Navicelli News n° 17

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ANNO V, N.17

APRILE 2014

N avicelli N ews TRIMESTRALE INFORMATIVO SU CANALE DEI NAVICELLI E NAUTICA PISANA

Reg. Tribunale di Pisa Numero 8/09

ALL’INTERNO IKEA APRE SUI NAVICELLI INTERNAZIONALIZZAZIONE: NAVICELLI SPA IN INDIA ASSONAT: INTERVISTA AL PRESIDENTE LUCIANO SERRA SEATEC: INTERVISTA DIRETTORE DI CARRARAFIERE YARE: INTERESSE DEI COMANDANTI DI SUPERYACHT NUOVA RUBRICA: INNOVAZIONE A SERVIZIO DEL TERRITORIO


NAVICELLI NEWS

NAVICELLI NEWS - APRILE 2014 SOMMARIO UCINA: I DATI DELL’OSSERVATORIO NAUTICO NAZIONALE

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YARE 2014: IL POLO NAUTICO SUSCITA L’INTERESSE DEI COMANDANTI DI SUPERYACHT

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SEATEC 2014: INTERVISTA A PARIS MAZZANTI DIRETTORE DI CARRARAFIERE

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MISSIONE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE: NAVICELLI SPA IN INDIA

10 - 12

ASSONAT: INTERVISTA AL PRESIDENTE AVV. LUCIANO SERRA, I PORTI LA PORTA DI ACCESSO AL TERRITORIO

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AREA NAVICELLI: IL CONSORZIO I NAVICELLI HA CEDUTO AL COMUNE DI PISA OPERE DI URBANIZZAZIONE DEL VALORE DI CIRCA 5 MILIONI DI EURO

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IKEA APRE SUI NAVICELLI

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STIPULATO L’ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA SPA NAVICELLI E CNR-ISTI

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RUBRICA INNOVAZIONE A SERVIZIO DEL TERRITORIO: LAMBDA DESIGN: ARREDAMENTI INNOVATIVI E DI QUALITA’

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I PROGETTI “LIFE” DEL CNR DI PISA IN DIFESA DELL’AMBIENTE

20 - 21

L’ANGOLA E LA NAUTICA: UN MERCATO DI NICCHIA IN UN’ECONOMIA IN CONTINUO SVILUPPO TRA STABILITÀ E DIVERSIFICAZIONE

22 - 24

GRANDE SUCCESSO DELLA 4° EDIZIONE NAVICELLI ROWING MARATHON

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GAS & HEAT: NASCE IL PRIMO TRAGHETTO CON L’ANIMA ECOLOGICA

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IL PUNTO DI RENZO MOSCHINI: L’OSSERVATORIO SUL MARE

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PROPOSTE

PER

FESTA DELL’8 MARZO ALLA NAVICELLI SPA

NEWS IN RILIEVO  YARE: IL POLO NAUTICO SUSCITA L’INTERESSE DEI COMANDANTI DI SUPERYACHT

 SEATEC: INTERVISTA A PARIS MAZZANTI DIRETTORE DI

CAR-

RARAFIERE

 IKEA APRE SUI NAVICELLI  ASSONAT: PRESIDENTE

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INTERVISTA AVV.

AL

LUCIANO

SERRA

 NAVICELLI SPA IN INDIA  NUOVA RUBRICA: INNOVAZIO-

A PISA: IL GIARDINO DELLA NUOVA BIBLIOTECA COMUNALE INTITOLATO A TIZIANO TERZANI

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NE A SERVIZIO DEL TERRITORIO

RUBRICA CUCINARE A BORDO

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ANNO V, NUMERO 17

UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA

OSSERVATORIO NAUTICO NAZIONALE Il presidente di Ucina Confindustria Nautica Anton Francesco Albertoni è intervenuto il 25 febbraio scorso al convegno promosso dal gruppo del Pd di Palazzo Madama sul tema “La nautica al lavoro. Lavoro per il paese” che ha visto a confronto politica ed esperti del settore su proposte e analisi per il rilancio dell’industria e del turismo nautico. “Oggi abbiamo parlato di lavoro, quello che la nautica ha perso a causa di cattive politiche e i

posti di lavoro che la nautica può ridare al Paese – ha dichiarato Albertoni - Trovo straordinario, nel senso letterale di fuori dall’ordinario, che la prima forza politica del Paese abbia dedicato una giornata di lavoro al no s tro s etto r e, c o m pr e n d e n d o n e l’alta valenza per il rilancio dell’Italia. Il governo Letta ha dato un segnale prima dell’estate scorsa, ora abbiamo

bisogno di una buona politica di sviluppo. Via al rilancio del leasing nautico, uno strumento che tra il 2008 e il 2012 ha dato all’erario un gettito di un miliardo di euro, e all’applicazione dell’IVA turistica anche al nostro comparto”.

I DATI DELL’ONN In occasione del convegno UCINA ha diffuso i dati dell’Osservatorio Nautico Nazionale, ovvero la “fonte

riconosciuta di dati sul settore nautico” da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Con la firma della Convenzione con il MIT dell’ottobre 2013, l’ONN

è stato riconosciuto come “l’ente che in Italia effettua

stabilmente la rilevazione, lo studio e il monitoraggio del diporto nautico e delle attività economiche legate al turismo nautico in ambito nazionale”.

PARCO NAUTICO Le imbarcazioni immatricolate sono 104.738. Il 54,7% sono sotto i 10 metri (immatricolate volontariamente), il 22,3% da 10,01 a 12 m; le unità al di sopra dei 18 m sono il 3 , 6 % ( M i n i s t e r o Infrastrutture e Trasporti).

Il segmento sopra i 18 m annovera 3.846 unità, di cui: 1.194 unità a vela da 18 a 24 m; 2.402 unità a motore da 18 a 24 m; 250 unità complessive sopra i 24 m. Nel 2 0 12 ( u lt imo dato disponibile del MIT) sono state immatricolate 932 nuove unità: 365 a vela, 556 a motore e 11 navi superiori a 24 m (nel 2008 le nuove immatricolazioni erano state circa 4.500). Va anche ricordato che il 99% delle barche sopra i 10 m e buona parte di quelle fra 7 e 10 m sono acquistate con il leasing, quindi con tracciamento bancario (Assilea). (continua a pag. successiva) 3


NAVICELLI NEWS dal costo dell’ormeggio – secondo l’Osservatorio Nautico Nazionale è circa il doppio di quella effettuata dal turista cittadino – depurata dal costo dell’alloggio (Osservatorio Nautico Nazionale). Mari

(continua da pag precedente)

INDUSTRIA E’ un comparto vanto del Made in Italy e dell’industria manifatturiera, con poli di eccellenza nel Nord Ovest e nel Nord Est del Paese, in Toscana, Emilia, Marche e Campania, che dà lavoro a circa 19.000 occupati e rappresenta la quinta voce dell’export italiano (Fondazione Edison), con un fatturato sceso da 6 a 2 MDI di euro.

TURISMO NAUTICO La nautica e la sua filiera garantiscono i massimi moltiplicatori sia del reddito, sia

dell’occupazione – di qualunque altro settore del cluster marittimo, incluso il croceristico: secondo il Censis i dati della nautica sono rispettivamente di 4,5 (economico) e 6,5 (occupazione) a fronte di una media del cluster di 2,5 e 1,8 (Censis, Rapporto sull’economia del mare). L’indotto derivante dall’uso della barca genera un contributo al PIL che secondo il Censis nel 2009 si aggirava sui 4,55 MDI di euro poco meno della produzione industriale – e oggi vale 1,5 miliardi di euro e da lavoro a circa 85.000 persone. La spesa media (20.139 del diportista sul territorio - depurata

La spesa annua media generata da un natante supera i 7 mila euro, di cui meno di 4.800 euro sono a carico del proprietario e il resto degli ospiti; per le imbarcazioni tra i10 e i18 metri viene generata una spesa complessiva di quasi 17.500 euro annui, di cui 11.500 generati direttamente dall’armatore e 6 mila sostenuti dagli ospiti sul territorio. Per le imbarcazioni oltre i 18 metri, la spesa complessiva è di poco inferiore ai 42 mila euro: 24 mila a carico del proprietario di cui 20 mila per la barca e 3.400 circa di spesa sul territorio e la quota residua sostenuta dagli ospiti a bordo (Osservatorio Nautico Nazionale). (continua a pag. seguente) SEGMENTO SUPERYACHT Nel 2009: 1.019 ordini di superyacht a livello mondiale. Nel 2013: 692 ordini di superyacht a livello mondiale, di cui il 39% di aziende italiane (272). L’Italia perde circa il 14% di ordini, a fronte di un calo globale del 5%. Questo deriva dal crollo di domanda generale (-33%) della fascia dimensionale inferiore (80-90 piedi), nella quale i cantieri italiani sono sempre stati protagonisti assoluti.

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ANNO V, NUMERO 17 Fonte: UCINA Confindustria Nautica – Ufficio Studi

(continua da pag. precedente) Laghi Rilevante anche la spesa generata dai diportisti dei Grandi Laghi del Nord, pur interessando unità di lunghezza medio-piccola: varia dai 4.200 euro dei natanti fino a10 m, (di cui 3.600 in capo al proprietario del mezzo), agli 11.500 euro sulle imbarcazioni di 10-18 m, (di cui 9.400 euro spesi dagli armatori). (Osservatorio Nautico Nazionale). Un Marina turistico genera complessivamente 90 posti di lavoro, di cui 12 direttamente alle dipendenze del porto, 55 occupati in attività inserite nell’area portuale e 23 occupati nel territorio. Secondo il Censis ogni 3,8 imbarcazioni genera un posto di lavoro in attività turistiche e nei servizi. I superyacht Rappresentano il segmento numericamente meno rilevante ma economicamente più interessante. La flotta mondiale di superyacht annovera circa 1.100 unità, delle quali il 70% naviga in Mediterraneo. Il nostro bacino è particolarmente appetibile per i diportisti non comunitari che navigano nelle

sue acque una media di 44 giorni all’anno (Osservatorio Nautico Nazionale). Per comprenderne il valore basta valutare che le spese annue per la manutenzione e gli approvvigionamenti delle navi da diporto > di 30 m ammontano in media a 850.000 euro annui per unità, con valori singoli più alti per gli armatori extra UE, seguiti da armatori UE e armatori italiani. Il ricorso al noleggio commerciale è molto più frequente nelle navi da diporto rispetto alle unità di lunghezza inferiore ai 24metri: quasi un terzo delle navi è stato adibito nel corso dell’ultimo anno al charter, confermando che questa è una modalità normale che – se ostacoRilevazione Osservatorio Nautico Nazionale Ripetuti controlli fiscali sulla clientela Difficoltà di relazione con gli enti pubblici Eccessiva burocrazia Eccessiva tassazione Normativa penalizzante Nuovi competitors Altro

lata – spinge sia all’imbandieramento estero, sia al trasferimento in altre acque.

Circa il 65% degli armatori delle navi che hanno un comandante italiano sono stranieri (di cui il 30% extra UE), ma l’83% di queste unità è abitualmente ormeggiata nelle nostre strutture portuali. Questo dimostra il potenziale del fare sistema. Le criticità del settore Secondo gli operatori dei porti turistici sono le seguenti: IMPATTO SU:

Costruzione di nuovi posti barca

Gestione delle strutture

Mantenimento della clientela

Attrazione di nuovi clienti

Gestione del personale

2,3 %

8,3 %

51,6 %

34,6 %

18,6 %

8,3 %

9,7 %

7,7 %

3,7 %

69,8 % 2,3 % 7,0 %

36,1 % 44,4 % 2,8 %

3,2 % 12,9 % 3,2 % 3,2 % 16,1 %

3,8 % 11,5 % 3,8 % 15,4 % 19,2 %

11,1 % 70,4 % 11,1 % 3,7 %

Daniela Salvestroni 5


NAVICELLI NEWS

YARE 2014 IL POLO NAUTICO PISANO SUSCITA L’INTERESSE DEI COMANDANTI DI SUPERYACHT

Anche quest’anno il tour “Yare” (Yacht after sales & refit experience), organizzato dal Centro per l’innovazione e lo sviluppo della nautica toscana Navigo e dal Polo dell’eccellenza nautica toscana Penta in occasione del Seatec di Marina di Carrara, ha fatto tappa a Pisa. Venticinque comandanti di superyacht hanno visitato il 7 febbraio scorso quattro cantieri navali dell’area dei Navicelli e il porto turistico di Marina di Pisa. Il gruppo, composto soprattutto da italiani e inglesi, è stato ricevuto nella sede della Navicelli di Pisa spa per la descrizione delle caratteristiche dell’area dei Navicelli e ha poi visitato i cantieri Pisa Superyacht, Seven Stars, Codecasa e Austin Parker. Il tour si è concluso a Marina di Pisa con la visita al porto turistico di Boccadarno. Il comandante inglese David Durston, che aveva già visitato il cantiere Seven Stars un anno fa, ha chiesto un incontro privato con i proprietari per una trattativa commerciale relativa alla manutenzione di un superyacht di 65 metri, che attualmente si trova nel porto di Suez, ma anche all’acquisto di una imbarcazione usata di 50 metri degli anni ‘80.

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I cantieri Seven Stars sorgono nell’area della Sviluppo Navicelli srl e si occupano di servizi dedicati alle imbarcazioni a motore da 20 a 60 metri, dal check-up al rimessaggio invernale e al refitting curato da falegnami, meccanici ed elettricisti del gruppo M.A. di Viareggio, socio di Seven Stars. La darsena di 330 metri di lunghezza per 60 metri di larghezza può ospitare 50 imbarcazioni fino a 60 metri. Il capannone coperto destinato al ricovero invernale delle barche risulta al completo: al suo interno si trovano imbarcazioni da 20 a 45 metri di lunghezza su cui si lavora per la manutenzione prestagionale. Il gruppo di comandanti ha potuto visitare anche la sede pisana dei cantieri viareggini Codecasa che si trova nell’area della Sviluppo Navicelli srl dove occupa una superficie di circa 25 mila metri quadrati, di cui 15 mila di piazzali operativi e 10 mila coperti suddivisi in quattro capannoni in calcestruzzo che possono contenere megayachts fino a 80 metri di lunghezza. Attualmente è stava avviata la costruzione di due imbarcazioni in acciaio di 49 e di 51 metri. Il tour prevedeva anche la visita dei cantieri Pisa Superyachts che hanno sede in località Mortellini su una superficie di 7 mila metri quadri. Il cantiere è

specializzato nella costruzione di imbarcazioni di lusso oltre i 30 metri di lunghezza, in acciaio e in alluminio. Inoltre la società ha un accordo di collaborazione con Azimut Benetti per la realizzazione di imbarcazioni in alluminio. Infine i comandanti hanno visitato i cantieri Austin Parker che nel 2013 si sono trasferiti da Rosignano Marittimo a Pisa, in località Tombolo, al posto del cantiere navale Arno. La nuova sede ha l’accesso diretto al mare, una darsena privata con travel-lift, 2500 metri quadri coperti e 6500 metri quadri di piazzali e consente, oltre all’attività di produzione, assemblaggio e test, anche ogni tipo di manutenzione e il rimessaggio. “Questa iniziativa – dichiara l’amministratore unico della Navicelli di Pisa spa Giovandomenico Caridi - rappresenta un ulteriore tassello per lo sviluppo dell’area. La capacità di attirare capitali stranieri ma anche users è di fondamentale importanza in un periodo di globalizzazione come quello degli ultimi anni. Per questo la Navicelli spa si sta attivando per fornire alle imprese un ventaglio di opportunità di networking a livello internazionale che diano spazio ai numeri e alle potenzialità della nostra area produttiva”. D.S.


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SEATEC 2014 INTERVISTA A PARIS MAZZANTI DIRETTORE DI CARRARA FIERE La nautica rilancia dalla 12esima edizione della rassegna internazionale dedicata alle tecnologie, al design e al refit per imbarcazioni yacht e navi che si è tenuta in febbraio a Marina di Carrara e apre la strada alla timida ripresa economica del Paese. Risultato positivo oltre le aspettative, affermano i vertici del Polo fieristico. Numerose le sezioni espositive fra le quali spiccano COMPOTEC e YARE in un “cosmo” di attrazioni che coinvolge molteplici e influenti stakeholder. Direttore Mazzanti, la 12esima edizione di Seatec si è aperta in un clima di preoccupazione per il comparto nautico che riflette l’andamento generale dell’economia non certo brillante, ma il risultato positivo è andato oltre le aspettative; che cosa è successo? La preoccupazione riguardava, in generale, un comparto che, negli ultimi anni, per una serie molto complessa di motivi, ha avuto un calo rilevante di fatturato. Basti pensare che oggi oltre l’80% degli ordini hanno una committenza straniera, invertendo completamente il dato di pochi anni fa che vedeva il mercato nazionale al vertice della domanda con le stesse percentuali di fatturato che oggi riguardano l’export. Siamo in presenza

di un cambiamento strutturale del mercato con tutto quello che ne consegue anche in termini di organizzazione del lavoro. Per questi motivi abbiamo valutato molto positivamente il leggero incremento di espositori e di visitatori come segnale di un’inversione di tendenza sperando che il trend si consolidi nei prossimi anni. Quali sono i comparti ai quali Carrara Fiere fa da vetrina nell’arco dell’anno? Da molti anni il nostro complesso si caratterizza per lo svolgimento di alcune manifestazioni che hanno una stretta relazione con le attività che caratterizzano il territorio: oltre la nautica il marmo con Carrara Marmotec ma anche il turismo e la balneazione con Tirreno CT e Balnearia oltre a saloni legati ad attività del tempo libero che hanno attinenza con un bacino territoriale che comprende Liguria e Toscana con i Saloni della Caccia e della Pesca ma anche con 4x4Fest il salone dell’auto integrale ma anche Tour.it che ospita caravan,

camper e servizi per il turismo all’aria aperta. Sono eventi che portano sulla costa ligure e tirrenica migliaia di appassionati sia dell’auto sia del camper: è un target che ha capacità di spesa e che aiuta a destagionalizzare il turismo. Sotto questo aspetto la fiera ha una funzione molto rilevante sia per il fatturato diretto sia per l’indotto che crea. E fra queste qual’è la rassegna che preferisce, quella che guida con più passione? Non ci sono classifiche né di merito né di preferenza. Tutte le manifestazioni, per noi, hanno pari dignità e le organizziamo con lo stesso impegno e la stessa passione. Naturalmente alcune, per i numeri che generano e per le loro forti connessioni dirette con i capisaldi dell’economia del territorio, impongono un coinvolgimento diverso. Comunque nessuna preferenza perché conosciamo le potenzialità di ciascuna e lavoriamo per farle emergere. (continua a pag seguente)

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NAVICELLI NEWS

PARIS MAZZANTI Direttore Generale di Carrara Fiere SEATEC è il marchio di riferimento della manifestazione fieristica perché è rivolto al mondo delle aziende che offrono prodotti, servizi e sistemi per barche, navi e yacht, ma COMPOTEC e YARE, con i loro espositori e le partecipazioni che muovono, completano organicamente l’evento che si è svolto in presenza di un cambiamento strutturale del mercato con tutto quello che ne consegue anche in termini di organizzazione del lavoro. Per questi motivi abbiamo valutato molto positivamente il leggero incremento di espositori e di visitatori, che hanno partecipato a Seatec 2014, come segnale di un’inversione di tendenza sperando che il trend si consolidi nei prossimi anni. (continua da pag precedente) Torniamo alla nautica. Le sezioni che compongono Seatec sono numerose, coprono quasi l’intera filiera del settore; ce ne vuole parlare? Farei una piccola ma doverosa premessa. SEATEC è sicuramente il marchio di riferimento dell’evento perché è rivolto al mondo delle aziende che offrono prodotti, servizi e sistemi per barche, navi e yacht, ma non dobbiamo dimenticare COMPOTEC e YARE perché, con i loro espositori e le partecipazioni che muovono completano organicamente l’evento. COMPOTEC si rivolge ad un settore di punta come quello dei materiali compositi che sono fondamentali nella nautica moderna come nel campo dell’aviazione, dell’edilizia, dell’automotive e dei medicali. È un settore strategico per l’industria nazionale con enormi potenzialità di sviluppo e che ha un collegamento molto diretto con la nautica mentre YARE è l’evento che coinvolge e mette in rete le aziende della nautica e fa crescere le relazioni con il mondo dei comandanti fondamentali nelle scelte di spesa. È naturale che questi tre elementi compongono una filiera complessa che va dai prodotti alle forniture fino ai servizi necessari per costruire e far funzionare imbarcazioni anche di

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grande valore. Enumerare tutti i settori sarebbe davvero lungo ma è sufficiente ricordare che le componenti di uno Yacht sono moltissime: si va dalla progettazione alla realizzazione dello scafo, dalla carpenteria agli stampi, dall’allestimento alla motorizzazione fino all’installazione dei software e dei sistemi più sofisticati per la gestione di un manufatto di grande complessità che deve essere gestito con altrettanta professionalità. Elencarli sarebbe lunghissimo e potremmo correre il rischio di dimenticarne qualcuno. Non dimentichiamo poi che gli allestimenti degli interni ( e non solo quelli) coinvolgono aziende che devono mettere in campo grandi competenze artigianali e manualità spesso uniche e che molte di queste aziende, operano anche in altri settori dall’arredamento al campo dell’elettricità tanto per fare qualche esempio che coinvolge direttamente anche l’entroterra della toscana dove sono migliaia le aziende che supportano la nautica. Chi sono i partner e i sostenitori della rassegna? SEATEC è organizzata da CarraraFiere ma possiamo contare sulla collaborazione di tante associazioni che portano in fiera le loro esperienze, organizzano convegni e workshop, creano le condizioni per un dibattito

di carattere tecnico e culturale coinvolgendo aziende, ricercatori, mondo universitario e contribuendo a fare della nostra rassegna un evento completo sotto tutti i punti di vista. Le novità di questa edizione? Elencarle sarebbe davvero lungo e non farebbe giustizia a chi viene dimenticato. Vorrei sottolineare che attraverso due premi, uno riservato all’innovazione tecnica e uno al design, oltre che con il Millennium Yacht Design Award, abbiamo individuato, segnalato e premiato i prodotti o i progettisti che hanno dato un contributo specifico anche se sarebbero moltissimi quelli da segnalare perché testimoniano la grande capacità innovativa delle nostre aziende. E i numeri? Credo che con l’edizione 2014 si sia verificata un’inversione di tendenza che ha portato ad un aumento, modesto ma significativo, del numero degli espositori che sono stati 458 ( circa il 5% in più del 2013) e di quello dei visitatori: 8.346 quasi il 10% in più con un aumento del 5% degli stranieri. In questo scenario è un risultato davvero positivo e ci conforta per il futuro. (continua a pag. seguente)


ANNO V, NUMERO 17 (continua da pag. precedente) L’incontro con i comandanti dei Superyacht, nel contesto di YARE, è un iniziativa di grande fascino, da cosa nasce questa attenzione nei loro confronti? Per i grandi Yacht il comandante è la figura di riferimento per l’Armatore: è il decision Maker sia per le attività quotidiane sia per gli interventi che comportano spese qualche volta anche molto rilevanti. Offrire ai comandanti un quadro aggiornato delle aziende con le quali possono interagire e metterli in contatti con i potenziali fornitori significa accorciare e semplificare i tempi di scelta e di decisione. SEATEC per la presentazione dell’offerta e YARE per la capacità di

mettere in relazione le nostre aziende con la committenza diventano un’occasione unica e insostituibile. Il refitting e i servizi post vendita, in una fase di contrazione della costruzione di nuove imbarcazioni, rappresentano un segmento fondamentale per le aziende e dunque da curare con attenzione particolare. YARE muove da sola interessi di business considerevoli nell’area del Mediterraneo, rimarrà all’interno di Seatec anche nelle prossime edizioni? Oggi sono diverse migliaia, circa cinquemila, le imbarcazioni sopra i venti metri che navigano stabilmente nel Mediterraneo. Poterle ospitare stabilmente nei nostri porti o poter effettua-

re gli interventi di refitting che si rendono necessari nella vita di un’imbarcazione è importante per tutto il settore nautico italiano e Yare è, assieme alla qualità delle aziende, una leva molto importante per mantenere vivi i rapporti con la committenza reale e potenziale. Anche in questo senso SEATEC, COMPOTEC e YARE rappresentano un’offerta unica per qualità e offerta di novità utili ai professionisti. Costi e impegno per gli espositori. Parlando con loro si coglie qualche perplessità sulla frequenza annuale della fiera, qualcuno suggerisce di esporre magari ogni due anni; è un argomento che prendete in considerazione? Per quanto ci riguarda ogni anno realizziamo, fra gli espositori, un’analisi di Customer Satisfation chiedendo risposte ad una serie di domande non solo sulla manifestazione ma anche ad eventuali innovazioni e suggerimenti. Ad oggi non abbiamo avuto indicazioni o richieste specifiche di biennalizzazione. Se questo avverrà nel futuro saremo i primi a valutare la tendenza.

CARRARAFIERE

Nelle ultime stagioni abbiamo visto rassegne famose, in passato trainanti, un po’ in affanno; con il risultato di Seatec 2014 Carrara Fiere guarda alla Pole position fra i suoi competitors?

ne: banca, internet point, agenzia viaggi e prenotazioni alberghiere, copisteria, sala stampa,

Se una rassegna incontra delle difficoltà non è una bella notizia perché significa che è il settore al quale si rivolge che è in fase involutiva o negativa. Per radicata convinzione noi siamo soliti guardare alle nostre attività perché siamo convinti che in ogni settore c’è spazio per tutti e che si possono individuare spazi e segmenti nuovi per radicare nuove fiere o per rilanciare eventi che segnano il passo. È il nostro impegno quotidiano e ci mettiamo tutto l’entusiasmo e l’esperienza che abbiamo maturato anche se non è semplice e le difficoltà non mancano per nessuno.

edicola ed uffici. Più di 20.000 mq. di parcheggio gratuito possono ospitare 3.000 vetture.

Mara Borsini

Il complesso fieristico si trova in posizione strategica sul confine fra Toscana e Liguria. E’ facilmente raggiungibile con ogni mezzo di trasporto grazie alla rete di collegamenti veloci: aeroporti, ferrovie e autostrade. La particolare attenzione riposta nella progettazione architettonica conferisce eleganza e bellezza alle strutture che si estendono a pochi metri dal mare, su una superficie di 95.000 mq. di cui 32.000 in strutture coperte. Il Centro Direzionale è a firma Angelo Mangiarotti. Il celebre architetto vi ha realizzato l’uso esemplificativo di marmi e graniti lavorati ed installati secondo le più avanzate tecniche di trasformazione e di posa. Il sistema modulare, la flessibilità della struttura e la modernità del complesso rendono realizzabili le più diverse esigenze nell’ambito di eventi e manifestazioni di alto livello, garantendo ottima fruizione degli spazi. Passaggi coperti in vetro e metallo permettono omogeneità nei collegamenti tra le varie strutture coperte. Sono disponibili 6 Sale Convegni, ognuna dotata dei più avanzati servizi tecnologici. Una vasta zona, centrale rispetto alle aree espositive, raccoglie tutti i servizi di utilità comu-

Quattro ingressi permettono di raggiungere in maniera mirata le singole zone.

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MISSIONE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE: NAVICELLI SPA IN INDIA

Fonte: lonleyplanet.com

Mentre nella maggior parte delle economie di storica industrializzazione la domanda è ormai stagnante, i consumi indiani continuano a crescere, trainati dal sensibile dinamismo della aspiring middle class, in aumento ogni anno e il cui reddito medio è in crescita costante. In due decenni l’India ha subito una radicale trasformazione: da economia principalmente agricola, con un modesto tasso di crescita, è passata a una delle più dinamiche del mondo. Queste sono state le ragioni che hanno spinto la Spa Navicelli di Pisa a effettuare una missione nel paese asiatico per incontrare operatori nautici, responsabili di marine e titolari di cantieri navali. Infatti, nel 2013, l’economia indiana è cresciuta in termini reali del 5,4%. Ma le riforme economiche avviate a partire dal 2011 (che hanno coinvolto la grande distribuzione, il settore bancario, i prezzi energetici, l’aviazione civile, il broadcasting e il processo di riforma del governo teso a ridurre gli ostacoli burocratici e a snellire le procedure di appro10

vazione dei grandi investimenti) fanno supporre un ritorno, già dal 2014, a una crescita sostenuta che si attesti attorno all’8% su base annua. Tale trend positivo trova vantaggio anche nel dividendo demografico, con oltre un terzo della popolazione al di sotto dei 35 anni di età. L’imprenditorialità è la fonte principale di ricchezza, ma i settori terziari in rapida crescita, come quello tecnologico e dei servizi finanziari, hanno catapultato molte famiglie di reddito medio nella fascia dei soggetti che dispongono di un proprio capitale ingente (High Net Worth Individuals) e Mumbai e Delhi sono le città che hanno registrato una crescita maggiormente rapida in termini di incremento del numero di HNWI in Asia. Con L’UE l’India ha una partnership strategica, dal 2004, e un Action Plan (2008) che coprono le aree della sicurezza, della cooperazione settoriale (ambiente, scienza, innovazione, energia, commercio). Dal 1991 al 2011, infatti, l’interscambio commerciale Italia – India è cresciuto 12 volte, passando da 708 milioni di Euro a 8,5 miliardi di Euro. Tuttavia, nel 2012, si è assistito a una contrazione dell’interscambio (7,1 miliardi di

Euro) complice la crisi dell’Eurozona, il forte deprezzamento della rupia e il rallentamento della crescita dell’economia indiana. Nonostante questi aspetti, l’Italia è il quinto partner commerciale tra i paesi UE (preceduta da Germania, Belgio, Gran Bretagna e Francia). Oggi l’India rappresenta, a livello globale, un mercato dalle straordinarie potenzialità per l’ampiezza dei margini di inserimento che offre, pur in presenza di significative complessità; il suo ritmo di crescita è tra i più elevati, in scala globale, tra le economie emergenti secondo solo alla Cina. Il Governo di Delhi si è prefisso l’obiettivo di elevare, entro il 2025, il contributo al PIL del settore manifatturiero, dall’attuale 16% al 25%, creando al contempo circa 100 milioni di posti di lavoro e, per favorire la crescita, ha attivato, negli ultimi anni, numerosi piani industriali, volti a colmare il deficit energetico e infrastrutturale del paese: il National Highways Development Program (NHDP) che ha l’obiettivo di costruire, di ampliare o di riabilitare 54.000 km di autostrade con un investimento stimato in 60 miliardi di dollari; la Airport Authority che prevede la modernizzazione di 35 aeroporti e la costruzione di 15 nuovi scali per un investimento complessivo di 57 milioni di euro; sono inoltre previsti interventi tra cui l’ammodernamento di 236 stazioni, la costruzione di nuovi terminal, lo sviluppo di una rete di alta velocità e la realizzazione di 25.000 km di ferrovie entro il 2020, per una spesa totale di oltre 70 miliardi di dollari. (Continua a pag. seguente)


ANNO V, NUMERO 17

(continua da pag. precedente) Nel prossimo decennio, verranno mobilizzati da 40 a 60 miliardi di dollari ogni anno per finanziare lo sviluppo urbano, in particolare la costruzione di metropolitane nei centri principali del paese. Infine, nel quadro del National Maritime Development Program (NMDP), è prevista la realizzazione di 254 progetti miranti a potenziare le capacità portuali attraverso una maggiore dotazione di macchinari ed equipaggiamenti per la gestione dei cargo, delle connessioni con le vie di trasporto terrestre e dell’informatizzazione delle operazioni. L’India, nel complesso, sta sperimentando una fase di crescita superiore a molti altri paesi in via di sviluppo in Asia, legata anche alla presenza di un gran numero di soggetti che disponKochi Marina (South India)

gono di un capitale ingente e che sono fortemente interessati al mercato degli yacht di lusso e a quello degli yacht usati, che potrebbe costituire una nicchia unica sul mercato indiano e la possibilità di sfruttare l’immenso potenziale di multiproprietà da parte di acquirenti istituzionali e aziendali. Benché l’interesse per le imbarcazioni di lusso in India sia molto alto, è da precisare che il settore si trova ancora a uno stadio di sviluppo iniziale, anche se, negli ultimi cinque anni, è cresciuto del 33%. Il mercato fa affidamento principalmente sulle importazioni, in particolare quelle provenienti da Italia, Emirati Arabi Uniti e Cina. Con l’emergere del mercato dello yachting di lusso, apertosi per la prima volta negli ultimi 34 anni, il settore sperimenterà tassi di crescita ottimali nei prossimi cinque anni. Questa Fonte: http://www.skyscrapercity.com/

tendenza verrà favorita anche dalla presenza di un litorale che si estende per oltre 7.500 km di lunghezza. In particolare, tra le imbarcazioni di lusso, gli yacht a motore di lunghezza compresa tra i 33 e i 50 piedi sono oggetto di grande richiesta da parte del segmento degli HNWI, mentre le barche a vela sono relativamente meno ricercate. La richiesta di yacht di grandi dimensioni aumenterà al maturare della popolazione di HNWI, che tenderà a passare a uno yacht di grandi dimensioni dopo cinque anni. Tuttavia la richiesta di piccole e medie imbarcazioni continuerà a restare alta, grazie ai progetti di infrastrutture che il Governo ha in programma. Come emerge dal Piano Nazionale dell’Export, elaborato dall’Agenzia per la Promozione all’estero e per l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE), l’Asia sarà, nei prossimi anni, il motore principale del commercio mondiale. Secondo un recente rapporto di HSBC, l’India, terza economia del continente, detterà il passo di tale dinamica: nei prossimi cinque anni, le importazioni indiane sono previste in crescita a un ritmo medio annuo del 7%, il più elevato dei paesi emergenti. Attualmente l’Italia intercetta soltanto l’1% delle importazioni complessive dell’Asia. Questi dati permettono di capire quale sia l’ampiezza delle potenzialità non ancora sfruttate. (continua a pag. seguente)

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Attuale ormeggio per yacht di Mumbai Fonte immagine: http://www.sail-world.com/

(continua da pag. precedente) Dagli incontri effettuati sono emerse numerose possibilità per i cantieri nautici del nostro paese di penetrare il mercato in oggetto, infatti, i prodotti Made in Italy sono apprezzati per la ricercatezza del design, per il valore dei materiali utilizzati e per la qualità e l’attenzione al dettaglio. Nell’immaginario del consumatore indiano, la merce italiana viene automaticamente associata a un prodotto di stile, lusso e raffinatezza. In India esiste già una forte presenza di aziende e stabilimenti italiani che si attesta attorno alle 400 imprese, ma questi numeri sono suscettibili di significativi progressi; infatti, per le nostre imprese, le possibilità di inserimento in questo mercato possono essere molteplici:  sussidiarie possedute al 100% dalla casa madre italiana;  Joint Ventures con società indiane; 12

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Uffici di rappresentanza; Agenti commerciali Forme di collaborazioni tecniche; Società di diritto indiano fondate da cittadini italiani.

Circa il 60% delle presenze italiane è rappresentato da sussidiarie e JV. Proprio queste ultime sono la forma più diffusa tra le piccole e medie imprese che si affacciano sul mercato indiano.

Le principali aree di insediamento delle imprese italiane in India sono i poli industriali di DelhiGurgaon-Noida e di MumbaiPune, seguono poi le città di Chennai, Bangalore e Calcutta. Grazie alla sua politica di facilitazione degli investimenti e al buono stato delle infrastrutture, il Gujarat si candida a diventare nel prossimo futuro un nuovo importante polo di attrazione di investimenti produttivi nazionali e stranieri. L’India offre anche opportunità di manodopera ai produttori italiani per la fornitura di supporto di servizio e di manutenzione. I produttori italiani possono aggiungere il supporto come un vantaggio per promuovere e vendere i loro prodotti in India. Inoltre, il piano di adeguamento infrastrutturale creerà ulteriori opportunità di crescita anche per gli studi di progettazione e per le imprese appartenenti all’industria dei materiali e delle attrezzature da costruzioni.

Viola Luti Fonte immagine: http://www.giirayachts.com/


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Fonte immagini: www.assonat.com

ASSONAT

INTERVISTA AL PRESIDENTE AVV. LUCIANO SERRA "IL PORTO, LA PORTA DI ACCESSO AL TERRITORIO.” Grazie agli 8.000 chilometri di costa il turismo nautico ha da sempre rivestito un ruolo principale nell’economia del bel Paese: il territorio italiano è caratterizzato da una fortissima vocazione turistica, è disseminato di porti turistici di pregio e ha un patrimonio naturale e culturale da difendere e promuovere. In questo contesto la portualità turistica rappresenta un’importante opportunità di crescita economica e sociale per il territorio e dunque per le comunità locali, poiché incide, in maniera significativa, sul prodotto interno lordo. Ma sono ancora tanti i nodi da sciogliere per il settore. Negli ultimi anni si è registrato un aumento importante dei posti barca, ma comunque inferiore alle aspettative, e la situazione è tutt’altro che rosea, con porticcioli deserti a causa della fuga delle barche all’estero. Per fare una fotografia sullo stato di salute dei marina italiani abbiamo deciso di incontrare l’avvocato Luciano Serra, Presidente di ASSO.N.A.T. (Associazione Na-

zionale Approdi e Porti Turistici), associazione che raggruppa molte delle più importanti strutture presenti lungo le coste dello Stivale e che ha quindi l’obiettivo di tutelare gli interessi delle aziende che si occupano della costruzione o della gestione degli approdi turistici. Presidente Serra qual è la sua visione del settore del turismo nautico oggi? La visione di un comparto strategico dell’industria del turismo, che deve finalmente fare squadra fra tutte le sue componenti per superare questo momento di criticità e dar vita ad una politica comune che consenta di attrarre i turisti stranieri e offra nuove opportunità a quelli italiani.

condo lei che 2014 ci attende? In questi ultimi anni abbiamo imparato a convivere con una profonda crisi strutturale rispetto alla quale i porti turistici si sono riposizionati sul mercato con un’offerta opportunamente diversificata. Quest’anno dobbiamo cogliere quei piccolissimi segnali positivi che sembrano interessare la piccola nautica; mentre auspico che la nuova fase politica possa dare chiarezza e serenità ai fruitori delle grandi imbarcazioni, che negli ultimi anni non hanno navigato nei nostri mari. (continua a pag. seguente)

Il presidente d ASSONAT, Avv. Luciano Serra

Molti approdi e i porti turistici italiani stanno attraversando un momento difficile che comporta un loro riposizionamento sul mercato, se13


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(continua da pag. precedente) Negli ultimi anni abbiamo assistito, in Toscana come in molte altre regioni, ad un significativo incremento delle strutture portuali turistiche a fronte però di una “fuga” delle imbarcazioni dai nostri porti verso quelli di altre mete turistiche come ad esempio la vicina Croazia, quali sono le principali motivazioni? E’ noto che la politica intrapresa dal Governo Monti per il contrasto all’evasione fiscale ha contribuito a creare il concetto di proprietario di barca uguale evasore. Tale attività ha determinato la fuga dalle nostre strutture di circa 27.000 imbarcazioni, che sono andate a incrementare lo sviluppo dei porti turistici stranieri. Tutto questo ha danneggiato fortemente le diverse iniziative imprenditoriali già avviate in Toscana e non solo e dirette ad accrescere l’offerta portuale turistica. E’ da ricordare come dopo una grande battaglia, che ha visto per la prima volta e con umiltà fare squadra tra le varie componenti associative del mondo della nautica, abbiamo ottenuto dei piccoli ma significativi provvedimenti

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in favore del settore. Solo con una politica rivolta a dare serenità agli operatori e ponendo fine ad una immotivata aggressione fiscale, potremmo riequilibrare la situazione finanziaria di questi concessionari. Che cosa manca ai porti italiani? E di quali azioni di sostegno c’è bisogno per favorire la portualità turistica italiana? Ai porti italiani manca di accrescere ulteriormente la qualità dei servizi offerti e di essere messi in rete per mettere a disposizione dei nostri clienti italiani e stranieri un’offerta di qualità globale e garantita. La programmazione degli investimenti potrà realizzarsi solo attraverso una politica che abbandoni l’aggressione mediatica e fiscale dei quali siamo stati destinatari. Infine attendiamo prima dell’estate la riforma della normativa che disciplina la vita delle concessioni demaniali marittime. Sempre di più si parla del porto che deve essere visto come la porta di accesso al territorio retrostante e con questo deve essere fortemente integrato per poter così permettere significative ricadute economiche

anche sull’intera economia locale. Siamo stati i primi a sostenere il progetto europeo Odyssea, che vede il porto come la porta d’ingresso al territorio circostante, alle sue bellezze artistiche, enogastronomiche, culturali ecc.. Adesso possiamo considerarla come la porta di accesso ai nostri mari, alle nostre isole. Quali sono le attività e i progetti a sostegno del settore che sta sviluppando ASSONAT? Siamo impegnati per la messa in rete dei porti turistici, per creare concrete sinergie con le altre associazioni dei porti turistici europei e per consolidare i rapporti con quelle del continente africano, che si affacciano sul Mediterraneo. Siamo impegnati anche per contribuire nella stesura della legge sulla riforma delle concessioni demaniali marittime e sui percorsi di formazione dei nostri associati e le figure professionali dei giovani che intendono trovare una loro collocazione lavorativa in questo settore. Un esempio per tutti la Fondazione Caboto con la quale collaboriamo da anni in questo settore. Simone Pistolesi


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AREA NAVICELLI IL CONSORZIO I NAVICELLI HA CEDUTO AL COMUNE DI PISA OPERE DI URBANIZZAZIONE DEL VALORE DI CIRCA 5 MILIONI DI EURO “L’unica possibili-

tà per uscire dalla crisi è investire - afferma l’assessore all’Urbanistica del Comune di Pisa Ylenia Zambito - e a Pisa questo messaggio è stato comYlenia Zambito, Assessore preso, per queall’Urbanistica Comune di Pisa sto è importante essere qui oggi: dal canale dei Navicelli può ripartire lo sviluppo della città”. La dichiarazione è stata fatta nel corso della conferenza stampa che si è tenuta l’8 febbraio scorso nella sede della Navicelli di Pisa spa per annunciare la cessione al Comune di Pisa di un pacchetto di opere di urbanizzazione da parte del Consorzio I Navicelli. Il Consorzio I Navicelli aderisce alla CNA ed è proprietario di un'area di 71.570 mq all’ingresso della darsena pisana, in prossimità dell’Aurelia, dove sorgono 3 fabbricati industriali di 7.000 mq l’uno. Le opere di urbanizzazione cedute al Comune di Pisa hanno un valore di circa 5 milioni di euro e comprendoMaurizio Bandecchi, Presidente no uConsorzio I Navicelli na adeguata viabilità e spazi a verde, parcheggi, opere

comuni (come centraline, opere idrauliche, depuratore area lavaggio, etc), piazzali e spazi condominiali, un’ampia area di stoccaggio di oltre 5.000 metri quadri e la possibilità di realizzare un’ulteriore darsena sul lato nord del lotto. “Cedere le opere di urbanizzazione al Comune di Pisa - dichiara il presidente del Consorzio I Navicelli Maurizio Bandecchi - è stato un passaggio delicato ma fondamentale. Abbiamo 6.000 mq (4 lotti) da assegnare, ma non manca l’interesse intorno a quest’area strategica per posizione e perfetta oltre che per la nautica, che resta la sua vocazione principale, anche per la logistica, la manifattura e l’industria legata alla green economy e alle energie rinnovabili. A breve ufficializzeremo alcune vendite. Mancano solo le procedure burocratiche, ma ci sono già accordi con 3 o 4 aziende”. Altri progetti stanno riguardando l’area dei Navicelli, a partire dall’installazione di 1,4 km di parancole lungo il lato nord della darsena, dai capannoni del Consorzio I Navicelli fino al ponte di via Livornese. “Grazie a 1 milione e 340 mila euro di fondi regionali – spiega l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Pisa Andrea Serfogli potremmo rafforzare gli argini con

l’ausilio di parancole per garantire la piena efficienza delle sponde”. E con i nuovi argini in sicurezza sarà anche possibile dragare il fondo del canale per portarne la profondità da 3 metri e 3,50 metri.

Andrea Serfogli, Assessore ai Lavori Pubblici Comune di Pisa

“Il nostro lavoro è in continua evoluzione dichiara l’amministratore unico della Navicelli di Pisa spa Giovandomenico Caridi - I progetti che abbiamo in cantiere non si contano: riporteremo il treno nella darsena, termineremo la pista ciclabile che collegherà la darsena a Porta a Mare e rifaremo le banchine. Nel frattempo abbiamo messo in sicurezza l’area grazie a un sistema di video sorveglianza. E il controllo non si ferma a terra: tutte le imbarcazioni che passano il ponte di Calambrone vengono dotate di un sistema che ci permette di monitorarne il tragitto”. D.S. 15


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IKEA APRE SUI NAVICELLI A partire da mercoledì 5 marzo Pisa ha il suo punto nuovo vendita Ikea sui Navicelli. Dopo il taglio del tronco , in puro stile svedese, alla presenza delle autorità locali, alle 9.30 è aperto ufficialmente al pubblico con i primi clienti già in coda fin dalle prime ore della mattina. La cerimonia inaugurale, oltre al tradizionale taglio del tronco, ha previsto una colazione a base di salmone e aringa e la vodka per gli stomaci più robusti. Oltre le autorità locali pisane erano presenti alla cerimonia il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e l’amministratore delegato di Ikea Lars Peterson che ha ringraziato ufficialmente il presidente Rossi per gli sforzi compiuti nel voler far restare Ikea in Toscana dopo la controversa e burrascosa vicenda di Vecchiano. Patterson ha inoltre dichia-

Foto: Nicola De Neri

dese in Italia e si estende su un area complessiva di 33.600 mq di cui 12.000 mq espositivi. La struttura ospita inoltre un ristorante self service da 400 posti e un ampio parcheggio con una capienza di 1200 posti auto. Il 20% circa del fabbisogno energetico del punto vendita è coperto dall’attiguo impianto fotovoltaico. Per fornire qualche numero a riguardo degli assunti possiamo ricordare che l’ufficio risorse umane di Ikea ha

Foto: Nicola De Neri

rato di voler innalzare l’attuale percentuale dell’8% di acquisti realizzati da fornitori italiani. Il punto vendita pisano è il 21 negozio del gruppo Sve-

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ricevuto più di 28.000 curricula vitae di cui al momento sono stati assunti 192 persone per la maggior parte al disotto dei 35 anni di età, il 63% dei quali part time. A tali numeri si aggiungono i 90 posti di lavoro creati nell’indotto. Nonostante la grande affluenza di visitatori il traffico lungo l’Aurelia è rimasto regolare. Per l’occasione è stato attivato un servizio bus navetta che collegava il punto vendita dai Navicelli alla stazione. Una curiosità: dopo il primo acquisto effettuato alle 9.35 dall’ambasciatrice svedese Ruth Jacoby il primo acquirente toscano è stato il livornese Simone Santi. Andrea Bruscoli

Foto: Nicola De Neri

Foto: Nicola De Neri


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INNOVAZIONE A SERVIZIO DEL TERRITORIO STIPULATO L’ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA SPA NAVICELLI E CNR-ISTI Nell’ottica di creare sinergie con i centri di eccellenza presenti sul territorio, la SpA Navicelli e ISTI-CNR (Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo”) hanno recentemente stipulato un accordo di collaborazione che vedrà l’impegno fianco a fianco tra le due aree delle rispettive società, Yachting Lab e TQV (Centro di Tecnologie integrate per la Qualità del Vivere) al fine di stimolare il settore nautico sul fronte dell’innovazione e del trasferimento tecnologico.

L’attività principale sarà quella di individuare tecnologie innovative presenti sul territorio e trasferirle al settore nautico alla sua filiera istaurando così una stretta collaborazione per la partecipazione a bandi di finanziamento riguardanti l’ambito tecnologico. La collaborazione si estenderà inoltre alla stesura di progetti di formazione ogni qual volta vi sia necessità o se ne presenti l’occasione e alla promozione di soggetti proponenti tecnologici presenti sul territorio mediante la

realizzazione di eventi ad hoc e svolgendo interviste alle nuove ed emergenti realtà innovative ed a quelli già consolidate. L’obiettivo di quest’ultima attività è quello di far conoscere alle aziende operanti nella filiera nautica le opportunità, ovvero i prodotti tecnologico-innovativi, che il nostro territorio offre e che molto spesso molti ignorano. A tal proposito a partire da questo numero di Navicelli News ospiteremo una rubrica da titolo “Innovazione a servizio del Territorio”. A.B.

LAMBDA DESIGN: ARREDAMENTI INNOVATIVI E DI QUALITA’ Come nasce e qual è l’attività /prodotto sviluppato dell’azienda? La Lambda Design s.r.l. è una società che nasce nel 1988, grazie alla volontà del suo amministratore unico. Opera nel settore dell’arredamento per interni e successivamente si è specializzata nell’arredo della nautica, forte ormai di un’esperienza di più di trent’anni. Cenno alla tipologia del prodotto Realizziamo un prodotto dove la componente del design è molto importante, in quanto

determina in modo significativo la qualità del prodotto stesso e delle essenze utilizzate, rendendo il tutto omogeneo. Un ambiente arredato deve essere concepito con criterio logico, considerando che anche il più piccolo componente, come ad esempio una semplice cornice, deve essere inserito in un contesto di continuità armonica con il resto dell’allestimento. La nostra produzione, oltre ad essere innovativa dal punto di vista tecnologico, è anche attenta alla tutela dell’ambiente, riducendo al minimo la tossicità dei materiali utilizzati, come

Esempio di interno realizzato da Lambda Design Srl

per esempio nel processo di verniciatura e di placcaggio, in cui vengono impiegati dei prodotti dove la formaldeide è minimizzata. (continua a pag. seguente) 17


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INNOVAZIONE A SERVIZIO DEL TERRITORIO ra e la selezione comportano costi elevati. Quanto conta per la vostra azienda essere aggiornati sulle nuove tecnologie, ovvero puntare sull’innovazione? La realtà della nostra azienda è in forte espansione e il Foto sopra e sotto: plancie realizzate da Lambda Design Srl fronte verso il quale vi sono maggiori margi(continua da pag. precedente) ni di evoluzione è indubbiamente quello tecnologico. In tal senso ci Qual è il target dei clienti poten- siamo dotati, in termini di investizialmente interessati al prodot- mento, di un centro di lavoro to? provvisto di un quinto asse, che Nel corso del tempo le nostre garantisce un considerevole aulinee di produzione si sono con- mento di velocità e precisione centrate sulla nautica da diporto, nella lavorazione del prodotto, più specificamente panfili e me- senza perderne la complessità ga yacht. La nostra produzione è delle sue forme. quindi rivolta verso un mercato Inoltre è in corso un considereinternazionale di grandi armatori vole potenziamento per ciò che e società di brokeraggio e char- concerne l’informatizzazione ter. dell’azienda. Cosa incide maggiormente sul prezzo di vendita del vostro prodotto? Essendo i prodotti da noi realizzati, rivolti prevalentemente a un mercato di lusso e dunque di nicchia, ci avvaliamo per la produzione di manodopera altamente qualificata, la quale conferisce al prodotto finito il valore aggiunto che i nostri committenti ci richiedono. Si utilizzano materiali ed essenze pregiate, dove la cu18

Fate formazione al personale? Nel recente passato la formazione professionale delle figure che operano nel settore del legno si riteneva superflua, in quanto era consequenziale all’apprendimento sul campo. Superata ormai la figura del falegname tradizionale, si fa sempre più impellente la necessità di procedere a percor-

si formativi variegati, che facciano crescere competenze, in linea con lo sviluppo tecnologico, ormai imprescindibili per un’azienda competitiva. Pertanto la formazione professionale sta diventando una delle nostre principali priorità, intesa come investimento nello sviluppo delle risorse umane. Potrebbe indicarmi tre motivi per cui conviene sciegliere Lambda Design? Progettualità, professionalità e innovazione. Progettualità rivolta alla definizione di un prodotto originale e personalizzato alle esigenze del committente; professionalità, intesa come risultato di anni di esperienza e di puntualità nel rispetto delle tempistiche pattuite; innovazione, da intendere come continua ricerca di nuovi strumenti tecnologici, da integrare sia nel processo produttivo che nel prodotto finito.


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I PROGETTI “LIFE” DEL CNR DI PISA IN DIFESA DELL’AMBIENTE Il recupero dei terreni degradati con tecniche ecocompatibili e l’uso di composti naturali nella concia delle pelli sono gli obiettivi dei progetti “Life” del CNR di Pisa. I progetti ambientali finanziati dalla Comunità europea sono stati presentati il 25 marzo scorso nella sede dell’Area della ricerca di Pisa “La ricerca in ambito europeo – dichiara l’assessore all’ambiente del Comune di Pisa Salvatore Sanzo - è fondamentale sia a livello politico, perché aumenta la visibilità del CNR in Europa, sia a livello sociale ed ecologico, in quanto, grazie alle attività scientifiche svolte dai gruppi di ricerca del CNR di Pisa, è possibile programmare piani di intervento per risolvere problematiche ambientali locali, quali la difesa idrogeologica del suolo e l’applicazione di tecnologie pulite per una corretta gestione dei rifiuti, come nel settore conciario”.

Salvatore Sanzo, Assessore all’Ambiente Comune di Pisa

I progetti Life riguardano due aree: una coordinata dalla dott.ssa Grazia Masciandaro dell’Istituto per lo studio degli 20

Gruppo di Ricerca ISE CNR di Pisa per il Progetto LIFE “Cleansed”, coordinato dalla Dott.ssa Masciandaro (terza da sinistra)

ecosistemi (ISE) relativa al recupero di risorse naturali, come il suolo e i sedimenti di dragaggio, mediante tecniche ecocompatibili e l’altra coordinata dalla dott.ssa Emilia Bramanti dell’Istituto di chimica dei composti organo-metallici (ICCOM) relativa al settore conciario sull’uso di composti naturali in sostituzione di quelli chimici nella concia delle pelli. Tra i progetti del gruppo di ricerca coordinato dalla dott.ssa Masciandaro e i suoi collaboratori (dott. Brunello Ceccanti, dott.ssa Cristina Macci, dott.ssa Serena Doni, dott.ssa Eleonora Peruzzi e Fernando Di Giovanni) c’è BIOREM sul recupero e il monitoraggio biochimico dei suoli degradati che ha ricevuto un finanziamento totale di 1 milione e 239 mila euro dalla Comunità europea e si concluderà il 31 marzo 2015. Partecipano al progetto l’Azienda Pantanello dell’ALSIA di Metaponto

(Basilicata), il Centro di Edafologia e Biologia Applicata del Segura di Murcia, Spagna (CEBAS-CSICS); l’Azienda Abonos Orgánicos Pedrín di Murcia e AMEK S.c.r.l. di Ferrara. “L’aggiunta di materia organica di buona qualità ai terreni degradati – spiega la dott.ssa Masciandaro - rappresenta un metodo tradizionale ma estremamente efficace per recuperare i suoli compromessi, migliorandone la fertilità agronomica e la qualità funzionale. La materia organica incorporata nel suolo ha la capacità di favorire la ritenzione di acqua, costituire una riserva di nutrienti e potenziare l’attività biologica dei microrganismi, caratteristiche indispensabili per preservare ed evitare la degradazione irreversibile del suolo. Questo è associato all’uso di piante autoctone tipiche dell’area mediterranea”. (continua a pag. seguente)


ANNO V, NUMERO 17 (continua da pag. precedente) Il gruppo di ricerca è impegnato anche con il progetto Cleansed sulla decontaminazione di sedimenti di dragaggio e il riutilizzo in campo agronomico e ambientale. Il progetto, che vede la partecipazione della Navicelli di Pisa spa, ha ricevuto un finanziamento totale di 1 milione e 656 mila euro dalla Comunità europea e si concluderà il 31 marzo 2016. Oltre alla Navicelli di Pisa spa, gli altri partner del progetto sono: il Centro di Ricerca Scientifico Spagnolo, il Dipartimento di Edafologia e Biologia Applicata del Segura di Murcia (CEBAS-CSICS); l’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze (CNR-IBIMET); il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, del Suolo e dell’Ambiente Agroforestale dell’Università di Firenze (UNIFI); il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Pisa (DICI). “Il progetto Cleansed - sottolinea la dott.ssa Masciandaro - è un progetto innovativo, unico in Italia che si occupa del recupero, della valorizzazione e del riutilizzo dei sedimenti di dragaggio in campo agronomico ed ambientale” In particolare il trattamento che sarà applicato su scala reale prevede l’uso di piante, nutrienti e microrganismi, ai fini della valorizzazione dei sedimenti debolmente contaminati e la loro trasformazione in un prodotto con caratteristiche simili a un

suolo agronomico-fertile che può essere definito tecno-suolo. Questa tecnologia è stata messa a punto e validata dal gruppo di ricerca del CNR ISE di Pisa studiando sedimenti di diverse tipologie, testando diverse specie vegetali e studiando le interazioni che risultavano dalle diverse combinazioni piantemicrorganismi-nutrienti. “L'importanza del trattamento afferma la dott.ssa Masciandaro - deriva dal fatto che a livello europeo manca un approccio integrato nella gestione dei sedimenti, considerando che 200 milioni di metri cubi vengono dragati all’anno in Europa e di questi più della metà sono contaminati e costosi da smaltire. Inoltre manca una sostenibilità ecologica ed economica del terreno utilizzato nei vivai per la coltivazione di piante ornamentali, in quanto la maggior parte dei substrati agronomici vengono importati dall’estero". Combinando le due problematiche, la tecnologia proposta dal progetto risulta efficace per ottenere un materiale riutilizzabile in campo agronomico come substrato di crescita delle pian-

te, in sostituzione parziale e/o totale in futuro, delle torbe naturali in esaurimento sempre più costose, la cui escavazione provoca sempre un impatto ambientale. Infine, per la prima volta viene testata la possibilità di riutilizzare i sedimenti di dragaggio anche in campo ambientale come materiale di riempimento per la costruzione di strade. In questo progetto la Navicelli di Pisa spa mette a disposizioni gli spazi, le strutture e le competenze tecniche dei propri consulenti, oltre al materiale dragato su cui si andrà a intervenire. “Il trattamento dei sedimenti di dragaggio del canale dei Navicelli a chilometri zero – afferma l’amministratore unico della Navicelli di Pisa spa Giovandomenico Caridi - consentirebbe costi di gestione minimi con un impatto ambientale nullo. L’avvio in discarica del materiale, che invece opportunamente trattato rappresenterebbe una risorsa, si tramuterebbe in costi elevati sia dal punto di vista economico che ambientale. Il tutto a discapito della comunità”. D.S.

I fanghi dragati dal Canale dei Navicelli sono oggetto di sperimentazione del progetto Life Cleansed

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L’ANGOLA E LA NAUTICA UN MERCATO DI NICCHIA IN UN’ECONOMIA IN CONTINUO SVILUPPO TRA STABILITÀ E DIVERSIFICAZIONE Se pensiamo oggi allo sviluppo economico in generale dell’Africa subsahariana, e consideriamo nello specifico il mercato della cantieristica navale e della nautica da diporto, focalizzare l’attenzione esclusivamente sul Sudafrica è ormai riduttivo. Se prendiamo la cartina di questo continente e, partendo dalla superpotenza africana, ci spostiamo verso nord-ovest attraversando Namibia e Botswana, l’Angola appare attualmente agli occhi del mondo come una terra di opportunità per diversi settori. Questo grande Paese di 1.246.700 kmq, infatti, dal 2002, una volta raggiunta la pace tra i movimenti MPLA e UNITA dopo oltre venticinque anni di guerra civile, ha raggiunto anche un equilibrio politico-sociale che, insieme alla ricostruzione, ha dato inizio a un effettivo sfruttamento delle risorse nazionali.

Fonte: www.lonleyplanet.com

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Una terra di opportunità in Africa meridionale Con un PIL di 114 miliardi di dollari (tra i più alti in Africa), e nonostante un PIL pro-capite relativamente basso (6.200 dollari USA, pari a circa 4.500 euro) rispetto a quello di diversi Paesi del continente nero, e grazie ad un tasso di disoccupazione soltanto del 28,7% (rispetto al 60% del Mozambico), l’Angola, oltre a costituire un fiorente mercato di lavoro e opportunità di business per la giovane popolazione locale (si pensi che per i circa 19.600.000 abitanti, l’età media è di soli 17,7 anni), è oggi tra le ex colonie portoghesi la principale fonte di attrazione di lavoratori dall’ex madrepatria. In Portogallo, infatti, presso l’ambasciata angolana di Lisbona e i consolati generali del Paese africano nella capitale lusitana e nella città di Porto, non è raro imbattersi in lunghe file di portoghesi in attesa di ricevere un visto per potersi recare in quella che una volta, insieme al Mozambico, al Capo Verde, alla Guinea-Bissau (allora nota semplicemente come Gui-

nea portoghese) e all’arcipelago di São Tomé e Príncipe, faceva parte dell’Africa Portoghese e, con il Brasile e le varie colonie in India e Asia (tra cui Goa, Macao e Timor Est), dell’Império Português. A questi portoghesi in cerca di lavoro (tra i quali, peraltro, vi sono anche professionisti altamente qualificati in diversi settori) vanno aggiunti i cosiddetti “emigranti di ritorno”, cioè gli angolani che un tempo hanno lasciato l’Angola e sono emigrati in Portogallo a causa della guerra civile e che oggi, invece, rientrano ben volentieri nel Paese natale, e gli angolani di seconda generazione che cercano fortuna e opportunità di lavoro nella terra di origine dei loro genitori. Anche il Brasile,dal canto suo, forte del patrimonio storico-culturale parzialmente comune e dell’affinità linguistica, ha potuto stabilire sin da subito con l’Angola stretti legami diplomatici e di conseguenza (soprattutto a partire dalla fine della guerra civile) rapporti economici molto forti, tanto che oggi Brasilia sta progressivamente prendendo il posto di Lisbona. Un’economia basata sulla “diversificazione” Benché l’Angola debba il suo rapido sviluppo economico principalmente al settore petrolifero – che ha fatto entrare il Paese, in meno di dieci anni, tra i “Leoni d’Africa” – di cui è il secondo produttore nel continente africano dopo la Nigeria, secondo gli esperti del Fondo Monetario Internazionale l’economia angolana presenta una crescita robusta e continua anche nel settore non petrolifero. (Continua a pag. seguente)


ANNO V, NUMERO 17 (continua da pag. precedente) Il “Paese delle antilopi nere” è infatti il quinto produttore ed esportatore mondiale di diamanti (nonostante questi rappresentino appena l’1,1% del PIL), e il governo ha intenzione di rendere a carattere pubblico l’autorità operante nel settore della produzione e della commercializzazione diamantifera, ma anche quelle dell’estrazione dell’oro, dell’uranio e di altri minerali radioattivi. Per quanto riguarda le esportazioni in Italia relative al settore, si tratta soprattutto di pietre naturali come marmo e granito. Secondo recenti studi della FAO, inoltre, l’Angola occupa il sedicesimo posto nella classifica mondiale dei Paesi con il maggior potenziale agricolo, ma nonostante ciò la repubblica africana non è ancora “autosufficiente” in questo settore, tanto che attualmente, sui 58 milioni di ettari di terra potenzialmente arabile, meno del 10% di essa viene effettivamente sfruttata ai fini della coltivazione. Ciò è dovuto in buona parte al fatto che la popolazione angolana, in particolare in seguito all’inurbazione avvenuta durante e dopo la guerra civile, è numericamente contenuta rispetto ai vicini africani e prevalentemente urbana, con una percentuale significativa che raggiunge oggi quasi il 60%. Questo comporta per il Paese da un lato una forte dipendenza nell’importazione di cibo dall’estero, principalmente dall’ex madrepatria, il Portogallo, e dal vicino Sudafrica; dall’altro lato, tuttavia, rende possibile la diversificazione dell’economia, punto di forza di Luanda nel mercato africano e anche in quello mondiale. Il settore nautico angolano Per quanto concerne la nautica da diporto, l’Angola offre una conformazione fisica e una posizione geografica altamente favorevoli per questo genere di attività e all’imprenditoria legata al settore. I 1.600 km di costa, affacciati interamente sull’Oceano Atlantico, presentano

Clube Naval de Luanda (Fonte: ernestosaothiago.blogspot.it)

infatti una fascia costiera prevalentemente lineare e una serie di porti naturali in prossimità delle grandi città litoranee. Il clima, inoltre, è molto particolare in quanto, nonostante sia caratterizzato da una stagione secca (da maggio a settembre) e una stagione umida (ottobre-aprile), i territori costieri sono mitigati dalla corrente fredda del Benguela, dando luogo a una temperatura mite analoga a quella delle coste del Perù o della Bassa California. Secondo i dati forniti dalla Farnesina negli ultimi anni, l’Angola rappresenta un mercato interessante per gli yacht e i supery a c h t “ M a d e i n I t a ly ” , e l’esportazione delle imbarcazioni dal mercato italiano a quello angolano ha registrato una crescita significativa, in particolare il trademark yacht Ferretti. Nel Paese africano, LEFT Yachts è considerato il leader del mercato nazionale, nonché rappresentante ufficiale delle marche più prestigiose ed esclusive del mondo nautico (Azimut, Atlantis, Benetti). Nonostante ciò, le infrastrutture legate al settore nautico presentano invece ancora diverse carenze. I Principali porti, oltre a Luanda, si trovano in prossimità o in corrispondenza delle maggiori città co-

stiere: Cabinda (situata nell’omonima exclave tra il Congo e la Repubblica Democratica del Congo), Lobito, Benguela, e Namibe. Tuttavia, al momento soltanto la capitale possiede uno yacht club e un club nautico (rispettivamente il Clube Naval de Luanda e il Clube Náutico da Ilha de Luanda) conosciuti a livello internazionale. In questo scenario, l’Italia ricopre un ruolo di non secondaria importanza, dato che le imbarcazioni, insieme ai macchinari, ai prodotti alimentari, alle automobili, alle materie plastiche e ai materiali per l’edilizia, rientrano tra i principali prodotti italiani esportati nel mercato angolano. La nautica da diporto rappresenta ancora un settore di nicchia, appannaggio di una ristretta parte della popolazione, anche se il settore nautico nel suo insieme (sia diportista sia commerciale) e in generale quello del lusso, soprattutto nell’ultimo decennio, stanno conoscendo nel Paese africano un notevole sviluppo e vi sono buone premesse affinché esso possa divenire un settore chiave dell’economia angolana. Basti pensare che Luanda occupa ormai da qualche anno la pole position nelle classifiche delle città più care al mondo.

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NAVICELLI NEWS (continua da pag. precedente) Secondo una recente indagine effettuata dal gruppo di consulenza internazionale Mercer, infatti, Luanda è una delle città più costose al mondo per uno straniero, seconda soltanto alla capitale giapponese Tokyo e seguita a ruota dalla metropoli nipponica Osaka, e solo dopo vengono menzionate Mosca, le asiatiche Singapore e Hong Kong e le svizzere Ginevra e Zurigo. La metropoli africana, inoltre, sta vivendo una vera e propria “corsa alla capitale” che ha portato ad un vero e proprio boom edilizio, attraendo investitori dai BRICS, ma anche da paesi come Stati Uniti e Australia, e perfino buona parte degli Stati

membri dell’UE, Italia inclusa. Per quanto riguarda l’imprenditoria italiana a livello plurisettoriale, in generale, le opportunità offerte dal fabbisogno di investimenti conseguente la fine della guerra civile sono innumerevoli, tanto che agli investitori privati vengono garantiti da parte dell’Agenzia Nazionale per l’Investimento Privato (ANIP) numerosi privilegi doganali e fiscali, determinati in relazione alla priorità dei settori economici per lo sviluppo del Paese e differenziati a seconda della localizzazione dell’attività economica nell’ambito di tre zone prioritarie, ciascuna con particolari incentivi fiscali. Il Governo angolano, da parte sua, sta compiendo diversi sforzi per pro-

muovere l’industria, rafforzando le imprese e la produzione nazionale, soprattutto nell’ambito del processo di privatizzazione e della graduale apertura di alcuni settori al capitale straniero e alla concorrenza estera. Inoltre, l’elevato tasso di crescita dell’economia del Paese africano e le opportunità che il processo di diversificazione pare prospettare formano i presupposti per un impegno prioritario dato che, per il ruolo che svolge l’Angola di potenziale polo di espansione in tutto il continente, un’affermata presenza economica italiana in loco può offrire al nostro Paese un accesso privilegiato ai mercati in via di sviluppo dell’Africa sub-sahariana e meridionale. Enrico Becuzzi

GRANDE SUCCESSO DELLA 4° EDIZIONE NAVICELLI ROWING MARATHON

Foto: Nicola De Neri

Foto: Nicola De Neri

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Ampia partecipazione di atleti e grande successo di pubblico alla 4° edizione della Navicelli Rowing Marathon, manifestazione valevole per la Coppa Italia di Gran Fondo. Quest’anno si è visto un notevole incremento dei partecipanti che dai 500 della prima edizione sono passati ai 850 dell’edizione 2014. Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente del Comitato FIC Toscana, Edoardo Nicoletti che ha parlato di

Foto: Nicola De Neri

manifestazione nata già matura sin dalla prima edizione, definendo poi la regata sui Navicelli un “eccellenza nelle regate di fondo”. Nicoletti ha inoltre elogiato la location dei Navicelli per la logistica e la facilità di raggiungimento essendo vicinissima all’aeroporto e all’autostrada. Parole di apprezzamento sono state espresse anche dal Presidente federale Giuseppe Abbagnale. A.B.


ANNO V, NUMERO 17

GAS & HEAT NASCE IL PRIMO TRAGHETTO CON L’ANIMA ECOLOGICA Realizzati dalla livornese Gas and Heat due innovativi serbatoi per motori a doppia alimentazione

Gas and Heat, azienda leader nel settore della progettazione e realizzazione di impianti del carico per il trasporto marittimo e che recentemente ha fornito il proprio contributo nell’operazione di recupero della nave Concordia, ha completato la costruzione di due serbatoi *da 280 metri cubi destinati a contenere gas naturale (LNG) che sarà utilizzato come combustibile per una nave traghetto a doppia alimentazione. Un esempio dell’eccellenza ingegneristica italiana che ha consentito il raggiungimento di un significativo traguardo a livello internazionale. Il progetto è stato commissionato alla Gas and Heat dall’azienda Wärtsilä, leader globale nella fornitura di soluzioni e servizi per il mercato dell’energia marino e terrestre. Si tratta in assoluto della prima applicazione, in Italia, di motori a doppia alimentazione che saranno in grado di rendere la navigazione più sostenibile sia in termini di contenimento dei costi che di tutela ambientale. Il traghetto, che è attualmente in costruzione presso lo stabilimento Fincantieri di Castellammare di Sta-

bia, sarà il primo ferry a navigare lungo i Grandi Laghi dell'America del Nord con un apparato propulsivo alimentato da quattro gruppi diesel-elettrici da 5,2 megawatt l’uno Wärtsilä “dual fuel” , ovvero in grado di utilizzare come combustibile gasolio e gas na t u r a l e (LNG). L’uso dell’alimentazione a LNG garantisce molti vantaggi anche sul piano ambientale, permettendo di eliminare l'emissione in atmosfera di ossidi di zolfo e particolato e di ridurre sensibilmente le emissioni di CO2 e ossidi d'azoto.

lo stoccaggio del LNG, dai due serbatoi e da due “tank rooms” installate sui serbatoi stessi. La particolarità del sistema di contenimento e carico del LNG è rappresentato dall’installazione di due serbatoi interconnessi* in grado di consentire lo stoccaggio di grandi quantitativi di LNG e di mantenere il gas allo stato liquefatto a -162° C, grazie ad un sofisticato sistema di coibentazione installato nell'intercapedine dei serbatoi (realizzati in doppia parete, ovvero due serbatoi di materiale speciale costruiti uno dentro all'altro), all’interno della quale viene creato il vuoto per limitare al massimo la trasmissione di calore.

“ Per rispondere alle esigenze del cliente, in ottica di protezione dell’ambiente, Wärtsilä ha progettato LNGPac™, un sistema completo di stoccaggio ed utilizzo del gas naturale. Il successo di questo progetto è stato possibile grazie alla collaborazione con Gas and Heat” afferma Yves Bui Director Gas applications, Wärtsilä Ship Power. Tecnicamente, il traghetto sarà equipaggiato con un innovativo impianto per

per noi puntare sulle applicazioni dell’LNG, ovvero su un combustibile economico ed a basso impatto ambientale, significa puntare sul futuro, per coniugare le esigenze di risparmio al rispetto del nostro pianeta”.

“Siamo molto orgogliosi della realizzazione di questo progetto” ha dichiarato il presidente di Gas and Heat Mauro Evangelisti, “perché

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IL PUNTO DI RENZO MOSCHINI PROPOSTE PER L’OSSERVATORIO SUL MARE Sul piano internazionale e specialmente su quello comunitario si sono infittiti i protocolli e le disposizioni normative sulla tutela dei mari. E’ recente ad esempio la firma di tre protocolli tra il Ministero dell’Ambiente e del Mare (MATTM) e 15 regioni sullo stato di salute del mare in base alla Direttiva del 2008 perché i mari siano puliti, sani e produttivi. Tra le 15 regioni sono presenti la Toscana, la Liguria e la Sardegna già accomunate peraltro dal santuario dei cetacei.

Rossore.

tra costa e aree interne.

Che vi sia la necessità di contestualizzare di più e meglio la molteplicità di questi aspetti -specie dopo anche le vicende del Giglio- lo abbiamo registrato pure all’ultimo Salone sulla nautica a Genova dove è apparso sempre più chiaro che le vicende della crisi economica non sono separabili da quelle ambientali.

L’osservatorio o come decideremo di chiamarlo, potrebbe proporsi come centro di documentazione e produzione informativa sull’asse tematico aree marine protette-santuario dei cetaceigestione integrata delle zone costiere, anche con una attività editoriale che andrebbe ad affiancarsi e ad arricchire quella esistente, in particolare la collana sulle aree naturali edita dall’ETS di Pisa, alla quale collaborano da tempo importanti autori che hanno contribuito anche al recente Quaderno del Gruppo di San Rossore.

E’ l’ennesima e significativa conferma che anche alla luce degli sviluppi più recenti della situazione dei nostri litorali e specialmente nell’area tosco-ligure caratterizzata da una presenza rilevante di parchi, aree protette, ma anche di porti, attività nautiche e di pesca urge raccordare impegni e iniziative a questo nuovo contesto regionale, nazionale e internazionale. Merita peraltro di essere segnalata una novità rispetto anche al recente passato, ossia una accresciuta difficoltà anche a mare a gestire il paesaggio a seguito dei nuovi impianti di energia rinnovabile dall’eolico al gas. Il che evidenzia una difficoltà nuova anche per i parchi e le aree protette a cui la competenza sul paesaggio è stata tolta da tempo con il nuovo Codice dei beni culturali.

U n a c o n ne s si on e ch e s p e c ie nell’ambito tosco-ligure-sardo appare estremamente chiara proprio alla luce del ruolo dei parchi e delle varie aree protette presenti significativamente sulla costa e a mare specie dopo l’affidamento in gestione al parco regionale di San Rossore della riserva della Meloria nel cuore del santuario dei cetacei da tempo ‘dimenticato’ al punto che il governo francese ha più Da tutto ciò emergono sempre più diffi- volte richiesto il trasferimento della coltà e rischi anche a livello locale che sede da Genova a Montecarlo. per essere più efficacemente contrastate richiedono però di essere raccordate D’altronde non è certo un caso che ad una sempre più incisiva iniziativa proprio in questa vasta area marinopolitica, istituzionale e culturale nazionale costiera già da anni operino o abbiano che da troppo tempo langue e che solo operato fino a tempi non lontani centri da poco, con gli incontri di dicembre alla studi ora rinnovati come il Giacomini in Sapienza, si è rimessa in moto anche a San Rossore o l’Osservatorio sui Parlivello regionale sebbene ancora timida- chi Europei (OPE) a Riomaggiore nel mente. Parco Nazionale delle 5 Terre e il Centro studi sulle aree protette fluviali di Questo come abbiamo detto già in diver- Sarzana presso il Parco regionale liguse altre occasioni e approfondito nel re di MonteMarcello-Magra. Attività 2009 in un libro ‘Aree protette e nautica che per diversi anni hanno potuto consostenibile’ risulta particolarmente ne- tare su ToscanaParchi la rivista financessario, ma anche possibile ad esem- ziata dalla regione toscana ma che pio dopo l’inaugurazione da parte del riguardava di fatto anche la Liguria e ministro Andrea Orlando del porto di l’Emilia come regioni contigue impeBoccadarno nel cuore del parco di San gnate in territori fortemente collegati

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E così veniamo alla seconda proposta; un Quaderno sul modello del primo da dedicare però specificamente ai parchi e alle aree protette marine da presentare e discutere in un incontro nazionale con il quale l’Osservatorio presenta concretamente le sue credenziali politico – istituzionali. Dovremo inoltre valutare l’opportunità di istituire un sito dell’Osservatorio come già avevamo fatto con OPE a Riomaggiore. Un altro aspetto estremamente importante riguarda il versante della progettazione per utilizzare al meglio i fondi europei ma più in generale gli impegni comunitari per combattere il cambiamento del clima in cui il mare gioca un ruolo fondamentale. Anche qui si tratta di dedicare un impegno finora mancato o trascurabile per favorire progetti a cui molti stanno lavorando ma che non trovano poi il sostegno indispensabile nelle sedi giuste. Per la gestione di una attività così impegnativa dovremmo naturalmente definire la sede, gli strumenti e le risorse. Il fatto che il nostro Gruppo ha sede nel parco di San Rossore sulla base di un protocollo firmato recentemente può naturalmente facilitare le cose.

Renzo Moschini Gruppo di San Rossore


ANNO V, NUMERO 17

FESTA DELL’8 MARZO ALLA NAVICELLI SPA

Foto: Nicola De Neri

Anche per quest'anno, alla Navicelli spa consueto appuntamento di Festa per l'8 Marzo. La novità di IKEA, appena aperta, non ha scoraggiato il pubblico di affezionati per l'appuntamento IL MARE DELLE DONNE...un viaggio tra arte, musica, cinema in programma per lo scorso weekend. Nell'ambito della rassegna Ciak si naviga, in collaborazione con Cineclub Arsenale e Felici editore, L'ISOLA della regista Rosanna Quatriglio ha accolto il pubblico nell'auditorium "Gagliardi" . A conclusione del film, il Presidente Caridi ha dato il benvenuto al numeroso pubblico intervenuto e Mariachiara De Neri che ha coordinato l'evento, ha introdotto la collettiva d'arte e presentato il dott. Fabio

Foto: Nicola De Neri

Santoro dell'associazione SICAM, attiva a Pisa dal 2007. Tra counseling, laboratori posturali e di creatività sono state presentato le attività dell'associazione dove le varie professionalità impiegate si occupano di benessere e sviluppo della persona con un approccio integrato alle esigenze, sensibilita' e potenzialita' della persona. Le nove artiste presenti, Matilde Baroni, Daniela Maxia , Altea Vanni, Desy Vanni, Annalisa Matucci, Elena Parruccini Tomassi, Cristina Parruccini Tomassi, Giuseppina Falbo, Rachele Finocchi hanno sviluppato il tema della donna; in un viaggio tra mare, ricordi, affetti, suggestioni, colori e visioni dando vita a una estemporanea di opere pittoriche (acrilici, olii, collages, acquarelli) e sculture originali. Opere delicate, intense, complesse dove la tecnica e il colore, la materia e il supporto, sono state applicate e reinventate, proprio come le esperienze diverse di ciascuna di

loro, rielaborate e comunicate in maniera suggestiva. In questa scenografia articolata, l'atteso concerto del duo Rossi Messicani, che ogni 8 Marzo celebra in musica tutte le donne e in particolare quelle della Navicelli. Silvia Rossi al pianoforte e Fiorenza Messicani al sax hanno eseguito un repertorio studiato e arrangiato per un viaggio musicale, spaziando in un mare di donne e emozioni, che andava dal repertorio filmografico a quello della lirica locale. Dalle note di Morricone fino a Puccini...dalla Leggenda del Pianista sull'Oceano al coro a bocca chiusa di Butterfly , passando dalla Javanese, in un crescendo di coinvolgimento col pubblico.

Foto: Nicola De Neri

Un momento di grande empatia, in un mix di Arte Musica ed Energia al femminile, che ha di nuovo entusiasmato questa festa della Donna 2014 che si e' svolta alla Navicelli. Con il consueto omaggio floreale per tutte le artiste e il gustoso buffet si e' conclusa la serata. Nicola De Neri 27


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A PISA IL GIARDINO DELLA NUOVA BIBLIOTECA COMUNALE INTITOLATO A TIZIANO TERZANI Angela Staude Terzani , moglie del celebre giornalista e scrittore, ricorda: “Tiziano ha sempre avuto due grandi sostegni nella sua vita, i libri e la natura”

Da destra: Il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi, Angela Terzani Staude, l’Assessore alla Cultura Dario Danti, il Vicesindaco Paolo Ghezzi e il Prof. Franco Mosca.

“Senza la borsa di studio vinta alla

Scuola Normale di Pisa, probabilmente Tiziano non avrebbe potuto continuare i suoi studi, essendo figlio di operai” Così sabato 22 Marzo Angela Staude Terzani ha ricordato l’importanza della Città di Pisa per suo marito, lo stimato giornalista e scrittore Tiziano Terzani, in occasione dell’intitolazione alla sua memoria del giardino della nuova Biblioteca Comunale, nei pressi dell’ antica chiesa di San Michele degli Scalzi, a due passi dal Viale delle Piagge.

Erano presenti il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi, il Vicesindaco Paolo Ghezzi, l’Assessore alla Cultura Dario Danti, ed alcuni suoi cari amici “ex - compagni di studio”, tra cui il Prof. Franco Mosca, "padre" della trapiantologia toscana e tra i fondatori della trapiantologia italiana, e lo scrittore Giovanni Nardi che ha per l’occasione presentato un libro biografico su Terzani, Insieme ad Angela Terzani hanno voluto ricordare, non senza commozione, alcuni frammenti della sua vita, dalla sua esperienza pisana di studente del collegio giuridico-legale della Normale, alla passione ed impegno, spesso concreto, di messaggero di pace dell’ultimo periodo di vita, dopo averne passata una intera a raccontare guerre. Il Sindaco di Pisa ha voluto sottolineare che “l'intitolazione di oggi è

zione “, ed ha aggiunto: “Mi piace pensare che quest'aspetto non sia indifferente rispetto alle aperture e ai grandi orizzonti che hanno caratterizzato le sue scelte professionali ed, in generale, tutta la sua vita”. La moglie dello scrittore ha apprezzato molto la nuova biblioteca, trovandola un “luogo di cultu-

ra e di lettura immerso nel verde di rara bellezza, e di una modernità che apre all’incontro e alla discussione”. E, riguardo all’intitolazione, ha aggiunto che da sempre Tiziano Terzani ha avuto due grandi sostegni nella sua vita: i libri da una parte, quali “amici” rispettosi con cui condividere ogni viaggio; e la natura dall’altra, non importa se sulle cime dell’Himalaya o quelle dell’Appennino Pistoiese. “Dedicare a Tiziano un giardino,

ed in particolare quello di una anche un modo per conservare e biblioteca,” ha infine concluso attualizzare quella sintonia che “riassume veramente quello a credo ci sia sempre stata fra cui lui più teneva” . Terzani e la nostra città, quella in cui ha studiato e che sicuramenMarco Sammataro te ha contributo alla sua forma-

Tiziano Terzani con alcuni suoi ex compagni della Scuola Normale di Pisa, l’attuale Scuola Superiore Sant’Anna (fonte: www.pisainformaflash.it)

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CUCINARE A BORDO - DAL MEGAYACHT ALLA PICCOLA IMBARCAZIONE A cura di Daniela Salvestroni

Da un viaggio di 6 mesi in barca a vela è nato il libro “Ricette di un tonno Pacifico e gli ingredienti per pescare un sogno” pubblicato in self-publishing dall’autrice Viola Cajo De Cristoforis. Viola Cajo De Cristoforis ha studiato fotografia a Milano e alla School of visual arts di New York. Vive a Milano, dove lavora come food photographer, ed è il presidente dell’associazione no profit “La tata dei grandi” rivolta ai bambini dai 3 ai 12 anni in cerca di indipendenza. Ha cominciato a viaggiare in barca a vela da bambina e durante i suoi viaggi scrive sempre un diario in cui inserisce racconti, fotografie e ricette. “Il viaggio che ha ispirato il libro - racconta Viola Cajo De Cristoforis - è cominciato trovando un passaggio dal molo di Las Palmas di Gran Canaria nel dicembre 2007, quando molte barche si stavano preparando per fare l’Arc. Io e il mio compagno di viaggio Marco sapevamo solo di voler traversare l’Oceano Atlantico. Avevamo dei soldi da parte e il mondo davanti a

noi che ci stava chiamando. Chi l’avrebbe detto che più che una traversata dell’Atlantico il nostro sarebbe diventato un vero e proprio barca-stop in giro per il mondo? Cinque barche, sei mesi e tanti paesi visitati: Isole Canarie, Barbados, Isole Grenadine, Venezuela, Los Roques, Antille olandesi, San Blas, Colon, Panama, Galapagos, Isole Marchesi e Isole della Società francesi (Polinesia). Il primo libro nato da questo viaggio è stato scritto quando mi trovavo nell’Oceano Pacifico. Scrivere mi è sempre piaciuto e quindi ho sempre tenuto un diario aggiornatissimo. Ogni giorno, o quasi, l’oceano ci regalava un tonno. E noi, grati del dono, ci divertivamo a coccolarci inventandoci mille modi per mangiarlo. Crudo, cotto, a tranci, filetti, come condimento della pasta, etc. Ricette di un tonno Pacifico e gli ingredienti per pescare un sogno è quindi una raccolta di ricette prevalentemente per cucinare il tonno con aneddoti di viaggio e fotografie che ritraggono la natura”. (le ricette di Viola a pag. seguente) 29


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CUCINARE A BORDO - DAL MEGAYACHT ALLA PICCOLA IMBARCAZIONE A cura di Daniela Salvestroni

LE RICETTE DI VIOLA CAJO DE CRISTOFORIS PESCE CRUDO ALLA TAHITIANA PREPARATO PER GLI EUROPEI Ingredienti: tonno bianco-succo di limone-latte di cocco-riso-frutto del pane (anche se è difficile da trovare in mezzo al mare) Strumenti: tagliere-coltello-piatto piano-pentola Preparazione: Taglio a cubetti il tonno bianco. Lo faccio marinare in tanto succo di limone in modo che si cuocia. Poi lo servo in un piatto a tavola e ci verso sopra del latte di cocco. La differenza tra la ricetta tahitiana e la preparazione per gli europei sta nel fatto che un tahitiano, dopo aver messo il limone, non aspetta due o tre ore che questo si cuocia, ma lo va a mangiare subito. Lo accompagno con del riso bianco e il frutto del pane (Uru).

FILETTI IMPANATI CON OLIVE NERE DI MARCO Ingredienti: filetti di tonno-olive nere-olio-sale fino-pepe-profumi-farina Strumenti: padella-forchetta-piatto piano-tagliere-coltello Preparazione: Metto della farina in un piatto piano e impano ambo i lati dei filetti di tonno. Taglio le olive a rondelle. Metto in una padella dell’olio e lo faccio riscaldare a fuoco basso. Una volta che l’olio è caldo, ma non bruciato (me ne accorgo mettendo della farina nell’olio: se intorno alla farina l’olio fa della bollicine allora è il momento giusto), aggiungo i filetti. Alzo la fiamma da bassa a media e lascio cuocere per un minuto. Aggiungo un pizzico di sale, pepe, profumi e le olive. Con la paletta giro il filetto e ripeto l’operazione. Lascio cuocere per un minuto. Spengo il fuoco. Il piatto è servito.

COLPO DI TESTA O RISERVA DEL CAPITANO? Ingredienti: filetti di tonno-burro-panna da cucina-spezie in polvere (basilico, cipollotto, aglio)-sale fino-pepe Strumenti: tagliere-coltello ben affilato-padella-paletta Preparazione: Dopo aver pulito il pesce a preparato dei filetti, li metto in padella con una noce di burro e a fiamma media. Li giro da un lato e dall’altro per dorarli. Aggiungo la panna da cucina, le spezie, un pizzico di sale e di pepe. Spengo la fiamma e li servo in un piatto. 30


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Direttore Responsabile Andrea Bruscoli

Grafica ed Impaginazione Marco Sammataro

Redattori NEW!

Marilena Branchina

Online: www.navicelli.it Social Networks:

Andrea Bruscoli Nicola D’Andretta Daniela Gennusa Silvia Leon

Hanno collaborato a questo numero:

Viola Luti

Enrico Becuzzi

Marco Magnarosa

Mara Borsini

Patrizia Mammini

Nicola De Neri

Piero Pagliaro

Renzo Moschini

Andrea Pecori Gaetano Petrizzo Simone Pistolesi Daniela Salvestroni Marco Sammataro

Chiuso in redazione il 31/03/2014 Reg. Tribunale di Pisa Numero 8/09

Valter Tamburini 31


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