Notiziario 140

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NUMERO 140 OTTOBRE 2016

All’interno AZZORRE: OCEANO, VULCANI, NATURA

anno 24 numero 140 ottobre 2016 Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993


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NOTIZIARIO ordine INGEGNERI provincia Como

SOMMARIO AVVISI 1 IL PRESIDENTE 2 INARCASSA 3 ARGOMENTI 4 INGEGNERIA DELL’INFORMAZIONE 11

INSERTO

AZZORRE: OCEANO, VULCANI, NATURA

GIURISPRUDENZA 15 FISCO 17 LEGISLAZIONE E MOSTRE 21 CONVENZIONI E PUBBLICAZIONI 22 ATTIVITÀ ISTITUZIONALE 23 AGGIORNAMENTO DELL’ALBO 25 SEGNALAZIONI 28 SERVIZI 29

Direttore Responsabile Luisella Garlati Comitato di Redazione Floriana Beretta Michele Bottinelli Manlio Cantaluppi Luisella Garlati Michela Gioacchini Gianmaria Origgi Progetto grafico Lavori in Corso Sede Via A. Volta n. 62 - 22100 Como Telefono 031/269810 Fax 031/301807 E-mail info@ordingcomo.org http:// www.ordingcomo.org

Il notiziario è aperto alla collaborazione di tutti gli ingegneri iscritti all’albo. Gli articoli firmati esprimono il pensiero degli autori; la loro pubblicazione non implica approvazione dei giudizi espressi dagli autori e pertanto non impe gna né il Consiglio dell’Ordine né il Gruppo redazionale. I testi e gli articoli inviati per la pubblicazione non si restituiscono, anche se non pubblicati. Stampato presso Grafica Marelli s.n.c. via Leonardo da Vinci, 28 - 22100 Como In copertina: Faial - caldeira do Faial In quarta di copertina: Pico - tramonto

CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI COMO Presidente ing. FRANCO GEROSA Vice Presidente ing. MARIA CRISTINA SIOLI Segretario ing. MAURO VOLONTÈ Tesoriere ing. LUCA COZZI Consiglieri ing. GIAMPIERO AJANI ing. FLORIANA BERETTA ing. MANLIO CANTALUPPI ing.iunior STEFANO FASOLA ing. GIORGIO FONTANA ing. MAURO GALLI ing. PIER GIUSEPPE LOZEJ ing. MARZIA MOLINA ing. CRISTIANO PUSTERLA ing. ROBERTO STROPENI ing. GIORDANO ZAPPA


CONCERTO DI NATALE 2016 INVITO

cia di Como e degli Ingegneri della Provin din l’Or del lio sig Con il e e din one della Fondazione dell’Or città di Como al Il Consiglio di Amministrazi Ordine, le loro famiglie e la all’ i ritt isc gli e itar sono lieti di inv

NATALE CONCERTO DsaxI oph one quartet interpretato dal Vagues

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AVVISI

L’evento si terrà 16 sabato 17 dicembre 20 dalle 17.30 alle 19.30 Como legio Gallio in via Barelli a presso l’Auditorium del Col un piccolo buffet natalizio. La serata si conlcuderà con ipare. eressati sono invitati a partec Ingresso libero: tutti gli int

Programma e e saluti istituzionali 17.30 Presentazion 18.00 Concerto io e piccolo buffet nataliz 19.00 Ringraziamenti ento 19.30 Chiusura dell’ev

VAGUES

saxophone quartet quartet de Milàn Andrea Mocci Francesco Ronzio Mattia Quirico Salvatore Castellano

Il quartetto di saxofoni Vagues è un avanguardistico progetto nato dall’incontro di quattro talentuosi saxofonisti conosciutisi presso il Conservatorio G. Verdi di Milano. Il presupposto del progetto è fare del quartetto un ensemble-laboratorio aperto, in prima linea nella promozione di nuove musiche e prassi esecutive, in un costante lavoro di ricerca e sperimentazione tecnica a contatto coi compositori. Risultati vincitori di numerose competizioni nazionali ed internazionali, affiancano all’attività concertistica (si sono esibiti, a parte in Italia, in Giappone, Finlandia, Irlanda, Francia, Olanda, Germania, Portogallo,

Lituania, Estonia, Belgio, Cina, Serbia, Cina), quella discografica e didattica. Vincitori del premio speciale “novento” presso il concorso internazionale di musica da camera “Luigi Nono” 2016 di Venaria Reale (To).

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IL PRESIDENTE

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VERSO LA CULTURA DELLA RESPONSABILITÁ AMBIENTE, TECNICA, ETICA E’ il titolo del volume del prof. ing. Piero Pozzati pubblicato nel 2007 che, appassionante come un romanzo e rigoroso come un trattato, è un’opera fondamentale per conoscere, comprendere e misurare le conseguenze ambientali dei nostri attuali modi di produzione e stili di vita. Dell’argomento e della sua importanza per la nostra professione ne avevo già accennato nel numero 129 del nostro Notiziario “L’ingegnere e l’Etica” ma ritorna di attualità anche a seguito degli ultimi eventi catastrofici nel centro Italia. L’occasione di riparlarne è la lettura di alcune brevi testimonianze degli insegnamenti del prof. ing. Piero Pozzati “Maestro di ingegneria e di vita”, che il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Forlì-Cesena, Andrea Bassi, ha gentilmente trasmesso al nostro Ordine a disposizione di chi desidera leggerle. Nella relazione introduttiva alle giornate AICAP a Bologna del Giugno 2002 Piero Pozzati si sofferma sulla connessione tra etica, formazione dell’ingegnere e progettazione, evidenziando il rapporto tra le emergenze ambientali, il potere raggiunto dalla tecnica e l’incapacità della stessa ad autoregolarsi o ad essere disciplinata con la conseguente necessità di limitarla per evitare possibili catastrofi per l’umanità. Richiamando l’opera “Il Principio di responsabilità” del filosofo contemporaneo Hans Jonas, ribadisce “come ogni uomo e soprattutto lo scienziato e l’ingegnere ha il dovere di chiedersi se a ciascuna azione possano conseguire effetti terribili e, in caso affermativo, di astenersi responsabilmente da essa, anche quando, senza una precisa conoscenza della cosa, abbia la percezione di possibili gravi conseguenze.” Per rendere fattivo il principio di “responsabilità” ribadisce che occorre far convergere le miriadi di volontà individuali in indirizzi di insieme, perché il problema ambientale non può essere risolto fermandosi ai soli principi etici ed individuali: ma occorre utilizzare gli strumenti dati dall’informazione, dalla formazione e dalla prevenzione che in virtù della sua veste tanto etica quanto tecnica, richiede un’adeguata preparazione nelle scienze tipiche dell’ingegneria. E’ proprio su questo punto che acquista particolare rilevanza la formazione dell’ingegnere basata oltre che su competenze specialistiche anche sulla capacità di una visione generale dei problemi. “La specializzazione spinta non trapiantata su basi generali e fine a se stessa, ammonisce Pozzati, costituisce un vicolo cieco in cui il sapere si minimizza, la mente si chiude e fior-

iscono gratuite presunzioni a difesa del sapere specialistico” “L’indebolimento di una percezione globale conduce all’indebolimento del senso di responsabilità”. L’importante per noi ingegneri, senza eludere il contatto con il complesso, è saper ricorrere a verifiche di massima con ragionamenti semplici ispirati al buon senso; è un modo per comprendere meglio la realtà e per rendersi conto che nessun processo del pensiero è esente da limiti e può escludere l’errore. Non è infatti più eludibile la consapevolezza del rischio insito in ogni azione umana e della conseguente necessità, nell’accoglimento di un rischio, di fare spesso delle scelte anche incresciose. Ma anche se le incertezze sono notevoli, quel che più conta è l’acquisizione delle sensibilità ai problemi della prevenzione e della mentalità atta a comprendere l’essenza e le difficoltà quali per esempio, le questioni riguardanti l’ingegneria sismica. Concordo con il prof. Pozzati quando nel capitolo sugli aspetti etici della progettazione ammonisce come l’uso smodato del computer, strumento formidabile nel nostro lavoro, possa oscurare la percezione delle ipotesi che inevitabilmente limitano l’attendibilità nel modello teorico quindi degli stessi calcoli, quando non se ne faccia un uso intelligente. Così come se da un lato la promulgazione di un numero eccessivo di norme cogenti costituisce per la maggior parte degli ingegneri uno scudo nei confronti di possibili dubbi e responsabilità, dall’altro attenua lo stimolo di conoscere le necessarie giustificazioni, le ombre e gli inevitabili limiti, con il probabile risultato di perdere la visione dei ragionamenti generali e di catalizzare la frammentazione delle conoscenze. In definitiva, come conclude il prof. Pozzati, tanto l’uso abnorme del calcolo numerico quanto l’eccessivo ricorso a norme cogenti, tendono ad indebolire l’opera dell’ingegnere, riducendo di fatto la libertà di scelte e la conseguente assunzione di responsabilità. La speranza è che tali aspetti negativi si attenuino e che possa prevalere al più presto la componente etica nella attività dell’ingegnere, perché è nella attività della tecnica e dei tecnici, governata dall’etica della responsabilità, che è riposto il fulcro dell’organizzazione economica e sociale della società moderna. Franco Gerosa


INARCASSA

ASSET ALLOCATION 2017 Il Comitato Nazionale dei Delegati nell’ultima assemblea di ottobre ha deliberato l’asset allocation strategica per l’anno 2017 valutando il più opportuno rapporto rischio/rendimento negli investimenti, con la seguente distribuzione percentuale dell’intero patrimonio nelle classi di investimento: IMMOBILIARE 17%; OBBLIGAZIONARIA 36%; AZIONARIA 23%; RITORNO ASSOLUTO E INVESTIMENTI REALI 19,5%; MONETARIA 4,5%. SISTEMA SANZIONATORIO La revisione delle sanzionatoria, approvata con grande maggioranza in sede di CND è stata bocciata dai ministeri vigilanti con la motivazione di essere troppo permissiva ed invogliare all’evasione. Occorre prendere atto di questa bocciatura (anche se immeritata) e riproporre un nuovo sistema, giustificando rigorosamente le scelte in modo che i ministeri non possano più rigettarlo con una motivazione generica. Le sanzioni dell’Agenzia delle Entrate in genere si fermano al tetto massimo del 30% più interessi (e ora si sta parlando di annullamenti di sanzioni ed interessi per incassare i debiti) mentre quelle di Inarcassa arrivano anche al 40-60% più interessi, quindi non è vero che il sistema è più permissivo. Il Comitato Nazionale Delegati ha comunque ribadito che non prenderà in considerazione alcuna ipotesi di condono, quindi per il passato le sanzioni in ogni caso sono sempre quelle dell’epoca più interessi. ADEGUAMENTI ALLE NORME EUROPEE PER INARCASSACARD – CARTASÌ I titolari di InarcassaCard, per continuare ad effettuare pagamenti tramite Inarcassa On Line, dovranno scaricare i documenti Cartasì, aggiornati in adempimento alla normativa europea sul credito ai consumatori, proposti al primo utilizzo on line. SCADENZE: Il 31 ottobre è scaduto il termine per la presentazione della DIC relativa a redditi e volumi d’affari del 2015: chi si fosse dimenticato provveda subito, accedendo poi al R.O.P. per riduzione sanzioni ed interessi. Il 31 dicembre scade il termine per il pagamento del saldo, a meno che abbiate chiesto la rateazione entro il 31 ottobre. Per chi non avesse voluto o potuto chiedere la rateazione rimane attivo il sistema di rateazione a cui si accede mediante il pagamento on line con Inarcassa Card, che può essere richiesta gratuitamente dagli iscritti (tutte le informazioni nel sito di Inarcassa).

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NOTIZIE PER GLI ISCRITTI FONDAZIONE INARCASSA Nel mese di ottobre presso la Biblioteca Comunale di Como si è svolta la mostra dei progetti vincitori e segnalati del concorso di progettazione, organizzato dalla Fondazione di Inarcassa, per la ricostruzione del Scienze Centre di Napoli distrutto da incendio, vinto da un gruppo formato da giovani colleghi. A conclusione dell’esposizione è stato tenuto, con grande partecipazione di pubblico, il convegno: I CONCORSI DI PROGETTAZIONE un’esperienza recente e idee per il futuro a confronto Il convegno si è aperto con la presentazione del Concorso di progettazione “Nuovo Science Centre di Città della Scienza a Napoli”, svolto in collaborazione con la Fondazione Architetti e Ingegneri. In un dialogo con ente coordinatore del concorso e progettisti premiati sono stati evidenziati gli elementi che hanno portato ad una conclusione positiva del concorso. Focus del convegno è stata l’individuazione dei punti critici dello strumento del concorso, con particolare riferimento al quadro normativo vigente, cercando di individuare, grazie al confronto fra i relatori, linee guida e proposte specifiche, che permettano ad ente banditore e partecipanti di razionalizzare le risorse impegnate nell’iter concorsuale. Relatori • Arch. Andrea Tomasi, presidente Fondazione Inarcassa (organizzazione concorso) • arch. Andrea Guazzieri e arch. Valerio Ciotola, professionisti vincitori • Ing. Franco Gerosa presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como • Arch. Michele Pierpaoli, presidente Ordine degli Architetti e PPC della Provincia di Como • dott. Matteo Accardi Dirigente del Settore Affari Generali Istituzionali e Legali della Provincia di Como Moderatrice • Arch. Stefania Saracino, libera professionista, Bolzano L’evento è stato un felice esempio di collaborazione tra enti e associazioni: organizzazione a cura di Associazione Archivio Cattaneo, Ordine Ingegneri di Como, Ordine Architetti Paesaggisti e Conservatori di Como, Fondazione Inarcassa, Comune di Como; patrocinio della Provincia di Como Il Delegato Inarcassa Luisella Garlati

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ARGOMENTI

REGOLAMENTO EUROPEO PRIVACY:COSA CAMBIA Il 4 maggio 2016 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il nuovo Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione ditali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE(regolamento generale sulla protezione dei dati) da cui era disceso il D.Lgs. 196/2003. Si tratta di una piccola rivoluzione nel mondo della privacy, attesa ormai da diversi anni e il cui percorso è stato in continua salita, essendoci in gioco milioni di euro legati soprattutto alle attività di marketing e di profilazione oltre che i rapporti tra Europa e resto del mondo (con Stati uniti, Canada e Cina principali interlocutori interessati).

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REGOLAMENTO EUROPEO: COSA È CAMBIATO D ALLA BOZZA INIZIALE Rispetto alla proposta originaria del lontano gennaio 2012 sono stati mantenuti dei punti cardine, come il diritto all’oblio e alla portabilità dei dati, le notifiche di violazione agli utenti e alle autorità nazionali, le modalità di accesso ai propri dati personali semplificate e la possibilità per le imprese di rivolgersi a un’unica autorità di vigilanza, ma sono stati inserite anche altre novità. Le regole introdotte vogliono adattare la legislazione UE (in vigore da 19 anni) alle nuove tecnologie e all’uso sempre più disparato che si fa di internet. I dati presenti nella rete sono in continuo aumento e le connessioni tra i diversi Paesi del mondo sempre più fitte, per questo è stata anche regolamentata la diffusione di dati personali all’esterno dell’Unione Europea. I dati su internet saranno inoltre maggiormente protetti con alcune restrizioni sui meccanismi di “profiling” e verrà introdotto l’obbligo di utilizzare un linguaggio chiaro nelle regole relative alla privacy. Chi fornisce servizi internet, infine, avrà bisogno di un consenso esplicito prima di utilizzare i dati personali dei clienti. Per le piccole e medie imprese ci sono altre novità allettanti come tagli ai costi e burocrazie più snelle e fluide, che favoriscano lo sviluppo economico e del mercato digitale. Un esempio? Cade l’obbligo di notifica alle autorità di vigilanza. Inoltre sarà possibile per le pmi addebitare un contributo a coloro che avanzano richieste di accesso ai dati giudicate infondate o eccessive. La figura delresponsabile della protezione dati sarà

facoltativa per le piccole-medio imprese così come lo sarà la valutazione dell’impatto, a meno che non sia presente un rischio particolarmente elevato. Inoltre, le sanzioni arriveranno fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato totale dei trasgressori, quindi possiamo sicuramente dire che fare le cose bene è nell’interesse di tutti. QUALI SONO GLI IMPATTI PRINCIPALI SULLE IMPRESE? 1 – INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI A CUI SI APPLICA IL REGOLAMENTO Prima = la normativa era applicabile nel luogo in cui aveva sede il Titolare del trattamento dei dati. Con il Nuovo Regolamento Europeo = la legge applicabile è quella del soggetto i cui dati vengono raccolti. Social network, piattaforme web e motori di ricerca saranno quindi soggetti alla normativa europea anche se sono gestiti da società con sede fuori dall’UE. Con il nuovo regolamento viene abolita la figura del Titolare del Trattamento Dati e rimane solo la figura di Responsabile. 2 – DOVERE DI DOCUMENTAZIONE E INFORMAZIONE Prima = la documentazione era importante. Con il Nuovo Regolamento Europeo = principio dell’accountability (responsabilità verificabile), secondo cui tutti i soggetti che partecipano al trattamento dati devono essere consci e responsabili e devono tenere documentazione di tutti i trattamenti effettuati. Chi non documenta, è soggetto a possibili sanzioni: a prescindere dall’utilizzo che si fa dei dati, è sufficiente non avere i documenti per essere perseguibili. 3 – L’INFORMATIVA PRIVACY Prima = l’informativa era spesso lunga, incomprensibile e con richiami normativi complessi. Con il Nuovo Regolamento Europeo = l’informativa deve essere leggibile, comunicativa, accessibile, concisa e scritta con linguaggio chiaro e semplice con un numero limitato di riferimenti normativi. Deve essere fornita per iscritto (oralmente va bene SOLO se l’interessato è d’accordo e la sua identità deve comunque essere comprovata con altri mezzi). Si propone anche l’utilizzo di icone per rendere l’informativa leggibile anche da parte di chi non conosce la lingua. 4 – CAMBIA IL CONSENSO Prima = il consenso doveva essere libero, specifico e informato. Ci doveva essere un atto formale per accettare il trattamento dei dati. Con il Nuovo Regolamento Europeo = il consenso deve essere


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140 libero, specifico, informato e inequivocabile. Il consenso è valido se la volontà è espressa in modo NON equivoco, anche con un’azione positiva: non ci deve essere per forza la casella di spunta, basta un testo in cui si informa che proseguendo si accetta il trattamento dati con link all’informativa. 5 – VALUTAZIONE D’IMPATTO SULLA PROTEZIONE DEI DATI Prima = si preparava il DPS. Con il Nuovo Regolamento Europeo = si effettua una valutazione degli impatti privacy analizzando i rischi, definendo i gap rispetto alla corretta gestione dei rischi, stabilendo un piano per colmarli e controllando annualmente gli effetti degli interventi per ridurre i rischi. Quasi sicuramente il nuovo documento sarà chiamato PIA: Privacy Impact Assessment. 6 – ABOLIZIONE DELLA NOTIFICAZIONE Prima = si doveva informare il Garante che un soggetto sta trattando dati per una particolare finalità. (ex art. 37 D.lgs. 196/2003) Con il Nuovo Regolamento Europeo = non si dovrà più notificare il Garante, ma ogni anno l’azienda dovrà redigere il privacy impact assessment, con il quale si considera effettuata la notifica. 7 – IL DATA PROTECTION OFFICER Prima = il DPO non era una figura contemplata. Con il Nuovo Regolamento Europeo = bisogna istituire (per tutti gli enti pubblici e per aziende il cui core business coinvolge trattamenti di natura rischiosa) un responsabile per la protezione dei dati. Il DPO sarà una figura manageriale con rinnovo periodico, sarà referente del Garante e dovrà avere requisiti e competenze elevate. Il DPO potrà essere sia un dipendente che un collaboratore con regolare contratto. 8 – PRIVACY BY DESIGN E PRIVACY BY DEFAULT Prima = la privacy era un elemento conclusivo e finale. Con il Nuovo Regolamento Europeo = la privacy deve essere vista come un elemento iniziale: devo pensarci appena decido di raccogliere dati e predisporre alti livelli di privacy nel trattamento dati, che potranno essere abbassati dal diretto interessato. 9 – OBBLIGO DI SEGNALAZIONE IN CASO DI VIOLAZIONE DEI DATI Prima = non era necessario comunicare violazioni nel trattamento dati. Con il Nuovo Regolamento Europeo = nel caso di violazione del trattamento dati bisogna effettuare una segnalazione al Garante entro 72 ore dall’evento e, nel più breve tempo possi-

bile, bisogna informare anche i diretti interessati. Il mancato rispetto di quest’obbligo comporta sanzioni penali. È possibile prevedere delle assicurazioni per coprire il costo di comunicare la violazione a tutti gli interessati, definito Data Breach. 10 – RICONOSCIMENTO DI NUOVI DIRITTI Prima = pochi diritti che tutelavano l’interessato in merito alla gestione dei suoi dati. Con il Nuovo Regolamento Europeo = nuovi diritti: diritto alla portabilità dei dati (posso pretendere che il soggetto a cui ho concesso l’uso dei miei dati me li restituisca su un supporto elettronico strutturato così che io possa farne ulteriore uso, anche presso un altro fornitore), diritto a essere totalmente dimenticato da chi ha raccolto i miei dati. INOLTRE VI SONO ALTRE IMPORTATI NOVITÀ: • Vengono introdotte le definizioni di “Dato Generico” e “Dato Biometrico” • Introdotta la categoria del trattamento dati dei minori • Introduzione della Cotitolarità nel trattamento dei dati • Introduzione del Diritto all’Oblio • Introduzione della figura del Joint Controller • Introduzione di requisiti più stringenti per trasferire dati verso Paesi Terzi • Introduzione del principio dell’applicazione del diritto UE anche ai trattamenti di dati personali non svolti nell’UE, se relativi all’offerta di beni e servizi ai cittadini UE o tali da permettere il monitoraggio dei comportamenti dei cittadini dell’UE • Istituzione del Comitato Europeo per la protezione dei Dati 2 ANNI PER ADEGUARSI Il periodo utile per le aziende europee per adeguarsi alla nuova normativa privacy è di due anni e venti giorni a partire dal momento in cui il regolamento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, ovvero il 4 Maggio 2016. Pertanto, le imprese -così come le pubbliche amministrazioni- avranno tempo fino al 24 Maggio 2018 per ripensare i processi di trattamento dei dati adattandosi a novità come le valutazioni di impatto e i sistemi di certificazione e di notificazione delle violazioni. Nei casi in cui sarà necessario, le aziende dovranno anche dotarsi di un privacy officer. Gianluca Lombardi 5


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140 IL PRESIDENTE ARGOMENTI 6

INGEGNERI LOW COST: NO GRAZIE! Fa ancora discutere la frase riportata nella brochure del Ministero dello Sviluppo Economico “Invest in Italy” e distribuita dallo stesso Ministro Carlo Calenda - in occasione della presentazione del Piano Industria 4.0 - relativa ai bassi salari degli Ingegneri italiani, quale punto di forza per attrarre gli investimenti stranieri. Nonostante le polemiche suscitate sulla stampa da più parti, il Ministero non smentisce e non fa nessun passo indietro, anzi, risponde ad un’interrogazione parlamentare di Sinistra Italiana, con le parole del Sottosegretario dello stesso Ministero, Ivan Scalfarotto, che conferma la validità di quanto scritto nel Volantino. Nel dibattito che è seguito sui media e sui social non si è fatta attendere la ferma protesta del Network Giovani Ingegneri (organismo costituito in seno al Consiglio Nazionale degli Ingegneri dai referenti delle Commissioni Giovani degli Ordini territoriali) che ha lanciato, dalla propria pagina Facebook, la campagna “#IngLowCost: no grazie!”, riscuotendo molto successo e numerosi apprezzamenti, ottenendo decine di migliaia di visualizzazioni con altrettante condivisioni dagli utenti. La campagna di sensibilizzazione, si legge sulla pagina Facebook del Network Giovani Ingegneri, “serve a dare voce alla protesta non solo di una categoria, ma di un’intera generazione e di tutto il Paese, perché quando un Governo si vanta delle basse retribuzioni dei propri migliori talenti, c’è davvero qualcosa che non va”. Il Network Giovani Ingegneri ha anche provveduto, ad inviare, per il tramite del Consiglio Nazionale Ingegneri, una lettera all’attenzione del Ministro Calenda, evidenziando l’inadeguatezza della brochure elaborata dal Ministero “Apprezziamo molto che si voglia provare a portare investimenti in Italia, mantenendo sul territorio competenze e risorse, ma preferiremmo che ciò fosse attuato secondo altri criteri: il salario non è un parametro che consente di valutare il costo aziendale di una risorsa - si legge nella lettera - Siamo sicuri che un investitore sarebbe orgoglioso di pagare un salario maggiore a fronte di un costo minore del lavoro per l’azienda, che oggi in Italia risulta essere tra i più alti sia in Europa che al di fuori. Ci rammarica il fatto che, trasmettendo il messaggio che in Italia gli ingegneri sono pagati poco, rispetto alle altre nazioni europee, si vada a svalutare il valore di una categoria che contribuisce in modo diffuso ed esteso a creare valore nella nostra Nazione e che, se accompagnati con politiche efficaci sia nella libera professione sia nel lavoro subordinato, potrebbero continuare a produrre maggior reddito, contri-

buendo in modo importante all’incremento del PIL nazionale”. La lettera si conclude con la richiesta di attuazione urgente di una seria e sistematica politica di valorizzazione dell’attività professionale dell’ingegnere, che non punti a trattenere i professionisti in Italia solo per lavorare “low cost”, ma che li incentivi a restare pagando loro il giusto compenso per l’attività professionale svolta e perché il Paese ha stima del loro operato e ne riconosce il valore e l’importanza a livello sociale ed economico, nella speranza che “l’ingegnere low cost” non diventi la regola ed il punto di forza, ma l’eccezione. “Siamo ancora qui perché speriamo che la valorizzazione del capitale umano di un Paese abbia ancora importanza, nella visione del bene comune e dello sviluppo innovativo del Paese. Non costringeteci a cambiare idea e ad andarcene tutti. Un Paese senza giovani è già morto. Un’ Italia senza giovani Ingegneri non ha futuro”. Un plauso ai colleghi del Network Giovani che hanno saputo rivendicare l’immagine della nostra categoria che non deve avere come punto di forza la bassa remunerazione, ma la competenza e conoscenza dell’ingegneria italiana. Puntualizzando le difficoltà che gli ingegneri affrontano ogni giorno contro una schiacciante pressione fiscale, pagamenti poco certi e una farraginosa burocrazia. Nonostante tutto ciò, hanno il coraggio di restare e mettersi nuovamente in gioco, tuttavia il governo dovrebbe sostenere gli ingegneri italiani con riforme che possano snellire veramente la burocrazia e valorizzare il ruolo dell’ingegnere per la sua capacità e preparazione. Mauro Volontè


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IL MONDO HA FIRMATO, ORA SI AGISCA

Figure 1 - Paesi firmatari alla data del 4 Novembre 2016 Il 4 Novembre 2016 è entrato in vigore l’Accordo di Parigi, a meno di un anno dalla Conferenza di Parigi del dicembre scorso. Inizia dunque una fase storica in cui un centinaio di Paesi, a cui presumibilmente altri si aggiungeranno nei prossimi mesi, adotteranno politiche innovative per il raggiungimento dello scopo principale dell’Accordo: il contenimento del surriscaldamento terrestre entro i 2°C rispetto ai livelli pre-industriali. Ma come si è arrivati all’evento epocale del 4 Novembre? E cos’è esattamente il cambiamento climatico, che ormai viene richiamato in maniera più o meno pertinente per giustificare qualsiasi fenomeno meteorologico? In quella che alcuni geologi vorrebbero chiamare Antropocene, l’era dell’impatto antropogenico sul pianeta (plastica, emissioni inquinanti, scorie nucleari ecc.), a determinare il surriscaldamento dell’atmosfera non è l’arrivo di maggiore energia dal sole, ma l’effetto serra creato da alcuni gas. Se fosse responsabile il sole, infatti, si avrebbe un innalzamento della temperatura in tutti gli strati dell’atmosfera, mentre si sta osservando un raffreddamento dello strato più esterno ed un riscaldamento di quello più vicino al suolo terrestre. I GHG (GreenHouse Gas), sono di varia origine, naturale o sintetica.

L’anidride carbonica è prodotta dalla respirazione, dalle eruzioni vulcaniche ed in misura molto maggiore dall’utilizzo di combustibili fossili, il metano si origina dalla decomposizione di materiale organico, gli ossidi di azoto dall’impiego di fertilizzanti sintetici in agricoltura, ecc. Le attività umane hanno aumentato esponenzialmente le fonti di emissione (discariche, rifiuti agricoli, allevamenti…), mentre la deforestazione riduce la possibilità che le piante assorbano anidride carbonica durante la fotosintesi clorofilliana. Gli effetti del riscaldamento climatico sono variegati ed interconnessi, così come dovranno essere le soluzioni messe in atto per mitigarli e favorire l’adattamento delle aree più vulnerabili. L’aumento delle temperature determina lo scioglimento delle calotte di ghiaccio, quindi l’innalzamento del livello degli oceani e la conseguente erosione delle fasce costiere di tutti i continenti, dove aumenta il rischio di inondazione. Sulle coste si trova la maggior parte delle megalopoli con più di 10 milioni di abitanti: danneggiare queste aree equivale a colpire enormi porzioni della popolazione mondiale e del PIL dei rispettivi Paesi. La massiccia presenza di anidride carbonica nell’atmosfera causa, inoltre, l’acidificazione degli oceani, nel momento

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in cui essa entra in contatto e reagisce chimicamente con l’acqua, favorendo il rilascio di ioni di idrogeno. Così come per sciogliere il calcare si usa una soluzione detergente acida, questo fenomeno danneggia ciò che negli ecosistemi marini è costituito di calcare, ovvero di carbonato di calcio: le conchiglie dei molluschi, i crostacei, i coralli... L’impatto sulla biodiversità è enorme ed una riduzione del fitoplancton, come la deforestazione, riduce le opportunità di smaltimento dell’anidride carbonica. Il cambiamento climatico non è solo una questione ambientale. Esso è, purtroppo, un rilevante problema sociale. La variazione dei modelli di precipitazione atmosferica e l’estremizzazione dei fenomeni metereologici determina situazioni tragicamente opposte come siccità e desertificazione in alcune aree, intense tempeste ed allagamenti in altre. Gli stress generati sono molteplici: danni all’agricoltura a discapito della sicurezza alimentare, riduzione della quantità e qualità dell’acqua dolce a disposizione, problemi di salute legati all’insalubrità dell’aria e dell’acqua ed al proliferare di infezioni… Tutto ciò colpisce le popolazioni già afflitte da conflitti, povertà, malnutrizione e degrado ambientale, che hanno una minore capacità di adattarsi e reagire, e va ad esacerbare i fenomeni migratori che sempre più diventano questioni di sicurezza nazionale. Il cambiamento climatico è dunque il punto d’incontro tra politica internazionale, fatta di summit, nomi imponenti ed eventi epocali, e problemi locali, specifici e circostanziati anche se diffusi in tutto il globo, che affliggono villaggi, comunità, città, campi agricoli. La storia degli sforzi internazionali per la mitigazione del riscaldamento globale nasce nel 1992 a Rio de Janeiro, con la prima Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico, che portò alla definizione dell’impianto normativo per gli interventi che sarebbero seguiti. Primo tra tutti, cinque anni dopo, il Protocollo di Kyoto, con cui i Paesi convennero sulla necessità di porre vincoli stringenti e limiti specifici alle emissioni di gas ad effetto serra, in misura proporzionale alla struttura economica ed alle aspettative di crescita di ciascuno. Il target era di ridurre le emissioni di GHG a livelli inferiori del 5% rispetto al 1990 ed in effetti fu raggiunto e superato: i Paesi che firmarono ed adottarono il Protocollo ottennero in media un miglioramento del 22%. Ma solo 37 Paesi lo fecero ed i maggiori emettitori di GHG al mondo, come la Cina e gli Stati Uniti, e quelli a più rapida crescita industriale, come l’India o

il Brasile, decisero di non vincolarsi. Nel 2015, l’Accordo di Parigi ha segnato un cambio di strategia rispetto a Kyoto: non più limiti vincolanti per i Paesi, ma un target unico e globale e la promozione di un miglioramento continuo da dimostrarsi negli anni fornendo evidenza documentale alle Nazioni Unite. Non sono mancate le polemiche e le critiche alla minore efficacia di tale accordo. La diplomazia politica ha prevalso sul rigore di climatologi e scienziati: contenere l’innalzamento della temperatura entro i 2°C non basterà ad evitare gli effetti devastanti del cambiamento climatico, ma porsi obiettivi realistici è forse l’unico modo per innescare un circolo virtuoso di interventi efficaci per un reale miglioramento della salute del nostro pianeta. Se il Protocollo di Kyoto ha impiegato 8 anni per entrare in vigore, l’Accordo di Parigi in 11 mesi ha già convinto 97 Paesi, dalle piccole isole del Pacifico minacciate dall’erosione ai grandi colossi dell’industria energivora. Parte quindi da Marrakech, da questa fine 2016 segnata in profondità dalla forza della natura sul suolo italiano, un nuovo impegno globale per mitigare il cambiamento che l’uomo stesso ha creato, inventando la prima macchina a vapore senza riuscire più a fermare il progresso… Michela Gioacchini


SMART GRIDS RETI INTELLIGENTI PER UNA NUOVA ARCHITETTURA DELL’ENERGIA COS’È UNA SMART GRID “Una rete elettrica che può integrare intelligentemente le azioni di tutti gli utenti ad essa connessi – generatori, consumatori e prosumers - al fine di distribuire energia in modo efficiente, sostenibile, economicamente vantaggioso, e sicuro” questa la definizione di Smart Grid secondo la Smart Grid European Technology Platform ( ETP SmartGrids). Nato nel 2005 con l’obiettivo di formulare e promuovere una visione per lo sviluppo delle reti elettriche europee guardando verso il 2020 e oltre, ETP SmartGrids è l’organismo europeo che definisce i percorsi di ricerca e sviluppo delle politiche per il settore delle reti intelligenti, così come il collegamento tra le diverse iniziative a livello di UE. In genere, quando si parla di rete elettrica, si intende una rete di linee di trasmissione, sottostazioni e trasformatori in grado di fornire energia elettrica dalla centrale alle nostre case o aziende. Le reti attuali sono state costruite nel XX secolo e via via estese e migliorate di pari passo con le tecnologie disponibili. Anche se la rete elettrica è considerato una meraviglia di ingegneria, per andare avanti abbiamo bisogno di un nuovo tipo di architettura, costruito dal basso verso l’alto, in grado di gestire e automatizzare la crescente complessità e le esigenze di energia elettrica del XXI secolo. Che cosa rende una rete “intelligente”? La tecnologia digitale che permette la comunicazione bidirezionale tra il fornitore e i suoi clienti e consente il rilevamento lungo le linee di trasmissione è ciò che rende la rete intelligente. La Smart Grid è composta da controlli, computer, automazione e nuove tecnologie e attrezzature che lavorano insieme; queste tecnologie sono in grado di agire sulla rete elettrica per rispondere a una domanda di energia rapidamente variabile. La Smart Grid rappresenta un’opportunità senza precedenti per il settore energetico in termini di affidabilità, disponibilità ed efficienza. Ora si tratta di effettuare test, migliorare la tecnologia, educare i consumatori, sviluppare norme e regolamenti e condividere le informazioni tra i progetti al fine di garantire che i benefici previsti dalla Smart Grid diventino realtà.

La capacità interattiva a due vie della Smart Grid permetterà il reindirizzamento automatico quando un dispositivo è guasto o si verificano interruzioni. Questo ridurrà al minimo le interruzioni e i loro effetti. Inoltre, la Smart Grid trarrà maggior vantaggio dalla “generazione distribuita” da parte dei prosumer quando l’erogazione di energia non è disponibile da parte delle utility. L’Italia è stata la prima nazione del mondo a dotarsi di smart grid su scala nazionale, nel 2006, nel quadro del Progetto Telegestore. A partire dal 2001, Enel ha sostituito i vecchi contatori elettromeccanici con quelli elettronici di nuova generazione. Lo smart meter, il contatore intelligente, consente la comunicazione bidirezionale tra il gestore e gli utenti finali, in questo modo la rete è in grado di monitorare anche i parametri di qualità della rete di distribuzione in bassa tensione. Gli utenti possono così acquisire maggiore consapevolezza dei loro consumi e del diverso costo energetico dei singoli elettrodomestici durante il loro utilizzo. Il concetto di Smart Grids ha, ovviamente, un significato più ampio che va oltre il metering, comprendendo tutte le innovazioni tecniche e tecnologiche in grado di favorire la partecipazione attiva dei clienti finali, la generazione diffusa, l’espandersi delle fonti energetiche rinnovabili, l’uso razionale dell’energia, la riduzione dell’impatto ambientale dell’intero sistema energetico, la mobilità sostenibile con l’utilizzo dei veicoli elettrici, etc. Con riferimento alla mobilità elettrica, l’integrazione tra le smart grid, lo sviluppo di tecnologie di accumulo innovative e più efficienti e di sistemi di ricarica intelligenti favoriranno la diffusione su larga scala dei veicoli elettrici. Le batterie dei veicoli elettrici parcheggiati potranno essere utilizzate come dispositivi di stoccaggio dell’energia elettrica; soluzione che consentirà di ridurre i disagi prodotti dalla generazione intermittente degli impianti da fonte energetica rinnovabile migliorandone l’utilizzo.

I principali vantaggi connessi con la Smart Grid: • trasmissione più efficiente dell’elettricità; • ripristino più rapido di energia elettrica dopo interruzioni di alimentazione; • riduzione dei costi operativi e di gestione, dunque minori costi per i consumatori; • riduzione dei picchi, che porterà anche a tariffe elettriche più basse; • maggiore integrazione dei sistemi di energia rinnovabile su larga scala; • migliore integrazione dei sistemi di generazione dei prosumer; • maggiore sicurezza.

ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140

INGEGNERIA DELL’INFORMAZIONE

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140 INGEGNERIA DELL’INFORMAZIONE PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA Il sistema mondiale dell’energia elettrica sta attraversando un periodo di profondi cambiamenti. Secondo il rapporto REN21 di quest’anno, il 2015 è stato un anno straordinario per gli impianti alimentati a energie rinnovabili, con il massimo incremento della capacità di generazione su scala mondiale mai registrato, pari a oltre 147 GW di nuove istallazioni. Diversi fattori hanno favorito questi risultati: in primo luogo in molti mercati le fonti rinnovabili sono ormai economicamente competitive, inoltre un numero sempre maggiore di paesi è pronto a considerare seriamente la componente ecosostenibile nelle proprie politiche di crescita e, non da ultimo, l’opinione pubblica contribuisce a promuovere la transizione energetica globale nella direzione del “100% rinnovabile”. In Italia e nel resto d’Europa, la maggior parte dei sistemi di generazione di energia è stata costruita a metà del secolo scorso, si basava sulla generazione centralizzata e la distribuzione passiva. Questa solida infrastruttura ha retto bene anche le prime ondate di generazione di energia distribuita, ma ora l’esigenza di affrancarsi dai combustibili fossili e focalizzare l’approvvigionamento con fonti rinnovabili richiede un cambiamento radicale nel modo idi gestire le reti. La generazione distribuita ha rivoluzionato in pochi anni il mondo della produzione, si è passati da poche grandi centrali in alta tensione a tante piccole produzioni diffuse nelle reti a media e bassa tensione; da centrali che prevedono un programma di produzione prestabilito, a unità di generazione con produzione a carattere discontinuo; da impianti di generazione che forniscono un’ampia serie di servizi di regolazione e controllo della rete a produzioni con servizi limitati. In Italia l’ energia non fluisce più in modo unidirezionale da grandi centrali a clienti finali. Secondo i dati di Enel Distribuzione, nella seconda metà del 2015 erano 618mila gli impianti connessi alla sua rete per una potenza erogata di circa 26,6 GW, mentre dal 2010 e al 2015 il numero di trasformatori AT/MT con inversione dei flussi di energia ha registrato un incremento del 322%. Questi cambiamenti stanno portando avanti nuove sfide per il sistema elettrico, in particolare nei settori connessi al bilan-

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ciamento, all’affidabilità, alla flessibilità, alla resilienza o ai vincoli ambientali che richiedono ri-ottimizzazione delle reti di trasmissione e distribuzione. Le reti di trasporto e trasmissione vengono gestite da un operatore nazionale denominato TSO (Trasmission System Operator), la cui funzione per l’Italia è svolta da Terna S.p.A.. Alla rete di distribuzione nazionale spetta lo smistamento di circa il 65% dell’energia elettrica consumata, e viene gestita con concessione zonale dal DSO (Distribution system operator). In Italia Enel Distribuzione è il principale DSO con oltre 30 milioni di clienti connessi alla rete di distribuzione. Sono dunque necessarie nuove modalità di coordinamento tra TSO e DSO. La soluzione a cui si sta lavorando a livello europeo è la creazione di una piattaforma comune con l’obiettivo di una corretta gestione dei dati e di uno scambio di informazioni attivo tra i due gruppi di regolatori. Occorre andare verso reti sempre più flessibili e superare il concetto di reti di distribuzione “passiva” per passare a reti “intelligenti”, che consentano alle Fonti Rinnovabili Non Programmabili (FRNP), il cui contributo è intermittente, di essere più facilmente compensate dalle forme di energia tradizionali. Smart grid e Big Data Quando si parla di Big Data ci si concentra sui volumi di informazioni piuttosto che sulla gestione delle informazioni. Il volume dei dati sta crescendo ogni anno in tutto il mondo ad un tasso minimo del 59%. Sebbene il volume sia una sfida importante nella gestione di dati di grandi dimensioni, è necessario ragionare anche sulla varietà e velocità della trasmissione delle informazioni. Nelle reti intelligenti, il processo decisionale dipende in gran parte dalla misurazione tempestiva e affidabile dei dati. Big data nella smart grid sono generati da varie fonti, ad esempio: • dati di consumo di energia misurati dai contatori intelligenti; • abitudini di utilizzo di energia degli utenti; • dati relativi alla gestione, al controllo e alla manutenzione dei dispositivi e delle apparecchiature di produzione generazione, trasmissione e distribuzione di energia acquisiti da

1 REN21 è una rete globale che collega rappresentanti di governi, organizzazioni internazionali, associazioni industriali, comunità scientifica e società civile allo scopo di facilitare lo scambio di conoscenze, lo sviluppo di politiche e di azioni comuni verso la transizione globale alle energie rinnovabili.


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140 dispositivi elettronici intelligenti ; • dati relativi ai prezzi del mercato dell’energia; • dati operativi per l’esecuzione di programmi di utilità e di tariffazione; e altri grandi insiemi di dati, che non hanno origine direttamente dalla rete, ma influiscono nel processo decisionale, come ad esempio i dati meteorologici e le informazioni geografiche.

La quantità di dati sta aumentando a ritmi esponenziali, ma l’evoluzione dei metodi di elaborazione delle informazioni non va di pari passo. Ad esempio, in molte importanti applicazioni di big data, lo stato dell’arte della tecnologia non è in grado di affrontare l’analisi in tempo reale. Così come restano aperte questioni significative legate alla sicurezza della rete, alla protezione dei dati, alla tutela della proprietà intellettuale e della privacy personale, ai segreti commerciali e alla protezione delle informazioni finanziarie.

L’applicazione di big data nelle reti elettriche è all’inizio. Entro il 2020, il numero di contatori intelligenti installati in Europa raggiungerà i 240 milioni mentre il Nord America avrà 150 milioni di contatori intelligenti in uso. La Cina prevede di installare circa 400 milioni di contatori intelligenti entro tale data. Saranno 60 milioni in Giappone e la Corea del Sud ha intenzione di distribuire tra 500.000 e 1,5 milioni di contatori intelligenti per anno prima del 2020. Un tale schieramento di contatori intelligenti porterà ad aumentare di diversi terabyte al giorno la mole di dati nei data center dei gestori, che non sono ancora pienamente consapevoli del valore di questi big data.

Per quanto riguarda l’Europa, l’Italia e i paesi scandinavi hanno ampiamente completato il passaggio ai contatori intelligenti mentre Regno Unito, Francia e Germania hanno appena iniziato. Le utility europee sono concentrate sull’integrazione delle energie rinnovabili su larga scala e la generazione distribuita, e sulla gestione dei carichi dinamici come i veicoli elettrici.

Nel corso degli ultimi anni grandi aziende, tra cui colossi IT come Oracle e IBM, giganti industriali come General Electric, Siemens, ABB e Schneider Electric oltre a start-up come AutoGrid, Opower, e C3all hanno dato il via ai loro progetti su big data e stanno sviluppando strumenti informatici in gran parte nuovi per l’industria delle utilities. I big data hanno bisogno di potenti tecniche per elaborare in modo efficiente un grande volume di dati in un tempo limitato. Tali tecniche coinvolgono una serie di discipline: statistica, algoritmi di clustering, data mining, apprendimento automatico, elaborazione del segnale, ottimizzazione nel riconoscimento di pattern, metodi di visualizzazione. Altre tecnologie emergenti che sono strettamente legate ai grandi dati includono il cloud computing, Internet delle cose (IoT), granular computing e computer quantistici. IoT rappresenta una quantità enorme di messa in rete di sensori che raccolgono vari tipi di dati ambientali, geografici, di funzionamento oltre ai dati dei clienti afferenti alle centrali elettriche. Si prevede che nel 2030, i dati IoT costituiranno la parte più consistente dei big data.

Nuovi progetti dimostrativi sono necessari per acquisire esperienza pratica e valutare vantaggi, standardizzare le procedure di progettazione e di implementazione, migliorare le prestazioni, ridurre al minimo i rischi e definire nuove normative.

Le compagnie elettriche stanno cooperando con le aziende IT per sviluppare sia gli strumenti di analisi per big data specifici per le applicazioni smart grid sia per realizzare la rete a larga banda necessaria a sostenere lo scambio di dati.

Floriana Beretta Fonti • Smart Grids European Technology Platform www.smartgrids.eu • e-distribuzione - Tecnologia e Progetti e-distribuzione.it • Quaderno L’efficienza delle fonti energetiche ENEA Luglio 2011 • Rapporto REN 21 2016 • IEEE - Big Data Analytics for Smart Grid - ottobre 2015

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AZZORRE: OCEANO, VULCANI, NATURA Nel cuore dell’Oceano Atlantico, a metà strada tra Europa e America, è situato l’arcipelago delle Azzorre, nove isole che tutte insieme raggiungono la superficie di 2.330 km2 con una popolazione di 246.000 abitanti, poco più di 100 abitanti/ km2. Sono isole incantate, lontane dal frastuono, dall’inquinamento, dal traffico a cui siamo abituati: un piccolo paradiso dove la natura è ancora molto evidente e “padrona” dei luoghi. Le isole sono abbastanza distanziate fra loro: il gruppo più vicino all’Europa è costituito da Santa Maria e Saõ Miguel, nella zona centrale c’è il gruppo più numeroso costituito da ben cinque isole – Graciosa, Saõ Jorge, Terceira, Fajal, Pico – più a ovest, verso le Americhe, Corvo e Flores. Le isole ai due estremi dell’arcipelago distano tra loro più di 600 km. L’arcipelago delle Azzorre nasce sulla dorsale medio-atlantica: quando le terre emerse (pangea) si sono fratturate ed hanno iniziato a spostarsi, la zolla euro africana verso levante e quella americana verso ponente; nello spazio che si creava è nato l’oceano atlantico. In corrispondenza alla dorsale medio-atlantica, che segna in punto di scissione, le eruzioni vulcaniche dovute alla faglia creatasi hanno via via formato queste isole, che continuano a spostarsi allontanandosi tra loro: alcune verso l’Europa, le più a ovest verso l’America. Queste terre pertanto, essendo molto recenti e non avendo avuto contatti con gli altri continenti, erano completamente disabitate dai mammiferi (animali e uomini) e presentavano una vegetazione che, anche se simile a quella dei nostri contenenti, si era sviluppata in modo autonomo e particolare. L’unico mammifero endemico era la nottula delle Azzorre, un pipistrello diurno. Numerosi invece

gli uccelli, primi tra tutti, ai tempi remoti, le poiane, tanto che i primi navigatori, scambiandole per astori, chiamarono le isole Azzorre dal termine portoghese “astor”. Oggi il loro numero si è molto ridotto, sono una specie protetta. Ancora ricca la fauna marina, con balene, capodogli, delfini, tartarughe e ogni tipo di pesce. Le isole furono “scoperte” dai portoghesi nel 1432: i viaggi per mare verso ovest fino ad allora erano avvenuti scendendo verso sud e costeggiando le coste dell’Africa, sia per le correnti marine, che spingono in tal senso, sia per non perdere di vista la terraferma. Solo quando iniziarono le traversate dell’oceano verso ovest le navi, sulla via del ritorno vennero spinte più a nord dalle correnti ed incapparono nelle Azzorre. I primi a sbarcarvi furono i portoghesi; grande felicità dei naviganti, trovare terra e acqua dopo molto tempo in mare era una benedizione. Poi però sorse l’incertezza: come mai le isole erano disabitate sia da persone che da animali? Colti dal dubbio che quelle terre fossero in qualche modo stregate e pericolose per i viventi tornarono in patria e successivamente portarono sulle isole coppie di animali di vario tipo, abbandonandoli lì per un anno. Al loro ritorno scoprirono che erano sopravvissuti e da allora iniziò la colonizzazione portoghese di quelle isole lontane e – comunque – un po’ magiche. Verso la fine del XV secolo le isole erano popolate e costituivano una base per gli esploratori. Nel XVII secolo vi fu uno sviluppo del commercio di indaco, un colorante allora molto diffuso, successivamente, nel 1700-1800, il benessere fu assicurato dalla coltivazione ed esportazione delle arance. In questo periodo furono costruite ville splendide circondate da parchi, chiese barocche, palazzi eleganti. Una malattia alla fine del 1800 portò alla decimazione delle piante di arance, che nel contempo avevano trovato diffusione anche in Europa, riducendo l’interesse per i frutti esportati dalle Azzorre. L’economia si rivolse al mare, con la caccia alle balene, in particolare i capodogli, preziosi per l’olio contenuto nella loro testa e per il grasso: caccia selvaggia, animali trascinati a riva e squarciati in modo terribile per ricavarne i prodotti da vendere. Oggi a Saõ Miguel è sviluppata la coltivazione di ananas, di ottima qualità, ricchi di gusto e succo, coltivati in modo intensivo nelle serre, a ciclo continuo, sfruttando anche le condizioni climatiche, che non presentano forti divari stagionali, mentre a Pico domina la viticultura: le tipiche vigne nel terreno vulcanico sono patrimonio dell’Unesco.

ORDINE 115 ORDINEINGEGNERI INGEGNERIPROVINCIA PROVINCIADIDICOMO COMONOTIZIARIO INSERTO 140 AZZORRE: OCEANO, VULCANI, NATURA

GIURISPRUDENZA

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AZZORRE: OCEANO, VULCANI, NATURA ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO INSERTO 140

Sao Miguel - Lagoa das furnas - acque bollenti

Sao Miguel - Lagoa das furnas - centro documentazione Saõ Miguel è l’isola più grande, più popolata ed anche la più visitata dai turisti. Il capoluogo, Ponta Delgada, è la capitale delle Azzorre, con quasi 70.000 abitanti, un grande porto turistico e commerciale, interessanti edifici storici come il municipio rinascimentale, la Iglesia Matriz, del XVI secolo, in stile manuelino, il forte de Saõ Brás, costruzione cinquecentesca resasi necessaria per difendere l’isola dagli attacchi dei corsari inglesi e francesi. L’isola è caratterizzata dalla coltivazioni di ananas, di tè, di maracuja, con cui si produce un liquore. La natura è ricca e varia: grandi “caldeire” – crateri di vulcani spenti – oggi trasformati in laghi dai colori splendidi, zone termali come Furnas, dove la geotermia crea fumarole e acque bollenti. Sulle rive del lago un bell’esempio di architettura contemporanea, il centro visitatori, con bar, ristorante, servizi e vendita di prodotti artigianali, realizzato in pietra locale, una geometria dalle linee pulite. Su tutta l’isola vi sono splendidi parchi creati attornio alle ville dei ricchi commercianti nei secoli XVIII e XIX, oggi trasformate in parchi pubblici. Qui vi sono tantissime specie di alberi, fiori, arbusti, portati da ogni parte del mondo da chi approdava sulle isole, che hanno trovato possibilità di crescita e sviluppo grazie ai terreni fertili ed al clima favorevole: a Ponta Delgada il Jardim António Borges, il

Sao Miguel - Parco Terra Nostra

Jardim José do Canto, il parco Pinhal da Paz, tanto per citarne alcuni, a Furnas il Parque Terra Nostra, nato alla fine del 1700 ad opera del console americano che vi costruì la residenza ed impiantò il parco portando alberi dall’America, che successivamente si arricchì con essenze provenienti da tutto il mondo, dono dei visitatori che conoscevano la sua passione per la botanica. Oggi è un parco pubblico, con una splendida piscina termale al centro. Le ortensie sono il fiore caratteristico delle isole: lungo quasi tutte le strade extraurbane sono disposte ai lati della carreggiata e percorrendole si rimane attorniati da questa barriera azzurra; dai bordi delle caldeire, panoramicissimi, lo sguardo spazia dall’oceano ai laghi interni, perdendosi nel verde dei declivi verso il mare, tappezzati dall’azzurro delle ortensie, disposte in lunghissime serpentine lungo i pendii.

Sao Miguel - Municipio

Ananas


Nel centro dell’arcipelago vi sono le isole di Pico, Saõ Jorge e Fajal. Pico è caratterizzata dalle piccole vigne, circondate da muretti in pietra lavica, per proteggere le viti, bassissime, dal vento dell’oceano. Il vino è prodotto fin dalla scoperta delle isole, oggi comincia ad essere curato da enologi e presenta caratteristiche uniche, derivanti dal terreno lavico che dà un sapore particolare al vino. Sull’isola è anche visitabile una grotta vulcanica, formatasi per il raffreddamento della crosta esterna dei canali lavici, poi coperti da successive eruzioni. La Gruta das Torres, scoperta nel 1990, formatasi solo circa un secolo fa, è visitabile ed interessante; la visita inizia dal Centro de Interpretação, bell’esempio di architettura semplice, che utilizza i materiali locali e si inserisce nel paesaggio, è stata nominata per il premio di architettura Mies van der Rohe. Il punto di attrazione è la montanha de Pico, la cima più alta delle isole e del Portogallo (le Azzorre sono una provincia del Portogallo). I suoi 2351 metri di altitudine derivano dalla sovrapposizione di colate di lava, che all’epoca della formazione dell’isola si sono via via sovrapposte, formando un cono che si alza dalla costa e domina tutto l’arcipelago. Saõ Jorge con la caratteristica forma allungata è disposta parallelamente a Pico: l’oceano tra le due isole forma una

ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO INSERTO 140 AZZORRE: OCEANO, VULCANI, NATURA

Pico - Rocce laviche

specie di largo canale frequentato dai natanti che portano i turisti a vedere le balene ed i delfini che lo popolano. Il villaggio dove si sbarca è Velas, piacevole ed allegro, con alcuni punti di particolare interesse, come il vivacissimo porto, su cui domina il Portão di Mar, antica torre settecentesca, la Piscina Natural da Preguiça, cratere aperto verso il mare che forma una splendida caletta, e, su un promontorio, il moderno Auditório Municipal, con alcuni spunti architettonici interessanti. La costa nord-est dell’isola, affacciata sull’oceano aperto, è caratterizzata dalle fajãs, strette fasce costiere sotto le rocce a picco sul mare, formatesi per il materiale precipitato dalla costa per lo sfaldamento delle terre vulcaniche che costituiscono il ripido pendio. Una splendida passeggiata lungo l’articolata costa porta dalla Fajã dos Cubres, a cui si perviene con carrozzabile che scende a stretti tornanti dall’altopiano, alla Fajã do Belo ed infine alla Fajã da Caldeira do Santo Cristo, piccolo insediamento sulla laguna delle vongole, caldeira cioè ex cratere vulcanico, con acque di mare riparate, più calde dell’oceano e con acque tranquille, ottimo abitat per le vongole. Il nome deriva dal ritrovamento di una statua lignea di Cristo, secondo una leggenda antica, per la quale fu edificata una chiesa e si insediò un piccolo villaggio, successivamente abbandonato dopo il terremoto del 1980. Oggi alcune case, ristrutturate, sono meta di vacanza soprattutto per i giovani portoghesi del continente, che vengono qui per l’ambiente e per praticare il surf.

Sao Jorge - Auditorio Municipal

Sao Jorge - Faja do Santo Cristo

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AZZORRE: OCEANO, VULCANI, NATURA ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO INSERTO 140

Faial - Horta - porto

Fajal, piccola isola ad ovest di Pico, da cui è separata da uno stretto “Canal do Fajal”, è la più recente e la sua parte più occidentale si è formata per un’eruzione sottomarina nel 1957-58, evento straordinario che ha permesso lo studio dei geologi di un’isola al momento della sua formazione, ma che ha anche causato danni – più di 500 case distrutte – e angosciato tutta la popolazione dell’isola per lungo periodo. Il Vulcão dos Capelinhos è la zona completamente nuova che si è aggiunta all’isola esistente: si vede ancora il faro, che ai tempi sorgeva sull’estremità ovest dell’isola, ora sulla nuova terraferma, che è distinta dalla preesistente perché di sabbia vulcanica scura e ancora priva di vegetazione, un mondo lunare che confina con il verde dei pascoli prima affacciati sull’oceano. Una visita suggestiva, che si completa con l’accesso al centro visite, pregevole architettura contemporanea, inserita nel paesaggio armonicamente, quasi impercettibile, che ospita un interessante museo con documentazione fotografica e filmati che raccontano la nascita del sito. Il cuore dell’isola è Horta, villaggio pittoresco ma con atmosfera internazionale, il cui porto è il punto di approdo di tutti i velisti che si cimentano con l’Atlantico ed hanno decorato, e ancora decorano, i muri attorno al porto con i murales dedicati alle loro spedizioni, un gesto scaramantico per favorire il buon successo della traversata oceanica. Horta ha avuto il suo sviluppo internazionale fin dal XVIII secolo, quando vi approdavano le flotte dei balenierie, poi dalla fine del XIX secolo, con la scoperta del telegrafo, diventando il punto di rilancio per le comunicazioni transo-

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Faial - Caldeira do Faial

ceaniche. Le varie compagnie di diverse nazioni installarono qui i loro centri di comunicazione, costruendo edifici per gli addetti e favorendo un’internazionalizzazione della popolazione cittadina. Anche i primi idrovolanti che attraversavano l’oceano vi facevano scalo. Il Peter Café Sport è un istituzione conosciuta ovunque nel mondo dei naviganti, un punto dove è obbligo fare una sosta per una birra o un gin tonic e per incontrare altri equipaggi con cui scambiare informazioni e chiacchere. La Fábrica da Baleia de Porto Pim è oggi un museo che permette di visitare i macchinari utilizzati fino al 1974 per la lavorazione dei capodogli, che venivano trascinati sulla rampa che la mette in comunicazione col mare, uccisi, squartati per estrarne sostanzialmente olio e carne che veniva macinata per ricavarne mangimi e concimi. Un filmato mostra le fasi dell’avvistamento, della caccia e del successivo processo industriale: agghiacciante! Il complesso sorge a ridosso della splendida spiaggia di Porto Pim, un’insenatura sabbiosa con acqua limpida e tranquilla, uno dei pochi centri balneari attrezzati sulle isole. La sera sulle isole Azzorre va goduta rilassandosi con le splendide luci del tramonto, con colori rosati e luminosi, assaporando un buon calice di vino di Pico davanti ad un piatto di cataplana, pesce, frutti di mare e verdure cotti in pentole di coccio, assaporando la bellezza del paesaggio e la bontà dei prodotti locali.

Luisella Garlati

Faial - Vulcao do Capelinhos Centro visite


LA CONFERENZA DI SERVIZI E IL SILENZIO DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI NELLA RIFORMA MADIA La conferenza di servizi è stata introdotta nell’ordinamento nazionale come istituto di carattere generale con la legge 241/1990 sul procedimento amministrativo, sebbene, in precedenza, era già stata più volte utilizzata dal legislatore in varie discipline di settore (ad esempio, in materia di trasporti in concessione, L. n. 1822/1939; di impianti di smaltimento dei rifiuti, L. n. 441/1987). Tale istituto è stato concepito, come si comprende anche dalla collocazione sistematica, ai fini della semplificazione e accelerazione dell’azione amministrativa, nonché quale luogo di bilanciamento e coordinamento dei diversi interessi contrapposti in gioco. In particolare, il suo scopo è quello di facilitare l’acquisizione, da parte della pubblica amministrazione, di autorizzazioni, atti, licenze, permessi e nulla-osta o di altri elementi comunque denominati, mediante convocazione di apposite riunioni, nelle quali intervengono i rappresentanti delle varie pubbliche amministrazioni competenti, al fine ultimo di emettere il richiesto provvedimento amministrativo. La configurazione attuale è frutto di numerosi interventi legislativi, susseguitisi nel corso del tempo: dalla legge istitutiva della conferenza di servizi sono intervenute ben 7 riforme organiche (L. 127/1997; L. 340/2000; L. 15/2005; L. 69/2009; D.L. 78/2010; L. 221/2012; nonché da ultimo, d.lgs. 127/2016). La più recente rivisitazione è quella introdotta dal d.lgs. 127/2016, entrato in vigore il 28 luglio 2016, “Norme per il riordino della disciplina in materia di conferenza di servizi” in attuazione dell’articolo 2 della legge 7 agosto 2015, n. 124, c.d. riforma Madia. Ad oggi, la disciplina in materia prevede, ex art. 14, L. 241/1990, l’esistenza di tre diverse tipologie di conferenza di servizi: la conferenza preliminare, di carattere facoltativo, che l’amministrazione procedente può indire, su motivata richiesta del privato, per indicare al richiedente, prima della presentazione di un’istanza o di un progetto definitivo, le condizioni necessarie per ottenere in ordine a quest’ultimi i necessari pareri, intese, concerti, nulla osta, o altri atti di assenso, comunque denominati; la conferenza istruttoria, anch’essa di carattere facoltativo, volta all’esame contestuale degli interessi pubblici coinvolti in uno stesso procedimento amministrativo, oppure in più procedimenti amministrativi tra loro connessi, riguardanti le stesse attività o gli stessi risultati; ed infine, la conferenza decisoria, la cui indizione è obbligatoria quando la conclusione del procedimento è subordinata

all’acquisizione di più pareri, intese, concerti, nulla osta o altri atti di assenso comunque denominati di competenza di altre amministrazioni e/o gestori di beni o servizi pubblici (c.d. atti endoprocedimentali), ovvero quando l’attività del privato è subordinata al rilascio di più atti di assenso, comunque denominati, di competenza di diverse amministrazioni, che debbono essere adottati a conclusione di distinti procedimenti (c.d. procedimenti connessi). Inoltre, l’istituto in esame, si differenzia a seconda delle modalità operative in: conferenza semplificata (art. 14 bis, L. 241/1990) e conferenza simultanea (art. 14 ter, L. 241/1990). La prima, si svolge con modalità asincrona e, pertanto, in assenza della contemporanea presenza fisica dei rappresentanti delle diverse amministrazioni interessate. Al contrario, la seconda si svolge con modalità sincrona: i rappresentanti delle diverse amministrazioni partecipano personalmente alle riunioni, eventualmente anche solo in via telematica. In particolare, si osserva che la conferenza simultanea è sempre obbligatoria in caso di progetti sottoposti a VIA regionale (art. 14, comma 4, legge 241/1990); acquisizione, nell’ambito della conferenza di servizi semplificata, di atti di assenso indicanti condizioni o prescrizioni che richiedono modifiche sostanziali al progetto originariamente esaminato (art. 14, comma 6, L. 241/1990). D’altra parte, invece, la conferenza simultanea è facoltativa nei casi di particolare complessità della determinazione da assumere (art. 14 bis, comma 7, L. 241/1990), ovvero, in caso di richiesta motivata di altra amministrazione coinvolta, o del privato interessato, avanzata entro il termine (max 15 gg. dall’indizione) fissato per le richieste di integrazione documentale nel caso di conferenza decisoria con modalità asincrona (art. 14 bis, comma 7, terzo periodo, L. 241/1990). La riforma Madia ha comportato un’ulteriore stratificazione normativa della materia, da una parte, mantenendo elementi caratterizzanti la precedente configurazione dell’istituto e, dall’altra, prevedendo diversi elementi di grande novità: si tentano di abbattere le lungaggini procedimentali prevedendo la conferenza semplificata; la conferenza simultanea con riunione si svolge solo se strettamente necessaria; ciascun ente o amministrazione convocato alla riunione è rappresentato da un unico soggetto; vengono assicurati tempi certi di conclusione delle procedure per i cittadini e le imprese; l’assenso delle amministrazioni che non si sono espresse si considera

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acquisito. Quest’ultimo profilo di innovazione merita maggiori approfondimenti. La conferenza semplificata deve concludersi al massimo in 45 giorni, ovvero in 90 giorni se avente ad oggetto materie “sensibili”, cioè nel caso in cui siano coinvolte amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali o alla tutela della salute dei cittadini; nel caso di progetti complessi o di dissensi si arriva al massimo a 5 mesi. Se le amministrazioni coinvolte non rispettano questi tempi (come purtroppo è accaduto spesso, fino ad oggi) si considera acquisito il loro assenso senza condizioni. Ed, infatti, l’art. 14 bis comma 4 della L. 241/1990, nella sua versione più recente, in materia di conferenza semplificata prevede che «fatti salvi i casi in cui disposizioni del diritto dell’Unione europea richiedono l’adozione di provvedimenti espressi, la mancata comunicazione della determinazione entro il termine di cui al comma 2, lettera c), ovvero la comunicazione di una determinazione priva dei requisiti previsti dal comma 3, equivalgono ad assenso senza condizioni»; analoga disposizione di legge è stata prevista con riferimento alla conferenza simultanea, ove all’art. 14 ter, comma 7, si legge: «Si considera acquisito l’assenso senza condizioni delle amministrazioni il cui rappresentante non abbia partecipato alle riunioni ovvero, pur partecipandovi, non abbia espresso ai sensi del comma 3 la propria posizione, ovvero abbia espresso un dissenso non motivato o riferito a questioni che non costituiscono oggetto della conferenza». Si parlerà, in questi casi, di silenzio-assenso nelle conferenze di servizi. Tuttavia, deve altresì evidenziarsi che nel caso in cui l’amministrazione procedente debba acquisire un solo atto di assenso, comunque denominato, di competenza di altra amministrazione, in luogo della conferenza di servizi, trova applicazione l’istituto del “silenzio-assenso tra amministrazioni pubbliche e tra queste ed i gestori di beni o servizi pubblici”, disciplinato dall’art. 17 bis, L. 241/1990, introdotto dall’art. 3 della legge 124/2015, riforma Madia (così Cons. Stato, Adunanza Commissione speciale, parere 13 luglio 2015, n. 1640). Infine, si presti attenzione al fatto che, per espressa previsione dell’art. 7 del D.Lgs. 127/2016 (disposizione transitoria), le nuove norme trovano applicazione ai procedimenti avviati successivamente all’entrata in vigore del D. Lgs. 127/2016, avvenuta in data 28 luglio 2016; mentre l’art. 8 (clausola generale di coordinamento) stabilisce che i rinvii operati

dalle norme vigenti agli articoli da 14 a 14 quinquies della L. 241/1990 devono intendersi riferiti al testo di quest’ultimi, così come riformulati dal D. Lgs. 127/2016. Queste le principali novità in materia di conferenza di servizi e di silenzio tra pubbliche amministrazioni. Silenzio tra soggetti pubblici che ricorrentemente è stato fonte, in passato, di illegittime sospensioni, “sine die”, di procedimenti amministrativi, comportando gravi pregiudizi per il cittadino e la snaturalizzazione di un istituto, la conferenza di servizi, ideato in primis, per realizzare quanto affermato dall’art. 97 cost.: «I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione», disposizione rimasta troppo spesso nell’iperuranio dei principi. Mario Lavatelli Avvocato, consulente legale dell’Ordine


IL DECRETO COLLEGATO ALLA MANOVRA DI BILANCIO 2017 Il 24 Ottobre 2016 è stato pubblicato il D.L. 193 che contiene rilevanti novità in materia fiscale. Poiché si tratta di un decreto legge, si rammenta che le disposizioni in esso contenute perdono di efficacia retroattivamente nel caso di mancata conversione in legge entro 60 giorni dalla pubblicazione. SANATORIA DELLE CARTELLE ESATTORIALI E DEGLI ACCERTAMENTI ESECUTIVI (ART. 6). Il decreto introduce una sanatoria delle cartelle di pagamento e degli accertamenti esecutivi, che comporta forti sconti per la platea degli interessati. Rientrano tutti i carichi affidati agli agenti della riscossione nel periodo compreso tra l’1.1.2000 e il 31.12.2015, occorre dunque riferirsi non alla data di notifica della cartella di pagamento ma alla data in cui è stato consegnato il ruolo ad Equitalia o affidato il debito da accertamento esecutivo. Tutti i ruoli consegnati agli agenti della riscossione, con le tassative esclusioni indicate più avanti, possono rientrare: quindi, non si tratta solo di qualsiasi imposta (IRPEF, IVA, addizionali, canone RAI…), dei contributi INPS e INAIL, ma di tutte le entrate riscosse a mezzo ruolo ex D.Lgs. 46/99. Il beneficio consiste nella eliminazione dal carico dovuto: • di qualsiasi sanzione amministrativa; • degli interessi di mora (art. 30 del DPR 602/73). Restano quindi dovute le somme a titolo di capitale, di interesse diverso da quello di mora (interessi da ritardata iscrizione a ruolo ex art. 20 del DPR 602/73, ma anche ogni altro interesse, tributario e non, disciplinato in specifici testi normativi) e gli aggi di riscossione dell’art. 17 del D.Lgs. 112/99. Sembra debbano essere escluse le entrate riscosse dagli enti locali e dai concessionari iscritti all’albo ex art. 53 del D.Lgs. 446/97, poiché la legge fa espresso riferimento agli “agenti della riscossione” investiti del potere di riscossione “nazionale”. Rientrano invece nella definizione tutte le entrate locali (IMU, TARSU …) nella misura in cui l’ente impositore, per sua scelta, abbia affidato la riscossione ad Equitalia. Per come è formulata la norma, sembrerebbe che la definizione debba essere integrale. Anche i debitori che hanno già pagato parzialmente il debito sono ammessi alla procedura. Premesso che la definizione non dà diritto alla ripetizione di alcuna somma a titolo di sanzioni e interessi di mora, la legge stabilisce che, per coloro i quali hanno dilazioni in corso (ex art. 19 DPR 602/73), l’ammissione è subordinata al regolare pagamento delle rate scadenti nel

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periodo compreso tra l’1.10.2016 e il 31.12.2016. Per fruire della definizione, il contribuente deve presentare domanda entro il 20.1.2017 (termine calcolato in via prudenziale), ossia entro i 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto. A breve sul sito internet di Equitalia saranno disponibili i modelli di comunicazione, in cui il debitore dovrà anche manifestare la volontà di versamento rateale (massimo 4 rate come si dirà) ed impegnarsi a rinunciare ai giudizi in corso; successivamente l’Agente della Riscossione, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto, comunica al contribuente l’entità complessiva delle somme da versare (ovvero delle singole rate ed il mese di scadenza di ciascuna di esse). Equitalia, per come è formulata la legge, non dispone di alcuna discrezionalità circa l’ammissione alla sanatoria. La presentazione della domanda (non quindi l’integrale pagamento degli importi) comporta i seguenti effetti: • sospensione dei termini di prescrizione e di decadenza per il recupero dei carichi di ruolo; • impossibilità di adottare fermi e ipoteche, ma rimangono validi quelli già in essere; • inibizione a nuove azioni esecutive; • impossibilità di proseguire le azioni esecutive già avviate, salvo quelle irreversibili. Il versamento degli importi può avvenire totalmente o in massimo 4 rate, tramite domiciliazione bancaria, bollettini postali o presso gli uffici dell’Agente della Riscossione. Le prime due rate sono pari ad un terzo delle somme dovute, le restanti ad un sesto; non sono previste indicazioni sulla scadenza delle prime due rate, mentre è stabilito che la terza rata al massimo potrà essere il 31.12.2017 e la quarta il 15.3.2018. La definizione non si perfeziona con la presentazione della domanda, né con il versamento della prima rata, ma con l’integrale pagamento delle somme. Ove la definizione non si perfezioni, naturalmente vengono meno i relativi benefici, e saranno dovuti per intero sanzioni e interessi; il carico residuo (detratto quanto già pagato) non potrà essere oggetto di dilazione ex art. 19 del DPR 602/73. La presenza di un contenzioso, pendente in qualsiasi grado del giudizio, nonché la formazione di un giudicato anche totalmente sfavorevole al contribuente non precludono il contenzioso. Il contribuente, tuttavia, nella domanda deve impegnarsi a rinunciare ai giudizi in corso; questi, infatti, se si tratta di pro-

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140 FISCO cessi tributari, sono destinati ad estinguersi (probabilmente per cessazione della materia del contendere ex art. 46 del D.Lgs. 546/92 con automatica compensazione delle spese). Il comma 10 dell’art. 6 enuncia, in maniera tassativa, le fattispecie escluse dalla sanatoria; tra queste si segnalano le multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna e le sanzioni amministrative per violazioni del Codice della Strada (per queste la definizione, sempre che la riscossione sia stata affidata ad Equitalia, è possibile limitatamente agli interessi).

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SOPPRESSIONE DI EQUITALIA, MODIFICHE E POTENZIAMENTO AL SISTEMA DI RISCOSSIONE (ART. 1). Con effetto dall’1.7.2017 è disposta la soppressione di Equitalia e, di fatto, la sua sostituzione con un diverso ente pubblico economico, denominato “Agenzia delle Entrate-riscossione”. Sul versante della riscossione e del contenzioso, a parte il mutamento indicato, non dovrebbero esserci effetti per i contribuenti, in quanto: • il nuovo ente pubblico economico subentra in tutti i rapporti giuridici, attivi e passivi, facenti capo a Equitalia, compresi quelli di natura processuale; • la funzione di Agente della Riscossione è svolta dall’ente “Agenzia delle Entrate-riscossione”; • rimangono fermi tutti i poteri e le attribuzioni del DPR 602/73. Per espressa disposizione normativa, rimane ferma l’applicazione del compenso di riscossione ex art. 17 del D.Lgs. 112/99 (quindi del 3% o del 6% se il debito non viene onorato nei termini). Dal punto di vista processuale, rimane fermo che l’Agente della Riscossione potrà essere difeso da propri dipendenti (art. 12 D.Lgs 546/92); inoltre, esso potrà avvalersi del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato. I riferimenti, in norme vigenti, ai vecchi concessionari del servizio nazionale di riscossione nonché agli agenti della riscossione si intendono all’ente “Agenzia delle EntrateRiscossione”. Gli enti locali potranno, di norma, avvalersi dell’ente “Agenzia delle Entrate-Riscossione” per riscuotere le proprie entrate, come del resto è avvenuto sino ad oggi, con deliberazione adottata entro l’1.6.2017; l’affidamento della riscossione al soggetto “nazionale”, inoltre, potrà essere effettuato entro il 30.9 di ogni anno mediante delibera.

A decorrere dall’1.1.2017, l’Agenzia delle Entrate potrà utilizzare le banche dati e le informazioni in suo possesso anche ai fini della riscossione nazionale; inoltre, ai fini del pignoramento di salari e stipendi ex art. 72-ter del DPR 602/73, può accedere alle banche dati INPS.

OBBLIGO DI COMUNICAZIONE TRIMESTRALE DELLE OPERAZIONI E LIQUIDAZIONI IVA (ART. 4). La norma nel disporre l’abolizione del c.d. “spesometro” annuale introduce un nuovo obbligo di comunicazione trimestrale delle operazioni rilevanti ai fini IVA. A tal fine, viene integralmente sostituito l’art. 21 del D.L. 78/2010, che prevede ora, per tutti i soggetti passivi IVA, l’obbligo di trasmettere in via telematica all’Agenzia delle Entrate i dati delle fatture emesse e ricevute entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo ad ogni trimestre. L’obbligo di presentazione delle nuove comunicazioni trimestrali dei dati delle fatture decorre dall’1.1.2017, con la conseguenza che l’obbligo di presentazione dello spesometro annuale dovrebbe venir meno a partire dal periodo d’imposta 2017, essendo l’adempimento ancora dovuto per la comunicazione delle operazioni effettuate nel 2016. Il nuovo obbligo di comunicazione trimestrale si applica: • a tutti i soggetti passivi IVA, ossia a tutti i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione ai sensi degli artt. 4 e 5 del DPR 633/72; • per tutte le operazioni documentate mediante fattura, nota di variazione o bolletta doganale. La comunicazione trimestrale dovrà contenere: • i dati di tutte le fatture emesse nel trimestre di riferimento; • i dati di tutte le fatture ricevute e annotate nel registro IVA degli acquisti, comprese le bollette doganali; • i dati delle note di variazione emesse e ricevute ai sensi dell’art. 26 del DPR 633/72, relative al medesimo periodo. Il termine per l’invio della comunicazione cade entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo ad ogni trimestre, vale a dire: • 31 Maggio per le operazioni relative al primo trimestre (gennaio-marzo); • 31 Agosto per le operazioni relative al secondo trimestre (aprile-giugno); • 30 Novembre per le operazioni relative al terzo trimestre (luglio-settembre);


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140 • ultimo giorno del mese di Febbraio dell’anno successivo per le operazioni relative al quarto trimestre (ottobre-dicembre). Detti termini dovrebbero applicarsi indipendentemente dalla periodicità (mensile o trimestrale) con la quale i soggetti IVA effettuano le liquidazioni e i versamenti. Allo scopo di rendere meno onerosa l’emissione delle fatture in formato elettronico, il nuovo art. 21 del D.L. 78/2010 prevede che gli obblighi di conservazione sostitutiva di cui al DM 17.6.2014 si intendono soddisfatti per tutti i documenti informatici trasmessi mediante il Sistema di Interscambio e memorizzati dal sistema dell’Agenzia delle Entrate, con particolare riferimento alle fatture elettroniche. Nel D.L. 78/2010 viene altresì inserito l’art. 21-bis, che introduce il nuovo obbligo di comunicazione trimestrale dei dati contabili riepilogativi delle liquidazioni periodiche IVA, sempre con effetto dall’1.1.2017. L’obbligo comunicativo riguarda tutti i soggetti passivi IVA che effettuano le liquidazioni con cadenza mensile o con cadenza trimestrale (in presenza dei presupposti per esercitare la relativa opzione). Non sono tenuti all’invio della comunicazione i soggetti che: • sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione annuale IVA; • sono esonerati dall’effettuazione delle liquidazioni periodiche. Dette esclusioni si applicano purché per gli stessi soggetti, nel corso dell’anno, non vengano meno le predette condizioni di esonero. Non sono disposte altre limitazioni o esclusioni (per esempio, dimensionali). Le informazioni da includere nella comunicazione (presumibilmente, i dati sintetici riguardanti l’IVA a credito e a debito, ripartiti per aliquote) e le relative modalità di invio saranno definite con successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate; la comunicazione deve essere inviata anche nell’ipotesi in cui dalla liquidazione periodica dell’imposta emerga un’eccedenza a credito. Il termine per effettuare la comunicazione è il medesimo previsto per la presentazione delle comunicazioni trimestrali dei dati delle fatture (più sopra esposto); tale adempimento non modifica i termini ordinariamente previsti per la liquidazione e il versamento dell’imposta (mensile o trimestrale).

L’Agenzia delle Entrate è tenuta a mettere a disposizione dei soggetti passivi IVA, o di loro intermediari: • gli esiti del raffronto fra i dati delle fatture e i dati delle liquidazioni comunicati trimestralmente; • gli esiti del raffronto fra i versamenti effettuati dal contribuente e i dati riepilogati nella comunicazione trimestrale delle liquidazioni. Tale previsione ha l’obiettivo di favorire la regolarizzazione spontanea delle violazioni. Nell’ipotesi in cui siano riscontrate anomalie, l’Agenzia informerà il contribuente di tale esito, secondo le modalità che saranno stabilite con successivo provvedimento. In tal caso, questi potrà: • fornire i chiarimenti necessari ovvero fornire eventuali dati ed elementi che non sono stati considerati o che sono stati valutati erroneamente; • in alternativa, provvedere al versamento di quanto dovuto avvalendosi dell’istituto del ravvedimento operoso di cui all’art. 13 del DLgs. 472/97. A fronte dei nuovi obblighi di comunicazione sono introdotte specifiche sanzioni nel caso di violazione dell’adempimento: sanzione pari a 25 euro per l’omessa o errata trasmissione dei dati di ciascuna fattura nell’ambito delle comunicazioni trimestrali (art. 11, comma 2-bis D.Lgs 471/1997), fino ad un massimo di 25.000 euro; sanzione da 5.000 a 50.000 euro nelle ipotesi di omessa, incompleta o infedele comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche IVA (comma 2-ter). Per contro, è stato introdotto il nuovo art. 21-ter nel DPR 633/72, in base al quale ai soggetti in attività nel 2017, in riferimento ai nuovi obblighi di comunicazione, è attribuito una sola volta, per il relativo adeguamento tecnologico, un credito d’imposta pari a 100 euro; il credito spetta ai soggetti che, nell’anno precedente a quello in cui il costo per l’adeguamento tecnologico è stato sostenuto, hanno realizzato un volume d’affari non superiore a 50.000 euro ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dall’1.1.2018. Comunicazioni “black list”. È stato eliminato l’obbligo di comunicare i dati delle operazioni di importo complessivo annuale superiore a 10.000 euro con controparti aventi sede, residenza o domicilio in Stati a fiscalità privilegiata. L’abrogazione decorre dal periodo

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140 FISCO d’imposta in corso al 31.12.2017; rimane, quindi, dovuta la comunicazione per l’anno 2016, da effettuarsi con il modello di comunicazione polivalente entro il 10.4.2017 o entro il 20.4.2017, a seconda della periodicità delle liquidazioni IVA del soggetto tenuto alla comunicazione. Modelli Intrastat acquisti. In ragione del sopravvenire degli obblighi di comunicazione dei dati delle fatture e delle liquidazioni periodiche a decorrere dall’1.1.2017 viene soppresso l’obbligo di presentazione dei modelli intrastat relativi agli acquisti intracomunitari di beni ed alle prestazioni di servizi ricevute da soggetti stabiliti in un altro Stato della UE.

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PROROGA DELLA PROCEDURA DI VOLUNTARY DISCLOSURE (ART. 7). Il D.L. 193/2016 ha prorogato la procedura di voluntary disclosure introdotta dalla L. 186/2014. Al fine di regolarizzare le violazioni commesse fino al 30.9.2016, sarà possibile presentare istanza di adesione alla nuova collaborazione volontaria entro il prossimo 31.7.2017 ed integrare le dichiarazioni presentate entro il 30.9.2017. Ferma restando la platea dei soggetti destinatari della procedura (i residenti tenuti alla compilazione del quadro RW), la voluntary disclosure-bis non è accessibile per i contribuenti che abbiano già aderito alla precedente procedura. Il comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate 25.10.2016 n. 204 ha chiarito che è possibile utilizzare il “vecchio” modello di istanza per aderire da subito alla voluntary disclosure-bis. Inoltre, è possibile inviare via PEC, con le modalità indicate ai sensi del punto 7 del provv. Agenzia delle Entrate 30.1.2015 n. 13193, una prima relazione di accompagnamento con l’indicazione dei dati e delle informazioni non previsti nell’attuale modello come, ad esempio, quelli relativi alle annualità 2014 e 2015. Rispetto alla versione della voluntary disclosure in vigore nel 2015, i contribuenti potranno effettuare il versamento del dovuto in autoliquidazione. Infatti, gli autori delle violazioni potranno provvedere al versamento in unica soluzione di quanto dovuto a titolo di imposte, ritenute, contributi, interessi e sanzioni in base all’istanza entro il 30.9.2017 senza avvalersi della compensazione. Il D.L. 193/2016 prevede che se gli autori delle violazioni non provvedono spontaneamente al versamento delle somme dovute entro il termine del 30.9.2017 o qualora il versamen-

to delle somme dovute risulti insufficiente, l’Agenzia delle Entrate potrà liquidare le imposte, le ritenute, i contributi, gli interessi e le sanzioni per tutte le annualità oggetto di regolarizzazione attraverso l’emissione di un invito al contraddittorio. I termini di accertamento che scadono ordinariamente dall’1.1.2015 sono prorogati al 31.12.2018 in relazione alle sole attività oggetto della voluntary disclosure-bis, limitatamente agli imponibili, alle imposte, alle ritenute, ai contributi, alle sanzioni e agli interessi, e per tutte le annualità e le violazioni oggetto della procedura stessa. A coloro che aderiscono alla voluntary disclosure-bis è data la possibilità di beneficiare dell’esonero dalla presentazione del quadro RW per le attività oggetto di collaborazione volontaria relativamente all’anno d’imposta 2016 ed alla frazione del periodo di imposta antecedente la data di presentazione dell’istanza. Redatto in data 27 ottobre 2016 Walter Moro Commercialista, consulente fiscale dell’Ordine


MOSTRE ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140

LEGISLAZIONE

ANAC - PROVVEDIMENTO 5 ottobre 2016 Regolamento per il rilascio dei pareri di precontenzioso di cui all’art. 211 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50. (G.U. n. 245 del 19/10/2016)

ANAC - DELIBERA n. 1005 del 21 settembre 2016 Linee guida n. 2 di attuazione del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recanti «Offerta economicamente piu’ vantaggiosa». (Delibera n. 1005). (G.U. n. 238 del 11/10/2016)

ANAC - DELIBERA n. 973 del 14 settembre 2016 Linee guida n. 1 in merito agli indirizzi generali sull’affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria. (G.U. n. 228 del 29/09/2016)

DECRETO LEGISLATIVO 26 agosto 2016, n. 179 Modifiche ed integrazioni al Codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, ai sensi dell’articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. (G.U. n.214 del 13/09/2016)

DECRETO 9 agosto 2016 Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attivita’ ricettive turistico - alberghiere, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139. (G.U. n.196 del 23/08/2016)

ESCHER Milano, Palazzo Reale 24 giugno 2016 – 22 gennaio 2017 PIETRO PAOLO RUBENS E LA NASCITA DEL BAROCCO Milano, Palazzo Reale 26 ottobre 2016 – 26 febbraio 2017

DECRETO 17 giugno 2016 Approvazione delle tabelle dei corrispettivi commisurati al livello qualitativo delle prestazioni di progettazione adottato ai sensi dell’articolo 24, comma 8, del decreto legislativo n. 50 del 2016. (G.U. n.174 del 27/07/2016)

DECRETO LEGISLATIVO 18 luglio 2016, n. 141 Disposizioni integrative al decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, di attuazione della direttiva 2012/27/ UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE. (G.U. n.172 del 25/07/2016)

HOKUSAI, HIROSHIGE, UTAMARO. Luoghi e volti del Giappone che ha conquistato l’Occidente Milano, Palazzo Reale 22 settembre 2016 - 29 gennaio 2017 ARNALDO POMODORO. 90 ANNI DI SCULTURA Milano, Palazzo Reale 30 novembre 2016 - 5 febbraio 2017 HOMO SAPIENS Le nuove storie dell’evoluzione umana Milano, Mudec 30 settembre 2016 - 26 febbraio 2017 JEAN-MICHEL BASQUIAT Milano, Mudec 28 ottobre 2016 - 26 febbraio 2017 ANTONIO SANT’ELIA. REALTÀ E VISIONI. Dall’utopia delle Nuove tendenze alle eredità della Città Nuova Milano, Triennale di Milano 25 novembre 2016 - 8 gennaio 2017

LEGGE 12 agosto 2016, n. 161 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 giugno 2016, n. 117, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative in materia di processo amministrativo telematico. (G.U. n.196 del 23/08/2016)

FEDERICO SENECA (1891–1976). Segno e forma nella pubblicità Chiasso, m.a.x. museo 9 ottobre 2016- 22 gennaio 2017 JACQUES TOUSSAINT L’esprit des lieux Como, Spazio culturale Antonio Ratti. 21 Ex chiesa di San Francesco, Largo Spallino 3 - 27 dicembre 2016


PUBBLICAZIONI

NORME UNI

ETTORE MR. SOTSASS JR. E IL MISTERO DEGLI OGGETTI

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CONVENZIONI MASTER

Il Consiglio Nazionale Ingegneri e la UNI hanno siglato una nuova convenzione per la consultazione e l’acquisto delle norme tecniche, alla quale il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Como ha deliberato di aderire. Il servizio consentirà agli ingegneri l’accesso autonomo alla consultazione dei testi integrali di tutte le norme, sottoscrivendo direttamente l’abbonamento annuale valido fino al 31/12/2017 al prezzo di euro 50,00. L’abbonamento consente la visualizzazione e consultazione di tutte le norme tecniche e il download delle norme, previo pagamento di un prezzo forfettario di euro 15,00 (IVA esclusa) per singola norma. Le modalità operative per usufruire del servizio sono pubblicate sul sito dell’Ordine www.ordingcomo.org nella sezione servizi/convenzioni

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AUTORE: Massimo Giacon EDITORE: 24 ORE Cultura PREZZO: 17,90 euro

BOB NOORDA DEISGN AUTORE: Bob Noorda EDITORE: 24 ORE Cultura PREZZO: 35,00 euro

SKULLTURE IL TESCHIO NELLA CULTURA CONTEMPORANEA AUTORI: Paz Diman e Luca Bernandi EDITORE: 24 ORE Cultura PREZZO: 30,00 euro

INLINGUA

STORIA DELL’ARCHITETTURA OCCIDENTALE

L’Ordine ha stipulato un accordo con INLINGUA COMO per l’organizzazione di corsi di lingua straniera. Gli ingegneri iscritti all’Albo potranno godere di una tariffa agevolata per la frequenza ai corsi, che consentirà anche il riconoscimento di crediti formativi ai sensi del Regolamento per l’aggiornamento della competenza professionale. La convenzione è pubblicata sul sito dell’Ordine www.ordingcomo.org nella sezione servizi/convenzioni

ATURORE: David Watkin EDITORE: Zanichelli PREZZO: 70,00 euro

WALL STREET COMO

L’ESPERIENZA DELL’ARCHITETTURA

L’Ordine ha stipulato un accordo con WALL STREET COMO per l’organizzazione di corsi di lingua straniera e per il corso ENGLISH FIT GROUP. Gli ingegneri iscritti all’Albo potranno godere di una tariffa agevolata per la frequenza ai corsi, che consentirà anche il riconoscimento di crediti formativi ai sensi del Regolamento per l’aggiornamento della competenza professionale. La convenzione è pubblicata sul sito dell’Ordine www.ordingcomo.org nella sezione servizi/convenzioni

AUTORE: Henry Plummer EDITORE: Einaudi PREZZO: 42,00 euro

“STILE” DI GIO PONTI AUTORE: Cecilia Rostagni EDITORE: Electa PREZZO: 46,00 euro


LUGLIO-OTTOBRE 2016

1 luglio L’ing. Zappa partecipa alla riunione della Commissione Innovazione Gestionale e Strategica della CROIL, a Milano 6 luglio L’ing. Gerosa partecipa alla riunione Cabina di Regia Regione Lombardia/ CROIL, a Milano 6 luglio Riunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.: 1. Lettura e approvazione del verbale del 16

giugno 2016; 2. Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri dall’attività di aggiornamento professionale; 3. Liquidazione parcelle; 4. Organizzazione corsi e attribuzione dei crediti formativi; 5. Prefettura di Como: richiesta nominativi per la Commissione Tecnica Provinciale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo; 6. Città di Appiano Gentile: richiesta di nominativi di esperti per collaudo tecnico amministrativo di opere di urbanizzazione secondaria; 7. 60° Corso di Urbanistica Tecnica Vincenzo Columbo; 8. Albo Specialisti: revisione proposta di regolamento; 9. Pubblicazione “Evoluzione dell’architettura e del design tra recupero, legno e creatività”: richiesta di patrocinio gratuito; 10. Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri; 11. Varie ed eventuali.

11 luglio L’ing. Bottinelli partecipa alla riunione del Tavolo di Lavoro CTU 13 luglio L’ing. Fontana partecipa alla riunione della Commissione Energia e Ambiente della CROIL, a Milano 13 luglio Riunione di Consiglio di Amministrazione della Fondazione, con il seguente o.d.g.: 1. Approvazione del verbale del 15 giugno 2016;

2. Organizzazione corsi; 3. Comunicazioni; 4. Varie ed eventuali.

14/15 luglio L’ing. Volontè partecipa all’evento

Officinepermantenti 2016, a Cagliari 19 luglio L’ing. Zappa partecipa alla riunione della Commissione Innovazione di Prodotto e di Processo della CROIL, a Milano 20 luglio L’ing. Gerosa partecipa all’inaugurazione della nuova piazza Grimoldi a Como 27 luglio Riunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.: 1. Lettura e approvazione del verbale del 6 luglio 2016; 2. Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri dall’attività di aggiornamento professionale; 3. Provvedimento disciplinare a carico di un iscritto; 4. Liquidazione parcelle; 5. Organizzazione corsi e attribuzione dei crediti formativi; 6. Nuova convenzione CNI-UNI; 7. Progetto Sceglimpresa: proposta adesione; 8. Albo Specialisti: revisione proposta di regolamento; 9. Mancosu Editore: proposta di convenzione per l’acquisto di manuali tecnici; 10. Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri; 11. Varie ed eventuali.

3 agosto L’ing. Bottinelli partecipa alla riunione del Tavolo di lavoro CTU, presso il Collegio dei Geometri di Como 7 settembre Riunione di Consiglio di Amministrazione della Fondazione, con il seguente o.d.g.: 1 Approvazione del verbale del 13 luglio 2016;

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Corso per CTU organizzato dal Tavolo tecnico interprofessionale; 3 Organizzazione corsi; 4 Comunicazioni; 5 Varie ed eventuali.

7 settembre Riunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.:

1 Lettura e approvazione del verbale del 27 luglio 2016; 2 Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri dall’attività di aggiornamento professionale; 3 Liquidazione parcelle; 4 Organizzazione corsi e attribuzione dei crediti formativi;

5 Sisma del 24/08/2016: contributo alle popolazioni terremotate; 6 Città di Olgiate Comasco: richiesta elenco per commissione giudicatrice; 7 Università Popolare: richiesta utilizzo sede; 8 Comitato Monumento ing. Alessandro Rossi: richiesta patrocinio; 9 Comunicazioni del Presidente sulle prossime elezioni del CNI; 10 Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;

ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140

ATTIVITÀ ISTITUZIONALE

11 Varie ed eventuali.

10 settembre L’ing. Lanfranconi partecipa alla riunione sulla gestione dell’emergenza sismica, a Rieti 14 settembre L’ing. Fontana partecipa alla riunione della Commissione Energia e Ambiente della CROIL, a Milano 16 settembre L’ing. Tripodi partecipa alla riunione dei Delegati Ingegneria Forense, a Roma 17 settembre L’ing. Gerosa partecipa alla riunione con i Presidenti per il rinnovo del CNI, a Roma 19 settembre L’ing. Cigardi e l’ing. Volontè partecipano alla riunione della Commissione Giovani della CROIL, a Milano 22 settembre L’ing. Zappa partecipa alla riunione della Commissione Innovazione di Prodotto e di Processo della CROIL, a Milano 26 settembre L’ing. Bottinelli partecipa all’incontro del Tavolo di lavoro CTU con la dott. ssa Paola Parlati, presso il Tribunale di Como 27 settembre L’ing. Ajani partecipa alla riunione della Commissione Sicurezza Prevenzione Incendi della CROIL, a Bergamo 27 settembre Riunione della Commissione Parcelle composta da ing. Bottinelli, ing.

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140 ATTIVITÀ ISTITUZIONALE Lanfranconi e ing. Molina 28 settembre Riunione della Commissione Parcelle composta da ing. Marelli, ing. Sioli e ing. Volontè 28 settembre Riunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.: 1 Lettura e approvazione del verbale del 7 settembre 2016; 2 Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri dall’attività di aggiornamento professionale; 3 Liquidazione parcelle; 4 Organizzazione corsi e attribuzione dei crediti formativi; 5 Elezioni CNI: candidature degli iscritti; 6 Piano del traffico del Comune di Como: valutazioni programmatiche; 7 Elenchi Ministeriali ex art. 16 D.Lgs. 139/2006: mancato aggiornamento; 8 Protocollo intesa CNI-ISSNAF: adesione al cofinanziamento delle borse di studio; 9 Sceglimpresa: proposta di adesione alla luce del Regolamento; 10 Albo Specialisti: aggiornamenti; 11 Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri; 12 Varie ed eventuali.

30 settembre L’ing. Ajani, l’ing. Volontè e l’ing. Sioli partecipano alla 2a Giornata Nazionale dell’energia, a Roma 5 ottobre L’ing. Gerosa partecipa alla riunione della CROIL, a Milano 5 ottobre Riunione di Consiglio di Amministrazione della Fondazione, con il seguente o.d.g.: 1 Approvazione verbale del 7 settembre 2016; 2 Concerto di Natale; 3 Organizzazione corsi; 4 Comunicazioni; 5 Varie ed eventuali.

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7 ottobre L’ing. Zappa partecipa al Convegno sul Partenariato Pubblico Privato organizzato dal CNI, a Roma 10 ottobre L’ing. Accordino, l’ing. Molina e l’ing. Panzeri partecipano all’incontro orga-

nizzato dal Comune di Como sul PGTU 12 ottobre L’ing. Ajani partecipa alla riunione della Commissione Impianti della CROIL, a Milano 19 ottobre Riunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.:

1 Lettura e approvazione del verbale del 7 settembre 2016; 2 Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri dall’attività di aggiornamento professionale; 3 Pagamento quota 2016: situazione morosi; 4 Liquidazione parcelle; 5 Organizzazione corsi e attribuzione dei crediti formativi; 6 Sisma del 24 agosto 2016: relazione ing. Lanfranconi e ing. Roncoroni; 7 Manuale di gestione del protocollo informatico: adozione del Regolamento ai sensi dell’art. 5 DPCM 31/08/2013; 8 Commissioni UNI: nomine e indicazioni di iscritti nelle Commissioni UNI; 9 MAARC: ratifica patrocinio per il convegno Ilya Golosov/Giuseppe Terragni – Avanguardie artistiche: Mosca-Como, 19201940 in programma il 29/10/2016 presso Novocomum; 10 Albo Specialisti: aggiornamenti; 11 Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri; 12 Varie ed eventuali.

20 ottobre L’ing. Roncoroni e l’ing. Volontè partecipano alla riunione della Commissione Formazione della CROIL, a Varese 21 ottobre L’ing. Volontè partecipa al Convegno “Energy Forum” presso villa del Grumello 22 ottobre L’ing. Volontè partecipa alla riunione sulle elezioni del CNI, a Roma 17-30 ottobre mostra presso la biblioteca comunale: CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE - NUOVO SCIENCE CENTRE A NAPOLI organizzata da Ordine Ingegneri, Ordine Architetti, Archivio Cattaneo, Fondazione Inarcassa, Comune Como – con il patro-

cinio di Provincia di Como 28 ottobre convegno: I concorsi di progettazione – un’esperienza recente e idee per il futuro a confronto – organizzata a conclusione della mostra. Tra i relatori il presidente ing. Franco Gerosa.


ALBO DEGLI INGEGNERI ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140

AGGIORNAMENTO DELL’ALBO AL 19 OTTOBRE 2016

iscrizione ingegneri: sezione A Numero iscrizione

Data iscrizione

Cognome e nome

Luogo e data nascita

Codice fiscale

Settori di appartenenza Luogo e data laurea

Abilitazione

Indirizzo residenza

Indirizzo studio

Tel studio

3112A 06/07/16

CASTELLI MATTIA

CSTMTT90P28C933E

A - b ingegnere industriale MILANO 29/04/2015

MILANO 2015

22070 ALBIOLO (CO) - VIA PER CAGNO 3

22070 ALBIOLO (CO) - VIA PER CAGNO 3

COMO 28/09/1990

339 5743 937

3113A 06/07/16

CATELLI NICOLO’

CTLNCL89R02C933B

A - b ingegnere industriale

ROMA 2015

22077 OLGIATE COMASCO (CO) - VIA GERBO 20 22077 OLGIATE COMASCO (CO) -

COMO 02/10/1989 ROMA 31/01/2014

VIA GERBO 20 393 9542 775 41B

28/09/2016 Reiscr. CHIAPPA EMANUELE

CASTEL SAN PIETRO TERME (BO) 18/04/1981

CHPMNL81D18C265B

B - b ingegnere industriale iunior

MILANO 2008

22069 ROVELLASCA (CO) - VIA IV NOVEMBRE 4

22069 ROVELLASCA (CO) - VIA IV NOVEMBRE 4

MILANO 27/07/2006

333 7845 670

3118A 07/09/16

CLERICI GIORGIO

COMO 13/05/1988

CLRGRG88E13C933R

A - a ingegnere civile e ambientale

TORINO 27/11/2012

CASTELLANZA (VA) 2014 22070 BULGAROGRASSO (CO) - VIA APPIANO 9 3114A 06/07/16

CURTI PAOLO

CRTPLA85L05C933Z

A - b ingegnere industriale

ROMA 2015

22029 UGGIATE-TREVANO (CO) - VIA S. GIOVANNI BOSCO 3

22029 UGGIATE-TREVANO (CO) - VIA S. GIOVANNI BOSCO 3

COMO 05/07/1985 MILANO 22/07/2010

333 2537 156

3116A 27/07/16

FUMAGALLI ENRICO

FMGNRC68C04E951A

A - c ingegnere dell’informazione

MILANO 1995

22066 MARIANO COMENSE (CO) - VIA MORA 1

22066 MARIANO COMENSE (CO) - VIA MORA 1 3110A

06/07/2016 Trasf.

MARIANO COMENSE (CO) 04/03/1968 MILANO 22/02/1995

335 7844 543

GIANNELLI GIUSEPPE

ROMA 16/11/1962

GNNGPP62S16H501H

A - a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale, c ingegnere dell’informazione ROMA 14/07/1992

ROMA 1992

22100 COMO - VIA VODICE 6

3119A

19/10/16 MI

328 9183 872

GIORGIO EDOARDO

SAN BERNARDO - CILE 10/12/1986

MIXGGD86T10Z603H

A - b ingegnere industriale

MILANO 2015

22063 CANTU’ (CO) - VIA VITTORIO VERGANI 5

MILANO 18/12/2014 25


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140 ALBO DEGLI INGEGNERI

segue iscrizioni ingegneri: sezione A Numero iscrizione

Data iscrizione

Cognome e nome Settori di appartenenza

Abilitazione

Indirizzo residenza

Indirizzo studio 1335A

Luogo e data laurea

Tel studio

07/09/2016 Reiscr. MONTEVERDI GIUSEPPE

COMO 09/09/1960

MNTGPP60P09C933L

A - a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale, c ingegnere dell’informazione TRIESTE 25/06/1986

TRIESTE 1987

22026 MASLIANICO (CO) - VIA VERDI, 8/C

22026 MASLIANICO (CO) - VIA VERDI, 8/C

335 369 551

3115A 27/07/16

PALO FILIPPO

PLAFPP84H26B639F

A - b ingegnere industriale

MILANO 2011

22100 COMO - VIA LEONARDO DA VINCI 27

3120A

TROVATO ANTONIO

19/10/2016 Trasf.

CANTU’ 26/06/1984 MILANO 21/07/2011

CASERTA 06/09/1978

TRVNTN78P06B963D

A - a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale, c ingegnere dell’informazione PADOVA 10/12/2003

PADOVA 2004

22100 COMO - VIALE MASIA 53

3111A

VALENTINO SABINA

06/07/2016 Trasf.

CANOSA DI PUGLIA (BT) 25/05/1970

VLNSBN70E65B619Z

A - a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale, c ingegnere dell’informazione BARI 14/12/2000

BARI 2001

76012 CANOSA DI PUGLIA (BT) - VIA TENENTE CORRADINI 18/C

22074 LOMAZZO (CO) - VIA VITTORIO VENETO 3 3117A

07/09/2016 Trasf.

347 6705 560

VITALI MADDALENA TERESA

LECCO 08/05/1982

VTLMDL82E48E507U

A - a ingegnere civile e ambientale

MILANO 2008

22046 MERONE (CO) - VIA S. G. EMILIANI 5/D 031 617 309

22046 MERONE (CO) - VIA S. G. EMILIANI 5/D

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Luogo e data nascita

Codice fiscale

329 3087 311

MILANO 24/04/2008


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140

cancellazioni ingegneri: sezione A Numero iscrizione

Data iscrizione

Cognome e nome

Luogo e data nascita

Codice fiscale

Settori di appartenenza

Abilitazione

Indirizzo residenza

Indirizzo studio 801A

18/06/77

CHSMSM51L13F205F

Luogo e data laurea

Tel studio

CHIESA MASSIMO

MILANO 13/07/1951

A - a ingegnere civile e ambientale, A - b ingegnere industriale

MILANO 27/07/1976

MILANO 1976 22070 CASNATE CON BERNATE (CO) - VIA ADAMELLO 25 Cancellato su richiesta 27/07/2016 2730A 21/01/09

FERRARI ALESSANDRO

FRRLSN49D05G535R

A - b ingegnere industriale

MILANO 1974

22063 CANTU’ (CO) - VIA LUCIANO MANARA 4

PIACENZA 05/04/1949 MILANO 21/12/1973

Cancellato su richiesta 19/10/2016 2793A

15/07/15

GIANGRAVE’ DANIELE ALBERTO

VARESE 01/08/1980

GNGDLL80M01L682H

Trasferito 17/10/2016 A - c ingegnere dell’informazione

MILANO 2008

20861 BRUGHERIO (MB) - VIA MARTIRI DELLA LIBERTA’ 70

MILANO 07/04/2006

Cancellato su richiesta 19/10/2016 326A 18/01/57 PONISIO GIAN PIERO

COMO 05/08/1930

PNSGPR30M05C933V

PADOVA 17/07/1956

A - a ingegnere civile e ambientale

Abil. Definitiva 1957

22100 COMO - VIA LUNGO LARIO TRIESTE 46

Deceduto 31/08/2016 3032A

21/05/14

SITZIA ANTONIO

CAGLIARI 24/03/1968

STZNTN68C24B354Z

A - a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale, c ingegnere dell’informazione

CAGLIARI 1997

09131 CAGLIARI - VIA GIUDICESSA BENEDETTA 72

CAGLIARI 17/04/1997

Trasferito 20/06/2016

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 140

SEGNALAZIONI

LUGLIO - OTTOBRE 2016

TERNE COLLAUDATORI Data

IMPRESA COSTRUTTRICE

OGGETTO

06.07.2016

FRANCESCO CICERI COSTRUZIONI SPA

Edificio residenziale unifamiliare in Albavil- 1. Ing. COCCHI Romano la (CO) 2. Ing. DE ROSE Massimiliano 3. Ing. TAJANA Clemente

DESIGNATI

13.07.2016

DE MARCHI DANILO COSTRUZIONI SRL

Villetta unifamiliare in Oltrona di San Ma- 1. Ing. CURTONI Marco mette (CO) 2. Ing. DEL VECCHIO Giuseppe 3. Ing. TALON Paolo

01.09.2016

DE MARCHI DANILO COSTRUZIONI Costruzione di n. 2 villette unifamiliari in 1. Ing. DユANDREA Paolo SRL Cadorago (CO) 2. Ing. DELLA TORRE Giovanni 3. Ing. TARANTOLA Bruno

14.09.2016

DEMADE SRL

Villetta unifamiliare e palazzina in Olgiate 1. Ing. DE ANGELIS Alessandro Comasco (CO) 2. Ing. DOTTI Mario 3. Ing. TERRANEO Paolo

19.09.2016

EDIL 66

Ristrutturazione immobile residenziale in 1. Ing. DEユ ANGELIS Paolo Cantù (CO) 2. Ing. DUBINI Paolo 3. Ing. TETTAMANTI Enrico

24.10.2016

EDIL-GAROFALO SRL

Civile abitazione 4 U.I. a schiera in Lurate 1) Ing. ACCORDINO Carmine Caccivio (CO) 2) Ing. ESPOSITO Andrea Antonio 3) Ing. TETTAMANTI Silverio

SEGNALAZIONI VARIE DELL'ORDINE

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Data - OGGETTO

RICHIEDENTE

DESIGNATI

11.07.2016 Richiesta nominativi per collaudo tecnico amministrativo opere urbanizzazione secondaria

Città di Appiano Gentile

Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Edile” “Edifici collettivi”

20.07.2016 Richiesta nominativi per Commissione Tecnica Provinciale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo

Prefettura di Como

Esperti in Elettrotecnica: m. effettivo: ing. GIOVANNI COGOLI m. supplente: ing. DANIELE BELLOCCHI Esperto in Acustica: ing. GIAMPIERO AJANI

22.09.2016 Richiesta nominativi per commissione giudicatrice

Città di Olgiate Comasco

Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Termodinamica, termotecnica, risparmio energetico, verifica dei disperdimenti energetici”


SERVIZI A CURA DELL’ORDINE

Orario di apertura al pubblico della Segreteria: Lunedì/Venerdì ore 9,00 - 12,00

Iscrizione negli Elenchi del Ministero dell’Interno di cui alla L. 818/84 - prevenzione incendi Requisiti: iscrizione all’Albo professionale

Il Presidente ing. Franco Gerosa riceve:

e attestazione di frequenza

Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

del corso di specializzazione antincendi (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Il Vice/Presidente ing. Maria Cristina Sioli riceve: Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

Iscrizione Albo Provinciale dei Collaudatori Requisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo

Il Segretario ing. Mauro Volontè riceve:

(domanda carta semplice con curriculum professionale:

Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Delegato INARCASSA ing. Luisella Garlati riceve

Dimissioni

previo appuntamento

Domanda al Presidente dell’Ordine completa di dati

contatti: 031.242375 (h. 9-12/15-18)

anagrafici e fiscali: da inviare a mezzo raccomandata

email: l.garlati@alice.it

A.R. entro il 15 febbraio. Trascorsa tale data è obbligatorio il pagamento

Consulenza fiscale: dott. Walter Moro riceve:

della quota di iscrizione.

Mercoledì ore 9,00 (previo appuntamento)

Trasferimenti Tariffe

Domanda in bollo al Presidente del nuovo Ordine

Certificati di iscrizione € 5,20

completa di dati anagrafici e fiscali (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Tassa di liquidazione parcelle Parcelle o note informative: 1,5% minimo € 100,00 per ogni pratica esaminata

Iscrizione Albo Specialisti Requisiti: 5 anni di iscrizione all’Albo (scheda sul sito www.ordingcomo.org)


22100 Como Via Alessandro Volta 62 Telefono 031269810 Telefax 031301807 www.ordingcomo.org info@ordingcomo.org


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