Dicembre 2012

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Newsletter Mensile ALZATE IL CAPO Il tempo di Avvento richiama i discepoli del Signore alla Speranza che nasce dalla Fede e si esprime in un atteggiamento gioioso del vivere quotidiano. Il Signore ci invita ad alzare la testa e a guardare lontano, oltre le tristezze, gli affanni e le preoccupazioni della vita. Pagina 1

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Dicembre 2012 CHRISTMAS WORSHIP Si terrà a Noto il prossimo evento di preghiera e di evangelizzazione proposto dal gruppo regionale Jubilate. GESÙ PAROLA VIVA Bellissima esperienza di Gesù-Parola a Pergusa grazie al Corso Emmaus. Pagina 3

GMG 2013 Le indicazioni per partecipare alla GMG di Rio de Janeiro del prossimo anno. Come a Madrid, anche in Brasile i frati accoglieranno i giovani pellegrini francescani. Pagina 7

UNA FAMIGLIA CHE SI MOLTIPLICA Festa della Moltiplicazione a Palermo in casa Pace. La Parola cresce e si diffonde con i Disciples. Pagina 7

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ALZATE IL CAPO! I personaggi biblici che cara0erizzano il tempo di Avvento ci richiamano, ognu-­‐ no a suo modo, ad un a0eggiamento di vita cris:ana che spesso so0ovalu:amo: la gioia. Qualcuno dirà che la gioia è un sen:-­‐ mento naturale che nasce spontaneo a mo:vo di come vanno le cose nella vita di ogni giorno. Concorderei pienamente se avessimo l’accortezza di cambiare un verbo: dal “come vanno le cose” al “co-­‐ me si vivono le cose”. Non è un de0aglio da poco. Le cose, nella vita -­‐ salute, lavoro, relazioni sociali e affeGve, economia, poli:ca, ecc. -­‐ se-­‐ guono un proprio corso, influenzato dal male fisico e morale che pervade tu0a la creazione. Ma noi non siamo pezzi di legno ge0a: nel mare vor:coso di que-­‐ sto mondo, sballo0a: dalle onde. È per-­‐ ciò fondamentale per un discepolo di Gesù “prendere posizione” di fronte agli accadimen: di questo mondo. Gesù ha de0o che noi, suoi discepoli, siamo in

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questo mondo, ma non apparteniamo ad esso. I discepoli di Cristo, infaG, si qualificano proprio per essere uomini “in sequela”, dietro Gesù, “in cammino” verso una patria eterna, un regno che non è di questo mondo. Anche in questo senso, l’incarnazione di Gesù, è per noi un esempio. Dice Pietro: Cristo Gesù ci ha lasciato un esempio perché noi ne seguissimo le orme (cfr 1Pt 2,21). Gesù ha attraversato la storia umana pienamente da uomo, soffrendo tutte le contraddizio-­‐ ni del mondo e soprattutto caricandosi sulle spalle tutto il peccato del mondo. E lo ha fatto avendo sempre dinanzi a sé la visione chia-­‐ ra del progetto di salvezza eterna del Padre. Ed è per questo che può dire ai suoi discepoli, di fronte alla prospettiva di persecuzioni, vio-­‐ lenze, sconvolgimenti planetari…: alzate il capo! (Lc 21,28) Il discepolo di Cristo è una persona che sa guardare avanti perché tiene il capo alzato e gli occhi fissi sulla meta finale del proprio cammino. Quanto, allora, è significativo l’invito ad alzare il capo! Abbiamo mai fatto caso che quando i problemi prendono il sopravvento, quando siamo intristiti e addolorati, teniamo la testa bassa, con gli occhi che guardano in basso, mentre quando siamo gioiosi o almeno sereni, teniamo la testa alzata con gli occhi rivolti in avanti? Quando teniamo il capo abbassato e i no-­‐ stri occhi sono colmi di tristezza, non solo siamo incapaci di guardare avanti, ma non ci accorgiamo neanche di chi ci sta ac-­‐ canto. Siamo un po’ come i discepoli di Emmaus che, accompa-­‐ gnandosi mestamente verso il loro villaggio, non riescono a rico-­‐ noscere Gesù nel viandante che è al loro fianco. Quante volte abbiamo fa0o questa esperienza: quando ci acca-­‐ de qualcosa che ci rende tris:, ci chiudiamo in noi stessi, in una solitudine che non perme0e a chi ci sta accanto o vuole esserci accanto di risollevarci. Spesso non lo permeGamo neanche al Si-­‐ gnore: non si prega più, ci si allontana dal gruppo, non si ha voglia di partecipare alle celebrazioni della comunità… non comprenden-­‐ do né acce0ando che è proprio in ques: momen: e in tali contes: che Gesù vuole essere il nostro liberatore! Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra li-­‐ berazione è vicina! Vicina come lo è il Regno di Dio, non in senso temporale, anche!, ma sopra0u0o in senso fisico. Vicina in quanto fisicamente accan-­‐ to, perché Gesù cammina accanto a noi, Gesù ci pre-­‐ cede nel farsi carico delle sofferenze del mondo. Perciò, affida al Signore il tuo peso ed egli 4 sosterrà (Sal 55,23), risolleva: ed alza il tuo capo, il tuo libe-­‐ ratore è accanto a te. Ecco, dunque, il fon-­‐ damento della speranza cris:ana che si esprime in un a0eggiamento gioioso dell’affrontare la vita, comprese tu0e le sue dif-­‐ ficoltà che talvolta ci

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schiaffeggiano come onde tempestose. “Perché dovrò temere nei giorni del male, quando mi circonda la malizia di quelli che mi fan-­‐ no inciampare?” (Sal 49,6). Il cris:ano non teme nei giorni del ma-­‐ le perché sa che Gesù ha vinto il venerdì santo, ogni venerdì di passione che vede protagonista ogni uomo. Anche il malfa0ore che gli era compagno di crocifissione, alzando il capo, vede realiz-­‐ zarsi la promessa: oggi sarai con me nel paradiso (Lc 23,43), nel giardino della gioia. Facciamoci, dunque, accompagnare in questo tempo di Avven-­‐ to-­‐Natale da coloro che hanno già sperimentato la gioia di stare con Gesù e impariamo da loro a vedere realizzata la nostra speran-­‐ za di un Dio vicino e fedele alle sue promesse, che ci fa alzare il capo dall’asservimento alle disperazioni di questo mondo per guardare oltre, ad una bea:tudine eterna che è causa di gioia nel-­‐ l’oggi della nostra pur turbolenta storia. Da Maria che canta esultante di gioia al Signore perché è fede-­‐ le alle sue promesse, quelle fatte ad Abramo e alla sua discen-­‐ denza. Da Elisabetta che partecipa, insieme al bimbo che porta nel grembo, alla gioia di Maria, già beata perché “ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto”. Da Simeone che avendo finalmente visto con i propri occhi il Signore può concludere i suoi giorni nella pace. E poi dai pastori, chiamati a guardare in alto, a quella pace che viene dal cielo, causa di “una grande gioia” per tutto il popolo. E, infine, ma non ultimi, dai magi, che affrontano le difficoltà di un lungo viaggio con lo sguardo rivolto al cielo, lasciandosi guidare in mezzo alle tenebre da quei segni di luce che il Signore ci offre anche attraverso la creazione, quella stessa creazione che vive nella speranza che anch’essa “sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per en-­‐ trare nella libertà della gloria dei figli di Dio” (Rm 8,21). Siate lie4 nella speranza, costan4 nella tribolazione, perseve-­‐ ran4 nella preghiera (Rm 12,12). Siate sempre lie4 nel Signore, ve lo ripeto: siate lie4 (Fil 4,4). fra’ Saverio Benena4

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GESÙ PAROLA VIVA «La Chiesa ha sempre venerato le divine Scri5ure come ha fa5o per il Corpo stesso di Cristo, non mancando mai, sopra0u0o nella sacra liturgia, di nutrirsi del pane di vita dalla mensa sia della parola di Dio che del Corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli. Insie-­‐ me con la sacra Tradizione, ha sempre considerato e considera le divine Scri0ure come la regola suprema della propria fede; esse infaG, ispirate come sono da Dio e reda0e una volta per sempre, comunicano immutabilmente la parola di Dio stesso e fanno ri-­‐ suonare nelle parole dei profe: e degli apostoli la voce dello Spiri-­‐ to Santo». (Dei Verbum, 12) San Francesco, da parte sua, scriveva a tuG i chierici o0ocento anni fa: «Niente infaG possediamo e vediamo corporalmente in questo mondo dello stesso Al:ssimo, se non il corpo e il sangue, i nomi e le parole median: le quali siamo sta: crea: e reden: da morte a vita». (FF 207) Sì, la fede cris:ana venera nelle scri0ure sacre la Parola stessa di Dio, quella Parola che si è fa0a carne in Cristo Gesù. Come è reale la presenza di Cristo nelle specie eucaris:che, così è altret-­‐ tanto reale la presenza e la voce di Cristo nella Bibbia. San France-­‐ sco, lamentandosi che l’Eucaris:a talvolta veniva collocata in luo-­‐ ghi indecorosi o accolta senza le dovute disposizioni di fede, al-­‐ tre0anto si lamentava che “anche i nomi e le parole di lui scri0e talvolta vengono calpestate, perché l'uomo carnale non compren-­‐ de le cose di Dio”. E, pertanto, voleva che “ovunque siano trova: i nomi e le parole scri0e del Signore in luoghi sconvenien:, siano raccolte e debbano essere collocate in luogo decoroso” al pari dell’Eucaris:a. (FF 209) Questa era la fede di Francesco d’Assisi riguardo alla Parola di Dio, tanto che non riusciva a concepire altra regola di vita se non quella de0ata da Gesù Cristo ai suoi discepoli e trasmessaci nei vangeli. Ed è a tale fede e fedeltà che mira il Corso Emmaus della Newsletter - Dicembre 2012

Scuola di Evangelizzazione Sant’Andrea che è stato riproposto lo scorso week-­‐end a quasi quaranta giovani convenu: a Pergusa da tu0a la Sicilia. Bello ed efficace come tutte le esperienze della Scuola di Evangelizzazione, il Corso Emmaus ha fatto ardere il cuore dei partecipanti di amore per Gesù presente nelle Scritture. Egli si rivela ai suoi discepoli quale luce che guida, acqua che disseta, alimento che nutre… Senza il fuoco della Parola il discepolo di Cristo rischia di intraprendere e restare in un percorso di delu-­‐ sioni e sconfitte, di ferite e di amarezze causate da una interpre-­‐ tazione dell’esistenza in chiave meramente umana. Solo la Paro-­‐ la è capace di aprire il cuore e la vita ad una speranza che non delude, poiché solo Gesù è capace di separare la nostra fede in lui, purificandola, da tutto ciò che è semplicemente aspettativa e visione umana. E Gesù-­‐Parola non può non condurci al ricono-­‐ scimento della sua presenza nell’Eucaristia — Parola-­‐fatta-­‐carne per la salvezza del mondo — con cui si rivela ai nostri occhi vivo e risorto, vincitore della morte, speranza certa e carità perfetta. Il Corso Emmaus, facendo fare proprio tale esperienza profon-­‐ da di Gesù-­‐Parola, è giustamente considerato e vissuto, anche in questa recente occasione di Pergusa, quale il naturale e necessa-­‐ rio proseguo del Nuova Vita. Come un bimbo appena nato ha bi-­‐ sogno di nutrimento e di cure, così non basta rinascere alla fede, ma occorre efficacemente nutrirla con la Parola e l’Eucaris:a. Arrivederci, dunque, a gennaio per il prossimo appuntamento della Scuola di Evangelizzazione Sant’Andrea con la prima parte del Corso “Gesù nei quattro Vangeli” (la seconda parte si terrà a feb-­‐ braio), ringraziando sempre il Signore per il dono della SESA e per la generosità e semplicità con cui i giovani membri dell’equipe si fanno strumenti della potente azione dello Spirito Santo che, mediante l’annuncio della Parola, fa ardere il nostro cuore per Gesù. 3


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JUBILATE CHRISTMAS WORSHIP Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento invernale del Gruppo Jubilate. Una tre-­‐giorni di fraternità, pre-­‐ ghiera e prove, con al centro il worship del sabato sera...

Sarà la ci)à di Noto, all’interno dello splendido scenario della Basilica del SS. Salvatore, proprio accanto la Ca)edrale, ad ospitare in prossimità del Natale il Worship Concert del Gruppo Jubilate. Un worship in chiave di evangelizzazione che da un paio di mesi sta per essere preparato fin nei minimi dettagli dai giovani della nascente Porziuncola e non solo, sia a livello logistico per ospitare i numerosi membri del Gruppo Jubilate, sia a livello di preparazione spirituale e di pre-­‐evangelizzazione tra i giovani della cittadina barocca. I corisG e gli strumenGsG del Jubilate arriveranno a Noto nel po-­‐ meriggio di venerdì 14 dicembre per dare inizio alle prove e, alla sera, per me)ersi per primi ai piedi di Gesù che li chiama a rendersi suoi strumenG di salvezza per coloro che parteciperanno l’indomani all’esperienza del worship. I worship del Gruppo Jubilate, infaL, non sono un concerto di canG religiosi, ma un’esperienza dello Spirito che, mediante la musi-­‐ ca, il canto, i mimi, le tesGmonianze e l’annuncio esplicito di Cristo Salvatore, converte i cuori e li infiamma del suo amore. Ma, appun-­‐ to, è una esperienza dello Spirito che passa a)raverso quegli stru-­‐ menG “scelG” che sono i giovani membri del Gruppo Jubilate. A tal proposito vogliamo riportare la tesGmonianza che Francesco, stru-­‐ menGsta alla sua prima esperienza di worship, ha condiviso nella sua parrocchia dopo l’esperienza al recente Convegno “Giovani ver-­‐ so Assisi”: «Sono parGto per questo convegno senza aspe)armi niente, ma il Signore mi ha dato tanto. Tu)o è iniziato durante la prima Messa del Convegno, cioè qualche ora prima del worship, quando mi risuonarono in mente le parole che il dire)ore del Grup-­‐ po Jubilate mi disse al telefono pochi giorni prima della partenza: “suoneremo pregando”. Non sapevo come fare… allora durante la Messa ho pregato affinché il Signore mi desse la forza di suonare pregando. Terminata la Messa, un rapido checksound, ed eccoci pronG per il worship. EseguiG i primi canG, dopo vari momenG come quello del mimo e delle tesGmonianze, inizia il momento vero e proprio della preghiera dinanzi a Gesù EucarisGa. Il dire)ore lascia tu)o, si inginocchia su uno dei cuscini dietro l’altare e inizia a canta-­‐ re… Resto alcuni secondi fermo immobile… “E il dire)ore !?!?”. “Chi dirigerà!?!?”. Poi, improvvisamente, mi alzo dalla sedia e, nonostan-­‐ te il mio strumento pesa parecchio, mi inginocchio su un cuscino vicino al dire)ore e, presa la tonalità del canto, chiudo gli occhi e

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inizio ad improvvisare delle note… Avevo superato la paura di sba-­‐ gliare, iniziando a pregare suonando. Quella sera il dire)ore era invisibile ma c’era! Era tra noi! Lo Spirito Santo! Quando ero piccolo mi diverGvo a spegnere la luce e suonare al buio, provando ad indo-­‐ vinare le note. Quella sera, chiudendo gli occhi ho fa)o una cosa simile. Ho capito che basta essere come i bambini, spensieraG, di-­‐ menGcare per un aLmo tuL i problemi, dubbi , perplessità, incer-­‐ tezze e dire: “Signore mi affido a Te”. E veramente si riceve una pace che nulla al mondo può dare». Ci uniamo alla preghiera dei giovani di Noto affinché l’esperienza del worship possa trovare in tuL, jubilaGni e partecipanG, dei cuori aperG e disponibili all’azione potente dello Spirito Santo. Come già avvenuto la scorsa estate per il Worship di Marineo, alcune sedi locali MGF stanno organizzando la partecipazione a li-­‐ vello ci)adino con pullman e pullmini, come si partecipa all’MGFest o qualche altro evento regionale. Che bello! Ciò significa che final-­‐ mente il Gruppo Jubilate ha raggiunto l’obbieLvo per cui è nato e ha assunto una idenGtà propria, cara)erizzata dall’evangelizzazione, che lo rende unico nel panorama ecclesiale siciliano e non solo. Un moGvo di orgoglio, ma una responsabilità raddoppiata, poiché esige da parte dei suoi membri il massimo a livello di vita spirituale che va colGvata ogni giorno con la preghiera, un serio cammino di crescita nel discepolato e una coerente tesGmonianza di vita, affinché la musica e il canto di tali evenG si accordi con la vita di ogni giorno secondo la “forma di vita evangelica” che San Francesco ha indicato con tu)a la sua esistenza vissuta “in Cristo”. Appuntamento a Noto il 15 dicembre alle 21.00! Newsletter - Dicembre 2012


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Newsletter - Dicembre 2011

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Newsletter - Ottobre 2011


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Partecipare alla GMG 2013 con i frati? Si può! Come già a Madrid, i Frati Minori Conventuali del Brasile stanno preparando una interessante accoglienza dei giovani pellegrini che comprenderà anche una settimana di esperienza missionaria a Salvador (nello stato brasiliano di Bahia). La prossima Giornata Mondiale della Gioventù si terrà infatti a Rio de Janeiro dal 23 al 28 luglio 2013. “Andate e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19) è il tema che Benedetto XVI ha indicato per questa esperienza di Chiesa universale unica nel suo genere. Il programma per i giovani pellegrini italiani che intendono partire insieme ai frati sarà di 24 giorni complessivi, dal 16 luglio all’8 agosto, comprendente una settimana di visita di Rio e dintorni, oltre quella dedicata alla GMG, e un’altra di esperienza missionaria a Salvador (Bahia, Brasile) insieme ai frati del luogo. I costi si aggirano attualmente sui 1.700 euro, inclusi alloggio, biglietti aerei, iscrizione alla GMG, pasti e trasporti a Salvador. È naturale che questa cifra è legata all’attuale periodo: più si avvicineranno i giorni della partenza, maggiore sarà il costo dei biglietti aerei… IL NOSTRO OBIETTIVO è che da ogni nostra sede locale partecipi almeno un giovane in rappresentanza degli altri che al ritorno possa condividere la ricchezza dell’esperienza vissuta in Brasile. Una sfida che dobbiamo accogliere con il coraggio e l’entusiasmo dei giovani che ci contraddistinguono! Sollecitiamo, pertanto, ad individuare urgentemente in ogni sede locale MGF almeno un giovane che possa e voglia partecipare all’evento e a sostenerlo economicamente per il pagamento, in tutto o in parte, delle spese necessarie, mediante raccolte fondi di vario genere (colletta all’uscita della Chiesa, fiere del dolce, lotterie, ecc.). Responsabile per ricevere le iscrizioni dei siciliani e poi per l’accompagnamento degli stessi durante tutta l’esperienza brasiliana della prossima estate è fra’ Salvatore Cannizzaro a cui ci si può rivolgere mediante i contatti segnalati nel nostro sito web. Nelle foto: il gruppo MGF alla GMG 2011 Newsletter - Dicembre 2012

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UNA FAMIGLIA CHE SI MOLTIPLICA

Festa a casa della famiglia Pace a Palermo per la Moltiplicazione della Porziuncola che vi si riunisce. Un evento di grazia e di risposta al mandato di far crescere e moltiplicare la Parola. La cara0eris:ca fondamentale delle Porziuncole, la loro ragion d’essere, consiste non solo in un cammino di crescita personale dei suoi membri nella conoscenza e nella sequela di Cristo ma anche nell’impegno quo:diano all’annuncio kerygma:co, cioè alla nuova evangelizzazione dei giovani. In tu0o ciò le Porziuncole si manifestano fedeli all’esempio e al mandato di Francesco d’Assisi: fare del Vangelo la propria forma di vita (mente, cuore e volontà) per essere una vera comunità di di-­‐ scepoli e dedicarsi all’annuncio del Vangelo in forza del “mandato missionario” che Cristo stesso ha lasciato ai suoi discepoli. Così, infaG, Francesco disse ai suoi primi compagni presso la chiese0a di S. Maria degli Angeli: “Fratelli carissimi, consideriamo la nostra vocazione. Dio, nella sua misericordia, ci ha chiama: non solo per la nostra salvezza, ma anche per quella di mol: altri. An-­‐ diamo dunque per il mondo, esortando tuG, con l'esempio più che con le parole, a fare penitenza dei loro pecca: e a ricordare i comandamen: di Dio”. E proseguì: “Non abbiate paura di essere ritenu: insignifican: o squilibra:, ma annunciate con coraggio e semplicità la penitenza. Abbiate fiducia nel Signore, che ha vinto il mondo! Egli parla con il suo Spirito in voi e per mezzo di voi, am-­‐ monendo uomini e donne a conver:rsi a Lui e ad osservare i suoi preceG. Incontrerete alcuni fedeli, mansue: e benevoli, che rice-­‐ veranno con gioia voi e le vostre parole. Mol: di più saranno però gli increduli, orgogliosi, bestemmiatori, che vi ingiurieranno e resi-­‐ steranno a voi e al vostro annunzio. Proponetevi, in conseguenza, di sopportare ogni cosa con pazienza e umiltà”. (FF 1440). 8

Udendo tale esortazione i compagni di Francesco cominciarono ad aver paura. Ma egli non solo preconizzò l’arrivo di tan: altri fratelli che si sarebbero uni: nella predicazione del Vangelo, ma anche che per la loro predicazione “In gran numero si conver:ran-­‐ no al Signore, che mol:plicherà e aumenterà la sua famiglia nel mondo intero” (ibidem). La Festa della Mol:plicazione è dunque il momento in cui una Porziuncola si suddivide in due per essere più efficaci nel proprio percorso di crescita personale e numerica. L’elevato numero dei suoi membri, infaG, non perme0erebbe di essere incisivi al mo-­‐ mento dell’incontro seGmanale, cara0erizzato dalla preghiera, la condivisione e l’approfondimento della Parola da parte di tuG. Inoltre, la Mol:plicazione perme0e di diffondere l’esperienza sul territorio così come il francescanesimo si diffuse dalla Porziuncola al mondo intero. Anzi, essa è un obieGvo ed un dovere come ri-­‐ sposta alla chiamata del Signore, poiché – ripetendo le parole di Francesco – “Dio ci ha chiama: non solo per la nostra salvezza, ma anche per quella di mol: altri”. Con spirito di lode e di ringraziamento, pertanto, la sera del 29 novembre la ven:na di giovani discepoli di Palermo che si incon-­‐ trano seGmanalmente in Porziuncola a casa di Fabio e Francesca, hanno dato vita alla loro prima Porziuncola-­‐figlia (la quarta del capoluogo) che sarà guidata da Marianna e Vincenzo. Iniziata il 12 maggio 2011 con soli quattro membri, la Porziuncola guidata da Fabio e Francesca ha sperimentato una costante crescita numerica e nel discepolato personale dei suoi membri, la cui carat-­‐ Newsletter - Dicembre 2012


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Piccola Chiesa domestica Come non condividere la gioia per le meraviglie operate dal Signore nei nostri cuori? Era il 12 maggio del 2011 il giorno nel quale Lui ci ha fatto dono di un nuovo percorso, un cammino per la piccola Chie-­‐ sa domestica a noi affidata per mezzo del Sacramento del Matri-­‐ monio aperto a tutti coloro i quali Lui avesse chiamato. Si, ma verso dove? Partimmo in quattro e decidemmo di consacrare il nostro cam-­‐ mino a Maria nel mese a lei dedicato. Da subito fu chiamata la Porziuncola “delle coppie” in quanto il Signore aveva chiamato me, Francesca e una coppia di fidanzati. Dopo qualche incontro il Signore ci inviò un’altra coppia. Notammo da subito che era il Signore che ci inviava i fratelli e le sorelle, così imparammo subito a pregare durante il momento di intercessione per tutti coloro che Lui voleva inviarci, anche coloro che noi non avevamo “individuato”: era Lui stesso che chiamava per nome, con i suoi tempi e non con i nostri. Non sono mancati i momenti difficili nei quali ci chiedevamo quale fosse la Volontà di Dio, riscontrando incostanza nel cammino e nella partecipazione agli incontri; abbiamo affidato tutto alla preghiera e il nostro buon Gesù ci ha ascoltati, ci ha fatto fare esperienza della sua misericordia, abbiamo assistito a cambiamenti radicali… Che grazia!, non ci sono parole per potere esprimere in pienezza la gratitudine al nostro Signore. Il tempo della moltiplicazione Gradualmente ci ha fatto comprendere che era giunto il tempo per-­‐

teristica è stata ed è an-­‐ cora oggi quella di rivol-­‐ gersi in modo particola-­‐ re, ma non esclusivo, alle giovani coppie di fidanzati e di sposi (dodici membri sono appunto coppie di fidanzati o di gio-­‐ vani sposi). Questa esperienza particolare, come quelle analoghe vissute nel resto dell’isola, hanno fatto prendere maggiore co-­‐ scienza al Progetto Discepoli di quanto bisogno ci sia oggi di porta-­‐ re il Vangelo e l’esperienza di confronto e condivisione vissuto nelle Porziuncole proprio alle giovani coppie, più suscettibili di allontanamento dalla comunità ecclesiale e di autoisolamento da essa subito dopo il matrimonio, mentre è proprio questo il perio-­‐ do in cui una coppia ha maggiormente bisogno di dialogo, con-­‐ fronto, speranza e sostegno da parte della comunità. Adesso continua l’esperienza, in luoghi diversi, ma con lo stesso entusiasmo e lo stesso impegno nel corrispondere al mandato di Cristo e di Francesco. Già sono in tanti i giovani che, mediante il processo di evangelizzazione, stanno per essere accompagnati all’incontro con Gesù per un vero affidamento a Lui ed iniziare così l’avventura del discepolato e dell’apostolato di Cristo nelle due Porziuncole frutto di questa recente moltiplicazione. Siamo certi che la grazia della Moltiplicazione donerà un rinnovato impulso e vigore all’opera dell’evangelizzazione nella città di Palermo, sicuri che il Signore benedice e accompagna i suoi discepoli per le strade del mondo: Ecco, io sono con voi tutti i giorni (Mt 28,20). Newsletter - Dicembre 2012

ché alcuni di noi andassero ad annunziare il Vangelo in quei luoghi dove Lui ci inviava. Abbiamo iniziato a pregare perché ci facesse me-­‐ glio comprendere chi di noi doveva “andare” e qui un nuovo prodigio: il Signore stesso ci ha fatto comprendere chi sarebbe andato nella nuova Porziuncola e, senza averne parlato prima, ci siamo ritrovati concordemente unanimi. Ancora una volta il Signore ci ha fatto spe-­‐ rimentare la bellezza della comunione, frutto di quel cammino nel quale ci stava conducendo e confermando. La moltiplicazione Ed è arrivato il grande giorno! Giovedì 29 novembre abbiamo vissuto la Festa della Moltiplicazione come un vero momento di grazia. Che emozione: gioia frammista a nostalgia, ma il Signore ci ha fatto un altro dono, la condivisione più bella di tutti i nostri incontri di Por-­‐ ziuncola. Cosa ha fatto Gesù per noi? Ci ha chiamati per nome, ci ha donato i fratelli, ci ha messo alla sua sequela, ci ha formati per anda-­‐ re… Cosa abbiamo fatto noi per Gesù? Quasi inconsapevolmente ci siamo resi suoi strumenti per portare il lieto messaggio, messaggio di speranza, misericordia, pace e gioia del Gesù vivo e risorto che si è lasciato incontrare da ciascuno di noi e che ci invita a restare con Lui, unica vite, e a portare frutto in abbondanza, un frutto che rimanga. Grazie Signore Gesù, ci affidiamo a te. Illumina i nostri passi, parla ai nostri cuori e rendici strumenti per annunziare al mondo al quale ci invii che Tu sei vivo. Fabio e Francesca Pace

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CALENDARIO MGF

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LE DIECI PAROLE

14/16 dicembre a Noto Gruppo Jubilate

oto bre a N alvatore m e c i 15 d ilica SS. S s hip .00 Ba ore 21 s Wors a m t s i Chr

in evidenza

ADORAZIONE EUCARISTICA Enna, 3 dicembre Catania, 6 dicembre Marineo, 7 dicembre Catenanuova, 7 dicembre Trapani, 14 dicembre Palermo S.C., 18 dicembre PER LE VOCAZIONI Palermo S.F., 2 dicembre 16 dicembre a Partinico e Adrano raduno bi-zonale Arald ini

Felice Natale e buon inizio di nuovo anno!

27/30 dicembre a Termini I. Convegno Regionale Adolescenti GiFra

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CENTRO REGIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE E VOCAZIONALE OFM CONV. Convento S. Maria della Dayna Salita San Francesco 90035 Marineo Tel: 091 8725133 segreteria@mgfsicilia.org

Evangelizzare richiede un nuovo linguaggio e una nuova metodologia rispetto anche ad un recente passato. Ciò che ha dato bellissimi frutti fino a vent’anni fa non è detto che sia l’unico linguaggio e l’unico metodo giusto. Per evange-­‐ lizzare occorre parlare la lingua dell’esperienza concreta, della vita ordinaria, delle cose che succedono a tutti, non la lingua di una nicchia ecclesiale. Chi si sente descritto si sen-­‐ te anche capito, e chi si sente capito ascolta. Con linguaggio semplice e diretto si propone un mes-­‐ saggio di sostanza: quello della Parola di Dio, eterna, sempre efficace e attuale. L’esperienza dei Dieci Coman-­‐ damenti si basa proprio su questa certezza: Dio non smette mai di parlarci. Le Dieci Parole sono eterne non per staticità ma per vitalità: esse attendono annunciatori che si lascino toccare in prima persona, che trovino gu-­‐ sto nel dare la propria vita e le proprie parole per la Pa-­‐ rola. Per questo l’autocoscienza che sta maturando tra chi predica i comandamenti non è quella di essere l’inizio di un nuovo movimento o di una qualsiasi aggregazione ecclesiale, ma semplicemente di essere presbiteri, an-­‐ nunciatori per vocazione e pastori per missione. La novi-­‐ tà più bella di questa esperienza accade proprio in loro, poi si allarga a cerchi concentrici sugli altri. È questa l’esperienza che dal 7 novembre sta coinvol-­‐ gendo ogni mercoledì sera a Palermo, presso la Chiesa del S. Cuore alla Noce, centinaia di giovani e adulti. E la proposta non poteva non arrivare che dalla Comunità Francescana di Evangelizzazione di Montevago che, ap-­‐ punto, della nuova evangelizzazione -­‐ nel senso indicato da Giovanni Paolo II: nuovi linguaggi, nuovi mezzi, nuovo ardore -­‐ ha fatto il proprio stile di vita apostolico. Chi sono i numerosi partecipanti? Giovani in ricerca, persone che vengono dall’area grigia della fede generi-­‐ ca e intimistica, adulti “impegnati” che scoprono di dover rifondare la loro fede su basi più vere, coppie che cercano un nuova partenza per la loro storia insieme, uomini e donne che vengono dall’ateismo militante o dall’indifferentismo… A tutti, ieri come oggi, Dio ha dieci parole, solo dieci!, da offrire per una vita più vera. O forse solo una: Gesù Cri-­‐ sto, la Parola fatta carne...

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