Giornalino hormiae del Liceo Classico V.Pollione di Formia

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HORMIAE Giornale del Liceo Classico V.Pollione, Via Rialto Ferrovia 44, 04023 Formia (LT) – sito web: liceoformia.it – email: LTIS021002@.istruzione.it -

Un liceo che unisce tutti! 388 licei classici italiani hanno aperto le proprie porte alla cittadinanza per la terza edizione della “Notte Nazionale del Liceo Classico”, svoltasi il 13 gennaio dalle ore 18 alle 24. L‟evento, nato da un‟idea del professore catanese Riccardo Schembra e promossa dal Ministero dell‟Istruzione, ha consentito a migliaia di studenti di mostrare il proprio percorso di studi attraverso la realizzazione di diversi laboratori teatrali e musicali. Per questa terza edizione la Ministra Valeria Fedeli ha sostenuto l‟evento attraverso un discorso ribadendo l‟importanza di studiare i classici, di riscoprirli, perché questi possano dare ancora una volta un‟emozione. Nel discorso la Ministra ha citato lo scrittore Italo Calvino, dicendo: <<non si creda che i classici vanno letti perché “servono” a qualcosa. La sola ragione che si può addurre è che leggere i classici è meglio che non leggere i classici>>. Quest‟anno il tema scelto è stato “la voce dello straniero” e una lettura tratta dall‟“Antigone” sofoclea ha aperto la terza edizione. Presso il Liceo Classico “Vitruvio Pollione” di Formia gli studenti hanno dimostrato attraverso quindici laboratori l‟importanza di non trascurare lo studio delle materie classiche – ad esempio il latino, il greco o la filosofia. Tra i vari ospiti invitati ad intervenire c‟è stato anche il noto giornalista triestino Piero Dorfles, presentatore del programma “Per un pugno di libri” in onda su Rai 3, il quale ha poi lodato in un articolo, pubblicato il 5 febbraio, l‟impegno degli studenti e di come siano riusciti a dar nuova luce ad un liceo, considerato da molti, in via d‟estinzione. È vero che il liceo classico dà l‟opportunità agli studenti di esprimersi e di far valere le proprie idee, come ad esempio attraverso il giornalismo. Con questo secondo numero il giornalino d‟istituto “Hormiae” chiude i battenti e in questo anno scolastico ogni studente ha avuto modo di esprimersi, di dire la propria anche grazie al sostegno della docente Maria Rosaria Capasso, la quale è stata vicina agli studenti nella realizzazione di questo progetto. Andrea Odone IIIC

Gino Strada: vincitore del SunHak Peace Prize 2017

Luigi Strada è un medico attivista italiano e fondatore, assieme alla moglie, dell‟ONG italiana Emergency. Fin dall‟inizio della sua carriera come Chirurgo e Medico d‟urgenza si è dedicato alla cure di vittime di guerra specializzandosi in chirurgia traumatologica e in particolare in chirurgia cardiopolmonare, lavorando soprattutto negli Stati Uniti e in seguito come volontario per il Comitato Internazionale della Croce Rossa recandosi in varie zone di conflitto, quali Pakistan, Etiopia e Afghanistan. Da questa esperienza, assieme ad altri colleghi, viene presa la decisione di fondare Emergency, un‟associazione internazionale per la riabilitazione delle vittime della guerra e delle mine antiuomo. In Italia Gino Strada si è schierato contro

Autogestione Pag.2

Abdoulaye: “il sogno di diventare un avvocato “

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i governi guidati da Massimo D‟Alema, Romano Prodi e Silvio Berlusconi, per aver preso delle scelte a sostegno della guerra riguardo la partecipazione dell‟Italia a vari conflitti La maggior parte delle sue critiche sono rivolte soprattutto alla partecipazione dell‟Italia all‟intervento NATO in Afghanistan, valutato come una “barbaria” commessa contro la popolazione locale, violando inoltre l‟articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana. Evento molto importante, è la vincita del SunHak Peace Prize 2017, ritirato in Corea del Sud. Il SunHak Peace Prize è un premio per la pace istituito nel 2015 dalla signora Hak Ja Han Moon, moglie di Sun Myung Moon, fondatore del Movimento dell‟Unificazione. Questo è un grande riconoscimento per Gino Strada, il quale ha vinto questo premio assieme alla signora Sakena Yacoobi, venendo scelti tra oltre 227 candidati. Ciò dimostra il grande impegno umanitario di Gino Strada e della sua fondazione che continua ad aiutare numerose persone nei paesi colpiti dalla guerra. Samira De Stefano IIIC

La battaglia di Hacksaw Ridge Pag.13


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NOTIZIE SCOLASTICHE

AUTOGESTIONE!!!

Anche quest‟anno si è svolta la tanto attesa autogestione, ma io credo che finora nessuno di noi l‟abbia fatta realmente. Dunque, cos‟è realmente questa autogestione? L‟autogestione è, molto semplicemente, la gestione delle attività scolastiche da parte degli stessi studenti. Penso sia inutile dire che da quando io sono in questa scuola, dunque da due anni a questa parte, non è mai successo nulla di ciò. I tentativi di autogestione sono sfociati o nella totale anarchia, con ragazzi che erravano senza una meta per i corridoi come beduini del deserto, oppure con attività che tutto sono fuorché autogestite. Quest‟anno infatti l‟autogestione del giorno 22 febbraio è finita a partite a carte, mentre nei giorni 12 e 13 febbraio l‟autogestione è stata completamente assorbita dalla notte del liceo, che, per carità, è una bellissima attività, ma sinceramente preferisco un‟attività dove noi siamo, e non gli spettatori, siamo messi al centro. Ciò non toglie che la notte del liceo e l‟autogestione possano tranquillamente coesistere, a patto che siano due cose ben distinte, altrimenti la prima prende il sopravvento sulla seconda.

La colpa della mancata autogestione è, a mio modestissimo avviso, da attribuire né al preside né ai professori: la colpa è principalmente nostra. Siamo noi che non siamo venuti con un solido programma da attività autogestite, e siamo sempre noi a non aver premuto abbastanza affinché si svolgessero queste attività, che sono tutt‟ altro che tempo sprecato. Se ci impegniamo seriamente, l‟ anno prossimo sicuramente riusciremo a combinare qualcosa.

di Federico Mallozzi VB


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ATTUALITÁ

"Abdoulaye: il sogno di diventare avvocato" raggiungere Alì in Italia, trasferendosi a Casalpusterlengo, dove vivono tuttora. Dalle elementari il ragazzo si dedica allo studio, cercando di migliorare l‟italiano con l‟aiuto di una maestra, per poi conseguire il diploma scientifico. Proprio alle superiori Abdoulaye si appassiona all‟attività forense, trasformando la passione in un sogno da raggiungere. In un‟intervista Abdoulaye disse di questo sogno: <<Guardando “Un giorno in Pretura” mi sono appassionato all‟attività forense.

Abdoulaye Mbodj è un giovane avvocato senegalese del Foro di Milano. Perché la sua storia ha interessato diversi media italiani? Perché Abdoulaye è il protagonista di un sogno diventato realtà: ad oggi è il primo avvocato africano del tribunale milanese. Abdoulaye è nato a Dakar, capitale del Senegal, nel 1984. Si potrebbe pensare cosa abbia spinto la famiglia di Abdoulaye a trasferirsi in Italia e abitarvi. La risposta, per quanto banale possa sembrare, ha accomunato il destino di molti uomini: cercare fortuna al di fuori dei confini della propria patria. A tre anni Abdoulaye deve salutare il padre, Alì, il quale parte dal Senegal per raggiungere l‟Italia, vivendo clandestinamente a Zingonia, in provincia di Bergamo, vendendo accendini a Milano, a Piazza Castello. Alì riusciva a guadagnare qualche lira da questa attività, fuggendo dai vigili fin quando non ottenne il permesso di soggiorno. Nel 1991 Abdoulaye e la sua famiglia riescono a

L’avvocato è colui che, a partire da un problema concreto, trova una soluzione altrettanto concreta: volevo questo>>. Successivamente conseguì la laurea presso l‟Università Cattolica, e per pagarsi la retta universitaria raccolse pomodori in estate e vincendo borse di studio. Abdoulaye, in questi anni in Italia, non si è dedicato solamente all‟attività forense, ma si impegna nel sostenere i suoi connazionali senegalesi, inviando risorse utili all‟ospedale, all‟anagrafe e alla scuola elementare di Dakar tramite l‟associazione AABA, da lui fondata nel 2014. Inoltre, grazie all‟intervento del Cipmo (Centro Italiano per la pace nel Medio Oriente), sta sviluppando un progetto per aiutare i suoi fratelli africani a creare un ponte tra l‟Italia e i loro paesi d‟origine. Un altro sogno ambizioso di Abdoulaye è diventare deputato componente della commissione Giustizia alla Camera. di Andrea Odone IIIC


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POESIE

Le donne di Alda Merini

Ci sono donne… E poi ci sono le Donne Donne… E quelle non devi provare a capirle, perchè sarebbe una battaglia persa in partenza. Le devi prendere e basta. Devi prenderle e baciarle, e non devi dare loro il tempo il tempo di pensare. Devi spazzare via con un abbraccio che toglie il fiato, quelle paure che ti sapranno confidare una volta sola, una soltanto. a bassa, bassissima voce. Perché si vergognano delle proprie debolezze e, dopo averle raccontate si tormentano – in una agonia lenta e silenziosa – al pensiero che, scoprendo il fianco, e mostrandosi umane e fragili e bisognose per un piccolo fottutissimo attimo,vedranno le tue spalle voltarsi ed i tuoi passi allontanarsi. Perciò prendile e amale. Amale vestite, che a spogliarsi son brave tutte. Amale indifese e senza trucco, perchè non sai quanto gli occhi di una donna possono trovare scudo dietro un velo di mascara. Amale addormentate, un po’ ammaccate quando il sonno le stropiccia. Amale sapendo che non ne hanno bisogno: sanno bastare a se stesse. Ma appunto per questo, sapranno amare te come nessuna prima di loro.

Le donne forti le riconosci, non passano inosservate

di Simona Oberhammer

Quando camminano senti la loro presenza, quando arrivano senti che qualcosa cambia. Non sono donne facili, perché non si accontentano, perché vogliono e cercano qualcosa di più. Non hanno paura delle sfide per trovare ciò che hanno nel cuore, non hanno paura nemmeno di soffrire per inseguire i loro ideali. Non vogliono piacere a tutti le donne forti, vogliono piacere soprattutto a se stesse. Quando le donne forti ti guardano non vedi solo i loro occhi. C’è qualcosa di più. È la loro anima che scorgi, ha il colore del sole e la luce della luna. Quando le donne forti si muovono non c’è solo il loro corpo ma ci sono anche i loro sogni, le loro speranze, la fiducia che hanno in se stesse e negli altri. Le donne forti non sono come tutti gli altri, ascoltano anche il loro lato più istintivo, ridono e piangono senza vergognarsi e se ne hanno voglia si siedono per terra o camminano scalze come se fosse la cosa più normale del mondo. Le donne forti non sono donne che non sbagliano mai ma sono donne che affrontano i loro sbagli con la forza dell’anima. I fallimenti e le sconfitte diventano terreno fertile per imparare, per migliorare. Diventano il luogo dove l’anima trova gli spazi per crescere. Le donne forti sono in grado di vestirsi di niente ma di sembrare tutto. È la loro anima che le veste, è la forza di se stesse che le circonda. Ed è proprio questa loro presenza, a volte difficile, che merita di averle conosciute.


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POESIE

Se aprissi le valigie… di Filippo D’Urgolo Se aprissi una valigia Troverei i ricordi dei bambini,

LENTO E PLACIDO di Flavio Rossetti

dai più grandi ai più piccini.

Lento e placido è il dondolar del mare,

E se ne aprissi un’altra,

come i pensieri miei

troverei il ricordo di una mamma, una foto, una mela e una coperta

che sen van per ritornare.

e la speranza di una madre desta.

Bianca è la spuma che dall’onda cade Troverei il ricordo di un amico Che ora…… chissà dov’è finito!

e bianca è l’arena che con dolcezza invade.

Se, poi, aprissi una valigetta troverei la foto di una cagnetta

E dove ‘l vespro incontra l’orizzonte

che gioca con il suo padroncino che purtroppo non è più bambino. Se, infine, aprissi un valigione, troverei il violino di un signore, per suonare una dolce melodia che dia il via alla fantasia di sognare un mondo diverso anche se ormai l’archetto è perso, ma per suonar restano ancora le dita

il mare fa da ponte per mondi da inventare.


POESIE

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PERSONAGGI

FRANCESCO: UN SANTO MODERNO ED ECOLOGISTA Di certo non è un caso che l‟attuale papa abbia scelto per la prima volta nella storia questo nome. Papa Francesco è il papa della crisi e la sua grandezza, come anche quella di San Francesco deriva

Uno degli aspetti più interessanti della figura di San Francesco è proprio la sua estrema modernità. Il Cantico delle creature, infatti, sebbene sia stato scritto più di 7 secoli fa, presenta alcune tematiche particolarmente attuali. Francesco invita l‟uomo ad apprezzare le bellezze della natura e soprattutto ad accontentarsi con gioia dei suoi doni senza voler “andare oltre”. Il sole, la luna, il vento, l‟acqua ed i frutti che la terra ci offre, ricorda il santo, sono sufficienti per rispondere ai bisogni fondamentali dell‟uomo. La lauda di Francesco, letta dunque in chiave moderna, sembra voler spingere, in una società dove la natura viene vista come una risorsa da sfruttare e sottomettere, alla rivalutazione del settore primario ed al rispetto dell‟ambiente. In questo mondo eccessivamente consumista e travolto da una profonda crisi economica e spirituale si sente di nuovo il bisogno di una figura semplice, ma contemporaneamente solida come quella di san Francesco.

proprio dalla volontà di combattere contro la materializzazione della società in generale e della Chiesa più nello specifico. In entrambi, infatti, c‟è un grande desiderio di rinnovamento senza però rinnegare le tradizioni e, anzi, cercando di riavvicinarsi il più possibile ai messaggi evangelici. La modernità di san Francesco e papa Bergoglio, infine, sta nel fatto che essi possono essere consi-

derati il santo ed il papa “di tutti”, in quanto il tema della natura e del bisogno di spiritualità non sono necessariamente legati ad una religione, ma possono essere condivisi da tutti.

di Eleonora D’Arcangelo IC


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STORIA

Francamente Franchisti

Nel 20 Novembre del 1975 viene comunicato da governo spagnolo “il più nefasto” degli annunci: il Caudillo della Spagna, il Generalissimo Francisco Franco è morto. Dopo quasi 40 anni di regime, termina il governo che, insieme alla DDR di Honecker, ha lasciato più nostalgici. Personaggio complesso, scarto degli scarti, era riuscito in pochi anni a diventare uno dei vertici dell‟esercito per le sue capacità strategiche. Stesse capacità che saranno utilizzati nella guerra civile per eliminare l‟opposizione Repubblicana ed il fronte anarchico. Sono dovute alla Giunta militare di Franco 650000 morti circa,10 anni di miseria, repressioni frequenti ed una guerra civile, eppure la sua figura è ancora oggetto di venerazione da parte di molti spagnoli: chi perché è ammaliato dagli ideali nazionalisti della Falange, chi perché ricorda le parate in piazza dove sfilavano migliaia di fascisti, chi perché ascoltò i discorsi radiofonici del Caudillo e chi perché vedendo foto o perché ricorda, vede impoverita e tradita la sua nazione e i loro governanti come marionette europee. Solo che in Spagna, a differenza che in Italia, i manifestanti sono Manifestanti veri e propri, piazze intere riempite dalle bandiere nere con la faretra rossa (simbolo del partito di Franco) durante le In Italia, invece, la nostalgia di quel periodo è limitata a piccoli pellegrinaggi a Predappio per fare una foto con il date più importanti del loro calendario. busto di pietra del Duce.

I motivi dei numeri esorbitanti di aderenti a queste manifestazioni è riconducibile a diverse scelte che furono prese da Franco. In primis abbIn quel periodo, infatti, gli spagnoli stavano uscendo da una sanguinosa guerra civile che avrebbe lasciato segni sulla produttività del paese (aggravata dal momentaneo embargo iamo il non-ingresso in guerra della Spagna e dalle politiche autarchiche) per i seguenti 15 anni. Era perciò impossibile per una nazione economicamente e militarmente debole schierarsi a fianco di Italia e Germania. E‟ probabile che Franco avesse già immaginato la misera fine dei due dittatori che lo avevano aiutato ad ottenere il comando. Si limitò a inviare alcune milizie in Russia. Finita la guerra la Spagna è ancora molto povera, ma le cose cambiano quando Eisenhower viene eletto presidente degli USA. Il neopresidente vede in Franco l‟unico vero alleato rimasto in Europa per fermare quel male che era il comunismo e per ridurre l‟area d‟influenza possibile che l‟URSS avrebbe potuto esercitare. La Spagna entrò in molte organizzazioni internazionali e ricevette supporti dall‟America per evitare che la miseria portasse ad una rivoluzione comunista come già successo in altri paesi. Il paese iniziò la sua ripresa e le repressioni diminuirono (dato che gli oppositori erano quasi tutti in carcere o sotto terra). L‟apice della popolarità del regime avviene quando la Falange viene tolta dal governo: l‟OPUS DEI assume i compiti di amministrare molte funzioni del paese ed il PIL cresce a dismisura grazie a questo governo tecnico. Questa organizzazione viene mantenuta fino alla morte di Franco ed al ritorno della democrazia che lui stesso aveva iniziato a preparare negli ultimi anni di vita. Questa serie di manovre governative rendono “giustificata” la nostalgia per questo personaggio. Come c‟è da un lato il rimpianto di non avere più un Caudillo, dall‟altro ci sono gli antifascisti ed i liberali che non possono tollerare che sia rievocata la memoria di Franco.

di Ivan D’Urso IE


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INTERCULTURA

STORIA DI UNA RAGAZZA ALBANESE CHE HA TROVATO ACCOGLIENZA NELLA NOSTRA CITTÁ E NELLA NOSTRA SCUOLA

Mi chiamo D. C. ho 14 anni, sono albanese e vivo a Formia. Ero già venuta in Italia in vacanza, poi ho deciso di venirci a vivere. Frequento il primo anno del Liceo “Cicerone”, indirizzo economico-sociale. Quando ho iniziato, non conoscevo nessuno e non sapevo neanche dire una parola in italiano. Sono arrivata il 13/09/2016 e oggi riesco già a capire e ad esprimermi abbastanza bene, grazie al lavoro dei docenti e dell‟associazione che mi seguono. Io sono qui per studiare e per avere un futuro migliore. La scuola dove vado mi piace, così come la classe, gli alunni e i professori. Sono felice di avere amici sia dentro che fuori la classe; con il tempo mi sto abituando, ma credo che potrò imparare la lingua anche meglio di come la conosco ora, e potrò anche conoscere più persone. In classe ho una compagna che viene dal mio stesso paese e che si trova qui da 5 anni. Sa parlare benissimo l‟italiano e, a volte, mi aiuta con i compiti quando mi trovo in difficoltà. Le sono molto grata, perché per me c‟è sempre.

Formia mi piace molto perché è una bella cittadina; mi piace uscire e vedere tutto ciò che mi circonda. Credo che ora sia solo l‟inizio, poi tutto andrà per il meglio, ho tanti progetti per il mio futuro, perché una delle mie intenzioni è finire la scuola e avere il diploma. Sono grata all‟Italia che mi ha accolta, ma soprattutto alla città di Formia e alla mia scuola, perché mi fanno sentire parte integrante di questa comunità.

D.C.


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ARTE&CULTURA

Bob Dylan premio Nobel Bob Dylan, nato con il nome di Robert Allen Zimmerman (Duluth, 24 maggio 1941), è un cantautore e compositore statunitense. Gran parte delle sue canzoni più famose risale agli anni sessanta, quando l'artista si è affermato come personaggio chiave del movement, il movimento di protesta americano. I suoi primi testi, fortemente influenzati dalla letteratura e dalla storia americana, affrontarono in modo innovativo temi politici, sociali e filosofici, sfidando le convenzioni della musica pop e appellandosi alla controcultura dell‟epoca. Quando, nel 1996, il professor Gordon Ball, del Virginia Military Institute, scriveva per candidarlo al premio Nobel, accompagnava la proposta con un‟originale motivazione, che sembrava sfidare le convezioni: “per aver creato”, dice la motivazione, “nuove espressioni poetiche all‟interno della grande tradizione della canzone americana”. Vent‟anni dopo, precisamente il 13 Ottobre, il comitato dei Nobel a Stoccolma ha assegnato a Bob Dylan il Nobel per la letteratura. Molte sono le opinioni contrastanti sulla sua vittoria : il Daily Telegraph (UK),afferma che, per quando l‟opera di Dylan possa essere straordinaria, non è comparabile con quella dei precedenti insigniti.

Forse non serve scrivere libri grossi come enciclopedie per entrare nella lista dei migliori scrittori al mondo. “Il testo di una canzone può contenere un messaggio più profondo di mille romanzi” commenta Eesti Päevaleht. Quella del poeta è una voce e poco importa se risuoni in versi cantati o recitati; la poesia è fatta di suoni, non solo di parole, ciò che importa è riuscire ad imprimere qualcosa nel lettore o, in questo caso, dell‟ascoltatore e Bob Dylan ci è riuscito, i suoi testi sono stati la voce di un coro di protesta, riuscendo ad infondere alla canzone popolare una connotazione fortemente politica. Il premio Nobel è andato ad un poeta e chi afferma il contrario non ha idea di cosa sia la poesia.

di Valeria Rossi IA


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SCIENZE

<< J’ACCUSE >>

Anche il viceministro dell'Agricoltura Olivero è intervenuto sulla questione dell‟olio di palma. Egli si pronuncia su uno degli argomenti di cui maggiormente si discute, affermando che "esiste un terrorismo della disinformazione che fa leva sull‟ignoranza e ha dietro interessi economici precisi”. La nuova frontiera della guerra civile dopo Spartani e Ateniesi, guelfi e ghibellini, sembra essere ora rappresentata da sostenitori e detrattori di questo grasso tropicale. È una sfida a colpi di spot, dove alla tanto famigerata dicitura “senza olio di palma” (sempre più frequente sulle etichette dei prodotti alimentari) si contrappongono le campagne di coloro che si schierano invece a favore del suo utilizzo, così da creare un totale disorientamento dal quale neppure il mondo scientifico è riuscito, fino ad oggi, a venire a capo. È necessario, innanzitutto, effettuare una netta distinzione tra le varie tipologie del prodotto: non tutti sanno che l‟olio di palma “grezzo” non comporta rischi accertati per la salute, come dimostra il fatto che viene utilizzato da tempo non solo nell‟alimentazione quotidiana di molti popoli, ma addirittura come integratore alimentare, per la presenza del beta-carotene, precursore vegetale della vitamina A e dei tocotrienoli, precursori della vitamina E, rispettivamente toccasana per la vista e la prevenzione del tumore. Nel mirino sono dunque le altre due tipologie, l‟olio di palmisto e quello di palma raffinato. Il primo, ricavato dal seme della pianta tropicale e contenente l‟80% di grassi saturi (responsabili dell’aumento del colesterolo) è, paradossalmente, quello più utilizzato nell‟industria dolciaria.

E infine veniamo al secondo tipo, il cosiddetto “raffinato” che, come del resto accade anche per thè e caffè, subisce trasformazioni – come la decolorazione e la deodorazione- a base di ingredienti chimici. Non poco influente è poi la piega ecologista che si è sempre stati tentati di fornire per far leva sulle coscienze, nascondendo per altri prodotti come la soia, il reale impatto ambientale, proprio perché in questo caso si tratta di un alimento piuttosto in voga. Com’è possibile dunque spiegare la relazione tra i suoi effetti nocivi sulla salute e lo smodato utilizzo che se ne fa?

Così come per la soia, anche per l’olio di palma occorre collocare la questione su un piano prettamente economico. Probabilmente l’uso di altri prodotti, più ecologici e meno nocivi, richiederebbe costi di produzione nettamente maggiori. Quella dell’olio di palma non è la prima e non sarà sicuramente l’ultima delle tante tendenze a preferire un alimento e al contempo rifiutarne un altro, basandosi sull’inconfutabile prova del “sentito dire”. L’informazione, la consapevolezza e soprattutto la misura nell’assunzione di tali prodotti, devono essere alla base di ogni nostro giudizio, a maggior ragione per ciò che concerne il campo alimentare che incide, inevitabilmente, sulla nostra salute.

di Batosi Chiara, Eramo Adriana IIIA


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TECNOLOGIA

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L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE È IL VERO PROGRESSO? L'intelligenza artificiale è il futuro? Il dibattito è molto acceso: le opinioni sono molteplici e contrastanti. Chi avrà ragione?

Oggi l‟intelligenza artificiale non è più fantascienza. Molti illustri personaggi del panorama tecnologico sono impegnati nella progettazione e realizzazione di robot sempre più autonomi e sofisticati, in grado anche di pensare ed apprendere. Hanno già conseguito ottimi risultati, tuttavia moltissimi studiosi ed esperti non vedono di buon occhio questa innovazione. Il famoso fisico Stephen Hawking, già da tempo, ha messo in guardia l‟opinione pubblica sulla pericolosità di armi autonome, le quali potrebbero rivoltarsi contro il genere umano. Al suo appello si aggiunge la voce autorevole dell‟imprenditore Elon Musk, fondatore di aziende del calibro di PayPal, di Tesla e del programma spaziale Space X. Egli si spinge ancora più in là di Hawking, profetizzando un futuro in stile “Terminator”, continuando sulla strada che si sta percorrendo.

Inoltre nel settembre del 2016 la Forrester Research ha pubblicato un rapporto che prevede, nei prossimi 5 anni, una sostituzione del 6% dei lavoratori americani con robot. Indubbiamente l‟intelligenza artificiale porterà dei benefici, ma, affidandosi troppo ad essa, si rischia davvero un futuro post apocalittico simile a quelli dei film o, nella migliore delle ipotesi, un catastrofico aumento della disoccupazione, in quanto i robot sostituiranno gli umani in numerosi lavori. Attualmente non siamo ancora in grado di affermare se tutto ciò sarà la più grande innovazione per la razza umana oppure la peggiore delle catastrofi: l‟unica certezza, emersa da tutti gli studi in corso, è che l‟intelligenza artificiale rappresenta il futuro, nel bene o nel male. di Andrea Muto IV E


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CINEMA

Torna Pirati dei Caraibi! Per tutti gli appassionati del genere fantastico, il 26 maggio 2017 arriverà nelle sale cinematografiche italiane il quinto capitolo di una delle saghe che ha segnato la storia di questo genere ovvero Pirati dei Caraibi. Il film, che si intitolerà “Dead Men Tell No Tales” (La vendetta di Salazar ), vedrà, ancora una volta, lo strampalato Capitano Jack Sparrow sulla rotta della sventura, con i venti della cattiva sorte che soffieranno sempre più impetuosi sul suo vascello. Egli, infatti, dovrà fronteggiare dei pirati fantasmi che, fuggiti dal Triangolo del Diavolo, insieme al Capitano Salazar, cinereo, i capelli sporchi e grassi, i denti marci e la bava alla bocca, sono determinati ad uccidere ogni pirata del mare, incluso ovviamente lo sventurato Jack Sparrow. L‟unica speranza di sopravvivenza per Jack risiede nel leggendario Tridente di Poseidone, un potente artefatto che permette al suo possessore il controllo sui mari. Per trovarlo il nostro pirata stringerà, come suo solito, ambigue e precarie alleanze, questa volta con una brillante e e affascinante astronoma ed un giovane e risoluto marinaio. Da quello che è trapelato, il film sarà molto più simile al primo capitolo e non all‟ultimo, che, in verità, era stato un po‟ deludente. Sarà quindi molto più piratesco, incentra to sui pirati piutto sto che su mostri. Girato interamente in Australia, il nuovo film, oltre all‟ingresso di nuovi personaggi, primo fra tutti il capitano Salazar, vede il ritorno di una vecchia conoscenza di Sparrow: il capitano Will Turner, compagno di avventure dei primi tre episodi della saga. Un ritorno inaspettato e sorprendente che, durante la presentazione del film all‟ EXPO della Walt Disney ad Orlando, è stato accolto con un boato di entusiasmo. In effetti Sparrow e Turner formavano una coppia davvero esilarante, e l‟ipotesi di poterli rivedere insieme dopo dieci anni entusiasma già il pubblico. Le novità, comunque, non finiscono qui: nel cast di Pirati dei Caraibi 5 è finito incredibilmente Paul Mc. Cartney –si, proprio lui, l‟ex Beatle.

JACK SPARROW Disegno di Laura Gaudenzi

Sul suo personaggio non c‟è dato conoscere nulla, possiamo solo immaginare che non vestirà i panni di un pirata! La saga, però, non è nuova alle contaminazioni con la grande musica: prima di Sir Mc. Cartney, infatti, un altro grande musicista inglese, il chitarrista dei Rolling Stones, Keith Richards, ha recitato in Pirati dei Caraibi, interpretando il signor Sparrow, padre di Jack. Non ci resta che aspettare il 26 maggio 2017!

di Filippo D’Urgolo IVE


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CINEMA

La battaglia di Hacksaw Ridge

Seconda guerra mondiale. La grande storia di un soldato americano. “La battaglia di Hacksaw Ridge”, film storico del 2016 diretto da Mel Gibson, oggi presentato fuori concorso alla 73esima Mostra internazionale d‟arte cinematografica di Venezia e alla candidatura a premio Oscar come miglior film e miglior regista è nelle sale italiane dal 2 febbraio 2017, trovandosi al 4 posto nella classifica nazionale. La storia si ispira a fatti realmente accaduti durante il Secondo conflitto mondiale, tra USA e Giappone. Nel 1942,un obiettore di coscienza per motivi religiosi, Dasmond Doss, parte in guerra per servire il proprio Paese, arruolandosi come soldato, contro la volontà del padre superstite della Prima guerra mondiale. Il soldato non fa uso della violenza e non vuole utilizzare le armi, ma è deciso a rimanere per essere un assistente medico, nonostante tutti i suoi superiori non vedano l‟ora di sbarazzarsene. Con una suspense che si intensifica nel corso dell‟intero film, si verificano numerosi colpi di scena che portano Doss a servire gli USA sul campo nemico. Quasi sorvegliato dal Dio a cui crede tanto, riesce a sopravvivere sprovvisto di armi e salva ben 75 uomini dalla morte sicura, sottraendoli al nemico e calandoli da una grande rupe per mandarli alla base militare. Una storia piena di ostacoli di un soldato che, nonostante abbia tutti contro a causa della sua fede, non smette mai di credere e ringrazia continuamente Dio. Spettacolari le sue parole, “Ti prego mio Signore, aiutami a salvarne ancora uno … aiutami a salvarne ancora uno!”, con le quali si dà la forza per salvare i suoi compagni.

Inoltre questa bellissima storia è anche arricchita da una relazione amorosa del giovane con Dorothy Scutt. Il protagonista Doss è stato magilstralmente interpretato da Andrew Garfield, già noto per il film “Silence”. Gli altri attori che compongono il cast sono Teresa Palmer, Sam Worthington nelle vesti di Captain Glover, Vince Vaughn, in Sergente Howell, e Luke Bracey, Smitty. Il film si basa su una storia vera, Desmond Doss, deceduto nel 2006, che ha ricevuto una medaglia d‟onore del Congresso per le dozzine di vite salvate come medico. Un film dalla durata di 131 minuti che ti prende dal primo all‟ultimo istante. Tratto da una storia vera e dalla regia di Mel Gibson, “La battaglia di Hacksaw Ridge” dal 2 febbraio al cinema "Quando ho sentito la storia di Desmond Doss, il primo obiettore di coscienza a ricevere la Medaglia d'Onore degli Stati Uniti, sono rimasto stupito dalla portata del suo sacrificio. Era un uomo che, nel modo più puro, disinteressato, e quasi inconsapevole, aveva più volte rischiato la propria vita per salvare quella dei suoi fratelli. Desmond era un uomo del tutto ordinario che ha fatto cose straordinarie. Quando è scoppiata la Seconda Guerra Mondiale e i giovani sono corsi ad arruolarsi, Desmond ha dovuto affrontare una situazione difficile - era ansioso di servire la patria, come qualsiasi uomo, ma la violenza andava in conflitto con le sue convinzioni religiose e morali. Si è categoricamente rifiutato di toccare una sola arma" – parole di Mel Gibson alla presentazione del suo capolavoro.

di Salvatore Perrone IC


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CINEMA

MEAN CREEK Con delle psicologhe abbiamo visto un film sul bullismo “Mean Creek”, che parla di un ragazzo che non avendo amici diventa un bullo. Per vendicare il pugno che il bullo George ha sferrato a Sam, il fratello e l‟amico di quest‟ultimo coinvolgono anche due amici di Sam e organizzano una spedizione punitiva con l‟intento di denudare e abbandonare il bullo. Solo che durante la gita degli eventi prendono il sopravvento e George muore annegato nel fiume, e dopo varie riflessioni e tentennamenti, decidono di autodenunciarsi. Le nostre impressioni del film sono state le seguenti: 

Tristezza quando abbiamo visto la scena in cui George moriva e il resto del gruppo non ha fatto nulla per salvarlo.

Rabbia quando George ha picchiato Sam.

Delusione quando George ha insultato tutti gli amici di Sam dicendo cose molto offensive.

Compassione quando George si filmava parlando dei suoi sentimenti, di quello che provava, di come si sentiva solo e incompreso. Noi pensiamo che i ragazzi abbiano fatto bene a dire alla mamma di George che quest‟ultimo fosse morto, perché la verità va sempre detta, soprattutto se si tratta di eventi così gravi. Il film ci ha trasmesso un senso di onestà e ci ha fatto capire molte cose che serviranno per la nostra crescita. Le ragazze del IAES

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MUSICA

Tutti pazzi per Shawn Mendes

Shawn Mendes è un ragazzo di appena diciotto anni, eppure è già una star affermata nel mondo della musica. Ha iniziato a pubblicare dei video in cui suonava su un noto social network, ottenendo in pochissimo tempo molte visualizzazioni. Un anno dopo, nel 2014, è stato notato da un discografico, il quale lo ha convinto a firmare un contratto discografico, in seguito al quale, nel giugno dello stesso anno, ha pubblicato il suo primo singolo, Life of the party. Il 14 aprile del 2015 ha pubblicato il suo primo album, Handwritten, contentente quindici canzoni, la maggior parte scritte dallo stesso Shawn. L‟album ha immediatamente riscosso un grandissimo successo, anche grazie al tour mondiale che lo ha portato in Italia, dove si è esibito, registrando il tutto esaurito, il 27 aprile 2016. In seguito ad Handwritten, ha pubblicato una nuova versione dello stesso album, Handwritten Revisited, contenente una parte delle canzoni live più una collaborazione con Camila Cabello ed alcuni nuovi inediti. Sull‟onda del successo del suo primo album, il 23 settembre 2016, ha pubblicato il suo nuovo

progetto, Illuminate, anticipato dai singoli Treat you better e Mercy. L’album è stato immediatamente apprezzato dalla critica e dal pubblico tanto da raggiungere in pochissimo tempo la prima posizione in classifica in più Stati. Nonostante la giovane età, si può notare una crescita da parte di Shawn , il quale in questo nuovo lavoro, ha saputo trattare tematiche delicate, come la violenza sulle donne, oltre alle canzoni dedicate all‟amore. Infatti Shawn in più interviste ha apertamente dichiarato di scrivere le sue canzoni basandosi su esperienze realmente vissute da lui in prima persona o da persone a lui care. Presto Shawn approderà nelle arene di tutto il mondo con il suo nuovo tour, Illuminate World Tour, che farà tappa in Italia il 6 maggio 2017 a Milano. A soli diciotto anni Shawn Mendes può vantare di essere l‟artista più giovane ad essere entrato nella Bilboard Chart USA, e siamo sicuri che otterrà ancora tantissimi altri successi. di Samira De Stefano IIIC


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EMOZIONI

Per un’eterna ribellione

Sapete il motivo per il quale non ci si emoziona più davanti ad un'opera d'arte? Quale è la ragione per cui la poesia non coinvolge più? Perché il fermare le lancette per godersi un tramonto è perdita di tempo?! Abbiamo finalmente compreso come impersonificare la banalità, come rientrare negli schemi, come fuggire dall' istinto. Non si è più alla ricerca della perfezione, perché si crede già di averla tra le mani. Egocentrismo o presa di consapevolezza? Ma perché? Qui, adesso, con una penna in mano e il volume della musica alto, da disturbare la vicina. Verrebbe da alzarsi, iniziare a saltare, o correre per le strade illuminate da caldi raggi. La luce entra attraverso l'occhio chiuso e il cuore palpita a ritmo di musica. Nota dopo nota, acuti che accelerano il battito, e ancora paure, timori; tutto ciò che una società odierna offre. Velocità, torpore alle gambe, respiro affannoso, ma si continua a correre, non ci si vuol fermare, tornare all' omologazione. Vivere e passeggiare ancora un po‟, nel proprio mondo, nel mondo senza regole, amante dell' arte, dei paesaggi rosei, di decisioni vestite di istinto, di musica a tutto volume. Tu e il tuo mondo. Tu e il tuo tempo. Sarebbe fantastico poter rallentare o accelerare le lancette di quell' orologio svizzero, oh sì, quanto sarebbe divertente: andare avanti e poi, replay. Nuove scelte, nuovi tramonti, nessuna ripetizione, solo un riacquisto del secondo trascorso. Sii ribelle, non fermarti al rigo bianco, alla cornice

di un quadro, alle prime note basse di una canzone. Arriveranno le parole, si distingueranno tutte le sfumature del dipinto; esploderanno acuti nel ritornello del brano. Colpi di batteria, metrica a tuo piacimento per ammirare un lento tramonto in una frenetica giornata. Lì, sul ciglio del muretto, con una mano ti scosti i capelli dal volto, mossi dalla pizzicante aria delle 17.33 . Aspetti di entrare in vivo contatto con la natura, di diventare sabbia, per essere riscaldata dagli ultimi filamenti dei raggi; di diventare fiore, per sprizzare ancora un po' di vitalità nell' inoltrarsi del tardo pomeriggio; di diventare vento, per toccare quei volti che, frenetici, camminano per le strade con lo sguardo impegnato; di diventare mare, per poter filtrare l'esile luce. Il sole è tramontato. Inizi ad avvertire il freddo. Ti alzi dal muretto e ti incammini verso casa, verso l' ufficio, verso l' appuntamento che hai ignorato. Riparte l‟orologio svizzero. Le strade si svuotano. Le macchine suonano, il frastuono del perenne ritardo! Ci vediamo domani ribellione. Ci incontriamo domani sabbia, fiore, vento, mare. 18.03 . di Gloria Iudicone VF


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RACCONTO

La mia generazione ha bisogno di fiducia e di speranza nel futuro.

UN RICORDO IMMERSO NEL VERDE

Siamo immersi in una società consumistica nella quale sono le grandi multinazionali ad avere il potere, ma qualcosa dovrà cambiare… Quando ero bambina adoravo giocare nel giardino di famiglia. Per me è speciale, forse perché è dei miei nonni, o forse perché ho sempre amato la natura. Dopo essere tornata da scuola, posavo lo zaino e raggiungevo il grande cancello verde. Spingevo la maniglia con molta sicurezza perché sapevo che quella porta, per me, era sempre aperta. Con cautela procedevo verso il centro del giardino. Un giorno avevo visto alcuni uomini maneggiare degli strumenti vicino agli alberi, temetti che volessero rovinarli, chiesi spiegazioni e il nonno mi raccontò che erano dei contadini e il loro compito era quello di tagliare l'erba quando cresceva troppo, perché, come mi spiegò, nell'erba alta possono nascondersi i serpenti. Da quel momento, quando entravo nel mio giardino procedevo sempre a piccoli passi, anche se le sterpaglie erano state appena eliminate. Avevo paura dei serpenti, ma questo non mi impediva di far visita ai miei alberi. Lo chiamavo il “mio” giardino, sapevo bene che non era così, ma il nonno mi aveva fatto piantare dei semi, dai quali era nato un magnifico mandorlo. Da allora fu come se avessi preso la proprietà di quel luogo, mi apparteneva perché all'interno era custodito il mio albero.

In una realtà dove sono le industrie e le grandi multinazionali ad avere il potere, spesso si avverte la nostalgia di un mondo diverso, un mondo che sia lontano da questa società consumistica e corrotta, che insegua ancora i vecchi valori e insegni ai giovani i principi di onestà, equilibrio e rispetto. La natura è da sempre stata un elemento fondamentale per l'uomo, l'ha accompagnato nella sua evoluzione e da essa dipende la sua stessa vita. Ad aprile 2016 è iniziato il disboscamento dell'ultima foresta vergine d'Europa ed è ormai da diversi anni che le grandi foreste pluviali devono subire l'abbattimento di ingenti quantità di alberi per fare posto alle piantagioni e alla produzione dell'olio di palma. Il disboscamento è uno dei temi attuali che più viene discusso ed è una delle realtà di questo mondo che maggiormente porta la mia generazione a porsi delle domande sul proprio futuro. Le risorse primarie, infatti, non sono inesauribili e il destino dell'essere umano risulta essere nelle mani dei “depredadores” del pianeta che, per un proprio guadagno personale, sfruttano tutte le risorse disponibili senza preoccuparsi del prossimo. È anche per questo che sono così legata al mio giardino anche ora che sono cresciuta: è il mio paradiso, un luogo dove mi sento al sicuro, lontano dalle ingiustizie e dai mali che popolano questo mondo. La nuova generazione ha bisogno di speranza, di poter credere nel futuro e sono le piccole cose a mantenere viva la sicurezza che vale davvero la pena di combattere per il nostro pianeta.

di Rita Della Peruta IVE


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RACCONTO

LA SPADA DI ZACK Claude scese dalla sua moto. Era quello il posto. Intorno a lui c‟era solo uno squallido panorama desertico, fatta eccezione perla città di Eastland alle sue spalle. Camminò per una decina di metri versoi l deserto, poi si fermò. Proprio in quel posto, era morto, circa un anno prima, il suo amico Zack. Non c‟era nulla che indicasse dove fosse sepolto, ma lui lo ricordava a memoria, come ricordava quel maledetto giorno: a quei tempi erano ricercati dall‟esercito per tradimento, e viaggiavano su un camion di passaggio per raggiungere Eastland, doveva ragazza di Zack, Mary, avrebbe potuto nasconderli per un po‟ di tempo. D'un tratto il camion inchiodò. Non riuscivano a capire come mai si fosse fermato, poi guardarono fuori. Centinaia di soldati erano lì ad aspettarli. Allora provarono a fuggire, ma non ci fu niente da fare: erano circondati. Non c‟era modo di fuggire entrambi, altrimenti si sarebbero portati dietro l‟intero esercito. -Scappa – sussurrò Zack al ragazzo. Lui però non volle farlo, non avrebbe mai abbandonatoil suo unico amico. Intanto il primo soldato si avvicinò, allora Zack lo disarmò facilmente e lo trafisse con la sua spada.- Ti ho detto di scappare! – Gli urlò contro l „amico di nuovo, ma, ancora, Claude si rifiutò di farlo. Quattro soldati attaccarono in simultanea e Zack si difese. - Scappa! – urlò in un ultimo disperato grido, mentre stava tenendo testa a cinque soldati. Solo allora Claude lo ascoltò, e, con le lacrime agli occhi,

fuggì, senza voltarsi mai indietro, arrivò a Eastland e si nascose dietro una casa, con un rumore di spade che intanto risuonava dietro di loro. Dopo un po‟ calò il silenzio. Aspettò, poi corse a vedere. Molti corpi giacevano a terra, almeno una ventina, e sentì una voce flebile chiamarlo. Claude si rifiutò di farlo. Quattro soldati attaccarono in simultanea e Zack si difese. .

-Scappa! – urlò in un ultimo disperato grido, mentre stava tenendo testa a cinque soldati Solo allora Claude lo ascoltò, e, con le lacrime agli occhi, fuggì, senza voltarsi mai indietro, arrivò a Eastland e si nascose dietro una casa, con un rumore di spade che intanto risuonava dietro di loro.- Scappa! – urlò in un ultimo disperato grido, mentre stava tenendo testa a cinque soldati. Solo allora Claude lo ascoltò, e, con le lacrime agli occhi, fuggì, senza voltarsi mai indietro, arrivò a Eastland e si nascose dietro una casa, con un rumore di spade che intanto risuonava dietro di loro. Dopo un po‟ calò il silenzio. Aspettò, poi corse a vedere. Molti corpi giacevano a terra, almeno una ventina, e sentì una voce flebile chiamarlo. Si voltò e a terra, a pochi metri, di distanza, c‟era Zack. Si avvicinò: l‟amico era stato trafitto nel petto, in corrispondenza del cuore, e aveva ormai pochi minuti di vita. - Prendi la mia spada, è lì, per terra, da qualche parte, voglio che la tenga tu. La saprai usare certamente meglio di me – Claude la accettò con le lacrime agli occhi.- Quando arrivi a Eastland, voglio che saluti per me la mia ragazza, Mary, se mai la incontrerai – Claude cercava invano di trattenere le lacrime. - I miei sogni… il mio onore…sono tuoi ora. Sei il mio lascito vivente –dette le sue ultime parole, Zack morì. Allora Claude scoppiò definitivamente a piangere. Prima aveva provato a trattenersi, ma alla vista del suo migliore amico morto, non aveva potuto far altro che abbandonarsi ad un pianto a dirotto. Poi, prese il corpo di Zack e lo seppellì in quel luogo. Era stato il giorno più triste della sua vita, e quasi lacrimava ancora al ricordo. Appena fu nel punto esatto dove era morto ,prese la sua spada, quella donatagli da Zack. Pulita com‟era, rifletteva persino il volto di Claude, visibilmente triste. La spada era libera ormai da mesi da sangue. Pensò a quanti nemici avesse distrutto con quella, ma era ora che tornasse al legittimo proprietario. Perciò sguainò la spada e la conficcò nel terreno in verticale, in modo da ricordare il luogo dove era morto un grande eroe. Fatto ciò, prese la moto e torno a Estland, lasciandosi alle spalle uno splendido tramonto ornato dalla spada di Zack.

di Luca Parisi IVE


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RIFLESSIONI

Caro Diario...

Caro Diario , so che non dovrei disturbarti ora che fai lezione, ma è un‟emergenza! Ok, ora la prof vuole un tema. Ci penso, chiudo gli occhi, buio più totale. Panico. Sono le undici e cinquantacinque, ancora trentacinque minuti. Sono stanco, sudato, qui dentro c‟è un caldo soffocante, mi sembra di impazzire. Scappando dai miei pensieri guardo il foglio bianco di fronte a me. In classe c‟è silenzio, io continuo a contemplare il foglio sperando che l‟ispirazione arrivi o che la Musa canti o che gli angeli mi facciano una grazia; insomma questa ispirazione fatela venire un po‟ da dove volete, basta che arrivi. Come fanno un po‟ tutti gli studenti nel panico, che si guardano intorno, decido anch‟io di chiedere consiglio a una sana e vecchia scopiazzata dal compagno di banco, ma noto con piacere che oggi tutti sono in vena artistica, oppure pare che la Musa gli stia strimpellando hard rock a tutto volume nelle orecchie, altrimenti non si spiega la velocità con la quale scrivono che è davvero impressionante. Sconsolato e con un‟ansia terribile addosso guardo l‟orologio sperando che almeno lui mi dia una buona notizia, e invece no, sembra che siano passati appena sei minuti. Capisco che è la fine, come potrebbe andare peggio? Certo, la prof potrebbe guardarmi con una delle sue occhiate sarcastiche ben piazzate…Oh no! Ma perché non sto mai zitto? Eccola lì ora che mi fissa, seduta dietro la sua corazza impenetrabile chiamata registro. Mi fissa, alza un sopracciglio, sto per esplodere, che devo fare? Cosa diavolo devo fare!?!!... La Procedura di Emergenza standard è entrata in funzione: per prima cosa distoglierò lo sguardo; punto 2: sembrare tranquilli, cosa del tutto fantascientifica, data la situazione; punto 3: scrivere qualsiasi cosa ti passi per il capo. Ok! Sembra facile. Oh su, andiamo! Ma chi voglio prendere in giro? Pagina 19 Hormiae Siamo immersi in una società consumistica nella quale sono le grandi multinazionali ad avere il potere, ma qualcosa dovrà cambiare… Quando ero bambina adoravo giocare nel giardino di famiglia. Per me è speciale, forse perché è dei miei nonni, o forse perché ho sempre amato la natura. Dopo essere tornata da scuola, posavo lo zaino e raggiungevo il grande cancello verde. Spingevo la maniglia con molta sicurezza perché sapevo che quella porta, per me, era sempre aperta. Con cautela procedevo verso il centro del giardino. Un giorno avevo visto alcuni uomini maneggiare degli strumenti vicino agli alberi, temetti che volessero rovinarli, chiesi spiegazioni e il nonno mi raccontò che erano dei contadini e il loro compito era quello di tagliare l'erba quando cresceva troppo, perché, come mi spiegò, nell'erba alta possono nascondersi i serpenti. Da quel momento, quando entravo nel mio giardino procedevo sempre a piccoli passi, anche se le sterpaglie erano state appena eliminate. Avevo paura dei serpenti, ma questo non mi impediva di far visita ai miei alberi. Lo chiamavo il “mio” giardino, sapevo bene che non era così, ma il nonno mi aveva fatto piantare dei semi, dai quali era nato un magnifico mandorlo. Da allora fu come se avessi preso la proprietà di quel luogo, mi apparteneva perché all'interno era custodito il mio albero. In una realtà dove sono le industrie e le grandi multinazionali ad avere il potere, spesso si avverte la nostalgia di un mondo diverso, un mondo che sia lontano da questa società consumistica e corrotta, che insegua ancora i vecchi valori e insegni ai giovani i principi di onestà, equilibrio e rispetto. La natura è da sempre stata un elemento fondamentale per l'uomo, l'ha accompagnato nella sua evoluzione e da essa dipende la sua stessa vita.

Ad aprile 2016 è iniziato il disboscamento dell'ultima foresta vergine d'Europa ed è ormai da diversi anni che le grandi foreste pluviali devono subire l'abbattimento di ingenti quantità di alberi per fare posto alle piantagioni e alla produzione dell'olio di palma. Il disboscamento è uno dei temi attuali che più viene discusso ed è una delle realtà di questo mondo che maggiormente porta la mia generazione a porsi delle domande sul proprio futuro. Le risorse primarie, infatti, non sono inesauribili e il destino dell'essere umano risulta essere nelle mani dei “depredadores” del pianeta che, per un proprio guadagno personale, sfruttano tutte le risorse disponibili senza preoccuparsi del prossimo. È anche per questo che sono così legata al mio giardino anche ora che sono cresciuta: è il mio paradiso, un luogo dove mi sento al sicuro, lontano dalle ingiustizie e dai mali che popolano questo mondo. La nuova generazione ha bisogno di speranza, di poter credere nel futuro e sono le piccole cose a mantenere viva la sicurezza che vale davvero la pena di combattere per il nostro pianeta. Rita Della Peruta IVE La mia generazione ha punto 3: scrivere qualsiasi cosa ti passi per il capo. Ok! Sembra facile. Oh su, andiamo! Ma chi voglio prendere in giro? Non scriverò mai! Il mio cervello ora ha la stessa capacità di scrivere di un pacco di croccantini. Mi scivola la penna dalle mani, sono nel pallone, non capisco più niente. Poi guardo l’orologio. Non ricordo più niente, perché il mio cervello aveva staccato la spina e attorno a me si era scatenato l’inferno. Per un secondo gli orologi hanno esitato a scoccare un altro secondo, poi tutti in piedi saltando e urlando e in un attimo si è levata, da un’ala all’altra della scuola una ola degna della finale dei mondiali. Mi guardo intorno, come se fossi un estraneo, mi fischiano le orecchie dal rumore, la scuola freme sotto i passi di un’orda di alunni. Alzo la testa perplesso, ma poi capisco e anche io sono pervaso da una gioia incontenibile. Per un attimo attorno a me è stato come se tutto fosse fermo, anche il tempo bloccato. In quel lasso di tempo che a me sembra durato quanto il Mesozoico, mi guardavo attorno esterrefatto e un po’ intontito da quella reazione improvvisa e un po’ esplosiva. In lontananza il suono stridulo e meccanico, che man mano si era fatto assordante e aveva scatenato quella reazione, intanto era cessato, lasciando ancora l’aria attraversata da un’ atmosfera pervasa di magia e da un leggero brusio, che aveva cacciato quel silenzio carico di tensione e saturo di spavento. Così siamo ricaduti pesantemente sulle nostre sedie, compiaciuti e sembravamo ancora non consapevoli dell’accaduto. Ma, caro diario, ora che me lo fai notare, non riesco più a capire perché ti ho chiamato in causa, perché ora il testo l’ho fatto, la campanella con nostra grande gioia è suonata. Siamo contenti, ma caro diario hai ragione tu: è una gioia effimera, perché domani ricomincia tutto.

N.C.


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SPORT

QUANDO I SOGNI DIVENTANO ARTE Intervista alle ragazze del VE vincitrici dell’edizione 2015/16 di “Volo libero”

Ecco a voi la tanto attesa intervista alle ballerine, nonché vincitrici, della scorsa edizione di “Volo libero”. Si tratta di un progetto che da anni viene portato avanti nel nostro Istituto, cui partecipano quasi tutte le classi e che richiede di organizzare una coreografia di ballo con tematica scelta dai concorrenti. Le 13 ragazze della classe ginnasiale VE ci sveleranno in che modo sono riuscite a raggiungere tal risultato pur essendo stata la loro primissima esperienza: -Qual è stato il tema del vostro balletto e da dove è nata l’idea? -Beh, trovare l‟idea più adatta per il balletto non è stato facilissimo, soprattutto perché avevamo paura di scadere nel banale. Le possibilità erano tante, ma, alla fine, si è optato per il tema proposto da Arianna e Syria, due fra le ballerine più brave della nostra classe: ”Lo Ying e loYang” e la tematica degli opposti si è rivelata una scelta più che vincente. -Cosa avete indossato durante l’esibizione? -Per rappresentare al meglio il tema scelto, abbiamo deciso di vestirci completamente di nero o di bianco. A dire il vero c‟è stata un po‟di difficoltà nel trovare i capi d‟abbigliamento:infatti ne abbiamo trovati di adatti solamente il giorno prima dell‟esibizione. Si tratta di maglie lunghe che abbiamo modificato con l‟ausilio di un paio di forbici. -Quanti e quali “ostacoli” vi hanno fatto balenare in mente il pensiero di rinunciare? -Ottima domanda! Ma per rispondere bisogna andare per gradi. Partiamo dal fatto che abbiamo iniziato a pianificare l‟esibizione solamente ad Aprile,quindi avremmo dovuto creare tutto in poco più di un mese, ciononostante alcune di noi hanno trovato stimolante lavorare in tempi ristretti. Aggiungiamo a questo il fatto di avere idee contrastanti, di non trovare i costumi adatti. Bisogna dire che eravamo davvero molto scettiche riguardo a tutto ciò che stavamo facendo e che, siccome ci stavamo cimentando per la prima volta in questa “impresa eccezionale “, a volte i nostri cuori e le nostre menti

piombavano in un tunnel di ansia e disperazione. Non dimentichiamo che sia Eva che Sveva, due figure importantissime per la nostra coreografia, si sono infortunate. A onor del vero avevamo pensato di mollare tutto il giorno prima della fatidica esibizione. -…ma allora cosa vi ha spinto ad ignorare chi diceva che non ce l’avreste mai fatta e a superare tutte quelle insidie al punto da farvi vincere la competizione? -Mah, innanzitutto perché, nonostante ci siano stati dei disaccordi fra di noi, siamo sempre rimasti un gruppo classe unito e compatto. Il fatto che ci dicessero che non avremmo mai e poi mai potuto sperare di avere dei buoni risultati non faceva che aumentare il nostro desiderio di vittoria tant‟è che una ragazza, Gaia, con il coraggio e la determinazione di una vera amazzone, è riuscita a ballare avendo una caviglia slogata. Il suo è stato un grande esempio e ci ha spinte a dare il massimo senza preoccuparci troppo. -Qual è stato il momento di maggiore sofferenza, quello in cui vi siete sentite mancare? -Non c‟è alcun dubbio sul fatto che il momento di massima tensione sia stato quello della premiazione. Tutte noi lo ricordiamo come se fosse successo ieri. Era un momento cruciale, il Dirigente stava assegnando i trofei alle tre classi che si erano classificate ai primi tre posti…la tensione era cosi fitta che si poteva tagliare con un coltellino svizzero. Inavvertitamente è stato letto il vincitore del primo posto invece del terzo, quindi noi, pensando di aver ottenuto”solo” la medaglia di bronzo, eravamo tristi e deluse, come se una freccia ci avesse trafitto il cuore, ma quando, subito dopo, abbiamo saputo di esserci classificate prime è stato un tripudio di gioia e felicità . -Parteciperete anche quest’ anno al progetto “Volo libero”? -Naturalmente. Noi non sappiamo come andrà questa edizione, ma daremo il 100% e ci divertiremo, senza mai avere alcun rimpianto. -Avete qualche consiglio da dare a chi vuole provare questa esperienza? -Questo è un consiglio che vi diamo non solo per volo libero, ma in generale: non preoccupatevi dei pregiudizi e ricordate che tutto è possibile per chi difende il sogno che ha!

I RAGAZZI DEL V E


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SPORT

I campionati di calcio: serie A e UEFA Siamo

ormai alla vigilia della 13° giornata di campionato, in cui si disputerà il derby di Milano detto “della madonnina”, e quindi prima di sapere cosa succederà nella Serie A facciamo un riepilogo della situazione del calcio italiano. Partiamo con un riepilogo della Serie A e innanzitutto analizziamo la classifica: In cima alla classifica vi è (come secondo i pronostici) la Juventus a 30 punti e in seconda posizione la Roma a 26. Arriva poi una sorpresa, poiché terzo vi è il Milan a 25 punti che, contro ogni aspettativa, si trova nelle zone alte della classifica, arrivando addirittura a battere la Juve. Mentre più in basso possiamo trovare la Lazio, l‟Atalanta e, in modo inaspettato, il Napoli sesto che è crollato dopo l‟infortunio di Milik. A causa di ciò, la squadra ha perso e pareggiato partite importanti Settimo vi è il Torino e poi un'altra sorpresa: la Fiorentina e l‟Inter rispettivamente 8° e 9°. Come abbiamo visto prima, ci sono alcune novità. Il Milan si trova 3° dopo un mercato molto strano in cui c‟erano stati molti nomi importanti accostati ai diavoli che sarebbero arrivati con i soldi ricavati da una possibile cessione di Bacca, poi non effettivamente avvenuta. Per sostituirlo era stato comprato Lapadula, giocatore che, secondo me, per quanto bravo, non è paragonabile al giocatore colombiano, e infine il mercato del Milan ha portato pochi nomi dei quali il più importante è quello di Mati Fernandez.

La seconda sorpresa è quella del Napoli sesto che, dopo esser partito bene come dai pronostici e dopo un „ottimo mercato (che ha portato i vesuviani ad avere una seconda squadra eccetto per il centravanti), con l'infortunio del polacco Milik è crollato in quanto non ha un attaccante capace di sostituirlo poiché Gabbiadini non è capace di giocare in quel ruolo.

Tornando all’Inter questa squadra, dopo essere arrivata 4° l’anno scorso, ha realizzato un ottimo mercato con l’acquisto di ottimi giocatori come Banega e Joao Mario e una giovane promessa come Gabrìel Barbosa. Ora, però, sta deludendo i suoi tifosi a causa del cambio di allenatore che ha messo l’olandese de Boer sulla panchina nerazzurra 2 settimane prima dell'inizio del campionato. Questa scelta strategica aveva l’obiettivo di ottenere subito dei risultati positivi, in realtà invece ha messo sotto pressione il tecnico olandese. Così i risultati scarsi ne hanno comportato l’esonero il 1 novembre, ed è stato sostituito dall’ex Lazio Stefano Pioli che avrà un battesimo di fuoco nel derby contro il Milan. Per quanto riguarda la UEFA Champions League: il Napoli nel girone B è secondo a pari punti con il Benfica primo, dopo aver perso la testa del girone, perdendo e pareggiando con il Besiktas. La Juventus è seconda nel girone H, 2 punti dietro il Siviglia. Invece nella UEFA Europa League possiamo notare che: la Roma nel girone E è prima come da pronostico, il Sassuolo nel girone F è terzo un punto dietro a Genk e Athletic Bilbao, la Fiorentina nel girone J è prima, e l’Inter è ultima a 3 punti nel girone K. Come possiamo notare in Champions sia la Juve che il Napoli sono secondi nei rispettivi gironi e forse è meglio che ci rimangano in quanto lo sono anche alcuni top club come Real Madrid e Bayer Munchen, mentre in Europa League Roma e Fiorentina sono primi, il Sassuolo terzo e l’Inter ultimo. L' Inter non brilla neanche in Europa in quanto ha perso le prime due partite di cui una in casa 2-0 contro l’Hapoel Be’er Sheva e l’ultima partita rimontata dal Southampton da 0-1 a 2-1.

di Giovanni Nocella IVE


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GIOCHI

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CRUCINGLESE ORIZZONTALI: 1. Scacchiera - 10. Tamburello - 12. Non pagato - 13. Hazard - 14. Race - 15. Orale - 17. Pole - 19. Swine - 21. Bastoni - 22. Probabilità - 23. Sinners 26. Aviatore - 28. Remo - 29. Retro - 31. Entity - 32. Bug - 33. Cane. VERTICALI: 2. Appendere (to) - 3. Empathetic - 4. To pack up - 5. Soy - 6. Gemma - 7. Timetable - 8. Addolorare (to) - 9. Decessi - 10. Tonno - 11. In the - 15. Cacciare (to) - 16. Androide - 18. Stefano - 19. Pattinare (to) - 20. Hated - 21. Shots - 24. Garden - 25. Trascinare (to) - 27. Su - 30. Come. ATTENZIONE: Se a un termine in una lingua corrispondono nell’altra più termini declinati, sta a te capire quale inserire. Per esempio My può essere “mia”, “mio”, “mie” o “miei”.


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REDAZIONE&DISEGNI

Redazione Hormiae Periodico Indipendente Liceo Classico V.Pollione Via Divisione Julia 04020 Formia

Anno 2 - Marzo 2017 Dirigente scolastico Prof. Pasquale Gionta Componente docente Maria Rosaria Capasso (docente referente) Bianca Paola Leone Antonietta Vecchio Lina Senese Sandra Vaudo Maria Giuliano Redattori capo Andrea Odone Federico Magliozzi Filippo D’Urgolo Vice Redattrici capo Samira De Stefano Gloria Iudicone Progettazione grafica: Maria Rosaria Capasso

Redattori

Andrea Odone, Federico Mallozzi, Samira De Stefano, Salvatore Pettrone, Laura Gaudenzi, Gloria Iudicone, Andrea Muto, Filippo D’Urgolo, Flavio Rossetti, Eleonora D’Arcangelo ,Rita Della Peruta , Ivan D’Urso, Valeria Rossi , Batosi Chiara, Eramo Adriana, Luca Parisi , Giovanni Nocella, I ragazzi del VE, Le ragazze della IAES.

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I disegni di Lauira Gaudenzi


CARNEVALE FORMIANO


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