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IMOLA

MERCOLEDÌ 25 MAGGIO 2011

PRIMO POSTO Il vice direttore generale della Banca di Imola Maurizio Bortolotti premia i ragazzi delle scuole Aldo Moro di Toscanella

SECONDO POSTO L’assessore alla Scuola del Comune di Imola Marco Raccagna premia i ragazzi delle scuole Valsalva

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TERZO POSTO Il vicepreside delle Orsini Lorenzo Medici con il consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Ugo Mongardi Fantaguzzi

Cronisti in classe, Toscanella fa il bis

I ragazzi delle ‘Aldo Moro’ vincono i campionati di giornalismo del Carlino

QUARTO POSTO I Ragazzi delle scuole Andrea Costa

FESTA finale per l’iniziativa del Carlino ‘Cronisti in classe - quarto campionato di giornalismo del circondario imolese’. E per il secondo anno consecutivo trionfano le scuole Aldo Moro di Toscanella di Dozza. Sette le scuole del circondario che hanno partecipato all’iniziativa, organizzata dal Resto del Carlino con il sostegno di Banca di Imola e Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, partner fin dalla prima edizione.

QUARTO POSTO I ragazzi delle scuole Innocenzo da Imola

LE SCUOLE partecipanti, tutte secondarie di primo grado (le ex medie), hanno ricevuto copie del giornale in classe per tre giorni alla settimana dall’inizio del 2010 alla settimana scorsa e si sono sfidate a colpi di articoli, realizzati dai ragazzi su temi di loro scelta guidati dai loro insegnanti e poi pubblicati nelle pagine del nostro giornale. Alla fine gli articoli — che hanno trattato i temi più vari, dall’amore all’Olocausto, dalla scuola all’ambiente, fino all’attualità —

QUARTO POSTO Gli alunni delle scuole Sante Zennaro

QUARTO POSTO Le Pizzigotti di Castel San Pietro

sono stati giudicati da una giuria alla quale hanno partecipato i giornalisti del Carlino e gli sponsor. Ieri mattina nella sede centrale della Banca di Imola si è tenuta la premiazione finale, presenti il vice direttore generale della Banca di Imola Maurizio Bortolotti, il consigliere della Fondazione Casssa di risparmio di Ravenna Ugo Mongardi Fantaguzzi, l’assessore alla Scuola Marco Raccagna e il responsabile del Carlino Imola Patrick Colgan. Alla fine lo scarto fra le

MENZIONE SPECIALE Federica De Giovanni con l’assessore Marco Raccagna

scuole è stato ridottissimo. Dietro Toscanella si sono piazzate Valsalva e Orsini. QUARTE a pari merito le Pizzigotti di Castel San Pietro, le Innocenzo da Imola, le Andrea Costa e le Sante Zennaro. La giuria ha inoltre premiato con una menzione speciale per il suo articolo Federica De Giovanni. Una selezione di 13 pagine realizzate dagli studenti sarà pubblicata in un inserto speciale allegato al Carlino il primo giugno.

IL PUBBLICO La sala piena per le premiazioni

L’INIZIATIVA IL SEMINARIO MIRA A FORNIRE ELEMENTI TEORICI E PRATICI PER L’ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DI ATTIVITÀ

L’archivio storico ‘relatore’ al corso di didattica L’ARCHIVIO storico comunale di Imola partecipa al corso ‘La didattica in archivio. Seminari formativi per l’ideazione, gestione e promozione dell’offerta didattica’ che ha preso il via ieri all’archivio di stato di Bologna. Il corso è organizzato dalla soprintendenza archivistica dell’Emilia-Romagna, dall’Ibc-soprintendenza per i beni librari e documentari e dal gruppo di lavoro sulla didattica della sezione regionale dell’Anai. ‘La didattica in archivio’ mira a

fornire elementi teorici, metodologici e pratici per l’organizzazione, la gestione e la promozione di attività didattiche. L’archivio di Imola, che ha tenuto ieri un intervento su ‘Come attivare un’iniziativa didattica’, prenderà parte domani al seminario presso la sala archivi e rari della biblioteca comunale dedicato all’approfondimento di due aspetti: ‘Come costruire una visita all’archivio’ e come realizzare un ‘Percorso tematico tra le carte’. L’archivio storico

imolese propone visite generali e nove percorsi tematici incentrati sulla storia della città dall’età comunale all’età contemporanea. Nel 2010 alle attività proposte hanno partecipato ben 61 classi, per un totale di 1471 presenze tra alunni e docenti. Il costante incremento delle adesioni (41 le classi nel 2006, 51 nel 2007, 53 nel 2008, 56 nel 2009) è certamente anche frutto del rapporto di fiducia e di collaborazione che si è instaurato con gli insegnanti che annualmen-

te tornano in archivio con i loro ragazzi. L’attività didattica dell’Archivi storico si rivolge anche agli adulti. Nel 2009 e nel 2011 è stato attivato in collaborazione con Università aperta il corso ‘Racconti d’archivio’, articolato in 10 incontri relativi a momenti e vicende della storia di Imola tra medioevo ed età contemporanea. L’archivio storico comunale è aperto al pubblico dal martedì al sabato presso la sala archivi e rari della biblioteca comunale di Imola – via Emilia 80 – nei seguenti orari: 8.30-13 dal martedì al sabato; 14.15-18.45 il martedì.


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10 CAMPIONATO DI GIORNALISMO

MERCOLEDÌ 4 MAGGIO 2011

Scuole medie Orsini di Imola

Quando le lacrime non servono a niente Il racconto di Cesare Finzi, ebreo scampato alla persecuzioni naziste

«I sopravvissuti ai campi di sterminio sono eroi moderni»

CONTINUANO i campionati di giornalismo ‘Cronisti in classe’. Quest’anno alla terza edizione dell’iniziativa del ‘Carlino’, partecipano sette istituti: le scuole Innocenzo da Imola (Istituto comprensivo 1), Valsalva (Ic 4), Sante Zennaro (Ic5)n , Andrea Costa (Ic 6), Orsini (Ic 7) per la città di Imola, l’Istituto comprensivo di Castel San Pietro e le scuole Aldo Moro di Toscanella di Dozza. Nelle prossime settimane continueremo a pubblicare gli articoli scritti dagli alunni. Le pagine, interamente realizzate dai ragazzi su temi liberamente scelti assieme ai loro insegnanti, saranno alla fine tre per ogni scuola e verranno giudicate da una giuria di esperti presieduta dal nostro direttore Pierluigi Visci. Tutte le scuole partecipanti riceveranno in regalo materiale didattico, mentre le prime tre classificate saranno premiate con una targa commemorativa, che verrrà consegnata ai vincitori nel corso di una cerimonia al termine dell’iniziativa. — IMOLA —

ABBIAMO letto in classe il libro autobiografico di Cesare Finzi e finalmente oggi abbiamo incontrato l’autore. L’emozione è stata enorme. Finzi è nato a Ferrara nel 1930, da una famiglia ebraica benestante. Nonostante la sua origine, si sentiva come un bambino qualunque, andava a scuola, giocava ai giardini con il suo fratellino. La sua vita trascorreva serena, fino al giorno in cui, leggendo il giornale scopre che la sua comunità è stata messa al bando. Finzi sperimenta una delle conseguenze di queste leggi durante il suo esame di terza media: nell’elenco dei partecipanti, il suo cognome e quello del migliore amico Nello (anche lui ebreo) sono scritti in piccolo, in fondo, nell’ultima pagina. La situazione peggiora e Cesare, con la sua famiglia, è costretto a scappare per evitare la deportazione; lo scopo era raggiungere il meridione, dove le truppe anglo-americane avevano liberato parte dell’Italia. Raggiungono Cattolica dove una famiglia fascista, andando contro le idee del partito appartenente, regala alla famiglia di Finzi dei documenti falsi. Nel frattempo Cesare scopre che i parenti di Bolzano sono stati deportati ad

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Auschwitz; soltanto dopo cinquant’anni scoprirà che la cugina minore, Olympia, è morta a soli tre anni, pochi giorni prima del suo compleanno. AL SOLO pensiero, Finzi si è messo a piangere e anche noi ci siamo commossi. Dopo aver raggiunto il fronte di guerra, la famiglia Finzi attraversa la terra di ‘nessuno’ , ma il fratellino di nove anni, Manlio, viene ferito ad un piede da una scheggia di metallo. Le sue condizioni peggiorano e l’unico modo per salvarlo è raggiungere un ospedale. Ormai sono vicini alla base militare degli anglo-americani e Finzi racconta: «Mi sono caricato mio fratello sulle spalle, e ho fatto circa tredici chilometri in salita per raggiungere la base militare». Un soldato-medico che, contro le regole imposte, opera Manlio al piede raschiandogli con un normale cucchiaio l’infezione all’osso. Il bambino non piange nemmeno perché la madre gli spiega che le lacrime non servono a niente. Finzi si commuove: il rumore causato dal cucchiaio gli è rimasto impresso nella mente con un segno indelebile. Dobbiamo prendere tutto ciò

DOLORE Sopra, Cesare Finzi e a sinistra, da bambino con la sorella Sopra, bimbi nel campo di Aushwitz

ad esempio, noi che quando ci procuriamo piccole ferite scoppiamo in lacrime, non sappiamo che cosa sia davvero il dolore. La guerra finisce nel 1945 e la famiglia riesce a salvarsi. La vita di Finzi ricomincia; può ricominciare af requentare la scuola pubblica. Con lui però non c’è più Nello: l’amico è stato deportato e ucciso pochi giorni prima della liberazione. Cesare continuava a ripetere: «Me lo hanno ucciso, lo hanno ucciso». Piangeva e con lui

anche noi ci siamo nuovamente commossi. «Voi siete la generazione futura, voi ricevete il testimone e avete il compito di trasmetterlo alle nuove generazioni», ha detto Cesare. Prima di lasciarci ha ripetuto: «Ragionate con la vostra testa, non fatevi condizionare dagli altri, voi siete il mio futuro, il futuro dell’umanità!». Francesca Bianchessi, Giulia Galeotti, Sara Pagani, Giulia Ricciardelli, Ilaria Salamida, classe 3ªF

L’INCONTRO L’AUTRICE DI ‘HANNA, FOU E L’AQUILONE RITROVATO’ SI CONFESSA

Maria Beatrice Masella, una scrittrice molto speciale — IMOLA —

CI SIAMO recati nella biblioteca della scuola Luigi Orsini, Book City, per incontrare la scrittrice Maria Beatrice Masella. A scuola abbiamo letto il suo ultimo libro, ‘ Hanna, Fou e l’aquilone ritrovato’ . E’ una donna solare ed energica, con un abbigliamento originale: quel giorno aveva un vestito variopinto, lungo sino alle ginocchia. Lunghi e mossi capelli neri, color carbone, accompagnano un viso magro e roseo. Da piccola è vissuta a Taranto mentre ora abita a Bologna. La sua scrittrice preferita si chiama Isabel Allende. Ama leggere di tutto e preferisce scrivere libri brevi per i bambini, in modo da trascinare nel vivo della trama il lettore. A

prima vista, è sembrata una persona energica e vivace. Ci ha svelato la sua vera professione: fa l’insegnante. Ha presentato il primo libro della saga di Hanna Fou che si intitola ‘Hanna, Fou e il mistero delle saline’, quindi ci ha presentato il secondo, ‘Hanna, Fou e i castelli di sabbia’. Il titolo, ci ha confidato, è stato cambiato dall’editore: in origine lei lo aveva battezzato ‘Hanna Fou e le farfalle scomparse’ . Noi studenti, incuriositi dalle sue parole, le abbiamo posto numerosissime domande. Se aveva visitato i luoghi descritti nei libri e se per lei scrivere era considerato un hobby. Infine, le hanno chiesto perché il nome di Hanna fosse scritto con l‘H’ e lei ha risposto che Hanna aveva la mamma svedese e il babbo siciliano. Tutto qua. Do-

ve ha preso spunto per questi tre libri? Dove vive? Da quanti anni scrive? Le domande incalzavano. La signora Masella è apparsa una persona disponibile e pronta a chiarire tutti i nostri dubbi. Pensiamo che questa autrice, pur avendo gusti diversi dai nostri, sia certamente una persona speciale. Quando ci siamo salutati, alla fine delle due ore, mentre tornavamo in classe, abbiamo ripensato all’emozione provata nell’incontrare una scrittrice dal vivo. Noi ci fermiamo qui…. Per saperne di più leggete i suoi libri!!! Chiara Cavina, Massimo Visani, Carmen Brini,Valentina Linguerri, Sofia Carletti, Vera Foralossi, Savio Garofalo della classe 1ªC

VENGO dalla Polonia, abitavo a Czestochowa, 90 km da Auschwitz. Ho avuto un testimone speciale, tutto mio, che da piccola mi raccontava vari episodi accaduti. Quel testimone è la mia bisnonna che, anche se meno tragicamente, ha vissuto quel periodo. Ho visto la commozione nei suoi occhi quando parlava della sua famiglia, la stessa commozione che vidi negli occhi della mia bisnonna mentre mi raccontava quella crudele storia. Suo padre era lontano a combattere per la libertà, mentre lei lo aspettava a casa insieme alla mamma, le luci spente, sotto le coperte, ad ascoltare il rumore della guerra. Avevano una casa in campagna che era abbastanza sicura e potevano ospitare anche altre persone che cercavano rifugio; si trovava nella periferia di una grande città e in seguito i bombardamenti li costrinsero a scappare. Per lungo tempo non ha saputo niente di suo padre finché un giorno non è tornato a casa sorridente. Per mia sfortuna non ho mai conosciuto il mio bisnonno: aveva solo 18 anni quando fu chiamato a combattere. Lui è sopravvissuto, ma suo fratello minore no: l’hanno ammazzato ad Auschwitz, insieme ai suoi amici, perché collaborava con i partigiani. Aveva solo 16 anni. Sono avvenimenti molto tristi e quando ci penso, mi vengono i brividi. Non riesco a capire la mentalità di quelle persone che credevano nel Terzo Reich, non credo ci riuscirò mai. Mio nonno, un giorno, mi portò a visitare Auschwitz: non ho aperto bocca per tutta la durata del percorso, non avevo parole. Non riesco ad immaginare quanto sia stato difficile per le signor Finzi vivere in quel periodo, so cosa significa perdere una persona cara, anche solo una, così come è successo a sua nipote Olympia. Non so come avrei reagito se fossi stata nei suoi panni. La continua incertezza, la paura, le continue perdite. Sono convinta che tutti quelli che hanno passato questo siano degli eroi, non superman, ma eroi veri, eroi che meritano tutta la nostra stima. Credo che l’incontro con lei sia stata un ‘esperienza veramente interessante e utile. Vorrei ringraziarla per averci dedicato il suo tempo. Spero di rivederla un giorno. Martyna Rydzyk classe 3ªC


CAMPIONATO DI GIORNALISMO

VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011

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Scuole medie, Luigi Orsini

L’INCONTRO VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLA COSTITUZIONE, TRA DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI

A scuola di regole con l’ex magistrato

Gherardo Colombo ha spiegato ai ragazzi l’importanza del rispetto delle leggi CONTINUANO i campionati di giornalismo del Carlino. Quest’anno partecipano sette istituti: le scuole Innocenzo da Imola (Istituto comprensivo 1), Valsalva (Ic 4), Sante Zennaro (Ic 5), Andrea Costa (Ic 6), Orsini (Ic 7) per la città di Imola; l’Istituto comprensivo di Castel San Pietro e le scuole Aldo Moro di Toscanella di Dozza. Nelle prossime settimane continueremo a pubblicare gli articoli scritti dagli alunni. — IMOLA —

L’INCONTRO con Gherardo Colombo, ex magistrato italiano, è stato largamente preannunciato dai nostri professori. Nei mesi precedenti, è stata ricordata l’importanza dell’evento che si sarebbe tenuto nella nostra scuola il 16 dicembre. In classe, nelle giornate precedenti, è stato letto qualche capitolo del libro ‘Sei stato tu? La Costituzione attraverso le domande dei bambini’. Gli argomenti trattati in questo volume sono relativi alle leggi della Costituzione Italiana. Gherardo Colombo risponde in maniera semplice e diretta alle domande che gli hanno posto i bambini di alcune scuole italiane. IL FACCIA a faccia è durato circa due ore, in cui il magistrato ha spiegato l’importanza delle regole nella nostra società e ha parlato della relazione tra i cittadini e le leggi. Colombo ritiene che questo

legame sia molto profondo e spera che col tempo possa diventare sempre più solido, anche per quei cittadini italiani che tendono a sottovalutarlo. Egli ritiene impor-

LA LEZIONE L’obbedienza a norme e valori non è una semplice limitazione ma uno stile di vita vantaggioso tante dare a tutti una motivazione valida al rispetto delle regole; pensa infatti che il processo di attuazione della Costituzione italiana sia ancora in fase di completamento. Ecco perché ritiene utile parlare con i giovani italiani: la consapevolezza del rispetto delle regole non è una limitazione alle tante possibilità di scelta, ma uno stile di vita vantaggioso, se si tengono a mente i numerosi diritti che enuncia la Costituzione Italiana. Più volte, nel corso delle sue spie-

FACCIA A FACCIA Gherardo Colombo ha tenuto ai ragazzi una lezione sulla cultura delle regole

gazioni, Colombo ha citato articoli di legge precisi, enunciando e illustrando diritti e doveri dei cittadini italiani. ALLA FINE del suo discorso, si è rivolto all’assemblea studentesca invitando i numerosi componenti a porgli domande o a chiede-

re chiarimenti riguardo il tema trattato, e non solo. Le domande sono state numerose, e le risposte dell’ex magistrato sono state chiare ed esaurienti, grazie anche alla semplicità del lessico usato. Personalmente ho notato nei miei coetanei notevole attenzione e interesse; anche io, avendo seguito il

discorso con partecipazione, l’ho trovato superiore alle aspettative annunciate da insegnanti e conoscenti. Sono contenta di aver imparato a vedere le regole da un altro punto di vista e sono altrettanto felice di aver conosciuto da vicino un personaggio così noto. Valentina Burgo, classe IIIªA

L’INTERVISTA LE DOMANDE DEGLI STUDENTI AL PUBBLICO MINISTERO IN PENSIONE: «LA VITA DI PRIMA NON MI MANCA PER NIENTE»

«Il momento più difficile? La morte dell’amico Borsellino» — IMOLA —

E’ UN BEL personaggio Gherardo Colombo. Dopo trentatrè anni di lavoro nella magistratura, ha deciso di diffondere nelle scuole la cultura delle regole. Cerca di far capire ai ragazzi e bambini quanto sia importante il rispetto delle regole e della Costituzione e la sua attività copre più di 150 interventi all’anno nelle scuole.

«Assolutamente no!». Cosa succede se qualcuno mette in prigione una persona innocente ?

«Se un giudice condanna al carcere volontariamente una persona innocente e ciò viene scoperto, va lui in galera al posto suo». Quale è stato il suo momento più difficile?

Per quanti anni ha lavorato nella magistratura?

«Quando è morto il mio amico Paolo Borsellino, anche perché temevo di essere ucciso anch’io. Ma come vedete, sono qua».

Ha mai avuto rapporti con un serial killer?

«No, in Italia la pena di morte non esiste; anche se fosse ammessa non la imporrei mai perché non è nostro diritto giudicare se una persona ha diritto di vivere o no».

«Ho lavorato per due anni come giudice e per sedici anni come pubblico ministero». «No, però ho assistito a un caso in cui il cadavere fu trovato sotto le fondamenta di una casa».

Si è mai pentito di qualcosa che hai fatto?

Ha mai inflitto la pena di morte?

Le manca la vita da magistrato?

«Assolutamente no, per niente».

Che lavoro voleva fare da piccolo?

«Non mi ricordo con precisione, è passato tanto tempo... sicuramente volevo seguire il lavoro di mio padre». Secondo lei, tutte le regole hanno stesso valore?

«No, è ovvio che la prima regola scritta è quella più importante».

È possibile cambiare le leggi quando non sono ormai più valide?

«Sì, è facoltà di ogni governo cambiare le leggi. Solo la Costituzione non si cambia. Il problema è che le persone votano talvolta governi che faticano nel cambiare le leggi più datate». Pensa che le regole siano uguali per gli stranieri così come per gli italiani?

«Le regole sono uguali per tutti, sempre». Maria Sophie Peluso, Enrico Galeotti, Mihai Tricolici, Arianna Quarneti, Pietro Viola, classe IIIªD


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12 CAMPIONATO DI GIORNALISMO

MERCOLEDÌ 13 APRILE 2011

Scuole medie, Orsini, Imola

Lo sport aiuta a socializzare

Oltre ai numerosi benefici a mente e corpo, fare moto facilita le nuove conoscenze CONTINUANO i campionati di giornalismo ‘Cronisti in classe’. Quest’anno, alla terza edizione dell’iniziativa del ‘Carlino’, partecipano sette istituti: le scuole Innocenzo da Imola (Istituto comprensivo 1), Valsalva (Ic 4), Sante Zennaro (Ic 5), Andrea Costa (Ic 6), Orsini (Ic 7) per la città di Imola; l’Istituto comprensivo di Castel San Pietro e le scuole Aldo Moro di Toscanella di Dozza. Le pagine, realizzate dai ragazzi su temi scelti assieme ai loro insegnanti, tre per scuola, verranno giudicate da una giuria di esperti presieduta dal direttore Pierluigi Visci. Tutte le scuole riceveranno in regalo materiale didattico, mentre le prime tre classificate saranno premiate con una targa, che verrà consegnata ai vincitori in una cerimonia al termine dell’iniziativa. LA TECNOLOGIA ha aiutato l’uomo a risolvere i problemi , ma ne ha creati anche di nuovi: televisione, videogiochi, automobili all’avanguardia spingono i ragazzi a essere più sedentari, mentre è utile che la gioventù pratichi più sport possibile. Innanzitutto, perché fa bene al nostro organismo. Studi scientifici dimostrano che gli adolescenti mantengono una migliore forma fisica facendo attività sportiva. Io, ad esempio, faccio esercizio fisico più di una volta a settimana e godo di perfetta salute. Inoltre, posso dire che aiuta a fare nuove amicizie: frequentando un corso sportivo collettivo, si conoscono persone che hanno tutte un interesse in comune. Infatti una mia conoscente ha in-

contrato la sua attuale migliore amica proprio a un corso di pallavolo. Se poi lo sport è di squadra, aiuta a rafforzare le capacità dell’individuo. E’ certo che il movimento sia una delle principali vie di sfogo: le tensioni e le energie in eccesso sono scaricate attraverso il moto, si favorisce il rilassamento e la mente si libera dalle preoccupazioni. RECENTEMENTE ho seguito un programma televisivo che mostrava come i ragazzi che praticano esercizio fisico siano più calmi e tranquilli e, al contrario, coloro che non lo sperimentano siano più soggetti allo stress e all’agitazione; rendono anche meno a scuola. Gli adulti talvolta sosten-

TUTTI IN PALESTRA Un gruppo di studenti ascolta le direttive degli insegnanti

gono che le esperienze compiute praticando sport da giovani non si dimenticano per tutta la vita: fare sport allora arricchisce il nostro bagaglio di ricordi piacevoli, da rivisitare in qualsiasi momento. Nonostante quanto affermato, alcuni credono che fare sport sia faticoso, costoso, pericoloso e che rubi tempo libero. A mio avviso sbagliano: il movimento certo richiede fatica, ma alla fine i benefici acquisiti sono sempre

CORSA CAMPESTRE AL PARCO DELLE ACQUE MINERALI

Margherita si veste d’argento La rosa dei migliori in pista SI È DISPUTATA a novembre la corsa campestre dei Giochi sportivi studenteschi al parco delle Acque Minerali. Nella categoria 1ª media femminile (800 mt.) le ragazze della scuola secondaria Orsini sono entrate nelle prime 30 posizioni. La migliore classificata è stata Margherita Salaroli che si è aggiudicata la medaglia d’argento; a seguire Silvia Emiliani, ottava, Martina Turrini, 12esima, Sara Montefiori 13esima, Martina Zotti 14esima. Vera Foralossi si è posizionata al ventitresimo posto, Chiara Balladelli al 23esimo e Teresa Bardaro al 20settesimo. Nella 1ª media maschile il primo e il terzo posto sono stati raggiunti rispettivamente da Alessandro Triventi e Tura Filippo. Alex Pelliconi si è classificato 14esimo. Subito dietro di lui Thomas Argentini, al 18esimo Marco Cavallari, al

31esimo Marco Bertazzoli, al 38 esimo Luca Castagnoli e al 46esimo Alessio Pasquali. Nella 2ª media femminile Sofia Zani, settima è stata la migliore; al 18esimo Geraldine Romero, Giulia Vignoli al

L’AMBITO La competizione fa parte dei Giochi sportivi studenteschi 37esimo, davanti a Ludovica Palmitesta, Giulia Manara al 41esimo, Jessica Fusella al 42esimo e Aurora Zotti al 43esimo. Nella 2ª media maschile (1600 metri) la posizione migliore quella di Mario Malafronte, settimo. Al 13esimo posto Pietro Pastorelli, al 16esimo Nicolò Bacchilega, al 23esimo Matteo Coglianese, al ventinovesimo Francesco Alpi, al 33esimo Sa-

muele Hamana, al 36esimo Alessandro Chiappetta, al 42esimo Andrea Celati. NELLA 3ª media femminile (800metri) miglior risultato di Marika Baruffaldi, quarta, seguita da Dalia Raspanti, settima. Dopo di lei Alexia Malascorta, ottava, Alessandra Bracchetti 12esimo, Bianchessi ventesima, seguita da Giulia Galeotti, al venticinquesimo Katia Frazzano e al 27esimo Vanessa Nanni. Nella categoria 3ª media maschile(1600mt) la migliore posizione è di Riccardo Sgarangella, sesto. Settimo Ivan Ruggiero. Nono Michele Martelli, tredicesimo troviamo Simone Rossetti, poi Luigi Piancaldini, Sukry Gatti 23esimo, Luca Calabritto 34esimo e Alex Azara 39esimo. Alessandro Gucci e Simone Rossetti Classe 3ª F

maggiori. CHI DICE che lo sport è costoso, ignora che esistano attività come la corsa, ad esempio che non richiedono materiali dispendiosi. Lo stesso principio vale per chi ne teme la pericolosità: personalmente ritengo che giocare a tennis non comporti alcun rischio. Riguardo al tempo libero, sono convinta che bisogni comunque occuparlo con qualche attività,

altrimenti ci si annoia. Allora perché non farlo, prendendosi cura di se stessi, divertendosi e trascorrendo tempo con gli altri? In conclusione spero che le persone si rendano conto che è meglio passare una giornata in movimento piuttosto che ‘vegetare’ sul divano di casa propria e rovinarsi la vista fissando un teleschermo. Camilla Volponi, 3ªD

Torneo di pallamano alla Cavina «Entusiasmo alle stelle» IL NOSTRO Istituto permette di praticare una vasta gamma di attività sportive. La professoressa Gaddoni e il professor Donadio collaborano con molte società sportive locali e sono sempre pronti ad accogliere ogni proposta. Conclusa l’esperienza delle fasi comunali e provinciali di campestre e dei regionali di atletica hanno organizzato, per la prima volta in questi anni, un torneo di pallamano. Sono state coinvolte tutte le classi della scuola secondaria Orsini. Nell’arco di tre giorni si sono sfidate le prime, le seconde e le terze per la conquista della coppa di Istituto. A febbraio nella palestra Cavina a Imola hanno disputato il torneo le classi terze. I ragazzi dell’ Ipsia che, ci hanno gentilmente concesso la loro palestra, invece di allenarsi all’aperto, hanno pensato di rimanere a guardare queste ‘giovani promesse’ della pallamano imolese. L’evento si è concluso con alcune lezioni svolte insieme ad alcuni giocatori della Romagna Handball Club: Marco, Matteo, Fabrizio e Ivica (che preferisce farsi chiamare Ivo), un giocatore della nazionale serba di pallamano. Sono risultati vincitrici le classi 1E maschile e 1C femminile, 2C sia maschile che femminile, la 3C femminile e la 3B maschile. Le partite si sono svolte tutte nella stessa palestra, ma in giorni differenti secondo l’ordine crescente delle classi: partendo dalle prime e concludendo con le terze. La preparazione delle squadre è risultata buona. Se questa è stata un’ esperienza nuova, a giudicare dall’entusiasmo, non sarà di certo l’ultima. Alessia Patuelli, Dalia Raspanti, Elena Catarinicchia, Ilaria Bonaga, 3ªC


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