Navicelli News n° 18

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ANNO V, N.18

LUGLIO 2014

N avicelli N ews TRIMESTRALE INFORMATIVO SU CANALE DEI NAVICELLI E NAUTICA PISANA

ALL’INTERNO

Reg. Tribunale di Pisa Numero 8/09

PORTO DI BOCCADARNO, VERSO LA SECONDA FASE PORTI A SECCO, INTERVISTA ALL’ARCHITETTO PAOLO BOSCHI PROGETTO LOSE, AL VIA IL MONITORAGGIO LUNGO IL CANALE PROGETTO “SERRA GALLEGGIANTE” NEL CANALE DEI NAVICELLI


NAVICELLI NEWS

NAVICELLI NEWS - LUGLIO 2014 SOMMARIO UCINA: SETTORE IN RIPRESA CON L’INCREMENTO DEL 5,5% DEL FATTURATO GLOBALE

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UCINA: MASSIMO PEROTTI NUOVO PRESIDENTE DI UCINA

4-5

UCINA: 54° SALONE NAUTICO DI GENOVA, DAL 1 AL 6 OTTOBRE 2014

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NOVITA’ DAI CANTIERI NAVALI: IL NUOVO CODECASA 65

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NOVITA’ DAI CANTIERI NAVALI: IL NUOVO 42 METRI DI OVERMARINE

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PORTO DI BOCCADARNO: VERSO LA SECONDA FASE, LA COSTRUZIONE DELLE ABITAZIONI

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PORTO DI BOCCADARNO: CAMBIO DELLA GUARDIA AL VERTICE E “IN AUTUNNO LA PRIMA PIETRA DEL NUOVO POLO RESIDENZIALE”

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PROGETTO LOSE: AL VIA IL MONITORAGGIO LUNGO IL CANALE DEI NAVICELLI

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INNOVAZIONE A SERVIZIO DEL TERRITORIO: PORTI A SECCO, INTERVISTA ALL’ARCHITETTO PAOLO BOSCHI

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AREA NAVICELLI: UNA SERRA GALLEGGIANTE CHE PRODUCE ACQUA DOLCE DALL’ENERGIA SOLARE NEL CANALE DEI NAVICELLI

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NEWS IN RILIEVO  PORTI A SECCO, INTERVISTA ALL’ARCHITETTO

CANALE DEI NAVICELLI: IL PONTE MOBILE NAVICELLI RIPRISTINATO IN SOLI 4 GIORNI

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PAOLO

BOSCHI  PROGETTO LOSE: AL VIA IL

PROGETTO ANCORA: SEMINARIO SU “PORTUALITA’ ECOSOSTENIBILE”

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AREA NAVICELLI: INVESTITORI RUSSI E AZERI IN VISITA A PISA

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MONITORAGGIO LUNGO IL CANALE DEI NAVICELLI  PORTO DI BOCCADARNO: VERSO LA SECONDA FASE,

AZERBAIGIAN E KAZAKISTAN: IL RUOLO DEL SETTORE NAUTICO IN DUE ECONOMIE EMERGENTI TRA EUROPA E ASIA CENTRALE IL PUNTO DI RENZO MOSCHINI: I PARCHI OGGI

20 - 22

LA

COSTRUZIONE

DELLE

ABITAZIONI 23

 UNA SERRA GALLEGGIANTE CHE PRODUCE ACQUA DOL-

NAVICELLI SPA: MOSTRA “MUSICA: CHE PASSIONE!” RUBRICA CUCINARE A BORDO

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CE DALL’ENERGIA SOLARE NEL CANALE DEI NAVICELLI


ANNO V, NUMERO 18

UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA SETTORE IN RIPRESA CON L’INCREMENTO DEL 5,5% DEL FATTURATO GLOBALE Da uno studio realizzato dall’Osservatorio Nautico Nazionale emerge la possibilità di recuperare oltre 390 milioni di euro di gettito fiscale a fronte del ritorno dei 40.000 diportisti persi nel triennio 2011-2013 Primi segnali di ripresa per la nautica italiana dopo 5 anni di calo continuativo. E’ emerso alla presentazione dei dati dell’Ufficio Studi di UCINA nell’ambito dell’annuale convention dell’Associazione. La previsione per il 2014 è di un incremento del fatturato globale stimato intorno al 5,5%. Ma il mercato interno ad oggi risulta praticamente azzerato: nel 2103 solo il 7% della produzione cantieristica nazionale è

stata destinata vendite in Italia.

alle “Ci sono settori – ha dichiarato il Ministro Lupi investendo sui quali si La valorizzazione del hanno ritorni occupazionali, turismo nautico sembra di sviluppo economico e essere una delle risorse ritorno erariali di molte principali per ridare volte superiori: la nautica è slancio al settore. A uno di questi. Per questo questo riguardo il dobbiamo convincere Ministro Maurizio Lupi si l’economia a includere la è impegnato a portualità turistica supportare l’attivazione destinata agli ormeggi in in tempi brevi del transito nella normativa sul registro telematico e turismo”. l’estensione alla E’ stato stimato che il portualità turistica ritorno degli oltre 40.000 dell’iva al 10% così viene diportisti persi nel triennio applicata a tutte le altre 2011-2013 porterebbe al strutture recupero di posti di lavoro turistiche. Inoltre fino ad oltre 11.000 unità sarà rinnovato il e a un gettito fiscale per le bollino blu per la casse dell’erario fino a 393 stagione estiva (1 milioni di euro, giugno–30 considerando l’iva e le settembre), che accise sulla spesa del potrà essere diportista, imposte, tasse e rilasciato anche a contributi relativi ai posti seguito di barca e l’iva sulla vendita di controlli avvenuti unità da diporto. non in navigazione. (continua a pag. seguente)

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NAVICELLI NEWS (continua da pag precedente) I provvedimenti chiesti al Governo sono urgenti per il neo Presidente di Ucina Massimo Perotti. “Non c’è più tempo per l’attesa e l’immobilismo – ha affermato servono misure concrete e tempestive che ridiano fiducia ai nostri imprenditori e al mercato. In particolare abbiamo bisogno del registro telematico: il testo del Governo è in discussione alla

Camera, ma ne abbiamo bisogno già per questa stagione. Confido che i primi segnali di ripresa siano di buon auspicio per il mio mandato e che la concretizzazione dei provvedimenti possa rappresentare un concreto volano per il rilancio di un comparto che resta uno dei simboli dell’eccellenza del made in Italy”. Daniela Salvestroni

UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA MASSIMO PEROTTI NUOVO PRESIDENTE DI UCINA Nel mese di maggio l’Assemblea ha nominato i componenti del nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione

Massimo Perotti, Presidente dei cantieri Sanlorenzo e Vice Presidente dell’Associazione dal 2012 al 2014, è il nuovo Presidente di UCINA Confindustria Nautica per il quadriennio 2014-2018. Subentra ad Anton Francesco 4

Albertoni, giunto alla naturale scadenza del proprio mandato dopo 8 anni alla guida dell’Associazione, dal 2006 al 2014. Laureato in Economia all’Università di Torino, Perotti ha ricoperto nel 1993 l’incarico di Direttore Generale di Azimut e, dal 1996 al 2004, quello di Amministratore Delegato di Azimut. Nel 2005 ha acquisito i cantieri Sanlorenzo. “In un momento certamente non facile per la nautica italiana - ha dichiarato Perotti - è fondamentale che le azi ende del com parto sentano in prima persona l’importanza di fare sistema. In questo contesto l’Associazione dovrà sempre più saper esercitare un ruolo

di accompagnamento sulla strada della ripresa e per farlo dovrà puntare su precise attività, quali il supporto alle aziende nel percorso di internazionalizzazione attraverso la nuova società di servizi di UCINA, il dialogo con il sistema bancario e del leasing per facilitare l’accesso al credito, la riconquista del cliente attraverso prodotti e servizi innovativi, la prosecuzione delle at t i vi t à i st i tu zi o n al i per promuovere le istanze del comparto sotto il profilo della semplificazione e sburocratizzazione, lo sviluppo del Salone Nautico Internazionale di Genova in un salone permanente attraverso la nuova società I Saloni Nautici S.p.a.”. (continua a pag. seguente)


ANNO V, NUMERO 18 Lepanto Marine srl Settore Commercio– motori marini 

Nicola POMI, AB Volvo Penta sede italiana  Ferruccio VILLA, Brunswick Marine in Italia Spa Settore accessori (continua da pag. precedente)

Settore Produzione – unità rigide a vela

L’Assemblea dei Soci UCINA ha inoltre eletto il nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione:

Settore Produzione - unità rigide a motore          

A t t i li o A N TON E LLI, Wider srl Barbara AMERIO, Permare srl Cataldo APREA, Apreamare SpA Maurizio BALDUCCI, Overmarine SpA U m b e r t o C A PE L L I , Cantieri Capelli srl Carla DEMARIA, Montecarlo Yachts Spa Renato LUGLIO; Maltese SpA Ugo PELLEGRINO, Arcadia Yachts srl Lamberto TACOLI, C.R.N. SpA Giovanna VITELLI, Azimut Benetti SpA

Fabio PLANAMENTE, Cantiere del Pardo SpA

Settore Produzione – unità pneumatiche 

Piero FORMENTI, Zar Formenti srl

Commercio–

Alberto OSCULATI– Osculati SpA

Settore Servizi – porti, approdi, punti di ormeggio 

Roberto PE ROCCH IO, Marina del Cavallino srl

Settore Servizi – servizi per il diporto

Settore Produzione –  Ugo SALERNO – RINA SpA motori marini 

Maurizio Davide SELVA, Selva SpA

Organizzazioni di imprese e soci aggregati

Produzione –  Renato MARTUCCI, ANRCAssociazione Nautica Regionale Campana  Lu ci an o PA ISS ON I , Inoltre parteciperanno ai Foresti & Suardi SpA  Andrea RAZETO, F.lli lavori del Consiglio Direttivo il Razeto & Casareto SpA Delegato della Regione  Corrado SALVEMINI, Sardegna Andrea Pirro (SNO Yachts) e il Direttore Mase Generators SpA Generale di Assilea Settore Commercio– ( A s s o c i a z i o n e I t a l i a n a Leasing) Gianluca De Candia. unità da diporto Settore accessori

Pietro Carlo VASSENA,

D.S. 5


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UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA 54° SALONE NAUTICO DI GENOVA DAL 1° AL 6 OTTOBRE 2014 Saranno potenziate le attività di promozione per una maggiore visibilità internazionale Sono quattro i punti fondamentali su cui punterà il prossimo Salone Nautico per rafforzare il posizionamento del settore. Al primo posto c’è la durata della manifestazione, che si allungherà di un giorno e che si svolgerà quindi dal 1 al 6 ottobre. Una giornata in più a favore delle attività di internazionalizzazione. Il secondo punto riguarda il potenziamento del raggio d’azione internazionale che potrà contare su cospicui investimenti dedicati sia all’incoming diretto di tutta la stampa internazionale di settore ed extra-settore,

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sia allo sviluppo verticale di incontri di business con i buyers più importanti del settore. La città di Genova ha voluto dare il proprio supporto, mettendo a disposizione degli espositori del Salone Nautico le sue location più importanti e prestigiose come sedi per l’organizzazione di press conference e dealer meeting internazionali. Un’altra grande scommessa sarà trasformare la manifestazione in una esperienza del mare a 360°: i visitatori dovranno sentirsi protagonisti e non solo spettatori in una location con nuovi

servizi e nuove attività secondo le esigenze di ogni target. Il quarto punto è dedicato alla revisione del piano tariffario nella zona Marina Ormeggi che garantirà più gamme di prodotto esposte, con sempre maggiore attenzione alla presentazione delle anteprime. (continua a pag. seguente)


ANNO V, NUMERO 18 (continua da pag. precedente) All’ultima edizione del Salone Nautico era stata comunicata la previsione di una contrazione del fatturato globale del 4/8% per il 2013, mentre secondo i dati aggiornati della “Nautica In

Cifre 2013”, la pubblicazione sull’andamento del comparto nautico nazionale a cura dell’Ufficio Studi UCINA, la flessione dovrebbe essere del 3%. Inoltre, è emersa un’ulteriore crescita della quota export della produzione

cantieristica nazionale che si è attestata al 93%. Un dato significativo se comparato con il valore del 2012 (86%) e soprattutto con quello del 2008 pari al 54%. D.S.

NOVITA’ DAI CANTIERI NAVALI IL NUOVO CODECASA 65

Dopo i tre CODECASA 65 consegnati tra il 2008 e il 2010, i Cantieri Navali Codecasa hanno presentato lo studio di un nuovo CODECASA 65 che rielabora i tratti che hanno contraddistinto le tre unità precedenti. “Il nuovo CODECASA 65 - afferma Domenico Gozzani, Exterior Stylist dei Cantieri Navali Codecasa - è uno yacht dal carattere sobrio ed elegante che trasmette subito una sensazione di solidità, senza tuttavia risultare troppo rigoroso. Il profilo volutamente mascolino, in equi-

librio tra linee classiche e di tendenza, colpisce per la naturalezza della sintesi in cui si fondono, ponderatamente, la tradizione navale Codecasa e l’evoluzione delle linee classiche, alla ricerca, per sottrazione, del nuovo classico”. Caratterizzato da ampi e generosi volumi interni e da linee esterne pulite e precise, il nuovo CODECASA 65 si sviluppa su quattro ponti. Il ponte inferiore con la zona ospiti suddivisa in quattro ampie cabine. Il ponte principale inte-

ramente dedicato all’accoglienza, con lo spazioso salone e l’adiacente sala da pranzo. Il ponte superiore, ad esclusivo appannaggio dell’Armatore, con un secondo salone e l’ampia suite padronale e l’adiacente cabina VIP con accesso diretto alla zona living esterna a prua riservata. Il ponte timoneria con area comando e ampi spazi a disposizione per altre attrattive a discrezione del proprietario. D.S. 7


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NOVITA’ DAI CANTIERI NAVALI IL NUOVO 42 METRI DI OVERMARINE Il nuovo progetto della linea dislocante Mangusta Oceano porta la firma del designer Alberto Mancini, che ha iniziato proprio con questo 42 metri la sua collaborazione con il Gruppo. “Mancini – si legge nel comunicato stampa del cantiere navale viareggino - ha saputo esaltare i tratti stilistici e il family feeling di successo delle imbarcazioni del Gruppo Overmarine e interpretarli in un dislocante di 3 ponti: il risultato è uno yacht moderno, bello ed elegante che esprime le sue proporzioni in un mix di linee tese e

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affilate unite a sezioni più morbide. A bordo del Mangusta Oceano 42 un attento studio della luce e un concept nuovo che prevede due zone innovative: sul ponte a prua l’area esterna è stata ideata con due zone distinte di prendisole che si immergono in una piscina con cascata a effetto infinity. Uno skylight vetrato sul fondo della piscina porta luce e semitrasparenza al bagno della suite armatoriale nel ponte sottostante. A poppa invece, il portellone ha tagli vetrati trasversali che per-

mettono di intravedere una vera e propria beach area arredata. Gli interni sono progettati per accogliere nella massima privacy e libertà di movimento fino a dodici ospiti e sette uomini di equipaggio. Alimentato da due motori MTU 12V 2000 M72, questa imbarcazione ha una velocità di crociera di 11 nodi, andatura che consente di coprire in autonomia una distanza di oltre 4.000 miglia. La massima può arrivare a 16. D.S.


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PORTO DI BOCCADARNO VERSO LA SECONDA FASE, LA COSTRUZIONE DELLE ABITAZIONI Lo annuncia Simone Tempesti, il nuovo ad del Porto: «prima di ritirare i permessi a costruire, faremo tutti gli adempimenti necessari»

Pisa - 24/06/2014 Se la società del porto di Marina decide di dare il via alla costruzione delle case (ha ancora tre anni di tempo per farlo), pagherà al Comune il valore dei terreni (di proprietà del Comune per circa sei milioni di euro), oltre al canone di occupazione. Si tratta dei terreni di proprietà comunale sui quali potranno sorgere le abitazioni di contorno al porto. Il nuovo ad del Porto Tempesti ha dichiarato che «la società ha intenzione di cominciare a costruire con inizio entro il

2014». «E- ha aggiunto- i soldi arriveranno dall’entrata in società di capitali stranieri, che non sono argentini». Promemoria: il Comune di Pisa, per permettere la realizzazione delle case intorno al porto, aveva posto tre condizioni: prima la bonifica dell'area e la realizzazione del Porto con vasche e moli (su terreni non comunali), solo dopo le abitazioni (su terreni Comunali e di Gea). Era evidente la preoccupazione dell'Amministrazione che temeva che i privati costruissero prima le case, lasciando

magari i lavori del Porto a metà. E così il Comune pose i paletti su bonifica e porto. Anzi, finchè tutto il Porto non fosse stato ultimato, nessun permesso a costruire sarebbe stato concesso. Come stanno le cose - Adesso la bonifica è stata fatta (17 milioni!) e il Porto con le vasche realizzato. E ora, (non prima) il Porto , se lo decide, può iniziare a costruire. Sapendo bene che nessun permesso a costruire sarà dato dagli uffici del Comune prima del pagamento dei terreni di proprietà comunale. Ora, a un anno dall'inaugurazione e grazie all'arrivo di capitali stranieri, la società del Porto si prepara alla costruzione delle case, il perno economico su cui si regge l'operazione. Condizione per il permesso a costruire è il pagamento dei terreni comunali. Leggi anche - Cambio della guardia al Porta, Simone Tempesti prende il posto di Stefano Bottai. Pisainformaflash.it, Redazionale on line del Comune di Pisa 9


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PORTO DI BOCCADARNO CAMBIO DELLA GUARDIA AL VERTICE E “IN AUTUNNO LA PRIMA PIETRA DEL NUOVO POLO RESIDENZIALE” Capitali garantiti da investitori stranieri pronti ad entrare in società. Stamani passaggio del testimone fra Bottai e il nuovo ad Simone Tempesti Pisa, 21 giugno - L'amministratore delegato che ha preso il posto di Bottai e il nuovo CdA ci sono già. Gli investitori stranieri arriveranno presto. E' tutto pronto, o quasi, a Boccadarno per la «fase 2» del'«operazione porto», quella che prevede la realizzazione del nuovo polo residenziale esattamente alle spalle del porto turistico che, proprio alcuni giorni fa, a circa un anno di distanza dall'inaugurazione, ha ultimato con esito positivo tutti i collaudi. A dare pubblicamente il via alla seconda fase è stata la conferenza stampa di questa mattina (sabato 21 giugno), ospitata al ristorante «Fuori Onda» nel cuore dell'area portuale. Che si è aperta con l'annuncio del passaggio del testimone alla guida della "Boccadarno di Pisa", fra l'ad uscente Stefano Bottai, che l'ha guidata dal suo nascere fino alla completa realizzazione dell'infrastruttura portuale e quello entrante Simone Tempesti (tutti e due nella foto), commercialista pisano già dall'inizio dell'anno alla guida della "Porto di Pi10

sa spa", la società che gestisce il porto turistico di Marina e con importanti incarichi all'interno della SvilupFonte: pisainformaflash.it po Navicelli e nel Gruppo Panchetti. "Avevo det- denziale e, in autunno, una to che avrei lasciato subito volta completate tutte le prodopo la realizzazione di tutte cedure autorizzative, prevediale infrastrutture e così ho fat- mo la posa della prima pietra to - ha spiegato il ''padre'' del - ha spiegato Tempesti -. ProPorto Bottai: è stata un'avven- cederemo a lotti successivi e tura gratificante ma anche ancora stiamo studiando per molto impegnativa ed è giusto capire da dove partire, anche che sia conclusa''. Ed è conti- se molto probabilmente conuata con l'ufficializzazione dei minceremo dalle aree più vicicambiamenti in seno al consi- ne al bacino portuale». glio d'amministrazione dove il «Ovviamente - ha puntualizzato consigliere Francesco Rossi Bottai - saranno regolarmente è stato sostituito da Riccardo pagati anche i terreni di proDal Monte in rappresentanza prietà comunale su cui si andrà a costruire come previsto del gruppo Marianelli. Subito dopo l'annuncio più im- dagli accordi con Palazzo portante: «Il progetto va a- Gambacorti». vanti come previsto con la (continua a pag. seguente) realizzazione del polo resi-


ANNO V, NUMERO 18 (continua da pag. precedente)

L'operazione, almeno nella prima fase, sarà sostenuta economicamente dai capitali di importanti investitori stranieri che - ecco l'altra novità significativa - starebbero per entrare nella compagine societaria della Boccadarno: «Siamo in dirittura d'arrivo, alcuni aspetti sono già stati formalizzati e altri sono in via di definizione» hanno spiegato Bottai e Tempesti. Mantenendo un comprensibile riserbo su identità, provenienza (nei mesi scorsi si è parlato di russi, svizzeri e arabi) e percentuale di quote che saranno acquisite dal nuovo socio. «Però, posso dirvi con certezza che non si tratta di argentini» ha detto sorridendo Bottai con riferimento implicito al magnate Eduardo Eurnekian, proprietario della maggioranza dell'aeroporto "Galilei", e al nipote Martin che nelle settimane scorse era stato avvistato proprio a Marina di Pisa, ufficialmente per valutare la possibilità di acquistare un posto barca dando il "là" a diversi rumor su un possibile interessamento di Corporacin America anche per il Porto.

trare nei dettagli, ma è sicuro che gli investitori stranieri avranno un ruolo importante nella compagine societaria, anche se l'imprenditoria locale conserverà, comunque, una posizione rilevante». Intanto, a piccoli passi, il porto continua a crescere: fra una decina di giorni entrerà in funzione il nuovo impianto di bunkeraggio per rifornire di carburante le imbarcazioni. Stamani erano 143 le imbarcazioni ormaggiate a Boccadarno a fronte di 350 posti totali.

pletati tutti i collaudi e che l'infrastruttura è pienamente operativa, cominceremo a spingere con forza sull'attività di promozione e siamo fiduciosi che, in futuro, il numero dei posti barca venduti possa essere sensibilmente più alta». Pisainformaflash.it, redazionale on line del Comune di Pisa

«Ad oggi ne abbiamo venduti 102, ma - ha concluso Tempesti - adesso che sono com-

Un'altra, invece, l'ha aggiunta Tempesti: «Non possono en11


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PROGETTO LOSE AL VIA IL MONITORAGGIO LUNGO IL CANALE DEI NAVICELLI

Foto: Nicola De Neri

Venerdì 27 Giugno nell’Auditorium Gagliardi, presso la sede della Spa Navicelli di Pisa si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’infrastruttura di videosorveglianza e monitoraggio della qualità acque installata lungo il Canale dei Navicelli. L’Infrastruttura è stata finanziata attraverso il Progetto Lose - logistica e sicurezza del trasporto merci - nell’ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia – Francia Marittimo 2007 – 2013 che ha come capofila la Provincia di Lucca ed è composto da un partenariato di soggetti pubblici liguri corsi e toscani. Per quanto riguarda il territorio pisano, la Provincia 12

di Pisa, partner effettivo del progetto, ha individuato la Spa Navicelli di Pisa come soggetto in grado di garantire la realizzazione dell’infrastruttura di monitoraggio del traffico fluviale lungo il Canale dei Navicelli e il controllo dei parametri ambientali della qualità delle acque. L’infrastruttura è stata installata da Telecom Italia Spa, vincitrice della gara d’appalto. Nello specifico l’infrastruttura è composta da quattro punti di monitoraggio lungo il Canale dei Navicelli: alla Foce del Canale dei Navicelli (Punto di ingresso/ uscita da e per il Canale dei Navicelli dove l’idrovia si unisce allo Scolmatore D’Arno rendendo così possibile

l’accesso al Porto di Livorno da parte delle imbarcazioni) : 2 telecamere; 1 barriera infrarossi; 1 sonda monitoraggio acque; Ponte mobile di Tombolo: 2 telecamere; nei pressi della Darsena Panchetti: 2 telecamere; 1 sonda monitoraggio acque; nei pressi dell’ Incile: 2 telecamere; 1 sonda monitoraggio acque. Inoltre, presso la sede della Spa Navicelli di Pisa è stata installata una centrale di monitoraggio che permette agli operatori della Spa Navicelli di Pisa di monitorare in tempo reale sia le immagini provenienti dalle videocamere che i parametri chimico fisici della qualità delle acque del Canale. Piero Pagliaro

Foto: Nicola De Neri


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INNOVAZIONE A SERVIZIO DEL TERRITORIO PORTI A SECCO INTERVISTA ALL’ARCHITETTO PAOLO BOSCHI I porti a secco in Italia sono pochi e la loro diffusione non riesce a decollare. In Liguria esistono alcuni porti a secco collocati vicino ai porti esistenti.

L’arch. Paolo Boschi, mentre spiega le opportunità derivanti dall’utilizzo dei Porti a Secco

Foto: Nicola De Neri

Che cos’è un porto a secco e come funziona? I porti a secco sono caratterizzati da un rimessaggio a terra, integrato, da un sistema rapido e poco costoso di alaggio e varo. La piccola nautica è costituita da barche di lunghezza non superiore agli 8 metri; difficilmente i mezzi di queste dimensioni superano le due tonnellate di peso. Queste caratteristiche permettono di sostituire la tradizionale gru fissa, con un fork-lift o da sistemi automatizzati per la messa in acqua delle barche. Un porto organizzato bene, chi decide per una uscita in mare; telefona al servizio e la marina gli fa trovare la

barca in acqua. Alla fine della giornata in mare, rientra al porto e la sua barca viene nuovamente prelevata e depositata nel suo posto di rimessaggio. Il porto a secco può essere costruito come integrazione a un porto tradizionale, oppure può essere una struttura autonoma che dispone di uno spazio minimo di acqua protetta, da usare per alaggio e varo. In questo ultimo caso avremmo una struttura realizzata quasi sempre come PORTO CANALE, ossia che utilizza un canale navigabile comunicante con il mare aperto. Dove sono maggiormente diffusi ?

Ma la maggiore diffusione è in nord America dove il sistema dei porti a secco è nata negli anni 60 e oggi e particolarmente diffusa. In Europa i porti a secco sono particolarmente presenti in Francia dove esiste una rete particolarmente diffusa di strutture collegate in rete per offrire servizi comuni. I porti a secco potrebbero supportare lo sviluppo della nautica sociale? I porti a secco sono particolarmente indicati per la nautica minore e, considerati i bassi costi di gestione delle imbarcazioni, possono essere integrati con attività aggregative dei circoli sociali e delle attività sportive. Inoltre nelle aree limitrofe allo stoccaggio delle imbarcazioni possono essere previste delle aree idonee alle piccole manutenzioni “fai da te” che diminuiscono ulteriormente il costo di esercizio delle imbarcazioni. (continua a pag. seguente) 13


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INNOVAZIONE A SERVIZIO DEL TERRITORIO (continua da pag. precedente) Cosa differenzia un marina tradizionale da un porto a secco in termini ambientali? I benefici ambientali dei porti a secco rispetto alle marine tradizionali sono molteplici e caratterizzati soprattutto da: - basso impatto sulle linee di costa; opere di protezione limitate; darsene piccole; assenza di uso di antivegetativo per il mantenimento degli scafi e degli anodi sacrificali detti “zinchi”;

Quali sono le caratteristiche indispensabili che deve avere un’area per potervi realizzare un porto a secco? Le caratteristiche di un'area per la realizzazione di un porto a secco non sono particolari; è necessario la prossimità ad un specchio d'acqua e uno spazio adeguato per la movimentazione delle imbarcazioni e dei mezzi di trasporto dei natanti (auto e carrelli). I porti a secco si possono collocare benissimo su fiumi canale o invasi prossimi al mare. Che tipo di investimento economico occorre per realizzarlo? 14

I costi di realizzazione di una struttura portuale a secco sono molto ridotte rispetto alla realizzazione di una marina tradizionale per l'assenza di opere di protezione a mare di moli e strutture fisse. I costi di costruzione di un porto a secco si possono stimare in circa euro 8 – 9 mila per posto barca fino a 8 metri, circa un terzo dei costi di una marina tradizionale. Quale impatto economico, in termini di ricaduta positiva, può avere la realizzazione di un porto a secco in una determinata area? L'impatto economico che un porto a secco può portare in una area in cui viene realizzato sono diverse e di notevole interesse. La nautica minore genera un indotto notevole caratterizzato non solo dai servizi per le imbarcazione ma anche dai numerosi servizi legati alle attività che la nautica

Foto: Nicola De Neri

“sociale” porta (attività sportive legate alla pesca e alla vela). Secondo lei che potenzialità di sviluppo ci sarebbero nel realizzare un porto a secco nell’area dei Navicelli? L'area dei Navicelli è particolarmente indicata per la realizzazione di un porto a secco per le caratteristiche stesse che il luogo possiede: spiazzi ampi per la realizzazione delle strutture di rimessaggio delle imbarcazioni; presenza di canali di comunicazione con il mare e l'Arno; accessibilità garantita dalla viabilità e dalle infrastrutture presenti; aree demaniali già disponibili. Queste caratteristiche fanno dell'area dei navicelli un luogo privilegiato per la realizzazione di un porto a secco ed inoltre si trova all'interno dell'area urbana della città di Pisa.


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AREA NAVICELLI UNA SERRA GALLEGGIANTE CHE PRODUCE ACQUA DOLCE DALL’ENERGIA SOLARE NEL CANALE DEI NAVICELLI Una serra galleggiante potrà essere coltivata, senza consumo di suolo, acqua dolce o energia chimica. La “Jellyfish Barge” è un modulo galleggiante per la coltivazione completamente autonomo, in grado di produrre acqua dolce da acqua salata, salmastra o inquinata, grazie alla sola energia del sole. Il progetto dell’Università di Firenze sarà realizzato a Pisa grazie alla convenzione con la Navicelli di Pisa spa.

dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Un prototipo funzionante sarà costruito nella darsena pisana. Abbiamo firmato una convenzione secondo la quale metteremo a disposizione lo spazio nella darsena, gli uffici in località Tombolo e l’elenco degli operatori dell’area dei Navicelli che possono collaborare alla realizzazione. A capo del progetto c’è il Prof. Stefano Mancuso del Dipar-

“Si tratta del progetto di punta della Regione Toscana all’Expo di Milano nel maggio 2015 – dichiara l’Amministratore unico della Navicelli di Pisa spa Giovandomenico Caridi – Il progetto è coordinato dall’Università di Firenze e supportato dai finanziamenti della Regione Toscana e

timento di Scienze delle produzioni agroalimentari e dell'ambiente (DISPAA) dell’Università di Firenze che è stato ospite del programma ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio”. L’obiettivo è quello di costruire un modulo per la coltivazione senza

consumo di suolo, acqua dolce o energia chimica, per cercare di far fronte al bisogno crescente di cibo della popolazione mondiale. Il modulo si basa su una piattaforma ottagonale in legno con travi che ingabbiano dei fusti vuoti in plastica in grado di garantire il galleggiamento. L’ingombro è di 9,5 x 9,5 metri e la serra agricola, alta 3,5 metri, avrà una struttura in legno e acciaio con rivestimento in polietilene. Tramite una tecnologia per la dissalazione/ purificazione dell'acqua basata sulla distillazione solare, la serra sarà in grado di soddisfare il fabbisogno idrico delle coltivazioni con 50 litri al giorno di acqua dolce e pulita. L’energia necessaria ad azionare le pompe sarà fornita da un sistema che sfrutta il moto ondoso per produrre elettricità e da alcuni pannelli fotovoltaici. Tutti i sistemi tecnologici saranno automatizzati e monitorati D.S. da remoto. 15


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CANALE DEI NAVICELLI IL PONTE MOBILE NAVICELLI RIPRISTINATO IN SOLI 4 GIORNI

Il ponte mobile Navicelli al Calambrone, crollato il 23 aprile scorso per il cedimento dei bulloni delle cerniere durante le operazioni di chiusura, è stato rimesso in funzione in soli quattro giorni. Ma quattro superyacht erano stati fatti passare sotto il ponte dopo 48 ore grazie all’impiego delle gru, una soluzione d’emergenza adottata dalla Provincia di Firenze, proprietaria del ponte sulla FiPiLi al Calambrone, e dall’AVR insieme alla Navicelli di Pisa spa, la società pubblica incaricata della movimentazione.” In 24 ore – spiega l’Amministratore unico della Navicelli di Pisa spa Giovandomenico Caridi – siamo riusciti a rimettere su un ponte di 280 tonnellate, cosa che non credo succeda da altre parti. Questo dimostra la massima attenzione e la sinergia di tutti gli enti 16

coinvolti nelle operazioni di ripristino. A sovrintendere i lavori è stato chiamato il Prof. Raffaello Bartelletti del dipartimento di ingegneria strutt u r a l e dell’Università di Pisa, il massimo esperto nella costruzione di ponti. E in quattro giorni il ponte è stato ripristinato. Sono molto soddisfatto Essere riusciti a rimettere in funzione il ponte in soli quattro giorni è un miracolo. Sono state subito avviate le procedure di messa in sicurezza, poi è stato tirato su il ponte con le gru per consentire il passaggio di quattro imbarcazioni e dopo è stato rimesso giù per poter svolgere tutte le operazioni necessarie. Sono stati ripristinati gli impianti elettrici e oleodinamici, sono stati sostituiti i bulloni, presi in una fabbrica a Milano che è stata fatta aprire in un giorno di festa, il 25 aprile. Nel fine settimana sono state fatte tutte le prove: il ponte funzionava e il martedì successivo sono uscite in mare 3 superyacht e

le barche a vela, mentre un’altra grossa imbarcazione è entrata nel canale dei Navicelli. Voglio ringraziare tutti gli enti e le persone che hanno lavorato al ripristino del ponte: Provincia di Firenze (Ing. Carlo Ferrante e Alessio Gensini), Capitaneria di porto di Livorno (Comandanti Marsili e Caserta), Università di Pisa (Prof. Raffaello Bartelletti e Prof. Massimo Losa), AVR Global Service (Claudio Nardecchia, Lorenzo Porciani, Stefano Bettini, Tommaso Cecchi e Andrea Cardile), Mast srl (Emiliano e Sergio Zipoli, Albimo Silva), Bettarini. E tutti gli operai: Sedik, Hamro, Giuseppe, Fabrizio, Daniele, Claudio, Marco, Ciro, Guido e Graziano”. D.S.


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PROGETTO ANCORA SEMINARIO SU “PORTUALITA’ ECOSOSTENIBILE” Mercoledì 11 giugno, a Livorno, presso l’Aula Bianca del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo si è tenuto il convegno su Portualità eco-sostenibile, organizzato all’interno del Progetto ANCORA “Formazione per lo sviluppo”, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo. Il seminario, grazie ai contributi degli esperti, è stata un’occasione per conoscere e approfondire la situazione dei porti turistici italiani dopo la crisi, le tematiche ambientali relative, nonché le opportunità fornite dalla realizzazione di porti a secco. Al seminario, moderato dall’Ing. Giuseppe Fusco del CNR-ISTI di Pisa, hanno partecipato in qualità di relatori tecnici: la Dott.ssa

Foto: Nicola De Neri

Dionisia Cazzaniga Francesetti, responsabile del Progetto Ancora, che ha spiegato l’evoluzione dei Porti da diporto; il Dott. Andrea Ferrucci, R.S.P.P. Safety, Security Logistic & Facilities Manager di Azimut-Benetti S.p.a. di Livorno, che ha illustrato un caso concreto relativo alle disposizioni tecnicoamministrative in materia ambientale; il Dott. Luciano Serra, Presidente di Assonat (Associazione Nazionale Approdi e porti Turistici), che ha descritto il sistema ambientale dei porti turistici; ed infine è intervenuto per i porti a secco l’Arch. Paolo Boschi, in qualità di esperto nella loro realizzazione. Il seminario, a cui hanno partecipato una trentina di persone, ha dato l’opportunità ai relatori, in particolare al Dott. Serra e alla Dott.ssa Cazzaniga Francesetti, di confron-

Foto: Nicola De Neri

tarsi ed evidenziare sia le peculiarità delle nostre marine, ad esempio citando tra quelle che hanno fatto “scuola” Punta Ala e Porto Cervo, sia alcune criticità in termini di servizi, di accoglienza e “cultura nautica” soprattutto se confrontate con le marine dei nostri “cugini” francesi. E’ stato molto apprezzato l’intervento dell’Arch. Boschi relativamente ai porti a secco come soluzione economicamente molto vantaggiosa e ad impatto relativamente contenuto sull’ambiente, sia in termini di consumo di spazio e di interventi sulla linea di costa, sia in termini di riduzione di antivegetativi per il mantenimento degli scafi e degli “zinchi”. Marco Sammataro

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AREA NAVICELLI INVESTITORI RUSSI E AZERI IN VISITA A PISA se stesso”. Dopo il tour delle aziende agricole e le degustazioni offerte a Pisa e a Pontedera, sei etichette di vini e il liquorificio Morelli sono stati ritenuti interessanti per il mercato azero. Si tratta dei vini proSopra e sotto: la delegazione russa e azera dotti dalle azienin visita nell’area pisana de agricole Gli Archi di Fauglia, Vini delle colline pisane, aziende Pieve dè Pitti di Terricciola, San agricole, ville, terme e cantieri Michele di Pastina, San Gervasio, navali hanno suscitato l’interesse Villa Saletta e Usiglian del vescodella delegazione proveniente da vo di Palaia. Ma tutti i prodotti Mosca e da Baku per il tour orga- agroalimentari presentati in quenizzato nel maggio scorso da To- sti giorni saranno protagonisti di scana consulting srl, dalla Cna di una fiera a Baku in programma Pisa e dal consorzio Toscana sa- per il prossimo autunno. pori. I quindici investitori e rappre- “Abbiamo fatto un accordo che sentanti di agenzie immobiliari prevede la nostra presenza nella hanno soggiornato a Pisa per capitale dell’Azerbaigian tra ottoquattro giorni con un fitto pro- bre e novembre prossimi – spiegramma di visite, da piazza dei ga Schena – In quel periodo sarà miracoli all’area dei Navicelli e alla organizzata una fiera in cui potreValdera. “Si tratta di un gruppo di mo presentare i nostri prodotti a investitori e di rappresentanti di un pubblico di ristoratori e proagenzie immobiliari – spiega il prietari di alberghi di lusso. Per coordinatore di Toscana sapori quanto riguarda il mercato russo Antonio Schena – Dodici arrivano abbiamo avviato i rapporti con un da Mosca e tre da Baku. Il tour imprenditore edile che attraverso ‘Toscana da abitare, da bere e da la sua rivista farà conoscere mangiare’ comprende varie strut- l’offerta di ville e casali sul litorale ture e aziende agroalimentari pisano e sulle colline della provinperché alcuni hanno catene di cia di Pisa. Inoltre supermercati e altri sono impor- alcuni stanno valutatori di vini. L’obiettivo è quello di tando l’acquisto di rappresentare il nostro territorio due strutture agriin tutte le sue peculiarità: l’arte, le cole con vigneti a bellezze naturali, le eccellenze Fauglia e a Terricdell’agroalimentare, le strutture ciola e di Villa Borri industriali e commerciali, gli im- a Casciana terme. mobili rustici e di pregio. Il nostro Vedremo quali saintento è quello di far apprezzare ranno gli sviluppi. Pisa e la sua provincia per tutte le Organizzeremo ansue qualità e non soltanto da un che dei pacchetti punto di vista immobiliare fine a turistici per Pisa e

la Valdera, inclusa Casciana terme”. La delegazione proveniente dall’est Europa ha mostrato interesse anche per i cantieri navali pisani. “Gli investitori - dichiara l’Amministratore unico della Navicelli di Pisa spa Giovandomenico Caridi – hanno fatto molte domande sulle imbarcazioni prodotte a Pisa e sulla manutenzione. Sono interessati all’acquisto di superyacht, al refitting e all’assistenza tecnica, ma anche alla possibilità di creare rapporti commerciali diretti e duraturi”. E i rapporti proseguiranno. “Gli inves tito r i r u s s i – affer ma l’Amministratore delegato di Toscana consulting Salvatore Ciulla – sono interessati all’acquisto di imbarcazioni di lusso prodotte a Pisa ma anche alla manutenzione di superyacht. Speriamo di poter costruire un rapporto stabile per l’area dei Navicelli e più in generale per Pisa e il suo territorio. Infatti la delegazione ha dimostrato l’intenzione di voler acquistare vini e immobili al mare e in collina”. Le reazioni degli investitori fanno ben sperare. “Questo tour – sottolinea il Presidente del Consorzio I Navicelli Maurizio Bandecchi – rappresenta un’occasione importante per promuovere il nostro territorio con tutte le sue eccellenze. Il mercato russo è infatti tra i più promettenti e questo è un gruppo di potenziali compratori in vari settori”. D.S.

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AZERBAIGIAN E KAZAKISTAN IL RUOLO DEL SETTORE NAUTICO IN DUE ECONOMIE EMERGENTI TRA EUROPA E ASIA CENTRALE

Fonte: lonleyplanet.com

Regione a lungo ignorata dai Paesi occidentali in quanto ritenuta geograficamente distante e poco influente dal punto di vista strategico, geopolitico ed economico, l’Asia centrale, e in particolare alcune delle “nuove” repubbliche sorte nel 1991 in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica, rappresenta oggi una realtà di Stati emergenti ed economie in continuo sviluppo che, secondo diverse previsioni, sono destinati a divenire un punto chiave strategico per le relazioni internazionali (sia economiche che politiche) tra l’Europa (e l’Occidente in generale) e il continente asiatico. Seppur in settori parzialmente differenti, il Kazakistan e l’Azerbaigian sono attualmente le entità statali dell’area in questione che stanno conoscendo un maggiore sviluppo. Benché i principali settori economici trainanti siano per entrambi le fonti energetiche (in primis petrolio e gas naturale), conside20

rando la relativa stabilità della regione e la presenza sia di un’ingente quantità di materie prime sia di luoghi di interesse storico e turistico, ad oggi si può parlare in tutti e due i casi di uno sviluppo a livello plurisettoriale. L’Azerbaigian: la “perla del Mar Caspio” ospita la prima fiera nautica della regione Media potenza regionale dell’Asia centrale, l’Azerbaigian è una realtà a parte, in cui si fondono e convivono popolazioni eterogenee sia dal punto di vista etnico-linguistico sia religioso, un Paese che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita economica “a tassi cinesi”, crescita destinata ad aumentare ulteriormente in vista dell’entrata in funzione dei nuovi gasdotti che trasporteranno la materia prima dal Mar Caspio in Europa. Uno dei principali punti di forza del Paese è senza alcun dubbio la

sua peculiare posizione geografica. Questo stato turcofono di 86.600 kmq (il più esteso tra quelli della regione caucasica meridionale), infatti, nonostante le dimensioni relativamente piccole, è molto ricco di risorse naturali e, grazie ad una serie di zone climatiche distinte che vanno dal clima subtropicale umido della costa al semi-artico della catena del Caucaso (con un’altitudine che va dagli oltre 4000 m del Caucaso orientale ai -28 m sotto il livello del mare della depressione caspica), presenta una biodiversità di flora e fauna tale da renderlo una terra ricca di opportunità a livello multisettoriale, in particolare per l’agricoltura e il turismo. Il Turismo, forte di uno sviluppo infrastrutturale piuttosto recente, costituisce oggi uno dei settori maggiormente trainanti dell’economia azera. Secondo i dati forniti dall’ICE e l’Istituto per il commercio ItaloAzerbaigiano (ITAZERCOM), infatti, nonostante il settore non abbia ancora raggiunto la sua piena potenzialità, il turismo Azerbaigian offre diverse opportunità di investimento. Non a caso, questo passaggio obbligato di quella che un tempo era nota come la “via della seta” è divenuto oggi “la perla del Mar Caspio”. Con un PIL nominale pari a 59 miliardi di euro, l’Azerbaigian ha acquisito negli ultimi tempi una maggiore visibilità grazie ad una serie di accordi stipulati con l’UE in ambito energetico, adottando inoltre una politica interna che favorisce gli investimenti a livello plurisettoriale con un sistema fiscale molto vantaggioso. Il governo di Baku, infatti, vede negli investimenti diretti esteri il motore principale per lo sviluppo e il perseguimento della diversificazione economica. (continua a pag. seguente)


ANNO V, NUMERO 18 (continua da pag. precedente) Un altro punto di forza del Paese, dal punto di vista economico e multisettoriale, è caratterizzato dalla presenza di una forza lavoro relativamente giovane (su una popolazione di circa 9 milioni e 290 mila abitanti, l’età media è di poco inferiore ai 30 anni), qualificata e a buon mercato. In parallelo al turismo, uno dei settori che sta conoscendo un notevole sviluppo è quello nautico. Per quanto riguarda la nautica da diporto, in particolare, essa si concentra esclusivamente sul Mar Caspio, il grande lago salato su cui, oltre alle due repubbliche ex-sovietiche in questione, si affacciano Paesi di grande importanza strategica per l’area come l’Iran e il Turkmenistan, ma anche la stessa Russia. La capitale Baku, il più rade porto di tutto il Mar Caspio, ha inoltre ospitato, tra il 15 e il 17 magio 2014, la prima edizione del CIBS (Caspian International Boat and Yacht Show), evento nuovo non solo per l’Azerbaigian, ma anche per l’intera regione del Caspio. La fiera nautica, organizzata da Iteca Caspian LLC e ITE Group Plc, ha ricevuto il supporto dell’Amministrazione Marittima Statale della Repubblica Azera e ha visto la partecipazione di 44

imprese provenienti da 14 Paesi, tra cui l’Italia. Gli incontri tenuti durante il CIBS hanno infatti visto la partecipazione di buona parte delle imprese leader nel settore dello yachting business europeo (Austria, Gran Bretagna, Grecia, Paesi Bassi, Francia, Svezia e Ucraina), euroasiatico (Russia, Turchia, e ovviamente lo stesso Paese ospitante l’evento fieristico) ed extraeuropeo (in primis Stati Uniti e Giappone). Tra i nomi di maggiore rilievo, oltre all’azera MTCaspian e alle italiane AlfaMarine, Cantiere Nautico Cranchi, Plus Marine e S2 Sport Sicurezza, vi sono la greca Megisti Blue Yacht Charters Ltd, la svedese EITEC International AB e la turca Polar Marine. A livello infrastrutturale, Baku è la città maggiormente all’avanguardia, con i suoi yacht club (tra i quali il principale, il Baki Yaxta Klubu o Baku Yacht Club) e il Baku International Seat Trade Port, il porto della capitale con i suoi vari terminal, e rappresenta il polo principale per i collegamenti marittimi con tutte le principali città costiere della regione, dalle kazake Aqtau e Atyrau alle russe Mahachkala e Astrakhan, ma anche diverse città iraniane che si affacciano sul bacino caspico e il principale porto turkmeno,

Turkmenbasy (già Kransovodsk). Tra gli altri porti azeri, i più importanti sono il New Alat Port, situato nell’omonima città (Alat), il porto di Nefticala (nel sud-est del paese) e Lankaran (vicino al confine iraniano), e tra le località costiere più note per il turismo vi sono la città marittima di Sumqayit (poco distante dalla capitale) e Nabran (frequentatissima città di mare vicino al confine russo). Il Kazakistan: un ponte tra Europa e Asia, non solo per il petrolio e il gas naturale Il Kazakistan occupa invece una posizione più centrale rispetto al piccolo vicino azero e, con i suoi 2,7 milioni di kmq, è il nono Paese al mondo per superficie, nonché uno dei Paesi con un tasso di crescita medio tra i più alti al mondo (pari a circa l’8%, preceduto soltanto dalla Cina e dal Qatar) e, ed un PIL nominale di 168 miliardi di euro per un’economia che si basa soprattutto sul settore delle materie prime e delle fonti energetiche, è il più ricco tra le repubbliche della Comunità degli Stati Indipendenti in Asia Centrale. (continua a pag. seguente)

La marina di Aqtau in Kazakistan, di recente costruzione Fonte Immagini: kazakhstan.orexca.com - kazakhstanwonders.files.wordpress.com

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(continua da pag. precedente) Il Paese occupa infatti a livello mondiale il 12mo posto per le riserve petrolifere e il 14mo per quelle di gas, ed è inoltre il primo produttore mondiale di uranio e il secondo per le sue riserve. A differenza dell’Azerbaigian, il Kazakistan può far leva su un legame più consolidato con la Russia, e vanta con quest’ultima accordi privilegiati dall’unione doganale con Mosca e la Bielorussia del 2010 (che nel 2012 si è evoluta, divenendo un vero e proprio spazio comune con libera circolazione di persone, capitali e servizi) alla firma, nel maggio scorso, dell’accordo per la creazione ufficiale dell’Unione economica eurasiatica. Il settore nautico in Kazakistan, per ovvie ragioni geografiche, non si concentra né sulla capitale Astana né sulle città di maggior rilievo come Almaty (l’ex capitale) e Karaganda, bensì è concentrato sulla porzione costiera che si affaccia sul Mar Caspio (1.894 km di costa, suddivisa tra le province occidentali di Atyrau e Mangystau), anche se attività legate al settore sono presenti sulla costa del lago Balkhash (Kazakistan sudorientale) e un tempo erano presenti anche nella zona bagnata dal lago d’Aral, lago salato di origine oceanica situato tra Kazakistan e Uzbekistan. Quest’ultimo, infatti, è sottoposto ormai da diversi de-

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Fonte: lonleyplanet.com

cenni ad un processo di essicazione, tant’è che la sua superficie acquea sta lasciando progressivamente il proprio posto all’arida steppa, passando dai 68.000 kmq del 1960 ai “soli” 17.160 kmq attuali, suddivisi in due laghi ormai separati, noti come il Grande Aral e il Piccolo Aral. Qui non è raro imbattersi in relitti di navi cargo o imbarcazioni da pesca ormai in secca nel deserto, o in porti e ormeggi ormai in stato di abbandono (come, ad esempio, la piccola città kazaka di Aralsk). Per quanto concerne la parte infrastrutturale, comunque, nella zona del Mar Caspio, il governo kazako ha avviato già da tempo

diversi piani di sviluppo, ma la città leader nel settore della nautica, anche per quanto riguarda le infrastrutture, resta Aqtau (o Aktau), capoluogo della provincia di Mangystau e principale porto (anche commerciale) del Paese. La città kazaka, infatti, oltre ad ospitare la marina (iniziata nel 2007) e l’Aktau Yacht Club, è collegata regolarmente con Baku, sia con traghetti sia con navi merci o cargo (in grado di imbarcare anche i treni) che quasi quotidianamente o settimanalmente transitano sul mar Caspio e facilitano gli scambi commerciali e la circolazione di persone e merci tra i due Paesi. Enrico Becuzzi


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IL PUNTO DI RENZO MOSCHINI I PARCHI OGGI La discussione sul ruolo dei parchi dopo un lungo periodo caratterizzato da interventi penalizzanti soprattutto ma non soltanto finanziari registra un avvio di riflessione critica nazionale a metà dicembre del 2013 con l’incontro alla Sapienza di Roma promosso dal ministro Orlando. Fino a quel momento a tenere banco erano state le vicende del senato dove ormai da alcuni anni si pasticcia sulle modifiche alla legge 394 che incontrano sempre meno consensi tra le stesse associazioni ambientaliste di fatto le uniche a manifestare documentate critiche e crescenti perplessità sulla strada imboccata. E’ una fase in cui brilla per assenza il ministero dell’ambiente ma anche il fronte delle istituzioni regionali e locali e degli stessi parchi appare assai poco presente a attivo salvo un tardivo documento delle regioni che ha coinciso peraltro con il passaggio di mano dal ministro Orlando a Galletti al ministero dell’ambiente. Non ci risulta infatti che se ne sia discusso in qualche sede a partire dal parlamento. Alla Sapienza si è così arrivati senza praticamente una proposta di base se non per quanto rinvenibile in una serie di documenti importanti delle associazioni ambientaliste e un Quaderno del Gruppo di San Rossore ‘Aree naturali protette-Il futuro che vogliamo’ presentato nel dibattito alla Sapienza e consegnato al ministro Orlando. Anche per il cambio al ministero dell’ambiente la situazione da allora non ha registrato novità significative se non la conferma importante anche in sede europea che il ministero dell’ambiente impegnato nella istituzione di nuove 4 aree

protette marine intende assegnare ai parchi un ruolo rilevante nelle nuove politiche ambientali. La legge del senato appare perciò sotto questo profilo sempre più per quello che è e cioè una fuga dalle responsabilità soprattutto e sorprendentemente delle forze politiche e in particolare di quelle che hanno ruoli di governo a Roma, nelle regioni e negli enti locali. Se qualche segnale positivo si avverte anche a seguito degli ultimi risultati elettorali in realtà come in Sardegna ma anche in Abruzzo mentre in regioni tradizionalmente attive su questo terreno come in Toscana, Marche, nel Trentino –Alto Adige e altrove qualcosa si sta

muovendo sul piano nazionale si è ancora alle prese addirittura con l’insediamento dei nuovi direttivi dei parchi nazionali. A rendere il quadro nazionale più allarmante vi è la situazione del santuario dei cetacei, i problemi della trivellazione e degli impianti eolici, solari etc che rendono ormai indispensabile un rimessa a punto degli strumenti e delle sedi per gestire le novità della situazione. Un esempio per tutti di cui finora nessuno sembra interessato e cioè cosa ha significato concretamente aver tolto ai piani del parco il paesaggio.

Eppure ci sono situazioni come quella del Parco delle Apuane che a qualche riflessione critica dovrebbe indurre visto che delle cave si sta discutendo in base al piano paesistico ma non a quello del parco che riguarda anche aspetti non paesaggistici ma essenziali per un’area protetta. Da qui l’esigenza urgente e irrimandabile specie nel semestre europeo ‘italiano’ e senza rimandare le cose al nuovo titolo V per una intesa tra ministero dell’ambiente che ha come è stato detto problemi di raccordo con diversi altri ministeri con le regioni e gli enti locali perchè si torni il prima possibile a istituire una sede all’insegna di quella ‘leale collaborazione’ cancellata anni fa dalla 394 e che i testi del senato ignorano tranquillamente. Insomma anche per i parchi bisogna rimettere mano ad un impegno nazionale che in alcuni ambiti fondamentali come la difesa del suolo, le bonifiche, l’agricoltura ect è in corso sia in sede parlamentare che ministeriale. In un nuovo Quaderno il Gruppo di San Rossore ‘Riforma dei ParchiVisioni e urgenze’ è tornato sul alcuni di questi passaggi ineludibili dal Santuario dei cetacei alle Alpi, dai parchi regionali al ruolo dei direttori e degli apparati, della gestione nazionale e comunitaria. Uno studio del Politecnico di Torino a livello europeo ripropone il ruolo del paesaggio come ponte –ora chiuso per lavori- tra ambiente e cultura. Non mancano perciò validi e aggiornati punti di riferimento per rimettere in moto le cose. Renzo Moschini 23


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NAVICELLI SPA MOSTRA “MUSICA: CHE PASSIONE!”

La Navicelli di Pisa spa ha ospitato dal 4 aprile al 2 maggio la mostra di pittura e grafica “Musica: che passione!” organizzata dall’Accademia d’arte di Pisa. Ventisette opere degli allievi della scuola del maestro Bruno Pollacci ispirate ai musicisti e agli strumenti musicali e realizzate con varie tecniche: lapis, carboncino, seppia, sanguigna, pastello secco, acquerello e olio. Gli autori che hanno esposto le loro opere sono stati il maestro Bruno Pollacci e gli allievi Lori Baldi, Lidiana Baldoni, Giuliano Bandecchi, Sandra Beltrami, Franca Benfenati, Elisa 24

Bertaccini, Adele Bonacci, Laura Brizzi, Eleonora Buti, Cristina Cerri, Cecilia Colaluce, Alfredo Colombini, Eugenio Contatore, Tatiana Di Sacco, Santi Divieto, Cristiana Ferrise, Yuri Foschi, Fenice Rita Francalanci Tognetti, Vincenzo La Rocca, Marilena Luongo, Roberto Manfroni, Rolando Mannucci, Laura Ricci, Carla Scatena, Gabriella Vattovaz, Giovanni Viani. “I soggetti esposti – spiega Pollacci - sono omaggi ai musicisti che in passato o nel presente hanno emozionato ed emozionano i miei allievi dell'accademia. Si spazia quindi in modo "crossover" dai grandi della classica ai Pink Floyd, Madonna, Paco De Lucia, Pat Metheny, Bob Marley, ecc. Ma non mancano opere dedicate ai cosiddetti musicisti di strada e opere improntate alla pura ricerca del ‘bello estetico’, espresse attraverso sintesi di particolari interessanti tratti da performances strumentali, nelle quali le mani del musicista e i dettagli dello strumento diventano protagonisti assoluti. E non mancheranno composizioni di stru-

menti etnici, particolarmente interessanti per forme e colori. La musica accompagna da sempre ogni attimo delle lezioni quotidiane che tengo dal 1978 all'accademia e ho sempre abituato i miei allievi a prendere in considerazione le affinità tra pittura e musica attraverso la composizione, le tonalità, gli accenti, lo stile, l'equilibrio formale, l'improvvisazione, l'energia e la poesia evocativa, tanto per portare alcuni esempi. Osservando un'opera pittorica e ascoltando una musica possiamo entrare in sintonia o meno, indipendentemente dal capire, in quanto si attiva il sentire e non l'analisi razionale. Avvertiamo forme, segni e colori più in armonia con noi così come l'ascolto di determinate atmosfere musicali. Il rapporto è strettissimo e non a caso la mia quarantennale attività artistica/figurativa è affiancata dalla mia altrettanto quarantennale attività radiofonica di promozione della musica jazz e blues, per cui mi è venuto naturale proporre ai miei allievi questo tema”. D.S.


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CUCINARE A BORDO - DAL MEGAYACHT ALLA PICCOLA IMBARCAZIONE A cura di Daniela Salvestroni Un libro spiega tutte le regole necessarie a un cuoco secondo gli standard dei primi del ‘900 e raccoglie 300 ricette aggiornate. Si tratta di “Menu di bordo. Il ricettario e la guida pratica per i cuochi della Regia Marina” di Roberto Liberi (Edizioni ETS) “La Marina ha sempre prestato molta attenzione all’alimentazione e aveva creato alla Spezia una vera e propria scuola di cucina nella quale gli allievi non solo imparavano da cuochi professionisti l’ABC dell’arte gastronomica, ma si abituavano anche a muoversi nel poco spazio destinato alle cucine delle unità più piccole (sommergibili e torpediniere) e a cucinare e servire in tavola anche quando il mare faceva capricci rischiando di distruggere in pochi istanti la fatica di ore di lavoro. Di quella scuola, che ha avuto il suo periodo migliore negli anni tra le due guerre mondiali, ci è rimasto il ricettario edito nel 1938”. A parlare è l’Ammiraglio Roberto Liberi che, spinto da un interesse culturale e storico, oltre che gastronomico, ripropone quel ricettario per curiosare sulle abitudini alimentari dei nostri nonni.

“Il mio libro – spiega Liberi ripropone la guida pratica e il ricettario in uso per i marinai cuochi nel periodo fra le due guerre mondiali, con proposte di menu completi per un intero mese: 31 menu per mezzogiorno e 31 per la sera. Per ciascun menu vengono descritte tutte le ricette del giorno, dosi e procedure con consigli anche per la presentazione dei piatti. La mensa di mezzogiorno non è molto distante, come menu, dalle moderne abitudini essendo generalmente composta da un primo, un secondo con ricco contorno, formaggio, frutta, caffè e l’aggiunta, nei giorni comandati, di antipasto e dolce. Più ricca ci appare invece quella serale che, dopo un piatto di minestra, propone, prima della pietanza, il cosiddetto piatto di mezzo che è in pratica un altro secondo: piatti di pesce ma anche di carne, dal pollo alle scaloppe, o di verdura, come la torta Pasqualina e le melanzane alla parmigiana. Entrando nel merito delle varie ricette ci si accorge che i piatti sono più conditi dei nostri e che l’uso delle uova è molto più intensivo: il colesterolo non era molto considerato. E’ vero che le ricette sono pensate per la cucina di una nave piuttosto che per una gita in barca, ma è anche vero che molte sono abbastanza semplici così da richiedere tempi non eccessivi e spazi di lavoro adatti anche ai fornelli di un’imbarcazione leggera”. 25


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CUCINARE A BORDO - DAL MEGAYACHT ALLA PICCOLA IMBARCAZIONE A cura di Daniela Salvestroni

LE RICETTE DEI CUOCHI DELLA REGIA MARINA VERMICELLI ALL’ACCIUGA

Ingredienti:

Ingredienti: Vermicelli Burro Olio Acciughe Aglio e prezzemolo

TRANCIA DI PESCE ALLA LIVORNESE CON I PISELLI

gr. 500 gr. 60 gr. 60 gr. 80

Pesce da taglio Olio Pomodori freschi Piselli freschi Aglio Pepe Sale Prezzemolo

gr. gr. gr. gr.

750 100 500 750

Preparazione:

Preparazione:

Tritate uno spicchio d’aglio e il prezzemolo e fateli soffriggere col burro e l’olio quindi aggiungete le acciughe ben pulite e dilescate e lasciate soffriggere per alcuni minuti finché le acciughe siano squagliate. Lessate i vermicelli in abbondante acqua e sale e a cottura conditeli. Serviteli ben caldi.

Fate soffriggere olio, prezzemolo e aglio ben tritato; preso colore aggiungete i pomodori sbucciati senza semi e tagliati a filettini, quindi fate cuocere per 15 minuti. Aggiungete il pesce tagliato in tante fette e i piselli già lessati, fate cuocere e servite con patate o altro a parte. Si possono usare, per maggior semplicità, una piccola scatola di polpa pronta e una confezione da 250 gr. di piselli surgelati.

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Indirizzo:

Via della Darsena, 3 56121, PISA

Editore Navicelli Di Pisa SpA

Presidente Giovandomenico Caridi

Tel.:

050-26158

Direttore Responsabile

Fax:

050-46478

Andrea Bruscoli

E-mail:

info@navicelli.it info@yachtinglab.it

Grafica ed Impaginazione Marco Sammataro

Redattori Enrico Becuzzi

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Online: www.navicelli.it Social Networks:

Marilena Branchina Andrea Bruscoli Nicola D’Andretta Daniela Gennusa Silvia Leon Viola Luti

Hanno collaborato a questo numero:

Marco Magnarosa

Nicola De Neri

Patrizia Mammini

Giuseppe Fusco

Piero Pagliaro

Renzo Moschini

Andrea Pecori Gaetano Petrizzo Simone Pistolesi Daniela Salvestroni

Chiuso in redazione il 01/07/2014 Reg. Tribunale di Pisa Numero 8/09

Marco Sammataro 27


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