Pantheon 112 e la scuola del futuro che è già qui

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EDIZIONE LUGLIO 2020

ANNO 12 - NUMERO 6

NUMERO CENTODODICI

PANTHEON LA CASA CHE (ORA) SOGNIAMO

EHILAPP!, L’APP PER I BONUS

Il mondo immobiliare nel post Covid

A servizio delle famiglie della Fase 3 fragili e non solo

LA MONTAGNA E I SUOI ALPACA

Idee di trekking inedito e poetico

DAMIANO TOMMASI E I "SOCI DI SOGNI"

È ORA DIDEL FUTURO LA SCUOLA FUTURO glamping, visori e ricreazioni virtuali, anche Harvard guarda alla Valpolcella. TraTra glamping, visori 3D3D e ricreazioni virtuali, anche Harvard guarda alla realtà formativa La scuola innovativala che l’ex campione Damiano Tommasi e i suoiin “Soci di sogni” che l'ex campione, moglie e una coppia di amici hanno creato Valpolicella hanno è diventata caso internazionale. e checreato sta diventando unun caso internazionale 1


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LUGLIO 2020

DI MATTEO

SCOLARI

EDITORIALE

Gli affari sono affari. Ormai non c’è spazio per i sentimentalismi, né tantomeno per i riferimenti nostalgici di un passato che non ritornerà più. Ne abbiamo avuto riprova di recente con l’ex Banco Popolare, nato sulle ceneri della storica Banca Popolare di Verona fondata nella nostra città nel 1867, e fusosi dopo diverse acquisizioni, nel 2017, con la Banca Popolare di Milano, in quello che oggi noi tutti conosciamo come Banco Bpm.

tualità trasparenti nell’interesse, prima, di Verona, territorio che da 124 anni crede ciecamente nella società di assicurazioni veronese? Lo stesso dicasi di Agsm, fondata 122 anni fa per favorire lo sviluppo delle prime aziende del territorio e da qualche anno in balìa di un valzer che si è concluso al primo atto, il 29 giugno, con l’ok per la fusione con AIM Vicenza. Nell’attesa poi di vedere come si concluderà il secondo e ultimo atto, e se subentrerà la tanto discussa A2A di Milano o qualche altro operatore nazionale di peso, ci si lascia scappare sotto il naso a suon di sodalizi «inevitabili e necessari» degli asset non solo storici, ma permeanti nel tessuto socio economico di Verona e della sua provincia. E che dire ancora dell’aeroporto Catullo? Consegnato quattro anni fa a un imprenditore privato che, volenti o nolenti, fa il suo interesse, appunto, di imprenditore. Non ci si poteva pensare prima?

Anche se il cuore - per quello che può valere - è rimasto in Piazza Nogara, la testa pensante del terzo istituto di credito italiano si è trasferita, senza alcun dubbio, nella città meneghina. Con tutte le conseguenze del caso. Affari, dicevamo. Esiste anche il mercato ed esistono le imposizioni, come quelle dell’IVASS, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che lo scorso 27 maggio ha imposto a un’altra storica società scaligera di matrice cooperativistica, Cattolica, fondata a Verona nel 1896, un aumento di capitale pari a 500 milioni di euro da effettuare entro il 30 settembre prossimo e non nell’arco temporale di cinque anni come previsto dalla delibera concessa dall’Assemblea al CDA dodici giorni prima, il 15 maggio. Un bel problema questo, motivo per cui, probabilmente, in fretta e furia, in una calda notte di fine giugno, è apparso il nome di Generali sul taccuino della società di Lungadige Cangrande 16, la cui presenza, sempre più incombente - e ormai ufficiale dopo l’approvazione della partnership nella contestata Assemblea straordinaria del 27 giugno -, spiana la strada alla storica trasformazione di Cattolica in società per azioni.

Dov’è il coraggio politico, istituzionale, imprenditoriale, di proporre una vision alla nostra città? Siamo davvero così secondari rispetto ad altre realtà e ad altri capoluoghi o abbiamo semplicemente smesso di crederlo o di volerlo? È forse più comodo agire così? Le conseguenze di queste rinunce, mascherate da grandi opportunità di sviluppo, avranno delle ricadute nei prossimi anni e allora sì che non ci sarà più spazio per i sentimentalismi, né per i riferimenti nostalgici. È il momento di segnare il passo, di creare un nuovo progetto condiviso. Verona deve decidere se essere protagonista, dettando regole, o gregaria, subendo le decisioni di altri. È la differenza tra chi vuole scrivere pezzi di storia, come spesso la nostra città ha fatto, e chi si accontenta di essere citato, magari nelle note bibliografiche.

«Non ci sono alternative, chi sarebbe disposto tra i soci o tra gli attori del “Sistema Verona” a sottoscrivere un aumento di capitale di simile entità? E poi Generali è una garanzia, oltretutto italiana, avremmo potuto trovare un appoggio in un fondo estero o in una società straniera, e allora sì che sarebbe finita per Verona» sottolineano fonti interne alla società presieduta da Paolo Bedoni. Certo, Generali è una garanzia, a tal punto da permettersi un 25% della Cattolica a poco più di 300 milioni di euro. Ma come mai si è arrivati all’ultimo secondo a uno scenario simile? Non era possibile condividere con i circa 18 mila soci o con gli stakeholder territoriali strategie e proget-

« CI SONO DUE CATEGORIE DI ATTORI: L’ATTORE MEDIOCRE, CHE RECITA IL SUO TESTO, E IL GRANDE ATTORE CHE LO RESUSCITA»

matteo.scolari@veronanetwork.it @ScolariMatteo

MARC ESCAYROL 3


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REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI VERONA N.1792 DEL 5/4/2008 - NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE IL 29/6/2020

Indice 6 14 16 18

IN COPERTINA

34

LA BELLA VERONA SECONDO

IL CRISI CLIMATICA

47

IL FIORE

IL MATTONE (E LA CASA) CHE SOGNIAMO

52

PILLOLE

EHILAPP!, L’APP DI CARITAS

54

CHE ARIA TIRA

LA STORIA DI MARTINA

56

LA MONTAGNA E I SUOI ALPACA

57

STORIE DI STORIA

A CASA VOSTRA

58

RUBRICA PET

PERCHÈ SI MUORE SOLO DA VIVI

60

FILM FESTIVAL DELLA LESSINIA

64

TOMMASI E LA SCUOLA DEL FUTURO

IL DOPO PANDEMIA E COME DOVREMMO CAMBIARE

IL COVID E IL MONDO IMMOBILIARE

A SERVIZIO DELLE FAMIGLIE FRAGILI

22

IL CANCRO, L’IMPRESA NELLA COSMESI, IL PICCOLO PIETRO

28

IDEE DI TREKKING INEDITO E POETICO

36 42 44

SALMON MAGAZINE

GIADA E LA FAMIGLIA IMPREVISTA CHE SI FORMA AL BAR

DIALOGO ONIRICO CON IL REGISTRA RIZZI E IL PRODUTTORE FEDRIGONI

DELL'ARTE

DI MAMMA

NEL FUTURO

ALTRO CHE

TERZA ETÀ

IN CUCINA

CON NICOLE

L'OROSCOPO

ALLA NOSTRA MANIERA

L’EDIZIONE SVELATA DA ANDERLONI

50

L’EPIGRAFE DEI PORTONI

speciale

E QUELLO CHE DICE DI NOI

PANTHEON SPETTACOLI & EVENTI

REDAZIONE E COLLABORATORI ERRORI O SEGNALAZIONI: WHATSAPP 320 9346052 - REDAZIONE@VERONANETWORK.IT

DIRETTORE RESPONSABILE MATTEO SCOLARI DIREZIONE EDITORIALE MIRYAM SCANDOLA REDAZIONE MATTEO SCOLARI, MIRYAM SCANDOLA, GIORGIA PRETI, ALESSANDRO BONFANTE, SAMANTHA DE BORTOLI, CAMILLA FACCINI HANNO COLLABORATO AL NUMERO DI LUGLIO 2020 SARA AVESANI, CARLO BATTISTELLA, MARTA BICEGO, CHIARA BONI, CLAUDIA BUCCOLA, DANIELA CAVALLO, MAREVA DE FRENZA EMILIANO GALATI, IMPACTSCOOL, FEDERICA LAVARINI, MATTEO LERCO, SALMON MAGAZINE, MARCO MENINI, ANDREA NALE, DAVIDE PERETTI, ERIKA PRANDI, NICOLE SCEVAROLI, ALESSANDRA SCOLARI, INGRID SOMMACAMPAGNA, TOMMASO STANIZZI, GIOVANNA TONDINI, GIULIA ZAMPIERI, SIMONE ZAMPIERI, MARCO ZANONI. PROGETTO GRAFICO ED EDITORIALE SPECIALE SPETTACOLI EMILY BUBBIO, SAMANTHA DE BORTOLI ILLUSTRAZIONI PAOLA SPOLON SOCIETÀ EDITRICE INFOVAL S.R.L. REDAZIONE VIA TORRICELLI, 37 (ZAI-VERONA) - P.IVA: 03755460239 - TEL. 045.8650746 - FAX. 045.8762601 MAIL: REDAZIONE@VERONANETWORK.IT - WEB: WWW.VERONANETWORK.IT FACEBOOK: /PANTHEONVERONANETWORK - TWITTER: @PANTHEONVERONA - INSTAGRAM: PANTHEONMAGAZINE UFFICIO COMMERCIALE: 045 8650746

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INCOPERTINA COPERTINA DAMIANO DAMIANO TOMMASI TOMMASI EE II “SOCI “SOCI DI DI SOGNI” SOGNI” IN

««IMMAGINIAMO SCOMMETTIAMO SUUNA UN MODELLO » SCUOLA APERTA AL FUTURO» CENTRATO SULLA PERSONA Stadiventando diventandoun uncaso casodi distudio studiointernazionale internazionale(Harvard (Harvardha hagià giàgli gliocchi occhipuntati) puntati)ililmodello modellodi di Sta formazione0-14 0-14proposto propostonel nelcuore cuore della della Valpolicella Valpolicella dall’ex campione di Verona, formazione Verona, Roma Roma ee della della Nazionale,assieme assiemealla allamoglie, moglie,ee da da un unamico amicod’infanzia, d’infanzia, anch’egli anch’egli con con la la moglie. moglie. Nazionale,

Da sinistra Graziella Pennisi, Cristian Zivelonghi, ChiaraDamiano Pigozzi e Tommasi DamianoeTommasi i suoi soci

SS DIMATTEO MATTEO DI SCOLARI SCOLARI

entir entirparlare parlarediditecnodestino tecnodestinooodiditransutransumanesimo manesimotra tralelemura muradidiuna unascuola, scuola,già già cicifafacapire capirelaladimensione dimensioneinincui cuiquella quella stessa stessascuola scuolaèèproiettata. proiettata.Materie Materiequali qualiililcircirco, co,lalanarrazione, narrazione,ililteatro, teatro,l’arte, l’arte,lalarobotica, robotica, l’intercultura, l’intercultura,l’educazione l’educazioneemotiva, emotiva,ililproblem problem solving, solving,l’educazione l’educazionealla allasalute saluteeealla allacittadicittadinanza nanza- -ililtutto tuttocon conuna unaforte fortespinta spintaverso versoililbibilinguismo linguismoeel’innovazione l’innovazionetecnologica tecnologica- -fanno fanno ililresto. resto.Stiamo Stiamoparlando parlandodella dellascuola scuolaitaliana italiana bilingue bilingue0-14 0-14Bambi&Bimbi Bambi&BimbiDon DonMilani MilaniMiddMiddleleSchool SchooldidiPescantina, Pescantina,ininValpolicella, Valpolicella,che cheha ha 66

chiuso chiusoproprio proprioininquesti questigiorni giorniililsuo suoprimo primociciclo clodidiformazione formazioneprimaria primariadidiprimo primoeesecondo secondo grado, grado,formando formandocirca circa300 300bambini bambinieeragazzi, ragazzi, eesisiprepara preparaad adaffrontare affrontareililnuovo nuovoanno annoscoscolastico, lastico,eelalafutura futura“Fase “Fase4”, 4”,con conun unapproccio approccio originale originaleeeattrattivo. attrattivo. UNA UNASCUOLA SCUOLAINNOVATIVA INNOVATIVACHE CHEPIACE PIACEANANCHE CHEAD ADHARVARD HARVARD Vere Vereanime animedel delprogetto progettosono sonoDamiano DamianoTomTommasi, masi,tornato tornatonella nellasua suaVerona Veronadopo dopoaver avergiragiratotoililmondo mondograzie grazieaauna unacarriera carrieranel nelmondo mondodel del


calcio ai massimi livelli, con la moglie Chiara Pigozzi, responsabile dell’Istituto e già protagonista dal 2001 con la sorella Francesca dell’asilo nido su cui ha origine la scuola odierna; Cristian Zivelonghi, amico d’infanzia di Damiano e commercialista, con sua moglie Graziella Pennisi, professoressa d’Italiano in una storica scuola privata di Verona. Ma cos’ha di così speciale la loro offerta formativa da scomodare addirittura l’Università di Harvard, visto che i suoi esperti di didattica innovativa hanno già iniziato a studiare il “caso della Valpolicella”? A spiegarlo è Zeno Gaburro, professore associato in Fisica all’Università di Trento, con alle spalle un PhD in Ingegneria elettronica alla University of Illinois e vent’anni di ricerca in materiali e tecnologie applicate all’ottica, in Italia e in USA dove ha sviluppato, proprio ad Harvard, il suo prodotto più importante: un brevetto per lenti ultrasottili poi acquistato dalla Samsung nel 2015. «La scuola si trova in Valpolicella e la prossima sfida è trasformare questo territorio a forte vocazione internazionale e sempre aperto a contaminazioni, nella nostra Silicon Valley partendo, perché no, proprio da un progetto come questo per formare talenti» scherza ma non troppo il professore che si è aggiunto con un ruolo operativo ai quattro responsabili della scuola. Ed è grazie anche alla sinergia con il prof. Gaburro che la scuola bilingue, con una proposta formativa che prevede metà delle ore di didattica portate avanti da insegnanti di madrelingua inglese, ha segnato il passo nei confronti del modello di scuola tradizionale, soprattutto nel periodo del recente lockdown, creando la prima piattaforma in Italia, sviluppata internamente e basata su una tecnologia open source, di Load Balancing (Distribuzione di Carico) in cui una serie di computer, come fosse un’orchestra, gestiscono la rete per ottimizzare la qualità audio e video. Il tutto creato dal Team dei docenti dell’Istituto per una di-

Alcuni alunni durante una lezione con i visori

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«LOSFORZO SFORZODELL'EDUCAZIONE DELL'EDUCAZIONEDEVE DEVEESSERE ESSEREQUELLO QUELLO «LO DICREARE CREARETESTE TESTEBEN BENFATTE FATTEEENON NONBEN BENPIENE» PIENE» DI

Le Letende tendeda da glamping glampingdove dovesisi tengono tengonoalcune alcune lezioni lezioni

dattica datticaaadistanza distanzacapace capacedidiinnescare innescareun unvero vero rapporto rapportointerattivo interattivotra tradocenti docentieeragazzi, ragazzi,ma ma anche anchetra trastudenti studentistessi stessitramite, tramite,ad adesempio, esempio, lalacreazione creazionedididocumenti documenticondivisi condivisiee“cortili “cortili virtuali” virtuali”dove dovefare farericreazione ricreazioneeeconfrontarsi confrontarsi ininlibertà, libertà,prima primaoodopo dopolelelezioni. lezioni. UNA UNACLASSE CLASSEINFINITA INFINITANEL NELVERO VEROSENSO SENSO DELLA DELLAPAROLA PAROLA La Lapiattaforma piattaformasisichiama chiamaClasseinfinita Classeinfinitaeeililsuo suo vero verovalore valoreaggiunto aggiuntoèèche chei idati datied edi imateriali materiali creati creatidagli daglistudenti studentieedai daiprofessori professorisono sonomesmessisialalsicuro sicurosu suun unserver serverproprietario proprietarioaaprova provadidi zoombombing. zoombombing.«L’abbiamo «L’abbiamochiamata chiamataclasseinclasseinfinita.com, finita.com,per perrichiamare richiamarei concetti i concettididiLifelong Lifelong learning learning(per (pertutta tuttalalavita), vita),didiLifewide Lifewidelearning learning (in (inogni ognicontesto) contesto)eedidiLifedeep Lifedeeplearning learning(che (che coinvolge coinvolgeininprofondità profonditàogni ognipersona) persona)che chesono sono comuni comuniaatutti tuttinoi noiche checrediamo crediamonello nellospirito spirito critico, critico,nel nellavoro lavorocollettivo collettivoeeininuna unascuola scuola aperta apertatutti tuttii igiorni giornidell’anno. dell’anno.Una Unascuola scuolache che dia diastrumenti strumentiprima primaancora ancorache cherisposte, risposte,un un luogo luogodidiazione azioneeericerca, ricerca,attività attivitàcon coni iragazzi ragazzi 88

eeriflessione riflessionemetodologica, metodologica,correzione correzioneeepropoproposta, sta,costruzione costruzionedidiun unmodello modelloche, che,ne nesiamo siamo consapevoli, consapevoli,sarà saràtanto tantopiù piùefficace efficacequanto quantopiù più saprà sapràcrescere crescereeemigliorarsi migliorarsigiorno giornodopo dopogiorgiorno» no»spiega scherza Damiano ma nonTommasi. troppo il professore che si «Investire è aggiuntosucon educazione un ruoloeoperativo più in generale ai quattro sul capitale responsabili umano della di questi scuola.tempi «Investire può sembrare su educavelleitario zione e più e magari in generale non sul redditizio capitaledal umano puntodi diquesti vista tempi economico. può sembrare – prosegue velleitario Tommasi e magari - Vorremmo non redditizio tuttaviadalsensibilizzare punto di vistaistituzioni economico.e– investitori prosegue Tommasi privati rispetto - Vorremmo alla crescente tuttavia sensiconsapevolezza bilizzare istituzioni nella società e investitori di quanto privati sia rispetto fondamentale alla crescente credereconsapevolezza anche economicamente nella società sulladi crescita quantoculturale sia fondamentale dei nostricredere figli cheanche un domani econogarantirà micamente loro sulla unacrescita ricchezza culturale forse meno dei nostri tangi-fibile, gli che ma un certamente domani garantirà molto piùloro strategica». una ricchezza forse meno tangibile, ma certamente molto più VILLA O SCUOLA? strategica». Tra le chicche della scuola che dal 2018 (per questioni VILLA O di SCUOLA? spazio) ha sede anche nella settecentesca Tra le chicche residenza dellaveneta scuola“Villa che dal Mirandola”, 2018 (per ciquestioni sono le classi di spazio) costruite ha ad sede hocnella per garantire setteceniltesca distanziamento residenza eveneta alcune“Villa tendeMirandola”, da glamping,ci adatte sono le anche classia costruite temperature ad hoc siberiane per garantire e dotateil


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distanziamento e alcune tende glamping, di tutti gli apparati necessari perdauna didattiadatte anche a temperature siberiane e dotate ca hi-tech come lavagne multimediali, visori di apparati di necessari didattiin tutti 3D egli strumenti robotica,per dauna distribuire ca hi-tech come lavagne visori anche nel parco secolare multimediali, della sede. «Per noi in 3D e strumenti di robotica, da scopo distribuire la tecnologia è un mezzo, non uno o un anche nel dell’interazione parco secolare umana della sede. noi surrogato che «Per è e resta la tecnologia è un non uno scopopartiti o un fondamentale. Conmezzo, il lockdown siamo surrogato dell’interazione che è e resta praticamente subito con laumana nostra piattaforma, fondamentale. Con il lockdown costruita e implementata in tempisiamo recordpartiti nella praticamente subito nostra piattaforma, consapevolezza peròcon chela l’interazione con l’incostruita tempi record segnante e implementata soprattutto conini compagni nonnella siaconsapevolezza l’interazione l’inno sostituibili inperò alcunche modo» spieganocon Damiasegnante e soprattutto i compagni siano Tommasi e i “Soci dicon Sogni” Chiara non Pigozzi, no sostituibili in alcun modo» spiegano DamiaCristian Zivelonghi e Graziella Pennisi. «Si parno Tommasi e i “Soci Sogni” Chiara Pigozzi, la di tecnodestino e diditransumanesimo e creCristian Zivelonghi e Graziella Pennisi. «Si pardiamo che una scuola che sappia domandarsi la di significhi tecnodestino e di transumanesimo crecosa usare consapevolmente gliestrudiamo che unaescuola domandarsi menti digitali, sappiache faresappia una riflessione secosa significhi usaredell’interazione consapevolmente gli stru-e ria sulle dinamiche mediata menti digitali, e sappia fare una riflessione sea distanza, sia non solo desiderabile ma impreria sulle dinamiche dell’interazionealla mediata scindibile. Lo sforzo dell’educazione gestio-e a sia non solo dell’esperienza desiderabile mavissuta imprenedistanza, emotiva-cognitiva scindibile. sforzo dell’educazione gestiodell’onlineLo sarà sempre più centrale alla per creare, ne emotiva-cognitiva dell’esperienza come diceva Montaigne, teste ben fattevissuta e non dell’online sarà sempre più centrale creare, teste ben piene». «Con la scuola che per stiamo cocome diceva Montaigne, teste bendecisivo fatte e non struendo e che, grazie all’apporto dei teste bene piene». «Con la scuola stiamoevocoragazzi delle loro famiglie è inche costante struendo e che, scommettendo grazie all’apporto dei luzione, stiamo su decisivo un modello ragazzi e delle loro famiglie è insulla costante evoeducativo e didattico centrato persona,

luzione, stiamo scommettendo su un modello che unisca locale e globale. Faccio scuola pereducativo didattico ché voglio ebene ai mieicentrato ragazzi, sulla dicevapersona, il granche unisca e globale. Faccio scuola perdissimo Donlocale Milani e noi sogniamo che questo ché voglio bene ai miei ragazzi, diceva il granmodo di fare scuola contamini positivamente dissimo Dongenerando Milani e noi sogniamopositive che questo il territorio, esternalità per modo fare scuola contamini tutta ladicomunità. È un progetto positivamente che comporta il territorio, generandogratificazione esternalità positive per grandi responsabilità, economitutta la comunità. È un progetto che comporta ca minima e gratificazione personale enorme, grandi responsabilità, gratificazione economisenso della vita che assume contorni diversi ed ca minima e gratificazione personale i cui frutti, ne siamo convinti, vedremoenorme, solo tra senso chequando assumei ragazzi contorni diversi ed un beldella po’ divita anni: che oggi viivono cui frutti, ne siamo convinti, vedremo solo tra il nostro progetto saranno un domani, è il un bel po’ di anni:adulti quando i ragazzi che oggi vinostro auspicio, consapevoli e attenti ai vono il nostro progetto saranno un domani, è il bisogni della comunità» concludono i quattro nostro auspicio, responsabili. ■ adulti consapevoli e attenti ai bisogni della comunità» concludono i quattro responsabili. ■

Il bilinguismo dal nido come trampolino di lancio Quando nel 2010 i “Soci di Sogni” prenl’offerta dono la decisione di ampliare l’offerta dell’Infanzia, l’il’iformativa alla Scuola dell’Infanzia, spaspirazione arriva dall’esperienza spagnola di Damiano Tommasi e Chiara Pigozzi le cui figlie hanno frequentato a Valencia una scuola bilingue spagnolo/inglese con dell’orario scolastiscolastilo/inglese con metà dell’orario lingua ee molti molti progetti progetti trasversali trasversali co in lingua innovativi: una innovativi: una scuola basata sul metodo della estimulacion temprana per favorire la letto-scrittura letto-scrittura fin Scuofavorire fin dalla Scuola dell’Infanzia accompagnata dall’imfavorita portanza dell’attività motoria favorita dagli spazi a disposizione disposizione dell’Istituto. dell’Istituto.

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SISTEMA IMMUNITARIO, ALIMENTAZIONE E STILE DI VITA

Dottoressa Ilaria Bertini Dietologa Questo 2020 è iniziato in un modo che non dimenticheremo e probabilmente cambierà il nostro stile di vita. La pandemia rimane un trauma che dobbiamo accettare, ma dal quale possiamo imparare qualcosa. LA PREVENZIONE Ci permette di essere più forti, di essere resilienti, di rispondere meglio allo stress, che sia biologico, metabolico, chimico, fisico e/o emotivo. Non c’è vita senza stress, tutto dipende da come lo viviamo e dalle nostre capacità di gestirlo. In questi mesi è emerso che la sintomatologia, la necessità della terapia intensiva e la gravità dell’infezione, nonché i decessi si correlano a condizioni preesistenti sfavorevoli: sovrappeso, obesità, ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari, immunodepressione, fumo, alcool, sedentarietà, dieta ricca di zuccheri, cibi confezionati e raffinati. Oltre all’età e alla sfortuna, perché in alcuni casi c’è di mezzo anche questa.

FASE DI PREVENZIONE: LO STILE DI VITA Come evitare di essere fragili e altamente a rischio? Dobbiamo tirarci su le maniche e lavorare sullo stile di vita: • Dieta protettiva e migliorativa, nutriente, adeguata per apporti nutrizionali e micronutrizionali. Indispensabile per funzionare bene, per mantenere un peso di salute e benessere, per la prevenzione delle malattie cronico degenerative. • Regolarità intestinale e cura del microbiota • Integrazione ove necessaria • Esercizio fisico • Cura del sonno • Rispetto dei ritmi circadiani, digiuno di almeno 12 h tra la cena e la colazione del giorno successivo, esposizione alla luce del sole al mattino e alla luce del tramonto alla sera • Evitare fumo, alcool, bevande eccitanti, uso di droghe • Minimizzare l’esposizione a sostanze tossiche, inquinanti ambientali

• Meditazione, respiro, tecniche di gestione dello stress • Uso ponderato di farmaci e di antibiotici DIETA Abbiamo bisogno di acqua, ossigeno e di energia per vivere. L’energia viene dai nutrienti presenti nel cibo che scegliamo di mangiare ogni giorno grazie al metabolismo cellulare, che funziona se ci sono anche i micronutrienti essenziali, l’acqua e l’ossigeno. Ognuno ha un fabbisogno individuale energetico e proteico da assolvere, dobbiamo evitare la malnutrizione, sia in eccesso (obesità e sovrappeso), sia in difetto. Dobbiamo scegliere alimenti naturali, trattati il meno possibile, provenienti da agricoltura locale e/o biologica, da allevamenti non intensivi. La ricchezza nutrizionale del nostro piatto rende il nostro sistema immunitario molto più forte e pronto a combattere le infezioni. Fate qualcosa ogni giorno per potenziare la vostra salute.


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IPERTENSIONE: OLTRE IL FARMACO Le ultime linee guida europee pubblicate nel 2018 parlano di ipertensione arteriosa quando vengono ripetutamente registrati valori di pressione arteriosa superiori a 130/80 mmHg. Il limite numerico necessario per poter parlare di ipertensione è sceso negli ultimi anni a tal punto da identificare una buona fetta della popolazione come “ipertesa”. Anche se non tutti sono d’accordo sull’adozione di criteri diagnostici così “stringenti” dobbiamo quanto meno chiederci cosa possiamo fare, al di là dell’utilizzo dei farmaci, per mantenere dei valori pressori “sani” .

1 - Attenzione all’introito di sale. Il li-

mite massimo giornaliero deve essere di 5-6 g. È buona abitudine iniziare a non salare le pietanze che cuciniamo giornalmente. Abitua gradualmente il palato al sapore naturale degli alimenti e ti accorgerai, in poco tempo, di come le papille gustative non percepiranno più la mancanza di sale “aggiunto”. Impara a leggere le etichette dei cibi, soprattutto quelli in scatola. Il sale viene spesso aggiunto come conservante. Se un preparato contiene un quantitativo di sale superiore a 120mg di Sodio per 100g di alimento, forse è meglio propendere per l’acquisto di un cibo diverso. Attenzione agli insaccati!

2 - Abolisci completamente lo zucchero, in tutte le sue forme, dalla tua alimentazione. Un esempio? L’assunzione di una tazzina di caffè dolcificata mediante una bustina “innocente” di zucchero. Un liquido caldo (il caffè) contenente una bustina di zucchero (6-7 g) viene velocemente assorbito nel duodeno. Il nostro sangue viene quindi invaso

da una quantità di glucosio pari a circa 3 volte il glucosio presente nel circolo ematico (quantità di sangue nel nostro organismo 5L , glicemia media 100 mg/dL, frazione di globuli rossi circa 50%: 2,5 gr di glucosio nel sangue). Questa enorme quantità di zucchero scatena una risposta insulinica importante. L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas deputato a far entrare all’interno delle nostre cellule il glucosio. Quando il nostro sangue viene invaso dallo zucchero il pancreas rilascia nel sangue una determinata quantità di insulina con lo scopo di rimuovere dalla circolazione l’eccesso di glucosio. Con il passare del tempo tutti questi “picchi” di insulina determinano il rilascio da parte della ghiandole surrenaliche di una serie di ormoni “vasocostrittori”, ovvero ormoni che aumentano il tono delle cellule muscolari lisce delle nostre arterie determinando un rialzo della pressione arteriosa.

3 - Prediligi i carboidrati integra-

li e non quelli raffinati. Il principio è sempre lo stesso, le farine raffinate, ovvero quella che comunemente vengono indicate con il simbolo “00”, determinano una secrezione di insulina maggiore rispetto a quelle integrali. Scegli cereali interamente integrali: riso integrale, farro integrale, grano integrale, kamut integrale e così via. Se sei affetto da ipertensione diastolica, cerca di non assumere carboidrati la sera.

mmHg. Questo valore, se considerato in astratto, sembra davvero poco, ma se pensiamo che a volte sono proprio quei 5 mmHg a fare la differenza nell’iniziare o meno una terapia farmacologica, ci rendiamo conto della sua importanza.

5 - Pratica attività fisica di tipo aero-

bico regolarmente, almeno 30 minuti al giorno. Le attività motorie che giovano alla salute pressoria (ma anche a quella cardiovascolare in senso più ampio) sono la camminata a passo veloce (ottimo il nordic walking), la corsa, il nuoto, la bici. Per gli anziani che faticano ad uscire di casa, c’è la cyclette. Praticare una regolare attività fisica di tipo aerobico giova non soltanto alla nostra pressione ma anche anche alla nostra glicemia! È infatti provato come l’attività aerobica migliori la sensibilità delle nostre cellule all’insulina.

6 - Pratica attività rilassanti, soprattutto se la tua ipertensione è correlata a “stress” lavorativo o emotivo. Possono essere di grande aiuto lo yoga, la mindfulness, la meditazione. Ricordiamoci che nel nostro organismo è l’unità di corpo e mente.

4 - Se sei in sovrappeso, cerca di

perdere peso, è stato ormai assodato dall’intera comunità scientifica che il calo ponderale diminuisce la pressione arteriosa anche fino a 5

Dottoressa Albrigi Lucia Specialista in Cardiologia


LE SFIDE DEL POST COVID

LA CRISI CLIMATICA CONTINUA (ANCHE SE CE NE SIAMO DIMENTICATI) Dalla cima del monte Everest fotografata da Kathmandu dopo 10 anni, alle foto satellitari della nostra Pianura Padana libera dallo smog: sono diverse le immagini di territori meno inquinati e cieli limpidi diventate iconiche durante il periodo di lockdown. Ma se da un lato calano le emissioni di gas serra dall’altro dobbiamo prepararci all’anno che potrebbe essere il più caldo di sempre.

A

DI CAMILLA FACCINI

ziende e scuole chiuse, lavoro da casa, spostamenti limitati, città libere dal traffico e dallo smog. Il Coronavirus ha portato con sé anche una conseguenza inattesa sul fronte ambientale, con una notevole riduzione dei livelli di inquinamento atmosferico in tutti i paesi in lockdown. In Veneto, dal 9 marzo, i livelli di biossido di Azoto sono diminuiti di circa il 40%, mentre quelli di monossido di Azoto, tipico dell’inquinamento da traffico, sono scesi addirittura fino al 80% rispetto al periodo precedente le restrizioni. «Nel territorio della Pianura Padana – racconta Chiara Martinelli, presidente di Legambiente Verona – abbiamo anche avuto la possibilità di vedere attraverso le immagini del satellite Sentinel-5 Precursor, sviluppato dell’Agenzia Spaziale Europea, come sia diminuita drasticamente la concentrazione di biossido di Azoto nell’aria, gas prodotto prevalentemente dal traffico veicolare, e come di conseguenza sia diminuito l’apporto di questo inquinante nelle nostre città». Per il 2020 l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha stimato una riduzione di emissioni dell’8%: sarà la più grande mai registrata in termini di tonnellate 14

di CO2, sei volte superiore alla riduzione che seguì la crisi finanziaria del 2008. «È un calo senza precedenti – racconta Lorenzo Maestripieri di Duegradi*, web magazine sul cambiamento climatico – ma significativo anche per un altro motivo: secondo i calcoli dei modelli climatici, è proprio dell’8% che dovrebbe essere la diminuzione annuale delle emissioni da qui al 2030 per riuscire a mantenere l’aumento delle temperature entro 1.5° nel 2100. Quest’anno abbiamo ottenuto il risultato sperato solamente tramite un crollo produttivo senza precedenti dovuto ad una pandemia che ha causato decine di migliaia di morti: una circostanza che rende l’idea di quanto siamo lontani, nei fatti, da quella che è la necessità di tutela climatica di fronte alla quale ci troviamo». UN 2020 COMUNQUE INQUINATO Già, perché nonostante questo drastico calo e nonostante il mondo si sia fermato, nel 2020 emetteremo comunque il 92-96% di gas serra che avremmo emesso senza pandemia e del calo registrato l’atmosfera non si è praticamente accorta. Il 2020, ci racconta Maestripieri, sarà


probabilmente uno degli anni più caldi di sempre, ma i gas serra emessi ora avranno effetto per i prossimi 100 anni e il calo di quest’anno si aggiunge a 100 anni di emissioni precedenti. Conseguenze istantanee sono quelle relative alle polveri sottili, che però non hanno un chiaro effetto sul clima quanto sull’inquinamento ambientale nel senso più ampio del termine. «Durante la quarantena – aggiunge Chiara Martinelli – ci siamo più che mai resi conto di come l'inquinamento atmosferico non vada considerato come fenomeno circoscritto al territorio in cui si genera o proveniente da una sola fonte. Lo provano alcune rilevazioni sul PM10 fatte da ARPAV durante marzo in pieno lockdown che hanno registrato concentrazioni molto elevate di polveri sottili in Italia ma anche nella penisola balcanica, come un fenomeno di sollevamento di sabbia trasportata dai venti. Anche in questo caso i dati delle centraline ARPAV del Veneto hanno visto un calo dell’inquinamento del 20% in febbraio e del 59% in marzo». Un evento straordinario, dunque, che ha portato ad una riduzione dei gas inquinanti, ma con un impatto minimo in quanto evento straordinario e limitato nel tempo. «L’unico modo per separare la riduzione delle emissioni da un crollo economico – conclude Maestripieri – è quella di spingere ambiziosamente verso un altro sistema, che minimizzi le emissioni, lasci i combustibili fossili sotto terra nella misura del possibile, limiti gli sprechi, riduca i consumi non necessari». Il

Lorenzo Maestripieri

Al centro Chiara Martinelli

rischio, ci ricorda Chiara Martinelli, è che di rimbalzo la corsa alla ripresa economica possa avere un effetto contrario sulle emissioni. Una sorta di politica del "liberi tutti" potrebbe farci fare molti passi indietro: basti pensare a come sta cambiando la mobilità con il trasporto pubblico ridotto al minimo della portata. Pianificare strategie di mitigazione delle emissioni è quanto mai improcrastinabile. ■

*Le opinioni espresse in questa intervista sono quelle degli autori e non riflettono necessariamente le posizioni di altre organizzazioni ad essi collegate

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ACQUISTO PRIMA CASA: QUALI SONO LE AGEVOLAZIONI FISCALI? La prima casa rappresenta un obiettivo importante per ognuno di noi, ma non tutti sanno che proprio per il suo acquisto ci sono agevolazioni alla luce del nuovo perimetro applicativo in base alla legge di Stabilità per il 2016 (legge 28 dicembre 2015 n. 208) Devono sussistere alcune condizioni. L’immobile deve essere ubicato nel territorio del Comune in cui l’acquirente ha, o stabilisce entro 18 mesi, la sua residenza. Altro requisito è che l’acquirente dichiari, nell’atto di acquisto, di non essere titolare esclusivo (né in comunione con il coniuge) dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di un’altra casa nel territorio del Comune ove si trova l’immobile acquistato ma anche sull’interno territorio nazionale. Ci si potrà, invece, avvalere delle agevolazioni anche se al momento dell’acquisto l’acquirente

risulti titolare di un immobile a suo tempo acquistato con le agevolazioni prima casa, ed anche se si trova nello stesso comune dell’immobile da acquistare; tutto ciò sarà possibile solo se entro un anno dal nuovo acquisto il precedente immobile venga alienato, anche con donazione, pena la decadenza delle agevolazioni provvisoriamente concesse. La nuova disciplina trova applicazione anche alle operazioni IVA, come disposto dall’art. 21, Tabella A, parte II, allegata al DPR. 26 ottobre 1972 n. 633 (legge IVA). Per fruire dell’aliquota nella misura del 4% per l’acquisto della prima casa di abitazione, la legge subordina la ricorrenza di tutte le condizioni riportate nella nota II – bis – comma 1 – Tariffa Parte I allegata al DPR. 26 aprile 1986 n. 131. Le agevolazioni non riguardano le imposte di successione o donazione, bensì quelle di trascrizione e catastale, che si

applicano in misura fissa nella misura di 200 euro ciascuna. Chi acquista un’abitazione con le agevolazioni sulla prima casa, entro un anno dalla vendita di altra abitazione acquistata con agevolazioni, gode di un credito d’imposta pari alla minore tra l’imposta a suo tempo pagata e l’imposta dovuta per il nuovo acquisto. Questo credito potrà essere compensato con qualunque imposta, esclusa l’IVA.

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VIAGGIO BREVE NEL MONDO IMMOBILIARE

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IL MATTONE È SEMPRE UN PATRIMONIO Il Covid-19 ci ha fatto scoprire nuove necessità dell’abitare, ma per la maggior parte degli italiani la casa rappresenta il patrimonio famigliare per eccellenza. Ma c’è un altro patrimonio che ci circonda: le “Ville venete dell’Adige”. Sono 600 solo in provincia di Verona e nel post-coronavirus sono l’esempio perfetto di quel “turismo di prossimità” da riscoprire.

C DI ALESSANDRO BONFANTE

’è sempre voglia di casa. E di comprarla. Dopo lo shock della pandemia, il mercato immobiliare è ripartito senza intoppi. «All’inizio c’era qualche timore da parte dei clienti, ma la ripresa è stata migliore di come si pensava» dice Alberto Caldera, responsabile di Verona e provincia del gruppo Tecnocasa. «Molte trattative chiuse in queste settimane erano già state avviate prima del lockdown, ma siamo fiduciosi. Se in autunno non ci sarà un ritorno del virus, dovremmo riuscire a recuperare». Concorda Leonardo Meoni, presidente del collegio provinciale di Verona della Fiaip, la Federazione italiana agenti immobiliari professionali: «La voglia di comprare casa è rimasta immutata». Il mercato immobiliare stava vivendo un periodo 16

positivo. A un decennio dal crollo del 2008 le compravendite stavano tornando a un sano livello di vivacità. Il 2019 e i primi due mesi del 2020 sono stati in crescita, senza scossoni prima del blocco. Una prima eredità del Covid-19, anche per il mercato immobiliare, è stato lo sdoganamento della tecnologia. «Abbiamo scoperto i tour virtuali, ma per comprare casa rimane necessaria la visita di persona» registra Caldera. COME CAMBIA IL DESIDERIO DI CASA Eredità più sostanziosa è il cambio di valori nella ricerca. «Dopo l’esperienza dei mesi di chiusura in appartamento, magari con figli piccoli, ora la gente vuole case con giardino o balconi spaziosi» racconta Meoni. «La casa è


vista come un guscio protettivo. I clienti hanno aspettative diverse e un giardino al piano terra non è più solo il destinatario delle briciole del piano di sopra». Secondo il presidente di Fiaip Verona, questa tendenza resterà: «Sono stati toccati dei nervi scoperti. Chi ne ha la possibilità, continuerà a cercare qualcosa in più». Stessa tendenza registrata da Caldera. «I nostri uffici dei quartieri periferici e della provincia, dove è più facile trovare appartamenti con sfoghi esterni e terrazzi ampi, hanno avuto una ripartenza migliore rispetto a quelli del centro». La voglia di comprare casa quindi c’è, ma siamo nel mezzo di una crisi che è diventata anche economica. «È presto per dare un giudizio sui prezzi – afferma Caldera –, ma ci aspettiamo cifre stabili o in leggera flessione». UN PATRIMONIO DI BELLEZZA SEMISCONOSCIUTO Soprattutto in città, l’età media degli edifici è molto alta. Dato negativo nel valutare un immobile. Ci sono però edifici secolari, semisconosciuti, che rappresentano un patrimonio diffuso sul territorio. Le “Ville venete dell’Adige” sono circa 600 in provincia di Verona e l’architetto veronese Angelo Grella, presidente della onlus che le raccoglie, è stato da poco nominato anche vicepresidente di Assopatrimonio, l’associazione del patrimonio d’Italia. L’obiettivo non è farne per forza dei musei. Anzi. Usare le ville per matrimoni o eventi mondani non è un oltraggio. «È necessaria una valorizzazione, anche sotto il profilo economico. Tutela, conservazione e valorizzazione vanno di pari passo. Il riuso e il rendimento economico sono indispensabili, insieme a una manutenzione regolare nel tempo» spiega l’architetto. «È importante creare destinazioni continuative e accessibili al pubblico, per queste strutture». L’Istituto regionale per le ville venete (Irvv) ne ha censite 4200 fra Veneto e

Alberto Caldera

Angelo Grella

Leonardo Meoni

Friuli-Venezia Giulia, sorte fra il Quattrocento e la fine della Serenissima, di cui 1900 nel territorio del bacino dell’Adige. Un patrimonio diffuso, per l’85 per cento di proprietà privata. Da qualche anno sia le istituzioni, sia i privati hanno iniziato a comprendere il valore rappresentato dalle ville, che iniziano a essere toccate dai percorsi turistici. L’Irvv mette anche a disposizione fondi per manutenzioni e restauri. «L’importante è preservare le strutture originarie: è giusto intervenire per rendere la villa fruibile, ma non bisogna stravolgerne la struttura» sottolinea Grella. Un patrimonio da curare, che ha superato i secoli e può offrire ancora molto al territorio. ■

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TRA INCENTIVI E AIUTI: L’APP CHE TI PRENDE PER MANO

EHILAPP!, L’APP PER I BONUS Dall’alleanza tra Caritas diocesana veronese e Cisl Verona nasce una app per tutti. Informa i cittadini sulle misure di contrasto alla povertà e sulle opportunità culturali ed educative gratuite esistenti. Come? Grazie a sette esperti virtuali, sempre a portata di… smartphone.

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DI MARTA BICEGO

’è Willy che suggerisce come impiegare il tempo libero per esempio praticando attività sportive o andando a teatro. Oppure Lisa e Monica, che dispensano consigli rispettivamente sulla maternità e sull’accudimento dei figli. Mentre Anna è ferratissima in tema di salute, a Betty non sfugge nulla sulle questioni che riguardano la casa. E che dire poi di Bob e David? Con la loro esperienza, possono essere di supporto a lavoratori e anziani. Sono gli amici che tutti vorremmo avere. O meglio, sette esperti virtuali da tenere sempre… a portata di mano, perché per consultarli basta aver scaricato nel proprio smartphone l’applicazione Ehilapp! Si tratta di un progetto realizzato grazie all’alleanza tra la Caritas diocesana veronese e la Cisl di Verona che s’inserisce in un intervento di rete più allargato alla prevenzione della povertà che coinvolge pure il Comune di Verona, l’Istituto scolastico comprensivo 6 con la Rete Tantetinte, la Società San Vincenzo de Paoli, il comitato veronese della Croce Rossa e l’ateneo scaligero. Ehilapp! nasce dalla necessità di rendere disponibile uno strumento innovativo per informare i cittadini sulle misure di contrasto alla povertà e sulle opportunità culturali ed educative gratuite esistenti a livello sia nazionale che locale. «La povertà è ormai 18

un fenomeno multidimensionale che coinvolge l’intera società. Una condizione di fragilità, sebbene soltanto per un breve periodo, può interessare tutti», evidenzia Barbara Simoncelli, referente dei progetti di Caritas Verona. L’applicazione declina le modalità usate nei centri di ascolto e presso gli sportelli territoriali: dalle informazioni a voce alle newsletter fino a siti web e volantini. L’obiettivo, prosegue, «è raggiungere non soltanto le persone già in contatto con gli enti caritativi o i servizi sociali, ma un pubblico trasversale più esteso. La prospettiva è quella di un intervento di prevenzione della povertà basato su un approccio inclusivo e non ghettizzante, che vede nell’accesso all’informazione il primo passo verso il pieno esercizio della propria cittadinanza». UN’APP PER TUTTI Il nome della app, disponibile per smartphone con sistema Android o iOS, richiama proprio lo scambio di “dritte” che possono tornare utili nella vita quotidiana. Nel 2019 è stata studiata in fase iniziale da Economics Living Lab (spin off dell’università di Verona) e dal team di Slowmedia, società veronese di soluzioni digitali che ha proseguito nello sviluppo del prodotto testato in un primo momento da quindici ambassador, volontari dei punti di ascolto e


degli sportelli territoriali, quindi da 300 utenti nel periodo da dicembre 2019 allo scorso maggio. Nel tempo ha allargato gli orizzonti arrivando a coinvolgere 98 comuni, 53 centri di ascolto della Caritas, 57 conferenze della San Vincenzo, nove Empori della solidarietà e numerosi sportelli Cisl nel territorio provinciale. Oggi le opportunità fruibili sono oltre 700, in continuo aggiornamento. Facile da consultare e intuitivo, è un raccoglitore di suggerimenti utili che spaziano dal bonus per l’asilo nido fino al reddito di emergenza e di cittadinanza. È un’agenda smart che memorizza scadenze e che contiene novità aggiornate: i cittadini possono visualizzare le opportunità statali e regionali, ma pure quelle specifiche del pro-

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prio comune di residenza. Ogni fruitore può inoltre decidere di condividere le indicazione ricevute con amici e conoscenti: un’informazione che, diventando gesto collettivo, aiuta a sentirsi tutti parte di una comunità. Con le cose giuste da sapere a portata di click. ■

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IL PROGETTO NEL CARCERE DI MONTORIO

LEZIONI IN TV PER USCIRE DALLA PRIGIONE DELLE PAROLE Non conoscere la lingua del Paese in cui si vive è un limite. Pure nelle celle, dove l’insegnamento dell’italiano, sospeso per la pandemia, è evoluto in una modalità didattica nuova. Paola Tacchella del Cpia racconta il progetto di alfabetizzazione L’italiano in onda che dalla Casa circondariale di Verona ha trovato orizzonti più ampi grazie a Telepace.

R DI MARTA BICEGO

eclusi due volte. Perché in cella a scontare gli errori commessi. E perché lontani da quella società che talvolta non hanno compreso fino in fondo, per colpa (anche) dell’incapacità di parlare la lingua del Paese che li ha ospitati. Da giugno, nel tempo della pena delle persone detenute nella Casa circondariale di Verona, un progetto di apprendimento aiuta ad abbattere le barriere linguistiche per chi non ha familiarità con l’italiano. È un corso multimediale di alfabetizzazione strutturato in 20 puntate da vedere in tv, sull’emittente 20

Telepace (il martedì alle 14.30 con replica il giovedì alle 15.30), che accompagna gli spettatori nella dimensione di una famiglia. Mamma Anna e papà Paolo Fappani, con i figli Marta e Carlo, non fanno altro che essere se stessi nella quotidianità di chi vive in un appartamento in città e si destreggia tra lavoro e studio, amicizie e tempo libero. Al termine, un focus è dedicato alla didattica, con insegnanti che si soffermano su regole e passaggi comunicativi. Così, valorizzando il video-corso prodotto dall'Ufficio scolastico per la Lombardia L'Italiano


in famiglia, è diventato un appuntamento sul piccolo schermo nel carcere di Montorio. E non solo entro quei ristretti orizzonti. Per il distanziamento sociale imposto dalla pandemia, e la conseguente impossibilità di incontrare gli studenti, Paola Tacchella, docente del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti (Cpia) di Verona che da quasi trent’anni opera con passione nel carcere scaligero, ha pensato questa soluzione creativa per raggiungere quanti nell’istituto non hanno potuto fruire della didattica a distanza e permettere loro di praticare la lingua. «In ogni cella è presente un televisore, che poteva diventare lo strumento per arrivare a tutti i detenuti», spiega. Intuizione subito appoggiata dalla dirigente del Cpia Nicoletta Morbioli con le colleghe Carla Gobbetti e Anna Corsini, e dalla direttrice della Casa circondariale di Montorio Maria Grazia Bregoli. ITALIANO PER TUTTA L’ESTATE Mentre le due direzioni stanno curando l’allestimento di una linea per aule e biblioteca del carcere dedicata alla didattica a distanza prevista da ambedue i ministeri, il progetto L’italiano in onda accompagnerà per l’intera l’estate le persone detenute e chi vorrà conoscere la nostra lingua. Infatti, per sensibilità dell’emittente, il video-corso è fruibile da tutti sul digitale terrestre oppure in streaming collegandosi al sito internet www. telepace.it. Oltre che nel Veronese, il canale è visibile a Vicenza e Belluno, in Trentino Alto-Adige, in Lombardia ed Emilia Romagna. «Un’iniziativa pensata per il carcere è diventata opportunità per la popolazione nel territorio. Potranno essere raggiunti coloro che, per diversi motivi, non possono recarsi alla scuola comunque presente in ogni cit-

Cpia: cos’é? Organismo del ministero della Pubblica Istruzione distribuito capillarmente nel territorio nazionale, è deputato alla formazione degli adulti. Offre la frequenza a corsi di alfabetizzazione linguistica per principianti e altri livelli (A1, A2, B1, B2) fino al primo livello (scuola media) per ottenere il diploma utile per l’attività lavorativa o fruire della formazione professionale. Altre lezioni sono orientate all’alfabetizzazione informatica e ad altre lingue. Fondamentale per gli immigrati è la preparazione per conseguire il livello linguistico richiesto dalla Prefettura per il permesso di soggiorno di lunga durata. Info: www.cpiaverona.gov.it

tà d’Italia. Soprattutto chi lavora nel nostro Paese ha bisogno di comunicare: chi è impegnato nella cura delle persone, nell’assistenza domiciliare ad anziani, malati e disabili; collaboratrici domestiche, mamme casalinghe, lavoratori o lavoratrici, semplici cittadini spesso nell’ombra. Questo strumento è mirato ad abbattere le barriere che impediscono un reale e positivo inserimento nella comunità e riconosce pari dignità a tutti nel superamento di stereotipi e pregiudizi», fa notare. L’auspicio, prosegue, è che poi decidano di fare un passo in più, avvicinandosi alle opportunità formative proposte dal Centro scolastico. «La padronanza della lingua è fondamentale per esercitare il diritto di cittadinanza attiva», conclude Tacchella. Che sia dallo spazio contenuto di una cella o all’esterno. ■

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MARTINA, LA BEAUTY INFLUENCER CHE COMBATTE IL CANCRO

«ORA MI RIPRENDO LA MIA VITA…CON GLI INTERESSI» C’è chi sceglie di subire e chi sceglie di vivere la vita. Martina quella linea sottile l’ha scavalcata quando sembrava impossibile farlo. Veronese, 31 anni, mamma, naturopata di professione, beauty influencer e imprenditrice per vocazione, Martina Rodini è anche una guerriera che si è scritta da sola la sua storia, perfino quando un male invisibile ha cercato di prendersi tutto.

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DI GIORGIA PRETI

a sua si potrebbe definire una bellezza acqua e sapone. Niente trucchi, niente inganni. Un mantra, questo, per Martina Rodini, che sulla genuinità e sulla naturalezza ha costruito la sua vita. Dagli studi in naturopatia, alla creazione di una linea cosmetica, fino alla decisione di rendere il suo profilo Instagram un mezzo non solo per lanciare la sua attività, ma anche per raccontare senza filtri, nel bene e nel male, la sua vita e le sue lotte. «Fin da piccola ho sempre avuto la pelle molto delicata e mia madre l’ha sempre trattata con prodotti naturali. Da lei mi è stata tramandata questa passione. – ci racconta Martina – Ho cominciato a realizzare prodotti in casa quando avevo 17 anni: mi facevo il burrocacao, la crema corpo, lo scrub. Ho studiato da sola su molti libri francesi e sono andata a studiare a Parigi, dove ho fatto dei corsi di autoproduzione di cosmetici. Poi ho aperto un blog e un canale Youtube. Ho avuto sin da subito un buon riscontro, tanto che mi hanno chiamata da Rai 2 e per sei anni, dal 2012 al 2018, ho avuto la mia rubrica di cosmesi naturale nel programma Detto Fatto con Caterina Balivo. Poi mi sono spostata su Instagram». Ed è proprio su questo social network, dove ormai 22

conta oltre 160mila follower, che Martina, qualche anno fa ha lanciato la sua personale linea di cosmetici naturali: Orobio. Una scommessa vinta, che l’ha portata in poco tempo sull’Olimpo delle cosiddette “beauty influencer”. LA SCOPERTA DOLOROSA DELLA MALATTIA La battuta d’arresto di quello che sembrava un vero e proprio fiume in piena è arrivata nel dicembre 2018, quando Martina era già diventata mamma del piccolo Pietro: «Mentre mi stavo facendo la doccia ho sentito un nodulo al seno, quindi sono andata subito a farmi fare un’ecografia, ma mi hanno detto che si trattava di una cisti. – ci ha raccontato Martina - A marzo 2019 questa cisti c’era ancora e non mi convinceva, quindi sono andata a fare un’altra ecografia e anche in quel caso mi hanno detto che non era nulla. Io però non ero ancora convinta, anche perché cominciava a darmi dolore. Ai primi di maggio sono andata da un senologo a Negrar, che mi ha fatto fare subito la mammografia e nel giro di due giorni è arrivato l’esito: era un tumore maligno». Il buio è calato sulla vita di Martina in modo repentino, senza avvisare e senza chiedere permesso: «Mi sono sentita sola,


mi è crollato il mondo addosso» ci confessa. Quasi immediata l’operazione di mastectomia, per rimuovere il tumore, a seguito della quale, un mese e mezzo dopo, è iniziato il ciclo di chemioterapia: «Ho voluto fare la prima chemio con i miei capelli lunghissimi, perché li amo e volevo che mi accompagnassero. – ci ha spiegato Martina – Dopo qualche giorno, però, ho deciso di tagliarli: mi sono fatta il caschetto da sola, tagliando a caso (ride, ndr). Poi, dodici giorni dopo, mi sono accorta che stavo perdendo un po’ più capelli del solito e la sera stessa mi sono rasata». La decisione è stata chiaramente sofferta, ma «è stato più semplice di quello che pensavo perché psicologicamente ero pronta e ho fatto tutto quando lo volevo io». A narrare ai suoi amici e follower la malattia, passo dopo passo, è stata Martina stessa, che dopo un primo momento di incertezza, ha capito che condividere quello che le stava succedendo poteva essere d’aiuto non solo a lei, ma anche a tante altre persone: «Quando mi è stato diagnosticato il tumore non sapevo se condividerlo o meno: era una cosa talmente grande che prima dovevo metabolizzarla io. Sono stata in silenzio per una settimana circa, fino all’operazione, il 28 maggio. Da quel giorno ho deciso di condividere questa mia “avventura”, nel bene e nel male, per dare forza anche alle persone che sono nella mia situazione, per fargli sentire che non sono sole e, alla fine, condividere aiuta anche me: mi ha dato molta forza». LA VOGLIA DI RICOMINCIARE Ora che il peggio sembra essere passato (anche se le terapie finiranno a dicembre e la guarigione non può dirsi completa prima di cinque anni), Martina si è spesso guardata indietro chiedendosi dove ha trovato la forza di affrontare questo ostacolo così imponente che la vita le ha messo davanti: «Io ci ho messo tutta me stessa per trasformare il male in bene. Ho pasSPAZIO PUBBLICITARIO

Martina Rodini

sato anche io i miei momenti orrendi. È inutile nascondere che stai male, fisicamente e psicologicamente: perdi i capelli, le unghie, le ciglia. Cambi completamente: ti spengono. Però io ho deciso sin dal primo momento di combattere a testa alta e di non farmi fermare. Così mi sono concentrata al 100% sul lavoro e su mio figlio. Ho lavorato tanto su me stessa, per portare avanti la mia vita nonostante tutto». E per quanto riguarda il domani, Martina ha le idee chiare: «Quello che vorrei per il mio futuro sono casa, famiglia e lavoro, magari un po’ più in grande, perché sono le cose che amo di più. E spero di tornare a viaggiare un po’ di più. Dato che questo male mi ha portato via già abbastanza cose, adesso voglio riprendermi tutto…e con gli interessi». ■


L’INIZIATIVA DI SERENA MANARA A FAVORE DEI MALATI ONCOLOGICI

LA MIA TRECCIA PER VOI Grazie all’iniziativa Diamoci un taglio, promossa dall’associazione RagionevolMente, che ha sede a Bolzano, anche piccole scelte quotidiane possono contribuire a dare una piccola svolta nella vita di un’altra persona, come donare i propri capelli affinché vengano trasformati in parrucche oncologiche. Serena Manara, nata e vissuta a Verona fino al 2009, è tra le fondatrici di RagionevolMente e ne è l’attuale presidente.

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i che cosa si occupa l’associazione? Siamo nati quasi come naturale prosecuzione in Trentino Alto-Adige del movimento Italia Unita per la Scienza, che si era mobilitato durante la vicenda di Davide Vannoni e il cosiddetto “Metodo Stamina”. Durante la mia attività di divulgazione scientifica mi rendevo conto di come tra la popolazione vi fossero delle enormi difficoltà nella comprensione della scienza, basti pensare che la Provincia autonoma di Bolzano ha il tasso di vaccinazione più basso d’Italia. Allo stesso tempo non c’erano associazioni sul territorio che promuovessero la corretta informazione scientifica, che rendeva quindi difficile ai non addetti ai lavori poter accedere a certe informazioni.

DI FEDERICA LAVARINI

Qual è la tua formazione? Sono una ricercatrice nel campo della biologia. Dopo essermi laureata all’Università di Bolzano ho lavorato in Inghilterra in una compagnia petrolifera svolgendo ricerca sui microrganismi che degradano il petrolio nell’ambiente. Poi, visto che l’azienda si trasferiva, io ho deciso di tor24

nare a fare ricerca in Italia e attualmente lavoro all’Università di Trento. “Diamoci un taglio” che messaggio vuole far arrivare? Tutto è nato da una serata di divulgazione sul tema della prevenzione dei tumori che aveva avuto scarsa partecipazione. A causa di una pioggia scrosciante erano arrivate pochissime persone e alcune erano donne già visibilmente malate di cancro. Ci sentivamo davvero sconfitti: da un lato ci trovavamo, per assurdo, a spiegare che cosa sia il cancro a persone che già lo vivevano sulla propria pelle, dall’altro non potevamo raggiungere il pubblico che ritenevamo fosse il target di quella serata. Nel momento stesso in cui pensavo “vorrei fare qualcosa di concreto per queste persone” ho pensato che, sì, potevamo davvero farlo: donare i nostri capelli perché regalassero un abbraccio alle persone che si devono sottoporre a chemioterapia. Come è partita l’iniziativa? Ho pensato subito ad Alessandra, la mia parruc-


chiera ad Arbizzano da quando sono una bambina, che ha aderito subito con entusiasmo alla proposta di partire con un progetto pilota nel suo salone. Nel giro di breve tempo si è sparsa la voce e siamo riuscite a raccogliere molte ciocche di capelli. Contemporaneamente mi ero messa in contatto con una ditta specializzata nella produzione di parrucche per un reciproco scambio. Collaborando con la sezione trentina della LILT raccogliamo i capelli e li cediamo alla ditta, che ci dà in cambio parrucche oncologiche nuove, oltre a fornire una speciale consulenza alle donne che scelgono di rivolgersi a noi su come scegliere la parrucca, acconciarla e fare una buona manutenzione. Ovviamente il servizio è totalmente gratuito. Che cosa c’è da sapere sulle parrucche oncologiche? A causa della perdita di capelli che spesso deriva dai trattamenti chemioterapici, spesso una persona potrebbe voler comprare in autonomia una parrucca oncologica, affrontando un costo che parte da 400 euro. La parrucca non viene rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale e si può dedurre dalle tasse nel limite del 19% solo se oncologica. Con la nostra iniziativa, invece, le parrucche oncologiche sono gratuite perché chi la richiede possa affermare, come ci ha raccontato una paziente, di aver avuto finalmente la possibilità “di uscire in mezzo alla gente senza che nessuno si accorgesse di niente”. Un’altra SPAZIO PUBBLICITARIO

Serena Manara

«RACCOGLIAMO I CAPELLI E LI CEDIAMO AD UNA DITTA CHE CI DÀ IN CAMBIO PARRUCCHE ONCOLOGICHE NUOVE, OLTRE A FORNIRE UNA SPECIALE CONSULENZA ALLE DONNE CHE SCELGONO DI RIVOLGERSI A NOI SU COME SCEGLIERE LA PARRUCCA, ACCONCIARLA E FARE UNA BUONA MANUTENZIONE» cosa bella è vedere classi di studentesse delle superiori che, seguendo l’esempio di una, hanno poi tutte tagliato i capelli per questa finalità. E ci sono anche tanti ragazzi che donano! ■


IL LAVORO DI PINK REFUGEES

OLTRE I PREGIUDIZI Dal 2017 a Verona esiste un gruppo di mutuo ed auto aiuto per migranti LGBTQI: nato presso il Circolo Pink, è oggi un punto di riferimento per accompagnare queste persone doppiamente vulnerabili in un percorso di visibilità e autoaffermazione.

«I’

DI CHIARA BONI

ve missed Pink». Quando ai partecipanti del primo meeting dei Pink Refugees dopo i tre mesi di stop forzato dall’emergenza Coronavirus è stato chiesto di condividere qualche parola su come avessero trascorso il periodo di lockdown, la prima cosa che i volontari si sono sentiti rispondere è stata proprio questa, «ci è mancato il Pink». Segno di quanto questa realtà sia riuscita a fare per una comunità estremamente vulnerabile, quella di ragazzi e ragazze migranti, richiedenti asilo o rifugiati omosessuali. Nato nel 2017 per volontà del Circolo Pink, associazione gay, lesbica, bisessuale, trans ed etero fondata a Verona nel 1985, Pink Refugees è di fatto il punto di riferimento per l’assistenza e l’accoglienza a migranti della comunità LGBTQI presenti sul territorio veronese, ma non solo, e nel corso degli ultimi tre anni ha accolto circa 250 persone. Prima frequentata da persone basate su Verona e provincia, grazie al passaparola i migranti accolti dall’associazione oggi arrivano un po’ da tutta Italia, a partire da Milano, Bergamo, Trento e Treviso. La maggior parte di loro proviene dai Paesi dell’Africa subsahariana, soprattutto Nigeria, Sierra Leone, Camerun, Mali e Costa d’Avorio, ma anche dal Marocco e dal Pakistan. Con gli incontri settimanali pensati per creare un momento di condivisione di vissuti personali e difficoltà quotidiane, il gruppo è diventato nel tempo una comunità forte e affiatata, e uno spazio sicuro dove si può finalmente essere se stessi, oltre ai pregiudizi. «Le persone gay 26

e lesbiche che frequentano il gruppo apprezzano calorosamente la dimensione di mutuo ed auto aiuto ed il senso di appartenenza che vi trovano e che li fa uscire dall’isolamento nel quale spessissimo si ritrovano a vivere, discriminati come sono anche dalle loro stesse comunità etniche», ci spiegano i responsabili. Secondo l’ILGA (International Lesbian, Gay, Bisexual and Trans and Intersex Association), sono almeno 70 i Paesi nel mondo in cui l’omosessualità è perseguitata e discriminata, di cui 13, tra cui Mauritania, Yemen e Arabia Saudita, arrivano a prevedere la pena di morte, e in molti altri Stati essere gay può significare essere condannati a più di dieci anni di carcere o perfino all’ergastolo. Anche per questo motivo, ogni anno, in Europa e in Italia, migliaia di richiedenti asilo LGBTQI presentano domanda di protezione internazionale. L’Unione europea e alcuni Stati membri hanno già compiuto passi concreti e positivi, come il riconoscimento dell’orientamento sessuale quale motivo di persecuzione nell’Articolo 10 della Direttiva Qualifiche, ma le difficoltà restano molte. LA CONSAPEVOLEZZA DEI PROPRI DIRITTI Pink Refugees affianca i suoi membri anche nel (spesso complicato) percorso per l’ottenimento dello status di rifugiato, offrendo assistenza legale e un aiuto in generale per orientarsi nel mondo della burocrazia italiana. «Durante le riunioni ci si occupa anche del disbrigo di pratiche burocratiche, ma soprattut-


to ci si confronta su cosa significa essere gay, lesbica e trans in paesi dove l’omosessualità è un reato punito col carcere, e in alcuni casi la pena di morte, ed esserlo in altri, come l’Italia, dove invece non lo è. Nei migranti LGBTQI cresce così la consapevolezza dei propri diritti, e la forza del gruppo li accompagna in un percorso diretto ad una sempre maggiore visibilità. Nei casi in cui anche in Italia si ritrovino ad essere discriminati e minacciati, nel gruppo trovano solidarietà e capacità di reagire». Gli sforzi del gruppo non si sono fermati neanche durante l’emergenza Coronavirus: da marzo è partita la campagna di raccolta fondi “Stavolta, aiutiamoli a casa loro”. Nel momento in cui molti richiedenti asilo e rifugiati LGBTQI si sono ritrovati senza lavoro e senza tutele, l’associazione ha deciso di intervenire per aiutare chi, in questa situazione d’emergenza, si ritrova doppiamente vulnerabile. Al momento sono stati raccolti oltre 5000€, poi distribuiti a circa un centinaio di persone in tutto il territorio italiano. Gli incontri di Pink Refugees hanno ufficialmente ripreso con la fine delle misure di contenimento, e i progetti dell’associazione continuano, anche grazie al contributo della Chiesa Valdese che ha deciso di inserire Pink Refugees tra i progetti finanziati con il ricavato dell’otto per mille. Grazie a questo ulteriore contributo, l’associazione finanzierà un corso di italiano per i migranti ma anche un laboratorio artistico. ■ SPAZIO PUBBLICITARIO

PANTHEON Raccontaci una storia Manda le tue foto, video o testi

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I BABY ALPACA E IL TURISMO RURALE

LA POESIA DELLA LESSINIA E DEI SUOI ALPACA

Un’attenta azienda a conduzione familiare ha portato tra le nostre montagne uno stuolo di baby alpaca e lama. Tra le esperienze di turismo rurale che propone, ci sono i trekking “a sei zampe”: piacevoli passeggiate a fianco di questi miti animali per riscoprire il verde della Lessinia e la limpida allegria di sentirsi in comunione con la natura.

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DI GIULIA ZAMPIERI

uesta estate sarà un turismo di prossimità, ci dicono, a creare i nostri ricordi. Mete vicine, che ci troviamo a riscoprire assieme alla meraviglia che proprio lì c’è, sempre. Tra i tanti luoghi dove questa meraviglia diventa viva c’è anche Selva di Progno, dove da anni la famiglia Rama si prende cura con rispetto e attenzione dei tanti baby alpaca e lama, i teneri camelidi provenienti dalle Ande, che hanno trovato casa anche tra i nostri Lessini. Da qualche tempo, tra le varie attività proposte è possibile passeggiare tra i pendii della Lessinia a fianco di Luigi, l’alpaca dallo sguardo vispo, o del piccolo e curiosissimo Cristiano. «Volevamo creare delle occasioni per permettere a chiunque di ricostruire un contatto diretto con la natura», ci racconta Enrico, titolare assieme al padre Domenico dell’azienda. «Abbiamo pensato quindi a tre percorsi di trekking di diversa durata e difficoltà per passeggiare tra il verde delle nostre montagne assieme a questi animali così miti e socievoli». 28

PASSEGGIATE MA NON SOLO Il percorso verde, adatto a grandi e piccoli per la sua facilità, sembra essere il favorito: due ore tra il vivido verde dei Lessini a spasso con Enea, Ferrero e Valentino, e sotto la premurosa guida della famiglia Rama e di Chiara, specializzata in pet therapy e Interventi Assistiti con Animali. Oltre ai trekking organizzati ogni fine settimana, e sempre gestiti con vera cura e attenta ospitalità, è possibile anche visitare l’allevamento e i suoi sofficissimi ospiti a quattro zampe, adottare un alpaca o acquistare le trapunte confezionate con la pregiata fibra che si ricava dalla tosatura annuale. «Abbiamo tanti ospiti che arrivano anche da fuori regione, magari da grandi città in cui la natura spesso si vede solo da lontano. Dopo poche ore di trekking, trascorse a camminare in mezzo ai boschi, i benefici sono tanti e anche gli animi più tesi si placano: i nostri alpaca aiutano tanto. Al resto ci pensano le nostre montagne, e il loro silenzio». ■


Energia agricola a km 0 ForGreen e Coldiretti Veneto hanno creato la prima comunitĂ agroenergetica 100% rinnovabile e a chilometro zero: insieme energia sostenibile. Dalla produzione consapevole al consumo responsabile.

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L’APP PER LA MOBILITÀ DOLCE

RISPARMIARE CON LA BICI Calma. Non traducete troppo alla svelta. Il progetto SaveBiking non intende affermare che bisogna“salvare la bici”, ma che la bicicletta fa risparmiare soldi. L'app combina fattori come km percorsi e costanza d’uso e, più si pedala, più si accumulano vantaggi.

N SCARICA L'APP

DI MARCO MENINI

ella release del prossimo autunno sarà possibile impostare obiettivi per sconti personalizzati e fare donazioni ad organizzazioni non-profit, ma nell'attesa si può già cominciare a pedalare. Basta scaricare l'app, che è già disponibile, ed avviarla ogni volta che si prende in mano la bicicletta. Nei prossimi mesi tutto sarà poi automatizzato, e l'app sarà in grado di rilevare l'oscillazione ciclistica in modo autonomo. Ad una cosa simile ci aveva pensato anche il Comune di Verona, che aveva lanciato l'anno scorso un'app per rilevare tutti gli spostamenti sulle due ruote dei cittadini. Più ci si spostava più si raccoglievano punti. In palio con “Muoversi”, biciclette elettriche, abbonamenti annuali ai bus cittadini e al bike sharing. SaveBiking si muove sullo stesso principio, ma dimostra, con dati alla mano (nelle prossime release) che spostarsi in bicicletta conviene anche e soprattutto al portafoglio. Per ogni km percorso si accumulano centesimi di risparmio in euro, spendibili poi nei negozi convenzionati. A questo si aggiungeranno fattori differenti, come la costanza d'uso della bicicletta. «In questo modo – spiega l'ideatore Pietro Lucchini – i cittadini potranno avere in mano i costi giornalieri dello spostamento urbano in auto, e rendersi conto dell'effettivo risparmio derivante dall'uso di un mezzo ad impatto zero sull'ambiente, con conseguenti benefici anche sulla salute». LA BICICLETTA “BUONA” Al progetto hanno aderito, tra le altre, già 30

diverse aziende, del settore alimentare, di abbigliamento sportivo, società che erogano servizi di gas e luce, e bike hotel. Poi ci sono le organizzazioni, le assicurazioni, e perfino i Comuni. Tutti hanno interesse nel vedere i cittadini che utilizzano la bicicletta per spostarsi. Meno inquinamento, una salute migliore, e i risparmi messi da parte. Save Biking è quindi una sfida ecologica e salutare, e permette, se una persona lo desidera, di contribuire ad una causa sociale. I “risparmi” derivanti dall'uso della bici, infatti, si potranno donare ad organizzazioni noprofit. Nelle versioni dei prossimi mesi, infine, l'app sarà in grado di calcolare il risparmio anche in termini di CO2 non emessa nell'atmosfera. In questa sfida positiva quindi, per l'ambiente e per la salute dell'uomo, vicino a Pietro Lucchini, 42enne di Verona, ci sono Nicolas Moalli, fondatore di una start up inglobata in SaveBiking, Alessandro Scardino e Gaia Passamonti dell'agenzia di comunicazione veronese Pensiero Visibile e Pier Bardoni, docente allo IED di Milano. Ora con il “Buono mobilità” inserito nel Decreto Rilancio del 19 maggio 2020, l'aspettativa è che in molti approfitteranno dell'occasione per portarsi a casa una bicicletta. Ma, come dice Pietro, il rischio è che chi la compra, poi non la usa. «Io avrei fatto diversamente – conclude Pietro –. A una persona che utilizza la bici con costanza avrei pensato ad una defiscalizzazione, più che ad un incentivo una tantum. Principio che è, del resto, la ragion d'essere di SaveBiking». ■



GERMANOZERBETTO, ZERBETTO,LA LAVOCE VOCEDEL DELCALCIO CALCIODILETTANTISTICO DILETTANTISTICO GERMANO

RACCONTARE RACCONTARE IL IL PALLONE PALLONE Le imprese compiute sul campo hanno da sempre un cantore d’eccezione, Germano Zerbetto, mago della comunicazione dilettantistica veneta.

U

na voce che in tempi non sospetti aveva tracciato la via per gli anni avvenire. Germano Zerbetto nel campo della comunicazione dilettantistica veneta è stato principalmente questo: un precursore in grado di percepire l’onda del cambiamento culturale e di cavalcarla con largo anticipo rispetto alla concorrenza. Il format Germano nel Pallone, con il quale è entrato a mezzo video nella casa di numerosissime società calcistiche autoctone, è stato la cartina al tornasole del “modus operandi” di Zerbetto, un professionista al servizio del calcio non professionistico. Nell’ultimo triennio ha ricoperto il ruolo di Responsabile della Comunicazione per il Villafranca Calcio, dando luce al movimento bluamaranto attraverso rubriche settimanali, highlights e interviste post partita. «Le realtà sportive sono sempre più assimilabili a delle aziende – commenta Zerbetto – e la “veste” di presentazione all’esterno assume sempre più una connotazione fondamentale. In questi anni sta spirando sempre più il vento del cambiamento in quanto a web e social: bisogna essere capaci di saperlo sfruttare, evitando di venirne travolti. A mio modo di vedere ogni associazione dovrebbe contemplare al proprio interno una figura investita

del compito di seguire in maniera costante le relazioni esterne». COME IL COVID 19 INFLUENZERÀ IL GIORNALISMO “SUL CAMPO” «Sicuramente prenderanno sempre maggior piede le conference call e meeting virtuali, poi quando la palla tornerà a rotolare ci si adeguerà usufruendo delle varie tecnologie a disposizione, come per esempio degli speciali bastoni che permettono di intervistare gli atleti rispettando le distanze di sicurezza. Il futuro per il momento si profila essere questo». Sarà un dilettantismo inedito, quello versione 2020/21, ma non snaturato nelle sue caratteristiche essenziali. Zerbetto ha un’idea precisa di ciò che sarà: «Sono un ottimista di natura – conclude – il calcio paesano subirà un inevitabile ridimensionamento ma gli spazi per ripartire ci sono eccome. Sarà nevralgico riporre sempre più attenzione sulla crescita e valorizzazione del settore giovanile: con la difficoltà sempre maggiori che matureranno a livello economico la via sicuramente più lungimirante è quella di dar credito ai prodotti cresciuti in casa. Sul piatto ci saranno meno soldi, ma la fiamma della passione non smetterà mai di ardere». ■ 32

A destra Germano Zerbetto mentre intervista un atleta

DIMATTEO MATTEO DI LERCO LERCO


articolo pubbliredazionale

www.phoenixcapital.it tel. + 39 045 8032060 e-mail: press@phoenixcapital.it

mozayk Appuntamenti di Finanza, Innovazione e Persone.

a cura di Phoenix Capital

SOCIETa SPORTIVE PROFESSIONISTICHE E POST COVID, i servizi della Divisione Phoenix Sport Management per la ripartenza. Phoenix Capital attraverso la propria Divisione Phoenix Sport Management, attiva da ottobre 2019, supporta le società sportive professionistiche nella ripartenza dopo il lockdown e lo stop delle attività a tutti i livelli mettendo a disposizione i propri servizi di Temporary management e di Corporate Finance; una consulenza specifica per la sicurezza e la conformità dei luoghi di lavoro e dei centri sportivi in conformità alle nuove normative COVID-19, accanto alla consulenza legale e assicurativa. Propone supporto per l’amministrazione, la tesoreria e lo sviluppo commerciale; studia strategie di crescita (raccolta di capitali e valorizzazione delle sponsorship), piani di digital marketing e di ticketing/bundling con proposte digitali a valore aggiunto. Assicura inoltre servizi di operatività IT per cyber security, connettività e cloud. Quali le urgenze oggi delle Società sportive? Lo abbiamo chiesto

ad Enzo Zanin, responsabile della Divisione Phoenix Sport Management che riporta, a sua volta, ad Alberto Fezzi, avvocato, responsabile Legale e referente Relazioni istituzionali di Phoenix Capital. «Nel Calcio, il primo obiettivo – sottolinea Zanin, già calciatore professionista e Direttore Commerciale e Marketing del Chievo Verona - è quello di assicurare la sostenibilità delle Società. Accanto alla “ricerca sponsor”, oggi è indispensabile una valutazione dell’organizzazione aziendale, un piano di business sostenibile, il controllo di gestione e una pianificazione della gestione finanziaria». Per le realtà sportive professionistiche meno strutturate quale sarà il problema maggiore? «La contrazione dei ricavi è uno dei problemi principali, pesantissimo. Queste società si troveranno assorbite dall’operatività quotidiana e con una disponibilità ridotta di risorse umane

Seguici sui social -

da dedicare alla pianificazione di un rilancio e alla riformulazione di un necessario business plan post Covid». Questa crisi può rappresentare un riscatto per i settori giovanili professionistici? «In tempi di crisi economica le società hanno quasi sempre sacrificato i settori giovanili. Oggi per salvare il nostro patrimonio sportivo sarà indispensabile concentrare gli sforzi proprio sui giovani talenti. Lavorando, al contempo, ad un nuovo modello di business». Nel mondo dilettantistico sport e attenzione “sociale” spesso coincidono. Ma il settore sopravviverà? «Il settore dilettantistico di alcuni sport vincerà la crisi se tornerà ad essere veramente tale, mentre gli sport realmente dilettantistici sopravviveranno grazie alla passione di dirigenti, tecnici e atleti».


LA BELLA VERONA DOVE SI FA DEL BENE

TUTTO QUELLO CHE C’È DI IMPRESCINDIBILE A VERONETTA La redazione di Salmon Magazine da anni redige mappe cartacee che raccontano i luoghi più sconosciuti della città come della provincia. La mappatura avviene in coprogettazione con i residenti della zona per restituire una fotografia il più possibile inedita e realistica delle gemme che attendono solo di essere scoperte. Questa volta andiamo insieme a loro nel quartiere di Veronetta.

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DI SALMON LEBON

n giorno uno in redazione dice qualcosa come «Ma non mappiamo Veronetta?». È banale come il traffico alle 18 in uscita dagli uffici ma al contempo è vero come il “vero” che si schianta sul fondo della campana verde della differenziata, in un fragoroso “crash” che sa di gotto andato (nel senso di bevuto) e di gesto prepotentemente eroico/ambientalista. Il Big Bang generatore di ogni mappa Salmon è un “crash” nella testa, una scintilla che fa partire un meccanismo a catena: call sui social «Chi ci invita a cena per parlare di Veronetta!?». Una dice, «dai venite a casa mia, sento il cugino che sa tutto e ha pure scritto un libro». Ottimo! «E come non far sedere a questo tavolo anche l’architetto che è cresciuto a Porta Vescovo?». Così riempiamo una tavola e ci abbuffiamo di pasta al pomodoro fatta in loco e di nozioni su Veronetta, cose curiose e inverificabili, come i «giuro che ho visto» oppure i «mi hanno detto che» il barbiere che cala una frase per ogni capello tagliato, il fruttivendolo cambogiano re dell'avocado, la radio che si fa alla finestra e il caffè che propone solo caffè, ma-che-caffè! Si forma così il nostro sacro testo, ancora primordiale e magmatico, da rivedere, riordinare, tradurre dal flusso di coscienza all’italiano, dall’italiano all’inglese con le immagini da scattare e consegnare a colei che riesce a metter questa matassa 34

informe su un foglio, mappa inclusa. Lunga vita a Giulia, la grafica! Segue la stampa, la distribuzione con capitan Stefano e festa di lancio. «Ci sono domande?» - «Il microfono al signore in terza fila che vuole sapere come si sostiene economicamente il tutto». È semplice. Chi ci viene segnalato alle cene lo mettiamo in un elenco che definiamo, L’E.S.A.I: Elenco, selezionato attività imprescindibili. In una frase: «questo elenco è sacro e va nella mappa, punto»; se una di queste attività vuole contribuire è libera di farlo in cambio di un piccolo extra, come una foto o un’intervista. Chi dice «non posso», «non voglio», «uscite», «grazie non c’è il titolare» viene inserito lo stesso. Funziona, se non vuoi fare un prodotto che sembri una via di mezzo tra una pagina di Tutto Città e un volantino da discount. In più per evitare che la bontà dei nostri cari esercenti venga minata dal post pandemia globale, abbiamo deciso di creare una t-shirt bellissima che si può ordinare su www.shop.salmonmagazine.com disegnata da Gaffe e realizzata da Pixel che aiuterà a sostenere la realizzazione della mappa. Perché ci piace l’idea di fare (finalmente) la maglietta del salmone, come di lavorare con i giovani e veronesi Gaffe e i veronettiani Pixel. Goduria tripla: aiuti il quartiere, sostieni i Salmoni e ti prendi una bella maglietta made in Veronetta. Il resto è vita da trote. ■


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LE VOSTRE STORIE

CRONACHE DI UNA BARISTA La storia di Giada trasformata in racconto. Tra lockdown, ripartenza, nuova normalità e tutta la “famiglia del bar” da ricreare.

S

DI GIOVANNA TONDINI

ono da sola, tra le mura. Non sono le mura di casa, sono le mura delle case che mi circondano. Tutti ci sono dentro. Io ci sono fuori. Quanto è vero che "le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure". Io sono trascinata dal desiderio di vedere qualcuno. Lo eravamo tutti. E sono trattenuta dalla paura di vedere qualcuno. Lo eravamo tutti. Intanto procedo, in questo dilemma esistenziale, verso la porta di casa, della sua casa. Mentre scendo dalla macchina, prendo il cellulare dalla tasca per annunciare il mio arrivo. Dopo pochi secondi si palesa davanti a me un uomo, riconoscibile solo perché i suoi occhi mi sono familiari. Veniva spesso al bar la sera, a bersi il cicchetto di vino, scambiare due parole e prendersi quei pezzi di serenità serviti al banco. "Allora fermati lì che ti spiego! Prima io metto qui il sacchetto, poi mi allontano, tu ti avvicini e lasci i soldi a fianco al sacchetto, prendi il sacchetto e torni in casa, mentre io mi avvicino e prendo i soldi. Tutto chiaro no? Ah, Piero, ho anche le sigarette!". Siamo rimasti per qualche momento legati dallo sguardo, indecisi sul congedarsi. Poi ho recuperato tutto il materiale da terra e mi sono immersa di nuovo nel surreale. 36

"E il tavolino? Non usavi anche il tavolino?". Sì quello l'ho introdotto dopo. Insomma ci sono cose che ho affinato con il tempo. Cioè all'inizio è stato pazzesco! Era il giovedì sera di metà marzo, forse il 12, e avevo deciso di chiudere del tutto il bar, vista la situazione incerta. E come ho chiuso, ho aperto la giornata successiva con un nuovo lavoro. Sveglia alle 5 del mattino e pulizie fino alle 9. Lavoro perfetto, così da avere il tempo per riorganizzarmi con l'altra attività. Mentre Conte su tutti i canali mandava direttive di qua e di là, si stava palesando la possibilità dell'asporto. Mi sembrava una buona idea, ma avevo paura di offendere chi in quel momento era in ospedale, per salute o per lavoro. Mi immaginavo già dita puntate, uno sproloquio di parole sui social, invece i miei amici mi hanno incoraggiato: "è il tuo lavoro, fallo!". E l'ho fatto. Ho creato una semplice immagine e ho pubblicizzato la cosa. All'inizio vendevo solo birre, poi è uscita la app online per gli ordini, e mi sono allargata agli aperitivi. Sono ancora meravigliata dalla gratitudine che mi hanno dimostrato fin da subito. Era così tanta la voglia della gente di vedere una faccia diversa dal proprio


compare, dal figlio, o da se stessa, che quando arrivavo mi sentivo un supereroe. Mi mancava solo il mantello. Poi le belle giornate aizzavano la sete. "Come avremmo fatto senza di te!" mi dicevano, tra lacrime e sorrisi (ora esagero!). Ormai è un ricordo, sì. Rimarrà fissato nella mente mia e di molti, moltissimi, direi migliaia, macché, milioni, macché, miliardi di persone. No, non sono andata da così tanti! Però i miei giri li ho fatti. In bici e in macchina, nella città invisibile. E di giorno in giorno mi affinavo nelle consegne. Dalla carta al bigliettino plastificato, dal messaggino "andrà tutto bene" (che poi non sopportava più nessuno!) allo "sconto 50% quando il bar riaprirà", dallo spritzt al cockatail serio serio. A ogni consegna poi corrispondeva una cicca. 10 consegne in un'ora uguale 10 cicche...e su questo non ci pioveva! No, non pioveva affatto, per fortuna. Nel frattempo però la mia giornata si stava complicando, la nonna era caduta e aveva bisogno di assistenza. Quindi le mie ore a casa erano...c'erano? A casa in lockdown? Non so cosa vuol dire. Il mio compagno sì invece. O la va o la spacca, ho pensato subito. Ed è andata, per fortuna. I primi giorni ero preoccupata perché non alzava un braccio dal letto. Doveva recuperare, diceva lui... Lui, tuttofare, si è dato poi alla cucina diventando un bravo risottaro. Niente male! Così tra un risotto e un altro, i pochi momenti a casa li dedicavo agli amici. Ogni giorno una videochiama-

ta di gruppo, un giorno con 4 o 5 butei, un altro con altri 4 o 5... tutti con il desiderio di ricreare il "bar", quella nostra seconda famiglia di cui ci sentiamo parte. C'è una cosa nuova però che ho iniziato a fare in quel periodo: coltivare i fiori. Mi è proprio nata la passione! E se penso ai casi della vita... Quando ho riaperto il bar nella fase 2 c'era il problema degli spazi per rispettare il distanziamento. Il proprietario è stato favoloso e mi ha concesso l'utilizzo del giardino. È stata la svolta. Non solo ci ho messo i miei fiori, ovviamente bellissimi e azzeccatissimi, ma ora sto pensando a qualche nuovo progetto per renderlo ancora più vivo e vissuto. Non so se si capisce, ma mi sento fortunata. Già, finalmente mi sono sentita e mi sento fortunata. Dicono che la fortuna non si trova, ma si cerca. Forse è così, chissà. Chissà se l'ho cercata nella mia determinazione a non mollare mai, a essere disponibile verso gli altri, a rispettare le regole per gli altri. Eh sì, le regole. Quando penso che i primi giorni di riapertura a maggio giravo con fischiettino e cartellini gialli e rossi! Ne ho espulsi ben due, di clienti. "Vai a casa, ci vediamo domani!", gli ho detto. Poi piano piano sono diventati tutti educati e bravi. Mi conoscono, sanno che sono rigida, ma sanno che qui, nel mio bar, ci si può sentire sicuri. "Campari, dove sei? Campari! Vieni qui!". Ma dove va a nascondersi quel cane? "Eccoti! Per fortuna ti ho trovato". Ma se non ti avessi cercato... ■

LA TUA MUSICA

IN TV sul 640 del digitale terrestre

Giada e il suo compagno

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ISPIRAZIONI MUSICALI CHI (E COSA) ASCOLTARE

LA MUSICA TRADITA? Max Collini (all'anagrafe Massimiliano, classe 1967) è stato per circa undici anni la voce narrante e l'autore dei testi degli Offlaga Disco Pax. Tra le sue collaborazioni anche Lo Stato Sociale. Con lui parliamo di musica e del futuro (incerto) e sempre necessario che la aspetta.

È

Foto di Guido Mencari

DI TOMMASO STANIZZI

di pochi giorni fa la chiusura del circolo Ohibò di Milano. Un chiaro segnale di quanto sia in difficoltà la scena live. Da dove dobbiamo ripartire secondo te? Il problema reale è che in questo momento gli eventi medio/grandi non si possono fare per il divieto di "assembramento" e contemporaneamente non sono sostenibili economicamente nemmeno quelli più piccoli, perché le regole sono, comprensibilmente, davvero stringenti. È la tempesta perfetta, ma questo comporta che una filiera fatta di centinaia di migliaia di appassionati, lavoratori, circoli culturali, ricreativi, terzo settore e chi più ne ha più ne metta sia stata relegata ai margini, con il rischio reale che l'Ohibò sia solo la prima di una lunga serie di chiusure. Ripartirei, se fosse possibile, da una nuova legge sullo spettacolo in cui la tutela non debba andare sempre e solo al teatro classico, alla lirica, al balletto e alle orchestre stabili, anche perché c'è una intera fascia di pubblico che a queste cose, per quanto sacrosante e necessarie, non si interessa più. Per la cultura ci sono risorse ridotte e vanno sempre nella stessa direzione, questo periodo ha fatto capire a molte persone che distribuire le risorse con queste priorità è iniquo e a volte perfino anacronistico. Mai come in questo momento ogni testimonianza, ogni evento, ogni ambiente che resiste fa un gesto politico, oltre che culturale. Il dramma di questo paese è che ci accorgiamo di quanto siano importanti certi luoghi e certi ambienti solo quando ce li ritroviamo chiusi, naturalmente dandoli per scontati quando erano aperti. Avete presente le eterne polemiche sui circoli? Quelle "cheppalle la tessera", «non entro perché 10 euro per il concerto non mi interessa spenderli» (magari con in mano un cocktail da 8 euro in un bicchiere di plastica e con più ghiaccio che altro dentro), eccetera. Ecco, quando non resteranno che aperitivi e birre artigianali forse qualcuno si renderà conto di cosa ha lasciato morire perché sono sempre gli altri a dover fare e a dover preoccuparsi. «Niente è gratis, niente è a posto, le insegne luminose attirano gli allocchi» diceva un saggio circa 33 anni fa. È veramente così difficile far capire alla 38

classe politica italiana che la musica è arte e cultura? Per la stragrande maggioranza della classe politica italiana la musica è Zucchero, Ligabue, Vasco Rossi e Jovanotti. Al limite la Pausini e Tiziano Ferro. Massimo rispetto per tutti, ma se la classe dirigente la pensa così è ovvio che il nostro mondo è un regno fatato invisibile. Eppure muove, nel suo complesso, un’economia importante e ha generato nel tempo figli importanti e non completamente omologati. Il flash mob di piazza Duomo a Milano ha smosso perfino il dormiente Franceschini: ci volevano i titoli dei giornali e dei TG, suppongo. Vi faccio presente che l'unico che io sappia che abbia presentato emendamenti in parlamento un minimo consapevoli di quella che è la realtà vera di questo mondo è Orfini. Non ci si crede, ma è così. In questi mesi ci sono state molte iniziative online da parte di artisti, etichette discografiche e locali per raccogliere fondi o semplicemente per mantenere un contatto con i propri fan. Tolte le lodevoli finalità, sono state un buon modo per tamponare o nel futuro ci dobbiamo aspettare tour virtuali? Sabato scorso sono tornato sul palco, a Modena, con il mio tour: è stata una emozione pazzesca. Sarò anche un “trombone” della vecchia scuola, ma nulla potrà sostituire virtualmente quel tipo di condivisione. L'unica cosa davvero notevole che ho visto in rete durante il lockdown è stato il tributo ai Nirvana di Post Malone, che avrebbe invece dovuto suonare a Milano dal vivo proprio in questo periodo. Vedi il destino? Settimana scorsa ero a Secchio, una piccola frazione del comune di Villa Minozzo, paese natale di mia madre. Un territorio sicuramente non densamente popolato. Pensi che sia la volta buona per riscoprire la provincia? È sempre la volta buona per riscoprire la provincia: l'appennino emiliano è preso d'assalto in queste settimane con gente alla disperata ricerca di case in affitto per l'estate imminente. È un momento in cui quello che abbiamo dietro casa assume, inaspettatamente, il fascino dell'esotico. Non credo possa durare, ma godiamoci l'attimo. ■


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I vantaggi di essere soci

I

l sistema di incentivi statali ai quali accederà la Lucense 1923 prevede che tutta l’energia prodotta sia ritirata dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) e utilizzata per la collettività. Questo modello di contributi consente di produrre energia elettrica a favore del territorio, ma al tempo stesso permette a chi partecipa al progetto di ricevere un incentivo economi co che va a ripagare il suo investimento . La centrale mini-idroelettrica sfrutta l’energia dell’acqua che cade dal ramo più alto a quello più basso del fiume Fibbio che, nel tratto in cui si trova la Lucense 1923, si dirama in 2 tronchi. A monte della centrale si trova una iniziale vasca di carico, dove l’acqua del fiume si raccoglie accumulando energia prima di entrare nelle camere delle turbine. Nel momento in

1. potenza Potenza nominale nominale di di

112 kW

2.

cui entra nelle camere, muovendosi velocemente verso il basso grazie al salto presente, l’acqua passa attraverso le giranti delle 2 tur bine Kaplan installate, prima di fuoriuscire nuovamente nei 2 diversi corsi del fiume Fibbio da cui proviene. Il movimento rotatorio delle giranti delle turbine attiva in questo modo 2 generatori a magneti permanenti che trasformano l’energia di moto prodotta dal flusso dell’acqua in energia elettrica. Con l’inserimento delle due nuove ed efficienti mini turbine, si ottiene una potenza di circa 112 kW e una produzione media annua di 475.000 chilowattora di energia pulita , originando ricavi per 95.000 € all'anno.

3.

Abbattimento bbattimento di anidride carbonica

La La produzione produzioneannua annua

475.000 475.000 kWh kWh

di anidride carbonica

20 anni

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La centrale gode di incentivi statali per 20 anni dalla data di allaccio alla rete. La centrale ha una potenza

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La centrale gode di incentivi statali per 20 anni dalla data di allaccio alla rete.

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DIALOGO DOPPIO CON REGISTA E PRODUTTORE DEL NUOVO FILM

PERCHÉ ALLA FINE SI MUORE SOLO DA VIVI Chiacchieriamo insieme al regista Alberto Rizzi e a Nicola Fedrigoni che, insieme a Valentina Zanella (K+Film), hanno prodotto questa nuova commedia italiana Si muore solo da vivi. Film che ha segnato la riapertura dei cinema post-quarantena, il 15 giugno scorso. Ma come lo facciamo? Immaginando di navigare il fiume Po su un battello, seguendo il flusso delle emozioni, delle note poetiche che esse stesse ci impongono fra gli scorci di paesaggi magnetici. In sottofondo i Ridillo, per enfatizzare ciò che meglio di ogni altra cosa definisce la leggerezza “responsabile” dell’Emilia, la musica.

D

DI SARA AVESANI

ifficile non farlo così dopo aver visto e ascoltato un elegantissimo Ugo Pagliai, il comandante della nave nel film, che ci conduce, con i suoi monologhi in una dimensione reale e onirica al tempo stesso, quasi fosse un Virgilio della commedia dantesca. La pellicola è una vera rivelazione perché è, inconsapevolmente, in linea con ciò che sta accadendo in questo preciso momento storico, parla di una rinascita. «Il concetto di rimettersi in gioco cade a pennello: tutti quanti noi abbiamo voglia/necessità di ripartire». Il terremoto del 2012 piegò la regione emiliana ed è da qui che si snoda tutto il film. Questo drammatico evento non cambiò l’animo orgoglioso dei suoi abitanti che con grande intraprendenza ripartì con slancio, senza paura. «Con la volontà di tornare a sorridere e a godere dei propri luoghi sospesi». Sospeso è il mondo ritratto da Alberto Rizzi: attento alla realtà quanto all’immaginazione. Prosegue il regista veronese «a me piace vedere nella realtà quello che già c’è di magico, e questo per un regista non si traduce altro che in un cercare nelle location, nei costumi, nelle inquadrature, nella fotografia, nella regia stessa, quel confine teso e sospeso. Si tratta di essere un po’ come un funambolo sospeso fra due mondi: quello del reale e quello dell’immaginario che per me non sono mai distinti, infatti a volte ti domandi se quello che stai guardando sia un sogno o la realtà. Questa è la mia idea di leggerezza che ho portato nel film, È un mondo stralunato di musicisti di provincia, di pescatori e balere color zafferano». Guardare la realtà sorridendo, non ridendo o deridendo o facendone una farsa, Rizzi vuole semplicemente comprenderla con amore e bonarietà. I paesaggi scelti sono portatori di storie come il Po «qui ho colto la leggerezza che cercavo, questa sospensione perché anche le terre del Po sono sospese fra il fiume e i pioppeti, sono zone fluide, legate all’andamento del fiume e al paesaggio: da una parte sonnolento e dall’altra, pieno di turbinii sentimentali». Il territorio è parte fondamentale, «è il paesaggio narrativo dell’universo della provincia italiana: l’infinitamente piccolo assomiglia all’infinita42

mente grande, quindi più si è aderenti al microcosmo, più si riesce a parlare al mondo intero perché sono tratti riconoscibili da tutti». UN CAST D'ECCEZIONE La trama è una storia d’amore delicata e l’emblema di una seconda occasione ben sfruttata, d’altra parte Si muore solo da vivi. Rizzi non riesce a trattenere l’entusiasmo, «il cast è talento puro; con Alessandro Roja abbiamo parlato molto e condiviso questa visione onirica del film ma tutti sono stati fantastici e professionali: la Mastronardi è incantevole con il suo sorriso, Neri Marcorè un fuoriclasse e Annalisa Bertolotti una vera scoperta». Orlando (Alessandro Roja), ex-leader dei “Cuore aperto” è il protagonista che ha perso il fratello e la cognata nel terremoto del 2012 in una fabbrica di parmigiano reggiano. Da allora non si è più ripreso, nonostante debba badare ad Angelica, la nipote rimasta orfana. Amanda Lear (cameo azzeccatissimo) produttrice musicale e un ex-componente del gruppo (un Pannofino da Boris), lo svegliano da un torpore (forse ancora troppo inquieto), per ricomporre la band: «il funky è morto ma noi no». E poi c’è Chiara, l’ex-fidanzata, la bellissima Alessandra Mastronardi che ritorna dal passato per annunciargli le sue imminenti nozze, per fortuna arriva anche Neri Marcorè (l’amico chitarrista) che ci mette lo zampino per riavvicinare i due. Evidente è l’omaggio all’Orlando furioso di Ariosto, tanto amato dal regista veronese. C’è spazio anche per tributare i grandi del passato (Fellini) e del presente (Allen): scene che si susseguono per gli osservatori più attenti ma non stancano mai, anzi è chiara la visione di Rizzi che conserva un’originalità poetica senza veli. Alla prima nelle sale è proprio lui stesso ad accogliere il pubblico veronese (la sua città), con una vena di ironia (ne abbiamo veramente bisogno, ndr): «Dovevamo uscire il 2 aprile, con noi anche il film di Verdone “Si vive una volta sola” e l’ultimo 007 “No time to die”… forse ce la siamo un po’ tirata ma aspettare è servito ad arrivare qui oggi con grande gioia e soddisfazione». Alberto Rizzi è alla sua prima prova sul gran-


de schermo con un lungometraggio e questo debutto non poteva essere accolto in maniera migliore. A marzo il film era già in concorso al Festival del cinema di Bari e questo luglio ha aperto il Festival del cinema di Ischia (primo festival della ripartenza). Merito di una produzione molto attenta ed equilibrata, quella guidata da K+Film, di fatto da Valentina Zanella e Nicola Fedrigoni che ci racconta come è nata l’idea del film, disponibile on demand dal 19 giugno e dal 2 luglio nelle sale di tutti i cinema d’Italia, a Verona al Fiume. «Valentina Zanella che è la produttrice creativa negli anni aveva raccolto tante idee e suggestioni sul territorio dell’Emilia, lungo il fiume Po, voleva raccontare un mondo bizzarro, quello della Bassa Padana. Le musiche che permeano quelle zone, l’umore dei suoi abitanti, il sapore della leggerezza che popola queste terre. Inoltre, ha giocato un ruolo chiave anche questa grandissima capacità degli emiliani di ripartire, dopo il terremoto del 2012, sempre con il sorriso sulle labbra, mai con la tristezza». «Lei stessa ha supervisionato anche la scrittura che è stata affidata subito a Marco Pettenello che poi, con Alberto Rizzi ha dato vita alla sceneggiatura e ai dialoghi dei protagonisti. Marco aveva già lavorato con noi, ne Finché c’è Prosecco, c’è speranza, uscito nel 2017 che valorizzava un altro territorio italiano ricco di storie, le colline della Valdobbiadene, attraverso la recitazione impeccabile di Giuseppe Battiston. Non è facile realizzare una bella commedia, Fedrigoni ci spiega che «c’è voluto un anno per la gestazione, la scrittura, poi un altro anno per la preparazione e la produzione ed infine, un terzo anno (questo che stiamo vivendo) dedicato alla distribuzione e alla promozione». Se un film funziona, significa che oltre al regista che è come il direttore di un’orchestra, ogni elemento fa la sua parte in maniera egregia. «Tutto il team di K+Film (la nostra casa di produzione) dal bravissimo Gabor Agoston, il nostro location manager, a Gloria Zanette che ci tiene sempre tutti uniti, ai ragazzi del montaggio coordinati Davide Rizzini, ha dato il doppio del massimo perché amano il cinema». Come per il film Finché c’è Prosecco, c’è speranza, Marzio Moschin è di nuovo il direttore della fotografia, «un fiore

all’occhiello della K+Film, pluripremiato già nella scorsa produzione, conquista nuovamente pubblico e critica che lo onora con un paragone a Vittorio Storaro (vincitore di tre premi Oscar, per Apocalypse Now, Reds e L'ultimo imperatore)». Nicola Fedrigoni, cognome importante, da veronese doc, ha fatto la vera gavetta romana di produzione, «al primo film portavo i caffè, poi piano piano sono stato fortunato, come si dice, posto giusto al momento giusto… poiché conoscevo bene l’inglese e avevo capacità informatiche sono entrato fin da subito nel giro dei film americani, da Ocean’s Twelve ai film di Wes Anderson e tanti altri. Entrando in questo gruppo ho avuto l’opportunità di fare delle esperienze bellissime, in qualità di location manager: sceglievo insieme al regista i luoghi dove girare. Un lavoro fantastico ma molto faticoso, sei il primo che arriva sul set e l’ultimo che se ne va. Un passaggio fondamentale c’è stato con il film Letters to Juliet che ha fatto conoscere Verona al mondo intero. Con K+Film abbiamo curato diverse produzioni, occupandoci dell’organizzazione, della logistica dei set americani, per esempio quello di Guerre Stellari sulle Dolomiti. Questo lavoro di ricerca e sviluppo creativo per le produzioni statunitensi, innamorate della nostra bella Italia, ci ha illuminato. È così che abbiamo messo in moto una società in grado di valorizzare i nostri microcosmi, la bellezza dei nostri luoghi con le loro storie e le loro peculiarità. Prima sulle colline del prosecco e ora con il Po. Grazie a questa lunga esperienza possiamo godere dell’amicizia di alcuni grandissimi maestri come lo scenografo Massimo Pauletto (film di Sorrentino e Garrone), che anche in Si muore solo da vivi ha messo un entusiasmo pazzesco e una professionalità senza eguali». Per il futuro sembra esserci una sorpresa in cantiere. «Diciamo che in questa quarantena ci siamo dedicati alla ricerca e allo sviluppo dei testi letterali, libri, nuove sceneggiature originali. Spesso le case di produzione indipendenti in Italia tendono ad accontentarsi, noi vogliamo andare oltre. I maestri del cinema mi hanno sempre detto che quando hai un’idea devi pensare in grande, devi metterti al servizio dell’idea stessa: è giusto essere ambiziosi in questo mestiere». ■ 43

Al centro Alberto Rizzi con i produttori di K+ Nicola Fedrigoni e Valentina Zanella


L’EDIZIONE SVELATA DA ANDERLONI

IL FILM FESTIVAL DELLA LESSINIA CI SARÀ Film da più di 80 Paesi, una giuria popolare per un festival che quest’anno «sarà squisitamente cinematografico». Vuole essere una risposta alla fragilità che abbiamo attraversato, la kermesse che andrà in scena a Bosco Chiesanuova dal 21 al 30 agosto. Un inno alla tenacia. Un’ode alla montagna, perché il suo vigore sia anche il nostro.

L'edizione del 2019

DI MIRYAM SCANDOLA

C

erto sarà un festival rivisto, niente eventi collaterali, rimandato il cartellone Parole Alte e tutto il corollario di attività extra proiezioni che negli anni hanno attirato adulti e bambini all’ombra estiva del Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova. Ma ci sarà la 26esima edizione e sarà decisamente pregiata sotto il profilo cinematografico. «Non potevano mancare l’appuntamento. Sarebbe stato un peccato rinunciare ad una delle migliori edizioni per qualità tra generi, provenienze e anteprime» ci spiega il direttore artistico Alessandro Anderloni. Oltre 600 pellicole da 80 Paesi sono state visionate per comporre la selezione che verrà proiettata dal 21 al 30 agosto. La rassegna internazionale dedicata a vita, storie e tradizioni in montagna, che gode anche quest’anno del patrocinio del ministero dell’Ambiente e del Parlamento Europeo, oltre che del sostegno del ministero dei Beni Culturali, conserva le categorie abituali con i film in concorso e quelli fuori. COSA CAMBIA Novità 2020 la giuria che da internazionale diventerà, per esigenze comprensibili, locale. A scegliere il vincitore della Lessinia d’Oro saranno i giudici forse più severi: gli spettatori. «Siamo riusciti ad assicurare anche la presenza 44

delle Giurie Speciali a cui teniamo molto come la giuria MicroCosmo dei detenuti del Carcere di Montorio, il Premio della Cassa Rurale Vallagarina e Log To Green Movie Award per il miglior film ecosostenibile» precisa il direttore artistico. Nel rispetto delle normative in vigore, l’accesso alle sale sarà contingentato e legato alla prenotazione. Non mancherà lo sguardo all’online che questa pandemia ha contribuito a rendere prassi nelle nostre vite: il festival avrà anche una sala virtuale online per la visione dei film on demand. La piazza del Festival, per evitare assembramenti, quest’anno sarà sostituita dalla sua versione diffusa. «Si snoderà lungo tutto il paese di Bosco Chiesanuova». Con tanto di mappa a riepilogare i luoghi dove mangiare, dormire o anche solo sostare per un caffè, tra una proiezione e l’altra. Una rassegna che sceglie l’ampiezza come metrica per raccontarsi. Non un tema singolo come guida ma «la pluralità di tematiche mai come quest’anno sarà l’ossatura» chiarisce Anderloni. L’epicentro sarà la tenacia di chi, per scelta o per sorte, esiste tra le altezza. E con un budget ridotto di un terzo rispetto al 2019, anche la kermesse dimostra «di avere le spalle larghe» e la stessa andatura perseverante delle esistenze che racconta. ■


Spettacolo della natura Le porte della Cassa Rurale Vallagarina si aprono sugli orizzonti e sulle storie in concorso al Film Festival della Lessinia. Buona visione.

Anche quest’anno abbiamo il piacere di essere tra i main sponsor del concorso cinematograďŹ co internazionale dedicato alla vita, alle storie e alle tradizioni in montagna. Giunto alla sua XXVI edizione, il Festival ha fatto conoscere la Lessinia a cineasti, appassionati di cinema e amanti della montagna di tutto il mondo e si terrĂ a Bosco Chiesanuova dal 21 al 30 agosto 2020. La Cassa Rurale Vallagarina aderisce al Gruppo Cassa Centrale.

Sede e Direzione: Ala (Trento) Prossime aperture a Verona 45 e a San Pietro in Cariano

www.crvallagarina.it


FORZA BELLEZZA RIFLESSIONI ARCHITETTONICHE

TUTTA LA RESPONSABILITÀ CHE CI HA INSEGNATO CHI NON C’È PIÙ Immuni, la nuova app che ci avverte di chi è positivo al virus forse doveva chiamarsi Rispetto, perché già in troppi crediamo di essere immuni al dolore, che a noi non tocchi, senza capire che la diversità in ogni sua forma, temporanea o definitiva, che sia mobilità o malattia, può capitare a tutti. Un’altra occasione persa per riflettere sulle città.

E

ra il 16 marzo scorso, in pieno lockdown quando, con un video sulla sua pagina social, l’onorevole Stefano Bertacco, nonché assessore ai servizi sociali del Comune di Verona, si rivolgeva a quanti, nonostante i tanti appelli, il numero dei morti e l’evidente impegno dei sanitari, si sentissero ancora liberi di passeggiare indisturbati sul Lungadige della sua città, Verona, piuttosto che lungo le sponde del vicino Lago di Garda o quant’altro. Sereno, ma anche fortemente provato, fiero, seduto sul divano di casa, con una maglietta bianca, il capo ormai glabro poggiato sullo schienale, spoglio di “scenografie” ad hoc delle quali abbiamo fatto sfoggio in questi mesi di video, con quella quiete di chi non ha più nulla da temere e possiede il lusso della verità, faceva un appello. «Da novembre ho il cancro, sto combattendo, ma credete davvero che i miei ultimi giorni io li voglia passare in casa, invece di godermi una passeggiata fuori? Eppure sto a casa, per rispetto di tutti e per senso di responsabilità». Sassi. Lanciati al senso civico e a quel buon senso che spesso a noi italiani manca come misura là dove se non c’è una legge che vieta, allora vuol dire che si può fare, in barba dell’altro e di quei piccoli accorgimenti che sommati fanno vincere una guerra. Pietre. Non solo quelle di una bellissima città, Verona, ma parole che toccano chi non ha bisogno di sentirle, mentre molti altri schivano il lancio non interessandosi nemmeno da dove arrivi: la città è i suoi abitanti, la bellezza è la qualità della vita degli stessi. Etica non estetica. Indifferenza. Il nostro male peggiore. Quello che distrugge le città, che depaupera i territori di ciò che ha senso: cura, avere cura è avere cultura, coltivare il bene comune.

Parole. Dentro quelle parole c’era tutta la fermezza di chi si è stancato della stupidità degli uomini, di chi sa che amministrare è una cosa difficilissima, perché ha a che fare con la variabile più complessa dei territori, quella antropologica, ma non desiste. Rispetto e responsabilità sono le pietre che l’Assessore Bertacco ci ha lasciato in eredità per costruire una città nuova, dove gli abitanti sono persone, dove non dobbiamo schivarci gli uni con gli altri in una eterna “mors tua vita mea”, ma raccogliere le pietre e costruire insieme affinché il virus sia un’occasione e non un limite e che il dolore di molti sia memoria nelle pietre di Verona. Stefano Bertacco è venuto a mancare il 15 giugno, due mesi dopo il suo appello; due pietre di un arco dell’Arena di Verona siano parole: rispetto e responsabilità. ■ 46

Stefano Bertacco

DI DANIELA CAVALLO


IL FIORE DELL’ARTE OGNI MESE UN PETALO E UNO SCORCIO

SOTTO I NOSTRI PIEDI E SOTTO I NOSTRI OCCHI La villa di Negrar è solo uno dei tanti gioielli culturali del territorio rimasta a lungo nell’oblio. Ma mentre la sua riscoperta passa attraverso lo scavo archeologico, c’è chi propone l’utilizzo del digitale per riscoprire una villa ben più antica.

L

a riscoperta della villa romana di Negrar è l’ultimo grande evento archeologico del territorio veronese che ha avuto un’eco anche sui media internazionali (CNN, BBC e Le Figaro, tanto per citarne alcuni). Gli aggettivi non si sono sprecati: superba, magnifica, sublime, splendida, impressionante. Ciò che rende ancora più suggestivo il ritrovamento è che è avvenuto scavando sotto a dei filari di vigneti della Valpolicella, uno dei territori più famosi per la produzione di vino. Un connubio che si è rivelato fin da subito vincente e che potrebbe favorire l’interesse non solo di studiosi, ma anche di appassionati o di semplici curiosi. Una valorizzazione del sito archeologico porterebbe i turisti a sperimentare nuovi percorsi di visita incoraggiando soggiorni prolungati e diversificati. L’interesse per l’antico, che trova il suo centro focale nell’arena e nel complesso del teatro romano con annesso museo, conoscerebbe nuovi sbocchi e interessanti stimoli culturali. LA TECNOLOGIA CHE SVELA (ALTRA) BELLEZZA Chi è attirato dall’arte e dalla storia della città non può prescindere dal tessuto connettivo formato

da luoghi più nascosti ma altrettanto significativi. Penso agli Scavi Scaligeri, alla villa di piazza Nogara, alla porta di via Leoni, come al criptoportico di corte Sgarzerie e alla villa romana di Valdonega. Queste ultime due gestite dall’associazione Archeonaute onlus che propone visite guidate e approcci didattici per promuoverne la conoscenza. È solo dalla metà di giugno che è possibile ammirare di nuovo la splendida villa periurbana della Valdonega, residenza estiva di facoltosi romani del I secolo d.C. Di notevole interesse gli affreschi raffiguranti flora e fauna locale: una fotografia della natura di duemila anni fa ancora ben conservata. I giorni di apertura sono il martedì e la domenica dalle 16 alle 20, ma è consigliabile prenotare per poter apprezzare al meglio la visita con la guida di un’esperta archeologa (e-mail archeonaute@gmail.com). Tra le iniziative vi è anche la fruizione del sito tramite la realtà aumentata. Un progetto, questo, finanziato da Cariverona e realizzato con il supporto tecnico di Arc-Team srl. Tramite un tablet ci si può spostare osservando la villa in 3d come se si fosse al suo interno. Una riscoperta diversa che passa, questa, attraverso la tecnologia. ■ 47

DI ERIKA PRANDI


DUE LIBRI & QUALCHE VERSO

Pagine per i grandi

Titolo: La bella estate Autore: Cesare Pavese Edizione: Einaudi

IL LIBRO. «Lasciala stare, è una scema» questa frase è il sigillo. La fine dell’infanzia, l’inizio dell’era delle solitudini, insomma, dell’età adulta. Ginia ha sedici anni, arrossisce anche solo ad immaginare la carezza di un uomo sulla coscia, vive con il fratello in una Torino che è conquista per lei, nata in campagna. Conosce l’amica Amelia, conosce Guido che dipinge e le sembra che sia l’incanto dell’amore. Pavese ha descritto questo suo romanzo come «la storia di una verginità che si difende». Oltre ad essere la sinossi universale delle nostre insicurezze è anche, profondamente, il percorso di un dolore, il primo, il più forte e sproporzionato che tutti abbiamo sperimentato e slegati dal quale ancora oggi, a stento, riusciamo a pensarci, di certo a riconoscerci. L'AUTORE. Il 22 giugno del 1950 Cesare Pavese era sul treno per Roma, due giorni dopo l’avrebbero incoronato con il Premio Strega per La bella estate (la trilogia che oltre all’omonimo romanzo breve raccoglie anche Il diavolo sulle colline e Tre donne sole). Due mesi dopo si sarebbe ucciso nell’albergo di Torino che per gioco del destino si chiama proprio Hotel Roma.

a cura di Miryam Scandola

Prima dell’irreparabile, aveva provato a chiamare alcuni amici al telefono. Nessuna risposta. La città era deserta, tutti i suoi affetti erano in vacanza da qualche parte, in quell’agosto aridissimo di città. Le solitudini hanno pesato troppo e non è riuscito ad arrivare alla fine di quell’estate che pure era stata bella, con quel premio dolcissimo, sognato sempre. Come Ginia, anche lui dentro di sé sapeva che «l'estate che aveva sperato, non sarebbe venuta mai». NOTE A MARGINE. «Dormire era una stupidaggine e rubava tempo all’allegria». Finisce l’innocenza quando ci si accorge che la notte è il luogo dei pensieri, non certo delle feste. Cesare Pavese in questo racconto lungo condensa tutte le nostre adolescenze straziate da un episodio, da una delusione, da un amore corrisposto male o per niente. E a quel primo schiaffo cui non possiamo sottrarci cerchiamo, per il resto della vita, di improvvisare un risarcimento. Passano le estati, gli inverni e ci saranno nuove ferite, ma anche, nello sfacelo privato di ciascuno, la speranza piccola e immensa a cui Pavese non è riuscito a credere abbastanza: «quando tutto è perduto si ritrova noi stessi».

Pagine per i più piccoli

Titolo: Il mio amico Leo Autori: Leonardo Bonucci e Francesco Ceniti Edizioni: Baldini+Castoldi 2019 Pagine: 280 Età: dai 7 anni

IL LIBRO. Racconta la storia di Andrea, ragazzino di Firenze che da poco si è trasferito in Brianza. Frequenta la seconda media, se la cava, e cerca di non dare pensieri alla mamma, specie da quando papà, il suo eroe, è morto. Il calcio è la sua grande passione: la Juventus è la sua squadra del cuore e Leonardo Bonucci è il suo idolo. Andrea gioca in difesa nella squadra della sua cittadina, ma si trova anche in estrema difficoltà. I bulletti della banda chiamata “I Teschi”, composta da Giovanni, il capobranco alto e massiccio e dai suoi amici, lo hanno preso di mira. A chi chiedere aiuto se non al suo amico-mito Leo Bonucci? Il quale sullo sport giovanile non ha dubbi: «Il calcio è un gioco bellissimo e quindi ti devi divertire anche quando perdi. La cattiveria agonistica è decisiva, ma se a 13 anni il calcio diventa stress e tensione, allora sei sulla strada sbagliata». GLI AUTORI. Leonardo Bonucci, nato a Viterbo nel 1987, è un calciatore della Juventus e della Nazionale italiana molto noto. Sposato con Martina, ha tre figli: Matteo, Lorenzo e Matilda. Ha deciso di devolvere i proventi di questo suo primo libro ad Agop, Associazione Genitori Oncologia Pediatrica, che assiste le famiglie dei bambini malati di tumore in cura al Poli-

a cura di Alessandra Scolari

clinico Gemelli di Roma. Francesco Ceniti, nato a Roma il 24 dicembre 1969, cresciuto in Calabria, laureato in Lettere moderne, calciatore fino alla C2, diventato poi giornalista (dal 2003) alla Gazzetta dello Sport, ha una specialità: ricercare storie da raccontare in ambito sportivo. Sposato con Mirella, ha tre figli, Mattia, Andrea e Chiara. Questo è il suo ottavo libro. Nel 2009 con il saggio Un carcere nel pallone si è classificato terzo al premio Bancarella sport. CURIOSITÀ. Da questo libro si ricava, ancora una volta, che per vincere le ingiustizie e le prepotenze, occorre tirare fuori tutto il proprio coraggio, attorniarsi di amicizie e alleanze. Il protagonista Andrea ricorre all’aiuto di un adulto, il suo campione preferito Leonardo Bonucci: «Gli chiederò consiglio. Lui può capirmi». Inizia così «Ciao, Leo: mi chiamo Andrea, ho quasi 13 anni e anche io gioco in difesa...». Una lunghissima lettera, con due Post Scriptum, nei quali parla dei suoi difficili rapporti con Luca in partita e Giovanni nella vita, il capo de “I Teschi”, i bulli. Il bullismo è un problema di cui non ha parlato a nessuno (nemmeno alla mamma). Leo, nella risposta, va dritto a questa difficoltà e scrive «Il silenzio è la cosa peggiore. Mi hai dato fiducia. Allora raccontami i dettagli».

Se vi serve un po' di poesia Camminiamo una sera sul fianco di un colle, in silenzio. Nell’ombra del tardo crepuscolo mio cugino è un gigante vestito di bianco, che si muove pacato, abbronzato nel volto, taciturno. Tacere è la nostra virtù.

(Lavorare Stanca, Cesare Pavese) 48


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VERONA ANTICA OGNI MESE UN’EPIGRAFE RACCONTATA

PORTA BORSARI MARCELLINO E LA SUA ISCRIZIONE L'archeologia ci ha abituati che per scovare reperti o vestigia del passato si deve abbassare lo sguardo a livello del suolo e anche più giù, nel sottosuolo, ma per osservare una testimonianza antica, una pietra che tanto racconta della storia di Verona, dobbiamo alzare lo sguardo sopra le nostre teste.

C

ollochiamoci, per la precisione, davanti ad uno degli ingressi alla città in assoluto tra i più spettacolari ed affascinanti, Porta Borsari su cui campeggia l'iscrizione: Colonia Augusta Verona nova Gallieniana. Valeriano II et Lucilio co(n)ss(ulibus), muri Veronensium fabricati ex die III nonius Aprilium, / dedicati p(ridie) non(is) Dec(embris), iubente sanctissimo Gallieno Aug(usto) n(ostro), insistente Aur(elio) Marcellino, v(iro) p(erfectissimo), duc(e) duc(um), curante Iul(io) Marcellino, v(iro) e(gregio).

DI MAREVA DE FRENZA

Ovvero: Colonia Augusta Verona Nuova Gallieniana, nell'anno in cui erano consoli Valeriano II e Lucilio, le mura dei Veronesi sono state costruite dal giorno 3 Aprile e sono state consacrate il giorno 4 Dicembre, a seguito del comando del Santissimo Gallieno Augusto nostro, con la sovrintendenza di Aurelio Marcellino uomo perfettissimo, comandante dei comandanti e sotto la cura di Giulio 50

Marcellino uomo egregio. E la questione potrebbe concludersi qui se durate i lavori di restauro della porta, condotti nel 1981 e nel 1982, un taglio nel muro non avesse portato alla luce alcune lettere fino ad allora coperte, dettaglio che non è sfuggito al professor Alfredo Buonopane che ricopre a Verona la cattedra di Epigrafia latina. La scoperta dei nuovi caratteri ha permesso infatti di iniziare un lungo viaggio che da Verona, porta a Susa e fino a Palmira. Infatti le lettere, una V ed una E della seconda riga, costituiscono l'abbreviazioni per v(ir) e(gregius), l’attestazione che Iulius Marcellinus, sotto la cui cura le mura erano state eseguite, apparteneva al primo livello delle dignità riservate all’ordine equestre. Grazie all'incrocio di altri dati epigrafici emersi, si appurò che un personaggio con lo stesso nome a Susa aveva dedicato un'ara al Genius municipi Segusini, datata qualche anno dopo l'iscrizione di Verona, cioè al 271 d.C. Qui però il nome era seguito da un titolo diverso, non vir egregius ma vir perfectissimus, in pratica un titolo superiore. Iulius Marcellinus che era stato evidentemente promosso e a Susa, al centro dell'omonima valle, ancora oggi crocevia di diversi itinerari transalpini tra Italia e Francia, era stato inviato probabilmente per fronteggiare gli stessi motivi per cui era stato tempo prima presente a Verona, ovvero le imminenti invasioni. Ma non solo. Altri studi hanno permesso di individuare un'ulteriore tappa nella carriera di Iulius Marcellinus che, sempre in base a fonti epigrafiche, fu prefetto della Mesopotamia e governatore generale dell’Oriente, e in seguito, per la fedeltà mostrata ad Aureliano, rifiutando le insegne imperiali offerte dagli abitanti di Palmira, venne scelto dall’imperatore stesso come collega per il consolato ordinario del 275. Insomma il nostro Marcellino nel giro di 10 anni di strada ne aveva fatta parecchia. Ogni epigrafe dunque è una biografia che, con un po’ di immaginazione, permette di restituire la vita a donne e uomini della passato che hanno affidato alla pietra memoria di sé. ■


TRA TV, CINEMA E NETFLIX I NOSTRI CONSIGLI

COSA GUARDARE QUESTO MESE (SECONDO NOI) CINEMA: TENET Data di uscita: 3 agosto 2020 | Regia: Christopher Nolan | Paese: USA

L’hanno definito un po’ tutti il film da cui ripartirà il cinema: mentre durante l’intero periodo di lockdown in tutto il mondo l’industria cinematografica ha dovuto correre ai ripari e ricostruirsi una nuova normalità, la data di uscita di Tenet non è mai cambiata. Cristopher Nolan negli ultimi mesi ha insistito sulla necessità di poter vedere la sua ultima fatica nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, definendo Tenet come un "film evento", una descrizione adatta per ognuno dei suoi thriller fantascientifici usciti fino ad oggi.

Il primo trailer è stato diffuso nel dicembre 2019: della storia non si può evincere troppo, se non che John David Washington è un agente segreto incaricato di fermare la terza guerra mondiale. In ogni caso, Tenet sembra destinato a diventare il progetto più misterioso di Nolan dai tempi di Inception, fatto di colpi di scena, una fotografia impeccabile, e un cast a dir poco stellare, che vede in prima fila oltre a John David Washington, Michael Caine, Kenneth Branagh, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki e Dimple Kapadia.

NETFLIX & CO: XIII EMENDAMENTO Regia di Ava DuVernay | In streaming su Netflix | Paese: USA | 2016

Citato molto spesso negli ultimi mesi in relazione soprattutto alle proteste negli Stati Uniti per la morte di George Floyd e in generale collegato al movimento Black Lives Matter, il documentario di Ava DuVernay è un caposaldo della letteratura cinematografica sulla giustizia sociale. Gli Stati Uniti detengono ad oggi il record mondiale delle incarcerazioni. E il combustibile che alimenta le statistiche è il mito della criminalità tra gli afroamericani. Studiosi, attivisti e politici, tra cui spiccano i

nomi di Angela Davis, Newt Gingrich, Bryan Stevenson, Michelle Alexander e Van Jones, analizzano tutti i punti di collegamento tra un numero sempre crescente di persone di colore nelle carceri statunitensi e anni di politiche inadeguate a rimediare la criminalizzazione degli afroamericani. Candidato al premio Oscar al miglior documentario, XIII emendamento nel 2017 ha vinto il Primetime Emmy Award for Outstanding Documentary or Nonfiction Special.

TELEVISIONE: LA GRANDE STORIA Dal 26 giugno 2020 | In onda su Rai3, ore 21.00

Torna in tv La Grande Storia, uno dei programmi più longevi della tv italiana eppure sempre “giovanissimo” nei toni e nelle modalità. Il format non è nuovo, anzi resta molto simile a quello con cui ha debuttato nel 1997: le puntate, della durata di circa due ore, diventano racconti per immagini, parole e documenti con al centro la storia del Novecento. Gli avvenimenti più im-

portanti, i fatti indimenticabili e le vite dei protagonisti sono la cornice con La Grande Storia ci spiega le vicende della Chiesa, della Seconda guerra mondiale, del fascismo e del nazismo. La prima puntata del ciclo di sei episodi, intitolata “Prima della tempesta” e presentata ancora una volta da Paolo Mieli, andrà in onda venerdì 26 giugno su Rai3 alle 21.20.

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DI CHIARA BONI


PILLOLE DI MAMMA CON UN PO’ DI AMOREVOLE IRONIA

Prima delle vacanze,

la festa di fine anno da inventare Isabella Conti è la sindaca che tutti i genitori vorrebbero avere. Amministra per il secondo mandato San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna. Ed è l’autrice dell’idea delle giornate del saluto di chiusura scuola.

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DI SARA AVESANI

sabella non è mamma ma è come se lo fosse perché ha un «profondo senso di responsabilità di premura, cura, dedizione verso la sua città e suoi concittadini». Avrete sicuramente già sentito parlare di lei, è la sindaca che, «combattendo l'evasione fiscale, è riuscita a rendere gratuiti tutti gli asili nido della sua città. La sindaca che in questi mesi di lockdown, ha tenuto compagnia agli anziani del suo paese, chiamandoli uno per uno al telefono». E soprattutto è la sindaca degli hula hoop, delle giornate del saluto. Ha aperto la strada a tante altre amministrazioni comunali italiane che, ammirando la sua tenacia e capacità organizzativa hanno copiato, grazie a Dio appena in tempo, quell'ultimo giorno di scuola «fatto di una miscela di emozioni, dal desiderio di iniziare le vacanze, dalla nostalgia malcelata per quei compagni di classe che non si rivedranno per un po’». Sì perché mentre «tutta la nostra classe dirigente nazionale, 52

di ogni colore, si è dimenticata dei bambini», lei in una lettera pubblicata sui social scrive a tutti i ragazzi e bambini: «Ho pensato che una classe alla volta, ci troveremo al parco della Resistenza, nella grande distesa verde, oltre il Rio Polo. Lì troverete cerchi colorati a terra, distanziati l’uno dall’altro e uno per volta, potrete sedervi al centro del cerchio che vi verrà assegnato, in questo modo potrete alutarvi, guardandovi tutti negli occhi, potrete salutare i vostri insegnanti. Gli hula hoop sono un simbolo, sono il cerchio che si chiude, per aprire un ciclo nuovo. In sicurezza, ma ci sarà». Voi care mamme siete riuscite a far partecipare i vostri figli ad una festa di passaggio? Per fortuna personalmente, spinta da una rabbia contro il mondo che mostrava davvero poca considerazione verso i nostri cuccioli, ho fatto di tutto per cercare di far avere un momento conclusivo alle mie bimbe. Ci sono state chat infuocate, tanti malintesi, paure inutili ma anche tanta coesione, energia, ottimismo, insomma di tutto di più. Alla fine, vederli insieme cantare la canzone dei remigini, con quel sorriso di timidezza, gioia e incredulità insieme, mi ha fatto sentire una mamma un po’ in meno in colpa, perché è così che ci sentivamo noi genitori almeno fino a quando non abbiamo potuto regalare ciò che spettava ai nostri figli e che a noi, da piccoli, non è mai mancato. La maestra poi è stata la figura chiave di tutto, come sempre. Affettuosa e speciale. Due parole verso i suoi gabbiani, pronti a volare alle elementari ed eravamo tutti emozionati. A volte serve il coraggio di “osare”, di chiedere per restituire attimi di felicità incontenibili. Ed ora? Vacanze! Per tanti di noi le ferie di quest'anno hanno un altro nome: centri estivi. Altro concetto ma stesso prezzo. Per chi invece parte davvero, un consiglio: armatevi di mascherine di ogni tipo, Elsa e Anna, Minnie, Pija Mask, Gormiti, guanti o amuchina (che i bimbi adorano e mi chiedo ancora perché?) e, di tanta, tantissima pazienza non tanto, per i nostri pargoletti ma per tutti quegli “intelligentoni” che si aggirano per le spiagge senza mascherina e senza tante precauzioni. Facciamoci gli auguri cari genitori, ne avremo bisogno. Intanto buona estate a tutti. ■


articolo pubbliredazionale

LAMPEDUSA: IL PARADISO A DUE ORE DA CASA Quasi sempre quando pensiamo ad un mare da sogno pensiamo alle Maldive o a un’isola Caraibica e ci dimentichiamo dello splendido mare di casa nostra. Uno di questi luoghi è senza dubbio Lampedusa, un piccolo paradiso tutto da esplorare. Balzò agli onori della cronaca dopo l’attacco nel 1985 del colonnello Gheddafi che sparò contro l’isola due missili caduti in mare. L’attacco non andò a buon fine, ma fu così che gli italiani scoprirono questo affascinante angolo di mondo. Definita come “una scheggia d’Africa”, Lampedusa riserva al turista un ambiente naturale molto interessante: la costa nord è caratterizzata da falesie alte decine di metri, con una vegetazione aspra e prevalentemente bassa. Battuta dal vento e praticamente disabitata offre panorami mozzafiato (imperdibile il faro a Capo Grecale). La costa Sud invece è costellata da cale sabbiose e basse scogliere di origine vulcanica, qui si concentrano la vita dell’isola, le attività turistiche e la cittadina: un tipico paesino siciliano affacciato sul mare con case basse e bianche senza tetto, raccolte intorno al porto vecchio dove è possibile vedere ancora piccole imbarcazioni da pesca che venivano utilizzate una volta. Viste le sue ridotte dimensioni ( circa 20 Km²), il mezzo di trasporto migliore per visitare Lampedusa è il motorino, la strada principale permette di farne il giro completo alla scoperta delle numerose insenature, scogliere, dammusi e il faro.

L’isola è piena di calette meravigliose che si aprono tra la roccia tempestata di fiori viola del Limonium lopadusanus e del timo. Le spiagge bianche si lasciano accarezzare da un mare che incanta per bellezza e trasparenza. L’immagine più conosciuta è quella della Spiaggia dei Conigli, per anni inserita nella classifica delle spiagge più belle del mondo e quella dove le tartarughe Caretta Caretta vanno a depositare le uova in primavera. Quando si arriva dall’alto lo scenario è commovente, con questo grande scoglio in mezzo al mare che ne esalta il fascino; con la bassa marea l’isolotto diventa un istmo che può essere raggiunto dalla costa camminando su una sottile lingua di sabbia. Tra la spiaggia dei Conigli e il centro cittadino c’è la graziosa Cala Galera: si tratta di una spiaggia sabbiosa, perfetta per chi vuole andare alla scoperta delle meraviglie del fondale marino, ricco di pesci. Sempre sulla costa orientale, si trova Cala Calandra o “Mare Morto”, così chiamata per via della sua posizione, molto riparata dal vento, che rende le sue acque calme e limpide. Cala Calandra è in sé una baia selvaggia fatta di scogli e rocce, un paesaggio lunare bagnato da un mare limpidissimo e turchese. Le spiagge di Lampedusa sono numerose, tra quelle degne di nota ricordiamo Cala Pulcino, Cala Galera, Cala Madonna, Cala Guitgia e molte altre. Insomma ogni giorno potrete stendere il vostro telo mare su una spiaggia diversa! Ecco quindi che Lampedusa con le sue acque cristalline e i panorami mozzafiato non può essere né avamposto militare né luogo d’affari, ma può, e dev’essere, solo luogo di sogni, condivisione, natura e cultura. Lampedusa…ai confini dell’emozione. Vi aspettiamo in agenzia!

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CHE ARIA TIRA (NEL FUTURO) TRA INNOVAZIONI, STARTUP E TENDENZE

IL MIO ASSISTENTE ROBOT Operai, sorveglianti, astronauti e medici: i colleghi del futuro saranno robotici?

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i chiama Ivo ed è stato in prima linea all’Ospedale di Varese per la lotta al Covid-19. Nulla di strano, direte voi. Peccato che non sia un medico o un infermiere, ma un robot comandato a distanza tramite computer o smartphone. Ivo, un tablet sostenuto da un’asta montata su ruote, ha permesso la comunicazione con i pazienti e il monitoraggio dei loro parametri vitali, garantendo così il distanziamento sociale e limitando il rischio di contagio. Si tratta solo dell’ultima e più attuale applicazione della robotica a supporto dell’uomo: una tecnologia che è destinata a portare grossi impatti nelle nostre vite, toccando non solo la sfera lavorativa ma anche quella sociale e relazionale.

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QUASI 100 ANNI DI STORIA. La parola robot apparve per la prima volta nel primo dopoguerra, nel 1921, in una commedia. "Robot" viene dal ceco e significa "lavoro forzato" e in origine questo termine indicava una sorta di schiavo al servizio dell’uomo. Provando a dare una definizione più concreata e attuale, si potrebbe dire che si tratta di una macchina intelligente nella sua forma fisica. Può eseguire compiti 54

in modo autonomo e modificare il suo ambiente, grazie ad una precedente programmazione. I ROBOT OGGI. Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione tecnologica e alla combinazione con l’intelligenza artificiale, i robot sono sempre più presenti nella nostra quotidianità, spesso aiutandoci in compiti complessi o pericolosi: ci permettono di svolgere particolari operazioni chirurgiche con estrema precisione, viaggiano nello spazio per raccogliere dati provenienti da pianeti lontani, monitorano cantieri e aree pericolanti e molto altro ancora. E IN FUTURO? I robot diventano sempre più incredibili e, sotto molti aspetti, sempre più simili a noi: questo ci porta a molti interrogativi, cruciali per il nostro futuro. Che tipo di rapporto instaureremo con loro? Ci ruberanno il lavoro? Li useremo sempre e solo a fin di bene? Le domande sono molte, così come opportunità e sfide. Quello che è certo, è che per avere il nostro assistente robotico personale dovremmo aspettare ancora un po’. ■


Il quotidiano di Verona

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ALTRO CHE TERZA ETÀ STORIE E RITRATTI DI RIVOLUZIONI ARGENTATE

NONNI, ABBIAMO SEMPRE BISOGNO DI VOI Il Coronavirus ha messo e sta mettendo a dura prova il tessuto sociale delle varie comunità. In forte difficoltà sono i nonni, coloro che hanno sempre fatto da collante tra le generazioni. I nonni sono miti per molti nipoti. L’auspicio è che tutti, specie gli anziani, comincino ad uscire, per rafforzare il proprio sistema immunitario e, riprendendo le relazioni sociali, quello morale.

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ssistiamo ancora ad una lenta silenziosa strage dei nonni. Sembra sia la categoria presa di mira dal destino, oltre che dal Covid-19. Per averne conferma basta aprire la pagina dei necrologi dei giornali. I dati del Coronavirus, comunicati dalla Regione Veneto, dimostrano che l’epidemia è in calo. Verona è riuscita a contenere i contagi, anche se i numeri spaventano ancora. La “pandemia” della solitudine nelle abitazioni (e nelle case di riposo) è difficile da superare: negli anziani è rimasta la fobia di uscire di casa. La forzata clausura per quasi 100 giorni, ha contribuito ad isolare i nonni: non si sono sentiti più “utili” per la famiglia e la comunità. Inoltre la grande pressione mediatica, la paura di finire in ospedale (deleteri i passaggi alla televisione dei camion di militari con le bare o le chiese piene di feretri, anziché di fedeli), hanno emarginato la terza età. Molti anziani hanno rispettato le prescrizioni anti Covid-19, in maniera fin troppo rigida. È andata meglio laddove è stato promosso, su terrazze e poggioli, il flash-mob: a volte per cantare, altre per giocare e altre ancora per recitare il rosario. Il flash-mob (spesso molto atteso), appuntamento di anziani, adulti e giovani è stato un forte segno di comunità viva e attiva, che ha saputo mettere in campo le sinergie per offrire momenti di tranquillità, capaci di far riaffiorare il pensiero del vivere sano. Dopo il lockdown, per gli anziani la ripresa delle abitudini è molto lenta. Il Coronavirus ha cambiato il mondo e l’incertezza del futuro crea, in molti di loro, tristezza e depressione. Così anche l’economia rallenta. È noto, infatti, che spesso sono gli over 65 a fare acquisti per figli e nipoti e a viaggiare, incrementando così il turismo. Gli esperti sostengono che «dobbiamo prenderci cura dei nonni, correttamente con urgenza e intelligenza. Adesso, subito, sotto la pressione del Coronavirus, altrimenti non si farà più e per la società saranno altri guai seri». Il primo passo, a mio avviso, è quello di ritrovare momenti in cui nonni, bambini e giovani stiano fiduciosi insieme. Il secondo atto è quello di invitare e invogliare tutti ad uscire, a superare la diffidenza del primo impatto e a riallacciare i rapporti umani con coetanei e non solo. ■

DI ALESSANDRA SCOLARI

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STORIE DI STORIA LIBERAMENTE ROMANZATE

LA LANA A CORTE SGARZERIE Nel Trecento Verona contava una popolazione che si aggirava intorno alle quarantamila persone e solo Firenze e Venezia le erano superiori. Un primato importante, un miracolo economico che aveva nella sua origine la specializzazione della città nella lavorazione della lana. Un settore questo che in realtà si era già ben sviluppato nei secoli precedenti e che, grazie allo sviluppo della navigazione fluviale, aveva fatto apprezzare i panni veronesi non solo nel BelPaese ma anche nelle più importanti piazze commerciali del Nord Europa.

G

li Scaligeri dettero un grande impulso al settore laniero cittadino ed è inoltre facile da intuire quanto l’Adige avesse un ruolo preminente per lo sviluppo di questa attività. La lana infatti arrivava direttamente dai pascoli della montagna e scendeva in città tramite i barchini che attraccavano vicino all’odierno Ponte della Vittoria. Da qui il prodotto grezzo veniva scaricato e lavato direttamente nel fiume per poi essere trasportato nei pressi di Veronetta dove i panni venivano imbevuti in una soluzione saponosa, pigiati in file e sottoposti ai colpi di maglio della gualchera (una macchina azionata dall’acqua) che li rendeva sodi. Dopo questo processo la lana veniva portata alle Sgarzerie dove veniva grattata con un cardo selvatico e preparata per le successive lavorazioni.

UNA CORTE UNICA NEL SUO GENERE Corte Sgarzerie divenne epicentro e fulcro di questa attività visto che al tempo si contavano nei suoi pressi quattordici attività con almeno una sessantina di artigiani impegnati tra le botteghe e il fondaco delle balle (magazzino dove venivano tenuti i tessuti). Quando i veneziani imposero la loro giurisdizione su Verona la questione della lana divenne spinosa: loro impegnati nel commercio fiorente della seta, i veronesi ad occupare i primi posti in quello della lana. La Repubblica sistemò la questione imponendo dei dazi ai prodotti veronesi in modo che questi perdessero di competitività rispetto alla seta veneziana. Corsi e ricorsi storici ed economici anche del nostro tempo. Della serie: la storia si ripete. ■ 57

DI MARCO ZANONI


ANGOLO PET CANI, MICI&CO

Dottoressa Matteocci

STERILIZZARE, PERCHÉ? Sterilizzare è la scelta consapevole da adottare per cani e gatti. Un modo per evitare il randagismo e la formazione di colonie feline. Ma anche una scelta che preserva la salute del proprio animale.

S

econdo alcuni ricorrere alla sterilizzazione è contro natura. Ma al contrario, è innaturale lasciare delle creature girovagare per le strade alla ricerca di amore e cibo, destinandole a morte sicura. È indispensabile fare una distinzione tra castrazione e sterilizzazione. La prima consiste nella rimozione delle gonadi femminili e maschili, ossia ovaie e testicoli; nella sterilizzazione, invece, il funicolo spermatico del maschio e le ovaie della femmina vengono tagliate, cauterizzate o legate. Per i felini bisogna intervenire a sei mesi di vita, prima dell'arrivo dell'estro o calore amoroso nelle femmine e nella pubertà per i maschi. Sterilizzare un gatto significa prolungargli la vita prevenendo cucciolate indesiderate, favorendo il disinteresse nella lotta, riducendo la possibilità di contrarre o diffondere malattie sessualmente trasmissibili, limitando il randagismo e rendendo il gatto più sedentario, con meno rischio di tumori alle ghiandole mammarie nelle femmine. Tuttavia, con la castrazione, l'appetito dei felini aumenta del 20-25% e il loro dispendio energetico si riduce del 30%, incorrendo, dunque, nel rischio di obesità, diabete e malattie articolari. «La sterilizzazione del cane è una pratica medico veterinaria che causa un'infertilità permanente attraverso la

rimozione chirurgica delle gonadi oppure un'infertilità temporanea attraverso l'applicazione di un impianto sottocutaneo che rilascia lentamente un principio attivo che sopprime la riproduzione. Ciò che si modifica nel cane è il pool di comportamento legato alle variazioni ormonali: nel maschio fuga, agitazione, aggressività e perdita di appetito in presenza di femmine in estro. Negli esemplari femminili in calore, invece, si modifica l’istinto di fuga e le eliminazioni frequenti per lasciare il proprio odore. La sterilizzazione del cane viene spesso consigliata dai medici veterinari per prevenire malattie come il carcinoma mammario, l’ingrossamento prostatico, le ernie perineali e i tumori testicolari o per modificare comportamenti sessuali spiacevoli come la marcatura urinaria in casa o il randagismo canino. Tuttavia la gonadectomia non è priva di conseguenze negative per la salute fisica (es. incontinenza urinaria nelle femmine) e psicologica del cane, per questo motivo castrazione e sterilizzazione vanno affiancati da una terapia comportamentale», conclude la Dottoressa Cristiana Matteocci, Medico Veterinario Esperto DI INGRID in Comportamento Animale FNOVI, Istruttore SOMMACAMPAGNA Riabilitatore FICSS. ■ www.cristianamatteocci.it 58


SCIOCCANTI NOTIZIE RIPORTATE DAGLI SCIENZIATI DELLA GRAN BRETAGNA:

Grazie a questo metodo puoi, senza compromettere la salute, perdere fino a

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

5kg alla settimana! settimana !

o Questo cerott so as gr il ie gl io Più di 320 mila persone si sono sbarazzate del sovrappeso in modo permanente sc sso su tutto in ecce e sicuro, perdendo 2,3 o persino 5 kg a settimana. Le innumerevoli ricerche il corpo l Ward Professor Danie c Centre Oxford Metabolli

hanno confermato che la cura naturale del prof. Ward è efficace nel 91% dei casi, funziona persino con le persone che non riescono a perdere peso con nessuna dieta. Deve la sua incredibile efficacia al metodo in cui viene assunta.

N

onostante il metodo del professore britannico abbia una composizionee al 100% vegetale, esso riesce ad eliminare il tessuto adiposo in eccesso più velocemente dei bruciagrassi chimici più forti. In modo naturale ripara ed accelera il metabolismo. Blocca la sensazione di fame, eliminado la voglia di „stuzzicare”. È così efficace che ha funzionato persino sulle persone che, nonostante varie prove, non sono riuscite a perdere peso per 10, 15 o persino 20 anni. Grazie ad essa chiunque, indipendentemente dall’età o dalla causa del sovrappeso, può ottenere una figura snella in tempi incredibili, in modo sicuro e senza effetti collaterali per la salute.

mine della ricerca, hanno dichiarato di provare un netto sollievo. Altri ancora elencavano vari benefici che si sono presentati grazie alla cura: migliore qualità del sonno, aumento delle difese immunitarie, aumento dell’energia. Su nessuno dei partecipanti sono stati registrati cali di vitamine o sostanze minerali e non mostravano alcun effetto collaterale dovuto all’azione del metodo.

5 kg in meno in 7 giorni

“Tutto quello di cui abbiamo bisogno per una perdita di peso efficace, è racchiuso nella natura. I frutti indiani della Garcinia cambogia o il Guarana americano, hanno un forte potere dimagrante. L’unico problema fino ad oggi era legato al metodo della loro assunzione. Le compresse tradizionali non sono adeguate poiché al posto di agire direttamente sull’adipe, finiscono prima nello stomaco. Di conseguenza vengono assorbite dall’organismo solo al 5-7% ed il loro potere dimagrante è semplicemente sprecato.

La conferma sono le ricerche condotte dall’autore del metodo – il prof. Daniel Ward dell’Oxford Metabolic Centre. I partecipanti alle ricerche (uomini e donne dall’età compresa tra 35 e 75 anni) hanno utilizzato il nuovo metodo per 4 settimane, non cambiando assolutamente nulla nella loro dieta o attività fisica. È risultato che durante il test, addirittura l’89% l’89% di loro ha perso fino a 5 kg durante la prima settimana. Dopo 30 giorni la perdita di peso media equivaleva a 10,91 kg ed i partecipanti avevano registrato un calo del livello di colesterolo cattivo. Inoltre le persone che prima soffrivano di dolori articolari, al ter-

Cosa provoca una perdita di peso cosi veloce? Il prof. Daniel Ward, autore del metodo, ci spiega qual’è il segreto della sua efficacia:

Per questo motivo, assieme al mio team, abbiamo cercato una soluzione alternativa. Abbiamo

Il grasso viene sciolto in tempi incredibili – perdi fino a 5 kg a settimana

creato così il metodo transdermale. I più potenti ingredienti naturali dimagranti sono stati racchiusi sotto forma di cerotti. Quando lo applichi sul corpo, esso inizia ad emettere calore grazie al quale vengono rilasciati gradualmente nell’organismo i suoi ingredienti. Attraversano velocemente il derma arrivando al sangue e successivamente ai tessuti adiposi dove iniziano in maniera tempestiva a bruciare le cellule del grasso che verranno successivamente allontanate dall’organismo assieme alle tossine. Grazie a questo processo il metabolismo, prima rallentato, viene sbloccato ed accelerato persino del 150%! In aggiunta, grazie al metodo transdermico, gli ingredienti vengono uniformemente distribuiti. Se indossi il cerotto solo sulla pancia, non ti libererai solo del grasso addominale. Tutto il tuo corpo perde peso, indipendentemente dalla localizzazione del cerotto”.

Un cerotto al giorno, una garanzia per perdere peso

“Ho riacquistato il controllo del peso e della vita” Riusciresti a credere che ho lottato con il sovrappeso per 17 anni? Diete, sarifici, intensa attività fisica... Persino 3 giorni di digiuno non portavano alcun effetto. Ero devastata. Al posto di dimagrire, stavo compromettendo la mia salute ed i nervi. Non so come sarebbe finita se non avessi scoperto la formula del prof. Ward. Quando ho applicato il primo cerotto sulla spalla, ho subito sentito che avrebbe rappresentato una svolta. Dopo solo una settimana, pesavo 4,5 kg in meno! In un mese ho perso 11 kg. Passate altre 6 settimane, altri 10 kg. Finalmente i bambini a scuola hanno smesso di indicarmi con il dito e ridere alle mie spalle. Ho recuperato la fiducia in me stessa e mi sento rinata”. Monica V. (41 anni), insegnante di Genova, ha perso in totale 21 kg

Dopo un mese di cura potrai pesare 10-13 kg in meno e sbarazzarti di circa 9-10% del grasso in eccesso. Senza effetti dannosi per la salute. Il Tuo metabolismo verrà riparato e inizierà a funzoionare in armonia con il Tuo organismo. Ti dimenticherai delle conseguenze del sovrappeso sulla Tua salute. Anche il livello di colesterolo verrà normalizzato e sentirai di avere più energia, Ti sentirai leggero ed in forma. La cura transdermale del prof. Ward è disponibile solo tramite vendita telefonica. Ordinare è sicuro poiché non dovrai pagare nulla in anticipo, solo al momento della consegna. Inoltre ora le prime 150 persone che chiameranno potranno ottenere lo sconto del 72%. L’ordine delle chiamate decide.

Ottenere questi risultati, è estremamente semplice. È sufficiente applicare il cerotto tutte le mattine subito dopo essersi alzati, in una parte del corpo a piacere (pancia, spalla, schiena, coscia – la cosa più importante è il Tuo comfort). Indossalo tutto il giorno e toglilo prima di Le prime 150 persone che chiameranno entro coricarti. Non il 29 luglio 2020 avranno il diritto allo sconto del 72%. devi ricordarRiceverai la cura transdermale dimagrante del professore ti nient’altro. a soli 29€ anziché 104€ (consegna GRATUITA)! Già dopo 7 giorni d’utilizzo sarai più leggera di dal lunedì al venerdì: 8:00 - 20:00, sabato e domenica: 9:00 - 18:00 circa 3-5 chi(chiamata locale senza costi agiuntivi) logrammi.

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In cucina con Nicole Qualche idea sana (e golosa) per le vostre giornate

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INSALATA DI PEPERONI, CON STRACCIATELLA E CAPPERI Un piatto fresco che sa proprio di estate! Ingredienti (per 2 persone) • 1 peperone rosso • 1 peperone giallo • 1 peperone verde • Stracciatella (formaggio fresco a pasta filata) • 1 cucchiaino di capperi sott’aceto rucola

Consiglio nutrizionale

Lo zenzero sta benissimo sul pesce, inoltre, ha proprietà antinfiammatorie, digestive e antibiotiche. Il pepe rosa è molto aromatico e non piccante. Un’alternativa alla stracciatella può essere la mozzarella di bufala o la ricotta fresca.

Bucherelliamo i peperoni e li sistemiamo sulla banda del forno. Li cuociamo in forno per 40 minuti a 190 gradi. Facciamo raffreddare completamente, poi eliminiamo la buccia con le mani. Li disponiamo nel piatto con la rucola, la stracciatella, i capperi, condiamo con olio, sale e pepe.

CREMA TIEPIDA DI CAROTE ALLO ZENZERO CON GAMBERONI, LIME E PEPE ROSA Chi dice che le vellutate non si possano mangiare anche d’estate? Ingredienti (per 2 persone) • 6 carote • mezzo porro • 2 spicchi d’aglio • mezzo cucchiaino di zenzero in polvere • qualche fetta di lime • gamberoni sgusciati • pepe rosa Tagliate a rondelle carote e porro. Scaldate un filo d’olio, unite l’aglio e la verdura. Coprite con dell’acqua e fate cuocere 30 minuti. Aggiungete lo zenzero in polvere e frullate. Cuocete i gamberoni in padella, con un filo d’olio e l’aglio. Servite nel piatto la crema di carote, sopra i gamberoni e decorate con pepe rosa e qualche fettina di lime.

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CONSIGLI E RIFLESSIONI TARGATI ADICONSUM

POLIZZE DORMIENTI CACCIA AL TESORO ESTIVA Il 15 giugno scorso è suonata una nuova sveglia per le polizze dormienti. C'è tutta l'estate a disposizione per scovare e richiedere i proventi delle polizze vita obliate e conferite dalle imprese assicurative al fondo rapporti dormienti.

P

uò trattarsi di polizze di risparmio giunte a scadenza e non riscosse oppure polizze per il caso di morte dell’assicurato della cui esistenza i beneficiari non ne sapevano nulla. Ad ogni modo, queste polizze non reclamate dormono nelle casse degli intermediari (banche, compagnie di assicurazione, ecc.) e dopo 10 anni vengono trasferite dall’intermediario al Fondo Rapporti Dormienti presso la Consap (Concessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici). Se trascorrono altri 10 anni senza che nessuno ne chieda la riscossione si prescrivono definitivamente e non possono più essere recuperate in alcun modo. Veri e propri tesori nascosti sotto la polvere del tempo che, fino al 15 settembre, sarà possibile riportare alla luce...almeno per metà. Infatti il rimborso ottenibile, con apposita domanda presentata tramite il portale Con-

sap (www.consap.it), sarà pari al 50% del controvalore originario della polizza dimenticata. In mancanza della proverbiale mappa ecco due modi adatti al caso per compiere una ricerca efficace: 1) utilizzare il Servizio Ricerca Polizze Vita dell’ANIA, l’associazione nazionale delle imprese di assicurazione (www.ania.it/ricerca-polizze-vita); 2) presentare istanza direttamente all’intermediario assicurativo di cui si serviva il familiare chiedendo informazioni sull’esistenza di una polizza a suo nome e i nomi degli eventuali beneficiari. Buona caccia! ■ Per saperne di più www.adiconsumverona.it 62

DI CARLO BATTISTELLA DI ADICONSUM VERONA


IL GLOSSARIO DEL LAVORO UNA PAROLA PER VOLTA

FIGLI, I BONUS SPIEGATI Viene confermata la possibilità per i lavoratori iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata e ai lavoratori autonomi iscritti all’Inps di fruire di un congedo straordinario per assistere i figli di età non superiore a 12 anni in conseguenza della sospensione delle attività scolastiche. Il limite di età non opera nel caso di figli affetti da disabilità grave accertata ai sensi della L. n. 104/1992.

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l periodo massimo di fruizione è incrementato a 30 giorni, da utilizzare in maniera continuativa o frazionata fino al 31 luglio 2020, anche nel caso di genitori affidatari.

lavorativa (CIG Ordinaria, Straordinaria, in Deroga), non sia disoccupato (Naspi, Dis- Coll) o non lavoratore. Nelle ipotesi di lavoratori impegnati con modalità smartworking sarà comunque possibile richiedere il congedo.

Durante il periodo di fruizione è riconosciuta un’indennità:

In alternativa alla fruizione del congedo, i lavoratori potranno accedere ad uno o più bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting il cui valore massimo è stato innalzato a 1.200 € da utilizzare nell’arco temporale di 30 giorni, continuativi o frazionati.

- ai collaboratori: giornaliera, pari al 50% di 1/365 del reddito annuo (come calcolato ai fini dell’indennità di maternità) - agli autonomi: per ciascuna giornata, pari al 50% della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita annualmente dalla legge per ciascuna tipologia di lavoro svolto. Resta ferma la disposizione per cui potranno fruire del congedo entrambi i genitori, alternativamente e comunque nel limite massimo complessivo su indicato, purché l’altro genitore non benefici di strumenti di sostegno al reddito per sospensione o cessazione dell’attività

In aggiunta, il bonus potrà essere utilizzato anche in caso di iscrizione a: - Centri estivi - Servizi integrativi per l’infanzia - Servizi socio-educativi territoriali - Centri con funzione educativa e ricreativa - Servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia. In queste ipotesi sussiste incompatibilità con il bonus “asilo nido” erogato dall’Inps. ■ 63

DI EMILIANO GALATI SEGRETARIO FELSA CISL VENETO


L’oroscopo alla nostra maniera

di Andrea Nale

21 MARZO - 20 APRILE

21 APRILE - 20 MAGGIO

21 MAGGIO - 21 GIUGNO

22 GIUGNO - 22 LUGLIO

Ariete

Toro

Gemelli

Cancro

Quando uscite per strada la sentite anche voi la brezza del mondo che riprende? Qualche aspetto della vita pre-Coronavirus si è rotto per sempre lasciando entrare aria fresca, ventate di possibilità e novità da esplorare. Dal negativo di una situazione terribile, cari Ariete, siate pronti a cogliere una vita tutta da ricostruire, con nuovi equilibri, in una nuova estate.

Il mio quadro preferito è L'impero delle luci di Magritte. E di voi? Che mi dite? La sete di scoperta e di avventura che si annida in voi anche a seguito di una primavera mai veramente vissuta potrà trovare conforto, momentaneo ma potente, nell'andare a identificare un'opera d‘arte simbolo della vostra persona, da raccontare appassionatamente agli altri in ogni occasione. Siate portatori attivi e consapevoli di bellezza.

A volte contro le intemperie ci si può attrezzare, un motto Scout dice che «Non esiste cattivo tempo ma cattivo abbigliamento». Bufera, burrasca, instabilità possono tutte essere superate con la giusta attrezzatura, i giusti accorgimenti. A volte, però, la cosa più saggia da fare è mettersi al riparo dal vento e lasciarlo passare. Non potete combattere contro tutto e tutti, cercate riparo ma sempre all'erta.

Quante persone invidiate? E, di preciso, cosa invidiate di queste persone? La felicità? L'essere realizzati? Invidiare qualcuno significa averne una visione limitata, concentrata tutta su noi stessi, sulla mancanza che sentiamo di avere e che riempiamo con l'invidia. Questo è il solo mese in cui dovrete fare una cosa molto brutta, ma a fin di bene: concentratevi sui difetti degli altri, respirate la vostra “superiorità”.

23 LUGLIO - 23 AGOSTO

24 AGOSTO - 22 SETTEMBRE

23 SETTEMBRE - 22 OTTOBRE

23 OTTOBRE - 22 NOVEMBRE

Leone

Vergine

Bilancia

Scorpione

Il concetto più bello creato dallo scienziato prussiano Von Humboldt è quello di paesaggio: ha saputo unire gli elementi naturali e trovarne le connessioni, creando veri e propri mondi che oggi noi conosciamo come il paesaggio alpino, paesaggio marino, paesaggio urbano eccetera. Fatevi ispirare da lui, come fece Darwin, trovate le connessioni e create la felicità di mille bellissime visioni d'insieme su di voi.

Il tempo scandito delle nostre vite ci impone delle scadenze per tutto: finire la scuola, innamorarsi, sposarsi, avere un lavoro, avere dei figli. Sembra che tutti quanti ad un certo punto veniamo a patti con questa legge temporale. Ma, ora, adesso, per voi, non è più così. Lo sento che state fremendo per ribaltare questa regola, siate perfetti rivoluzionari facendo qualcosa che non si addice per niente alla vostra età.

Ho sempre amato il concetto di soglia. La soglia è lo spazio fisico e immaginario di trasformazione, di passaggio da uno stato all'altro. Lo spazio della soglia delimita l'arrivo in una casa o, al contrario, l'ingresso nel mondo. L'esordio in una nuova vita, ecco. Fate tesoro di queste parole, perché mai come ora il vostro status esistenziale è essere in una soglia. Quanta bellezza e avventura vi attendono, non trovate?

Una delle paura più grosse che ci portiamo dentro contiene in sé il proprio antidoto, e lo so, che anche per voi uno dei timori più grandi è di deludere le persone che vi amano. Per aspettative, per non dare loro dispiaceri o per chissà cosa. Ma consolatevi, per definizione, le persone che vi amano non vi amano per questo o per quel motivo, perché avete fatto questo o quello: vi amano, punto. Deluderle davvero è sempre impossibile.

23 NOVEMBRE - 21 DICEMBRE

22 DICEMBRE - 20 GENNAIO

21 GENNAIO - 19 FEBBRAIO

20 FEBBRAIO - 20 MARZO

Sagittario

Capricorno

Acquario

Pesci

Quante volte girate attorno ad un concetto senza dirlo davvero? Magari per qualcosa che avete paura ad esteriorizzare per non rovinare un qualche equilibrio? Quante volte avete lanciato indizi, simboli dei vostri sintomi di malessere, mai completi e mai espliciti e che non hanno fatto altro che far crescere il dolore e la sofferenza? Ora basta, ora è il momento in cui le cose si risolveranno gridandole forti e chiare.

Quanto tempo è che non avete un nuovo amico, che non incontrate qualche persona che diventi parte integrante del vostro orizzonte emotivo? Mi sembra che a volte gli unici grandi amici che ci rimangono sono quelli della gioventù, ed è bellissimo. Sento però che un rapporto sta bussando alla vostra porta insistentemente, dovete solo cercare di coltivarlo e una nuova vita si affiancherà miracolosamente alla vostra.

Ci sono persone che amano festeggiare compleanni e anniversari, che sanno valorizzare queste ricorrenze con grandi celebrazioni. Altri se ne dimenticano, e un compleanno o un anniversario di matrimonio sono giorni qualsiasi in cui farsi soltanto gli auguri. Festeggiate invece, cari miei! Che alla fine le ricorrenze non sono scuse per celebrare il tempo che passa, ma occasioni per celebrare le persone della vostra vita.

Siete bravi in matematica? Non serve essere bravi per il calcolo che dovrete fare. La sentite l'ansia e la preoccupazione che cresce dentro di voi per qualche evento o qualche preoccupazione futura? Ecco, calcolate, ora quante volte le vostre ansie si sono realizzate rispetto invece a quante volte le cose sono andate nel migliore dei modi. Fatto? Ecco, non preoccupatevi, che la maggior parte delle paure non si realizza.


SPETTACOLI & EVENTI Luglio 2020

ESTATE TEATRALE - Il calendario di luglio

INCHIOSTRO VIVO A.LI.VE. - Paolo Facincani

FESTIVAL D’ESTATE - La lirica riparte da Verona

JAZZSET ORCHESTRA - Concerto in villa

ESTATE

sotto le

Stelle


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EE

VERONA VERONANETWORK NETWORK 16 16LUGLIO LUGLIO

LE LEPERSONE PERSONEEELE LEAZIENDE AZIENDECHE CHEFANNO FANNOGRANDE GRANDEVERONA VERONA

ORE ORE21 21SU SURADIOADIGE RADIOADIGETV TV640 640

Sergio Sergio Pellissier, Pellissier, Sandro Sandro Veronesi, Veronesi, Gianmarco Gianmarco Mazzi, Mazzi, Giuseppe Giuseppe Manni, Manni, Enrico Enrico Frizzera, Frizzera, Giordano Giordano Veronesi, Veronesi, Gigi Gigi Fresco, Fresco, Beatrice Beatrice Pezzini, Pezzini, Istututo Istututo Don Don Bosco, Bosco, Flavio Flavio Pasini, Pasini, Cristina Cristina Pozzi, Pozzi, Marco Marco Ottocento Ottocento e Valentina e Valentina Boni. Boni.

Imprenditori, Imprenditori,start-up, start-up,campioni campioni dello dellosport sporteedel delvolontariato. volontariato.

10° 10°

2020 2020 PREMIO PREMIO ECONOMIA ECONOMIA PREMIO PREMIO SPORT SPORT PREMIO PREMIO COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE PREMIO PREMIO SPETTACOLI SPETTACOLI ED ED EVENTI EVENTI


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Luglio 2020

SPETTACOLI & EVENTI

IN

QUESTO NUMERO

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6 10 12

11 CALENDARIO

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gli eventi di Luglio 2020 secondo noi.

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Luglio 2020

SPETTACOLI & EVENTI

con la la collaborazione collaborazione di di con

DAL

15

GIUGNO AL

21

LUGLIO

C HIOSTRO Musica

Teatro Giovani Coro Giovanile

DI

S ANT’ E UFEMIA

Conferenze

Coro Voci Bianche

Concerti solistici vocali e strumentali

Alive Accademia Lirica Verona

accademialiricaverona

w w w. a l i v em u s i c a . i t


5

SPETTACOLI & EVENTI

Luglio 2020

IL IL CHIOSTRO È VIVO! CHIOSTRO È VIVO! IL DIRETTORE IL FACINCANI RACCONTA LA RIPARTENZA DIRETTOREDI DIA.LI.VE. A.LI.VE.PAOLO PAOLO FACINCANI RACCONTA LA RIPARTENZA L’AccademiaLirica Liricadidi diVerona Veronacon conilililsuo suocoro corodidi divoci vocibianche, bianche,ilililcoro corogiovanile giovanileeeegli gliallievi allievidella dellascuola scuoladi diteatro teatroèèè L’Accademia L’Accademia Lirica Verona con suo coro voci bianche, coro giovanile gli allievi della scuola di teatro tornatainin inscena scenalunedì lunedì15 15giugno giugnoinin inoccasione occasionedell’evento dell’eventoILIL ILTEATRO TEATRORIPARTE RIPARTEorganizzato organizzatodal dalComune Comunedi di tornata tornata scena lunedì 15 giugno occasione dell’evento TEATRO RIPARTE organizzato dal Comune di Verona,inin incollaborazione collaborazionecon conilililTeatro TeatroStabile Stabiledel delVeneto. Veneto.Da Dafine finegiugno giugnofino finoaaametà metàluglio, luglio,nel nelChiostro Chiostrodi di Verona, Verona, collaborazione con Teatro Stabile del Veneto. Da fine giugno fino metà luglio, nel Chiostro di Sant’Eufemia,propone proponeun uncalendario calendariodidi dieventi eventimusicali musicalieeeteatrali teatralinell’ambito nell’ambitodella dellaterza terzaedizione edizionedel delFestival Festival Sant’Eufemia, Sant’Eufemia, propone un calendario eventi musicali teatrali nell’ambito della terza edizione del Festival InChiostroVivo, Vivo,didi dicui cuièèèorganizzatrice. organizzatrice.IlIlIldirettore, direttore,maestro maestroPaolo PaoloFacincani, Facincani,racconta raccontaquesto questonuovo nuovoinizio iniziodopo dopo InChiostro InChiostro Vivo, cui organizzatrice. direttore, maestro Paolo Facincani, racconta questo nuovo inizio dopo lalunga lungasospensione. sospensione. lala lunga sospensione. teatroriparte. riparte.Quali Qualisono sonostate statelele lesensazioni sensazioniprovate? provate? IlIlIlteatro teatro riparte. Quali sono state sensazioni provate? «Laserata seratadel del15 15giugno, giugno,ilililprimo primoevento eventomusicale musicaleeeeteatrale teatraleorganizzato organizzatoaaaVerona Veronadopo dopoililillockdown, lockdown,èèèstata stata «La «La serata del 15 giugno, primo evento musicale teatrale organizzato Verona dopo lockdown, stata unvero vero“miracolo” “miracolo”per peri iragazzi i ragazzi ragazzididi diA.LI.VE.! A.LI.VE.!LiLi Liguardavo guardavonegli negliocchi occhimentre mentrecantavano cantavanoeeerecitavano recitavanoeeeho hocolto colto un un vero “miracolo” per A.LI.VE.! guardavo negli occhi mentre cantavano recitavano ho colto laloro loroemozione emozionenel neltornare tornareaaa“sentirsi “sentirsivivi”. vivi”.Hanno Hannomanifestato manifestatoun unorgoglio orgogliodi diappartenenza appartenenzanel nelcondivide condivide-loro emozione nel tornare “sentirsi vivi”. Hanno manifestato un orgoglio di appartenenza nel condividelala relele leloro lorocapacità capacitàartistiche artistichepersonali personalieeehanno hannoriscoperto riscopertolala lacomunità, comunità,ilililvalore valoredello dellostare stareinsieme insiemeeeepoter poter loro capacità artistiche personali hanno riscoperto comunità, valore dello stare insieme poter rere agire con un’unica forza e un unico scopo. Questa da sempre è la forza di A.LI.VE.: condividere l’energia agirecon conun’unica un’unicaforza forzaeeun ununico unicoscopo. scopo.Questa Questada dasempre sempreèèlalaforza forzadi diA.LI.VE.: A.LI.VE.:condividere condividerel’energia l’energiaeeeililil agire talento dei giovani». talentodei deigiovani». giovani». talento I ragazzi ragazzihanno hannomostrato mostratoilililloro loroforte fortedesiderio desideriodi dicantare cantareeeerecitare. recitare. hanno mostrato loro forte desiderio di cantare recitare. I Iragazzi «Ilperiodo periododidi diisolamento isolamentoaveva avevatolto toltoossigeno ossigenoaiai airagazzi. ragazzi.Al Alrientro rientroinin insede sedesisi sisono sonoritrovati ritrovatiaaapiccoli piccoligruppi gruppi «Il periodo isolamento aveva tolto ossigeno ragazzi. Al rientro sede sono ritrovati piccoli gruppi «Il congrande grandefatica, fatica,con conuna unavoce voceche chenon nonera erapiù piùtimbrata timbrataeeeallenata, allenata,pur puravendo avendostudiato studiatomolto moltodurante duranteililil con grande fatica, con una voce che non era più timbrata allenata, pur avendo studiato molto durante eeecon lockdown.Nonostante Nonostanteilililgrande grandeaiuto aiutodella dellatecnologia, tecnologia,grazie graziealla allaquale qualehanno hannopotuto potutoimparare impararele leparti, parti, lockdown. Nonostante grande aiuto della tecnologia, grazie alla quale hanno potuto imparare le parti, lockdown. avevanobisogno bisognodidi diritrovare ritrovarel’energia, l’energia,lala lagiusta giustamotivazione motivazioneeeeun unsignificato significatoaaaquello quelloche chefacevano. facevano.La La avevano bisogno ritrovare l’energia, giusta motivazione un significato quello che facevano. La avevano tecnologiaconsente consentedidi dicomunicare comunicareanche anchenei neicontesti contestipiù piùdifficili difficilicome comequelli quelliche cheabbiamo abbiamoattraversato, attraversato,ma ma tecnologia consente comunicare anche nei contesti più difficili come quelli che abbiamo attraversato, ma tecnologia lecose cosepiù piùimportanti importantisisi siimparano imparanovivendo vivendolele leesperienze esperienzeinin inprima primapersona: persona:perché perchésolo soloilililtono tonodella dellavoce, voce,gli gli cose più importanti imparano vivendo esperienze prima persona: perché solo tono della voce, gli lele sguardi,ilililrespiro, respiro,ilililsuono suonodal dalvivo vivopossono possonodavvero davveromotivare motivareall’apprendimento all’apprendimentoartistico». artistico». sguardi, respiro, suono dal vivo possono davvero motivare all’apprendimento artistico». sguardi, Qualisono sonolele leaspettative aspettativeper perlala laripartenza ripartenzaaaasettembre? settembre? Quali sono aspettative per ripartenza settembre? Quali «Intantosiamo siamocontenti contentididi diripartire ripartireora oracon conlala laterza terzaedizione edizionedidi diInChiostro InChiostroVivo. Vivo.Certo, Certo,èèèun’edizione un’edizionediversa diversa «Intanto siamo contenti ripartire ora con terza edizione InChiostro Vivo. Certo, un’edizione diversa «Intanto dalleprecedenti, precedenti,ma masarà saràaltrettanto altrettantobella bellaeeesuggestiva. suggestiva.AA Afine fineestate, estate,per pergli gliallievi allieviche chehanno hannopartecipato partecipato dalle precedenti, ma sarà altrettanto bella suggestiva. fine estate, per gli allievi che hanno partecipato dalle questieventi eventieeeconcerti, concerti,sarà saràpossibile possibileriprendere riprenderei icorsi i corsi corsicon conlele leconsuete consuetemodalità modalità–––nel nelrispetto rispettodelle delleeven even-questi eventi concerti, sarà possibile riprendere con consuete modalità nel rispetto delle evenaaaquesti tuali normative vigenti. La drammatica situazione vissuta in questi ultimi tempi ci chiede di essere persone tualinormative normativevigenti. vigenti.La Ladrammatica drammaticasituazione situazionevissuta vissutaininquesti questiultimi ultimitempi tempicicichiede chiededi diessere esserepersone persone tuali ancorapiù piùresponsabili responsabilieeeper pergli gliallievi allievièèèilililmomento momentodidi didimostrare dimostraresenso sensodi diappartenenza appartenenzaall’Accademia. all’Accademia. La La ancora più responsabili per gli allievi momento dimostrare senso di appartenenza all’Accademia. La ancora nostra attività richiede impegno e sacrificio, per poter continuare a creare cose preziose e di valore, capaci nostraattività attivitàrichiede richiedeimpegno impegnoeesacrificio, sacrificio,per perpoter potercontinuare continuareaacreare crearecose cosepreziose prezioseeedi divalore, valore,capaci capaci nostra digenerare generare“Bellezza”. “Bellezza”.IlIlIlmondo mondodella dellacultura culturainin inquesto questomomento momentoèèèda daricostruire ricostruireeeeA.LI.VE. A.LI.VE.èèèpronta prontaaaadare dare generare “Bellezza”. mondo della cultura questo momento da ricostruire A.LI.VE. pronta dare didi propriocontributo, contributo,tornando tornandoaaadare darevoce voceanche anchealal alteatro teatromusicale, musicale,repertorio repertoriotradizionale tradizionaledell’Accade dell’Accade-proprio contributo, tornando dare voce anche teatro musicale, repertorio tradizionale dell’Accadeilililproprio mia». mia». mia».


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Luglio 2020

SPETTACOLI & EVENTI

A VERONA GLI SPETTACOLI RIPARTONO DAI GIOVANI...

di A.LI.VE.

Pronti a ripartire e dimostrare al pubblico che, nonostante il lockdown, in realtà non si sono mai fermati: sono i giovani dell’Accademia Lirica di Verona gli apripista dell’estate scaligera di quest’anno, con la terza edizione del cartellone InChiostro Vivo, in programma dal 25 giugno al 21 luglio nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese.

Coro giovanile A.LI.VE. Direttore A.LI.VE. - Paolo Facincani

Abbiamo intervistato il Direttore di A.LI. VE. Paolo Facincani, per farci raccontare qualche dettaglio in più sulle attività che hanno impegnato i giovani artisti nei mesi più duri dell’emergenza e conoscere in anteprima i progetti per il futuro. «Il lockdown è stato inizialmente uno shock per tutti – spiega il Maestro Facincani – perché noi siamo abituati a vivere come una piccola comunità. Tuttavia, abbiamo sempre mantenuto vivi i contatti, continuando le lezioni e gli allenamenti. Il coro giovanile, tra l’altro, ha imparato una partitura molto complessa, il Requiem di Gazzaniga, che porteremo in concerto da novembre. Al contempo, siamo anche riusciti a lavorare bene e ad andare avanti con il repertorio; le Maestre di teatro hanno sperimentato nuovi metodi con i ragazzi, utilizzando i video: un approccio che ha permesso ai giovani di esprimersi in maniera nuova.

Allo stesso modo, il coro ha continuato a cantare, lavorando per un altro video con le musiche di Terenzio Zardini, “Il cantico di Frate Sole”, su testo di San Francesco. A questo proposito, vi do anche una notizia in anteprima: al coro giovanile verrà consegnato il 10 ottobre proprio il Premio Terenzio Zardini». «Il messaggio che vogliamo trasmettere è far vedere che siamo vivi, che ci siamo e non ci fermiamo: il nostro valore fondante è la verità, una verità che i giovani dimostrano con il loro impegno, il sorriso e l’entusiamo. Gli adulti possono, a loro volta, prendere a esempio quest’energia, questa forza; ciò di cui abbiamo più bisogno, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo, è sostenerci l’un l’altro». DI SAMANTHA DE BORTOLI

GUARDA IL VIDEO


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SPETTACOLI & EVENTI

Luglio 2020

Il cartellone di LUGLIO al Chiostro di Sant’Eufemia, ore 21:

CONCERTI

1 e 8 luglio: “Pop, musical e Rhythm & Blues” Soliste: Elena Fezga e Virginia Sollazzi Castagnetti Coro giovanile diretto da Paolo Facincani Pianoforte: Claudio Sebastio

2 luglio: Concerto con il tenore Ramon Vargas

Coro Voci Bianche e piccoli solisti

INFORMAZIONI:

massimo di 99 spettatori, previa prenotazione tramite e-mail all’indirizzo

segreteria@alivemusica.it

3 luglio: Concerto su musiche di Bach, Mozart e

Beethoven

Con il Maestro Gerardo Chimini

4 luglio: “Le avventure di Fagiolino”

spettacolo di burattini con Maurizio Corniani

TEATRO

Produzioni dirette dalle docenti Silvia Masotti e Camilla Zorzi

5 luglio: Concerto su musiche di Mendelsshon, Ponchielli, L. Bassi e A. Facincani

13-14 luglio: Lear. Mio re, padre mio da Re Lear - Giovani attori dai 15 ai 18 anni

Allievi della Masterclass di Clarinetto di A.LI.VE. condotta dai maestri Giampiero Sobrino, Maurizio Trapletti e Bruno Matteucci Pianoforte: Gerardo Chimini

17-18 luglio:

Il Mercante 2.0 - Personaggi di Shakespeare ai giorni nostri

9 luglio: Concerto con il tenore Ramon Vargas

- Attori dai 17 ai 25 anni

Coro di voci bianche e i piccoli solisti di A.LI.VE.

20-21 luglio:

10 luglio: Concerto con il soprano Eleonora Rossi

- Attori dai dai 17 ai 25 anni

Repertorio classico di F. P. Tosti Pianoforte: Paolo Facincani.

di W. Shakespeare

Macerie. Variazioni sul mito tratto da Le Troiane e l’Ecuba di Euripide


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UnUnprogetto progettodidirecupero recuperodidiununantico anticosentiero sentieroche chesi si snoda snodasulla sulladorsale dorsaledeideimonti montiLessini, Lessini,utilizzato utilizzatofinfin dall’antichità, dall’antichità, per per lala transumanza, transumanza, è è stato stato oggi oggi trasformato trasformatoininununnuovo nuovopercorso percorsoturistico, turistico,che chesale sale dadaSoave Soavee eraggiunge raggiungeSan SanBortolo, Bortolo,a aSelva SelvadidiProgno. Progno. L’itinerario L’itinerario- riqualificato - riqualificatograzie grazieadadununfinanziamento finanziamento deldelGAL GALBaldo BaldoLessinia Lessinia- -attraversa attraversae ehahacoinvolto coinvolto nelnelprogetto progettoi icomuni comunididiSoave, Soave,Cazzano, Cazzano,Illasi, Illasi, Tregnago, Tregnago,Badia BadiaCalavena Calavenae eSelva SelvadidiProgno. Progno.Il Il sentiero sentieropavimentato pavimentatohahauna unalarghezza larghezzamedia mediadiditretre metri. metri. Completamente Completamenteimmerso immersonelnelverde, verde,il ilsentiero sentieroparte parte dalla dallazona zonadeldelSoave Soaveclassico classicoper perpoipoiraggiungere raggiungeree e attraversare attraversareuliveti, uliveti,i ciliegi i ciliegidella dellavallata vallatadeldelTramigna Tramigna e ei boschi i boschidell’alta dell’altaLessinia. Lessinia. L’intera L’interaVia Viadella dellaLana, Lana,che chealterna alternatratti trattipavimentati pavimentati inincemento cementoa asentieri sentieribianchi, bianchi,è èdotata dotatadidisegnaletica segnaletica per per dare dare le le corrette corrette indicazioni indicazioni aiai visitatori visitatori che che possono possonopercorrerla percorrerlasiasiaa apiedi piediche cheininbicicletta. bicicletta. NO AD NM OM A IDCI C | | 2 42 4 *Iniziativa pubblicitaria finanziata daldal Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 *Iniziativa pubblicitaria finanziata Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Organismo responsabile dell'informazione: GAL Baldo Lessinia Organismo responsabile dell'informazione: GAL Baldo Lessinia Autorità di gestione: Regione del del Veneto - Direzione Adg FEASR Autorità di gestione: Regione Veneto - Direzione Adg FEASR

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Luglio 2020

SPETTACOLI & EVENTI

UN’ESTATE DI Estate Teatrale

SPETTACOLI

Veronese 2020,

il calendario di luglio:

TEATRO NAZIONALE CLASSICHE PAROLE

FESTIVAL SHAKESPEARIANO

CLASSICHE PAROLE

FESTIVAL SHAKESPEARIANO

Sabato 18 luglio ore 21.00

Mercoledì 22 e Giovedì 23 luglio ore 21.00

Venerdì 24 luglio ore 21.00

Venerdì 31 luglio ore 21.00

Teatro Romano Verona Isabella Ferrari FEDRA

Teatro Romano Verona Paolo Rossi STAND UP SHAKESPEARE

Teatro Romano Verona Claudio Bisio | Gigio Alberti MA TU SEI FELICE?

Chiostro di Santa Eufemia Teatro Stabile del Veneto | Giorgio Sangati POETRY DEATH MATCH

TEATRO VERONESE CLASSICHE PAROLE

CLASSICHE PAROLE

CLASSICHE PAROLE

FESTIVAL SHAKESPEARIANO

Lunedì 20 luglio ore 21.00

Sabato 25 luglio ore 21.00

Lunedì 27 luglio ore 21.00

Martedì 28 luglio ore 21.00

Teatro Romano Verona Cantieri Invisibili & CAST LA BANCAROTTA

Chiostro di Santa Eufemia Mitmacher ILIADE, MITO E GUERRA

Chiostro di Santa Eufemia EADEM Produzioni IL CASO MAHLER

Chiostro di Santa Eufemia Modus Produzioni Orti Erranti RIVALSALIERI

DANZA

MUSICA

IL CORPO DISTILLATO

IL CORPO DISTILLATO

RIVOLUZIONI IN MUSICA

Mercoledì 29 luglio ore 21.00

Giovedì 30 luglio ore 21.00

Domenica 26 luglio ore 21.00

Chiostro di Santa Eufemia Compagnia Iuvenis Danza e Foov Dance Company PADDOCK

Chiostro di Santa Eufemia Arte 3 D SHARING Diversamente in danza PUNTI DI SINGOLARITA’

Chiostro di Santa Eufemia QUARTETTO DELL’ORCHESTRA MACHIAVELLI The Death and The Iron Maiden

Cristina Morganti Cristina Morganti

Claudio Bisio

Isabella Ferrari

Carlo Mangolini

Paolo Rossi


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SPETTACOLI & EVENTI

Luglio 2020

FESTIVAL D’ESTATE

la lirica riparte da Verona

Mozart

Una nuova Arena, in una configurazione speciale, pronta a offrire al pubblico, dal 25 luglio al 29 agosto, un’edizione del Festival lirico adattata alle esigenze cui costringe la pandemia: il Festival d’estate, che aprirà con la serata tributo “Il cuore italiano della musica”.

Verdi

Il Festival d’estate aprirà per primo, dal 25 luglio, la stagione lirica di quest’anno. Il calendario, che si sviluppa in undici serate, l’una diversa dall’altra e senza repliche, si svolgerà per la maggior parte nei fine settimana, per agevolare cittadini e turisti; ogni concerto durerà circa un’ora e mezza. Il 25 luglio grande omaggio all’arte e agli artisti italiani: Francesco Meli, Saimir Pirgu, Roberto Aronica, Fabio Armiliato, Barbara Frittoli, Eleonora Buratto, Luca Salsi, Leo Nucci, Daniela Barcellona, Michele Pertusi, Katia Ricciarelli per un totale di 31 artisti solo italiani. Segue quindi il 31 luglio una première assoluta con il Requiem di Mozart diretto da Marco Armiliato con Vittoria Yeo, Sonia Ganassi, Saimir Pirgu e Alex Esposito, in un ideale saluto alle tante vittime della pandemia e alle loro famiglie.

Wagner

Vivaldi

APPROFONDIMENTO:

Rossini

Gli appuntamenti di agosto partono sabato 1, con Anna Netrebko, Yusif Eyvazov, Daniela Barcellona e Ambrogio Maestri; venerdì 7, con un inedito gala wagneriano, per proseguire l’8, il 14 e il 21 agosto rispettivamente con i gala dedicati a Verdi, Rossini e Puccini. Nel cuore del cartellone, il 13 agosto, saranno proposte per la prima volta in Arena le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. Il 28 e 29 agosto, a chiusura del cartellone, ospite speciale Plácido Domingo e l’appuntamento Opera in Love.


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Luglio 2020

SPETTACOLI & EVENTI

L’estate per famiglie e ragazzi di Fondazione Aida

FIABE, MAGIA E LEGGENDE AL FORTE GISELLA Dopo i mesi di lockdown, Fondazione Aida riparte dal vivo con un calendario di appuntamenti per “La città dei ragazzi”, quest’anno inserita nel contesto dell’Estate Teatrale Veronese. BIGLIETTI: fino a 3 anni gratis, da 3 a 12 anni 4 euro, da 12 anni in poi 6 euro. Per informazioni e prenotazioni chiamare

045/8001471

fondazione@fondazioneaida.it

LUOGO: Cortile interno di Forte Gisella (via Mantovana 117 Verona).

Da più di trent’anni sul territorio, la Fondazione è specializzata nella produzione teatrale per ragazzi, ma si occupa anche di progetti culturali di respiro europeo e organizza rassegne che uniscono letteratura ed enogastronomia, sublimandole con la bellezza dei luoghi scelti. Leonardo Sartori, Direttore organizzativo di Fondazione Aida, ci ha svelato gli appuntamenti di questa estate 2020, da La città dei ragazzi a Sorsi d’autore. DI SAMANTHA DE BORTOLI APPROFONDIMENTO:

02 Luglio

09 Luglio

16

23

Chicco di grano di Teatrino dei Fondi

Pippi Calzelunghe di Fondazione Aida

Così nacque il mondo

C’era due volte il Barone Lamberto di Pino Costalunga e Silvia Bonanni

Il calendario de “La città dei ragazzi”

Luglio

Sei leggende (più una!) di Fondazione Aida, sintesi del progetto europeo The Legend of Great Birth.

Luglio

30

06 Agosto

13 Agosto

20

Il Mago di Oz di Fondazione Aida

Il Principe felice di Fondazione Aida

Pinocchio di Bam Bam Teatro

Pollicino con Pino Costalunga

Luglio

Agosto


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SPETTACOLI & EVENTI

Luglio 2020

Notti d’estate al MUSEO Serate culturali ed enigmi da risolvere a Palazzo Fioroni

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Incontri letterari, reading teatrali, cinema al chiaro di luna e una sorprendente novità: Fondazione Fioroni, dopo la temporanea sospensione delle attività culturali a causa dell’emergenza sanitaria, riparte con un calendario di appuntamenti estivi da non perdere. Con gli eventi organizzati nella splendida cornice di Palazzo Fioroni, si parte domenica 5 luglio, alle 21.30: Enrico Galiano presenterà il libro, edito da Garzanti, “Dormi stanotte sul mio cuore”; martedì 14 luglio, sempre alle 21.30, sarà la volta dell’appuntamento musicale “Scanzonato! 4 passi nella musica umoristica italiana” con Leonardo Frattini, per proseguire il martedì successivo, 21 luglio, alla medesima ora, con il reading teatrale “Preti, Diaoli, Strie, Striossi. Il magico e il soprannaturale nella tradizione popolare”, in compagnia di Alle Binder. Gli incontri culturali continueranno martedì 28 luglio e 4 agosto, sempre alle 21.30, rispettivamente con Nicola Bonomo, che presenterà “Aquila è atterrata. Rievocazione del primo sbarco dell’uomo sulla Luna”, e con Mario Palmieri, per il reading teatrale dedicato a Charles Bukowski. Venerdì 28 agosto, alle 21, i visitatori potranno assistere alla rappresentazione “L’ultima mecenate. Maria Fioroni e la sua opera per Legnago”, tributo alla fondatrice del museo e occasione per ricordare i 50 anni dalla sua scomparsa. A chiudere il cerchio la presentazione del libro “L’invenzione di noi due” con Matteo Bussola, alle 21. Novità assoluta, proposta dalla Fondazione in collaborazione con Play The City, l’Escape Museum: un’avventura all’insegna del mistero che permetterà ai visitatori di vivere il Museo e i suoi spazi in maniera completamente nuova. «Un’esperienza mai sperimentata a Legnago e per la primissima volta organizzata in Italia - spiega Federico Melotto, Direttore di Fondazione Fioroni - che consiste in un gioco a squadre, sul modello delle più note escape room. I partecipanti dovranno collaborare per risolvere enigmi e quiz al fine di disinnescare l’allarme e uscire così dal Museo». DI SAMANTHA DE BORTOLI

Ma il programma di appuntamenti non si esaurisce qui: tutti i mercoledì di luglio, nel cortile del Centro Ambientale Archeologico, saranno anche proiettati gratuitamente, sotto le stelle, quattro film per famiglie.

Fondazione Fioroni è un’istituzione culturale con sede a Legnago, in via Matteotti 39. Gestisce due musei: il Museo dell’ottocentesco Palazzo Fioroni, con i cimeli raccolti da Maria Fioroni, scomparsa nel 1970, che raccontano la storia del territorio dalle epoche più antiche fino alla modernità, e il Museo Archeologico, dedicato alla pre e proto storia. Per maggiori informazioni, visitare il sito : www.fondazione-fioroni.it oppure la pagina Facebook @fondazionefioroni.


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SPETTACOLI & EVENTI

Luglio 2020

JAZZSET

ORCHESTRA IN CONCERTO a Villa Spinola La Jazzset Orchestra è pronta a tornare sul palco: dopo i mesi di stop a causa dell’emergenza sanitaria, i diciotto orchestrali, insieme a Elena Bruck, pianista e presentatrice, Rossana D’Auria e Stefano Fusco, voci soliste, e il Maestro Marco Ledri aprono la stagione estiva nella splendida cornice di Villa Spinola, via Citella, 50, a Bussolengo. I musicisti, amati dal pubblico per il loro inconfondibile stile, propongono a partire dalle 21 swing e melodie “da Glenn Miller a Frank Sinatra“, per un tuffo nell’atmosfera musicale degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta.

L’ingresso è libero fino al raggiungimento dei posti consentiti in relazione alle norme governative.


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Luglio 2020

SPETTACOLI & EVENTI

CALENDARIO DEL MESE LUNEDI

MARTEDI

MERCOLEDI GIOVEDI

01 06

02

Natura e salute Yoga al Parco Sigurtà ORE: 19.00/20.00

Benvenuti a palazzo (parte 1) ORE: 20.30

con la docente Laura Orlandi Parco Sigurtà

Visite guidate con Guide Center Piazza Cittadella

08

Luglio

Luglio

09

Lettura e Albi Illustrati nello ZeroSei ORE: 16.30/19.30

Bartleby di Herman Melville ORE: 21.15

Pippi Calzelunghe di Fondazione Aida ORE: 21.00

Il Circo della Farfalla - Formazione e Consulenza Pedagogica Via Raimondo Franchetti 6, Vr

Compagnia Teatro Invito Piazza Arsenale

Cortile interno di Forte Gisella Via Mantovana 117

Luglio

07

Sogno di un uomo ridicolo di Dostoevskij ORE: 21.15 Produzione Teatro Scientifico Piazza Arsenale

13

Luglio

Luglio

Luglio

14

Lear. Mio re, padre mio da Re Lear ORE: 21.00

Scanzonato! 4 passi nella musica umoristica italiana ORE: 21.30

A.LI.VE. Rassegna InChiostro Vivo Chiostro Sant’Eufemia

Serata in musica con Leonardo Frattini Palazzo Fioroni, via Matteotti 39 Legnago

20

21

Luglio

15 Luglio

Cinema sotto le stelle al Museo Film gratuiti per famiglie Centro Ambientale Archeologico, Legnago

Luglio

16 Luglio

Così nacque il mondo. Sei leggende (più una!) ORE: 21.00

Telefono: 0442.601460

di Fondazione Aida Cortile interno di Forte Gisella via Mantovana 117

22 Luglio

23

Cinema sotto le stelle al Museo

Benvenuti a palazzo (parte 2)

ORE: 21.00

Preti, Diaoli, Strie, Striossi. Il magico e il soprannaturale nella tradizione popolare ORE: 21.30

Film gratuiti per famiglie Centro Ambientale Archeologico, Legnago

ORE: 20.30

A.LI.VE. Rassegna InChiostro Vivo Chiostro Sant’Eufemia

Reading teatrale con Alle Binder Palazzo Fioroni, via Matteotti 39 Legnago

Telefono: 0442.601460

Luglio

Macerie Variazioni sul mito

27

Luglio

29

Luglio

Visite guidate con Guide Center Piazza Cittadella

Luglio

30

RIVALSALIERI ORE: 21.00

PADDOCK ORE: 21.00

Il Mago di Oz ORE: 21.00

Modus Produzioni/Orti Erranti Chiostro Sant’Eufemia

Compagnia Iuvenis Danza e Foov Dance Company Chiostro Sant’Eufemia

di Fondazione Aida Cortile interno di Forte Gisella via Mantovana 117

Luglio

28

IL CASO MAHLER ORE: 21.00 EADEM Produzioni Chiostro Sant’Eufemia

Luglio

Luglio


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SPETTACOLI & EVENTI

gli eventi di luglio 2020, secondo noi VENERDI

SABATO

DOMENICA

04 Luglio

05

Rock The Castle 2020 ORE: 12.00

Mezzanotte per amar ORE: 21.15

Macchine Celibi ORE: 11.30

Visite guidate con Guide Center Castello Scaligero di Villafranca

Compagnia Teatro Scientifico Piazza Arsenale -Teatro Laboratorio

Visita guidata all’Arena di Verona Piazza Bra

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12 Force Run al Giarol Grande

ORE: 21.00

Jazzset Orchestra in concerto “Da Glenn Miller a Frank Sinatra” ORE: 21.00

Produzione Soledarte Villa Mattarana

Villa Spinola Via Citella 50 Bussolengo

Giarol - Parco Adige Sud Via Belluno, Verona

03 Luglio

Luglio Iago Lago

Luglio

Luglio

Luglio

ORE: 08.00/15.00

17

18

19

La mano che crea Ugo Zannoni in mostra ORE: 11.00/17.00

MA TU SEI FELICE? ORE: 21.00

Escursioni al Ponte di Veja e Museo Preistorico ORE: 10.00

Galleria d’Arte Moderna Achille Forti Cortile Mercato Vecchio 6 -Vr

Claudio Bisio | Gigio Alberti Teatro Romano Verona

Sant’Anna d’Alfaedo

24

25 Luglio

26

FEDRA Isabella Ferrari

Il cuore italiano della musica

The Death and The Iron Maiden

ORE: 21.00

ORE: 21.30

ORE: 21.00

Teatro Romano Verona

Festival d’estate all’Arena di Verona Piazza Bra

Quartetto dell’Orchestra Machiavelli Chiostro di Santa Eufemia

Luglio

Luglio

31 Luglio

Mozart Requiem ORE: 21.30 Festival d’estate all’Arena di Verona Piazza Bra

Luglio

Luglio

Luglio

Luglio 2020



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