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DRAKE assaltava e depredava le navi spagnole su

Incarico Della Regina

Elisabetta I Tudor.

UMILI ORIGINI. Primo di dodici figli, Francis nacque nel Devon, a Tavistock, nel 1540 (o nel 1541), in una famiglia di contadini benestanti. Ultraprotestante, il padre divenne predicatore, trasmettendo al figlio il suo fervore religioso e una certa propensione alla sopraffazione e alla violenza. Non un caso isolato all’epoca. Quelli in cui nacque Drake erano anni cruenti, in cui le lotte politiche e religiose si riflettevano nella vita di tutti i giorni, e non era raro vedere sassaiole tra bande di bambini opposte: protestanti contro cattolici. Il piccolo Francis però sognava il mare. E, dopo un’esperienza da giovanissimo su navi mercantili, nel 1566 partì per la sua prima spedizione nell’Atlantico. La prima di una lunghissima serie. Negli anni successivi navigò alle dipendenze del cugino, il corsaro John Hawkins, il primo inglese a catturare uomini in Sierra Leone per venderli come schiavi nel Nuovo Mondo, un commercio a cui partecipò anche Drake. Nel 1568 un agguato spagnolo nel porto di San Juan de Ulúa

All’arrembaggio!

Francis Drake (15401596) in un ritratto del 1581. Sopra, il corsaro attacca e cattura il galeone dell’ammiraglio spagnolo don Pedro de Valdes, durante la guerra tra inglesi e spagnoli (1588). Il “drago” fu la spina nel fianco degli iberici per un trentennio.

mise in fuga Drake e Hawkins, che si salvarono perdendo diversi uomini. Un vero affronto per Drake che, si dice, non dimenticò mai l’episodio.

PREPARATIVI. Il corsaro inglese non si perse d’animo e continuò con le sue spedizioni, riuscendo a tornare in porto quasi sempre con un buon bottino. E nel 1572 ottenne anche l’agognata patente da Elisabetta. Insomma, quando quella notte del 1575 il ministro della regina lo chiamò per affidargli in gran segreto la rischiosa missione, Drake aveva alle spalle già una bella esperienza nella guerra di corsa. Questa volta però doveva colpire al cuore il nemico, prenderlo alle spalle e non farlo sentire più al sicuro nemmeno nelle sue colonie. L’idea era fare rotta verso l’Atlantico del Sud, passare lo Stretto di Magellano e risalire verso nord dall’altra parte, nel Pacifico, dove gli spagnoli non si aspettavano di incontrare gli inglesi.

L’impresa non era semplice, soprattutto il passaggio nello Stretto di Magellano da poco scoperto (nel 1520) e di cui si sapeva poco o nulla. Ma Drake, più esaltato che spaventato, si buttò a capofitto nei preparativi per la partenza, che iniziarono nel luglio del 1577. C’era da reclutare gli uomini dell’equipaggio e rifornire i cinque vascelli scelti per la missione. Il più grande era il Pelican, una vera fortezza galleggiante: 18 cannoni (sette per ogni lato e due a prua e a poppa) e un arsenale composto da munizioni, archibugi, picche, archi, scudi, spade. Le navi, che si pensava sarebbero state in navigazione per una quindicina di mesi (in realtà la spedizione durò quasi tre anni), vennero poi equipaggiate con cibo (carne salata, gallette, miele, formaggio e mostarda), utensili, candele, stoviglie, corde, uncini. E ancora specchietti, perline e fiocchi, da offrire ai nativi in cambio di cibo e pietre preziose.

Furono imbarcate anche stoffe e arredi, merce di scambio per qualche signore locale al quale proporre un’alleanza in funzione antispagnola. Il reclutamento di marinai e ufficiali fu complesso, si dovevano trovare uomini capaci di resistere in mare per molto tempo, adattandosi a situazioni completamente sconosciute. Ufficialmente la squadra di Drake sarebbe stata impegnata in una spedizione commerciale ad Alessandria d’Egitto e in pochi conoscevano la sua vera destinazione.

PRONTI, VIA! Dopo cinque mesi tutto era pronto e le navi, con 166 uomini a bordo, salparono da Plymouth il 13 dicembre 1577. Inizialmente il viaggio filò liscio, i vascelli passarono l’arcipelago di Capo Verde e costeggiarono il Sud America. Passarono indenni anche lo stretto canale di mare scoperto da Magellano nella Terra del Fuoco e con loro grande stupore si

Sui sette mari Il viaggio compiuto da Drake tra il 1577 e il 1580. A destra, il funerale in mare del corsaro, nella baia di Portobelo (Panama), nel 1596. Sotto, un celebre ritratto della regina Elisabetta I (1533-1603).

Drake, “il drago”, fu il primo inglese a circumnavigare il GLOBO e il secondo in assoluto dopo la spedizione di Magellano del 1519-22

trovarono di fronte all’immenso deserto blu, l’Oceano Pacifico. Ma di “pacifico” da quelle parti trovarono ben poco.

Una serie di tempeste improvvise spinse le imbarcazioni ancora più a Sud, nel punto più meridionale del continente. Fu così che, per caso, Drake scoprì il tratto di mare che divide l’America del Sud (Capo Horn) dall’Antartide. Quel passaggio ancora oggi porta il suo nome: è il Canale di Drake. Nonostante le intemperie, la spedizione riuscì a riprendere la rotta verso nord e ad assaltare la prima nave spagnola a Valparaíso, in Cile. Nei mesi successivi Drake e il suo equipaggio vissero tempeste terribili, assalti e abbordaggi a navi stracolme di preziosi, conobbero nativi pacifici dalle strane usanze e guerrieri violentissimi (come i Mapuche dell’Isola Mocha). Fondarono anche una colonia, Nuova Albione, nell’attuale California. Avventure che il corsaro stesso raccontò nel suo libro The World Encompassed by Sir Francis Drake, pubblicato postumo nel 1628.

GIRO DEL MONDO. Il rientro fu più complicato del previsto. Dopo aver cercato invano nell’America Settentrionale un passaggio a nordovest per raggiungere l’Atlantico, il corsaro fece rotta verso sud per tornare a casa via Oceano Indiano, doppiando poi il Capo di Buona Speranza in Africa e circumnavigando il globo. Aveva compiuto un’impresa straordinaria e lo sapeva. Nel settembre del 1580, quando arrivò a Plymouth con l’unica nave sopravvissuta, l’ammiraglia Golden Hind (la Pelican ribattezzata) colma di oro e argento, non trovò però alcun comitato di accoglienza. Nella cittadina inglese infuriava la peste e lui diede l’ordine di non sbarcare.

RICCO E FAMOSO. Quel viaggio lo fece diventare uno degli uomini più ricchi e in vista d’Inghilterra. Elisabetta I lo ricompensò con una cifra enorme: 10mila sterline (oltre due milioni di euro di oggi) e gli conferì il titolo di sir Drake diventò poi sindaco della sua città e infine deputato. Ma alla sedentaria vita da politico preferiva le avventure in mare. E così, dopo aver respinto (con l’aiuto di una tempesta) l’Invincibile armata spagnola (1588), morì nel 1596 per una febbre durante una delle sue spedizioni a Panama. Sette anni dopo se ne andò anche la sua regina. Insieme avevano posto le basi per la supremazia dell’Inghilterra sui mari e, con la scoperta del Canale di Drake, aperto anche la strada a nuove conoscenze nel campo della scienza e della cartografia. •

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