Navicelli News n°13

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ANNO IV, N.13

APRILE 2013

N avicelli N ews TRIMESTRALE INFORMATIVO SU CANALE DEI NAVICELLI E NAUTICA PISANA

ALL’INTERNO

Reg. Tribunale di Pisa Numero 8/09

BOCCADARNO: PRIME IMBARCAZIONI A GIUGNO INTERVISTA A PURE POWER CONTROL INTERVISTA A LORENZO POLLICARDO INTERVISTA A FRANCESCO BINI MISSIONE A DUBAI


NAVICELLI NEWS

NAVICELLI NEWS - APRILE 2013 SOMMARIO EDITORIALE

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NAVICELLI DI PISA: MISSIONE A DUBAI

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RIFLESSIONI SUL SETTORE NAUTICO IN TEMPO DI CRISI, INTERVISTA A LORENZO POLLICARDO

6 -- 7

UCINA: MIN. DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI, RAZIONALIZZAZIONE DEI CONTROLLI IN MARE E AVVIO DEL SISTEMA TELEMATICO

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NEWS IN RILIEVO  MISSIONE A DUBAI  INTERVISTA A LORENZO POLLICARDO

 INTERVISTA

A

FRANCESCO

BINI

UCINA: OTTIMISMO PER IL PROSSIMO SALONE NAUTICO INTERNAZIONALE DI GENOVA

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 INTERVISTA A PURE POWER CONTROL

TECNOLOGIA TOUCH SCREEN A BORDO, INTERVISTA A FRANCESCO BINI

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 BOCCADARNO: PRIME IMBARCAZIONI A GIUGNO

NOVITÀ DAI CANTIERI: IL PROGETTO DEL NUOVO CODECASA 50

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BOCCADARNO: A GIUGNO IL PORTO ACCOGLIERA’ LE PRIME IMBARCAZIONI

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SISTEMI DI PROPULSIONE IBRIDI, IL RISPETTO PER IL MARE, INTERVISTA A PURE POWER CONTROL

14 - 16

LA TURCHIA. UNA TERRA DI OPPORTUNITA’ TRA EUROPA ED ASIA

17 - 18

INCONTRI E VISITE CON DELEGAZIONI DI MAROCCO E TUNISIA

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PROTEGGERE LE AREE PORTUALI: LA SFIDA

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EUROPHAR: MEETING A VALENCIA SU PORTUALITA’, SICUREZZA E AMBIENTE

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NAVICELLI SPA A SEATC 2013

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MOSTRA “PENDENZE CONTRASTI ILLUSIONI” DI DANIELA MAXIA

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RUBRICA CUCINARE A BORDO

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ANNO IV, NUMERO 13

EDITORIALE Sono passati ormai cinque anni dall’apertura dello Yachting LAB Centro Servizi della Navicelli SpA e rimettere in fila le tante iniziative svolte non è facile. E’ un bene: vuol dire che sono tante! Cinque anni fa era poco più che una scommessa, fatta dai tre soci pubblici delle Società. In un incontro presso la Camera di ComIl Vicepresidente di Navicelli Spa, mercio, con il Marco Magnarosa Presidente della Camera, della Provincia e il neo-eletto (era il 2008) Sindaco di Pisa, fu deciso di dare un ruolo nuovo e più attivo alla Navicelli relativo anche allo sviluppo dell’area del Canale e all’innovazione nel settore della nautica. Quella scelta ha por“Il CDA della tato alla creazione di un gruppo Navicelli ha deciso di lavoro all’interno della Naviceldi predisporre un li, giovane e composito, che ha nuovo Business permesso di creare opportunità Plan che definisca nella formazione, nella ricerca di un nuovo piano finanziamenti per la ricerca e per i prossimi anni l’innovazione, nello sviluppo di di attività del progetti innovativi, nella qualificaCentro Servizi.” zione energetica e ambientale dell’area e del settore, nel turismo e nelle iniziative culturali nell’area. Si potrebbero citare progetti come l’APEA – Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata, le sperimentazione Smart-Grid, le partecipazione ai progetti transfrontalieri, la presenza in due

dei poli di innovazione delle Regione Toscana (PENTA quello della Nautica e CENTO - quello della subfornitura del mobile e dell’arredo); si potrebbero citare le tecniche innovative di gestione dei fanghi di dragaggio o le certificazioni. Si potrebbero citare l’accordo europeo della Città di Pisa (come città italiana, al fianco delle principali capitali europee quali Vienna, Parigi, Berlino, Bruxelles) per la Navigazione Interna. O ancora, gli accordi e le missioni internazionali con Cina, Brasile, Emirati Arabi, etc. Si potrebbe anche dire che questo è stato fatto con risorse che la Navicelli ha cercato sul mercato, partecipando a gare Europee, Nazionali, Regionali e recuperando fondi, competendo con le altre realtà che si occupano di sviluppo e innovazione in questi settori. Si potrebbe infine dire che i conti tornano e che i bilanci della Società e dell’attività diretta di Centro Servizi sono stati sempre positivi in questi anni. Io credo invece occorra sottolineare come quello che è stato fatto, con giuste risorse e con tanti giovani, sia avvenuto e stia avvenendo in un momento in cui tutta l’iniziativa pubblica per lo sviluppo tende a ritrarsi. Invece credo occorra fare l’opposto. E’ prima di tutto il pubblico e dover dare

fiducia, a doverci credere, a dover cercare di aprire dei varchi e delle opportunità, a dover competere. In tempi di crisi così difficili occorre investire ancora di più nello sviluppo. Credo, che la scelta allora fu proprio questa e credo che alla luce del quadro di crisi economica complessiva, sia stata una scelta lungimirante e da sottolineare. Per questo il CDA della Navicelli ha deciso di predisporre un nuovo Business Plan che definisca un nuovo piano per i prossimi anni di attività del Centro Servizi. Un Business Plan che preved e i l c o n s o li d a m e n to dell’attività svolta e anche la maggiore qualificazione delle figure professionali che opereranno nello Yachtinglab. Un piano di un’azienda pubblica che però è in grado di reperire risorse e di competere, insieme alla Città, a livello Europeo. L’obiettivo è quello di vedere un’ area produttiva in modo moderno, internazionale, non solo come spazi da occupare, ma come lungo in cui è possibile crescere e svilupparsi insieme, con servizi innovativi e ad alto valore aggiunto. Un’ area produttiva fatta di persone, di cooperazione, di competenze, di qualità.

Marco Magnarosa 3


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NAVICELLI DI PISA: MISSIONE DUBAI

L’ingresso della XXI edizione del Dubai International Boat Show

“[…] il 60% dei 100 superyacht più lussuosi del mondo appartengano a residenti del Medio Oriente.”

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Negli ultimi vent’anni, la globalizzazione ha causato un processo di crescente integrazione tra le diverse economie nazionali, riducendo gli ostacoli al commercio internazionale e attenuando i costi di transazione. Questi mutamenti, associati allo sviluppo delle nuove tecnologie dell’informazione, hanno cambiato radicalmente le strategie di sviluppo delle imprese che, per difendere la propria posizione competitiva, sono adesso costrette a intraprendere percorsi di crescita internazionale. A sostegno di questi percorsi, la SpA Navicelli di Pisa ha partecipato, dal 5 al 9 Marzo, alla XXI edizione del Dubai International Boat Show, salone che svolge un ruolo chiave per la promozione del settore della nautica da diporto sia a livello locale sia internazionale. Gli Emirati Arabi Uniti, infatti, sono il mercato di riferimento per l’intera area del Golfo Per-

sico, che si caratterizza per un elevato potere di acquisto e per un alto grado di personalizzazione del prodotto richiesta dagli armatori. Secondo un recente rapporto del Boston Consulting Group, gli Emirati Arabi Uniti – insieme agli altri Stati del Golfo dell’Arabia Saudita, Kuwait e Qatar – sono tra i primi 10 paesi con la più alta densità di ultra-ricchi. Il dato è confermato anche dalle stime che hanno rilevato come il 60% dei 100 superyacht più lussuosi del mondo appartengano a residenti del Medio Oriente. Le politiche governative tese a favorire il business, lo sviluppo delle infrastrutture logistiche, il posizionamento geografico strategico, la vicinanza a mercati emergenti in rapida crescita e lo sviluppo dell’Information Technology sono tra i motivi principali per cui il territorio attrae

investimenti esteri. Dubai è il terzo hub per l’esportazione e il fatto di avere il quarto aeroporto a livello mondiale, gli permette di essere connesso ai più importanti mercati del globo. Attualmente tra gli Emirati e l’Italia si stanno esplorando importanti opportunità di partnership nell’agricoltura, nel settore delle costruzioni, nella green economy, nella moda, nella meccanica e nella logistica, elementi questi che contribuiranno a un maggiore sviluppo di entrambi i paesi. Inoltre, grazie alla posizione geografica del paese (oltre 1.300 km di costa) che si affaccia sul Golfo Persico, numerose sono le imprese che operano nel settore marittimo e nautico con le quali è possibile una cooperazione. Lo sviluppo di questo settore è stato incentivato dalla creazione di Free Trade Zones in tutti gli Emirati, oltre che dalla costruzione di nuove marine e dall’ampliamento della capacità degli ormeggi il cui numero, dal 1990 al 2010, ha raggiunto, partendo da una cifra molto esigua, le 2.500 unità, rendendo gli UAE, il paese con il numero maggiore di marine all’interno del GCC: solo a Dubai, nel 2010, sono state inaugurate 3 Municipalità Marine e il porto Rashid, capolinea per crociere, mentre ad Abu Dhabi è stata realizzata la YAS Marina, la più grande dello stato arabo. (continua a pag seguente)


ANNO IV, NUMERO 13 (continua da pag precedente) In pochi anni, sono state costruite isole artificiali come il The Palm o il The World, dove, oltre ad appartamenti e a ville, sono stati realizzati posti barca per i proprietari. Questi aspetti sono confermati dal trend positivo che anche questo anno ha caratterizzato il Dubai Boat Show. Dalla prima edizione, nel 1992, il salone è cresciuto di 14 volte in termini di espositori e di 43 volte in termini di superficie occupata. Sono state registrate oltre 750 aziende espositrici provenienti da 49 paesi (sei dei quali al loro debutto: Armenia, Belgio, Malesia, Malta, Palau e la Federazione Russa) ed erano presenti più di 430 imbarcazioni. In particolare, l’adesione delle aziende turche all’iniziativa è stata otto volte superiore rispetto allo scorso anno. Anche gli Stati Uniti e l’Italia hanno aumentato la loro superficie espositiva, rispettivamente del 110% e del 47%, importanti segnali che sottolineano come il mercato arabo possa offrire alle industrie italiane grandi opportunità per la costruzione di yacht di lusso, di imbarcazioni da diporto e di equipaggiamento marino. Gli yacht italiani, infatti, grazie agli interni caratterizzati da un design contemporaneo, minimalista ma lussuoso, sono molto apprezzati sul mercato arabo e rivestono un ruolo di prestigio accresciuto dal fatto che il brand italiano, associato al concetto di lusso nei settori della moda, della gioielleria, si riflette anche nella produzione di yacht. Durante il DIBS un ruolo importante è stato ricoperto dai superyacht, infatti, come nella precedente edizione, anche questo anno, è stato allestito un esclusivo Superyacht Club, un’area espositiva dedicata al crescente numero

di partecipanti che richiedono prodotti esclusivi. Alcuni dati ci permetteranno di capire meglio l’importante crescita di questo paese nel settore nautico: dei circa 150.000 yachts presenti nel Medio Oriente, circa 12.000 si trovano nel Golfo Persico; il mercato dei panfili e di imbarcazioni di lusso da diporto registra un incremento annuo del 5% e, per i prossimi 3 anni, è atteso un tasso di crescita pari al 30%, seguito naturalmente dallo sviluppo di una fitta rete commerciale in tutti gli Emirati e, in particolare, a Dubai. Circa 80 delle industrie presenti nel GCC sono incentrate sul settore navale (la maggior parte specializzate in piccole imbarcazioni per la pesca, rimorchiatori, bastimenti, natanti e dhow di legno) e rappresentano l’8% della produzione mondiale, anche se solo dieci di esse possono competere, per design e qualità della produzione, su scala internazionale. Secondo gli esperti dell’industria, il mercato delle navi da diporto degli EAU rappresenta il 30% del totale del mercato dei paesi del Golfo. La maggior parte degli yacht di lusso venduti negli EAU è di taglia 50-60 piedi (1618 metri), con un prezzo di vendita che varia da US$ 800.000 a $ 1.1 milioni. La crescita dell’industria delle imbarcazioni da diporto negli EAU è stimata a 600 imbarcazioni per anno, delle quali approssimativamente 100 superano i 50 piedi di lunghezza. L’Emirato di Dubai, in particolare, è destinato a subire un’ulteriore

crescita economica grazie ai numerosi progetti commerciali e di costruzione infrastrutturale pianificati che hanno lo scopo di posizionare Dubai come prima destinazione. La partecipazione al Dubai International Boat Show e agli incontri ad Abu Dhabi hanno consentito, attraverso B2B e visite tecniche, di conoscere nuovi operatori locali, interessanti canali distributivi del settore nautico e di consolidare rapporti commerciali presi negli anni passati. Per penetrare il mercato arabo, infatti, il metodo più usato è rivolgersi a un importatore/ distributore, sfruttando le sue conoscenze del mercato locale, i contatti stabiliti e i canali di distribuzione esistenti.

La nostra adesione alla manifestazione ha inoltre consentito di capire le esigenze degli acquirenti, infatti, a causa delle condizioni atmosferiche degli EAU (estati molto calde e primavere umide), la vendita di yacht negli EAU è focalizzata principalmente sul design ‘fly bridge’ caratterizzato da un ponte più alto e da un’ampia cabina interna; ha inoltre permesso di cogliere le nuove variazioni di tendenze: gli armatori, infatti, sono alla ricerca di yacht caratterizzati da comfort e da lusso piuttosto che dalla velocità, come invece era negli anni passati. Viola Luti 5


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RIFLESSIONI SUL SETTORE NAUTICO IN TEMPO DI CRISI INTERVISTA A LORENZO POLLICARDO Abbiamo il piacere di fare qualche domanda all’ing. Lorenzo Pollicardo esperto del mercato nautico, ingegnere navale, per 12 anni Direttore della Divisione Yachting e della Certificazione Navale del RINA. Segretario generale di UCINA dove per nove anni ha gestito l'Associazione di Confindustria della Nautica, organizzando il Salone Nautico Internazionale di Genova. Attualmente rappresenta la CNA Nautica Nazionale presso la Commissione Europea e organizza il Salone Nautico Internazionale di Venezia.

Ingegnere, vista la sua profonda conoscenza del settore, che 2013 ci dobbiamo aspettare per il settore nautico? E’ giusto chiedersi come andrà questo settore nell’anno che ci attende, ma indubbiamente non ci aspettiamo grandi performance di miglioramento. Gli operatori internazionali sostengono, secondo me a ragione, che il mercato italiano resterà abbastanza fermo o comunque poco attivo. Devo dire però che tirerà ancora moltissimo l’export su tutti i settori in generale, ma soprattutto per quanto riguarda le imbarcazioni di grandi dimensioni. Quindi nell’ambito del portafoglio ordini dei grandi yachts, mi riferisco ad imbarcazioni di oltre settanta metri, ci sarà una notevole crescita. Questo rappresenta un aspetto importante in quanto tale segmento di mercato racchiude una qualità molto particolare in cui non incide soltanto il costo del lavoro, in tal senso l’Italia non è molto competitiva, ma incide anche e soprattutto l’esperienza, la qualità, il prestigio più in generale, lo stile del made in Italy che come sappiamo risulta molto apprezzato a livello mondiale.

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Secondo lei quali sono i punti cruciali sui quali la Toscana deve puntare per far ripartire il settore?

ra, cantieristica e servizi che siano veramente rapporti di partnership. Per fare un esempio se il comandante di uno yacht riceve una buona ospitalità turistica si fermerà e quindi usufruirà di tutta una serie di servizi che possono essere eventuali interventi di manutenzione, riparazione o refit e magari una volta che si presenti l’esigenza di cambiare l’imbarcazione suggerire all’armatore di acquistarlo in loco. L’altro punto importante è cercare di fare sistema attraverso le organizzazioni istituzionali, pubbliche, razionalizzare gli investimenti pubblici, a vantaggio di questo progetto di integrazione.

Innanzitutto riferendosi alle prospettive, limitarsi a guardare il territorio toscano in quanto tale sarebbe molto riduttivo. E’ vero che la nautica Toscana può diventare un modello di riferimento per tutta la nautica internazionale, ma per far questo deve dare dei segnali importanti. Le imprese ci sono ed hanno alle spalle un’importante filiera. Ci sono, inoltre, sia prestigiosi ed importanti cantieri che guardano avanti e sanno anche interpretare la domanda del mercato di grandi yachts, i quali si stanno attrezzando per realizzarne ancora di più grandi e tali aziende sapranno rispondere alle esigenze del mercato. C’è anche un’ottima offerta turistica costiera con un retroterra molto interessante, ricordiamo che per il charter di grandi yachts interessa sempre meno il turismo nautico balneare e sempre più quello culturale, legato alle tradizioL’ing. Lorenzo Pollicardo esperto del settore nautico ni, la buona cucina ecc. Quindi in ciò la Toscana ha tutti i requisiti, ma anche per Ricapitolando le tre linee essenziali quanto riguarda la logistica per l’ sono cantieristica, legata al refit e accoglienza di grandi barche la al new building, fornitura e subforcosta è messa abbastanza bene. nitura della cantieristica e servizi al Dispone infatti di porti turistici già turismo nautico. Valorizzare queesistenti e aziende che offrono ste tre linee in modo integrato, servizi al diportista, oggi l’attività di qualificandole può portare questa service e di reffitting sono fonda- Regione a diventare, o quantomementali. Quindi in generale la To- no mantenersi, come modello di scana può essere un buon modello esempio nazionale e internazionadi riferimento, quello che serve è le. fare sistema tra le aziende per creare dei rapporti tra subfornitu- (continua a pag seguente)


ANNO IV, NUMERO 13

(continua da pag precedente)

“[…] la nautica Toscana può diventare un modello di riferimento per tutta la nautica internazionale, ma per far questo deve dare dei segnali importanti. […] ”

In tempi di crisi come questo quanto è importante investire in formazione e soprattutto quali sono le figure di cui la nautica ha più bisogno? Non solo è importante ma è strategico investire in formazione. Oggi i progetti formativi devono guardare ad una formazione che non risponda solamente alle esigenze di mercato ma anche all’innovazione. Indubbiamente la nautica si rapporta con realtà diverse, dal turismo nautico allo sviluppo dei servizi costieri, che quindi presuppone delle qualifiche particolari. E’ chiaro che occorre sostenere le aziende, dando una mano alla ripresa, formando personale interno alle aziende stesse ma soprattutto creare una base di persone fuori dalle aziende pronte a subentrare quando la produzione riprenderà con una maggiore intensità. Parliamo comunque di nuovi mestieri. Occorre censire le nuove

figure professionali con attenzione in quanto non vi sono soltanto i tradizionali indirizzi formativi cantieristici o legati alla fornitura e subfornitura ma anche e soprattutto quelli legati ai servizi di bordo dello yacht ed ai servizi turistico– costieri, che devo dire, comunque stanno crescendo nonostante una lieve battuta d’arresto nel 2012. Nella nautica la clientela è molto esigente e sceglie il nostro Paese quando trova qualità, affidabilità, esperienza e soprattutto un alto profilo qualitativo dell’offerta.

Un ultima domanda, cosa ne pensa delle polemiche legate al Salone Nautico di Genova e alle proposte emerse di spostarlo altrove ad esempio tra Viareggio e Marina di Carrara come proposto dal patron di Azimut-Benetti, il dott. Vitelli? La provocazione lanciata dal presidente Vitelli è stata una provocazione costruttiva, in quanto lo stile della persona non è certo quello di lanciare il sasso e nascondere la mano. Indubbiamente Genova ha bisogno di una ristrutturazione come ha dimostrato il crollo dei numeri, inatteso, forse, nella sua intensità ma comunque prevedibile. Occorre guardare un po’ avanti. Io credo che prima o poi l’Italia, speriamo presto, avrà bisogno nuovamente di un salone nuovo, ampio e generalista, magari meno efficace sul mercato e con

più promozione del diportismo e della cultura nautica. Per fare un esempio sul modello del salone di Dussendorf e probabilmente Genova potrebbe essere una sede ideale. Comunque occorre un evento grande che avvicini le famiglie verso il diportismo. Sicuramente vedo due eventi rivolti al mercato interno. Uno sull’Adriatico e l’altro sul Tirreno che attualmente sono Venezia e Roma. Vedo però qua in Toscana la possibilità di fare un evento proiettato sul B2B (business to business), sulla parte accessoristica, fornitura e subfornitura e una parte improntata al post vendita per i grandi yachts che è un po’ la linea che Yare sta perseguendo. Per quanto riguarda i grandi yachts ci sono già due eventi internazionali di natura B2C (business to consumer), come Fort Lauderdale e Montecarlo, credo però che il nostro Paese debba avere un grande Salone internazionale che promuova i servizi, il turismo costiero di eccellenza per i grandi yachts e promuova contestualmente l’eccellenza del prodotto attraverso la cantieristica e la filiera, insomma un evento quasi più esperienziale che tipicamente di Salone. In tal senso credo che l’intervento di Vitelli sia stato costruttivo per svegliare le menti e guardare avanti senza aspettare ripetendo e clonando eventi e manifestazioni.

Andrea Bruscoli

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UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI: RAZIONALIZZAZIONE DEI CONTROLLI IN MARE E AVVIO DEL SISTEMA TELEMATICO Controlli più razionali e mirati sulle unità da diporto durante la stagione estiva. Istituzione di un sistema telematico centrale della nautica del tutto simile a quello già esistente per gli autoveicoli e applicazione di un regime forfettario per l’attività di noleggio di imbarcazioni al fine di assicurare uno sviluppo trasparente al settore. Sono queste le principali misure che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha apportato, attraverso una serie di provvedimenti con i quali ha recepito le richieste degli operatori di settore, al comparto della nautica da diporto. Per evitare la duplicazione dei controlli in mare, soprattutto durante la stagione estiva, è stata emanata una direttiva, condivisa con gli altri Ministeri competenti (MEF, Interno e Difesa), che prevede il rilascio, al diportista risultato in regola, di un attestato di verifica costituito da un bollino adesivo da applicare su un punto ben visibile dell’imbarcazione e di colore diverso per ciascun mese della stagione estiva. Inoltre è previsto che la definizione delle direttive di controllo venga gestita a livello provinciale: in particolare le strutture operative della Guardia Costiera forniranno in anticipo, con modalità concordate, la propria pianificazione agli analoghi reparti della Guardia di Finanza in modo da programmare 8

l’attività ispettiva in mare evitando duplicazioni e sovrapposizioni. Inoltre, sono auspicabili ulteriori misure delle Prefetture locali per il coordinamento delle attività di pattugliamento. Un DPR di prossima emanazione stabilirà i passaggi fondamentali della disciplina attuativa del sistema telematico centrale della nautica da diporto, previsto dall’articolo 1, comma 217, della legge di stabilità 2013, che include l’archivio telematico centrale e lo sportello telematico del diportista. L’archivio telematico centrale costituisce la banca dati nella quale confluiscono tutte le informazioni di carattere tecnico, giuridicoamministrativo e di conservatoria inerenti le navi e le imbarcazioni da diporto. Lo sportello telematico del diportista rappresenta lo strumento cui è affidato l’espletamento degli adempimenti connessi all’iscrizione e all’abilitazione alla navigazione delle unità da diporto. E’ in fase di realizzazione un sistema telematico che, in relazione alla pregressa esperienza

dell’archivio dei veicoli e dei conducenti, consentirà di istituire un archivio anche per la nautica. L’operatività del sistema dovrebbe essere testata prima del prossimo Salone nautico di Genova. Infine un ulteriore decreto, firmato anche dal Ministro del Lavoro e dal Ministro dell’Economia, consente di accedere a un regime fiscale forfettario per l’attività di noleggio svolta occasionalmente, definendo le modalità per la relativa comunicazione da inoltrare per via telematica all’Agenzia delle entrate, alla Capitaneria di porto competente e agli Enti previdenziali.

La misura permette di dare piena attuazione all’articolo 49bis - “noleggio occasionale” - del Codice della nautica, introdotto con il DL n.1/2012 (Cresci Italia), anche su impulso dell’associazione di categoria dei costruttori e distributori di unità da diporto. (continua a pag seguente)


ANNO IV, NUMERO 13 (continua da pag precedente) L’obiettivo è quello di sviluppare il noleggio offrendo un’opportunità di rilancio al settore, incentivando al contempo l’emersione con un regime fiscale agevolato. In particolare, si punta a intercettare l’ampia fascia di domanda proveniente da soggetti disposti a utilizzare occa-

sionalmente un’unità da diporto ma non in condizione di acquistarla, dovendo sostenere anche i relativi costi di esercizio. E’ stato anche avviato un confronto con l’Agenzia delle Entrate per snellire e semplificare le procedure, previste dal DL 50/2010, in occasione della dismissione di bandiera per trasferimento in altro registro o vendita a cittadini stranieri.

UCINA Anton Francesco Albertoni - esprimo soddisfazione poiché gli impegni presi dal Ministro Corrado Passera e dal Vice Ministro Mario Ciaccia in occasione della visita al Salone Nautico di Genova sono stati mantenuti. Confidiamo che questi atti di semplificazione costituiscano la base per ricostruire la fiducia dei diportisti”. Daniela Salvestroni

“In un momento veramente duro per la categoria - ha commentato il Presidente di

UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA OTTIMISMO PER IL PROSSIMO SALONE NAUTICO INTERNAZIONALE DI GENOVA IN PROGRAMMA DAL 2 AL 6 OTTOBRE 2013 Le nuove linee guida che caratterizzeranno l’edizione 2013 del Salone Nautico Internazionale di Genova hanno ricevuto il consenso delle aziende del comparto. E’ quanto emerso nel corso del Consiglio Direttivo UCINA Confindustria Nautica che si è svolto il 13 marzo scorso. I partecipanti al Consiglio, in cui sono rappresentate le categorie merceologiche presenti all’interno della kermesse genovese, hanno espresso approvazione per la realizzazione di un evento maggiormente in linea con le esigenze manifestate dagli operatori nautici e con le mutate condizioni di mercato. Particolare soddisfazione è stata espressa per gli elementi di forte novità che ca-

ratterizzano il layout dell’evento, tra cui una significativa valorizzazione degli spazi espositivi a mare. Anche la riduzione della durata della manifestazione da 9 a 5 giorni, è stata valutata positivamente, perché è in linea con i principali saloni competitors. Le soluzioni concorreranno a una significativa riduzione dei costi di partecipazione degli espositori, sia diretti sia indiretti, rispondendo così a una delle principali richieste sollevate negli ultimi anni dagli imprenditori della nautica. I Vice Presidenti Massimo Perotti e Andrea Razeto, che hanno fatto il loro ingresso nella Giunta Esecutiva di UCINA nel dicembre scorso, hanno dichiarato che il Salone di Genova deve continuare a essere il simbolo

dell’eccellenza della nautica italiana perché, se ciò venisse meno, a essere colpita non sarebbe solo la manifestazione ma, più in generale, la leadership italiana nel settore. E’ stato inoltre sottolineato che, attraverso un maggiore bilanciamento tra gli spazi a terra e quelli a mare, la nuova formula espositiva renderà centrale l’esperienza di visita, favorendo una maggiore interazione con i prodotti esposti. D.S.

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TECNOLOGIA TOUCH SCREEN A BORDO INTERVISTA A FRANCESCO BINI Con un diploma di Perito Tecnico Industriale con indirizzo in elettrotecnica e un training on the job svolto contemporaneamente al periodo scolastico, Francesco Bini inizia a lavorare appena ventenne nell’azienda fondata dal padre Giuseppe, la General Impianti Nautici, concentrandosi sul monitoraggio degli allarmi e dell’illuminazione di bordo a tecnologie integrate. Oggi dopo 15 anni di attività coadiuvata da una formazione continua sono suoi i progetti dei più moderni pannelli touch screen che guidano al monitoraggio, all’attivazione e all’uso della strumentazione di bordo caratterizzata da design funzionalità e comfort. Una tecnologia all' avanguardia che si inserisce nella complessa e affascinante progettazione dei più lussuosi motor yacht e con la quale la GIN guarda al suo potenziamento aziendale, in Italia e all’estero, al passo costante che l’evoluzione della nautica da diporto registra. Signor Bini, i lettori di Navicelli news sono esperti del settore, ma per i nuovi e per i giovani lettori che si avvicinano a questi temi devo chiederle di esporre gli argomenti con semplicità e chiarezza; che cosa è un pannello

operatore touch screen ? Un pannello touch screen è un dispositivo paragonabile agli odierni smartphone e tablet che soprattutto i giovani conoscono e che stanno entrando sempre di più nella vita quotidiana di tutti. Nel caso specifico delle imbarcazioni si tratta di un monitor programmato appositamente per permettere agli utenti di interagire con le varie funzionalità di bordo e per monitorare ogni tipo di feedback utile al controllo delle apparecchiature necessarie per la navigazione.

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Qual’è la sua tecnologia? Sono apparecchiature nate per lavorare maggiormente in concomitanza con dispositivi a logica programmabile utilizzati per l'automazione industriale e quindi molto robusti e reattivi. Oggigiorno esistono aziende costruttrici che mirano in maniera importante al mercato navale per cui i pannelli operatori da loro prodotti hanno già le piene caratteristiche per lavorare al meglio nell'ambiente marino con tanto di certificazioni necessarie per i registri.

l'utente naviga, che deve essere necessariamente elegante e attinente all'ambiente circostante. Bisogna racchiudere tutto il necessario in maniera semplice e intuitiva ma anche donare omogeneità a tutto l'insieme.

Che caratteristiche deve avere per svolgere in modo ottimale le sue funzioni? Principalmente bisogna tenere presenti le caratte- Linee eleganti, funzionalità e grafica ricercata nei pannelli touch screen per il controllo delle apparecchiature di bordo ristiche hardware e software che consentono di dialogare con quante più apparecchiature possibili vengano installa- Che cosa offre GIN con i suoi prote a bordo, considerato che le getti di impiantistica a un armatovarie case fornitrici utilizzano pro- re che chiede il massimo? tocolli di comunicazione spesso Offriamo la massima competenza e diversi. Poter raccogliere molti collaborazione a partire dalla condati disseminati nelle varie zone sulenza iniziale e la progettazione dell'imbarcazione e poter visualiz- necessaria per ogni impianto su cui zare tutto in un solo monitor signi- lavoriamo e di cui seguiamo ogni fica fornire al cliente un prodotto singolo step di sviluppo fino alla di controllo del suo yacht di alto consegna e ai test funzionali. Inoltre rimaniamo sempre a disposiziolivello. ne per l'assistenza necessaria, sia Quali sono le componenti di stile telefonica che di persona. Tutt'oggi e di design da considerare per molti clienti storici richiedono la inserire questa strumentazione nostra presenza a bordo, non solo in Italia, proprio perchè durante le nell’habitat di un’imbarcazione? A livello estetico il primo elemento lavorazioni in cantiere sono rimasti che risalta è la cornice del monitor soddisfatti del nostro lavoro e abche in base alle dimensioni e alla biamo instaurato con loro un grazona in cui viene installato può fare devole rapporto di fiducia che perla differenza. In secondo luogo dura da anni. entra in gioco la veste grafica di cui sono composte le pagine in cui (continua a pag. seguente)


ANNO IV, NUMERO 13 (continua da pag. precedente) Il suo è un lavoro di staff o piuttosto quello di un tecnico altamente specializzato? Capitano entrambe le cose in base alla fase di lavorazione. In fase di programmazione in officina sia io che i miei colleghi ci spartiamo le attività in base alle competenze, interagendo comunque per far scorrere il lavoro in modo ben organizzato. In fase di test in officina e di test finali a bordo collaboriamo tutti contemporaneamente. Sappiamo che avete sviluppato progetti di domotica applicata agli ambienti di bordo, qual’è il più nuovo di questi? Lo abbiamo presentato al METS 2012 ad Amsterdam, abbiamo integrato una serie di impianti di bordo con l'illuminazione degli ambienti compresi gli scenari, gestiti sia da pannello operatore che da dispositivi mobili, appunto smartphone e tablet citati prima. Poter offrire al cliente la possibilità di avere il controllo della propria imbarcazione anche dal suo dispositivo mobile preferito che già possiede è stato per noi un passo tecnico molto importante e di grande soddisfazione. Vi siete avvalsi di laboratori di ricerca o di collaborazioni esterne per la messa a punto di questi impianti?

Istallazione domotica nella camera armatoriale

Abbiamo combinato la nostra esperienza con quella di una ditta con la quale collaboriamo ormai da molti anni e che lavora nell'ambito delle installazioni di telecontrolli sia in Italia che all'estero; con essa contiamo di poter ampliare i nostri impianti e concretizzare quelle che sono le nostre idee. Inoltre abbiamo in progetto una collaborazione con l'istituto ISTI del CNR di Pisa per poter ricreare nei loro laboratori un punto di riferimento dove presentare una serie di tecnologie integrate, comprese quelle sopra citate, con la possibilità di essere visitate e poter diventare in seguito argomento di corsi di formazione e di studio per chi ne fosse interessato. Quanto incidono i costi di questi interventi nel preventivo di un imbarcazione? Siamo ormai nel 2013, i vecchi metodi di realizzare gli impianti elettrici di illuminazione hanno resistito praticamente fino ad oggi e sono ancora molto duri a farsi da parte. La volontà per noi è quella di rimpiazzarli con la domotica e far si che diventi uno standard e non un lusso considerato che a livello operativo in termini di confronto gli elevati costi dei materiali, in qualche modo, vengono compensati dalla rapidità e dalla facilità di installazione a bordo. Queste tecnologie touch screen possono essere realizzata anche nelle abitazioni? La domotica come tecnologia è abbastanza modulabile quindi in base alle esigenze specifiche si riesce sempre ad adattarla alle situazioni. Purtroppo non avendo ancora avuto uno spiccato tasso di diffusione, nonostante sia senza dubbio un obbiettivo

prossimo da raggiungere, il problema principale rimangono i costi di realizzazione. Ovviamente questi si fanno sentire ancora di più se si parla di piccole abitazioni Parliamo di attestati di qualità, quali sono i vostri punti di forza? Abbiamo ricevuto la certificazione di qualità ISO 9001:2008 dall'ente DNV dal 2007 e ogni anno accogliamo le visite ispettive che consolidano la stabilità della nostra azienda, la validità della nostra organizzazione e del nostro operato. Nonostante la crisi degli ultimi anni abbia messo pure noi a dura prova abbiamo potuto predisporre degli indicatori di qualità a cui prestare attenzione e che ci hanno guidato attraverso i vari aspetti operativi e burocratici per far si che gli obbiettivi prefissati di stagione in stagione dall'azienda venissero raggiunti. La conferma arriva direttamente dai nostri clienti che attraverso dei questionari ci danno i loro feedback sulla soddisfazione percepita riguardo ai servizi offerti e alla realizzazione dei nostri progetti. Quali caratteristiche occorre avere per fare di questo lavoro una professione di successo? Come in ogni professione serve innanzitutto la passione e la costanza. E' un ambiente caratterizzato dalla collaborazione con altre ditte di diverse categorie che ti catapulta in un organico dove essere solo “elettricista” non è abbastanza. Inoltre è molto frequente trovarsi di fronte a situazioni non sempre prettamente tecniche quindi riuscire ad essere flessibili e adattarsi alle circostanze diventa inevitabilmente una necessità. Ampliare le proprie visuali in questo campo può fare la differenza e può essere l’atteggiamento giusto per ricevere molte soddisfazioni. (continua a pag. seguente)

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NAVICELLI NEWS (continua da pag. precedente) Lei ha deciso un po’ di tempo fa di lavorare a tempo pieno nell’azienda di famiglia fondata da suo padre; oggi, dopo 15 anni di attività, rifarebbe quella scelta? Ovviamente si, l'esperienza e le basi gettate da mio padre hanno fatto si che quando ho avuto la possibilità di lavorare nella sua azienda, la GIN fosse già una realtà concreta, conosciuta abbondantemente nel settore e considerata in maniera positiva da tutti coloro ci avessero avuto a che fare. Dopo i primi anni di operatività sul campo affiancato

agli “anziani” del gruppo, ho potuto piano piano creare la mia identità all'interno dell'azienda, ricoprire i miei ruoli e dare un contributo importante all'evoluzione di quegli aspetti che caratterizzano la GIN come è conosciuta oggi. Vede, per stare al passo con i tempi, nel nostro settore, è necessario investire costantemente nello sviluppo di nuove tecniche da applicare a tutto tondo sulle imbarcazioni. E' proprio questo continuo potenziamento che ci contraddistingue a far si che guardandomi indietro mi rassicura di aver fatto la scelta giusta. Mara Borsini

PROFILO AZIENDALE La G.I.N. opera da 40 anni nell’impiantistica navale e nel refitting.

Sede della General Impianti Nautici in via Bellatalla a Pisa

Nel suo potenziamento ha focalizzato gli obiettivi di business verso l’integrazione degli impianti di bordo realizzati impiegando nuove tecnologie con particolare attenzione al risparmio energetico. E’ stata fondata a metà degli anni’70 da Giuseppe Bini, terza generazione di una famiglia di carpentieri e imprenditori del comparto della nautica proveniente da Limite sull’Arno lo storico paesino culla dei Maestri d’ascia, in provincia di Firenze. Sala riunioni

NOVITÀ DAI CANTIERI NAVALI : IL PROGETTO DEL NUOVO CODECASA 50 Mentre il primo Codecasa 50 Serie Vintage è in costruzione per essere consegnato nella primavera del 2015, i cantieri navali viareggini hanno presentato il progetto del nuovo Codecasa 50 sviluppato interamente Sopra: il progetto del superyacht Codecasa 50 serie dall’ufficio stile del cantieVintage; Sotto: il nuovo progetto ripreso dal precedente, il re, capitanato da Domenico Gozzani. Codecasa 50 (new)

sinuosa e femminile rispetto a quanto avviene nella serie Vintage e si alleggerisce al livello dell’impavesata del ponte di coperta e del ponte timoneria, consentendo anche l’inserimento di più ampie finestrature. La sensazione di alleggerimento rispetto al

Codecasa

50

Serie

Il progetto del nuovo Vintage si ritrova anche Codecasa 50 riprende la a livello del ponte sole, linea dello scafo del Co- dove il gymnasium dalle decasa 50 Serie Vinta- pareti vetrate, sostituige, fatta eccezione per sce la base “piena” un ammorbidimento dell’albero. nella parte prodiera del ponte di coperta. L’ufficio stile del cantieLa prua dritta si abbina a re Codecasa, partendo una sovrastruttura più dallo stesso scafo, ha

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saputo creare due barche della stessa lunghezza, ma quasi antitetiche nelle linee esterne: da un lato il Codecasa 50 Serie Vintage dal profilo rigoroso, quasi austero nella sua mascolinità, dall’altro il nuovo Codecasa 50, dalle linee decisamente più moderne. Unico comune denominatore tra i due progetti, oltre ai 50 metri di lunghezza, è la fusione tra la raffinata semplicità, l’elevata funzionalità, lo stile e l’alta tecnologia.

D.S.


ANNO IV, NUMERO 13

BOCCADARNO: A GIUGNO IL PORTO ACCOGLIERÀ LE PRIME IMBARCAZIONI I LAVORI CONCLUSI A TEMPO DI RECORD – IL GIUDIZIO DEGLI ESPERTI: “SARÀ UNO DEI PORTI PIÙ BELLI DEL MEDITERRANEO” – UN CENTINAIO I POSTI BARCA GIÀ ACQUISTATI – MA C’È ANCHE LA POSSIBILITÀ DI OTTENERLI IN AFFITTO STAGIONALE

Dopo meno di tre anni di lavoro il porto turistico di Boccadarno ha imboccato la dirittura d’arrivo. Ormai allagato il bacino, ora sono in via di completamento tutte le opere accessorie delle strutture emerse con l’obbiettivo Tramonto sulla diga nord ormai completata di inaugura(fonte: www.portodipisa.it) re il porto entro i primi di giugno. All’evento organizzato il 16 febbraio scorso per l’ingresso dell’acqua nel bacino sono intervenuti il Governatore della Toscana Enrico Rossi, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi e gli altri “ L’interesse suscitato dal porto rappresentanti delle istituzioni, oltre a esponenti del mondo del pisano […] è stato credito e della imprenditoria. poi anche All’appuntamento era stata invirecentemente tata anche la cittadinanza che per la prima volta ha potuto confermato dai dare spingere lo sguardo oltre saloni nautici di alla recinzione che fino a quel Londra e momento aveva protetto il canDusseldorf […] “ tiere, rendendo di fatto impossibile, dall’esterno, seguire il progredire dell’opera. E che ci fosse una grande attesa per la prima apertura del porto di Boccadarno al pubblico lo hanno dimostrato le migliaia di persone che fin dal primo mattino si sono incolonnate sul viale D’Annunzio per percorrere la prima volta la grande passeggiata panoramica

sul molo nord. Una vera folla, che ha scoperto e apprezzato il nuovo spazio recuperato alla foce dell’Arno dopo che per oltre ottant’anni quell’area era stata occupata dai capannoni della fabbrica. Ma il successo del porto di Boccadarno non è testimoniato soltanto dalla folla che ha voluto vedere di persona una infrastruttura attesa a Pisa e sul litorale da più di mezzo secolo. A tutt’oggi infatti sono un centinaio gli armatori che hanno acquistato il posto-barca nel porto di Boccadarno e altri contatti sono in corso, soprattutto dopo che lo scorso ottobre al salone di Genova il porto pisano e il comprensorio nautico del canale dei Navicelli sono stati presentati come una “positiva anomalia” nel panorama generale della nautica italiana segnato da una perdurante crisi. L’interesse suscitato dal porto pisano che è in netta controtendenza rispetto a quanto accade altrove, è stato poi anche recentemente confermato dai saloni nautici di Londra e Dusseldorf dove era presente lo stand del porto pisano. In quelle occasioni si è registrata una significativa convergenza di interessi da parte di possibili acquirenti inglesi, tedeschi e degli altri paesi del Nord Europa. Un porto, quello di Boccadarno, che, come ha

dichiarato alla stampa il presidente di Assonat Luciano Serra in occasione della visita di sabato 16 febbraio, “sarà uno dei più belli del Mediterraneo, capace di attrarre una clientela internazionale e di alto livello”. E analogo è stato il commento di Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, anche lui intervenuto all’evento del mese scorso. Recentemente poi il porto pisano di Boccadarno è sbarcato a Livorno. L’occasione di far vedere che a Pisa tutto è pronto per rispondere alla domanda di posti barca sulla costa toscana, è stata la kermesse dedicata al mondo del mare in programma a Livorno dal 21 al 24 marzo nel Porto Mediceo, dove ha avuto luogo il “TAG Heuer VelaFestival, organizzato dal Giornale della Vela in collaborazione con lo Yacht Club Livorno, che ha messo a disposizione le proprie strutture a mare ed a terra. (continua a pag seguente)

Ingresso dell’acqua nel bacino della Marina (fonte: www.skyscrapercity.com)

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NAVICELLI NEWS

SISTEMI DI PROLUSIONE IBRIDI, IL RISPETTO PER IL MARE INTERVISTA A PURE POWER CONTROL Il mare da sempre rappresenta un ponte di incontro tra terre anche lontane, un collegamento tra civiltà e culture differenti e un elemento di supporto fondamentale all’espansione della popolazione umana. Lo sfruttamento di questa immensa risorsa da parte dell’uomo ha però anche creato una crescente pressione nell’ecosistema marino, fonte talvolta di inquinamento. Negli ultimi anni è dunque nata un’attenzione verso l’innovazione tecnologica volta a promuovere soluzioni eco-

(Continua da pag precedente) Una location ideale per un salone fuori dagli schemi e reso particolarmente attraente grazie alla posizione strategica di Livorno, al centro delle rotte tirreniche e principale porta sul mare della Toscana. Gli organizzatori poi non hanno voluto dar vita soltanto a una fiera in uno spazio espositivo, ma a una vera e propria festa del mare in un’atmosfera capace di catturare e coinvolgere gli appassionati. Il Salone ha accolto numerose imbarcazioni aperte dai 2 agli 8 metri, cabinate dai 5 ai 25 metri, barche d’epoca e classiche che hanno fatto la storia della vela, barche da noleggiare. E ampi spazi espositivi sono stati dedicati agli accessori, ai servizi e ai porti turistici. “Dopo essere stati presenti ai saloni di Londra e Dusseldorf – spiega Stefano Bottai, ad della

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Boccadarno Porto di Pisa – abbiamo voluto proporre il nostro porto anche alla ribalta livornese. L’interesse per il porto di Boccadarno dimostrato da parte di armatori stranieri durante le esposizioni oltre confine ci ha confermato che una struttura come la nostra, in un parco naturale e attigua e importanti città d’arte e a un aeroporto internazionale, è capace di riscuotere un forte gradimento. I posti barca già venduti sono già un bel numero e moltissime sono le domande per ottenere in affitto nei mesi estivi gli ormeggi ancora disponibili. L’obbiettivo della società – aggiunge Bottai resta quello della vendita, ma vista la domanda ci siamo anche orientati a cedere in affitto temporaneo i posti barca liberi a partire dal mese di giugno. Ed è anche in questa prospettiva che abbiamo voluto presentare la

compatibili in grado di dar maggiore importanza all’armonia tra uomo e natura, al fine di preservare i meravigliosi contesti marini. Anche nel settore nautico sentiamo sempre più parlare di sistemi di propulsione ibridi, in grado diminuire i consumi e l’inquinamento a tutela dell’ambiente. Abbiamo il piacere di approfondire l’argomento con l’ing. Emanuele Mazzi, vicepresidente e socio-fondatore della Pure Power Control. (continua a pag seguente)

struttura che sta per essere inaugurata a Boccadarno in una vetrina importante come il salone livornese”. A ormai prossima conclusione dei lavori si può aggiungere che in questi tre anni la Cmc di Ravenna che si è aggiudicata l’appalto, ha impiegato nel cantiere di Boccadarno fino a 70 persone che si sono avvalse di 6 escavatori, 2 autogru, 2 sollevatori telescopici e una gru a torre. Particolarmente impegnativa è stata la bonifica dell’area prima dell’inizio dei lavori veri e propri. dei lavori. Un’opera imponente, dato lo stato di inquinamento riscontrato, che ha comportato l’asportazione per strati successivi di circa 7.500 tonnellate di terreno contaminato dalle precedenti lavorazioni industriali e il suo conferimento presso discariche autorizzate dopo il trattamento previsto dalla legge. Giuseppe Meucci

Scorcio del nuovo bacino portuale (www.portodipisa.it)


ANNO IV, NUMERO 13 (continua da pag precedente) Di che cosa si occupa la Pure Power Control S.r.l.? L’azienda si occupa della progettazione di sistemi di propulsione a ridotto impatto ambientale sia per applicazioni navali che per applicazioni automobilistiche con l’obiettivo di ottimizzare, dal punto di vista energetico, il funzionamento del veicolo. P2C può vantare collaborazioni importanti con Dana per la realizzazione di macchine operatrici con propulsione di tipo ibrido idrostatico, con Ferrari Auto per lo sviluppo di funzionalità di controllo ed attività di validazione e testing, con Magneti Marelli per l’ingegnerizzazione di concept innovativi, e con Yanmar per lo sviluppo di prodotti innovativi di tipo ibrido-elettrico da proporre sul mercato nei prossimi anni.

P2C, i settori di applicazione

Visto che l’attenzione al tema del risparmio energetico è di fondamentale importanza nella sua attività da imprenditore, cosa pensa della ‘green economy’ applicata al settore della nautica. Siamo culturalmente ed economicamente pronti a lasciarci alle spalle il petrolio? Norberto Ferretti anni fa parlava dell’importanza di una “nuova etica dell’andar per mare” … In questi ultimi anni è sicuramente maturato negli armatori un interes-

se, da un punto di vista culturale e soprattutto economico, di andar per mare in maniera sempre più efficiente; ciò però si è dovuto scontrare con una evoluzione della tecnologia non ancora in grado di garantire una propulsione completamente a zero emissioni.

Ing, Emanuele Mazzi, Vicepresidente e socio fondatore di Pure Power Control

Che cosa è un sistema ibrido e come è composto? Un sistema di propulsione ibrido elettrico è composto dal motore termico convenzionale opportunamente accoppiato a macchine elettriche e da batterie. È caratterizzato dunque dalla presenza di due o più fonti di energia: il combustibile, che viene convertito in potenza meccanica dal motore termico, e l’energia accumulata in forma elettrochimica nelle batterie che, attraverso le macchine elettriche, viene convertita anch’essa in potenza meccanica per fornire potenza addizionale alla quella prodotta dalla macchina termica. Vi sono diverse tipologie di architetture customizzate sulla base della particolare applicazione. Nel caso di imbarcazioni di dimensioni importanti possiamo avere un’architettura “in serie” dove sono presenti un certo numero di gruppi elettrogeni che forniscono potenza su un bus elettrico, sul quale sono collegati: gli inverter delle macchine elettriche che azionano il propulsore, i pacchi batterie, gli inverter che forniscono potenza elettrica agli impianti di bor-

do eventuali dispositivi per lo sfruttamento di sorgenti di energia da fonti rinnovabili. Invece, per barche di dimensioni più piccole, un esempio di architettura potrebbe essere quella “parallela” dove al motore termico è connessa una macchina elettrica che può funzionare da motore addizionale o generatore per ricaricare la batteria. Di quali input abbiamo bisogno per dimensionare il sistema? Innanzitutto sono necessarie le caratteristiche geometriche dell’imbarcazione e capire come questa barca verrà utilizzata, ovvero ad esempio qual è la velocità di crociera desiderata, la velocità massima, quale velocità e autonomia si vuole in modalità zero emissioni, ecc.. Tutte queste informazioni vengono raccolte e utilizzate per costruire, in ambiente di simulazione, un modello dinamico che permetta di definire i requisiti propulsivi necessari. A questo punto bisogna elaborare un’architettura specifica per il sistema di propulsione e, attraverso una serie estensiva di simulazioni, si vanno a dimensionare tutti i componenti, in particolare il motore termico, le macchine elettriche e le batterie. (continua a pag seguente)

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NAVICELLI NEWS per cui il motore termico viene tenuto spento mentre i gruppi elettrogeni consentono, per basse velocità, di fornire tutta la potenza necessaria per la propulsione, sfruttando le macchine elettriche.

(continua da pag precedente) Ci spiega il funzionamento della tecnologia? La propulsione di tipo ibrida consente numerose modalità operative. Permette ad esempio di usufruire esclusivamente della classica propulsione termica, può consentire una propulsione termica abbinata o alla ricarica delle batterie sfruttando una parte della potenza del motore termico tramite la macchina elettrica che funge da generatore oppure, se viene utilizzata la macchina elettrica come motore in aiuto al termico per avere una potenza addizionale. Un’altra modalità operativa, forse la

più importante, è la propulsione a zero emissioni in cui il motore termico è tenuto spento e le batterie vengono utilizzate per alimentare le macchine elettriche sia per la propulsione che per le utenze di bordo. È possibile l’utilizzo di un sistema di propulsione di tipo diesel elettrico

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Dove e quando serve una propulsione ibrida? La propulsione ibrida consente di far lavorare il motore termico in zone a maggiore efficienza rispetto a quelle in cui solitamente lavora, come ad esempio durante la navigazione a bassa andatura. Inoltre l’utilizzo in modalità “zero emissioni” consente l’accesso ad aree marine protette ed una navigazione ad impatto ambientale pressoché nullo sia nelle acque interne che durante le manovre in porto. Prima della crisi molti cantieri, soprattutto i grandi produttori di superyacht, stavano portando avanti importanti progetti mentre oggi sembra invece che ci sia stata una brusca frenata, forse anche a causa della mancanza di risorse ... La grande cantieristica sta facendo un po’ di difficoltà ad accettare questa tecnologia che di fatto non è ancora matura per dare risultati apprezzabili sulle imbarcazioni di grandi dimensioni. Per poter riscontrare concreti vantaggi su questo segmento di produzione occorre impegnarsi in un processo di sviluppo della tecnologia che attualmente sarebbe sostenibile, sia economicamente che per competenze tecniche, solo da un ristretto numero di cantieri. La piccola nautica invece sta rispondendo positivamente: sia le barche a vela, possedute solitamente da amanti del mare sensibili ai temi ambientali, sia

quelle da lavoro, il cui uso è intenso, consentono di applicare la tecnologia oggi disponibile con successo, garantendo anche un ritorno dell’investimento in tempi brevi. Quali progetti la Società sta portando avanti nel settore nautico? Attualmente è in corso d’opera un progetto cofinanziato dalla Regione Toscana e realizzato in collaborazione con due cantieri produttori barche da lavoro e piccole unità da diporto, una società che si occupa di innovazione nell’ambito del biocombustibile fossile, il Polo Tecnologico della Magona e le Università di Pisa e Firenze. Il progetto mira alla realizzazione di un prototipo di una imbarcazione da lavoro, lunga circa 10 metri, caratterizzata da una propulsione ibrida e dall’utilizzo della fibra di basalto, al posto della VTR, per la realizzazione dello scafo. Il prototipo permetterà di dimostrare come attraverso l’utilizzo di soluzioni innovative siamo in grado di ridurre i consumi e quindi anche i costi di gestione, aspetto fondamentale per le barche da lavoro, tutto nel pieno rispetto dell’ambiente. Un’ultima domanda, quali sono i progetti per il futuro? Prevediamo di utilizzare il risultato del progetto cofinanziato dalla Regione per proporci in ambito europeo, soprattutto con gli operatori dei paesi nordici, estremamente sensibili sui temi ambientali. Sarà inoltre interessante approfondire gli aspetti legati allo sviluppo delle infrastrutture portuali per la ricarica delle batterie dalla rete o mediante l’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili. È un aspetto che riteniamo strategico per l’introduzione di questi sistemi di propulsione innovativi su larga scala. Simone Pistolesi


ANNO IV, NUMERO 13

LA TURCHIA. UNA TERRA DI OPPORTUNITÀ TRA EUROPA E ASIA Con una superficie di 783.562 kmq e una popolazione di 79.749.461 abitanti (distribuita per il 69% nelle grandi città e nelle aree urbane e per il restante 31% nelle aree rurali), la Turchia è un paese relativamente giovane, sia perché nato nel 1923 sulle ceneri dell’Impero Ottomano sia perché, nonostante una speranza di vita piuttosto elevata, l’età media dei turchi è di 29,7 anni. Inoltre, in seguito con un tasso di alfabetizzazione dell’87,4%, il paese euroasiatico può vantare già da tempo una manodopera di qualità e quadri ben formati e, grazie alla sua struttura economica moderna e aperta e ad una contesto politico stabile, può essere vista nel suo complesso come un’importante destinazione per gli investimenti (ma anche per la delocalizzazione) da parte di imprese straniere in diversi settori. Membro della NATO dal 1952, la Turchia è tra i fondatori dell’OSCE (1961) e del G20 (1999).

rale, sorte nel 1991 in seguito alla dissoluzione dell’URSS e oggi espressione di un tutt’altro che trascurabile mercato in via di sviluppo. Gli italiani vantano una significativa presenza commerciale nelle terre che costituiscono l’attuale Repubblica di Turchia che risale addirittura al XII seLivello di incentivazione regionale della Turchia colo, e oggi, anche attraverso varie istituzioni di rappresentanza, aggregazione e soste- riore altrettanto notevole, tanto che Golgno all’imprenditoria italiana, l’Italia dman Sachs include la Turchia nelle next ricopre il 5° posto tra i principali pae- eleven economies che dovrebbero affersi fornitori della Turchia, e ne è il 7° marsi come le più importanti e influenti a partner commerciale. livello mondiale. L’economia turca, del resto, ha cono- La Turchia offre numerose opportunità di sciuto un periodo di eccezionale cre- investimento pressoché in tutti i settori scita tra il 2002 e il 2007 (quando industriali trainanti l’economia nazionale, l’abbondanza di denaro liquido nel ma in particolare è terreno fertile per gli sistema finanziario ha incoraggiato investimenti nell’industria alimentare e diversi investimenti con una conse- delle infrastrutture. Gli investimenti diretti guente cresci- da parte di individui e imprese provenienti ta di tutti i set- da paesi esteri sono ulteriormente incotori economici) raggiati grazie a un accurato ed efficiente e, benché an- programma nazionale di supporto agli che la Turchia investimenti valido sia per quelli nazionali non sia stata che per quelli stranieri, infatti, le imprese del tutto immu- a capitale estero hanno la possibilità di ne agli effetti beneficiare di tutti gli strumenti di suppordella crisi eco- to offerti dal governo turco. nomicoTra gli incentivi statali, le esenzioni da IVA finanziaria gloe dazi doganali costituiscono indubbiaImportazioni della Turchia (2011-2012) bale, che ha mente la principale caratteristica di queSoprattutto in seguito alle primavere interrotto momentaneamente la so- sta politica economica “dalla porta aperarabe, la Turchia è divenuta un vero e stenuta crescita economica iniziata ta”. Per quanto riguarda il settore degli proprio punto di riferimento anche per nei primi anni Duemila, l’economia del incentivi regionali, si hanno (seppur a livelli quei paesi che stanno attraversando paese euroasiatico ha dimostrato differenti a seconda di quale delle sei cateun periodo di radicali cambiamenti e di una notevole capacità di ripresa (il Pil gorie o regioni fiscali appartiene la provininstabilità politica ed economica, per- turco è cresciuto nel 2010 del cia in cui si vuole investire) una riduzione ciò essa rappresenta indubbiamente +9,2%, nel 2011 del +8,5% e nel delle imposte dirette e dei contributi previun ponte tra l’Europa, i paesi arabi del 2012 del +3,2%) registrando una denziali a carico dei datori di lavoro, Medio Oriente e dell’Africa mediterra- serie di anni consecutivi di sviluppo e l’assegnazione di terreni demaniali e il nea (affini ai turchi sul piano storico- stabilità economica e classificando la finanziamento degli interessi bancari, più religioso) e le giovanissime repubbliche Turchia al 7° posto tra le economie l’abbassamento dei limiti di investimento dell’Asia centrale e del Mar Caspio, europee e al 17° tra quelle mondiali. minimo per settore e finanziamenti a fonnazioni affini ai turchi anche per il cep- Le previsioni del FMI, inoltre, stimano do perduto per i grandi investimenti.. po linguistico e sul piano etnico e cultu- per i prossimi anni una crescita ulte- (continua a pag seguente)

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NAVICELLI NEWS divenendo i centri di industria nautica più dinamici dell’area, sebbene negli ultimi anni anche le regioni emergenti del Mar Nero e del mar Mediterraneo sono divenute una crescente fonte di attrazione per gli investimenti nel settore nautico. La presenza dell’industria nautica turca risale all’epoca dell’Impero Ottomano, quando i cantieri erano già in grado di costruire poderosi vascelli di grandi dimensioni, che andavano a rafforzare la flotta navale dell’impero e consentivano al Sultano di Costantinopoli di affermare un ruolo egemone della Sublime Porta nel Mediterraneo orientale. In seguito alla fondazione della Repubblica per opera di Mustafa Kemal Atatürk, i cantieri furono notevolmente modernizzati. Di recente, contemporaneamente agli sviluppi del mercato globale, l’industria nautica turca ha conosciuto un notevole aumento nella produzione di imbarcazioni e nella sua capacità di esportazione e una significativa diversificazione del prodotto, tanto che la Turchia figura regolarmente tra i dieci paesi con più alto PIL e tra i cinque paesi con il maggior numero di imbarcazioni. Recentemente la Turchia ha iniziato ad attingere anche ai mercati di nicchia e ciò, di conseguenza, ha portato i cantieri navali del paese euroasiatico ad una partecipazione sempre più crescente al commercio internazionale di nuove imbarcazioni. Parallelamente, ha visto anche una forte crescita il settore delle industrie di supporto Il Maltese Falcon della Perini Navi, costruito in Turchia (riparazione, conversio(fonte: www.perininavi.it) ne e manifatturiero Nonostante il paese possieda comples- delle attrezzature marine), che hanno sivamente 7.200 km di coste bagnate dato un fortissimo contributo addizioda tre mari (l’Egeo, il Nero e il Mediter- nale all’economia turca, facendo del raneo orientale), l’industria nautica tur- settore un componente significativo a ca è concentrata principalmente nella pieno titolo nel complesso sistema regione di Marmara, la più piccola ma economico del paese. più densamente popolata delle sette Questi sviluppi riflettono in parte la regioni economiche della Turchia, che si locazione strategica dei cantieri, trova nella parte nordoccidentale e che, l’esperienza della forza lavoro, la qualicon una superficie di 72.845 kmq tà della produzione e il già ricordato (l’8,6% del territorio nazionale) e una ruolo significativo che la Turchia ricopopolazione di circa 22 milioni di abitanti pre in quanto ponte politico, culturale (il 30% dell’intera popolazione turca), ed economico tra le economie comprende anche l’intera parte europe- dell’Europa, dell’Asia Centrale e del a del Paese. In particolare, città come Medio Oriente. Tuzla, Yalova ed Izmit si sono sviluppate (continua da pag precedente) Inoltre, speciali programmi statali di sviluppo industriale prevedono un sostegno finanziario diretto per l’adattamento a nuove tecnologie, lo sviluppo di progetti per il miglioramento della qualità e prestiti a lungo termine (esenti da interessi) offerti per sviluppare il settore tecnologico, produrre energie rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale. Infine, vi sono diversi incentivi per le PMI e, oltre a un cospicuo supporto alla formazione, la concessione di aiuti per favorire le esportazioni. La Turchia, infatti, ha anche zone a regime speciale che si suddividono in zone franche, zone per lo sviluppo tecnologico e zone industriali organizzate. L’industria nautica in Turchia ha conosciuto, specie a partire dagli anni Novanta, un’evoluzione da un’antica tradizione limitata all’Anatolia a un’industria internazionale riconosciuta, costituita da cantieri navali moderni e di qualità certificata in grado di produrre navi, yacht, mega-yacht e imbarcazioni a vela, ma anche di effettuare riparazioni e lavori di conversione.

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Zone Franche della Turchia

Mentre i cantieri turchi sono tradizionalmente specializzati in yacht e in imbarcazioni commerciali di piccole dimensioni, in tempi recenti hanno aumentato in maniera esponenziale le proprie capacità e la loro competenza nella costruzione di imbarcazioni maggiori, tanto che adesso vi sono cantieri in grado di costruire una vasta gamma di navi commerciali (tra cui navi cisterna per il petrolio e le merci), cargo pesanti e navi container multiuso. Inoltre, i cantieri sono in grado di produrre altri tipi di navi commerciali di nicchia, quali barche da pesca, navi per la ricerca, rimorchiatori, mega-yacht, navi di rifornimento e offshore. Gli armatori turchi offrono un significativo supporto ai cantieri navali nazionali, la cui costruzione è stata diretta per lungo tempo esclusivamente al mercato domestico (in alcuni casi, addirittura, gli armatori possiedono i cantieri e costruiscono le navi per le proprie flotte oltre a costruire navi per altri acquirenti). Questo particolare è molto evidente nel fatto che i tipi di imbarcazione e la loro fascia di tonnellaggio sono costruiti per soddisfare le attività di trasporto merci sul Mediterraneo, sul Mar Nero, sul Mar di Marmara e sul Mar Egeo, tanto che la maggior parte dei clienti dei cantieri navali turchi sono armatori che operano in queste aree, dove le navi battenti bandiera turca e russa rappresentano rispettivamente il primo (16%) e il secondo (13%) paese nelle attività mercantili navali. La cornice di tutto ciò è costituita da un’amministrazione statale stabile, un sistema bancario sano, una rigorosa disciplina fiscale e una solida tradizione di imprenditoria familiare, qualità che consentono alla Turchia e alle sue imprese di affacciarsi sui vari mercati globali – compresi quelli europei – offrendo con una certa sicurezza un mercato in continua crescita, investendo all’estero ed esportando i propri prodotti, accrescendo così il loro peso nel Mediterraneo e nel mondo.

Enrico Becuzzi


ANNO IV, NUMERO 13

INCONTRI E VISITE CON DELEGAZIONI DI MAROCCO E TUNISIA Negli ultimi anni, i mercati nazionali sono diventati sempre più integrati e, a lungo termine, sarà difficile per molte aziende sostenere una posizione competitiva con un modello di business vincolato al proprio paese. Per questo motivo, gli imprenditori italiani devono sfruttare le possibilità offerte dai mercati esteri, prima che quello interno diventi saturo e la loro competitività, a livello nazionale e internazionale, diminuisca. A supporto delle imprese interessate all’internazionalizzazione, la SpA Navicelli di Pisa, durante il Seatec di Carrara, ha organizzato un incoming e ha partecipato a incontri b2b con distributori e imprenditori esteri. E, sempre nell’ottica di favorire rapporti commerciali internazionali, operatori del settore nautico e rappresentanti degli enti locali provenienti dal Marocco e dalla Tunisia, due importanti economie del Nord Africa, venerdì 8 Febbraio, hanno visitato la Navicelli e i cantieri dell’area. Il Marocco, con un litorale costiero di 3.500 km, costituisce, grazie alla vicinanza geografica con la Spagna e con lo stretto di Gibilterrra, un ponte tra Europa e Africa. Il settore nautico marocchino, per molti anni appannaggio di una élite della popolazione, oggi dimostra di essere un mercato in continua crescita, grazie alla nuova politica di investimenti del governo in questo settore, settore considerato trainante per il turismo; investimenti tesi a potenziare, a costruire e a favorire lo sviluppo di

centri nautici e stazioni balneari. È, infatti, in corso di realizzazione il Plan Azur, un programma di interventi infrastrutturali che prevede la progettazione e la costruzione di marine e porti turistici, opere che incrementeranno il turismo nautico da diporto e l’interesse dei marocchini per le attività connesse al settore. Importanti sono anche le potenzialità della Tunisia per lo sviluppo della nautica da diporto collegate alle caratteristiche naturali (1.300 km di costa e la presenza di otto porti e di diversi ormeggi) e climatiche estremamente favorevoli del paese (la posizione centrale nel bacino del Mediterraneo e la temperatura media annua su-

periore ai 18°) che permettono un periodo di navigabilità di tre mesi superiore rispetto alla sponda nord del Mediterraneo. Il governo tunisino, dal 2007, ha individuato nella nautica da diporto uno degli obiettivi principali del programma di sviluppo del litorale (Schéma de dévelomppement du littoral) che prevede la creazione di più di 2.200 ormeggi. Anche se il programma ha subito ritardi, gli obiettivi e gli interventi rispondono alla domanda crescente di un approccio diverso dal tradizionale turismo balneare.

Gli incontri, con rappresentanti di cantieri esteri, che si sono tenuti presso lo stand della SpA Navicelli di Pisa durante la fiera della subfornitura, hanno evidenziato un forte interesse per il know-how e per il design italiano. In particolare, gli operatori brasiliani hanno sottolineato il grande potenziale delle collaborazioni esistenti con il nostro paese, tuttavia non ancora sviluppate a un livello di massima efficienza. Le PMI italiane, fortemente specializzate, possono, infatti, offrire i loro prodotti e i loro servizi ai cantieri sudamericani che sono in fase di crescita e che necessitano delle nostre conoscenze avanzate. Interesse per le nostre produzioni è stato riscontrato anche nel mercato nautico statunitense, principalmente per l’esportazione e per l’importazione di materiali di componentistica. Nuovi e importanti scenari potrebbero aprirsi in Africa Meridionale dove il mercato sudafricano sta conoscendo un rapido sviluppo nel settore nautico che potrebbe favorire la nascita di joinventure e collaborazioni commerciali tra le imprese dei due paesi, come è emerso durante l’incontro con il proprietario di un cantiere navale di Città del Capo. Queste iniziative, incentrate sulla promozione del settore nautico e della filiera, hanno avuto l’obiettivo di incrementare l’export italiano, di agevolare accordi commerciali, di promuovere il network della nautica e della cantieristica dell’area dei Navicelli e del suo tessuto produttivo. V.L.

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PROTEGGERE LE AREE PORTUALI: LA SFIDA Gli attacchi terroristici alle Torri Gemelle del 2001 hanno acceso i riflettori sul problema della sicurezza negli scali aeroportuali mettendo così in luce le spaventose lacune dei sistemi di security non solo degli hub aeroportuali, ma di tutta la complessa catena del trasporto. All’interno di questa complessa catena i porti e le darsene rappresentano sicuramente l’anello essenziale, in quanto permettono l’effettiva connessione tra le rotte marittime e quelle terrestri assumendo così alti livelli di vulnerabilità similari a quelli del trasporto aereo. Inoltre, se pensiamo all’importanza economica che i porti hanno nei sistemi economici nazionali, all’ingente quantitativo di merci e persone movimentate al loro interno, alle infrastrutture e beni presenti, si può ben capire che un potenziale attacco terroristico oltre a portare ingenti disfunzioni al sistema di trasporto e gravissimi danni a personale e passeggeri, andrebbe a colpire in maniera significativa un importante pezzo dell’economia nazionale. Anche se il primo caso eclatante di terrorismo internazionale marittimo si verificò con il dirottamento della nave da crociera 'Achille Lauro' nel 1985, ciò che ha spinto l’IMO (International Maritime Organization) ad adottare adeguate misure di sicurezza in ambito

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marittimo portuale è stato l’incidente della Limburg, petroliera francese, colata a picco in acque Yemenite nell’Ottobre del 2002 in seguito ad una esplosione che ne ha completamente lacerato la fiancata. Le perizie effettuate da esperti militari, dei Lloyds di Londra confermarono

che l’incidente, nel quale morirono 25 membri dell’equipaggio fu causato da un attacco terroristico ad opera di un kamikaze. Così nel Dicembre 2002, nel corso di una Conferenza Internazionale alla quale parteciparono tutti i paesi firmatari della “Convenzione Internazionale per la Salvaguardia della Vita Umana in Mare” del 1974 (SOLAS 74), fu introdotto un nuovo capitolo (XI) nella convenzione SOLAS 74 dedicato ad una serie di provvedimenti e norme, riconosciute a livello internazionale, volte a prevenire eventuali attacchi terroristici nei confronti di navi e infrastrutture portuali. Per dare campo di applicazione a queste norme è stato instituito un insieme di prescrizioni , ovvero l’”International Ship Port Security Code” (Codice ISPS). Il codice ISPS mira dunque a stabilire un

quadro internazionale di cooperazione per prevenire le minacce alla sicurezza e prendere misure preventive contro eventuali incidenti che possano interessare le navi e le port facilities, fornendo una metodologia per le valutazioni di sicurezza. Il codice si applica alle navi adibite a viaggi internazionali:  navi passeggeri comprese le unità veloci;  navi da carico, comprese le unità veloci, di stazza lorda uguale o superiore alle 500 tonnellate e alle unità mobili di perforazione offshore;  agli impianti portuali che forniscono servizi a tali navi adibite a viaggi internazionali ovvero agli impianti ove si verifica una interfaccia Nave/Porto. L’Unione Europea ha recepito integralmente quanto stabilito dal capitolo XI-2 della convenzione SOLAS 74 con il Regolamento (CE) 725/2004 del 31 Marzo 2004, fornendo ai paesi dell’Unione una fonte normativa omogenea nel settore della security marittimo portuale. L’ISPS code è suddiviso in 2 parti (A e B):  nella parte A (obbligatoria) sono illustrati i requisiti, le procedure, le azioni di risposta e correttive e i livelli di sicurezza;  nella parte B sono descritte le linee guida sulla fase applicativa dei requisiti del codice. (continua a pag. seguente)


ANNO IV, NUMERO 13 (continua da pag. precedente) Per quanto concerne le facilities portuali, il codice indica come sia fondamentale, per ottenere una adeguata sicurezza, effettuare un’accurata valutazione dei rischi finalizzata alla redazione di un Port Facility Security Plan volto ad indicare le misure organizzative, tecniche ed infrastrutturali che la società terminalista deve porre in essere a difesa della propria azienda e all’interfaccia nave/porto, con riguardo a ciascuno dei tre livelli d Security previsti dalle normative. Il tasto dolente in materia di security portuale è rappresentato dagli alti costi che un sistema di gestione integrato, in grado di soddisfare le indicazioni dell’ISPS code, richiede. Infatti, un accurato Port Facility Security Plan armonizzato al Port Security Plan, richiede notevoli risorse finanziarie (per costruire per esempio nuove recinzioni perimetrali, per migliorare i sistemi di video sorve-

glianza, per svolgere azioni innovative o di implementazione di “motion detector”). I finanziamenti relativi alla sicurezza portuale, in alcuni casi sono coperti a livello governativo, come ad esempio in Spagna, in altri sono ricaduti sui privati, come per esempio in Italia. A causa della forte crisi economica, dove i privati non hanno liquidità, la security dei terminal portuali viene vista più come una voce di costo su cui dover tagliare più che una che una necessità sulla quale investire. Altro punto di criticità, che riguarda maggiormente i terminal crociere, è la scarsa conoscenza che i passeggeri hanno delle norme di security presenti nei terminal. Facendo un parallelismo con gli hub aeroportuali, dove ormai è di comune concezione il fatto che per poter imbarcarsi è obbligatorio per il passeggero recarsi con un buon margine di anticipo in aeroporto al fine di espletare tutte le misure di security, lo stesso non si può dire per quanto riguarda il

terminal crociere, dove i passeggeri con o senza i loro veicoli si recano a tempo limite per l’imbarco, inceppando le procedure di security. La sfida per proteggere al meglio le aree portuali è in continua evoluzione, ma con l’incessante periodo di crisi, i porti europei (in particolare quelli italiani) rischiano di vedere diminuire significativamente i volumi di merci e passeggeri a causa di scarsi investimenti in tema di security e a causa di una scarsa attività di sensibilizzazione al tema da parte delle autorità competenti. Piero Pagliaro

EUROPHAR: MEETING A VALENCIA SU PORTUALITA’, SICUREZZA E AMBIENTE La Navicelli di Pisa Spa, tra cui il Presidente Ing. Giovandomenico Caridi, ha di recente partecipato, in qualità di membro e in rappresentanza della portualità pisana, all’importante Meeting annuale del Gruppo Europeo di Interesse Economico EUROPHAR, tenutosi lo scorso 13-14 Marzo, presso la sede dell’Autorità Portuale di Valencia, in Spagna. Sono stati trattati nella prima giornata rilevanti questioni riguardanti la sicurezza (security) portuale, grazie al workshop organizzato all’interno del progetto comunitario SUPPORT, che mira ad aumentare l'attuale livello di conoscenza e sicurezza dei porti, integrando gli esistenti sistemi portuali con nuovi sistemi di sorveglianza e di gestione delle informazioni. L’obiettivo è quello di facilitare lo scambio di informazioni relative alla sicurezza tra la catena logistica, i porti e le diverse autorità, rendendo-

lo sia più efficiente che, se necessario, in tempo reale. Al workshop hanno partecipato, oltre ai soci del Gruppo EUROPHAR, importanti Autorità Portuali di diversi paesi europei, come Francia Spagna Finlandia, Regno Unito e, per l’Italia, oltre alla Navicelli erano presenti Livorno, Genova e La Spezia. Nella seconda giornata, la Navicelli di Pisa ha partecipato al Kick-off meeting del nuovo progetto GREENBERTH, inerente la promozione di attività legate all’efficienza energetica e alle tecnologie pulite per le operazioni di attracco. E’ un progetto finanziato dal programma MED, per il quale il gruppo Europhar parteciperà in qualità di comitato esterno.

Durante il Meeting, la Navicelli ha avuto occasione di presentare la propria area e le proprie attività, nell’ottica di stringere nel prossimo futuro maggiori collaborazioni anche a livello internazionale. Per il prossimo appuntamento, che si terrà in autunno, il Gruppo EUROPHAR ha scelto la Navicelli di Pisa come sede del Meeting, ad ulteriore conferma dell’interesse che la nostra darsena e i nostri progetti hanno ricevuto. Marco Sammataro

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NAVICELLI SPA A SEATECH 2013

Lo stand della Navicelli di Pisa Spa, in rappresentanza della nautica pisana

Anche quest’anno la Spa Navicelli di Pisa ha partecipato con il proprio stand al Seatec che si è svolta a CarraraFiere dal 6 all’8 febbraio, nel padiglione “C” dedicato a YARE, area refitting e servizi post vendita. Gli obiettivi perseguiti dalla Società al Seatec, a cui partecipa ormai dal 2009, sono molteplici: promuovere l’area dei Navicelli, le aziende presenti e le attività che vengono svolte, rafforzare il ruolo di trade union tra il settore della subfornitura e quello della cantieristica nel comparto nautico toscano, incontrare e conoscere nuove aziende con cui instaurare rapporti di collaborazione in merito allo sviluppo di progetti finanziati, partecipare agli incontri B2B con operatori stranieri, che ogni anno vengono organizzati da CarraraFiere in collaborazione con ICE (Istituto per il Commercio Estero). Durante la manifestazione, il personale della Navicelli ha avuto modo di ricevere molte visite all’interno del proprio stand, sia da parte di operatori del settore interessati a

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conoscere le attività svolte e gli sviluppi infrastrutturali compiuti nell’area, sia da parte di aziende interessate all’ opportunità di insediamento nell’area e alla possibilità di entrare in contatto con i cantieri navali situati lungo il Canale dei Navicelli. Inoltre si sono rivelati molto proficui gli incontri B2B con gli operatori stranieri che il personale della Navicelli ha svolto durante la fiera. Infatti è emerso un forte interesse, da parte dei rappresentanti delle imprese estere, per il know-how e per il design italiano. Gli operatori brasiliani hanno sottolineato il grande potenziale delle collaborazioni esistenti con il nostro paese anche se non ancora sviluppate ad un livello di massima efficienza. Le PMI italiane, fortemente specializzate, possono infatti offrire i loro prodotti e servizi ai cantieri sudamericani che sono in fase di crescita, e che necessitano delle nostre conoscenze avanzate. A conferma del partenariato tra Italia e Brasile, è in programma una missione nello stato di Santa Catarina e nella capitale federale, organizzata dal Ministero italiano in collaborazione con Ucina. Il mercato nautico statunitense si concentra principalmente negli stati del sud, in particolare Texas e Florida. Gli agenti e i distributori incontrati in fiera hanno manifestato interesse sia per l’esportazione sia per l’importazione di materiali di componentistica. Importanti sbocchi commerciali potrebbero coinvolgere i cantieri italiani considerando l’importanza ricoperta dalla cantieristica

navale nordamericana. Per quanto riguarda l’Africa Meridionale, il mercato sudafricano sta conoscendo un rapido sviluppo nel settore nautico che potrebbe favorire la nascita di join-venture e collaborazioni commerciali tra le imprese dei due paesi, come è emerso durante l’incontro con il proprietario di un cantiere navale di Città del Capo. In generale, la manifestazione ha chiuso facendo segnare un risultato positivo. A fronte di un consolidamento del numero degli Espositori che sono stati 441 (dei quali 180 stranieri) per Seatec- Compotec mentre YARE ha ospitato 31 marchi (5 stranieri), la rassegna ha registrato 7.672 visitatori (5% stranieri) regolarmente accreditati, che segnano un +8% rispetto all’edizione del 2012. È stato un risultato positivo che consegna agli archivi un salone dal quale è emersa con evidenza la vivacità degli espositori, sia di quelli che operano nel settore tecnologie, forniture e design per imbarcazioni yacht e navi (Seatec), sia delle aziende specializzate nel campo dei materiali compositi (Compotec), sia per l’area refitting e servizi post vendita (YARE).

Andrea Pecori


ANNO IV, NUMERO 13

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MOSTRA “PENDENZE CONTRASTI ILLUSIONI” DI DANIELA MAXIA

La Navicelli di Pisa Spa ha organizzato nel dicembre scorso la mostra d’arte “Pendenze contrasti illusioni” di Daniela Maxia, artista nata a Pisa e residente nel Comune di San Giuliano Terme. Appassionata di fotografia da quando aveva 13 anni, Daniela Maxia è anche pittrice e dipinge sia a olio che ad acrilico. Ha

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frequentato l’Accademia libera d’arte di Pisa studiando ritrattistica e fa parte dell’associazione Artedonna di Pisa. E’ stata selezionata in diversi concorsi fotografici e ha esposto le sue opere a Pisa e in altre località della provincia. La mostra “Pendenze contrasti illusioni” ha riunito 49 fotografie e 12 quadri. “Le opere che mi rappresentano di più sono due – ha spiegato l’artista - La fotografia di una statua seduta su una panchina che medita, riflessa in una fuga di specchi a perdita d'occhio, e il disegno fatto con le matite grasse che rappresenta un manichino seduto a un tavolino con le mani in grembo e in meditazione. Sono molto appassionata di fotografia. La prima macchina fotografica mi

è stata regalata quando frequentavo le scuole medie e la conservo ancora, oggi come tutte le altre macchine fotografiche che ho avuto. Per molti anni ho stampato da sola le fotografie in bianco e nero. Quando esco ho sempre una macchina fotografica nella borsa, perché non sia mai che veda qualcosa di interessante e non la possa fotografare. Mi piace molto fotografare le persone e fare i ritratti, però fotografo qualsiasi cosa. La passione per la pittura è venuta dopo e anche ora è secondaria rispetto alla fotografia. Molti quadri prendono spunto dalle mie fotografie, anzi talvolta fotografo proprio al fine di realizzare un quadro. Dipingo con i colori acrilici, con i colori a olio, con i gessetti colorati e con le matite grasse”. D.S.


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ANNO IV, NUMERO 13

CUCINARE A BORDO: DAL MEGAYACHT ALLA PICCOLA IMBARCAZIONE A cura di Daniela Salvestroni Ideale per i velisti e in generale per chi si trova a dover cucinare senza aver fatto la spesa, ecco il volume di Antonio Mungai “Benedette scatolette” (Collana Emergency Exit, Endemunde Edizioni, 2012). “Ci nutriamo di scatolette – scrive l’autore - Perché non abbiamo tempo, non abbiamo fatto la spesa, siamo imbranati o abbiamo fame fuori orario. Per mille ragioni. Questo manuale dimostra che un’astuta combinazione di scatolette e lattine, può riaccendere l’appetito e l’umore. Con uno sforzo culinario pari allo zero. La materia prima non manca, il mondo del cibo in scatola è vario, articolato e dotato di virtù insospettabili”. “Benedette scatolette” di Antonio Mungai, noto giornalista enogastronomico, è un divertente e utile ricettario di oltre cento piatti semplici da realiz-

zare, ma anche una guida per muoversi tra gli scaffali del supermercato. “Questo lavoro - dichiara l’autore - è in buona sostanza un manuale di sopravvivenza alimentare. Mi sono avventurato in un campo d’azione nuovo per me, il supermercato, e da lì sono partito per definire delle ricette veloci, i prodotti utilizzati e le istruzioni per l’uso”. Le ricette, definite da Mungai “zero-sbatti”. vanno dai fagioli al tonno agli champignon in salsa di cocco al curry, al roastbeef piccantino con palmito e agli spinaci con ribes e foie gras d’anatra. Come indicato nel titolo, il volume è l’ideale per giovani imbranati, lavoratrici affrante, velisti duri e puri e gourmet dissoluti. La casa editrice Endemunde è specializzata in testi introvabili, dimenticati o inediti in Italia. La collana Emergency Exit è dedicata a una serie di “istruzioni per l’uso della vita”, scritte da autori contemporanei in chiave ironica e disincantata.

LE RICETTE DI ANTONIO MUNGAI In barca, con poco spazio e cambusa limitata: ecco tre idee per un pranzo veloce in rada.

SUGO ALLA POLPA DI RICCIO ALLA SEMPLICE Ingredienti per 2 persone: 3 cucchiai di passata di pomodoro, 200 g polpa di riccio in scatola, Prezzemolo essiccato,1 spicchio d’aglio, 2 cucchiai olio extravergine d’oliva, Sale e pepe, Pasta lunga, spaghetti o linguine.

Tritare lo spicchio d’aglio e farlo rosolare in una padella antiaderente con 2 cucchiai d’olio e uno di prezzemolo. Aggiungere la passata di pomodoro e un pizzico di sale e pepe. Cuocere per 3 – 4 minuti a fuoco lento, poi spegnere la fiamma. Eliminare dalla polpa il liquido in più. Unire alla pasta e spolverare con prezzemolo. .

PASTICCIO DI CARNI CON CECI E PROVOLA Ingredienti per 2 persone: 100 g carne in scatola, 60 g ceci in barattolo, 80 g insalata trevisana, 2 bocconcini di provola, 1 cucchiaio di aceto di vino rosso, 1 cucchiaio di olive nere snocciolate, 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva, Concentrato di pomodoro,Sale, Origano essiccato

Preparare il condimento versando in una tazza aceto, sale, mezzo cucchiaio di concentrato di pomodoro, un cucchiaio di origano e 2 cucchiai d’olio. Sgocciolare i ceci dal loro liquido. Lavare la trevisana, asciugarla, tagliarla a listarelle da versare in un’insalatiera. Fare a cubetti la provola, tritare le olive e affettare la carne a dadi. Unire il tutto nell’insalatiera, condire e mescolare.

ALBICOCCHE IN SALSA DI YOGURT E ZAFFERANO Ingredienti per 2 persone: 150 g di albicocche sciroppate, 200 g yogurt magro o intero, 2 cucchiai di sciroppo di agave, 15 g di granella di mandorle, 1 pizzico di zafferano

Versare in una scodella yogurt, zafferano e sciroppo d’agave. Amalgamare il tutto con una forchetta fino a ottenere una crema uniforme. Versare il composto in coppette da dessert, messe prima in freezer qualche minuto, aggiungere le albicocche e ricoprire con la granella di mandorle

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Giovandomenico Caridi

Direttore Responsabile Andrea Bruscoli

Grafica ed Impaginazione Marco Sammataro

Redattori

Online: www.navicelli.it Social Networks:

Marilena Branchina Andrea Bruscoli Nicola D’Andretta Daniela Gennusa Silvia Leon

Hanno collaborato a questo numero:

Viola Luti

Enrico Becuzzi

Marco Magnarosa

Francesco Bini

Patrizia Mammini

Mara Borsini

Piero Pagliaro

Emanuele Mazzi

Andrea Pecori

Giuseppe Meucci

Gaetano Petrizzo

Lorenzo Pollicardo

Simone Pistolesi Daniela Salvestroni Marco Sammataro

Chiuso in redazione il 08/04/2013

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Valter Tamburini Reg. Tribunale di Pisa Numero 8/09


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