Mamme pret a porter 0-12 mesi

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G . MA N DR I N O - M. CO N T IER O

Se state leggendo questo libro probabilmente state per diventare o siete da poco diventate anche voi mamme! Siete genitori. Solo pronunciare queste parole vi fa ancora un certo effetto. Siete tornate a casa con quel fagottino tra le braccia e vi siete chieste: “E ora? Che cosa devo fare? E come? E quando?”. All'ospedale vi hanno dato quel cosino da portare a casa, ma nessuno vi ha dato il libretto d'istruzioni... Sì, avete letto un sacco di libri durante i nove mesi della gravidanza... Teoricamente siete preparate ma, praticamente, da dove si comincia? E se mi capita che...? E allora mamme, è arrivato il momento di sedersi al posto di guida, afferrare il volante e partire per il viaggio più bello, emozionante, arricchente e non sempre facile della vostra vita. Sedetevi al posto di guida e afferrate il volante: percorrerete tratti di strada pianeggianti e tranquilli, in cui vi sentirete rilassate, soddisfatte, piene, e tratti un po' più sconnessi, a curve, di difficile gestione e vi potreste sentire stanche, frustrate e svuotate. Ecco allora questo manuale pensato per noi mamme di oggi, senza metodi e promesse ma con consigli pratici e dati scientifici, nel rispetto delle esigenze di tutti i membri della famiglia. Buon viaggio a tutte voi!

prima come insegnante di scuola dell’Infanzia e Primaria, poi come psicologa presso enti pubblici. Giulia Mandrino Presidente dell’Associazione Mamma prêt-à-porter, operatrice Massaggio Ayurvedico, insegnante di Massaggio Infantile Shantala, Naturopata, operatrice di Baby Yoga. Seregnese di adozione dal 2009, cresciuta a Torino dove a conseguito la laurea in Comunicazione Interculturale con specializzazione in Sociologia, indirizzo marketing e comunicazione. Nel 2010 fonda un centro mamma che potesse essere un punto di sostegno e di riferimento per le mamme e i papà. Mamma prêt-à-porter è un’Associazione di operatori del settore materno-infantile che credono profondamente nei principi del maternage naturale. L’obiettivo dell’Associazione è quello di supportare mamme, papà e bimbi nelle loro scelte.

€ 22,00

P R Ê T- À - P O R T E R IL PRIMO ANNO INSIEME

Il parere dell’esperto per saperne di più MAMME PRÊT- À -POR TER

non verbale e sulla gestione delle emozioni. Inizia le sue esperienze professionali nel mondo dell’infanzia nel 1997

GIULIA MANDRINO

M M A E M Consigli pratici per i neo-papà

Monica Contiero Psicologa clinica e psicologa infantile, consegue la laurea presso l’università di Padova nel 1998 e poi il titolo di counsellor sistemico presso il Centro Panta Rei di Milano. Approfondisce gli studi sulla comunicazione

MONICA CONTIERO

Vademecum per la scelta dell’asilo nido

L’angolo di Monica… per sentirsi bene come donne e mamme Strumenti pratici per la cura naturale del bambino Strumenti e trucchi per un sonno sereno

I rimedi omeopatici per curarlo Pronto soccorso per gestire le emergenze

www.mental-fitness.it

Manuale innovativo per una maternità serena Cover_definitiva_con dorso.indd 2-4

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INDICE

INDICE LE REGOLE D'ORO PER ESSERE UN BUON GENITORE IMPERFETTO ........... 2

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LA CURA del BAMBINO LE FONDAMENTALI, IMPRESCINDIBILI BASI ......................................... 8 Unicità del bambino, unicità della relazione, consigli non richiesti ... 8

La zia ignazia dice che...

....................................................... 10 Esogestazione e marsupiali ............................................................. 11 Attaccamento sicuro ........................................................................ 12 Ritmi sonno-veglia del neonato ...................................................... 15 Per crescere un bambino ci vorrebbe un villaggio! ....................... 15 Il pianto del bambino ....................................................................... 15

IL RITORNO A CASA ................................................................................. 19 Come si trasporta il bimbo in macchina nei primi mesi? ............. 19 Un nido famigliare o una casa aperta? .......................................... 19 Una casa a misura di bambino (e di neo-mamma) e i supporti dei primi mesi ..............................................................20 Marsupiamo? .................................................................................... 23 Come portare il bimbo a spasso non con la fascia? C’è il passeggino! ............................................................................ 25 Il tuo bimbo è Kapha, Pitta o Vata? ................................................ 28

Il parere dell’esperto - Ayurveda per bambini e neo-mamme ........................................30 LA PELLE DEL NEONATO ........................................................................ 31 Pulizia e idratazione ......................................................................... 31 Cura del cordone ............................................................................. 32 Cambio del pannolino, cacche e sederini .....................................33 Strumenti utili durante il cambio .................................................... 35 Che cosa troviamo nel pannolino? .................................................36 COSMESI - Pasta protettiva fai da te ........................................36 Igiene e ben-essere ......................................................................... 37 COSMESI - Ricetta per il co-bagno ..........................................38 COSMESI - Sacchettino di erbe da bagno ...............................38 COSMESI - Burro corpo super idratante ..................................40 Al sole ............................................................................................... 42 Abbigliamento ................................................................................. 42

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BEN-ESSERE E ALTERAZIONI DEL BEN-ESSERE ..................................44 Omeopatia e cura del bambino ......................................................44 Le curve di crescita .......................................................................... 45 Il parere dell’esperto - Le risposte del pediatra ......46 Vaccinazioni ...................................................................................... 47 Dermatite da pannolino .................................................................. 47 Crosta lattea ......................................................................................48 Denti da latte.....................................................................................48 Colichette .........................................................................................48 BEN-ESSERE - Per le coliche e la stipsi .................................. 49 Reflusso .............................................................................................. 49 BEN-ESSERE - Il massaggio al pancino ..................................50 Febbre ............................................................................................... 51 Diarrea .............................................................................................. 53 Raffreddore e muco ........................................................................53 Calibrazione e scatti di crescita .....................................................53 Infezioni delle vie urinarie ...............................................................54

2

NUTRIMENTO PER IL BEN-ESSERE

ALLATTAMENTO .........................................................................................56

La zia ignazia dice che...

........................................................ 57 Prendiamoci cura di noi!................................................................... 61 Fino a quando allattare? .................................................................. 61 Ogni quanto devo allattare? ............................................................ 62 Quanto deve durare la poppata? .................................................... 62 Kamamilk: le posizioni dell’allattamento ........................................ 62 Il parere dell’esperto - L’osteopatia pediatrica .........65 Il parere dell’esperto - Le risposte dell’ostetrica ......66 Come posso aumentare la produzione di latte? ........................... 67 Come posso essere sicura che il mio latte basti al mio bimbo per crescere? ............................................................. 67 ALLATTAMENTO: PICCOLI E GRANDI INCONVENIENTI QUOTIDIANI .... 69 L’ingorgo mammario ........................................................................ 69 Se sono influenzata posso allattare? ............................................... 70 Gli strumenti dell’allattamento ........................................................ 70

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INDICE

ESTRAZIONE E CONSERVAZIONE DEL LATTE MATERNO ................ 73 Come conservare il latte .................................................................. 73 Il parere dell’esperto - L’allattamento ........................ 74 Somministrazione del latte materno ............................................... 75 Il ruttino ............................................................................................. 75 ALLATTAMENTO CON LATTE ARTIFICIALE .......................................... 76 Quale latte scegliere? ....................................................................... 76 Quanto latte dare? ............................................................................ 77 Quale biberon scegliere? ................................................................. 77 Ciuccio o dito? .................................................................................. 78

L’ANGOLO DI MONICA - NON SONO UNA MAMMA DI SERIE B! .......................................80 LO SLATTAMENTO ..................................................................................... 81 Quali sono le caratteristiche dello slattamento naturale? ............ 81

Il parere dell’esperto - L’alimentazione naturale della prima infanzia .............................. 82 La “biodisponibilità” è ciò che ci interessa ....................................84 È molto diverso dallo stile alimentare a cui sono abituata… .......84 Quando iniziare lo slattamento? .....................................................85 Il primo contatto con il cucchiaino ..................................................86 Le prime pappe: chi ben comincia è a metà dell’opera! .............. 87 CUCINA - La prima pappa ........................................................... 87 7-8 mesi! Arrivano i legumi, ragazzi! ...............................................88 CUCINA - 7-8 mesi: la pappa dolce e la pappa della sera ........88 CUCINA - Come posso convertire le pappe in vellutate chic? .89 8-9 mesi: la pappa con i cereali in chicchi e la seconda merenda con il budino! ....................................................................90 CUCINA - W il budino!!! ...............................................................90 Dai 9 ai 12 mesi: oli, erbe aromatiche e pastina ............................. 91 CUCINA - La pappa dolce dei grandi ......................................... 91 GLI ALIMENTI BASE E IL LORO UTILIZZO .............................................92 Frutta e verdura ................................................................................92 Cereali ............................................................................................... 93 Legumi .............................................................................................. 95 Le proteine animali .......................................................................... 96

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Latte .................................................................................................. 97 Uova ..................................................................................................99 Sale ....................................................................................................99 Zucchero ............................................................................................99 I CIBI SCONOSCIUTI MA UTILISSIMI: UNA NUOVA AVVENTURA! ....100 Alghe, cose da fissati! ....................................................................100 Frutta disidratata ............................................................................ 101 Semi oleosi ...................................................................................... 101 Il parere dell’esperto - Oli e bacche ........................ 102 Bevande vegetali ............................................................................ 102

La zia ignazia dice che... ...................................................... 103

ATTENZIONE A… ...................................................................................... 106 Le combinazioni alimentari ............................................................ 106 Gli omogeneizzati ........................................................................... 107 I biscottini ........................................................................................ 108 I formaggini ..................................................................................... 108 SVEZZAMENTO E LAVORO ..................................................................... 109 W il surgelatore! .............................................................................. 109 L’asilo nido vi verrà incontro ........................................................... 109 I nonni “addestrati” ........................................................................ 110

L’ANGOLO DI MONICA - Mangia, mangia che diventi grande!.............................113 L’ANGOLO DI MONICA - E ora, sfatiamo i falsi miti!..................................................114

3

IL SONNO del BAMBINO PERCHÉ NON DORMI? .............................................................................119 I ritmi del sonno del bambino.........................................................119 Ma quando inizierà a dormire tutta la notte? .............................. 120

ALLATTAMENTO E NANNA ................................................................... 121

DI CHE COSA HA BISOGNO ................................................................... 123 Coccole e rassicurazione ............................................................... 124

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INDICE

IL SONNO CONDIVISO (co-sleeping) ................................................... 126

COME FARLO DORMIRE ......................................................................... 127 Che cos’è la SIDS? .......................................................................... 130 LA NATURA CI VIENE IN AIUTO ............................................................ 131 I Fiori di Bach................................................................................... 131 Aromaterapia................................................................................... 132 BEN-ESSERE - Miscela per i genitori “distrutti” da notti insonni ..................... 132 DOVE FARLO DORMIRE .......................................................................... 133 Il lettino, questo sconosciuto ........................................................ 136 Come abituarlo al lettino ............................................................... 136

L’ANGOLO DI MONICA - Dormi, bambino mio… che se non dormi ci penso io! ........................................... 139

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MAMME, al LAVORO!

CHE ANSIA DOVERSI “STACCARE” DAL BAMBINO! ........................ 142

IL RIENTRO AL LAVORO: È UN BENE O UN MALE? ......................... 143 Finalmente ritorno a vivere! (Si può dire?) ................................... 145 LA NATURA CI VIENE IN AIUTO ............................................................ 145 I Fiori di Bach................................................................................... 145 Ma a chi affidare il bambino? ......................................................... 146 L’ASILO NIDO IDEALE… .......................................................................... 146 Vademecum per la scelta di un nido d’infanzia di qualità .......... 148 Che cosa POTREBBE offrire in aggiunta un nido......................... 153 Anche la mamma vive l’inserimento! ............................................ 153 ALTERNATIVE AL NIDO ........................................................................... 156 I nonni: istruzioni per l’uso.............................................................. 156 La tata............................................................................................... 157

L’ANGOLO DI MONICA - Emozioni di mamme al nido................................................ 158

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LA NUOVA FAMIGLIA: 1 + 1 = …3 ORGANIZZAZIONE .................................................................................. 160 Trucco n.1. Borsa necessaire sempre pronta! .............................. 161 Trucco n.2. Cucina rapida .............................................................. 161 Trucco n.3. Rete di collaborazione................................................. 162 Trucco n.4. Conoscere altre mamme ............................................ 163 Dove sono finita io? ........................................................................ 163 Le emozioni della mamma ............................................................. 167 Mamma multitasking ...................................................................... 169 Che cosa mi aspetto dal papà? ..................................................... 169 Che cosa si aspetta da me? ........................................................... 171 E Noi due? ....................................................................................... 172 LA NUOVA SESSUALITÀ… LUI UOMO, LEI MAMMA ........................ 175 Come ritrovare l’intesa sessuale ................................................... 176 QUANDO IN FAMIGLIA C’È GIÀ UN PRIMO FIGLIO ......................... 179 Ma chi sei tu? ................................................................................... 179 Come far vivere serenamente l’arrivo del fratellino .................... 180 L’ANGOLO DI MONICA - Corpo di mamma ................ 184

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NATO per CRESCERE LO SVILUPPO NEUROPSICOMOTORIO DA 0 A 1 ANNO ................. 187 La scoperta del sé e della possibilità di manipolare l’ambiente .... 190 Iperstimolazioni e anticipazione dei bisogni ................................ 190 Tocco tutto!...................................................................................... 192

UN MONDO DI MAMME ........................................................................ 193

…E NON ABBIAMO BISOGNO DI PAROLE ......................................... 196 La comunicazione non verbale ...................................................... 196 CRESCO PERCHÉ GIOGO, GIOCO PERCHÉ CRESCO ........................ 198 Il gioco intelligente ......................................................................... 199 IL MASSAGGIO INFANTILE ..................................................................... 207 BEN-ESSERE - Il massaggio con la pasta .............................. 207

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INDICE

Baby yoga ........................................................................................ 212 BEN-ESSERE - Baby Yoga: posizioni anti-pianto ............... 213

LA MUSICOTERAPIA ................................................................................ 214

APPENDICI 1 I nostri amici ................................................................................... 217 2 Maternità: diritti e tutele ........................................................ 219 3 PRONTO SOCCORSO .........................................................................225 4 OMEOPATIa ......................................................................................... 231 5 mamma glossario .........................................................................233 6 BIBLIOGRAFIA ..................................................................................... 243 7 RINGRAZIAMENTI .............................................................................. 245

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1 la cura del BAMBINO

In collaborazione con il dott. Luca Roasio, pediatra e omeopata pediatrico


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T

ornare a casa con quel fagottino per alcune di noi è fonte di gioia immensa, in altre prevale la paura di “non essere in grado”, oppure di “fargli involontariamente del male”.

mamme che magari non hanno un avvio automatico dell’allattamento sono demotivate e dubitano fortemente delle loro capacità di saziare il loro bimbo. E quindi il latte artificiale diventa il primo e unico aiuto che si dà a una mamma e sembra addirittura lo strumento di salvezza per far crescere i bambini. Così come, se per caso si altera il suo equilibrio fisico con un piccolo raffreddore, sembra essere assolutamente necessario INTERVENIRE PER PRECAUZIONE temendo complicazioni (magari un semplice raffreddore diventa una bronchite!): se il poter somministrare una pillola al nostro bimbo ci rende molto più tranquille, in realtà vedremo che spesso è un eccessivo interventismo a causare le degenerazioni patologiche. Allo stesso tempo, però, il neonato sembra essere estremamente sviluppato e consapevole nel ricattare emotivamente il genitore, quindi a piangere e a smettere immediatamente appena la mamma lo prende in braccio: sembra essere un mammifero così sviluppato da avere la percezione del prima e del dopo, della causa e dell’effetto e soprattutto della PREMEDITAZIONE.

Partendo dal presupposto che i neonati sono molto forti fisicamente ma molto fragili a livello emotivo, sfatiamo subito quanto sostenuto dalla cultura sulla cura del bambino diffusa in Italia negli ultimi 50 anni, secondo cui il bambino è un esserino molto fragile fisicamente (ecco quindi venir fuori il “sei sicura che il tuo latte lo sazi?”). A partire da questo la cultura del terrore del bambino che “non cresce” (e via di pesate mattino e sera, prima e dopo, orologio per cronometrare le poppate) con le ovvie conseguenze che le

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la cura del bambino

In realtà non è assolutamente così. Io propongo sempre questa analogia alle mamme dell’Associazione: se chiedete di andare in bagno a casa di vostri amici e loro fanno finta di non sentire, che cosa fate? Continuate a chiedere, perché avete un bisogno impellente e avete la necessità di assecondare quel bisogno. Alla fine vi mostrano il bagno, riuscite a espletare i bisogni e ovviamente smettete di chiedere “Dov’è il bagno? Scusa, mi dici dov’è il bagno?”: sareste sceme se continuaste a farlo dopo averlo trovato. Il pianto del bambino è la stessa cosa. Il pianto indica un bisogno fisiologico e/o uno stato emotivo alterato: fame, pannolino sporco, dolore, stanchezza eccessiva, incapacità di rilassarsi e bisogno di contatto. E sì, udite, udite, il bisogno di contatto non è un vizio ma un bisogno fisiologico del cucciolo di uomo; se nella mentalità comune per accudire il proprio bambino sono necessari sdraiette, ciucci, oggetti transizionali quali orsacchiotti, manuali per imparare a non viziarli ecc…; in realtà il neonato ha bisogno solo di due cose: latte, possibilmente di mamma, e contatto fisico. Questa semplicità è disorientante per molti di noi perché questo bisogno prolungato e continuo è un enorme cambiamento all’interno della nostra vita e sembra ribaltare ogni cosa: il sonno notturno, i ritmi della giornata, la relazione di coppia, la cura di sé e la percezione di sé come donna ma anche come essere umano che una volta è stato bambino. Come ci spiega la dottoressa Alessandra Bortolotti nel suo libro “E se poi

prende il vizio?”1, il contatto è un bisogno irrinunciabile, come mangiare e dormire. La cultura positivista che regna sovrana ha enormi ripercussioni anche sulla visione della cura del bambino, per cui sentiamo la necessità di avere sottomano manuali e tabelline per capire come gestire le varie situazioni nella maniera migliore: come abbiamo però visto nell’introduzione di questo volume, non esistono regole e manuali per crescere bambini felici, non viziati, non maleducati, e tanti altri non… è necessario quindi un radicale cambiamento di prospettiva, quindi “si può scegliere di essere genitore, non soltanto di farlo. Si può scegliere di mettersi in discussione ogni giorno e di crescere con i figli in nome dell’affettività e del rispetto dei bisogni di tutti”1.

Come possiamo fare, però, affinché questi bisogni così importanti ed estesi del neonato siano per noi sostenibili e che si instauri una relazione appagante? Lo scopriremo pian piano nel nostro libro… 1

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A. Bortolotti, E se poi prende il vizio?, Il leone verde, Torino, 2010.


Mamme prêt-à-porter

Le fondamentali, imprescindibili basi Unicità del bambino, unicità della relazione, consigli non richiesti Vorremmo iniziare questo primo capitolo con un concetto basilare nell’approccio al bambino, un principio fondamentale che deve essere sempre ben chiaro nella nostra mente, soprattutto quando ci troveremo a leggere tabelle o grafici che presentano la “normalità” della crescita dei bambini, o ad ascoltare i consigli (anche non richiesti) di altre mamme che sanno sempre esattamente che cosa dovremmo fare con il nostro bambino! Il concetto di “normalità” richiama semplicemente a “ciò che è nella norma”, e un bambino è nella norma sia che cominci a parlare a 9 mesi, così come se lo fa a 18 mesi! Un bambino è nella norma sia che dorma tutta notte fin da subito, sia che si risvegli tutte le notti fino a 3 anni! Ogni bimbo ha proprie competenze che sviluppa prima di altre ed è meno predisposto allo sviluppo precoce di alcune rispetto ad altre.

Conoscere il proprio bambino e rispettare i suoi tempi e i suoi talenti è il compito principale dei genitori di neonati. Rischiamo altrimenti di non rispondere in modo appropriato ai suoi comportamenti, rischiamo di uniformare la nostra relazione a uno standard preimpostato, invece di renderla unica, rischiamo di non evidenziare i suoi particolari talenti e predisposizioni, ma di tarpargli le ali in nome dell’una o dell’altra teoria educativa di riferimento. Stampiamocelo bene nella mente: ogni bambino è UNICO, ha suoi propri competenze, abilità, talenti, ritmi e tempi: questa unicità merita rispetto: “Se vi ricorderete di pensare al vostro bambino come a una persona vi sarà facile avere per lui il rispetto che si merita”2. Inoltre, ogni coppia madre-bambino è UNICA, ha suoi propri stili comunicativi, modalità relazionali, dinamiche comportamentali.

Ogni neonato è prima di tutto una persona con un proprio modo di comunicare, propri sentimenti e uniche caratteristiche di personalità

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T. Hogg, Il linguaggio segreto dei neonati, Oscar Mondadori, Milano, 2011.


mamme prêt-à-porter

LA ZIA IGNAZIA DICE CHE... 1 È un bravo bambino?

In che senso? Ci sono forse neonati che sparano all’impazzata sulla folla davanti a una chiesa di domenica? Magari ci vogliono dire: “È un bambino comodo, facile per noi da gestire?” 2 Ma lo tieni sempre in braccio? Poi ti prende il vizio…

Sì, tendenzialmente più che posso, quando e come ci viene voglia, a me e a lui/lei. È un bisogno sano che deve essere appagato, non un vizio. A tempo debito, con le solide basi e sicurezze, si allontanerà lui. 3 Ma piange sempre?

Il pianto è una delle sue modalità comunicative: ci sono bambini che piangono molto, altri meno. Ha tante cose da esprimere, da comunicarci. Quando saprà fare una telefonata alla sua amica del cuore per raccontarle i suoi dispiaceri, non piangerà più tra le braccia della mamma. 4 Vedi che ha il vizietto? Piange e appena lo prendi in braccio smette.

Il bisogno di contatto è una necessità primaria; come smette di piangere se gli do da mangiare e appago la sua esigenza di cibo, così si calma se lo prendo in braccio appagando la sua esigenza di contatto fisico e contenimento. 5 Ma avrai ancora latte? Il tuo latte è diventato acqua?

Il seno è una ghiandola, se stimolata correttamente produce latte. Se il bambino sta bene e cresce, vuol dire che il mio latte gli basta. 6 Piange: avrà fame!

I bambini piangono per moltissimi motivi e solo uno di questi è la fame. 7 Non metterlo nel lettone, non andrà più via!

Il co-sleeping è una pratica naturale e consigliata, favorisce l’allattamento e il riposo della mamma e del bimbo. 8 Caspita, hai ancora tanta pancia…

A tempo debito andrà via; al momento ho altre priorità e fonti di gioia primaria! 9 Dovresti proprio prendere l’abitudine di occuparti della casa mentre lui/lei dorme.

La casa splendente al momento non è la mia priorità: ho tempo tutta la vita per pulire casa. Il mio bimbo rimane neonato solo in questi mesi.

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la cura del bambino

Proprio perché partiamo dal rispetto dell’unicità di ogni bambino, non vi saranno proposte strategie educative “vincenti”, ma cercheremo di accompagnarvi e di sostenervi nel trovare il vostro stile educativo, la vostra relazione equilibrata con il vostro bambino.

pelle del neonato (ricordiamoci che l’apparato tegumentario deriva dalla separazione del foglietto embrionale da quello del sistema nervoso ed essi sono i primi a svilupparsi) permette di far ritrovare al neonato quell’ambiente noto, l’ambiente uterino, caratterizzato da calore, contenimento, movimento, massaggio continuo, battito cardiaco…

Esogestazione e marsupiali Il cucciolo d’uomo nasce prematuramente rispetto agli altri mammiferi: per poter sopravvivere dipende totalmente dai genitori, come i piccoli dei mammiferi marsupiali e, come loro, necessita di ricevere una continuità rispetto al grembo materno, quindi contenimento e contatto fisico prolungato, oltre che allattamento al seno: “I genitori sappiano che è tutto normale se il proprio figlio esprime la necessità di contatto fisico continuo. “Per tutti i bambini del mondo questo è un bisogno primario che va soddisfatto” scrive la dott.ssa Alessandra Bortolotti3. In braccio la 3

A. Bortolotti, op. cit.

Nella pancia della mamma il neonato per 9 mesi… a percepito solo contatto continuo e onh

Spesso le nostre mamme, zie, amiche e soprattutto la zia Ignazia ci dicono che: deve stare coricato nel suo lettino si deve addormentare non a contatto ma da solo nel suo lettino se piange e lo prendiamo in braccio, quindi con contatto fisico, prenderà il vizio deve abituarsi da subito a stare in mezzo al rumore e alla luce forte e diretta.

nipresente del nostro corpo, contenimento e movimento si addormenta a contatto e si sveglia a contatto ha ricevuto il massaggio effettuato dal nostro intestino e dai nostri organi interni ha sentito rumori ovattati è vissuto in un mondo di ombre e luci è sempre stato in posizione fetale.

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la cura del bambino

Il cucciolo d’uomo a 0 mesi Vede: è straordinariamente programmato a guardare i genitori negli occhi

Riconosce attraverso l’olfatto l’odore del seno e della mamma

Sente: sin dalla vita intrauterina, distingue soprattutto la voce umana. Non ama rumori acuti e forti

Normalmente il suo sonno è irregolare

Piange per svariati motivi, alcuni comprensibili (sonno, fame, bisogno di contenimento…), altri meno

Ha bisogno di contenimento fisico

Ha bisogno di contatto fisico

Può attaccarsi al seno continuamente oppure mangiare ogni 3-4 ore

Non deve essere iper-stimolato

Ha già delle sue predisposizioni caratteriali Riconosce mamma e papà attraverso l’odore e il suono delle voci che ha sentito per nove mesi nella pancia

Non prende vizi e non fa capricci ma ha solamente bisogni fisiologici innati

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Mamme prêt-à-porter

domande, introducendo il concetto di “attaccamento” e sostenendo che la qualità della relazione tra il bambino e chi lo accudisce crea nel bambino la rappresentazione mentale di sé, dell’altro e della relazione. Osservando molte coppie madre-bambino, è arrivato a definire alcune fasi dell’attaccamento e ha evidenziato quali siano le caratteristiche comportamentali che deve avere la mamma per poter garantire un tipo di attaccamento “sicuro” col suo bambino. Un attaccamento di tipo sicuro si ha se il bambino sente di avere, dalla figura di riferimento, protezione, senso di sicurezza, affetto; in un attaccamento di tipo insicuro, invece, il bambino riversa sulla figura di riferimento comportamenti e sentimenti come instabilità, prudenza, eccessiva dipendenza, paura dell’abbandono. 1a fase: dalla nascita alle dodici settimane; in questo periodo il bambino non è in grado di distinguere le persone che lo circondano anche se può riuscire a riconoscere, attraverso l’odore e la voce, la propria madre.

fare sempre più selettivi, soprattutto rispetto alla figura materna. 3a fase: fra il sesto e il settimo mese, il bambino discrimina sempre di più nei confronti delle persone con le quali entra in contatto. 4a fase: dal nono mese l’attaccamento con la mamma si fa stabile e decisamente visibile. Il bambino richiama l’attenzione della figura di riferimento, la saluta, la usa come base per esplorare l’ambiente, ricerca in lei protezione, in particolare se si trova di fronte a un estraneo. L’attaccamento sicuro presuppone che, nei momenti di distacco dalla figura materna, il bambino mostri inizialmente disapprovazione, disagio e sofferenza, per poi gradualmente riuscire ad acquisire tranquillità e sicurezza anche senza la mamma, ma in presenza di figure di riferimento secondarie, e avendo la certezza che la mamma tornerà. È naturale e sano che il bambino sia in difficoltà nel momento in cui è consapevole che si sta per separare dalla sua figura di riferimento principale: significa che ha sviluppato con lei una buona relazione. L’importante è che il bambino riesca poi a elaborare l’assenza momentanea della mamma e a ritrovare equilibrio e serenità anche senza di lei.

Proprio grazie all’attaccamento sicuro il bambino si sentirà “sicuro” di allontanarsi dalla mamma 2a fase: superate le dodici settimane, il piccolo comincia a dare maggiori risposte agli stimoli sociali. Piano piano il bambino, pur non mostrando evidenti segni di disagio di fronte all’estraneo, metterà in atto modi di

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la cura del bambino

Ritmi sonno-veglia del neonato

quaranta giorni dopo la nascita del bambino la mamma era accudita e sostenuta da tutta la famiglia (l’aspetto negativo era che per 40 giorni il neonato non usciva di casa; ormai, invece, sappiamo che è possibile uscire fin dal primo giorno). In India, secondo la tradizione, la donna nelle prime settimane dopo il parto viene massaggiata quotidianamente, le viene preparato il cibo e le altre donne della famiglia si occupano della gestione della casa. Queste attenzioni derivano dal fatto che sarebbe importante per la donna potersi concentrare su se stessa e sul proprio bimbo, creando solide basi di benessere per i mesi successivi.

Il sonno del bambino è completamente diverso dal nostro; e questo spesso crea confusioni e piccoli disagi all’interno della famiglia. Essendo uno degli argomenti più gettonati, abbiamo deciso di dedicargli l'intero capitolo 3 del nostro libro.

Per crescere un bambino ci vorrebbe un villaggio!

Il pianto del bambino Il pianto del bambino è una modalità espressiva, una delle sue tante modalità espressive. Spesso la prima cosa che noi mamme pensiamo quando sentiamo piangere il nostro bimbo è “che cosa devo fare?” Invece potremmo fermarci un attimo e chiederci: “che cosa sta cercando di comunicarmi?”.

In alcune culture tradizionali del continente africano si dice che per crescere un bambino serva un intero villaggio, quindi il sostegno di un’intera comunità. Spesso, invece, nella nostra società ci troviamo sole, spesso anche a casa da sole con un bebè o con due bimbi; partiamo quindi dal presupposto che non siamo noi a essere sbagliate perché abbiamo momenti di difficoltà e sconforto, ma che è proprio la condizione di neo-mamma che risulta complicata e che necessiterebbe di sostegno, non solo nei confronti del bambino ma anche verso la neo-mamma. Pensate che in passato era tenuto in grande considerazione il periodo di “quarantena”:

Il benessere della mamma e il benessere del bambino non sono vizi, ma sono stati im-

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la cura del bambino

Se per alcuni tipi di pianto, quale fame o voglia di stare a contatto fisico, la soluzione sembra abbastanza semplice, per quanto riguarda invece i pianti da stress o da colichette, beh, qui il gioco si fa duro!

Proviamo a mettere il bimbo nella fascia il più possibile svestito (i bimbi che normalmente non stanno volentieri nella fascia è perché sono troppo vestiti) Proviamo a emettere il suono shhhhhhhh, in quanto sembra essere il rumore che il bambino sentiva principalmente all’interno dell’utero insieme con il battito cardiaco (per alcuni funziona anche il rumore del fon o della cappa della cucina) Proviamo a effettuare la serie “anti-pianto” del baby yoga che troviamo a pagina 213.

Ecco qualche semplice consiglio per “tentare” di rasserenare il nostro bimbo: Proviamo a cambiare stanza Domandiamoci come ci sentiamo e se non riusciamo ad avere le forze mentali e fisiche per sostenerlo chiediamo aiuto al papà o ad altre persone (senza sentirci in colpa!) Ricordiamoci che il pianto è un suo modo di comunicare Osserviamo come comunica il suo corpo (per esempio, gambine piegate o si slancia all’indietro…) Quando culliamo il nostro bimbo, non dondoliamolo a destra e sinistra ma dall’alto verso il basso camminando, in quanto è il movimento che ha percepito per 9 mesi nell’utero

A noi mamme le tabelline piacciono tanto, ci danno sicurezza. Così le abbiamo proposte anche in questo libro: ci raccomandiamo però di prendere tutte queste informazioni con le pinze e di leggerle come possibili suggerimenti. I bambini, infatti, così come i loro comportamenti, non possono essere inseriti in schemi precisi e prevedibili!

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mamme prêt-à-porter I pianti più comuni del bebè: strumenti pratici per interpretarli caUsa deL pianTo

segnaLi corporei

che cosa possiamo fare

ho fame

Inizia in maniera flebile, per poi aumentare in Cercare di assecondare lo stimolo delmaniera ritmica e consistente. la fame prima di arrivare al pianto, in quanto si rischia che il bimbo sia stanco e appena arriva al seno si addormenti.

voglio essere cambiato, ho caldo/freddo

Simile al pianto iniziale della fame, normalmente Provare a cambiare il pannolino, provare non degenera in urla spropositate. Il bambino a togliere una maglia (non dico mettere spesso sembra divincolarsi. un indumento in più perché normalmente noi mamme mediterranee tendiamo a mettere coperte di lana a luglio, perché “non si sa mai…”).

pianto durante la poppata

Si stacca mentre è attaccato al seno e inspie- La causa non è l’assenza di latte, anzi, è gabilmente piange. Dopo poco si riattacca e il flusso eccessivo di latte che sgorga dal poi si stacca. seno che lo disturba. Chiedete consiglio alla vostra ostetrica per effettuare una piccola spremitura prima delle poppate.

pianto da dolore

Pianto prolungato e inconsolabile. È quello Normalmente questi pianti nei primi più straziante da sostenere. Spesso il bambino mesi sono causati dalle coliche del latinarca la schiena. tante (vedi pag. 48).

pianto da reflusso

Pianto lamentoso che va in crescendo; si verifica Vedi pag. 49 quando, dopo la poppata, magari addormentato, si cerca di coricarlo e dopo poco si sveglia piangendo. Trova subito sollievo appena lo teniamo dritto. Preferisce stare sulla sdraietta e ha difficoltà a stare coricato.

voglio le coccole

Pianto lamentoso che cessa appena prendiamo Soddisfare ovviamente questo suo biil bimbo in braccio. sogno, eventualmente indossando una fascia che possa fornirgli contenimento e contatto prolungato.

pianto da paura

Si verifica quando per esempio lo si mette in braccio a una persona sconosciuta o a causa di un rumore forte. Il pianto normalmente inizia con un urlo improvviso e molto violento.

Basta che la mamma o un’altra figura di riferimento prendano il bimbo in braccio, eventualmente allontanandosi dalla fonte del disagio.

pianto Il pianto inizia con un lamento per poi crescere. da stanchezza Cessa se cambiamo posizione o stanza, o se e iperstimolazione cambiano le braccia che lo sostengono. È come se ci dicesse: “Non ce la faccio più ma non riesco a dormire”.

Tentativi e poi ancora tentativi. C’è il bimbo che con il seno si addormenta, anche se non mangia, c’è il bimbo che ha bisogno della fascia o quello che sembra avere l’esigenza di uscire di casa per riuscire a riposarsi. Normalmente evitiamo luoghi affollati, luci forti, rumori fastidiosi e acuti. Spesso l’alternanza di braccia aiuta!

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la cura del bambino

Il ritorno a casa Come si trasporta il bimbo in macchina nei primi mesi?

a quello di marcia sul sedile posteriore o anteriore, disattivando l’Airbag e fissandolo all'auto con la cintura di sicurezza; la posizione più sicura è quella centrale posteriore. È consigliabile mantenere questa posizione il più a lungo possibile perché, in caso di urto, il bimbo subirebbe danni minori. Una buona abitudine potrebbe essere quella di attaccare al sedile un disegno o un oggetto in grado di interessare il bimbo, che altrimenti vedrebbe solo il sedile posteriore. Importantissimo per la sicurezza è il non viaggiare mai con il bimbo in braccio. Come per le sdraiette, per adattare al bambino le misure di questi supporti omologati per l’auto è possibile ridurre lo spazio laterale al tronco (anche per sostenerlo) posizionando dei rullini lungo i fianchi, soprattutto quando, fino ai 5 mesi circa, il controllo del tronco non è ancora raggiunto; oppure ridurre la profondità della seduta con un piccolo sostegno sotto il sederino adattandolo alla sua lunghezza.

Per i trasporti sicuri in auto il criterio discriminativo è quello del peso. Nel caso specifico, per i nostri neonati si possono usare solo dispositivi omologati per auto che prendono il nome di: navicella, per bimbi 0–10 kg, 0–9 mesi circa; lettino, che permette di viaggiare sdraiati; ovetto, per bimbi 0–13 kg, 0–15 mesi circa, con maggiore protezione a testa e gambe.

Un nido famigliare o una casa aperta? È fondamentale trovare il giusto equilibrio per voi e per il vostro nucleo famigliare in costruzione: molte di noi al primo figlio ricercano l’intimità e talvolta quasi l’isolamento rispetto a parenti e amici; altre invece amano visite e mini party per il nuovo arrivato. Ciò che è importante è ascoltare i propri ritmi e quelli del proprio bimbo e ricordarci che è necessario mettere al primo posto noi

Da indicazioni del codice della strada (art.172), fino ai 9 kg del bimbo il seggiolino deve essere installato nel senso opposto

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Mamme prêt-à-porter

sull’avambraccio, o ancora tenuto verticale sulla sua spalla (facendo attenzione a reggere testa e tronco almeno per i primi due mesi finché il bimbo non li controlla da sé) si possono riproporre anche senza il contatto con la mamma. Come? Il bimbo può stare a pancia in su o sui fianchi, a pancia in giù con la testina da un lato o dall’altro e, quando inizia a tenerla sollevata da solo, si può magari mettergli un asciugamanino arrotolato sotto le ascelle per aiutarlo a reggere la testa un po’ più a lungo e ruotarla per guardarsi intorno. Tutte queste posizioni possono essere assunte nel lettino, sul lettone, nella culla (anche se lo spazio diverrà presto troppo limitato) o anche su un tappetone morbido utilizzabile poi per il bimbo più grande; nei primi 3 mesi di vita uno spazio contenuto come quello di un lettino o del lettone ma con delle riduzioni andrà benissimo. Per quanto riguarda lo stare più “verticali” per imparare a controllare la testina e il tronco e potersi guardare in giro seguendo con lo sguardo oggetti e familiari, orientarsi ai diversi suoni partecipando alla vita di casa, ottimo supporto è la sdraietta.

Esistono ovetti o sdraiette di diverse dimensioni; partite da un’inclinazione lieve, passando poi a posizioni sempre più verticali quando il bimbo è più bravo a reggere la testina e il tronco senza “ciondolare”. C’è la possibilità nei primi mesi (fino ai 5 mesi circa di solito) di ridurre lo spazio della sdraietta aiutando il bimbo a mantenere il tronco allineato e quindi sentirsi stabile: basta arrotolare dei lenzuolini creando dei rullini da posizionare lungo i fianchi del bimbo fino alle ascelle. Quando lasciamo il bimbo solo in qualcuno di questi supporti, meglio sia a terra (per iniziare ad abituarci a quando inizierà a muoversi e rotolare da solo, sorprendendoci con inaspettati tuffi da fasciatoi o sdraiette sui tavoli). Dai 2 ai 4 mesi, quando il bimbo si interessa un po’ di più agli oggetti, ma ancora non si sa spostare (il rotolamento inizia attorno ai 4 mesi per alcuni bambini), è possibile aggiungere sul tappeto o di fronte alla sdraietta un’attrazione come una palestrina, o un qualsiasi supporto al quale siano legati non troppo stretti oggetti leggeri con colori contrastanti e facilmente afferrabili, o dei quali si possono facilmente cambiare colori/ luci/suoni al solo contatto.

Adattare la nostra casa agevolerà la nostra quotidianità Oltre a tutti questi supporti in cui il bimbo è separato dalla mamma, esiste un affascinante mondo “di mezzo” che è quello delle

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la cura del bambino

fasce, in cui il bimbo rimane a contatto della mamma garantendole però maggior autonomia rispetto al tenerlo in braccio. La fascia è il supporto privilegiato per il trasporto bimbi soprattutto nei primi 3–4 mesi di vita, facendo attenzione a mantenere il sostegno di capo e tronco almeno fino ai due mesi, in posizioni raccolte, con il bimbo supino o semisdraiato rivolto verso i sorrisi di mamma e papà.

Come usare la fascia lunga? Semplice ecco qui…

Marsupiamo! Fascia lunga, l’estasi per il bimbo in quanto ricrea davvero l’utero materno in maniera meravigliosa. Si usa da 0 a 3 anni (anche solo fino a 1 anno se il materiale utilizzato è elastico o leggero).

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mamme prêt-à-porter

Sling, fascia “obliqua”, utilizzabile da 0 a 3 anni, comoda e pratica; porta inevitabilmente un po’ di scompenso sulla nostra postura, in quanto il peso non sarà equamente distribuito tra la parte destra e sinistra del nostro corpo. Mei tai, zainetto di stoffa comodo e amato anche dai papà! Facile da usare, lo utilizziamo da 0 a 3 anni in numerose posizioni. Una volta sistemata la fascia, possiamo inserire il nostro bebè, a seconda dell'età, nelle seguenti posizioni:

a 0 mesi fino a circa 3 mesi le posizioni possibili sono 2: a culla: la fascia sostituisce le braccia della mamma; il bambino è quindi in posizione semi-sdraiata. Non tutti i bambini amano questa posizione, in particolare quelli che soffrono di digestione un po’ lenta e preferiscono stare dritti; a ranocchio: il bebè è qui pancia a pancia con la persona che indossa la fascia (molto utile per la prevenzione delle colichette), le gambine sono aperte, proprio come un ranocchietto.

sling

fascia elastica

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mamme prêt-à-porter

Abbiamo parlato della scelta del passeggino nel capitolo 3 del nostro volume Mamme prêt a pòrter - Gravidanza: ora però vediamo come utilizzarli! Fino ai 3 mesi meglio uscire a passeggio con la navicella, eventualmente con lo schienale tirato un po’ su, integrando con i soliti rullini per sostenere la postura; come seconda scelta possiamo

usare l’ovetto, anche questo provvisto di rullini laterali. Sia la navicella che l’ovetto fino ai 6 mesi dovrebbero essere sempre girati non fronte strada ma verso di noi, in modo che il bambino non sia esposto a troppi stimoli e trovi agevolmente un viso amico. Dai 6 mesi in avanti possiamo iniziare a usare il tradizionale passeggino fronte strada.

I 6 buoni motivi per uscire fin da subito a spasso con il bebè 1 Il bambino prende luce solare, necessaria per fissare la vitamina D, elemento imprescindibile per la crescita dell’apparato muscolo-scheletrico.

2 Il bambino respira l’aria non rarefatta della casa. 3 La neo-mamma si (ri)sente parte del mondo e di una comunità. 4 La neo-mamma può incontrare altre persone e neomamme e uscire dalla solitudine della casa; dal confronto con le altre mamme, sentirà che le difficoltà da lei percepite sono le stesse che hanno le altre mamme.

5 Il bambino percepirà nuovi stimoli sensoriali (rumori, odori, luci…).

6 Il movimento fisico: la camminata mette in moto le endorfine!

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Cambio

La borsa del

pannoLini

crema proTeTTiva se il bambino ha arrossamenti

saLvieTTine o cotone e oLieTTo per la pulizia

saccheTTino di plastica per separare gli eventuali indumenti bagnati e sporchi

crema soLare protezione 50+

TeLo o maTerassino su cui appoggiare il bebè durante il cambio pomaTa all’arnica per le contusioni Uno o due cambi di indUmenTi

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mamme prêt-à-porter

IL PARERE DELL'ESPERTO

A cura del dott. Guido Sartori, medico chirurgo specializzato in medicina ayurvedica, e della dott.ssa Anna Camatti, fondatrice di Virya Ayurveda italiana. ayurveda per bambini da 0 a 12 mesi

“L’Ayurveda prescrive una serie di regole da seguire nel periodo successivo al parto: nei 42 giorni successivi alla nascita, la madre deve godere del riposo necessario all’adattamento al suo nuovo ruolo e all’allattamento del piccolo. Per quanto riguarda il bambino, questo deve essere allattato il prima possibile: i maschi prima al seno destro, le femmine prima al seno sinistro, perché i due seni trasmettono energie e qualità differenti. Il bambino va allattato in base alla sua costituzione: se Vata ogni ora e mezza, se Pitta ogni due ore, infine se Kapha ogni tre ore. Durante l’allattamento la madre deve bere tisane di finocchio che favoriscono la produzione di latte e prevengono le coliche gassose del neonato. La madre può proteggere da disturbi da raffreddamento il piccolo con alcune azioni preventive come massaggiargli tutte le mattine le narici con un po’ di ghee, il burro chiarificato usato nella cucina indiana,

o di olio medicato, usando il mignolo. È necessario che il piccolo mantenga l’intestino libero. Se il neonato non evacua spontaneamente, la madre può stimolare l’intestino con un massaggio circolare che va dalla sua destra verso la sua sinistra, o utilizzare una peretta di acqua tiepida, sale e olio. Va praticato il massaggio del neonato, che trova la sua ragion d’essere nella visione della relazione fisica fra madre e bambino. Questa viene vista come un continuum energetico fra la vita uterina e quella esterna; quindi il tocco delle mani, imbevute di olio tiepido, sulla pelle del bambino nutre il neonato allo stesso modo del grembo materno e la stimolazione tattile determina la sensazione di uno stato di benessere che contribuisce alla crescita psicofisica del bambino. Si tratta quindi di un modo di comunicare con il proprio bambino, favorendo la relazione armoniosa fra genitore e figlio”.

ayurveda per le neo-mamme “L’Ayurveda consiglia che alla neo-mamma debba essere data la possibilità di riposare e rilassarsi per i 42 di giorni successivi al parto. Questo significa evitare viaggi e spostamenti e l’eccesso di visite di parenti e amici, per avere il tempo e la concentrazione per adattarsi al nuovo ruolo di madre e instaurare il nuovo modo di relazionarsi con il figlio, che fino a poco prima aveva portato in grembo. La madre deve curare non solo il figlio, ma anche se stessa, perché il suo corpo è sottoposto a notevoli tensioni fisiche e psichiche legate al parto, al secondamento e all’inizio dell’allattamento. Non deve avere fretta di recuperare il suo peso forma ma un regolare massaggio post-parto con oli medicati è fondamentale per aiutare i muscoli a recuperare la loro conformazione originaria e la pratica di esercizi di respirazione può

essere di aiuto all’ossigenazione e purificazione di corpo, mente e latte materni. La neo-mamma dovrebbe mangiare cibo sano e nutriente: ad esempio, latte caldo, ghee, riso, avena, grano saraceno, mandorle, miele, brodo di carne, legumi (con spezie, assafetida), uova, verdure e frutta di stagione (meglio cotte), aromi delicati, cipolle e aglio (se già usate in gravidanza). Evitare, invece, cibi troppo acidi, come pomodori, peperoncino, yogurt, spremute di agrumi, cibi conservati, o troppo freddi e umidi, come formaggi, banane, insalate crude, dolci con creme, semifreddi e gelati. L’Ayurveda consiglia alla neo-mamma di mantenere un atteggiamento emotivo e mentale positivo nei confronti del figlio e sostenere il suo stato d’animo con musica, canto, fragranze ambientali e letture edificanti”.

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la cura del bambino

La peLLe deL neonaTo pulizia e idratazione

essere lavato con detergenti: prima di tutto non è sporco come possiamo “sporcarci” noi, ma soprattutto i profumi contenuti nella tradizionale cosmesi da neonato lo disorientano, in quanto è grazie al “profumo di mamma” che il cucciolo di uomo trova conforto e sicurezza. Ma anche gli odori di papà, del fratellino, di casa, il proprio odore sono tutti molto rassicuranti per un sistema nervoso ancora molto poco sviluppato. Non solo: purtroppo la maggior parte dei prodotti per la pulizia dei bambini contiene sostanze di sintesi, alcune delle quali persino con paraffina liquida (vedi box). Iniziamo quindi il nostro viaggio per comprendere la pelle del bambino e le sue necessità.

Se le pubblicità ci inondano di prodotti che sembrano essere indispensabili per mantenere pulito il neonato, in verità dobbiamo considerare che il bimbo non ha bisogno di

Leggiamo le etichette! sembra idratare (grazie alle miscele di grassi in essa contenute), ostacola la traspirazione e favorisce irritazioni e acne in quanto tiene intrappolati i germi, ostacolando il normale equilibrio epidermico. Alcune dermatiti di neonati sono causate dai petrolati che alterano in maniera significativa lo stato di equilibrio della pelle. ECCIPENTI: buona parte dei prodotti che acquistiamo sono eccipienti, cioè materiali inerti che svolgono la funzione di collanti, quindi tengono insieme e forniscono volume. Normalmente non sono naturali, anzi!

Ecco alcuni ingredienti particolarmente poco raccomandabili: PETROLATUM, PARAFFINUM LIQUIDUM, MINERAL OIL, ISOPROPYLPALMITATE, PARFUM secondo la nomenclatura dell’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients). Sono ingredienti derivati dalla raffinazione del petrolio, recentemente inseriti dalla direttiva europea tra i cancerogeni di classe II. La paraffina liquida è presente in molti oli per il bebè in quanto costa poco e non inquina, ma è una sostanza altamente cancerogena che, come altre, è ancora utilizzabile solo grazie a cavilli burocratici. La paraffina sembra dare idratazione alla pelle; in realtà crea una effimera barriera che, se inizialmente

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Mamme prêt-à-porter

Oli e burri per mamma e bebè Ecco per voi una lista di oli e burri, preziosi doni di Madre Natura. Utilizziamoli, se possibile, con pelle ancora umida e scegliamo quello più adatto alla costituzione ayurvedica nostra e del nostro bimbo. Prodotto

Proprietà

Caratteristiche e consigli

Burro di karité

Lenitive e nutrienti

Olio d’oliva

Cicatrizzante e buon vettore di oli es- Deve aver subito un processo di purificazione senziali. Ricco di nutrienti per rendere il suo pH adatto a noi

Olio di sesamo

Riscaldante, ricco di minerali e vitamine Adatto a Vata

Olio di mandorle

Nutriente e delicato

Adatto a Vata e Kapha, potenzialmente allergizzante per Pitta. Penetra facilmente nella pelle.

Olio di cocco

Rinfrescante e idratante

Olio perfetto per Pitta, in estate e in caso di febbre. Solidifica in inverno

Olio di germe di grano

Nutriente e rigenerante

Ricco di vitamina E, è un ottimo antiossidante

Olio di jojoba

Antinfiammatorio e ottimo vettore per Adatto anche per pelli grasse e per il viso. Ottimo oli essenziali per veicolare gli oli essenziali nei bagni con o senza il sale grosso. Olio adatto a Pitta e Kapha

Olio di avocado

Nutriente, ricco di sali minerali e di Olio adatto a Vata in quanto molto untuoso e vitamina A nutriente, per pelli secche

Macerato oleoso di iperico

Cicatrizzante, neurotonico, utile per Rimedio indispensabile del pronto soccorso! scottature solari e leggere ustioni

Macerato oleoso di calendula

Emolliente e lenitivo, antinfiammatorio Olio particolarmente adatto ai neonati e cicatrizzante

Olio di bala alla rosa

Rinforzante, riequilibrante fisico e spi- Olio della mamma e del bambino in India, adatto rituale a tutte le costituzioni

Utilizzabile per tutti i tipi di arrossamenti. Particolarmente indicato per pelli Pitta e Vata

Cura del cordone

dente al nero e dopo 10 giorni circa cadrà. Di solito la procedura della pulizia del moncherino e poi della piccola ferita residua vi è stata spiegata in ospedale ma meglio fare un ripassino.

Il cordone ombelicale, a meno che non abbiate fatto la Lotus Birth, è stato tagliato poco dopo il parto: il monconcino residuo diventerà secco, normalmente di colore ten-

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la cura del bambino

Lavare accuratamente la parte con l’acqua una volta al giorno (o se sono entrate in contatto le feci) e con dell’acqua ossigenata una volta ogni due giorni. Arrotolare intorno al monconcino un quadratino di garza sterile e fissarla con una retina specifica per neonati. Attenzione che il bordo superiore del pannolino sia piegato verso il basso così che si evitino il più possibile fuoriuscite di pipì e feci che potrebbero entrare in contatto con il cordone. Una volta caduto il moncherino, basterà lavare sempre con acqua e disinfettare con acqua ossigenata una volta ogni tre giorni o quando la zona dovesse entrare in contatto con le feci.

dorle o di oliva o lo stesso pannolone, se possibile, nel caso ci sia molta cacca da togliere. Pulire sempre i genitali verso le natiche, mai dall’ano verso la pancia: è importante sia per i maschietti che per le bimbe, ma per quest’ultime i rischi di infezioni delle vie urinarie sono maggiori ed è quindi fondamentale far sì che le feci non entrino nella vagina. Per i maschietti non si deve tirare indietro il prepuzio. Prendere in braccio il bimbo e sdraiarlo a pancia in sotto sul braccio sinistro se siete destrimani con la testa in direzione della vostra spalla. Tenere fermamente la gambina destra così da essere sicuri. Lavare il sederino con acqua corrente ma utilizzando la nostra mano per veicolare l’acqua. Asciugare con cura in modo che non rimangano parti umide soprattutto nelle pieghette. C’è un grande dibattito in corso sul tema del pannolino da utilizzare; le soluzioni sono tre: pannolini tradizionali, pannolini lavabili, pannolini biodegradabili (vedi pag. seg.)

Cambio del pannolino, cacche e sederini Il cambio del bambino dovrebbe essere effettuato secondo questa modalità: Rimuovere il pannolino. Utilizzare un pezzetto di tessuto di cotone o del cotone imbevuto di olio di man-

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la cura del bambino

Molti neonati subito dopo la poppata tendono a fare la cacca (a volte anche durante) e subito o poco dopo si addormentano: cerchiamo di dare priorità a poppata e nanna; successivamente effettueremo il cambio del pannolino. Ricordiamoci sempre che è importante NON SVEGLIARE MAI IL BAMBINO NÉ PER FARE IL RUTTINO NÉ PER IL CAMBIO DEL PANNOLINO. Si creeranno altrimenti dei circoli viziosi e molta irrequietezza per tutti!

di semi di girasole e olio di riso, imbevuto in un pezzo di panno naturale (vanno benissimo pezzetti di scarto di panni di cotone o di lino, come per esempio lenzuola rotte). Le salviette mani sterilizzanti che, ahimè, sono utilizzate anche su neonati da alcune mamme particolarmente “previdenti”; non sono assolutamente da usare, in quanto contengono molti agenti chimici e in generale la sterilizzazione non è una pratica consigliata se non in casi di gravi patologie. Le creme per il sederino vanno usate solo quando il bambino presenta arrossamenti, quindi non dovrebbero essere utilizzate nei cambi quotidiani. Le maggior parte delle paste protettive in commercio non sono assolutamente naturali ma contengono derivati del petrolio e altri ingredienti non raccomandabili per il delicato sederino del bebè. Leggiamo quindi le etichette evitando i cosmetici che contengono ingredienti dannosi (vedi box a pag. 31).

strumenti utili durante il cambio

Le salviette umidificate sono comode e pratiche ma la maggior parte di esse contiene sostanze poco raccomandabili quali derivati del petrolio, profumo, alcool, ammoniaca (vedi box a pag. 31). Quelle naturali, naturali davvero, sono sicuramente più costose ma se le utilizziamo solo nei casi di effettiva emergenza, e ove possibile acqua corrente, il risparmio è assicurato! Per la pulizia sommaria il prodotto migliore che possiamo utilizzare è l’olio, in particolare olio

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mamme prêt-à-porter

che cosa troviamo nel pannolino?

meconio: nei primi giorni di vita il neonato normalmente espelle sotto forma di feci il meconio, una sostanza nera-marrone-verde contenente bile, liquido amniotico, secrezioni intestinali e cellule varie. Normalmente spaventa le mamme perché il colore tendente al nero preoccupa e mette ansia, quando in realtà è un segno molto positivo.

I neonati bagnano normalmente tra i sei e gli otto pannolini al giorno (a volte si arriva fino a 12!). La pipì del neonato Normalmente l’urina del bambino è di colore giallo chiaro e quasi inodore. Nei giorni successivi alla nascita è possibile trovare dei piccoli sedimenti rossastri: non è sangue, niente paura, ma una reazione dovuta alla presenza di cristalli di urati.

Le cacche del neonato La cacca del neonato varia a seconda dell’età del bambino e del tipo di alimentazione assunta:

cos m es i

Pasta protettiva fai da te Possiamo farci da soli la nostra pasta protettiva all’ossido di zinco! Bastano olio extravergine d’oliva e ossido di zinco, che si può reperire in farmacia. • •

bida e spalmabile utilizzeremo più di 50 g olio. Se, dopo qualche tempo, l’olio affiora non è segno di irrancidimento ma semplicemente possiamo con un cucchiaino rimescolare il prodotto. Possiamo, volendo, sostituire l’olio extravergine di oliva con oleolito di calendula, particolarmente emolliente e lenitivo.

50 gr di ossido di zinco 50 gr circa di olio extravergine di oliva o di riso

Mettere in un vasetto, possibilmente di vetro opaco, l’ossido di zinco e aggiungere lentamente mescolando l’olio d’oliva in quantità variabile, in quanto se desideriamo una consistenza più mor-

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la cura del bambino

igiene e ben-essere

feci di transizione: quando il bebè incomincia a essere allattato le feci sono di colore giallo-verde. feci da latte: normalmente compaiono dopo circa una settimana e contengono grumi di caseina condensata. Se allattato al seno, le feci sono di colore giallo-oro e molto liquide (spesso il neonato si sporca anche fino al collo, ahimè), se allattati artificialmente di colore marrone. Difficilmente i bambini allattati al seno soffrono di stipsi, mentre quelli allattati artificialmente spesso espellono feci molto dure. dobbiamo chiamare il nostro pediatra se si verificano uno o più dei seguenti casi: Contrazione della diuresi, perché rivela che il bambino sta mangiando poco Urine maleodoranti, che possono far sospettare un’infezione delle vie urinarie Perdite emorragiche dai genitali femminili: si può trattare di crisi genitale correlata agli ormoni della gravidanza.

bagnetto e co-bagno Il bagnetto del neonato non è tanto finalizzato a pulire il neonato; è piuttosto un rito, uno strumento per favorire il suo benessere e per dare ritualità alla giornata.

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Non c’è una vera e propria frequenza con cui fare il bagno, ma è consigliabile effettuarlo non più di 3-4 volte la settimana. All’interno del bagnetto non è necessario utilizzare nessun bagnoschiuma in quanto: il neonato non è sporco la sua pelle è molto delicata e tutti i prodotti che fanno schiuma, contenenti quindi tensioattivi, cioè quelle sostanze che servono per creare quelle fantastiche e divertenti bolle, sono, ahimè, fortemente sconsigliati, perché possono alterare il delicato equilibrio dell’epidermide. Possiamo utilizzare però: Amido di mais: le sue proprietà lenitive sono conosciute fin dall’antichità.

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mamme prêt-à-porter

di estasi sensoriale di non poco conto. Per la maggior parte dei neonati il benessere sarà davvero molto consistente, in quanto beneficeranno della presenza dell’acqua che riprende la condizione uterina percepita per la maggior parte della loro vita e avranno il contatto con la pelle nuda della mamma, che sappiamo essere lo strumento di eccellenza per far secernere gli ormoni controregolatori dello stress, migliorando il generale adattamento del bambino alla vita extra-uterina e in generale al suo processo di crescita. Anche la mamma beneficerà del contatto pelle a pelle e la lavanda avrà per entrambi una funzione non solo “rilassante” ma anche decontratturante e con influenza

sulla memoria del dolore e del trauma (uno degli effetti positivi dell’olio essenziale di lavanda è proprio quello di lavorare sulla memoria del dolore). Le pieghe della pelle Le pieghette della pelle sono assolutamente deliziose ma al loro interno possono nascondersi accumuli grigio-neri tanto che sembra che i nostri bimbi si siano rotolati nel fango! Per pulirle bene possiamo inumidire un panno di cotone leggero e morbido con acqua tiepida (meglio evitare il cotone perché lascia residui di lanugine): passare questo panno sulle pieghette del collo dove nor-

cos m es i

Burro corpo super idratante • 4–5 cucchiai di burro di karité puro • 1–2 cucchiai di olio di cocco • 1 cucchiaino di olio di jojoba • 1 cucchiaino di olio di calendula • 2 gocce di olio essenziale di lavanda • 1 goccia di olio essenziale di camomilla blu (così agisce anche sulle colichette e sulla stipsi) • 2 gocce di vitamina E* Mischiare bene insieme tutti gli ingredienti. *

Molto utile per la pelle del neonato è la vitamina E pura (si trova normalmente sotto forma di olio); anche solo una goccina e i risultati su alcuni tipi di pelle saranno davvero portentosi. Molto utile anche da spalmare sui capezzoli in caso di ragadi.

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la cura del bambino

nasino e occhi Gli occhi non hanno bisogno di essere puliti sempre, ma solo se ci sono secrezioni importanti e sempre dall’interno verso l’esterno, così da non portare nulla all’interno. Sfatiamo il mito dell’esigenza dell’acqua fisiologica per la pulizia del naso: ne possiamo utilizzare una goccina per narice (aiuta a sciogliere il muco che si è seccato e lo aiuta a liberarsi da solo) ed effettuare un piccolo massaggino circolare sulle narici per espellere il muco. A meno che non siano intasamenti molto molto importanti con secrezioni gialle, non utilizzare grandi quantità d’acqua e l’aspiratore nasale, in quanto si otterrà l’effetto contrario, quello di irritare la mucosa. Per chi allatta la cosa migliore è una goccina del latte di mamma, in quanto ricco di importanti sostanze antiinfiammatorie: provare per credere!

malmente si accumulano i residui di latte dei rigurgiti, sotto le ascelle, dietro le orecchie, tra le dita delle mani e dei piedi, dietro alle ginocchia. In punti particolarmente sensibili come le ascelle e il collo possiamo utilizzare sulla pezza inumidita di acqua anche una goccia di olio naturale (privo di oli essenziali).

il taglio delle unghie Le unghiette non devono essere tagliate subito, in quanto sono attaccate alla pelle. Dopo un paio di settimane è possibile iniziare a tagliarle con forbicine ben affilate.

La pulizia del prepuzio Il prepuzio è lo strato di pelle che ricopre il glande; nei neonati è molto lungo e stretto, così da far passare la pipì ma non da lasciare scoperto il glande. Non è assolutamente necessario eseguire la cosiddetta ginnastica prepuziale, ossia l’apertura totale della punta del pene: ormai numerosi studi hanno dimostrato come gli effetti di questa pratica siano assolutamente dannosi per il bambino. Limitiamoci quindi a pulire come da prassi (quindi semplicemente la parte esterna del pene) con costanza e il più possibile sotto l’acqua e null’altro. A tempo debito, verso i 6/7 anni, ma in alcuni casi anche più tardi,

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Abbigliamento

il pisellino si aprirà e il bambino stesso imparerà a pulirlo da solo; il vostro pediatra avrà cura di controllare questo processo e, nel caso non si verifichi l’evoluzione autonomamente, si applicherà una pomata. Se questo spazio è chiuso, non si accumulerà sporco: talvolta solamente semplici secrezioni della pelle della dimensione di lenticchie che andranno via da sole.

È importante che i vestiti dei bimbi siano il più possibile “puliti” per quanto riguarda l’inquinamento sia dei componenti - tessuti e coloranti - sia dei detersivi usati per lavarli . Esistono in commercio vestiti ecologici. Si trovano nei negozi specifici e in siti internet specializzati. Ecologici sono anche i vestiti usati: i molteplici lavaggi hanno già eliminato la tossicità dei tanti prodotti dannosi usati per confezionarli. Abbiate solo cura di lavarli un paio di volte se chi ve li ha prestati usa detersivi tradizionali, ammorbidenti e igienizzanti: usate la sola acqua per sciacquarli perfettamente dai residui nocivi. Scegliete vestiti di fibre naturali, scartate quelli di filati sintetici, quelli con applicazioni di materiali sintetici o stampe di plastica. Più colori e più applicazioni sui vestiti significano più lavorazioni e, di conseguenza, più inquinamento. Più il vestito è neutro, anche nel colore, meno è inquinato e inquinante. Lavate comunque e sempre i vestitini un paio di volte prima di farli indossare al bimbo; idem per copertine, lenzuolini e tutti i tessuti nuovi con cui il bimbo viene a contatto. Prediligete bodini fatti a kimono, così farete meno fatica a infilare la sua testolina all’interno del buco preposto (i neonati sembrano non apprezzare molto in quanto probabilmente ricorda loro il trauma non ancora risolto del passaggio attraverso il canale del parto).

Al sole Ragazze, mettiamoci in testa che i bambini non si devono abbronzare. Non ci sono ma e se, serve sempre la protezione totale, quindi +50. I raggi solari sono estremamente più potenti di quanto immaginiamo e possono danneggiare ed esporre a rischi anche di lungo periodo il vostro bimbo. Armiamoci quindi di cappellino e crema solare protezione massima: così il nostro bimbo beneficerà della luce solare, senza incorrere in pericolosi incidenti. In casi di arrossamenti possiamo utilizzare il gel di aloe (vedi Pochette della strega a pag. 54).

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Ben-essere e alterazioni del ben-essere Una grande intuizione di Samuel Hahnemann, il fondatore dell’Omeopatia, fu quella di capire che l’uomo non è malato perché ha la malattia, ma ha la malattia perché è malato. Quindi la malattia non è “qualcosa da combattere”, ma piuttosto è il momento fondamentale della guarigione. Possiamo immaginare la nostra salute come una scala, dove il gradino più alto rappresenta la salute perfetta (irraggiungibile proprio per via della nostra natura umana “materiale”), più si scende nei gradini sottostanti più ci si allontana dal primo, e di conseguenza diminuisce il livello della nostra salute.

ci il maggior livello di salute possibile. Quindi la malattia non è “qualcosa da combattere”, ma piuttosto è il momento fondamentale della guarigione. Qualunque terapia diretta contro la malattia (antibiotici, antivirali, antimicotici, antiparassitari) crea un ulteriore squilibrio nell’organismo, facendo sì che la patologia vada sempre più in profondità. Le vere cause delle malattie sono ciò che Hahnemann chiamò i Miasmi. I Miasmi non sono le malattie, ma le condizioni che precedono e predispongono allo sviluppo delle malattie, come reazione di guarigione da parte della Forza Vitale. In Omeopatia qualunque malattia viene considerata come la manifestazione esterna, superficiale, organica, di una realtà interna, profonda, non visibile direttamente, immateriale, che ne rappresenta l’origine, la causa prima: appunto il Miasma.

Omeopatia e cura del bambino L’omeopatia non cura una malattia ma cura la persona nel suo insieme, recuperando il vero ruolo del “medico” che è andato perduto in conseguenza della odierna medicina iperspecialistica. Il bersaglio dell’Omeopatia non saranno certamente virus e batteri, ma la vera causa delle malattie, o meglio il Miasma. L’omeopata visita il bambino alcune volte l’anno e prescrive una “cura di terreno”, cioè dei prodotti omeopatici che si assumono una o più volte la settimana per alcuni mesi; in caso di “acuto”, quindi quando si verificano episodi di malattia (da un banale raffreddore a una

Il solo modo per poter risalire i gradini della scala è quello di riuscire a sviluppare delle malattie, che di fatto sono l’espressione dello sforzo incessante della Natura per poter raggiungere i gradini più alti e quindi garantir-

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la cura del bambino

gastroenterite) si sospende la cura di terreno e si cura il fenomeno di acuto: attraverso una visita con lo stesso medico omeopata o con una visita dal proprio pediatra di base al fine di avere una diagnosi precisa per il fenomeno, verranno prescritti altri rimedi per far sì che il bambino ritorni a stare bene. Purtroppo capiterà spesso di trovarci nella situazione in cui il pediatra consiglierà un trattamento antibiotico, specialmente quando vi è il sospetto di un’infezione batterica. La medicina allopatica utilizza infatti un linguaggio analitico (tonsillite  streptococco  antibiotico). Al contrario, nella medicina omeopatica, il linguaggio è quello analogico, dove sappiamoPeso: chemaschi dietro vi da 0aaun’infezione 3 anni sono i Miasmi che predispongono. La terapia antibiotica (soppressiva) rischierebbe pertan-97 18 90 16 rinforzare il Miasma portando il paziente75 to di 30 14 a un peggioramento del suo stato di salute.25 10 3 12 kg Sarà proprio grazie alla comprensione della 10 necessità di non sopprimere le malattie, per 8 non6 rinforzare i Miasmi presenti dentro di noi,4che potremmo accettare di non utilizzare 2 le terapie per21il trattamento 3 antibiotiche 6 9 12 15 18 24 27 30 33 di 36 Mesi patologie anche di origine batterica.

La scelta di come curare le malattie deve essere presa a priori e non certamente nel momento in cui ci troviamo a dover affrontare una malattia.

Le curve di crescita Le curve di crescita sono utilizzate dai pediatri per monitorare la crescita dei bambini nelle varie età. Sono state stilate misurando moltissimi bambini di pari età, costituendo così una curva di distribuzione dei valori riscontrati che permettesse di illustrare graficamente e quindi di interpretare facilmente le misurazioni effettuate sui bambini. La distribuzione delle misure è effettuata in centili. Il 50° centile rappresenta il valore più rappresentato (l’apice della campana della curva), che corrisponde alla mediana del valore. Le code rappresenteranno i centili superiori o inferiori al 50°. Siamo sempre in una situazione di normalità se ci troviamo al di sopra del 3° centile o al di sotto del 97° centile. I due estremi rappresentano i valori fuori dalla normalità che richiedono quindi valutazioni di esperti per scartare possibili problematiche. Peso: maschi da 0 a 3 anni

Peso: femmine da 0 a 3 anni

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Mesi Peso: femmine da 0 a 3 anni

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IL PARERE DELL'ESPERTO

Le risposte del pediatra a cura del dott. Luca Roasio, pediatra e omeopata. La febbre è pericolosa? Se sale a 40 °C? La febbre rappresenta un sistema di difesa che il nostro organismo mette in atto come reazione a un processo infettivo o infiammatorio. Occorre precisare che non ci sono rischi di possibili danni cerebrali in caso di modesto rialzo febbrile (vedi pag. 51).

Quando chiamare il pediatra? Ogni volta che ci sia la necessità di una visita, sulla base della persistenza della febbre o di sintomi che si protraggono per più giorni. Quando portare il bimbo in pronto soccorso? Solo nel momento in cui il nostro bambino necessita di una visita urgente su indicazione del pediatra, oppure quando ci si accorge che le condizioni di salute rischiano di essere compromesse nei parametri vitali, quindi per esempio difficoltà a respirare, o nel caso non si riesca a svegliare il bambino…

È vero che bisogna portare il bambino al mare se soffre di bronchiti? Le bronchiti sono processi infiammatori dei bronchi caratterizzati da presenza di abbondante catarro. Certamente un soggiorno al mare potrebbe essere benefico, ma non è così per tutti. Alcuni bambini peggiorano al mare, con incremento della produzione di catarro.

Come posso riconoscere che il mio piccolo non sta bene? Quando il nostro piccolo manifesta alterazioni del suo solito comportamento, disturbi dell’equilibrio, pianto inconsolabile, inappetenza prolungata.

Se il mio pediatra propone l’antibiotico e il mio omeopata no, che cosa posso fare? L’antibiotico verrà somministrato solo quando ci sia la vera e reale necessità (capita davvero molto raramente in quanto la stragrande maggioranza delle volte il nostro organismo riesce a sollevarsi dallo stato di alterazione con i rimedi giusti). Quella che normalmente viene chiamata malattia ed è vista come l’intruso da debellare è in realtà qualcosa che il nostro corpo si “attira” per tornare in equilibrio, è uno strumento di vera guarigione e ne usciremo assolutamente rafforzati se convoglieremo il fenomeno attraverso la cura omeopatica al posto che contrastarla e soprattutto soffocarla; a lungo andare questo continuo soffocamento porterà il corpo ad ammalarsi sempre più internamente: ciò vuol dire, per esempio, che l’uso di mucolitici per il raffreddore porterà in molti soggetti l’organismo a utilizzare patologie più importanti, come le bronchiti, per tornare in equilibrio; se blocchiamo con cortisonici le dermatiti atopiche si verificheranno in molti casi patologie più interne, quindi più gravi rispetto a una dermatite. Utilizzare l’omeopatia non significa, come spesso si pensa, non curare la malattia ma far superare la sintomatologia con molta più celerità.

Meglio coprirlo! Attenzione alle correnti d’aria! Occorre utilizzare lo stesso criterio adottato per vestire se stessi, senza pensare che il bambino necessiti di particolari cautele. Meglio evitare i luoghi chiusi e affollati dove è sicuramente più facile contrarre infezioni. Posso portare il mio bimbo al Nido o rischia di ammalarsi? Il Nido in sé rappresenta per il piccolo un luogo di stimolo e di socializzazione. Occorre però tenere in considerazione che è anch’esso un luogo chiuso e affollato; se possibile, meglio evitare di portarci il bambino in quei periodi in cui sembra essere di salute molto cagionevole. Che ansia ’sto “pisellino”! I dubbi sulla corretta igiene e pulizia dei genitali maschili sono sempre tanti. In verità non occorre una qualche pratica speciale, o rito di pulizia, ma sono sufficienti poche e semplici manovre di igiene quotidiana, come lavare la parte esterna del pene. Soprattutto non c’è fretta di risolvere una eventuale fimosi, ossia la condizione per cui il prepuzio non riesce a scoprire il glande.

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la cura del bambino

Occorre tenere presente che in Italia sono utilizzate curve costruite negli USA e basate, quindi, su dati americani, dove i bambini hanno indici corporei molto più elevati rispetto ai nostri.

nitario, che dopo averle superate ne risulta rinforzato ed immunizzato di solito per tutta la vita. (“Le vaccinazioni pediatriche” Roberto Gava, Salus Infirmorum). Dobbiamo inoltre considerare il concetto dei miasmi per comprendere quale potrebbe essere il vantaggio che apporteremmo nel non vaccinare un bambino. I miasmi non sono le malattie, ma le condizioni che precedono e predispongono allo sviluppo delle malattie, come reazione di guarigione da parte della Forza Vitale: un bambino vaccinato quindi si troverà in una condizione meno sana rispetto ad un bambino non vacccinato, in quanto i miasmi si saranno rinforzati”.

Vaccinazioni Le vaccinazioni sono proposte a tutti i bambini, con uno schema piuttosto dettagliato. Entro il primo anno i piccoli bambini vengono sottoposti a 25 vaccini, alcuni singoli altri accorpati insieme in un’unica dose. A breve inseriranno nel calendario vaccinale anche il vaccino per il Meningococco B, mentre è già stata inserita la vaccinazione per la varicella. Occorre precisare che negli ultimi anni le vaccinazioni che prima erano considerate “obbligatorie” ora sono “raccomandate”. “Non so spiegarmi il motivo di questo cambiamento. Ma tutto ciò permette ai genitori di scegliere in merito alla vaccinazione o meno del proprio cucciolo, e questo mi sembra un notevole vantaggio” sostiene il dott. Luca Roasio, pediatra e omeopata pediatrico.”I vaccini certamente hanno svolto e continuano a svolgere una grande e utile funzione per quella parte di umanità che vive in condizioni di miseria materiale e sociale o che deve essere aiutata a proteggersi da qualche particolare o molto virulenta patologia infettiva, mentre per la minoranza del mondo che vive in condizioni di benessere i vaccini possono essere causa di molti danni, che superano nettamente i benefici che essi ci possono offrire. Le infezioni pediatriche sono molto utili per un’adeguata maturazione del sistema immu-

Dermatite da pannolino La dermatite da pannolino è uno dei disagi più comuni tra i neonati: per prevenirla si consiglia di limitare l’uso di salviette umidificate e di cambiare frequentemente il bambino, facendo prendere aria al sederino: durante il cambio si consiglia, quindi, di lasciare il neonato su una traversina a pancia in su senza pannolino per qualche minuto. A volte si può avere un rossore iniziale senza imbattersi in una vera e propria dermatite: in questo caso il latte di mamma è un ottimo lenitivo! Provare per credere! Quando invece si verifica una dermatite, cerchiamo di valutare se la causa sia dovuta alle feci acide (abbiamo iniziato lo svezzamento, stanno spuntando i dentini…): in questo caso possiamo utilizzare la nostra pasta di Hoffmann alla calendula e fermenti lattici assunti per via orale che aiutino la regolazione della flora batterica intestinale

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la cura del bambino

con la nostra capacità di prenderci cura di lui e che noi siamo i migliori genitori per lui; stiamo facendo tutto ciò che è a nostra disposizione e soprattutto le coliche non dureranno per sempre. Chiediamo aiuto ad amici e parenti per alternarci e superare queste ore di difficoltà. Se uscendo di casa il pianto cessa, oppure se si verificano non tutti i giorni e in orari diversi, non possono essere definite coliche del lattante, ma semplicemente dolori addominali.

Il pianto delle coliche mette a dura prova le risorse di mamma e papà e di chiunque si relazioni con il neonato in questo periodo: ci sentiamo davvero impotenti e i pensieri peggiori vengono spesso alla luce. Cerchiamo di ripeterci e tenere bene in mente che il pianto del bambino non ha nulla a che fare

reflusso

T PRÊ -À-P

dai 3 mesi in poi In 250 ml di olio di mandorle dolci: • 1 goccia di olio essenziale di anice • 1 goccia di olio essenziale di finocchio • 1 goccia di olio essenziale di camomilla romana

• •

1 goccia di olio essenziale di coriandolo 1goccia di olio essenziale di cumino

Massaggiare con questo olio il pancino e la parte del piede che riflessologicamente si riferisce al pancino (vedi pag. 210).

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TER

per i neonati da 0 a 3 mesi In 50 ml di olio di mandorle dolci: • 1 goccia di olio essenziale di camomilla romana • 1 goccia di olio essenziale di finocchio

OR

Per le coliche e la stipsi

MAMME

Ci sono bambini che hanno una risalita del contenuto gastrico, che si verifica immediatamente dopo il pasto o anche dopo ore.


T PRÊ -À-P

OR TER

MAMME

mamme prêt-à-porter

Il massagio al pancino

Il massaggio al pancino si dovrebbe eseguire fin dal sesto giorno di vita del neonato, inizialmente due volte al giorno per arrivare a quattro nel caso il bambino sia soggetto a coliche. Possiamo utilizzare un olio specifico per il bambino, come per esempio quello Weleda (Olio per il pancino), oppure la ricetta dell’olio che troviamo qui sotto; vanno però benissimo anche oli non medicati quindi olio di mandorle dolci, olio di cocco… ecco le manualità consigliate: 1. Il sole: disegnare dei cerchi con il pollice. 2. Effettuare delle piccole spinte alternate del pollice sinistro e del pollice destro seguendo le indicazioni dell’immagine. 3. La luna: eseguire dei cerchiolini con le dita della mano come per disegnare una mezza luna. 4. Alternare i palmi delle mani partendo dalle costole per arrivare sopra i genitali.

1.

2.

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la cura del bambino

Occorre saper riconoscere quando si tratta di un reflusso patologico. Non tutte le “ricottine” sono un problema, perché tutti i neonati nei primi mesi di vita presentano un’immaturità del cardias, la valvola dello stomaco che impedisce la risalita del contenuto gastrico. Succederà spesso che il nostro piccolo neonato manifesti episodi di rigurgito frequenti sino a veri e propri episodi di vomito, soprattutto se dopo la poppata viene cambiato o tenuto in posizione supina. La differenza tra il rigurgito, che è assolutamente comune e non va considerato una malattia, e gli episodi di vomito si percepisce osservando il bebè. Il rigurgito avviene spontaneamente senza alcuna contrazione della muscolatura addominale, come invece si verifica nel vomito. Il rigurgito non si accompagna a disturbi di pianto, irrequietezza durante la poppata o subito dopo, rifiuto del seno; nel reflusso patologico tutti questi sintomi sono presenti con più o meno intensità. Va precisato che nella maggior parte dei casi l’osteopatia è in grado con poche sedute di ripristinare la motilità intestinale, con risoluzione rapida del reflusso.

La febbre spaventa facilmente i genitori, per la paura che l’elevata temperatura possa creare danni cerebrali ma non ci sono assolutamente rischi in tal senso. Altro timore è rappresentato dalle convulsioni febbrili, che si possono verificare in corso di episodi febbrili. A tutt’oggi non è ancora chiaro quale sia il vero fattore che le scatena: sembra che non sia tanto il picco di febbre, ma la velocità di innalzamento o abbassamento della temperatura: sono molto rari i casi in cui le convulsioni febbrili possano nuocere effettivamente al bambino, nella grandissima maggioranza dei casi sono fenomeni passeggeri (vedi Appendice 3: Pronto Soccorso). Nei primi mesi di vita se il bambino presenta febbre è necessario contattare immediatamente il proprio pediatra per valutare le possibili cause che hanno causato l’innalzamento della temperatura. Infine occorre sfatare il concetto che

febbre La febbre consiste nel rialzo della temperatura, che si verifica come meccanismo di difesa del nostro organismo in risposta a qualche processo infettivo o infiammatorio. Occorrerebbe pertanto contrastare la febbre il meno possibile. Attraverso l’omeopatia si agirà invece sulle cause che hanno scatenato il fenomeno febbrile, convogliando il corpo alla guarigione.

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Come si misura la febbre? Ci sono numerosissimi supporti per misurare la temperatura corporea del neonato: ciuccio misura temperatura, sensore che si applica alla fronte, quello che si inserisce all’interno dell’orecchio, il termometro tradizionale e quello elettronico. Noi consigliamo l’utilizzo del termometro tradizionale perché consente una misurazione più accurata; è sempre meglio misurare la temperatura sotto l’ascellina e tenere il termometro fermo per 6 minuti (stessa modalità di rilevamento si può effettuare con il termometro elettronico). Altri supporti come il termometro da inserire nell’orecchio o il termometro a ciuccio rilevano la temperatura interna (e anche i termometri tradizionali o quelle elettronici se utilizzati all’interno della bocca o dell’ano), quindi ricordiamoci di togliere sempre dalla temperatura rilevata 0,5 gradi (i 37 rilevati saranno poi solo 36,5). Ogni quanto misurarla? “Non ci sono regole, o meglio qualche regola c’è: non state sempre lì con il termometro pronto, non precipitatevi a verificare se la medicina ha fatto scendere la febbre, non svegliatevi di notte (e soprattutto non svegliatelo!). Ricordatevi: misuriamo, ed eventualmente abbassiamo, la febbre solo per alleviare un fastidio, non per scongiurare un pericolo. Se per alleviare questo fastidio al bambino dobbiamo procurargliene uno maggiore (per esempio irritargli il culetto a furia di infilare il termometro, oppure svegliarlo in piena notte), che vantaggio c’è?” spiega il dott. Vincenzo Calia*, pediatra e direttore della rivista Uppa, Un pediatra per amico.

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Vincenzo Calia, direttore di UPPA, Un pediatra per amico, un bimestrale rivolto ai genitori, scritto e sostenuto dal pediatri di famiglia italiani. Non si trova in edicola, ma negli ambulatori dei pediatri convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale. Nato all‘interno dell‘Associazione Culturale Pediatri, un‘importante società scientifica italiana, raccoglie i contributi di molti esperti, genitori e associazioni (www.uppa.it).

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