Notiziario 139

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NUMERO 139 LUGLIO 2016

All’interno BIENNALE ARCHITETTURA 2016 REPORTING FROM THE FRONT

anno 24 numero 139 luglio 2016 Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139

NOTIZIARIO ordine INGEGNERI provincia Como

SOMMARIO IL PRESIDENTE 1 61° CONGRESSO NAZIONALE 2 PUBBLICAZIONI 6 INARCASSA 8 GRUPPO GIOVANI INGEGNERI 9 FISCO 10 ARGOMENTI 14

INSERTO

BIENNALE ARCHITETTURA 2016 REPORTING FROM THE FRONT

GIURISPRUDENZA 22 LEGISLAZIONE 23 ATTIVITÀ ISTITUZIONALE 24 MOSTRE 25 AGGIORNAMENTO DELL’ALBO 26 SEGNALAZIONI 28 SERVIZI 29

Direttore Responsabile Luisella Garlati Comitato di Redazione Floriana Beretta Michele Bottinelli Manlio Cantaluppi Luisella Garlati Michela Gioacchini Gianmaria Origgi Progetto grafico Lavori in Corso Sede Via A. Volta n. 62 - 22100 Como Telefono 031/269810 Fax 031/301807 E-mail info@ordingcomo.org http:// www.ordingcomo.org

Il notiziario è aperto alla collaborazione di tutti gli ingegneri iscritti all’albo. Gli articoli firmati esprimono il pensiero degli autori; la loro pubblicazione non implica approvazione dei giudizi espressi dagli autori e pertanto non impe gna né il Consiglio dell’Ordine né il Gruppo redazionale. I testi e gli articoli inviati per la pubblicazione non si restituiscono, anche se non pubblicati. Stampato presso Grafica Marelli s.n.c. via Leonardo da Vinci, 28 - 22100 Como In copertina: ingresso corderie In quarta di copertina: David Chipperfield - centro visitatori Naga (Sudan)

CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI COMO Presidente ing. FRANCO GEROSA Vice Presidente ing. MARIA CRISTINA SIOLI Segretario ing. MAURO VOLONTÈ Tesoriere ing. LUCA COZZI Consiglieri ing. GIAMPIERO AJANI ing. FLORIANA BERETTA ing. MANLIO CANTALUPPI ing.iunior STEFANO FASOLA ing. GIORGIO FONTANA ing. MAURO GALLI ing. PIER GIUSEPPE LOZEJ ing. MARZIA MOLINA ing. CRISTIANO PUSTERLA ing. ROBERTO STROPENI ing. GIORDANO ZAPPA


IL FUTURO IN CUI CREDIAMO Nel prossimo autunno si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale. “IL FUTURO IN CUI CREDIAMO” è il titolo di un documento redatto da alcuni colleghi, pervenuto negli ultimi giorni agli ordini provinciali, che traccia le linee per l’azione del prossimo Consiglio Nazionale. A parte il metodo che verrà individuato per l’elezione del nuovo CNI, penso, come ho sempre sostenuto, anche nell’ambito dei vari incontri con i colleghi lombardi e non, che il programma a cui dovranno aderire i futuri candidati, sia prioritario e condiviso dalla maggior parte dei nostri iscritti. Quanto proposto nel documento “IL FUTURO IN CUI CREDIAMO” credo possa costituire una auspicabile linea guida per l’azione del prossimo Consiglio Nazionale. In particolare concordo sulla necessità che venga predisposta al più presto una riforma efficace degli Ordini territoriali e dello steso CNI alla luce delle moderne esigenze per poter svolgere quel ruolo di servizio-assistenza, supporto …. e rappresentanza, che l’intera categoria degli ingegneri e la società civile si aspetta. Così come la partecipazione alla Rete delle professioni tecniche dovrebbe essere rivista ed allargata anche alle altre professioni (CUP) in quanto espressione di tutto il mondo professionale; ciò al fine di avere in maggior peso e visibilità nei confronti dell’Autorità Pubblica, mantenendo comunque la nostra autonomia anche rispetto alle altre professioni tecniche. A tutela della nostra professione è necessario e urgente una maggior azione di pubblicizzazione positiva a livello nazionale, provinciale e locale per promuovere il valore sociale dell’ingegnere e recuperare quella stima ed il consenso della pubblica opinione e della società civile quale nostro interlocutore più importante. Così come già ho avuto occasione di esprimere le nostre preoccupazioni nell’ultimo numero del notiziario, occorre mettere in campo azioni più adeguate per ottenere il giusto riconoscimento delle nostre aspettative e per contrastare i provvedimenti della Autorità Pubblica che si riterranno negativi non solo per l’attività professionale dell’ingegnere ma anche per la

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IL PRESIDENTE

nostra comunità. Ciò potrà avvenire solo rafforzando i rapporti con il Parlamento ed il Governo organizzando incontri anche con i nostri colleghi parlamentari. Occorre agire anche a livello europeo rafforzando i rapporti con i nostri colleghi stranieri per realizzare una politica europea della professione di ingegnere all’interno della UE. Il CNI dovrà pertanto garantire la presenza degli ingegneri italiani nelle Commissioni Europee che si occuperanno delle attività che hanno a che fare con l’ingegneria e dedicare tutte le forze nell’organizzazione del WORLD ENEGINEERING ASSOCIATIONS (WFEO - World Federation of Engineering Organizations) del 2017. Per avvicinare i laureati all’Ordine serve una presenza continua nelle università tramite eventi specifici organizzati a livello Nazionale da parte del CNI destinando maggior fondi per gli eventi “SCINTILLE” e soprattutto per i giovani ingegneri sia liberi professionisti che dipendenti. Anche per quanto riguarda l’innovazione il prossimo CNI dovrà essere promotore della quarta rivoluzione industriale tramite il terzo settore (ingegnere dell’informazione) purtroppo oggi poco riconosciuto; così come occorre riqualificare i rapporti con “Confindustria” valorizzando le competenze degli ingegneri dipendenti nelle aziende private così da creare un osservatorio permanente sulle tendenze dell’industria italiana. Per il lavoro professionale è indispensabile pervenire al più presto alla definizione degli standard professionali che devono essere erogati all’espletamento dell’attività professionale a cui, però, deve corrispondere la certezza di un adeguato compenso garantito da parametri economici obbligatori a tutela della qualità del progetto e della dignità professionale. Questi alcuni argomenti, ma le aspettative sono certamente più numerose; tuttavia potremmo accontentarci di raggiungere solo alcuni obbiettivi purché in tempi brevi e certi. La mozione approvata nell’ultimo congresso potrebbe essere un buon inizio, con l’augurio che il futuro Consiglio Nazionale sappia con coraggio prendere una netta posizione a salvaguardia della attività dell’ingegnere. Franco Gerosa

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61° CONGRESSO NAZIONALE

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MOZIONE CONGRESSUALE 24 GIUGNO 2016 Gli Ingegneri italiani, riuniti nel 61°Congresso Nazionale in Palermo PREMESSO che la ripresa economica del Paese è ancora debole e necessita di una nuova ed efficace politica di investimenti che inneschi più consistenti dinamiche di crescita; che gli Ingegneri italiani, attraverso il patrimonio di competenze di cui dispongono, intendono essere protagonisti del processo di modernizzazione di cui il Paese necessita, anche guidando i processi di innovazione tecnologica, essenziali per lo sviluppo dell’Italia; che, nella partecipazione alla crescita del Paese, la Categoria si pone come obiettivo prioritario il mantenimento di elevati standard qualitativi del lavoro professionale ed il rispetto delle norme etiche e deontologiche nell’esercizio dell’attività professionale; che il CNI intende intensificare il proprio ruolo di interlocutore delle Istituzioni sui temi del lavoro, della formazione, dello sviluppo sostenibile, della ricerca e dell’innovazione; DATO ATTO che il CNI ha dato seguito agli impegni ed agli obiettivi esplicitati nella mozione elaborata nel corso del 60° Congresso degli Ordini degli Ingegneri tenutosi a Venezia e che è necessario elaborare opportune azioni che tengano conto delle esigenze e delle istanze manifestate dagli Ordini territoriali in più sedi; dei contenuti emersi e portati a sintesi con il percorso partecipativo gestito con il metodo dell’OST (Open SpaceTechnology) e condivisi in Assemblea dei Presidenti; che i contenuti di tale percorso condivisi dall’Assemblea dei Presidenti, impegnano il sistema degli Ordini Territoriali, delle Federazioni e delle Consulte a supportare l’azione del CNI per l’attivazione di strumenti e la definizione di un’organizzazione che consentano una strategia unitaria per la comunicazione, l’innovazione, la formazione, l’approccio interdisciplinare alla professione e il ruolo di interlocutore della nostra categoria, per le altre parti sociali in tutti gli ambiti territoriali; delle relazioni di apertura e tematiche, delle discussioni e degli interventi congressuali, che hanno visto l’ampia e fattiva partecipazione dei delegati, degli iscritti e dei Presidenti degli Ordini e Federazioni, dai quali sono emerse originali e importanti proposte; della necessità di rafforzare a tutti i livelli il ruolo della figura dell’Ingegnere attraverso approcci, politiche e metodi innovativi nel campo della formazione universitaria e di

quella continua, dell’innovazione tecnologica, della sicurezza, dell’energia, della tutela ambientale e del territorio, del lavoro professionale e del welfare; dell’opportunità di riorganizzare il sistema degli Ordini professionali degli Ingegneri, sensibilizzandoli ad aprirsi ulteriormente ai processi di cambiamento che hanno luogo nei singoli territori di riferimento, permettendo ad essi di divenire parte attiva della crescita e di rappresentare adeguatamente le istanze della Categoria; RICONOSCIUTA la centralità della Categoria degli Ingegneri, attraverso le propri e plurime e specifiche competenze, negli attuali fenomeni di trasformazione dei processi produttivi ed economici legati allo sviluppo e diffusione delle tecnologie digitali e delle tecnologie abilitanti; la necessità che, di fronte alle sfide della globalizzazione, il CNI e gli Ordini promuovano la sovrapposizione e la contaminazione dei linguaggi e delle competenze tra i diversi ambiti dell’ingegneria; CONSIDERATO che occorre mettere in primo piano il tema dei cambiamenti climatici in atto, sia in termini di mitigazione che di adattamento, promuovendo una maggiore informazione e un adeguato livello di formazione professionale; che i temi dello sviluppo dei saperi e del rafforzamento della figura dell’Ingegnere sono stati ampiamente dibattuti, tenendo conto di idee e prospettive diverse e molteplici, nell’ambito del 61° Congresso, impegnando il CNI ad operare in ambiti e con modalità differenziate per creare opportunità di crescita dei professionisti; CONSAPEVOLI tutti i partecipanti al 61° Congresso, di essere protagonisti dell’attuazione dei contenuti della mozione, supportando il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e gli Ordini territoriali in ogni attività conseguente; IMPEGNANO il Consiglio Nazionale Ingegnerie il sistema territoriale degli Ordini degli Ingegneri sui seguenti temi (#partecipazione #comunicazione #innovazione #formazione #ruolosociale #competenze #network #condivisione): 1 - INNOVAZIONE E PROFESSIONE DIGITALE 1.a a essere presenti nelle occasioni in cui si definiscono le linee di indirizzo in tema di innovazione e ricerca,


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139 promuovendo percorsi formativi sulla innovazione di prodotto, processo e materiale (digital transformation) e sulle nuove tecnologie abilitanti e forme di collaborazione con Università, Centri di ricerca e Centri di innovazione (FabLab, Innovation Lab) presenti nei territori; 1.b a promuovere una capillare e approfondita conoscenza dei processi di digitalizzazione (Building Information Modelling) anche attraverso l’attivazione di specifici protocolli fra CNI e PA, operatori economici ed istituti di ricerca e la stipula di convenzioni con le principali software house; 1.c a promuovere e riconoscere standard tecnici condivisi tra strutture pubbliche e private, che siano di riferimento in materia di ICT e di sicurezza digitale, sollecitando la PA a dotarsi di idonei strumenti tecnici atti a rendere concreta la digitalizzazione dei processi; 1.d a valorizzare le competenze dell’Ingegnere dell’informazione nella PA, promuovendo la tutela della professione dell’Ingegnere dell’informazione nella progettazione di sistemi informativi (in particolare quelli relativi alla sicurezza di dati personali),avvalendosi di professionisti iscritti all’Albo; 1.e a favorire i processi di acquisizione delle competenze digitali nelle scuole per docenti e alunni, eventualmente prevedendo progetti di alternanza scuola – lavoro in collaborazione con gli Ordini professionali, sui temi del coding e della robotica educativa. 2 - CONOSCENZA, COMPETITIVITÀ, COMPETENZE NEL MERCATO DEL FUTURO 2.a a contribuire alla progettazione dei percorsi formativi universitari, uniformandone i contenuti e legandoli maggiormente alle competenze professionali richieste dal mercato del lavoro; 2.b a garantire l’innalzamento costante della qualità della formazione continua per gli ingegneri, favorendo il riconoscimento di CFP per attività di formazione interna per gli ingegneri dipendenti pubblici e privati, in coordinamento con gli Ordini territoriali; 2.c a promuovere ed implementare il sistema di certificazione volontaria delle competenze degli ingegneri, attraverso processi di certificazione che garantiscano la qualità tecnica, anche per una nuova cultura delle competenze che, nell’interesse generale, elimini la dannosa conflittualità

tra le diverse professioni tecniche; 2.d a valorizzare l’attività degli Ingegneri e Ingegneri iuniores, anche nella P.A., nell’espletamento delle attività a loro riconosciute per legge e la loro permanenza nell’Albo degli Ingegneri; 2.e a continuare l’attività di controllo e verifica della correttezza dei bandi pubblici, onde evitare ogni forma di discriminazione nei confronti degli Ingegneri, promuovendo il dialogo con la PA e gli altri operatori economici; 2.f a sensibilizzare le Istituzioni competenti a ridurre i più possibile i costi dei corsi di formazione nel campo della Protezione Civile; 2.g a definire e circostanziare, mediante un’apposita analisi, l’impatto che il TISA (Accordo di scambio dei servizi tra Europa, Stati Uniti, Australia ed altri Paesi) avrà sulla libera professione al fine di contrastare ogni tentativo di condizionare l’attuale Sistema Ordinistico; 2.h a sostenere la creazione della Scuola di Specializzazione in Ingegneria Clinica in collaborazione con il MIUR e il Ministero della Salute ai fini della modifica dello stato giuridico del dirigente Ingegnere; 3 - AMBIENTE, SOSTENIBILITÀ, TERRITORIO 3.a a partecipare attivamente alla definizione di politiche in materia di smart cities, smart communities e smart grids, favorendo,nella progettazione urbanistica, l’uso integrato delle tecnologie dell’informazione (ICT), nonché lo snellimento delle procedure per la riqualificazione del patrimonio infrastrutturale, edilizio ed ambientale; 3.b a promuovere il Green Public Procurement (GPP) quale strumento di qualificazione e innovazione ambientale attraverso specifiche funzioni professionali per gli Ingegneri, soprattutto nel campo della P.A.; 3.c a farsi promotore dell’elaborazione di un Testo Unico sull’energia, nonché di una legge nazionale sull’inquinamento luminoso; 3.d a promuovere la cultura della sicurezza anche nella pianificazione del territorio e della prevenzione del rischio, anche attraverso programmi didattici nelle scuole; 3.e ad impegnarsi per sensibilizzare le Autorità competenti sulla necessità di prevedere incentivi per la riqualificazione urbana con premialità adeguate in base alle prestazioni energetiche; 3.f ad attivarsi per condividere, con le altre professioni dell’a-

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139 ORDINE INGEGNERI PROVINCIA COMO NOTIZIARIO 139 61°DICONGRESSO NAZIONALE rea tecnica, aderenti alla Rete delle Professioni Tecniche, le proposte di modifica al D.M. 37/2008 (sulla sicurezza degli impianti negli edifici) appena elaborate dal Gruppo di Lavoro Energia del CNI; 3.g ad impegnarsi presso i Ministeri competenti, seguendo l’evoluzione delle emanande normative nel campo dell’acustica, sia per quanto riguarda i requisiti acustici passivi degli edifici che la nuova figura del tecnico competente in acustica; 3.h a valorizzare il ruolo dell’Ingegnere nella tutela e difesa del territorio con riguardo al rischio idrogeologico e idraulico; 4 - PROFESSIONE INGEGNERE: RUOLO E RESPONSABILITÀ 4.a ad adoperarsi perché venga sempre più affermata e sostenuta la centralità del progetto ed il ruolo del progettista, come garanzia fondamentale per la corretta esecuzione e realizzazione delle opere; 4.b ad adoperarsi, con la collaborazione di UNI, per la definizione di standard qualitativi minimi delle prestazioni professionali in campo ingegneristico e relativi costi e responsabilità, quali riferimenti per il committente pubblico e privato, applicabili su base volontaria a tutela della qualità della prestazione; 4.c a lavorare per giungere all’inserimento nella normativa per l’affidamento degli incarichi professionali per i lavori pubblici, nei limiti dei 40.000,00 euro, di forme di incentivo per gli incarichi congiunti “anziano‐giovane”, al fine di tutelare la minore esperienza professionale dei nuovi tecnici che si affacciano sul mercato dei lavori pubblici, nonché, a prescindere dal valore degli incarichi di cui sopra, per eliminare i requisiti del fatturato e dei precedenti incarichi dai requisiti obbligatori di partecipazione alle relative procedure di affidamento;

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5 - MANIFATTURA 4.0: L’INGEGNERIA ALLA SFIDA DELL’INNOVAZIONE E DELL’EFFICIENZA 5.a ad assumere il ruolo di interlocutore, sia presso il Governo nazionale che in ambito europeo, per la definizione delle politiche di gestione, degli strumenti e degli incentivi in materia di Manifattura 4.0.; 5.b a promuovere percorsi di formazione continua sui temi della Manifattura 4.0 e della trasformazione digitale, tenendo conto delle differenti discipline e in collaborazio-

ne con gli operatori interessati, focalizzando il miglioramento competitivo del sistema paese. 6 - SISTEMA ORDINISTICO: LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO DELLA SOCIETÀ E DEI PROCESSI ECONOMICI 6.a a proseguire nell’attuazione del nuovo Codice etico‐deontologico – unico e obbligatorio sul piano nazionale ‐ e della Carta eco-etica, presso tutti gli Ingegneri, liberi‐ professionisti e dipendenti, quali moderni strumenti di rafforzamento della cultura della legalità e di affermazione dei valori e dei principi che caratterizzano la nostra Professione; 6.b a procedere alla stesura di una condivisa Carta dei Servizi che faccia da riferimento alle forme volontarie di organizzazione tra Ordini, sviluppando anche le potenzialità presenti nelle Federazioni e Consulte regionali, nonché negli altri organismi di riferimento del sistema ordinistico; 6.c a predisporre una proposta di riforma del sistema degli Ordini professionali, sulla base delle direttive e degli indirizzi che saranno definiti e deliberati dall’Assemblea dei Presidenti.

A R U S U I H C A I R E T E R G SE E DELL’ORDIN IA R E T E R G LA SE CHIUSA RESTERÀ 2016 6 AGOSTO 2 L A 8 L A D A USA ESTIV 6 PER LA PA OSTO 201 G A 1 3 Ì D E E MERCOL ORRENZA PER LA RIC PATRONO DEL SANTO


Arrivato e passato anche il 61-esimo congresso degli Ordini degli Ingegneri. Palermo la sede. Palermo si, città bellissima e difficile, con i suoi suggestivi palazzi, le sue ville sfarzose, i mercati rionali, la tradizione dei pupi, i marciapiedi dissestati, le case diroccate e la viabilità impossibile. Sede del Congresso il prestigioso e unico Teatro Massimo in Piazza Giuseppe Verdi luogo che, come mi ha ripetuto fino allo spasimo la guida che per un paio di ore ha portato quaranta ingegneri in giro per la città, è punto di divisione tra la Palermo barocca e la Palermo liberty. Me lo ha ripetuto così tante volte da farmi temere che il graditissimo panino alla milza, ingurgitato un po’ per fame e un po’ per sfida mi si palesasse appieno sulle palpebre abbassandole. Per sicurezza inforco gli occhiali da sole per tutto il tempo della visita. L’albergo in centro poi ha favorito giretti notturni alla scoperta della Palermo non vista, in assaggini di cibi di strada sfiziosi e in gradite soste in bar dallo stile liberty per gustare granitine al caffè. Il tutto appunto in orari quasi impossibili visto che tra tempo congresso e tempo cene, il tempo libero in queste occasioni non c’è mai. Il titolo del Congresso è “Officina Italia: Progettiamo il cambiamento”. E qui mi sovviene il primo pensiero, che la crisi favorisca il cambiamento non vi è dubbio. E se la crisi c’è ormai da diversi anni ma siamo ancora in fase di cambiamento? Ma quando finiremo di cambiare? E dove porta questo cambiamento? E come è visto? E quando reagiamo? Ma se noi sul campo reagiamo chi ci rema contro e perché? Ma chi deve reagire noi o la politica? E a che punto siamo con le richieste fatte a suo tempo? Quante domande. Ma un Congresso è fatto per porsi domande a cui alla fine, dopo attenta discussione, speri di trovare qualche risposta e qualche rassicurazione che si inizia a seguire una certa strada. Speriamo. Mi siedo e ascolto. Dopo i saluti di rito e il discorso del Presidente del CNI ing. Armando Zambrano si apre finalmente il Congresso, e sul palco iniziano ad alternarsi figure di senatori, procuratori, assessori, facenti parte di commissioni parlamentari, dirigenti di società e rettori universitari, tutti con un parlare che, pur essendo differente in contenuti e modi, ognuno ha il proprio, mi lasciano alla fine la medesima impressione, ovvero di un distacco dal mondo reale, del mondo che conosco, che è la mia realtà e la realtà di molti miei colleghi. Le riflessioni che mi sovvengono dal parlare dei più sul palco e che vi riporto sono le seguenti.

I politici ahimè a domande precise su come vedono l’accorpamenti di professioni simili in Ordini territoriali, sulla reintroduzione di tariffe minime anche per i lavori privati o su osservazioni ben precise relative al codice degli appalti, si sono per la maggior parte nascosti dietro lo scudo delle imposizioni date della Comunità Europea. Nuove nome nuove leggi. Ma alla domanda come mai in Germania, in genere così ligia al rispetto della norma Europea, mi sembra almeno, correggetemi se sbaglio e magari scopro che anche loro sono birichini come noi, le cose vanno diversamente e che loro hanno leggi che tutelano esattamente ciò che noi chiediamo e che il governo non ci concede, bhe allora proprio non capisco e un grande Mha mi sorge spontaneo. E quindi, tornando a noi, la domanda “Ma quanto sono distanti questi legiferatori dal quotidiano vivere” al momento non ho ancora risposta. O forse sono così avanti e così in alto che ancora io, dal mio piccolo posticino dietro tutto e tutti, non riesco a vederne i benefici? Ma andiamo avanti. Alcuni interlocutori provenienti dal mondo dell’industria e delle società di ingegneria mi comunicano, con tutta tranquillità, che la generazione di ingegneri over 50 ha ottime competenze ma ahimè troppo specialistiche e soprattutto non hanno dimestichezza con il muovo metodo di progettazione integrata il “BIM”. Così dicono loro. Invece gli ingegneri junior, che ho scoperto esserlo fino al compimento del 45 anno di età, hanno si capacità multipiattaforma inattese e fatto tutti il master e che sanno cosa è il BIM perché lo hanno studiato, ma non hanno l’esperienza o un CV sufficientemente elaborato e ricco per poter concorrere per lavori di un certo interesse. E allora penso “Vuoi vedere che io, attualmente posta fra il limbo dei 45 e i 50, sono la fortunata detentrice di sapere, di competenza e di CV adeguato e forse forse” … mi si illuminano gli occhi e presa coscienza dell’opportunità che mi si apre, mi metto subito all’opera prima che il gruppo dirigente ci ripensi, o che l’avanzare dell’età mi ponga tra gli over 50. Ancora. Che dobbiamo formarci o uniformarci non capisco bene, che magari sia colpa delle quattro ore passate ad ascoltare che aggiunte alla caponatina di mezzogiorno provocano alterazioni al mio senso dell’udito addormentandolo? Perché si con la formazione sono d’accordo, con l’ uniformandoci al resto dell’Europa, e con la certificare di ogni singola competenza assunta magari non tanto. Che mentre da una parte in una relazione sullo stato degli

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VOGLIO UN CONGRESSO 5.0

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PUBBLICAZIONI

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LA STAZIONE DI FIRENZE di Giovanni Michelucci e del Gruppo Toscano 1932-1935 TESTI DI: Claudia Conforti, Roberto Dulio, Marzia Marandola, Nadia Musumeci, Paola Ricco EDITORE: Electa PREZZO: 38 euro

CODICE MENDINI Le regole per progettare AUTORE: Fulvio Irace EDITORE: Electa PREZZO: 130 euro

Ordini l’interlocutore del caso rileva con preoccupazione come il numero degli iscritti agli Ordini territoriali stia aumentando negli ultimi anni, dall’altra parte un rettore di università mostra compiaciuto un grafico in cui risalta un netto aumento degli iscritti ad ingegneria. Trovando la prima preoccupazione giustificata, provo a classificare all’interno di questo schema la seconda, che letta in un’ottica diversa potrebbe voler dire “mi iscrivo a fare ingegneria così magari un lavoro lo trovo”. Mi domando se sia meglio un ingegnere insoddisfatto o uno storico felice. Opterei per la seconda ma non sta a me decidere. Sospiro e nel complesso osservo che dallo scorso Congresso poco è cambiato, se non il tirare di un leggero venticello di ferma e formale opposizione, presa dai referenti del CNI, verso quanto affermato dai personaggi sul palco. Comportamento questo che, se lo avessero espresse solo l’anno scorso avrebbero ricevuto tutto il mio plauso, e forse non solo il mio, Ma che fatte qui in quella che se fossimo calciatori definiremmo “ la zona cesarini” delle elezioni mi lascia quel non so che di amaro in bocca. Del prossimo Congresso però gradirei iniziasse un nuovo periodo e si incominciasse a parlasse dell’ingegnere che c’è, che è presente, presidia il territorio, è supportato dal governo con leggi snelle e pratiche, che abbia riconosciute le competenze senza troppe complicazioni e necessità di bollini, ascoltato, no meglio consultato dai governanti quando si scrivono nuove leggi, che siano finalmente divise le competenze tra tutti i professionisti del settore perché se un geometra o un perito può iscriversi nel nostro albo junior allora la triennale cosa l’hanno fatta a fare? Un Congresso in cui si incominci a parlare insomma dell’ingegnere 4.0 o no meglio 5.0, qualcuno ha anche proposto “Como 2020 ingegneri senza frontiere” va bene uguale purchè si superi la fase cambiamento. Chi ci sta ad organizzarlo alzi la mano, la mia è già alzata e sventola il codice etico e cerca di mostrarlo a chi sul palco non sa nemmeno che esisto anche se sono nella fascia di età corretta. Mannaggia. Vera novità del congresso è stata la presenza di un sito internet a cui collegandosi era possibile fare domande agli ospiti, dare pareri su temi specifici e leggere in anticipo la mozione che si è andati a discutere e votare. La mozione, documento conclusivo ricco di intenti che da qui a novembre, momento di elezioni, l’attuale CNI dovrà applicare. Maria Cristina Sioli

ARCHIFLOP - STORIE DI PROGETTI FINITI MALE AUTORE: Alessandro Biamonti EDITORE: 24 ORE Cultura PREZZO: 25 euro

LA MOLLA E’ UN MOTORE. La meccanica di Bruno Ricci Bitti AUTORE; Marcello Galvani EDITORE: Quinlan PREZZO: 20 euro

BOCCIONI AUTORE: AA.VV. EDITORE: Electa PREZZO 34 euro

LUCIO AMELIO AUTORE Andrea Viliani EDITORE: Electa PREZZO: 40 euro

SILVIA GMÜR RETO GMÜR ARCHITEKTEN AUTORE: Roberto Masiero, a cura di Claudia Mion EDITORE: Electa PREZZO: 70 euro

CARLO SCARPA LA FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA A VENEZIA AUTORE: Francesco Dal Co, Sergio Polano EDITORE: Electa PREZZO: 45 euro

LA CITTA’ DANZANTE Un demone in vacanza fra le architetture di Frank O. Gehry AUTORE: AkaB EDITORE: 24 ORE Cultura PREZZO: 17,90 euro


Acronimo di: Trade in Services Agreement. Trattato internazionale di ultraliberalizzazione del commercio di servizi la cui principale aberrazione consiste nella sua sostanziale segretezza per cinque anni dopo la firma. In corso di sottoscrizione tra 50 paesi (tra cui Unione Europea e Stati Uniti) che rappresentano ca. l’80% del valore del commercio mondiale. Fratello minore del TTIP (che si occupa di commercio di beni) ma sostanzialmente ignoto ai piu’. Evidentemente noi rientriamo nella definizione di “servizi” e quindi: si’, ci riguarda. In rete trovate i fondamentali. L’argomento è questo ma il percorso è più lungo. Per iniziare, ci sono vari tipi di Congresso, come quello Nazionale della categoria che si è appena tenuto a Palermo. Ci sono quelli premio, dove si va perchè è un regalo che ti fanno. Ci sono quelli dove basta alzare la mano in fondo perchè tanto è tutto già scritto. Ci sono quelli dove si rifonda il mondo, perchè magari semplicemente serve. Ci sono poi quelli che cercano con fatica un percorso di condivisione che riesca a mettere insieme le istanze piu’ diverse. Ecco, per quanto mi riguarda quest’ultima è la descrizione che piu’ si avvicina a quanto è successo nel nostro di Palermo, con alcune precisazioni. La prima è che la professione è realmente sterminata, cosi’ come lo sono le leggi norme e regolamenti in continuo divenire che la regolano e certamente anche la condizionano. Il tentativo di voler parlare di tutto e di tutti nella diretta anche se di tre interi giorni risulta evidentemente velleitario. La seconda è che, forse anche per quanto sopra, questa volta è stato oggettivamente allestito un percorso partecipato di pre-elaborazione della mozione congressuale. Forse ricorderete che proprio per quello tutti siete stati chiamati ad una riunione in Sede per tale discussione. Di seguito, con un centinaio di delegati da tutta Italia ci siamo ritrovati a Roma il 6 maggio per condensare tutti i contributi in forma organizzata. Questo elaborato vi è stato di nuovo sottoposto nel corso di una seconda riunione in sede tra gli iscritti ed è cosi’ diventata la base della mozione congressuale. Il processo terminerà, al ricevimento della mozione approvata e protocollata, con una terza ed ultima riunione di restituzione agli iscritti dei contenuti approvati. La terza considerazione è che la nostra categoria non è minimamente abituata a tali processi. Ad esempio, la partecipazione alle nostre riunioni in sede è stata qualificata nei contributi

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TISA ma insignificante nei numeri, e tutti sappiamo che a volte anche la banale esibizione muscolare del peso ha la sua importanza. Intendiamoci, non è un problema solo nostro. Anche a Palermo, le commissioni non hanno certamente riunito platee da stadio. Ma questa non puo’ essere una via d’uscita. La quarta considerazione, del tutto personale, è che sono stanco dei dettagli. La capacità di perdersi negli anfratti arabescati delle varie questioni è certamente una delle nostre caratteristiche, ma non mi risulta che sia un punto a nostro favore. Perchè ho sempre l’impressione che il dettaglio, che per sua natura disturba la visione d’insieme, sia messo li’ per distrati. E qui veniamo al punto. L’ho detto l’anno scorso al Congresso di Venezia e l’ho ripetuto quest’anno: occupati come siamo a ordinare le pagliuzze, ci scappano le travi. La trave in questo caso è il titolo in cima. Perchè tale trattato si occupa della rimozione delle cosiddette barriere non doganali, e noi in pratica lo siamo. Dopo tale firma, chiunque (ad esempio una società estera) dovrà essere libera di esercitare i servizi relativi alla nostra professione senza barriere di ingresso, quindi senza iscrizioni, albi, riconoscimenti, brevetti, vincoli. Di fatto, una rivoluzione con un tratto di penna. Anche se in realtà tutta da scrivere e da definire, personalmente ritengo che questo sia l’unico momento in cui poter intervenire. Prima della firma, e non dopo quando tutto sarà molto piu’ difficile. Convinto di questo e determinato a sfruttare l’occasione del Congresso annuale, sono allora risalito alla blasonata società di studi economici che fornisce consulenza sul punto al competente Ministero dello Sviluppo Economico. Immediatamente concordi su tutto (“era ora che ve ne occupaste”, mi hanno detto), ho cosi’ potuto presentare ai delegati nazionali la fattibilità di uno studio che rappresenterà in forma scientifica l’impatto che il TISA avrà sul mondo delle libere professioni in generale ma in particolare sulla nostra. L’integrazione alla mozione è stata approvata e quindi in base a tali documentate evidenze al termine dello studio potremo decidere collettivamente quali ulteriori azioni intraprendere. Vi terro’ aggiornati. Giorgio Fontana

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INARCASSA

INARCASSA NEWS PAGAMENTO DEL SALDO CONTRIBUTIVO DI DICEMBRE E’ cambiato il sistema di dilazione del pagamento. Il CdA ha deliberato, per premiare gli iscritti “regolari”, che solamente chi è in regola con la contribuzione e gli adempimenti (DIC) alla data del 31 ottobre avrà diritto ad una possibilità di pagamento del saldo in tre rate (marzo, luglio, novembre) con un tasso di interesse annuo del 1%. La richiesta di dilazione va inoltrata unitamente alla DIC, in tal caso non verrà generato il MAV con scadenza dicembre, ma successivamente l’iscritto riceverà una comunicazione in marito, con accettazione della richiesta dopo la verifica della regolarità al 31/10. Nel caso questa non fosse verificata ricordate che non sarà più possibile generare il MAV di dicembre, ma occorrerà versare quanto dovuto entro il 31/12 con bonifico bancario (l’IBAN si trova nel sito di Inarcassa). Per tutti gli altri il termine resta il 31/12 senza possibilità di dilazioni. RIDUZIONE DELLE SANZIONI Nel Comitato Delegati di ottobre scorso avevamo deliberato una riduzione delle sanzioni nel tentativo di far regolarizzare molti iscritti con situazioni debitorie particolarmente gravose. I ministeri vigilanti hanno respinto la nostra modifica del sistema sanzionatorio chiedendo “più approfondita valutazione degli effetti delle modifiche” in quanto a loro avviso: • il sistema sanzionatorio viene particolarmente depotenziato nel caso di ritardato pagamento dei contributi • le modifiche devono tenere in considerazione il criterio di registrazione delle entrate contributive in ambito della contabilità nazionale (registrazione per cassa). Viene pertanto richiesto un approfondimenti di indagine in relazione alla tipologia dell’intervento ed alla sua dimensione considerando anche come tale modifica possa configurarsi come incentivo alla dilazione del pagamento dei contributi con effetto negativo per i saldi di finanza pubblica. Il CdA sta lavorando in tal senso, con incontri presso i ministeri ed approfondimenti unitamente agli uffici secondo quanto richiesto.

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MODIFICA DEI REQUISITI DI ISCRIVIBILITA’ Come già comunicato nel corso dell’ultimo CND di fine giugno è stata discussa l’ipotesi di modifica statutaria nel

senso di considerare iscrivibile senza soluzione di continuità anche chi avesse rapporti di dipendenza occasionali durante l’anno, per agevolare soprattutto i giovani iscritti che occasionalmente svolgono attività di supplenza presso le scuole o simili. Si prevedeva la possibilità per chi avesse un rapporto di dipendenza limitato temporalmente a un trimestre complessivo in tutto l’anno, ma son sorte obiezioni in merito al fatto che la limitazione temporale può non essere significativa se non legata anche alla percentuale del reddito da dipendente rispetto al reddito da libera professione, cosa che creerebbe un sistema di controllo molto complesso. Non si è pertanto giunti ad una conclusione in tal senso, ma il problema resta allo studio. IL DELEGATO INARCASSA Luisella Garlati

PUBBLICAZIONE IN MATERIA DI LIQUIDAZIONE DEGLI ONORARI E DELLE SPESE CHE COMPETONO A PERITI E CONSULENTI TECNICI D’UFFICIO Si segnala che sul sito web del Consiglio Nazionale Ingegneri www.tuttoingegnere.it, nella sezione Pubblicazioni CNI, è scaricabile il volume “Considerazioni sulla normativa vigente in tema di onorari, indennità e spese dei periti e dei C.T.U. in ambito civile e penale”.


VISITA TECNICA ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA DI GENOVA #innovazione #futuro #giovani Sono queste le 3 parole chiave con le quali voglio riassumere la visita all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova dello scorso 9 giugno organizzata dalla Commissione Ingegneria dell’Informazione con il supporto del Gruppo Giovani Ingegneri. L’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova è stato voluto nel 2003 dal MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) e dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e ha iniziato la sua attività nel 2005. L’obiettivo è quello di promuovere le eccellenze della ricerca, favorire startup e spin-off, creare e disseminare la conoscenza scientifica per favorire lo sviluppo del sistema economico nazionale. La sede di Genova si articola su 8 piani e 30.000mq, con uno staff complessivo di circa 900 persone. Oltre alla sede centrale di Genova l’IIT opera in altre 8 città italiane con 10 centri: il personale collabora con ricercatori dell’università ospitante il centro. A Milano ad esempio, presso il Politecnico di Milano è presente il centro per nano scienza e tecnologia IIT@PoliMi. Complessivamente tutti i centri italiani hanno uno staff di 1441 persone, con un età media di 34 anni, 59% uomini, 41% donne. Il 55% del personale è di nazionalità italiana, il 29% straniera, mentre il 16% è costituito da ricercatori italiani rientrati dall’estero. Per quanto riguarda il profilo dei ricercatori, il 30% circa sono ingegneri, con profili altamente multidisciplinari. La nostra visita alla sede di Genova ha riguardato i seguenti laboratori: • iCub Facility (robot iCub costruzione e demo) Abbiamo visto all’opera il robot iCub (foto): ricorda un bambino di circa 3 anni di età, alto 104cm; è un progetto open source sia per quanto riguarda la parte software, sia nella parte hardware. Questa filosofia open del progetto ha lo scopo di permettere a tutta la comunità di sviluppatori la possibilità di implementare modelli e funzionalità aggiuntive. Nella versione che abbiamo visto all’opera, iCub era in grado di riconoscere il movimento di una pallina posta davanti alle sue telecamere (posizionate negli occhi), di seguirne il movimento e nel cercare di prenderla con le mani.

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GRUPPO GIOVANI INGEGNERI

• advanced Robotics (robotica avanzata) e Rehab Technologies Grazie ad una sinergia con INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro), vengono sviluppati tecnologie ad ausilio di disabilità causate da infortuni sul lavoro. Si stà lavorando alla realizzazione di un esoscheletro motorizzato e ad una mano artificiale all’avanguardia nell’ambito della robotica riabilitativa e terapeutica. • Robotics Brain and cognitive sciences (robotica, scienze cognitive del cervello) Grazie al lavoro congiunto tra ricercatori e medici, vengono messe a punto tecniche per la riabilitazione del polso o degli avanbracci a causa di traumi o lesioni. • Pattern Analysis and Computer Vision (analisi di modelli e visione automatica) In questo laboratorio abbiamo visionato nuove tecnologie per l’elaborazione immagini, in grado di riconoscere una persona all’interno di un filmato e di seguirla all’interno di altri: pensiamo ad esempio alla ricerca di un sospetto all’interno di tutti i filmati registrati da tutte le telecamere presenti nelle nostre città. Un’altra tecnologia che ci hanno mostrato è stata la telecamera acustica, utilizzata ad esempio per l’individuazione di droni basata sul rumore emesso durante il volo (i droni non sono sempre facili da individuare in considerazione della loro forma, in un filmato registrato da una normale telecamera). Complessivamente ad oggi l’IIT vanta quasi 7000 pubblicazioni, oltre 130 progetti Europei, 350 domande di brevetti attive e numerose startup costituite o in fase di lancio. Un eccellenza del nostro paese. Si ringrazia il personale dell’IIT per la visita tecnica. Marco Cigardi

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FISCO

L’ATTIVITA’ DI CONTROLLO E LIQUIDAZIONE DELLE DICHIARAZIONI FISCALI Le dichiarazioni dei redditi e IVA sono sottoposte ad un esame che ha per oggetto la li­qui­dazione del­le imposte dovute o dei rimborsi spettanti, che si interpone tra la fase di presentazione della dichia­razione da parte del contribuente e quella di accerta­mento dell’Amministrazione. Successivamente, in base ai criteri determinati dagli organi ministeriali, vi può essere il controllo for­male, implicante una minima attività valutativa. Il procedimento che scaturisce dalla liquidazione automatica (art. 36-bis) e, con alcune differenze, dal controllo formale (art. 36-ter), può essere in tal modo schematizzato: • controllo automatico o formale ad opera degli uffici; • comunicazione del c.d. “avviso bonario”; • in caso di mancata definizione dell’avviso bonario, iscrizione a ruolo delle som­me e notifica del­la cartella di pagamento ad opera dell’A­gente della Riscos­sione; • ricorso o reclamo in Commissione tributaria provinciale. Nelle ipotesi illustrate, la violazione dà luogo ad un omesso versamento dell’imposta o ad un’inde­bi­ta compensazione di credito “non spettante. Il DLgs. 24.9.2015 n. 159 ha modificato vari aspetti relativi alla dilazione delle somme derivanti da av­visi bonari, introducendo anche una specifica disciplina sui lievi inadempimenti.

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LIQUIDAZIONE AUTOMATICA DELLA DICHIARAZIONE (ART. 36-BIS DPR 600/73) L’Amministrazione finanziaria pro­ce­de “alla li­qui­dazione del le im­poste, dei contributi e dei premi dovuti, nonché dei rimborsi spettanti in base alle dichia­ra­zioni presentate dai contribuenti e dai sostituti d’imposta”. Il controllo, effettuato esclu­sivamente “sul­la base dei dati e degli elementi di­ret­­ta­ mente desumibili dalle dichiara­zio­ni presentate e di quelli in possesso dell’ana­­grafe tributaria”, consiste nel: • correggere gli errori materiali e di calcolo commessi dai contribuenti nel­la deter­minazione de­gli imponibili, delle imposte, dei contributi e dei premi; • correggere gli errori materiali nel riporto del­le eccedenze delle imposte, dei con­tributi/premi risultanti dal­le pre­ce­ den­ti dichiarazioni; • ridurre le detrazioni d’imposta, le deduzioni dal reddito ed i crediti d’imposta indicati in misura superiore a quella pre­vista dal­la leg­ge ov­ve­ro non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiara­zioni; • controllare la rispondenza con la dichiarazione e la tem-

pestività dei ver­sa­men­ti del­le im­po­ste, dei contributi e dei premi dovuti a titolo di acconto e di saldo e delle ritenute alla fonte ope­rate in qualità di so­sti­tuto d’imposta. Il controllo, ai fini IVA (art. 54-bis del DPR 633/72), si attua nel: • correggere gli errori materiali e di calcolo commessi dai contribuenti nella deter­mi­nazione del volume d’affari e delle imposte; • correggere gli errori materiali commessi dai contribuenti nel riporto del­le ecce­den­ze di im­po­sta risultanti dalle precedenti dichiarazioni; • controllare la rispondenza con la dichiarazione e la tempestività dei ver­sa­menti del­l’imposta risultante dalla dichiarazione annuale, a titolo di accon­to e di con­gua­glio, nonché dalle liqui­da­zioni periodiche. È ammesso un controllo ante dichia­ra­zio­ne, relativo alla tempestività dei versamenti in acconto e a saldo e delle ritenute alla fonte operate in qualità di sostituto d’imposta non­ché dei versa­menti IVA; a tal fine, deve sussistere un concreto pericolo per la riscos­sione, ovvero la pre­visione di perdere il cre­dito fiscale in consi­dera­zione della par­ticolare situazione de­bitoria del contribuente. Avviso Bonario Quando dai controlli auto­matici emerge un risultato diverso rispetto a quello indicato nella dichiara­zione, l’esito della liquidazione è comunicato al con­tri­­buente. En­tro i trenta giorni suc­ces­sivi al ricevimento della comunicazione il contribuente può fornire chiarimenti; è possibile contattare l’ufficio telefonicamente, in modo da fornire i chia­rimenti ne­cessari agli ope­ratori, che, se ricorrono i presupposti, possono re­go­larizzare subito la di­ chiarazione. Ove dalla comunicazione emergano problematiche complesse, il contribuente presenta una domanda di riesame che viene vagliata dall’ufficio, il cui esito va co­municato allo stes­so contribuente. La modalità di comunicazione dell’avviso bonario varia a seconda che il con­tri­buente abbia o meno inviato la dichiarazione tramite un intermediario abilitato. L’art. 2-bis del DL 203/2005 stabilisce che la comunicazione dell’avviso bo­­nario, nei confronti degli in­ter­mediari e se previsto nell’incarico di trasmissione, av­vie­ne con mez­zi telematici; gli intermediari devono informare i contribuenti degli esiti della proce­du­ra entro 30 giorni dal rice­vimento della comunicazione, segnalando se del caso all’Agenzia delle Entrate situa­zioni og­get­tive che impediscono di in­for­mare il


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139 contribuente degli esiti della liquidazione. Nel caso in cui il contribuente decida di non avvalersi di intermediari abi­litati o questi non abbiano accettato l’incarico, la comunicazione avviene presso il domicilio fiscale del con­tri­buente, tramite rac­comandata. Anche in tal caso, se il contribuente è abilitato ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, è possibile instaurare il contraddittorio tramite i canali “PEC” e “CIVIS”. Individuare la data in cui l’avviso bonario è ricevuto dal contribuente è di fon­da­mentale impor­tan­za, in quan­to da detto momento è precluso il ravve­dimento operoso e, come si vedrà, decorrono i 30 giorni per la definizione agevolata (art. 2 DLgs. 462/97) ovvero per la dilazione delle somme dovute (art. 3-bis). Auspicando una modifica legislativa, gli esperti della materia ritengono che la notifica dell’avviso bonario avven­ga nelle forme contem­pla­te per gli atti impositivi. Lo Statuto del Contribuente (art. 6 comma 5 della L. 212/2000) prevede la nullità degli atti emana­ti sen­za la previa notifica dell’“avviso bonario”, solo, però, se sussistono “incertezze su aspetti rilevanti della dichiara­ zione”; in giurisprudenza è costante il principio secondo cui la nullità del ruolo sussiste, solo quando vengono dimostrate le menzionate incertezze, e non, ad esempio, nel caso degli omessi versamenti. Tanto premesso, qualora la comunicazione bonaria sia stata omessa oppure ove la notifica sia sta­ta irregolare o ne difetti la prova, il contribuente, da un lato, deve essere ammesso alla definizione agevolata nonché alla dilazione, dall’altro, non deve corrispon­dere nessuna delle poste aggiuntive che possono essere richieste con la cartella di pagamento, si pensi agli aggi di riscossione e ai vari interessi previsti dalla legge fiscale. La giurisprudenza ritiene che l’avviso bonario non debba essere inoltrato quando non vi sono “incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione”: il caso tipico, ma non unico, riguarda il mancato tempestivo pagamento di imposte dichiarate; in base a quanto sancito da Cass. 10.6.2015 n. 12023, nelle fattispecie menzionate, sic­co­me l’av­vi­so bonario non va comunicato, il contribuente non ha diritto ad accedere alla definizione agevolata, siccome essa ha come condizione proprio la ne­ces­sità dell’avviso bonario. Tale soluzione non può andare esente da critiche in quanto a livello operativo può avere l’effetto di “incoraggiare” una condotta negligente degli uffici, consistente nel non noti­zia­re il contribuente di alcunché ogniqualvolta non siano presenti le “incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione””. Definizione agevolata (art. 2 DLgs 462/97) Ai sensi dell’art. 13 comma 2 e 5 del DLgs. 471/97, la sanzione

sulle somme dovute a seguito di con­trollo automatizzato è pari al 30% di quelle non versate o ver­sate in ritardo. La norma prevede che, se il pagamento avviene entro 30 giorni dal ricevi­men­to della comunicazione ovvero della comunicazione definitiva conte­nen­te la rideterminazione delle somme in sede di autotutela, l’ammontare delle sanzioni è ridot­to ad un terzo, ovvero al 10% della mag­gio­re imposta o del minor credito. Una volta perfezionata la definizione dell’avviso bonario, le somme corri­sposte non pos­sono più es­sere contestate, ad esempio mediante rimborso. Gli importi derivanti dall’avviso bonario rientrano nella disciplina dei ver­samenti unificati, quindi devono essere pagati tramite modello F24 che di norma è già allegato al­la comunicazione; è ammessa la compensazione con crediti disponibili. La definizione a 1/3 delle sanzioni derivanti dall’avviso bonario postula che il ver­sa­men­to degli im­porti o della prima rata avvenga entro 30 giorni dal­lo stesso. L’Agenzia delle Entrate, con un’affermazione invero non del tutto chia­ra, ha specificato che “se la comunicazione contiene l’espresso e specifico invito, da par­te dell’Ufficio, alla presen­ ta­zione di documenti e chiarimenti, il contribu­en­te aderendo tempe­stiva­mente alla richiesta, acqui­sisce il diritto a rice­vere la comunicazione definitiva e, effet­tuan­do il pagamento entro trenta giorni, usufruisce della riduzione a un terzo della sanzione”. Qualora il contribuente abbia presentato autonoma istanza di autotutela, è previsto che il termine decorra dal giorno in cui è comunicata la rideterminazione delle somme. Quando l’avviso bonario è comunicato all’inter­mediario abi­ li­tato, ai fini della definizione il contribuente dispo­ne di un tempo mag­giore, sic­come il termine dei 30 giorni “decorre dal sessante­simo giorno successivo a quello di trasmissione telematica” della comunicazione; quindi, secondo il com­binato disposto degli articoli, il pagamento deve avvenire entro 90 giorni dalla tra­smis­sione dell’avviso. Il DLgs. 159/2015 ha introdotto uno speciale regime per i c.d. “lievi inadempimenti”, strumentale ad evitare che si contesti la deca­den­za dalla dilazione non­ché dalla definizione per irregolarità poco consistenti. Per effetto di ciò, alcuna decadenza si verifica per inadem­ pimenti dovuti a: • insufficiente versamento, per una frazione non superiore al 3% e, in ogni caso, a 10.000,00 eu­ro; • tardivo versamento non superiore a sette giorni. In caso di inadempienze nella definizione dell’avviso bonario, si procede all’iscrizione a ruolo della somma non pagata non­ ché del­la sanzione del 30% commisurata all’importo non ver­

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139 FISCO sato o pagato in ritar­do, e dei relativi interessi. Il contribuente potrebbe essere indotto a versare, entro 30 giorni dalla c.d. “comu­nicazione bona­ria”, le sole sanzioni ridotte, riservandosi di proporre ricorso contro l’im­po­sta nel momento in cui riceverà la noti­fi­ca­della cartella di pagamento. Tale condotta non pare ammessa, siccome la legge sembra legare il beneficio delle san­zioni ridot­te al versamento delle somme entro il termine prescritto; nelle procedure di liquidazione automatica e di controllo formale, il legi­sla­tore ha ri­te­­nuto di non introdurre un meccanismo simile a quello contempla­to negli accertamenti, ove è con­sentito di definire le sole sanzioni potendo notificare il ricorso per l’im­po­sta.

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Dilazione degli importi (art. 3-bis DLgs 462/97) Il DLgs. 159/2015 ha apportato im­portanti inno­va­zioni sia in merito alla dilazione vera e propria sia in relazione alle san­ zioni irrogabili come con­se­guenza degli inadempimenti nei versamenti rateali. Le somme dovute a se­guito delle atti­vità di li­qui­da­zio­ne automatica e di controllo formale pos­sono essere versa­te: • in un massimo di 8 rate trimestrali (in precedenza, 6); • in un massimo di 20 rate trimestrali, se superiori a 5.000,00 euro. Non è richiesta la dimostrazione della difficoltà economica, per cui ogni contri­buente, se ri­tiene, può fruire della dilazione degli importi. Si conferma che sull’importo delle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi, “cal­colati dal primo giorno del secondo mese successivo a quello di elaborazione della comu­nicazione”, senza più alcun riferimento al tasso del 3,5% annuo. Il contribuente non deve mai prestare idonea garanzia, quale che sia l’importo. Le disposizioni sulla “nuova” dilazione degli avvisi bonari operano a de­correre dalle dichiarazioni relative al periodo d’imposta in corso: • al 31.12.2014, per le somme dovute in caso di liquidazione automatica; • al 31.12.2013, per le somme dovute in caso di controllo for­ male. Tanto nel “nuovo” quanto nel “vecchio” sistema, il pagamento tardivo di una rata “sana­to” entro il ter­­mine previsto per quella suc­ces­siva non comporta la de­cadenza dalla dila­zione, ma solo con­se­guenze sanzionatorie. La notifica della cartella di pagamento susseguente al dis-

conoscimento del­la dilazione deve avve­nire, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre “del terzo anno successivo a quel­lo di scadenza del­­l’ultima rata del piano di rateazione; la decadenza dalla dilazione dell’avviso bonario non comporta l’impossibilità, all’atto di ricezione della cartella di pagamento, di beneficiare della dilazione dei ruoli esattoriali. Ravvedimento operoso (art. 13, lett. a e b-ter, DLgs 472/97) Nel caso degli omessi versamenti, il ravvedimento operoso è di norma possi­bile con ridu­zione della sanzione da 1/10 a 1/6; l’iscrizione a ruolo a titolo defi­nitivo della sanzione può essere evitata solo se il ravvedi­mento avviene entro il termine per il pagamento della rata successiva, quindi entro il trimestre o entro 90 gior­ni se si tratta di ultima rata. Pertanto, il ravvedimento avverrebbe con riduzione della sanzione del 15%: • a 1/10 ridotto a 1/15 per giorno di ritardo, per i ritardi sino a 14 giorni; • a 1/10, per i ritardi da 15 a 30 giorni; • a 1/9, per i ritardi da 31 a 90 giorni; • a 1/8, per i ritardi da 91 giorni al termine per il paga­mento della rata successiva. La ris. Agenzia delle Entrate 29.12.2011 n. 132 ha istituito i codici tributo da indicare nel modello F24 per il versamento della sanzione di cui sopra in ap­pli­ca­zione del ravvedimento, e degli interes­si. I codici tributo relativi all’imposta, invece, sono generalmente presenti nel modello F24 allegato al­la comunicazione bonaria; nel modello F24 devono altresì essere indicati l’anno di riferimento e il codice atto, dati reperibili nella “comunicazione bonaria”.

CONTROLLO FORMALE DELLA DICHIARAZIONE (ART. 36-TER DPR 600/73) Gli uffici procedono ad un’attività, distinta dal­l’ac­cer­tamento, denominata “controllo for­male” delle di­chiara­zioni, che im­plica una ri­dot­ta attività ammi­nistrativa in cui può essere richiesta l’esibizione di documenti giusti­ficanti deter­mi­nate “voci” della dichiarazione. Il procedimento può essere in tal modo schematizzato: • controllo formale della dichiarazione; • invito ad esibire la documentazione relativa, ad esempio, a deduzioni, de­trazioni d’imposta e allo scomputo di ritenute;


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139 • eventuale contraddittorio tra Agenzia delle Entrate e contribuente; • invio della “comunicazione bonaria”; • iscrizione a ruolo delle somme; • notifica della cartella di pagamento ad opera di Equitalia. La norma prevede che l’Agenzia delle Entrate può, senza pre­ giudizio del­l’ul­teriore azione accertatrice: • escludere in tutto o in parte lo scomputo delle ritenute d’acconto non ri­sul­tanti dalle dichia­razioni dei sostituti d’imposta o dalle certifica­zio­ni richie­ste ai contri­buenti ovvero delle ritenu­te risultanti in misura infe­riore a quel­la indicata nelle di­chia­razioni dei contribuenti stessi; • escludere in tutto o in parte le detrazioni d’imposta non spettanti in ba­se ai do­cumenti ri­chie­sti o agli elenchi di cui all’art. 78 co. 25 della L. 413/91; • escludere in tutto o in parte le deduzioni dal reddito non spettanti in base ai do­cu­menti ri­chie­sti ai contribuenti; • determinare i crediti d’imposta spettanti in base ai dati risultanti dalle di­­chiarazioni e ai docu­menti ri­chie­sti ai contribuenti; • liquidare la maggiore imposta sul reddito delle persone fisiche e i mag­giori co­n­tri­­buti dovuti sull’am­mon­tare complessivo dei redditi risul­tanti da più dichia­razioni; • correggere gli errori materiali/di calcolo nelle dichiarazioni dei sostituti d’imposta. Avviso Bonario Nel controllo formale il contraddittorio assume note­vo­le rilevanza siccome in que­sta fa­se l’uf­ficio può constatare la corret­ tezza di alcuni dati indicati in dichiarazione. L’esito del controllo formale sia co­municato al contribuente o al sostituto d’imposta con l’indica­zio­ne dei motivi che han no dato luogo alla rettifica dell’imponibile, per consentire la segna­la­zione di dati non con­si­de­rati o valutati erro­neamente dall’ufficio entro i 30 giorni suc­ces­sivi al ricevimento della comunicazione. A differenza di quanto affermato in merito alla liquidazione automatica, la Cassazione, va­lorizzando la natura dell’avviso bonario nel controllo formale, ha sancito che l’omessa no­tifica comporta la nul­lità del ruolo. Ravvedimento operoso (art. 13, comma 1-ter DLgs 472/97) Nel momento in cui il con­tri­buente riceve la comu­nicazione

bonaria ex art. 36-ter, non può più ravvedersi. Nel procedimento di controllo formale, l’inibizione al ravvedimento operoso si verifica non quando il contribuente riceve la prima comunica­ zio­ ne (con cui l’Agenzia delle Entrate do­ man­ da l’esibizione dei documenti giusti­ ficanti le “voci” della dichiarazione), ma nel mo­mento in cui, a seguito del con­traddittorio, sono richieste le maggiori somme, in ragione del fatto che i documenti non sono stati pre­sentati, o lo sono stati ma, per le più varie ra­gioni, non sono ritenuti idonei dal funzionario. L’aspetto da tenere in considerazione consiste nel fatto che, in caso di rav­ve­dimento ope­roso, è il contribuente che, in maniera autonoma, decide quante e quali violazioni rego­ lariz­za­re, mentre se ade­risce all’avviso bonario occorre farlo integralmente. Si ravvisa l’opportunità che il contribuente notizi l’Agenzia delle Entrate, con memoria, delle cen­sure ravvedute allegando magari la dichiarazione integrativa e il modello F24, in modo che il con­trollo formale continui solo per le restanti. Definizione agevolata (art. 2 DLgs 462/97) Se gli importi vengono corrisposti entro 30 giorni dalla co­mu­ nicazione bonaria, le sanzioni da tardivo versa­mento del 30% sono ridotte a 2/3; la definizione dell’avviso bonario, a parte la riduzione della sanzione, minore rispetto alla liqui­da­zione automatica (1/3), è simile a quella esaminata in precedenza, ivi comprese le problematiche caratterizzanti la dilazione. Occorre precisare che se il contribuente esprime rilievi sull’esito del controllo, l’ufficio, a fronte della ve­rifica della fondatezza delle sue affermazioni, deve esercitare il proprio potere di autotutela, al fine di consentirgli di effettuare i versamenti delle somme dovute in tempo utile per fruire del beneficio della dilazione. Alla luce dei principi dello Statuto del Contribuente, si potrebbe sostenere che il termine decorra dal­l’even­tuale seconda comunicazione inoltrata dall’ufficio al contri­buente; invece, se­condo le indicazioni conte­nute nel sito Internet dell’Agen­ zia delle Entrate, il ter­ mine decorre sempre dalla prima comunica­zione.

Redatto in data 13 luglio 2016 Walter Moro Commercialista, consulente fiscale dell’Ordine

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ARGOMENTI

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SCINTILLE LOMBARDIA E L’INGEGNERIA A FAVORE DELLA VITA Un format in progress e una sfida multidisciplinare: su questo si basa il progetto SCINTILLE, promosso a livello nazionale dal Consiglio Nazionale Ingegneri e giunto quest’anno alla sua terza edizione. Quest’anno per la prima volta, grazie alla Consulta Regionale Ordini Ingegneri Lombardia è stato presentato un modello sviluppato interamente sul territorio regionale: “Scintille Lombardia”, che è approdato lo scorso 6 giugno a Milano, con il titolo “#SENSI_Tecniche per la vita”. Un percorso dunque all’interno dei cinque sensi – ma non solo – dove sono stati presentati progetti di ingegneria che hanno lo scopo di migliorare la qualità della vita ed essere utili all’intera società. La presentazione di “Scintille Lombardia” si è tenuta al Museo della Scienza e della Tecnologia in una sala gremita di professionisti e non, curiosi di scoprire ciò che l’ingegneria può fare seguendo la via dell’innovazione. I saluti sono stati affidati al Presidente della Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia, Augusto Allegrini, e al Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano Stefano Calzolari, che si sono dimostrati molto orgogliosi di aver ospitato nel capoluogo lombardo questo evento di grande rilevanza scientifica. Il presidente della C.R.O.I.L. Allegrini, ha sottolineato come “questo progetto vuole far conoscere alla società il lavoro degli ingegneri e le eccellenze progettuali della Lombardia”. La serata è stata presentata da Gianni Massa, vicepresidente del Consiglio Nazionale Ingegneri. Il suo discorso introduttivo è iniziato con una riflessione sul ruolo che gli Ordini professionali hanno nei riguardi dei professionisti, “gli Ordini sono luoghi in cui la professione si apre alla società ed è loro compito tenersi aggiornati e interpretare le nuove tendenze, aprendosi a nuovi linguaggi e a nuovi progetti” ha sottolineato Massa. Tredici relatori si sono alternati sul palco, descrivendo i propri progetti e esprimendo la propria visione non solo nei riguardi dell’ingegneria, ma – più in generale – sulla scienza e tecnologia le quali si evolvono ogni giorno per migliorare la società in cui viviamo. I creatori dei singoli progetti hanno descritto al pubblico l’idea da cui essi hanno avuto origine. Dodici novità o meglio dire scoperte tutte accumunate dal loro legame con i cinque sensi: due progetti riguardanti l’olfatto, quattro riguardanti il tatto, due riguardanti l’udito, uno riguar-

dante il gusto e uno riguardante la vista. Ma i cinque sensi non bastavano per completare un grande progetto come” Scintille” e se ne sono aggiunti altri due: il sesto e il settimo, con progetti e riflessioni futuristiche sugli sviluppi dell’ingegneria e della tecnologia. I professionisti che hanno partecipato provengono da settori e generazioni diverse: professori universitari, come Sergio Cerutti, docente presso il Politecnico di Milano, ma anche giovani che hanno portato avanti le proprie idee fino alla fine, come Fiorenzo Artoni, ingegnere biomedico che, insieme al suo team ha sviluppato una protesi che riproduce il senso del tatto. La serata si è conclusa con la speranza che l’ingegneria continui questo percorso verso l’innovazione a favore della società. “Scintille Lombardia” è dunque sinonimo di metodo e dedizione, è mettere l’ingegneria al servizio della vita. E’ un progetto che si apre al futuro, mettendosi in primo piano e impegnandosi a fornire metodi che favoriscano lo sviluppo in diversi settori. SCINTILLE LOMBARDIA E I PROGETTI DI INGEGNERIA A FAVORE DELLA SOCIETA’ Cosa c’entra l’ingegneria con i cinque sensi? Si è avuto modo di cogliere il significato grazie a “Scintille Lombardia”, autentico successo in termini di pubblico e progetti presentati che si è tenuto il 6 giugno a Milano. Andiamo a scoprire i diversi protagonisti della serata Il primo relatore della serata è stato Carlo Allevi, ingegnere Energetico, che ha presentato il proprio progetto per il senso dell’olfatto: “We are starting”, il primo gestore di portali di equity crowd funding, ideato nell’ottica di introdurre nella rete imprenditoriale bergamasca uno strumento alternativo di finanziamento. Legato all’olfatto anche l’intervento di Andrea Aliverti, docente presso il Politecnico di Milano, che ha presentato l’i-nose, un dispositivo olfattivo che rileva le sostanze presenti nell’aria. Paolo Borella, ingegnere industriale, è intervenuto per il senso dell’udito, presentando il proprio progetto per la riduzione del rumore nelle fabbriche di produzione di tubi d’acciaio, aumentando allo stesso tempo le condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro. Un altro progetto legato all’udito è stato quello di Lorenzo Magrassi, professore di Neurochirurgia, che ha esposto il suo progetto legato alle radici sonore del linguaggio.


BIENNALE ARCHITETTURA 2016 REPORTING FROM THE FRONT Una Biennale diversa dal solito, stimolante e coinvolgente. Alejandro Aravena, architetto cileno di fama internazionale, dopo la laurea nel 1992 ha iniziato la sua carriera con progetti partecipativi di edilizia a basso costo, poi con progetti di infrastrutture, spazi ed edifici pubblici. Ha voluto che la “sua Biennale” fosse dedicata non ai progetti stupefacenti di archistar ma all’edilizia quotidiana, mettendo in risalto chi, con scarsità di mezzi e difficoltà ambientali e logistiche, è riuscito a creare un’architettura di qualità, che migliori la qualità della vita di chi la utilizza. Ecco uno stralcio del suo intervento per la presentazione della Biennale: “REPORTING FROM THE FRONT si propone di mostrare a un pubblico più vasto cosa significa migliorare la qualità della vita mentre si lavora al limite, in circostanze difficili, affrontando sfide impellenti. O cosa occorre per essere in prima linea e cercare di conquistare nuovi territori. Vorremmo imparare da quelle architetture che, nonostante la scarsità di mezzi, esaltano ciò che è disponibile invece di protestare per ciò che manca. Vorremmo capire quali strumenti di progettazione servono per sovvertire le forze che privilegiano l’interesse individuale sul bene collettivo, riducendo il Noi a un semplice Io. Vorremmo venire al corrente di casi che resistono al riduzionismo e all’eccessiva semplificazione e che non rinunciano alla missione dell’architettura di penetrare il mistero della condizione umana. Ciò che ci interessa è capire in che modo l’architettura possa introdurre una nozione più ampia di guadagno: la progettazione come valore aggiunto e non come costo aggiuntivo o l’architettura come scorciatoia verso l’equità.” Aravena ha quindi lanciato l’invito a tutti gli architetti che avessero qualcosa da dire su questo tema ed ha raccolto ed esposto le esperienze che ha ritenuto più significative. Anche le esposizioni dei singoli paesi nei padiglioni nazionali si dovevano adeguare la tema proposto. Ne è nata un’esposizione vivace e ricca di contenuti: 65 paesi partecipanti, di cui 5 è la prima volta: Filippine, Lituania, Nigeria, Seychelles, Yemen, 88 équipe di architetti impegnati nella mostra principale, “Reporting from

the Front”. È una Biennale che si rivolge agli architetti, proponendo interventi, modelli, materiali, ma anche alle istituzioni, sollecitandole ad interventi a favore di una vita sociale migliore, infine a tutto il pubblico di visitatori, con un’esposizione comprensibile da tutti, legata alla vita quotidiana. Uno dei temi dominanti è quello delle scuole: ne vengono presentate molte, nei luoghi più disparati, legate dal filo conduttore che la scuola è il punto di raccolta e formazione delle nuove generazioni, che consente di emergere da realtà sociali anche degradate o difficili. È quindi fondamentale creare un ambiente “invogliante” dove ci si trovi a proprio agio e si riesca a “fare comunità”. Ne sono esempio la scuola costruita sulle Ande cilene da Elton e Léniz, che spinge i bimbi provenienti da quartieri molto degradati e violenti a rivolgere l’attenzione alla contemplazione della natura, come pure le scuole italiane di C+S, edifici semplici, gradevoli, trasparenti, posti in piccoli centri della campagna trevigiana e veneziana, in paesi degradati dalle fabbriche del “miracolo veneto” e dalle architetture prive di qualità: non grandi opere, ma ambienti coinvolgenti che rendono piacevole l’attività scolastica e stimolano l’apprendimento.

Durban Warwick Triangle

ORDINE 115 ORDINEINGEGNERI INGEGNERIPROVINCIA PROVINCIADIDICOMO COMONOTIZIARIO INSERTO 139 BIENNALE ARCHITETTURA 2016 REPORTING FROM THE FRONT

GIURISPRUDENZA

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BIENNALE ARCHITETTURA 2016 REPORTING FROM THE FRONT ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO INSERTO 139

Marte Marte Architects - ponte valle alpina

Altro tema affrontato è quello dell’inserimento nell’ambiente: due esempi significativi sono il ponte dello studio austriaco Marte.Marte.Architects, una semplice linea nel fondo di una valle alpina strettissima, che si fonde ed integra con il paesaggio, come pure il “Ring” di Josè Maria Sancez Garcia, centro per sport correlato alla natura, un edificio ad anello, sospeso su pilastrini, che sembra volare nel bosco in cui è inserito. Anche i rifiuti sono un tema presente nella Biennale di Aravena: come sfruttarli, come inserirli nel paesaggio in modo costruttivo e non disgregativo. Gli scarti ci accolgono fin dall’ingresso nell’Arsenale e nel padiglione principale ai giardini: un allestimento con cartongessi e supporti metallici derivanti dallo smontaggio della precedente Biennale, un riutilizzo suggestivo per valorizzare il rifiuto e farci meditare sull’argomento. In mezzo allo spazio così realizzato una piccola scala a pioli, colpita da fasci di luce,

José María Sánchez García - The ring: broadcasting live Photo by: Andrea Avezzù Courtesy: La Biennale di Venezia

vuole richiamare l’attenzione sul “punto di vista” da avere nella visita all’esposizione, così come l’archeologa Maria Reiche fece per studiare le pietre di Nazca, che viste da terra non avevano alcun significato. Una semplice scala le permise di intuirne l’essenza. Anche questa Biennale vuole sottolineare come con scarsità di mezzi con l’inventiva si può fare di tutto. Un esempio strabiliante è il parco indiano di Chandigarh, realizzato presso la città razionalista di Le Corbusier, da Nec Chand, assemblando e riutilizzando tutti gli scarti di cantiere, materiale di rifiuto, per creare sculture, arredi urbani, sistemazioni del terreno, in un giardino fantastico e strabiliante, anche se un po’ grottesco, che ha suscitato l’entusiasmo della gente del luogo, rendendolo uno dei luoghi più frequentati dal pubblico. Il tema del recupero ambientale di una zona pervasa da rifiuti è quello della Vall d’en Joan, un’ex discarica di rifiuti solidi urbani, in Catalogna, trasformata nel parco urbano del Garraf, attrezzato per sport e attività all’aperto, ripopolato dalla flora e fauna locale, lavoro congiunto di ingegneria ambientale, geologia ed agronomia. L’inserimento nel paesaggio è la caratteristica dell’intervento di David Chipperfield per il centro visitatori delle rovine di Naga in

Gabinete da arquitectura


Corderie ingresso

Raphael Zuber - modellino in perfetta rispondenza allo spirito della Biennale 2016. La Germania apre il suo padiglione, demolendo parte dei muri perimetrali con grandi squarci (che peraltro migliorano enormemente l’aspetto un po’ tetro del padiglione stesso) per dimostrare in modo concreto l’apertura verso l’immigrazione, che ha portato in Germania un numero rilevante di immigrati. Ci mostra poi alcune infrastrutture provvisorie e/o definitive per l’accoglienza dei rifugiati. È un padiglione che mostra una grande forza morale e fa onore al paese per come sa affrontare un’emergenza sociale in modo concreto. La Corea illustra il problema della mancanza di spazi edificabili di Seul, con l’utilizzo anche dei tetti … L’Inghilterra si concentra sulla casa del futuro, di cui propone analisi e modelli innovativi. Il Padiglione Venezia presenta i progetti del concorso per il recupero dell’area del porto di Marghera, un susseguirsi di idee e rendering molto discutibili, che tutto sommato ci fanno preferire l’attuale skyline delle infrastruttura portuali ora dismesse. Il giudizio complessivo è positivo, una Biennale piena di stimoli per tutti gli operatori dell’edilizia e per la classe politica, invitata e focalizzare gli obiettivi che rendano la vita dei cittadini migliore, utilizzando le risorse locali disponibili, anche senza spese e/o progetti faraonici.

ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO INSERTO 139 BIENNALE ARCHITETTURA 2016 REPORTING FROM THE FRONT

Sudan, un’architettura semplice ma nello stesso tempo elegante e potente. Grande attenzione è riservata ai materiali: si esalta l’utilizzo di quelli locali, “poveri”, presentando un incredibile struttura a volta in mattoni crudi e cemento, di Solano Benitez, paraguaiano, gli edifici in terra cruda della tedesca Heringer, le strutture in bambù del colombiano Simon Velez e quella lignea del Gabinete de arquitectura. E ancora: studio dei fenomeni di traffico di massa, di agglomerati di persone per feste religiose indiane e conseguenti allestimenti provvisori, di zone urbane caotiche con traffico, mercati, snodi stradali e l’inserimento di elementi di miglioramento dell’utilizzo da parte delle persone, come il ponte pedonale a Durban in South Africa, che ha consentito la trasformazione del Warwick Triangle da zona pericolosa a zona vivace e frequentata in sicurezza. L’attenzione è rivolta anche agli interventi su piccola scala che possono migliorare la qualità della vita: gli interventi cinesi negli hutong di Pechino, con la realizzazione di un ostello di 30 mq recuperando una vecchia corte generando social housing o quello di Baitasi, con una corte comune a due residenze, con inserimento di blocchi servizi, architetture “leggere” non invasive, di miglioramento della qualità della vita per gli abitanti dei centri storici. Raphael Zuber, svizzero, presenta una serie di modellini di edilizia residenziale dove la ricerca della forma vuole portare l’architettura a superare le classiche forma cubiche, creare geometrie simmetriche ma lungo assi insoliti. I padiglioni nazionali: per primo Italia, con l’allestimento di Tam e Associati, Taking Care, che propone l’architettura come servizio per la comunità, prendendosi cura dei luoghi e del bene comune. Il concetto viene illustrato attraverso 20 progetti che raccontano trasformazioni di spazi rivolti alla comunità, per creare nuove opportunità di vita e di aggregazione. Il premiato padiglione della Spagna presenta il “non finito”, gli effetti della crisi economica che ha interrotto iniziative del boom immobiliare, con un allestimento sobrio

Luisella Garlati

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Padiglione Italia Taking Care, progettare per il bene comune Team curatoriale: TAMassociati Massimo Lepore, Raul Pantaleo, Simone Sfriso Photo by: AZV: Andrea Avezzù

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Courtesy: La Biennale di Venezia


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139 Lucia Cattani, ingegnere civile idraulica, ha presentato la macchina AWA, un sistema che consente di ottenere acqua dall’aria in maniera sostenibile, il suo senso era quello del gusto. Andrea Ghedi, ingegnere biomedico, ha invece affrontato il senso della vista con un modello di laparoscopia 3D. Il senso da cui hanno preso ispirazione la maggior parte dei progetti è quello del tatto: Filippo Salmoiraghi, ingegnere aeronautico, ha illustrato come sia possibile coniugare il calcolo scientifico al miglioramento della vita, dall’innovazione industriale alla salute. Si è parlato di tatto anche con Ferdinando Auricchio e Stefania Marconi, ingegneri biomedici, che hanno descritto le utilità della loro stampante 3D come aiuto alla chirurgia. Sempre legato al senso del tatto, ma con un’accezione un po’ diversa, è il progetto di Giovanni Losi, Ingegnere strutturista, che ha ideato l’applicazione Easybox.solutions che consente di condividere e modificare documenti da ogni dispositivo. L’ultimo progetto sviluppato intorno a questo tema uno dei più rivoluzionari, un dito bionico che riproduce il senso del tatto, presentato

da Fiorenzo Artoni, anche lui ingegnere biomedico. In aggiunta ai cinque sensi, Marco Pezzola e Elisabetta Leo, ingegneri meccanici, hanno introdotto anche un sesto senso con il loro progetto di tubo intelligente che percepisce e segnala le perdite d’acqua. Moltissimi sono stati dunque gli spunti e i progetti innovativi che hanno animato la serata. Sono seguite anche due riflessioni da parte di noti professionisti: Elio Occhipinti, psicologo e filosofo, che ha sottolineato quanto la tecnologia sta cambiando l’intero mondo e non solo professionale, e la breve lezione di Sergio Cerutti, docente di ingegneria biomedica presso il Politecnico di Milano, sulle differenze tra le aree settoriali del nostro cervello e di come queste aree percepiscano i diversi sensi. Il progetto” Scintille Lombardia” è stata dunque un’occasione unica per confrontarsi con il mondo dell’ingegneria da un punto di vista innovativo e originale. L’augurio è che questo settore continui il suo percorso verso l’innovazione a favore dell’utilità sociale. Mauro Volontè

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139 ARGOMENTI

VALUTARE IL RISCHIO CHIMICO E’ UNA QUESTIONE ANCHE DI GENERE Dal punto di vista normativo, considerare la differenza di genere in fase di valutazione del rischio è una richiesta esplicita contenuta nel Testo Unico sulla sicurezza (D.Lgs. 81/2008, articoli 6 e 28). Dal punto di vista scientifico, numerosi studi (FDA-1993; Schwarts-2003) evidenziano che la risposta dei soggetti esposti a farmaci e, più in generale, a sostanze chimiche è differente nei due sessi. Le specializzazioni in campo medico che trattano specificatamente dell’argomento sono la Tossicologia e la Farmacologia di genere che hanno elaborato conoscenze e modelli per individuare sia le differenze di distribuzione che le differenze di accumulo e di smaltimento della sostanza tossica o del farmaco nel corpo maschile e femminile (differenze principalmente dovute a due diverse cinetiche nel metabolismo epatico, due diverse presenze e distribuzione di grasso corporeo, due diverse cinetiche espulsive). Pur essendo identiche le modalità di assorbimento delle sostanze chimiche a cui lavoratori e lavoratrici sono esposti (assorbimento per inalazione e assorbimento per contatto cutaneo) le rispettive zone di accumulo delle molecole tossiche e gli organi colpiti o danneggiati (organi bersaglio) possono quindi non essere gli stessi. Inoltre, le differenze di tossicità di quegli agenti chimici con specifici meccanismi di azione che interferiscono con le regolazioni ormonali (sostanze interferenti endocrine) e con la capacità riproduttiva, la maternità e l’allattamento (sostanze reprotossiche) sono marcatamente evidenti nella risposta tra uomo e donna. Il percorso di valutazione del rischio chimico, fin dalle sue fasi iniziali di ricostruzione dei processi ed identificazione degli agenti chimici pericolosi, deve essere pertanto svolto con particolare attenzione ed approfondimento in caso di co-presenza di lavoratori e lavoratrici nella stessa mansione. Tutto ciò, al fine di elaborare misure di prevenzione e protocolli sanitari mirati (cioè differenziati) e quindi efficaci per entrambe i sessi.

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EFFETTI TOSSICOLOGICI DIFFERENZIATI In molte realtà lavorative professionali o industriali le donne svolgono le stesse mansioni degli uomini, sono cioè esposte agli stessi agenti chimici, ma i rischi a cui sono esposti gli uni e le altre sono differenti. Per l’esposizione al Piombo, ad esempio, i valori limite biologici (BEI) che devono essere rispettati sono già differenziati a livello normativo [allegato XXXIX D.Lgs.81-2008]. Nell’esposizione al Nichel [Meding, 2000] le

donne sviluppano maggiormente alcune forme di dermatite da contatto; il Cadmio [Vather, 2007 e Gunshin, 1997] e l’Arsenico [Vather, 2002 e Hopenhayn, 1996] si accumulano maggiormente nei tessuti femminili. In ogni caso, l’esposizione anche a piccole dosi di tutti i metalli pesanti – Cadmio, Piombo, Mercurio, Cromo, Manganese – interferisce in modo nettamente differenziato su uomo e donna trattandosi di agenti chimici che influenzano la normale funzionalità dell’ apparato endocrino o ormonale - formato dall’insieme delle ghiandole a secrezione interna e comprendente sia organi comuni tra i due sessi (ipofisi, tiroide, paratiroidi, ghiandole surrenali, pancreas, epifisi, miocardio, rene, timo, fegato, pelle) che organi distintivi del genere di appartenenza (ovaie, placenta, testicoli). Ma i metalli pesanti non sono i soli a svolgere un’azione di interferente endocrino. Ci sono anche i solventi industriali (Stirene, Toluene, Xyleni, Tetracloroetilene), insieme con plastificanti (Ftalati), pesticidi e fungicidi, antiparassitari, composti vari alogenati. Tutt’ altro che trascurabile, infine, la differente risposta uomo-donna all’esposizione ad alcune specifiche sostanza sensibilizzanti, alcune delle quali di origine naturale (Lattice, Hennè, Farine di cereali). Studi e analisi dettagliate e costantemente aggiornate sull’effetto degli agenti chimici cancerogeni sono reperibili in letteratura e presso Associazioni specializzate ed Istituti di statistica internazionali e locali (vedi IARC – International Association for Research on Cancer , AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e INAIL – Istituto Nazionale per l’ Assicurazione contro gli Infortuni ).  Sulla popolazione in generale, escludendo i carcinomi della cute i cinque tumori più frequentemente diagnosticati tra le donne sono il tumore della mammella (29%), il tumore del colon-retto (13%), il tumore del polmone (6%), il tumore della tiroide (5%) e quello del corpo dell’utero (5%); tra gli uomini sono il tumore della prostata (20%), il tumore del polmone (15%), il tumore del colon-retto (14%), il tumore della vescica (11%) e quello dello stomaco (5%). Essendo il tumore al seno la prima causa di mortalità fra le donne, un rapporto pubblicato nell’agosto 2015 dal Breast Cancer Fund statunitense si sofferma ad analizzarne le relazioni con l’ esposizione a specifiche mansioni professionali. Rispetto alla popolazione media il rischio di contrarre un tale tumore è maggiore di cinque volte nel settore dell’acconciatura e della cosmesi come pure fra le lavoratrici dell’ industria alimentare. E’ maggiore di 4,5 volte fra le lavoratrici delle tin-


L’età della donna è stato accertato che svolge un importante ruolo (co-fattore) nell’ influenzare il livello di rischio di tumore del seno: l’ esposizione a fluidi per la lavorazione dei metalli è stata infatti collegata ad un aumento del rischio in premenopausa. Lo stato menopausale è stato invece associato al cancro del seno da alcuni pesticidi. Infine, lo stato di gra-

vidanza espone a maggior rischio le donne lavoratrici rispetto ai colleghi uomini. Studiando 4 casi di leucemie infantili lo IARC ha accertato l’associazione con l’ esposizione della madri (professione verniciatrici) a vernici contenenti solventi aromatici. Più in generale, sembra che le donne lavoratrici siano maggiormente penalizzate dall’esposizione agli agenti chimici mutageni (sostanze che causano mutazioni ereditarie nelle cellule germinali umane o somatiche dei mammiferi).

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torie a secco e fra le lavoratrici delle lavanderie. Fra le infermiere il rischio di tumore al seno è maggiore del 50%. Infine il rischio è maggiore di 4 volte far le operaie dell’industria cartaria e delle arti grafiche come pure nella produzione di prodotti in gomma e plastica. Gli studi hanno anche confermato che il rischio di contrarre cancro al seno è direttamente associabile con l’esposizione ai seguenti agenti chimici: 1) solventi (come Benzene, Stirene, Tetracloruro di carbonio, Cloruro di metilene, Formaldeide, Freon, Alcool isopropilico, Tricloroetilene, Benzina e altri prodotti petroliferi); 2) pesticidi (come Adrin, Clordano, Dieldrin, Eptacloro, Lindano, Captan, Diclorvos, Clorpirifos, Terburfos, Malathion, 2,4,5-TP); 3) policlorobifenili (PCB); 4) idrocarburi policiclici aromatici (IPA); 5) ammine aromatiche; 6) ossido di etilene; 7) fumo di sigaretta passivo (che contiene 1,3 butadiene, Acrilamide, Stirene).

PROFESSIONI FEMMINILI MAGGIORMENTE A RISCHIO Sono molte le attività artigianali tra le più “comuni e diffuse” svolte a livello professionale prevalentemente da donne. Ne citiamo solo alcune. E’ il caso delle parrucchiere ed estetiste, delle addette alle pulizie o alla lavanderie, luoghi di lavoro dove si riscontrano esposizioni dermiche (da contatto) ed esposizioni inalatorie anche rilevanti a prodotti contenenti sostanze chimiche sia sintetiche che naturali che possono causare – oltre ai casi di tumore già citati - danni o patologie (di natura irritativa o allergica) a carico sia della cute che dell’apparato respiratorio (riniti e asma bronchiale). Nel settore della cosmetica, inoltre, notevoli effetti allergizzanti possono essere provocati dal contatto della cute (in copresenza di liquidi per permanenti) con il nichel rilasciato dalle forbici e con il lattice rilasciato dai guanti monouso.

ATTIVITÀ

PRODOTTI IMPIEGATI

AGENTI CHIMICI PERICOLOSI

Parrucchiera Estetista

detergenti - riducenti e fissanti del colore - tinture e decoloranti - lacche e fissativi – smalti – solventi - creme - cere

potenzialmente presenti (elenco non esaustivo) tensioattivi vari, essenze dei profumi (terpeni), coloranti sintetici, coloranti vegetali (hennè), formaldeide, alcoli, conservanti, acqua ossigenata, persolfati, glicolati, ammoniaca, para-fenilendiammina, para-toluendiammina, para-amminofenolo, resorcinolo, pirogallolo, idrochinone, antrachinoni, indofenoli, acido tioglicolico, acetone, nichel, lattice

Lavanderia

detergenti – smacchiatori – sbiancanti

tensioattivi vari, percloroetilene, acqua ossigenata, alcoli, perborato di sodio, percarbonato di sodio, tetracloroetilene-PEC, tricloroetilene, cicloesano, triclorotrifluoroetano, acido acetico glaciale, biocidi vari

Pulizie

detergenti – solventi – smacchiatori – sgrassanti - disincrostanti e decalcificanti – biocidi - cere

tensioattivi vari, solfonati, ammoniaca, acido cloridrico, acido fosforico, acido solforico, acido acetico, acido citrico, formaldeide, alcoli, acqua ossigenata, acetone, toluene, xyleni, nafte, benzine, cherosene, percloroetilene, eteri di glicoli, acqua ossigenata, sali di ammonio quaternario, etanolammine, polimeri acrilici, lattice, essenze dei profumi (terpeni), sostanze emesse da reazioni di miscelazione tra prodotti non compatibili, polveri di varia natura, biocidi vari

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139 ARGOMENTI E’ poi il caso di alcune attività impiegatizie considerate “poco significative” come quelle in cui le donne, più degli uomini, sono addette a mansioni e ruoli meno qualificati ma più critici dal punto di vista dell’esposizione agli inquinanti indoor (come la polvere di toner e l’ozono gassoso emessi da stampanti e fotocopiatrici). Gli effetti dell’inquinamento dell’aria all’interno degli uffici sono rintracciabili in letteratura anche in termini di “sindrome da edificio malato” (SBS sick-building syndrome). Infine, è il caso di mansioni femminili “professionalmente qualificate” quali quelle che si svolgono nel settore sanitario-infermieristico, dove si riscontrano esposizioni a prodotti chimici sia nelle attività di cura del paziente che in quelle di pulizia degli strumenti e degli ambienti nel corso delle quali si impiegano prodotti disinfettanti e detergenti, farmaci, reagenti di laboratorio e anche sostanze cancerogene come la formaldeide, l’ossido di etilene e i farmaci antitumorali (antiblastici).   INFORMARSI PER SAPER VALUTARE Come possiamo scoprire se l’attività professionale è a rischio anche di genere? Innanzitutto, dobbiamo verificare quali sono gli Agenti Chimici presenti nello svolgimento della mansione (inventario delle materie prime, delle miscele e delle sostanze emesse) e come sono stati classificati in termini di Pericolosità Intrinseca (n.d.r.: i criteri di classificazione ed etichettatura delle Sostanze e delle Miscele chimiche sono riportati nel Regolamento Europeo CE 1272/2008, noto come CLP – Classification, Labelling and Packaging of substances and mixtures).

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Per questo dobbiamo leggere attentamente le ETICHETTE e la DOCUMENTAZIONE DI SICUREZZA che accompagnano sempre il prodotto chimico destinato all’utilizzo professionale. E’ fondamentale (saper) leggere attentamente le Schede di Dati di Sicurezza (SDS) in quanto contengono tutte le informazioni specifiche sulla pericolosità dei prodotti chimici, su come manipolarli in modo sicuro e con un livello di protezione adeguato (per le sostanze pure, queste informazioni sono fornite negli scenari di esposizione allegati alla scheda di dati di sicurezza, per le miscele sono incluse nella scheda stessa).

Le SDS sono previste dal Regolamento CE n 1907/2006 (Regolamento REACH) e le disposizioni per la loro redazione dal Regolamento (UE) n. 2015/830 (Regolamento SDS). Il testo unico sulla sicurezza (D.Lgs. n. 81/08, capo IX) richiede di valutare il rischio di esposizione ai prodotti chimici utilizzati negli ambienti di lavoro e di prevenire o controllare adeguatamente l’esposizione. La valutazione del rischio pertanto non può che essere svolta con l’ausilio delle pertinenti SDS. Le 16 sezioni che costituiscono le schede sono infatti lo strumento fondamentale per la comunicazione del pericolo e per la trasmissione delle informazioni sulla sicurezza lungo tutta la catena di approvvigionamento, dal produttore fino all’ utilizzatore a valle. E’ possibile individuare la pericolosità dell’ agente chimico dalla lettura delle SEZIONI 2 e 3. Nella SEZIONE 2 “Identificazione dei pericoli” è riportata la pericolosità del prodotto chimico secondo la classificazione derivante dai criteri del Regolamento CLP (classi/categorie di pericolo/indicazioni di pericolo), sono presenti gli elementi dell’etichetta e le avvertenze appropriate in relazione ai pericoli. E’ fondamentale quando vengono utilizzati prodotti chimici nuovi leggere attentamente le etichette applicate ai contenitori. Le illustrazioni dell’etichetta, oltre ad indicare le caratterizzazioni del rischio riportano in modo sintetico le informazioni che permettono di utilizzare il prodotto in maniera corretta e sicura. Gli Elementi dell’etichetta includono: • Nome, indirizzo e numero di telefono del fornitore; • Quantità nominale contenuta nel contenitore (se non è indicata altrove sull’imballaggio); • Identificatori del prodotto (come nella SDS); • Pittogrammi di pericolo, • Avvertenze di pericolo (attenzione/pericolo); • Indicazioni di pericolo (frasi H e EUH); • Consigli di prudenza (frasi P); • Informazioni supplementari. La SEZIONE 3 “Composizione/informazione sugli ingredienti” descrive invece l’identità chimica degli ingredienti della sostanza o della miscela e le relative informazioni di sicurezza: l’identificatore del prodotto (numero CAS; CE, registrazione REACH), la concentrazione (% in peso) e la relativa classificazione secondo il CLP.


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139 Le informazioni di sicurezza, riguardanti l’esposizione ai prodotti chimici e gli effetti avversi associati, sono riportate nelle SEZIONI 8 e 11. La SEZIONE 8 “Controllo dell’esposizione/protezione individuale” elenca i valori limite di esposizione professionale (VLEP, OEL, ecc.) e/o valori limite biologici (BEI) e le necessarie misure di gestione che comprendono ad esempio l’attuazione di misure di protezione collettiva (es. aspirazione, uso di attrezzature e materiali adeguati, ecc.) e misure di protezione individuale tra cui la fornitura di idonei dispositivi di protezione individuale (DPI) dettagliatamente specificati (in termini di qualità, tipo e classe). La SEZIONE 11 “Informazioni tossicologiche” è quella che descrive i possibili effetti avversi per la salute e i sintomi successivi all’esposizione a una sostanza o miscela e ai sottoprodotti noti. Nella sezione sono dettagliati i sintomi causati dalle caratteristiche fisiche, chimiche e tossicologiche della sostanza o miscela. Quindi, riassumendo, la SCHEDA DATI DI SICUREZZA (SDS) è lo strumento più completo per la valutazione dei rischi, anche di genere, in quanto contiene tutte le informazioni sulle proprietà fisico-chimiche, tossicologiche per la salute e di pericolo per l’ambiente connesse all’utilizzo dei prodotti chimici. Rappresenta il documento più significativo ai fini informativi sulle sostanze chimiche e loro miscele, in quanto contiene anche le informazioni necessarie all’adozione delle misure di gestione del rischio (prevenzione e protezione), al trasporto, immagazzinamento e manipolazione e agli interventi di primo soccorso, alle misure antincendio, alle indicazioni di bonifica e di smaltimento. Infine, quando vengono utilizzati prodotti chimici è fondamentale che gli operatori leggano le ETICHETTE dei contenitori. Un’attenta lettura permette infatti di conoscere in anticipo e perciò evitare i possibili rischi derivanti da un uso improprio del prodotto chimico.

Per saperne di più: INAIL - Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere. Rischi lavorativi. Un approccio multidisciplinare. Volume IV. 2013 INAIL - Il rischio chimico nel settore acconciatura. 2004 INCA-CGIL – Consulenza Medico Legale Nazionale Il lavoro delle donne e il tumore del seno: il punto sulle conoscenze (1). n° 38/2015 INCA-CGIL - Consulenza Medico Legale Nazionale Il lavoro delle donne e il tumore del seno: il punto sulle conoscenze (1). n° 41/2015 ANFOS – Atti del convegno “La differenza di genere nell’esposizione ad agenti chimici”. 16/10/2015 ECHA – Orientamenti introduttivi al regolamento CLP. ver. 2.1 agosto 2015 ECHA - Orientamenti sulla compilazione delle schede 0di sicurezza Versione 2.0 Dicembre 2013. Alberto Cimadoro Elena Spinelli

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139 ARGOMENTI

TEATRO SOCIALE COMO PRIMAVERE: TONI RUTTIMANN Come di consueto la primavera è stata rallegrata dagli incontri proposti dal quotidiano La Provincia in collaborazione con il Teatro Sociale. Tra questi spicca per noi ingegneri l’incontro con Toni Ruttimann pontiere – come ama definirsi – un incredibile personaggio che ha dedicato la sua vita alla costruzione di ponti nelle zone più disagiate per portare un aiuto alle popolazioni locali rendendo più facili i collegamenti, ma coinvolgendoli anche in un lavoro di gruppo per la realizzazione dei manufatti. In breve la sua storia, come l’ha raccontata con grande semplicità dal palco del Sociale parlando ad una folla accorsa ad ascoltarlo che ha riempito platea, palchi, balconate. Nasce in Svizzera, a Pontresina, a 18 anni parte per l’Equador dove è avvenuto un terribile terremoto, con l’idea di poter aiutare la popolazione. Ecco le sue parole: . «Là ho toccato con mano la sofferenza, e ho preso consapevolezza di quanto i ponti siano generatori di vita, speranza e opportunità. Un ponte può ridare un futuro alle persone: e quindi ho deciso che quella sarebbe diventata la missione della mia vita». Da un ingegnere olandese apprende i primo concetti per la realizzazione dei ponti “a tiranti” a da qui prende il via la sua opera, pellegrina per il mondo, tra le popolazioni più disagiate, dove realizza ponti con materiale di scarto che recupera dalle ditte di estrazione petrolifera (tubazioni) e dalle funivie elvetiche (cavi). Con questo materiale costruisce ponti, più di 500, in Ecuador, Indonesia, Costa Rica, Laos, Argentina, Cambogia, Nyamar.

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AMORE FURTIVO - FESTIVAL COMO CITTA’ DELLA MUSICA L’estate viene “festeggiato” con il festival della musica: all’Arena L’elisir d’amore, terza esperienza di opera partecipata, con il coro formato dai cittadini di Como e dintorni, che per tutto l’anno si preparano e offrono alla città uno spettacolo “vissuto” da tutti. Poi musica di Mozart, per gli amanti del balletto Eleonora Abbagnato in Carmen e la danza acrobatica di eVolution dance teather, il jazz di Trilok Gurtu e la sua band. Intorno al festival una serie di eventi distribuiti sul territorio: villa del Grumello, parco di Villa Olmo e giardini di Villa Geno, chiostro di S. Abbondio, monumento ai Caduti, torre del Baradello: un’attività che coinvolge la città e dimostra ancora l’efficacia della collaborazione del nostro teatro con le altre istituzioni cittadine.

TRASFORMAZIONI - STAGIONE NOTTE 2016/17 Infine la stagione 2016/17: Trasformazioni. Il titolo contiene il filo conduttore degli spettacoli proposti: la trasformazione, l’essere e l’apparire, la realtà e la finzione. Si inaugura come al solito con l’opera lirica: Così fan tutte, il gioco dell’amore e dell’amicizia, dell’odio e del tradimento, quattro giovani le cui vicende si intrecciano narrate dalla musica di Mozart con la vivace regia di Francesco Micheli. Poi Sogno di una notte di mezza estate nella duplice versione classica di prosa sul testo di Shakespeare e musicale, nell’opera di Benjamin Britten: anche qui trasformazioni, il mondo di fate ed elfi, scherzi dell’imprevedibile Puck, giochi d’amore. E che dire del Ballets Trokadero de Monte Carlo? Più trasformazione di così … bravissimi ballerini che si impadroniscono dei ruoli femminili! Per la prosa I Fisici, di Durrenmatt, ci fa riflettere sulle trasformazioni che la scienza ha apportato al mondo moderno, Lo strano caso della donna che morì due volte ci avvolge nel mistero del giallo: una storia inquietante che indaga la vita e la morte del soprano Marguerite Roland, uccisa in modo efferato, il cui corpo viene ritrovato in teatro. David Riondino e Dario Vergassola ci portano in un mondo a cavallo tra letteratura e

Ennio Marchetto


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139 musica con La Traviata delle Camelie, un dialogo tra i due protagonisti accompagnato dalla musica di Verdi arrangiate per ensamble da camera dal vivo. Ennio Marchetto, con Carta Canta, ci travolge con le sue trasformazioni con costumi di carta, uno spettacolo travolgente con musica, teatro e creatività. Dal film capolavoro di Ettore Scola Una giornata particolare viene messa in scena da Giulio Scarpati e Valeria Solarino: due personaggi che durante la giornata cambiano, si trasformano, scoprono la realtà che li circonda con occhi diversi. Altre opere liriche: La traviata con la regia di Alice Rochwacher, Turandot diretta da Carlo Goldstein, Il turco in Italia un nuovo allestimento coproduzione Teatri Opera Lombardia. Ci sarà anche Il caffè chantant, L’allegra vedova, dove Maddalena Crippa introdurrà il pubblico nell’atmosfera del primo novecento parigino, storia d’amore e di ragion di stato inframmezzata dalle musiche di Franz Lehar.; poi Sabina Guzzanti, con un suo monologo satirico esilarante Come ne venimmo fuori, e ancora Margherita Hack raccontata da Ivana Ferri, autrice e regista, un ricordo allegro e divertente alla scienziata da poco scomparsa. Molta musica, con concerti, solisti d’eccezione come Giovanni Sollima ed il suo violoncello, Sergej Krylov con il violino, il sassofono di Gavino Murgia, Valentina Lisitsa al pianoforte. L’attività del nostro teatro cittadino è sempre più vivace e, cosa molto importante, collegata all’attività della altre associazioni e istituzioni del territorio, in una sinergia che fa crescere la città dal punto di vista culturale. Luisella Garlati

CONVENZIONE CON IL TEATRO SOCIALE Gli ingegneri iscritti all’Albo potranno godere di uno sconto del

20%

sull’acquisto dei singoli biglietti della stagione notte 2016/2017.

Trock

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139

GIURISPRUDENZA

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SICUREZZA E AMBIENTE In generale la sicurezza, dal latino sine cura (senza preoccupazioni), è la caratteristica di una situazione che non presenta rischi o pericoli. Evidentemente, trattasi di situazione irrealizzabile nella vita concreta stabilmente e totalmente. Il concetto giuridico di sicurezza è in grado di indicare cose assai diverse tra loro, a seconda non solo delle materie di riferimento e del punto di vista ritenuto rilevante, ma tenuto conto anche del momento storico, dall’ordinamento e della società presi in considerazione. La sicurezza dell’ambiente, pertanto, ha assunto caratteristiche assai diverse nel corso del tempo e, fortunatamente, è stata oggetto di una regolazione da parte della giurisprudenza e del legislatore, sia nazionale che europeo, sempre più stringente. La sicurezza ambientale seppure irrealizzabile in termini assoluti diviene obiettivo a cui tendere costantemente. L’ambiente, d’altra parte, è tutto ciò che ci circonda e dalla sua messa in sicurezza consegue, altresì, la tutela di principi fondamentali come il diritto alla salute, il diritto alla sicurezza del luogo di lavoro, il diritto di libertà di iniziativa economica. Non a caso negli ultimi anni grande attenzione è stata data alla materia della gestione delle risorse idriche, dei rifiuti, dei combustibili, della difesa del suolo e dell’inquinamento in generale. Tuttavia, è bene osservare come l’importanza della sicurezza e, più in generale della tutela dell’ambiente, nel nostro Paese, sia una esigenza relativamente recente. Infatti, la Costituzione, in origine, non conteneva alcuna norma che facesse menzione espressamente e direttamente al concetto di ambiente. Il legislatore, d’altra parte, fino a metà degli anni ‘60, si preoccupava di tutelare interessi pubblici attigui a quello ambientale oppure interessi interferenti con esso, ma mai direttamente l’ambiente. In una fase successiva, si iniziavano a tenere in maggiore considerazione i singoli fattori ambientali specificamente considerati. Diventavano così oggetto di tutela l’aria (c.d. legge “antismog” del 13 luglio 1966, n.615) le acque interne e marine, il paesaggio. È solo dal 1986 con l’istituzione del Ministero dell’Ambiente (L. 349/1986) e dell’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente - ANPA - (D.L. 496/1993) che si inizia a considerare l’ambiente unitariamente ed autonomamente. Nell’ambito del diritto amministrativo, vengono creati istituti e procedimenti che prendono in considerazione l’ambiente nella sua globalità (programmazione ambientale, valutazione di impatto ambientale VIA, valutazione ambientale strategica VAS, diritto all’informazione ambientale). Vengono inoltre istituite delle nuove amministrazioni pubbliche in materia ambientale (autorità di bacino, agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, enti parco). Prende piede la cosid-

detta Green Economy. L’età contemporanea del diritto ambientale, infine, vede protagonisti gli impegni internazionali e le direttive del legislatore comunitario. Il diritto ambientale ha superato i confini nazionali, divenendo un diritto globale. L’Unione Europea, in materia di ambiente, è orientata secondo i principi della precauzione, dell’azione preventiva e della correzione alla fonte dei danni causati dall’inquinamento, nonché sul principio «chi inquina paga». I programmi pluriennali di azione per l’ambiente definiscono il quadro per l’azione futura in tutti gli ambiti della politica ambientale. Essi sono integrati in strategie orizzontali e sono presi in considerazione nell’ambito dei negoziati internazionali in materia di ambiente. Infine, la loro attuazione è di importanza fondamentale. Oggi, la sicurezza dell’ambiente e la sua tutela sono argomenti assai attuali e sentiti. A conferma di ciò, lunedì 6 giugno 2016 erano presenti presso l’auditorium del Ministero dell’Ambiente tutte le più alte cariche dello Stato, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai presidenti di Senato e Camera Pietro Grasso e Laura Boldrini, ma anche il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, il vicepresidente della Corte Costituzionale Aldo Carosi; e, ancora, gli ex ministri Stefania Prestigiacomo, Edo Ronchi e Valdo Spini, i sottosegretari all’Ambiente Barbara Degani e Silvia Velo. Il motivo? Celebrare una duplice ricorrenza: i trent’anni dell’istituzione del Ministero dell’Ambiente (istituito nel 1986) e la Giornata Mondiale dell’Ambiente (voluta dall’Onu nel 1972). Tra gli altri, nel corso della cerimonia, è intervenuto Gian Luca Galletti, dal 22 Febbraio 2014 Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il quale ha toccato diversi temi tra cui l’attualissima riforma costituzionale della competenza tra Stato e Regioni in materia ambientale e la green economy, affermando: ‹‹Omogeneità e coerenza delle politiche ambientali sono anche fra le finalità della riforma costituzionale approvata dal Parlamento e che riconduce alla competenza esclusiva dello stato le scelte strategiche per l’ambiente, le infrastrutture energetiche, la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. Sarà così finalmente possibile formulare per lo Stato risposte non solo più efficaci ed efficienti, ma soprattutto di portata sistemica per un’Italia che si apra con coraggio allo sviluppo sostenibile. Perchè io credo che oggi oltre alle funzioni di “Ministero-guardiano dell’Ambiente”, debbano essere esercitate


DECRETO 7 giugno 2016 Modifiche al decreto 5 agosto 2011 recante procedure e requisiti per l’autorizzazione e l’iscrizione dei professionisti negli elenchi del Ministero dell’interno di cui all’articolo 16 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139. (G.U. n.146 del 24/06/2016) DECRETO 8 giugno 2016 Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attivita’ di ufficio, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139. (G.U. n.145 del 23/06/2016)

con crescente importanza e impegno altre funzioni: quella del “ministero-volano di sviluppo sostenibile” e quella del “ministero-promotore di cultura ambientale”››. E ancora, sulla Green Economy: ‹‹Il futuro dell’economia, ne siamo tutti convinti e anche l’accordo di Parigi spinge irreversibilmente in questa direzione, è quello della green economy che fra pochi decenni non sarà più green ma sarà la sola economy del pianeta. L’Italia ha imboccato con decisione la via dello sviluppo sostenibile, il Governo è impegnato con chiarezza su questo fronte che significa anche passare dall’economia lineare che consumava e produceva rifiuti, all’economia circolare che recupera materia prima e non scarta più nulla, perché tutto ha valore e può essere riciclato soprattutto se è pensato e progettato per essere riusato››. Con la riforma costituzionale del 2016 si cerca di far chiarezza sul riparto di competenza tra Stato e Regioni in materia ambientale, materia che, peraltro ha sempre alimentato un cospicuo contenzioso davanti alla Corte Costituzionale (Ex multis Corte Cost., sentt. nn. 364/2006, 378/2007, 214/2008, 62/2008). Tuttavia, qualche dubbio rimane soprattutto nella parte in cui il nuovo art. 117, nell’eliminare la competenza concorrente, abbia previsto in alcune materie una competenza esclusiva dello Stato relativamente alle sole “disposizioni generali e comuni”. Il sintagma, infatti, è permeato da un alone di indefinitezza che con tutta probabilità porterà a nuove pronunce del giudice costituzionale. Anche il tema della Green Economy è caratterizzato da assoluta novità. Basti pensare che la Legge 28 dicembre 2015, n. 221 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 18 gennaio 2016, n. 13, recante Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali. Il legislatore ha cercato di intervenire in modo significativo su vari aspetti della normativa ambientale e dell’economia verde, nella direzione della semplificazione e della promozione del riutilizzo delle risorse e della sostenibilità ambientale, con la previsione di incentivi per premiare i comportamenti virtuosi di consumatori, produttori e istituzioni. In conclusione, il legislatore contemporaneo, nazionale ed internazionale, dà alla materia della sicurezza ambientale nuove attenzioni, correndo, però, il rischio che si venga a profilare un paradossale fenomeno inverso: l’inflazione normativa in materia ambientale, la quale porterebbe con sé conseguenti ricadute sulla certezza del diritto. Mario Lavatelli Avvocato, consulente legale dell’Ordine

DECRETO 11 maggio 2016 Istituzione del SINFI - Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture. (G.U. n.139 del 16/06/2016)

ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139

LEGISLAZIONE

DECRETO LEGISLATIVO 25 maggio 2016, n. 97 Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge n. 190 del 2012 e del decreto legislativo n. 33 del 2013, ai sensi dell’articolo 7 della legge n. 124 del 2015, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (G.U. n. 132 08/06/2016) DM (ambiente) 24 maggio 2016 Incremento progressivo dell’applicazione dei criteri minimi ambientali negli appalti pubblici per determinate categorie di servizi e forniture DM (ambiente) 24 maggio 2016 Determinazione dei punteggi premianti per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione degli edifici e per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione, e dei punteggi premianti per le forniture di articoli di arredo urbano (G.U. n. 131 del 07/06/2016) COMUNICATO del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Prescrizioni tecniche riguardanti l’esercizio e la manutenzione delle funi e dei loro attacchi degli impianti a fune adibiti al trasporto pubblico di persone. (G.U. n.126 del 31/05/2016) LEGGE 26 maggio 2016, n. 89 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di funzionalita’ del sistema scolastico e della ricerca. Modifica ordinamento professionale dei periti industriali. (G.U. n. 124 del 28/05/2016)

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139

ATTIVITÀ ISTITUZIONALE

MAGGIO-GIUGNO 2016

3 maggio L’ing. Volontè partecipa alla riunione della Commissione Formazione della CROIL, a Milano 4 maggio L’ing. Beretta, l’ing. Bottinelli, l’ing. Garlati e l’ing. Gerosa partecipano alla riunione del Comitato di redazione del notiziario 4 maggio Riunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.: 1) Lettura e approvazione del verbale del 13

aprile 2016; 2) Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri dall’attività di aggiornamento professionale; 3) Liquidazione parcelle; 4) Organizzazione corsi e attribuzione dei crediti formativi; 5) Studio Lancetti: ratifica segnalazione elenco di nominativi per risanamento statico; 6) Sig. Paolo Formigoni: ratifica segnalazione elenco di nominativi per risanamento statico; 7) Sig.ra Antonella Arrigoni: ratifica segnalazione elenco di nominativi per perizia su emissioni da antenne radiotelevisive; 8) Assemblee dei condomini “Ordine Ingegneri” e “Scalone”: resoconto sulle deliberazioni assunte; 9) Assemblea del condominio “Alessandro Volta”: resoconto sulle deliberazioni assunte; 10) Documento della Commissione Ingegneria dell’Informazione di Brescia sulla Circolare del CNI n. 461 del 16/12/2015 in merito all’accordo per la fornitura di un servizio di backup in rete per gli Ordini territoriali; 11) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri; 12) Varie ed eventuali.

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6 maggio L’ing. Fontana e l’ing. Volontè partecipano alla riunione precongressuale, a Roma 10 maggio L’ing. Gerosa partecipa all’incontro c/o Ordine Ingegneri della Provincia di Milano per la firma del Protocollo d’Intesa tra CROIL e Regione Lombardia 11 maggio Riunione della Commissione Parcelle composta da ing. Garlati, ing. Sergeant

e ing. Volontè 12 maggio Riunione della Commissione Parcelle composta da ing.Galli, ing. Lozej e ing. Nava 16 maggio L’ing. Gerosa partecipa all’incontro RISTRUTTURARECOMO, organizzato da ANCE Como, a Cantù 16 maggio L’ing. Bottinelli partecipa alla riunione del Tavolo di lavoro tecnico CTU, presso il Tribunale di Como 17 maggio L’ing. Volontè partecipa alla riunione sul progetto Scintille, a Torino 18 maggio Riunione di Consiglio di Amministrazione della Fondazione, con il seguente o.d.g.: 1) Approvazione del verbale del 20 aprile 2016; 2) Organizzazione corsi; 3) Comunicazioni; 4) Varie ed eventuali.

21 maggio L’ing. Gerosa partecipa all’Assemblea dei Presidenti, a Roma 24 maggio L’ing. Bottinelli partecipa alla riunione del Tavolo di Lavoro CTU 24 maggio Riunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.:

1) Lettura e approvazione del verbale del 4 maggio 2016; 2) Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri dall’attività di aggiornamento professionale; 3) Liquidazione parcelle; 4) Organizzazione corsi e attribuzione dei crediti formativi; 5) Variazioni al bilancio preventivo 2016; 6) Albo Specialisti: proposta di regolamento; 7) Aree vaste: documento della Regione Lombardia sulla consultazione delle forze locali per il riordino istituzionale; 8) Contest fotografico Instagram promosso dal Gruppo Giovani Ingegneri; 9) Scuola Nautica: proposta di convenzione a favore degli iscritti per rilascio della patente nautica; 10) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri; 11) Varie ed eventuali.

25 maggio L’ing. Gerosa e l’ing. Marelli partecipano al Convegno sul D.lgs. 50/2016 Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, a Pavia 27 maggio L’ing. Guffanti e l’Ing. Zappa partecipano alla riunione della Commissione Innovazione Gestionale e Strategica della CROIL, a Milano 27/28 maggio L’ing. Volontè partecipa alla riunione del Network Giovani, a Firenze 30 maggio L’ing. Lozej partecipa alla riunione della Commissione Strutture della CROIL, a Milano 6 giugno L’ing. Beretta, l’ing. Gerosa, l’ing. Pusterla, l’ing. Roncoroni, l’ing. Sioli e l’ing. Volontè partecipano all’evento “SCINTILLE IN LOMBARDIA” c/o Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci - Milano 7 giugno L’ing. Volontè partecipa alla riunione sulla Formazione, a Roma 7 giugno L’ing. iunior Lietti partecipa alla riunione della Commissione Ingegneria Economico-Estimativa della CROIL, a Milano 8 giugno L’ing. Cigardi partecipa alla riunione della Commissione Giovani della CROIL, a Milano 8 giugno Riunione della Commissione Parcelle composta da ing. Garlati e ing. Volontè 10 giugno L’ing. Gerosa partecipa all’inaugurazione delle nuova sede dell’Ordine degli Ingegneri di Lecco 10 giugno L’ing. Volontè partecipa come relatore


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139 alla tavola rotonda sul “Conferimento dell’incarico professionale e acquisizione della clientela – profili deontologici” organizzato dall’Associazione Pasqualina Mancuso. 13 giugno L’ing. Fontana partecipa alla riunione della Commissione Energia e Ambiente della CROIL, a Milano 13 giugno L’ing. Bottinelli partecipa alla riunione del Tavolo di lavoro CTU 14 giugno L’ing. Gerosa partecipa alla riunione di Consiglio della CROIL, a Milano 15 giugno Riunione di Consiglio di Amministrazione della Fondazione, con il seguente o.d.g.: 1) Approvazione del verbale del 18 maggio 2016; 2) Organizzazione corsi; 3) Comunicazioni; 4) Varie ed eventuali.

16 giugno Riunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.:

1) Lettura e approvazione del verbale del 24 maggio 2016; 2) Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri dall’attività di aggiornamento professionale; 3) Liquidazione parcelle; 4) Organizzazione corsi e attribuzione dei crediti formativi; 5) Variazioni al bilancio preventivo 2016; 6) Ing. Paolo Arienti: ratifica segnalazione elenco nominativi di esperti in urbanistica; 7) Aree vaste: documento della Regione Lombardia sulla consultazione delle forze locali per il riordino istituzionale; 8) Albo Specialisti: revisione proposta di regolamento; 9) Convenzione con l’Ufficio Scolastico Regionale; 10) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri; 11) Varie ed eventuali.

17 giugno L’ing. Volontè partecipa all’Assemblea dell’Ordine degli Ingegneri di Cremona 21 giugno Riunione della Commissione Parcelle

composta da ing. Bottinelli, ing. Lanfranconi e ing. Molina 21/24 giugno L’ing. Gerosa, l’ing. Cigardi, l’ing. Iunior Fasola, l’ing. Fontana, l’ing. Lozej, l’ing. Pusterla, l’ing. Sioli, l’ing. Volontè e l’ing. Zappa partecipano ai lavori del 61° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia sul tema “Officina Italia: progettiamo il cambiamento”, a Palermo 27 giugno L’ing. Lozej partecipa alla riunione della Commissione Strutture della CROIL, a Milano 28 giugno L’ing. Bottinelli partecipa alla riunione del Tavolo di lavoro CTU 29 giugno Riunione della Commissione Parcelle composta da ing. Lozej e ing. Nava

MOSTRE Biennale Architettura 2016 REPORTING FROM THE FRONT Venezia 28 maggio - 27 novembre 2016

EMILIO ISGRÒ Milano, Palazzo Reale 29 giugno - 25 settembre 2016

ESCHER Milano, Palazzo Reale 23 giugno 2016 – 22 gennaio 2017

I PITTORI DELLA LUCE DAL DIVISIONISMO AL FUTURISMO Mart Rovereto 25 giugno - 9 ottobre 2016

MARIO CRESCI IN ALIAM FIGURAM MUTARE. Interazioni con la Pietà Rondanini di Michelangelo Milano, Castello Sforzesco 24 maggio - 25 settembre 2016

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139

ALBO DEGLI INGEGNERI

AGGIORNAMENTO DELL’ALBO AL 16 GIUGNO 2016

iscrizione ingegneri: sezione A Numero iscrizione

Data iscrizione

Cognome e nome

Luogo e data nascita

Codice fiscale

Settori di appartenenza

Abilitazione

Indirizzo residenza

Indirizzo studio

Luogo e data laurea

Tel studio

3108A 24/05/16

CORTI GABRIELE

CRTGRL88H15E951T

A - b ingegnere industriale

MILANO 2013

23829 VARENNA (LC) - VIA CONTRADA VECCHIA 4

MARIANO COMENSE 15/06/1988 MILANO 22/07/2013

22066 MARIANO COMENSE (CO) - VIA DE AMICIS 7 3105A

24/05/16 Trasferito GRASSI MARCO

CANTU’ 19/12/1977

GRSMRC77T19B639K

A - b ingegnere industriale

MILANO 2003

22072 CERMENATE (CO) - VIA BARADELLO 10

MILANO 15/10/2002

22072 CERMENATE (CO) - VIA BARADELLO 10 3102A 04/05/16

MORO FEDERICO

MROFRC75P14F205P

A - a ingegnere civile e ambientale, A - b ingegnere industriale, A - c ingegnere dell’informazione MILANO 18/04/2005

MILANO 2005

22066 MARIANO COMENSE (CO) - VIA TOGLIATTI 39

3107A 24/05/16

ROSATO FEDERICO

RSTFRC89H14A182T

A - b ingegnere industriale

MILANO 2014

22100 COMO - VIA SCALABRINI 24

MILANO 14/09/1975

ALESSANDRIA 14/06/1989 MILANO 29/04/2014

22100 COMO - VIA SCALABRINI 24 3106A

24/05/16 Trasferito SANFILIPPO RITA

AGRIGENTO 06/01/1979

SNFRTI79A46A089X

A - a ingegnere civile e ambientale

MILANO 2005

22100 COMO - VIA ALESSANDRO VOLTA 40

MILANO 20/06/2004

22100 COMO - VIA ALESSANDRO VOLTA 40 3103A 04/05/16

SPADARI PAOLO

SPDPLA69D27D150I

A - a ingegnere civile e ambientale, A - b ingegnere industriale, A - c ingegnere dell’informazione MILANO 1997

MILANO 1997

22100 COMO - VIA TERESA RIMOLDI 49

3109A 16/06/16

VALTERIO LUCA

VLTLCU70B16F704F

A - c ingegnere dell’informazione

MILANO 1997

22070 LOCATE VARESINO (CO) - VIA ALESSANDRO MANZONI 12

3104A 04/05/16

VITALE ROBERTO

VTLRRT71H01C933P

A - b ingegnere industriale

MILANO 1996

22079 VILLA GUARDIA (CO) - VIA FRANGI 27

22079 VILLA GUARDIA (CO) - VIA FRANGI 27

26

CREMONA 27/04/1969

MONZA 16/02/1970 MILANO 15/10/1997

COMO 01/06/1971 MILANO 17/04/1996


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139

cancellazioni ingegneri: sezione A Numero iscrizione

Data iscrizione

Cognome e nome

Luogo e data nascita

Codice fiscale

Settori di appartenenza

Abilitazione

Indirizzo residenza

Indirizzo studio

Luogo e data laurea

Tel studio

289A 01/08/54

MANTEGAZZA GIACOMO

MNTGCM28P13F120W

A - a ingegnere civile e ambientale

Abil. Definitiva 1954

22100 COMO - PIAZZA ROMA 1

MENAGGIO 13/09/1928 MILANO 27/02/1954

Deceduto 01/05/2016 3032A 08/04/98

SITZIA ANTONIO

STZNTN68C24B354Z

A - a ingegnere civile e ambientale, A - b ingegnere industriale, A - c ingegnere dell’informazione CAGLIARI 17/04/1997

CAGLIARI 24/03/1968

CAGLIARI 1997 09131 CAGLIARI - VIA GIUDICESSA BENEDETTA 72 Trasferito 20/06/2016

27


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 139

SEGNALAZIONI

APRILE - GIUGNO 2016

TERNE COLLAUDATORI Data

IMPRESA COSTRUTTRICE

OGGETTO

28.04.2016

Mazzucchi Costruzioni srl

Edifici residenziali di 4 unità abitative in S. 1. Ing. CELUZZA Alessandro 2. Ing. MONTALTO MONELLA Giuseppe Fermo della Battaglia (CO) 3. Ing. SPADONI Roberto

DESIGNATI

11.05.2016

EDIL.GE.MI srl

Villette bifamiliari in Albese con Cassano 1. Ing. CIANCIA Giuseppe (CO) 2. Ing. DE GENNARO Mauro 3. Ing. STEFANONI Christian

SEGNALAZIONI VARIE DELL'ORDINE Data - OGGETTO

RICHIEDENTE

DESIGNATI

28.04.2016 Richiesta nominativi per perizia statica

Studio Lancetti

Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Risanamento statico”

28.04.2016 Richiesta nominativi per perizia statica

Sig. Paolo Formigoni

Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Risanamento statico”

13.05.2016 Richiesta nominativi per incarico inerente l’impianto di condizionamento della scuola

Conservatorio G. Verdi di Como

Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Impianti termici e di condizionamento”

Studio Fasana 13.05.2016 Richiesta nominativi per redazione pratiche per immissioni in atmosfera da parte di aziende 08.06.2016 Richiesta nominativi competenti in ediliza-urbanistica

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Ing. Paolo Arienti

Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Trattamento aria”

Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Pianificazione urbanistica generale e attuativa”


SERVIZI A CURA DELL’ORDINE

Orario di apertura al pubblico della Segreteria: Lunedì/Venerdì ore 9,00 - 12,00

Iscrizione negli Elenchi del Ministero dell’Interno di cui alla L. 818/84 - prevenzione incendi Requisiti: iscrizione all’Albo professionale

Il Presidente ing. Franco Gerosa riceve:

e attestazione di frequenza

Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

del corso di specializzazione antincendi (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Il Vice/Presidente ing. Maria Cristina Sioli riceve: Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

Iscrizione Albo Provinciale dei Collaudatori Requisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo

Il Segretario ing. Mauro Volontè riceve:

(domanda carta semplice con curriculum professionale:

Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Delegato INARCASSA ing. Luisella Garlati riceve

Dimissioni

previo appuntamento

Domanda al Presidente dell’Ordine completa di dati

contatti: 031.242375 (h. 9-12/15-18)

anagrafici e fiscali: da inviare a mezzo raccomandata

email: lellaing@virgilio.it

A.R. entro il 15 febbraio. Trascorsa tale data è obbligatorio il pagamento

Consulenza fiscale: dott. Walter Moro riceve:

della quota di iscrizione.

Mercoledì ore 9,00 (previo appuntamento)

Trasferimenti Tariffe

Domanda in bollo al Presidente del nuovo Ordine

Certificati di iscrizione € 5,20

completa di dati anagrafici e fiscali (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Tassa di liquidazione parcelle Parcelle o note informative: 1,5% minimo € 100,00 per ogni pratica esaminata

Iscrizione Albo Specialisti Requisiti: 5 anni di iscrizione all’Albo (scheda sul sito www.ordingcomo.org)


22100 Como Via Alessandro Volta 62 Telefono 031269810 Telefax 031301807 www.ordingcomo.org info@ordingcomo.org


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