Notiziario 138

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NUMERO 138 MAGGIO 2016

22100 Como Via Alessandro Volta 62 Telefono 031269810 Telefax 031301807 www.ordingcomo.org info@ordingcomo.org

All’interno EXPO MILANO 2015: I TEMI DEL PROGETTO, GLI SCENARI DEL POST-EVENTO

anno 24 numero 138 maggio 2016 Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138

SERVIZI A CURA DELL’ORDINE

NOTIZIARIO ordine INGEGNERI provincia Como

SOMMARIO IL PRESIDENTE ASSEMBLEA ANNUALE GRUPPO GIOVANI INGEGNERI RICORDO ARGOMENTI MOSTRE

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INSERTO

EXPO MILANO 2015: I TEMI DEL PROGETTO, GLI SCENARI DEL POST-EVENTO

INARCASSA GIURISPRUDENZA LEGISLAZIONE ATTIVITÀ ISTITUZIONALE AGGIORNAMENTO DELL’ALBO SEGNALAZIONI SERVIZI

30 31 32 33 35 40 41

Direttore Responsabile Luisella Garlati Comitato di Redazione Floriana Beretta Michele Bottinelli Manlio Cantaluppi Luisella Garlati Michela Gioacchini Gianmaria Origgi Progetto grafico Lavori in Corso Sede Via A. Volta n. 62 - 22100 Como Telefono 031/269810 Fax 031/301807 E-mail info@ordingcomo.org http:// www.ordingcomo.org

Il notiziario è aperto alla collaborazione di tutti gli ingegneri iscritti all’albo. Gli articoli firmati esprimono il pensiero degli autori; la loro pubblicazione non implica approvazione dei giudizi espressi dagli autori e pertanto non impe gna né il Consiglio dell’Ordine né il Gruppo redazionale. I testi e gli articoli inviati per la pubblicazione non si restituiscono, anche se non pubblicati. Stampato presso Grafica Marelli s.n.c. via Leonardo da Vinci, 28 - 22100 Como

Orario di apertura al pubblico della Segreteria: Lunedì/Venerdì ore 9,00 - 12,00

Il Presidente ing. Franco Gerosa riceve:

Iscrizione negli Elenchi del Ministero dell’Interno di cui alla L. 818/84 - prevenzione incendi

Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

Requisiti: iscrizione all’Albo professionale e attestazione di frequenza del corso di specializzazione antincendi (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Il Segretario ing. Mauro Volontè riceve:

Iscrizione Albo Provinciale dei Collaudatori

Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

Requisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo (domanda carta semplice con curriculum professionale: fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

Il Vice/Presidente ing. Maria Cristina Sioli riceve:

Delegato INARCASSA ing. Luisella Garlati riceve previo appuntamento contatti: 031.242375 (h. 9-12/15-18) email: lellaing@virgilio.it

Dimissioni

Certificati di iscrizione € 5,20

Domanda al Presidente dell’Ordine completa di dati anagrafici e fiscali: da inviare a mezzo raccomandata A.R. entro il 15 febbraio. Trascorsa tale data è obbligatorio il pagamento della quota di iscrizione.

Tassa di liquidazione parcelle

Trasferimenti

Parcelle o note informative: 1,5% minimo € 100,00 per ogni pratica esaminata

Domanda in bollo al Presidente del nuovo Ordine completa di dati anagrafici e fiscali (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Consulenza fiscale: dott. Walter Moro riceve: Mercoledì ore 9,00 (previo appuntamento)

Tariffe

Iscrizione Albo Specialisti Requisiti: 5 anni di iscrizione all’Albo (scheda sul sito www.ordingcomo.org)

Andrea, universitario

In copertina: Expo 2015, Milano (foto di Giacomo Albo) In quarta di copertina: Expo 2000, Hannover - Padiglione della speranza; Buchhalla und partners (foto di Claudio Gobbi)

CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI COMO Presidente ing. FRANCO GEROSA Vice Presidente ing. MARIA CRISTINA SIOLI Segretario ing. MAURO VOLONTÈ Tesoriere ing. LUCA COZZI Consiglieri ing. GIAMPIERO AJANI ing. FLORIANA BERETTA ing. MANLIO CANTALUPPI ing.iunior STEFANO FASOLA ing. GIORGIO FONTANA ing. MAURO GALLI ing. PIER GIUSEPPE LOZEJ ing. MARZIA MOLINA ing. CRISTIANO PUSTERLA ing. ROBERTO STROPENI ing. GIORDANO ZAPPA

In banca quando ti serve, ovunque ti trovi. Cantù - Corso Unità d’Italia, 11 Tel. 031.719.111 - Fax n 031.7377.800 e-mail: info@cracantu.it n. di CASSAinlinea 840-008800

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IL PRESIDENTE

E’ ritornata in questi giorni la discussione al Senato del Ddl Concorrenza che se dovesse essere approvato, così come proposto dal Governo, con l’apertura al mercato privato delle prestazioni professionali alle società di ingegneria comporterebbe inevitabilmente l’eliminazione degli ingegneri dal panorama delle libere professioni in Italia che, in quanto iscritti al rispettivo Ordine professionale e personalmente responsabili del proprio operato, hanno sempre agito nel rispetto delle norme di etica e di deontologia a tutela della collettività non ubbidendo a logiche di profitto ed alle pressioni del capitale. Il Presidente del CNI, ing.Armando Zambrano, che da due anni si sta battendo per l’eliminazione del Ddl Concorrenza, ha evidenziato anche nei recenti accadimenti che coinvolgono purtroppo anche la nostra categoria, come dietro a questo provvedimento c’erano e ci sono “grossi interessi provenienti da soggetti fortissimi e spregiudicati”. In occasione della vicenda “TEMPA ROSSA” è emerso come già nell’Ottobre 2014 nel decreto legge “SBLOCCA ITALIA” l’emendamento presentato dal ministro dello Sviluppo Economico mirava a dare alle società di ingegneria la possibilità di operare nel mercato privato senza l’obbligo di iscriversi all’albo professionale e a introdurre una sanatoria per il recupero dei crediti a partire dal 1997. Una liberalizzazione per il futuro ed una sanatoria per il passato. La storia parte dal lontano 1994 quando con la Legge “Merloni” viene prevista la possibilità di costituire società di capitale per svolgere le prestazioni professionali limitatamente agli appalti pubblici e malgrado questa limitazione, molte società di ingegneria presenti in Italia decidono di prendere commesse private in barba alle norme in vigore. La Rete delle professioni tecniche, presieduta dal Presidente del CNI, con la nota del 1 Marzo u.s. indirizzata ai componenti della decima Commissione Permanente (Industria, commercio e turismo) del Senato, ha sollecitato, forse troppo sommessamente, una urgente modifica o meglio la soppressione dell’art.46 al fine di evitare la creazione di zone d’ombra per i committenti in un ambito che esige la massima trasparenza.

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LA DIFESA DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE Con l’ing. Paolo Berti, Presidente dell’Ordine di Livorno, ed a seguire con molti altri colleghi abbiamo contestato la posizione troppo permissiva della RTP ed abbiamo sollecitato il CNI a contestare con tutti i mezzi l’ingresso delle società di ingegneria nel mercato privato a tutela della libera professione, approfittando anche dell’attuale situazione che in questi ultimi tempi ha sollevato l’attenzione da parte degli interlocutori parlamentari che hanno finalmente dimostrato interesse ad ascoltarci. Purtroppo nuove nubi sono all’orizzonte con l’imminente approvazione del nuovo Codice degli Appalti. Come certamente siete al corrente il nuovo Codice approvato dal Consiglio dei Ministri il 3 Marzo u.s. e all’esame delle Commissioni della Camera e del Senato, non ha recepito la proposta della Rete delle professioni tecniche che chiede di differenziare i servizi di architettura ed ingegneria dagli altri avendo una loro specificità anche per gli stessi riferimenti comunitari. Da parte della RTP sono state apportate una serie di emendamenti al testo per cercare almeno di superare le anomalie rilevate sui testi precedenti ed in particolare: - priorità sulle funzioni di programmazione e controllo dei dipendenti pubblici rispetto alla progettazione; - obbligo di utilizzare i parametri di cui al DM 143/2013 da porre a base di gara per gli affidamenti di tipo misto; - eliminazione dell’obbligo del deposito cauzionale per gli incarichi inerenti la sicurezza così come per la partecipazione alle gare di progettazione; - eliminazione dell’obbligo della preventiva autenticazione nel caso di raggruppamenti temporanei; - abolizione dei limiti temporali per comprovata esperienza professionale che deve essere proporzionale all’entità e difficoltà dell’incarico. Dalle ultime notizie sembra che alcune proposte siano state prese in considerazione da parte delle commissioni parlamentari e probabilmente all’uscita di questo notiziario avremo già il testo definitivo che speriamo accolga le nostre aspettative. La strada è comunque in salita, ma non dobbiamo arrenderci. Franco Gerosa

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ASSEMBLEA ANNUALE

ASSEMBLEA 2016 In data 16 aprile 2016 si è tenuta, presso la sede della Camera di Commercio di Como, l’Assemblea degli iscritti in cui sono stati approvati il bilancio consuntivo dell’anno 2015, il bilancio di previsione per l’anno 2016 ed il bilancio della Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como, che sono pubblicati sul sito dell’Ordine www.ordingcomo.org. Di seguito pubblichiamo le relazioni dell’Ordine e della Fondazione sull’attività svolta nell’anno 2015. RELAZIONE DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE SULL’ATTIVITA’ SVOLTA NEL 2015 1) Assemblea degli iscritti L’Assemblea degli iscritti ha avuto luogo il giorno 18 aprile 2015 con il seguente ordine del giorno: 1) Relazione attività svolta nel 2014; 2) Approvazione bilancio consuntivo anno 2014; 3) Approvazione bilancio di previsione anno 2015; 4) Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como: consuntivo attività e approvazione bilanci; 5) Varie ed eventuali. 2) Attività del Consiglio Il Consiglio ha tenuto 13 riunioni nell’anno 2015. Sono state esaminate con esito positivo: Sezione A) n. 23 domande di nuove iscrizioni n. 2 domande di reiscrizione n. 10 domande di trasferimento da altri Ordini n. 50 domande di dimissioni n. 9 domande di trasferimento dall’Ordine di Como ad altri Ordini n. 5 cancellazioni per decesso Sezione B) n. 4 domande di nuove iscrizioni n. 6 domande di dimissioni n. 1 domanda di trasferimento dall’Ordine di Como ad altro Ordine n. 1 cancellazione per decesso

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Sono state segnalate - ai sensi dell’art. 7, comma 2 del D.P.R. 380/2001 - n. 22 terne di nominativi fra i quali scegliere il collaudatore per opere in c.a. o di strutture metalli-

che, costruite direttamente dai proprietari degli immobili. Delibere di Consiglio Nella seduta del 11.02.2015 il Consiglio nomina i membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione dell’Ordine. Nella seduta del 04.03.2015 il Consiglio delibera di adottare il Regolamento recante gli obblighi di pubblicità e trasparenza ai sensi della Legge 30 ottobre 2013 n. 125. Nella seduta del 25.03.2015 il Consiglio nomina la dott.ssa Barbara Lai Responsabile Unico per la Prevenzione della Corruzione e la Trasparenza e l’ing. Iunior Stefano Fasola Referente Provinciale per la Prevenzione della Corruzione e la Trasparenza. Nella seduta del 17.06.2015 il Consiglio ha deliberato di aderire al protocollo d’intesa tra CNI e ISSNAF per una borsa di studio presso università del Nord America. Nella seduta del 25.11.2015 si è deliberato di confermare la quota di iscrizione all’Albo per l’anno 2016 come segue: • € 160,00 per i rinnovi e le nuove iscrizioni di ingegneri di età superiore ai 35 anni; • € 60,00 per le nuove iscrizioni di ingegneri di età inferiore ai 35 anni; • € 320,00 per le Società tra Professionisti. Nella seduta del 16.12.2015: • è stato deliberato di affidare l’incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’Ordine all’ing. iunior Stefano Fasola; • è stato aggiornato il tariffario dei diritti di Segreteria; • è stato adottato il Codice di comportamento dei dipendenti; • sono stata deliberate le procedure per l’affidamento dei lavori, servizi e forniture; • sono state deliberate le procedure di Accesso agli atti ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs. 33/2013 e di Accesso ai Documenti ai sensi dell’art. 22 L. 241/1990. 3) Attività varie L’Ordine ha delegato alla propria Fondazione l’organizzazione di corsi, convegni, incontri, seminari e visite tecniche.


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 Partecipazione a convegni, riunioni, assemblee… CNI Il 60° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia tenutosi a Venezia ha visto la partecipazione del Presidente ing. Gerosa, dei Consiglieri ing. Ajani, ing. Fontana, ing. Lozej, ing. Sioli, ing. Volontè e ing. Zappa e del Presidente del Gruppo Giovani ing. Cigardi. L’evento era incentrato sul tema: INGEGNERIA. VALORE LAVORO. L’ing. Gerosa ha partecipato alle Assemblee dei Presidenti a Roma, a Varese e a Venezia. Sei ingegneri dell’Ordine fanno parte dei Gruppi di Lavoro attivati dal CNI, in qualità di esperti in diversi settori dell’ingegneria: Lavori Pubblici, Ingegneria dell’Informazione, Ingegneria Marittima, Ingegneria e Industria, Formazione Permanente, Energia e Redazione Scintille. Consulta Regionale Lombarda Il Presidente ha partecipato agli incontri con i Presidenti degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia. Il Presidente, alcuni Consiglieri e altri colleghi delegati hanno partecipato alle varie riunioni della Consulta Regionale Lombarda e alle Commissioni istituite dalla stessa. Altre attività L’ing. Sioli e l’ing. Volontè hanno seguito l’iniziativa SistemaComo2015, promossa dalla C.C.I.A.A. di Como. L’ing. Volontè, l’ing. Sioli e l’ing. Pusterla hanno partecipato agli incontri per il progetto “Ristrutturare Como”, presso l’ANCE di Como. L’ing. iunior Fasola ha partecipato alle riunioni sull’Anticorruzione e Trasparenza, a Roma. L’ing. Tripodi ha partecipato agli incontri con i referenti degli Ordini per l’Ingegneria Forense, a Roma. L’ing. Beretta ha partecipato alle riunioni del Comitato Italiano Ingegneria dell’Informazione, a Roma. L’ing. Indelicato e l’ing. Motta hanno partecipato alle riunioni del sottogruppo di Acustica operante presso il Gruppo di Lavoro Energia del CNI. L’ing. Garlati ha partecipato alle riunioni con i rappresentanti degli Ordini e Collegi della provincia di Como presso l’Agenzia del Territorio di Como. L’ing. Cigardi e l’ing. Volontè hanno partecipato agli incontri del Network Giovani. L’ing. Gerosa ha partecipato alle riunioni per le istanze di

iscrizione all’Albo dei Consulenti Tecnici del Giudice, presso il tribunale di Como. L’ing. Bottinelli, l’ing. Garlati e l’ing. Gerosa hanno partecipato alle riunioni della Commissione Interprofessionale CTU, presso il Tribunale di Como e presso il Collegio dei Geometri. L’ing. Lozej ha partecipato agli incontri per la redazione del listino prezzi delle opere edili. L’ing. Volontè e Gerosa hanno partecipato agli incontri sulle linee di indirizzo per l’aggiornamento della competenza professionale e sulla Certificazione delle competenze presso il Consiglio Nazionale degli Ingegneri. L’ing. Volontè ha partecipato al Convegno sulla Deontologia organizzato dall’Associazione Pasqualina Mancuso con la collaborazione degli Ordini e Collegi professionali della provincia di Como. Presidente e membri del Consiglio hanno partecipato a turno a inaugurazioni, conferenze, incontri formativi, conferenze stampa, convegni, a cui sono stati invitati in qualità di rappresentanti dell’Ordine. Si ringraziano vivamente i colleghi che hanno collaborato con il Consiglio. 4) Commissioni istituzionali Commissione Parcelle Nel corso dell’anno i vari membri della Commissione si sono riuniti per la liquidazione di n. 15 parcelle.

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 ASSEMBLEA ANNUALE 5) Commissione e gruppi di lavoro del Consiglio Commissioni dell’Ordine Tariffe e bandi Qualità Dipendenti Civili e geotecnica Ambiente Sicurezza e Acustica Protezione Civile Energia e Impianti Ingegneria dell’Informazione Gruppo Giovani Gruppo Sportivo Rapporti con Enti e Professioni

Consiglieri referenti ing. Roberto Stropeni ing. Giordano Zappa ing. Marzia Molina ing. Roberto Stropeni ing. iunior Stefano Fasola ing. Mauro Galli ing. Giorgio Fontana ing. Floriana Beretta ing. Mauro Volontè ing. Cristiano Pusterla ing. Franco Gerosa

ing. Marzia Molina ing. Floriana Beretta ing. Giordano Zappa ing. Manlio Cantaluppi ing. Mauro Galli ing. Luca Cozzi ing. Cristiano Pusterla ing. Mauro Galli ing. Pier Giuseppe Lozej ing. Maria Cristina Sioli

Comitato Formazione Il Comitato Formazione, composto dal coordinatore ing. Volontè, dall’ing. Beretta e dall’ing. Roncoroni, si è incontrato per valutare le proposte di eventi formativi, gli esoneri, le autorizzazioni per gli eventi all’estero e per rispondere ai quesiti degli iscritti in base al regolamento e alle linee di indirizzo sull’aggiornamento della competenza professionale.

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Commissioni CROIL Sicurezza prevenzione incendi Sicurezza cantieri mobili Sicurezza luoghi di lavoro Ingegneria dell’informazione Compensi professionali Impianti Urbanistica Qualità Certificazione Energetica Protezione Civile Ingegneri iunior Giovani Ingegneri Civili Strutture Energia Ambiente Innovazione Prodotto Trasporti Formazione Bandi e Lavori Pubblici Forense Economico estimativa Certificazione Competenze Biomedica Internazionalizzazione

membro effettivo ing. Anna Croci ing. Mauro Galli ing. iunior Stefano Fasola ing. Floriana Beretta ing. Alberto Roda ing. Cristiano Pusterla ing. Marzia Molina ing. Antonio Guffanti ing. Cristiano Pusterla ing. Gianmaria Origgi ing. iunior Stefano Fasola ing. Marco Cigardi ing. Pier Giuseppe Lozej ing. Maria Cristina Sioli ing. Giordano Zappa ing. Pierantonio Lorini ing. Mauro Volontè ing. Leopoldo Marelli ing. Pietro Tripodi ing. iunior Roberto Lietti ing. Franco Gerosa ing. Eleonora Guanziroli ing. Giorgio Fontana

membro supplente ing. Giampiero Ajani ing. iunior Stefano Fasola ing. Mauro Galli ing. Fabrizio Pedranzini ing. Leopoldo Marelli ing. Giampiero Ajani ing. Aurelio Marazzi ing. Giordano Zappa ing. Maria Cristina Sioli ing. Fabio Catalano ing. iunior Federico Bassani ing. Mauro Volontè ing. Roberto Stropeni ing. Giorgio Fontana ing. Alessandro Celuzza ing. Massimiliano De Rose ing. Fulvio Roncoroni ing. Gianluca Tosti ing. Michele Bottinelli ing. Luisella Garlati ing. Mauro Volontè ing. Nicola Volonterio ing. Elena Molteni


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 Sismica Docenti

ing. Fulvio Roncoroni ing. Serafino Castellini

Rappresentanti dell’Ordine presso le istituzioni: Catasto - OMI ing. Luisella Garlati Consulta interprofessionale per la sicurezza antincendio c/o VVF ing. Anna Croci Listino prezzi opere edili c/o Camera di Commercio ing. Pier Giuseppe Lozej

ing. Daniele Turcatti ing. Pier Giuseppe Lozej

ing. Mauro Galli ing. Giampiero Ajani ing. Franco Gerosa

Gruppo Giovani Il Gruppo Giovani Ingegneri ha proposto e organizzato molti incontri culturali e iniziative varie rivolte ai giovani iscritti e a tutti i colleghi. Il Presidente del Gruppo è l’ing. Marco Cigardi che si ringrazia per l’impegno e la dedizione.

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA FONDAZIONE SULL’ATTIVITA’ SVOLTA NEL 2015 1) Attività del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio ha tenuto n. 13 riunioni nell’anno 2015. In data 18/03/2015 si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione: Presidente Vice Presidente Segretario Tesoriere Consiglieri

ing. Fulvio Roncoroni ing. Roberto Stropeni ing. Fabio Galli ing. Luca Cozzi ing. Luca Lanfranconi ing. iunior Davide Lodi Rizzini ing. Cristiano Pusterla

2) Iniziative culturali 21/10/2015 visita guidata 16/11/2015 visita guidata 12/12/2015 spettacolo musicale

PADOVA in collaborazione con Associazione Archivio Cattaneo FERRARA in collaborazione con Associazione Archivio Cattaneo BENVENUTO GRANDE CINEMA interpretato dal Mascoulisse Quartet e dall’attore Sergio Isonni Aula Magna dell’Università dell’Insubria a Como

3) Iniziative formative 14/01/2015 seminario gratuito 10/02/2015 seminario gratuito 14/02/2015 seminario gratuito

IL RUOLO E LE COMPETENZE DEGLI OPERATORI IN MATERIA DI SICUREZZA ANTINCENDIO IL SISTEMA QUALITA’ E LA GESTIONE DEI PROGETTI PER GLI STUDI PROFESSIONALI REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI: IL PUNTO DI VISTA GIURIDICO DALL’ANALISI DI CASI CONCRETI

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 ASSEMBLEA ANNUALE 6

23/02/2015 corso 21/03/2015 seminario gratuito 10/04/2015 corso 14/04/2015 seminario gratuito 18/04/2015 seminario gratuito 24/04/2015 seminario gratuito 24/04/2015 seminario gratuito 27/04/2015 seminario gratuito 30/04/2015 seminario gratuito 09/05/2015 seminario gratuito 09/05/2015 seminario gratuito 11/05/2015 corso 16/05/2015 corso gratuito 04/06/2015 seminario gratuito 10/06/2015 seminario 12/06/2015 corso 20/06/2015 seminario gratuito 23/06/2015 seminario gratuito 23/06/2015 seminario 30/06/2015 seminario gratuito 03/07/2015 corso 11/07/2015 seminario gratuito 13/07/2015 corso 15/07/2015 corso 17/07/2015 seminario 17/07/2015 seminario gratuito 22/07/2015 seminario gratuito 09/09/2015 seminario 14/09/2015 corso 15/09/2015 corso 17/09/2015 seminario gratuito 18/09/2015 corso 24/09/2015 seminario gratuito 25/09/2015 seminario

CORSO DI PROJECT MANAGEMENT (32 ORE) REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI: IL PUNTO DI VISTA GIURIDICO DALL’ANALISI DI CASI CONCRETI EDIFICI STORICI: PROBLEMATICHE, ANALISI E SOLUZIONI PROGETTUALI SISTEMI PERVASIVI: L’ICT DELLE COSE PROGETTI INNOVATIVI CHE MIGLIORANO LA SOCIETA’ INTRODUZIONE AI MICROCONTROLLORI CON ARDUINO SFIDA DELLA DIGITALIZZAZIONE TRA CONOSCENZA E RISCHIO IL SISTEMA QUALITA’ E LA GESTIONE DEI PROGETTI PER GLI STUDI PROFESSIONALI LIBERI PENSIERI SUL SOFTWARE LIBERO PROTEZIONE CIVILE: ORGANIZZAZIONE E AZIONE REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI: IL PUNTO DI VISTA GIURIDICO DALL’ANALISI DI CASI CONCRETI CORSO DI PROJECT MANAGEMENT (32 ORE) DEONTOLOGIA ED ETICA PROFESSIONALE VALUTAZIONE AMBIENTALE NELLE PROCEDURE CONCORSUALI in collaborazione con Ordine degli Avvocati e Ordine dei Commercialisti LA MARCATURA CE DEI PRODOTTI DA COSTRUZIONE USO DEL SOFTWARE QUANTUM GIS STRUTTURE DI LEGNO. CRITERI DI PROGETTO E FUNZIONAMENTO CEI PRODIS: STORIA, EVOLUZIONE, MODALITA’ DI FUNZIONAMENTO ED USO LA PERIZIA INFORMATICA IN AMBITO FORENSE PANORAMICA SULLE NUOVE POMPE DI CALORE AD ALTO RENDIMENTO in collaborazione con VIESSMANN LA NUOVA NORMATIVA SULL’EFFICIENZA ENERGETICA E LE NUOVE FRONTIERE PER LE UTILITIES DI SETTORE STRUTTURE DI LEGNO. CRITERI DI PROGETTO E FUNZIONAMENTO IMPIANTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE DI ALLARME INCENDIO WIRELESS SENSOR NETWORK PER IL TELECONTROLLO DELL’ILLUMINAZIONE INDUSTRIALE RISCHIO CHIMICO: CONOSCERLO E GESTIRLO ARCHEOLOGIA NEI CANTIERI EDILI SMART CITIES AND SMART LIVING 2.0 LA TECNOLOGIA DEI MICROPALI LA REGOLAMENTAZIONE DEI PRODOTTI DA COSTRUZIONE: MARCATURA CE E NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI L’ATTIVITA’ DEL DIRETTORE LAVORI in collaborazione con APICO APPALTI VERDI E SERVIZIO IDRICO INTEGRATO in collabroazione con SOCIETA’ DEL GRES PRESUPPOSTI E TECNICHE PER COMUNICARE IN MODO EFFICACE DEGRADO E SALUBRITA’ DELLE COSTRUZIONI ATTUALI E STORICHE E SICUREZZA DELLE PAVIMENTAZIONI in collaborazione con R. & R. GROUP SRL ABUSI EDILIZI: LE PROCEDURE OPERATIVE PER I COMUNI in collaborazione con UPEL


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 30/09/2015 corso 01/10/2015 convegno gratuito 08/10/2015 seminario gratuito 09/10/2015 corso 09/10/2015 convegno gratuito 09/10/2015 corso 10/10/2015 seminario gratuito 15/10/2015 corso 20/10/2015 seminario gratuito 21/10/2015 seminario gratuito 21/10/2015 seminario gratuito 22/10/2015 seminario gratuito 24/10/2015 corso 26/10/2015 seminario gratuito 27/10/2015 seminario gratuito 28/10/2015 seminario gratuito 30/10/2015 seminario gratuito 03/11/2015 convegno 06/11/2015 corso 11/11/2015 corso 16/11/2015 corso 20/11/2015 corso 21/11/2015 corso gratuito

LA DIAGNOSI ENERGETICA SECONDO IL D. Lgs 102/2014 IL TRATTAMENTO DELL’ACQUA NEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO E NEI CIRCUITI IDRICO SANITARI in collaborazione con CILLICHEMIE L’AUDIT ENERGETICO ED IL MONITORAGGIO NEI PROCESSI INDUSTRIALI in collaborazione con LOVATO ELECTRIC PROGETTAZIONE CABINE ELETTRICHE MT/BT corso CEI SMART SWAP BUILDING: TECNOLOGIE E PROGETTI PER COSTRUIRE NEL COSTRUITO CORSO INTRODUTTIVO AI SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI, DATABASE TOPOGRAFICI E STRUMENTI OPEN SOURCE con IMAGOGEO VIBRAZIONI IN AMBIENTI DI VITA CORSO DI AGGIORNAMENTO CENED 2.0 in collaborazione con APICO INARCASSA: COS’E’ - CONTRIBUZIONI - PRESTAZIONI - ASSISTENZA SISTEMI DI RINFORZO SU STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO, MURATURA E SISTEMI PER IL CONSOLIDAMENTO DELLE TAMPONATUR in collaborazione con KERAKOLL CONSOLIDAMENTO E RINFORZO DELLE PARTIZIONI ORIZZONTALI in collaborazione con LATERLITE TECNICHE E TECNOLOGIE DEL FISSAGGIO STRUTTURALE in collaborazione con FISCHER ITALIA LA GESTIONE TECNICA DELL’EMERGENZA SISMICA – RILIEVO DEL DANNO E VALUTAZIONE DELL’AGIBILITA’ in collaborazione con gli Ordini degli Ingegneri di Lecco, Monza e Brianza e Sondrio CIVIC CROWDFUNDING in collaborazione con ANCE COMO CONSOLIDAMENTO E RINFORZO DELLE PARTIZIONI ORIZZONTALI EFFICIENZA ENERGETICA E RISPARMIO NEGLI EDIFICI ED EVOLUZIONE DELLA TERMOREGOLAZIONE in collaborazione con IRSAP PROGETTAZIONE DELLE COSTRUZIONI IMPERMEABILI IN FALDA. IL SISTEMA IN VASCA BIANCA in collaborazione con DRYTECH SRL CRITERI DI SCELTA DELLE TELECAMERE E SVILUPPO DI UN PROGETTO DI TVCC IP E ANALOGICO in collaborazione con APICO L’INGEGNO LINGUISTICO PER LA COMUNICAZIONE QUOTIDIANA CORSO DI AGGIORNAMENTO CENED 2.0 in collaborazione con APICO CORSO CEI 81-10 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DOVUTO AL FULMINE E SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE PROBLEM SOLVING: TECNICHE PER AFFRONTARE PROBLEMI DIFFICILI IN MODO INNOVATIVO DEONTOLOGIA ED ETICA PROFESSIONALE

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 ASSEMBLEA ANNUALE 23/11/2015 seminario gratuito 24/11/2015 corso 24/11/2015 corso 25/11/2015 corso 26/11/2015 corso 26/11/2015 corso 27/11/2015 convegno gratuito 02/12/2015 corso 14/12/2015 seminario gratuito 17/12/2015 corso gratuito

CLOUD, BIG DATA, LOT ALCUNI CASI REALI organizzato da ORDINE LECCO e trasmesso in streaming in sede D.M. 3 AGOSTO 2015 IL NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI. CRITERI GENERALI CORSO DI AGGIORNAMENTO D. LGS. 81/2008 COORDINATORI DELLA SICUREZZA PROGETTAZIONE ESECUZIONE LAVORI in collaborazione con APICO EMERGENZE SANITARIE CLASSE A CORSO INTRODUTTIVO AI SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI, DATABASE TOPOGRAFICI E STRUMENTI OPEN SOURCE con IMAGOGEO L’AUDIT SUL SISTEMA DI GESTIONE ENERGIA ISO 5000 – 1 in collaborazione con TECNOIMP Cabiate PROGETTAZIONE SOSTENIBILE E CONTINUITA’ PRESTAZIONALE NELL’INVOLUCRO EDILIZIO in collaborazione con CONSORZIO LEGNO LEGNO CORSO DI AGGIORNAMENTO CENED 2.0 in collaborazione con APICO IL RISCHIO DELL’OUTSOURCING organizzato da ORDINE LECCO e trasmesso in streaming in sede L’ATTIVITA’ LIBERO PROFESSIONALE: ASPETTI FISCALI E PREVIDENZIALI

4) Iniziative organizzative Nell’ottica di una ri-sistemazione logistica e organizzativa per l’attività di formazione, durante il 2015 la Fondazione ha attivato una connessione internet tramite wi-fi per gli iscritti ai corsi. E’ ora possibile anche seguire corsi in sede in viedoconferenza (alcuni sono già stati proposti in questo senso) grazie all’innovazione del sistema informatico mediante web-cam e software adeguati. Sono stati implementati i sistemi di sicurezza dei dati sensibili informatici e del sito, in ottemperanza alle nuove normative di trasparenza e anticorruzione. Sono state installate due macchine per l’erogazione di caffè e acqua naturale e leggermente frizzante, posizionate nello spazio attiguo alla sala assembleare dove si svolgono i corsi. Tale servizio è offerto in forma gratuita a tutti coloro che sono ospiti all’Ordine per corsi, riunioni e conferenze.

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Anche nel 2015 è stato organizzato il tradizionale concerto prenatalizio al quale l’Ordine invita i propri iscritti e

la cittadinanza per un momento di intrattenimento e di scambio degli auguri, per avvicinare la categoria degli ingegneri alla comunità e alle istituzioni. Nell’anno in corso la Fondazione si propone di migliorare la logistica della sala corsi mediante l’applicazione di tavolini pieghevoli da installare sulle attuali sedie: l’operazione è complessa in quanto essi dovranno essere realizzati su misura. Una delle possibili soluzioni che si stanno prospettando è l’utilizzo della nuova tecnologia di stampa 3D.


CONSEGNA DELLA MEDAGLIA DI BENEMERENZA AI NUOVI SENATORI DELL’ORDINE Il Presidente dell’Ordine, ing. Franco Gerosa, ha conferito la nomina a senatore dell’Ordine a quattordici colleghi che hanno raggiunto il 50° anno di laurea, dei quali si traccia di seguito un breve profilo: IN MEMORIA DELL’ING. ARTURO BOSETTI Il 31 gennaio scorso è mancato l’ing. Arturo Bosetti, già Consigliere di questo Ordine per un decennio e Presidente dal 1996 al 2000. L’ing. Clemente Tajana dedica queste brevi righe ad un caro compagno di studi, con cui si è laureato il 28 Luglio 1966 in ingegneria civile presso il Politecnico di Milano e a cui è stato legato da un grande affetto. “L’ing. Arturo Bosetti è stato un Professionista di acuta intelligenza e di limpida onestà; ha seguito numerosi lavori di edilizia industriale, abitativa e terziaria tra cui ricordiamo i principali: • la realizzazione della Casa di riposo “La Solitaria” di Albese con l’ing. Clemente Tajana; • il Complesso Geriatrico di Rebbio nel 1980 con l’arch. Enrico Mantero; • il recupero della Villa Voght per fisioterapia e logoterapia per anziani in ampliamento de “La Solitaria” di Albese; • l’ampliamento della Ditta Prini di Montano Lucino con la straordinaria passerella in legno (progettata con l’arch. Manouk Manoukian); • lo studio dell’autosilo sottostante la stazione autolinee in via Aldo Moro con l’ing. Carlo Terragni; • il restauro del Chiostrino di Santa Eufemia in Piazzolo Terragni con l’arch. Maurizio Veronelli;

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NUOVI SENATORI DELL’ORDINE In ambito pubblico è stato amministratore giovane ed innovativo del Comune di Binago negli anni sessanta; autorevole membro della Commissione Edilizia del Comune di Como negli anni ottanta/novanta e come Presidente di questo Ordine, ha saputo portare avanti con un occhio attento l’aggiornamento professionale dei suoi colleghi. La città di Como ha perso un autorevole ingegnere che è spirato sopra alle volte del chiostro della Cà d’Industria di via Brambilla, che da giovane, appena laureato, aveva consolidato evitandone il crollo; è questo forse un “segno” dell’alto livello della sua vita professionale, che si chiude nel luogo dove ha avuto inizio”. ING. ENRICO ASCHERI Nasce a Cuneo il 28 Gennaio 1942, si trasferisce a Como nel 1951 dove frequenta il Liceo Scientifico. Si laurea al Politecnico di Milano il 13 Maggio 1966 in Ingegneria Meccanica, indirizzo Costruzione di Macchine e si iscrive all’Albo degli Ingegnri della Provincia di Como nel 1975. Ha lavorato negli anni: • a Milano Montecatini: sviluppo costruzioni in alluminio; • a Como Omita: macchine tessili; • in provincia di Verona: gru idrauliche semoventi; • a Maslianico presso le Officine Meccaniche Carcano: costruttrice di macchine da carta e impianti cartari sia con know how proprio, sia con licenze di KMW Svezia e Tampella, Valmet Finlandia; • a Verona: macchine da carta; • a Cuneo e San Mauro Torinese: nella Società di Ingegneria delle Cartiere Burgo. Ha partecipato agli avviamenti degli impianti sia da dipendente sia dopo la pensione come consulente, in Italia, Europa, Stati Uniti, Colombia, Siria, Indonesia, Cina, Korea, India, Bangladesh, Thailandia ecc. ING. UMBERTO BELLIENI Nasce a Zelbio il 20 Agosto 1936 si laurea presso la facoltà di ingegneria Civile Idraulica dell’Università Studi di Genova il 10 Febbraio 1964 e si iscrive all’Albo Professionale nel 1964. Nel 1965 svolge il servizio militare quale Ufficiale di complemento nella Compagnia Genio Pioneri della Brigata “Julia” ad Udine – Arabba – Pontebba. Dopo aver svolto il servizio militare entra a far parte come direttore di cantiere nella Impresa Subini per dirigere il nuovo ampliamento della s.s.36 da Lecco ad Abbadia Lariana, del

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 ASSEMBLEA ANNUALE Trivio di Fuentes e la sistemazione della Strada Statale della Valmasino. Per l’Impresa I.B.C. di Bartoletti segue i lavori di costruzione di alcuni lotti della nuova .S.S. 3 bis “Tiberina” Dal 1972 inizia l’attività di libero professionista, dal 1998 in forma associata con il figlio, arch. Alessandro. L’attività di libero professionista lo ha visto impegnato come progettista architettonico, direttore lavori, progettista strutturale sia nell’ambito privato che per diverse amministrazioni comunali e pubbliche. Tra i lavori più significativi ricordiamo: Complesso residenziale Como Sole Restauro BNL piazza Cavour Como Ristrutturazione asilo Raschi Autosili di via Sirtori, via Giulini e via Varesina Palestra Comunale di Gerenzano Centro di formazione professionale a Cantù Centro scolastico polivalente a Monticello Brianza Scuola materna comune di Stazzona Progetto lavori di sistemazione della S.S. “ Del Foscagno” Strada di quartiere IACP a Rebbio Progetto viabilità centro storico S. Fermo della Battaglia e sistemazione vie circostanti Piani vari di Lottizzazione E’ iscritto all’Albo Regionale dei Collaudatori fin dalla sua costituzione con il n. 1, è stato presidente del Collegio Ingegneri di Como (1980-1982) e Tesoriere del Sindacato Ingegneri per diversi anni. Ha assunto l’incarico di pubblico amministratore in qualità di Sindaco del Comune di Zelbio dal 1990 al 1999.

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ING. MANLIO CANTALUPPI Nasce a Como il 22 Maggio 1936, dopo un corso di studi discontinuo più volte interrotto da problemi familiari e dal servizio militare protrattosi per quasi due anni e concluso come ufficiale dei bersaglieri si laurea il 16 aprile 1966 in ingegneria civile presso l’Università di Genova e si iscrive all’Albo Professionale nel 1967. Dopo aver lavorato per tre anni come Ingegnere capo dal Comune di Mariano Comense, dal 1970 è libero professionista, collaborando stabilmente con lo studio professionale dell’Arch. Mantero e con l’Impresa Carboncini occupandosi principalmente di progettazioni di strutture ed impianti di depurazione e potabilizzazione.

Dal 1975 si è interessato in prevalenza della progettazione e direzione lavori di reti di acque reflue per Comuni e Consorzi, attività sintetizzabile in circa 140 interventi progettuali oltre ai circa 50 realizzati con altri professionisti. Nella sua vita professionale ha coperto numerose cariche pubbliche sia all’interno dell’Ordine degli Ingegneri di Como, in cui è stato Consigliere ininterrottamente dal 1994 e Presidente dal 2000 al 2009, sia nell’ambito della Pubblica amministrazione come Presidente della COMODEPUR S.p.A, Amministrazione del Museo Didattico della Seta, referente per la Provincia per la scrittura del Piano d’Ambito, come responsabile del settore acque reflue. Prima Consigliere Comunale 1975-1990 poi Sindaco del Comune di Tavernerio, nel 1985 ha rappresentato l’Ordine nella Commissine edilizia del Comune di Como. Ha partecipato dal 1984 al 2004 a varie commissioni aggiudicatrici di appalti e concorsi riguardanti impianti di depurazione e commissioni selezionatrici di personale tecnico per pubbliche amministrazioni. Nel periodo di presidenza ha organizzato viaggi culturali proseguendo nella direzione indicata dall’ing. Damiano Cattaneo. Attivo anche nella vita pubblica, ha portato avanti opere di volontariato ed accoglienza sia a livello nazionale che europeo. E’ referente per la sua annata della società ”La Stecca” che in 58 anni di attività è uno dei principali collettori di beneficenza della comunità comasca. ING. GIORGIO CARCANO Nasce a Como il 26 Maggio 1942 e dopo aver frequentato il prestigioso liceo Paolo Giovio consegue la laurea il 22 Dicembre 1965 presso la facoltà di Ingegneria Meccanica all’ETH di Zurigo. Si iscrive all’Albo professionale degli ingegneri della Provincia di Como nel 1968. Inizia la sua carriera lavorativa presso la Sulzer-Winterthur e dopo aver svolto servizio militare come ufficiale del Genio Aeronautico Ruolo Ingegneri presso la Agusta, entra nell’azienda di famiglia “Le Officine Fonderie Carcano di Maslianico”, attiva nella costruzione di macchine per la fabbricazione della carta. Gestisce l’azienda dal 1974, che confluisce nel 1986 in un gruppo finlandese. Successivamente rileva in società la ALDAP che cede nel 2001 all’austriaca TIZIT, ora CERATIZIT, nota a livello mondiale per la produzione di utensili di precisione in metallo duro per lo stampaggio e la lavorazione di metalli, legno e pietra. Attivo nel campo associativo a Como come Presidente dell’U-


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 nione Industriali dal 2003 al 2007 e membro di giunta della Camera di Commercio dal 2004 al 2014, è stato anche consigliere della Società Palchettisti Teatro Sociale e dell’UCID è anche membro del Rotary Club Como. Ha fondato e guidato ComoNext, parco scientifico e tecnologico per la promozione dell’innovazione e CSRV, Centro Sviluppo Realtà Virtuale, ora acquisito dal Gruppo Reply. Ha fatto parte della Task Force nominata dal Ministro Passera per analizzare e individuare le misure da attuare per creare in Italia un ambiente favorevole per le Startup innovative. ING. GIANCARLO CHIESA Nasce a Como il 22 Febbraio 1938 e si laurea in ingegneria chimica presso l’Università degli studi di Genova il 31 Maggio 1965; è iscritto all’Albo professionale degli ingegneri della Provincia di Como dal 1967. Docente Professore al Politecnico di Milano di Fisica Tecnica dal 1980 svolge attività didattica in “Fisica Tecnica Ambientale” e successivamente dal 2010 in “Fisica Tecnica e Impianti” ed in “Fisica Tecnica Ambientale - Progettazione Energetica”. Ha svolto attività di ricerca presso il Dipartimento di Energetica e, dal 2006, presso il BEST, nel campo della trasmissione di massa e di calore, della sostenibilità energetica nel territorio e nell’ambiente costruito, nell’uso di fonti rinnovabili di energia. In ambito Ministeriale ha collaborato alla stesura di leggi e regolamenti nazionali ed internazionali nel campo energetico, delle fonti rinnovabili di energia e sulla qualità delle acque e dell’aria quale membro di Commissioni Ministeriali per “Lo sfruttamento ottimale delle fonti di energia e delle materie prime nei processi produttivi industriali”, per la redazione del “Piano generale di risanamento delle acque. Ha assunto diverse e prestigiose cariche pubbliche nazionali e internazionali tra cui ricordiamo: Consulente ONU; Membro di Commissioni CEE; Membro del Comitato Nazionale per l’ambiente presso il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica per la redazione del Programma Nazionale di Ricerca; Membro del comitato scientifico di progetti CNR/ENEA e di altri numerosi progetti innovativi nel campo delle energie rinnovabili. Svolge attività professionale come consulente di Amministrazioni Comunali e Regionali e di società pubbliche e private per la redazione di studi, progetti e direzione lavori nel campo dell’energia e della raccolta e trattamento dei rifiuti urbani.

ING. GIORDANO CICARDI Nasce a Como il 25 Aprile 1938, frequenta il liceo Paolo Giovio e si laurea in Ingegneria elettrotecnica al Politecnico di Milano il 29 Luglio 1964; è iscritto all’Albo professionale degli ingegneri della Provincia di Como dal 1978, diventa assistente volontario di fisica tecnica nella facoltà di architettura e partecipa al corso di perfezionamento in industrie tessili tenuto dal politecnico di Milano. Il suo percorso lavorativo continua presso industrie di elettromeccanica dove si occupa come progettista della trasformazione di motori industriali in motori marini per una loro applicazione come propulsori e gruppi elettrogeni destinati a imbarcazioni militari da lavoro e di diporto di media e grande dimensione. Occupa successivamente il ruolo di dirigente in diverse imprese e nel 1996 ritorna definitivamente alla sua originaria passione: il tessile, che peraltro non aveva mai abbandonato. Ancora oggi è attivo in questo campo nel fornire la sua assistenza professionale nella sicurezza, nel risparmio energetico e nella gestione industriale di tinto-stamperie. Figlio di Carlo Cicardi, già senatore dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Como nel 1963, è compiaciuto di aver conseguito il medesimo traguardo. ING. FABIO GOTTARDI Nasce a Erba il 24 Luglio 1941, frequenta il liceo scientifico Paolo Giovio e si laurea in ingegneria elettronica presso il Politecnico di Milano il 16 Dicembre 1966; è iscritto all’Albo professionale degli Ingegneri della Provincia di Como dal 2001. E’ stato negli anni: • Consulente full-time in Società di Consulenza su Problematiche di Organizzazione in Aziende Industriali di medie dimensioni; • Dirigente in Azienda Meccanica del Settore Elettrodomestici con il ruolo di Vice Direttore Generale; • Partner in Società di Consulenza Organizzativa e Sviluppo soluzioni ERP rivolte ad Aziende Industriali medio/grandi; • Consulente di Riferimento in primario Gruppo Industriale Multinazionale, attività svolta in varie Aziende del Gruppo in Italia, Europa e USA. Oggi è Consulente part-time in Aziende Industriali del settore Metalmeccanico di piccole/medie dimensioni. ING. PAOLO LUCCA Nato a Como il 17 Febbraio 1939, si laurea il 14 Maggio 1965 presso la facoltà di ingegneria meccanica del Politecnico di

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 ASSEMBLEA ANNUALE Milano e si iscrive all’Albo Professionale della Provincia di Como nel 1969. Dopo aver svolto il servizio militare viene assunto presso industrie metalmeccaniche e meccaniche nelle zone del Milanese e del Lecchese come progettista di impianti. Nel 1974 inizia l’attività di libero professionista consulente e progettista nel settore della meccanica e delle costruzioni in acciaio, professione che svolge tutt’ora. ING OTTAVIO MARTINELLI Nasce a Villa Guardia il 4 Febbraio 1940, si laurea al Politecnico di Milano il 18 Dicembre 1964. Arrivato a 75 anni ricorda con piacere gli anni trascorsi, ricchi sempre di nuove emozioni pur nelle diverse difficoltà che il mestiere comporta. Nella sua attività ha assunto ruoli nella gestione delle macchine utensili, gestione di grandi impianti per la prefabbricazione di manufatti e gestione di impianti termici nella loro complessità e nelle loro condizioni di equilibrio e di macchine di produzione con forte spinta verso l’automazione con la ricerca di sempre minori tempi di produzione con sempre maggiore versatilità. Attualmente ha la possibilità di esprimere la interdisciplinarità acquisita durante gli studi e le esperienze lavorative e i numerosi ed interessanti viaggi in varie parti del mondo, collaborando con ingegneri giovani e capaci con i quali condivide il sapere e la conoscenza acquisite. Nel lungo excursus lavorativo ha visto l’automazione applicata alle macchine ed agli impianti dal suo nascere fino alle forme più evolute di calcolo e di applicazione nel controllo numerico. Difficoltà, rischio, e avventura sono scritti nel DNA di un ingegnere. Ha anche avuto la fortuna di viaggiare molto a contatto con altre realtà di più limitate o di più ampie risorse tecnologiche. Ha apprezzato molto l’affinarsi negli anni della tecnologie e le persone con cui è venuto a contatto, sempre collaborative ed efficienti. A tutti i giovani ingegneri raccomanda di portare avanti con franchezza e correttezza la loro professione nonostante le difficoltà del momento.

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ING. VITTORIO MONTANINI Nasce a Boretto il 3 Luglio 1938, si laurea presso il Politecnico di Milano nel 1965 in Ingegneria Meccanica il 13 Marzo 1965. Si iscrive all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Reggio

Emilia nel 1966 e nel 1981 si trasferisce all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como. Ha insegnato presso l’Istituto Tecnico Industriale di Setificio dal 1965 al 1993, svolgendo contemporaneamente l’attività professionale anche in collaborazione con alcuni colleghi. Ha collaborato, negli anni ‘85, con una Società di Ingegneria di Milano per interventi in Medio Oriente ed in Centro Africa. Ha avuto esperienze di lavoro all’Estero (dal ’92 al 98): in Albania (Tirana e Reshen) ed in Estonia (Tallinn), occupandosi principalmente della componente strutturale. ING. MARIO PROTTI Nasce a Como il 16 Ottobre 1940, ha frequentato (ann e class, a Como si dice così) il liceo scientifico Paolo Giovio: si laurea in ingegneria elettrotecnica, sezione impianti, il 18 Dicembre 1965 presso il Politecnico di Milano ed è iscritto all’Albo professionale degli ingegneri della Provincia di Como dal 1984. Allora non c’era Erasmus; era attiva invece l’Interfacoltà che proponeva stage all’estero ed è così che alla fine del 4° anno ha lavorato in Olanda presso un’azienda che produceva motori elettrici per trazione, periodo in cui ha avuto la possibilità di visitare i cantieri per la costruzione della diga dello Zuiderzee. Dopo il servizio militare ha lavorato a Segrate (MI) presso il C.I.S.E. Centro Informazioni Studi Esperienze, organismo di ricerca dell’Enel deputato alla progettazione del CI.RE.NE. il reattore nucleare italiano, come responsabile dell’Unità Operativa “Impianti e Componenti Speciali” Nel 1978 entra in Intertecno S.p.A., società di ingegneria operante nel settore HVAC & R Heating, Ventilating, AirConditioning & Refrigeration come Responsabile del Centro di Calcolo e dello sviluppo di programmi CAD (Computer Aided Design) per la progettazione termotecnica tra cui il fiore all’occhiello: un software che effettua la simulazione, con cadenza oraria, del comportamento energetico di un edificio con il metodo delle funzioni di trasferimento (ASHRAE), per le varie tipologie costruttive. Negli anni novanta ha ridotto la sua attività lavorativa per assistere i genitori. Riprende poi l’attività come docente di elettrotecnica e termotecnica presso l’istituto professionale Luigi Ripamonti di Como-Camerlata. Da pensionato continua ad insegnare come volontario, proponendo corsi monografici sull’uso razionale dell’energia. Appassionato sportivo ha praticato diversi sport: vela, presso


P. Lucca

G. Carcano

M. Protti

C. Tajana U. Bellieni

la scuola di vela di Caprera, basket, sci alpinismo presso il CAI e da capo scout, in occasione del terremoto del 1975-76, ha guidato la costruzione di un prefabbricato montato a Gemona (Friuli). ING. LUCIANO SUTTORA Nasce a Fiume il 12 Dicembre 1939 e dopo aver frequentato il liceo scientifico a Genova, consegue il 20 Dicembre 1965 la laurea ingegneria civile edile a Roma. E’ iscritto all’Albo professionale degli ingegneri dal 2010. Inizia il suo percorso lavorativo presso la Shell Italian come tecnico vendite nel settore “Construction and Civil Engineering” per dare assistenza e consulenza alle imprese. Successivamente, e per oltre venti anni, assume per una piccola azienda appartenente a un gruppo tedesco i ruoli di gestione della produzione, vendita, assistenza alla progettazione di sistemi e prodotti speciali per edilizia. Ha collaborato con UNI per la stesura di norme sugli impianti antincendio. Dal 1990 è delegato italiano presso il CEN nei gruppi di lavoro equivalenti a quelli UNI. Nel 1996 costituisce una azienda per vendita, assistenza, progettazione di impianti per l’evacuazione naturale di fumo e calore e di impianti per la ventilazione naturale di grandi ambienti. Ceduta l’azienda nel 2008, prosegue la sua attività di informazione, consulenza e progettazione. ING. CLEMENTE TAJANA Clemente Tajana nasce a Como il 23 giugno 1941. Frequenta il Liceo classico A. Volta, si laurea in Ingegneria Edile al Politecnico di Milano nel 1966, diventa Assistente del prof.

E. Ascheri V. Montanini

M. Cantaluppi

G. Cicardi

L. Suttora F. Gottardi

O. Martinelli

ing. Giovanni Bonicalzi e nel contempo intraprende la libera professione a Como con il compagno di studi ing. Arturo Bosetti. Affascinato dalla visione della città del Sindaco Antonio Spallino intraprende la carriera Pubblica all’interno del comune di Como dove diventa dirigente della Sezione Urbanistica. Lavora al Piano Regolatore del 1975. La sua passione per il restauro architettonico lo porta a conseguire nel 1975 la laurea con lode in Architettura al Politecnico di Milano. Rimane però fedelmente iscritto soltanto all’Ordine degli Ingegneri, di cui è stato anche consigliere. Tra gli studi di pianificazione territoriale di rilievo è Relatore della Provincia di Como alla Regione per la formazione del Piano Territoriale della Lombardia dal 1980 al 1984 e quindi Relatore del “Documento Direttore” del Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Como (P.T.C.P.). Nel 1988 assume presso il comune di como il ruolo di Ingegnere Capo dell’Ufficio Tecnico, ruolo coperto fino al 2001, anno in cui entra in pensione. In questo ruolo è Direttore Lavori dei restauri della Cattedrale del 1988; coordina i restauri del Chiostro di S. Abbondio e della Scuola F. Baracca. La passione per le attività culturali lo portano a diventare docente di “Beni Culturali” alla Accademia di Belle Arti Aldo Galli prima e direttore della stessa Accademia fino al 2014. E’ tutt’ora libero docente di “Storia e Teoria del restauro”. Assume anche i ruoli di Console del Touring Club Italiano e Presidente del Centro di cultura scientifica Alessandro Volta. E’ anche stato Autore e/o coautore di numerose pubblicazioni di urbanistica, edilizia e restauro.

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138

GRUPPO GIOVANI INGEGNERI

CONCORSO DI IDEE PER LA DEFINIZIONE DEL LOGO DEL GRUPPO GIOVANI INGEGNERI Il Gruppo Giovani Ingegneri di Como ha deciso di dotarsi di un logo che lo contraddistingua, al fine dell’immediato riconoscimento e che riassuma nello stesso tempo le finalità e le attività dello stesso. E’ stato quindi indetto un “concorso di idee per la definizione del logo del Gruppo Giovani Ingegneri di Como”, rivolto a tutti gli ingegneri under 40 iscritti all’Ordine. Durante l’assemblea degli iscritti all’Ordine del 16 aprile scorso, si è tenuta la presentazione del logo vincitore: Vincitore: ing. iunior Matteo Introzzi

Presentazione del progetto: l’idea progettuale presentata ricorda l’icona di un aereo di carta nell’atto di prendere il volo. L’aereo di carta rappresenta uno dei primi approcci alla progettazione di un qualcosa di complesso e in grado di volare a partire dalla semplicità di un foglio di carta. Nella rappresentazione grafica l’aereo assume anche la simbologia della punta di una freccia che idealmente traccia il percorso di crescita che l’ingegnere fa durante la sua carriera.

Per grafica e cromia il logo presentato intende richiamare quell’Ordine degli Ingegneri di Como e si affianca nel volo alla colomba stilizzata del logo della Fondazione. Congratulazioni al vincitore del concorso! Si ringraziano tutti i 19 partecipanti al Concorso di Idee per la definizione del logo del Gruppo Giovani Ingegneri di Como. Il Presidente Gruppo Giovani Ingegneri Marco Cigardi

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PRESENTAZIONE DEL SEMINARIO SULLE ATTIVITÀ DELLA COMMISSIONE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI PAVIA

La Commissione Cooperazione Internazionale mette a disposizione delle associazioni locali che operano nel settore della cooperazione internazionale le competenze tecniche nei diversi ambiti dell’ingegneria; l’intervento è gratuito e comprende tutti i costi legati alla pianificazione, progettazione e supervisione dei lavori, prevalentemente in paesi del Sud del mondo. E’ nata nel 2000 con 6 iscritti ora ne conta circa 50, afferenti a diversi settori dell’Ingegneria, avendo membri esperti in edilizia e civile, impiantistica, ingegneria ambientale, strutturisti e informatici.l Le attività garantiscono una interazione multilivello con l’associazione Italiana di riferimento per il singolo progetto, e con le associazioni e gli attori del paese partner. Operativamente la Commissione in prima istanza esegue una valutazione della fattibilità e condivisione dei principi fondanti il progetto. La Commissione Cooperazione è membro del Tavolo Permanente sulla Cooperazione e figura fra i fondatori del Sistema territoriale Pavese per la Cooperazione Internazionale (Sisterr), A.S.P. fondata nell’aprile 2014 e finalizzata a creare una rete di Associazioni e di Istituzioni che operano nell’ambito della Cooperazione. Membri della A.S.P. sono fra gli altri il Comune di Pavia, la Provincia di Pavia, l’Università degli Studi di Pavia ed il Policlinico San Matteo, oltre a numerose associazioni operanti sul territorio della provincia, nonché altri Comuni pavesi, oltrepadani e lomellini. Un delegato dell’Ordine è membro del Consiglio direttivo. Negli ultimi 15 anni la Commissione è intervenuta in diversi ambiti, in particolare quello sanitario in Costa d’Avorio, Senegal, Guatemala; scolastico in Uganda e Haiti; ambientale in Costa d’Avorio e Senegal; sociale a Pavia, Milano e in Gambia; turismo responsabile in Kenya e Brasile ed altri sono attualmente in fase di definizione. Per eventuali contatti: Ordine degli Ingegneri di Pavia V.le Indipendenza,11 – Pavia www.ording.pv.it Commissione Cooperazione Internazionale commissionepavia@gmail.com www.ccii-pv.org www.facebook.com/commissionepavia

GIACOMO MANTEGAZZA, INGEGNERE DI INNATA ELEGANZA E DI NOTEVOLE CULTURA Giacomo Mantegazza è nato a Menaggio nel 1928, terzo di una generazione di Ingegneri di alto livello professionale; la storia dello Studio Mantegazza è stata recentemente raccolta nel testo pubblicato da Nodo Libri che ripercorre “180 anni di progetti”. Giacomo si è laureto in Ingegneria Civile al Politecnico di Milano con il prof. Giovanni Muzio (protagonista del novecento architettonico italiano) che ha molto influito sulla sua formazione professionale. Uomo di innata eleganza e di vasta cultura l’ing. Mantegazza ha abitato fino al decennio scorso sul lago nella Villa Cassinella di Campo, progettata da suo padre ing. Carlo e da lui restaurata ed abbellita con un giardino straordinario dai cipressi a punta di matita, diventata una “icona” del lago di Como. Ha progettato quindi, con particolare cura e qualità, molte ville sul lago dalle articolate coperture in coppi adeguandosi alla morfologia del terreno ed inserendosi con discrezione nel paesaggio lacuale; ricordo Villa Catelli a Como dopo la punta Geno e Villa Nessi/Stucchi a Blevio con giardini ben progettati e curati nei dettagli. Mantegazza non è stato però solo l’ingegnere del lago (come il padre e il nonno) perché ha progettato ville perfettamente inserite nel paesaggio brianteo; ricordo Villa Pelandini che è un riferimento paesistico sulla cima del colle di Lora e Villa Vergani una vera oasi di verde nella Cantù bassa. Da ingegnere tecnicamente molto preparato ha affrontato la progettazione dell’edilizia direzionale, plurifamiliare e produttiva; sono esempi significativi il ben articolato complesso commerciale direzionale e residenziale in Lungo Lario Trento a Como (vi ha sede Gerosa Design), dove nella costruzione delle attività negli spazi interrati sotto il livello lacuale ha affrontato problemi strutturali e cantieristici complessi, e l’edificio produttivo/commerciale della Ditta San Carlo sulla Tangenziale Ovest di Milano che si distingue per eleganza dagli anonimi capannoni dell’intorno. Giacomo Mantegazza è stato molto bravo anche nel restauro di edifici storici quali l’edificio del noto Bar Rezzonico di via Garibaldi dove ha usato un colore intenso che si sposa bene con la nuova sistemazione della via, l’edificio dell’ex Fondazione Ratti in Lungo Lario Trento con la riproposizione del bel giardino all’italiana aperto al pubblico ed infine il Plinius, dove sta la sua ultima abitazione, con la elegante galleria commerciale e con la audace soluzione dei due autosili interrati meccanizzati. Mi piace ricordare qui anche l’uomo elegante, brillante, dalle battute molto sagaci: quando entrava nel mio studio nel Comune di Como si scusava per la sua progressiva sordità, aggiungendo però che forse era fortunato in quanto “evitava di sentire le banalità della dilagante incultura”. Per un importante progetto eseguito a Como, per disposizioni logistiche di ufficio, è passato dal pre-esame urbanistico da parte mia a quello di un altro dirigente e tornando mi ha detto con sottile ironia: “ Caro ingegnere, non vorrei essere caduto dalla pentola nella brace!”. Clemente Tajana

ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138

SEMINARIO RICORDO

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 GRUPPO GIOVANI INGEGNERI

VISITE TECNICHE: TERMOVALORIZZATORE E IMPIANTO DI POTABILIZZAZIONE Nel corso del mese di marzo, il Gruppo Giovani Ingegneri ha organizzato due visite tecniche rispettivamente presso il termovalorizzatore e l’impianto di potabilizzazione del Baradello di Como, entrambi del gruppo ACSM AGAM. La società nasce nel 2009 dalla fusione di AGAM S.p.A. in ACSM S.p.A., ex aziende municipali per la gestione dei servizi di pubblica utilità, attive rispettivamente a Monza e Como. Termovalorizzatore Il termovalorizzatore, ubicato a Como in via Scalabrini, tratta rifiuti solidi urbani e speciali e smaltisce circa 85.000 tonnellate di rifiuti all’anno, producendo energia termica (utilizzata per la rete di teleriscaldamento di una parte di Como), ed energia elettrica mediante una turbina a vapore (in parte utilizzata nell’impianto e in parte ceduta alla rete di trasmissione nazionale). I rifiuti vengono conferiti all’impianto e scaricati in fossa, dove avviene la miscelazione ed il carico in tramoggia.

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Sono presenti due linee di combustione (la temperatura di incenerimento è di circa 1000°C). I fumi prodotti attraversano la camera di post-combustione e la caldaia, con produzione di vapore da inviare alla turbina (a vapore a condensazione e spillamento) per generare energia elettrica 24/24h (potenzialità massima di 6MWe); parte del vapore viene spillato per usi interni e per essere ceduto alla stazione di teleriscaldamento. Entrambe le linee di processo dispongono di trattamento fumi; tali fumi sono analizzati automaticamente e in continuo mediante apposito analizzatore. Dal 2011 è attivo il collegamento con ARPA per l’acquisizione indipendente dei dati di emissione. Le ceneri e le scorie risultanti dal processo di combustione, sono smaltiti o recuperati in base alla loro caratteristiche. Le acque di processo, provenienti dall’acquedotto industriale, sono convogliate alla depurazione. Le acque di

spurgo delle torri evaporative, previo trattamento, vengono scaricate in corpo idrico superficiale. La supervisione dell’impianto viene effettuata dal personale in sala controllo. Impianto di potabilizzazione Dopo il benvenuto del presidente di ACSM AGAM Giovanni Orsenigo, i partecipanti alla visita si sono “addentrati” in una caverna dentro il monte Baradello, dove, dal 2001, è entrato in funzione l’impianto di potabilizzazione che tratta la quasi totalità dell’acqua per usi civili della città di Como (circa 11 milioni di metri cubi all’anno). L’acqua viene prelevata dal lago di Como dalla centrale di pompaggio ubicata in località villa Geno a circa 130m dalla riva e a circa 45m di profondità e pompata in due vasche di accumulo da 600mc ciascuna. Il primo trattamento al quale l’acqua è sottoposta è la pre-ossidazione con ozono, al fine di ridurre la carica batterica. Segue quindi il passaggio in due vasche dove viene dosato policloruro di alluminio, per consentire la coagulazione e la cattura di eventuali sostanze disperse nell’acqua. Dopo questa fase avviene la filtrazione lenta su doppio strato di sabbia e pomice e quindi un ulteriore ossidazione con ozono in due vasche di contatto, in modo da assicurare la completa disinfezione dell’acqua trattata. All’uscita del trattamento con ozono, l’acqua segue una filtrazione con carbone attivo, una disinfezione con biossido di cloro (per garantire la copertura contro eventuali inquinanti di natura microbiologica durante la fase di distribuzione) e una correzione del pH con soda. Infine, l’acqua viene distribuita nelle reti di acquedotto. Il funzionamento dell’impianto è automatizzato (non richiede la presenza di personale per la conduzione) ed è sorvegliato a distanza mediante telecontrollo. Il Gruppo Giovani Ingegneri ringrazia tutto il personale della società ACSM AGAM che ci ha accompagnato durante le visite tecniche. Marco Cigardi


MEGACOSTRUZIONI PER L’ATTRAVERSAMENTO DEI FIORDI NORVEGESI La strada europea E39 si snoda lungo la costa ovest della Norvegia, per circa 1100 km all’interno di un paesaggio naturale che da sempre cattura le fantasie dei visitatori stranieri. Figura 1: sviluppo della E39 in territorio norvegese – Statens Vegvesen

E’ proprio qui che il governo norvegese intende sostituire le linee di traghetto esistenti con dei collegamenti fissi, che possano portare la strada a soddisfare i regolamenti europei in vigore. La realizzazione di tali attraversamenti porterebbe ad una diminuzione del tempo di percorrenza da 21 ore a circa 10, con una evidente riduzione dei costi che favorirebbe non solo il mercato locale ma anche gli scambi con l’Europa. Inoltre tali collegamenti porterebbero a indiscussi benefici per la mobilita’ locale, sia nell’ambito del mercato del lavoro che in per quanto riguarda la vicinanza alle strutture sanitarie e dei servizi al territorio. Il piano ventennale di costruzione e’ previsto dal programma nazionale dei trasporti, nel quale sono stanziate le somme necessarie alla realizzazione delle strutture. L’ambizioso progetto comporta l’attraversamento di fiordi con profondita’ fino ad oltre un chilometro e larghezza oltre a cinque chilometri, nel caso del Bjørnafjord, che e’ uno degli attraversamenti per i quali l’amministrazione pubblica norvegese sta attualmente sviluppando diversi progetti di nuove strutture da ponte per far fronte alla sfida. Il nuovo attraversamento sara’ soggetto alle azioni del mare di Norvegia, tra il mare del Nord e il mare di Groenlandia e dovra’ soddisfare i necessari requisiti di funzionalita’ stabiliti dalle vigenti normative. A causa della attuale carenza delle normative europee in materia di strutture marine, sono state adottate apposite integrazioni stabilite dai regolamenti DNV (Det Norske Veritas) e dalle guide norvegesi per la progettazione di strade e ponti. I nuovi attraversamenti devono tenere conto dell’impatto ambientale e delle specifiche criticita’ delle zone dei fiordi, caratterizzate

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da diverse specie di volatili classificate come ‘a rischio’, oltre alle numerose aree di pesca e di deposizione delle uova. Le azioni ambientali sono oggetto di un programma di misurazione da parte dell’istituto idrogeologico danese tutt’ora in corso, costituito da una serie di boe di misurazione collocate lungo il fiordo. Parallelamente, una serie di simulazioni analitiche sono state effettuate per poter confrontare i parametri rilevati e per iniziare con l’elaborazione dei risultati. Oltre ai carichi tradizionali, le strutture sono soggette alle possibili collisioni con navi o, per quanto riguarda la parte sommersa dei ponti, con il rischio di collisione dei sottomarini militari che si esercitano nella zona. Sono state sviluppate analisi di rischio dettagliate per ogni probabilita’ di collisione, grazie all’analisi dei flussi del traffico navale e ad una stretta collaborazione con la Marina Militare norvegese.

Figura 2: Studio per la collisione di navi sulla struttura di impalcato da ponte – Statens Vegvesen Per le strutture chiuse e’ stato inoltre analizzato il rischio di incendi ed esplosioni, assumendo valori di deflagrazione superiori a quelli fino ad ora utilizzati nei tunnel in Norvegia. E’ anche stata valutata la possibilita’ di una deflagrazione e le possibili conseguenze sulle strutture.

Figura 3: Studio dello sviluppo di una deflagrazione per il ponte di Archimede – Statens Vegvesen

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 ARGOMENTI Date le numerose sfide e le specifiche caratteristiche del sito, sono state proposte tre tipologie strutturali: un ponte galleggiante, un ponte sospeso su TLP (tension leg platform) e un ponte di Archimede. Figura 5: Ponte sospeso su TLP sul Bjørnafjord – Statens Vegvesen

Figura 4: Ponte galleggiante sul Bjørnafjord – Statens Vegvesen Il ponte galleggiante non e’ una struttura nuova per l’amministrazione stradale norvegese, che nel 1992 ha visto completare la realizzazione del Bergsøysund Bridge e due anni dopo del Nordhordland Bridge. Tuttavia nessuno di questi supera i due chilometri di lunghezza, quindi non vi e’ alcun precedente per questa tipologia strutturale su questo ordine di grandezza. Sono state proposte diverse soluzioni, con un singolo canale navigabile sito al centro del ponte o con due diversi passaggi in corrispondenza delle due sponde. Sono inoltre stati valutati sia un allineamento orizzontale rettilineo, sia uno ad arco. Questa tipologia di struttura permette, in alcuni casi, una totale indipendenza dal fondale marino, riducendo il rischio di incertezze legato alle indagini a tale profondita’ (circa 600 metri). Tuttavia, essendo esposta alle azioni ambientali tra le quali il carico da vento, non permette di garantire il traffico stradale durante tutte le condizioni di carico valutate nei 100 anni di vita della struttura. Dovranno quindi essere previsti dei tempi di chiusura dell’attraversamento durante gli eventi ambientali piu’ significativi. Inoltre, un ponte galleggiante e’, tra le soluzioni valutate, quella con il maggior impatto visivo a causa delle sue dimensioni geometriche, in parte dettate anche dal dimensionamento della struttura per resistere agli urti delle navi. Una soluziona alternativa di minore impatto paesaggistico e’ costituita da un ponte sospeso su tre campate, avente due pile ‘tradizionali’ e due realizzate su piattaforme ancorate al fondale (TLP). 18

La tecnologia, sviluppata nel settore offshore, e’ qui applicata in modo analogo. Tuttavia questa e’ la prima volta che una struttura da ponte sospeso viene realizzata sfruttando le TLPs. La struttura e’, come il ponte galleggiante, soggetta ai carichi ambientali tra i quali il carico da vento, che comporta una necessaria previsione di chiusura in corrispondenza degli eventi di maggiore intensita’. La stabilita’ delle torri centrali durante la fase costruttiva e’ una ulteriore sfida che ha portato alla valutazione di diverse soluzioni alternative per le pile. La terza struttura proposta per l’attraversamento e’ un ponte di Archimede, un ponte tubolare sommerso galleggiante.

Figura 6: Ponte di Archimede con pontoni per il Bjørnafjord – Statens Vegvesen La carreggiata e’ situata in due tubazioni di diametro circa 15 m, una per senso di marcia, poste a 40 metri di distanza. Un percorso ciclo-pedonale e’ previsto al di sotto della carreggiata stradale. La struttura e’ sita a -30 metri dalla superficie del livello del mare, onde ridurre i carichi ambientali piu’ significativi. La stabilizzazione verticale avviene mediante pontoni galleggianti o collegamenti con il fondale marino (analogamente al TLP). Un sistema passivo di ballast puo’ attingere ad una parte variabile, mediante immissione di acqua in scompartimenti appositamente designati direttamente da serbatoi a terra. La struttura in calcestruzzo e’ progettata secondo i criteri di tenuta all’acqua ed e’ stato progettato un sistema di


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 disconnessione tra i pontoni e la sottostruttura in caso di collisione con grandi navi. La struttura puo’ sopravvivere alla perdita di un pontone, cosi’ come alla perdita di una fondazione. Queste ultime possono essere realizzate sia con fondazioni a gravita’ che con ancoraggi in roccia, a seconda della tipologia di terreno che caratterizza lo specifico attraversamento. Questa tipologia strutturale risulta molto flessibile, in quanto permette di realizzare un attraversamento indipendente dal fondale marino o dal rischio di urto di navi. Inoltre, grazie alla riduzione dei carichi ambientali dovuta alla profondita’ di immersione, la struttura garantisce il rispetto dei limiti di spostamento ed accelerazione anche durante la peggiore tempesta attesa (su un periodo di ritorno di 100 anni), garantendo la possibilita’ di un attraversamento che puo’ essere sempre tenuto in funzione. Infine, l’impatto visivo sul paesaggio e’ minimo e, proprio per il grande potenziale di questa tipologia strutturale, si stanno programmando per i prossimi mesi una serie di test spetimentali per confermare le previsioni di calcolo e coprire un vuoto tra il calcolo teorico e l’esperienza pratica. Una di queste tre strutture sara’ scelta per l’attraversamento del Bjørnafjord. Ciononostante, lo sviluppo di questi concetti e l’ampia conoscenza che l’amministrazione statale norvegese sta generando al suo interno, porteranno queste strutture ad avere una ampia possibilita’ applicativa per gli altri attraversamenti lungo la E39 e per le analoghe applicazioni in tutto il mondo. Arianna Minoretti Statens Vegvesen Amministrazione Pubblica Stradale Norvegese

MOSTRE Biennale Architettura 2016 REPORTING FROM THE FRONT Venezia 28 maggio - 27 novembre 2016 DISEGNARE LE PAROLE Mimmo Paladino tra arte e letteratura Milano, Museo del Novecento 20 maggio - 4 settembre 2016 SLITSCAPE Fotografie di Claudio Sinatti Milano, Museo del Novecento 20 maggio - 4 settembre 2016 LA BELLEZZA RITROVATA. Caravaggio, Rubens, Perugino, Lotto e altri 140 capolavori restaurati Milano, Gallerie d’Italia 1 aprile - 17 luglio 2016 STUDIO AZZURRO. Immagini Sensibili Milano, Palazzo Reale 9 aprile – 4 settembre 2016 EMILIO ISGRÒ Milano, Palazzo Reale 29 giugno - 25 settembre 2016 ESCHER Milano, Palazzo Reale 23 giugno 2016 – 22 gennaio 2017 SIMONETTA FERRANTE (1930). La memoria del visibile: segno, colore, ritmo e calligrafie Chiasso (Svizzera), m.a.x. museo 21 maggio – 25 settembre 2016

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LA FORMAZIONE CHE FA BENE ALLA PELLE La risposta arriva dopo. Ma la domanda invece viene subito: cosa ne sappiamo del Radon ? E’ appena passato un evento formativo sull’argomento e personalmente mi sono affrettato, pensando di dovermi accalcare. Invece undici iscritti eravamo all’inizio e undici siamo rimasti sino al termine del corso. Anche gli organizzatori sono stati colti in contropiede perchè, gli ho chiesto, sulla base della loro esperienza in altre regioni italiane, certamente si aspettavano diciamo un entusiasmo maggiore. La questione non è un argomento per pochi, eppure cosi’ è sembrato nella rarefazione dell’aula. La questione ci dovrebbe riguardare, eppure non basta sapere (ma chi lo sa?) che la Lombardia è la seconda regione in Italia per concentrazione del radon nelle abitazioni. La questione è seria, eppure non basta scoprire che solo nella nostra regione il 15 % dei tumori polmonari è conseguenza di tale invisibile ma ingombrante presenza. Come amo dire sempre, soprattutto per la professione che ci portiamo addosso, la conoscenza non è tale se non è quantitativa. E allora solo ora (cioè dopo il corso) quantifico che tutto cio’ in soldoni vale oltre 3000 morti all’anno in Italia. Detto cosi’, è solo antipatico e mi galleggia in testa disancorato da altri riferimenti. Ma il limite legale di attenzione corrisponde ad esempio a dieci volte il rischio morte per incidente d’auto. Non è poco. Il radon è la prima causa di tumore polmonare per non fumatori. Se invece siete fumatori, non ne parliamo neppure, il vostro rischio è 25 volte maggiore. La classificazione IARC (ebbene sì, c’è un corso di formazione anche per questo) è semplicemente: “1” , come amianto e benzene. Il radon per sua natura è maggiormente presente ai piani bassi, ma davvero questo ci fa tirare un respiro di sollievo ? Ad esempio una buona parte delle scuole sono a piano terreno, qualcuno è a conoscenza di qualche misura ? Per non parlare di quanti trascorrono del gran tempo in taverna, certamente non il posto migliore da questo punto di vista. Adesso lo so. Ma poi: quanto valgono ad esempio per confronto gli infortuni sul lavoro in termini di sforzi, e non solo economici ? Davvero eroghiamo la nostra personale e collettiva attenzione a tutti i fenomeni con la proporzionale importanza ai rischi ? Mi sono fatto in cima una domanda e mi sto avvicinando alla risposta, almeno la mia. Ho sempre ritenuto che una classe dirigente che si rispetti debba cercare di stare davanti alle cose. Noi siamo classe dirigente, almeno finchè ci conserviamo in movimento. E quindi, il fatto di dimostrare circostanziata competenza sul

punto in occasione ad esempio di costruzioni o manutenzioni edili, assume un significato che va oltre la mera erogazione di un servizio. Va anche oltre la pubblica manifestazione di una “semplice” per quanto specializzata ed elaborata competenza. Costituisce semmai l’affermazione per la nostra categoria di dimostrare la nostra capacità di governo di un processo complesso che deve astrarsi dalla conta dei mattoni per definire semmai il senso delle cose. A tutela, come si usa dire, dell’interesse collettivo. Chi altri lo dovrebbe fare ? Non la pubblica Amministrazione, che certamente dovrebbe farlo ma in realtà troppo spesso sta dietro alle cose, perchè per i piu’ vari motivi arriva semplicemente dopo. Non il Committente, che anzi a noi si affida proprio per capire, ancora prima che per fare. Non l’impresa esecutrice, che appunto quello fa, in quanto entità economica orientata al profitto, in assenza di una dichiarata responsabilità sociale di impresa. In definitiva, la cernita di ogni singolo corso che questa nostra istituzione (Ordine, Fondazione, Commissioni) opera giorno per giorno, si ritrova anche in questo piu’ largo significato. Non solo ciò che l’Istituzione propone ci salva la pelle, come in questo caso, in senso stretto. Ma molto di piu, contribuisce a salvarci la pelle come categoria professionale. Perchè oltre all’assegnazione del mero bollino in forma di crediti, nell’affinamento formativo delle nostre capacità di affrontare problemi complessi mantenendo come nessun altro la visione globale delle cose, deve risiedere la residua speranza in senso strategico che la nostra Categoria possa ritrovare il suo ruolo tanto nel paese quanto sul territorio. Che non è certo quello di contare i mattoni, ma semmai di tracciare la strada in direzione di uno sviluppo sostenibile, di una equità sociale, della difesa dei diritti, della redistribuzione delle risorse, dell’efficienza e dell’efficacia. Il Congresso Nazionale degli Ingegneri si avvicina e qualcosa, dai confini dell’impero, abbiamo pur il dovere morale di dire e di affermare. Attendo vostre, se vogliamo salvare la pelle. Giorgio Fontana


EXPO MILANO 2015: I TEMI DEL PROGETTO, GLI SCENARI DEL POST-EVENTO 01. ARCHIBOOK EXPO 2015: IL BILANCIO DI UNA RICERCA E’ passato ormai un anno dall’apertura di Expo 2015, la manifestazione che in sei mesi ha coinvolto oltre venti milioni di visitatori da tutto il mondo per una riflessione comune sul tema dell’alimentazione e, più nello specifico del nostro campo, sulle problematiche connesse alla realizzazione di un grande evento espositivo temporaneo. E’ passato un anno anche dalla pubblicazione di “Archibook Expo 2015”, il libro realizzato da Bellavite Editore in collaborazione con l’Agenzia Welcome, ideato con Giorgio Cortella e Michela Fumagalli, che mostra come questo progetto è stato concepito, quali diverse idee di masterplan si sono avvicendate, e soprattutto quali aspetti compositivi e costruttivi hanno caratterizzato i Padiglioni. Questa occasione ci permette di fare alcune riflessioni e considerazioni provvisorie sul bilancio della ricerca, anche per l’evolversi della situazione negli ultimi mesi.

ORDINE 115 ORDINEINGEGNERI INGEGNERIPROVINCIA PROVINCIADIDICOMO COMONOTIZIARIO INSERTO 138 EXPO MILANO 2015: I TEMI DEL PROGETTO, GLI SCENARI DEL POST-EVENTO

GIURISPRUDENZA

La scelta di partenza, finalizzata alla rappresentazione della molteplicità delle questioni in campo, è stata quella di suddividere i contenuti in specifiche sezioni tematiche, ciascuna con una serie di ulteriori articolazioni. Il Masterplan è stato presentato nelle tre fasi progettuali che si sono susseguite nell’arco di sei anni: quella della candidatura, con le soluzioni morfologiche e funzio-

In questa pagina: Matteo Moscatelli, Archibook Expo 2015 (Bellavite Editore-Welcome, Missaglia 2015). Copertina; Sezione “Masterplan”; Sezione “Padiglioni”

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EXPO MILANO 2015: I TEMI DEL PROGETTO, GLI SCENARI DEL POST-EVENTO ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO INSERTO 138

A fianco: Expo 2015, Milano (foto di Giacomo Albo) Sotto: Expo 2015, Milano (foto di Giacomo Albo); Expo 2015, Milano Padiglione Zero (foto di Matteo Cirenei)

nali iniziali, quella della Consulta Architettonica (Stefano Boeri, Richard Burdett, Jacques Herzog, Joan Busquets e William McDonough), con il sistema degli assi cardo-decumano, le serre bioclimatiche e l’idea del “mercato globale”, e quella realizzata, con il definitivo inserimento dei Padiglioni tradizionali. L’analisi si è poi soffermata sulle diverse tipologie di spazio presenti, a partire dalle Aree Tematiche, dove Expo ha proposto la propria interpretazione del Tema “Feeding the Planet, Energy for Life”, e dai Cluster, una delle principali innovazioni di questa edizione, in cui i Paesi in via di sviluppo sono stati ospitati in una costruzione dedicata, definita non dalla provenienza geografica ma da un tema alimentare, e realizzata in seguito ad alcuni workshop tenuti al Politecnico di Milano. Il sito di Expo ha però ospitato soprattutto i Padiglioni self-built, nei quali abbiamo rilevato sperimentazioni che si sono orientate verso ambiti eterogenei, dalla questione della sostenibilità alla interattività edificio-visitatore-ambiente, con un immaginario di riferimento che ha spaziato dalla natura (Emirati Arabi, Regno Unito), alla storia e alle tradizioni del paese d’origine (Giappone, Spagna), alla rappresentazione di concetti astratti (la necessità di un rapporto armonico tra città e campagna, la responsabilità verso le generazioni future) anche attraverso rimandi metaforici e allegorici (Cina, Svizzera).

Quello che abbiamo cercato di far emergere, attraverso la trattazione di ciascuna sezione, è quanto ampie possano essere le occasioni di riflessione e approfondimento che un progetto articolato come Expo può suscitare. La prima riguarda le diverse scale del progetto intercettate, che abbiamo documentato attraverso l’analisi di scelte che vanno dalla dimensione territoriale (il masterplan) a quella architettonica (i padiglioni) e del dettaglio (le tecniche costruttive e i sistemi energetici); il secondo riguarda


invece le molteplici fasi del progetto, che abbiamo descritto attraverso un’indagine ad ampio spettro sugli edifici, nel momento sia della creazione (disegni tecnici e modelli), che della costruzione (immagini di cantiere) e dell’uso, grazie all’apposita sezione fotografica curata da Giacomo Albo; la terza riguarda l’appropriatezza ed innovatività di alcune scelte progettuali, per il cui approfondimento abbiamo ritenuto necessario realizzare anche una serie di interviste ai progettisti e agli attori coinvolti.

02. LEGACY MATERIALE, LEGACY IMMATERIALE Una sezione del testo che oggi andrebbe certamente aggiornata, alla luce dei fatti che si sono verificati, è quella riguardante il post-Expo, una questione che desta particolare interesse perché, terminate le attività e smantellate le prime costruzioni, il sito espositivo ha assunto per la città un ruolo ed un significato completamente nuovo. La questione della “legacy” rappresenta un tema che in progetti di ampio respiro come questo deve essere affrontato con grande responsabilità, sia per l’importanza strategica nei confronti dello sviluppo del territorio, sia per le molteplici modalità in cui si può articolare. Da una parte occorre infatti pensare

alle diverse scale interessate, che comprendono sia quella dell’area dove sorge l’insediamento che quella architettonica dei singoli Padiglioni, ciascuno dei quali con una sua storia prima, durante e dopo la manifestazione; dall’altra occorre valutare l’eredità non solo materiale ma anche immateriale, ed in particolare il contributo culturale apportato dai diversi incontri sul Tema dell’edizione. Esaminando il caso di Expo 2015, queste articolazioni non sembrano mostrare gli stessi livelli di approfondimento. Per quanto riguarda la componente immateriale, il più importante lascito è quello della Carta di Milano, che consiste nella promozione di alcune buone pratiche contro gli sprechi alimentari, di indicazioni a favore di un’alimentazione sana e sostenibile, di un’agenda per uno sviluppo equo e di un’assunzione di responsabilità per garantire il diritto al cibo e all’acqua. Questo documento condiviso è stato realizzato in seguito ad una serie di incontri: il 7 febbraio 2015, in particolare, alcuni ricercatori, studiosi, ma anche rappresentanti di imprese, associazioni e Paesi partecipanti si sono riuniti a discutere la questione alimentare globale intorno a 42 tavoli tematici, coordinati da Salvatore Veca; le conversazioni raccolte quella giornata sono diventate la base della Carta, pensata come la guida del dibattito nel corso dell’Esposizione e come il principale strumento di partecipazione dei Paesi

Expo 1992, Siviglia - Padiglione della Navigazione e Torre Schindler; Guglielmo Vasquez Consuegra (foto di Claudio Sabatino)

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Expo 1992, Siviglia - Stazione ferroviaria (foto di Claudio Sabatino)

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EXPO MILANO 2015: I TEMI DEL PROGETTO, GLI SCENARI DEL POST-EVENTO ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO INSERTO 138 In alto: Expo 1998, Lisbona - Padiglione Portoghese; Alvaro Siza e Eduardo Souto de Moura (foto di Marco Introini) Sopra: Expo 1998, Lisbona - Stazione Orientale; Santiago Calatrava (foto di Marco Introini) IV


aderenti, dei visitatori e delle istituzioni coinvolte. La Carta è stata poi presentata ufficialmente all’Università Statale di Milano (aprile 2015) e sintetizzata durante l’evento “Expo dopo Expo: le eredità dell’Esposizione Universale” (ottobre 2015), con 26 tavoli di lavoro su 4 aree tematiche. Per quanto riguarda il lascito materiale, una prima parte avrebbe dovuto riguarda le Vie d’Acqua, uno dei punti di forza della candidatura di Milano: in questo caso il progetto è stato però di molto ridimensionato perché, mentre venivano completati gli 8 km di piste ciclabili tra il Canale Villoresi e il sito di Expo, e portata a termine la riqualificazione della Darsena, la Via d’Acqua Sud (quasi 12 km di canale sotterraneo, tra il sito di Expo e la Darsena stessa) è stata bloccata a causa dell’incremento dei costi e delle proteste di alcuni comitati cittadini, per le riqualificazioni all’interno dei parchi e per l’assenza di un vero confronto da parte dell’amministrazione. Più riuscite sono sembrate invece essere le sperimentazioni sul futuro dei Padiglioni, il cui fine-vita è stato interpretato dai progettisti con idee innovative e diversificate, nell’ottica di una evoluzione o dissoluzione dei manufatti. In alcuni casi, come nel Padiglione della Germania, si è previsto di smantellare interamente l’edificio riutilizzandone però le componenti, visto che erano in parte affittate; in altri si è pensato di smontare la costruzione, ma poi di rimontarla com’era ma in un altro luogo: è il caso del Padiglione del Regno Unito, in corso di trasferimento nei Royal Kew Gardens a Londra, o del Padiglione degli Emirati Arabi che, dovendo essere riportato in un Paese dalle condizioni diverse dalle nostre, è stato fin dall’inizio concepito nell’ottica del doppio clima con cui si sarebbe dovuto confrontare. Ma le ipotesi di riconfigurazione sono molto diverse: il Padiglione del Bahrein sarà un orto botanico, quello di Monaco la sede della Croce Rossa in Burkina Faso, quello del Cile una biblioteca a Santiago. Anche per i cluster sono state valutate alcune possibili riconfigurazioni, da active houses (a basso impatto) a centri di accoglienza, da alloggi per le comunità fino a piccoli spazi commerciali.

03. L’INSEGNAMENTO DELLE PRECEDENTI EDIZIONI: UNA MOSTRA A MILANO Più complessa e sempre di grande attualità, invece, risulta essere la questione del riuso del sito espositivo. Una mostra organizzata alla Triennale nel 2009 dall’Ordine degli Architetti di Milano ha illustrato come, in casi analoghi anche del recente passato, questo aspetto non sia sempre stato affrontato in modo virtuoso. Uno dei casi più problematici ha riguardato ad esempio Expo Siviglia 1992 (215 ha): il sito espositivo, collocato sull’isola della Cartuja (affacciata sul Guadalquivir), è stato organizzato secondo una rigida griglia con padiglioni permanenti e temporanei da riutilizzare per la successiva Città della Scienza della Tecnica. La società pubblico-privata che ha gestito questa fase ha però modificato la destinazione d’uso, aggiungendo un parco divertimenti accanto al Parco Tecnologico integrato in seguito da uno stadio da 60.000 posti, lasciando alcuni spazi fatiscenti e molti edifici in stato di degrado. Expo Lisbona 1998 (340 ha) ha permesso invece di rigenerare un’area industriale in parte dismessa alla foce del fiume Tago, con la costruzione non solo di nuove infrastrutture e spazi pubblici, ma anche di insediamenti residenziali che sono stati successivamente riutilizzati: nonostante questo, alcuni edifici espositivi non hanno però ancora trovato una nuova destinazione. Expo Hannover 2000 (170 ha), sorta sui terreni della esistente Fiera del 1947, ampliata con ulteriori 70 ettari, è stata ben strutturata dal punto di vista viabilistico (con un treno di collegamento verso la città, una stazione intercity verso il territorio ed una teleferica di attraversamento), ma si è chiusa con un deficit di oltre 1 miliardo di euro, e oggi vede molti spazi dismessi e ancora non utilizzati. Più riuscito è stato il caso di Expo Suisse 2002 (42 ha), situata in 4 città (Neuchatel, Biel-Bienne, Morat e Yverdon-les-Bains) nella regione dei laghi a ovest della Confederazione. Focalizzata sul tema dell’arteplage, inteso come luogo di confine tra acqua e terra, situato in prossimità dell’elemento naturale ma non vissuto pienamente dalla

ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO INSERTO 138 EXPO MILANO 2015: I TEMI DEL PROGETTO, GLI SCENARI DEL POST-EVENTO

A fianco: Expo 2000, Hannover Padiglione della speranza; Buchhalla und partners (foto di Claudio Gobbi)

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EXPO MILANO 2015: I TEMI DEL PROGETTO, GLI SCENARI DEL POST-EVENTO ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO INSERTO 138 VI

A fianco: Expo 2000, Hannover Padiglione olandese; MVRDV (foto di Claudio Gobbi)

popolazione, l’edizione si è contraddistinta per un uso misurato del territorio, l’attenzione alla questione ambientale ed una grande popolarità tra i visitatori ponendosi, come ha scritto il quotidiano Le Monde, come “una delle esposizioni più sorprendenti e oneste del nuovo secolo”. Expo Saragozza 2008 (150 ha), collocata in una zona aspra e arida oltre il fiume Ebro, ha avuto il pregio di riportare il tema dell’acqua a diverse scale, dal Masterplan ai Padiglioni; nonostante questo la manifestazione ha avuto il minor numero di visitatori degli ultimi vent’anni, e anche per il post-evento l’idea di trasformare il sito in un incubatore per aziende ha permesso solamente il riutilizzo di una metà dell’area. Ad Expo Shanghai 2010 (528 ha), dove il tema del progetto “Better city, better life” ha suggerito alcune linee guida per lo sviluppo della metropoli, il sito è diventato un luogo dalla vocazione turistica e culturale, con la creazione di nuovi alberghi, centri commerciali ed uffici, e la trasformazione di alcune delle costruzioni esistenti, come il Padiglione Cinese (ora China Art Museum), il Padiglione Francese (ora Shanghai 21st Century Minsheng Art Museum), e lo stesso Padiglione Italiano (ora Shanghai Italian Center), nonostante la distanza dal centro lo renda non facilmente accessibile dai grandi flussi turistici. La ricognizione operata da questa mostra ha avuto a nostro avviso il merito di mettere in luce due aspetti: il primo è che nel prossimo futuro un evento come Expo possa essere nel suo assetto complessivo ripensato, valutando anche la realizzazione di progetti più leggeri (com’era l’idea, poi messa da parte, dell’Orto planetario per Expo Milano 2015, elaborata dalla Consulta) o diffusi sul territorio (come è stato Expo Suisse 2002); il secondo è che in un caso come quello milanese, ove Expo è stato concepito secondo un modello più tradizionale (in un unico sito di grandi dimensioni, e secondo un modello insediativo di carattere “fieristico”), per la gestione della fase del post-evento sia sempre necessaria una

governance forte, che consenta di operare con maggiore chiarezza e nel pieno interesse della collettività, ed un programma diversificato, che permetta di aggregare più funzioni nello stesso spazio e di svilupparsi in modo più flessibile nel tempo.

04. EXPO 2015: IL FUTURO DEL SITO Tornando al caso di Milano, leggendo le cronache di questi mesi, la riflessione sul post-Expo del sito sembra essere fortemente condizionata da alcune circostanze non favorevoli: la conflittualità iniziale sulla scelta dell’area ha fatto slittare infatti i tempi del progetto, poi fortunatamente recuperati a tempo di record nelle settimane precedenti all’apertura; l’accantonamento della soluzione della Consulta, in favore di un modello più tradizionale e della presenza di un maggior numero di edifici espositivi, ha richiesto una maggiore infrastrutturazione, determinando un incremento dei costi ed una minore flessibilità per la fase di riconversione. Soprattutto, il problema principale è stato determinato dalla scelta iniziale di utilizzare aree di proprietà privata, tra l’altro ad uso agricolo; le nuove opere infrastrutturali, sia all’interno che verso il territorio, hanno incrementato notevolmente il loro valore, rendendo pressoché inaccessibile l’acquisto al termine della manifestazione, da una parte perché il pieno sfruttamento delle potenzialità volumetriche si è rivelato di difficile attuazione a causa dell’attuale situazione economica, dall’altra perché l’indice di edificabilità proposto dal Masterplan per il post-Expo era molto basso. Queste problematiche non hanno impedito lo sviluppo di un dibattito propositivo sul destino dell’area, che ha visto l’alternarsi di diverse idee per la riqualificazione, con molteplici soggetti promotori ed ipotesi di trasformazione del sito. Nell’ottobre 2013, in seguito ad un percorso di consultazione e partecipazione della città avviato a giugno presso l’Urban Center, sono state presentate 15 manifestazioni di interesse per la realizzazione di un parco tematico di


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A fianco: Expo 2008, Saragozza Torre dell’Acqua; Enrique de Teresa (foto di Gabriele Basilico) Sotto: Expo 2008, Saragozza Vista panoramica sui Padiglioni (foto di Gabriele Basilico)

43 ettari, con proposte che andavano dalla Cittadella dello Sport al Parco Urbano della Conoscenza, e dalla Cittadella dell’Innovazione al Parco dell’Eccellenza Italiana. Nel marzo 2014, al MIPIM di Cannes, Arexpo ha consolidato l’idea del parco, dedicato alle famiglie e ai giovani, con 30.000 mq di housing sociale, un mix di altre destinazioni (un polo di eccellenze e una casa del terzo settore a Cascina Triulza), e soprattutto l’idea di realizzare alcune strutture sportive tra cui uno stadio di calcio, con una capienza massima di 60.000 spettatori. Nel luglio 2014 è stato elaborato il Bando di Arexpo che, incentrandosi sull’idea del “riconvertire, recuperare, riusare” ha proposto un mix di funzioni tra cui un Parco delle Famiglie, un Centro Agroalimentare, il Parco delle Biodiversità ed una serie di ulteriori spazi per impresa-ricerca-incubazione, per la produzione artigianale, per la formazione e per opere di carattere culturale e sportivo. Il Masterplan proposto dal Bando intendeva garantire per il futuro alcuni margini di flessibilità e di adattabilità, con spazi diversificati e la vendita

di un lotto unico, la cui parte edificabile non avrebbe dovuto superare i 479.000 mq, lasciando più del 50% dei terreni a parco tematico ma, a causa dei costi e dei bassi indici di edificabilità previsti, alla gara per l’assegnazione dell'area non si è presentato alcun investitore. Nel novembre 2015, tramontata nel frattempo l’idea dello stadio, è stata lanciata dal premier Matteo Renzi l’idea di costruire una cittadella scientifica, un Centro mondiale di genetica e big data da realizzare con l’IIT di Genova, affidando poi il coordinamento dell’operazione ad un Comitato Guida che coinvolgesse i Rettori del Politecnico di Milano e della Università Statale. Al momento in cui scriviamo, la situazione prevede due fasi di attuazione. La prima è quello legata al cosiddetto “Fast Post”, una soluzione intermedia tra Expo ed il progetto per la Città Universitaria, che permetterà di riaprire l’area alla città in occasione della XXI Triennale: per questo evento, inizialmente previsto all’interno del Media Center, si tornerà ad operare sul Cardo, più facilmente accessibile, dove prima sorgevano gli spazi di Coop e Assolombarda.

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EXPO MILANO 2015: I TEMI DEL PROGETTO, GLI SCENARI DEL POST-EVENTO ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO INSERTO 138

Expo 2012, Shanghai - Area occupata in precedenza dal Padiglione di Monaco, Belgio EU; sullo sfondo Padiglione spagnolo (foto di Pierfrancesco Celada)

Expo 2012, Shanghai - Padiglione Cina (foto di Pierfrancesco Celada)

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La seconda riguarda invece il progetto a lungo termine, per il quale le possibilità più accreditate sono tre: un centro di ricerca sulla salute e sull’invecchiamento (Human Technopole), la Cittadella dell’Innovazione promossa da Assolombarda, il Campus Universitario proposto dall’Università Statale (quest’ultimo però sempre più in discussione per l’impegno economico richiesto), più una serie di ulteriori spazi e servizi (housing, incubatori, il Palazzetto dello Sport). La situazione sembra oggi orientarsi in questa direzione, ma la fase del confronto e delle decisioni non risulta certo conclusa. A richiedere una definizione sono infatti ancora diversi nodi, a partire dalla gestione del processo, per il quale la regia forte delle istituzioni pubbliche rappresenta la soluzione senz’altro più appropriata, e del programma da insediare, per il quale sarà fondamentale riflettere su un’idea di permeabilità funzionale che incentivi l’integrazione di ulteriori usi nel tempo, nell’ottica del coinvolgimento di diversi attori ed utenti. Come abbiamo cercato di mostrare nella nostra ricerca, Expo Milano 2015 ha rappresentato un luogo di grande

attrazione e di sperimentazione nell’ambito del progetto di un sito espositivo. Le esperienze del passato mostrano però quanto delicata sia la questione del riuso successivo. Solo se questa fase verrà gestita con sensibilità e lungimiranza sarà possibile pensare alla riqualificazione dell’area come ad un volano di sviluppo per il futuro, nella speranza che un luogo sul quale al momento vige un destino a lungo termine ancora incerto si trasformi nella grande opportunità per la città e per il territorio che potenzialmente rappresenta.

Matteo Moscatelli, architetto Le immagini 01-03 sono tratte da: Matteo Moscatelli, Archibook Expo 2015, Bellavite Editore-Welcome, Missaglia 2015 (maggiori informazioni: www.bellavite.it). Le immagini 04-05 sono gentilmente concesse da Giacomo Albo. Le immagini 06-16 sono tratte da: Franco Raggi (a cura di), “Expo dopo Expo”. Lo sguardo di otto fotografi sulle eredità urbane e ambientali di sette Expo, Solferino edizioni, Milano 2015 (maggiori informazioni: www. fondazione.ordinearchitetti.mi.it).


L’uso dei droni nel mondo del lavoro, oltre a quello dello sport e della ricreazione, sta prendendo piede. Valutando la convenienza personale dell’uso di un APR (aeromobile a pilotaggio remoto, nome corretto per i droni nel regolamento italiano) in talune realtà, mi sono deciso ad iscrivermi ad un corso di formazione specifico presso un ente riconosciuto da ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile). Mi sono iscritto pensando che sarebbe stato un percorso abbastanza facile, o comunque che non potesse spaventare un Ingegnere, e così è stato. Un po’ di fisica, un po’ di chimica, qualche bilancio energetico, un po’ di cartografia, manuali, quarti d’ora accademici, caffè e normativa. Quanto ha carpito totalmente la mia attenzione è stato il corpo normativo al quale è soggetto un APR. Confrontando questo corpo normativo alla facilità che si ha nel rimediare un APR, da un qualsiasi scaffale di un qualsiasi centro commerciale, mi sono reso conto che circolano molto più velocemente gli APR che non la normativa alla quale sono soggetti. Normativa, però, che deve essere conosciuta per evitare di operare nell’illegittimità e per evitare figuracce con il Cliente, ricche sanzioni, il sequestro dell’aeromobile, procedimenti penali e ogni altra cosa spiacevole che da un volo illegittimo può scaturire. Io non sono mai stato un appassionato di volo, di aeromodellismo e simili, pertanto ignoravo tutte le regole dell’aria, regolamenti tecnici ecc. Non so quanti, tra i colleghi, conoscano queste normative, regole, leggi, convenzioni, ma credo di non cadere in errore affermando che la maggior parte le ignori totalmente. Quanto segue è, quindi, destinato a tutti coloro che, come me, hanno vissuto e vivono nella beata ignoranza in materia e, d’altro canto, sono ben disposti all’uso dei droni per motivi di lavoro. Nei diversi campi in cui operano gli Ingegneri, le applicazioni nelle quali un APR può trovare impiego sono tantissime: ispezioni, cantieri (EXPO 2015 docet), fotogrammetria, sopralluoghi, campagne dati, verifica impianti, termografia, rilievi, ricerca, ecc... Prima di impiegare un APR trovo essenziale che si sappia cosa questo comporti, tra opportunità e limitazioni. Gli APR sono classificati, a livello normativo, in due macrogruppi: • quelli che al decollo hanno una massa operativa inferiore ai 25 kg (sezione II del regolamento ENAC, edizione

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!!! ATTENZIONE !!! DRONI AL LAVORO 2, emendamento 1 del 21/12/2015); • quelli che al decollo hanno una massa operativa uguale o superiore ai 25 kg e non superiore ai 150 kg (sezione III del regolamento ENAC, edizione 2, emendamento 1 del 21/12/2015); In entrambe le categorie, poi, esiste la suddivisione in tipologie: ala fissa (aerei), alla rotante (elicotteri), multirotore (o multicottero), dirigibili. Di seguito farò riferimento solo alla prima classe (< 25 kg) indipendentemente dalla tipologia. Esistono due tipi di volo di APR: • operazioni non specializzate (quelle non professionali, ma sportive e ricreative); • operazioni specializzate (quelle professionali. La definizione del regolamento ENAC è: “le attività che prevedono l’effettuazione, con un SAPR, di un servizio a titolo oneroso o meno, quale ad esempio: riprese cinematografiche, televisive e servizi fotografici, sorveglianza del territorio o di impianti, monitoraggio ambientale, impieghi agricoli, fotogrammetria, pubblicità, addestramento.” ex art. 5, comma 1, sezione I del regolamento ENAC, edizione 2, emendamento 1 del 21/12/2015). Per semplificare, alzare in volo un APR per fare la foto al canale di gronda del vicino per poi dargliela gratuitamente, è un’operazione specializzata. Fare una foto al proprio canale di gronda non è un’operazione specializzata. Fare un filmato da caricare su youtube è un’operazione specializzata. Fare un filmato da tenere sul proprio disco fisso per vederselo in solitudine non è un’operazione specializzata. Un volo teso a raccogliere informazioni da divulgare grezze o elaborate con un qualsiasi mezzo a titolo oneroso o meno costituisce operazione specializzata. Riconosciuto che l’operazione da eseguirsi è specializzata, si dovrà determinare se tale operazione è: • non critica, ovvero quelle operazioni condotte in VLOS (con APR sempre a vista del Pilota) che non prevedono il sorvolo, anche in caso di avarie e malfunzionamenti, di: aree congestionate, assembramenti di persone, agglomerati urbani, infrastrutture sensibili. • critica, ovvero tutte le altre; Per poter eseguire le operazioni non critiche è sufficiente

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 ARGOMENTI una dichiarazione che l’Operatore deve presentare ad ENAC. Per le critiche l’Operatore deve chiedere una specifica autorizzazione. Se ci si sofferma un istante a considerare il dettaglio operativo che l’uso professionale di un APR prevede, credo che balzi immediatamente all’occhio una realtà sconcertante: la quasi totalità delle operazioni sono critiche!!! Si tenga presente che un APR in avaria potrebbe fare un fly-away appena acceso. Ovvero potrebbe andarsene e volare per 23 minuti a 70 km/h e coprire una distanza di 26,833 km. In questi 26,833 km, quasi sicuramente, sorvolerà almeno uno dei seguenti elementi: strade, autostrade, ferrovie, benzinai, zone vietate, zone regolamentate, fasce di rispetto, agglomerati urbani, persone, carceri, caserme, parchi naturali o, magari, un confine con altro stato... questa banale possibilità fa ricadere l’operazione tra quelle critiche!!! Che un APR se ne possa andare per 26,833 km in verticale lo reputo complesso perché si troverebbe a volare in un’aria fredda, poco densa e fuori dalla troposfera. Cadrebbe molto prima. Potrebbe, però, creare problemi all’aviazione civile. Se un soffice e morbido gabbiano può mettere fuori uso una turbina, a maggior ragione lo può fare un duro e robusto APR.

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Le operazioni specializzate devono essere condotte in rispetto di diversi criteri e requisiti, tanto operativi quanto documentali, nonché divieti relativi o assoluti. Ed è qui che comincia il ginepraio. L’operazione specializzata che vogliamo condurre deve prevedere la presenza, presso la stazione a terra, di: • un contratto che leghi il committente all’operatore APR dove compaia chiaramente che tipo di operazione specializzata si vuole eseguire (quindi si dovrà verificare sugli elenchi pubblicati da ENAC che l’operazione specializzata che si intende eseguire sia inclusa nelle operazioni dichiarate dall’Operatore APR a ENAC stesso); • un’informativa che chiarisca che le responsabilità a carico del Committente sono “in solido” con il pilota dell’APR ovvero Operatore APR; • almeno un Pilota che sia in possesso di appropriato riconoscimento di competenza (Attestato di Pilota), in corso di validità, e che compaia in specifici elenchi redatti da ENAC e raggiungibili comodamente via web

sul sito dell’ente stesso (il Pilota dovrà indossare indumenti ad alta visibilità che riportino la scritta “Pilota di APR”); • un manuale di volo (farsene sempre dare una copia, meglio in digitale); • un piano di volo (farsene dare una copia); • un manuale delle operazioni (farsene dare una copia, meglio se in digitale); • un’assicurazione RC per l’APR (verificare che ci sia); • eventualmente un operatore di camera; • riconoscimento da parte di ENAC (verificabile sul sito ENAC) della dichiarazione o il rilascio dell’autorizzazione; • valutazione del rischio del volo (farsene dare una copia); • comunicazione alle autorità locali dell’effettuazione del volo; L’APR è comandato da un Pilota che, normalmente, opera con un telecomando, sistemi di telemetria e sistemi di FPV (First Person View) che mostra su un monitor, presso la stazione a terra, quanto ripreso dalla camera installata sull’APR. L’insieme di APR e stazione di terra si chiama SAPR (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto). Le operazioni specializzate eseguite con SAPR devono essere svolte a vista diretta (VLOS) o a vista estesa (EVLOS) con l’ausilio di altro personale di terra, in contatto con il Pilota, che possa vedere l’APR quando questo non è visibile al Pilota stesso. Questo significa che per far volare un APR intorno ad un camino, un fabbricato ecc. serve un team di persone che, strategicamente posizionate, non perdano mai di vista l’APR. Le limitazioni al volo di un APR sono tante, elenco alcuni divieti: • non può volare ad una distanza da terra maggiore a 150 m (150 m AGL) ed ad una distanza maggiore dal Pilota di 500 m. Si tenga presente che è più stringente il concetto di visibilità dell’APR che, se non particolarmente grande, a 500 m potrebbe essere “invisibile”; • alcuna operazione può essere condotta nelle aree di rispetto degli aeroporti, dette ATZ (Aerodrome Traffic Zone). Quest’area può avere le più diverse forme e grandezze. Ad esempio la ATZ di Malpensa è di forma circolare con raggio di 4 miglia nautiche, ovvero 7,408


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 km e centro sul confine ovest di Cascina Costa; • nel caso non sia istituita una ATZ intorno ad un aeroporto non si può volare entro una distanza di 5 km (!!!) dall’ARP (Aerodrome Reference Point). Questo significa che su tutto il Comune di Como non si vola perché l’area di rispetto dell’idroscalo si estende a nord fino a Moltrasio, a est fino a Solzago, a Sud comprende tutto il Comune di Grandate ed ad ovest fino a Drezzo. Medesimo discorso per Cantù che ricade sotto i 5 km di rispetto dovuti all’aeroporto per il volo a vela (alianti) di Verzago; • non può volare dal tramonto all’alba; • non può volare in prossimità dei carceri. Per il Bassone la distanza da tenere è di 1 miglio nautico, ovvero 1,852 km; • non può volare in zone vietate, regolamentate, pericolose, temporaneamente riservate, temporaneamente segregate, cross border, aree di esercitazioni militari, ecc la cui lista si può trovare (con disegni di dettaglio e coordinate geografiche) sul sito di ENAV (Ente Nazionale Assistenti di Volo) dopo essersi registrati alla sezione AIP; • non può volare con l’uso degli occhiali FPV perché il Pilota deve avere a vista l’APR;

significa poter operare in rispetto alla deontologia professionale e non come pirati, o scafisti, dell’aria. Conoscere i limiti, per quanto mi riguarda, mi ha posto nell’ottica di un uso consapevole degli spazi aerei e non mi ha dissuaso dal diventare Pilota di APR e Operatore. Spero, quindi, che queste poche parole spese per dare un quadro sinottico dell’odierna realtà normativa non comporti in nessuno l’abbandono dell’interesse per le nuove tecnologie. In questa sede non ho potuto essere né esaustivo né esauriente perché gli argomenti sono diversi, vasti e profondi. Mi auguro di essere riuscito a mettere la famosa pulce nell’orecchio e di attirare l’attenzione sui criteri di tutela che ogni Ingegnere dovrà porre in essere per sé e per tutti gli altri qualora prendesse parte ad operazioni specializzate nei più diversi ruoli che un Ingegnere può rivestire. Gabrio Ghezzi

Esiste una serie, anch’essa corposa, di limitazioni che tengono conto dell’area geografica, del tipo di APR, condizioni operative, operazioni da effettuare, ecc per le quali non è necessario chiedere ad ENAC una specifica autorizzazione ma ci si deve solo attenere a quanto previsto dal regolamento, a valle della redazione di una massa documentale in cui ogni aspetto della missione viene dettagliato. Non ha alcuna importanza se l’APR sorvolerà un’area privata o pubblica. Quando si stacca da terra entra nella sfera di competenza di ENAC e, pertanto, deve rispettare le regole che rispetta ogni aeromobile. L’unico volo che non ricade nella sfera di competenza di ENAC è quello che si svolge in spazi chiusi senza alcuna possibilità di fuga dell’APR. Ne segue che, se si vola in casa propria con le finestre chiuse (o in una azienda), quel volo non è assoggettato al regolamento ENAC. Se lo si fa con le finestre aperte, invece, sì. Come per ogni applicazione lavorativa, conoscere i limiti

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IL CORAGGIO DI RESTARE LA VOLONTÀ DI SCOMMETTERE SUL PAESE ITALIA…

“…Lascio l’Italia perché non è più sostenibile lavorare con questa schiacciante pressione fiscale!”, “…Troppa burocrazia e costi fissi per poter competere, per questo sposto la produzione all’estero”, “Ormai in Italia non si valorizza la ricerca, fuggo all’estero dove come ricercatore vengo realmente considerato!”. Spesso sentiamo frasi di questo tipo e tante altre motivazioni possono spingere un imprenditore a lasciare l’Italia. Imprenditori che non sono solo industriali, ma anche artigiani, costruttori, professionisti, ovvero tutte quelle persone che gestiscono un’attività economica di beni e servizi utili alla collettività e che si assumono dei rischi, i cosiddetti rischi d’impresa. Molti imprenditori hanno ceduto e cedono a questa tentazione. Altri, al contrario, resistono e lo fanno perché credono nel nostro Paese e nella qualità del Made in Italy. Credono che la scelta di rimanere, nonostante le difficoltà di questo periodo, possa fare la differenza e ripagare gli sforzi. Investire, aggiornarsi, rinnovare essere visionari sono gli ingredienti essenziali per poter essere preparati appena ci si presenta un’opportunità e poter dare al committente quel valore aggiunto che fa la differenzia. Non sono dei folli e temerari, al contrario sono eroi che hanno il Coraggio di Restare. Questo è stato il titolo del Convegno che si è tenuto 11 aprile presso la sede di Unindustria Como, dove ho avuto il piacere di ascoltare il racconto dell’imprenditore Ali Reza Arabnia, che ha portato l’azienda Geico Taikisha ai vertici del mercato mondiale degli impianti per la verniciatura auto. Una storia affascinante che stimola a scommettere sul nostro Paese evitando di deprimerci e di pensare che l’unica alternativa sia fuggire prima di affondare definitivamente. Ali Reza Arabnia, presidente e amministratore delegato del Gruppo Geico Taikisha, oggi Cavaliere del Lavoro, inizia la sua avventura quando nel 1977 decide di trasferirsi dall’Iran in Inghilterra per studiare Business Administration. Lì conosce Laura Neri che diventa sua moglie. Terminati gli studi e dopo le prime esperienze lavorative, viene reclutato dal suocero Giuseppe Neri, titolare dell’azienda Geico che si occupa della produzione di impianti per la verniciatura delle auto. Il compito di Arabnia è quello di supportare nella contabilità l’amministratore delegato della succursale in Nigeria. Arabnia accetta e svolge egregiamente il compito migliorando i flussi organizzativi e rinnova in modo più efficiente le procedure.

Torna in Italia, ma per poco tempo, perché, a seguito delle dimissioni dell’amministratore delegato della filiale nigeriana, viene mandato nuovamente in Africa per dirigere la filiale. Consapevole del nuovo ruolo progetta, inventa, diversifica i prodotti, dagli impianti di verniciatura auto a quelli per l’edilizia, e in breve tempo la filiale africana diventa più grande della casa madre italiana. A questo punto il suocero Giuseppe lo richiama in Italia per affidargli l’amministrazione della Fast di Gaggiano, società del gruppo Geico, che versa in difficoltà e ha pensato per salvarla dal fallimento a suo genero. Ali Reza accetta di buon grado e dopo pochi mesi la rimette in pareggio. Ma a lui non basta e vuole trovare qualcosa di diverso che possa essere percepito dal mercato. Da lì, l’idea di progettare macchine automatiche per la realizzazione del colore in modo tale che possano sostituire le macchine manuali. Dopo una serie di difficoltà iniziali l’idea diventa realtà e parte la produzione. Purtroppo Giuseppe Neri muore dopo una grave malattia e con la sua scomparsa la società deve affrontare una serie di problemi, tanto che per superarli la famiglia Neri perde la maggioranza cedendo Geico al gruppo FIAT. Nel frattempo La Idex Corporation, società americana, fa un’offerta molto allettante ad Arabnia che accetta e realizza un ulteriore successo professionale e personale. Durante quegli anni il gruppo FIAT inizia una fase di decadimento e con il gruppo anche la Geico va verso il fallimento. Arabnia è preoccupato sapendo che lui è su un’isola felice mentre Geico, “nave” che lo aveva portato sull’isola, sta affondando e si preoccupa per tutti i dipendenti delle filiali sparse per il mondo. A questo punto lascia la Idex Corporation nonostante la tranquillità economica e decide di rimettersi in gioco, acquisendo le quote della Geico, anche se questa è vicina al fallimento. Per lui è un momento felice perché sente il dovere di aiutare quei dipendenti che per decenni hanno affiancato lealmente suo suocero. Il ritorno è difficile, perché la crisi globale porta alla catastrofe il mercato dell’auto e molte commesse vengono annullate. Ali Reza non si arrende, non licenzia nessuno e al contrario, forte del capitale accumulato negli anni, decide di investire nella tecnologia e nella formazione dei dipendenti. La sua forza è l’incoraggiamento dei dipendenti: “Ce la faremo!” Ali Reza aspetta l’opportunità e pochi mesi prima dello scadere del suo piano economico, l’opportunità si presenta e grazie agli investimenti fatti, Geico incrementa il suo volume di affari. Nel 2011 crea un’alleanza con il gruppo Taikisha, società giapponese attiva nello stesso settore, divenendo


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 quindi leader mondiale. All’interno dell’area produttiva viene aperto, in omaggio al suocero, un campus di formazione per i dipendenti. Inoltre dedica a sua moglie un’area chiamata il “Giardino di Laura”, una struttura polivalente per eventi sportivi, ludici e culturali a favore dei propri dipendenti e alle loro famiglie. Per Ali Reza Arabnia il benessere dei propri dipendenti è importante e sicuramente ha un grande ritorno nella produttività. Durante la serata ha più volte sottolineato che il capitale umano viene prima del capitale economico. Un messaggio che dovremmo tenere presente e applicare! Dal racconto di Ali Reza Arabnia, mi riaffiora alla mente una celebre frase del secondo Presidente della Repubblica Italiana: “Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione

naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi.” (Luigi Einaudi, 15 settembre 1960). Sono convinto che gli Ingegneri Italiani hanno l’energia, entusiasmo e passione per farli scommettere ancora sul Paese Italia, evitando la “fuga di cervelli”. Da innovatori e visionari, non dobbiamo rimanere seduti ma avere la forza di alzarci, solo così potremo vedere molto bene l’orizzonte! Mauro Volontè

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ALFA ROMEO

All’inizio fu la “Anonima Lombarda Fabbrica Automobili”, il cui acronimo era ALFA, ma nel 1918 essa acquisì anche la desinenza “Romeo” in seguito all’acquisizione del controllo della società milanese da parte di Nicola Romeo. Ovviamente, stiamo parlando dell’Alfa Romeo, una leggenda industriale italiana. Fondata il 24 giugno 1910 da Ugo Stella e Pierre Alexandre Darracq e oggi appartenente al gruppo Fiat dopo una lunga parentesi pubblica cominciata nel 1933, la casa del Biscione è tuttora un emblema della nostra industria automobilistica nel mondo. Fu l’avanguardia nella meccanica a portare il marchio in testa alle aziende automobilistiche mondiali, anche grazie alle numerose vittorie nelle gare nazionali ed internazionali. Nelle mani dei più grandi piloti italiani, da Enzo Ferrari a Tazio Nuvolari, da Arturo Merzario a Nino Vaccarella, questi gioielli dell’ingegneria meccanica italiana vinsero gare come la Targa Florio, la Mille Miglia, la 24 ore di Le Mans e diversi Campionati Mondiali. Nel corso della sua storia la casa del Biscione ha introdotto parecchie innovazioni tecnologiche. In altri casi l’Alfa Romeo è stata tra le prime case automobilistiche ad averle impiegate sulle proprie vetture. Tutto ciò ha portato alla nascita di una tradizione che si è rinnovata fino ad oggi e che colloca l’Alfa Romeo tra le case più all’avanguardia nel panorama automobilistico mondiale. Una delle prime innovazioni realizzate da Alfa Romeo fu la distribuzione bialbero. Il primo motore bialbero fabbricato in serie dalla casa automobilistica milanese fu quello montato sulla Alfa Romeo 1900 nel 1950, mentre il primo con utilizzo della lega di alluminio e precursore di una lunga serie di successi è stato invece quello da 1290 cc, montato su una versione della Giulietta nel 1954.

Le caratteristiche tecniche principali erano: • monoblocco e testata in lega di alluminio, con canne cilindri in acciaio; • camere di combustione emisferiche • albero a gomiti in acciaio forgiato; • doppio albero a camme in testa guidato da due catene di distribuzione di tipo duplex; • assi a camme agenti direttamente sulle valvole tramite punterie a bicchiere; • valvole di aspirazione e di scarico inclinate di 80 gradi; Queste soluzioni tecniche erano all’avanguardia per la metà degli anni cinquanta.

Queste caratteristiche, a parte qualche modifica minore, furono la base di tutti i modelli di motori prodotti per quarant’anni. Il modello da 1570 cc debuttò in occasione del lancio della Giulia, nel 1962: da questo propulsore in poi vennero adottate le valvole di scarico raffreddate al sodio, una soluzione tecnica molto innovativa per l’epoca. La versione da corsa di quest’ultima, insieme alla GTA, montava un bialbero a doppia accensione. Un sistema raffinato ed efficace utilizzato per raffreddare le valvole di scarico consiste nello sfruttare le caratteristiche del sodio alle alte temperature. A tale scopo, le valvole di scarico, al loro interno, sono cave e parzialmente riempite di sodio (circa il 60% del volume della cavità), metallo che diventa li-


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 quido a poco meno di 100°C. Il sodio liquido, spostandosi all’interno della valvola durante il veloce moto alterno, trasferisce parte del forte calore della testa al gambo (e da qui alla testata tramite le guide valvole), abbassando, in tal modo, la temperatura della valvola di circa 70-100°C. Un altro esempio di innovazione fu la monoscocca della Alfa Romeo 1900.

Progettata per sostituire la 6C 2500 e venire incontro alle esigenze delle classi medie, l’Alfa Romeo 1900 era un’auto moderna e funzionale, con caratteristiche brillanti. Il motore a quattro cilindri di 1884 cc conservava la struttura classica dei motori Alfa Romeo dalle prestazioni generose. Rispettata la tradizione con l’adozione della testata in lega leggera e dei due alberi a camme in testa. Il quattro cilindri cominciò ad essere prodotto nel 1950 con il basamento in alluminio. Con un solo carburatore erogava una potenza di circa 90 CV. Inedita la sospensione posteriore. Per l’impianto frenante vennero utilizzati tamburi in alluminio, materiale in grado di smaltire una maggiore quantità di calore. L’alfa Romeo 1900 è stata una delle prime automobili al mondo ad adottare pneumatici radiali. La novità più sostanziale sta però nella struttura monoscocca in grado di sopportare tutte le sollecitazioni senza dover dipendere da un telaio. Ma innovazione tecnologica non vuol dire soltanto grandi investimenti e ricerca di sviluppo. Ne è un esempio l’Alfa 75, forse la vettura di maggior successo del Biscione, nata per caso per riempire un “buco produttivo” e con finanziamenti al minimo. Siamo nel 1985, c’era la Giulietta da sostituire, c’era la meccanica dell’Alfetta, c’era un designer coraggioso e furbo come Ermmano Cressoni, a capo del centro stile. Si vede e non si

vede che sotto e nel giro porta c’è proprio la Giulietta alla fine: non c’erano fondi per produrre scocche differenti. Non importa. Motore messo davanti longitudinalmente, cambio e trazione dietro, è lo schema transaxle, che significa ottima distribuzione dei pesi, dinamica di guida divertente e, soprattutto, essere Alfa Romeo.

Eccola, l’idea dunque, è la 75. Considerata “brutta e scarna” dai designers del biscione, viene rimaneggiata l’estetica della vettura con una idea semplice (e poco costosa) ma che colpisce al cuore molti italiani: le fasce nere che accompagnano i lati della carrozzeria. Le sospensione posteriore è ad assale rigido De Dion, il cambio è a cinque marce. E il motore 1.6, il più piccolo, in tre anni, finisce nelle mani di oltre 70.000 clienti. Arriva la Turbo. C’è bisogno di cavalli, bisogna contrastare la concorrenza, prima di tutto la BMW M3. Appena commercializzata, la 75 divenne subito la turbodiesel due litri più potente e veloce del mondo. Ma i risultati, e le vittorie, non sono mai mancate, soprattutto nel corso del 1987 e 1988 nel campionato Superturismo. Nel 1987, un anno prima del restyling, arriva la Twin Spark. È una rivoluzione. Ed è tutta Alfa Romeo. Il brevetto del motore due litri con doppia accensione, aveva due candele per cilindro, il variatore di fase, è della casa italiana. Ecco un altro colpo epico degli ingegneri Alfa. Soluzione arrivata dalla corse e dalle esigenze di abbassare le emissioni e i consumi. Cambiano anche altri dettagli, come lo spoiler anteriore, le minigonne e, dentro, il design della strumentazione e del volante. Negli anni, si susseguono le versioni: la V6 arriva ad avere la potenza di 189 cv quando la cilindrata viene portata a 3 litri. La Turbo Quadrifoglio Verde tocca i 165 cv. Non mancano le versioni speciali,

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 A RGOMENTI come la Le Mans e la Indy. La 75 sbarcò anche negli Stati Uniti, era il 1986, con la Milano. L’America, invece, fu pensata per l’Expo di Hannover, in Germania.

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Nella seconda metà degli anni Settanta, la lotta all’inquinamento incominciava a muovere i primi importanti passi in California, dove si cercava di abbattere le emissioni di CO, HC ed NOx. Mentre le marmitte catalitiche ossidanti erano efficaci nella riduzione dell’ossido di carbonio e degli idrocarburi incombusti, per quanto riguardava gli ossidi di azoto, l’unica soluzione prevista allora era la ricircolazione dei gas di scarico, conosciuta anche come EGR (Exhaust Gas Recirculation). Il sistema prevedeva la reimmisione, tramite una valvola, di una certa quantità di gas combusti all’interno dei cilindri, gas che venivano così miscelati con l’aria fresca prelevata dall’esterno. La valvola EGR veniva attivata dalla depressione creata dall’apertura della farfalla. I motori Alfa Romeo all’epoca erano dotati di una farfalla per cilindro e far rientrare una certa percentuale di gas di scarico in un motore con 4 farfalle era impossibile perché occorreva disporre di una tubazione che portasse i gas combusti ai singoli collettori di aspirazione, ma ciò avrebbe creato un bypass fra i collettori con l’annullamento del blocco creato dalle farfalle. Pertanto, i tecnici Alfa furono costretti a rinunciare alla singola farfalla per cilindro, a favore di una iniezione meccanica con farfalla unica, che aveva però il difetto di ridurre la coppia ai bassi e medi regimi, per l’impossibilità di realizzare fasature spinte. L’adozione della monofarfalla aveva risolto il problema del rispetto delle norme USA, ma i motori avevano perso la prerogativa Alfa delle buone prestazioni ai medi e bassi regimi, di fatto riportando i motori della casa di Arese ai tempi del carburatore unico centrale. Per ovviare alla fasatura di distribuzione poco incrociata iniziarono allora gli studi per la realizzazione di un dispositivo che mantenesse un basso incrocio attorno al regime minimo e lo incrementasse appena possibile: stava per nascere il primo variatore di fase della storia dell’automobile. Il variatore di fase fu adottato, per la prima volta, dal motore di 1750 cc del Model Year 1980 dello Spider prodotto per il mercato USA. Un’innovazione più recente è stato il cambio robotizzato Selespeed. Tale componente, utilizzato per la prima volta

sulla 156, ha rappresentato il primo cambio manuale automatizzato mai montato su una vettura di serie. La 156 è stata anche la prima autovettura al mondo a montare un motore turbo Diesel common rail. Anche questa tecnologia si è poi diffusa sui modelli Diesel di quasi tutte le altre case automobilistiche mondiali Il sistema common rail e’ caratterizzato dalla presenza di una pompa a bassa pressione con in serie un’ulteriore pompa ad alta pressione, di un condotto comune di accumulo ad alta pressione (da 30 al minimo a 300 MPa al massimo a pieno carico) per il combustibile e di iniettori a comando elettronico. In questo modo la gestione della pressione e del tempo di iniezione sono svincolate tra di loro, permettendo grande flessibilità di funzionamento. Nel 2002 il Gruppo Fiat ha brevettato il motore Multiair. Il Multiair è un sistema di controllo dell’apertura delle valvole in motori a benzina e motori diesel. Il Multiair è l’alternativa proposta dal Gruppo Fiat ai sistemi camless, ovvero ai sistemi di attuazione delle valvole che non utilizzano l’albero a camme: lo scopo dei progettisti del Multiair è quello di fornire, in un sistema a camme, la stessa flessibilità dei sistemi camless.


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 In un motore tradizionale, la camma permette di assegnare il profilo di apertura e chiusura delle valvole. La legge di apertura/chiusura risulta fissa e può essere ottimizzata tramite un “sistema di distribuzione a fasatura variabile” solo per un ristretto range di funzionamento, discriminato dal numero di giri al minuto del motore. La rotazione della camma spinge la punteria e apre o chiude la valvola. Nel sistema Multiair la punteria è costituita da due elementi rigidi collegati tramite un pompante contenente olio. Il pompante è dotato di una valvola controllata da un sistema elettronico dedicato. Se la valvola del pompante è chiusa, l’olio (approssimabile ad un fluido incomprimibile) trasmette il moto alla seconda parte della punteria; se la valvola è aperta, l’olio fluisce in una apposita vasca, la seconda parte della punteria è libera e la valvola del motore, guidata da una molla di richiamo, si richiude. Se inizialmente la valvola dell’elemento pompante è chiusa, la punteria seguirà il profilo di apertura imposto dalla camma. Aprendo in un istante di tempo opportuno la valvola del pompante (in base alle situazioni operative e all’azionamento del comando gas), la punteria sarà richiamata dalla molla e, di conseguenza, non verrà raggiunta la massima apertura o si anticiperà la chiusura della stessa. Se nel frattempo viene richiesta maggiore potenza, la valvola di controllo si richiuderà, evitando che altro olio fuoriesca, permettendo di utilizzare (se ancora disponibile) il profilo rimanente della camma, ma senza riuscire a riguadagnare la corsa persa con la fuoriuscita dell’olio. Il Multiair è stato introdotto su Alfa Romeo MiTo nel 2009.

Sulla MiTo hanno esordito il sistema di monitoraggio Alfa Romeo DNA e il nuovo tipo di cambio a doppia frizione “TCT” ideato dal gruppo Fiat.

La moderna tecnologia DNA agisce sul motore, sullo sterzo, sull’impianto freni, sul cambio e sulle sospensioni, combinando una serie di parametri per offrire ogni volta un’auto adatta alle necessità del momento. Il TCT è un cambio in cui sono presenti due alberi collegati a due frizioni a loro volta collegate all’albero di trasmissione. Su un albero si trovano i rapporti dispari mentre su un altro i rapporti pari: ciò che accade è una contemporanea rotazione degli alberi interni, tuttavia solo uno dei due, grazie ad una frizione, trasferisce il moto all’albero di trasmissione. Nel frattempo, l’altro albero continua a ruotare potendo così passare velocemente al rapporto successivo. Attualmente gli ingegneri del centro stile Alfa Romeo stanno lavorando ai nuovi modelli in uscita, contraddistinguendosi, come nel passato, per l’automotive innovation. La nuova arrivata è l’Alfa Romeo Giulia. Alfa Romeo Giulia racchiude in sé i cinque elementi che hanno reso il biscione uno dei più desiderabili marchi automobilistici del mondo: design distintamente italiano; motori innovativi; perfetta distribuzione dei pesi (50/50); soluzioni tecniche all’avanguardia; e miglior rapporto peso/ potenza. La nuova Alfa Romeo Giulia rimette il guidatore al centro dell’attenzione; dopo tanti anni ritorna la trazione posteriore o integrale che non è solo un tributo alle radici più autentiche del mito Alfa Romeo, ma anche una soluzione tecnica che assicura prestazioni elevate e grande divertimento. Altro elemento che ha sempre contraddistinto le Alfa Romeo sono i motori all’avanguardia e innovativi. Per questo motivo, per la versione Quadrifoglio, si è deciso di realizzare un propulsore che di fatto diventa il nuovo punto di riferimento del marchio. Si tratta di un turbo benzina 6 cilindri, elaborato da tecnici provenienti da Ferrari e prodotto a Termoli, che eroga 510 CV e regala prestazioni da record: accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 3,9 secondi. Tra l’altro l’inedito propulsore è anche economico nei consumi, grazie al sistema di disattivazione dei cilindri a controllo elettronico. Il 6 cilindri è totalmente in alluminio per ridurre i pesi assoluti della vettura, in particolare quello sull’asse anteriore. Il V6 dell’Alfa Romeo Giulia riproduce un rombo assolutamente e genuinamente Alfa Romeo. Se “E la storia continua…” è il motto degli Alfisti, il motto degli ingegneri italiani può certamente dirsi: “E l’innovazione continua…”. Soraya Indelicato

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INARCASSA

PREVIDENZA E ASSISTENZA Nello scorso mese di marzo si è svolto a Monza un incontro con il Presidente di Inarcassa rivolto alle Consulte Lombarde di Ingegneri ed Architetti, ai Presidenti degli Ordini provinciali, ai delegati Inarcassa. La presentazione del Presidente Giuseppe Santoro è stata incentrata sulle problematiche legate all’aumento continuo del numero degli iscritti, alle difficoltà nel campo del lavoro con calo dei redditi medi, sulle prospettive per il futuro e, di conseguenza, sul programma che questo consiglio di amministrazione si è prefisso per il quinquennio appena cominciato. In CdA, per le motivazioni che sappiamo (la grande crisi, le previsioni demografiche e l’allungamento della vita media) da qualche anno si cercano iniziative volte principalmente ad ampliare il ventaglio delle tutele per gli Associati con attività di Assistenza. Fermi restando i principi previdenziali della Riforma 2012, il futuro infatti avrà un maggiore accento sulle problematiche assistenziali. L’indirizzo, anticipato nel programma elettorale e seguito dall’attuale consiglio, prevede una manutenzione della riforma previdenziale e, insieme, la costruzione di un sistema di servizi assistenziali: il cosiddetto welfare integrato.

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Questa esigenza nasce dal fatto che non esistono a livello nazionale politiche assistenziali per i professionisti e stiamo vivendo la peggiore crisi economica mai vista ed un peggioramento delle condizioni del marcato del lavoro. Le aree di azione per il welfare integrato saranno: la persona (tutela sociale e sanitaria), il lavoro (accesso al credito e sostegno alla professione) ed i consumi (reddito/pensione).

I progetti per il quinquennio si possono così sintetizzare: • Dialogo, conoscenza e comunicazione: - dialogo, discussione e confronto per ascoltare e capire meglio - diffusione della cultura previdenziale - valorizzare e rafforzare l’immagine di Inarcassa • Efficienza: - efficienza dell’organizzazione, dei processi e delle tecnologie • Governance : - efficacia nei processi decisionali - trasparenza e legalità • Previdenza e assistenza: - adeguatezza, solidarietà ed equità - welfare sempre più integrato ed evoluto - sostegno alla professione (dando forza alla Fondazione) L’ing. Claudio Guanetti, consigliere di amministrazione lombardo è il delegato ingegnere di Varese - ci informa sugli intenti del C.d.A.: “In questo percorso, ultimamente, il C.d.A. ha centrato l’ attenzione sugli interventi economici, per rispondere alle richieste di aiuto dei colleghi dovute alla mancanza di lavoro, come il differimento delle scadenze contributive e la rateazione dei pagamenti. E, in un certo senso, è stato anche migliorato uno degli aspetti meno graditi, riducendo le penalizzazioni per omessi pagamenti e infrazioni diverse, con i recenti provvedimenti sulle sanzioni. Provvedimenti, questi ultimi, che però, come è facile osservare, oltre ad aiutare chi è davvero in difficoltà e trova nella sanzione un ulteriore peso, che aggrava una situazione di per sé difficile, finiscono per agevolare principalmente i cosiddetti evasori. Coloro che, da anni e indipendentemente dalla crisi, non rispettano gli obblighi statutari e indeboliscono le riserve destinate ai compiti istituzionali, aggravando il peso della riscossione dei crediti accumulati dalla Cassa. Una categoria che, invece, non è mai stata effettivamente considerata con adeguata attenzione sono gli Associati virtuosi, come ogni tanto si fa osservare anche in CND. Questi colleghi, per fortuna sono un’ampia maggioranza, rispettano le regole e con sacrificio sono disposti ad affrontare rinunce pur di ottemperare agli obblighi previdenziali. Per la verità ci siamo accorti di loro proprio negli ultimi provvedimenti sulle sanzioni, premiando chi di questi è incorso per la prima volta in un’infrazione o omissione, prevedendo qualche agevolazione economica. In questo momento stiamo concentrando l’attenzione su questa platea di Associati in regola, onesti e puntuali, per i quali ci piacerebbe trovare opportune iniziative, consentendo forme di pagamento alternative.” Il Delegato Inarcassa: Luisella Garlati


GIURISPRUDENZA

Il forte inasprimento delle pene per l’omicidio stradale giustifica una riflessione che prende spunto da una ormai lontana intervista a Mino Martinazzoli, autore di un’originale rilettura della “Storia della colonna infame”. Secondo il politico, in veste di raffinato letterato, il Manzoni ci ha insegnato che Verri sbagliava pensando bastasse cambiare le leggi per risolvere tutti i problemi: la storia gli ha dato torto. Vero è che l’astrattezza delle idee di giustizia spesso non risponde alle richieste di giustizia delle persone. Un maestro del diritto penale come Federico Stella ricordava, quale dolorosa esperienza d’avvocato, il disastro di Stava. Un sopravvissuto che nella tragedia aveva perso moglie, figli, fratelli e genitori, gli ripeteva: “Io non voglio più niente, rifiuto il risarcimento del danno, non voglio neppure che gli imputati siano puniti, perché nulla potrà ripagarmi delle perdite subite. Sono rimasto solo al mondo e quello che cerco è solo un po’ di solidarietà, che peraltro vedo completamente assente”. Ancora Stella citava i Karamazov di fronte alla sofferenza degli innocenti: “Non è che non accetti Dio, Alioscia, ma gli restituisco nel modo più rispettoso il mio biglietto”. Risuona però, dolorosamente, l’invocazione dei familiari di vittime del male: “Non vogliamo vendetta, ma giustizia” cui lo Stato non può rispondere con lo scetticismo di Ponzio Pilato. Lo Stato agisce con leggi, sentenze e loro esecuzione, gli studiosi si impegnano a spiegare il fondamento del punire. Si contrappongono, secondo gli studiosi, due concezioni: la pena retributiva e la pena come prevenzione generale o deterrenza. La prima concezione richiama una famosa citazione di Kant: “Anche quando la società civile si dissolvesse con il consenso di tutti i suoi membri, l’ultimo assassino che si trovasse ancora in prigione dovrebbe prima venire giustiziato, affinché ciascuno porti la pena della sua condotta e il sangue versato non ricada sul popolo che non ha reclamato quella punizione”. La seconda Platone: “Chi cerca di punire secondo ragione, non punisce a motivo del delitto trascorso – infatti non potrebbe certo ottenere che ciò che è stato fatto non sia avvenuto – ma in considerazione del futuro, affinché non commetta ingiustizia né quello stesso che viene punito, né altri che veda costui punito”. La prima concezione rimanda alla vendetta, al taglione che proporziona la reazione all’offesa (occhio per occhio), come nel contrappasso dantesco. Resta però da constatare che lo schema retributivo è solo

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OMICIDIO STRADALE formale, vale a dire che non spiega quali colpe è giusto punire e come/quanto. Si determina un corto-circuito: è giusta la pena che lo Stato stabilisce, da cui le formula “nessun crimine senza pena” o “nessuna colpa senza pena”, ma anche e correlativamente “nessuna pena senza colpa”. Lo Stato etico punisce e, insieme, garantisce la proporzionalità della pena, evitando la riduzione della persona a strumento di finalità politiche. La seconda concezione mira ad assicurare l’osservanza dei precetti da parte della totalità dei destinatari. Il diritto penale opera politicamente per imporre l’ordine giuridico mediante la paura della punizione. Occorre, perché la deterrenza possa (in ipotesi) funzionare, che i destinatari siano persone capaci di comprendere i precetti e lo Stato li faccia rispettare concretamente. L’osservanza della legge, nel migliore dei mondi, dovrebbe invece essere tendenzialmente spontanea, prestata per accettazione e non per paura. Il diritto penale varrebbe allora come ordinamento morale e socializzazione, ma per ottenere questo risultato dovrebbero esistere valori già radicati nella comunità. Viviamo però nel “mondo nuovo” dove ad ogni desiderio corrisponde un preteso diritto: “(…) che quindi richiede una legge che lo ^regoli^, cioè lo renda legittimo ed esigibile. E quando questo non accade, allora c’è sempre qualcuno che parla di ^vuoto normativo^ e per questo a gran voce invoca la legge che realizzi il desiderio, trasformandolo in diritto, in un crescendo vorticoso di desideri, diritti e leggi (…).” A. Morresi. C’è di chiedersi se siano ancora presenti nella comunità dei valori condivisi responsabilmente. Secondo alcuni studiosi, al di là delle “grida” manzoniane, può essere che l’ordinamento penale contribuisca a prevenire i reati, ma probabilmente solo per reati conseguenti a disegni razionali e non a spinte emotive e sempre che vi sia un’accettazione dell’ordinamento giuridico e dei singoli istituti e la convinzione dell’applicazione, certa e pronta, delle pene. Altri studiosi sostengono che la deterrenza rimane una semplice congettura e l’eccessiva severità ottenga l’effetto contrario, come ammoniva Montesquieu “La severità delle leggi ne impedisce l’esecuzione. Quando la pena è senza misura, si è spesso obbligati a preferire l’impunità.”. Alcuni commentatori danno vari suggerimenti alternativi o collegati all’inasprimento delle pene, come: affidamento ai

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LEGISLAZIONE

servizi sociali, sospensione condizionata al risarcimento del danno, imposizione del braccialetto elettronico, maggiori controlli sulle strade (e risorse conseguenti alle forze dell’ordine), miglioramento delle infrastrutture viarie e loro manutenzione, fermo restando che occorrerebbero strade più sicure, automobili più intelligenti, valutazioni dei rischi, perizie degli incidenti affidate a professionisti altamente specializzati. Si consideri che nel cd. pacchetto - sicurezza del 2008, era prevista una pena allora ritenuta severa: la reclusione da tre a dieci anni per gli omicidi causati da conducenti ubriachi o drogati (ora da otto a dodici anni e sino a diciotto per la morte di più persone). L’esperienza insegna che a volte non è questione di leggi, ma di chi vi pone mano nell’applicarle, con l’impegno competente del giudice. Certo la strage sulle strade, specie se dovuta a conducenti ubriachi o drogati: “(…) non solo ci sdegna, ma ci pesa sul cuore e sulla coscienza.” G. Anzani. Però non basta: “(…) allungare di un’altra spanna la galera promessa, a funerali avvenuti.” G. Anzani. Ciò specialmente conoscendo la tragica realtà delle carceri. Ancora Federico Stella con voluta utopia notava: “Il destino dell’umanità può subire una svolta solo se si troverà il modo di realizzare una società giusta, che riesca a disinnescare le pulsioni negative presenti in ciascuno di noi e fonti indiscusse delle ingiustizie in cui vive l’umanità. Bisogna invertire il senso della storia che, come afferma Bauman, non va nella direzione della giustizia; ma si tratta di una impresa difficile e complessa, alla quale tuttavia dobbiamo accingerci, perché ormai è in gioco la stessa sopravvivenza del genere umano”. Stiamo attenti, di fronte al male, che il buon senso non si nasconda per paura del senso comune.

DECRETO LEGISLATIVO 18 aprile 2016, n. 50 Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonche’ per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. (G.U. n. 91 del 19/04/2016 – S.O. n. 10)

DECRETO LEGISLATIVO 15 febbraio 2016, n. 33 Attuazione della direttiva 2014/61/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, recante misure volte a ridurre i costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità. (G.U. n. 57 del 09/03/2016)

DECRETO LEGISLATIVO 15 febbraio 2016, n. 26 Attuazione della direttiva 2014/68/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relativa alla messa a disposizione sul mercato di attrezzature a pressione (rifusione). (G.U. n.53 del 04/03/2016)

DECRETO 16 febbraio 2016 Aggiornamento della disciplina per l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. (G.U. n. 51 del 02/03/2016)

LEGGE 25 febbraio 2016, n. 21 Mario Lavatelli, Avvocato, consulente legale dell’Ordine

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2015, n. 210: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative (milleproproghe). (G.U. n. 47 del 26/02/2016)

DECRETO 3 febbraio 2016

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Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio dei depositi di gas naturale con densita’ non superiore a 0,8 e dei depositi di biogas, anche se di densita’ superiore a 0,8. (G.U. n. 35 del 12/02/2016)


FEBBRAIO - APRILE 2016

2 febbraio L’ing. Garlati partecipa all’incontro con i rappresentanti degli Ordini e Collegi professionali tecnici della Provincia di Como, presso l’Ufficio Provinciale Territorio 10 febbraio Riunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.:

1) Lettura e approvazione del verbale del 27 gennaio 2016; 2) Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri dall’attività di aggiornamento professionale; 3) Liquidazione parcelle; 4) Organizzazione corsi e attribuzione dei crediti formativi; 5) Nuove Linee guida per pareri di congruità; 6) Presentazione del concorso di idee per il logo del Gruppo Giovani Ingegneri; 7) Variante PGT Comune di Como: contributi della Commissione Civili; 8) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri; 9) Varie ed eventuali: 9a) ANIT: richiesta patrocinio non oneroso per n. 2 eventi.

15 febbraio l’ing. Bottinelli partecipa ad una riunione del tavolo di lavoro CTU 17 febbraio L’ing. Sioli partecipa alla riunione della Commissione Energia e Ambiente della CROIL, a Milano 17 febbraio Riunione di Consiglio di Amministrazione della Fondazione, con il seguente o.d.g.: 1) Approvazione del verbale del 20 gen-

naio 2016; 2) Conferimento poteri per le operazioni da svolgere con gli istituti bancari; 3) Apertura conto corrente presso nuovo istituto bancario; 4) Organizzazione corsi; 5) Comunicazioni; 6) Varie ed eventuali.

22 febbraio Riunione della Commissione Parcelle composta da ing. Garlati, ing. Malerba, ing. Sergeant e ing. Volontè 24 febbraio L’ing. Beretta, l’ing. Bottinelli, l’ing.

Garlati e l’ing. Gerosa partecipano alla riunione del Comitato di redazione del notiziario 25 febbraio L’ing. Zappa partecipa alla riunione della Commissione Ingegneria e Industria del CNI, a Milano 29 febbraio L’ing. Lozej partecipa alla riunione della Commissione Inegneri Docenti della CROIL, a Milano 1 marzo L’ing. Gerosa partecipa alla riunione del Consiglio CROIL, a Milano 1 marzo L’ing. iunior Lietti partecipa alla riunione della Commissione Ingegneria Economico-Estimativa della CROIL, a Milano 2 marzo Riunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.:

1) Lettura e approvazione del verbale del 10 febbraio 2016; 2) Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri dall’attività di aggiornamento professionale; 3) Liquidazione parcelle; 4) Organizzazione corsi e attribuzione dei crediti formativi; 5) Congresso Nazionale Palermo: partecipazione e rimborsi spese; 6) Conservatorio di musica G. Verdi: richiesta nominativi per RSPP; 7) Comune di Canzo: ratifica segnalazione elenco esperti in impianti sportivi; 8) Circolare del CNI n. 674; 9) 8 bis) Comitato Italiano Ingegneria dell’Informazione – CIII: proposta di adesione.Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri; 10) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri; 11) Varie ed eventuali.

2 marzo L’ing. Castellini partecipa alla riunione della Commissione Didattica della CROIL, a Milano 3 marzo L’ing. Gerosa partecipa all’incontro istituzionale regionale INARCASSA, con il

Presidente Nazionale Arch. Giuseppe Santoro, in Villa Reale a Monza 3 marzo L ’ing. Gerosa e l’ing. Marelli partecipano alla riunione della Commissione Bandi e Lavori Pubblici della CROIL, a Milano 3 marzo L’ing. Lozej partecipa alla riunione della Commissione Strutture della CROIL, a Milano 4 marzo L’ing. Guffanti e l’ing. Zappa partecipano alla riunione della Commissione Innovazione Gestionale e Strategica della CROIL, a Milano 5 marzo L’ing. Gerosa partecipa all’Assemblea dei Presidenti, a Bologna 9 marzo L’ing. Sioli partecipa alla riunione del Gruppo di Lavoro Ristrutturarecomo, presso l’ANCE di Como 10 marzo L’ing. Volontè partecipa alla riunione della Commissione Formazione della CROIL, a Milano 11 marzo L’ing. Volontè partecipa alla riunione della redazione Scintille, a Napoli 14 marzo L’ing. Bottinelli partecipa al Tavolo di Lavoro CTU, presso il Collegio dei Geometri di Como 14 marzo L’ing. Pusterla partecipa alla riunione macroarea Nord-FIOPA aVercelli 15 marzo L’ing. Garlati partecipa all’incontro con i rappresentanti degli Ordini e Collegi professionali tecnici della Provincia di Como, presso l’Ufficio Provinciale Territorio 16 marzo L’ing. Beretta partecipa alla riunione

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ATTIVITÀ ISTITUZIONALE

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ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 ATTIVITÀ ISTITUZIONALE

della Commissione Ingegneria dell’Informazione della CROIL, a Varese 16 marzo Riunione di Consiglio di Amministrazione della Fondazione, con il seguente o.d.g.:

1) Approvazione del verbale del 17 febbraio 2016; 2) Approvazione del bilancio consuntivo 2015; 3) Organizzazione corsi; 4) Comunicazioni; 5)

Varie ed eventuali.

19 e 21 marzo L’ing. Gerosa partecipa al M.E.C.I. Mostra Edilizia Civile Industriale, presso LARIOFIERE a Erba 22 marzo Riunione della Commissione Parcelle composta da ing. Ajani, ing. Motta e ing. Indelicato Riunione della Commissione Parcelle composta da ing. Garlati, ing. Sergeant e ing. Volontè 23 marzo Riunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.: 1) Lettura e approvazione del verbale del 2 marzo 2016; 2) Approvazione bilancio consuntivo 2015; 3) Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri dall’attività di aggiornamento professionale; 4) Liquidazione parcelle; 5) Organizzazione corsi e attribuzione dei crediti formativi; 6) Congresso Nazionale a Palermo; 7) Tabella dei compensi per CTU nelle valutazioni immobiliari; 8) Nomina dei nuovi Senatori dell’Ordine; 9) Ing. Camilla Ceruti: ratifica segnalazione nominativi esperti in progettazione di facciate con isolamento termico e valutazione architettonica; 10) Provincia di Como: ratifica segnalazione di elenco di cinque candidati per nomina di commissione di gara ad evidenza pubblica; 11) Conservatorio di musica G. Verdi: ratifica segnalazione nominativi RSPP; 12) ANIT: richiesta patrocinio non oneroso per evento formativo; 13) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri; 14) Varie ed eventuali. 34

30 marzo L’ing. Tripodi partecipa alla riunione della Commissione Ingegneria Forense della CROIL, a Milano 31 marzo L’ing. Cigardi e l’ing. Volontè partecipano alla riunione della Commissione Giovani della CROIL, a Milano 1 aprile L’ing. Tripodi partecipa alla riunione dei delegati degli Ordini Ingegneria Forense, a Milano 4 aprile L’ing. Pusterla partecipa alla riunione della Commissione Impianti della CROIL, a Milano 7 aprile L’ing. Gerosa, l’ing. Pusterla, l’ing. Sioli e l’ing. Volontè si incontrano presso ANCE sulla nuova normativa regionale in merito all’efficienza energetica in edilizia - DDUO 6480. 8 aprile L’ing. Beretta partecipa al Convegno “Il ruolo dell’ICT nello sviluppo delle reti intelligenti di energia”, a Savona 9 aprile L’ing. Beretta partecipa all’Assemblea dei Delegati degli Ordini aderenti al Comitato Italiano dell’Ingegneria dell’Informazione (C3I), a Savona 13 aprile Riunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.: 1) Lettura e approvazione del verbale del 23 marzo 2016; 2) Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri dall’attività di aggiornamento professionale; 3) Liquidazione parcelle; 4) Organizzazione corsi e attribuzione dei crediti formativi; 5) Città di Appiano Gentile: richieste nominativi per collaudi di opere di urbanizzazione; 6) Rimborsi spese per duplicazione di documenti presso la segreteria; 7) Commissioni CROIL Sicurezza luoghi di lavoro e Sicurezza cantieri mobili: aggiornamento dei membri supplenti;

8) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri; 9) Varie ed eventuali.

16 aprile Assemblea degli Iscritti 18 aprile L’ing. Lozej partecipa alla riunione della Commissione Strutture della CROIL, a Milano 19 aprile L’ing. Gerosa partecipa alla riunione del Consiglio CROIL, a Milano 20 aprile Riunione di Consiglio di Amministrazione della Fondazione, con il seguente o.d.g.:

1) Approvazione del verbale del 16 marzo 2016; 2) Organizzazione corsi; 3) Comunicazioni; 4) Incontro “Camminare sull’acqua”; 5) Portale Isiformazione, iscrizioni senza frequenza; 6) Varie ed eventuali.

21 aprile L’ing. Beretta partecipa alla riunione della Commissione Ingegneria dell’Informazione della CROIL, a Milano 27 aprile L’ing. Gerosa e l’ing. Marelli partecipano alla riunione della Commissione Bandi e Lavori Pubblici della CROIL, presso l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como 30 aprile L’ing. Gerosa partecipa all’Assemblea dei Presidenti, a Roma


ALBO DEGLI INGEGNERI ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138

AGGIORNAMENTO DELL’ALBO AL 13 APRILE 2016

iscrizione ingegneri: sezione A Numero iscrizione

Data iscrizione

Cognome e nome

Luogo e data nascita

Codice fiscale

Settori di appartenenza

Abilitazione

Indirizzo residenza

Indirizzo studio 2268A

10/02/16 Reisc.

Tel studio

BENZONI ELENA

COMO 07/09/1971

BNZLNE71P47C933Q

a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale, c ingegnere dell’informazione

MILANO 2002

22077 OLGIATE COMASCO (CO) - VIA PIERO GOBETTI, 86

2956A

CASTELLI FEDERICO

13/04/16 Reisc.

Luogo e data laurea

MILANO 11-04-2001

COMO 06/05/1985

CSTFRC85E06C933D

A - b ingegnere industriale

MILANO 2012

22079 VILLA GUARDIA (CO) - VIA PASCOLI 2/A

3097A 23/03/16

CASTELNUOVO CARLO

CSTCRL88D27D416J

A - a ingegnere civile e ambientale

CASTELLANZA (VA) 2015

22030 LONGONE AL SEGRINO (CO) - VIA AL ROCCOLO 1

ERBA 27/04/1988

MILANO 22-10-2010

MILANO 27-07-2015

22030 LONGONE AL SEGRINO (CO) - VIA AL ROCCOLO 1 3096A

23/03/16 Trasf.

CATTANEO DAVIDE

MILANO 21/02/1973

CTTDVD73B21F205V

a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale, c ingegnere dell’informazione PAVIA 29-09-1999

PAVIA 1999

22100 COMO - VIA CAMPORA 1

22100 COMO - VIA CAMPORA 1 3095A 02/03/16

FAZIO GIOVANNI

FZAGNN63P11L675Q

a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale, c ingegnere dell’informazione GENOVA 17-12-1987

GENOVA 1988

22100 COMO - VIA PER BRUNATE 50/D

3101A

GUFFANTI BEATRICE

13/04/16

VARAZZE 11/09/1963

COMO 12/04/1990

GFFBRC90D52C933L

A - b ingegnere industriale

MILANO 2015

22070 GUANZATE (CO) - VIA LIBERTA’ 10/A

MILANO 18-12-2013

22070 GUANZATE (CO) - VIA LIBERTA’ 10/A 3091A 02/03/16

LEONI MARIO

LNEMRA89L29C933E

A - a ingegnere civile e ambientale

CASTELLANZA (VA) 2015

22070 CASNATE CON BERNATE (CO) - VIA CESARE CANTU’ 19/E

3092A 02/03/16

MASCHIO FRANCESCA

MSCFNC89H52C933A

A - a ingegnere civile e ambientale

CASTELLANZA (VA) 2015

22100 COMO - VIA MONTEVERDE 44/A

COMO 29/07/1989 MILANO 29-04-2015

COMO 12/06/1989 MILANO 29-04-2015

35


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 AGGIORNAMENTO DELL’ALBO

segue iscrizione ingegneri: sezione A Numero iscrizione

Data iscrizione

Cognome e nome

Luogo e data nascita

Codice fiscale

Settori di appartenenza

Abilitazione

Indirizzo residenza

Indirizzo studio 1923A

23/03/16 Reiscr.

Luogo e data laurea

Tel studio

MOLINARI BARBARA

COMO 23/08/1970

MLNBBR70M63C933S

A - a ingegnere civile e ambientale

MILANO 1997

22025 LEZZENO (CO) - VIA CROTTO 34

MILANO 26-02-1997

22025 LEZZENO (CO) - VIA CROTTO 34 3093A 02/03/16

MOLTENI LORIS

MLTLRS88B28B639M

A - a ingegnere civile e ambientale

MILANO 2013

22060 CARIMATE (CO) - VIA XXV APRILE 7

3098A 23/03/16

PEDRAZZINI MARCO COMO12/06/1990

PDRMRC90H12C933J

A - a ingegnere civile e ambientale

TORINO 2015

22017 MENAGGIO (CO) - VIA PER GRONA 42/A

3094A 02/03/16

PUOPOLO GIUSEPPE

PPLGPP88M25B639Q

A - a ingegnere civile e ambientale

BRESCIA 2015

22063 CANTU’ (CO) - VIA ANDREA MANTEGNA 2

3089A

36

02/03/16 Trasf.

RIZZI PASQUALE MARCO

CANTU’ 28/02/1988 MILANO 22-07-2013

TORINO 16-12-2014

CANTU’ 25/08/1988 MILANO 22-04-2013

COMO 29/09/1979

RZZPQL79P29C933R

a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale, c ingegnere dell’informazione MILANO 28-10-2005

MILANO 2005

22070 CIRIMIDO (CO) - VIA ENRICO TOTI 37

3099A 23/03/16

SPELTA LUCA

SPLLCU68L06L682S

a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale, c ingegnere dell’informazione MILANO 22-12-1995

MILANO 1996

22070 OLTRONA DI SAN MAMETTE (CO) - VIA XX SETTEMBRE 2

3090A 02/03/16

TETTAMANTI MICHELE

TTTMHL88A17C933K

A - a ingegnere civile e ambientale

MILANO 2015

22100 COMO - VIA SAN GIOVANNI DA MEDA 20

3100A 13/04/16

TURCATTI GABRIELE

TRCGRL84C09C933N

A - a ingegnere civile e ambientale

MILANO 2015

22100 COMO - VIA MASCHERPA 9

VARESE 06/07/1968

COMO 17/01/1988 MILANO 22-07-2013

COMO 09/03/1984 MILANO 20-07-2011


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138

cancellazioni ingegneri: sezione A Numero iscrizione

Data iscrizione

Cognome e nome

Luogo e data nascita

Codice fiscale

Settori di appartenenza

Abilitazione

Indirizzo residenza

Indirizzo studio

Luogo e data laurea

Tel studio

2840A BASILICO LUCA MICHELE Saronno 11/02/1976 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 27/10/2005 BSLLMC76B11I441U E.S. Milano 2005 20826 MISINTO (MB) - VIA SAN DOMENICO SAVIO 3 Trasferito 29-02-2016 566A BENAGLIO AMBROGIO Erba 27/11/1942 BNGMRG42S27D416U A - a ingegnere civile e ambientale, A - b ingegnere industriale MILANO 28/07/1970 E.S. Milano 1970 22037 PONTE LAMBRO (CO) - VIA DON GIOVANNI STRADA 4 Cancellazione richiesta dall’iscritto 10-02-2016 2045A BINDA GIOVANNA Varese 29/11/1970 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 07/04/1995 BNDGNN70S69L682Y E.S. Milano 1995 22070 VALMOREA (CO) - VIA MONTE ROSA 330/78 Cancellazione richiesta dall’iscritto 02-03-2016 762A BOTTA PIERO Olgiate Comasco 25/06/1948 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione PAVIA 13/11/1972 BTTPRI48H25G025F E.S. Milano 1973 22079 VILLA GUARDIA (CO) - VIA VARESINA 60 22079 VILLA GUARDIA (CO) - VIA VARESINA 60 Cancellazione richiesta dall’iscritto 02-03-2016 2772A BRESSAN ALBERTO Pisa 14/03/1951 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione GENOVA 22/07/1976 BRSLRT51C14G702U E.S. Genova 1978 22063 CANTU’ (CO) - VIA CASARTELLI 19/C Cancellazione richiesta dall’iscritto 23-03-2016 2088A CONTI MASSIMILIANO Mariano Comense 14/07/1970 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 23/12/1997 CNTMSM70L14E951Z E.S. Milano 1999 22066 MARIANO COMENSE (CO) - VIA MAZZINI 3 Cancellazione richiesta dall’iscritto 02-03-2016 2453A CORTI LORENZO Lecco 20/08/1976 CRTLNZ76M20E507O A - a ingegnere civile e ambientale MILANO 25/07/2002 E.S. Milano 2002 22033 ASSO (CO) - VIA LAMBRO 3 22033 ASSO (CO) - VIA LAMBRO 3 Trasferito 21-03-2016 2831A COZZA LUCA Cantù 13/06/1974 CZZLCU74H13B639T A - b ingegnere industriale MILANO 21/07/1999 E.S. Milano 2000 22060 FIGINO SERENZA (CO) - VIA ALCIDE DE GASPERI 3 22060 FIGINO SERENZA (CO) - VIA ALCIDE DE GASPERI 3 Cancellazione richiesta dall’iscritto 02-03-2016 2781A EVOLVI EDOARDO Como 22/10/1979 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 26/07/2005 VLVDRD79R22C933P E.S. Milano 2005 22100 COMO - VIA VERGA 10 37 Cancellazione richiesta dall’iscritto 10-02-2016


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138 AGGIORNAMENTO DELL’ALBO 38

segue cancellazioni ingegneri: sezione A Numero iscrizione

Data iscrizione

Cognome e nome

Luogo e data nascita

Codice fiscale

Settori di appartenenza

Abilitazione

Indirizzo residenza

Indirizzo studio

Luogo e data laurea

Tel studio

816A FARINA VITTORIO Inverigo 13/02/1949 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 27/07/1976 FRNVTR49B13E309E E.S. Milano 1977 22044 INVERIGO (CO) - VIA GENERAL CANTORE 10 22044 INVERIGO (CO) - VIA GENERAL CANTORE 10 Cancellazione richiesta dall’iscritto 10-02-2016 2518A FERRARIO EMANUELE Varese 15/09/1980 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 22/02/2005 FRRMNL80P15L682A E.S. Milano 2005 22070 LOCATE VARESINO (CO) - VIA COLOMBO 7 22070 LOCATE VARESINO (CO) - VIA COLOMBO 7 Cancellazione richiesta dall’iscritto 13-04-2016 2739A GIOVENZANA ROBERTO Erba 19/06/1977 GVNRRT77H19D416J A - a ingegnere civile e ambientale MILANO 28/10/2005 E.S. Milano 2006 22030 EUPILIO (CO) - VIA DE GASPERI 1 Cancellazione richiesta dall’iscritto 02-03-2016 629A GIUSSANI ALBERTO Villa Guardia 06/04/1940 GSSLRT40D06L956K A - a ingegnere civile e ambientale MILANO 28/07/1970 E.S. Milano 1970 22100 COMO - VIA ZAMENHOF 1 Cancellazione richiesta dall’iscritto 13-04-2016 555A GUGLIELMETTI GIOVANNI Cantù 20/12/1942 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 16/12/1966 GGLGNN42T20B639C E.S. Milano 1967 22063 CANTU’ (CO) - VIA MAZZINI 63 Cancellazione richiesta dall’iscritto 10-02-2016 2285A JANNIELLO SIMONE Firenze 18/12/1969 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 21/12/1998 JNNSMN69T18D612D E.S. Milano 1999 22070 CASNATE CON BERNATE (CO) - VIA XXV APRILE 12 Cancellazione richiesta dall’iscritto 02-03-2016 2308A LUPIS ALBERTO Como 19/09/1976 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 10/04/2002 LPSLRT76P19C933U E.S. Milano 2002 22020 FALOPPIO (CO) - VIA CAVALLINA 73 22020 FALOPPIO (CO) - VIA CAVALLINA 73 Cancellazione richiesta dall’iscritto 02-03-2016 2170A MARONCELLI ROBERTO Como 16/06/1972 MRNRRT72H16C933C A - b ingegnere industriale MILANO 20/12/1997 E.S. Milano 1998 22070 APPIANO GENTILE (CO) - VIA MONTEROSA 4/B Cancellazione richiesta dall’iscritto 10-02-2016 545A MASCHERONI GIORGIO Carugo Arosio 20/10/1943 MSCGRG43R20B852K A - a ingegnere civile e ambientale, A - b ingegnere industriale MILANO 22/03/1969 E.S. Milano 1969 22066 MARIANO COMENSE (CO) - VIA TRENTO 12 Cancellazione richiesta dall’iscritto 02-03-2016 2697A MASPERO CRISTIANO Como 30/08/1982 MSPCST82M30C933S A - c ingegnere dell’informazione MILANO 20/04/2007 E.S. Milano 2007 22063 CANTU’ (CO) - VIA LUDOVICO MANNI 10 Cancellazione richiesta dall’iscritto 10-02-2016


Numero iscrizione

Data iscrizione

Cognome e nome

Luogo e data nascita

Codice fiscale

Settori di appartenenza

Abilitazione

Indirizzo residenza

Indirizzo studio

Luogo e data laurea

Tel studio

ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138

cancellazioni ingegneri: sezione A

1140A MOLTENI LINO Cantù 05/11/1956 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 24/07/1981 MLTLNI56S05B639K E.S. Milano 1981 22063 CANTU’ (CO) - VIA DALMAZIA 16 Cancellazione richiesta dall’iscritto 10-02-2016 1865A NESSI GABRIELE Como 08/02/1970 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 25/07/1995 NSSGRL70B08C933O E.S. Milano 1995 22100 COMO - VIA ANDREA LANZANI 2 Cancellazione richiesta dall’iscritto 23-03-2016 679A OLDRINI DE COL RENATO Cernobbio 07/11/1944 LDRRNT44S07C520B A - a ingegnere civile e ambientale MILANO 25/05/1973 E.S. Milano 1973 22100 COMO - VIA BINDA 3 22100 COMO - VIA BINDA 3 Cancellazione richiesta dall’iscritto 02-03-2016 1426A PIAZZOLI MAURIZIO Lecco 15/01/1962 PZZMRZ62A15E507G A - a ingegnere civile e ambientale, A - b ingegnere industriale MILANO 22/12/1989 E.S. Milano 1990 22040 ANZANO DEL PARCO (CO) - VIA ROMA 2 22040 ANZANO DEL PARCO (CO) - VIA ROMA 2 Cancellazione richiesta dall’iscritto 02-03-2016 2233A RAGNO NICOLA Mariano Comense 24/06/1976 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 10/04/2001 RGNNCL76H24E951O E.S. Milano 2001 22031 ALBAVILLA (CO) - VIA L. V. RUFO 5 Cancellazione richiesta dall’iscritto 10-02-2016 2461A SOMAINI MATTEO Como 08/04/1978 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 19/02/2004 SMNMTT78D08C933R E.S. Milano 2004 6932 BREGANZONA (SVIZZERA) - VIA PREVAGNO 8 Cancellazione richiesta dall’iscritto 23-03-2016 2650A SPREAFICO MONICA Como 01/12/1980 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 27/07/2006 SPRMNC80T41C933J E.S. Milano 2007 22046 MERONE (CO) - VIA F. CRISPI 6 Cancellazione richiesta dall’iscritto 10-02-2016 1728A TAIANA GIOVANNA Como 07/09/1963 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 22/12/1989 TNAGNN63P47C933M E.S. Milano 1990 22100 COMO - VIA SCALABRINI 46 Cancellazione richiesta dall’iscritto 10-02-2016 2838A TIANI STEFANO Erba 30/03/1983 TNISFN83C30D416T A - a ingegnere civile e ambientale MILANO 22/10/2009 E.S. Milano 2009 22037 PONTE LAMBRO (CO) - VIA XXIV MAGGIO 28 Cancellazione richiesta dall’iscritto 02-03-2016 2828A TIRONI FRANCESCO PAOLO Lievin (Francia) 18/06/1976 a ingegnere civile e ambientale, b ingegnere industriale,c ingegnere dell’informazione MILANO 26/07/2001 TRNFNC76H18Z110J E.S. Milano 2002 22070 LIMIDO COMASCO (CO) - VIA CASCINA RESTELLI 8 Cancellazione richiesta dall’iscritto 07-03-2016

cancellazioni ingegneri: sezione B Numero iscrizione

Data iscrizione

Cognome e nome

Luogo e data nascita

Codice fiscale

Settori di appartenenza

Abilitazione

Indirizzo residenza

Luogo e data laurea

Tel studio 56B COLOMBO GIANLUCA Cantù 08/01/1982 CLMGLC82A08B639X B - a ingegnere civile e ambientale iunior MILANO 27/07/2006 E.S. Milano 2011 22063 CANTU’ (CO) - VIA AL MONTE 34 22063 CANTU’ (CO) - VIA AL MONTE 34 39 Cancellazione richiesta dall’iscritto 10-02-2016

Indirizzo studio


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138

SEGNALAZIONI

FEBBRAIO - APRILE 2016

TERNE COLLAUDATORI Data

IMPRESA COSTRUTTRICE

OGGETTO

DESIGNATI

09.03.2016 Impresa Corti Eliseo snc

Edificio residenziale in Faloppio (CO)

1. Ing. CASALINO Michele 2. Ing. MOLTENI Marco n. 1298A 3.Ing. ROSELLI Angelo Cesare

09.03.2016

Edificio residenziale in Colverde fraz. Gironico (CO)

1. Ing. CASTELLINI Serafino 2. Ing. MOLTENI Marco n. 2081A 3. Ing. SALA Daniele

Impresa Corti Eliseo snc

30.03.2016 De Marchi Danilo Costruzioni srl

Integrazone nominativo terna 1. Ing. CATTANEO Damiano Tettoia metallica aperta in Val Rezzo (CO) 2. Ing. MONDELLI Giuseppe 3. Ing. SIRONI Luca

SEGNALAZIONI VARIE DELL'ORDINE

40

Data - OGGETTO

RICHIEDENTE

DESIGNATI

24.02.2016 Richiesta nominativi per nomina Commissione di gara impianto sportivo

Comune di Canzo

Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Ingegneria edile – Impianti sportivi”

02.03.2016 Richiesta nominativi per consulenza in materia di contenimento energetico

Studio Porciani

Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Energetica – Termodinamica, termotecnica, risparmio energetico”

07.03.2016 Richiesta nominativi per incarico responsabile protezione e prevenzione

Conservatorio di Como

Ing. Ing. Ing. Ing. Ing.

21.03.2016 Richiesta nominativi esperti in progettazione di facciate con isolamento termico e valutazione architettonica

Ing. Camilla Ceruti

Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Recupero e manutenzione”

21.03.2016 Richiesta nominativi per nomina Commissione valutazione gara scuola primaria di Capiago

Provincia di Como

Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Edile – Edifici collettivi”

13.04.2016 Richiesta nominativi per collaudo opere di urbanizzazione

Città di Appiano Gentile

Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Strade”

iunior FASOLA Stefano iunior FERE’ Michele iunior GHEZZI Gabrio iunior MARTINELLI Federico TAGLIABUE Emanuele


ORDINE INGEGNERI PROVINCIA DI COMO NOTIZIARIO 138

SERVIZI A CURA DELL’ORDINE

NOTIZIARIO ordine INGEGNERI provincia Como

SOMMARIO IL PRESIDENTE ASSEMBLEA ANNUALE GRUPPO GIOVANI INGEGNERI RICORDO ARGOMENTI MOSTRE

1 2 14 15 17 19

INSERTO

EXPO MILANO 2015: I TEMI DEL PROGETTO, GLI SCENARI DEL POST-EVENTO

INARCASSA GIURISPRUDENZA LEGISLAZIONE ATTIVITÀ ISTITUZIONALE AGGIORNAMENTO DELL’ALBO SEGNALAZIONI SERVIZI

30 31 32 33 35 40 41

Direttore Responsabile Luisella Garlati Comitato di Redazione Floriana Beretta Michele Bottinelli Manlio Cantaluppi Luisella Garlati Michela Gioacchini Gianmaria Origgi Progetto grafico Lavori in Corso Sede Via A. Volta n. 62 - 22100 Como Telefono 031/269810 Fax 031/301807 E-mail info@ordingcomo.org http:// www.ordingcomo.org

Il notiziario è aperto alla collaborazione di tutti gli ingegneri iscritti all’albo. Gli articoli firmati esprimono il pensiero degli autori; la loro pubblicazione non implica approvazione dei giudizi espressi dagli autori e pertanto non impe gna né il Consiglio dell’Ordine né il Gruppo redazionale. I testi e gli articoli inviati per la pubblicazione non si restituiscono, anche se non pubblicati. Stampato presso Grafica Marelli s.n.c. via Leonardo da Vinci, 28 - 22100 Como

Orario di apertura al pubblico della Segreteria: Lunedì/Venerdì ore 9,00 - 12,00

Il Presidente ing. Franco Gerosa riceve:

Iscrizione negli Elenchi del Ministero dell’Interno di cui alla L. 818/84 - prevenzione incendi

Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

Requisiti: iscrizione all’Albo professionale e attestazione di frequenza del corso di specializzazione antincendi (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Il Segretario ing. Mauro Volontè riceve:

Iscrizione Albo Provinciale dei Collaudatori

Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

Requisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo (domanda carta semplice con curriculum professionale: fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

Il Vice/Presidente ing. Maria Cristina Sioli riceve:

Delegato INARCASSA ing. Luisella Garlati riceve previo appuntamento contatti: 031.242375 (h. 9-12/15-18) email: lellaing@virgilio.it

Dimissioni

Certificati di iscrizione € 5,20

Domanda al Presidente dell’Ordine completa di dati anagrafici e fiscali: da inviare a mezzo raccomandata A.R. entro il 15 febbraio. Trascorsa tale data è obbligatorio il pagamento della quota di iscrizione.

Tassa di liquidazione parcelle

Trasferimenti

Parcelle o note informative: 1,5% minimo € 100,00 per ogni pratica esaminata

Domanda in bollo al Presidente del nuovo Ordine completa di dati anagrafici e fiscali (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Consulenza fiscale: dott. Walter Moro riceve: Mercoledì ore 9,00 (previo appuntamento)

Tariffe

Iscrizione Albo Specialisti Requisiti: 5 anni di iscrizione all’Albo (scheda sul sito www.ordingcomo.org)

Andrea, universitario

In copertina: Expo 2015, Milano (foto di Giacomo Albo) In quarta di copertina: Expo 2000, Hannover - Padiglione della speranza; Buchhalla und partners (foto di Claudio Gobbi)

CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI COMO Presidente ing. FRANCO GEROSA Vice Presidente ing. MARIA CRISTINA SIOLI Segretario ing. MAURO VOLONTÈ Tesoriere ing. LUCA COZZI Consiglieri ing. GIAMPIERO AJANI ing. FLORIANA BERETTA ing. MANLIO CANTALUPPI ing.iunior STEFANO FASOLA ing. GIORGIO FONTANA ing. MAURO GALLI ing. PIER GIUSEPPE LOZEJ ing. MARZIA MOLINA ing. CRISTIANO PUSTERLA ing. ROBERTO STROPENI ing. GIORDANO ZAPPA

In banca quando ti serve, ovunque ti trovi. Cantù - Corso Unità d’Italia, 11 Tel. 031.719.111 - Fax n 031.7377.800 e-mail: info@cracantu.it n. di CASSAinlinea 840-008800

www.cracantu.it Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Per le altre condizioni economiche e contrattuali si rinvia ai fogli informativi disponibili gratuitamente presso i nostri sportelli e nell’apposita sezione trasparenza del sito.


NUMERO 138 MAGGIO 2016

22100 Como Via Alessandro Volta 62 Telefono 031269810 Telefax 031301807 www.ordingcomo.org info@ordingcomo.org

All’interno EXPO MILANO 2015: I TEMI DEL PROGETTO, GLI SCENARI DEL POST-EVENTO

anno 24 numero 138 maggio 2016 Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993


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