NANO APRILE 2009

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Sono nato stanco e vivo per riposare

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Occhio vigile e borsa ermeticamente chiusa, il napoletano si serve del trasporto pubblico urbano. Spesso scende dalla porta da cui si sale, volentieri sta a sinistra sulla scala mobile, ogni tanto si serve dell’obliteratrice. Ma sempre cerca un posto per sedersi e fare il viaggio più comodo. Specie se non si hanno più

DIZIONA

di 30 anni ci si sfracassa su un posto quando lo si trova miracolosamente libero con l’attrazione gravitazionale dei corpi triplicata, massaggiandosi le tempie. L’aria afflitta - perché Pupella Maggio era di queste parti dipinta sul volto. La fermata più critica è quella del Vanvitelli, quando tutte le vecchie con buste e busticelle di

ritorno dalla spesa assaltano la metro, e per quanto il malcapitato giovane possa essere stanco, ficcare la testa nel libro che sta leggendo o essere rintronato dall’hard-rock che dalle cuffiette gli passa direttamente al cervello, non ha scampo, come diceva De Filippo a Lucariello: “t’è sosere!”. Marianna Sansone

“oh..ma stai sciolto!!” (stai rilassato, calmo) “vabè, sciolto..” (non c’è problema, non preoccuparti) (in questo senso la parola ha di fatto sostituito l’ormai consunto“è tranquillo”) Più di recente l’evoluzione di tale singolare modo di dire è stata

“scioltamente” (con nochalance) Il tutto viene spesso accompagnato da un contorno di “che te ne fotte???” (Insomma...take it easy wuagliù!) Alessandra Finelli

RIO

SCIOLTO Participio passato del verbo sciogliere. Può assumere molteplici significati: fuso, liquefatto, slegato, annullato, concluso. L’accezione tuttavia più usata dalla gioventù napoletana ha a che fare con un atteggiamento e una filosofia di vita degni della religione rastafariana: APRILE 2009


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