Rassegna stampa del 17 gennaio 2019

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XIV

Cadore

BEPI CASAGRANDE, PRIMO CITTADINO «Nessuno è obbligato a far parte del piano, ma chi non aderisce deve comunque provvedere attenendosi alle disposizioni»

Cortina

Giovedì 17 Gennaio 2019 www.gazzettino.it

belluno@gazzettino.it

Boschi puliti: promosso il modello del Comune

«Il prof ci fissava quando eravamo nello spogliatoio» `Insegnante

dell’Ipssar alla sbarra per abusi, ieri la teste dell’accusa CORTINA

Il sub-commissario regionale Stella loda il metodo adottato dal sindaco `

PIEVE DI CADORE Il Comune di Pieve di Cadore incassa il plauso del sub-commissario all’emergenza boschi del Veneto Fabrizio Stella, per il metodo adottato nella pulizia del territorio devastato dagli schianti di fine ottobre.

L’INCONTRO Nel corso della serata divulgativa all’auditorium Cosmo per spiegare le procedure, è stata illustrata l’azione coordinata dal Comune, il primo in provincia, che ha riunito allo stesso tavolo più proprietari e le Regole. Nello specifico si sta già pulendo l’area boschiva di Nebbiù. Il sindaco si è accollato il compito di coordinare i soggetti coinvolti e le aziende potenzialmente interessate al recupero del legname. «Facessero tutti così non ci sarebbero problemi», ha assicurato Stella che con Gianmaria Sommavilla, responsabile veneto del patrimonio boschivo, ha esposto la situazione, spiegato le ordinanze, invitato ad attivarsi quanto prima perchè i boschi vanno puliti, liberati dalle piante crollate per evitare a primavera i prevedibili attacchi dei parassiti. È stato stimato che i me-

L’AMMINISTRAZIONE GUIDA GLI INTERVENTI DI RIMOZIONE DEGLI SCHIANTI COORDINANDO REGOLE, PROPRIETARI E AZIENDE

tri cubi di legname da recuperare soltanto sul territorio di Pieve superi di molto quota 20mila, una montagna di tronchi e ramaglie che deve essere rimossa nel più breve tempo possibile.

IL VINCOLO Ad imporlo è la Regione Veneto che ha prodotto una serie di disposizioni a cui attenersi. «Solo insieme possiamo ottimizzare la vendita del legname -ha rilevato Casagrande- per quanto riguarda le proprietà del comune non importa se non ci saranno introiti; fondamentale è la sistemazione dei boschi e sostenere le spese per le consulenze dei dottori forestali». Già, perchè pur con le piante al suolo per effetto del vento la sistemazione deve essere comunque affidata ha le competenze per farlo. Chi non vorrà aderire al progetto ricordi che il lavoro va comunque eseguito, lo prevede l’ordinanza regionale, se non si metterà ordine interverranno i gli enti pubblici con un preavviso di non più di tre giorni e zero guadagni. Gli esperti della Regione in materia di boschi hanno tenuto una vera e propria lezione sugli interventi da effettuare per rimediare alla rovinosa situazione in cui versano dopo il maltempo dell’autunno scorso. «È stato un incontro molto utile -assicura il sindaco Casagrande- per far capire anche agli scettici che bisogna intervenire presto. Chi non vuole partecipare alla gestione coordinata dal comune può muoversi autonomamente ricordando però che deve rispettare l’ordinanza che impone la pulizia dei boschi». Giuditta Bolzonello

Defibrillatore spaccato DOMEGGE I soliti ignoti questa volta se la sono presa con il defribrillatore davanti al municipio di Domegge di Cadore. L’attrezzatura, qualche anno fa messa a disposizione della collettività dal Lions Club “Cadore Dolomiti”, è stata seriamente danneggiata con la rottura dell’involucro di protezione operata, probabilmente, nottetempo da qualcuno di passaggio all’angolo del palazzo del municipio. Nessun rispetto per un apparato salvavita, nessun rispetto per chi ha aiutato dal punto di vista finanziario affinchè il defibrillatore fosse presente a Domegge. Lo strumento è ancora funzionante, ma l’involucro di protezione dovrà essere sostituito per evitare gravi conseguenze alla parte elettronica a causa del gelo e dell’umidità. «Ormai – commenta il sindaco di Domegge Lino Paolo Fedon – non c’è più rispetto per nulla e per nessuno. Il Lions Club ha beneficiato la collettività con un dono gradito e soprattutto utile. Non è prevedibile quando si deve usare un defibrillatore, ma la sua

assenza potrebbe essere di serio danno per chi si trova nell’urgenza di utilizzarlo. Aver manomesso il defribrillatore implica uno spregio al senso civico ed una offesa per l’intera comunità». «Sono molto dispiaciuto – aggiunge Giuseppe Cian, presiden-

domenica slitta alla fine di febbraio COMELICO SUPERIORE L’assenza di neve penalizza lo sci alpinismo e le camminate con le ciaspe. In Comelico a subire le conseguenze della siccità, che caratterizza questo inverno con un paesaggio marrone d’autunno, è la manifestazione CiaspDolomitica, che da una decina d’anni si tiene sui percorsi tra i boschi di Valgrande o sui tracciati di Danta e Passo Sant’Antonio. L’appuntamento che si ripete da nove anni e che gli organizzatori dell’associazione “Sol omnibus lucet”, presieduta da Gianluigi Topran

per domenica, è stato posticipato al 24 febbraio, sperando che le nevicate si susseguano nelle prossime settimane. A vedere quanto abbondante scenda la neve nella vicina Austria o nella limitrofa Baviera, tanto da creare notevoli disagi alle popolazioni di quei territori, ci si stupisce di questa differenza meteorologica a non molti chilometri di distanza. Ma tant’è con i cambiamenti climatici ormai evidenti. E la CiaspoDolomitica, così come la Pitturina Ski Race di sci alpinismo, ha dovuto subire già nei tre inverni dal 2014 al 2017 rinvii e ridimensionamenti a causa della mancanza di neve. Il programma non cambia, rispetto a quello già pubblicizzato sul web e nei depliants. Si parte con una pre ciaspolata sabato 23 febbraio, insie-

IN PISTA Alcune partecipanti a una recente CiaspDolomitica

LA RAGAZZA HA DEPOSTO TRINCERANDOSI DIETRO I “NON RICORDO” ED È STATA RIPRESA DALLA PRESIDENTE DEL TRIBUNALE

Sorpasso, baby-sciatrice ferita automobilista alla sbarra te del Lions- Un’amarezza ancora più grande se penso al compianto Enrico Cian che da presidente Lions ha voluto che la piazza di Domegge fosse dotata di questo strumento salvavita». Quello di Domegge è uno dei tanti defibrillatori che il Lions Club “Cadore Dolomiti” ha messo a disposizione delle diverse realtà cadorine.

Boschi senza neve: CiaspDolomitica rinviata `La 9. edizione prevista D’Agata, avevano programmato

«Il prof è entrato e è rimasto lì a fissare, pur avendoci viste che eravamo in intimo». Lo ha raccontato una delle studentesse, sentita ieri in Tribunale a Belluno, nel processo a carico del prof di ginnastica definito dalle allieve «un maiale». Il 65enne Corrado Campelese, abruzzese di Nereto, è alla sbarra per violenza sessuale aggravata, perché messa a segno nei confronti di ragazzine di 15-16 anni delle quali lui era il tutore. Ieri non era presente: è difeso dagli avvocati Cristiana Riccitiello e Eugenio Ponti. Sono tre le parti offese (due parte civile con avvocati Marianna Hofer del foro di Belluno e Stefania Filippi del foro di Treviso). I fatti contestati risalgono al 3 ottobre 2014. Il prof stava tenendo una lezione di ginnastica all’istituto Alberghiero Ipssar di Cortina e avrebbe toccato il seno di una studentessa. Da lì ne sarebbe nata una discussione. Poi avrebbe appoggiato la mano in contemporanea sul sedere di due studentesse, mentre

rientravano nello spogliatoio. Ieri si è proceduto con un unico testimone, una ragazza che firmò una lettera sul caso, che venne inviata alla scuola l’8 ottobre 2014. «Abbiamo parlato con il preside della cosa», ha detto ieri in aula incalzata dalle domande. La difesa le ha chiesto: «È vero che il suo compagno bestemmiava e ruttava e disse all’insegnante “Se mi mette una nota dico alla preside che guarda le ragazze tra le gambe”?». La giovane però ha risposto con il solito «non ricordo», che ha caratterizzato la sua deposizione. Tanto che la presidente del collegio, Antonella Coniglio, l’ha dovuta riprendere: «Veda lei se vale la pena di comportarsi in questo modo. È giovane e non c’è motivo che non ricordi fatti accaduti 4 anni fa. Vuole onorarci con i suoi ricordi?». La testimonianza non ha però avuto una svolta e non ha aggiunto molto al processo. Si torna in aula il 27 marzo con i consulenti.

me al Cai Val Comelico, con ritrovo e partenza da Padola alle 9. Costo 8 euro per quota assicurativa (escluso soci Cai). Prenotazione obbligatoria entro le 12 del giorno precedente. Alla sera serata musicale nel tendone riscaldato con il gruppo rock Senza Filtro. La domenica della gara la CiaspDolomitica inizia alle 8 con la distribuzione di pettorali e ciaspole, poi alle 10.30 la partenza della corsa internazionale e camminata sui percorsi di 10 km, 16 km e 7,5 km. Alla conclusione della gara il ritrovo nel tendone riscaldato, per un pranzo a base di gastronomia locale e intrattenimento musicale, con le CiaspCaricature di Federico Cecchin e a seguire le premiazioni dei vincitori della gara competitiva e numerosi premi ad estrazione. Lucio Eicher Clere

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CORTINA Sarà ricostruito in aula l’incidente che avvenne l’8 gennaio 2017, quando a Cimabanche uscì di strada un pulmino del gruppo di piccoli sciatori dello Sci club Cortina. Una bimba di 11 anni rimase gravemente ferita riportando lesioni che richiesero 70 giorni per la guarigione. Alla sbarra con l’accusa di lesioni stradali c’è un ambulante marocchino, residente in Valle Aurina (Bolzano), Abdelali Jedidi, che è difeso dall’avvocato Mauro Gasperin. La famiglia della piccola, che risiede a Milano non si è costituita parte civile. Ieri pomeriggio, in Tribunale a Belluno, si è aperto il processo di fronte al giudice Domenico Riposati,

con il pm Gianluca Tricoli, e sono stati ammessi testi e prove. La difesa è pronta a dimostrare l’innocenza dell’imputato e l’avvocato Mauro Gasperin chiamerà in aula anche u consulente di Treviso, per dimostrare come la guarigione fosse avvenuta clinicamente ben prima dei 40 giorni. Nell’accusa si ricostruisce quanto accaduto quella domenica. Mentre il marocchino percorreva al volante della Volkswagen Passat l’Alemagna, in territorio di Cortina, nell’effettuare un sorpasso, si è scontrato contro la Opel Vivaro che arrivava dalla direzione opposta, condotta da Amelia Bisicca Febbronia, istruttrice federale di sci. Era al volante del pulmino con i bimbi e cercò di evitare il peggio finendo di sotto nel fossato andando contro un albero.


XII

AlpagoPontenelleAlpiLongarone

Giovedì 17 Gennaio 2019 www.gazzettino.it

Ex centro Paludi: la pulizia promessa resta un’intenzione La nuova proprietà nel maggio scorso aveva assicurato che avrebbe sistemato l’area, ma l’abbandono continua `

PONTE NELLE ALPI Entro un mese dovevano cominciare i lavori per la messa in sicurezza e la pulizia dell’area. Era la metà di maggio quando la nuova proprietà, Intesa Sanpaolo, assicurò al sindaco, Paolo Vendramini, un intervento per ridare decoro all’ex centro Paludi rimasto vittima di una manovra urbanisticamente forzata che già nel 2002 impedì l’apertura del centro. A distanza di otto mesi tutto è ancora immutato. Il gigantesco immobile resta una sorta di cattedrale nel deserto, vuoto e in stato di abbandono, tra ferraglia a terra e arbusti incolti. Un pessimo biglietto da visita in una delle principali porte d’entrata al comune di Ponte nelle Alpi. Ma il Comune aspetta.

NATO COL PIEDE SBAGLIATO Nato come centro commerciale, nonostante il Piano regolatore non consentisse l’attività di vendita, se non agganciata direttamente alla produzione, venne bloccato quando ormai molti contratti d’affitto erano stati stipulati. Anche la magistratura ci mise lo zampino, ipotizzando violazioni urbanistiche che però non si consumarono mai. La mancata apertura, legata ad una battaglia condotta anche dai piccoli commercianti attraverso l’Ascom, fece venir meno la consumazione del reato, portando all’archiviazione del fascicolo. «So solo che le trattative sono ancora in corso - spiega il sindaco Vendramini -. Intesa Sanpaolo sta dialongando con un gruppo di imprenditori che vogliono farne un polo logistico legato a mobilità ed export. Noi ci auguriamo, per il bene di tutti, che i passaggi si realizzino presto. Posso solo dire che cerco di tenermi informato con settimanalmente su quanto sta accadendo. Da quel che ho capito stanno lavorando su valutazioni economiche».

PORTA DELLE DOLOMITI Inizialmente chiamato Centro polivalente Paludi, da poco è stato ribattezzato “Porta delle

Dolomiti”. Una scelta scaramantica per uscire dal pantano in cui l’edificio è caduto. Il nome originale evoca sicuramente una sequenza di sventure che il nuovo progetto vuole esorcizzare. Ma chi c’è dietro a questa operazione? «Ci sono imprenditori anche

bellunesi - spiega senza sbilanciarsi -, ma non posso dire di più. La posizione viene ritenuta interessante perché vicina alla stazione e anche all’autostrada. Da quanto ho capito l’obiettivo è quello di essere pronti per i Mondiali di sci di Cortina del 2021». Le ipotesi che si aprono, come aveva già riferito il nostro giornale, sono quelle di una gestione dell’area secondo la formula del parternariato o di acquisto della struttura. La trattativa prosegue. Si tratta di un’operazione complessa, che richieste ponderate valutazioni, ma nel frattempo una ripulita farebbe bene al paesaggio.

PALUDI Nato come centro commerciale, ma senza autorizzazioni, l’edificio dal 2000 è in abbandono

IL TENTATIVO FALLITO

IL SINDACO Paolo Vendramini

«VOGLIONO FARE UN CENTRO LOGISTICO L’AREA È RITENUTA STRATEGICA PERCHÉ VICINA ALL’AUTOSTRADA»

Su questa piattaforma fantasma, tuttavia, si sono giocati più progetti, tutti rimasti sulla carta. Nel 2006 ci provò anche l’allora sindaco Fulvio De Pasqual. All’epoca la proprietà era della Fineco Leasing. L’operazione verteva su un possibile ampliamento dell’area commerciale con un’autorizzazione per 1800 metri quadrati, rilevando quella di un altro supermercato pontalpino pronto a cedere l’attività. Ora si attende la nuova mossa. Lauredana Marsiglia

Chies d’Alpago

Lezione concerto sulle cornamuse La comunità di Chies d’Alpago si prepara a vivere una serata di musica. E cultura. Domani sera, infatti, il Teatro Minimo spalancherà le porte alla lezione-concerto sul mondo delle cornamuse: “Il sacco del diavolo” è il titolo di un appuntamento (inizio alle ore 20.45), promosso dall’Amministrazione comunale e curato da un esperto in materia come Andrea Da Cortà: «Si tratta di un argomento ricco - spiegano gli organizzatori - e molto interessante. Di cui, peraltro, si sa ben poco. Tutta la

cittadinanza è invitata». Musicista autodidatta, Da Cortà è uno studioso e ricercatore di musiche di tradizione popolare, compositore e costruttore di strumenti antichi. Da diversi anni si dedica al recupero e alla riproposizione di temi e melodie provenienti dalla variegata tradizione europea. E domani è pronto a regalare a Chies d’Alpago una serata da ricordare. Anche perché la collettività è particolarmente ricettiva sotto il profilo culturale. MdI

Coletti contro la Regione: «Inutile la legge sul Vajont» LONGARONE «Le legge regionale sul Vajont? È un doppione, non ha senso: c’è già quella dello Stato». La netta presa di posizione è di Micaela Coletti, presidente del Comitato Sopravvissuti. Il Consiglio regionale del Veneto, infatti, ha approvato all’unanimità il Pdl 361, che istituisce la “Giornata in ricordo della tragedia del Vajont e il riconoscimento Memoria Vajont”: il primo firmatario è Gabriele Michieletto. Ma la presidente Coletti boccia senza appello l’iniziativa: «Prima di avanzare una proposta finalizzata a ricordare la tragedia, bisognerebbe informarsi. Lo puntualizzo perché è già in vigore una legge: quella statale, numero 101 del 14 giugno 2011. Sono trascorsi quasi otto anni: la Regione non ne era forse a conoscenza? In più, per l’ennesima volta, nessuno si è degnato di coinvolgere i sopravvissuti». Il Consiglio del Veneto ha dato il via libera anche a un ri-

SOPRAVVISSUTI Micaela Coletti

conoscimento per i neo laureati che avranno realizzato una tesi meritevole, in materia di sicurezza ambientale, idraulica, geologica, sismica e industriale: «Va benissimo - prosegue Micaela Coletti - ma il fattore psicologico dov’è? Molto semplicemente, non esiste. Viene ancora trascurato, nonostante sia l’aspetto più importante nell’analisi di una catastrofe come quella del 9 otto-

bre 1963. Il paradosso è che, negli ultimi anni, mi chiamano da fuori provincia diversi professori, studenti e universitari per invitarmi a raccontare cosa significhi vivere una tragedia di questo tipo». Ecco perché la presidente del Comitato Sopravvissuti è pronta a impugnare carta e penna: «Scriverò una lettera alla Regione e, in particolare, al presidente Luca Zaia per avere spiegazioni». Va ricordato che, tra i firmatari per la legge sulla “Giornata” istituita dalla Regione, c’è pure il bellunese Franco Gidoni: «Le province e i comuni - si legge nel documento - possono promuovere, nell’ambito della loro autonomia e delle rispettive competenze, una serie di iniziative orientate al ricordo delle vittime e di quei momenti tragici. In questo modo vogliamo onorare i morti di quel disastro e i superstiti. I quali hanno saputo risollevarsi e ricostruire ciò che la natura, per colpa dell’uomo, aveva distrutto». Marco D’Incà

Corsi sul bullismo e sulla sessualità: Semaforo in tilt sul ponte il Comune finanzia il Comprensivo i vigili urbani in azione LONGARONE Facendo leva sul gettito del 5 per mille, il Comune di Longarone affianca l’Istituto comprensivo. E, grazie a un contributo di quasi 23mila euro, sostiene concretamente una serie di progetti di particolare importanza. Come quello sul bullismo, destinato a coinvolgere gli studenti della scuola primaria e secondaria: grazie alla competenza di un esperto in materia, come il docente Gregorio Pezzato, si cercherà di sviscerare le tematiche socio-comportamentali, nell’ottica di contrastare i comportamenti devianti e di intolleranza. Tre, invece, sono le proposte per la scuola primaria. A cominciare da “Crisalide”, un progetto finalizzato all’educazione all’af-

fettività e sessualità nei bambini delle classi quinte. Fari puntati pure sugli scacchi, così da stimolare i ragazzi alla riflessione, alla concentrazione e allo sviluppo delle capacità logiche e decisionali, mentre non mancherà un corso per rendere l’attività del tempo pieno più interessante e per sviluppare le doti di espressività negli alunni. «I progetti proposti sono stati valutati dal Collegio docenti - spiega-

CONTRIBUTO DI 23MILA EURO RITAGLIATI DAL 5 PER MILLE PER FAR “CRESCERE” GLI STUDENTI

no i vertici di Palazzo Mazzolà e dal Consiglio d’istituto. Ne hanno condiviso la loro utilità in vista degli obiettivi di crescita e dello sviluppo armonico degli studenti, con un occhio di riguardo per il contesto sociale e culturale del territorio». La scuola secondaria, invece, abbraccerà il teatro, con lo scopo di sviluppare la comunicazione verbale ed espressiva in tutte le classi coinvolte (il docente è Alessandro Rossi). E non mancherà la “Scuola senza zaino”: «Si tratta di un nuovo metodo di insegnamento - concludono dall’Istituto comprensivo - basato su valori come la responsabilità e l’accoglienza, utilizzando una didattica collaborativa, che accresca il senso civico e l’impegno nella cura dell’ambiente dove gli alunni vivono». MdI

SOVERZENE Guasto, ieri, all’impianto semaforico del ponte di Soverzene, l’accesso posto più a sud per arrivare in questo Comune e che collega quest’ultimo con Ponte nelle Alpi. Un guasto che gli automobilisti incontrano in entrambi i sensi di marcia, sia cioè uscendo dall’abitato di Soverzene, sia entrandovi perché, appunto, si tratta di un impianto nel quale i due semafori sono fra loro collegati. L’informazione è arrivata immediatamente ai cittadini Ponte nelle Alpi tramite una comunicazione che il Comune ha diffuso attraverso la propria nuova applicazione “comuniCare”. In essa viene anche chiesto agli “automobilisti di prestare la massima attenzione nell’at-

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traversamento” del ponte. Un collegamento lungo il quale si transita a senso unico alternato e che è molto importante per i cittadini di Soverzene. È questa infatti la via largamente più utilizzata per accedere al paese. Anche dai pulmini del trasporto scolastico che accompagnano i bambini alle scuole di Ponte. Intanto questa mattina, dalle 7,30 alle 8, cioè nel momento di maggior flusso di veicoli, la viabilità

L’IMPIANTO DISATTIVATO SU ENTRAMBI I LATI DOVREBBE ESSERE SISTEMATO IN GIORNATA

sarà regolamentata dalla presenza di personale della Polizia Locale di Ponte nelle Alpi e Longarone; per questo servizio, Soverzene è infatti convenzionato con il Comune di Longarone. Il ripristino del semaforo da parte di Veneto Strade avverrà comunque già nel corso della giornata odierna. (G.S.)


Padova Giovedì 17, Gennaio 2019

CAPODANNO CINESE, L’ISTITUTO CONFUCIO: «PALAZZO MORONI CI HA TAGLIATO FUORI DALL’ORGANIZZAZIONE»

Sant’Antonio abate. Distribuì tutti i suoi beni ai poveri e si ritirò nel deserto della Tebaide in Egitto. Tanti furono i suoi discepoli da essere chiamato padre dei monaci.

4°C 7°C Il Sole Sorge 7.47 Tramonta 16.58 La Luna Sorge 13.34 Cala 04.45

Palazzo Santo Stefano

Gatti in Fiera Presentazione con il giallo: micia sparisce per un’ora

La “Lista Lorenzoni” esclusa dal consiglio: «Non votiamo» “Lista Lorenzoni”esclusa dal consiglio provinciale, attacca: «Non daremo il nostro sostegno». Bui: «Impossibile accontentare tutti».

Thomas a pagina XXV

Rodighiero a pagina XXVI

A pagina XI

Strada del Santo, patto tra Comuni «Arrivare alla Super Pedemontana e raddoppiare le corsie» `Il presidente della Provincia Bui e l’assessore Micalizzi: Appello a Zaia di venti sindaci tra Padova, Treviso e Vicenza «La nostra economia ha bisogno di collegamenti veloci» `

È stato sottoscritto ieri il protocollo d’intesa da portare in Regione per potenziare la Nuova statale del Santo, così da connetterla direttamente con la Super Pedemontana veneta, grazie a una nuova bretella di 10 chilometri. Ventidue sindaci hanno firmato l’appello indirizzato a Luca Zaia per avere in tempi brevi un collegamento veloce e comodo verso nord. Questi Comuni, proprio grazie alla sottoscrizione del protocollo d’intesa, chiedono al governatore di finanziare il progetto. Il presidente della Provincia Bui e l’assessore Micalizzi: «La nostra economia ha bisogno di collegamenti veloci». Cozza a pagina V

Cultura Da aziende e cittadini 350 mila euro

In auto a 80 anni

L’Aci: «Tanti cartelli sono poco chiari» Tre gravi incidenti in due settimane, di cui due mortali, con protagonisti ultraottantenni. Il problema sono i riflessi e i livelli di affaticamento? «L’età non dovrebbe essere una discriminante per avere o meno la patente, ma servono visite mediche approfondite. Inoltre la segnaletica non sempre è chiara, ecco perché qualcuno imbocca la tangenziale contromano». Così Luigino Baldan, presidente dell’Aci. Pipia a pagina IV

ARTERIA Direttrice verso Nord

Eroina per 1 milione “profugo” arrestato

Vigonza

Nigeriano preso con un camionista: stava prelevando venti chili di eroina

«Un canadese sequestrato in Burkina»

Appuntamento nel parcheggio dell’autogrill per scambiarsi la droga: 20 chili di eroina pronti per la piazza padovana nascosti in un tir. Stupefacente che, una volta “tagliato” e diviso in dosi, avrebbe fruttato più di un milione di euro. I carabinieri hanno arrestato per traffico di droga il camionista, un olandese 53enne, e il corriere, un nigeriano 40enne richiedente asilo, che è arrivato all’incontro in taxi e, una volta in cella, ha cercato di toglieri la vita. Lucchin a pagina VI

«Le nostre autorità sono state le prime ad attivarsi per le ricerche di Luca Tacchetto». La dichiarazione arriva dai vertici dall’ambasciata del Burkina Faso in Italia. Ancora mistero sulla sorte di Luca Tacchetto e di Edith Blais, spariti da più di un mese, ma intanto il governo canadese sta verificando la notizia che un cittadino canadese sarebbe stato rapito nel Burkina Faso da un gruppo jihadista. Pipia a pagina XIII

`

Selvazzano

Figlio e collega: «Ho visto papà morto a terra» «Mio padre era esanime a terra». Il figlio di Peycho Georgiev, l’autista morto alla Ferrau, lavora nella stessa ditta del papà e ha assistito alla scena. Turetta a pagina XIV

Prato, statue salve con il “bonus art” PATRIMONIO DA SALVARE In primavera parte il restauro di altre 29 sculture di Prato della Valle. Oltre metà dell’importo, 350mila euro, è finanziato dai privati con l’Art Bonus. E a tal proposito il Comune lancia l’appello ai padovani e a chi frequenta la città: «Adottate una statua». Bocci alle pagine II e III

Il fratello di Isabella: «Freddy voleva incastrarmi» A tre anni dall’omicidio di Isabella Noventa, la segretaria uccisa tra il 15 e il 16 gennaio del 2016 da Freddy e Debora Sorgato, e da Manuela Cacco, il fratello Paolo rivela un retroscena: «I fratelli Sorgato volevano incastrami. Qualche giorno dopo la sparizione di mia sorella, sapendo di essere intercettati, al telefono facevano sempre il mio nome. E sottolineavano i miei guai con la giustizia». È uno sfogo amaro: «Oltre a essere preoccupato per mia sorella, temevo che la Squadra mobile sospettasse di me ed è stata una sensazione terribile. Gli inquirenti mi hanno più volte ascoltato, poi mi hanno detto che non avevo nulla da temere». Aldighieri a pagina VII

Domani al Geox

Torna Grillo, non c’è il tutto esaurito e niente incontri con il Movimento Domani al PalaGeox torna Beppe Grillo con il suo spettacolo “Insomnia”. L’ispiratore del Movimento 5 Stelle non ha previsto incontri “ufficiali” con i gruppi locali. Ma niente vieta che privatamente Endrizzi e Berti, i capi riconosciuti, gli facciano visita. Finora non si registra ancora il tutto esaurito. ANNIVERSARIO Paolo Noventa porta i fiori davanti alla villa

Redazione Padova: 35122 - Padova, via Squarcione 5 - Tel. 049.8756011 - fax 041.665174 padova@gazzettino.it

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Giacon a pagina IX

SPETTACOLO Grillo a Padova


XVII

Campolongo Fiesso Camponogara

Giovedì 17 Gennaio 2019 www.gazzettino.it

Candidatura Fusato, “spaccatura” nel Pd `Fogarin: «Io ero per

un’altra linea: sono stato escluso dalla riunione» CAMPONOGARA

ANCORA DISAGI Non c’è pace per i pendolari che usufruiscono della linea ferroviaria Adria-Mestre.

Caos treni sulla Adria-Mestre, i sindaci dall’assessore De Berti L’incontro si terrà lunedì ad Azergrande, `Gianpietro Menin (Camponogara) chiede ci sarà il direttore di Sistemi Territoriali un’audizione alla Commissione regionale `

TRASPORTI Fissato ad Arzergrande, lunedì 21 gennaio, l’incontro per discutere dei problemi della linea Adria-Mestre tra l’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti, e i sindaci dei Comuni attraversati dal binario unico. Sarà presente all’incontro anche il direttore di Sistemi Territoriali, Gian Michele Gambato, che dopo il 7 gennaio, quando la direttrice ferroviaria è stata riaperta dopo l’installazione del nuovo sistema di sicurezza, ha ricevuto dai sindaci la richiesta appunto di un incontro per trovare una soluzione ai continui disservizi e ritardi. Intanto, i pendolari abbonati che utilizzano la linea provenienti da vari Comuni, tra cui molti dalla Riviera del Brenta, si sono ritrovati la settimana

scorsa a Piove di Sacco, per portare avanti un’azione collettiva di risarcimento dopo i continui ritardi accumulati dai treni e per discutere dei tagli alle corse annunciati dall’azienda di trasporti. Tante ancora infatti le segnalazioni di ritardi e di lunghe attese ai passaggi a livello da parte dei cittadini. «La situazione doveva migliorare, invece continuo a ricevere lamentele – spiega Alberto Natin, sindaco di Campagna Lupia - Lavoratori e studenti segnalano ancora ritardi sostanziosi verso Venezia; a ciò si aggiungono le proteste di alcuni cittadini che abitano a ridosso dei passaggi che ultimamente devono subire rumori e scarichi delle auto a causa della chiusura prolungata».

«UTENTI ESASPERATI» Anche il sindaco di Campo-

nogara, non riscontrando un miglioramento della situazione, ha deciso di promuovere, in accordo con i colleghi interessati, un’audizione “urgente” alla Commissione regionale Trasporti. «Gravi disservizi – spiega Menin - si verificano da anni. Gli utenti, in particolare lavoratori e studenti, sono ormai all’esasperazione perché stanno perdendo ore di lavoro o di studio, a causa di ritardi e soppressione dei treni. C’è addirittura chi ha perso il lavoro. L’in-

ANCORA SEGNALAZIONI DI RITARDI. COLORO CHE ABITANO VICINO AI PASSAGGI A LIVELLO LAMENTANO RUMORI E SCARICHI DEI VEICOLI

stallazione del nuovo sistema di controllo di marcia, Scmt, imposto dall’Agenzia Nazionale per la sicurezza ferroviaria, a fine 2018, ha di fatto peggiorato la situazione. L’investimento fatto da Sistemi Territoriali non ha tenuto conto delle caratteristiche della linea ferroviaria a binario unico e dei numerosi passaggi a livello, pubblici e privati, presenti nel territorio. Così l’offerta di trasporto non rispecchia più il contratto di servizio. L’incontro alla Commissione trasporti sarà anche occasione per i sindaci di rappresentare le ripercussioni che tutto ciò sta avendo anche sulla viabilità e sulla tempestività di eventuali soccorsi pubblici a causa del prolungamento della chiusura dei passaggi a livello».

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Mira

è il progetto vincitore del bilancio partecipato

Dal garage via bici di pregio e accessori

FIESSO D’ARTICO Alcuni giorni fa sono iniziati i lavori di riqualificazione del parco di via Zuina, a Fiesso d’Artico. La nuova area sarà dedicata al gioco e al tempo libero. L’intervento è legato al progetto vincitore del bilancio partecipato, votato dai cittadini di Fiesso. Per la prima edizione di tale iniziativa furono scelti 5 progetti su 13 presentati, il budget messo a disposizione dall’amministrazione, era di 100mila euro. Tra le varie necessità è emersa quella di avere un’area attrezzata per i bambini e per il tempo libero. L’area prenderà nuova vita a partire dal parcheggio che sarà raddoppiato, così da agevolare anche i frequentatori dell’Auser, che attualmente lasciano le auto in una strada laterale. Saranno aggiunte delle giostre per i più piccoli, tra queste una per i bimbi

UN PARCO PIÙ RICCO I lavori in via Zuina.

portatori di handicap; sarà realizzata una piastra polivalente per gli sport di squadra; sarà aggiunta una “half-pipe” per gli amanti dello skateboard. «Abbiamo tenuto conto delle esigenze rappresentate dai cittadini – osserva Roberta Vianello assessore ai Lavori pubblici – lo spazio rimarrà verde ma con l’aggiunta di panchine, nuovi

giochi e spazi per le attività di tipo ginnico. Siamo fiduciosi che per l’estate i lavori siano terminati». Nella stessa area, a breve, inizieranno anche i lavori per la realizzazione della nuova biblioteca. Il progetto, di qualche anno fa, non fa parte del bilancio partecipativo ma è molto atteso dalla popolazione. R.Pas.

Mira di nuovo nel mirino dei ladri. Un paio di notti fa, in un garage in via Mazzini, malviventi hanno rubato delle biciclette di valore e capi di abbigliamento sportivo. I predoni hanno fatto un foro sulla porta in lamiera e infilando una mano l’hanno aperta. Quindi hanno preso le bici e il materiale sportivo per un valore superiore ai mille euro. Tempo addietro nello stesso box erano già sparite altre bici; i proprietari non hanno l’antifurto ma sono coperti di assicurazione. Segnalazione ai gruppi di Controllo di vicinato. Per martedì 29 gennaio è stato fissato un nuovo incontro col Controllo del vicinato, saranno presenti anche dei rappresentanti del Comune. Appuntamento alle 20.30, in via lago di Misurina, nella sede di Centro anch’io. (r.pas.)

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Ancora, in questi giorni sono emersi i nomi dei papabili candidati per la Lega: Stefano Cacco, già consigliere di maggioranza per 10 anni, dal 1999 al 2009, nella giunta di Desiderio Fogarin, e Carlo Favero, impegnato in politica e attualmente impiegato presso una compagnia energetica con sede a Camponogara. Dalla Lega, che conferma la valutazione in corso su Cacco e Favero, non arriva però nessuna indicazione definitiva. «Per ora c’è una lista della Lega ma c’è apertura verso tutto il centrodestra - spiega Luca Callegaro, commissario della Lega di Camponogara - Sarà il candidato sindaco, in accordo con il partito, a fare valutazioni sulle eventuali alleanze. Formalizzeremo le nostre decisioni a breve, con una serata aperta a tutti». Una conferma giunge da uno dei due papabili: «Ci sto pensando seriamente – ammette Stefano Cacco - Ho già fatto l’amministratore per lungo tempo a Camponogara, maturando esperienza in un periodo di crescita del paese. Desidero valutare a fondo l’impegno». G.Bort.

SI MUOVE PURE LA LEGA SPUNTANO I NOMI DI STEFANO CACCO, CONSIGLIERE PER 10 ANNI, E DI CARLO FAVERO

ELEZIONI Diego Fogarin

Allargato il parcheggio: basta ressa e pericoli alle Poste

Gaia Bortolussi

Nuovi giochi e spazi al parco di via Zuina `Iniziati i lavori:

Si scaldano i motori a Camponogara in vista delle amministrative di maggio. Il sindaco uscente, Gianpietro Menin, arrivato alla conclusione del suo secondo mandato, appoggia la candidatura del suo assessore al Bilancio, Antonio Fusato, che correrà con una civica appoggiata anche dal Pd. Il tutto è stato formalizzato domenica mattina, con votazione unanime del circolo Pd. Ancora nulla si sa però di squadra e programma. Sulla candidatura dell’assessore Fusato torna Diego Fogarin, assessore allo Sport, che non era presente alla riunione del circolo Pd, partito al quale risulta ancora iscritto: a quanto pare non era stato invitato. «Non vorrei – commenta Fogarin che non mi fosse arrivato l’invito perché ho avuto con il direttivo della sezione uno scambio di vedute sulla candidatura e su come sono state decise le cose. Io ero infatti per un linea diversa, per un “dentro tutti”. Se così fosse, non trovo l’esclusione di una persona regolarmente iscritta una cosa seria e a riguardo vorrei spiegazioni». Il primo ad aver rotto il ghiaccio sulle amministrative era stato però il consigliere regionale Franco Ferrari che, già a novembre, aveva annunciato che la sua “Civica per il Veneto” avrebbe corso a Camponogara. Ma mentre Ferrari ha formalizzato che sarà il capolista della formazione, ancora non si è sbilanciato sulla scelta del candidato, anche se a riguardo indiscrezioni porterebbero ad un esponente dell’attuale Giunta Menin.

CARROCCIO IN MOTO

CAMPOLONGO MAGGIORE Il parcheggio delle poste di Bojon è stato ampliato. Risolto così un problema che da tempo gravava sull’utenza e pure sulla viabilità della frazione. Ad annunciarlo il sindaco Andrea Zampieri, che in campagna elettorale si era impegnato per risolvere la situazione. Il parcheggio di Bojon risultava infatti sottodimensionato rispetto al flusso di cittadini che quotidianamente utilizzano il servizio postale. L’ampliamento del parcheggio si deve ad un accordo tra Poste Italiane, il proprietario dell’immobile, con la mediazione del Comune. «Soprattutto nei giorni di pagamento delle pensioni - osserva Zampieri - si creavano problemi di sicurezza: le auto venivano parcheggiate lungo la strada e sui marciapiedi perchè lo spiazzo non riusciva a contenerle. Un paziente lavoro di mediazione tra la proprietà dello stabile e la direzione di Venezia ha fatto sì che sia stato possibile trovare

GLI UTENTI LASCIAVANO LE AUTO IN STRADA INTESA FRA COMUNE, DIREZIONE DELL’ENTE E PROPRIETARIO

un compromesso». Per lasciare più spazio agli utenti è stato anche assegnato ai dipendenti dell’ufficio e del centro smistamento una nuova area riservata. «Sono soddisfatto – dichiara Zampieri - e ringrazio innanzitutto Francesco Miola, proprietario dell’immobile, per la collaborazione e per aver compreso il problema, e la direzione di Venezia di Poste Italiane per la sensibilità». L’intervento si inserisce nel più ampio Piano della sicurezza stradale, che vedrà man mano risolti i problemi più delicati della viabilità. Sono già stati posati dei dissuasori di velocità, installati sistemi di rilevazione delle infrazioni, collocati varchi di controllo dei veicoli; sono stati pure rifatti i manti stradali in diverse vie. G.Bort.

SINDACO Andrea Zampieri


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Nordest

Giovedì 17 Gennaio 2019 www.gazzettino.it

Contributi regionali in agricoltura, bocciata la proposta della giunta La richiesta era di cancellare la norma che escludeva i controlli. Il no della Prima commissione consiliare `

BELLUNO Il bacino ghiacciato del Corlo, che alimenta il Brenta

IL CASO VENEZIA Agricoltori avvantaggiati o penalizzati? L’interrogativo si è posto ieri durante la seduta della Prima commissione del consiglio regionale del Veneto, quando all’interno di una norma di adeguamento ordinamentale in materia di viabilità silvo-pastorale, tartuficoltura, usi civici, agricoltura, caccia, commercio e piccole e medie imprese è emersa una norma che escludeva gli agricoltori da una serie di controlli per poter accedere ai contributi regionali. La norma in questione era stata proposta dalla giunta ma i consiglieri l’hanno cassata. Con strascico politico: «Perché la Giunta - ha chiesto Piero Ruzzante (LeU) voleva cancellare i controlli sui precedenti penali dei soggetti che chiedono contri-

«IL LEGISLATORE CI RIPENSI È UNA CATEGORIA GIÀ SOTTOPOSTA A TANTE VERIFICHE» Giuseppe Pan assessore

buti pubblici nel campo dell’agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale? Qual è l’interesse ad assegnare finanziamenti a soggetti che si sono macchiati di reati gravi, magari contro la pubblica amministrazione, magari mafiosi? Zaia si rende conto di cosa ha votato in Giunta?».

IL DIBATTITO La proposta di modifica arrivata da Palazzo Balbi riguardava la legge regionale 16/2018, quella sul cosiddetto “patentino di legalità”. La richiesta era che non fosse più applicata ai contributi erogati dalla Regione in alcuni settori tra cui quello dell’agricoltura. «Siamo per la legalità e per la gestione trasparente delle provvidenze pubbliche in tutti i comparti, agricoltura compresa - ha poi spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan - Ma forse il legislatore regionale non ha tenuto conto che la categoria degli imprenditori agricoli del Veneto era già sottoposta ai controlli della legge antimafia ben prima dell’entrata in vigore della legge 16/2018 che ha introdotto in Veneto il cosiddetto “patentino di legalità”. Con il disegno di legge in materia ordinamentale per l’agricoltura, la caccia,

la pesca e le piccole imprese la Giunta tentato di perseguire un riequilibro negli obblighi e nei controlli applicati alle aziende, evitando di penalizzare il settore del primario con doppi adempimenti e trattamenti sperequati». «Nessuna “norma salva-condannati” o codicillo di favore di “imprenditori amici” – ha puntualizzato Pan – L’articolo proposto dalla Giunta rappresentava solo una norma di equità che voleva evitare agli imprenditori agricoli del Veneto, già sottoposti ai controlli e alle verifiche previste dal Codice nazionale Antimafia, di essere gravati da doppi adempimenti e da ulteriori procedure di controllo ancor più restrittive. Controlli che oltretutto appaiono discriminatori, visto che agli imprenditori degli altri comparti la presentazione del casellario giudiziario e delle certificazioni anti-mafia vengono richieste per aiuti erogati d’importo superiore ai 150 mila euro, mentre gli imprenditori del comparto agricolo devono sottostare a tali obblighi per contributi a partire dai 5 mila euro». Tant’è, l’articolo proposto dalla Giunta è stato cancellato. E l’auspicio di Pan è che il consiglio regionale ci ripensi. (al.va.)

Niente neve, scende il livello dei fiumi «È come nel 2017, l’anno della siccità»

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AMBIENTE VENEZIA «Niente allarmismi ma la scarsità di precipitazioni ha comportato un abbassamento dei livelli d’acqua dei fiumi veneti che comincia a destare attenzione». Parola di Giuseppe Romano, presidente di Anbi Veneto, l’associazione che riunisce i consorzi di bonifica: «La stagione delle irrigazioni è ancora lontana ma ad oggi la situazione generale è vicina a quella registrata nel 2017, l’anno più siccitoso degli ultimi due secoli». Ieri l’Osservatorio delle risorse idriche, che riunisce Autorità

LA PREOCCUPAZIONE DEI CONSORZI DI BONIFICA PER LA STAGIONE DELLE IRRIGAZIONI «MAGGIORI RISORSE SU RETE E INVASI»

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di bacino distrettuale Alpi orientali, Arpa di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino e le Anbi del Nordest, ha fatto il punto della situazione. Non solo mancanza di piogge dunque: a influire sulle portate dei corsi d’acqua è anche il generale impoverimento delle “riserve” di neve sulle montagne del Veneto e del Trentino. Il manto nevoso, del tutto assente sotto i 1.500 metri raggiunge livelli in linea con le medie stagionali solo a partire da quota 1.700. In Veneto il serbatoio nivale del bacino del Piave equivale attualmente a 80 milioni di metri cubi d’acqua, al di sotto della media seppur non di molto. Tengono, invece, le falde acquifere grazie all’apporto delle piogge dello scorso autunno.

I LAGHI Nessuna preoccupazione per i laghi trentini, che contribuiscono alla portata dell’Adige e in parte del Brenta. L’invaso di Santa Giustina, il più importate per capienza, è al 70%, sostanzial-

mente in linea con la media del periodo. Così pure il lago di Forte Buso, al 50% della sua capacità, mentre un po’ sotto alla media è l’invaso di Stramentizzo, pieno al 30%. In Veneto i laghi del bacino del Piave (Santa Croce il più importante) sono al 60% della capacità, un po’ meno rispetto alla media del periodo. L’invaso del Corlo, che alimenta il Brenta, desta la maggiore attenzione: al 60% della propria capacità segna di fatto un -25% rispetto alla media del periodo. «È evidente che stiamo risentendo dei cambiamenti climatici in atto, con situazioni che appaiono surreali: si pensi che siamo passati dall’emergenza alluvionale a una quasi siccità in appena due mesi – spiega Romano -. È necessario che lo Stato investa maggiori risorse sugli invasi e sull’efficientamento della rete irrigua e che al contempo velocizzi la burocrazia per aprire i cantieri delle opere già finanziate nel Piano invasi».


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Economia

Giovedì 17 Gennaio 2019 www.gazzettino.it

Il Veneto: Finest cambi o vendiamo Il vice presidente regionale Forcolin: «Chiesto un vertice `Zilli, assessore al bilancio della giunta Fedriga: col Friuli, si devono aiutare le imprese che investono qui» «Pronti ad aprire il capitale anche alla Lombardia» `

FINANZA VENEZIA Finest e Informest, il Veneto pronto a cambiare la loro missione: meno internazionalizzazione e più investimenti in casa. Altrimenti entro l’anno venderà le sue quote. Chiesto un vertice col Friuli Venezia Giulia, azionista di maggioranza con l’80% (il Veneto ha solo il 14,5% come Regione, più il 5,6% nelle mani della finanziaria controllata Veneto Sviluppo). Ma dalle parti di Trieste hanno altri obiettivi: allargare il raggio d’azione della finanziaria interregionale (tra i soci c’è anche il Trentino) all’Asia e agli Usa, e far entrare nella compagine anche la Lombardia. «Così come sono Finest e Informest non hanno più senso. Oggi dobbiamo aiutare le aziende che investono qui nel Nordest non quelle che delocalizzano - avverte Gianluca Forcolin, vicepresidente del Veneto e assessore regionale al bilancio e al patrimonio -. Già in ottobre ho inviato una lettera al presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. Ora ho chiesto un nuovo incontro tra un paio

LA GIUNTA ZAIA HA GIÁ MESSO IN CALENDARIO LA CESSIONE DEL 14,9% ENTRO L’ANNO: «POTREMMO INCASSARE ALMENO 20 MILIONI»

di settimane alla collega barbara Zilli per definire una proposta comune da inviare al governo per modificare la legge istitutiva di Finest. Il nostro obiettivo è che la finanziaria interregionale lavori sempre di più a sostegno delle imprese del territorio, noi vogliamo che le imprese restino e ritornino in Veneto, solo per il loro sviluppo possiamo utilizzare le risorse di Finest per lo sviluppo all’estero. Poi possiamo parlare di allargare agli amici della Lombardia o di ampliare la sfera d’azione di Finest all’Asia».

PRONTI A VENDERE A inizio del dicembre 2017 la giunta regionale del Veneto ha avviato la procedura di vendita della propria partecipazione in Finest (pari al 14,9%), dando seguito alla delibera approvata il 22 novembre 2017. Analoga decisione era stata presa dalla finanziaria regionale Veneto Sviluppo, che a sua volta detiene una quota del 5,6% della finanziaria con base a Pordenone (Informest invece ha sede a Gorizia). Una quota di minoranza che nel complesso a valore di libro era valutata 30 milioni. La decisione traeva origine dal piano di revisione delle partecipazioni societarie detenute dalla Regione Veneto, che aveva individuato come non strategica Finest, di fatto un braccio operativo dell’altra finanziaria, Friulia. Il Veneto era pronto anche a cedere a terzi quelle quote. «Avevamo preso un impegno due anni fa, se non ci sarà la possibilità di trovare un’intesa col

PORDENONE La sede centrale della finanziaria interrregionale Finest

Aeroporti

A Dba il rinnovo di Malpensa e Linate VILLORBA Dba Group, contratto milionario da Sea per la progettazione delle opere negli scali di Malpensa e Linate. Il gruppo di Villorba (Treviso) dovrà gestire la progettazione civile ed impiantistica delle nuove opere e ristrutturazioni previste negli aeroporti di Milano Malpensa e Linate. L’importo complessivo del contratto supera 1,6 milioni per 4 anni, di cui circa 670 mila euro per Dba capogruppo dell’Ati. Tra le opere si prevedono restyling dell’aerostazione,

potenziamento delle strutture di accesso ai terminal, restyling delle aree commerciali, nonché riqualificazione di edifici, parcheggi ed infrastrutture di volo. «Queste attività, insieme a quelle previste per l’ampliamento del Terminal 1 di Milano Malpensa, si inseriscono in un piano di crescita che vede proprio nel settore uno dei mercati di maggior sviluppo dei prossimi anni», ha detto Francesco De Bettin, presidente del gruppo quotato all’Aim.

Friuli Venezia Giulia allora a quel punto è meglio cedere la nostra partecipazione come previsto entro il 2019, quel 15% vale circa 20 milioni, soldi che ci potrebbero far comodo per aiutare le nostre imprese in difficoltà - dice Forcolin - col Friuli possiamo trovare un accordo per cambiare l’oggetto sociale e trovare una sponda nel governo. Credo che la modifica della legge istitutiva possa essere inserita senza difficoltà all’attenzione del Parlamento magari con un provvedimento ad hoc. In ogni caso oggi bisogna aiutare chi investe qui nel Nordest». «Serve un’attualizzazione delle attività di Finest e Informest. Allargando il capitale anche alla Lombardia e la sfera d’azione anche ad altre aree come Cina e Stati Uniti. E questo comporta anche un cambiamento dello statuto - sostiene Barbara Zilli, assessore al bilancio e alle società partecipate del Friuli Venezia Giulia -, si potrebbe anche aumentare la quota di partecipazione nelle società estere oltre il 25%, sempre rimanendo in minoranza e coinvolgendo di più le imprese della nostra regione. Siamo pronti a incontrare l’assessore Forcolin già la prossima settimana e fiduciosi di poter trovare una soluzione: abbiamo già iniziato a dialogare col governo per verificare la possibilità di cambiare lo statuto. Su Informest forse bisognerebbe cambiare decisamente la missione sociale, stiamo studiando il dossier». Maurizio Crema © RIPRODUZIONE RISERVATA

Came mette in sicurezza il festival di Cannes Il presidente di Intesa, Gros Pietro: TECNOLOGIE INTEGRATE VENEZIA La Came Spa di Casier (Treviso), specializzata nella fornitura di soluzioni tecnologiche integrate per l’automazione di ambienti, metterà in sicurezza le vie principali di accesso pedonale alla Croisette di Cannes e il litorale di Boccacabana. L’azienda in quest’impresa si è avvalsa dell’esperienza di Came Urbaco, brand specializzato nel progettare e produrre soluzioni tecnologiche per controllare e delimitare le aree urbane e per proteggere i siti sensibili, dove la messa in sicurezza di edifici e persone è cruciale. Il progetto di sicurezza promuove la pedonalizzazione e garantisce il controllo dei flussi veico-

lari nel passaggio del «quadrato d’oro» verso la Croisette durante gli eventi. La zona è stata così dotata di dissuasori ad alta sicurezza, in grado di resistere a scontri contro veicoli «ariete» e certificati secondo le più recenti normative internazionali, e di dissuasori fissi. Gli accessi sono connessi al software Sygma 3, che consente la gestione generale di tutte le parti delle componenti di accesso remoto.

DISSUASORI Davanti all’accesso della spiaggia Macé, vicino al Palazzo dei Festival, sono stati installati sei dissuasori retrattili con entrata e uscita controllate e due fissi. L’autorizzazione al passaggio dei veicoli è ottenuta tramite un sistema di interfono

presente su un totem (City 6 EVO) che consente l’integrazione di tutti gli elementi di funzionamento. «Siamo orgogliosi di aver fornito le nostre soluzioni altamente customizzate per rendere più sicuri gli spazi urbani della Croisette e della spiaggia di Boccacabana e far sentire più protette le persone che li frequentano. - ha dichiarato Paolo Menuzzo, presidente di Came Group, 255 milioni di fatturato nel 2017 -. Questo progetto mostra la capacità di Came di saper gestire la sicurezza e il controllo di grandi opere e contribuire alla pianificazione degli spazi urbani al fine di renderli “safe and smart” come richiedono le attuali dinamiche delle metropoli internazionali».

«Nordest area importante per noi» CREDITO PADOVA Il presidente di banca Intesa Gian Maria Gros-Pietro a Padova incontra autorità e imprenditori e ribadisce l’importanza della regione per il primo gruppo italiano. Rinnovata la partnership con Medici con l’Africa Cuamm per il Sud Sudan. Nel 2018 il Fondo di Beneficenza dell’istituto ha erogato circa 12 milioni per progetti a carattere sociale, oltre l’87% degli interventi in italia. «Il Nordest rappresenta per il nostro Gruppo un territorio importante a cui dedicare un’attenzione particolare svolgendo a pieno il nostro ruolo di banca

per l’economia reale - commenta Gros-Pietro -. Inoltre Intesa Sanpaolo vuole garantire il proprio impegno solidale nell’aiutare le persone in difficoltà. Grazie ai risultati economici e alla solidità della nostra banca possiamo infatti sostenere progetti, come quello del Cuamm, a favore delle persone più fragili». Il presidente Gros-Pietro, assieme al direttore regionale Renzo Simonato, ha anche incontrato diverse autorità cittadine e regionali ed alcuni esponenti dell’imprenditoria veneta. A seguire Gros-Pietro ha partecipato alla prima riunione del Consiglio del territorio Veneto presieduto da Fabrizio Dughiero, designato lo scorso dicembre.

Veneto Banca, sequestro beni confermato per Consoli CORTE CASSAZIONE ROMA La Cassazione, sentenza 1991 di ieri, conferma il maxi sequestro (finalizzato alla confisca) di beni mobili ed immobili fino alla concorrenza della somma di 45,425 milioni di euro nei confronti dell’ex amministratore delegato di Veneto Banca, Vincenzo Consoli (foto), disposto dal Tribunale di Treviso. Vincolo confermato anche per il conto corrente presso il Banco Popolare intestato alla moglie, con un saldo di 220mila euro e dossier titoli di 4,7 milioni. Alla base della misura cautelare, ricorda la V Sezione penale, la condotta volta ad ostacolare l’esercizio della funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza (Consob e Banca d’Italia), commesse in qualità di Ad della banca, «comunicando un patrimonio di vigilanza non corrispondente al vero perché non decurtato del valore di una pluralità di operazioni che l’indagato aveva posto in essere con enti e persone fisiche con l’impegno, da parte della banca, di riacquisto degli strumenti finanziari ceduti», per un valore complessivo proprio di 45,425 milioni. In altri termini, l’indagato aveva compiuto una serie di operazioni su obbligazioni della banca «al fine di simulare un apprezzamento del mercato di tali strumenti finanziari il cui riacquisto veniva invece garantito dal Consoli, in nome della banca».

NESSUNA SPOPORZIONE Non vi è quindi, scrive la Corte, «alcuna sproporzione fra i fatti illeciti compiuti e le somme sottoposte al vincolo, che, anzi, sotto il profilo monetario, coincidono perfettamente». Del resto, Veneto Banca, chiosa la decisione, dalle condotte di ostacolo alla vigilanza «aveva conseguito solo dei danni in quanto avevano contribuito a ritardare i rilievi della autorità e, in definitiva, ad accentuare lo squilibrio finanziario della banca».

La Borsa Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.

CAMBI IN EURO Dollaro Usa Yen Giapponese Sterlina Inglese Franco Svizzero Fiorino Ungherese Corona Ceca Zloty Polacco Rand Sudafricano Renminbi Cinese Shekel Israeliano Real Brasiliano

Quotaz.

Var.%

1,1389 123,9100 0,8859 1,1269 321,5800 25,5640 4,2877 15,6086 7,7018 4,1880 4,2271

-0,306 -0,089 -0,489 0,027 -0,378 -0,031 -0,123 -1,134 -0,275 -0,048 -0,234

ORO E MONETE Oro Fino (per Gr.) Argento (per Kg.) Sterlina (post.74) Marengo Italiano

Denaro

Lettera

33,80 378,30 262,10 205,00

37,20 438,15 282,20 220,00

Min. anno

Max anno

Quantità trattate Generali

FTSE MIB A2a

1,58

-0,25

1,574

1,641

714936

Intesa Sanpaolo

15,230

1,67

2,030

3,73

Min. anno

Max anno

Quantità trattate

14,443 15,161

791289

Ubi Banca

2,424

2,029 13105332

Unicredito

1,902

Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.

Italgas

5,216

0,12

5,005

5,230

178312

Unipol

97944

Leonardo

7,622

2,03

7,567

8,069

510876

Unipolsai

5,341

176827

Luxottica

51,68

-0,15

51,71

51,93

79936

2,053

3438166

Mediaset

2,941

-0,68

2,758

2,937

295897

Ascopiave B. Ifis

Atlantia

19,675

1,84

18,115 19,615

147092

Azimut H.

10,185

1,65

9,455 10,415

Banca Mediolanum

5,290

2,32

5,016

Banco Bpm

1,901

2,96

1,831

Mediobanca

7,836

2,30

7,250

7,778

350176

55044

Moncler

29,97

1,11

28,13

31,38

99181

69905

Poste Italiane

Bper Banca

3,061

2,20

2,997

3,390

872399

Brembo

9,850

0,61

8,893 10,168

16,510

2,67

14,925 16,459

Buzzi Unicem

Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.

7,354

1,86

18,225

2,10

7,304

249962

16,847 18,425

6,926

119625

Min. anno

Max anno

Quantità trattate

3,81

2,312

2,617

1431294

10,648

5,82

9,700 10,549

1919429

3,838

2,24

3,438

3,941

250642

2,157

2,03

1,955

2,143

377329

3,109

3,274

3028

15,130 17,735

14677

NORDEST 3,165

-0,47

16,700

4,97

Carraro

2,010

3,08

1,734

2,061

1122

Cattolica Ass.

7,800

3,93

7,057

7,675

122170

16,040

0,25

De’ Longhi

24,52

-0,16

21,84

24,50

3254

Eurotech

3,740

5,20

3,284

3,915

59318

1,286

5,41

1,147

1,354

177654

6,400

-0,31

5,811

6,378

521

Danieli

Campari

7,615

-1,36

7,347

7,757

217654

Prysmian

Cnh Industrial

8,678

1,69

7,786

8,641

216453

Recordati

30,68

2,54

29,44

30,52

65250

Enel

5,218

-0,04

5,057

5,225

2195222

Saipem

3,860

2,39

3,225

3,849

1134226

Geox

Eni

14,280

0,21

13,678 14,272

894744

Snam

4,119

-0,27

3,895

4,135

886876

M. Zanetti Beverage

Exor

53,64

2,17

Fca-fiat Chrysler A

14,608

Ferragamo Finecobank

15,237 16,170

782

53,27

35783

Stmicroelectr.

12,550

1,91

10,842 12,457

272276

Nice

3,490

0,29

3,479

3,491

976

1,18

12,400 14,564

783656

Telecom Italia

0,5158

2,67 0,4826 0,5136

7163296

Ovs

1,211

-2,34

1,101

1,387

679914

17,850

0,56

17,209 18,059

20282

Tenaris

10,255

0,39

9,316 10,346

346356

Stefanel

-7,69 0,0780 0,1632

600360

9,984

5,63

281729

Terna

5,310

-0,67

5,026

586628

Zignago Vetro

46,35

8,681

9,795

ec9e0f32-98c8-48cf-bf65-d7da7683f842

5,326

0,1560 8,970

-0,66

8,442

9,005

527


VIII

Venezia

Giovedì 17 Gennaio 2019 www.gazzettino.it

Uffici, via il limite minimo dei 200 mq nella città storica `De Martin: «Lo scopo

le) su 80 metri quadri, oggi non potrebbe farlo.

è facilitare l’insediamento LA VARIANTE di nuove funzioni » Cambiare URBANISTICA VENEZIA Via libera al cambio di destinazione d’uso da abitazione a ufficio, anche se la superficie è inferiore a 200 metri quadrati. Sembra impossibile o meglio, molti non lo sapranno ma la regola vigente è questa, così chi volesse farsi l’ufficio in un appartamento ereditato dai nonni (esempio bana-

FEDERALISMO VENEZIA Quanti sapevano che piazza Barche a Mestre non era del Comune, ma del Demanio? E la Torre Massimiliana a Sant’Erasmo? E i terreni su cui sorgono importanti cantieri nautici a Venezia? Pochi lo sapevano, probabilmente. Adesso, però, questi immobili, assieme a decine di altri terreni, edifici e porzioni di strade o di rive, stanno entrando nell’ambito delle proprietà comunali (com’è giusto che sia), nell’ambito dell’attuazione del cosiddetto Federalismo demaniale. Nella delibera (l’ultima di quattro) approvata un paio di giorni fa dalla Giunta comunale, è previsto che Ca’ Farsetti entri in possesso di 28 immobili. Che, sommati a quelli acquisiti negli ultimi tre anni, arrivano a una settantina, per un controvalore di inventario di una cinquantina di milioni.

non è semplice, poiché si tratta di una variante urbanistica, che è stata adottata dalla Giunta, dovrà passare in Consiglio comunale e poi, trascorso il termine per le osservazioni e controdeduzioni, sarà approvata definitivamente con un secondo passaggio consiliare. Dopo, però, sarà superato l’obbligo di avere ad un singolo piano per l’insediamento di uffici aperti al pubblico, attrezzature per l’istruzione, sale di ritrovo e altre

funzioni di servizio almeno 200 metri quasdri liberi.

SEMPLIFICAZIONE Soddisfatto l’assessore Massimiliano De Martin, che ha proposto il provvedimento. «Con questa proposta di delibera – commenta - prosegue l’attività di revisione ed efficientamento delle norme urbanistiche della città storica. Nel documento del sindaco l’amministrazione aveva posto obiettivi chiari che prevedevano, da un lato, il contenimento dell’espansione di strutture ricettive, dall’altro, il sostegno allo sviluppo di ogni

dei Centri del malato di Venezia e Mestre LA DENUNCIA VENEZIA Hanno sottoscritto un documento comune per denunciare, con più forza, la gravità della mancanza di medici, che sta mettendo in crisi gli ospedali dell’Ulss 3. Il Centri per i diritti del malato di Venezia e di Mestre hanno deciso di unire le forze, di fronte a un’emergenza organico che, inevitabilmente, sta ricadendo sui pazienti che si rivolgono ai loro sportelli. Tante le segnalazioni di ritardi e disservizi vari, legati proprio alla mancanza di medici. Così ieri i presidenti dei due Centri, Giampietro Rigamonti, per Venezia, e Bruno Malaguti, per Mestre, hanno inviato il loro documento-denuncia a più indi-

CAMBIO PIÙ SEMPLICE

ASSESSORE Massimiliano De Martin (Urbanistica)

«Dopo il provvedimento che impedisce l’apertura di nuove strutture ricettive attraverso una semplice pratica edilizia - conclude De Martin subordinando l’attuazione di qualsiasi progetto alla verifica della presenza di un interesse pubblico significativo da parte del Consiglio comunale, adesso creiamo le precondizioni per avere nuove opportunità lavorative in città». (m.f.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’elenco dei beni che passano dallo Stato alla città `In tutto una settantina fra terreni e fabbricati Inserita pure la Torre Massimiliana di Sant’Erasmo da valorizzare per un controvalore di 50 milioni `

«Così - spiega l’assessore al riordino del Patrimonio, Luciana Colle - si completa il processo del federalismo demaniale. Come Comune, cercheremo di valorizzare tutti i beni che arriveranno anche direttamente. È il caso dell’elisoccorso di Pellestrina, che sarà realizzato proprio su un’area presa dal Demanio. Dove già troviamo concessioni o affittanze le manteniamo e andremo a gara per il rinnovo o per il cambio. Stiamo facendo un’analisi completa perché ci sono tante cose, tutto quello che si poteva acquisire in forma gratuita lo abbiamo chiesto».

LE ACQUISIZIONI

SANT’ERASMO La Torre Massimiliana da Sant’Erasmo al Comune

chiesti dagli enti territoriali nell’ambito del Federalismo demaniale ove non pervengano le deliberazioni consiliari che confermano l’interesse all’acquisi-

zione entro tale data. Acquisizione, che ovviamente è a titolo gratuito e nello stato in cui si trovano i beni, compresi i diritti di terzi soggetti sui beni stessi.

L’ASSESSORE COLLE: «L’ELISOCCORSO DI PELLESTRINA SARÀ REALIZZATO SU UNA DI QUESTE ACQUISIZIONI»

FABBRICATI E TERRENI Nell’elenco sono ricompresi sedimi viari e aree aperte al pubblico, unità residenziali nella città antica e in quella insulare, aree Porto Marghera, aree già utilizzate dal Comune per le quali è corrisposto un canone per l’uso.

Tra i beni oggetto di acquisizione c’è il cantiere Casaril, dietro le case dell’ex Coletti, i terreni su cui sorgono i cantieri dietro l’ex caserma Sanguineti, a San Pietro di Castello, poi terreni davanti agli impianti sportivi a Murano, l’ex campo di addestramento del Lido, un’area verde in posizione pregiata. E così via. «Piazza Barche - conclude era stata demanializzata nel 1955 perché sorge sull’alveo interrato del canal Salso. Una parte il comune l’aveva già acquistata, ora c’è il completamento». In passato erano stati acquisiti i giardini della Marinaressa e l’ex Sant’Anna a Castello e l’arenile degli Alberoni. Michele Fullin © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Ospedali in crisi, servono medici» `L’appello comune

facile pensare ad una nuova e importante domanda di uffici.

Il federalismo demaniale porta al Comune anche Piazza Barche

VERIFICHE Questo è il valore teorico, ma non tutti questi beni sono disponibili, visto che la maggior parte sono in concessione di terzi o sono scarsamente utilizzabili in quanto porzioni di terreno intercluse, cioè circondate da proprietà di altri soggetti senza essere collegate alla viabilità. Sono in corso attualmente verifiche per capire la consistenza dei beni d acquisire, per capire quali saranno utilizzati direttamente, quali saranno dati in concessione e quali invece saranno ceduti. I tempi sono comunque brevi, poiché per legge è necessario che il Consiglio comunale si esprima entro il 31 gennaio. La Legge di bilancio 2019 (dello Stato, ndr) prevede, infatti, un importante piano di dismissione dei beni immobili statali nel quale rientreranno anche i beni ri-

altra funzione necessaria alla vita dei residenti e a creare nuove opportunità di lavoro ovviamente in modo compatibile con le caratteristiche fisiche del tessuto urbano e dell’edilizia storica veneziana». Questo in modo da facilitare il recupero e riuso degli edifici e garantire una compresenza equilibrata di funzioni all’interno della città storica e, in particolare, della residenza e dei servizi. Cosa peraltro non facile, visto che i servizi piano piano se ne sono andati o hanno ridimensionato la propria presenza. Al momento, non è

rizzi: dal presidente della Regione Luca Zaia, al suo direttore dell’area sanità Domenico Mantoan, al dg dell’Ulss 3 Giuseppe Dal Ben, al presidente dell’Ordine dei medici di Venezia Giovanni Leoni. A tutti «esprimono forte preoccupazione per i disagi e i disservizi che i cittadini devono sopportare per la sempre più grave carenza di medici specialisti provocata da pensionamenti, dimissioni anticipate e trasferimenti. Ne mancano circa 1.300 nel Veneto e oltre un centinaio nella provincia di Venezia. Lavorare in un ospedale pubblico sembra essere sempre più difficile e così interi settori ospedalieri sono in difficoltà. I più critici sono il pronto soccorso, l’anestesia e rianimazione, la pediatria e le chirurgie. Ma in sofferenza sono un po’ tutte le unità operative di Venezia e Mestre». Il documento punta il dito sull’«errata programmazione nella formazione dei medici post-laurea» che «sta creando uno

MEDICI Sono in calo negli ospedali

stato di emergenza sociale che può mettere in serio pericolo il nostro servizio sanitario nazionale. È a rischio la qualità delle cure del servizio pubblico con pesanti ricadute non solo sui cittadini per l’allungamento delle liste d’attesa delle visite specialistiche, degli esami strumentali e degli interventi chirurgici, ma anche sugli

operatori sanitari chiamati a lavorare in condizioni sempre più defatiganti». Di qui la fuga verso il «”privato”, dove si lavora con maggiore tranquillità, senza turni stressanti e magari con migliori condizioni economiche». I Centri per i malati criticano poi la scelta presa anche dall’Ulss 3 di affidarsi a cooperative esterne («discutibile e preoccupante strumento gestionale che farà anche risparmiare sul costo del lavoro, ma può solo tamponare l’emergenza senza garantire le cure in maniera conforme ai principi del sistema sanitario nazionale») e chiedono, da un lato, più risorse per le aziende ospedaliere del veneziano «per aumentare in modo considerevole il numero dei contratti di formazione specialistica», dall’altro, l’utilizzo «in via straordinaria anche degli specializzandi dell’ultimo anno. A questo punto - concludono - serve un piano straordinario di assunzioni». (r. br.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cvn, i lavoratori si mobilitano `Preoccupazione

nel Consorzio, in Thetis e Comar ARSENALE VENEZIA Fare «fronte comune» di fronte alla prospettiva di una riorganizzazione che potrebbe coinvolgere i lavoratori del Consorzio Venezia Nuova, Thetis e Comar. La proposta arriva dalle Rsu di Thetis, dopo la lettera preoccupata che le Rsu del Cvn hanno inviato ai commissari straordinari, Fiengo e Ossola, e al provveditore alle opere pubbliche del Triveneto, Linetti. Il clima, nelle tre società con sede all’Arsenale, è di grande preoccupazione. Lo stallo dei lavori persiste, nonostante l’annuncio di un coinvolgimento delle imprese più piccole, non ancora operativo. E l’incertezza su come sarà organizzata la gestione del Mose è massima, visto il silenzio del Governo. A suo tempo si era immaginato che nell’ipotizzata agenzia di gestione potessero essere assorbiti i lavoratori di Cvn, Thetis e Comar. In tutto 250 persone, troppe probabil-

mente, considerando che la futura struttura potrebbe accogliere anche professionalità in arrivo dal Provveditorato. I lavoratori di Cvn, in particolare, sono preoccupati per il loro mancato coinvolgimento. «Dopo averci invitato a un tavolo che non si è più riunito, l’impressione è che i commissari stiano delineando i futuri assetti senza coinvolgersi - spiega Piergiorgio Galvani, delle Rsu del Cvn - Riconosciamo ai commissari di aver superato la gestione clientelare, ma si procede con lentezza biblica e non c’è coinvolgimento del personale». I rappresentanti dei lavoratori parlano di una «disistima manifesta» dei commissari, che in quattro anni non si sono preoccupati di aggiornare il personale interno, preferendo ricorrere ai consulenti. «Dal 1 gennaio è stato esternalizzato anche il servizio paghe. In quattro anni potevano formare qualcuno». Ed ecco i timori per il futuro, sottoscritti anche da chi lavora in Thetis. «Organizzeremo un incontro con le altre Rsu spiegano i rappresentanti - per cercare di capire cosa sta accadendo e fare squadra rispetto ai futuri scenari». (r. br.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cannaregio

Calle Racchetta, scoppia una tubatura

VENEZIA Calle Racchetta allagata ieri mattina a causa di una perdita nella condotta idrica sottostante. A causa del guasto, le utenze di una cinquantina di numeri civici della calle Racchetta e delle calli vicine sono rimaste senz’acqua per un paio d’ore.

Del guasto si sono occupati i tecnici del pronto intervento di Veritas, che hanno dovuto isolare il tratto di tubazione rotto chiudendo le saracinesche più vicine e poi hanno ripristinato l’acqua con un bypass. © RIPRODUZIONE RISERVATA


VeneziaMestre OGGI

Giovedì 17, Gennaio 2019

RON AL TONIOLO «PORTO SUL PALCO IL MIO LEGAME CON LUCIO DALLA»

CODICE VERDE

0

6°C 9°C

DOMANI

65 ore 21:25 70 ore 08:15 65 ore 07:25 40 ore 01:00 35 ore 02:10 -15 ore 14:45 -20 ore 15:25

Il Sole Sorge 7.45 Tramonta 16.56 La Luna sorge 13.32 Cala 04.43

Riviera del Brenta

Basket Una Reyer rilanciata dall’impresa di Tenerife

Concerto il 23 gennaio Ron al Toniolo Ferrarese a pagina XXV

Adria-Mestre, caos treni Ora si muovono i sindaci Altri ritardi sulla Adria-Mestre e disagi per chi abita vicino ai passaggi a livello. I sindaci incontreranno l’assessore regionale De Berti

Garbisa a pagina XXIII

Bortolussi a pagina XVII

Tassa di sbarco con telecamere Tre nuovi “occhi elettronici” verranno installati `L’assessore Boraso: «In prospettiva serviranno al Tronchetto per controllare i bus dentro la Ztl per individuare gli accessi e chi dovrà pagare» `

Nuove telecamere all’imboccatura del Tronchetto a Venezia contro i pullman che tentano di non pagare la Ztl turistica. Il vero obiettivo, però, è la tassa di sbarco perché solo la tassa di soggiorno è alternativa, non lo sono la Ztl bus turistici o la maggiorazione sui biglietti Actv. Quindi tutto ciò che non è tassa di soggiorno può essere “raddoppiato” con la tassa di sbarco, come contributo alle spese di salvaguardia e di pulizia della città per la prima volta applicato ai visitatori giornalieri, ossia alla stragrande maggioranza dei turisti. E in vista del 28 febbraio, data ultima entro la quale presentare il nuovo regolamen-

to, c’è chi si prende avanti. L’assessorato alla Mobilità, quindi, preparerà assieme ad Avm il progetto per le tre nuove telecamere. La delibera proposta dall’assessore Renato Boraso e approvata dalla Giunta veneziana parla di necessità di controllare i pullman turistici per evitare che i soliti furbetti non paghino la Ztl ma lo stesso assessore afferma che «potranno essere necessarie anche per una futura analisi legata alla tassa di sbarco, perché non possiamo ignorare che uno dei vettori più strategici legati all’applicazione della nuova imposta è proprio quello dei bus». Trevisan a pagina II

Mestre

Venezia

Lo smog cala Verso il ritorno al livello verde

Con “quota 100” pensione vicina per 200 comunali

Il vento di fohn riporta le polveri sotto il livello di guardia e la pioggia in arrivo dopo oltre un mese potrebbe far revocare l’allerta rossa e ripristinare il livello verde delle misure antismog. A stabilirlo sarà l’Arpav con il bollettino odierno.

Con “quota 100” (62 anni di età e 38 di contributi) potrebbero essere circa 200 i dipendenti comunali pronti a lasciare il lavoro entro l’anno. E a Ca’ Farsetti si fanno le prime stime su come affrontare il problema, puntando anche su nuove assunzioni.

Sperandio a pagina XI

Fullin e Fusaro a pagina V

Mestre

Enrico Marchi: «L’aeroporto può convivere con la città» «L’aeroporto porta vantaggi per la città, il lavoro e l’economia. L’ambiente? Non è vero che stiamo disboscando per realizzare i nuovi parcheggi, perché la nostra è una riqualificazione del verde che produrrà benefici». Enrico Marchi, presidente di Save, non si è tirato indietro e si è presentato ieri sera all’incontro con la commissione della Municipalità di Favaro e, sopratutto, con molti abitanti di Tessera presenti fra il pubblico, sottolineando come “i programmi di crescita dello scalo non possono arenarsi di fronte al taglio di qualche albero”. De Lazzari a pagina XII

TRONCHETTO I bus turistici

Mala del Brenta D’Este rifiuta l’estradizione

Venezia e Mestre Gli effetti del federalismo demaniale

Sissy, il computer resettato Nuovi dubbi

Arrestato in Croazia: «Ho famiglia qui Sono cambiato, non torno in Italia» `

Claudio D’Este, ex componente della Mala del Brenta, arrestato il 31 dicembre a Zagabria dopo diciotto anni di latitanza, si è opposto alla sua estradizione in Italia. Due le ragioni: la prima riguarda la vita privata («In Italia non ho più nulla, ho tutto qui in Croazia dove mi sono sposato e dove vive mia figlia di 22 anni»); la seconda è un calcolo: le pene che D’Este deve scontare potrebbero essere già prescritte e questo potrebbe portare ad un’immediata scarcerazione. Munaro a pagina XIII

Mestre

Scambi di eroina come al drive-in Passaggi tra auto Una “soffiata” dei residenti e il blitz dei carabinieri: presi mentre si stavano scambiando tra due auto, come al drive-in, un etto di eroina al Rione Pertini. Tamiello a pagina XIII

Venezia

Piazza Barche dallo Stato al Comune PASSAGGIO Il federalismo demaniale porta una settantina di beni immobili dallo Stato al Comune. Tra questi anche piazza Barche a Mestre Fullin a pagina VIII

Nuovi dubbi sul caso di Sissy Trovato Mazza, l’agente di Polizia penitenziaria di 29 anni morta nei giorni scorsi dopo due giorni di coma a cui era stata ridotta da uno sparo alla testa avvenuto il 1. novembre 2016 all’interno di un ascensore dell’ospedale civile di Venezia. In particolare alla famiglia, che non crede all’ipotesi del suicidio, è arrivato il computer della giovane donna da Venezia alla Calabria completamente resettato, non c’era più al suo interno alcun dato che Sissy aveva inserito. Il computer è stato ora sequestrato dalla Procura, le indagini proseguono. Vittadello a pagina VI

L’ultimo inquilino delle Vaschette: «Io, un superstite» È l’unico inquilino “regolare” di una palazzina occupata da sbandati e spacciatori. Lo scorso anno è stato minacciato di morte perché aveva cercato di bloccare l’accesso agli abusivi. Ma il proprietario, un geometra di 59 anni, da lì non se ne vuole andare: quella casa, l’ultima palazzina delle Vaschette di Ca’ Emiliani, l’aveva acquistata suo padre, e per lasciarla chiede un appartamento in permuta, senza dover sostenere altre spese. Ma in questo modo non è possibile procedere alla riqualificazione - anche sociale - di una zona di Marghera che da anni attende di voltare pagina. Tamiello a pagina XIV

Mirano

Portogruaro

Morta la “pasionaria” Punto nascita, rilancio della pista ciclabile con il nuovo primario

DEGRADO La palazzina superstite alle Vaschette di Marghera

Due settimane fa aveva saputo che Scaltenigo avrebbe finalmente avuto la sua pista ciclabile, attesa da 20 anni dal “suo” comitato Viabilità sicura, e disse: «Adesso posso anche morire felice». Ivana Cagnin si è spenta ieri, a 78 anni, dopo una vita trascorsa per difendere la frazione di Mirano, protagonista di tante battaglie che hanno riguardato anche i servizi, la sanità e l’ambiente con la realizzazione del “Passante verde”. De Gaspari a pagina XVIII

«Altri Punti nascita chiudono, noi rilanciamo». Presentato il nuovo primario del reparto di Ostetricia dell’ospedale di Portogruaro, con il direttore dell’Ulss del Veneto orientale Carlo Bramezza che ricorda anche l’attivazione della procreazione assistita e del parto indolore. Il governatore Luca Zaia conferma: «Per noi la struttura sanitaria di Portogruaro è strategica. La difenderemo fino in fondo». Infanti a pagina XXII

Redazione Venezia: 30124 - Venezia, San Marco 4410 - Tel. 041.5239301 - fax 041.665173 venezia cronaca@gazzettino.it - Redazione Mestre: Via Torino 110, 30172 - Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 - fax 041.665160 mestrecronaca@gazzettino.it

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REGIONE

GIOVEDÌ 17 GENNAIO 2019 IL MATTINO

La sfida delle Regioni la trattatiVa nel GoVerno

Autonomia in sanità, via libera dai 5 Stelle Il ministro Grillo: «Intesa in tempi rapidi» Stefani compie un passo avanti: sì all’assunzione diretta di medici e infermieri purché la Regione garantisca conti in ordine Filippo Tosatto

bond (forza italia)

«Bella notizia ma ora agite o gli ospedali chiuderanno»

VENEZIA. Fumata bianca, anzi gialloverde, a conclusione del vertice tra i ministri Erika Stefani e Giulia Grillo, chiamate a districare il nodo dell’autonomia nella sanità, un obiettivo prioritario nell’ambito delle 23 materie di competenza rivendicate dal governatore Luca Zaia. Un’ora di colloquio, preceduta dall’esame della bozza d’intesa messa a punto dei tecnici della leghista vicentina; e infine uno scambio di tweet («Il lavoro sulle autonomie con il ministro Stefani va avanti in un clima di massima collaborazione»; «Grazie Giulia, lavoriamo insieme per assicurare il miglior servizio possibile alle regioni») abbinato alla foto amicale. Cinguettii a parte, i l progresso compiuto appare significativo, tanto da indurre il ministro 5 Stelle della Salute a profetizzare «un accordo definitivo a breve termine».

VENEZIA. «Apprendo con

«ISTANZE GIUSTIFICATE»

«Ci sono margini per accogliere molte delle richieste avanzate, che appaiono giustificate e comprensibili anche alla luce dei “blocchi” causati in questi anni da un’eccessiva rigidità statale», le parole di Grillo «ora faremo di tutto per garantire ai cittadini un servizio sanitario sempre più adeguato». Nei fatti, il ministro della Salute ha sostanzialmente recepito la volontà veneta di procedere motu proprio al reclutamento del personale (la fatidica assunzione diretta di medici e infermieri così da tamponare l’emorragia ospedaliera di camici bianchi) condizionandola tuttavia all’«equilibrio finanziario» della Regione, ovvero alla ga-

L’incontro tra Giulia Grillo ministro della Salute ed esponente del M5S e la leghista Erika Stefani, il ministro per le Autonomie e gli Affari regionali

Rientra il dubbio di costituzionalità ma è prevista la verifica giuridica del testo finale ranzia di conti in ordine. Una clausola, questa, ribadita anche in vista di analoghe istanze annunciate da altre regioni, non propriamente virtuose. DIVARIO NORD TRA E SUD

Altro capitolo rilevante riguarda la distribuzione delle risorse pubbliche e il timore di un aggravarsi del divario tra Nord e Mezzogiorno; in

proposito, Stefani ha chiarito che il punto di riferimento è la “spesa storica”, cioè l’erogazione attuale delle risorse; in attesa dei “costi standard” (previsti entro cinque anni. . .) la fetta della torta a disposizione delle regioni resterà immutata: spetterà agli amministratori dar prova di capacità decisionale ottimizzando i fondi pubblici ed eliminando gli sprechi. In discussione anche la “mobilità sanitaria” che spinge ogni anno molti pazienti a migrare dagli ospedali sudisti a quelli settentrionali, con una spesa supplementare per le traballanti sanità di partenza: il ministero, pur

garantendo il compenso delle cure prestate, studierà il modo di attenuarne l’onere. Sullo sfondo, il dubbio di costituzionalità in materia di autonomia avanzato da alcuni esponenti del M5S: in fase di negoziato, Mario Bertolissi – il giurista di fiducia di Palazzo Balbi – ha già fugato ogni perplessità a riguardo, tuttavia il dicastero della Salute si riserva un’ulteriore «verifica giuridica» in presenza del testo conclusivo. TAVOLI MEF E AMBIENTE

Tant’è. L’incontro mattutino ha costituito senz’altro il clou della giornata – la sanità assorbe l’80% del budget

annuale del Veneto costituendo l’autentico core business regionale – ma non ha esaurito gli impegni di Erika Stefani, che ieri ha scelto la linea del “no comment” per concentrarsi invece sull’andamento dei tavoli tecnici all’Economia e all’Ambiente. Non solo scogli e difficoltà, tuttavia: in serata il ministro ha salutato con viva soddisfazione l’avvio dell’esame, in commissione Giustizia al Senato, del progetto di legge di contrasto ai matrimoni forzati e alle “spose bambine” della quale è stata prima firmataria nella precedente legislatura. – BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

l’opposizione

Pd e indipendentisti all’attacco «Che bluff le promesse di Zaia» Moretti: «I miliardi promessi non arriveranno mai e di costi standard non si parla più» Morosin: «Che fine ha fatto il cronoprogramma di Conte?» VENEZIA. Se in ambito leghista

e pentastellato si respira soddisfazione per il passo avanti nel negoziato ministeriale, sul versante dell’oppsizione non mancano le voci critiche. «L’autonomia si conferma

ogni giorno che passa un grande bluff», attacca Alessandra Moretti del Pd «finora Zaia ha dato i numeri sul residuo fiscale e le risorse che sarebbero tornate indietro: prima 21 miliardi, poi 15. Soldi che il Veneto non avrà mai. Il ministro Stefani ha smascherato la balla dei 9/10 delle tasse da trattenere sul territorio, mentre di costi standard non si parla più. Anche su date e competenze stiamo assistendo a un rimpallo di

responsabilità che è diventato una barzelletta. Peccato non faccia ridere. Eppure questa volta, grazie al “Governo amico” le cose sarebbero dovute andare diversamente»; «Neanche il primo step fissato dal premier Conte è stato rispettato», rincara la consigliere regionale «alla fine della fiera forse i veneti non riusciranno ad avere indietro neanche i soldi destinati a un referendum inutile, visto che l’Emilia ha avviato

Alessandra Moretti (Pd) e Alessio Morosin (Indipendenza Veneta)

grande piacere dell’accordo di collaborazione tra i ministri della Salute e degli Affari regionali». Arriva dal deputato di Forza Italia Dario Bond il primo commento all’esito del vertice tra Giulia Grillo ed Erika Stefani. «Uno dei punti forti in tema di autonomia è proprio la disponibilità di risorse per la sanità e il sociale da poter gestire vedendosi attribuite le competenze totali in questi ambiti», osserva il parlamentare «oltretutto, nel giro di un paio d’anni, se non verranno attuate forme regionalizzate e federaliste di collaborazione, di formazione e di successivo reperimento di medici e specializzandi, gli ospedali saranno costretti a chiudere non per carenza di risorse ma per mancanza di personale medico-sanitario». «Anche nel Veneto c’è una grande mancanza di medici giunta fin quasi all’emergenza» è la conclusione di Bond «rivolgo dunque un appello perché in virtù di una nuova autonomia si consenta alle università di regionalizzare la formazione degli specializzandi, consentendo loro di ottenere la specializzazione una volta trascorsi cinque anni in un reparto. Questo obiettivo si può ottenere solamente attraverso il riconoscimento dell’autonomia delle regioni». —

un dialogo col Governo a costo zero. Soldi spesi bene solto per la Lega che è riuscita a farsi pagare con risorse pubbliche la propria campagna elettorale». Nel merito, punge anche il leader di Indipendenza Veneta, Alessio Morosin: «In Veneto le parole e gli impegni hanno un valore. Abbiamo attesto fino alle ore 24 del 15 gennaio, è scoccata la mezzanotte ma invano abbiamo cercato la notizia. Il cronoprogramma fissato dal premier Conte durante la conferenza stampa a dicembre, alla presenza del ministro Stefani e delvice premier Salvini, prevedeva due tappe: chiudere il confronto tecnico entro il 15 gennaio, proposta del Governo entro il 15 febbraio. Ora sappiamo che non sono affidabili quando promettono». —


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ROVIGO

GIOVEDÌ 17 GENNAIO 2019

INSULTI RAZZISTI LA FRASE NELLA PARTITA DI RUGBY CON IL PETRARCA

Otto settimane di stop al coach Casellato se la cava con poco OTTO SETTIMANE di squalifica. Questa è la decisione presa dalla commissione disciplinare dell’Epcr per le frasi oltraggiose (come sono state definite dalla stessa commissione) che Umberto Casellato ha rivolto al mediano di mischia del Petrarca Jeremy Su’a nella partita di sabato scorso a Padova tra Argos Petrarca e Femi Cz, match della Continental Shield. La commissione, composta da JeanNoel Couraud (Francia), presidente, Frank Hadden (Scozia) e Achille Reali (Italia) dopo aver sentito le giustificazioni di Umberto Casellato, assistito dall’avvocato Federico Cogo, con Joe Van Nierkerk a fungere da interprete, e in videoconferenza l’avvocato Lanfranco Massimi (procuratore di Casellato), ha deciso di dare al tecnico della Femi Cz la metà di quanto previsto della punizione cosiddetta di media gravità che prevede un periodo di squalifica che va dalle 7 alle 12 settimane. CONTRO Casellato è stata indicata la violazione dell’articolo 9.12 «abuso verbale» che prevede tre tipi di sanzioni. Fascia bassa: fino a 6 settimane; fascia media: fino a 12: Fascia alta: fino ad un anno. Nel valutare il fatto, la commissione disciplinare ha ritenuto le frasi «nero di m… e sporco nero» che Casellato ha rivolto a Su’a gravi sì ma non certo rivolte con l’intenzione di voler discriminare il numero 9 del Petrarca. A favore di Casellato, con molta probabilità il fatto che il tecnico si sia reso subito conto della pesantezza della frase da lui proferita ed abbia chiesto scusa non solo al giocatore, ma anche al Petrarca, alla sua società e a tutti coloro che in qualche modo si sono sentiti oltraggiati dal suo comportamento. Sulla decisione ha influito il fatto che dal Petrarca Padova sono arrivati atteggiamenti distensivi, con le scuse di Casellato per loro la questione poteva ritenersi chiusa. Un atto di sportività da parte della società del presidente Alessandro Banzato che è servito a gettare acqua sul fuoco. Nel comunicare la squalifica avuta dal proprio allenatore la Femi Cz Rovigo con un comunicato stampa ha fatto sape-

L’allenatore dei rossoblù Umberto Casellato Sotto, il patròn della società Francesco Zambelli

LA DECISIONE La commissione disciplinare non ha ritenuto le parole del tecnico una discriminazione re che: «A Parigi, la commissione disciplinare indetta dall’Epcr ha sospeso l’allenatore della Femi, Casellato, per 8 settimane a seguito del cartellino rosso mostratogli dal direttore di gara Shota Tevzadze durante il derby di sabato scorso per offese. Come dichiarato in un’anticipazione telefonica dell’avvocato Federi-

co Cogo in attesa del provvedimento del giudice, la pena prevista, in origine di 12 settimane, è stata attenuata ad 8 poiché l’allenatore si è dimostrato pentito del proprio gesto porgendo le scuse al diretto interessato e al club. Secondo la sentenza dei giudici durante le 8 settimane di sospensione Casellato potrà continuare ad allenare la squadra ma non potrà essere presente allo stadio in occasione delle partite». Otto settimane di squalifica sono state anche inferte al pilone del Petrarca Romulo Acosta per lo sputo ad un giocatore del Rovigo. Osvaldo Prestia © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Discarica a Giacciano Intervenga Zaia» «CHIEDIAMO alla giunta regionale di intervenire rapidamente per la rimozione della discarica a cielo aperto sull’argine destro del Canalbianco. La discarica è stata scoperta, documentata e segnalata già un mese fa dal responsabile Alto Polesano di Lipu che, nei giorni scorsi, ha verificato un aggravamento della situazione. Visto che finora il sindaco non ha ancora provveduto alla bonifica del sito, chiediamo che sia la Regione ad intervenire facendo valere la sua competenza in materia ambientale». Così i consiglieri regionali Patrizia Bartelle (Italia In Comune) e Piero Ruzzante (Liberi E Uguali), intervengono sulla vicenda sottolineando anche i gravi rischi ambientali della montagna di rifiuti. Nella mattinata di ieri hanno depositato un’interrogazione a risposta immediata indirizzata alla giunta regionale.

Pellegrini premia la scuola di Stienta LA CAMPIONESSA di nuoto Federica Pellegrini ha premiato ieri al cinema teatro Stimate a Verona, i vincitori del concorso ‘Disegna a fumetti la carta etica dello sport Veneto’, il bando rivolto alle scuole di primo e secondo grado della regione. Alla cerimonia oltre 400 studenti. E’ stata condotta dal duo comico ‘I Papu’. 63 le scuole che hanno inviato i loro elaborati, per un totale di 140 progetti pervenuti. Tra le scuole che sono state premiate figura l’istituto comprensivo di Stienta per l’originalità usata nella costruzione dell’universo narrativo al fine di comunicare in modo efficace e contemporaneo i principi della carta etica. Era presente l’assessore regionale Cristiano Corazzari.

Famiglie povere, aiuti della Regione

IL LUTTO FORTE IL CORDOGLIO AD ADRIA, I FUNERALI SI TERRANNO DOMANI

E’ morto Arduino, l’ultimo falegname E’ MORTO Arduino Bean, 89 anni, uno degli ultimi falegnami di Adria. Per tanti anni aveva avuto la bottega in via Angeli dove costruiva i mobili per le famiglie della cittadina e non solo. Poi è andato in pensione. Era un amante della musica lirica e per un lungo periodo era stato uno dei cantanti della Corale Adriese. SPOSATO con un’infermiera, poi rimasto vedovo, Bean era padre di due figli. Uno lavora alla Telecom e l’altro in uno studio di commercialisti. Era anche uno dei componenti dell’associazione dei marinai di Adria. Inoltre aveva una importante collezione di dischi di musica lirica. Il consigliere comunale Sandro Gino Spinello lo conosceva bene. «Ero un grande amico di mio padre – dice addolotato –. Una persona di una straordinaria

In breve

Arduino Bean aveva 89 anni

cultura sia sociale, sia politica, e soprattutto musicale. Ha cantato nella corale fino a quando la voce e la salute glielo hanno permesso». Anche Mattia Mincuzzi, un cittadino in pensione, in Facebook lo ha ricordato così: «Con grande dispiacere tra le epigrafi ho trovato quella del caro Arduino Bean, uno degli ultimi fale-

gnami di Adria. Mio padre quando veniva a trovarmi, molte mattine andava a fargli visita e con grande piacere si soffermava in sua compagnia. Tutte le volte lo incontravo sempre in sella alla sua bicicletta e con il suo giornale, un adriese dal cuore buono che sprigionava rispetto per tutti, una persona onesta in tutti i sensi. Ricordo le volte che con orgoglio mi parlava di quando da giovane si era imbarcato su una nave militare della Marina Militare. Nella sua bottega aveva appeso ad una parete ben in evidenza il quadretto con la fotografia della nave. Nello scatto si vedeva lui in divisa da marinaio. Fai buon viaggio Arduino e saluta la tua cara moglie». Il funerale sarà celebrato domani, alle 15, nella chiesa della tomba di Adria. Barbara Braghin © RIPRODUZIONE RISERVATA

SONO 133 LE FAMIGLIE non abbienti in Veneto che stanno per ricevere fino a 10mila euro di contributo regionale per le spese sostenute per migliorare l’efficienza energetica della propria casa e ridurre il costo delle bollette. L’assessore regionale al sociale Manuela Lanzarin rende noti gli esiti del bando regionale indetto a ottobre per aiutare famiglie povere e numerose ed enti pubblici assistenziali a fronteggiare il costo di energia elettrica e riscaldamento migliorando l’efficienza energetica di stabili e abitazioni. Le famiglie beneficiarie si concentrano in particolare in provincia di Padova (38) e nel Vicentino (39). Seguono Venezia (18), Verona (11), Belluno (15), Treviso (10) e Rovigo (2). «La Regione – ricorda l’assessore – ha messo a disposizione 2,2 milioni, divisi in due linee di finanziamento: una riservata alle famiglie (1,2 milioni) e l’altra agli enti pubblici che svolgono una funzione sociale, in prevalenza Comuni e Ipab (1 milione di euro)». 0


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GIOVEDÌ 17 GENNAIO 2019 LA NUOVA

VENEZIA

la città che cambia

Super hotel a Ca’ da Mosto un intervento da 8,7 milioni Uno dei più antichi palazzi pronto a diventare il trentesimo albergo sul Canal Grande I lavori dovrebbero durare un anno: massimo riserbo della proprietà sul progetto

Roberta De Rossi Ca’ da Mosto, il più antico palazzo sul Canal Grande, diventerà un lussuoso albergo. Un grande hotel, dal momento che il cantiere che ha preso il via nei giorni scorsi non riguarda solo il prezioso edificio, ma anche l’attiguo Palazzo Dolfin. Un intervento da 8,7 milioni di euro, che fa seguito all’opera di consolidamento e restauro da 3 milioni di euro - curata da Lares - che negli anni scorsi, ha risanato il complesso, che versava in gravi condizioni statiche. Ca’ da Mosto e Ca’ Dolfin si apprestano così a diventare nel giro di un anno - 365 giorni l’ipotesi di durata dei lavori, sul cartello all’ingresso del cantiere - il trentesimo albergo con affaccio sul Canal Grande. Al momento, però, non si hanno ancora notizie precise su chi sarà il gestore

La ristrutturazione riguarderà anche Ca’ Dolfin: gli edifici acquistati dalla Noah srl

Partito il cantiere che trasformerà Ca’ da Mosto e Ca’ Dolfin in un hotel di lusso

dell’hotel: a ristrutturare i due edifici è, infatti, l’immobiliare Noah Srl, con sede a Mestre, che ha fatto firmare clausole di riservatezza a professionisti e personale all’opera sul restauro, affidato alla romana impresa di costruzioni Enrico Pa-

squalucci, su ponteggi della vicentina Edilnoleggi Valente. Il bell’edificio affacciato sul Canal Grande risale all’inizio del XIII secolo (pur se rimaneggiato nei secoli) ed è indicato dagli storici dell’architettura come uno

turismo

I primi passi della tassa di sbarco «Entro tre settimane il regolamento» La tassa di sbarco muove i suoi primi, concreti passi: lunga riunione operativa, ieri a Ca’ Farsetti, tra l’assessore al Bilancio Michele Zuin, i tecnici del Comune, l’Avvocatura Civica e - in particolare - gli avvocati dello studio padovano Gop Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, scelto dall’Amministrazione quale consulente per la messa a punto del regolamento per la riscossione della nuova imposta (con una determina di spesa pari a 35 mila euro per le parcelle). «Si è trattato di un primo in-

Turisti, a breve il regolamento per la tassa di sbarco

a partire dal mese di Febbraio al civile

Malattie reumatiche tre incontri con i malati Le malattie reumatiche non considerate solo come mera patologia, ma anche come fenomeni che possono avere delle conseguenze sulla qualità della vita. Per questo gli incontri di sostegno psicologico, gratuiti, presso l’Ospedale Civile, aperti a chi soffre di queste patologie. «Si tratta di malattie caratterizzate da dolore e disabilità», spiega il professor Leonardo Punzi, coordinatore dell’Area reumatologica veneziana dell’Usl 3 Serenissima.

Navigatore. In una città in continua, straripante trasformazione turistica, il cambio di destinazione d’uso del complesso residenziale ad attività ricettivo-alberghiera, risale però a molti anni fa - precedente alla giunta Brugnaro - ed in qualche modo, in questo caso, è un ritorno al passato: dal Cinquecento a tutto il Settecento, infatti, il palazzo fu utilizzato come albergo, il “Leon Bianco”, uno dei più famosi di Venezia, fondato nel 1661. Ancora nell’Ottocento, John Ruskin lo descrisse come uno dei più “orginali e vigorosi” palazzi veneziani. Rimasto vuoto per oltre trent’anni, nel 2012 il palaz-

«La malattia reumatica si associa a possibili alterazioni della salute psichica del soggetto affetto, con conseguenze rilevanti anche sulla vita familiare e sull’ambiente lavorativo». Per questo assume un’importanza decisiva la considerazione di tali malattie all’interno di un quadro che comprenda anche gli aspetti psicologici: «Anche l’evoluzione della malattia stessa», continua il professor Punzi, «può essere influenzata dalle avverse rea-

zioni di carattere psicologico: può accadere che il paziente giunga a rifiutare la terapia o finisca per necessitare, per questi aspetti psicologici, di un dosaggio più elevato di farmaci». Il progetto inizierà con degli incontri introduttivi, al termine dei quali i malati reumatici potranno decidere se iscriversi al percorso di supporto psicologico vero e proprio. I primi appuntamenti sono per il 7, il 14 e il 20 febbraio alle 17: occasioni per avere un quadro generale delle malattie, dalle conseguenze al modo migliore per affrontarle. Il progetto è stato realizzato dall’Ospedale Civile con l’Usl 3 Serenissima, la onlus Hemove e il dipartimento di Psicologia generale dell’Università di Padova. — L.B.

degli esempi più antichi di casa-fondaco veneziana, con il suo portico per lo scarico-carico delle merci. Nel tempo è stato anche la dimora del famoso esploratore Alvise Cadamosto, che dal 1454 al 1462 fu in Portogallo al servizio di Enrico il

contro, per stabilire la griglia di lavoro», spiega l’assessore al Bilancio Zuin, «ma praticamente ci lavoreremo tutti i giorni, da qui a fine mese: nelle prossime due, al massimo tre settimane, infatti, il testo del regolamento dovrà essere pronto, per poi seguire il suo iter e arrivare all’approvazione definitiva entro la scadenza del 28 febbraio. Nel frattempo, il sindaco Brugnaro incontrerà - come ha annunciato - le categorie e i diversi operatori coinvolti». Le esenzioni si estenderanno - oltre a studenti, lavoratori pendolari, pazienti diretti ad una visita - a tutti i veneti, come richiesto dal presidente della Regione Luca Zaia? «Quando il regolamento sarà pronto, lo saprete», taglia corto con una risata l’assessore. Il quadro della nuova “tassa d’ingresso” a Venezia è d’altra

zo fu affidato dall’allora proprietà - la famiglia Camerino per un piano, e la famiglia Tegon per l’altro - alla ditta Lares, che ha curato il restauro delle facciate. Ultimati i lavori, il palazzo è stato venduto alla nuova proprietà - la Noah srl, appunto - che ha presentato in Comune il progetto definitivo di ristrutturazione dell’immobile. Sulla carta, un hotel che vuole competere con il lusso a “7 stelle” dell’Aman. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

parte ormai noto da tempo: autorizzata dal Parlamento con l’approvazione di un emendamento alla manovra finanziaria per 2019, permette al Comune di Venezia di imporre un “contributo di ingresso” in città a tutti i turisti giornalieri, tra i 2,5 e i 10 euro al giorno. Note sono anche le difficoltà di riscossione, anche se gli operatori portuali hanno già dato la propria disponibilità a farsi sostituti d’imposta per quanto riguarda i croceristi in arrivo in città. Più complessa l’intesa con Ferrovie dello Stato, mentre è nota l’opposizione dei gestori dei lancioni granturismo. Oggi alle 17 in sala San Leonardo, assemblea pubblica organizzata dalla Municipalità di Venezia. Domenica alla Bragora, dibattito a cura del Gruppo 25 aprile. — R.D.R.

delibera della giunta

Metratura ridotta più facile aprire uffici In futuro, sarà più facile aprire uffici aperti al pubblico e, di conseguenza, ci saranno le condizioni per la creazione di nuovi posti di lavoro in centro storico. Ne è convinto l’assessore all’urbanistica Massimiliano De Martin, dopo il via libera della Giunta alla delibera (ora al vaglio del consiglio comunale) che sopprime la soglia di almeno 200 metri quadri di superficie per l’insediamen-

to di uffici pubblici, attrezzature per l’istruzione, sale di ritrovo e altre funzioni di servizio. Insomma, cade un vincolo che limitava l’apertura di uffici in città e favorisce la permanenza in centro storico delle sedi (seppur di dimensioni più ridotte) di enti pubblici e privati. Un limite che De Martin definisce «inutile», abbattuto proprio per un maggior «efficientamento del-

residenza

La giunta stanzia i fondi per risanare 79 alloggi sfitti La giunta comunale ha approvato lo stanziamento di 3,7 milioni di euro, per la ristrutturazione di 79 alloggi sfitti non Erp del patrimonio comunale, nelle isole: 23 alla giudecca, 14 a Sacca Fisola,26 a Murano, 12 a Burano, 4 a Sant’erasmo. «Dopo la delibera approvata lo scorso dicembre che avviava l'iter amministrativo per la manutenzione di 25 alloggi nel centro storico di Venezia, e più precisamente 12 alloggi a Cannaregio, 10 alla Giudecca, 2 a Castello e uno a Dorsoduro», commentano in una nota congiunta, l’assessora al Lavori pubblici Francesca Zaccariotto e la vicesindaco con delega alla Casa Luciana Colle, «si è proceduto con un ulteriore pacchetto di lavori per un totale di 3,7 milioni che permetteranno la sistemazione di altri 79 alloggi vuoti per essere poi rimessi a disposizione della collettività. Saranno completamente sistemati e, nell'arco dei prossimi 12 mesi, rientreranno nella disponibilità dell'Amministrazione che, nel frattempo, avvierà la procedura per la composizione dei bandi di assegnazione e che avranno, come filo conduttore, non solo dare una risposta concreta alla continua richiesta di alloggi in Città e nelle isole ma, soprattutto, la volontà di attirare le giovani famiglie». Obiettivo dichiarato: il restauro di tutte le case comunali attualmente sfitte entro il 2020. Nello specifico - si spiega ancora nella nota - le opere necessarie alla riqualificazione funzionale degli alloggi vuoti risultano essere di vario tipo, ma principalmente impiantistiche associate a lavori di tipo edile: «In alcuni casi», si legge, «la ristrutturazione è rivolta anche alla ridistribuzione degli spazi interni per rendere l’abitabilità degli alloggi più confortevole». —

le norme urbanistiche del centro storico di Venezia». L’obiettivo di Ca’Farsetti, nelle parole dell’assessore all’urbanistica, è quindi di «creare nuove opportunità di lavoro ovviamente in modo compatibile con le caratteristiche fisiche del tessuto urbano e dell’edilizia storica veneziana». «Questo intervento», conclude De Martin, «è un modo di facilitare il recupero e riuso degli edifici e garantire una compresenza equilibrata di funzioni all’interno della città storica e, in particolare, della residenza e dei servizi. Un ulteriore segnale di attenzione al nostro territorio e a chi lo vive». — E.P.


Provincia 25

L'ARENA

Giovedì 17 Gennaio 2019

REGIONE. Assegnatia 11 famiglie,due Comunietre istitutiper anziani

Contributiper ridurre iconsumie lebolletta Undici famiglie veronesi, due Comuni, San Mauro di Saline e Bussolengo, e poi la casa Baldo Sprea di Illasi, l’istituto per anziani di Cerea e la Casa di assistenza di Malcesine si sono aggiudicati i contributi regionali per migliorare l’efficienza energetica e ridurre quindi il costo della bolletta. Il bando regionale era stato indetto a ottobre per

aiutare famiglie povere e numerose ed enti pubblici assistenziali a fronteggiare il costo di energia elettrica e riscaldamento migliorando l’efficienza energetica di edifici e abitazioni. «La Regione Veneto», spiega l’assessore al sociale Manuela Lanzarin, «ha messo a disposizione 2,2 milioni di euro, divisi in due linee di finan-

ziamento: una da 1,2 milioni riservata alle famiglie e l’altra di un milione di euro per gli enti pubblici che svolgono una funzione sociale, quindi in prevalenza Comuni e Ipab. Le domande delle famiglie pervenute sono state 224, ben superiori alla capienza del fondo: pur rientrando nei parametri di reddito e di intervento previsti,

L’assessoreManuelaLanzarin

una novantina di domande sono rimaste escluse per carenza di fondi. Segno che il fabbisogno esiste e che la misura è stata apprezzata. Spe-

riamo di poter dare una risposta positiva anche alle richieste inevase recuperando fondi non spesi o avanzi di bilancio». In tutto il Veneto sono 133 le famiglie non abbienti che stanno per ricevere fino a 10 mila euro di contributo: oltre alle 11 veronesi, ce ne sono 38 nel Padovano, 39 nel Vicentino, 18 a Venezia, 15 a Belluno, 10 a Treviso e due a Rovigo. Per quanto riguarda invece gli enti pubblici, il bando dava la possibilità a Comuni, Ipab ed enti assistenziali di ricevere contributi fino a 50 mila euro per interventi strutturali di risparmio energetico

realizzati a partire dal primo gennaio 2018. Ad aggiudicarsi il contributo regionale sono in 23, tra i quali i Comuni di San Mauro e di Bussolengo, la casa Baldo Sprea di Illasi, l’istituto per anziani di Cerea e la Casa di assistenza di Malcesine. Sommando i contributi delle due linee di spesa, Vicenza e Padova sono le due province dove si concentra la quota maggiore di contributi: 540 mila le assegnazioni nella provincia berica e 494 mila quelle per famiglie ed enti assistenziali del Padovano. Verona si colloca al quarto posto con un contributo com-

L’ARIAMALATA. Sono moltelefamiglie chehanno adottatoquestotipo diriscaldamento. «Serve maggiore informazionesulle conseguenze»

Smog,sottoaccusa ancheil pellet Legambiente:«Nonsono soloi veicoliainquinare TuttiiComuni dovrebberoadottare regole edivietiperle stufe».Mac’è differenzadiemissioni Francesca Lorandi

«Il problema è che c’è poca informazione, poca sensibilità. Invece quando c’è di mezzo l’inquinamento, e in questo caso parliamo di parecchio inquinamento, sarebbe importante che tutti i Comuni, non sono quelli grandi, non solo quelli in pianura, adottassero regole e divieti per l’utilizzo delle stufe a legna o a pellet». Questi apparecchi per il riscaldamento domestico, sottolinea Chiara Martinelli, presidente della sezione veronese di Legambiente, contribuiscono notevolmente a incrementare i livelli di Pm10 nell’aria. Dai dati di Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) risulta che oltre il 50 per cento delle polveri sottili e del monossido di carbonio emessi annualmente in Italia derivino dal settore residenziale. Il riscaldamento domestico è infatti quello più capillarmente diffuso sul territorio, dalla grande città al piccolo paese di montagna: «Ma le piccole comunità che si trovano ad alta quota, penso a Bosco Chiesanuova o Sant’Anna d’Alfaedo», prosegue Martinelli, «generalmente non adottano ordinanze per vietare l’uso di vecchie stufe e i vecchi caminetti a legna, che producono migliaia o decine di migliaia di volte più Pm e monossido di carbonio di una caldaia a gas o Gpl a parità di calore generato». Come nel caso dell’inquinamento provocato dalle auto, vanno fatte infatti delle distinzioni: non tutte le stufe

Brevi ILLASI ALGIARDINOMUSICALE INCONTRO SUCIBOESALUTE Oggi al Giardino musicale di piazza Sprea si terrà la conferenza di Veronica Maschi sul rapporto tra cibo e salute. L’incontro è organizzato dall’università itinerante dell’Auser ed è previsto alle 15.30. V.Z. SANMARTINO B.A. IDIRITTI DELMALATO ALL’UNIVERSITÀ DELLATERZA ETÀ «I diritti del malato» sarà il tema che il dottor Flavio Menarini affronterà all'Università della terza età e del tempo disponibile. L'appuntamento sarà domani nella sala Donini-Ferrari di via Roma. G.C.

Unastufaa pellet,simile aquellea legna

Inquinamentodausodi riscaldamento

sono uguali, così come c’è una notevole differenza tra i diversi combustibili. Per questo motivo, come accade per i veicoli a diesel, ci sono normative rigide adottate anche da molti Comuni veronesi, che obbligano all’utilizzo di

apparecchi domestici performanti, di ultima generazione e, quindi, poco inquinanti. «Il paragone con il mondo delle auto funziona», spiega Marino Berton, direttore generale di Aiel, l’Associazione italiana energie agroforestali

che ha sede a Legnaro, nel Padovano. «La produzione di polveri», sottolinea, «dipende dalla tecnologia dell’apparecchio: più è vecchio, maggiori sono i rischi di emissioni. Per rendere l’idea i caminetti a fiamma aperta inquinano molto più delle stufe a pellet» che si collocano ad un livello circa dieci volte inferiore, mentre per gas naturale, Gpl e anche gasolio si arriva ad emissioni praticamente non misurabili per alcuni inquinanti. Poi molto dipende dalla qualità del combustibile: «Come per le auto ci sono differenze tra benzina, Gpl e diesel», prosegue Berton, spiegando che «tra la legna male stagionata e di cattiva qualità e quella acquistata un anno prima dell’utilizzo e ben conservata c’è molta differenza a livello di emissioni. Lo stesso vale per il pellet: quello certificato inquina molto poco. Alla stufa domestica serve poi il “tagliando”, cioè va fatta annualmente la pulizia, deve es-

BoscoChiesanuova

«Nessunalimitazione Quil’ariaèbuona» «Èvero, anchenoi contribuiamoalle emissioni di polverisottili,ma vadettoche quiinmontagna l’ariaèbuona.E nellanostracomunità gli apparecchiper il riscaldamento alegnao pelletsono essenziali: unalimitazioneavrebbe messo indifficoltài miei cittadini». ClaudioMelotti, sindacodi BoscoChiesanuova,nonha emessoalcuna ordinanza per

plessivo di 341.319 mila euro. «Questi finanziamenti», conclude Lanzarin, «servono a sostenere le spese vive per la sostituzione della caldaia, l’installazione di valvole termostatiche o per chi cerca di risparmiare sostituendo la vecchia stufa a pellet o realizzando il ‘cappotto termico’ o investendo in pannelli solari o fotovoltaici, o sostituendo le vecchie lampade con i nuovi sistemi di illuminazione a Led. Permetteranno di risparmiare sul costo della bolletta energetica, e, nello stesso tempo, aiuteranno l’ambiente». • F.L.

vietarel’utilizzo distufe divecchia generazione,quelle cioèche produconopiù emissioni.Comelui, lamaggiorparte deisindaci di Comunidimontagna chenon hannoalcunobbligo nell’applicazionediqueste limitazioni. L’accordodiBacino Padano infatti,siglatonel2017 da ministerodell’Ambiente, Veneto, Lombardia,Emilia Romagnae

ClaudioMelotti,sindacodi Bosco Chiesanuova

sere installata correttamente da un esperto e va usata nel modo giusto, soprattutto al momento dell’accensione». Tutti questi elementi, che dovrebbero condizionare la scelta e l’utilizzo di una stufa a legna o a pellet, fanno parte di un accordo che Aiel ha siglato lo scorso anno con il ministero dell’Ambiente «con l’obiettivo di ridurre entro il 2030, del 70 per cento, le emissioni che derivano da questi strumenti», spiega il direttore. In che modo? Spingendo verso la rottamazione delle vecchie stufe. Da una parte le Regioni, come quella del Veneto, hanno messo a disposizione finanziamenti per rottamare i vecchi apparecchi e sostituirli con nuovi, più tecnologici. A spingere verso questa direzione ci sono i Comuni, che hanno adottato delle ordinanze per vietare l’utilizzo di stufe dalle emissioni elevate, cioè vecchie. I divieti sono stati firmati lo scorso autunno dai sindaci

dei paesi di maggiori dimensioni – da Villafranca a San Bonifacio a Legnago – nei quali si registrano durante l’inverno alte concentrazioni di Pm10. «È un problema che caratterizza il territorio della Pianura Padana», prosegue Berton, «dove il ristagno dell’aria unito all’alta pressione provoca un accumulo delle emissioni». Significa che in montagna, dove molte abitazioni utilizzano stufe a legna (non sempre di ultima generazione) e dove i Comuni non emanano queste ordinanze, non c’è il problema delle Pm10? «Le polveri sono volatili, non hanno confini», sottolinea Martinelli, «servirebbe più sensibilità anche da parte delle comunità di montagna, più informazione per i cittadini e anche più controlli da parte degli organi preposti: non sono sulle strade, come avviene quando entra in vigore il blocco dei diesel, ma anche per gli apparecchi installati nelle abitazioni».

Piemonte,prevede infatti l'adozionedilimitazioni edivieti chedevono adottarei Comuni con piùdi30mila abitantiequelli che fannoparte dell’agglomerato urbanodel comunecapoluogo di provincia.

inferiorialle 4stelle.Stesse regolea Legnago, Comune chepur nonavendo 30mila abitantienon facendoparte dell’agglomerato urbano,haaderitoall’Accordo di programma.Aonordelvero va ricordatocheLegnagoneigiorni scorsihaconquistato la«maglia nera»per l'aria piùinquinatadella provincia:nel2018haregistrato ben45 giorniincui le Pm10si sonoattestate aldi sopradel limitedi50microgrammi per metrocubo d'ariaammessodalla legge.Inprovincia cisono poi altri Comuni,comericorda il sito dell’Arpav,chehanno deciso di aderirevolontariamentepur non rientrandoinqueiparametri:San Bonifacio,Bovolone e Sant’AmbrigiodiValpolicella. F.L.

ÈILCASO di Villafranca,chefa partedell’agglomerato:qui,in casodiraggiungimento diallerta 1-arancione,fino al 31marzo i cittadinihannoil divietodiusare apparecchiper il riscaldamento domestico«aventiprestazioni energeticheedemissivechenon sonoingrado dirispettarei valori previstidellaclasse 3stelle».Se l’allertasaleearrivaa 2, il divieto riguardainvece tuttigli apparecchicon performance

ZEVIO ALCENTROCIVICO SIPARLADELLATEORIA DELLEEMOZIONI Domani incontro dell'associazione La civetta di Minerva. Alle 20.45, al centro civico, Yuri Conti del Centro studi filosofia postumanistica, parlerà della Teoria delle emozioni di Martha Nussbaum. P.T. ZEVIO SIPARLADI BOTTEGO ALL’UNIVERSITÀ DELTEMPO LIBERO Sulle tracce dell'esploratore Vittorio Bottego lungo la valle del fiume Omo, in Etiopia. È l'argomento trattato oggi alle 15 al centro civico dal viaggiatore Giorgio Fedrigoli, all’incontro dell'Università del tempo libero. P.T. NEGRAR PORTEAPERTE ALL’ASILO DIMONTECCHIO Sabato dalle 10 alle 12 «Open Day» alla scuola dell’infanzia di Montecchio nel nuovo edificio in via don Tacchella. Porte aperte a genitori e bimbi per conoscere le maestre e la realtà educativa. C.M. NEGRAR MISUREEMERGENZIALI PERCONTRASTARE L’INQUINAMENTO Nel territorio comunale di Negrar proseguono fino a oggi le misure emergenziali per contrastare il Pm10. Circolazione ammessa sulle strade provinciali e per chi deve recarsi all’ospedale di Negrar per visite, esami o cure mediche. C.M.


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ITALIA

giovedì 17 gennaio 2019

Fico dice no al referendum

Il Carroccio sfida i grillini: in Piemonte un candidato Sì Tav Per la corsa a Governatore sondati due industriali favorevoli alle grandi opere Sulla Torino-Lione prende quota l’idea di ridurre i lavori per risparmiare 1,7 miliardi

Il presidente della Camera Roberto Fico (LaPresse)

GIUSTIZIA

ELISA CALESSI ■ La Lega non intende fare marce indietro sulla Tav. Al punto che nel Carroccio si sta pensando di candidare a governatore del Piemonte proprio un imprenditore pro Tav. Le elezioni regionali saranno nella prossima primavera. Il nome del candidato del centrodestra toccherebbe a Forza Italia. Matteo Salvini, però, sta valutando di proporre al Cavaliere due nomi che potrebbero convincere anche l’alleato. Due imprenditori. Uno è Fabio Ravanelli, il presidente della Confindustria piemontese. Nei giorni scorsi lo avrebbe contattato il sottosegretario Giancarlo Giorgetti per sondarne la disponibilità. L’altro è Marco Gay, ex presidente dei giovani di Confindustria e del Rotary, ceo di WebWorking, amministratore delegato di Ottovolante e Digital Magics, presidente di Anitec-Assinform. Due profili che non potrebbero non piacere al Cavaliere. Entrambi in prima linea nella battaglia a favore dell’Alta velocità Torino-Lione. QUALE SOLUZIONE? Intanto, a Roma, si studia la soluzione per uscire dall’empasse. Almeno dal punto di vista tecnico. Quella che potrebbe permettere a entrambi, Lega e Cinquestelle, di non perdere la faccia su un tema, la Tav, che altrimenti rischia di essere esplosivo. Da alcune settimane al ministero dei Trasporti se ne sta parlando nelle riunioni tecnico-politiche. Perché la soluzione del referendum, ventilata dalla Lega, non piace al

Legittima difesa: la commissione dà il via libera

La manifestazione a favore della Tav che si è tenuta sabato scorso a Torino (LaPresse)

M5S. Una vittoria dei sì, infatti, è un rischio troppo alto. È il piano B: una mini-Tav che salva il cuore del progetto, ma rivede alcune scelte. Un’ipotesi su cui Matteo Salvini è pronto a mettere la firma e che anche Luigi Di Maio, sia pure tallonato dall’ala dura del Movimento, è disposto a ragionare. L’idea è di quella di realizzare solo il tunnel di base, quello lungo 57 km, di cui 45 in territorio francese e 12 in quello italiano. Finora ne sono stati scavati 6. Verrebbero rivisti, invece, gli altri progetti. Due in particolare. Il primo riguarda il rifacimento della stazione di Susa, che ora dovrebbe seguire un progetto ideato dall’archistar

■ «Non è auspicabile l’ipotesi di una autonomia differenziata che cristallizzerebbe o incrementerebbe esponenzialmente le diseguaglianze oggi esistenti». Si legge così nell’invito che Saverio De Bonis, senatore ex M5S, ha mandato nei giorni scorsi ai parlamentari eletti al Sud di tutti i partiti. Con un occhio, in particolare, a quelli del Movimento di cui lui stesso ha fatto parte e con cui è stato eletto, salvo essere allontanato per la vicenda dei rimborsi. Ma con gli ex colleghi ha mantenuto ottimi rapporti. L’occasione, ma sarà solo la prima, è un convegno che ci sarà oggi. L’appuntamento è alle 11 presso la sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, a piazza Capranica. Tema: le autonomie nelle regioni a statuto ordinario. L’idea è di mettere insieme i tanti parlamentari del Sud che sono contrari rispetto alla concessione di più autonomia a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, ossia a le regioni che lo scorso anno hanno consultato i proprio cittadini sul tema. Creare, insomma, un fronte

Kengo Kuma. Un’opera di alto valore architettonico, ma che – è l’obiezione – non ha molto senso in quel punto. Rinunciarci farebbe risparmiare 200 milioni. L’altra modifica riguarda il tratto che va da Busseno a Torino. L’attuale progetto prevede la costruzione di una galleria che buchi la collina murenica. Se non la si fa e si riutilizza l’attuale linea, magari rimodernandola, i risparmi sarebbe addirittura di 1,4 miliardi. GENOVA-MARSIGLIA In totale i soldi non utilizzati andrebbero da 1,5 a 1,7 miliardi. Ed è una valutazione che sarebbe condivisa persino dalla

commissione guidata dal professor Mario Ponti, quella che ha prodotto l’analisi costi-benefici. I soldi risparmiati potrebbero essere destinate ad altre opere. Una tranche potrebbe servire per realizzare la seconda linea della metropolitana di Torino, andando incontro a una richiesta del sindaco Chiara Appendino e bilanciando la sua contrarietà alla Tav. Un’altra parte potrebbe servire al raddoppio della linea Genova-Marsiglia. Altre risorse risparmiate potrebbero essere utilizzte, poi, per ammodernare i trafori del Frejus e di Ventimiglia e consentendo il passaggio di treni merci.

Se poi avanzano soldi, si stima 700 milioni, questi potrebbero essere destinati a interventi sul trasporto pubblico in tutto il Paese. Resta da convincere i pasdaràn dell’una e dell’altra parte. Soprattutto del M5S. Ieri, per esempio, Roberto Fico è tornato a mettere dei paletti: «Ogni volta che i cittadini raccolgono le firme per indire un referendum meritano rispetto e considerazione. Allo stesso modo però rivendico una battaglia fondativa del Movimento 5 stelle, quella contro la linea ad alta velocità Torino-Lione. Ci sono dei principi identitari per ogni forza politica».

■ Altro passo avanti per lalegittima difesa. La commissione Giustizia della Camera ha respinto gli emendamenti delle opposizioni e ha licenziato la proposta di legge sulla legittima difesa. Dopo il parere delle altre commissioni, oggi sarà votato il mandato al relatore e verrà chiesta la calendarizzazione per l’aula. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha espresso «enorme soddisfazione» per il risultato: «Stiamo andando verso un’altra promessa mantenuta con gli italiani». Mentre il ministro per la Pa, Giulia Bongiorno, ha parlato di un «provvedimento equilibrato e capace di tutelare in modo concreto le vittime delle aggressioni». Evidenzia invece la maturità di Forza Italia Sestino Giacomoni, vice presidente della commissione Finanze alla Camera: «Forza Italia è per definizione una forza costruttiva... Abbiamo votato a favore del decreto sicurezza evoteremo a favore della legittima difesa, ma non possiamo tacere sui danni che questo governo sta facendo all’economia del nostro paese».

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Oggi un convegno con i parlamentari meridionali

I 5Stelle del Sud contro l’autonomia trasversale che si faccia sentire. Fuori ma soprattutto dentro il Parlamento. I relatori sono il professor Gianfranco Viesti, economista che ha promosso una petizione contro quella che ha definito «la secessione dei ricchi», Alberto Lucarelli, ordinario di Diritto costituzionale all’Università Federico II di Napoli, Adriano Giannola, presidente dello Svimez e lo scrittore Pino Aprile, che farà da moderatore. Ma la cosa interessante sarà capire chi c’è in platea. Quali e quanti parlamentari. Perché è lì che si potrebbe creare una maggioranza trasversale capace di correggere e magari rallentare quel disegno di legge che molti ministri del M5S vedono come fumo negli occhi. Il provvedimento, sui cui sta lavorando il ministro Erika Stefani, doveva essere approvato entro lo scorso anno. Poi è stato rinviato. Ora sono ricominciati i tavoli di intesa con le

TONINELLI INSISTE

«Le nostre autostrade vanno nazionalizzate» ■ «La nazionalizzazione di Autostrade è l’indirizzo di questo governo». Lo ha sottolineato il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Danilo Toninelli, a Omnibus su La7. «Le autostrade - ha spiegato l’esponente M5S - sono un monopolio naturale, hanno avuto guadagni esorbitanti e quelli che ci hanno preceduto non sono stati in grado di evitare crolli. Io mando in giro ingegneri del mio ministero a controllare i piloni. Nessuno lo ha mai fatto».

regioni e il testo dovrebbe arrivare in consiglio dei ministri a metà febbraio. Ma una buona parte del M5S è contrario. Soprattuto i parlamentari del Sud. Del resto, il malumore dei pentastellati eletti nel Mezzogiorno sta crescendo. Prima il no alla Tap, poi quello alla battaglia contro le trivelle. Senza contare i temi economici: proprio ieri un gruppo di cinquestelle eletti al Sud ha presentato, durante il question time, un’interrogazione al ministro Barbara Lezzi, che pure è del M5S, per sapere che fine hanno fatto le «zone economiche speciali» promesse per aiutare la crescita nel Mezzogiorno. Peraltro è una fronda che su molti temi ha il sostegno di Roberto Fico. Ora il prossimo rospo da ingoiare potrebbe essere l’autonomia delle regioni del Nord. Spiega De Bonis a Libero: «Il dibattito sul Mezzogiorno si è assopito nell’agenda politica.

Mentre deve tornare al centro. E l’occasione è proprio questo dibattito sulle autonomie». È vero che fa parte del contratto di governo, ammette De Bonis, «ma occorre vigilare perché non vengano meno i diritti sociali e i principi fondativi della Repubblica, a cominciare dalla sua indivisibilità. Questa fretta imposta dalla Lega rischia di fare le cose male, mentre bisogna evitare una deriva che può spaccare il Paese». Il ministro Stefani sta lavorando al provvedimento tanto atteso al Nord. E su quello i due vicepremier troveranno un accordo. Ma poi arriverà in Parlamento. E lì i giochi si potrebbero riaprire. Per il convegno di oggi hanno già assicurato la loro presenza alcuni grillini, ma anche del Pd, di Fi e di Leu. È il primo passo. Poi ci si vedrà. E al Senato, in particolare, il gioco potrebbe essere più facile, visto che ora la maggioranza può contare solo su due voti di vantaggio. EL. CA. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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