Pantheon 35 - Novembre 2012

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RUBRICA

Il libro del mese

IL LIBRO DEL MESE

Fotografa con il tuo smartphone questo codice QR e guarda il book trailer con l’intervista all’autore

Il libro: Non avete mai notato che su tutti i manuali di utilizzo dei cellulari è consigliato, se non raccomandato, di utilizzarli tenendoli sempre a 1,5 o addirittura 2,5cm dalla testa? Quanti di noi lo fanno? Quanti si preoccupano effettivamente? Riccardo Staglianò presenta questa pubblicazione dai toni forti, a tratti drammatici, ma quanto più possibile trasparenti. Dati, numeri, testimonianze che dimostrano l’effettivo danno per la salute che porta il nostro amico cellulare. L’Agenzia Nazionale per la ricerca sul cancro lo ha inserito tra i possibili cancerogeni e in molti Paesi precise disposizioni sanitarie indicano di non tenerli vicino al letto accesi durante la notte. A Brescia l’Inail ha dovuto risarcire un ex manager colpito da tumore alla testa causato dall’eccessivo utilizzo dello smartphone. Notizie fumose forse tendenziose, che questa pubblicazione promette di svelare nel loro più intimo dettaglio. L’autore: Riccardo Staglianò ha 43 anni ed è nato a Viareggio. Gionalista de “La Repubblica” ha iniziato la sua carriera come corrispondente da New York per il mensile “Reset” occupando uno dei ruoli che giornalisticamente si dicono tra i più pregiati: l’inviato estero. È passato poi al “Corriere della Sera” e oggi scrive inchieste italiane ed estere per “Il Venerdì”. Insegna Nuovi Media all’Università Roma Tre ed è stato autore di vari libri tra cui: “Bill Gates: biografia non autorizzata” (Feltrinelli, 2000), “L’impero dei falsi” (Laterza, 2006), “I cinesi non muoiono mai” con Raffaele Oriani (Chiare Lettere, 2008). Recente e di grande successo anche “Occupy Wall Street” (Chiare Lettere, 2012) reportage dentro la protesta recente americana. Curiosità: Staglianò è cofondatore di Caffè Europa, giornale culturale che ha riscosso un discreto successo. Il libro nasce in modo casuale proprio leggendo sulle istruzioni del telefonino le regole di distanza dalla testa. La Chiare Lettere ha pubblicato un’interessante intervista/anteprima che potete vedere tramite QR code da questa pagina.

Autore: Riccardo Staglianò Titolo: Toglietevelo dalla testa Edizione: Chiare Lettere Prezzo: € 15,00 Pagine: 353

E PE DIT R R OR AG IA AZ ZI

recensione a cura di Alessandra Scolari

Autrice: Lina Lundh Titolo: Mio papà supermuscolo Edizioni: Bohem Press Italia (Trieste) 2010 (prima edizione Stoccolma 2006) Prezzo: 16,00 € Pagine: 149

Il libro: È la storia di Lisetta che, non avendo conosciuto il padre, ne fa uscire uno dalla sua fantasia. Lo sceglie impegnato e vincente, un sollevatore di pesi con tanto di medaglie d’oro al collo, ghiotto di succo alla carota e molto bravo a saltare la corda. Un papà che ogni mattina porta la sua bambina sul suo robusto braccio davanti alla scuola, aiutandola ad affrontare gli sberleffi delle compagne di classe dispettose. Questo «prestigioso» papà sta al fianco di Lisetta, specie nei momenti difficili, facendo crescere in lei l’autostima. Trova argomenti inattaccabili dalla bambina, come quando le consegna «il trucco segreto» che non è altro che «chiedere scusa», ma prima «bisogna esserne convinti, altrimenti non serve» e imparare il modo di dire questa formula magica. Papà Supermuscolo è sicuro «se nel profondo si è amici, si è sempre amici. Anche quando si litiga» e a Lisetta dice «è proprio bello trovare l’amica del cuore». La simpatia tra Lisetta e Kemira è istantanea, entra subito nell’animo, ma poi l’amicizia è da costruire con la complicità di papà Supermuscolo che «fa l’occhiolino con l’aria furbetta», della mamma non più triste, ma con «l’intera volta celeste» negli occhi, della nonna che aspetta con pazienza. Che ne sarà delle due amichette? E di papà Supermuscolo? L’autore: Lina Lundh, nata nel 1979, vive a Nybro, una cittadina della Svezia meridionale, la stessa regione in cui nacque Astrid Lindgren, della quale forse respira il grande amore per i bambini. In questo suo primo libro l’autrice descrive con un linguaggio semplice la vita concreta e fantastica (anche se talvolta sembra reale) e i suoi messaggi vanno diritti al cuore dei protagonisti e dei giovani lettori. Il libro è tradotto da Laura Cangemi e illustrato da Sara Not con grande cura. Fra le migliori illutrazioni, papà Supermuscolo che addormenta Lisetta: sono palpabili la forza, l’affetto e l’amore per questa bambina (diventata minuscolo frugoletto), abbandonata tra le braccia del «mio papà». Poco importa se Lisetta ha ormai 7 anni. Curiosità: Anche dal libro «Mio papà Supermuscolo» si evince che la letteratura contemporanea per ragazzi rispecchia la realtà quotidiana. Le figure adulte presentano la loro personalità complessa, le preoccupazioni e i limiti, però da loro emergono anche i valori umani legati alla capacità di dialogare e alla disponibilità al cambiamento. La mamma non sa spiegare a Lisetta dove si trova il suo papà e alla domanda «Ti dispiace?», la ragazzina pensa «io ho il mio papà Supermuscolo», un padre “su misura”, dotato di grandi capacità (non solo fisiche), che riempiono il vuoto, facendo scoprire alla bambina nuovi orizzonti. Ad esempio quando Lisetta non riesce ad ascoltare la maestra e fare i calcoli, perché «tra il mio banco e quello di Kemira c’è una voragine», papa Supermuscolo le insegna come ricomporre la situazione. Lisetta (e come lei molti altri bambini) deve riacquistare la serenità: anello indispensabile per la capacità cognitiva dei bambini (e non solo). Giornalepantheon novembre 2012

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