al taglio del nastro anche il Governatore Luca Zaia.

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7 IL ROMBO DELLA MILLE MIGLIA RISVEGLIA VERONA Erano 375 le auto storiche, tra Ferrari, Alfa Romeo, Mercedes e tanti altri gioielli, che il 19 giugno sono entrate in piazza Bra a Verona, per la prima volta ultima tappa della Mille Miglia.

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OLIMPIADI. MATTARELLA GIACOMO MARINO LASCIA CONSEGNA IL TRICOLORE A FONDAZIONE CARIVERONA ELIA VIVIANI

Giacomo Marino ha comunicato le proprie dimissioni «per intraprendere un nuovo percorso professionale». Gli succede Filippo Manfredi, veronese, classe 1981, già direttore generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

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Il Presidente Sergio Mattarella, il 23 giugno, ha ricevuto al Quirinale gli atleti in partenza per le Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo: tra gli sportivi, Elia Viviani, Jessica Rossi, Bebe Vio e Federico Morlacchi.


∙ IN COPERTINA ∙

Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi

«Verona? una città resiliente» di Samantha De Bortoli

V

erona riparte, quest’estate, con i grandi eventi che la contraddistinguono, il Festival lirico in Arena, i concerti, gli spettacoli teatrali e, naturalmente, gli appuntamenti fieristici: per ricordare i più recenti, Opera Wine e Motor Bike Expo. Un settore, quello delle fiere, dei congressi e degli eventi che a Verona gioca un ruolo di punta per il rilancio del turismo e la rinascita della città intera. Quello che viene da chiedersi, a questo punto, è: da dove partire per ridare a Verona nuova linfa? A tratteggiare con noi un quadro della situazione, lanciando interessanti spunti, è Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi, l'associazione nazionale delle imprese e dei professionisti della meeting industry, nonché ex assessore al turismo per il Comune di Bosco Chiesanuova, ideatrice del progetto Destinazione Lessinia,

amministratrice della società Béi Passi Srl e nuova direttrice generale di Riva del Garda Fierecongressi SpA. Alessandra, dopo un anno di blocco a causa dell’emergenza sanitaria, cosa ha significato per il comparto fieristico la ripartenza? Ritornare a produrre delle occasioni: di promozione e commercializzazione dei prodotti e dei servizi made in Italy, nei mercati di tutto il mondo. Per il settore delle fiere, dei congressi e degli eventi ripartire ha significato tornare a essere uno strumento di rilievo per la ripartenza dell’economia del Paese.

proporre incontri in digitale o comunque continuare a intrattenere relazioni con espositori, visitatori, produttori e compratori per mantenere saldi i rapporti, molte volte anche effettuando investimenti che non hanno portato ricavi, ma che erano necessari per rimanere sul mercato e supportare i clienti in un momento di così grande difficoltà. Un passaggio quello al digitale, quasi impraticabile per alcuni settori: pensiamo per esempio al manufatturiero e all’enogastronomico, che senza la parte in presenza, con la possibilità di toccare e degustare i prodotti, non può raggiungere fino in fondo gli obiettivi prefissati.

Cosa ha comportato la ripresa dei grandi eventi in termini organizzativi? Quali criticità? Le manifestazioni nazionali e internazionali più importanti, durante la pandemia, non hanno mai smesso di comunicare con gli operatori del settore e con i mercati. Tutti, come sappiamo, si sono organizzati per

La ripartenza genera necessità di rimettere in campo un nuovo modo di gestire gli eventi in termini di logistica, utilizzo e presidio degli spazi dal punto di vista sanitario, di verifica e controlli di tutta la filiera e del processo organizzativo, sia in fase di allestimento, sia durante e post evento. Tutto questo comporta

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∙ IN COPERTINA ∙ uno sforzo organizzativo importante, maggiori costi e accessi limitati: questa è la criticità più grande. Facciamo un passo indietro: il decreto del 7 marzo 2020 ha prospettato uno scenario che mai avevamo vissuto prima. Lo stop a meeting ed eventi ha implicato una crisi a cascata su numerose altre attività imprenditoriali e commerciali. Ci tratteggia un quadro? Innanzitutto, è corretto dire “crisi a cascata” su vari settori, spiego in breve perché: con lo stop delle attività fieristiche è stato bloccato tutto il turismo d’affari, congressuale e culturale, come quello che ruota attorno agli spettacoli della Fondazione Arena di Verona, che coincide in gran parte con un pubblico alto spendente: una platea di visitatori che genera un indotto rilevante attorno a ristoranti, shopping, servizi personalizzati, trasporti privati eccetera. Essere ripartiti con gli eventi ha un effetto benefico, naturalmente, anche sul settore alberghiero: Verona, come tutte le altre città d’arte, è stata tra le destinazioni più colpite da questa pandemia e riprendere è complesso perché non è un luogo in cui ci si reca solo per vacanza; la componente di turismo d’affari, fiere, congressi ricopre molto più della metà del business che hanno gli alberghi, quindi, senza gli eventi, non riparte nemmeno il turismo. Dal punto di vista del dialogo con le autorità governative per affrontare la crisi, avete ricevuto delle risposte? Dal punto di vista del dialogo con le autorità governative per affrontare la crisi, avete ricevuto delle risposte? Dal punto di vista del dialogo con le autorità governative, i nostri appelli hanno ricevuto delle risposte e le interlocuzioni, sia con i tecnici sia con i politici, pur con tutte le complessità del caso, sono state molto frequenti. Mi riferisco, per esempio, al confronto con i

sottosegretari, Mibact, Ministero del Lavoro e Ministero dello Sviluppo Economico. A questi si è aggiunto anche il Ministero del Turismo: un vantaggio per noi, perché significa mettere il nostro comparto sotto i riflettori di un Ministero. Quest’anno siamo riusciti a conoscere in anticipo, rispetto al 2020, le date della ripartenza, la campagna vaccinale inoltre ci sta agevolando. Devo dire che sono contenta, perché siamo uno dei pochi comparti che è riuscito a portare a casa degli indennizzi e dei ristori ad hoc: nel 2020 sono stati stanziati 370 milioni con un fondo specifico per fiere e congressi e altri 100 milioni sono in programma per il 2021; purtroppo non li abbiamo ancora visti, se non una parte dei primi 20 milioni, perché non essendoci ancora il Ministero del Turismo i decreti non erano stati fatti. Ora invece la macchina si sta muovendo, sono in fase di preparazione e per lo meno i fondi sono già stati stanziati. Tempi lunghissimi, è vero, però possiamo dire di essere 9

tra i pochi che hanno avuto un certo tipo di attenzione. Quali sono le richieste principali che avete inoltrato al Governo? Abbiamo avanzato molte istanze alle autorità e riguardano, in primis, le modalità di erogazione dei fondi stanziati, chiedendo che ci sia più equità possibile. Dobbiamo sempre tenere a mente che è l’insieme delle misure che aiuta, non il ristoro in sé, perché per un’azienda che ha perso l’80% del fatturato la singola forma di indennizzo non potrà mai essere determinante per salvare l’impresa. Per dare continuità alle attività imprenditoriali abbiamo bisogno sia di agevolazioni dal punto di vista finanziario di lungo periodo, sia per quanto concerne il personale, affinché ci siano sgravi contributivi a favore delle imprese. Non vogliamo utilizzare la cassa integrazione, perché è necessario far lavorare le persone oggi in vista degli appuntamenti che ci saranno tra due anni. Purtroppo, per torna-


destinazione turistica formato da tante componenti, che possono trovare una chiave strategica e portare dei risultati solo operando insieme.

Alessandra Albarelli all'Expo Riva Show

re ai livelli del 2019, probabilmente dovremo aspettare il 2023/24. Spostiamo ora il focus su Verona: qual è a oggi la situazione, dal punto di vista del turismo d’affari, nel territorio scaligero? Quali i prossimi passi da compiere per rilanciare? Verona è stata una città resiliente, sia per quanto riguarda gli eventi legati al business sia culturali. L’anfiteatro Arena si è fatto trovare pronto ai nastri di partenza con un programma adattato ed è riuscito anche ad anticipare i tempi di approvazione, quindi davvero una grande dimostrazione della capacità di rimettere in campo le volontà del territorio. La Fiera altrettanto, perché è riuscita a tenere fermo il rinvio di alcune manifestazioni e a partire immediatamente non appena le date hanno concesso lo sblocco. Per riuscirci ci vuole coraggio e forza di investimento: Verona rispetto ad altri territori ha dimostrato di essere pronta e proattiva. Cosa si può fare ora? Bisogna mettere insieme una compagine di fattori: il vero fulcro per il territorio scaligero, pensiamo non solo alla città ma anche al Lago di Garda, è quello

di poter riprendere ad avere ospiti da tutte le parti del mondo, non solo europei. È necessario dunque rafforzare la promozione, che ovviamente deve cambiare linguaggio: non deve più puntare solo sulle bellezze della città, ma anche sul rassicurare i turisti sul livello di benessere e gestione della salute del Paese. L’Italia gode di uno fra i sistemi sanitari più eccellenti al mondo, quindi dobbiamo valorizzare la nostra Verona rilanciando il fatto che la Sanità è a disposizione di tutti, quindi il turista, qualora avesse bisogno di cure, non deve preoccuparsi. Non solo città: cuore pulsante del Veronese è anche la Lessinia. L’anno scorso, ai primi allentamenti delle misure anti-Covid, in molti hanno scelto le terre alte per una gita fuori porta. Lei è anche ideatrice del progetto Destinazione Lessinia: ci ricorda gli obiettivi alla base del progetto? Il fondamento dell’iniziativa, attiva già da alcuni anni, è quello di mettere in rete pubblico e privato per gestire l’offerta territoriale e compiere delle scelte congiunte di comunicazione e promozione, nazionale e internazionale. Creare, dunque, un sistema di gestione di 10

Di cosa ha bisogno allora, secondo lei, la Lessinia per essere valorizzata? Quali sono i suoi punti di forza? Uno dei punti di forza è il suo paesaggio, di montagna ma dolce, accogliente, che va bene per tutti e si presta alla pratica di molte attività sportive. È nella differenza rispetto agli altri territori montuosi che risiede il suo valore: la Lessinia è poco antropizzata, poco costruita, e custodisce degli spazi di sorpresa che altri luoghi non hanno. Noi dobbiamo fare in modo che gli operatori, l’accoglienza e l’offerta turistica siano di qualità, per confermare le aspettative dei visitatori: quando ci rechiamo in una terra magica, ci aspettiamo anche dei prodotti magici, una ristorazione magica… e così deve essere in Lessinia. Concludiamo con una previsione: quale pensa sia il prospetto per i prossimi anni? Alla luce di quanto accaduto con il Covid, su cosa pensa sia necessario puntare, sia in ottica turistica sia in relazione a fiere/eventi/congressi, per promuovere il nostro territorio? Sono convinta che le persone abbiano voglia di riunirsi fisicamente, di incontrarsi, e che per sviluppare business e conoscenze ci sia bisogno di fiere e congressi in presenza. Solo incontrandosi di persona si possono sviluppare progetti e idee che portino a una crescita efficace e sostenibile. Proprio per questo, per Verona, forse è giunto il momento di pensare a un’organizzazione di promozione del territorio mirata per il settore congressuale. Come direttrice di Riva del Garda Fierecongressi, sulla sponda nord del lago, lancio uno spunto: potremo creare insieme il Convention Bureau del Lago di Garda, perché non ha senso oggi muoversi separati. Credo davvero che permetterebbe una promozione internazionale molto forte.


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∙ STORIE DI PERSONE ∙

Il provveditore Amelio «Alziamo la saracinesca sul futuro»

È

l’uomo nuovo del panorama istituzionale scaligero. Sessant’anni, venti dei quali spesi come dirigente al Ministero dell’Istruzione, dallo scorso 20 aprile Sebastian Amelio è a capo dell’Ufficio scolastico territoriale di Verona. Una laurea in filosofia ottenuta all’Università degli Studi di Napoli “Federico II” con lode, il neo provveditore ha scalato tutte le posizioni previste all’interno della scuola partendo dal ruolo di docente, di dirigente scolastico, di dirigente tecnico, di dirigente del ministero nella sfera dell’istruzione degli adulti e dell’apprendimento permanente e ora alla guida dell’UTS n. VII del Veneto. Sua l’idea di costituire, lo scorso 9 giugno, l’Osservatorio Scolastico Veronese, un organismo interistituzionale di incontro e confronto

di Matteo Scolari che vede la partecipazione, oltre all’Ufficio Scolastico Provinciale, anche di Comune, Provincia, dirigenti e insegnanti insieme per il potenziamento dell’intero sistema scolastico, a tutti i livelli. Abbiamo incontrato il dott. Amelio nel suo ufficio di Viale Caduti del Lavoro 3 a Verona. Dott. Amelio, ad aprile il suo insediamento A Verona. Qual è stato il suo primo impatto con la città? Innanzitutto quello di non arrivare in una città a me estranea. Nei 20 anni in cui ho lavorato al Ministero dell’Istruzione ho imparato a conoscere questo territorio, ad apprezzarlo, a lavorare con professionalità eccelse e quindi l’impatto non è stato quello di chi varca la soglia per la prima volta. Devo aggiungere, poi, che ho avuto una garbata e gradita 12

accoglienza da parte di tutte le principali autorità civili, religiose e militari della città e non solo, che mi ha restituito una gradevole dimensione di famigliarità. Ha avuto qualche incontro più “tecnico”? Certo, ho incontrato anche le parti sociali, in primis le sigle sindacali e le organizzazioni imprenditoriali, nonché la Rete dei presidi. Quali sono le impressioni che ha avuto? Ho raccolto un forte bisogno di consolidare le relazioni tra le parti coinvolte, di stabilizzare i momenti di confronto, in qualche misura di condividere scelte e azioni che possano sostenere lo sviluppo e il potenziamento del sistema scolastico veronese, che presenta senz’altro grandi eccellenze. Inoltre ho avuto conferme sui


∙ STORIE DI PERSONE ∙ punti di forza e di debolezza che già conoscevo, e ho apprezzato un grande senso di appartenenza delle istituzioni sul tema scuola, una presa in carico reale di quello che è, e deve essere, un asset strategico della città. Anche per questo bisogno è nato l’Osservatorio Scolastico? L’Osservatorio non fa che tradurre quel bisogno che mi è stato presentato e che ho condiviso, ossia quello di istituzionalizzare il momento del confronto, della condivisione e della gestione partecipata e di farlo puntando l’attenzione su alcune questioni che sono state evidenziate da più parti. Ossia? Partiamo, ad esempio, dal cosiddetto Sistema integrato 0-6. Verona, con i suoi dati anagrafici e scolastici, consegna elementi significativi su questo segmento, che tuttavia va consolidato e pensato per uno sviluppo in linea con le attese. Altro tema è il rafforzamento del rapporto scuolalavoro: viviamo in un territorio dove il tessuto imprenditoriale è tra i più interessanti del nostro Paese e a maggior ragione il raccordo con la scuola deve essere organico e strutturale, non episodico o saltuario. Infine, la questione giovanile: qui a Verona il tema ha una doppia faccia, da una parte esprime un’eccellenza, una capacità di coinvolgimento del volontariato con numeri che nessun altro territorio possiede, e dall’altra fa emergere alcuni fenomeni di sofferenza di alcuni target di giovani che preoccupano molto la società. Mi riferisco alle “baby gang”, anche se il nome non mi piace. Dai primi incontri che ho avuto ci si è posti la questione se l’Osservatorio

dovesse occuparsi anche di questa criticità non solo dal punto di vista della patologia, quanto dal punto di vista più generale di una questione giovanile. E cosa pensa? Tra i tanti effetti, tra le tante sfide che il Covid ci pone e ci porrà c’è quello del prenderci cura delle nuove generazioni. Il nuovo piano europeo, declinato nel PNRR nazionale, va in quella direzione. Perché, secondo lei, c’è questa sofferenza più o meno latente nei giovani di oggi? Non sono uno psicologo, ma penso di poter dire che uno degli elementi che consegna i giovani a una solitudine estrema, relegandoli poi in posizioni di appartenenza a branchi per potersi sentire meno soli, è il fatto che a differenza delle generazioni precedenti è calata una saracinesca sul loro orizzonte. C’è poco spazio per i loro sogni e quindi emergono soltanto bisogni. Affrontare il tema delle “baby gang” significa affrontare il tema

del futuro, rialzare proprio quella saracinesca. Non è facile, ma è un impegno che dobbiamo assumerci. Tornando al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’Osservatorio si occuperà anche di questo? Ci poniamo l’obiettivo di mettere in campo un piano coordinato di azione per dar vita a delle iniziative scolastiche che magari già esistono, ma che non sempre sono comunicanti tra loro, con il rischio di frammentazione o, peggio, di sovrapposizione, e di farle curvare affinché incrocino il PNRR, in particolare nei suoi punti cardine: innovazione tecnologica, transizione ecologica e inclusione sociale. In questo momento storico abbiamo una grande opportunità per ricostruire il Paese e la scuola non può rimanere fuori, relegata a un ruolo di comparsa. La scuola è un hub fondamentale per il rilancio, ma lo è nella misura in cui sa orientare la propria azione in direzione di quegli stessi asset che abbiamo appena citato.

di lessandro Bonfante

Sebastian Amelio assieme ai promotori dell'Osservatorio Scolastico Veronese

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di costruire offerte formative sempre più coerenti, coordinate e congrue con il presente, e su questo aspetto spero che i prossimi tre anni possano consolidare la rete degli attori che abbiamo avviato con l’Osservatorio.

Un momento della conferenza stampa di presentazione dell'Osservatorio

Avete già fissato un calendario di incontri? Abbiamo un cronoprogramma di incontri mensili già pianificato fino maggio 2022. Fino ad ottobre 2021 ci sono le riunioni comprensive di ordine del giorno. Veniamo da due anni molto difficili per la scuola, ragioniamo ora in vista di settembre. Innanzitutto saprete che il ministero ha promosso il Piano estate per consentire un riallineamento di livelli di competenze, conoscenze e socialità che potrebbero essere stati compromessi dall’emergenza Covid. L’auspicio è che si riaprirà sicuramente, anche se ci sono delle preoccupazioni sulle varianti di cui non conosciamo gli sviluppi, quindi dobbiamo essere ottimisti, ma prudenti. Dovremmo essere pronti anche con il cosiddetto piano “B”. Qui a Verona puntiamo al rientro in presenza con massima attenzione al nodo trasporti che è molto sentito. Lei ha appena iniziato il suo mandato triennale, quali sono gli obiettivi che si è posto e si pone? Innanzitutto quello di assicurare

ciò che è nelle competenze dell’Ufficio scolastico territoriale di Verona, ovvero fare in modo che le operazioni dell’avvio dell’anno scolastico vengano svolte nel migliore dei modi e nei tempi più rapidi possibili: parliamo della definizione degli organici, della mobilità, della gestione delle graduatorie, delle immissioni in ruolo, dell’affidamento di supplenze annuali…insomma, un pacchetto che rappresenta un obiettivo fondamentale per l’ente che dirigo. Colgo l’occasione, tra l’altro, di ringraziare la squadra di professionisti che ho l’onore di dirigere perché in tempi ristretti, in condizioni assolutamente sfavorevoli, in numero ridotto stanno portando a casa quello che ora è umanamene possibile. Lavorano più del dovuto ed è bene che la città sappia che senza questo impegno le attività citate prima non sarebbero possibili. Altro obiettivo? Sostenere le scuole nella programmazione didattica, sostenere il sistema scolastico nel suo sviluppo, nel suo potenziamento, nella sua capacità

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Torneremo alla normalità? Anche questo termine non mi piace. La storia ci insegna che le pandemie sono ricorrenti e che esiste un mondo prima della pandemia e un mondo dopo la pandemia. Quello che viene e che abbiamo costruito dopo è completamente diverso da quello precedente. La pandemia ha una dimensione catastrofica, però ha anche una dimensione generativa. Dobbiamo essere all’altezza di una dimensione generativa. Cosa intende? Non si tratta di capire se saremo in grado o meno di tornare a scuola. Si tratta di capire che la scuola che dobbiamo frequentare dovrà essere necessariamente una scuola nuova, perché è cambiato il mondo. Io sono un mero funzionario, il mio contributo può essere quello di essere un facilitatore di rapporti, di raccordi, di alleanze, di riflessioni e far in modo che questa sfida venga affrontata. Cosa serve quindi? Occorre stringere a Verona un patto di rigenerazione della città, del suo sistema scolastico, ma non perché la scuola che c’era prima non andasse bene. Rigenerare significa dare nuova linfa, dare nuova vitalità, dare nuove opportunità, nuovi orizzonti, dobbiamo alzare tutti quanti la famosa la saracinesca.


∙ PRIMO PIANO ∙

Vacanze estive, guida al Green pass di Samantha De Bortoli

I

l 17 giugno il Premier Draghi ha dato il via libera al nuovo dpcm che regola il Green pass, ovvero la Certificazione verde Covid-19 per agevolare i viaggi da e per tutti i Paesi europei e dell’area Schengen, valido a partire dal 1° luglio e per la durata di un anno. Il documento, disponibile sia in digitale sia in formato cartaceo, attesta l’effettuata vaccinazione, la negatività al test nelle 48 ore precedenti oppure la guarigione dal Covid da massimo 6 mesi. È dotato di un codice QR, di un sigillo elettronico qualificato e viene rilasciato, per quanto riguarda il nostro Paese, dal Ministero della Salute. COME SI OTTIENE I certificati vengono generati automaticamente e sono associati a tutte le vaccinazioni effettuate dal 27 dicembre 2020. Coloro che hanno ricevuto via sms o mail un codice in seguito alla vaccinazione, al risultato negativo del tempone o alla guarigione dal Covid possono già scaricare il Green pass; per ottenerlo esistono numerose modalità: • Collegandosi al sito del Ministero della Salute (www.dgc.gov.it) e autenticandosi con le proprie

credenziali SPID o CIE, oppure con la tessera sanitaria, inserendo le ultime 8 cifre del numero identificativo, la data di scadenza della stessa e uno dei codici univoci ricevuti con il tampone molecolare (CUN), oppure con il tampone antigenico rapido (NRFE) o con il certificato di guarigione (NUCG). In alternativa a questi codici, è possibile inserire il codice autorizzativo (AUTHCODE) ricevuto via email o sms ai recapiti comunicati in sede di prestazione sanitaria; • Se non si possiede la tessera sanitaria, è sufficiente inserire il tipo e numero di documento fornito in sede di esecuzione del tampone o di emissione del certificato di guarigione, la data di scadenza dello stesso, uno dei codici univoci ricevuti con tampone molecolare, antigenico

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rapido o certificato di guarigione, come detto sopra; • Accedendo al proprio Fascicolo sanitario elettronico; • Utilizzando l’app Immuni, nella sezione dedicata “Eu digital Covid certificate”; • Con l’app IO; • Richiedendola al proprio medico di base, a pediatri di libera scelta e farmacie, che seguiranno la medesiva procedura online. NOTA BENE Nonostante il Green pass serva per facilitare gli spostamenti, è necessario comunque verificare le misure sanitarie previste nel Paese di destinazione, tenuto conto del continuo evolversi dell’emergenza sanitaria e delle nuove varianti.


∙ PANTHEON ∙ I ritrovamenti sotto l'ex cinema Astra

Di Verona e dei suoi tesori archeologici

C

he Verona sia un piccolo grande tesoro da custodire è chiaro non appena si varcano i portoni di piazza Bra, passando sotto all’imponente orologio che, dall’alto, sembra scrutare chi entra in città. Verona ha sempre saputo raccontare la sua storia e le sue origini senza tanti giri di parole, dal periodo romano a quello scaligero, dal periodo austriaco a quello contemporaneo: i monumenti, gli edifici e le stesse mura che racchiudono la città ne testimoniano un passato glorioso in qualsiasi epoca. E parte di questo passato si trova tuttora sotto di noi, sepolto da secoli di progressi, costruzioni e, talvolta, di indifferenza. LA “PICCOLA POMPEI” DI VERONA Nell’ultimo anno e mezzo, al di là della pandemia di Sars-Cov-2,

di Giorgia Preti

Verona e la sua Provincia sono state protagoniste di scoperte archeologiche sensazionali, alcune delle quali hanno avuto un’eco internazionale. E diversamente non poteva essere per il magnifico albergo romano ritrovato sotto l’ex cinema Astra in via Oberdan, a due passi dal centro storico di Verona. La scoperta di questi incredibili resti era già stata fatta tra il 2004 e il 2005, ma gli scavi sono ripresi solo a marzo 2021, rivelando un vero e proprio edificio, risalente al II secolo, straordinariamente conservato. Una “piccola Pompei”, come l’ha definita l’archeologa della Soprintendenza di Verona Brunella Bruno, i cui magnifici affreschi e anche alcuni mobili sono ancora intatti e visibili nonostante l’incendio che, probabilmente, aveva distrutto la struttura.

il livello delle rappresentazioni musive, il riscaldamento a pavimento e a parete, e la suddivisione degli spazi in cubicula fa pensare a questo. L’incendio può essere stato provocato dall’imperatore Galieno che decide di sacrificare tutte le strutture residenziali, alberghiere, produttive che erano immediatamente fuori dalle mura per creare una fascia di sicurezza dagli attacchi come si farà poi nel medioevo».

«Doveva essere un albergo di lusso – ha spiegato il Soprintendente di Verona Vincenzo Tinè – perché

I MOSAICI TRA I VIGNETI DI NEGRAR Analoga meraviglia è la cosiddetta

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Quanto al futuro di questo incredibile edificio, rinvenuto grazie agli scavi di cui si sono fatti carico i proprietari dello stabile, farà parte di un centro commerciale a tre piani. L'area di interesse archeologico resterà visibile grazie a un pavimento di vetro calpestabile e sarà accessibile al pubblico.


∙ PANTHEON ∙ Villa dei Mosaici a Negrar, immersa tra i filari dei vigneti appena fuori dal paese, oggetto di studio dal 1922, quando l’archeologa Tina Campanile, per incarico della Soprintendenza ai Musei e agli Scavi del Veneto, indagò un’area di circa 270 mq rinvenendo mosaici pavimentali policromi. Da allora le scoperte si susseguirono negli anni, fino a quando dal 2017 fu avviata un’indagine sistematica che nel 2020 ha portato alla luce parte della pavimentazione e delle fondamenta della villa romana, rivelando un’ampiezza planimetrica inaspettata all’interno dei terreni di proprietà dell’Azienda Agricola La Villa di Benedetti Matteo e Simone e della Società Agricola Franchini srl. La scoperta, che ha spinto il Ministero della Cultura a dichiarare il sito di “interesse culturale particolarmente importante”, ha fatto il giro del mondo destando ammirazione. L’obiettivo è quello di

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renderla patrimonio condiviso con i cittadini e valorizzarla in ottica turistica con percorsi e strutture per la visita del sito. GLI SCAVI IN ARENA Ma anche il monumento più conosciuto di Verona, l’Arena, in quest’ultimo anno ci ha regalato delle sorprese: sotto due arcovoli, nel dicembre 2020 e nel giugno 2021, durante i lavori di restauro dell’anfiteatro, sono stati rinvenuti quattro scheletri. Il primo, appartenente a una donna, risale tra il III e il VI secolo dopo Cristo. Poco meno di un mese fa, invece, sotto l’arcovolo 10, sono stati trovati i resti di tre persone, probabilmente un uomo e due adolescenti, risalenti al XII secolo, e non si esclude che presto possano emergere ulteriori ritrovamenti con il prosieguo dei lavori.

D’altronde le fondamenta di Verona poggiano sulla storia e questo la rende, come dicevamo all’inizio, un tesoro ancora tutto da scoprire e da custodire come il più splendido dei musei.

I mosaici della Villa a Negrar

Uno degli scheletri rinvenuti in Arena

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∙ STORIE DI PERSONE ∙

Una testa che viaggia a mille

La campagna Gofundme continua: Da sinistra: Lucia Tebaldi, Liliana Fiocco, Michele Tebaldi e Giancarlo Tebaldi

di Alessandro Bonfante Il periodo di lockdown per il 29enne Michele Tebaldi è stato particolarmente duro. La tetraparesi distonica gli rende difficili i movimenti e l’articolazione della parola. La voglia di ripartire però c’è e si è trasformata in una raccolta fondi per acquistare i dispositivi che lo aiuteranno nell’autonomia: la generosità di amici e sconosciuti è stata travolgente.

E

ra una mattina di metà giugno quando Michele Tebaldi, di Caldiero, si è svegliato e ha dato un’occhiata alla campagna di raccolta fondi lanciata poche ore prima. Quasi uno shock vedere la somma totale crescere così velocemente. Nel giro di tre giorni l’obiettivo di 12mila euro è stato raggiunto e sono stati supertati anche i 16mila. «Non ce lo aspettavamo», ammette. Nel testo pubblicato sulla piattaforma “Gofundme”, in poche righe spiega la condizione con cui convive da 29 anni: «Mi è

stata diagnosticata una malattia cerebrale che prende il nome di tetraparesi distonica. Nel mio caso questa patologia ha influenzato gravemente la mia motricità e la mia possibilità di comunicare con le altre persone: soffro di disartria, cioè fatico ad articolare la parola, di sordità parziale e di distonia muscolare, quindi manco di normale coordinazione motoria e la mia situazione si sta lentamente aggravando». Con i fondi raccolti Michele acquisterà un triride, ovvero una carrozzina a tre ruote motorizzata, per muoversi in autonomia. 18

Poi una neurotuta, una tuta speciale che invia degli impulsi per aiutare il rilassamento dei muscoli, altrimenti sempre tesi a causa della patologia, così da agevolare i movimenti. Infine qualche lavoro in casa, per abbattere le barriere architettoniche. La campagna ha avuto un successo lampo, hanno donato amici e sconosciuti. «Spero sia un esempio per gli altri, per aprire qualche porta a chi si trova in difficoltà come me e deve trovare il coraggio di chiedere aiuto. Chi condivide la mia condizione, con una disabilità fisica e non mentale, si trova con una testa che viaggia


∙ STORIE DI PERSONE ∙ a mille, ma un corpo che lo tiene prigioniero». Una condizione che non gli ha impedito di conseguire tre lauree in campo scientifico. «Fin dall’età delle medie avevo chiaro l’obiettivo di studiare biologia» racconta. Dopo il liceo al Copernico, il passaggio all’Università di Trento con la laurea in biotecnologie. «Una parte del corso era dedicata alla neurobiologia. Volevo studiare le malattie del cervello, per capire meglio la mia situazione». Poi le due lauree magistrali, ma oltre agli impegni di studio, c’era da affrontare l’ostacolo della distanza. Vivere a Trento, lontano da casa, durante la settimana. «Le preoccupazioni erano tante – racconta Liliana Fiocco, la madre – ma quando ci siamo presentati all’università ci hanno rassicurato: “Quello che non c’è, si può fare”». Stessa filosofia applicata ora da Michele e dagli amici che l’hanno sostenuto con la raccolta fondi.

Michele prova il triride

I prossimi obiettivi di Michele? Trovare lavoro nel campo delle neurobiologie «per contribuire allo studio della mia malattia». E poi viaggiare. «Il sogno sarebbero gli Stati Uniti, magari con un coast-to-coast».

Il periodo del lockdown, mentre preparava l’ultima laurea, è stato il più duro. Ma una volta messa alle spalle la montagna, era il momento di ripartire. «È stato un anno difficile, e a volte si ha paura di chiedere aiuto» spiega l’amica Sara Fortini, che lo ha supportato nel lanciare la raccolta fondi. «È giusto chiedere una mano perché una disabilità può capitare a tutti. Far sapere che esiste un problema è importante per la coscienza condivisa di una comunità».

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∙ STORIE ∙ LOREM DI PERSONE IPSUM ∙∙

A Verona per farle dire «sì»? Ai dettagli pensa la proposal planner di Marta Bicego

Aiuta gli innamorati a organizzare la proposta di matrimonio perfetta. Monica Viviani racconta come ha avuto l’idea di portare in riva all’Adige una professione diffusa in Inghilterra e Usa, ma ancora poco nota in Italia. Eppure gli intraprendenti Romeo non mancano...

M

etti una sera in una tra le città più romantiche, una lettera d’amore, un anello che luccica in una preziosa scatola. Poi la fatidica proposta: «Mi vuoi sposare?». Ad alcuni queste potrebbero sembrare scene viste in un film. In realtà, uomini che si ingegnano per chiedere in modo originale la mano della propria innamorata esistono davvero. Arrivano soprattutto dall’estero e scelgono di dichiarare il proprio amore a Verona. Qui trovano Monica Viviani, che li accompagna a organizzare la situazione perfetta. «La cura dei dettagli è tutto», esordisce la proposal planner. Due termini per inquadrare una professione diffusa all’estero, tra

Inghilterra e Usa, ma ancora poco conosciuta in Italia: identifica chi si occupa, appunto, di confezionare micro eventi dal grande significato. «L’idea è nata per caso nel 2017, quando il titolare di una struttura alberghiera mi ha chiesto di aiutare uno spagnolo che desiderava chiedere in sposa la fidanzata in una maniera che la potesse stupire. In pochi giorni ho pensato a tutto: una romantica cena con vista sulla città all’ora del tramonto, la proposta nel cortile della casa di Giulietta con anello e lettera fatta trovare all’innamorata come promessa d’amore scritta su una pergamena», descrive. A fare da Cyrano de Bergerac è stata la stessa Monica, trascrivendo in parole i sentimenti dell’innamorato. Ha quindi ingaggiato musicisti e fotografo per 20

suggellare con uno scatto il felice avvenimento, finito a ricevere cuoricini sui social network. «I contatti iniziano mesi prima», chiarisce, ovviamente all’insaputa dell’ignara Giulietta. Una proposal planner deve avere diverse caratteristiche: la creatività, innanzitutto, per fare proposte uniche; la conoscenza delle lingue straniere e del territorio nei suoi scorci suggestivi; empatia nel raccogliere spunti e tradurre in realtà le aspirazioni amorose del Romeo di turno. Doti che si leggono tra le righe del curriculum di Monica: dopo studi artistici e laurea in lingue moderne per interpreti e traduttori conseguita a Trieste, ha operato fino al 1997 come export manager per marchi italiani dell’abbigliamento. Altra


∙ STORIE DI PERSONE ∙ sua passione, dopo moda e interior design, è per il turismo: dal 2005 al 2018 si è occupata di promuovere la città scaligera presso fiere, workshop e stampa estera, fino a quando la società Provincia di Verona Turismo di cui era dipendente ha chiuso. «Ho voluto riassumere le mie esperienze in qualcosa di mio», racconta, precisando di aver avviato l’attività all’inizio dello scorso anno con la creazione di un sito internet in inglese e la presenza sui social network. La pandemia ha fermato a lungo gli spostamenti tra Paesi, non la curiosità degli intraprendenti fidanzati, che non hanno mai smesso di manifestare interesse. Nell’agenda di Monica adesso sono annotate due proposte da pianificare: di un quarantenne francese, che arriverà ad agosto con il sogno di chiedere alla fidanzata di sposarlo, per cui stanno valutando assieme alcune opzioni. Un picnic, una cena a lume di candela su una torre... Sono tante le proposte tra cui scegliere per questa

forma romantica di turismo che può essere occasione di ripartenza. C’è chi non bada a spese e chi, come il giovane fidanzato polacco che ha contattato Monica, ha minore disponibilità economica, ma non vuole rinunciare a dichiararsi con un evento emozionante quando a settembre sarà in riva all’Adige. «Questa riscoperta del romanticismo tra le giovani generazioni – conclude – infonde speranza».

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Monica Viviani


∙ STORIE DI PERSONE ∙

AGA, Giacon: «Pe rafforziamo la so di Camilla Faccini

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na storia che nasce dalla volontà di un gruppo di persone che, nell’antico quartiere Carega della città di Verona, ha pensato di recuperare il gioco dello s-cianco; da lì l’attività si è allargata ad altri giochi e sport tradizionali, sia del nostro territorio sia dell’Italia intera, fino alla nascita del festival Tocatì nel 2003.

potevano prendere dalla tradizione popolare e rifare all’interno dell’ambiente domestico, anche in una situazione di lockdown. Abbiamo individuato giochi che fossero adatti sia ai bambini che agli adulti, per rimanere fedeli alla nostra vocazione: è importante che gli adulti tornino a giocare per saper dialogare con i propri figli».

Nei mesi di pandemia AGA ha lavorato fortemente anche sulle progettualità per il tempo futuro, Nonostante le difficoltà che la avendo modo di programmare pandemia ha portato con sé, AGA, attività difficili da seguire in Associazione Giochi Antichi, non precedenza, e ha svolto attività ha mai fermato le sue attività e di inventario antropologico su nel corso dello scorso anno ha giochi e sport tradizionali con portato avanti, sempre la Regione Lombardia per nel segno del gioco, la creazione di una summa diversi progetti. «Con di tutte le realtà ancora il Comune di Verona legate a quel mondo. racconta il vicepresidente Sempre nel 2020 anche la dell’Associazione Giochi scelta coraggiosa di Antichi, Giuseppe non rimandare il Giacon - abbiamo Festival Tocatì ma portato avanti di riproporlo il progetto “Io in una chiave gioco a casa”, diversa e in suggerendo sicurezza; una attraverso scelta che il sito del ha reso AGA comune vincitrice, quali giochi si lo scorso Giuseppe Giacon, vicepresidente AGA 22

GUARDA L'INTERVISTA

anno, del Premio Comunicazione all’interno dell’undicesimo Premio Verona Network. «Riuscire a fare il Festival in un anno in cui l’80% delle attività culturali, dello spettacolo e delle manifestazioni si sono bloccate è stato un evento di per sé; ancora di più se parliamo di un Festival che ha nella sua natura l’interazione e il gioco in diversi luoghi della città. Un’occasione per ripensare al Tocatì,


∙ STORIE DI PERSONE ∙

er il Tocatì 2021 ocialità»

Foto di: Marco Bonfichi

concentrandoci su poche offerte ma di ottima qualità». Un’associazione quanto mai viva e già proiettata verso una vera e propria ripartenza. Si è infatti giunti alle battute finali per quanto riguarda l’avvio dei lavori al Parco delle Colombare, pronto a diventare il primo parco italiano di giochi e sport tradizionali dedicati all’Italia. Uno spazio di formazione e cultura che verrà aperto nel 2022. AGA

sta inoltre seguendo, ogni giorno, la candidatura Unesco del Tocatì al Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, un progetto multinazionale promosso dalla città di Verona con capofila l’Italia e compartecipato da Francia, Belgio, Croazia, Cipro. «Ci teniamo sempre a sottolineare che noi non siamo un patrimonio specifica Giacon - ma ci candidiamo a essere un modello ispiratore su 23

come salvaguardare una tradizione, di qualsiasi ambito essa sia». Prossima, infine, la nuova edizione di Tocatì, in programma dal 17 al 19 settembre 2021. «Stiamo lavorando per un festival che avrà una socialità maggiore rispetto a quello dell’anno scorso, ma sempre con la massima attenzione verso la sicurezza sanitaria. Grande novità sarà poi il ritorno della dimensione internazionale».


∙ STORIE DEL TERRITORIO ∙

Side Academy, dov cinema e videogio di Valentina Ceriani

C

osa si cela dietro le quinte di un videogame? Qual è il lavoro di preparazione dietro ai più noti capolavori del cinema d'animazione? Side Academy è una scuola con sede a Verona che organizza e tiene corsi di computer grafica per rispondere proprio a questi interrogativi. L’offerta formativa mira alla formazione di professionisti altamente specializzati nel settore del cinema tradizionale e d’animazione, effetti speciali, advertising e videogame. Lo scorso 19 giugno a Peschiera è stato inaugurato il campus digitale, una branca di Side Academy che sarà operativa dal prossimo autunno. Ce ne ha parlato il vicedirettore Stefano Ferrio.

Come nasce il campus digitale? Il campus di Peschiera del Garda è un naturale ampliamento della sede storica di Side Academy. Qui ci proponiamo di sviluppare corsi sempre di computer grafica con una prospettiva più diretta sul mercato del lavoro. Abbiamo in mente di proporre dei corsi che prevedono subito dopo la frequenza la possibilità di svolgere dei tirocini all'interno di aziende fortemente innovative, per esempio nel settore dei videogame o nella stessa computer grafica. Tutto ciò sarà reso più dinamico e vicino allo studente grazie alla partnership con Banca Intesa San Paolo, la quale ha accettato di mettere a disposizione dei nostri studenti dei finanziamenti per merito, collegati dunque all'iter dello studente, che deve superare determinati step per concretizzare la propria formazione. Sia nella sede di Verona che nella sede

Progetto di computer grafica 24

di Peschiera, situata presso il golf club, siamo dotati di aule, computer e mezzi tecnologici di primissima scelta, nonché di docenti altamente specializzati, come Sarah Arduini, Premio Oscar per gli effetti speciali de “Il libro della giungla”, e grandi supervisor del mondo dell'animazione cinematografica e televisiva internazionale. Qual è l'offerta formativa? L'offerta formativa è in fase di progettazione, ma sicuramente partecipando agli open day di quest’estate gli studenti avranno modo di conoscere da vicino questa realtà e scoprire le lezioni proposte. L’offerta, nel mondo dei videogame, è sempre più orientata a un vasto pubblico, non c'è più


∙ STORIE DEL TERRITORIO ∙

ove nascono ochi

Il campus di Side Academy visto dall'alto

solo il gioco per i “fanatici”, ma un mercato che oggi risponde alle esigenze di tutti. Side Academy lavora proprio in questa direzione. Abbiamo parlato di offerta, ma qual è la domanda degli allievi che vogliono avvicinarsi a questo mondo? Noi riscontriamo un gran numero di studenti interessati. Siamo dei “pesci rari” nel mercato formativo italiano, quindi il nostro obiettivo è segnalare il più possibile la nostra presenza. Ogni volta che ci esponiamo, riscontriamo sempre una grande risposta dai ragazzi, che vengono poi a informarsi. I dati sui livelli di occupazione dei nostri diplomati sono confortanti: molti dei nostri studenti ora lavorano in Italia e all’estero.

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LUCENSE 1923

LA NUOVA COMMUNITY ENERGETICA DEI CITTADINI VERONESI Iniziata la campagna di sottoscrizione per il 2021. I nuovi soci potranno comprare quote della centrale idroelettrica di Montorio Veronese investendo nelle energie rinnovabili Risale al 30 giugno del 1923 l’atto di fondazione della Società Idroelettrica “La Lucense”, quando davanti al notaio Francesco De Besi comparvero 26 cittadini di Lugo di Grezzana, piccolo comune in provincia di Verona. Volevano promuovere un progetto che utilizzasse le acque che scendevano dal Monte Tesoro per produrre energia elettrica e distribuirla tra i consumatori del paese e dei dintorni. Nel 2016, 93 anni dopo, nasce Lucense 1923, che dalla storica centrale idroelettrica di Lugo riprende il nome per portarne avanti i valori di sviluppo e benessere economico condiviso. La centrale idroelettrica Lucense 1923 (il cui nome giuridico è Pollux Srl) si tro-

va a Montorio e sfrutta il salto d’acqua del torrente Fibbio. «Questa centrale - racconta il presidente Germano Zanini che produce energia idroelettrica nel rispetto dell’ambiente è, come ci piace definirla, la centrale dei veronesi: si basa infatti su un capitale diffuso e i diversi soci possono autoprodurre l’energia necessaria per i loro consumi». Il progetto Lucense 1923 è uno dei progetti di riqualificazione territoriale sui quali opera FINVAL (Fi-26

nanziaria della Valpantena e Lessinia), sensibilizzando cittadini, imprese e associazioni territoriali. FINVAL Spa detiene oggi una partecipazione dell’85% nella società Pollux Srl mentre il capitale residuo è in mano ai 18 soci sottoscrittori. «Le quote di Lucense sono


in vendita - racconta Zanini e tutti i cittadini veronesi possono diventare parte di questo progetto».. Diverse le possibilità riservate ai nuovi soci: sarà infatti possibile acquistare sia quote denominate “lampade” per coprire l’intero fabbisogno energetico o delle quote più piccole, denominate “lampadine” o “candele”, per fare un ottimo investimento finanziario e partecipare ad una iniziativa di valorizzazione del territorio. Tutti i nuovi sottoscrittori, diventando soci della società, godranno di importanti vantaggi. Oltre alla salvaguardia ambientale e del territorio, ogni socio godrà, fino al 2035,

di un importante contributo statale per ogni KWh prodotto. Ogni anno inoltre, in primavera, i soci, in base all’andamento della produzione, riceveranno un riconoscimento in denaro per remunerare il proprio investimento e abbattere parzialmente o totalmente il costo della bolletta. Una realtà ambiziosa che nel 2021 mira a fare un grande salto di qualità, investendo sull’elettrico e sull’istruzio-

ne. «Ci piacerebbe che parte dell’energia prodotta fosse dedicata ad una colonnina elettrica ad uso dei soci e vorremmo che diventasse sempre più un polo per le scuole: ogni anno sono numerose le classi del territorio che vengono a vedere come si produce l’energia elettrica ed è per noi un orgoglio essere artefici di tutto questo e insegnare alle giovani generazioni la cultura dell’energia rinnovabile e del rispetto dell’ambiente».

LA CENTRALE La piccola centrale idroelettrica Lucense 1923 si trova a Montorio ed è un edificio del ‘900 che produce energia elettrica sfruttando il salto d’acqua del torrente Fibbio. La centrale, in uso per decenni, è stata abbandonata nel 1985. Successivamente, dopo 30 anni di incuria, è stata riqualificata e inaugurata nel settembre 2016 grazie all’intervento progettuale di FINVAL, ricominciando a produrre energia pulita.

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∙ STORIE DEL TERRITORIO ∙

L’olio di qualità per rilanciare il territorio Lo scorso 8 giugno si è presentato al pubblico, nella cornice di Palazzo Camozzini, il Consorzio Turismo dell’Olio EVO IGP, DOP e BIO. Una nuova realtà consortile, nata a Verona ma aperta a tutta l’Italia, che punta a creare una cultura condivisa dell’olio di qualità, valorizzando il prodotto in ottica turistica.

di Camilla Faccini

L

o chiamano oro liquido per giuste ragioni: l’olio extravergine d’oliva è una delle maggiori eccellenze agroalimentari italiane, ambasciatore nel mondo di paesaggi e gusti unici. Un prodotto attorno al quale, negli ultimi anni, sta nascendo un turismo sempre più ricercato e consapevole. Un mondo, a differenza di quello vitivinicolo, ancora tutto da scoprire. Guarda in questa direzione il nuovo Consorzio Turismo dell’Olio EVO IGP, DOP e BIO, che oltre a farsi baluardo di un prodotto di elevata qualità mira a rilanciare la cultura dell’accoglienza

Daniela Ballarini, presidente Comitato Tecnico Scientifico Consorzio e founder Palazzo Camozzini Business Center

e dell’ospitalità degli olivicoltori come leva per un’offerta turistica a beneficio del territorio. Un progetto nato da uno scambio di idee all’interno di Palazzo Camozzini, edificio storico nel centro di Verona, oggi spazio multitasking e aggregatore d’imprese grazie alla visione di Daniela Ballarini. Tra le aziende in pianta stabile all’interno del palazzo c’è quella di Mariagrazia Bertagnoli, produttrice d’olio ed esperta di branding e business strategico nel settore agroalimentare. «Conoscendoci e confrontandoci – racconta Ballarini – la contaminazione d’idee è stata inevitabile. Mariagrazia ragionava da un po’ sul voler creare qualcosa di rappresentativo per il mondo dell’olio e per me sostenerla è stato naturale, grazie anche alle mie esperienze nello sviluppo di attività turistiche». Se la qualità è infatti prerequisito all’ingresso nel consorzio (i consorziati devono essere produttori certificati), la parola turismo è altrettanto centrale. 28

«Nel panorama nazionale mancava un’entità mediatrice tra istituzioni e olivicoltori – spiega Bertagnoli, promotrice del consorzio –. Noi ci inseriamo qui, lavorando per la tutela del prodotto oleario e veicolando nuove forme di business non ancora esplorate». A dare concretezza alle attività che esulano dalla produzione dell’olio ci saranno i diversi professionisti riuniti nel Comitato tecnicoscientifico, di cui Daniela Ballarini è presidente. Ne fanno parte Adarosa Balzan, esperta di sostenibilità, Giorgio Donegani, esperto nutriceutica, Valerio Caparelli, giornalista enogastronomico e Antonella Capriotti, responsabile degli eventi legati al mondo dell’olio per VeronaFiere. In questa fase iniziale il Consorzio promuoverà soprattutto percorsi formativi, per aiutare i produttori ad acquisire gli strumenti utili per valorizzare il patrimonio culturale aziendale. «Punteremo sulla formazione tecnica e digitale per


∙ STORIE DEL TERRITORIO ∙ i consorziati, rendendoli in grado di gestire interamente tutte quelle attività che possono portarli ad un pubblico esterno. Li inseriremo inoltre in un portale che stiamo preparando, dove ogni associato avrà un suo spazio e potrà vendere i suoi prodotti» spiega Ballarini. Proprio a Verona, nel prossimo autunno, partirà il progetto di sperimentazione “Alleniamoci al futuro: Verona rinasce, il territorio rinasce”, reso possibile da un bando regionale, poi da replicare nelle altre regioni italiane. Un progetto mirato a personalizzare ed innovare il canale HoReCa attraverso strategie di rilancio che proiettano le aziende verso le innumerevoli opportunità dell’oleoturismo. Assumendo consapevolezza in materia, infatti, l’olio non sarà più considerato solo un semplice condimento ma un vero e proprio ingrediente. Il punto d’approdo sarà creare un’offerta che risponda alle esigenze di un turismo lento e sostenibile,

per turisti appassionati che alla visita del territorio uniscono anche la scoperta delle sue particolarità gastronomiche. È così che il filo d’olio si fa filo conduttore di un nuovo tipo di percorso, che valorizza il prodotto e il suo territorio olivicolo di riferimento; traiettoria che, in Italia, assume le sembianze di un vero e proprio “museo diffuso naturale”.

Maria Grazia Bertaroli, presidente e direttrice operativa Consorzio Turismo Olio EVO IGO, DOP e BIO

«Mai come in quest’ultimo anno abbiamo riscoperto di avere luoghi bellissimi dietro casa. Il valore principale è l’oliveto: vogliamo aziende che abbiano gli ulivi perché le esperienze partono dal e nel paesaggio. Nell’assaggio ritroviamo il paesaggio, lo assaporiamo. Dobbiamo creare una cultura pop dell’olio, trasformare il consumatore in oil-lover, persona consapevole del prodotto che sceglie. Per farlo, abbiamo bisogno di aziende che sappiano raccontarsi e che siano educate all’accoglienza, che abbiano gli strumenti per creare esperienze con il loro prodotto» conclude Bertagnoli. Non dimentichiamo che gli ulivi hanno storie centenarie, alcuni addirittura millenarie. Sono nel territorio da un tempo indefinito, e chissà, che sotto le loro fronde, non abbiano trovato ristoro Virgilio, o forse lo stesso Dante. È tempo di iniziare a porre in luce questi luoghi.

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∙ STORIE DEL TERRITORIO ∙

Mario Piazzola e le sue passioni: il lavoro, l'arte di creare e i viaggi

Mario Piazzola fotografa la Festa dei Fiori di Carta

di Alessandra Scolari

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er fortuna nella vita c’è chi nasce per essere punto di riferimento per altri. Spesso sono persone dotate di creatività e passione per il proprio lavoro, qualunque esso sia. Valori fondamentali che li accompagnano lungo tutta la vita. Mario Piazzola, classe 1942, è una persona di queste. Nato a Grezzana, dove tuttora risiede, diplomato in ragioneria, il 1° marzo 1962 è entrato, con la qualifica di impiegato amministrativo, nella ditta Veronesi Mangimi S.p.A. Qui, a fianco di Apollinare Veronesi, ha

applicato la teoria alla pratica e in pochi anni è diventato direttore generale (19 marzo 1979). Cinque anni dopo (1984), venne nominato Amministratore Delegato della Veronesi Finanziaria S.p.A. e Direttore Generale del Gruppo. A dicembre 2002, dopo 40 anni di servizio, è andato in quiescenza. Nell’aprile 2003 (fino a marzo del 2009) il ragionier Piazzola assunse l’incarico di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Veronesi Verona S.p.A, AIA e Negroni. Tra gli incarichi «seguire e formare i nipoti di Apollinare Veronesi (terza generazione ndr)». Significativa la lettera sottoscritta da tutti loro, il giorno dei saluti: «desideriamo ringraziare il 30

Ragionier Piazzola per l’amore che ha sempre nutrito per il suo lavoro e per il Gruppo. Sentimento che ci ha travolti e coinvolti in un percorso di responsabilizzazione e comprensione del nostro ruolo personale e collettivo all’interno dell’azienda. Mario è stato un

Mario con il commendatore Apollinare Veronesi nel 1980


∙ STORIE DEL TERRITORIO ∙ maestro che ha saputo trasmetterci impegno, serietà e umiltà». Molti i riconoscimenti ricevuti da Mario, compresa la decorazione "Stella al Merito del Lavoro" consegnatagli dal Presidente della Repubblica Luigi Scalfaro (1° maggio 1997). Nel 2009 gli venne assegnata anche la Medaglia d’oro della Camera di Commercio di Verona «per aver contribuito in modo determinante allo sviluppo della propria azienda». La motivazione conferma il suo impegno per questo Gruppo aziendale. Nel frattempo, nel 1966, sposò la maestra Antonietta Facchinetti, con la quale ha avuto tre figlie – Stefania, Elena ed Elisa - ha viaggiato spesso e condiviso la passione per la fotografia. I primi suoi audiovisivi, negli anni ‘80, li utilizzava sua moglie come sussidi didattici nelle scuole elementari. Impegno che Mario porta avanti

tuttora anche nelle scuole medie: «ricevo molte soddisfazioni, i ragazzi sono attenti e molto interessati». Mario Piazzola è socio del Circolo Fotografico Veronese, fondato nel 1956, da circa 40 anni. Precisa: «Il confronto tra colleghi migliora la performance di ciascuno. I miei lavori trovano l'ispirazione da un paesaggio, dalla natura, da una gara sportiva o, semplicemente, dal testo di una canzone amata. Anche se prevale la mia grande passione di conoscere luoghi, persone e culture nuove per scoprirne l’essenza». Anche in questo contesto Mario crea, modella la fotografia che descrive più delle parole. Rientrato da un viaggio, elabora la sua ricerca, studiando testi, operando una scelta delle foto, della musica e

In India con il bimbo adottato

poi occupandosi del montaggio del video: «per me è come rivivere le emozioni degli incontri in quel viaggio». Ne escono interessanti ed esaustivi reportage, che trasmettono, in chi li guarda, piacevoli suggestioni. Molte le mostre personali e i video forum curati da Mario (non solo a Verona): opere molto apprezzate e assolutamente da non perdere.

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PRIMA CASA, C’È L’ESENZIONE PER GLI UNDER 36 Buone notizie per i giovani che stanno cercando di acquistare la prima casa. L'articolo 64 del d.l. 25 maggio 2021 numero 73 (cosiddetto Decreto Sostegni bis), entrato in vigore il 26 maggio 2021, stabilisce che per le alienazioni a titolo oneroso fra privati di prima casa a favore di soggetti che non hanno ancora compiuto 36 anni nell'anno in cui l'atto è rogitato e hanno un valore ISEE inferiore a 40.000 euro, sono esenti le imposte di registro, catastali ipotecarie (cioè non pagano 2% di registro e 100 euro per le altre due imposte).

se i 36 anni non debbano essere compiuti entro l'anno solare del rogito, con la conseguenza che se l'acquirente acquista a ottobre ed ha 35 anni ma a novembre compie 36 anni non spetti l'agevolazione, o se l'agevolazione spetti ai soggetti che non hanno ancora compiuto 36 anni al momento del rogito.

Inoltre, per le alienazioni a titolo oneroso da imprese, atti soggetti ad Iva, è previsto un credito d'imposta pari all'imposta Iva corrisposta in relazione all'acquisto (pari al 4% sul prezzo). E ancora, per i mutui prima casa non è dovuta l'imposta sostitutiva dello 0,25% sul finanziamento. La normativa non è però chiara e si spera che in sede di conversione in legge vengono migliorate e chiarite meglio le norme per evitare un inutile contenzioso.

Per gli acquisti da imprese, atti soggetti quindi ad Iva, non è chiaro se si applichi o meno il limite ISEE previsto per gli acquisti da privati. Il buon senso dovrebbe far propendere per la risposta positiva.

Per gli acquisti soggetti all'imposta di registro, e quindi fra privati, non è chiaro

L'interpretazione più di buon senso è che non si debba aver compito i 36 anni al momento del rogito. Altro problema riguarda la non previsione di criteri specifici per calcolare l'ISEE.

Per l'esenzione dall'imposta sostitutiva sembra che essa trovi applicazione per i soggetti inferiori ai 36 anni con ISEE inferiore a 40.000 euro e il finanziamento sia erogato per l'acquisto, costruzione e ristrutturazione di abitazioni prima casa. Ovviamente devono sempre sussistere anche tutte le altre condizioni previste per

le agevolazioni prima casa. Nulla si dice ancora se dette agevolazioni si applichino anche per le pertinenze prima casa. Tutte queste agevolazioni si applicano per gli atti posti in essere fino al 30 giugno 2022. I requisiti specifici di età e di reddito degli acquirenti dovranno essere dichiarati in atto notarile con la conseguenza che, qualora si accertasse la loro non sussistenza, saranno dovute le sanzioni previste dalla norma.

Via Enrico da Porto, 10/C 37023 Grezzana (VR) - TeL. 0458650274 - Fax. 045 8650445 - msartori@notariato.it - www.notaiosartori.it


∙ STORIE DEL TERRITORIO ∙

La Valle delle Sfingi

un mondo di fiaba nelle terre alte di Marco Zanoni

N

on si deve viaggiare per forza fino in Egitto per visitare la Valle delle Sfingi. Basta infatti lasciarsi Verona alle spalle e raggiungere quella montagna fatta di pascoli, città di roccia e contrade di pietra: la Lessinia. Una tavolozza di prati verdi, malghe e sentieri. Percorsi meravigliosi, con il vento che porta i racconti delle fade e degli orchi burlevoli.

Superato Velo Veronese e poco dopo Camposilvano, si erge la grande dolina che alcuni montanari chiamano ancora la Busa de l'Orco; lì si apre il Vajo del Brutto, altrimenti chiamato la Valle delle Sfingi. Per la scienza, quegli enormi monoliti di calcare sono semplicemente il risultato dell'erosione delle ere passate. Per chi vi passeggia invece, sembra d'entrare in una favola dove quelle pietre ne diventano protagoniste. C'è infatti il Fungo di Camposilvano, portato apposta da un orco per permettere alle fade di legarvi sopra una corda per stendere il bucato. Ci si possono trovare anche un’astronave, un orso, la prua di una barca e appunto, una sfinge. Sono pietre che evocano miti e che fanno volare l'immaginazione.

“...nelle notti di luna piena, le fade che abitavano i Covoli di Velo, tiravano una corda sopra la valle; dalla Sengia dela bante al Monte Gaole, e su questa corda stendevano ad asciugare il loro bucato... DA LA FADA AISSA MAISSA(LE FIABE DELLA LESSINIA)

Difficile immaginare che una volta qui ci fosse un mare caldo, ricco di pesci e di piante; la loro storia oggi rivive nei fossili che si possono ammirare al Museo Paleontologico di Camposilvano. Seguendo poi un altro sentiero, si arriva ad un'altra sala naturale: una voragine nel terreno, un'enorme cavità che prende il nome di Covolo e che la storia narra, tra le altre, che abbia ispirato Dante per la scrittura del suo Inferno.

Tutte le foto di Marta Bicego

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Speciale

LESSINIA

UN TERRITORIO VIVO PER UN’ESTATE DI RINASCITA

IAT Lessinia I trend turistici per il 2021

FFDL 2021

In sala dal 20 al 29 agosto

GAL Baldo - Lessinia Vince la cooperazione territoriale

a cura di Camilla Faccini

Stander Food

Mozzarella per pizza made in Lessinia


LESSINIA, UN’ESTATE DI RISCOPERTA? La voglia di ripartire, cercando nuove vie per continuare ad offrire il meglio del territorio, ha segnato la stagione turistica dello scorso anno per le montagne veronesi. Un turismo domestico, di prossimità, che ha permesso di riscoprire, con attività all’aria aperta, località vicine geograficamente ma distanti dalle più inflazionate mete turistiche. Un trend che, secondo le addette dell’Ufficio di Informazione ed Accoglienza Turistica della Lessinia, potrebbe ripetersi anche per il 2021.

«Lo scorso anno - racconta Alice Ferrari dello IAT Lessinia - i numeri di utenti che hanno visitato la Lessinia sono stati davvero buoni, addirittura maggiori di quelli dell’anno precedente. Da giugno ad agosto 2020 abbiamo avuto circa 1.800 utenti in ufficio, nei mesi di settembre e ottobre circa 200. Le principali richieste di informazioni sono state sugli eventi, escursioni, sentieri, mappe e appartamenti; anche per quanto riguarda le telefonate ricevute, le richieste sono state pressappoco le stesse»

A cambiare, lo scorso anno, è stata la tipologia del turista. «Rispetto a qualche anno fa – aggiunge poi Marika Fiorentini – è aumentato il numero di utenti veronesi o comunque locali che hanno frequentato il nostro ufficio, mentre è diminuito il turista straniero. Con la difficoltà nel raggiungere l’estero a causa della situazione di emergenza sanitaria, in tanti hanno riscoperto un territorio ma altrettanti lo hanno visitato l’anno scorso per la prima volta, come spesso ci hanno confessato.


Per l’estate 2021 ci aspettiamo un trend simile, anche se è ancora presto per previsioni definitive». La vastità dell’altopiano della Lessinia permette infatti al turista di evitare eventuali assembramenti e di poter fruire del territorio senza incontrare molta gente; inoltre, la maggior parte delle attività, come ad esempio escursioni ed eventi, si svolge all’aria aperta. «La Lessinia offre soluzioni per ogni necessità – conferma Ferrari – e ognuno può trovare un’attività alla sua portata. Si può scegliere di perdersi tra i paesi e seguire uno dei numeri percorsi tra le contrade, che sono il giusto compromesso tra tutte le caratteristiche del nostro territorio, alternando tratti di saliscendi a tratti boschivi. Per chi cerca qualcosa di più impegnativo, invece, un’idea potrebbe essere quella di percorrere la Translessinia partendo da San Giorgio o da Erbezzo, seguendo un percorso tra i rifugi con un bellissimo panorama». Ad oggi lo IAT Lessinia è impegnato nell’ultimare brochure informative, per promuovere le attività e le offerte del territorio. «Sono brochure dedicate a percorsi da fare con la bici o a piedi – spiega Fiorentini – che di per sé sono sempre le richieste prin-

cipale che ci vengono poste in ufficio. I calendari degli eventi nei singoli paesi sono in fase di definizione, attività durante l’estate ne avremo ma al momento non abbiamo un quadro preciso. Nonostante le difficoltà organizzative dovute al periodo, è bello vedere che la voglia di proporre iniziative e di animare i nostri paesi è sempre viva. Per rimanere aggiornati su eventi o attività, per scegliere dove mangiare, dormire o acquistare prodotti tipici o per scoprire percorsi e sentieri e scaricare mappe dei paesi è sempre possibile consultare il nostro sito www.visitlessinia.eu. Da tenere monitorate anche i siti dei singoli comuni o le pagine Facebook delle Pro Loco».

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GAL BALDO - LESSINIA

La cooperazione per rilanciare il territorio

È tempo di bilanci per il GAL Baldo - Lessinia, Il Gruppo di Azione Locale che mira a sostenere la creazione di nuove attività imprenditoriali e rafforzare l’identità territoriale, in particolare col recupero e la diffusione dei prodotti locali, la promozione della rete museale e del patrimonio storico-culturale. Con i suoi 53 soci pubblici e privati, rappresenta un importante partner per la provincia di Verona.

ti in grado di animare il territorio, di coinvolgere stakeholder e interessati e di aver fatto con loro una solida progettazione territoriale di sviluppo». La conferma arriva dai numeri: su circa 7 milioni e mezzo di euro elargiti dal GAL negli ultimi 6 anni, si sono ottenuti risultati per 12 milioni di euro, con uno sforzo da parte dei privati di circa 4,5 milioni di euro. Sono state 159 le domande finanziate nel settennato per investimenti nel territorio, ovvero il 64% delle domande protocollate; a beneficiarne soprattutto soggetti privati. «Va sottolineato - spiega Anselmi - come in questi anni la spesa tra attività agricole ed extra-agricole risulti più o meno equiparabile, attestata intorno al 30% per entrambi i settori. Molti investimenti sono stati fatti verso nuove imprese e abbiamo assistito a belle sperimentazioni, soprattutto in ambito agricolo».

Ermanno Anselmi, presidente GAL Baldo - Lessinia Volge al termine, infatti, il settennato del Piano di Sviluppo Rurale, che corrisponde a tanta progettazione territoriale, ingenti risorse innestate nel territorio e numerosi progetti realizzati. «Come GAL Baldo - Lessinia - racconta il presidente Ermanno Anselmi - vantiamo un ottimo risultato in termini di efficacia di spesa calata nel territorio, con una percentuale del 98% di distribuzione delle risorse. Questo significa non solo aver calato bene le risorse nel territorio, ma anche essere sta-

Negli ultimi anni il GAL ha portato a compimento i 5 progetti chiave previsti dal Piano di Sviluppo Locale (Il cammino del Bardolino, l’alta via della Lessinia, La Dorsale della Storia nell’est veronese, il cicloturismo in Valpolicella e il turismo sportivo sul Baldo) ma è soprattutto riuscito a sviluppare e portare avanti anche iniziative immateriali, in particolar modo l’iscrizione degli Alti Pascoli della Lessinia nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici. Un risultato storico, frutto di un grande lavoro di squadra iniziato nel 2015, che ha visto coinvolti sei comuni veronesi (Erbezzo, Selva di Progno, Velo Veronese, Sant’Anna d’Alfae-


do, Bosco Chiesanuova, Roverè Veronese), oltre a due comuni trentini, uno vicentino, società agricole private e partner istituzionali. «Il risultato non è stata solo l’iscrizione in sé - spiega Anselmi ma soprattutto essere riusciti a costruire il processo, mettendo in cooperazione una molteplicità di soggetti istituzionali e privati nella realizzazione sia di progetti immateriali che in progetti di infrastrutture pubbliche. Le piccole comunità montane della Lessinia, dove manca la cultura della cooperazione, hanno lavorato insieme, abbandonando ogni campanilismo. Pensiamo anche alla realizzazione della Vecia Via della Lana, che probabilmente inaugureremo a settembre, nella quale 6 comuni si sono coordinati per costruire un progetto di area vasta. Il più grande risultato di questo settennato è proprio questo: aver mostrato come ragionare di gruppo, in termini di cooperazione, di area vasta, l’aver fatto comunità». Il GAL Baldo - Lessinia non si è fermano neanche nel periodo di emergenza sanitaria, nonostante la necessità di reinventarsi e riorganizzare e azioni programmate sul territorio. Nonostante la pandemia, sono state oltre 60 le domande di finanziamento pervenute sulle attività extra agricole (turismo, ricettività, artigianato) di cui 38 finanziate.

auguriamo sia d’ispirazione affinché altri trovino il coraggio di intraprendere e portare avanti nuove iniziative». Il prossimo biennio sarà per il GAL Baldo - Lessinia un momento di transizione, dovuto al particolare momento pandemico che ha mostrato la necessità destinare ulteriori risorse ai GAL veneti, da calare nel territorio verso realtà agricole, extra agricole o enti pubblici. Prenderà il via poi il nuovo Piano di Sviluppo Locale, per il quadriennio 2023-27, previa approvazione europea. Guardando al futuro una cosa è certa: non ci si potrà concentrare solo sul turismo. «Questo ce lo ha insegnato la pandemia - rivela Anselmi mostrandoci come un paese che faceva dell’attività turistica il motore trainante si è ritrovato bloccato e i nostri paesi di montagna hanno vissuto dei momenti davvero difficili. Serve indirizzare risorse verso progetti di comunità sociali e di filiera, non pensando solo a turismo e agricoltura, ma integrando le diversità di produzione e di settore. Nelle nuove politiche, anche in territorio marginali, si deve pensare ad attività che possono diversificare il business, ragionando su comunità allargate. Dobbiamo puntare ad aumentare i posti di lavoro nel territorio, aumentarne la massa critica produttiva, in ottica di riduzione dello spopolamento e abbandono delle terre. In questa direzione va il nostro impegno quotidiano».

«Anche nel corso del 2020 siamo riusciti a calare molte risorse sui territori, riuscendo a fare rete anche lavorando da remoto. Siamo orgogliosi del fatto che molti dei nostri partner non hanno rinunciato a fare investimenti previsti e nel corso del 2021 vedremo la realizzazione e l’ultimazione di tantissime iniziative, sia pubbliche che private». Nell’ultimo anno il GAL Baldo - Lessinia ha riorganizzato anche la sua struttura interna, integrando personale e inserendone di maggiormente qualificato. «Siamo migliorati nella comunicazione - racconta Anselmi - mettendo al centro la comunità. Sui nostri canali, infatti, ogni martedì e venerdì esce un contributo visivo dedicato ai beneficiari di fondi del GAL, in cui diamo evidenza alle loro storie. Dietro un finanziamento o un aiuto, infatti, c’è un’azienda o una persona, un’idea o un sogno da realizzare. In questi contributi raccontiamo come funziona il GAL e cosa è stato realizzato nel concreto. Ci Iniziativa pubblicitaria finanziata dal Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2014-2020 Organismo responsabile dell’informazione: GAL Baldo-Lessinia Autorità di gestione: Regione del Veneto - Direzione AdG FEASR e Foreste


Alessandro Anderloni, direttore artistico del Film Festival della Lessinia

FILM FESTIVAL DELLA LESSINIA

La 27^ edizione dal 20-29 agosto 2021 Torna il Film Festival della Lessinia. La rassegna cinematografica internazionale che ogni anno illumina il grande schermo del Teatro Vittoria su vita, storie, tradizioni delle montagne del mondo è in programma dal 20 al 29 agosto a Bosco Chiesanuova con proiezioni, incontri con gli autori, laboratori per bambini, escursioni. E piazza Marconi nuovamente allestita, seppur in manie-

ra ridotta, per accogliere l’affezionato pubblico e riaffermare la volontà di ripartenza della montagna veronese. La ventisettesima edizione è prevista in presenza, nel rispetto delle normative anti Covid-19, e online, in una “sala virtuale”, per dare la possibilità di vivere l’esperienza del festival ad un pubblico più vasto, dal salotto di casa. Il pro-

gramma si preannuncia originalissimo per la qualità della proposta cinematografica. Protagonisti restano i film: lungometraggi, cortometraggi, documentari, animazioni da ogni angolo del mondo. Sempre con uno sguardo all’attualità, come emerge nelle 608 opere visionate quest’anno, tra le quali la commissione selezionatrice sceglierà quelle da inserire nella sezione


Anderloni insieme al sindaco di Bosco Chiesanuova Claudio Melotti

“Concorso”. In altre sezioni, non manca lo sguardo sulle “Montagne italiane”; su tematiche ambientali, cambiamenti climatici ed ecosostenibilità con “FFDL Green”: sensibilità rimarcata dal Patrocinio del Ministero dell’Ambiente, riconfermato per il 2021, come l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo. Non manca poi l’attenzione alle nuove generazioni con “FFDL+”, il programma pensato per bimbi e ragazzi suddiviso per fascia d’età, oltre al coinvolgimento di giovani volontari nell’organizzazione della manifestazione. A fare ritorno sui Monti Lessini, dopo l’assenza alla precedente edizione, è pure la Giuria internazionale, con il compito di assegnare la Lessinia d’Oro per il miglior lungometraggio e la Lessinia d’Argento per il miglior cortometraggio, assieme ad altri riconoscimenti. Tra gli altri premi si aggiungono quelli attribuiti dal pubblico e dalle persone detenute nel carcere di Montorio grazie al progetto realizzato in collaborazione con la Casa Circondariale di Verona e l’associazione MicroCosmo. Non solo cinema, perché al programma in sala si affiancano le presentazioni letterarie del ciclo “Parole alte”, visite guidate e laboratori didattici per i più giovani: simbolo del forte desiderio di normalità, proseguendo il cammino di una rassegna che nel tempo ha saputo ritagliarsi uno spazio a livello nazionale e internazionale.

Alcuni volontari dell’evento

«Il Film Festival della Lessinia è tra i pochi eventi culturali che non si sono mai interrotti per la pandemia», sottolinea il direttore artistico Alessandro Anderloni. «Dopo l’edizione ridotta del 2020, il 2021 segna un ulteriore passo verso il ritorno al programma come lo ricordavamo. Sarà un festival

sorprendente per il programma cinematografico, le provenienze dei film, i temi affrontati. La piazza tornerà a essere il centro della vita del festival, con qualche sorpresa». Il programma completo sarà disponibile dal 1° agosto. Info: ffdl.it


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Stander Food srl Via T.A. Edison, 13, 37135 VERONA Tel. +39 045 504402 Email: info@stander.it

E ALTA TECNOLOGIA PER IL Stander Food, fornitrice completa per pizzerie, è un’azienda presente sul territorio dal 2002 nata dall'esperienza di tre generazioni che si sono impegnate per la ricerca e la distribuzione dei migliori prodotti. Punto di riferimento per Verona e provincia, offre ai clienti un’ampia gamma di condimenti per le pizze, (tra cui verdure conservate, salumi e latticini), farina, box pizza, prodotti congelati e bibite. Nell’ultimo anno, nonostante l’emergenza sanitaria, Stander Food si è impegnata nel supportare maggiormente i clienti, studiando soluzioni innovative in grado di ottimizzare il tempo e migliorare le prestazioni. Per questo, dal 1 gennaio 2020 l’azienda ha attivato un nuovo sistema per effettuare e ricevere gli ordini. «Abbiamo studiato il nuovo sito creando una sezione ad hoc per i nostri clienti - racconta Riccardo Castellani, giovane responsabile dell’azienda - i quali registrandosi ed entrando nel loro account hanno la possibilità di fare gli ordini direttamente online. Ogni cliente vede nel suo profilo lo storico degli ordini effettuati presso di noi, già suddivisi secondo le zone del magazzino, partendo dalla parte frigo, fino alla parte dei congelati e del fuori frigo. Il cliente, quindi, con un unico giro in magazzino può effettuare l’ordine

Riccardo Castellani responsabile Stander Food completo, evitando dimenticanze e riducendo decisamente il tempo necessario per la procedura. Inoltre, è possibile effettuare l’ordine a qualsiasi orario e ricevere la merce nel locale direttamente dai nostri distributori. Per supportare i nostri clienti in questa innovazione - prosegue Castellani - offriamo loro la possibilità di ricevere un tablet in comodato d’uso gratuito con il collegamento diretto al sito; questo ha notevolmente incrementato il numero di clienti che si è convertito al sistema online, riscontrando benefici nella gestione del lavoro». Gli agenti di Stander Food rimangono al servizio del cliente, ma stanno via via assumendo un ruolo più informativo, presentando i nuovi prodotti o le offerte, che cambiano ogni 15 del mese.

Ordini facili: scopri di più!


PIZZUP, i prodotti per la pizza si r-innovano L’innovazione non si ferma alla ricezione degli ordini ma si estende anche in casa Pralver, l’azienda di produzione alimentare sempre di proprietà della famiglia Castellani. Pizzup è infatti la nuova linea di prodotti che ha visto la luce dopo una lunga ricerca, di cui Stander Food è esclusivista per la distribuzione nella provincia di Verona. Portatrice di grande innovazione e novità assoluta sul mercato, la linea Pizzup, grazie ad una nuova tecnologia, riesce ad offrire prodotti per il condimento delle pizze già sgocciolati. «Il punto di partenza - spiega Riccardo Castellani - è stato quello di capire i bisogni delle pizzerie, per migliorare il loro sistema di lavoro e innalzando ancora di più la qualità dei prodotti. La

L’azienda Stander Food prende il nome da una contrada ubicata sopra Velo Veronese, nei pressi del caseificio Dalla Valentina. «Sono i luoghi originari della parte materna della mia famiglia - racconta Riccardo Castellani - dove mio nonno ha le sue stalle. Sono cresciuto vedendo il suo lavoro e il trattamento che riservava agli animali e ho cercato il modo di valorizzare il prodotto caseario seguendo le tradizioni delle nostre montagne anche in un prodotto destinato al mercato delle pizzerie. In collaborazione con il caseificio Della Valentina abbiamo così creato la prima mozzarella per pizza con latte 100% della Lessinia, di cui abbiamo l’esclusiva sulla distribuzione. Avendo avuto un buon riscontro, successivamente abbiamo allargato la gamma con molti altri formaggi. Da lì abbiamo realizzato anche una linea di salumi lavorati in Lessinia, con la volontà di mantenere un’alta qualità anche nei prodotti destinati alla farcitura delle pizze».

linea Pizzup offre materie prime selezionate e preparate secondo ricette tipiche venete. I sapori e i profumi sono esaltati grazie all’assenza del liquido di governo in cui solitamente sono immersi. Li distribuiamo in comode e pratiche buste da 1 Kg stoccate a temperatura ambiente: in questo modo le pizzerie risparmiano tempo sulla sgocciolatura e sul recupero dell’olio, obbligatorio per legge. Inoltre, si evitano sprechi e si alleggerisce il carico dei trasporti, riducendo anche l’impatto ambientale. Tutti i prodotti della linea Pizzup sono inoltre Gluten free, senza conservanti, ogm e glutammato monosodico. In caso di avanzo si mantengono in frigo per 3-4 giorni. Una grande innovazione che al momento solo noi possiamo vantare».

I PRODOTTI DELLA LINEA PIZZUP: - Funghi Champignon - Carciofi a spicchi - Carciofi a fettine - Peperoni grigliati - Zucchine grigliate - Melanzane grigliate

Finiti gli ingredienti? Scopri i PIZZUP


Evelina Tacconelli, direttrice della sezione Malattie Infettive dell’Università di Verona

UN PREMIO DEDICATO A CHI FA GRANDE VERONA Su iniziativa degli oltre 60 soggetti istituzionali dell’Associazione Verona Network, nella serata di giovedì 15 luglio presso il Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova (Piazza Guglielmo Marconi, 35), si terrà la cerimonia di consegna dell’undicesimo Premio Verona Network 2021. Un prestigioso riconoscimento a persone, realtà e istituzioni che si sono distinte per l’impegno e l’innovazione nel settore socio-economico di Verona, contribuendo a rendere grande la nostra città. Durante la premiazione saranno consegnati otto riconoscimenti: Premio Associazione, Premio Comunicazione, Premio Economia, Premio Enti Pubblici e Isti-

tuzioni, Premio Impresa, Premio Professionisti, Premio Lavoro e Formazione e Premio Green e Sostenibilità. Uno degli otto vincitori, inoltre, sarà insignito del prestigioso Premio Verona Network: vincitrice nel 2020 la dottoressa Evelina Tacconelli, impegnata in prima linea nella lotta contro il covid e direttrice della sezione Malattie Infettive dell’Università di Verona. La cerimonia di premiazione sarà preceduta dall’8° edizione del workshop “Stati Generali della Lessinia”, un convegno dedicato alle nostre montagne durante la quale interverranno numerose voci delle terre alte.

REGISTRATI ALL’EVENTO

LE EDIZIONI PRECEDENTI DEL PREMIO VERONA NETWORK Numerose le figure e le realtà finora premiate da Verona Network: i vincitori delle passate edizioni sono Sergio Pellissier, Sandro Veronesi, Gianmarco Mazzi, Giuseppe Manni, Enrico Frizzera, Giordano Veronesi, Gigi Fresco, Beatrice Pezzini, Istituto Don Bosco, Flavio Pasini, Cristina Pozzi, Marco Ottocento, Valentina Boni, Evelina Tacconelli, Alessandro Anderloni e molti altri. L’ASSOCIAZIONE VERONA NETWORK L’Associazione Verona Network è una realtà territoriale veronese che riunisce enti, istituzioni e aziende con l’impegno a farsi promotore di occasioni di confronto in una logica propositiva per la città e per la creazione di progetti che favoriscano lo sviluppo del territorio.Ad oggi Verona Network raccoglie oltre 60 primari soci istituzionali e altri importanti soggetti scaligeri in rappresentanza di 4000 operatori economici e oltre 50.000 cittadini veronesi.



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Da sinistra: Anna, Andrea, Gina, Fabio, Aldrovando e Federico Canteri (foto di Marco Malvezzi)

Frac Caffè Bistrot nuova sfida imprenditoriale per i fratelli Canteri Sabato 19 giugno, a Bosco Chiesanuova, davanti a una folla entusiasta di persone, è stato inaugurato il nuovo caffè bistrot che si affaccia sulla piazza della chiesa. Una riqualificazione attenta ed elegante che restituisce pregio e valore all’intero paese e che nasce proprio nei locali dove, nel 1948, cominciò l’attività di famiglia Canteri (oggi proprietaria di cinque supermercati e una pasticceria ubicati a Verona e provincia) con il piccolo negozio di frutta e verdura. Un gesto d’amore nei confronti della comunità di Bosco Chiesanuova in cui tutto ebbe inizio, 73 anni fa, e in cui ancora oggi la famiglia Canteri ha deciso di rimanere e di dare casa ai propri affetti. Sabato 19 giugno ha aperto le porte Frac Caffè Bistrot ("Frac" sta per "Fratelli Canteri", ndr), una nuova attività posizionata proprio in centro pae-

se, all’angolo tra Piazza del Borgo e Piazza Vittorio Veneto, con uno sguardo che si affaccia direttamente su Piazza della Chiesa. Frac Caffè Bistrot nasce proprio in quei locali dove nel lontano 1948 Angelo Canteri e la moglie Carmela aprirono la prima bottega di frutta e verdura del paese, portata avanti negli anni successivi dal figlio Aldrovando assieme ai fratelli e successivamente con la moglie Gina, e poi dai loro figli Andrea, Anna, Fabio e Federico, oggi titolari assieme ai ge-

nitori di ben cinque supermercati e una pasticceria dislocati a Verona e provincia. «In questo momento storico, segnato anche dall’emergenza Covid, abbiamo tutti bisogno di segnali positivi e di testimonianze di ripartenza. – spiega Fabio Canteri – L’idea di dare nuova vita a dei locali, in parte già di nostra proprietà e in parte acquisiti, dove ebbe inizio la storia imprenditoriale della nostra famiglia, a partire dai nostri nonni, ci riempie di orgoglio e abbiamo ritenuto che fos-

Alcune immagini del giorno dell'inaugurazione e del nuovo Caffè Bistrot (foto di Elia Canteri)


se importante fare una scelta di questo tipo proprio in questo momento».

foto di Marco Malvezzi

Un restyling apprezzato dalla comunità di Bosco (accorsa numerosa per il taglio del nastro) che comprende l’intera palazzina che si affaccia, come dicevamo, su Piazza della Chiesa e che restituisce valore anche al paese stesso, come sottolineato dal sindaco Claudio Melotti, presente con il nastro tricolore all’inaugurazione del locale. «Era da un po’ di anni che avevamo in mente di creare qualcosa di nuovo che potesse contribuire ad abbellire il paese. – aggiunge Andrea Canteri – Con l’apertura di questo caffè bistrot pensiamo di dare un bel servizio, complementare ad altri già presenti in paese, per le persone, italiane e straniere, che vengono in Lessinia per turismo o per semplici momenti di relax». Il nuovo locale ha una superficie di circa cento metri quadri ed è aperto in questa fase stagionale sette giorni su sette, dalle 7 alle 23 e fino alle 24 il venerdì e il sabato. «Partiamo al mattino con le colazioni, con brioches e monoporzioni di nostra produzione con ingredienti selezionati, e poi ci spostiamo nell’arco della giornata verso il salato. – prosegue Fabio – A pranzo proponiamo la nostra pizza, con impasto lievitato almeno 36 ore, e una selezione di vini particolare. La sera aperitivi e ancora pizza e cicchetti». «Tutti i prodotti che proponiamo alla clientela sono selezionati e sono frutto di un’attenta ricerca. – aggiunge Andrea – Il latte che usiamo, ad esempio, è latte bio della Lessinia. Il pay off del nuovo locale è lo stesso dell’azien-

da e di tutti i nostri supermercati e pasticceria: “Qualità e cortesia”. Nel nuovo caffè sono stati utilizzati materiali pregiati, dalla pietra della Lessinia, al ferro crudo e al legno come rivestimento principale. «Siamo attenti anche alla sostenibilità ambientale. – conclude Fabio – L’acqua che utilizziamo, ad esempio, è filtrata con appositi sistemi per evitare lo spreco di bottiglie di plastica o vetro, e alcune delle birre che proponiamo vengono spillate con un innovativo sistema che non utilizza Co2 e gli stessi fusti sono in Pet riciclabile». La famiglia Canteri non è nuova a investimenti imprenditoriali che siano al contempo attenti al contesto socio economico del territorio. Già nel 2016, con la realizzazione del nuovo supermercato Frac a Stallavena, avevano riqualificato un’area degradata, caratterizzata da un incrocio pericoloso sostituito a loro spese da

una confortevole e più sicura rotonda, e avevano dato lavoro a molte famiglie del posto. «Il nostro obiettivo rimane tale anche per il nuovo caffè bistrot, - conclude Andrea – contribuire all’abbellimento del paese, in questo caso Bosco dove siamo nati, creando nuovi posti di lavoro che certamente non guasta. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutte le persone che sono accorse il giorno dell’inaugurazione e che in queste prime settimane di attività ci hanno dimostrato il loro affetto e i loro attestati di stima. Per noi hanno un significato importante».

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LESSINIA, TERRA DI ECCELLENZE GASTRONOMICHE In un rifugio dopo una lunga camminata o in un ristorante di paese, l’importante è non perdere le specialità del territorio. Ve ne raccontiamo tre che non potranno che arricchire la vostra esperienza tra le montagne veronesi. GLI GNOCCHI DI MALGA Gli gnocchi di malga o “gnocchi sbatui” sono il piatto tipico per eccellenza, fiore all’occhiello del menù di ogni rifugio o ristorante. Sono gnocchi realizzati con acqua, farina e sale e conditi generalmente con abbondante burro e ricotta dura. Devono il loro nome alla “sbattitura” energica dell’impasto durante la fase di preparazione. Piccole quantità di impasto vengono poi

gettate direttamente nell’acqua bollente fino al loro riaffiorare. IL MONTE VERONESE In una terra particolarmente adatta al pascolo, come quella dei monti lessini, è naturale ritrovare una tradizione casearia legata alla produzione di formaggi vaccini. Tra questi il Monte Veronese, il cui nome si riferisce probabilmente al fatto che per la sua produzione si univano latte di più monte, ovvero di più mungiture. Questo formaggio locale è ad oggi prodotto in due tipologie, diverse sia in sapore che per tecniche di lavorazione: il Monte Veronese “latte intero” e il Monte Veronese “d’allevo”, realizzato con latte parzialmente scremato. La produzione locale ha ottenuto la Dop nel 1996 e oggi la qualità del prodotto è garantita dal Consorzio per la tutela del formaggio

Monte Veronese dop, una realtà associativa senza scopi di lucro che difende e favorire la produzione e il commercio del formaggio, nelle varie tipologie e stagionature, e l’uso della sua denominazione. LA PECORA BROGNA La pecora Brogna è una razza autoctona che si alleva da secoli sui pascoli della Lessinia, dai mille ai 1800 metri di altitudine. La sua importanza è riconosciuta fin dal Medioevo ma solo dal 2012, anno in cui viene fondata l’Associazione per la promozione e la tutela della pecora Brogna, gli attori del territorio lavorano in sinergia per la valorizzazione della razza e dei suoi prodotti. Dopo diversi anni di lavoro, a dicembre del 2020 la pecora Brogna ha ottenuto il presidio Slow Food. La pecora Brogna è caratterizzata da un ventre privo di lana che, così come le zampe e il muso, è di colore fulvo o castano. Si alleva sia per la carne delicata, che per il latte e la lana. Quest’ultima, in particolare, è davvero duttile e vanta una fibra morbidissima.


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∙ STORIE DEL TERRITORIO∙

Estate alla scoperta dell’Ossario di Custoza di lice Martini

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opo la riapertura di aprile, l’Ossario di Custoza propone ora per il periodo estivo fino a settembre un ricco programma di eventi dal nome “Discover Custoza”, che coinvolge anche molte realtà del territorio nelle sue attività, all’interno della rassegna “Palco Venier”, organizzata dal Comune di Sommacampagna. Ne abbiamo parlato con Irene Tomelleri, della Cooperativa Sociale I Piosi, che gestisce il servizio di visite guidate e promozione dell’Ossario. Come nasce l’idea di “Discover Custoza”? Per questa stagione abbiamo deciso di coinvolgere altre realtà di Custoza, perché era importante fare rete e valorizzare le persone che in esse operano. Un modo per dare ancor più risalto all’Ossario che, dal 2018, ha quattro nuove

sale espositive, situate in quella che era la casa del custode: un luogo che permette l’approfondimento della storia dell’Ossario e della Battaglia del 24 giugno 1866, grazie a dispositivi multimediali e attori che interpretano alcuni personaggi realmente esistiti; tra questi, per esempio, i personaggi di Camillo Boito o Edmondo De Amicis.

luglio, invece, la “Notte all’Ossario”. Il 18 luglio e il 5 settembre ci sarà la “Passeggiata Storica - Letture del Risorgimento”, tra i colli di Custoza con lo staff dell’Ossario, alla scoperta del sentiero del Tamburino Sardo, mentre il 25 Luglio “È successo un '48”, visite guidate speciali con apertura serale.

Quali sono gli appuntamenti in programma nelle prossime settimane? Abbiamo strutturato un calendario, in collaborazione anche con altre realtà del territorio, per far conoscere le bellezze dell’Ossario sia ai veronesi sia ai turisti: tra le attività in programma, ad esempio, a partire dal 2 luglio, ogni venerdì, si terrà “Latt-e-formaggio: Lo sapevi che c’è una fattoria didattica sulla produzione del formaggio?”, una visita guidata in Ossario e, a seguire, presso l’azienda Corte Vittoria per scoprire i processi produttivi del formaggio; il 3

Il 28 luglio e il 1° settembre in programma il “Percorso Storico - Visita Ossario e Corte palazzo Bassi”, sede del Birrificio Agricolo Custoza 1866, luogo di scontri durante le battaglie del Risorgimento. Infine, il 29 agosto, teatro Itinerante con “Le donne del Risorgimento”, una rappresentazione incentrata sul ruolo di alcune figure femminili che hanno segnato il periodo risorgimentale, a cura della Compagnia “Schegge di Fantasia”, lungo un tratto dell’itinerario naturalistico CamminaCustoza. Per tutte le informazioni potete scrivere a info@ossariocustoza.it.

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∙ PANTHEON ∙

La famiglia e la ricerca di se stessi nel nuovo libro di Paola Peretti

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i intitola "La brigata delle cinque sorelle" il nuovo libro dell'autrice veronese, che ancora una volta indaga la malattia, il significato della famiglia e della ricerca di un'identità in una storia a cavallo tra Verona e Brescia, le cui protagoniste sono cinque sorelle e la loro nipotina. A tre anni dall’uscita di “La distanza tra me e il ciliegio”, la scrittrice veronese Paola Peretti torna in libreria con un nuovo romanzo completamente al femminile: “La brigata delle cinque sorelle”, presentato venerdì 25 giugno nella libreria Jolly del Libro di Borgo Milano. Ancora una volta è la malattia il fil rouge del libro e, ancora una

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volta, è uno solo il modo scelto per trattarla: con delicatezza. La stessa che affiorava dalle righe del primo lavoro di Paola, in cui la protagonista, la piccola Mafalda, si scopriva affetta da una malattia degenerativa agli occhi. Tra le pagine del nuovo romanzo, invece, si parla di un nemico ancora più complesso: l’Alzheimer. Anche per “La brigata delle cinque sorelle”, Paola ha attinto dalla storia della sua famiglia, in particolare da quella di sua madre e delle sue sorelle, che da Brescia si sono trasferite a Verona. Protagonista del romanzo è la 22enne Cecilia, molto legata alle sue zie, tutte accomunate dal nome delle muse greche: Euterpe, Talia, Melpomene, Tersicore e Urania. Vivono tutte insieme, tranne una, la più anziana, che prima di morire affida alla nipote il compito di risolvere un mistero: scoprire che fine ha fatto il 50

loro unico fratello maschio, sparito quando era in fasce. Il libro, che come ci ha spiegato Paola è un «libro che parla di memoria, in tutti i sensi», ma racconta anche il percorso che porta Cecilia, nata con un problema di sordità poi risolto grazie a un’operazione, a trovare la sua identità e il suo posto nel mondo grazie all’affetto che unisce le generazioni. Paola, che in questi anni è cresciuta professionalmente pur rimanendo con i piedi per terra, pensa ora già al prossimo libro, anche se, come ci confida, scegliere la storia da raccontare sarà piuttosto complicato: «Ci sono talmente tante storie da raccontare che non basterebbe una vita intera. Spero di trovare quella giusta per me».

di Giorgia Preti


articolo pubbliredazionale

∙ LOREM IPSUM ∙

BIOWASTE-LAB: un un laboratorio locale per la valorizzazione degli scarti di biomassa del territorio

È possibile trasformare i rifiuti agricoli in prodotti a valore aggiunto? Si, e l’efficientamento dell’utilizzo delle materie prime è proprio uno dei pilastri dell’economia circolare. Ridurre, riutilizzare, riciclare e solo come ultima spiaggia (ma meglio evitare) conferire in discarica. Il progetto sperimentale BIOWASTE-LAB di Verona FabLab vuole provare a fare proprio questo: creare una filiera di raccolta per le biomasse agricole di scarico -abbondanti in un territorio a forte vocazione agricola come il nostro- con lo scopo di valorizzarle e trasformarle in prodotti a valore aggiunto. E nel caso di BIOWASTE-LAB i prodotti sono tre: biochar (carbone vegetale), lombricompost (un toccasana per orti e giardini) e… anidride carbonica negativa. Mentre i primi due sono tangibili e facili da intuire… il terzo è... invisibile! anzi, non esiste proprio!

bile del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici che sempre più spesso sperimentiamo anche nella nostra quotidianità. L’agricoltura, che già dona alle nostre tavole molti prodotti buoni e genuini, può fare ancora di più per l’umanità: aiutare ad invertire il pericoloso trend di riscaldamento del nostro pianeta. Verona FabLab, assieme al suo network di appassionati e sognatori, cittadini, studenti e imprenditori, aziende industriali ed enti del terzo settore, da sempre opera per portare innovazione (ricordate le prime fiere della robotica qui a Verona?) coniugando tecnologia, ingegno e partecipazione sociale. I ragazzi del FabLab non smettono mai di stupirci ed anche questa volta non vediamo l’ora di scoprire tutti i dettagli del progetto BIOWASTE-LAB.

Il progetto BIOWASTE-LAB vuole provare a mettere in pratica sul nostro territorio una procedura sperimen- Se vuoi saperne di più scrivi a info@veronafablab.it tale di recente introduzione nel panorama normativo VERONA FABLAB italiano per la generazione di quote di CO2 (anidride Viale del Lavoro 2, 37023 Grezzana VR carbonica) che grazie a pratiche agricole rigenerative tel: +393440458663 eviteranno l’emissione in atmosfera di tonnellate e51 tonnellate di questo pericoloso gas serra, responsaemail: info@veronafablab.it


∙ IL FIORE DELL'ARTE ∙

La cripta Romana di San Bendetto al Monte

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otto alla chiesa di San Benedetto al Monte si trova una cripta di epoca romana, fondata dove sorgeva parte del Capitolium romano, un edificio che si affacciava sull’antico foro e che era dedicato alla Triade Capitolina: Giove, Minerva e Giunone. Un luogo dedicato al culto, ma anche un riferimento per la vita pubblica degli antichi romani. Con la recente scoperta dell’albergo del II secolo d.C. affacciato sulla via Postumia, si sono accesi di nuovo i riflettori sulla Verona romana che pare nascondere ancora molti luoghi un tempo abitati. Se ora si possono

di Erika Prandi visitare la villa di Valdonega, il sito di corte Sgarzerie o di via San Cosimo, di tanti altri siti sono rimaste solo alcune tracce. Dell’antico foro, ad esempio, si può ancora scorgere qualcosa nei seminterrati dei locali di piazza Erbe: parte del pavimento, una canalina di scolo o il segno del passaggio dei carri. Appena fuori, imboccando vicolo Monte accanto alla torre del Gardello, si arriva alla piccola chiesa di San Benedetto al Monte. Entrando, si nota subito una scala che conduce al piano inferiore dove un pannello mostra quale doveva essere l’area del Capitolium. Purtroppo, secondo quanto riportato nel volume L’area del Capitolium di Verona a cura di Giuliana Cavalieri Manasse,

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l’edificio è rimasto integro fino al VI secolo quando fu smantellato progressivamente. Della chiesetta, invece, si hanno notizie dalla metà del X secolo, ma si sa che era soggetta al monastero di San Benedetto di Leno fondato nell’VIII secolo da re Desiderio. La cripta è divisa da pilastri che racchiudono le colonnine originarie di cui si scorgono i capitelli scolpiti con motivi vegetali, mentre in fondo si apre un’ampia abside in cui sono ancora presenti dei frammenti di affreschi. Le stesse colonnine sono presenti, però, anche all’interno dei muri perimetrali. Il soffitto, invece, è con volte a crociera. La cripta di San Benedetto al Monte è un luogo sicuramente unico, se non altro perché è l’unica di epoca romana del centro storico.


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∙ MODA E DESIGN ∙

Estate significa… costumi! di Sara vesani

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ome superare la prova costume, che ahimè anche quest'anno non potrà essere scritta? Si sa per molte donne, oserei dire quasi tutte, la scelta del costume adatto resta sempre un difficile scoglio da superare. Non la pensavano certo così nel IV secolo dopo Cristo, data in cui viene fatto risalire il primo bikini della storia. Un mosaico infatti, conservato nel complesso romano della villa romana del casale ad Enna, mostra due fanciulle in bikini. Tuttavia l'invenzione ufficiale del costume da bagno per eccellenza, Sua Signoria mister bikini, è del 1946, quando Louis Reard e l'allora Micheline Bernardini (la prima modella a posare in bikini) lo presentarono al pubblico alla piscina Molitor di

Parigi. Fu proprio Micheline, in realtà una spogliarellista (nessuna professionista aveva accettato di indossare il due pezzi) che suggerì il nome al suo creatore, sostenendo che sarebbe stato “più esplosivo di una bomba sganciata a Bikini Atoll”, un atollo nelle isole Marshall, nel Pacifico centrale, famoso negli anni quaranta perché gli Stati Uniti lo utilizzavano come luogo per test nucleari.

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Da lì in poi, con Marylin Monroe e il suo intramontabile modello a fascia e con Brigitte Bardot, bellissima sulle spiagge di Saint Tropez e Cannes, divenne ciò che è ora: uno dei capi più controversi e amati dell'universo femminile. In questa estate 2021, così particolare e di rinascita, anche la moda ha bisogno di leggerezza. Intero, bikini, a vita alta con culotte o, a vita bassa striminzito, con laccetti o senza, a fascia o monospalla, fantasia anni '90 o animalier: tutto è concesso. Qualche consiglio? Le righe, e il famoso tessuto vichy, quei quadratini, che qualche non addetto ai lavori, banalizza chiamandoli “tovagliette da picnic”, risulteranno estremamente chic. Al mare vedrete semplici olimpionici neri o monocolore: freestyle e semplicità sono le parole d'ordine dell’estate per far sentire finalmente tutti a proprio agio.



∙ PILLOLE DI MAMMA ∙

Vacanze, un vero relax?

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di Sara vesani

oglia d’estate… e di vacanze. Si chiamano ancora così dopo essere diventati genitori? Purtroppo, soprattutto per chi ha ancora figli piccoli, le ferie non sono sempre sinonimo di relax, anzi. Direi che una vera vacanza al mare si può definire tale solo se si realizza almeno una di queste cose: • Vostro figlio/a si alza cantando “contigo, amigo, col frigo, mi vida, bailando, corazon” praticamente tutti i tormentoni possibili dell’estate, complice la baby dance serale o una qualsiasi radio accesa in questo periodo. E, anche se cercherete di erudirli dalla mattina alla sera con Mozart e Beethoven o all’opposto con il punk o il metal più nero, la più gradita in assoluto resterà “per siempre” la musica latino-americana; • Tempo due giorni di mare, vento, onde e la vostra (alquanto

sconosciuta) brevissima sensazione di pace che arriva inesorabile sua maestà, La Febbre. • Dal megafono dei bagni vi avvisano che un bambino cerca la mamma… ma non era andato a fare un tuffo con il papà? • Avete appena finito di spalmare la crema ai vostri nanetti, dopo averli rincorsi per kilometri imprecando e pregando allo stesso tempo ma esattamente un secondo dopo (forse meno di un secondo) cadono sulla sabbia effetto cotoletta e io non ci trovo mai nulla da ridere; • La parola “no” è inaccettabile ai più, soprattutto quando gli negate

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di andare in acqua se non sono passate almeno due ore dal pranzo. Noi genitori italiani su questo siamo irremovibili ahimè. • Al mattino vostro marito prima di andare in spiaggia si trasforma in un mulo da soma: ombrellone, ciambella, braccioli, materassino, creme solari 50, biberon, ciuccio doppio, pannolini, vasino (per i più tenaci), pizza, frutta, acqua, bibite…«bibite fresche, cocco… cocco bello» (argh!) La verità è che nonostante tutto, non vediamo l’ora di andarci perché, mai come quest’anno, ne abbiamo tutti veramente bisogno. E allora… buone vacanze!


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∙ L'ANGOLO ∙ LOREM DEL IPSUM CINEMA ∙ ∙

Un affare di famiglia di Samantha De Bortoli Il film è stato presentato il 13 maggio 2018 al Festival di Cannes ed è uscito l'8 giugno 2018 in Giappone. In Italia viene distribuito dal 13 settembre 2018. TRAMA Osamu Shibata lavora saltuariamente come operaio e spesso, con il figlio Shota, compie dei furti in piccoli negozi. Una sera d’inverno, mentre tornano a casa dopo aver messo a segno l’ennesimo furto, i due si imbattono in Yuri, lasciata sola al freddo dalla madre. Osamu decide di portarla a casa e di prendersene cura, per quella notte, con la famiglia, ma questa scelta scatena la rabbia di sua moglie Nobuyo, che intima al marito di riportare la piccola dove l’aveva trovata il giorno seguente. Dopo aver visto, però, le condizioni in cui vive la bambina e i segni dei maltrattamenti della madre biologica, gli Shibata decidono di continuare ad accudirla, pur essendo una famiglia molto povera, che vive di escamotage (con i furti, le scarse entrate di Osamu, di Nobuyo, impiegata in una lavanderia, e di Aki, che si esibisce in un locale a luci rosse) e della pensione della nonna Hatsue. Il quadro della famiglia Shibata, povera ma felice, è destinato a disgregarsi quando un incidente rivela il passato dei suoi membri e le relazioni che intercorrono tra loro.

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万引き家族 Scritto e diretto da Kore’eda Hirokazu. Tra i principali attori del cast: Kirin Kiki, Nakagawa Masaya, Ikematsu Sousuke, Ando Sakura, Sasaki Miyu.

Kirin Kiki

PREMI e CRITICA Rotten Tomatoes registra un gradimento pari al 99%. Nel 2018 vince al Festival di Cannes la Palma d'oro, nel 2019 il premio come miglior film agli Asian Film Awards. Candidatura agli Oscar 2019 come miglior film straniero e anche ai Golden Globe, sempre nel 2019. CURIOSITÀ Per studiare le dinamiche famigliari, il regista si recò in un orfanotrofio: qui incontrò una bambina, che si mise a leggere allo staff il libro “Swimmy”, dell’autore e illustratore italo-americano Leo Lionni. Kore’eda raccontò, durante la conferenza stampa con i corrispondenti stranieri in Giappone il 6 giugno del 2018, che «era così contenta di leggere davanti a noi che pensai sognasse di poterlo fare insieme ai suoi genitori. Non riuscii a togliermi dalla testa quella bambina, così scrissi una scena per rappresentare quel momento. Questo film è dedicato a lei».

Nakagawa Masaya

OSSERVAZIONI TEMATICHE Con questa produzione il regista giapponese mette completamente in discussione il concetto di “famiglia”: Qual è la sua essenza? Cosa determina l’essere membri di uno stesso nucleo familiare? Che genere di legame intercorre tra i genitori e i figli? E, soprattutto, cosa li unisce nel profondo? A fungere da contenitore, di tutti questi interrogativi, è un altro concetto, quello di “casa”, che diventa il luogo princeps di tutto il film, quello in cui gli Shibata si rifugiano, si raccontano, si scoprono e si nascondono. Altro tema chiave è quello della “scelta”: le scelte dei personaggi innescano un susseguirsi di eventi che conducono allo scoperchiamento del loro mondo, del livello di realtà in cui agiscono, in contrasto con il resto58della società.

Ando Sakura

Kore'eda Hirokazu


∙ L'ANGOLO ∙ LOREM DEL IPSUM CINEMA ∙ ∙

Peaky Blinders È una serie tv britannica distribuita in Inghilterra da BBC e in Italia da Netflix e Amazon Prime. Si tratta di una serie tv drammatica, noir, scritta e diretta da Steven Knight e composta, attualmente, da cinque stagioni. La sesta stagione è in fase di lavorazione e sarà quella conclusiva.

di Giorgia Preti

TRAMA La storia è ambientata a Birmingham subito dopo la prima guerra mondiale, nel 1919, e racconta le vicende del quartiere di Small Heath e, in particolare, della famiglia Shelby: una famiglia di gangster che ha fatto fortuna grazie alle scommesse sui cavalli e che è temuta per i modi violenti che usa per farsi rispettare. A capo della famiglia ci sono Thomas Shelby, interpretato da Cillian Murphy, reduce decorato della Prima Guerra Mondiale, e i suoi tre fratelli, Arthur, John e Finn, conosciuti come “Peaky Blinders”.

Cillian Murphy

PREMI e CRITICA Il sito aggregatore Rotten Tomatoes ha valutato la serie con il 93% di gradimento, con picchi del 100% per la seconda e la terza stagione. CURIOSITÀ La gang dei Peaky Blinders è esistita veramente: fu una gang criminale attiva tra la fine del 1800 e il primo decennio del 1900 proprio a Birmingham. Chiaramente non tutta la storia coincide con quanto raccontato nella serie tv, ma il nome “Peaky Blinders” viene usato ancora oggi in gergo per definire qualsiasi banda di strada a Birmingham.

I peaky blinders

Il nome “Peaky blinders”, in inglese significa “paraocchi appuntito”. Il riferimento viene dalle coppole indossate dagli uomini della famiglia Shelby: nel paraocchi del cappello, infatti, i membri della gang nascondono delle lamette da rasoio che usano per accecare e sfregiare gli antagonisti. Questa, però, è solo una delle letture possibili. Un’altra è che il termine derivi dal dialetto “blinder” che indica qualcuno “tanto elegante da accecare”, dato che i membri della gang si contraddistinguono per la loro eleganza nel vestire OSSERVAZIONI TEMATICHE Uno dei pregi di questa serie tv è che non è mai banale: spesso vengono fatte scelte narrative che lasciano lo spettatore a bocca aperta. Un’altra bella trovata è lo sviluppo temporale della storia, che parte nel 1919 con le rivolte comuniste di Birmingham e prosegue, nella quinta stagione, fino agli albori del fascismo raccontandone indirettamente la nascita. I personaggi sono sicuramente un altro punto di forza. Cillian Murphy funge da perno assoluto nella serie tv. Tutto ruota intorno a lui: il risultato è quello di un uomo essenziale, tormentato, indurito dalla vita e dalla guerra, che tenta di trovare la felicità e una pace interiore che sembra utopia. 59

I veri peaky blinders

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∙ ANGOLO PET ∙

Estate in sicurezza di Ingrid Sommacampagna

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ndare in vacanza con il proprio cane, gatto o altro piccolo amico a quattro zampe comporta una serie di accortezze e regole da seguire per fare in modo che il viaggio, e il tempo trascorso con loro in un ambiente diverso da quello casalingo, si svolga in maniera sicura e confortevole sia per gli animali sia per le persone con cui veniamo a contatto. Innanzitutto, bisogna tener conto delle modalità di trasporto: in auto, con apposito trasportino o nel bagaglio bloccato da divisori, oppure su altri mezzi pubblici, con guinzaglio e museruola. Ricordiamo che esistono dei regolamenti regionali e comunali che riportano norme precise per chi porta con sé un animale e che, anche nel caso in cui quest’ultimo non sia di proprietà, si è comunque responsabili del suo controllo (Ordinanza Martini, 2013, ndr). L'obbligo del guinzaglio vale anche al di fuori dei centri abitati e a maggior ragione lo deve essere nelle vicinanze di boschi o di bestiame al pascolo; se si va in montagna, per esempio, anche se l'animale ha un buon temperamento

bisogna tenere in considerazione l'eventualità di una fuga improvvisa o di una corsa verso la selvaggina o verso altri escursionisti. Fondamentale, inoltre, raccogliere gli escrementi del proprio cane anche sui sentieri di montagna, in quanto veicolo di infezioni, soprattutto per mustelidi (come lontre, tassi e donnole) e altri cani. Osservare con attenzione i divieti: in alcune aree protette, infatti, è vietato introdursi a passeggio con il cane, anche se a guinzaglio, per tutelare la fauna selvatica e, al contempo, la sua incolumità in caso di aggressione da parte di altri animali: c’è in rischio, oltretutto, che il nostro amico possa contrarre malattie quali rabbia, morbo di Aujesky (trasmesso dal cinghiale), tubercolosi (nel caso si cibasse di carcasse) o cimurro. Altro accorgimento da seguire è avere sempre con sé delle riserve d’acqua per far fronte, sia al mare sia in montagna, a possibili colpi di calore; prima di affrontare dei percorsi a piedi (evitando sempre le ore più calde) è molto importante valutare il livello di difficoltà del percorso, la lunghezza, il dislivello, le condizioni meteo e la distanza dal primo rifugio disponibile.

Meglio essere provvisti del libretto sanitario, qualora dovesse essere richiesto in spiagge private dog friendly o se ci si reca all’estero. COME GESTIRE UN COLPO DI CALORE Se il nostro amico manifesta sintomi quali iperventilazione e/o salivazione bisogna condurlo quanto prima in un luogo fresco e ventilato, facendolo bere pian piano e consultando un veterinario. È necessario, inoltre, rinfrescare il corpo del cane con dei panni bagnati, senza lasciarglieli addosso ed evitando di gettargli dell’acqua in modo diretto, perché rischierebbe uno shock termico. Il nostro compagno a quattro zampe deve rimanere a riposo per un paio di giorni ed essere visitato da un veterinario, per escludere eventuali complicazioni agli organi interni.

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∙ LE RICETTE ∙

In cucina con Nicole di Nicole Scevaroli

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qualche idea sana (e golosa) per le vostre giornate

Linguine al pesto e gamberoni Quando è estate la pasta mi piace con il pesce! Ingredienti (per 2 persone): • 160g di linguine o bavette • 8 gamberoni • due manciate di foglie di basilico • 1 cucchiaio di pinoli • 1 cucchiaio di pecorino grattugiato • olio extra vergine d’oliva, sale

Consigli nutrizionali Se non avete il basilico utilizzate delle zucchine crude o la rucola. Il pesto si può fare anche senza formaggio. Per avere più sapore aggiungete un pezzettino d’aglio. La cottura al vapore del tonno lo renderà simile a quello in lattina. E’ un consiglio utile per ridurne l’utilizzo. L’alternativa al tonno può essere un filetto di salmone, di sgombro oppure una fettina di pollo.

Cuocete la pasta in acqua bollente salata seguendo i tempi indicati sulla confezione. Nel frattempo frullate o pestate basilico, pecorino e pinoli con un pizzico di sale e olio fino ad ottenere un pesto. Cuocete i gamberi sgusciati in un tegame con un filo d’olio. Condite la pasta con il pesto e decorate con i gamberi.

Insalata di fagiolini, tonno al vapore e patate Il piatto perfetto per un pranzo in spiaggia ma anche in un ufficio Ingredienti (per 1 persona): • 2 manciate di fagiolini freschi o surgelati • 1 filetto di tonno (fresco o surgelato) • 1 patata grande, 10 olive • erba cipollina, olio, sale e pepe Spuntate i fagiolini. Cuoceteli in una vaporiera assieme alla patata e al filetto di tonno che dovrà risultare completamente cotto per poi sfaldarsi. Se non avete la vaporiera per cuocere il pesce usate una pentola antiaderente foderata con un foglio di carta forno ammorbidito con l’acqua e il coperchio. Lessate i fagiolini e poi la patata con la buccia in acqua bollente. Una volta intiepiditi gli ingredienti componete il piatto, insaporite con olive, erba cipollina, olio, sale e pepe.


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luglio 2021

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Tocatì 2021,

a settembre si gioca! di Samantha De Bortoli

M

ancano tre mesi al Tocatì, il Festival Internazionale dei Giochi in Strada, che quest’anno sarà dal 17 al 19 settembre. Verona si prepara ad accogliere cittadini e visitatori in un’atmosfera di leggerezza, festa e curiosità, avvicinando tutti alle pratiche ludiche e sportive tradizionali non solo italiane: il Festival, infatti, torna ad assumere una dimensione internazionale, grande novità in serbo per il 2021. A raccontarci in anteprima come stanno procedendo i lavori di preparazione alla manifestazione, attesissima dal pubblico scaligero e non solo, è Giuseppe Giacon, vicepresidente dell’Associazione Giochi Antichi, che è venuto a trovarci negli studi di Radio

Adige a fine giugno. «Tutto il team sta già lavorando da circa sette mesi a questa nuova edizione, con l’obiettivo forte di far tornare la socialità, naturalmente prestando sempre la massima attenzione alle norme di sicurezza sanitaria. L’altra novità importante su cui stiamo concentrando le nostre energie è riportare il Tocatì a una dimensione internazionale, ma non vogliamo svelare troppo quindi attendiamo di darvi comunicazioni ufficiali quando tutto sarà confermato». L’impegno di AGA, però, va oltre i giorni del Festival: di pari passo, infatti, continuano le attività per l’iscrizione del Festival nel Registro delle buone pratiche Unesco per la salvaguardia del patrimonio immateriale. «La candidatura sta procedendo, si tratta di un lavoro a più livelli

- sottolinea Giacon - di ambito istituzionale, con il nostro Ministero della Cultura e con altri quattro Ministeri, quello di Cipro, Croazia, Belgio e Francia. Prosegue poi il lavoro di una rete internazionale di giochi e sport tradizionali, forza e storia di AGA, che sta seguendo la candidatura quotidianamente: per il 2022 dovremmo avere il responso». Verona, dunque, è pronta a giocare: «Giorno per giorno le persone che collaborano con noi si impegnano nell’organizzazione di questo Tocatì 2021, tanti volontari, lo staff, insomma centinaia di figure che stanno preparando il Festival: ce la stiamo mettendo tutta. La città, ogni anno, risponde in maniera molto forte – prosegue Giacon – mi riferisco anche a tutti i partner, circa 130, che sostengono l’iniziativa. Non vediamo l’ora di partire».

GUARDA L’INTERVISTA CON GIUSEPPE GIACON


4

luglio 2021

S PE T TACO L I & EVE N T I

Il sorriso di Tracy Spencer in onda su Radio Adige TV640

L’INTERVISTA COMPLETA DI TRACY SPENCER:

Tracy Spencer e la città di Verona, un ricordo legato dall’incredibile edizione al Festivalbar del 1986: è iniziata così l’intervista alla famosa cantante che è stata ospite d’eccezione della trasmissione “Tutti Amici”, in compagnia del nostro deejay Alain Marchetti. «Esibirsi in Arena è un’emozione indescrivibile, anche senza pubblico. Rivedere poi i filmati con un pubblico esultante e caloroso rimanda alle medesime sensazioni, di gioia e vitalità». Ed è Michele Siviero, volto di Urania Production e manager di Tracy a svelarci qualcosa sul suo prossimo tour: «Alcune date sono state confermate per agosto. Il 19 saremo in Abruzzo insieme a Righeira ed altri artisti; il 21 agosto ci troverete a Padova, a settembre è in programma un altro festival molto importante, infine stiamo lavorando per una grossa sorpresa, che riguarderà proprio l’Arena»

El Pam Pam risuona a Tutti Amici con Cecilia Gayle

GUARDA LA PUNTATA COMPLETA DI TUTTI AMICI:

Pura energia in diretta: Cecilia Gayle, tra le protagoniste delle estati italiani di ieri e di oggi, ha chiacchierato con Alain deejay per parlare dei suoi nuovi progetti: «Il mio lavoro è ciò che mi dà carica e nemmeno il covid mi ha fermata. Per quest’anno ho preparato un brano inedito dal titolo “Ritmo del Amor”, un brano pieno di leggerezza e spensieratezza che lancia un messaggio importante: volersi bene e lasciarsi andare, che sono valori importanti da ricordare, specialmente dopo quello che abbiamo passato».

Alex Fusaro: il professore musicista Alex Fusaro, musicista e professore amatissimo dal pubblico dei social, ha raccontato in diretta su Radio Adige TV come è iniziata questa sua “doppia” avventura: «Nel 2019 ho avuto l’idea di unire il mio essere professore all’essere artista pop, realizzando prima un singolo a tema maturità, insieme ai miei studenti, e a seguire altri brani che riflettono su tematiche attuali, sempre relative alla scuola. A darmi l’ispirazione è stato soprattutto il fatto che, durante la pandemia, noi insegnanti andavamo ogni mattina in aula, ma senza studenti, che erano collegati da remoto. Così è nato il “motto” dell’“essere connesso ma non è lo stesso”: pensiero che si è trasformato in canzone. Ne approfitto per ringraziare tutti i professori del territorio veronese, che hanno dato molto supporto al progetto, grazie a una manifestazione in piazza Bra in cui si ascoltava la mia canzone “Lezioni Online”».

L’INTERVISTA INTEGRALE CON ALEX FUSARO:


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La musica di Davide De Ascaniis di lice Martini

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nche quest’anno Davide De Ascaniis, giovane artista prodigio diplomatosi a soli sedici anni col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Vicenza con Stefano Antonello, si è esibito con Orchestra Machiavelli a Verona nel Chiostro di San Luca. Una carriera dedicata alla musica, da New York alla Russia. Davide, com’è nata la sua passione per la musica? «La musica è un affare di famiglia, perché i miei genitori e mia sorella maggiore sono pianisti. Sono cresciuto proprio con la musica, che è stata uno stimolo sin da quando ero piccolo. Ho cominciato prima con pianoforte ma poi, per puro caso, mia madre mi ha regalato un violino e così mi sono avvicinato per gioco a questo strumento quando avevo circa 8-9 anni. È comunque stato un approccio libero da pressioni, la mia è stata un’infanzia molto spensierata. I miei genitori hanno notato che stavo imparando a suonarlo con facilità. Qualche mese dopo ho fatto il mio primo concerto da solista in Francia». E da lì è cominciato tutto… «Lì è cominciato il mio percorso, che mi permette di viaggiare molto, fare musica e interagire con tante persone e culture diverse. Ho frequentato il Conservatorio a Vicenza, mentre i miei genitori insegnavano a Padova: forse è proprio per questo non sono andato lì, per evitare di avere favoritismi (ride, ndr). Da piccolino, facevo le elementari, finita la scuola prendevo due autobus e un treno e andavo in Conservatorio a Vicenza. Sono sempre stato abba-

stanza indipendente. A 16 anni mi sono diplomato e poi ho fatto molti master, soprattutto sulla scuola russa; ne ho fatti a Salisburgo, Vienna e Zurigo. Ho avuto così la fortuna di fare concerti in tutto il mondo, andando anche in Russia, Taiwan, Giappone». A chi si ispira per la sua arte? «Negli ultimi anni ho avuto modo poi di conoscere il violinista Albert Markov, il cui figlio Alexander è stato uno dei miei idoli fin da piccolo. Ho scoperto che avrebbe fatto un concerto a Venezia e sono andato a sentirlo; ho saputo che teneva anche delle lezioni, così ho iniziato a studiare con lui e per suo padre. L’estate successiva, nel 2012, ci siamo esibiti insieme in una masterclass in Francia. Albert Markov è leggendario, è autore di pezzi unici per opere liriche, sinfonie, un concerto per violino, altri brani per violino e orchestra, sonate. Mi propose, in quell’occasione, di trasferirmi a New York per poter studiare violino e così è cominciato il mio viaggio. Ho vinto una borsa di studio e da allora vivo a New York, dove insegno. Sono tornato un anno fa in Italia a causa del Covid». Parliamo invece ora del rapporto con l’Orchestra Machiavelli: come l’ha conosciuta? «Ho conosciuto in Conservatorio a Vicenza Stefano Soardo, uno dei fondatori di Fucina Culturale Machiavelli e Direttore Artistico di Orchestra Machiavelli. Da allora siamo rimasti in contatto e tre anni fa siamo riusciti a organizzare il nostro primo concerto su Paganini. Quest’anno, sabato 13 giugno, ci siamo esibiti al Chiostro di San Luca».

Come ha vissuto il periodo del lockdown? «Durante questo periodo ho riflettuto e studiato ogni giorno, con esercizi e formazione tecnica. Il maggiore avvicinamento alla tecnologia, durante le fasi più acute della pandemia, è stato una rivelazione, perché io sono appassionato anche di violini elettrici: me ne sono fatto fare uno e ho cominciato a comporre pezzi per poter avvicinare i giovani al violino. Nutro una grande passione per Nicolò Paganini e vorrei far capire al pubblico quanta energia e bellezza ci sia nella musica classica. Cerco quindi di pormi al pubblico come una “rockstar”, proponendo suoni “diversi” nei concerti. Uno dei miei format è “dal Barocco al Rock” e si prefigge l’obiettivo di avvicinare i giovani alla musica, ma devo dire che è anche molto stimolante per chi suona, una sorta di sfida». Quali esperienze le sono rimaste maggiormente impresse nel corso della sua carriera? «In Russia, in particolare, sono rimasto stupito di quanta “educazione” alla musica ci sia già fin da giovanissimi, questo fa molto riflettere. I giovani hanno uno spessore culturale notevole, con una personalità e vitalità incredibili». A cosa sta lavorando per il futuro? «Sto cercando di studiare composizione e comporre pezzi scritti da me. È un modo per continuare a scoprire sé stessi e quanta profondità può avere il proprio lavoro. Con la mia attività musicale spero di contribuire a portare un po’ di Italia, e in particolare la straordinarietà di Nicolò Paganini, in tutto il mondo».


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Luglio al Teatro Ristori Tra musica, serate d’autore e danza Anche quest’anno il Teatro Ristori riaccende l’estate scaligera con i riflettori della rassegna R-estate – Il suono dopo il silenzio. Per il mese di luglio, quattro gli spettacoli in programma: dopo la serata dedicata al jazz di giovedì 1° luglio, con lo straordinario pianista Antonio Faraò, riunito in un Trio d’eccezione con Ameen Saleem e Bruce Ditmas, si prosegue venerdì 9 luglio con Leonardo Manera e Alessandro Milan, protagonisti dello spettacolo “Sintonizziamoci”: tra informazione e comicità, divertimento e riflessioni, tracciano quadro della situazione che stiamo vivendo e immaginano possibili sviluppi futuri utilizzando il “vaccino” dell’ironia. Ospite d’eccezione per il 16 luglio, quando a salire sul palco è il compositore e pianista italiano Roberto Cacciapaglia, con un programma in prima assoluta per

pianoforte e orchestra dal titolo suggestivo “Contemplazioni”: un innovativo progetto pensato per la nuova collaborazione con uno dei complessi più versatili del panorama internazionale: I Virtuosi Italiani. Venerdì 23 luglio torna al Teatro Ristori la musica immortale, con uno speciale programma dedicato a Monteverdi a Venezia dell’Ensemble Odhecaton, sotto la direzione di Paolo Da Col. La rassegna si conclude sabato 31 luglio con lo spettacolo di Danza “Contemporary Men” della MM Contemporary Dance Company: in scena tre coreografie di grande successo, “Duetto Inoffensivo” di Mauro Bigonzetti (estratto da “Rossini Cards”), rimontato per la MMCDC, “Balada Suite” una nuova coreografia di Michele Merola, su musiche di Astor Piazzola, e il pluripremiato “La Metà dell’ombra”, intenso brano di Merola, direttore della compagnia.


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Teatro nei cortili 2021 CORTE MOLON 7-8-9-10-11 luglio ore 21.15 TEATRO ARMATHAN Revolucion 31 luglio / 1-2-3-4-5-6-7 agosto ore 21.15 ESTRAVAGARIO TEATRO Uomini sull’orlo di una crisi di nervi

CHIOSTRO SANT’EUFEMIA 19-20-21-22-23-24-25-26 luglio ore 21.15 G.A.D. RENATO SIMONI Odi et amo 27-28-29-30-31 luglio / 1-2-3 agosto ore 21.15 COMPAGNIA DELL’ARCA Il condominio. Una storia vera TUTTI GLI SPETTACOLI:

Estate Teatrale Veronese 2021 TEATRO ROMANO - PROSA 8-9 luglio ore 21.00 Sogno Di Una Notte Di Mezza Estate Giorgio Sangati | Teatro Stabile del Veneto 12 luglio ore 21.00 The Mistery Of Hamlet Filippo Nigro | Fabrizio Arcuri | CSS 20 luglio ore 21.00 Le Allegre Comari Di Windsor Serena Sinigaglia | ATIR 27 luglio ore 21.00 Otello Dalla Parte Di Cassio Alessandro Preziosi

TEATRO ROMANO – DANZA 30 luglio ore 21.00 Soiree Russes Compagnia Daniele Cipriani Entertainment

© StefanoBinci

MUSEO LAPIDARIO MAFFEIANO - PROSA 22 - 23 - 24 - 25 luglio 2021 - ore 21 TITUS La dolorosissima tragedia romana di Tito Andronico Prima Nazionale Coproduzione Festival Shakespeariano – Teatro Stabile di Verona 26 luglio 2021 - alle ore 21 Shakespeareology Woody Neri – produzione Sotterraneo

Il calendario completo degli appuntamenti è disponibile sul sito:


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Il quotidiano di Verona

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Opera, le serate di luglio 1,9,15 e 21 LUGLIO

2,22 e 31 LUGLIO

3, 17 e 24 LUGLIO

10, 16 e 23 LUGLIO

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AIDA Il 24 dicembre 1871 sulle scene del Teatro dell’Opera del Cairo prendeva vita la nuova creazione di Giuseppe Verdi: il Maestro di Busseto, su richiesta del Chedivè Ismā’īl Pascià, decise di evocare l’Antico Egitto mettendo in musica un soggetto fornitogli da Auguste Mariette. Verdi, con i versi di Antonio Ghislanzoni, diede alla luce un’opera complessa, appassionante, ricca di colori e raffinatezze che avrebbero creato un nuovo immaginario musicale per l’Antico Egitto.

CAVALLERIA RUSTICANA - PAGLIACCI Cavalleria rusticana, dal trionfo nel 1890 è considerata il capolavoro insuperato di Mascagni: nata in breve tempo sui versi di Menasci e Targioni-Tozzetti, riproduce fedelmente la trama della novella di Giovanni Verga. L’opera è ambientata in una Sicilia illuminata dal sole della domenica di Pasqua e dal profumo degli aranci: protagonisti la giovane Santuzza, l’amato Turiddu e Lola, moglie del carrettiere Alfio. Pagliacci aggiunge all’immediatezza del dramma verista una dimensione meta-teatrale: Leoncavallo racconta la vicenda di Nedda e Canio, coppia di artisti girovaghi che riproducono ogni sera il buffo tradimento di Colombina ai danni di Pagliaccio.

NABUCCO Il Nabucco di Giuseppe Verdi è un’opera composta sul libretto di Temistocle Solera e fu rappresentata per la prima volta il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano. La trama ruota attorno alle vicende di Nabucodonosor, re di Babilonia, che vuole conquistare Gerusalemme, e del popolo ebraico, assediato dalle sue truppe.

LA TRAVIATA La Traviata è un’opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, basata su “La signora delle camelie” di Alexandre Dumas. Protagonista è la giovane cortigiana Violetta Valéry, che decide di abbandonare Parigi per amore di Alfredo, trasferendosi in campagna. Un giorno si reca da loro il padre di Alfredo, Germont, che si intromette nella loro relazione, innescando un epilogo tragico

REQUIEM – VERDI La Messa da Requiem è stata composta da Giuseppe Verdi per coro, voci soliste e orchestra ed è dedicata ad Alessandro Manzoni. Soprano Hibla Gerzmava, Mezzosoprano Clémentine Margaine, Tenore Piero Pretti, Basso Michele Pertusi.

TURANDOT Turandot è una delle opere più note di Giacomo Puccini: lasciata incompiuta per la scomparsa dell’autore, è stata conclusa da Franco Alfano. Pechino: al centro della vicenda è la principessa Turandot, che decide di convolare a nozze con colui che riuscirà a risolvere tre suoi enigmi.

DOMINGO OPERA NIGHT Una serata speciale con la star Plácido Domingo, per ripercorrere la sua carriera attraverso alcune delle interpretazioni che lo hanno reso celebre: il tenore sarà accompagnato dalla grande Orchestra e Coro della Fondazione Arena; direttore d’orchestra Jordi Bernàcer e maestro del coro Vito Lombardi.

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Believe Film Festival,

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l’edizione 2021 in presenza

opo la parentesi virtuale della scorsa edizione, il Believe Film Festival torna per questo 2021 con tante novità e, soprattutto, in presenza. Dal 30 ottobre al 1 novembre il concorso di cortometraggi dedicato ai giovani dai 14 ai 24 anni provenienti da tutta Italia è pronto a srotolare nuovamente il red carpet, ma stavolta davanti alle porte di una location d’eccezione: il Teatro Ristori, nel cuore della città di Verona e con il patrocinio di Giffoni Film Festival.

Il concorso, organizzato, come sempre, dai ragazzi dell’Associazione Believe, ha lo scopo di sostenere i talenti in erba e di dare vita a una condivisione di saperi che avviene grazie agli incontri e al confronto tra i partecipanti. Non a caso due giorni del Festival saranno dedicati a questo: il 30 ottobre e il 1° novembre i concorrenti avranno l’occasione di conoscersi condividendo alcuni momenti di svago insieme. Dalle ore 18.00 del 31 ottobre, invece, si svolgerà la serata di gala, con la consueta sfilata sul red carpet, la visione dei corti in gara e la premiazione dei vincitori alla presenza di ospiti prestigiosi, come vuole la tradizione del Festival. Cinque i temi che potranno essere trattati dai concorrenti: Storie di sport, musica, arti che aiutano a crescere; Giovani, ricerca di sé e modelli di riferimento; L’uomo e il progresso: approcciarsi al futuro; Lontani ma vicini; Poco tempo o troppe cose? Viaggio nel tempo di chi non ha tempo. Quattro i premi in palio per diverse categorie di partecipanti: Selezione Ufficiale, Esordienti e Giovani attori.

Il vincitore della Selezione Ufficiale porterà a casa un premio in denaro del valore di 1.500 euro; il vincitore della categoria Esordienti, invece, riceverà 500 euro e una borsa di studio completa, di un anno, per la Florence Movie Academy; il miglior Giovane Attore avrà in premio una borsa di studio che coprirà il 50% del costo di un anno di formazione presso la Florence Movie Academy. A chiudere il cerchio sarà poi il premio del Pubblico, in buoni acquisto fino a un valore massimo di 500 euro. Ai vincitori delle due categorie sarà consegnata anche l’iconica statuetta in bronzo, realizzata dalla Fonderia Artistica Bmn Arte di Verona e scolpita dall’artista Alessandro Mutto, che rappresenta l’ “Oscar” del Believe Film Festival. Il Believe Film Festival è realizzato in partnership con NEWGEN Entertainment, Florence Movie Academy e con il Teatro Ristori e gode, al momento, del patrocinio del Comune di Verona e di Fondazione Ente dello Spettacolo. Il Festival è organizzato con il sostegno di Movieland e Sgaravato Comunicazione.


DISTRETTO DEL COMMERCIO

COMUNE DI BUSSOLENGO S PE T TACO L I & EVE N T I Assessorato alla Cultura

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presenta

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Info Email: manifestazioni@comune.bussolengo.vr.it – Telefono: 045/6769089

DAL 24 GIUGNO AL 28 LUGLIO LETTERATURA GIOVEDI’ 24 GIUGNO - ORE 21.00 Autori in Villa, presentazione libro di ELVIRA SERRA “Tutto da vivere” ed. Solferino VENERDI’ 2 LUGLIO - ORE 21.00 Autori in Villa, presentazione libro di GAIA MANZINI “Nessuna parola dice di noi” ed. Bompiani VENERDI’ 23 LUGLIO - ORE 21.00 Autori in Villa, presentazione libro di ANDREA MOLESINI “Il rogo della Repubblica” ed. Sellerio

CINEMA MERCOLEDI’ 30 GIUGNO - ORE 21.15 UN DIVANO A TUNISI di M. Labidi Labbé SABATO 3 LUGLIO - ORE 21.15 LITTLE MISS SUNSHINE di J. Dayton e V.Faris *ingresso libero riservato ai ragazzi di 3^ media “Leonardo Da Vinci” MERCOLEDI’ 7 LUGLIO - ORE 21.15 LA DEA FORTUNA di F. Özpetek VENERDI’ 16 LUGLIO - ORE 21.15 SI MUORE SOLO DA VIVI di A. Rizzi

MERCOLEDI’ 21 LUGLIO - ORE 21.15 EST - DITTATURA LAST MINUTE di A. Pisu

MERCOLEDI’ 28 LUGLIO - ORE 21.15 A QUALCUNO PIACE CALDO di B. Wilder

MUSICA GIOVEDI’ 8 LUGLIO - ORE 21.15 CORPO BANDISTICO CITTÀ DI BUSSOLENGO direttore M° Luciano Brutti ** MERCOLEDI’ 14 LUGLIO - ORE 21.00 BARCELONA GIPSY BALKAN ORCHESTRA presenta il concerto “NOVA ERA” ** GIOVEDI’ 22 LUGLIO - ORE 21.00 GIOVANNI CACCAMO - MICHELE PLACIDO “PAROLA TOUR” un dialogo unico tra note e parole SABATO 24 LUGLIO - ORE 21.15 VINTAGE JAZZ IN PAPILLON Orchestra associazione BELLA MUSICA

TEATRO VENERDI’ 9 LUGLIO - ORE 21.15 IO, DANTE E LA VACCA di e con Alberto Rizzi una produzione Ippogrifo Produzioni

P E R T U T T I G LI E V E N T I SI RISPE T T ER À IL “DIS TANZIAM ENTO INTER PER S O NAL E”. I L P U B B LI C O D OVRÀ D OT ARSI O B B LIG ATO R IAM ENTE DI M AS CHER INA LETTERATURA, MUSICA E TEATRO INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI, ** eccetto i biglietti per il 14 e 22 luglio che sono in vendita su www.ticketone.it • Informazioni: Eventi Verona 045.8039156 CINEMA: Biglietti posto unico € 4.00 - disabili e under 12 ingresso libero per info e prevendita Email: lagoccia.giovani@gmail.com - Facebook: @lagocciabussolengo VILLA SPINOLA: Via Citella 52 Bussolengo (VR) - Facebook: @comunebussolengo In caso di maltempo gli spettacoli verranno annullati • Per tutti gli spettacoli apertura cancelli ore 20:00


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