Navicelli News n° 15

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ANNO IV, N.15

SETTEMBRE 2013

N avicelli N ews TRIMESTRALE INFORMATIVO SU CANALE DEI NAVICELLI E NAUTICA PISANA

ALL’INTERNO

Reg. Tribunale di Pisa Numero 8/09

NOVITA’ DAI CANTIERI NAVALI OVERMARINE E CODECASA PORTO DI BOCCADARNO, RUOLO DA PROTAGONISTA RETI DI IMPRESA: DA PICCOLI A GRANDI INSIEME FIERA DI GENOVA, STAGIONE DI CAMBIAMENTO MISSIONE IN TUNISIA E MAROCCO


NAVICELLI NEWS

NAVICELLI NEWS - SETTEMBRE 2013 SOMMARIO CARIDI NOMINATO AMMINISTRATORE UNICO DI NAVICELLI DI PISA SPA

NEWS IN RILIEVO  NOVITA’ 3

NAVICELLI DI PISA: MISSIONE IN TUNISIA E MAROCCO

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FIERA DI GENOVA, STAGIONE DI CAMBIAMENTO. INTERVISTA AL PRESIDENTE SARA ARMELLA

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UCINA E SALONE DI GENOVA: IL SALONE NAUTICO DI GENOVA SI RINNOVA E L’EDIZIONE DI QUEST’ANNO SARA’ MOLTO DIVERSA RISPETTO AL PASSATO

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DAI CANTIERI

NAVALI OVERMARINE E CODECASA  PORTO DI BOCCADARNO,

RUOLO DA PROTAGONISTA  FIERA DI GENOVA, STA-

GIONE DI CAMBIAMENTO

NOVITA’ DAI CANTIERI NAVALI: OVERMARINE, VARATO IL SECONDO MANGUSTA 94

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NOVITA’ DAI CANTIERI NAVALI: CODECASA, VARATO IL NUOVO CODECASA 42 SERIE VINTAGE

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 RETI DI IMPRESA: DA

PICCOLI A GRANDI INSIEME  MISSIONE IN TUNISIA E

MAROCCO PORTO DI BOCCADARNO: AD APPENA TRE MESI DALLA INAUGURAZIONE IL PORTO DI PISA HA GIA’ UN RUOLO DA PROTAGONISTA GAS & HEAT: 24 MESI DI SUCCESSI NAZIONALI E INTERNAZIONALI

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RETI DI IMPRESA: DA PICCOLI A GRANDI INSIEME

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SPA NAVICELLI PROTAGONISTA ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’ENERGIA SOLARE “SUNEC 2013”

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IL SULTANTAO DELL’OMAN. UN ESEMPIO DI SVILUPPO DEL SETTORE NAUTICO TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ

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IL PUNTO DI RENZO MOSCHINI: I NAVICELLI E IL LITORALE DOPO L’INAUGURAZIONE DEL PORTO

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RUBRICA CUCINARE A BORDO

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ANNO IV, NUMERO 15

CARIDI È STATO NOMINATO AMMINISTRATORE UNICO DELLA NAVICELLI DI PISA SPA Si apre una nuova fase per la Navicelli di Pisa Spa. Nel giugno scorso si è tenuta l’assemblea dei soci per il rinnovo degli organi societari che ha nominato Amministratore Unico l’Ing. Giovandomenico Caridi, a capo della società pubblica che gestisce la darsena pisana e il canale dei Navicelli dal 2007. Erano presenti il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi, l’Assessore allo sviluppo delle attività economiche della Provincia di Pisa Graziano Turini, la Dott.ssa Cristina Martelli della Camera di commercio di Pisa, il Dott. Claudio Sassetti del Comune di Pisa e il Consiglio di Amministrazione uscente (Ing. Giovandomenico Caridi, Ing. Marco Magnarosa e Dott. Valter Tamburini). “Come da accordi con il Presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni e con il Presidente della Camera di commercio di Pisa Pierfrancesco Pacini – spiega il Sindaco Filippeschi è stata scelta la figura dell’amministratore unico, una decisione che è stata presa anche per le altre società in house del Comune di Pisa. Ho proposto l’Ing. Giovandomenico Caridi perché in questi anni ha dimostrato competenza e professionalità. Con la nomina dell’amministratore unico si apre una nuova fase che vedrà i soci maggiormente impegnati. E’ infatti in programma di assegnare alla società nuove funzioni sulla base delle nuove prospettive di sviluppo dell’area. Il Dott. Sassetti è stato nominato responsabile delle società partecipate e coordinerà i rapporti con la Navicelli di Pisa Spa”. Per quanto riguarda il Collegio sindacale, il Presidente Alessandro Nundini è stato nominato dalla Camera di commercio di Pisa, mentre

i componenti sono stati nominati dal Comune di Pisa (Dott.ssa Chiara degli Innocenti) e dalla Provincia di Pisa (Dott. Alessio Silvestri). “Ho accettato l’incarico con grande entusiasmo – dichiara l’Ing. Caridi – e ringrazio i soci per la fiducia che mi è stata accordata e il Vice Presidente Marco Magnarosa, il Consigliere Valter Tamburini e i Sindaci revisori Claudio Bartali, Luciano Bachi e Giacomo Orazzini per l’importante lavoro svolto. Un lavoro frutto di sinergie, competenze complementari e intesa che hanno garantito alla Navicelli di Pisa Spa in sei anni di raggiungere importanti risultati. Dalla messa in funzione del Centro servizi Yachting Lab Navicelli, alle missioni istituzionali e alle attività di incoming che hanno messo in contatto i nostri cantieri con le principali realtà mondiali del settore, i progetti di ricerca vinti e realizzati, le attività insieme agli altri partner del Network Toscano. Il progetto APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezza) vinto con fondi europei e che ha permesso di rinnovare l’area della darsena pisana, con piste ciclabile, fibra ottica, illuminazione a Led e sistema di raccolta delle acque. Inoltre l’installazione di pensiline fotovoltaiche e un impianto di mini eolico al centro della darsena. Altro importante progetto SMART GRID in collaborazione con Università di Pisa, ENEL e partner privati per la ottimizzazione delle reti elettriche e di calore. Progetti già conclusi come SOMAIN, INNAUTIC, CENTO e PENTA che hanno visto la nostra realtà confrontarsi con i cantieri, le aziende dell’indotto e tutti i centri servizi della regione toscana. Speriamo – afferma l’Amministratore Unico della Navicelli di Pisa Spa - che le recenti norme varate dal governo e le attività di ricerca e marketing svolte dalla nostra società possano essere il viatico per uscire da questa

difficile crisi economica. In questi sei anni di l a v o r o intenso e c o n l’importante supporto dei soci si è sviluppata la potenzialità dell’area dei Navicelli con l’arrivo di n u o v i cantieri e della prossima apertura di IKEA. Tutto questo è frutto di una corretta pianificazione territoriale e di sinergie con tutti gli operatori, ma anche del tenace lavoro degli amministratori a cui va il mio ringraziamento. Ora – conclude l’Ing. Caridi - ci a t t en d o no n uo v e sf i de : i l completamento degli insediamenti nelle a re e , l a ri s ol u zi one dell’annosa e delicata vicenda dei Cantieri di Pisa, la realizzazione del progetto vinto con il contributo della Regione Toscana denominato “ERA 2012” per un importo di 1.170.711 euro per la banchina attrezzata con colonnine per acqua, luce e wi-fi, il ripristino della linea ferroviaria all’interno della darsena pisana e la sistemazione dell’area logistica. Inoltre continuerà il dragaggio del canale dei Navicelli con la sostituzione di palancole, il completamento dell’accordo con il porto di Livorno per il dragaggio del canale nel tratto dello scolmatore in corrispondenza delle porte vinciane e la seconda fase del dragaggio nel tratto dell’incile con la riattivazione di una vasca 7 e l’utilizzo di una tecnica innovativa per il trattamento dei fanghi di dragaggio ‘Land farming accelerato’, una tecnica sviluppata da Cnr e Università di Pisa”. Daniela Salvestroni

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NAVICELLI SPA:

MISSIONE IN TUNISIA E MAROCCO rispondere alla domanda crescente di porti e di strutture recettive legate alla nautica e al turismo balneare, nel 2007, il governo tunisino ha previsto, attraverso il programma dello Schéma de dévelomppement du littoral, lo sviluppo del litorale con la creazione di più di 2.200 ormeggi.

Il porto tunisino di Sidi Bou Said, a circa 20 km a est da Tunisi Fonte: http://commons.wikimedia.org/

L’attuale crisi dei mercati internazionali ha portato a uno spostamento del baricentro delle principali aree economiche, dai paesi maggiormente industrializzati e avanzati, ai mercati emergenti. Per non restare ai margini di questo nuovo assetto finanziario e commerciale, le aziende italiane dovrebbero individuare, in base ai propri prodotti e caratteristiche, nuovi mercati da conquistare. Per agevolare questa fase di scelta, la Navicelli SpA offre il suo supporto ai cantieri navali dell’area, attraverso i servizi legati all’internazionalizzazione. In particolare, le attività di scouting, effettuate durante le missioni in paesi esteri, consentono di selezionare potenziali partner commerciali e opportunità di business. Al fine di rafforzare l’azione di penetrazione commerciale in Tunisia e Marocco, la SpA Navicelli di Pisa ha ritenuto

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opportuno far seguire, all’incoming organizzato nel febbraio 2013, una missione nel mese di settembre. Negli ultimi anni, infatti, il Nord Africa sta attirando investimenti esteri provenienti da tutto il mondo. Potendo contare su una popolazione giovane, sulla disponibilità di numerose risorse naturali e sulla registrazione della crescita constante del Pil, viene considerato uno dei futuri motori di sviluppo mondiale. I paesi di quest’area sono uniti dalla vicinanza geografica, ma sono molto diversi per cultura, per stabilità politica, per sviluppo economico e per aperture commerciali. La Tunisia presenta importanti potenzialità per lo sviluppo della nautica da diporto sia per le sue caratteristiche naturali sia per le favorevoli condizioni climatiche. Per

Le possibilità di collaborazione tra le nostre imprese e quelle tunisine sono facilitate sia dalla vicinanza geografica sia dalla presenza di una manodopera qualificata e competitiva nel paese nordafricano. Un altro aspetto di primaria importanza è rappresentato dalle normative tunisine che incentivano gli investimenti attraverso esenzioni doganali e benefici in materia fiscale. Il governo ha, infatti, attuato di recente la riforma del Codice degli Investimenti che ha come obiettivo prioritario quello di superare il sistema vigente (incentrato sugli incentivi fiscali), in modo da offrire agli imprenditori locali e stranieri maggiori garanzie e tutele per i loro business. Inoltre, la Tunisia, assieme a Marocco, Algeria, Mauritania e Libia, fa parte dell’UMA (Unione Maghreb Arabo), unione economica regionale, costituita nel 1989 per unire i paesi della regione in un unico sistema economico attraverso accordi multilaterali. Con l’entrata in vigore dell’accordo di Agadir (stipulato nel 2007 tra Tunisia, Marocco, Egitto e Giordania) è stata istituita un’area di libero scambio tra i quattro paesi firmatari che, in futuro, potrebbe coinvolgere anche altre realtà arabe del Mediterraneo. (continua a pag seguente)


ANNO IV, NUMERO 15 Free Zone con normativa ancora più favorevole al commercio: per Tangeri, esonero di costi di registrazione per la costituzione La strategia, di imprese; esonero tasse per adottata dal aumento di capitale e per acquiMarocco, per sizioni; esonero dalle imposte attrarre investi- sui brevetti per 15 anni; esonementi esteri si ro dalle tasse urbane per 15 basa principal- anni; esonero dalle imposte per mente sui se- 5 anni e imposte ridotte, guenti aspetti: dell'8,75% successivamente; un piano setto- esonero dalle tasse di produzioriale incentrato ne, sociali e sui ricavi per i non sull’attrazione residenti; esonero della TVA delle delocaliz- sulle merci; accordo bilaterale zazioni; un qua- con l'Italia per evitare le doppie dro istituziona- imposizioni fiscali; accordi di le e normativo libero scambio, senza ulteriori che incentiva costi doganali, già attivi con gli gli investitori Usa, con l'Europa, Turchia e altri internazionali; un programma paesi; completa parità di trattaTunisia, regionale di promozione degli menti fra gli investitori nazionali porti principali investimenti esteri diretti. Tra i ed esteri; procedure amminiFonte: provvedimenti è importante ricor- strative semplificate; libera cirwww.cap-tunisie.com dare un sistema fiscale agevolato colazione dei capitali; sistema (esenzione per i primi 5 anni e commerciale coerente con imposte successive costanti al quello europeo e occidentale; 17,5% ogni anno); la presenza di sovvenzioni statali (attraverso i Fondi Hassan II per l'acquisto di terreni e/o per costruzioni di unità produttive, fino anche al 100%); accordi di libero scambio con l'Unione Europea, gli Stati Uniti, la Turchia e diversi paesi arabi; manodopera locale molto qualificata e affidabile (sono presenti circa 20 distretti industriali specializzati, con scuole di forLe marine attive (blu), in corso d’opera (rosso) e future (verde) del Mamazione prorocco fessionale speFonte: www.maroc-nautisme.com (continua da pag precedente)

cializzate nel relativo settore). In particolare, in Marocco, numerose opportunità sono offerte dallo sviluppo della nautica, sia in ambito commerciale sia in quello da diporto. Questo settore, grazie anche al programma di interventi infrastrutturali elaborato dal governo, che prevede la progettazione e la costruzione di marine e porti turistici (Plan Azur), sta subendo un rapido sviluppo. La nascita di centri nautici e di stazioni balneari incrementerà il turismo nautico da diporto e l’interesse dei marocchini per le attività connesse al settore. Attualmente i principali porti sono, per la sponda mediterranea, Marina Saidia, Marina Smirn, Marina Kabila, Tangeri, M’diq; mentre, per quella oceanica, le Marine di Rabat (Marina Bouregreg) e Agadir e lo Yacht Club di Mohammedia. Le città atlantiche di Safi ed Essaouira ricoprono anch’esse un ruolo fondamentale per l’economia marocchina. I loro porti, infatti, sono tra le basi di pesca e di commercio marittimo più importanti del paese. Queste coste si prestano naturalmente a ospitare imbarcazioni di grandi dimensioni, aspetto questo che lascia intravedere grandi potenzialità di ulteriore sviluppo del settore turistico in particolare per le attività di charter legato al noleggio di imbarcazioni da diporto, sia a vela sia a motore. Gli incontri hanno confermato numerose possibilità di collaborazione tra l’Italia e i paesi in oggetto; i progetti strutturali, delle infrastrutture e delle realizzazioni portuali potranno aprire importanti sbocchi commerciali per le aziende italiane conosciute e apprezzate per la qualità dei loro prodotti.

Viola Luti 5


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FIERA DI GENOVA, STAGIONE DI CAMBIAMENTO

INTERVISTA AL PRESIDENTE SARA ARMELLA Qualità e internazionalizzazione ispirano il futuro prossimo del famoso quartiere espositivo del capoluogo ligure. Abbiamo intrapreso una svolta, afferma il presidente Armella, per cogliere con agilità i mutamenti del mercato. Ridisegnato e tutto sul mare il 53° Salone Nautico, con oltre 100 novità dichiarate dagli espositori, sei aree espositive e una campagna pubblicitaria per 365 giorni all’anno. Presidente Armella che progetti ci sono nel futuro a medio termine di Fiera di Genova? In uno scenario economico in profondo mutamento stiamo ridefinendo la Fiera di Genova secondo criteri di qualità, internazionalizzazione e collaborazioni strategiche con l’obiettivo di realizzare una fiera più snella, capace di cogliere le opportunità del mercato con prontezza e dinamismo. Per quanto riguarda gli spazi punteremo sulle aree e sui volumi più pregiati del nostro quartiere fieristico: il padiglione Blu progettato da Jean Nouvel e le aree a mare. Per l’attività abbiamo individuato uno sviluppo “verticale”, dove sono fondamentali i processi di internazionalizzazione – dalla fine del 2014 saremo a Shangai – e la capacità di modulare format di successo, il primo esempio è Euroflora che ci vedrà nel 2014 alla Fiera del Levante con Flowermed e nel 2015 a Milano per un’anticipazione in occasione dell’Expo. Si parla molto del 53° format espositivo del Salone Nautico, quali sono le novità sostanziali? 6

Una nuova calendarizzazione dal 2 al 6 ottobre 2013 – e un layout rivisitato, interamente proiettato sul mare, con il nuovo “Red Wall”, l’elemento architettonico rosso che caratterizza questa edizione. Un Salone che immergerà il visitatore in un viaggio esperienziale alla scoperta della nautica. Più spazio in acqua per valorizzarne meglio le caratteristiche, sei aree espositive tematiche, tutte le tipologie di imbarcazioni esposte, convegni e iniziative in città per quella che è da sempre la più completa manifestazione fieristica del comparto a livello internazionale. Lei aveva annunciato in conclusione della scorsa edizione la disponibilità a guidare il cambiamento dei tratti della rassegna, è stata un’evoluzione difficile? Il cambiamento della manifestazione nasce dall’ascolto di tutte quelle sollecitazioni sorte da più parti già al termine della scorsa manifestazione. È stata data una particolare attenzione ai cantieri e agli espositori da parte di Ucina, mentre Fiera - attraverso una ricerca di Eurisko - ha svolto un approfondimento su visitatori e operatori. Questi e molti altri input ci hanno condotti a

una riformulazione del Salone, che risponda meglio alle mutate esigenze del mercato, c o n l’obiettivo ultimo di mantenere inalterata la leadership del Salone a Genova.

Sara Armella, Presidente di Fiera di Genova SpA da luglio 2011

La campagna pubblicitaria e la comunicazione del nuovo disegno espositivo come sono state realizzate? Quest’anno la campagna è stata affidata alla società genovese Meloria, che si è aggiudicata la gara indetta da Fiera di Genova e Ucina, con il claim “Salone Nautico. Dove iniziano le storie da mare”. La nuova campagna pubblicitaria punta a far vivere la manifestazione per i tutti i 365 giorni l’anno, conducendo così idealmente il visitatore all’edizione 2014 del Salone Nautico Internazionale. (continua a pag seguente)


ANNO IV, NUMERO 15

SARA ARMELLA Sara Armella è presidente di Fiera di Genova SpA da luglio 2011 e nel novembre 2012 è stata eletta nella Giunta di FederturismoConfindustria. Avvocato cassazionista svolge attività di consulenza e assistenza in sede giudiziale per società italiane e multinazionali nei settori della fiscalità internazionale e nazionale, del diritto doganale e del diritto delle società e dei gruppi. È delegato italiano presso la Commission on Customs and trade regulations della International Chamber of Commerce di Parigi, già indicata tra i migliori fiscalisti nella selezione mondiale di World Tax. Inoltre svolge attività didattica e di ricerca presso prestigiose università, è autore di oltre sessanta pubblicazioni scientifiche e docente in numerosi convegni e seminari in materia di diritto tributario. Nata a Savona si è laureata con lode e dignità di stampa nel 1993 presso l’Università di Genova. (continua da pag precedente) Possiamo anticipare l’attrazione ammiraglia e le novità di questa edizione? L’ammiraglia a motore di quest’anno è il superyacht “129 Chopi Chopi” di ben 80 metri dei cantieri CRN, uno dei più grandi mai prodotti in Italia. Naturalmente saranno presenti tutte le tipologie di imbarcazione - dal motore alla vela, dal tender al maxi yacht. Su oltre 1000 imbarcazioni presentate quest’anno al Salone di Genova, più di 100 sono novità dichiarate dagli espositori. Che tipo di affluenza vi attendete? I valori del Salone Nautico 2 0 1 3 s o n o l a qu a l i t à dell’esposizione e la passione. Il mix di questi due elementi pensiamo possa offrire la migliore risposta alla crisi e il migliore

strumento per la ripresa che verrà. “Abbiamo lavorato moltissimo

per individuare le opportunità che la crisi in atto può offrire”; è una sua affermazione che colpisce. Dal suo osservatorio ha, quindi, una visione positiva dell’esito di questa congiuntura? Questa affermazione nasce da una considerazione più generale. La crisi si subisce oppure diventa uno stimolo per analizzare nel profondo l’attività di un’azienda in rapporto al mercato e stabilire nuove priorità. Ritengo che Fiera di Genova, insieme a Ucina per quanto riguarda il Salone, e più in generale per tutta la sua attività, abbia intrapreso una svolta, non sempre facile, per costruire un futuro diverso capace di cogliere i mutamenti del mercato con più agilità.

Nelle ultime stagioni abbiamo visto nuove rassegne dedicate all’impiantistica e al refitting nautico a tecnologia avanzata. Fiera di Genova ne sente la competizione o guarda a queste realtà con qualche interesse? La forza del Salone Nautico di Genova è da sempre la sua completezza espositiva che ne fa il punto di riferimento per appassionati e operatori che qui trovano la risposta a una vasta gamma di esigenze: dalle imbarcazioni ai motori, dall’accessoriato alla componentistica e ai servizi. Insieme ai nostri partner lavoriamo per un costante miglioramento. Oltre al ruolo di presidente di Fiera di Genova lei svolge da tempo la professione di avvocato esperto in Diritto e questioni tributarie; temi di grande attualità. Le norme e l’imposizione fiscale riescono ad appassionarla ancora? Amo moltissimo la mia professione. Nonostante l’impegno in Fiera sia eccezionalmente intenso proprio grazie alla Fiera ho avuto modo di approfondire alcune tematiche fiscali, la nautica in primis. Mara Borsini (a pag. seguente box informativo sulle attività di “Fiera di Genova”)

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LE ATTIVITA’ DI “FIERA DI GENOVA” Fiera di Genova è una società per azioni a capitale pubblico partecipata da Comune di Genova, Regione Liguria, Provincia, Camera di Commercio e Autorità Portuale di Genova. Il suo quartiere espositivo è famoso nel mondo e mantiene intatto l’appeal di chi è nato e si è sviluppato sul mare. Gli interventi di riqualificazione più recenti sono stati finalizzati a sommare l'efficienza di nuove strutture al fascino di un contesto dalle grandi potenzialità: l'ampliamento della Marina ultimato nel settembre 2006 e il nuovo padiglione B disegnato da Jean Nouvel inaugurato nell'ottobre 2009. Essa costituisce uno dei principali strumenti di promozione del territorio e genera un indotto economico di assoluto rilievo. Coerentemente alle vocazioni della Liguria ha sviluppato una forte specializzazione nel comparto marino-marittimo e nel comparto florovivaistico con manifestazioni di punta a livello internazionale come il Salone Nautico Internazionale, organizzato in partnership con Ucina-Confindustria, e Euroflora, la più visitata delle floralies europee. Il quadro complessivo dell'attività comprende varie manifestazioni business to business - appuntamenti riservati agli addetti ai lavori - appuntamenti rivolti al grande pubblico come la storica campionaria di Primavera e guarda con interesse crescente ai processi di internazionalizzazione e alla definizione di collaborazioni strategiche come risposta ai mutamenti del mercato fieristico.

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ANNO IV, NUMERO 15

UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA E SALONE DI GENOVA IL SALONE NAUTICO DI GENOVA SI RINNOVA E L’EDIZIONE DI QUEST’ANNO SARÀ MOLTO DIVERSA RISPETTO AL PASSATO Una nuova calendarizzazione - dal 2 al 6 ottobre 2013 - 180 mila mq di esposizione di cui 100 mila di solo specchio acqueo, 6 aree espositive tematiche, tutte le tipologie di imbarcazioni esposte - dal motore alla vela, dai tender ai superyacht – con barche da 1,85 a 80 metri di lunghezza. Tutte le novità della 53° edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova sono state illustrate nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il Presidente della Fiera di Genova Sara Armella con l’Amministratore Delegato Antonio Bruzzone, il Presidente di UCINA Anton Francesco Albertoni con il Direttore Generale Marina Stella, l’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Genova Carla Sibilla e il Presidente della Camera di commercio di Genova Paolo Odone. “Il Salone Nautico 2013 è molto diverso da quelli che l’hanno preceduto - hanno dichiarato i Presidenti della Fiera di Genova e di UCINA - Quella che proponiamo quest’anno è una formula evoluta di evento a partire dal suo contenitore, interamente rivisitato, che invita a una nuova mo-

se da più parti già al termine della scorsa manifestazione. Un ascolto condotto da Ucina su cantieri ed espositori e da Fiera di Genova su visitatori e operatori attraverso una ricerca di Eurisko. Questi e molti altri input ci hanno condotti a una riformulazione che risponda meglio alle mutate esigenze del mercato, con l’obiettivo ultimo di mantenere inalterata la leadership del Salone di Genova”. Molteplici le novità che interessano la manifestazione a partire dalla calendarizzazione a inizio mese. La durata del Salone passa da 9 a 5 giorni per andare incontro alle richieste degli espositori che preferivano una maggiore concentrazione per una più intensa focalizzazione di interessi durante la visita. Un cambiamento che – secondo gli organizzatori - si allinea con i più recenti standard dell’offerta fieristica a livello internazionale.

Il nuovo layout della manifestazione, ideato dallo Studio Caliari e Associati, quest’anno darà più spazio alle aree in acqua per valorizzare la caratteristica unica del Salone Il Presidente di Ucina, Anton Francesco Albertoni e il Nautico di Genova di avere il “mare dentro”. Tra le novità il Presidente della Fiera di Genova Sara Armella “Red Wall”, l’elemento archidalità di visita e di fruizione. Un aptettonico rosso che caratterizza il puntamento che grazie agli oltre 50 Salone, e varie prove interattive. Inolanni di esperienza e all’attento contre 6 aree tematiche faciliteranno la fronto con tutti gli interlocutori coinvisita dell’esposizione: Power Village volti risulta oggi più attuale e ritenia(dedicato ai motori), Boat Discovery mo più efficace sia nei suoi allesti(per i neo-armatori al primo acquimenti che nella gestione dei tempi e sto), Sailing World (il paradiso dei degli spazi espositivi. L’evoluzione velisti), Motorboats (dove sono ordella manifestazione nasce meggiati motoscafi, imbarcazioni a dall’ascolto e dall’approfondimento di motore, motoryacht e superyacht) e tutte quelle istanze che erano emerTech Trade (il regno degli accessori).

Infine gli organizzatori puntano sul “Sea Experience”, definito un coinvolgente contesto interattivo di prove pratiche e offerte inerenti il mare e le attività a questo legate: dagli sport nautici, al turismo, ai corsi di apprendimento, all’abbigliamento e all’editoria. Il “Sea Experience” si trova nella piccola darsena in testa al molo che ospita il Sailing World, dove si svolgono le prove a mare degli sport acquatici. Invece il teatro del mare all’interno del padiglione B, che ospita rappresentazioni e performance a tema, è identificato come “Sea Experience Stage”. E il padiglione D è il “Sea Experience Shopping Center” in cui è possibile acquistare abbigliamento, accessori e gadgets. Quest’anno gli espositori sono oltre 750, suddivisi nelle varie merceologie presenti alla manifestazione. Saranno esposte tutte le tipologie di imbarcazione - dal motore alla vela, dal tender al maxi yacht: la barca più grande è il superyacht “129 Chopi Chopi” 80 metri dei cantieri CRN, uno dei più grandi mai prodotti in Italia, mentre la più piccola è il gommone “Roll185” del cantiere Arimar, di soli 1,85 metri di lunghezza. In totale sono oltre 1000 le imbarcazioni che saranno presentate quest’anno a Genova di cui oltre 100 sono le novità dichiarate dagli espositori.

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NOVITÀ DAI CANTIERI NAVALI OVERMARINE: VARATO IL SECONDO MANGUSTA 94 Nel giugno scorso, a poco più di 3 settimane dal varo della prima unità del nuovo modello Mangusta 94, è stato varato il secondo esemplare. “Il varo di oggi e la soddisfazione del nostro Armatore – ha commentato il CEO di Overmarine Group Maurizio Balducci – rappresentano per tutti noi un motivo di grande orgoglio, il segno tangibile della capacità del Cantiere di realizzare dei prodotti sempre unici e fortemente all'avanguardia. Un'imbarcazione espressione perfetta dei valori distintivi del brand, quali passione, innovazione, performance, volumi, comfort, design, classe e dei valori del cliente, quali esclusività, unicità e interni su misura”. Il Mangusta 94 viene descritto come un nuovo modello in continuità con la tradizione Mangusta di cui mantiene le linee filanti e sportive e lo stesso linguaggio estetico, ma arricchito di nuovi elementi che permettono una ancora maggiore fruibilità degli spazi esterni che si trovano sui modelli più grandi. Le dimensioni, appena sotto i 30 metri di lunghezza, sono reali e questo si riscontra nei volumi di bordo: spazi importanti a prua, dove, oltre al prendisole, si trova una zona dining con tavolo e divano, a poppa con una spiaggetta più grande e sul sundeck con ampia cuscineria per momenti di relax nella massima privacy. Ma anche nell’agibilità degli spazi, con l’ampia tuga, i corridoi laterali, le cabine ospiti e le aree di servizio, come la grande cucina e la zona marinai. Le novità sono anche tecniche: i

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motori da 2600 HP come standard (lo stesso treno propulsivo di modelli più grandi) e l’installazione di stabilizzatori giroscopici. Primaria l’importanza della luce naturale a bordo attraverso le ampie finestrature con l’aggiunta di quattro lucernai a soffitto nel salone principale con un sistema on/off per oscurare e dalla grande finestra nello scafo, nella zona armatoriale, dove sono integrati due oblò apribili. Questa finestratura laterale è prevista in tutti i futuri modelli Mangusta. Il design degli interni, frutto della sinergia tra i desideri del proprietario e la competenza dell’Ufficio design di Overmarine Group, è moderno e attuale, con materiali molto ricercati: in tutti gli ambienti ci sono wengé, rovere decapé e pelle bianca a soffitto. Sul ponte principale, il salone ha grandi divani in stoffa e una TV di design a vista. Nel ponte inferiore ci sono un salottino privato con annessa zona ufficio e 3 comode cabine, una suite per l’armatore, una vip e una twin, tutte con volumetrie e altezze dei soffitti importanti, caratteristiche di tutti i modelli Mangusta.

D.S.

PRINCIPALI DATI TECNICI: Length (overall): 94,23 FT / 28,72 M Beam: 21,65 FT / 6,6 M Max Draft: 5,25 FT / 1,6 M Displacement half load: 85 Tons Fuel capacity: 2325 US Gals / 8800 Lt Water capacity: 370 US Gals / 1400 Lt Engines:

2 x MTU 16V2000 M94 2600 Hp

each

Transmission: 2 x Kamewa 56 S3 Max speed (half load): approx 38 knots Range economical cruising speed: approx 280 nm

Exteriors Designer: Overmarine Group / Stefano Righini

Interiors Designer: Overmarine Group Design Department

Guests: 3 cabins as per Owner’s request (4 cabins as standard)

Crew: 2 cabins (3/4 people)


ANNO IV, NUMERO 15

NOVITÀ DAI CANTIERI NAVALI CODECASA: VARATO IL NUOVO CODECASA 42 SERIE VINTAGE Nel giugno scorso i Cantieri Navali Codecasa di Viareggio hanno organizzato il varo del nuovo CODECASA 42 - Serie Vintage, Costruzione F75. Il progetto è stato interamente sviluppato dallo staff interno del Cantiere in stretta collaborazione con gli Architetti Anna e Franco Della Role, sia dal punto di vista tecnico che architettonico. Si tratta della seconda unità di una fortunata serie di yachts presentata ufficialmente nel 2011, quando la nave gemella, la Costruzione F73, era stata premiata con il Nautical Design Awards per il Best Interior Design.

spetto, rimanendo di poco inferiore alle 500 tonnellate di stazza lorda. Lo yacht è dotato di due motori Caterpillar 3512C da 1.650 HP ciascuno e ha una capacità carburante di 75 mila litri, con un’autonomia di 4 mila miglia nautiche alla velocità di crociera di 11 nodi. La Costruzione F75 è in grado di effettuare traversate oceaniche in qualsiasi condizione.

La nuova imbarcazione è distribuita su tre ponti con volumi di tutto ri-

D.S.

Oltre alla suite dell’Armatore ci sono quattro cabine per gli ospiti, una cabina per il comandante e tre cabine per l’equipaggio.

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PORTO DI BOCCADARNO AD APPENA TRE MESI DALLA INAUGURAZIONE IL PORTO DI PISA HA GIÀ UN RUOLO DA PROTAGONISTA La struttura sorta alla foce dell’Arno sta catturando l’attenzione degli armatori italiani e stranieri – Giudizi positivi – Interessanti prospettive di sviluppo – Ora comincia la costruzione delle residenze Inaugurato da appena tre mesi e con la stagione del mare già iniziata, il nuovo Porto di Pisa a Boccadarno sta riscuotendo un successo che va al di là delle previsioni. Ed è anche la dimostrazione che la nautica italiana ha ancora in tasca le carte giuste per uscire dalla crisi e rimettersi in rotta a vele spiegate. Alla vigilia del Salone internazionale della nautica di Genova, il Porto di Pisa si presenta alla ribalta della grande rassegna con tutte le carte in regola per fare la parte del protagonista, forte di alcune caratteristiche che lo rendono pressoché unico nel panorama dei “marina” italiani. Prima fra tutta la posizione al centro della costa toscana, inserito nel più grande parco naturale della regione, e a due passi da un aeroporto internazionale come il “Galilei” collegato con tutte le principali città europee. La vicinanza con città come Pisa, Lucca, Livorno e con la Versilia che si allunga poco più a nord della foce dell’Arno, visibile a occhio nudo, sono punti di forza che nessun altra struttura analoga può vantare. I primi tre mesi di esercizio del porto hanno dunque confermato l’appeal del mare toscano in ambito internazionale e l’apprezzamento degli armatori per una struttura che si presenta all’avanguardia sotto molti punti di vista. Già il giorno dell’inaugurazione questo era evidente e lo stesso mini12

stro dell’ambiente Andrea Orlando, presente insieme alla collega Maria Chiara Carrozza che non è voluta mancare a un appuntamento importante per la “sua” Pisa, ha avuto modo di osservare che “tecnologia e progetta-

che vi sorgeva, ha realizzato il porto con un investimento che si aggira sui cento milioni di euro. “Il Porto alla foce dell’Arno – ha detto Bottai commentando i positivi risultati dei primi mesi di gestione - essendo l’ultimo

zione d’avanguardia possono, se applicate correttamente, dare vita un recupero ambientale esemplare in un contesto particolarmente delicato com’è quello di un parco naturale”.

arrivato sulle coste italiane, ha avuto il vantaggio di usufruire di tutte le innovazioni tecnologiche e le ricerche più avanzate sui

Significativo anche il giudizio di Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas che non ha avuto mezzi termini: “Il

nuovo porto di Pisa – ha detto è uno dei più belli del Mediterraneo e sarà il fiore all’occhiello dell’Italia al prossimo congresso mondiale della categoria in calendario a Istanbul nel 2014”. Giudizi ampiamente positivi, dunque, quelli espressi dal rappresentante del governo e da un esperto di nautica del calibro di Perocchio, che hanno indubbiamente fatto piacere a Stefano Bottai, amministratore delegato della Boccadarno Porto di Pisa spa che, dopo avere acquistato l’area di Boccadarno quando la Fiat ebbe dismesso lo stabilimento industriale

materiali e gli impianti che hanno consentito di raggiungere il risultato che tutti apprezzano. Inoltre, come ha avuto modo di verificare il ministro per l’ambiente Orlando, l’ essere inserito nei confini del Parco Naturale di San Rossore - Migliarino ha imposto ai progettisti l’adozione di tecniche costruttive d’avanguardia mirate alla tutela ambientale in alcuni casi applicate per la prima volta nella realizzazione di un ‘marina’”. (Continua a pag. seguente)


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(continua da pag. precedente). A questo punto avviato a regime il porto sta per partire nei prossimi la seconda fase dell’”operazione Boccadarno”, e cioè la costruzione degli immobili che sorgeranno intorno al bacino. Il progetto già approvato, comprende un limitato sviluppo di fondi commerciali e appartamenti panoramici affacciati sul porto e sulla foce dell’Arno sulla cui riva destra si estende la tenuta di San Rossore, cuore del Parco Naturale. E fin da ora non sono poche le manifestazioni d’interesse per un complesso immobiliare di pregio, in una posizione di grande valore ambientale e paesaggistico. Ma c’è un altro elemento che le verifiche del gradimento manifestato dagli utenti del porto hanno messo in luce. E cioè la continuità fra il porto e l’abitato di Marina di Pisa, un paese con una propria storia, che vive tutto l’anno, dotato di tutti i servizi che per gli armatori che hanno la loro barca ormeggiata a Boccadarno sono raggiungibili a piedi in pochi minuti. Da questo punto di vista il Porto rappresenta un indubbio arricchimento delle infrastrutture del litorale pisano e

anche un’occasione di riqualificazione per l’intero abitato di Marina di Pisa, e d’altro canto è lo stesso porto ad avvantaggiarsi dall’essere parte integrante di un centro abitato vero e proprio. Oggi il Porto di Pisa offre posti barca in proprietà esclusiva che si acquistano come un vero immobile (attualmente ne sono stati venduti poco meno di 90, molto prossimi quindi al numero massimo voluto di 100 dei circa 350-380 disponibili, da 10 a 50 metri). Sostenuta fin da subito dopo l’inaugurazione anche la domanda di posti barca in affitto temporaneo e per il solo ormeggio invernale riservato agli armatori che non vogliono mettere la barca a terra e preferiscono lasciarla ormeggiata in acqua in una struttura inserita in un centro abitato. Ma ad attirare l’attenzione degli addetti ai lavori preesenti al Salone di Genova c’è stato anche un altro elemento. Con l’ apertura del Porto di Pisa a Boccadarno viene infatti valorizzato l’intero comprensorio della nautica pisana che vanta un’antica tradizione, soprattutto nella

cantieristica delle imbarcazioni oltre i 30 metri, che si è sviluppata sulla riva est del canale dei Navicelli, la via d’acqua che collega Pisa e la Darsena pisana al porto di Livorno. Qui sono ormai realtà alcune importanti strutture di service e rimessaggio a terra con capannoni alti oltre 20 metri che rappresentano il complemento di un’offerta unica per la posizione di fronte all’ Arcipelago Toscano e al centro dell’ Europa, nella regione italiana più ambita dal turismo estero per arte, cultura, cibo, ambiente, e con intorno le migliori aziende di costruzione, assistenza e refitting del settore nautico. Inoltre sono appena iniziati i lavori per realizzare un collegamento navigabile fra il canale e l’Arno. Il risultato sarà un circuito nautico sviluppato quasi interamente entro i confini del Parco Naturale che permetterà di collegare il Porto di Pisa a Livorno attraverso l’Arno e il canale dei Navicelli. Giuseppe Meucci

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GAS & HEAT: 24 MESI DI SUCCESSI NAZIONALI E INTERNAZIONALI

La Gas and Heat è una realtà aziendale ormai consolidata ed affermata dell’area produttiva dei Navicelli. La principale attività sta nella progettazione, costruzione, fornitura ed installazione di impianti del carico per navi gasiere destinate al trasporto marittimo di gas liquefatti. Grazie ad un elenco di referenze unico in Italia ed in Europa, Gas and Heat si propone direttamente agli armatori/noleggiatori per definire con gli stessi le caratteristiche peculiari dell’impianto del carico, la progettazione e la realizzazione dell’intera nave. Gas and Heat rappresenta una eccellenza del “Made in Italy”, caratterizzata da una struttura particolarmente flessibile, in grado di offrire risposte concrete e tempestive anche nello sviluppo di Special Projects , come nel caso delle attività per il ripristino della Concordia e a tutte le attività inerenti la costruzione di apparecchi in pressione, scambiatori di calore, piping per impianti chimici e petrolchimici. Il coinvolgimento diretto nelle opere

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per il raddrizzamento della ben nota nave da crociera, Costa Concordia incagliata da più di un anno all’Isola del Giglio. La Gas and Heat ha avuto un ruolo attivo nella realizzazione della struttura su cui ha fatto perno la Concordia durante la manovra di rotazione che l’ha riportata in asse, realizzando le piattaforme necessarie, lunghe 16 metri per 10 e dotate di “gambe” di differente lunghezza, da 14 a 25 metri, per un peso complessivo di circa 500 tonnellate. Tra le altre attività l’azienda ha collaborato per la realizzazione del finto fondale su cui si è adagiata la chiglia della nave, ha effettuato i lavori per l’allestimento dei cassoni per la dritta della nave, per il montaggio dei sistemi di ancoraggio e di tiro e ha costruito i quattro pezzi in lamiera di 600 tonnellate che sono stati utilizzati per coprire lo squarcio causato dall’impatto contro lo scoglio del Giglio. Un lavoro ingegneristicamente molto elevato per l’elevatissima qualità dei manufatti richiesta. Tra le altre attività svolte in questi ultimi anni è sicuramente rilevante la costruzione della una nave Etileniera da 9.000 mc denominata “Besiktas GH”, che è stata costruita in joint venture con il cantiere turco Besiktas. Il dinamismo imprenditoriale e una spiccata propensione ad innovare ha portato la Gas and Heat ad avvalersi di una chiatta zavorrabile, denominata S. Marco III, con portata max di 1.200 tons, per il trasporto in coperta di manufatti dal proprio stabilimento al porto di destinazione, raggiungibile con

navigazione litoranea a rimorchio. La chiatta è idonea al carico roll on–roll off, grazie a 15 segregazioni e a un sistema di livellamento garantito da pompe e relativo sistema di zavorra. La San Marco III è stata successivamente trasformata in bacino galleggiante che, primo nella storia italiana e del Rina, possiede una abilitazione a servizio di pontoon e Floating Dock con allestimento variabile. Grazie infatti ad un set modulare di 10 casse supplementari, il pontone San Marco III può assumere la configurazione di Floating Dock e permettere una immersione del piano di imbarco di 3,4 metri, così da consentire l’inserimento in acqua (o l’alaggio) di mezzi che abbiano una linea di galleggiamento fino a 3 mt.

La particolare conformazione ed il sistema di immersione rendono questo bacino la scelta ideale per il varo di MegaYachts, il cui pregio e delicatezza delle finiture dello scafo richiede un’immersione graduale e priva di carichi concentrati, nonché un ottima risorsa per l’alaggio di imbarcazioni di medie e grandi dimensioni che richiedano un successivo trasporto su canale e/o su bassi fondali. In un momento in cui molte aziende, specialmente legate al settore navale, brancolano nel buio fa molto piacere poter raccontare esperienze positive, da cui certamente poter prendere spunto, come quella rappresentata dalla Gas and Heat. Andrea Bruscoli


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RETI DI IMPRESA: DA PICCOLI A GRANDI INSIEME socio della società di consulenza e organizzazione aziendale MOORES ROWLAND ASSOCIATI S.r.l., esperto di Reti di Imprese. Il settore delle PMI italiano è il più grande dell’UE per numero di imprese, rappresenta circa l’80% della forza lavoro del paese e il 75% del nostro PIL. Questi numeri sottolineano l’importanza che le PMI hanno in Italia, ma evidenziano anche la necessità di processi aggregativi da parte delle piccole imprese, tema oggetto di discussione da anni. Se da una parte la piccola dimensione delle imprese presenta diversi vantaggi in termini di flessibilità ed adattabilità all’evoluzione dei mercati, dall’altra pone indubbie difficoltà sul fronte della capacità di competere in mercati sempre più globalizzati, dove la disponibilità di risorse adeguate rappresenta spesso un fattore critico di successo. Ecco dunque che l’istituzione di una Rete di Imprese, dotata di un’organizzazione snella e di adeguate risorse, sia umane che finanziarie, potrebbe effettivamente costituire una soluzione in grado di superare i limiti posti dalle piccole dimensioni e diventare pertanto uno strumento efficace per l’innovazione e la crescita delle aziende. Per capirne di più approfondiamo l’argomento con il dott. Ezio Vannucci,

Il Dott. Ezio Vannucci (a sinistra della foto) relatore a Bruxelles in Marzo 2013 in occasione di un seminario a tema “Fiscalità e Gestione IVA in Europa per la Nautica da Diporto” (The Superyacht Group Fiscal Management Meeting).

“imprenditori”, ovvero devono rispondere ai requisiti di cui all’art. 2082 c.c. “è imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi”. Sono pertanto incluse le società commerciali di ogni tipo, le imprese individuali, gli enti pubblici, mentre risultano esclusi i liberi professionisti.

1. Cos’è una Rete di Imprese? E’ uno strumento contrattuale in grado di connettere diversi soggetti e le loro specifiche competenze per far nascere sinergie e opportunità di aggregazione. Le imprese aderenti al Contratto conservano la loro indipendenza e autonomia; infatti, con la “rete” non nasce un nuovo soggetto giuridico e autonomo e distinto rispetto ai partecipanti, ma un regolamento di interessi, che impliSede della Moores Rowland Associati Srl ca una serie di diritti e doveri strumentali all’attuazione del La norma non pone alcun limite al numero di soggetti imprenditoriali programma di rete. che è possibile coinvolgere nel 2. (a) Quale è la funzione che contratto di rete, si limita ad indipuò svolgere la Rete e chi può care due o più imprese. Il contratto di Rete ha la caratterifarne parte? (b) È previsto un numero mini- stica di struttura aperta, è pertanmo di aziende per costituirsi in to possibile l’ingresso di nuovi soggetti anche successivamente Rete? (a)La Rete è costituita per perse- alla sua costituzione . guire “obbiettivi d’importanza strategica” per le imprese ade- 3. Perché una PMI dovrebbe far renti, sia dal punto di vista parte di una Rete di Imprese e dell’innovazione che da quello del quali sono i vantaggi? miglioramento della qualità del Il contratto di Rete essendo uno prodotto e/o dei servizi offerti strumento leggero e flessibile sia della loro collocazione sul rappresenta la soluzione ottimale mercato nazionale e/o interna- per costituire aggregazioni tra zionale. Pertanto la Rete svolgerà PMI in grado di far apparire “ la funzione di coordinamento ed GRANDI “ i piccoli senza adottare interazione tra i partecipanti forme più impegnative di integramentre l’assunzione delle decisio- zione strutturale ( quali ad esemni operative resterà in capo a pio fusioni) che al contrario potrebbe far perdere individualità e ciascuna impresa. (b) La norma che regolamenta il capacità innovativa alle PMI. contratto di rete precisa che (continua a pag. seguente) esso può essere stipulato da più imprenditori. I partecipanti alla rete devono essere

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(continua da pag. precedente) 4. Cos’è il Contratto di Rete e come si stipula? Il Contratto di Rete è l’accordo mediante il quale due o più imprenditori si impegnano a collaborare per accrescere sia individualmente (come impresa) sia collettivamente (come parti della rete) la propria capacità innovativa e la competitività sul mercato nazionale e internazionale. Più precisamente, con il contratto di Rete le imprese aderenti si obbligano sulla base di un programma comune a collaborare in forma ed ambiti predeterminati attinenti all’esercizio della propria attività, oppure a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica, tecnologica o ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa. Il contratto di Rete deve essere stipulato in una delle seguenti forme: atto pubblico , scrittura privata autenticata, scrittura privata con firma digitale . Per quanto riguarda il contenuto del contratto di Rete, esistono alcuni elementi che assumono particolare importanza nella corretta conclusione dello stesso e riguardano:  l’ indicazione dell’oggetto dell’accordo. Nel contratto andranno specificate in modo analitico le attività comuni da perseguire, quali ad esempio attività di innovazione e sviluppo di nuovi prodotti/servizi , attività di promozione su di prodotti/servizi su mercati

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esteri, ecc.. la definizione del “Programma di rete”. Non sarà sufficiente stabilire quale sia l’obiettivo comune che si intende raggiungere ma si dovranno chiarire tutte le modalità pratiche di realizzazione degli scopi prefissati. l’individuazione di un Organo della rete avente l’incarico di dare esecuzione e coordinare il programma di rete.

5. Quali costi devono essere sostenuti per costituire una Rete? Esistono agevolazioni fiscali? I costi da sostenere in fase iniziale per la costituzione della Rete sono essenzialmente quelli relativi alla consulenza per la redazione del contratto di rete, alle eventuali spese notarili per la stipula del contratto di rete nella forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata ed eventuali spese di consulenza direzionale e/o strategica per la definizione del programma di Rete coerente con gli obiettivi delle imprese aderenti. Fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012, le imprese partecipanti al contratto di rete potevano beneficiare di una particolare agevolazione fiscale ( Legge 122/2010 ) che consisteva in un regime di sospensione d’imposta, ai fini delle imposte sui redditi, per gli investimenti effettuati dalle imprese aderenti al programma di rete. In particolare, il suddetto beneficio fiscale riconosceva un trattamento di favore esclusivamente alle imprese aderenti al

contratto di rete e non invece alla rete nel suo complesso. Nell’anno in corso siamo in attesa che il Governo introduca nuovi strumenti di agevolazioni fiscali per le Reti di Impresa e/o la riconferma del precedente beneficio fiscale. 6. Che differenza c’è tra una Rete di Imprese e un Consorzio o una ATI (associazione temporanea di imprese)? La principale differenza tra la Rete di Impresa ed il Consorzio è rappresentata dal fatto che con il primo le imprese puntano a rimanere in “prima linea “ sul mercato, senza però rinunciare agli effetti positivi di una aggregazione con altre imprese, mentre con il Consorzio le imprese puntano a creare un nuovo operatore economico in grado di avvantaggiarle, rinunciando però a una parte del proprio mercato. Anche nel caso in cui il Consorzio non sia destinato ad interagire all’esterno con terzi (siamo nei casi di Consorzi con rilevanza interna), la principale differenza con la Rete di Impresa resta la maggiore flessibilità di essa nell’agevolare i processi di aggregazione tra operatori economici. La Rete di Impresa si differenzia invece dalle Associazioni temporanee di imprese, per la finalità, che normalmente nel caso delle A.T.I. è quella di realizzare un “singolo affare”, mentre lo “scopo” della Rete è quello di realizzare un programma comune, duraturo nel tempo e non limitato al compimento di un singolo affare . (continua a pag seguente)


ANNO IV, NUMERO 15 (continua da pag. precedente) 7. Il settore della Nautica come ha accolto il fenomeno delle Reti di Imprese? Per quanto riguarda la nautica da diporto nell’intero suo comparto c’è da dire che il numero di reti nate è in continuo aumento. Abbiamo recentemente collaborato con il Sole 24 Ore operando per loro conto come consulenti in merito. Alla pubblicazione del report evidenziammo la presenza di 16 reti (informazioni raccolte fino al 30 gennaio 2013); in Maggio, aggiornando lo stesso report in occasione dei seminari del progetto “ANCORA”, ne evidenziammo invece 18; l’osservazione terminata in data 20/09/2013 ne indica 21. Senza entrare nel merito delle singole operazioni, possiamo dire che il settore della nautica ha recepito lo strumento con un certo interesse e possiamo di fatto affermare che il contratto di rete è stato (specialmente il primo periodo di recepimento dal parte delle imprese) principalmente utile per formalizzare relazioni commerciali ed organizzative pre-esistenti e tipiche della filiera nautica in particolar modo in rapporti di tipo “verticale”. In questo senso possiamo inoltre affermare che per quanto riguarda la nautica da diporto, il contratto di rete è risultato lo strumento giusto per permettere di aggregare più soggetti verso lo sviluppo di un nuovo progetto industriale “più grande”, permettendo quindi di confermare le aspettative del legislatore. 8. Quali sono le potenzialità di sviluppo futuro delle Reti di impresa nel settore? Dalla fase iniziale dove sono staTe regola-

mentate molte delle relazioni organizzative e funzionali pre-esistenti tra aziende, permettendo quindi di evidenziare per mezzo del contratto di rete le aziende che di fatto operavano già a sistema, sono poi nati una serie di altri progetti con nuove caratteristiche. Tra i primi contratti emersi, si è chiaramente distinto il progetto “Benetti.net” nato a seguito del forte input di aziende capofila (quindi rete verticale) che comunque già legava a se i suoi forniti per mezzo di contratti di partnership. Il modello contratto di rete è stato scelto fin dall’inizio non solo per costruire mega yacht ma anche barche a vela sotto i 20 metri dalle compagine della rete d’impresa Apulia Yacht in Puglia. Medesime caratteristiche sono poi state evidenziate nelle reti di refit e servizi al diporto dove anche in questo caso, il modello “verticale”, sembra risultare la soluzioni più efficace. Non dobbiamo però dimenticare interessanti casi in cui, a fronte della nascita di un contratto di rete orizzontale, si è poi di fatto manifestata una certa “verticalità” nella gestione della rete da parte dell’azienda project manager di commessa. Possiamo quindi affermare che nella gestione di una commessa sia per il nuovo che per il refit, sia per le produzioni di subfornitura che per l’offerta aggregata di servizi al porto, la rete di tipo verticale (oppure

gestita in modo verticale da un soggetto gestore della commessa) è il modello che sta riscontrando maggiore successo. Il settore nautico, comprende però, come altri settori, anche la necessità di fare ricerca e sviluppo o perlomeno di sperimentare, ed in questo caso la tipologia preferita rimane la rete di tipo orizzontale. Per il prossimo futuro, è possibile pensare che il modello di rete verticale possa essere la tipologia che da un punto di vista organizzativo e commerciale, incontri più velocemente successo. Nel medio periodo si potranno invece vedere i risultati delle reti di ricerca e sviluppo, nate più comunemente come orizzontali, che stanno cercando con i loro “mix” di offrire nuove risposte alle nuove domande che il mercato della nautica manifesta.

Simone Pistolesi

Dott. EZIO VANNUCCI Senior Partner di Moores Rowland Associati Srl società operante nel settore della consulenza fiscale e societaria , con sedi a Milano, Torino e Viareggio, appartenete al network internazionale Kreston International. Ha maturato una particolare esperienza nel campo delle reti d’impresa , fin dalla nascita della normativa di riferimento nel 2009, e ad oggi annovera numerose esperienze professionali di assistenza a imprese che hanno completato progetti di raggruppamento attraverso lo strumento delle Reti di Impresa , in particolare nel settore della Nautica e del Turismo; ha curato in qualità di Relatore, per associazioni di Categoria , Centri Servizi e riviste specializzate, numerosi Convegni sul tema delle Reti di Impresa. Nell’ambito di Moores Rowland Associati, è inoltre a capo della divisione : MRA Yacht Division, con sede nel cuore della darsena di Viareggio, che si occupa di servizi di consulenza ed assistenza nel campo Iva, marittimo e doganale , a società armatrici e studi legali principalmente di nazionalità straniera, nell’ambito di progetti di acquisto, vendita e refit di yacht e mega yacht.

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SPA NAVICELLI PROTAGONISTA ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’ENERGIA SOLARE “SUNEC 2013” Italia protagonista della Green Economy realizzata Con una potenza solare fotovoltaica installata di circa 18 GW, in grado di coprire fino oltre il 50% della potenza assorbita nelle ore centrali dei fine settimana per sei mesi all’anno, e oltre il 10% del totale dei consumi elettrici nazionali nel corso dell’anno, nessun Paese del mondo eccetto la Germania può vantare un successo nemmeno paragonabile a quello dell’Italia nella sostituzione delle fonti fossili con quella solare. È con queste solide premesse che dal 2011, ogni anno, la Conferenza scientifica internazionale SuNEC accoglie in Sicilia, nella splendida cornice inondata dal sole e affacciata sul mare di Santa Flavia (PA), uno dei più importanti meeting scientifici sull’energia solare in Europa. L’edizione 2013 della SuNEC, organizzata dall’Istituto dei Materiali Nanostrutturati del CNR di Palermo e dal Dipartimento d i I n g e g n er i a E l e tt r i c a dell’Università di Palermo, ottimamente coordinata dal Prof. Mario Pagliaro, coordinatore del Polo Fotovoltaico della Sicilia, è stato organizzato in varie lezioni plenarie ad altissimo livello, in cui sono state presentate straordinarie innovazioni scientifiche, e una serie di presentazioni orali e poster relati18

ve a sviluppi tecnologici e gestionali altrettanto interessanti con la partecipazione di: Wai-Yeung Wong: Fotovoltaici organometallici: Un nuovo approccio per la raccolta di energia solare, Università Battista di Hong Kong, Hong Kong PL-1; Adriano Sacco (Istituto Italiano di Tecnologia): Nanostrutture in ossido metallico ed elettroliti quasi solidi per celle solari sensibilizzate con colorante OP-1; Yu A. Baurov: Accoppiare la nuova forza della natura con l'energia solare; Accademia russa delle scienze e Società per azioni dell'Istituto di ricerca di fisica cosmica, 141070, Regione di M o sca, Korolyov, Pionerskaya, 4, Rus sia PL-2; Giovanni Palmisano (CNR, Italia): La fotocatalisi per la chimica organica sintetica OP-2; Andrea Tucci (Bitlux, Italia): Una soluzion e di ripristino per la perdita di ibridi fotovoltaici e sistemi di illuminazione OP3;Francesco Meneguzzo: una nuova forza di trazione per le imbarcazioni e navigazione CNR, Firenze, Italia e Hotwater Srl PL-3; S. Antonino Aricò (CNR, Messina, Italia): Conversione elettrochimica di CO2 ad energia solare PL-4; Waseem Amjad (Università di Kassel, Germania): Progettazione, sviluppo e risultati sperimentali di una distilleria a base solare per l'estrazione di oli essenziali da piante medicinali OP-4; Giovandomenico Caridi (Navicelli SpA, Italia): Ristrutturazione dei Cantieri di Pisa in un'Area ProduttivaEcologicamente Attrezzata (APEA) OP-5 ; Carmelo Albeggiani (Medielettra, Italia):

Uno studio sulla Grid parity in Sicilia OP -6; Ottavio Cappellani (Catania, Italia): La fine della cultura del petrolio: Ripensare in tempo il nostro modello di societàPL-5 ; Luca Degiorgis (Politecnico di Torino, Italia): Valutazione economica dei sistemi solari termici polivalenti in Italia OP-7 ; Sergei Manakov (Università Nazionale Kazaka Al-Farabi, Kazakistan): Ottimizzazione ottica di celle solari a pellicola sottile PO-1; Mariarita Girolamo (CNR, Messina, Italia): Indagine su nanofibre di carbonio come elettrodi contatori nelle celle solari sensibilizzate con colorante PO-2; Svetlana Lukic-Petrović (Università di Novi Sad, Serbia): Cambiamenti fotoindotti su calcogenidi a pellicola sottile con rame PO-3; Giovanni Palmisano (CNR, Italia): Ossidazione a luce visibile di alcoli alifatici gassosi per i carbonili corrispondenti tramite TiO2 sensibilizzato da un derivato Perylene PO-4

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Navicelli protagonista della SuNEC 2013 La Spa Navicelli rappresentata dal proprio Centro Servizio di Ricerca e Sviluppo è stata tra i protagonisti assoluti dell’ultima edizione della Conferenza SuNEC 2013, svoltasi dal 10 al 12 Settembre 2013. L’esigenza di diminuire le emissioni inquinanti, ridurre i consumi energetici e incentivare l’utilizzo delle fonti rinnovabili sono fra gli obiettivi ambientali della Spa Navicelli, orientati all’ottimizzazione della propria performance aziendale e all’incremento della competitività delle realtà insediate nell’area. L’efficientamento energetico nella vasta area dei Navicelli riguarda non soltanto lo sviluppo e l’implementazione di nuove tecnologie ma anche la definizione e la governance di

una politica energetica e di gestione ambientale multidisciplinare con la collaborazione di altre società e la partecipazione delle istituzioni pubbliche ed organizzazioni del territorio, promuovendo nelle imprese la consapevolezza di fare sistema che renda maggiormente efficienti le esigenze e richieste del mercato,

riducendone allo stesso tempo i costi e gli impatti sull’ambiente. Nella presentazione tenuta di fronte a una platea di scienziati, intellettuali e amministratori, l’Ing. Silvia Leon, in rappresentanza del Presidente Giovandomenico Caridi, ha approfonditamente illustrato il percorso che ha portato la Navicelli a riconvertire la prestigiosa area industriale della Darsena Pisana in una APEA – Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata, sulla base del “Regolamento Regionale in materia di APEA” di cui al D.P.G.R. Toscana del 2 Dicembre 2009, n. 74/R e alle relative Linee Guida metodologiche alla cui stesura la stessa Navicelli contribuì in modo sostanziale. In estrema sintesi, può definirsi come “APEA” un’area

industriale produttiva dotata da infrastrutture e sistemi per il controllo delle emissioni inquinanti e la riduzione delle emissioni di gas climaalteranti, che nella realtà Navicelli si declina nella installazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili e di sistemi per l’efficientamento energetico sia sul lato della domanda e della distribuzione sia su quello degli usi finali dell’energia. La realizzazione dell’APEA “Navicelli” si è articolata fondamentalmente attraverso due programmi, co-finanziati dalla Regione Toscana, precisamente “APEA 2020 NAVICELLI”, “ERA 2012” nell’ambito del PRSE 2007– 2010 - Linea di intervento

3.3 “infrastrutture per i settori produttivi” e PAR FAS 2007– 2013 - P.I.R. 1.3 - Linea di azione 1 “infrastrutture per i settori produttivi “Riqualificazione delle aree industriali”

Nell’ambito del progetto APEA sono stati realizzati direttamente dalla Spa Navicelli oltre 25 kwp di pensilina fotovoltaica di cui 5.5 kwp integrati in barriere antirumore, un impianto microeolico ad asse verticale di 10 Kwp, un impianto di illuminazione pubblica con tecnologia a LED ad altissima efficienza, l’installazione della fibra ottica per l’ottimizzazione dei servizi di telecomunicazione a banda larga, con fibre ottiche ed un software (Power per il risparmio energetico applicati ai computer con lo spegnimento automatico dei PC (risparmio equivalente a 57.000 kwh). (continua a pag. seguente) 19


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Ai quale si sommano 3,7 MWp del parco fotovoltaico Sol Maggiore realizzato da Toscana Energia Spa all'interno di una vasca di contenimento per la salvaguardia idraulica di Pisa Sud, questa soluzione ha consentito di mantenere la funzionalità dell'opera idrica e preservare il contesto geomorfologico del territorio e 1 MWp installato da Sviluppo Navicelli Spa nell'area Navicelli ( U.M.I 4) , via Gargalone, snc, nel Comune di Pisa. Altri interventi hanno riguardato la riduzione dell’inquinamento ambientale

con la realizzazione di opere infrastrutturali e di viabilità quali realizzazione di piste pedonali e ciclabili separate dalla carreggiata stradale, rifacimento del manto stradale con asfalto sono-assorbente grazie all’uso di prodotti derivati dal riciclo di pneumatici usati, rivestimenti foto-catalitici dei marciapiedi in grado di abbattere gli inquinanti, sistemi per la raccolta differenziata dei rifiuti e per ultimo sistemi di drenaggio separato delle acque reflue e piovane, con raccolta e recupero di queste ultime. Il progetto ERA 2012 “Ecosotenibilità e Riqualificazione Ambientale” in corso di realizzazione prevede la realizzazione di opere quali: il completamento e potenziamento del sistema di raccolta delle acque reflue, l’estensione delle piste ciclabili, il recupero della linea

ferroviaria di connessione dell’area Navicelli con la stazione centrale di Pisa, il potenziamento dei servizi energetici ed ecologici per le imbarcazioni ormeggiate alla Darsena, l’allestimento di un area logistica con una struttura de vigilanza dotata da impianto solare termico di 5 kwp Una speciale menzione merita l’ambizioso progetto denominato “Smart Grids Navicelli”, finanziato nell’ambito del POR-FESR Toscano 2007-2013 .Attività 1.1 Linee d'intervento A, con la partecipazioni di SpA Navicelli di Pisa (capofila

di progetto); Enel Ingegneria e Innovazione SpA; DSEA dell’Università di Pisa; PIN S.C.R.L. Servizi Didattici e Scientifici per l’Università di Firenze; SDI Automazione Industriale Srl; Sviluppo Navicelli Srl e CSA Società Consortile Artigianato. Il progetto ha raggiunto l'obbiettivo che si era preposto ovvero la realizzazione di uno studio di fattibilità tecnica orientato alla gestione intelligente delle risorse energetiche e termiche di un distretto industriale, basato anche su nuove tecnologie di accumulo dell’energia stessa, al fine di armonizzare e integrare i lati di domanda e di offerta di energia, in grado di aumentare le potenzialità di utilizzo delle fonti rinnovabili dell’area e per il quale è stato installato un sistema di bilanciamento Virtual Power Plant e un modulo batterie del sistema di compensazione. Francesco Meneguzzo Silvia Leòn

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IL SULTANATO DELL’OMAN. UN ESEMPIO DI SVILUPPO DEL SETTORE NAUTICO TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ Considerato per lungo tempo un paese in via di sviluppo, il Sultanato dell’Oman ha fatto nel XXI secolo un vero e proprio salto di qualità in termini di crescita economica e commerciale, il tutto sotto la guida del suo lungimirante leader politico, il sultano Qaboos bin Said al Said, al potere della monarchia assoluta asiatica dal 1970. Con un PIL di 61.854 euro, e nonostante un PIL pro capite

dagli stretti rapporti economici del Sultanato con l’India, l’intenso traffico commerciale con i Paesi del Sud-Est asiatico e dell’Estremo Oriente, ma anche dagli accordi bilaterali su vari settori che la monarchia araba ha firmato con la Cina. L’Oman vanta inoltre legami privilegiati con diversi paesi occidentali, in particolare con il Regno Unito e

La Marina Bandar Al-Rowdha in Oman (Fonte: www.marinaoman.net )

di 20.780 euro (tra i più bassi della Penisola Arabica) e un tasso di disoccupazione relativamente alto (14%), la popolazione omanita gode generalmente di buone condizioni di vita e il Paese è considerato politicamente stabile. Grazie, infatti, ad una politica interna del sultano fondata sul mantenimento di un equilibrio tribale, religioso e regionale, e ad una politica estera con un forte orientamento filooccidentale e ottimi rapporti, tra l’altro, con i Paesi vicini come la Turchia, gli stati arabi moderati e i Paesi dell’Asia Centrale, l’Oman ha potuto costruire e consolidare negli anni un’accentuata proiezione verso i mercati asiatici. La riprova è costituita

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gli Stati Uniti. Nonostante gli introiti del settore petrolifero rappresentino l’84% del totale delle entrate, secondo il nostro Ministero degli Affari Esteri il settore non petrolifero è cresciuto nel 2012 del 10,6%, a riprova del fatto che il governo omanita si sta concentrando ormai da tempo su una diversificazione dell’economia che punti maggiormente sull’industria e sul turismo, con particolare attenzione al settore infrastrutturale, inclusi porti e ferrovie. Un settore che infatti, in questi ultimi anni, sta facendo significativi progressi è quello della nautica da diporto,

sia a motore sia, soprattutto (complice anche la tradizione plurisecolare del commercio marittimo omanita) a vela. “Oman Sail” ne è l’esempio per antonomasia. Si tratta di un’iniziativa nata nel 2008 con la benedizione del Sultano e con l’obiettivo iniziale di promuovere una gara di barche a vela intorno al mondo con partenza e arrivo nella capitale Muscat, in modo da riportare in auge la lunga e gloriosa tradizione marittima omanita. Ad ogni modo, definire “Oman Sail” una semplice competizione nautica diportista è riduttivo, in quanto essa, grazie al supporto e alla guida da parte del Ministero del Turismo omanita, si è imposta come una vera e propria istituzione e ha dato il via, sulla base di un piano quinquennale, a un programma di sviluppo infrastrutturale di lungo termine (che, secondo le previsioni, dovrebbe ultimarsi definitivamente nel 2020 secondo la cosiddetta “2020 Vision” del Sultano Qaboos) per la costruzione di una catena integrata di marine e porti per yacht e imbarcazioni a vela da diporto. Un’ulteriore testimonianza di questo orientamento verso la nautica è rappresentata dalla partecipazione attiva dell’Oman a competizioni nautiche di livello mondiale come la Extreme 40 iShares Cup, da imprese memorabili come la partecipazione del primo arabo, l’omanita Moshin Al Busaidi, al giro del mondo su un trimarano battente bandiera del Sultanato nel 2009, e dal progetto di creazione di un’Accademia per la Navigazione a vela in Oman in modo da offrire l’opportunità alle giovani generazioni omanite di formarsi direttamente nel loro paese d’origine. (continua a pag. seguente)


ANNO IV, NUMERO 15

(Fonte: www.lonelyplanet.com )

(continua da pag precedente) Del resto, già nel 2005 Muscat aveva identificato il turismo nautico come un settore prioritario per lo sviluppo futuro del paese, ulteriore conferma del fatto che il settore del turismo, in generale, riveste per l’Oman un’importanza prioritaria nel quadro della diversificazione dell’attività economica (rispetto alla già citata tradizionale prevalenza del settore petrolifero) e dell’occupazione, soprattutto giovanile. La strategia adottata dal governo omanita, incentrata sul lungo periodo, ha determinato un aumento delle proprietà di yacht a motore di grandi dimensioni e imbarcazioni a vela in tutta la regione del Golfo in generale, e ha anche affermato la notorietà dell’Oman a livello internazionale come una destinazione per la nautica da diporto. Partico-

(Fonte: www.marinaoman.net )

larmente apprezzata da parte dei turisti che si recano in vacanza nel Sultanato è l’attività di noleggio di imbarcazioni a vela e a motore. A tal proposito, “Oman Sail” ha selezionato una serie di yacht, catamarani e barche a vela perfettamente adatti per la navigazione dei mari omaniti, mettendoli a disposizione dei turisti con formule di noleggio, multiproprietà e condivisione convenienti. Uno dei fattori che senza dubbio favorisce l’Oman nel proseguire il suo cammino verso un continuo sviluppo economico plurisettoriale, soprattutto per quanto concerne il settore nautico da diporto, è la sua particolare collocazione geografica. Situato nella parte estremo orientale della penisola arabica, a cavallo tra il Golfo Persico (o Golfo Arabico) e il Golfo di Aden, e bagnato dal Mare Arabico, il paese possiede circa 1.700 km di costa, diversi porti naturali e, nonostante un clima prevalentemente arido e desertico, presenta una variegata biodiversità sia sulla terraferma sia nel generoso mare, porzione nord-occidentale dell’Oceano Indiano. Nonostante le dimensioni del mercato omanita siano piuttosto contenute, infatti, la sua posizione geografica consente, a chiunque decida di investire nel Sultanato in qualsiasi settore, di poter operare con significative riduzioni di costi in tutta l’area del Golfo e anche nei già menzionati mercati asiatici relativamente vicini, quali India, Pakistan e Cina. La pirateria, che nelle acque omanite è aumentata negli ultimi anni a causa della relativa vicinanza dell’Oman alla Somalia e all’India, rappresenta in realtà un ostacolo molto relativo allo sviluppo dell’attività

dei porti, in quanto il Sultanato è attivamente impegnato a livello internazionale in attività di supporto logistico all’antipirateria. Attualmente i servizi per la nautica da diporto in Oman, sia per gli yacht sia per le barche a vela, sono limitati all’area intorno alla capitale, ma le regioni meridionali di Musandam e Dhofar (dove sorgono le famose città portuali di Duqm e Salalah) sono considerate anch’esse aree di grande attrazione per le attività di yachting. Queste attività vanno dal già ricordato noleggio di barche a vela all’arrivo di yacht a motore dal Golfo Persico e dalle regioni limitrofe, e da escursioni giornaliere dedicate agli ospiti degli hotel fino ad attività acquatiche che richiedono imbarcazioni di maggiori dimensioni. Tra gli obiettivi che si pone il governo di Muscat, dunque, vi è quello di potenziare la rete di nuovi hotel, resort e complessi residenziali e la preparazione di un vero e proprio Master Plan per il turismo legato alle attività di yachting, con un attivo supporto a tutte le iniziative economiche e imprenditoriali che apporterà una serie di benefici diretti e indiretti a tutta l’economia del Paese. Per quanto riguarda i rapporti economici tra l’Oman e l’Italia, il “Made in Italy” è generalmente molto apprezzato in tutti i settori (soprattutto l’alimentare, l’arredo e l’abbigliamento), e il turismo italiano nel Paese ha conosciuto un notevole incremento, grazie anche a diversi collegamenti tra Muscat e alcuni dei principali aeroporti italiani e l’inserimento dei porti della capitale omanita e di Salalah tra le mete di scalo delle crociere nell’area del Golfo. Nel Sultanato sono presenti inoltre diverse Free Zone che offrono importanti agevolazioni alle imprese estere interessate ad investire in questo Paese. Agli occhi degli occidentali l’Oman si presenta quindi come una monarchia in grado di conciliare al meglio la tradizione e la modernità, garantendo uno sviluppo economico e un progresso sociale notevoli attraverso un’accorta gestione delle leve fondamentali dell’economia.

Enrico Becuzzi 23


NAVICELLI NEWS

I NAVICELLI E IL LITORALE DOPO L’INAUGURAZIONE DEL PORTO E’ il punto su cui vorrei tornare dopo averne parlato negli incontri di Marina di Pisa e non solo. Ci sono novità innegabili che non metteranno certo fine ai problemi e alle difficoltà ma che aprono indiscutibili nuove prospettive come abbiamo già potuto vedere. Un aspetto su tutti non potrà continuare ad essere agitato come si è fatto per troppo tempo e cioè che le politiche di tutela ambientale affidate non esclusivamente ma principalmente al Parco complicano la gestione del nostro litorale penalizzandolo. Non è mai stato vero ma oggi non è proprio più sostenibile neppure a scopo meramente propagandistico. In nessun altro territorio toscano e probabilmente nazionale la gestione di un patrimonio pubblico tanto straordinario ha consentito realizzazioni di portata nazionale e internazionale come da noi coinvolgendo attivamente anche i privati. In nessuna altra parte della Toscana e del paese è oggi possibile avvalersi di una rete di vie d’acqua come qui dove fiumi, canali, mare consentono una valorizzazione di ambienti e anche di sperimentazioni scientifiche tanto variegate. E’ per questo –come ha già scritto più volte anche -ma non solosu questo notiziario che Marina di Pisa e il nostro litorale possono oggi svolgere un ruolo niente affatto locale sul piano culturale. A cominciare da iniziative in grado di mettere a frutto esperienze di lungo periodo delle istituzioni ma anche di molti soggetti privati nel campo della comunicazione, della stampa, dell’editoria con mostre, premi. Un impegno –voglio sottolinearlo- in un certo senso ‘dovuto’ 24

da parte delle istituzioni ma anche dei privati. A Marina ci sono le sedi giuste come ci sono ai Navicelli, in Golena, al Parco basta volerle utilizzare concordemente. Non possiamo dimenticarci infatti che operiamo nel Santuario dei cetacei, che il parco gestisce la Meloria, che le nostre dune di San Rossore sono patrimonio dell’umanità ( UNESCO).

Oggi non ci sono scuse per nessuno per sottrarsi a questo nuovo impegno. Renzo Moschini - Presidente del Gruppo di San Rossore


Navicelli News

ANNO IV, NUMERO 15

CUCINARE A BORDO: DAL MEGAYACHT ALLA PICCOLA IMBARCAZIONE A cura di Daniela Salvestroni Trascorrono in mare quasi tutta le settimana e devono quindi provvedere anche alla cambusa e alla cucina: Giuseppe e Antonio Ennas sono gli armatori del peschereccio di altura più grande di Carloforte, la città situata nell’Isola di San Pietro, nel sud ovest della Sardegna. A bordo vengono cucinati tanti piatti a base di pesce ma non manca neppure il pane, sfornato nella cucina della grande imbarcazione. Giuseppe e Antonio Ennas, padre e figlio, sono gli armatori del “Maleno”, il peschereccio d’altura di 25 metri di lunghezza con cui praticano la pesca tradizionale a strascico nelle 20 miglia dalla costa sud occidentale della Sardegna. L’equipaggio è composto da cin-

que o sei persone di cui uno è addetto alla cucina. Ogni settimana passano in mare cinque giorni – e questo succede per 10 mesi l’anno - per poi rivendere il pesce nei porti di Calasetta e di Carloforte. Gamberi, scampi, occhioni, scorfani, triglie e capponi finiscono così sulle tavole dei ristoranti, dei residenti e dei villeggianti. Ma prima di partire è importante provvedere alla cambusa. “A bordo – spiega Antonio Ennas, 27 anni, originario di Carloforte – non devono mai mancare la pasta, i pomodori, la farina, i pelati, l’aglio, la cipolla, il prezzemolo, l’olio d’oliva, l’aceto, il sale e il pepe. Noi ci facciamo anche il pane nel forno elettrico: ha la forma del pan carrè, la consistenza del pane casalingo e si mantiene per giorni. Per cucinare utilizziamo il pesce che non è destinato alla vendita, come la pescatrice, fondamentale per tutti i sughi di mare e il totanaccio che è poco conosciuto dai clienti ma più gustoso e meno caro del calamaro, così come accade per i gamberi bianchi a cui vengono preferiti quelli rossi ”.

LE RICETTE CONSIGLIATE DI ANTONIO ENNAS SUGO ALLA PESCATRICE Fate un soffritto di cipolla tritata, aglio, olio e poco prezzemolo a cui aggiungerete i pelati con un po’ d’acqua. Dopo 20 minuti circa unite la pescatrice, fondamentale per tutti i sughi di mare. Per la preparazione occorre in tutto un’ora circa.

SUGO VELOCE ED ECONOMICO In questo caso si utilizzano i gamberi bianchi e il totanaccio che è molto più gustoso del calamaro in genere più conosciuto e più costoso. Va spellato e tagliato a fettine da aggiungere al soffritto.

ARGENTINI AL FORNO E’ un tipo di pesce senza sangue. La ricetta è semplice. Il pesce va messo in una teglia con olio, aglio, prezzemolo, vino bianco e pan grattato, e poi infornato.

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Andrea Bruscoli

Grafica ed Impaginazione Marco Sammataro

Redattori

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Marilena Branchina Andrea Bruscoli Nicola D’Andretta Daniela Gennusa Silvia Leon

Hanno collaborato a questo numero:

Viola Luti

Enrico Becuzzi

Marco Magnarosa

Mara Borsini

Patrizia Mammini

Francesco Meneguzzo

Piero Pagliaro

Giuseppe Meucci

Andrea Pecori

Renzo Moschini

Gaetano Petrizzo

Ezio Vannucci

Simone Pistolesi Daniela Salvestroni Marco Sammataro

Chiuso in redazione il 03/10/2013 Reg. Tribunale di Pisa Numero 8/09

Valter Tamburini 26


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