
4 minute read
Storia
Pensiamo ai pirati e la prima immagine che ci viene in mente è quella dello scanzonato Jack Sparrow. Potere del cinema, certo, ma anche dell’aura eroica/ romantica che attorno alla figura di questi predoni del mare si è venuta a creare nei secoli, ovviamente dopo che avevano smesso di infestare i mari e seminare terrore. Se ne I pirati dei Caraibi la componente fantastica è dichiarata, le sviste storiche sono un po’ più difficili da percepire (agli “errori” della saga abbiamo dedicato un breve articolo), perché in fondo raccolgono una serie di stereotipi e luoghi comuni che costituiscono l’immaginario di tutti noi sul mondo della pirateria. Una volta tolti uncini, gambe di legno, bende sull’occhio e passerelle della morte resta un quadro comunque affascinante, fatto di scontri epici, tesori fantastici, isole-covo brulicanti di bordelli e bettole dove i pirati scialacquavano tempo e bottini. Insomma la realtà, ancora una volta, ha superato la fantasia. E noi ci siamo divertiti molto a raccontarvi questo pezzo della nostra storia.
Pirati sul ponte della loro nave, di Niels Simonsen (1836).
L’AVVENTUROSO MONDO DEI PIRATI
32
Professione pirata
Come sono nati gli avventurieri pronti a tutto che solcavano gli oceani saccheggiando i naviganti?
38
L’infernale Barbanera
Propensione al crimine e zero scrupoli: questo era il curriculum del famigerato pirata Barbanera.
46
Le isole dei furfanti
Dai Caraibi al Madagascar, i luoghi dove i pirati hanno trovato riparo e una parvenza di vita “normale”.
50
Caccia all’errore
La strepitosa saga Pirati dei Caraibi è piena di ironia, elementi fantastici e... numerose licenze poetiche.

52
Il corsaro della regina
Nel ’500 Francis Drake per conto di Elisabetta I Tudor depredava navi.
56
La mappa dei relitti
Tra ’500 e ’800, molti dei velieri abbordati dai pirati finirono negli abissi.
58
Nel nome di Allah
Chi era Barbarossa, il capo della pirateria musulmana del ’500?
62
Vero o falso?
Tesori sepolti, benda nera sull’occhio, pappagallo sulla spalla...
64
Mamma li turchi!
Sentinelle dimenticate, le torri costiere di avvistamento furono costruite per difendersi dai pirati barbareschi.
In copertina: Barbanera, Anne Bonny e Hornigold.
IN PIÙ...
14 ANNIVERSARI
I have a dream Sessant’anni fa Martin Luther King pronunciò il suo discorso, in cui parlava di un sogno...
20 ARMISTIZIO
La resa e il caos Con la resa dell’8 settembre 1943, l’Italia si ritrovò un Paese allo sbando.
26 GIALLO STORICO
Il condottiero scomodo
Alessandro Farnese, duca di Parma morì all’improvviso nel 1592. Fu avvelenato?
72 INIZIATIVE Arrivano i Focus Camp
Un nuovo modo di vivere i viaggi scolastici.
75 NOVECENTO
Le spie di Amé
Cesare Amé fu la mente dei primi servizi segreti italiani e operò nelle guerre mondiali.
80 CURIOSITÀ
Storia con svista
Errori e malintesi che hanno condizionato i fatti storici o la loro interpretazione.
86 PERSONAGGI
La doppia vita di Mister Frith
William Powell Frith, pittore dell’età vittoriana, dipinse la virtù ma visse nello scandalo.
92 ESPLORAZIONI
Un italiano fra i Sioux
Le avventure con i nativi americani del bergamasco Beltrami.
Il22 giugno 1983, la quindicenne Emanuela Orlandi scompare misteriosamente in pieno centro a Roma, dopo essere andata a lezione di musica. Oggi, a quarant’anni di distanza, non ne sappiamo niente di più. Sulla vicenda si è scritto e detto di tutto, come se ognuno avesse una sua verità a portata di mano. Su Storia in podcast il giornalista Pino Nicotri –autore del libro Emanuela Orlandi. Il rapimento che non c’è (Baldini+Castoldi) –ricostruisce in tre puntate l’intera vicenda Orlandi: fin dal 2002 Nicotri ha iniziato punto che Ernst Cassirer introdusse la sua Storia della filosofia moderna proprio con una riflessione molto approfondita sul pensiero di Niccolò Cusano.
Lucio Garofalo
Buoni e cattivi
Come si evince dall’articolo “Sangue innocente”, pubblicato su Focus Storia n° 199 la storia è fatta anche da uomini e donne che, nei contesti più tragici, mantengono la loro umanità.
Dopo le campagne di Abissinia e di Croazia, mio padre, maresciallo dei carabinieri, era tornato in Italia malato. Assegnato alla caserma di Medolla (Modena), gli passavano per mano segnalazioni su colleghi, che, nei casi più gravi cercava, a suo rischio, di avvisare. Passata l’estate del ’43 decise di abbandonare l’Arma, perché aveva il seguire il caso, demolendo le montature e gli scoop, smontando una dopo l’altra le ipotesi avanzate e ponendo l’attenzione su una pista troppo spesso ignorata. Buon ascolto! Per ascoltare i nostri podcast (le puntate online sono quasi 500: dalle biografie di personaggi sentore che le cose stessero precipitando. Il giorno seguente si presentò a casa una “camicia nera” che prestava servizio in caserma, amico di mio padre, gridando: “Dov’è Carlo?. Ditegli di nascondersi, i tedeschi hanno occupato la caserma e stanno rastrellando tutti i carabinieri”.
A mio padre si presentavano tre possibilità: giurare per la nuova Repubblica, scappare sulle montagne dove si stavano formando delle bande di ex militari, nascondersi per stare vicino alla famiglia. Scelse la terza. Mio fratello, di quattro anni, era abituato ad andare in caserma a giocare con i carabinieri. Quando la caserma fu occupata dai tedeschi, mantenne l’abitudine, e diventò amico di un maresciallo tedesco e del capitano, che aveva lasciato in Germania un figlio della sua stessa età. Un giorno il maresciallo disse a mia nonna che erano a conoscenza del nascondiglio di suo genero, ma di non aver paura. Una sera arrivò una squadra di Ss per cercare mio padre, ma il maresciallo li mandò via.
In seguito i partigiani uccisero un soldato tedesco e le Ss per rappresaglia fecero una retata, in cui incappò mia madre.
Ancora una volta la sorte la aiutò: passava di lì la macchina del capitano e lei riuscì ad allontanarsi indenne.
In seguito i tedeschi furono costretti a ritirarsi dall’incalzare degli Alleati e abbandonare la caserma.
I miei, comunque, andarono a salutarli. Nella drammaticità dell’evento, il capitano, scherzando, faceva finta di portarsi via mio fratello, e ci fu anche qualche lacrima (che forse oggi non sarebbe compresa o, peggio, fraintesa).
Gian Paolo Franzoni, Tortoreto Lido (Te) agli approfondimenti sui grandi eventi storici) basta collegarsi al sito della nostra audioteca storiainpodcast. focus.it. Gli episodi, che sono disponibili gratuitamente anche sulle principali piattaforme online di podcast, sono a cura del giornalista Francesco De Leo.
Abbonati A Focus Storia Digitale
Scarica gratis l’applicazione Focus Storia su AppStore o Google Play e porta Focus Storia sempre con te! Potrai sfogliare le copie incluse nel tuo abbonamento o acquistare direttamente le singole copie, anche di numeri arretrati.
Vai su www.abbonamenti.it/ storiadigitale e scopri tutte le offerte, con sconti oltre il 50%. Potrai leggere la rivista sul tuo tablet, smartphone o PC, accedendo con le credenziali create in fase di acquisto.
I Nostri Errori
Focus Storia n° 201, pag. 5, abbiamo scritto erroneamente che il carro armato gonfiabile nella foto è un M8 Greyhound, invece si tratta di un M4 Sherman.
