Travelista | Summer Edition 2022

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EUR 15 | AED 60 | CHF 15 | HKD 120 | JPY 1800 | USD 17 | ZAR 275

anno 2 numero#9 | summer edition MMXXII | 5782


icona Nickel PVD Matt Copper PVD Matt British Gold PVD Matt Gun Metal PVD

Fantini Milano Via Solferino, 18 20121 Milano Ph. +39 02 89952201 fantinimilano@fantini.it Fratelli Fantini SpA Via M. Buonarroti, 4 28010 Pella (NO) Ph. + 39 0322 918411 fantini@fantini.it

Ph. Santi Caleca

A.D. Graph.x

Icona Design V. Van Duysen

www.fantini.it


GRANDE CUVÉE ALMA BRUT L A N AT U R A A L C E N T R O



L’estate è arrivata tutto d’un tratto lasciandoci sgomenti e forse un poco impreparati. Abbiamo pensato di concentrare questo numero prevalentemente sulle isole: esplorarle, viverle, conoscerle e innamorarsene. Perché un’isola è sinonimo di libertà, spensieratezza; un’isola è un rifugio dove rigenerarsi. Sfogliando TRAVELISTA scoprirete isole piccole, medie, grandi, giganti. Vi porteremo a Manhattan, Creta, i Caraibi, Ponza e la più grande isola al mondo: l’Australia. Strizziamo un occhio anche al primo autunno parlando di vendemmia: un’esperienza epicurea in totale sintonia con la nostra filosofia. Buona estate a tutt ,

Ico Inanc, Editore

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LIFESTYLE

HIGH FLYER

13 SICILIA À LA RELAIS & CHÂTEAUX

73 IN PRIMA CLASSE CON BRITISH AIRWAYS

Gli hotel di charme della costa orientale

Vantaggi e comfort prima e durante il volo

MARE 23 CRETA MON AMOUR

LE GOURMAND

29 CARIBBEAN VIBES

Le erbe spontanee

83 CESTELLO AL BRACCIO

Natura, mitologia, spiagge & co.

91 A TAVOLA CON GLI INUIT

Che ne direste di un soggiorno estivo?

Avventura fra ghiacci e alta cucina

45 ISOLE PONTINE, IL GUSTO DI UNA VACANZA SELVAGGIA

97 TEMPO DI VENDEMMIA

Profumo di origano e limoni, mare technicolor, fondali perfetti per le immersioni. Le dritte di una vacanza wild a Ponza, Palmarola e Ventotene.

Come viene prodotto lo Champagne?

THE TRAVELLER

ARTE & ARCHITETTURA

53 IN VIAGGIO CON...

107 DOVE COMPRARE ARTE: LE FIERE

Australia off the road

In occasione delle principali fiere di settore, si può contare su una selezione di gallerie che offrono il meglio della produzione artistica moderna e contemporanea

URBAN 59 NEW YORK STATE OF MIND

SCUOLA

La Grande Mela tra rooftop e nuove aperture

115 COMPITI DELLE VACANZE

67 PICTURE YOURSELF IN...

Istruzioni per l’uso!

Barcellona

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CREDITS A cura di Ico Inanc

ico.inanc@ilviaggio.biz

Redattori Martina Torrini

social@ilviaggio.biz

Editorialisti Michele Abate, Micol Fischer, Federico Rui, Loredana Tartaglia, Piera Torchio Art Director & Graphic Design Luca Mantovanelli

luca@enfantprodige.net

Advertising & Marketing Director Giovanni Pisani

giovanni.pisani@ilviaggio.biz

Digital www.travelista.it Digital Content Editor Martina Torrini

social@ilviaggio.biz

Digital Strategy Director Giovanni Pisani

giovanni.pisani@ilviaggio.biz

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LIFESTYLE 13 SICILIA À LA RELAIS & CHÂTEAUX Gli hotel di charme della costa orientale


In Sicilia orientale, fra coste lambite da acque di un azzurro cristallino, città storiche dove il barocco è il vero e proprio protagonista e l’imponente vulcano attivo più alto d’Europa, sorgono tre dimore ricercate dove sentirsi accolti dal meglio dell’ospitalità italiana, ma à la Relais & Châteaux.


Testo di: Martina Torrini

SICILIA À LA RELAIS & CHÂTEAUX Gli hotel di charme della costa orientale

Raffinatezza, eleganza, cura ed estrema attenzione al dettaglio: sono queste le caratteristiche che accomunano gli hotel e i ristoranti Relais & Châteaux. Solo in Italia sono tantissime le strutture di charme che fanno parte dell’Associazione, che condividono i suoi valori e l’impegno nel preservare il patrimonio locale e ambientale, e che invitano a scoprire l’art de vivre e la cultura di ogni regione. In Sicilia orientale, fra coste lambite da acque di un azzurro cristallino, città storiche dove il barocco è il vero e proprio protagonista e l’imponente vulcano attivo più alto d’Europa, sorgono tre dimore ricercate dove sentirsi accolti dal meglio dell’ospitalità italiana, ma à la Relais & Châteaux: Monaci delle Terre Nere, la Locanda Don Serafino e Il San Corrado di Noto.

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La piscina e i terreni di Monaci delle Terre Nere

Il ristorante stellato della Locanda Don Serafino

Gli interni di una delle ville di Monaci delle Terre Nere

Cala la sera sulla tenuta di Monaci delle Terre Nere

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Zafferana Etnea

Monaci delle Terre Nere Monaci delle Terre Nere si definisce come Country Boutique Hotel e Wine Resort, ed è proprio così: circondato da un terreno di 25 ettari di vigneti, giardini, frutteti autoctoni e orti, le sue camere, suite e ville – tutte diverse fra loro – sono dislocate per tutta la tenuta e raggiungibili a piedi o in golf cart attraverso sentieri immersi nella natura e nel profumo dell’erba appena tagliata e delle piante aromatiche coltivate nella proprietà. È una delle prime realtà ricettive della Sicilia a essere stata certificata come Eco-Bio: l’offerta gastronomica dello Chef Crescenzio Galatola si basa interamente su prodotti freschi e a chilometro zero, prodotti nell’Azienda Agricola o selezionati da piccole produzioni locali strettamente legate al territorio, alla stagionalità e alla filiera Slow Food. L’attenzione al tema della sostenibilità si nota anche dal fatto che a Monaci delle Terre Nere la parola d’ordine sia basso impatto: le camere sono arredate con mobili e oggetti d’antiquariato, riciclati e sottoposti a un sapiente restauro che ha tenuto conto delle origini e della storia dei materiali, metà del riscaldamento dell’hotel viene alimentato da fonti di energia rinnovabili e non esistono accessori monodose e imballaggi in plastica. Anche i vini prodotti nei vigneti della tenuta sono certificati come biologici, e si distinguono per forza, finezza ed eleganza, rappresentando anche in un solo calice tutta la ricchezza del terroir dell’Etna: il produttore e proprietario della struttura, Giudo Coffa, coltiva terreni a bassa resa per dar vita a vini di alta qualità, nel pieno rispetto per la natura e grazie all’utilizzo di tecniche innovative. Una delle esperienze più interessanti per comprendere a fondo lo spirito e l’anima di Monaci delle Terre Nere è proprio una degustazione dei vini della tenuta nell’Antico Palmento e in compagnia di un esperto Sommelier: un vero e proprio viaggio alla scoperta dei gusti e dei sapori dell’Etna. La vicinanza con il vulcano è un altro aspetto che rende speciale il soggiorno a Monaci delle Terre Nere: partendo per un’escursione in Jeep sull’Etna o sorvolandolo in elicottero dalla tenuta potrete vivere una Sicilia diversa e inaspettata, selvaggia e indomabile, che rimarrà per sempre nei vostri ricordi di viaggio più avventurosi.

Ragusa Ibla

Locanda Don Serafino Percorrendo la strada panoramica che conduce a Ragusa Ibla ci si trova di fronte a un’antica chiesa Patrimonio UNESCO, la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli. Seguendo il percorso che sale da qui si raggiunge il ristorante stellato della Locanda Don Serafino, che propone una cucina dove la cultura del territorio, i sapori più autentici e l’arte gastronomica si combinano alla perfezione, in un viaggio indimenticabile attraverso i cinque sensi.

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La cucina è il regno dello Chef Vincenzo Candiano, in grado di (re)interpretare con abile maestria pietanze della tradizione siciliana e una selezione di eccellenti materie prime, dando vita a piatti raffinati, bilanciati e curati nei minimi dettagli, da abbinare a una selezione di più di 1.900 etichette di vini provenienti da tutto il mondo e custoditi nella ricchissima cantina del ristorante. Scegliendo fra uno dei menù degustazione del ristorante avrete l’opportunità di assaggiare il meglio della cucina siciliana in chiave moderna, provando vere e proprie opere d’arte culinaria. Anche le sale valgono una visita: il ristorante della Locanda Don Serafino è infatti costruito in un’antica grotta, ed è stato arredato e ristrutturato nel pieno rispetto dell’ambiente circostante. La stessa location suggestiva ospita anche una Luxury Suite, al piano di sopra rispetto al ristorante e dotata di accesso indipendente tramite una scala esterna: è il luogo perfetto per un soggiorno di charme e di relax, poiché può vantare anche uno splendido e intimo giardino privato con vista sulla città. A pochi passi da qui, procedendo verso il centro storico di Ragusa Ibla, si trovano tutte le altre camere dell’hotel, ognuna con il suo stile unico, con mobili su misura e tessuti pregiati. Alcune di queste sono costruite all’interno di ambienti in pietra naturale come il ristorante e la Luxury Suite, e rappresentano la soluzione ideale per vivere un’esperienza unica e non convenzionale, di totale immersione nelle atmosfere del luogo.

Contrada Belludia

Il San Corrado di Noto Come un’oasi in un deserto verde di infinite distese di ulivi, aranci e mandorli, Il San Corrado di Noto promette un’esperienza chic e sofisticata a breve distanza dal mare e dalla più famosa città barocca di tutta la Sicilia. In origine masseria del XVIII secolo di proprietà del principe Nicolaci, oggi esalta con estrema eleganza la tradizione siciliana attraverso una profonda attenzione ai dettagli e ai materiali – come le decorazioni realizzate dagli ebanisti locali e i pavimenti esterni in pietra di Modica – sia nelle suite e nelle ville private che negli spazi comuni, come il ristorante, il bar a bordo piscina, la zona Wellness, la Green Pool e la Blue Pool, ma anche il Beach Club. Tutti gli ambienti sono infatti curati nei minimi particolari e sono stati soggetti a un periodo di restauro durato tre anni, durante i quali l’architetto Corrado Papa ha selezionato materiali, forme e arredi che hanno permesso di mantenere un perfetto equilibrio e un’innata armonia fra storia e tradizione locale e dettagli contemporanei. Silenzio, quiete e tranquillità sono i pilastri dell’hotel: soggiornando al San Corrado di Noto avrete l’opportunità di ritrovare un’intima dimensione di benessere e pace, grazie al contatto con la rigogliosa natura circostante in grado di stimolare corpo, mente e spirito.

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Una Experience Junior Suite alla Locanda Don Serafino

Una Junior Pool Suite al San Corrado di Noto

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Il resort è infatti costruito attorno all’ospite, ma in forte e concreta alleanza con l’ambiente: è una genuina espressione del territorio, del passato e del presente della Sicilia, e racchiude in sé i millenni di contaminazioni e i secoli di dominazioni che hanno caratterizzato la storia della regione, in un’opera d’arte senza eguali. Un soggiorno al San Corrado di Noto è un viaggio sensoriale che culmina con il gusto e l’olfatto, grazie alla cucina dello Chef Paolo Gionfriddo, che propone un percorso orientato alla scoperta di un’espressione territoriale originale, onesta e sorprendente, nella quale i sapori della tradizione siciliana si fondono in maniera sublime con suggestioni contemporanee, in un’insolita e rinnovata veste.

Gli esterni e il paesaggio che circonda Il San Corrado di Noto

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MARE 23 CRETA MON AMOUR Natura, mitologia, spiagge & co.

29 CARIBBEAN VIBES Che ne direste di un soggiorno estivo?

45 ISOLE PONTINE, IL GUSTO DI UNA VACANZA SELVAGGIA Profumo di o r iga n o e l i m on i , m a re t e c h n i c ol or, fon d a l i per fetti per l e immers ion i . L e d r i t t e d i u n a v a c a n z a wi l d a Po n z a , Pa l m a rol a e Ve nt ot e n e .


Diversa dalla tradizionale immagine da cartolina delle isole greche, Creta è più selvaggia, indomabile e ribelle: è il punto d’incontro e la sintesi di tre continenti, è caratterizzata da una storia millenaria, è il luogo in cui si sviluppò la civiltà minoica e un’isola dai paesaggi estremamente variegati.


Testo di: Martina Torrini

CRETA MON AMOUR Natura, mitologia, spiagge & co.

Storia e relax sulla spiaggia, natura e mitologia, leggende e avventura, mare e archeologia… un soggiorno sull’isola di Creta è una vera e propria immersione nei valori e nel passato di una nazione che ha gettato le fondamenta per la nascita della civiltà occidentale, e di un’isola da dove si sono originati alcuni fra i miti che hanno dato vita alla cultura classica. Diversa dalla tradizionale immagine da cartolina delle isole greche, Creta è più selvaggia, indomabile e ribelle: è il punto d’incontro e la sintesi di tre continenti – l’Europa, l’Asia e l’Africa – è caratterizzata da una storia millenaria – ancora più antica di quella di Atene e delle prime polis greche – è il luogo in cui si sviluppò la civiltà minoica e un’isola dai paesaggi estremamente variegati – dalle sue lunghe distese di sabbia bianca agli enormi promontori a picco sul mare.

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Oltre alle bellezze naturali e paesaggistiche, Creta vanta però anche un patrimonio storico, archeologico e architettonico unico al mondo. I siti di Cnosso, Festo e Malia raccontano la grandezza, le vicende e le leggende su cui si è sviluppata la civiltà minoica: dal mito del minotauro al labirinto di Cnosso, dalla storia di Teseo e Arianna a quella di Dedalo e Icaro, qui il passato è presente a ogni angolo e si intreccia alla perfezione con un patrimonio naturale senza eguali. Creta è infatti la destinazione ideale per combinare un tuffo nella storia e nella cultura locale con un soggiorno di relax fra spiagge paradisiache, acque di un turchese abbagliante e litorali unici al mondo. La zona occidentale dell’isola è quella dei litorali attrezzati, dove potersi sentire coccolati da ogni comfort, mentre la parte meridionale e quella orientale presentano una serie di tranquille spiagge libere e autentiche, da cui osservare la vita quotidiana dei piccoli villaggi.



NOTHING ELSE


Una di queste è la Laguna di Balos, area protetta e una delle spiagge più belle di Creta: la si può raggiungere in barca o in automobile attraversando la Riserva Naturale di Gramvousa, per ammirare la sua sabbia dorata che si combina alle sfumature rosate delle conchiglie e dei coralli che nel corso dei millenni sono stati condotti verso la riva, ma anche per lasciarsi conquistare dall’estrema limpidità delle acque. Insieme a Balos, anche Elafonissi – soprannominata la spiaggia dei Caraibi del Mediterraneo – offre sabbia finissima e acque cristalline, oltre a una piccola isola che si può raggiungere per vivere appieno l’isolamento e la tranquillità di questa zona di Creta. Si possono sperimentare vere e proprie atmosfere caraibiche anche nella spiaggia di Vai, nota anche come Palm Beach per la presenza di una delle foreste di palme più estese d’Europa: una vera e propria oasi verde a due passi dal mare. Nelle città dell’isola – come Chania ed Heraklion – la dominazione veneziana e quella turca si intrecciano senza soluzione di continuità nelle testimonianze storiche e architettoniche del loro passaggio; i Monasteri di Arkadi e di Toplou raccontano le storie di coloro che si ribellarono al dominio turco, mentre la strategica isola di Spinalonga conserva importanti vestigia dell’epoca veneziana. Per comprendere davvero l’anima di Creta non basta quindi lasciarsi conquistare dalle sue spiagge da sogno e dalla natura incontaminata che la contraddistingue, ma bisogna scavare a fondo nel suo passato millenario, nei miti, nelle leggende e nelle vicende che hanno fatto dell’isola un importante centro per lo sviluppo della cultura e della storia moderna. Una splendida panoramica sulla Laguna di Balos a Creta

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Dall’arcipelago delle Bermuda fino alla splendida Aruba, passando per altre gemme dove il mare si colora di tutte le sfumature del blu e dell’azzurro, anche in estate potrete godere delle atmosfere e dei paesaggi da cartolina dei Caraibi.


Testo di: Martina Torrini

CARIBBEAN VIBES Che ne direste di un soggiorno estivo?

Narra la leggenda che l’estate non sia una stagione adatta per partire per i Caraibi: questo è in parte vero, perché da giugno a ottobre l’arcipelago è spesso vittima di maltempo e forti temporali. Ma i Caraibi si estendono su un’area vastissima, quindi non è così per tutte le isole: su alcune di queste il sole splende tutto l’anno, senza eccezioni, rendendole la meta ideale per un soggiorno di piena estate. Dall’arcipelago delle Bermuda – nel suo perfetto isolamento fra le acque dell’Atlantico – fino alla splendida Aruba – soprannominata l’isola più felice dei Caraibi – passando per altre gemme dove il mare si colora di tutte le sfumature del blu e dell’azzurro, non sarà necessario rinunciare alle atmosfere e ai paesaggi tropicali, alle vibranti città ricche di storia, agli incroci di culture e ai paesaggi da cartolina dei Caraibi durante l’estate.

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Bermuda Nel suo perfetto isolamento fra le acque dell’Oceano Atlantico, l’arcipelago delle Bermuda comprende un totale di 138 isole, di cui solamente venti sono abitate. Le isole disabitate sono spesso piccolissime, semplici agglomerati di scogli in mezzo all’oceano, mentre quelle più grandi incantano i visitatori con i loro paesaggi, le acque limpide e una peculiare sabbia rosata; alcune sono dominate dalla natura e caratterizzate da una flora e una fauna particolari, mentre altre sono contraddistinte da affascinanti costruzioni e da pittoresche casette color pastello.

Miami

Isole Bahamas

Cuba

Turks & Caicos


Our Choice Rosewood Bermuda Con viste mozzafiato su colline verde smeraldo e sulle acque di tutte le sfumature del blu dell’Atlantico, Rosewood Bermuda è un vero e proprio paradiso tropicale con uno charme particolare. Situato nella zona di Tucker’s Town, il resort può vantare un accesso diretto alla spiaggia privata più estesa di tutta l’isola.

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Anguilla Nella quiete dei Caraibi settentrionali si trova una piccola meraviglia: l’isola di Anguilla. È conosciuta soprattutto per le sue atmosfere di puro relax e per la sua barriera corallina ricca di pesci variopinti, ma anche per il forte contrasto fra il bianco della sabbia delle sue spiagge e il Miami colore delle acque, all’inizio trasparenti, che sfumano nel turchese e nel blu all’orizzonte. Isole Bahamas

Cuba

Turks & Caicos

Isole Cayman Haiti

Jamaica

Isole Vergini Britanniche

Rep Domenicana Puerto Rico

Isole Vergini Americane

Anguilla St. Barths St. Eustatius

St. Marteen Saba

St. Kitts & Nevis

Antigua & Barbuda Montserrat


Our Choice Zemi Beach House Un raffinato boutique hotel con 65 camere e suite situato sulla costa nord di Anguilla. Dalle camere Superior e Premium fino alle Penthouse Suite e alle Ville Beachfront, la proprietà si estende su quasi tre ettari della splendida spiaggia di Shoal Bay, considerata una delle più belle al mondo.

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St. Lucia Saint Lucia è nota per i suoi spettacolari paesaggi e per la sua natura selvaggia e rigogliosa: si tratta di un territorio prevalentemente montuoso e di origine vulcanica, in cui sono presenti importanti rilievi dall’aspetto molto caratteristico, facilmente riconoscibili anche grazie alla loro posizione a picco sul mare che, da vicino, offrono un panorama davvero stupefacente e quasi irreale. Isole Vergini Britanniche

Rep Domenicana Puerto Rico

Isole Vergini Americane

Anguilla St. Barths St. Eustatius

St. Marteen Saba

St. Kitts & Nevis

Antigua & Barbuda Montserrat Guadalupe Dominica Martinica St. Lucia Barbados St. Vincent & Granadine Grenada Tobago


Our Choice Sugar Beach, A Viceroy Resort Un resort unico, affacciato sull’oceano e costruito all’interno di uno spazio di più di 40 ettari di vera e propria foresta pluviale, sul sito di una piantagione di zucchero del XVIII secolo e nell’abbraccio dei Pitons, i monti principali e più caratteristici dell’isola, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

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Canouan

St. Vincent

Canouan è una piccola isola dell’arcipelago delle Grenadine, un’autentica meta paradisiaca dove sognare ad occhi aperti tra estrema eleganza ed esclusività. È il luogo perfetto in cui circondarsi di meraviglia, tra mare cristallino, verdi colline e spiagge incantevoli, dove godere della dolce vita dei migliori resort di lusso.

Bequia

Quatre

Bettowia Baliceaux

Mustique

Canouan

Mayreau

Union Island Palm Island

Petit Saint Vincent

Barbados


Our Choice Mandarin Oriental, Canouan Sull’isola di Canouan, lungo la distesa di finissima sabbia bianca di Godhal Beach, sorge Mandarin Oriental, Canouan, un raffinato resort che promette un’impeccabile attenzione ai dettagli. Con sole 26 suite e 13 ville, è un angolo di puro lusso che può vantare splendide viste sull’oceano.

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Grenada Case dai colori pastello, panorami da sogno, parchi protetti e spiagge incantate: Grenada offre tutto questo e molto di più. Situata nella parte più a sud dell’arcipelago delle Piccole Antille e nota anche come “isola delle spezie”, è il territorio principale dell’omonimo Stato che comprende anche due isole più piccole, Carriacou e Petite Martinique. Haiti

Isole Vergini Britanniche

Rep Domenicana Puerto Rico

Isole Vergini Americane

Anguilla St. Barths St. Eustatius

St. Marteen Saba

St. Kitts & Nevis

Antigua & Barbuda Montserrat Guadalupe Dominica Martinica St. Lucia Barbados St. Vincent & Granadine Grenada Tobago


Our Choice Silversands Un mondo a parte, dove la natura si fonde armoniosamente con il lusso più contemporaneo; Silversands è un luogo dallo stile ricercato e minimal, situato nella parte più a nord di Grand Anse Beach. È un resort dalle atmosfere moderne e trendy: al suo interno prevale l’uso di materiali naturali e dalle tonalità tenui, mentre all’esterno spicca la piscina più lunga dei Caraibi, costeggiata da palme e cabane.

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Aruba Ad Aruba, nella porzione più a sud del Mar dei Caraibi, il sole splende sempre. Questo la rende la meta ideale per un soggiorno in ogni stagione: la sua principale attrazione sono le sue spiagge incontaminate, caratterizzate da un mare cristallino e adatte al relax, o più indicate per gli amanti degli sport acquatici e per gli appassionati di immersioni.

Aruba Curaçao

Colombia

Venezuela

Bonaire


Our Choice Boardwalk Boutique Hotel Un boutique hotel a gestione familiare costruito in un’antica piantagione di noci di cocco, situato all’interno di una tranquilla oasi vicino alle spiagge di sabbia bianca di Palm Beach: Boardwalk è un’autentica gemma caraibica composta da 46 casitas private, dotate di tutti i migliori comfort.

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A poco più di un’ora di nave veloce da Formia, Anzio o Terracina – piccoli porti raggiungibili in un’ora di automobile o treno da Roma – le isole pontine di Ponza, Palmarola e Ventotene sono un rifugio per chi ama vacanze piuttosto wild.


Testo di: Loredana Tartaglia

ISOLE PONTINE, IL GUSTO DI UNA VACANZA SELVAGGIA Profumo di origano e limoni, mare technicolor, fondali perfetti per le immersioni. Le dritte di una vacanza wild a Ponza, Palmarola e Ventotene.

A poco più di un’ora di nave veloce da Formia, Anzio o Terracina – piccoli porti raggiungibili in un’ora di automobile o treno da Roma – le isole pontine di Ponza, Palmarola e Ventotene sono un rifugio per chi ama vacanze piuttosto wild. Natura incontaminata, aspetto selvaggio, mare caraibico, vantano tra le insenature e i fondali più belli del Mediterraneo e sono il paradiso di pescatori o amanti del diving. Di origine vulcanica con falesie candide, coste frastagliatissime, approdi naturali straordinari, erano considerate – in primis Ponza e Palmarola – da Jacques Costeau e Folco Quilici come le isole più belle al mondo. Tanto da guadagnare il titolo di “Pontinesia” come le etichettò Folco Quilici.

Loredana Tartaglia Romana, curiosa onnivora, da sempre scrive di viaggi e food, lifestyle, costume, tendenze. Vorrebbe avere più tempo per andare in bicicletta o girovagare per le grandi metropoli, ma lavorare per giornali come Dove e La Repubblica le impedisce di avere il sospirato tempo libero. Il viaggio più bello è quello che non ha ancora fatto.

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Vista panoramica dall’isola di Ponza

Le acque cristalline di Ponza

Le coste rocciose di Ponza

La splendida isola di Ponza

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Ponza Il contesto paesaggistico tra Cala Feola o Cala Fonte, le spiagge di Lucia Rosa, il Core o del Frontone incantano e stregano con una natura a cinque stelle. Ponza è radice quadrata dell’isolamento con appena 10 chilometri quadrati, spiaggette e scogli da raggiungere solo in barca, case a picco sul mare da prendere in affitto. La pigrizia però bisogna lasciarla a casa perché l’isola è da scoprire tra tante scale, strade defilate e silenziose, scogli a picco sul mare. Per una maggiore privacy meglio optare per case lontane dal caos del porto, come la Villa Il Gabbiano sulla via panoramica verso Le Forna, la parte più alta, quasi un’isola nell’isola. Dalla grande terrazza circolare che abbraccia la casa si ammira da un lato l’alba e dall’altra il tramonto su Palmarola, isola sorella insieme a Ventotene. Una piccola magia che si ripete ogni giorno in poche stanze da affittare singolarmente, anche se l’ideale è prenderla per intero con un gruppo di amici o in famiglia con personale di servizio per le pulizie, baby sitter o cuoca su richiesta. Per vacanze senza inutili fatiche. E se l’emergenza sanitaria non ha fermato l’isola, sono tante le novità per l’estate 2022. Soprattutto sul versante gastronomico. A cominciare dal ristorante stellato Acqua Pazza che ha cambiato casa, trasferendosi in una location più grande con terrazza a picco sul mare, sopra alle celebri Grotte di Pilato, complesso di caverne di epoca romana scavate a livello del mare. “Il nuovo locale su più livelli ha tanti tavoli all’aperto dove mangiare i nostri piatti a base di pesce selvaggio dell’isola – dice Gino Pesce, patron del locale – e abbiamo realizzato pure un cocktail bar. Nella nostra storica location in piazza dove c’era il ristorante è arrivata invece una caffetteria e pasticceria, il Bar dei Pesci, dove non mancano i dolci di Patrizia Ronca, mia moglie, e il delivery per le barche. E poi a pochi passi c’è il nostro nuovo b&b Casa Pesce, solo cinque stanze con privacy assicurata”. Piccoli grandi cambiamenti sono arrivati anche sulla spiaggia di Santa Maria, di fronte al porto, dove, al posto di una storica pizzeria un po’ datata, ha aperto Orerock di Oreste Romagnolo, chef già proprietario di Orestorante, divertente bistrot sul corso principale perfetto per un aperitivo o una cenetta easy. “Il ristorante Orerock nei toni del blu Majorelle – sottolinea Oreste Romagnolo – ha un’anima chic e rock, è una sorta di chiosco con cucina a vista, tavoli in spiaggia e piatti innovativi come i tortellini freddi ripieni di gamberi crudi”. Cene gourmet assicurate per chi scova questo piccolo pezzo di paradiso, dove nel pomeriggio o dopo cena si fa anche shopping in luoghi speciali come Cala Corallo, boutique chic quanto basta di Alessandra Ravenna che dopo aver girato il mondo produce qui gioielli comme il faut. Con coralli, ossidiana, turchese, oro, argento o bronzo. Da non perdere assolutamente una gita in barca a Palmarola che Folco Quilici, uno dei più grandi documentaristi e fotografi italiani, definì un miracolo, la terra emersa più bella del mondo. 47


Difficile da raggiungere in alcuni periodi dell’anno per le correnti e le scogliere naturali che appaiono e scompaiono, Palmarola è esplosione della natura allo stato puro. Meglio farsi accompagnare da un ponzese doc come Mimmo Musco, titolare di Diva Luna, noleggio barca e gommoni al porto di Ponza. A Palmarola, che deve il suo nome alle palme nane che crescono a strapiombo sul mare, non c’è scorcio o anfratto che non sorprenda: Cala Brigantino con il tufo bianchissimo che si getta nel mare, le Cattedrali con scogli protesi verso il cielo come guglie gotiche, i faraglioni di Mezzogiorno con l’omonima grotta dove nidifica il falco pellegrino, mentre i cormorani volteggiano nel cielo. È un’isola disabitata, cullata da un mare trasparente e unico con un solo punto di ristoro e bar, O’ Francese, aperto solo in piena estate e gestito dalla famiglia Martusciello. Nei fondali è possibile osservare da vicino praterie di gorgonie rosse, dentici, pesci di passo, ricciole e corvine ma i più fortunati alla Cala del Porto o in qualche baia defilata trovano gli occhi di Santa Lucia, opercolo calcareo ricoperto di uno strato corneo di un mollusco chiamato Astrea rugosa. Naturalmente sono porte-bonheur.



Ve n t o t e n e “Chi viene qui pensando di trovare alberghi di lusso sbaglia, a Ventotene si arriva per stabilire un filo diretto con il mare e la campagna, è un’isola slow, selvaggia quanto basta dove si gira a piedi nudi, il tacco 12 va lasciato a casa”. Dice così Stefano Peditto, triestino trapiantato a Ventotene, l’isola dove sono nati i fermenti del testo fondante dell’Unione Europea. È nell’ex carcere di Santo Stefano infatti – isolotto al largo di Ventotene oggi sottoposto a un restauro che lo farà diventare a breve un hub per l’Europa – che Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori dell’Europa, scrisse al confino il celebre Manifesto di Ventotene. Ancora oggi il fascino primordiale di una natura incontaminata attrae chi vuole trascorrere una vacanza austera, senza pretese di lusso e vita mondana. Niente villaggi turistici, niente orde di turisti. Solo odore di origano, limoni, grano e lenticchie, fattorie dall’aria campagnola, vita di paese, fondali rocciosi e acque trasparenti dove si incrociano branchi di palamite, ricciole, lucci di mare, cernie o scorfani. Appena arrivati bisogna andare alla terrazza di Mast’Aniello, ristorante, pizzeria e caffè aperto dal mattino alla sera di Daniele Coraggio, un animatore della riscossa di Ventotene che ha scommesso sull’accoglienza e su una vacanza secondo i ritmi della natura. Poi bastano pochi gradini per scendere verso la spiaggetta di Cala Nave, l’unica raggiungibile via terra. Al mattino il rito della prima colazione è da Cifra a Mare, caffetteria gettonata per golosi cornetti al pistacchio o bombe alla crema calde, oppure al Bar Verde in piazza, sotto al pergolato, non senza una sosta alla libreria Ultima Spiaggia in piazza Castello: tutti conoscono Fabio Masi, il libraio indipendente diventato un approdo sicuro per chi ama la lettura. Al porto, scendendo un’antica scala borbonica, è bene prenotare da Ciro un gommone per fare il giro dell’isola e rientrati ci si concede un cartoccio di fritto sulla banchina da Un Mare di Sapori o alla Lampara. La cena è gourmet dalla chef Anna Impagliazzo, esperta cuciniera del Giardino per mangiare letteralmente in un giardino zeppo di fiori e piante con il mare nel piatto. Polpo con scarola e lenticchie da bis. Immersioni con le bombole? Le organizzano Diving World Ventotene o Ventotene Diving Academy, il giusto complemento per una vacanza a vero contatto con il mare con professionisti del diving. Prima di ripartire una raccomandazione: acquistare le lenticchie, il prodotto cult dell’isola “scippato”. Ovvero raccolto a mano.

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Il porto di Ventotene

Fritto misto al ristorante Mast’Aniello

Le casette color pastello di Ventotene

Uno spettacolare tramonto su Ventotene

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© Tourism Australia


THE

TRAVELLER In viaggio con.. Piera Torchio

Nata a Novara nel 1963, diplomata come Operatore Turistico presso l’Istituto European School di Novara, dopo uno stage presso la compagnia aerea Turkish Airlines ha iniziato subito a lavorare presso il Tour Operator “Meltour”, antesignano de “Il Viaggio”, occupandosi esclusivamente della destinazione Turchia, ampliando poi negli anni successivi le sue conoscenze organizzando viaggi in Giappone, Australia, Isole del Pacifico, Nuova Zelanda, Cile, Argentina, Emirati Arabi, Oman, Israele, senza dimenticare la sua amata Turchia.


Australia off the road

Un’Australia diversa da quella degli itinerari più classici, la meta ideale per chi è già stato qui o per chi desidera scoprire una terra insolita, ancora selvaggia e incontaminata, dove la natura è l’autentica padrona di casa: da Sydney siamo partiti alla scoperta delle bellezze della regione del Nuovo Galles del Sud, tra fitte foreste costiere, spiagge dorate, alte montagne e lunghe distese di vigneti. La prima tappa è stata Byron Bay, la città più orientale del continente australiano: splendide spiagge perfette per il surf, deliziosi prodotti locali, atmosfere bohémiennes, una vita che scorre rilassata e scandita da ritmi lenti e originari fanno della città una destinazione che non vorrete più lasciare.

© Tourism Australia


La natura è protagonista qui a Byron Bay, dai percorsi all’interno della foresta pluviale alle scogliere accarezzate dal vento e dalle onde, dal Nightcap National Park alle Minyon Falls. Abbiamo visitato Cape Byron, dove si trova un famoso faro inaugurato nel 1901, un luogo privilegiato per l’osservazione di delfini e balene da giugno a ottobre, quando migrano verso sud. Qui le spiagge si succedono a perdita d’occhio, formando delle anse: la più famosa è quella di The Pass, dove surfisti esperti e alle prime armi aspettano il vento e l’onda perfetti per salire sulla propria tavola e sfidare l’oceano. Preparate la macchina fotografica, perché questo è uno degli angoli più spettacolari di tutto il continente. Nella zona di Byron Bay, Halcyon House è uno degli hotel più eleganti e raffinati: situato sulla splendida Cabarita Beach, è la location ideale per trascorrere indimenticabili momenti di relax a bordo piscina, sulla spiaggia, facendosi coccolare dalla Halcyon Spa o gustando prelibatezze locali al ristorante Paper Daisy, premiato con due cappelli, dove lo Chef Jason Barratt saprà conquistarvi con piatti dalla sofisticata semplicità, preparati con alcuni fra i migliori ingredienti della regione. © Tourism Australia

Abbiamo visitato anche la città di Bangalow e scoperto i segreti di un piccolo birrificio, dove abbiamo potuto degustare alcune fra le tante varietà di birre prodotte. La cittadina fino a poco più di un decennio fa ospitava una piccola comunità agricola conosciuta solo dai locali; oggi è diventata un grazioso paesino famoso per la sua storia, per le palme che costeggiano le splendide spiagge, i negozietti caratteristici e i ristorantini gourmet, a soli 15 minuti da Byron Bay. Un’altra tappa del nostro viaggio è stata la contea di Tweed, una destinazione di nicchia per chi è alla ricerca di un viaggio in Australia lontano dagli itinerari più classici: qui abbiamo potuto esplorare il Tropical Fruit World, per scoprire i frutti tropicali più strani e particolari della stagione. Ma questa è anche una regione ricca di spunti per gli appassionati di natura e cultura: visitate l’M|Arts Precinct a Murwillumbah, un villaggio che è stato costruito al centro di un’antica caldera vulcanica, o scoprite una fra le foreste tropicali più estese del mondo. Non perdetevi un tour della distilleria Husk con degustazione di rhum e gin nella storica cittadina di Tumbulgum e una cena al ristorante più sostenibile d’Australia secondo la guida gastronomica del Sydney Morning Herald.

© Tourism Australia

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URBAN 59 NEW YORK STATE OF MIND La Grande Mela tra rooftop e nuove aperture

67 PICTURE YOURSELF IN... Barcellona


New York è l’emblema della verticalità, una città in continuo movimento dove si cammina con lo sguardo rivolto all’insù. Il modo migliore per scoprire la vera essenza della metropoli è farlo dall’alto di uno (o più) dei suoi osservatori e dei rooftop costruiti su alcuni fra i suoi grattacieli più alti.


Testo di: Martina Torrini

NEW YORK STATE OF MIND La Grande Mela tra rooftop e nuove aperture

È la Grande Mela, la città che non dorme mai, ma anche la protagonista di molti film e romanzi che l’hanno resa un sogno per molti: ovviamente stiamo parlando di New York City! Quando si torna dopo averla visitata la prima volta, appare subito evidente che il suo skyline non sia più lo stesso, ma si sia arricchito di nuovi edifici, sempre più alti e imponenti, che aspirano a toccare il cielo. New York è infatti l’emblema della verticalità, una città in continuo movimento dove si cammina con lo sguardo rivolto all’insù. Per questo motivo il modo migliore per scoprire la vera essenza della metropoli è farlo dall’alto di uno (o più) dei suoi osservatori e dei rooftop costruiti su alcuni fra i suoi grattacieli più alti. Dagli edifici più famosi a quelli di più recente costruzione, ecco alcuni consigli per vivere un’esperienza davvero indimenticabile nella Grande Mela, ammirandola dall’alto dei suoi migliori osservatori e in attesa dell’apertura di una vera e propria gemma che arricchirà il panorama dell’hôtellerie newyorkese.

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Lo skyline di New York dalla piattaforma The Edge

L’osservatorio Top of the Rock

L’iconico Empire State Building

Vista panoramica dal One World Observatory

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Empire State Building Il grattacielo simbolo della città può vantare non uno, ma ben due rooftop: il primo per altezza e costruzione è quello dell’86° piano, che ha fatto da sfondo a numerose scene di film e serie TV. Qui la terrazza all’aperto circonda tutto l’edificio, offrendo una panoramica a 360° su New York, Brooklyn, il Queens e oltre, fino a raggiungere persino scorci del New Jersey, della Pennsylvania, del Connecticut, del Massachussets e del Delaware durante le giornate più terse. Più in alto di 16 piani, nel 2019 è stato inaugurato il nuovo osservatorio al chiuso dell’Empire State Building: 24 vetrate e finestre a tutta parete separano l’osservatore dal paesaggio di grattacieli di Manhattan e dai suoi monumenti e simboli più famosi, dalla Statua della Libertà a Central Park.

Top of the Rock Se si dovesse catturare l’essenza di New York da una sola fotografia, sarebbe quella scattata dall’alto dell’osservatorio in cima al Rockfeller Center. Al 70° piano del grattacielo potrete ammirare l’Empire State Building in primo piano e la Freedom Tower che scintilla all’orizzonte, oltre al vasto manto verde di Central Park e ai tantissimi grattacieli che compongono il famoso skyline della metropoli, da tre terrazze panoramiche interne ed esterne.

One World Observatory Lì dove un tempo sorgevano le Torri Gemelle è stato costruito e completato nel 2015 un grattacielo simbolo di speranza e libertà, la Freedom Tower. Con i suoi 541 metri, è l’edificio più alto dell’emisfero occidentale: al suo 102° piano sorge il One World Observatory, una terrazza panoramica completamente al chiuso, raggiungibile tramite ascensori futuristici in grado di arrivare a destinazione in soli 47 secondi. La differenza rispetto agli altri osservatori la fa la posizione: siamo a Downtown Manhattan, più vicini alla Statua della Libertà, al Brooklyn Bridge e al Manhattan Bridge.

The Edge Al 100° piano del grattacielo 30 Hudson Yards, nel 2020 è stata costruita la piattaforma panoramica The Edge: di forma triangolare e situata a un’altezza di circa 345 metri, è stata realizzata con l’intento di combinare l’emozione di uno sguardo dall’alto sulla città alla sensazione unica di sentirsi come sospesi nel vuoto sul cielo e sullo skyline di New York, provando l’ebbrezza di un contatto diretto con la metropoli grazie a balaustre costruite interamente in vetro. 61


The Summit Un nuovo e avveniristico osservatorio inaugurato a ottobre 2021 con l’obiettivo di offrire un’esperienza unica nel suo genere, diversa da quella di tutte le altre terrazze panoramiche di New York. The Summit, all’interno del nuovissimo grattacielo One Vanderbilt, offre una vera e propria esperienza sensoriale a 300 metri d’altezza, con installazioni artistiche immersive in grado di far entrare il visitatore in una dimensione nuova, di completa fusione con lo spirito della città.

Aman New York Ma non sono solo gli osservatori panoramici a popolare il nuovo skyline newyorkese: in città sarà presto inaugurato anche un nuovissimo hotel targato Aman, un innovativo santuario urbano nel cuore di Manhattan. Aman New York sorgerà all’interno del prestigioso Crown Building, fra la 5th Avenue e la 57th Street, un edificio che dal 1921 è stato punto di riferimento per la zona, con le sue grandi finestre e le terrazze affacciate su uno degli orizzonti più famosi del mondo. Oggi il grattacielo ha subito una trasformazione monumentale: progettato dal designer belga Jean-Michel Gathy, è stato riportato al suo antico splendore e contemporaneamente caratterizzato da dettagli e tocchi che riprendono lo spirito e la filosofia Aman, con 83 camere, diversi ristoranti, una terrazza e lounge bar con uno spazio all’aperto di circa 650 mq, un club privato, una Aman Spa su tre piani, un Jazz Club e una Wine Room.

Aman Residence Bedroom – Courtesy of Aman

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fotografia © Giulia Iacolutti

‘Migliore Distilleria del Mondo’

Antico simbolo degli alcoli

BEVI RESPONSABILMENTE

SPIRIT BRAND - DISTILLER OF THE YEAR 2019

È la prima volta per l’Italia e per la Grappa

www.grappanonino.it #GrappaNonino


Gli esterni di Aman New York – Courtesy of Aman



PICTURE YOURSELF IN.. Barcellona


Affacciata sul Mediterraneo, fra il mare e le montagne, Barcellona è una delle città più trendy d’Europa ed è stata in grado di sviluppare un equilibrio formidabile combinando la creatività degli artisti e dei designer locali con il rispetto per la tradizione. Dalle famose architetture di Gaudí agli altri palazzi Art Nouveau, Barcellona è anche un vero e proprio centro di nuovi trend nel campo della cultura, della moda e della cucina, dove il fascino e i ritmi lenti della città vecchia si alternano alle vibes più contemporanee dei quartieri più moderni. Anche il carattere mediterraneo e le atmosfere delle sue strade sono di tendenza. Passeggiate per Las Ramblas, per gli stand del mercato tradizionale La Boquería o per gli ampi spazi verdi come il Parco del Montjuïc e il Parco della Cittadella, rilassatevi sulla spiaggia della Barceloneta e trascorrete una piacevole serata su una terrazza con vista sullo skyline della città: a Barcellona le possibilità sono infinite e adatte a viaggiatori di tutte le età.

Testo di: Martina Torrini

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PARTITE CON NOI ALLA SCOPERTA DELLE TANTISSIME ATTRAZIONI DI BARCELLONA E VIVETE LA CITTÀ COME VERI LOCAL

DA WARHOL ALL’ARTE DIGITALE Il 16 ottobre 2021 ha aperto a Barcellona la seconda sede del Moco Museum. Gli spazi espositivi hanno l’obiettivo di mettere in mostra una collezione di pezzi d’arte moderna, contemporanea e street art: da Warhol a Dalí, da Basquiat a Kusama, da Murakami a Banksy e LaChapelle, ogni artista viene celebrato per la sua visione particolare dell’arte e del mondo. Oltre a queste grandi opere, gli spazi espositivi immersivi di teamLab, Les Fantômes e Studio Irma esplorano le infinite possibilità dell’arte digitale attraverso luci, suoni e stanze instagrammabili in grado di regalare sensazioni indimenticabili.

I TESORI DI GAUDÍ Architetto e designer, Antoni Gaudí fu il principale rappresentante della corrente Art Nouveau in Spagna. A Barcellona costruì alcuni fra i monumenti più suggestivi dell’intera città, come il Parco Güell, la Sagrada Familia, Casa Milà, Casa Batlló, Casa Vicens e molti altri. Fu un pioniere nel suo campo: utilizzava il colore, le consistenze e il movimento in modi che fino ad allora non erano mai stati immaginati. Le sue opere, sia compiute che incomplete, sono una testimonianza del suo genio e veri e propri simboli della città spagnola. 68


UN TUFFO NELLA SCIENZA Per gli appassionati del mondo della scienza, CosmoCaixa – il museo della scienza di Barcellona – offre mostre permanenti e temporanee e una vasta selezione di attività: fra le più note “Il Bosco Inondato”, che ricrea l’ecosistema di una foresta amazzonica in 1.000 mq, “Il Muro Geologico”, che comprende sette incredibili sezioni di vera roccia che illustrano le diverse strutture geologiche del pianeta, e “Il Planetario Bombolla”, una mostra sull’astronomia per i più piccoli.

IL POLMONE VERDE DELLA CITTÀ Uno dei luoghi più verdi e panoramici di Barcellona è il Parco del Montjuïc, protagonista dell’Esposizione Universale del 1929 e dei Giochi Olimpici del 1992, per i quali furono costruiti palazzi, padiglioni, giardini botanici, stadi sportivi e centri espositivi. Ma il parco nasconde anche un castello che risale al 1640, da dove è possibile ammirare paesaggi incredibili su tutta la città e sul Mar Mediterraneo, e che si può raggiungere con una funivia per godere ancora di più dello spettacolo della natura e della metropoli.

LA BARCELLONA PIÙ ANTICA Un quartiere prima romano e poi greco, da sempre cuore pulsante della vita di Barcellona: il Barrio Gotico è ricco di bar e ristoranti tipici, ma anche di librerie, antiquari e botteghe tradizionali, ed è famoso perché ospita la Cattedrale, con le sue guglie appuntite e intarsiate. Non esiste un percorso predefinito per scoprire le meraviglie di questo quartiere dalla storia secolare: è meglio perdersi nel dedalo delle sue stradine e viuzze e lasciarsi trasportare dalle sue atmosfere di un tempo antico, senza dimenticare una visita a Plaça Reial e al Museo Picasso. 69



HIGH FLYER 73 IN PRIMA CLASSE CON BRITISH AIRWAYS Vantaggi e comfort prima e durante il volo


Quando si tratta di viaggiare in aereo, soprattutto per lunghe distanze, non c’è niente di più confortevole della prima classe, sia a bordo del velivolo che ancora prima dell’imbarco.


Testo di: Ico Inanc

IN PRIMA CLASSE CON BRITISH AIRWAYS Vantaggi e comfort prima e durante il volo

Quando si tratta di viaggiare in aereo, soprattutto per lunghe distanze, non c’è niente di più confortevole della prima classe, sia a bordo del velivolo che ancora prima dell’imbarco: i passeggeri di prima classe possono infatti evitare la coda al check-in, procedere più rapidamente ai controlli di sicurezza e accedere a comode lounge dove il tempo sembra scorrere in maniera più veloce. I vantaggi riguardano anche la questione bagagli: in prima classe esistono minori limitazioni sui bagagli a mano in termini di spazio e dimensioni, e spesso si possono registrare gratuitamente più di una valigia da imbarcare in stiva. Per non parlare dei servizi a bordo: i passeggeri della prima classe vengono imbarcati in maniera prioritaria, possono beneficiare di sedili più confortevoli e di spazi più ampi, nonché di gadget e pasti dedicati, spesso anche di cabine singole per riposarsi senza essere disturbati.

Ico Inanc Viaggiatore nell’animo e nei fatti. Figlio d’arte, associa l’odore del cherosene degli aeroplani alla sua infanzia. Esterofilo convinto che ritiene l’Italia il Paese più bello del mondo. Si sente a casa a Cape Town e Londra, come a Tokyo ed Istanbul; confessa che vivrebbe in soli due posti: Copenaghen e la sua Milano.

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Viaggiando in prima classe con British Airways avrete l’opportunità di vivere un’esperienza che unisce il meglio dell’eleganza britannica alla più estrema attenzione al dettaglio. A bordo degli aerei della compagnia non avrete solamente un sedile più comodo, ma una vera e propria “suite” dotata di schermo personale dai 15 ai 24 pollici e di Wi-Fi, un set loungewear targato Temperley London e un menù fine dining servito con posate e bicchieri realizzati da alcuni fra i migliori designer britannici, e potrete imbarcare fino a tre bagagli da stiva da 32 chilogrammi. Grazie alla First Wing, un’esperienza dedicata ai viaggiatori di prima classe che partono dal Terminal 5 dell’aeroporto di Heathrow, potrete raggiungere il check-in e le lounge in maniera più veloce; avrete la possibilità di usufruire di servizi esclusivi e dedicati nella maggior parte degli aeroporti, fra cui la possibilità di imbarcarvi per primi e di avvalervi di controlli prioritari.




Una delle novità che interessano il Terminal 5 di Heathrow è il lancio delle nuovissime “sleep pods”, sette postazioni in cui i viaggiatori possono rilassarsi, abbandonarsi alla privacy data dagli schermi oscurati e raggiungere la posizione “zero gravity”, che, alzando i piedi, riduce la pressione sul sistema cardiocircolatorio. Solo con il tocco di un pulsante potrete attivare suoni e musica rilassante per completare l’esperienza di distensione fino a 20 minuti. Al terzo piano dello stesso aeroporto si trova inoltre la Concorde Room, riservata a chi viaggia in prima classe con British Airways e ai possessori di Premier e Concorde Card. La sala, che può ospitare fino a 156 ospiti, è stata progettata e arredata tenendo conto del meglio dello stile inglese e con pezzi dei più grandi designer e artigiani locali: tartan, velluto, una pavimentazione in legno di quercia, camini in granito, un bar in marmo e opere d’arte dalla collezione British Airways sono solo alcuni degli highlights della lounge. Qui potrete godervi un pranzo o una cena con menù à la carte in attesa del vostro volo, o sorseggiare un ottimo calice di vino o un cocktail fra una vasta gamma di opzioni. Ogni pomeriggio, alle 3, viene inoltre servito un tradizionale Afternoon Tea abbinato a un calice di Champagne. All’interno della Concorde Room si trovano tre sale private provviste di comodi divani e toilette private, dove i viaggiatori possono rilassarsi in totale privacy e godersi un comodissimo room service prima della partenza, o riposarsi dal jet lag in attesa della coincidenza. Oltre alla sala principale e alle sale private, c’è anche una splendida terrazza arredata con pezzi di design che offre viste panoramiche sulle piste di atterraggio: durante le giornate più terse lo sguardo riesce a scorgere persino l’arco dello stadio di Wembley e tutta la campagna circostante. Al terzo piano del terminal delle partenze si trova anche la First Lounge, accessibile ai clienti First, ai membri BA Gold e agli appartenenti alla Gold Guest List Executive Club: la lounge può ospitare fino a 542 ospiti, è elegantemente arredata con pezzi e materiali pregiati e caratterizzata da una palette cromatica neutrale ma ricca, in cui dominano tinte come il beige, l’oro, il rosso e il blu scuro, in contrasto con la luminosità di un lampadario in Swarovski, con il quale creano una serena atmosfera di relax pre volo. La lounge ospita il Gold Bar, una zona self service dove gli ospiti possono riposarsi e socializzare fra loro, e dove viene offerta una grossa selezione di vini ricercati, di superalcolici e di bevande analcoliche. Allo Champagne Bar potrete provare alcuni fra i migliori Champagne, mentre nella dining area avrete l’opportunità di gustare piatti preparati al momento da un menù à la carte o di scegliere fra l’offerta di un ricco buffet. 77


Al terzo piano dell’aeroporto di Heathrow si trova la Concorde Room, una sala che può ospitare fino a 156 ospiti, progettata e arredata tenendo conto del meglio dello stile inglese e con pezzi dei più grandi designer e artigiani locali.




LE GOURMAND 83 CESTELLO AL BRACCIO Le erbe spontanee

91 A TAVOLA CON GLI INUIT Avventura fra ghiacci e alta cucina

97 TEMPO DI VENDEMMIA C o me v ien e p rod ot t o l o Ch a m p a g n e ?


Erbe, fiori, colori, il primo caldo e tanti nuovi odori e sapori: è il risveglio della natura, cominciano a spuntare nei boschi, sugli argini e nei prati varietà di piante che un tempo erano parte integrante della dieta contadina e che oggi vengono riconosciute come vere e proprie prelibatezze.


Testo di: Michele Abate

CESTELLO AL BRACCIO Le erbe spontanee

Erbe, fiori, colori, il primo caldo e tanti nuovi odori e sapori: è il risveglio della natura, cominciano a spuntare nei boschi, sugli argini e nei prati varietà di piante che un tempo erano parte integrante della dieta contadina e che oggi vengono riconosciute come vere e proprie prelibatezze. La primavera ha portato con sé oltre al risveglio della natura anche un ritorno al contatto con boschi e campagne, si è tornati a passeggiare e a fare gite in ambienti agresti. Proprio questa è l’occasione per imbattersi in piante spontanee di cui si stava perdendo la memoria e che grazie ad alcuni ristoratori legati alla tradizione e a pochi innovatori vengono tenute in considerazione sulle tavole. Non cerco di fare un elenco di piante improbabili con ricette druidiche, mi limiterò a raccontare delle cinque erbe spontanee più facili da trovare e riconoscere e che, se una volta erano molto diffuse sulle tavole, oggi rappresentano una vera e propria prelibatezza culinaria. Per riconoscerle necessitiamo di un po’ di allenamento ma una volta acquisita quel minimo di conoscenza ci si apriranno le porte di gusti antichi, più insoliti, ma di certo curiosissimi. Andremo alla ricerca delle erbe spontanee e impareremo a riconoscerle, a capirne le caratteristiche di gusto e a come possano essere uno strumento efficace per la salute.Erbe alimentari e curative, in molti ne vanno alla ricerca in questa stagione e spesso si incontrano sugli argini e nei boschi appassionati raccoglitori ma anche naturopati e terapisti, senza dimenticare i ristoratori più intrepidi che offrono nei propri locali esperienze d’altri tempi. Michele Abate Laureato in Storia Economica con una tesi sulla Martini & Rossi di Torino nel 1999, l’anno successivo conclude il corso di qualifica professionale per Sommelier presso l’Associazione Italiana Sommelier di Milano e fa un tirocinio in enologia in collaborazione con l’azienda enologica del Canton Ticino Il Portico di Rivera. Nel 2006 diventa assaggiatore di formaggi presso l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio. Collabora alla pubblicazione di svariati volumi di enogastronomia in qualità di editor e crea il canale Wine & food di eBay Italia. Organizza serate di degustazione di vino, formaggi e salumi in alcuni locali milanesi in collaborazione con chef emergenti oltre a tenere corsi di avvicinamento al vino e di valorizzazione olfattiva. Da qualche anno dirige la piattaforma mypersonaltaster. it e da circa un anno conduce anche terreitalia.ch, canale di vendita e promozione dei prodotti enogastronomici italiani in Svizzera.

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Piante di ortica

Preparazione a base di erbe e bulgur

Dettaglio della borragine

L’aglio orsino

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Silene vulgaris Grisol, strigoli, stridoli, strigioli, carletti, strisci, scrissioi, s-ciopit o sclopit, zimole, s-ciopetin, verzulì, cuiet o versèt in Veneto e nell’Appennino Umbro Marchigiano meglio noti come concigli e i tanti modi con cui viene chiamata la silene vulgaris è una pianta che si trova piuttosto comunemente, ma sono in pochi a riconoscerla e ancora meno quelli che la utilizzano in cucina. Le tradizioni friulana, veneta e lombarda fino alla bergamasca la vedono impiegata in cucina, e la raccolta è piuttosto diffusa così come sugli Appennini. Fra le migliori erbe commestibili, ma solo prima della fioritura, poi le foglie diventano troppo coriacee. Si mangiano sia crude, sia cotte (come gli spinaci), in risotti, minestre, ripieni, ravioli e frittate: hanno un sapore dolce e delicato.

Aglio orsino Un habitat tipico dell’Allium ursinum sono i boschi umidi di latifoglie e non in pieno sole, oppure lungo i ruscelli ombreggiati. Ha proprietà depurative, antisettiche, antiasmatiche, ipotensive, diuretiche, vaso-dilatatorie, febbrifughe. Qualche manuale consiglia di mescolare nell’insalata le parti aeree fresche della pianta come cura depurativa contro eruzioni cutanee. L’industria ricava da questa pianta disinfettanti e repellenti. Quasi tutte le parti delle piante di questa specie contengono sostanze dall’odore pungente; qualche autore ha ipotizzato che tali sostanze volatili abbiano la funzione di renderle inappetibili ai predatori naturali. Per questo fin dall’antichità sono state utilizzate dall’uomo come verdure aromatiche, come succede per altre specie simili quali la cipolla, l’aglio e il porro. Anticamente in certe zone l’Allium ursinum veniva usato come aglio comune da cucina. Con l’aglio orsino si può anche preparare una salsa che può sostituire il pesto come condimento.

Tarassaco Il taràssaco comune è una pianta a fiore nota fin dall’antichità per le sue virtù medicamentose di cui si sfruttano radici e foglie. Il tarassaco è usato per preparare un’insalata primaverile, sia da solo sia con altre verdure. In Piemonte, dove viene chiamato “girasole”, è tradizione consumarlo con uova sode durante le scampagnate di Pasquetta. In Liguria è utilizzato insieme ad altre erbe per il ripieno dei pansoti. I boccioli dei fiori sono apprezzabili se preparati sott’olio mentre sott’aceto possono sostituire i capperi. I fiori si possono preparare in pastella e friggere. Anche i petali dei fiori possono contribuire a dare sapore e colore a insalate miste. Le tenere rosette basali si possono consumare lesse e condite con olio extravergine di oliva, sia saltate in padella con aglio (o con aglio orsino). 85


In Friuli vengono consumate crude, condite con guanciale e aceto. I fiori vengono inoltre utilizzati per la preparazione dello sciroppo (o gelatina) di tarassaco, spesso erroneamente definito “miele di tarassaco”.

Ortica La pianta è nota per le sue proprietà medicinali, per la preparazione di pietanze e, nel passato, per il suo esteso uso nel campo tessile. Gli usi medicinali sono noti sin dall’antichità per trattare reumatismi e dolori muscolari ma anche infezioni della pelle e dolori intestinali. Le ortiche sono da sempre state usate in cucina in tutta Europa, e costituiscono ancor oggi un alimento diffuso nelle aree rurali. I germogli e le foglie ancora tenere si raccolgono in primavera, prima della fioritura. La cottura inibisce i peli urticanti che si sviluppano in un secondo tempo rispetto ai germogli. Con alte quantità di minerali e vitamine risulta essere un alimento di alto valore nutritivo, particolarmente gustoso se utilizzato nei risotti, nelle tagliatelle verdi, nei tortelli (nel ripieno come nella sfoglia), ma anche in minestroni, zuppe, frittate, torte salate e frittelle.

Borragine Forse la pianta più comune tra quelle citate soprattutto per l’utilizzo in cucina, ma la medicina popolare da sempre utilizza le foglie e le sommità fiorite per abbassare la febbre e calmare la tosse secca. È nota anche come diuretico ed emolliente. Il nome indica la peluria che ricopre le foglie, in latino borra indica un tessuto di lana ruvida. L’olio, dalle spiccate proprietà antinfiammatorie e ad alto contenuto di acido linolenico, si ottiene dai semi soprattutto mediante la spremitura a freddo. È impiegato nel trattamento degli eczemi e altre affezioni cutanee. Ma è in cucina che la pianta si fa davvero interessante e gli impieghi sono molteplici. Tradizionalmente alcuni ricettari regionali si basavano su questo genere di piante in molte preparazioni. Le foglie si usano cotte in piatti regionali della Liguria, ma anche dell’Emilia e della Lombardia: minestroni, torte e frittate, o come ripieni per ravioli e pansoti. Tipico è il consumo in frittelle dei fiori e delle foglie (passate in pastella e poi fritte). La cottura elimina la peluria che copre le foglie. In moderata quantità le foglie giovani e sporadicamente anche i fiori si utilizzano crudi in insalata. I fiori azzurri sono usati per colorare e guarnire i piatti e per colorare l’aceto; congelati in cubetti possono costituire decorazione per le bevande estive. Tuttavia l’uso alimentare della borragine, specialmente per periodi prolungati, è sconsigliato per la presenza, in alcune fasi vitali della pianta, di composti tossici per il fegato… 86


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Man mano che la primavera è entrata nel vivo le piante spontanee che si sono riuscite a raccogliere sono cambiate, e cominciano ad esserci i fiori di sambuco, da cui è tradizione ricavare uno sciroppo che aromatizza macedonie e dolci a base di frutta, ma anche gli asparagi selvatici che sono molto più piccoli, ma anche più saporiti dei comuni asparagi coltivati; vengono raccolti allo stadio di getti immaturi (germogli), si possono cogliere più volte nell’arco della stagione. Si tratta solo di alcune delle svariate specie che la nostra trazione ha saputo valorizzare ma che ci legano ad un passato il cui contatto con gli ambienti naturali era più stretto e simbiotico.



Avete mai pensato alla possibilità di unire un’avventura fra i ghiacci dell’artico alla cultura e all’alta cucina locale? Avete mai sognato di assaggiare gli ingredienti più puri, il pesce appena pescato nelle acque dell’estremo nord, la selvaggina e le erbe aromatiche raccolte al momento e a chilometro zero?

Simone Gibertoni, CEO di Clinique La Prairie


Testo di: Martina Torrini

A TAVOLA CON GLI INUIT Avventura fra ghiacci e alta cucina

Infinite distese di neve e ghiaccio si estendono a perdita d’occhio fino all’orizzonte, confondendosi con il cielo; la natura è la padrona di casa, e l’uomo non può far altro che entrare in contatto con il suo paesaggio primordiale, vivendone appieno l’isolamento. È questo il panorama che potrete ammirare durante una spedizione artica nelle terre Inuit della Groenlandia e del Nunavut: nei territori attorno al Circolo Polare Artico tutto ruota attorno ai concetti di vuoto, pace, natura, avventura e remoto. Partendo per una spedizione artica imparerete a immergervi completamente nell’ambiente che vi circonda e a vivere la natura come un dono prezioso; farete la conoscenza di persone con le quali condividerete esperienze uniche e irripetibili nel sesto continente, e tornerete a casa più ricchi di ricordi e più consapevoli riguardo questi territori così estremi e isolati.

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Con la sua natura selvaggia e incontaminata, l’Artico è infatti un luogo vasto e spettacolare, sorprendentemente accessibile. Estendendosi su un’intera porzione di oceano, sulla parte più a nord di tre continenti e su un settore dell’isola più grande del mondo, può essere esplorato durante la breve estate, quando i ghiacci si ritirano e la fauna riemerge dal letargo o si sposta qui durante le migrazioni. Balene, foche, trichechi, diverse specie di uccelli, caribù, buoi muschiati e – ovviamente – orsi polari sono solo alcuni degli animali che possono essere avvistati nei territori dell’Artico. A bordo della Ultramarine, l’ultima nata della flotta di Quark Expeditions, avrete la possibilità di vivere un’autentica avventura fra i ghiacci della Groenlandia e del Nunavut, circondati da tutti i migliori comfort e dalle migliori tecnologie nel campo delle esplorazioni polari.



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Ma non finisce qui: ciò che rende davvero speciale questo viaggio è un’inaspettata esperienza gastronomica. Avete mai pensato alla possibilità di unire un’avventura fra i ghiacci dell’artico alla cultura e all’alta cucina locale? Avete mai sognato di assaggiare gli ingredienti più puri, il pesce appena pescato nelle acque dell’estremo nord, la selvaggina e le erbe aromatiche raccolte al momento e a chilometro zero? Durante alcune spedizioni artiche selezionate per il 2022 e il 2023, gli Chef Inuit della nave condivideranno le antiche storie della loro gente attraverso la gastronomia, attraverso piatti pensati per gustare il cibo al suo stato più puro e naturale e per riflettere le tradizioni culinarie delle regioni visitate, con una cena di quattro portate della moderna cucina fusion Inuit accompagnata da racconti, miti, leggende e costumi locali. Manzo al muschio brasato alla birra – servito con purè di patate groenlandesi, salsa di funghi e marmellata di frutti di bosco – agnello del sud della Groenlandia – servito con mele Anna, spezzatino di rapa dolce, angelica marinata e salsa selvatica – pernice bianca glassata al miele servita con purea di rapa, e halibut marinato servito con salsa di lompo e pane sono solo alcuni dei piatti gourmet che potrete assaggiare durante un’avventurosa spedizione delle remote terre artiche. È un’esperienza davvero imperdibile per tutti gli appassionati di fine dining e non solo, che avranno la possibilità di sperimentare il contrasto tra il freddo glaciale della natura artica e il calore accogliente della cucina Inuit al suo stato più puro.

Un piatto gourmet della tradizione Inuit

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Lo Champagne è un vino DOC che proviene da una zona geografica ben determinata, nell’area fra Reims, Epernay e Troyes, ma la sua peculiarità più importante è il procedimento con cui viene realizzato, che è stato inventato nel XVII secolo ed è rimasto tuttora immutato.


Testo di: Martina Torrini

TEMPO DI VENDEMMIA Come viene prodotto lo Champagne?

Fra le ultime settimane di agosto e i primi di settembre inizierà la vendemmia nella regione francese dello Champagne: la scelta del momento propizio per iniziare l’attività di raccolta dell’uva è essenziale, poiché determina il successo della stessa vendemmia. L’obiettivo in questo caso è l’estrazione della polpa del chicco d’uva, dove si trovano i componenti necessari allo sviluppo delle caratteristiche organolettiche del vino e alla presa della spuma, ma particolare attenzione è dedicata a evitare l’estrazione del pigmento scuro presente nella buccia delle uve nere da cui si producono la maggior parte delle varietà di questo celebre vino. Tutte queste particolarità spiegano la ragione per cui i grappoli debbano essere raccolti necessariamente a mano e interi, e debbano arrivare tali al momento della pressatura, all’interno di casse speciali in grado di evitarne la macerazione. Lo Champagne è un vino DOC ottenuto a partire da tre vitigni: il Pinot Nero, il Pinot Meunier e lo Chardonnay. Proviene da una zona geografica ben determinata, nell’area fra Reims, Epernay e Troyes, ma la sua peculiarità più importante è proprio il procedimento con cui viene realizzato, che è stato inventato nel XVII secolo ed è rimasto tuttora immutato.

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La vendemmia è realizzata a mano e, per evitare il rischio di ossidazione dell’uva, gli acini vengono pressati a breve tempo dalla raccolta: ogni viticultore procede poi con la miscela scegliendo fra i succhi ottenuti e spesso vi aggiunge alcuni vini di riserva di due o tre anni prima, con l’obiettivo di migliorare la qualità della miscela in caso di una vendemmia non troppo soddisfacente. Solo gli Champagne millesimati vengono realizzati con un solo raccolto negli anni d’eccezione. Una volta realizzata la miscela, lo Champagne viene immediatamente imbottigliato e lasciato fermentare: in questo modo l’anidride carbonica non può sfuggire e si ottengono le famose bollicine. L’ultima fase della produzione del celebre vino include la maturazione – della durata di minimo quindici mesi – grazie a cui l’aroma dello Champagne viene ulteriormente migliorato, e l’eliminazione dei depositi formati nelle bottiglie tramite l’aggiunta di lievito. Ora è pronto per essere degustato!




Ma quali sono le differenze fra i diversi vitigni per la produzione di Champagne? Il Pinot Nero è il vitigno più diffuso per la produzione dello Champagne: è in grado di offrire ottimi risultati su terreni freschi e calcarei, dando vita a vini corposi, che si distinguono per i loro forti aromi fruttati, e si trova perlopiù nella zona montuosa di Reims e in quella del dipartimento di Aube. Gli acini di Chardonnay, invece, sono i più raffinati fra quelli utilizzati per la produzione di Champagne. Vengono impiegati per il “Blanc de Blancs”, conosciuto per i suoi aromi delicati e floreali, ma anche per la sua freschezza. Infine il Pinot Meunier si trova principalmente sui terreni argillosi della Vallée de la Marne: è più resistente rispetto agli altri vitigni, ed è quindi la soluzione perfetta anche per le annate più difficili. Morbido e fruttato al gusto, la sua rapida evoluzione lo rende l’ideale per le miscele.

Come vivere in prima persona l’esperienza dello Champagne, dalla vendemmia alla degustazione? Nella Côte des Bar, la parte meridionale della zona di produzione dello Champagne, sono molte le Maison che propongono degustazioni, visite in vigna e nelle cantine, ma anche la possibilità di diventare viticoltori per un giorno, scoprendo tutti i segreti di un vino così pregiato, prodotto solo in questa regione.

Vigneti di Champagne

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Champagne R. Dumont & Fils Fra 23 ettari di vigneti, a Champignol-lez-Mondeville, la Maison R. Dumont & Fils si trova a 100 metri di altitudine sopra l’altezza media della Champagne, e questo spiega il leggero ritardo nelle tempistiche di vendemmia e la particolare nota acida del vino prodotto qui. Lo Champagne è motivo di incontro, un legame fra le persone, e può essere celebrato come tale attraverso un percorso di degustazione nella cantina della tenuta, per scoprire da dove provengono le famose bollicine del “re dei vini”.

C h a m p a g n e G re m i l l e t La Maison dello Champagne Gremillet, con i suoi 40 ettari di terreno nel sud della regione, invita gli ospiti a diventare vendemmiatori notturni, in un’esperienza unica che coinvolge gli apprendisti raccoglitori in una visita delle cantine, prima di assistere alla pigiatura dell’uva e di partecipare a un aperitivo a base di prodotti locali, accompagnato da una degustazione di tre tipologie di Champagne. Forbici alla mano, si parte tra i filari per iniziare la vendemmia in compagnia di professionisti, per poi riunirsi per un ultimo momento di condivisione.

C h a m p a g n e d e B a r f o n t a rc Presso la Maison de Barfontarc, nata dall’incontro di una cinquantina di viticoltori fra i paesi di Baroville, Fontaine e Arconville, avrete la possibilità di trascorrere una mezza giornata nelle atmosfere festive e conviviali del periodo della vendemmia in Champagne, grazie a visite guidate del vigneto, raccolta dell’uva, scoperta dei torchi, dei tini, delle cantine e di tutte le fasi di produzione del vino, per terminare l’esperienza con un suggestivo pranzo in vigna.

C h a m p a g n e C h a s s e n a y d ’A rc e Dietro lo Champagne Chassenay d’Arce si nascondono ben 130 vigne su un immenso terreno di 325 ettari nella Côte des Bar. La Maison propone diverse tipologie di visite ed esperienze legate al celebre vino, come visite guidate delle cantine, degustazioni e food pairing per scoprire tutti i segreti celati dietro a un calice di Champagne, ma anche momenti per conoscere come viene realizzato il vino, dalla raccolta alla pigiatura degli acini. 102


Un picnic a base di Champagne

La raccolta degli acini

Visita nelle vigne

Degustazione di Champagne

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ARTE & ARCHITETTURA 107 DOVE COMPRARE ARTE: LE FIERE In occasione delle principali fiere di settore, si può contare su una selezione di gallerie che offrono il meglio della produzione artistica moderna e contemporanea


La ricerca pubblicata annualmente da Ubs e Art Basel e realizzata dall’economista Clare McAndrew stima il valore globale del mercato dell’arte nel 2021 in 65,1 miliardi di dollari, portando il volume degli scambi a superare i ricavi del 2019.


Testo di: Federico Rui

DOVE COMPRARE ARTE: LE FIERE In occasione delle principali fiere di settore, si può contare su una selezione di gallerie che offrono il meglio della produzione artistica moderna e contemporanea La ricerca pubblicata annualmente da Ubs e Art Basel e realizzata dall’economista Clare McAndrew stima il valore globale del mercato dell’arte nel 2021 in 65,1 miliardi di dollari, portando il volume degli scambi a superare i ricavi del 2019 (cioè in epoca pre-pandemia). Il giro d’affari delle case d’asta è stimato in 30,4 miliardi di dollari, mentre le gallerie d’arte si assestano su 34,7 miliardi di dollari di fatturato. In Italia, secondo la ricerca realizzata da dall’Osservatorio Nomisma insieme a Intesa San Paolo e Gruppo Apollo (che riunisce le principali associazioni professionali di settore), il mercato dell’arte ha raggiunto nel 2019 quota 1,04 miliardi di euro, che sale a 3,78 miliardi considerando tutto l’indotto, con una quota di mercato a livello europeo del 2% (che sale al 6% con l’uscita dell’Inghilterra dalla UE).

Federico Rui Nato a Milano nel 1975, inizia a lavorare nel campo dell’arte dal 1997, prima come assistente di galleria, poi in una casa editrice specializzata e infine all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2002 fonda la Galleria Pittura Italiana, ponendo particolare attenzione alla promozione di giovani artisti. Nel 2010 nasce Federico Rui Arte Contemporanea, con la quale partecipa alle più importanti fiere del settore e collabora con le principali case d’asta italiane. Ha organizzato e partecipato a mostre a Londra, Bruxelles, Roma, Genova, Venezia, Cape Town, pubblicando diverse monografie di artisti per Skira e Allemandi. Federico Rui è attualmente nel comitato scientifico di Grand Art – Modern & Contemporary Art Fair e membro dell’Angamc (Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea).

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Circa metà del fatturato delle gallerie d’arte viene ottenuto in occasione delle fiere (il 43% secondo il rapporto di Ubs). Queste, sebbene nel biennio 2020/2021 abbiano subito un duro colpo d’arresto, con l’allentarsi delle restrizioni dovute alla pandemia tornano a rivestire un ruolo centrale nel mercato dell’arte. Le principali manifestazioni di settore in Italia si svolgono a Bologna (Artefiera, normalmente a gennaio, nel 2022 eccezionalmente a maggio), Torino (Artissima, nel mese di novembre), Milano (Miart, a cavallo di marzo e aprile), cui si aggiungono Verona (ArtVerona, ottobre) e altre fiere locali più piccole. Sul fronte internazionale sono invece da segnalare ArtBasel (nelle edizioni di Basilea, Miami e Hong Kong), Frieze London, Fiac Parigi, Art Cologne, Armory Show New York e Arco Madrid. Le fiere di Bologna e Torino accolgono all’incirca 50.000 visitatori durante i giorni di apertura, Milano circa 35.000 e Verona 25.000. Numeri che da un lato offrono ai galleristi un bacino di visitatori che mai potrebbero ottenere nei propri spazi, dall’altro consentono agli appassionati di vedere in un unico week end un’ampia offerta e, soprattutto, di poter contare su una selezione qualitativa. Le gallerie, infatti, vengono ammesse solo su invito, dopo aver passato il vaglio di una commissione che ne valuta la serietà e la qualità degli artisti e delle opere proposte. Così visitare una fiera diventa il modo migliore per informarsi e studiare quanto il mercato può offrire. Per chi già frequenta il mondo dell’arte, è l’occasione principale per vedere riunite oltre cento gallerie che altrimenti sarebbero diffuse in tutto il territorio. Chi invece si avvicina a questo mondo può contare sulla qualità e sulla selezione operata dalla fiera stessa, oltre che sulla varietà dell’offerta che spazia dalle opere del Novecento storico alle più contemporanee, passando dalla pittura alla fotografia, dalla scultura fino all’installazione. Anche i prezzi, che spesso spaventano chi si avvicina al mercato dell’arte, non sono proibitivi: a parte i capolavori dai costi milionari, si possono trovare opere in vendita a partire dai mille euro. Nell’edizione di Artefiera appena conclusasi, si potevano così acquistare delle splendide tele di De Chirico (a partire da 100 mila euro), i richiestissimi tagli di Fontana e gli arazzi di Boetti (quest’ultimi dai 30 mila euro), Alberto Burri e Mario Sironi, oltre, tra gli altri, a opere di grande qualità di Fausto Pirandello, Filippo de Pisis e Mimmo Rotella. Accanto a loro nomi di artisti più giovani, già affermati sulla scena internazionale come Nicola Samorì e Gideon Rubin (che richiedono già un investimento di diverse decine di migliaia di euro), ed emergenti come Andrea Barzaghi, Sabrina Casadei, Alice Foraletti e Nicolò Quirico, le cui quotazioni partono da poche migliaia di euro. Prima dell’estate, l’appuntamento da non mancare è ArtBasel, dove espongono le più importanti gallerie internazionali, da Gagosian a David Zwirner, da Marian Goodman a Hauser&Wirth, da Cheim&Read a Perrotin, e dove nelle fiere satellite Liste e Volta si possono scoprire artisti emergenti. Il prossimo appuntamento in Italia è invece ArtVerona, che si terrà dal 14 al 16 ottobre, e che tradizionalmente è legata alle migliori gallerie italiane. Entrare ad una fiera può dunque spaventare, perché le opere da vedere sono migliaia. Ma il consiglio è sempre quello di farsi un gusto proprio, di approfondire gli artisti che piacciono al di là di mode e presunti investimenti a breve termine, e, soprattutto, approfittare della possibilità di vedere le opere dal vivo. 109


Il consiglio è sempre quello di farsi un gusto proprio, di approfondire gli artisti che piacciono al di là di mode e presunti investimenti a breve termine, e, soprattutto, approfittare della possibilità di vedere le opere dal vivo.




SCUOLA 115 COMPITI DELLE VACANZE Istruzioni per l’uso!


Si aspetta l’estate tutto l’anno, la fine della scuola, le vacanze… di qualunque genere, da quelle a casa a quelle girovagando fra mare e montagna, e insieme a queste arrivano loro: i compiti delle vacanze! Come sopravvivere?


Testo di: Micol Fischer

COMPITI DELLE VACANZE Istruzioni per l’uso! Si aspetta l’estate tutto l’anno, la fine della scuola, le vacanze… di qualunque genere, da quelle a casa a quelle girovagando fra mare e montagna, e insieme a queste arrivano loro: i compiti delle vacanze! Come sopravvivere? Prima di tutto facciamo un sogno: compiti estivi diversi, dove la lettura certamente farebbe da protagonista, ma forse non gli innumerevoli esercizi di matematica e grammatica. Ipotizziamo di creare un calendario dove segnare le varie attività da svolgere durante l’estate e alle quali viene attribuito un punteggio. Vi sarebbe poi una suddivisione per materia e ogni attività terminata farebbe guadagnare dei punti.

Micol Fischer Nata a Milano nel 1974, formazione scolastica bilingue con Maturità estera, prosegue gli studi all’Università degli Studi di Milano dove consegue la Laurea in Scienze Politiche indirizzo Politico-Sociale (V.O). Corso di formazione post Laurea presso A.R.P Milano: “Tutor DSA: dalle difficoltà alle risorse nell’apprendimento”. Svolge attività continuativa nell’ambito dell’educazione specialmente come gestione tutoring in ambiti multiculturali e bilingue, tutor qualificato DSA. Docente presso A.R.P Milano: “Il Tutor per l’Apprendimento, strumenti, strategie e competenze”.

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I più piccoli potrebbero creare un cartellone sul quale indicare le varie attività sotto forma di gioco a caselle e segnare man mano quelle completate. Invece dei temi la libertà di raccontare delle novelle che potranno appartenere a una raccolta personale, dove l’argomento è libero e lascia spazio alla fantasia o al racconto delle esperienze vissute, dei luoghi visitati e delle persone incontrate. Per i più piccoli la matematica potrebbe essere applicata alla vita quotidiana, dal mercato al resto per il gelato, così da tenersi allenati con operazioni e calcoli a mente. Per non dimenticare le lingue: scegliere un cartone animato, una serie TV o un film da guardare in lingua originale, per i più grandi magari anche con i sottotitoli in lingua così da far diventare la televisione o il tablet una validissima insegnante!



Gardenia collection

When it’s about italian style, porcelain is fine. Come Italiani, progettiamo tazzine da caffè per valorizzarne aroma, gusto e piacevolezza. Come produttori internazionali, ci avvaliamo delle più moderne tecniche di produzione e delle migliori materie prime per realizzare articoli in porcellana capaci di offrire caratteristiche uniche per cura del dettaglio, preziosità, resistenza e qualità. Dal 1992 siamo il partner di grandi marchi e realtà specialty con oltre 8 milioni di pezzi annui prodotti, in molteplici forme, colori, design e caratteristiche. Per offrire ad ogni interlocutore il perfetto mix di stile Italiano e fine porcellana della tradizione Cinese, capace di fornire ad ogni torrefattore o specialty coffee la migliore espressione della propria identità. Club House: designed in Italy, made in China. Club House S.r.l. via Padana Superiore, 63 - 25045 Castegnato (BS) Italy tel. +39 030 214 0217 www.clubhouse.ch


Sarebbero attività creative e diverse da quanto accade regolarmente alla fine della Scuola quando invece vengono assegnati libri di attività alla Primaria, letture con temi ed esercizi di matematica alla Secondaria e infine compiti di ogni genere, debiti e lavori autonomi per i grandi. Vediamo un po’ invece come poter rendere anche questi più utili e meno tediosi da fare durante le vacanze. Certamente farsi un programma con tanto di scadenze aiuta moltissimo a non arrivare ai primi di settembre a dover fare tutto al gran finale cominciando già in affanno il nuovo anno. Per la gestione di debiti e lavori autonomi si rende necessario prima di tutto fare ordine fra i quaderni e i libri usati durante l’anno, organizzare il materiale in base alle consegne e aver chiaro quanto verrà richiesto nella verifica di recupero. Se le materie sono diverse non bisogna scoraggiarsi pensando che si passerà l’estate a studiare e basta, perché con un po’ di logistica tutto questo non accadrà! La formula per sopravvivere è un misto di creatività e organizzazione senza farci travolgere, ma portando avanti il lavoro poco per volta diluito nel tempo, finendo anzi in anticipo così da partire in vantaggio, carichi e riposati a settembre!

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