MissionFleet 5 / 2023

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8 Provata Polestar.qxp_Layout 1 21/10/23 11:41 Pagina 24

MISSIONFLEET PROVATA PER VOI

POLESTAR 2 NONTEME CONFRONTI La prestante berlina del marchio svedese alza il livello di tecnologia, puntando alla sostenibilità con fascino proprio e gestione easy: l’abbiamo usata anche per viaggiare

di O.M.Fumagalli

U

na prova di quelle da riferimento per le auto elettriche, quella di Polestar 2. L’abbiamo sfruttata in ogni modo possibile, questa prestante integrale con 350 kW: versione Long Range Dual Motor Performance Pack. Confermando il poker di elementi che la Casa svedese di Geely offre, ad aziende e fleet manager: prestazioni, con esubero di potenza e 78 kWh di batteria; design, personale nel mare delle elettriche, fuori e anche dentro; tecnologia nel powertrain e nella connettività, con l’integrazione di Google Automotive; non ultima la sostenibilità, baluardo di Polestar sin dalla nascita.

STILE E DIMENSIONI Partendo dallo stile, questa berlina lunga 4,6 metri si evidenzia come auto globale ma di gusto anche europeo: superfici pulite, senza prese aria 24 | NOVEMBRE 2023

ma con una dozzina di sensori nascosti e un family feeling con le sorelle, Polestar 1 e 3. I tagli verticali ai due fronti, lasciano spazio a sottile fanaleria, potente ma educata, come è l’auto stessa: priva di fronzoli o eccessi, sebbene la Performance Pack usi cerchi da 20” gommati Continental a basso profilo, che mostrano poderose pinze Brembo, a 4 pistoncini, in tinta con le cinture di sicurezza e altri dettagli. Fuori dal comune, oggi, la sagoma interna del lunotto posteriore, parte di un portellone (hands free) che apre il vano bagagli da 405 litri. Ben fruibile, con doppio fondo molto ben sagomato, utile divisorio rigido e ganci. Grazie all’abbattimento sedili, il volume sale fino a 1.095 litri e ce ne sono altri 41, nel vano frontale sotto al cofano.

INTERNI E DOTAZIONI In abitacolo sorprende il lusso razionale, con morbida pelle

nappa, regolazioni elettriche e climatizzazione per i sedili anteriori, ma anche modanature e rivestimenti premium, in combinazione gradevole. Una produzione cinese con interni “vegani” che seleziona le forniture e non impiega plastiche superflue, lasciando dietro al look minimal qualche chicca: come la proiezione del logo sul grande tetto vetrato, graditissimo, gli specchi senza cornice e minimi comandi fisici, anche al volante, circolare. L’alta digitalizzazione offre prese Usb per tutti (quattro) e wifi, con le funzioni principali integrate nel touch-screen centrale, verticale, da 11,2”. In qualche caso replicabili nello strumento 12,3” anch’esso “alla Polestar” per funzionalità: senza coreografie o complicazioni, senza ridondanze. Passo verso la Smart car aziendale il debutto di Android Automotive, con Google integrato: abbiamo sfruttato app e funzioni con ottimo sistema vocale e navigazione customizzata. Grazie all’interfaccia dedicata e intuitiva, si fa meglio che con un telefono e poi, un portale aperto agli sviluppatori permette di implementare nel tempo app di terze parti.

TECNICA E GUIDA Il pianale CMA ospita qui due


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