Body Positivity

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OSSERVATORIO DIVERSITY & INCLUSION #4 BODY SHAMING & BODY POSITIVITY

ABSTRACT E TAKE OUT

L’analisi del conversato sul tema del body shaming e della body positivity nell'ultimo anno ha individuato complessivamente oltre 63 mila conversazioni, con un andamento piuttosto costante che mostra solo alcuni picchi facilmente evidenziabili in cui il tema si lega al gossip e a polemiche legate al mondo dello spettacolo, spesso amplificate in particolare via Twitter.

Siamo di fronte ad un tema divisivo, ma meno politicizzato rispetto a quelli analizzati nelle precedenti analisi dell’osservatorio (linguaggio inclusivo, schwa, disabilità), trovando viceversa una larga rilevanza mediatica nello showbiz. Il picco principale (oltre 6.000 conversazioni) riguarda la polemica tra Emma Marrone e Davide Maggio; le critiche al modo di vestire della cantante scatenano il botta e risposta e le polemiche social. Altri picchi del periodo sono stati la reazione di Will Smith alla battuta di Chris Rock durante la notte degli Oscar e l’annuncio di Loretta Goggi di abbandonare i social dopo le critiche feroci ricevute sul suo aspetto.

The Fool ha anche analizzato la percezione generale degli italiani sul tema con un’indagine campionaria condotta con Global Web Index su un campione rappresentativo degli utenti online italiani di 1.000 individui (16 65 anni).

Emerge in particolare come nel percepito degli italiani Brand e Media rappresentano in maniera non realistica i corpi maschili e femminili e come ci sia scetticismo verso la genuinità delle scelte dei brand in favore della Body Inclusivity. Se da un lato l’attenzione al tema è alta e l’impegno dei brand viene riconosciuto, tuttavia gli effetti reali sono modesti e la percezione è di un atteggiamento «di facciata». Molta strada appare ancora da percorrere! Infine come vivono il proprio corpo gli italiani? Il 40% delle donne dichiara di cercare di migliorare il proprio corpo; tra gli uomini si tratta del 34%, un po’ inferiore ma pur sempre la maggioranza relativa delle risposte.

Gli uomini più delle donne si ritengono soddisfatti del proprio aspetto (35% contro il 28%).

Tuttavia le donne sono quelle che sono diventate più «body positive» con il tempo, a sottolineare la tendenza diffusa soprattutto nel pubblico femminile, un trend che tuttavia è ancora agli inizi

TOP 5 NOTIZIE

Le polemiche tra Emma Marrone e Davide Maggio durante Sanremo

La reazione di Will Smith alla battuta di Chris Rock su sua moglie durante la notte degli Oscar

Loretta Goggi lascia i social per colpa del body shaming

Accuse alla trasmissione «Uno Mattina Famiglia» per le critiche vestito della Pausini durante l’Eurovision

LA PAROLA: BODYPOSITIVITY

La modella Bianca Balti in alcuni scatti sul social mostra orgogliosa la cellulite
1 2 3 4 5 SENTIMENT 38% 54% 8%
Negativi Neutrali Positivi

LE

PERCEZIONI DEGLI ITALIANI

LA PERCEZIONE DEGLI ITALIANI SULLE BODY EXPECTATIONS Brand e Media rappresentano in maniera non realistica i corpi maschili e femminili

I BRAND I MEDIA

Quanto è d’accordo con le seguenti affermazioni?

The Fool ha analizzato la percezione degli italiani sul tema delle body expectations.

I dati analizzati provengono dall’indagine condotta con Global Web Index su un campione rappresentativo degli utenti online italiani di 1.000 individui (16 65 anni).

E’ stato chiesto in particolare se i brand e i media presentano aspettative realistiche rispetto al corpo di uomini e donne e la risposta netta è stata: no!

Presentano body expectations realistiche per gli uomini

Sono d’accordo Non sono d’accordo

Il 42% degli italiani intervistati ritiene che i brand non rappresentino un corpo femminile realistico (solo il 19% afferma il contrario), ma anche per il corpo maschile la situazione cambia di poco con il 38% che ritiene la rappresentazione non realistica e il 18% che invece la ritiene ok.

Praticamente nessuna differenza per quanto riguarda la rappresentazione e la body expectation dei corpi maschili e femminili sui media, con un giudizio ancor più negativo per la rappresentazione delle donne.

Presentano body expectations realistiche per le donne

Presentano body expectations realistiche per gli uomini

Sono d’accordo Non sono d’accordo

Presentano body expectations realistiche per le donne

42%

Sono d’accordo Non sono d’accordo

Sono d’accordo Non sono d’accordo

18% 38%
19%
17% 38%
19% 44%
Fonte Dati: Global Web Index, Maggio 2022, indagine campionaria rappresentativa della popolazione italiana online condotta su un campione di 1.000 individui (16 65 anni)
OSSERVATORIO DIVERSITY & INCLUSION #4 BODY SHAMING & BODY POSITIVITY

SHAMING & BODY POSITIVITY

LA PERCEZIONE DEGLI ITALIANI SU BODY INCLUSIVITY

Approfondendo il tema della Body Inclusivity e in particolare degli sforzi da parte dei brand sul tema delle taglie proposte ai consumatori l’opinione degli italiani si presenta piuttosto scettica. Sempre sulla base dei dati di Global Web Index emerge come siano generalmente riconosciuti i passi in avanti fatti dai brand.

Tuttavia l’opinione è divisa chiedendo se la fashion industry sia realmente inclusiva (34% favorevoli e 32% contrari) e se una comunicazione più realistica sia di reale incentivo all’acquisto di un brand (39% favorevoli e 39% contrari). Ma soprattutto, gli italiani intervistati non ritengono genuini gli sforzi profusi verso una Body Inclusivity, né si sentono rappresentati all’interno delle comunicazioni pubblicitarie.

Quanto è d’accordo con le seguenti affermazioni?

In sintesi, l’attenzione al tema è alta e l’impegno dei brand è riconosciuto, tuttavia gli effetti reali sono modesti e la percezione è di un atteggiamento «di facciata».

Soprattutto nel mercato italiano, dunque, molta strada è ancora da percorrere!

I retailer sono più bravi di un tempo a soddisfare tutte le taglie I brand stanno facendo passi in avanti verso la Body Inclusivity

Una persona della mia taglia in un adv, mi incentiva ad acquistare

La Fashion Industry è size inclusive Gli sforzi per incentivare la Body Inclusivity sono genuini

Mi sento rappresentato nelle pubblicità di abbigliamento che vedo

Sono d'accordo Neutrale

Fonte Dati: Global Web Index, Maggio 2022, indagine campionaria rappresentativa della popolazione italiana online condotta su un campione di 1.000 individui (16 65 anni)

Passi avanti verso una maggior inclusività, ma i brand sono poco genuini e gli italiani non si sentono rappresentati
47% 42% 39% 34% 28% 24% 34% 38% 22% 34% 45% 40% 19% 20% 39% 32% 27% 36%
OSSERVATORIO DIVERSITY & INCLUSION #4 BODY

BODY SHAMING & BODYPOSITIVITY

COSA DOVREBBERO FARE BRAND E RETAILERS

No a postproduzione e filtri e mostrare una maggior gamma di corpi

Quali richieste faresti a brand e retailer?

Secondo gli italiani l’azione dei brand dell’abbigliamento dovrebbe concentrarsi soprattutto sull’ADV e sull’offerta di prodotti.

Non modificare i soggetti nelle foto

Offrire più taglie "inclusive"

Usare una più vasta tipologia di corpi all’interno delle pubblicità, aiuterebbe parte del pubblico a sentirsi meno giudicato per il proprio aspetto, tuttavia gli italiani stessi riconoscono che non necessariamente questo tipo di comunicazione porterebbe più vendite. L’opinione è abbastanza divisa sul tema.

Allo stesso tempo è importante un atteggiamento improntato alle genuinità dei modelli e delle immagini, i consumatori vogliono che non siano modificate/editate le foto utilizzate o che vengano meno «filtrate» nella comunicazione sui social.

Usare una vasta tipologie di corpi nell'adv

Sul lato dell’offerta richiedono in particolare l’offerta di taglie più inclusive. Quello che è adatto a me deve essere sempre presente sullo scaffale e non costringermi a rinunciare all’acquisto facendomi sentire inadatto/a. Sono considerati meno importanti invece la varietà dei modelli, la rappresentazione delle minoranze o servirsi di influencer che non utilizzino filtri.

Usate meno filtri per i post sui social media

Rendere le taglie forti parte delle loro gamme principali

Utilizzare un maggior numero di manichini "size inclusive" nei punti vendita Utilizzare più modelli che mi somigliano

Offrire consigli su come essere più sicuri di sé/positivi nei confronti del corpo

Collaborare con influencer che non utilizzano strumenti di editing per il viso e il corpo

Presentare modelli di spessore provenienti da gruppi di minoranza

Fonte Dati: Global Web Index, Maggio 2022, indagine campionaria rappresentativa della popolazione italiana online condotta su un campione di 1.000 individui (16 65 anni)

OSSERVATORIO DIVERSITY & INCLUSION #4
41% 36% 36% 32% 27% 25% 23% 17% 14% 12%

IL RAPPORTO DEGLI ITALIANI CON IL PROPRIO CORPO 1 italiano su 3 cerca di migliorarsi , mentre un 30% si sente soddisfatto

Quale delle seguenti affermazioni descrive meglio il rapporto con il tuo corpo?

Sto provando a tonificarmi / perdere peso

Il 40% delle donne dichiara di cercare restare in forma, tonificarsi o ridurre il proprio peso per piacersi di più. Tra gli uomini si tratta del 34%, un po’ inferiore

ma pur sempre la maggioranza relativa delle risposte.

Gli uomini viceversa sono coloro che maggiormente si ritengono soddisfatti del proprio aspetto. Tuttavia le donne sono quelle che sono diventate più «body positive» con il tempo, a sottolineare un trend, una tendenza positiva soprattutto nel pubblico femminile, che tuttavia è ancora agli inizi.

Mi piace il modo in cui mi guardo

Le donne inoltre, rispetto agli uomini, prestano maggiormente attenzione alla propria apparenza e sentono maggiormente il confronto con il corpo di altri. Tuttavia la differenza tra uomini e donne non è così marcata come uno potrebbe immaginare, con un differenza di appena il 3 4%

Io cerco sempre di prestare attenzione alla mia apparenza Spesso confronto me stess* con gli altri

Sono diventat* più "body positive" nel tempo

Fonte Dati: Global Web Index, Maggio 2022, indagine campionaria rappresentativa della popolazione italiana online condotta su un campione di 1.000 individui (16 65 anni)

OSSERVATORIO DIVERSITY & INCLUSION #4 BODY SHAMING & BODY POSITIVITY 34% 35% 22% 14% 10% 40% 28% 25% 18% 15%

ANALISI DELLE CONVERSAZIONI

Abbiamo analizzato il conversato online in italiano da Giugno 2021 a Maggio 2022 sul tema del Bodyshaming e della Bodypositivity , per un totale di oltre 63mila citazioni online in un anno.

Il trend delle conversazioni mostra una media dei volumi pressoché costante con circa 1.000 1300 conversazioni settimanali sul tema (in media). Misuriamo in particolare alcuni isolati picchi, la maggior parte di lieve entità che portano al massimo al raddoppio delle menzioni del tema nella settimana, ed uno osservabile durante le 2 settimane in concomitanza con il Festival di Sanremo che raccoglie complessivamente oltre 6mila citazioni. La politica appare meno protagonista, mentre lo showbiz.

Come appena descritto il picco principale riguarda la polemica tra Emma Marrone e Davide Maggio; le critiche di quest’ultimo al modo di vestire della cantante scatenano il botta e risposta tra i due e le polemiche sui social.

Altri picchi di conversato particolarmente notevoli nel periodo sono stati: la reazione di Will Smith alla battuta di Chris Rock durante la notte degli Oscar, le accuse di bodyshaming a Uno Mattina nei confronti della Pausini e quelle a Lilli Gruber verso Giordano. Nel periodo hanno fatto molto discutere anche l’annuncio di Loretta Goggi di abbandonare i social dopo le critiche feroci ricevute sul suo aspetto o le varie polemiche scatenatesi attorno al GF Vip e ad alcune uscite infelici e poco «inclusive» da parte di alcuni concorrenti.

TREND DEI VOLUMI E TOPIC PRINCIPALI OSSERVATORIO DIVERSITY & INCLUSION #4 BODY SHAMING & BODY POSITIVITY 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 30-mag 13-giu 27-giu 11-lug 25-lug 8-ago 22-ago 5-set 19-set 3-ott 17-ott 31-ott 14-nov 28-nov 12-dic 26-dic 9-gen 23-gen 6-feb 20-feb 6-mar 20-mar 3-apr 17-apr 1-mag 15-mag 29-mag Media su base trimestrale Volumi settimanali Loretta Goggi lascia i social per colpa del body shaming IL TREND DI CONVERSAZIONI SETTIMANALI Il FESTIVAL DI SANREMO: Il caso Emma Marrone VS Davide Maggio Tweet molto ricondiviso sul fatto che belle e magre hanno più successo, nonostante bodypoitivity 63.096 menzioni totali Accuse mosse a Lilli Gruber di fare odyshaming contro Giordano Rivolta dei telespettatori contro il GF Vip: Accuse di razzismo, omofobia,e body shaming. #katiafuori Politicizzazione: Accuse di bodyshaming per un tweet contro Giorgia Meloni Reazioni al caso di Will Smith alla Notte degli Oscar Polemiche al #GFvip per battute omofobe e bodyshaming da parte di vari concorrenti Uno Mattina Famiglia: «La Pausini si è vestita non tenendo conto della bilancia»

SENTIMENT PREVALENTEMENTE NEGATIVO

Il 38% dei 63mila contenuti analizzati presentano un sentiment prevalentemente negativo (spesso la tematica è divisiva e il bodyshaming rappresenta una forma di insulto), contro un 8% di contenuti positivi.

Molto interessante notare le profonde differenze in termini di fonti tra contenuti negativi e positivi: dominati in particolare da Twitter e in misura minore da Facebook i primi (si tratta nei fatti dei social network sui quali più facilmente si alimentano polemiche e la polarizzazione dei discorsi) e prevalentemente dominati da Instagram e dalle news quelli positivi, laddove gli autori su Instagram risultano essere in particolare gli account di testate giornalistiche.

OSSERVATORIO DIVERSITY & INCLUSION #4 BODY SHAMING & BODY POSITIVITY IL
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38% 54% Sentiment8% Negativi Neutrali Positivi 66% 9% 15% 2% 5% 1% 2% Twitter News Facebook Blogs Instagram Forums YouTube Altro 37% 17%7% 3% 35%

TOP POST: SANREMO CON EMMA MARRONE VS DAVIDE MAGGIO

Il picco principale del periodo è stata la polemica tra Davide Maggio ed Emma Marrone dopo l’esibizione di quest’ultima e le critiche al suo abbigliamento da parte del giornalista. E’ soprattutto la reazione dell’artista che, facendosi paladina della body positivity, scatena il botta e risposta, la polarizzazione delle posizioni e la successiva eco mediatica con un’escalation che porta ai TG nazionali. Tutti vogliono esprimersi sul tema, prendendo parola su una edizione del Festival di Sanremo che ha visto il tema dell’inclusività centrale in tutto il buzz online attorno all’evento. Fino a prendere rilevanza

Emma Marrone diventa di esempio per molte donne e ad esempio Laura Boldrini ne celebra scelte e la presa di posizione.

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TOP POST: I CASI DI LORETTA GOGGI E DELLA PAUSINI

Seguono, per numero di menzioni, in particolare i casi di Loretta Goggi e di Laura Pausini.

post

Riscuote una forte eco mediatica e arriva a essere molto dibattuta sui social la decisione della Goggi di abbandonare i social: gli insulti ricevuti oltre a ledere la libertà di chiunque su come desideri vestirsi, pettinarsi o truccarsi, offendono il comune senso del buon gusto. Il rammarico nel leggere commenti di una cattiveria, un’arroganza, una gratuità indescrivibili, portano l’artista a prenderne le distanze. Ergendosi a difesa di tutte le donne e gli uomini che subiscono il bodyshaming.

A Uno Mattina parlando dell'Eurovision i voti di Stefano Dominella, esperto di moda, ai look visti sul palco scatenano prima la polemica in studio e poi sui social. «La Pausini si è vestita non tenendo conto della bilancia», un’espressione che ha irritato molti telespettatori oltre ai presenti in studio.

Questi casi dimostrano quanto la polarizzazione su alcune tematiche, l’uso di alcuni termini (come bodyshaming) come arma retorica e di attacco o le polemiche strumentali che si alimentino non sono tipiche solo del dibattito politico, ma molto diffuse, quantomeno su un tema «caldo» come questo, nel mondo dello spettacolo. In particolare la fanbase degli artisti è sempre pronta a scendere sul piede di guerra in difesa dei propri paladini.

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SHAMING

WILL SMITH VS CHRIS ROCK

BODY POSITIVITY

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Machismo contro body shaming, l’episodio di violenza verbale e fisica durante la notte degli oscar polarizza le opinioni e mette diverse tematiche a confronto. Il caso, in mondovisione, diventa un chiarissimo esempio di quanto concetti quali discriminazione e violenza siano meno netti ed evidenti di quello che può sembrare, non solo bianco e nero dunque ma tante zone di grigio e la possibilità di passare «dalla ragione al torto».

Le tematiche più sottolineate dai diversi punti di vista:

• Indignazione per il body shaming: la difesa di Jada Pinkett, vittima delle parole di Chris Rock

• Condanna della violenza di Will Smith

• Il machismo di Will Smith: moglie come possesso diventa 2 volte vittima e non trova «voce»

• Il sorrisino e i dubbi: era tutto preparato per creare audience? Spettacolarizzare un tema, mostrare comportamenti violenti su un palco

OSSERVATORIO DIVERSITY & INCLUSION #4 BODY
&
N B

SHAMING & BODY POSITIVITY

ANALISI DEGLI INFLUENCER

Tra i principali influencer, rispetto alle precedenti analisi dell’osservatorio (linguaggio inclusivo, schwa, disabilità) trova una minore polemica politica e viceversa più amplificazione nel mondo dello spettacolo. Alcune prese di posizione più rilevanti:

• Saviano sul caso della notte degli Oscar

• Tommaso Zorzi contro Striscia la Notizia

• Laura Boldrini ad elogiare la presa di posizione di Emma Marrone

• Maddalena Loy (@madforfree) usa l’accusa di bodyshaming in un dibattito contro Bassetti (tema vaccinazioni)

• Interessante spunto di Cara nelle vigne che ribalta il punto di vista tradizionale: «le persone ti trattano meglio se sei bella e magra e non c’è body positivity che tenga»; così come di Poison Sara a sottolineare quando la body positivity potrebbe giustificare comportamenti poco sani.

• Infine, sottolineiamo le numerose polemiche sul GF Vip.

TOP INFLUENCER

OSSERVATORIO DIVERSITY & INCLUSION #4 BODY

OSSERVATORIO DIVERSITY & INCLUSION

#4 BODY SHAMING & BODY POSITIVITY

GIUGNO 2022

Il presente osservatorio è stato redatto da TheFool per Mediobanca a giugno 2022 Si tratta di un’analisi generale del conversato online e si basa su avvenimenti di pubblico dominio L’analisi è stata condotta attraverso la piattaforma Brandwatch Consumer Research in accordo con le author privacy policy della piattaforma al seguente link: https://www.brandwatch.com/legal/author-privacy-policy/

Indagine campionaria condotta con Global Web Index su un campione rappresentativo degli utenti internet italiani di 1.000 individui (16 65 anni). Periodo di indagine: Ottobre Dicembre 2021

FONTI: NEWS, BLOGS, FORUM, REDDIT, FACEBOOK, INSTAGRAM E TWITTER.

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