Industria & Formazione refrigerazione e condizionamento 3-2023

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XX CONVEGNO EUROPEO 8-9 GIUGNO 2023 LE ULTIME TECNOLOGIE L NUOVA REGOLAMENTAZIONE N F-GAS F-G IL PARLAMENTO HA VOTATO I I Presidenti del 19o Convegno ALL’INTERNO Progressi nella transizione dei refrigeranti Formazione obbligatoria sui refrigeranti a basso GWP Zero emissioni: recupero completo del refrigerante ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO SSA O C I A Z I O NE DEI T E CNICI D E L F R E ODD ATF membro Air conditioning and Refrigeration European Association LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE N.467/ APRILE Anno XLVII - N.3 / APRILE - 2023 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.452403 - 15033 Casale Monferrato

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Direttore Responsabile

Enrico Buoni

Responsabile di Redazione

Marco Buoni

Comitato Scientifico

Marco Buoni, Marcello Collantin, Pierfrancesco Fantoni, Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi, Madi Sakande, Stefano Sarti, Marino Bassi

Redazione e Amministrazione

Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato AL tel. 0142/452403

Pubblicità tel. 0142/452403

E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF)

La rivista viene inviata a:

1) Installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di:

A) Impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici;

B) Impianti di condizionamento e pompe di calore.

2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione.

3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.

Sommario

Editoriale

1985-2023: il Convegno Europeo arriva alla ventesima edizione!

A. Sistri - CMO Chief Marketing Officer Centro Studi Galileo

Nuova Rubrica | Domande Frequenti FAQ: Preparazione piano di qualità e di quanto necessario per certificare l’azienda

Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini

Migliorare le competenze per la sostenibilità: sviluppare una forza lavoro sostenibile per i refrigeranti alternativi

K. Monaco - Project Administrator Skills Development and Fair Production Unit Division of Fair Production, Sustainability Standards and Trade United Nations Industrial Development Organization (UNIDO)

F. Menten - Project Coordinator Montreal Protocol Unit Division of Circular Economy and Environmental Protection United Nations Industrial Development Organization (UNIDO)

Progressi nella transizione dei refrigeranti, quel che resta da fare

H. Walter-Terrinoni - Vice President, Regulatory Affairs Air-Conditioning, Heating, and Refrigeration Institute (AHRI)

Principi di base del condizionamento dell’aria

Requisiti e specifiche tecniche per l’attribuzione della classe di tenuta alle canalizzazioni per la distribuzione dell’aria

P. Fantoni - 240° Lezione

Formazione obbligatoria sui refrigeranti a basso GWP

K. Kelly - Skills and Training Committee, Air Conditioning and Refrigeration Industry Board (ACRIB) Training Director - Business Edge

Parola all’esperto: Il tubo capillare

G. Cattabriga - Docente Centro Studi Galileo

Concetti di base sulle tecniche frigorifere

Zero emissioni: come recuperare in maniera completa il refrigerante dai collegamenti flessibili del gruppo manometrico

P. Fantoni - 21° Lezione

Ultime Notizie

N. 467 – Periodico mensile

Autorizzazione del Tribunale di Casale

Monferrato n. 123 del 13.6.1977

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Filiale di Alessandria

Stampa Tipolito Europa - Cuneo

Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare con bonifico su BancoPosta

IBAN IT79 H07601 10400 0000 1076

3159 oppure su CCP 10763159 entrambi intestati a Industria & Formazione, 15033 Casale M.to.

1 copia € 3,60 - Arretrati € 5,00 Abbonamento annuale estero € 91,00

Nuova versione della proposta di revisione F-Gas: il dibattito resta acceso, contrari moltissimi stati membri - Revisione regolamento F-Gas, Assocold: un traguardo per gli obiettivi di sostenibilità e di sviluppo industriale - ECHA pubblica un documento sulla proposta di restrizione universale dei PFAS: la prossima restrizione riguarda anche alcuni gas fluorurati - La Commissione Ambiente vota la nuova regolamentazione F-Gas ancora più restrittiva! - Conferenza a Roma il 19 aprile: Centro Studi Galileo e Università La Sapienza insieme per parlare di efficienza energetica, pompe di calore e nuovi refrigeranti - Monitoraggio dei prezzi, HFC vs naturali: i dati del quarto quadrimestre 2022 - Record per le pompe di calore: 3 milioni di unità vendute nel 2022, un grande contributo agli obiettivi di REpowerEU - KTH pubblica un’analisi della performance relativa alle pompe di calore a CO2, in base alle diverse applicazioni - Revisione regolamentazione F-Gas, come funziona il “trilogo”? - AREA e i principali stakeholders del freddo propongono emendamenti alla proposta di revisione - Dichiarazione congiunta: il Parlamento Europeo deve essere pragmatico per raggiungere gli obiettivi climatici degli F-Gas - Celebriamo la giornata internazionale della donna: intervista a Silvia Romanò - Lettera congiunta al Ministro Pichetto Fratin - 40 scienziati europei a sostegno degli idrocarburi nelle pompe di calore! - REFRIGAIR EXPO, nuova edizione ai blocchi di partenza: ecco le date della principale fiera hvac del Marocco!

Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento (Parte duecentoventicinquesima) - A cura di P. Fantoni

/5 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023 40 43 49
6 12 14 20 25 28 31 35

1985-2023: il Convegno Europeo arriva alla ventesima edizione!

Negli anni ‘80, la primissima edizione del Convegno Europeo del Centro Studi Galileo, da cinquant’anni promotore di numerosissimi corsi e conferenze, gettò le basi di un progetto che sarebbe diventato uno dei principali punti di riferimento per gli esperti del settore del Freddo, inteso nella sua accezione più ampia.

Il fondatore del Centro Studi Galileo, Enrico Buoni, aveva chiara in mente, sin dall’inizio, una visione: la formazione intesa come ponte tra le scuole, l’università e il mondo del lavoro, una visione che nel corso degli anni ha preso forma ed è andata poco per volta a concretizzarsi e a evolversi.

In 36 anni e 19 edizioni, il Convegno Europeo si è consolidato e ha acquisito un’identità unica nel suo genere.

Le numerose collaborazioni internazionali hanno portato all’ingresso nel progetto delle Nazioni Unite – UNEP (in particolar modo OzonAction), UNDP e UNIDO, dell’IIR (International Instituite of Refrigeration, da cui dipende più dell’80% della popolazione mondiale), di AREA (portavoce di

24 associazioni del HVAC europee da 22 stati della quale il Direttore del Centro Studi Galileo è stato Presidente sino al 2022, e oggi occupa il mandato agli affari internazionali), di ATF (Associazione Italiana dei Tecnici del Freddo, che organizza corsi non solo in Italia ma in quasi tutti continenti) nonché di REI, il Renewable Energy Institute di Edimburgo, nato da una “costola” del Centro Studi Galileo, e che svolge corsi in 160 paesi e numerose università, incluse quelle di New York e Washington, a pochi passi dalla Casa Bianca.

L’8 e il 9 giugno, il Convegno Europeo giungerà alla sua ventesima edizione per l’occasione tornerà finalmente a casa, nella sua sede più celebre, il Politecnico di Milano, dopo l’edizione “da remoto” del 2021, che sebbene coordinata e trasmessa in larga parte in diretta dal Politecnico, non poté aprire le porte al nutrito pubblico di esperti che ad ogni edizione prende parte a quello che è ormai uno degli appuntamenti più attesi dall’intera filiera.

Il Parlamento Europeo vota la scelta ambientalista. Grande sorpresa nel settore.

Il 30 marzo il Parlamento Europeo ha votato la nuova Regolamentazione F-Gas: segui in diretta tutte le novità e i commenti dei principali enti, associazioni, esperti e istituzioni del settore direttamente su Industria&Formazione Online

Sono stati registrati 426 voti a favore, 109 contrari e 52 astensioni. I parlamentari hanno concordato su:

1 Un phase down più rapido. Una riduzione progressiva degli HFC sul mercato UE a partire dal 2039, con completa eliminazione della produzione e del consumo di HFC entro il 2050 (Allegato VII).

2 Rafforzare i requisiti che regolano l’immissione sul mercato unico UE di prodotti contenenti gas fluorurati (Allegato IV). Eliminazione di tutti i gas sintetici (HFC e HFO) in molte applicazioni già dal 2025.

3 Estendere l’attuale schema di formazione e certificazione sui gas fluorurati ai refrigeranti alternativi.

4 Consentire alle autorità doganali di sequestrare e confiscare i gas

fluorurati importati o esportati in violazione delle norme, in linea con la prossima direttiva sui reati ambientali.

A partire dal 2024, solo il 23,6% della quantità di gas fluorurati utilizzati nel 2015 potrà essere immesso sul mercato.

A partire dal 2027, la percentuale scenderà all’11%, per poi avvicinarsi costantemente allo zero entro il 2050, secondo una traiettoria ripida. I tagli maggiori saranno effettuati a partire dal 2024. Inizia ora la negoziazione e il trilogo tra Consiglio europeo, composto dai ministeri, il parlamento e la commissione per la stesura del testo definitivo.

L’approvazione definitiva potrebbe arrivare in autunno.

6/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
EDITORIALE
VULKAN Italia S.R.L. | Via dell‘Agricoltura 2 | 15067 - Novi Ligure / AL Tel. +39 342 0007810 | E-mail: cristina.fasciolo@vulkan.com Follow us on LOKRING® La soluzione per la connessione di tubi senza fiamma Proteggi l‘ambiente, scegli i refrigeranti naturali We ensure that systems work better. VULKAN Lokring rende il tuo circuito ermetico e senza perdite Chiusura ermetica Sicurezza garantita nelle operazioni di assemblaggio Adatto per differenti diametri e materiali Visita il sito www.vulkan.com per scoprire il contributo di VULKAN LOKRING® alla tutela del nostro pianeta!
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IL MOMENTO GIUSTO

Il 2023 sarà ricordato come un anno cardine per l’intero settore. Basta aprire un qualsiasi social network, o parlare con un addetto ai lavori, per rendersi conto di quanta incertezza regni in questo momento, per via della vera e propria rivoluzione in arrivo, con la revisione della Regolamentazione F-Gas.

Il Convegno Europeo servirà anche ai professionisti per avere un’occasione per confrontarsi “inter pares” e con lucidità sulle novità normative e sulle loro conseguenze.

Le principali associazioni di settore, come AREA e ATF si stanno muovendo con i decisori politici europei per intervenire sulla proposta. Sebbene sia unanime il supporto alla Regolamentazione e ai suoi obiettivi, l’eccessiva rigidità delle tempistiche proposte si sta traducendo in enorme preoccupazione da parte dell’industria, che teme di non essere in grado di recepire le nuove direttive nei tempi previsti.

Inoltre, l’ambizioso progetto RePowerEu ha bisogno di installare 60 milioni di pompe di calore per entrare in vigore – operazione impossibile senza l’utilizzo di una quantità consona di gas fluorurati all’interno degli impianti.

IL PROGRAMMA

Come d’abitudine, il Convegno sarà caratterizzato da una quarantina di presentazioni tecniche di altissimo livello, divise all’interno delle cinque sessioni dell’evento.

0. Introduzione ai temi del Convegno; situazione del settore RAC

europeo e globale. La catena del freddo dei vaccini. Tecnologie; attrezzature e componenti. F-Gas e refrigeranti. Efficienza energetica e rinnovabili. Politica e regolamenti.

1. Nuovi refrigeranti e prospettive future in relazione a EU 517/2014, nuova Regolamentazione F-Gas e risparmio energetico.

2. Nuovi componenti e attrezzature con refrigeranti alternativi, considerando l’efficienza energetica e le problematiche ambientali, risultati e aggiornamenti.

3. Policy: phase down, nuova regolamentazione F-Gas, formazione e certificazione.

4. Raffreddamento green, pompe di calore ed efficienza energetica.

5. La catena del freddo, la distribuzione e la conservazione di alimenti e vaccini, trasporto refrigerato, controlli e data logger.

6. Conclusioni e principali raccomandazioni.

Non stupisce come il “nuovo Freddo” si appresti a essere protagonista della maggior parte delle sessioni: gli ultimi anni si sono rivelati un vero e proprio spartiacque per il settore, che si appresta a entrare in una nuova fase, completamente diversa dalle precedenti.

L’Introduzione Generale ricorderà come il settore HVAC sia un aspetto critico della vita moderna e svolga un ruolo fondamentale per garantire salute, comfort e sicurezza, esplorando le ultime tecnologie e tendenze del settore, comprese le attuali sfide e le opportunità future, sia a livello tecnico che a livello di policy. La prima sessione si concentrerà sui nuovi refrigeranti e sulle prospettive future in relazione alle normative

dell’UE, comprese le recenti modifiche alla Regolamentazione F-Gas e l’importanza del risparmio energetico.

La ricerca e lo sviluppo di refrigeranti alternativi saranno inoltre un concetto cardine dell’intera sessione, considerando anche che andranno di pari passo con le necessità dell’industria di rispettare le nuove normative. Si passerà poi alla seconda sessione, nel corso della quale verranno discussi i nuovi componenti e le attrezzature con refrigeranti alternativi, tenendo conto dell’importanza dell’efficienza energetica e delle problematiche ambientali.

In questa sede, ci sarà occasione di parlare degli sviluppi più recenti, e gli aggiornamenti saranno analizzati in dettaglio.

Grande attesa per la terza sessione, dedicata alle politicy, compreso il pesantissimo phase down contenuto nella nuova regolamentazione F-Gas, ma si parlerà anche dell’importanza della formazione e della certificazione per mantenere il settore moderno e competitivo. In particolare, ci si interrogherà sull’effettiva possibilità del settore di integrare i nuovi refrigeranti sin da subito nei nuovi impianti, in relazione alla preparazione del personale attualmente impiegato nel settore. La quarta sessione, dedicata al raffreddamento green, vedrà grande attenzione destinata al programma RePowerEU e di conseguenza a pompe di calore ed efficienza energetica, soprattutto per quanto concerne sostenibilità ambientale e reali possibilità di procedere con l’impressionante molte di installazioni previste.

8/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione

Ci avvieremo poi alla conclusione del XX Convegno Europeo con la quinta e ultima sessione, che dal lockdown in avanti ha acquisito rilevanza sempre maggiore, e che mostrerà il ruolo fondamentale del trasporto refrigerato e della logistica nel garantire il funzionamento corretto di ogni fase della catena della catena del freddo, soprattutto per quanto riguarda l’ambito sanitario e la conservazione degli alimenti.

L’ANNO LUNGO DEL XX CONVEGNO EUROPEO

I mesi antecedenti e quelli successivi al Convegno saranno for-

temente legati all’evento, con numerosi appuntamenti che faranno da apripista (non solo i tradizionali webinar Centro Studi Galileo con le aziende partner, ma anche appuntamenti cruciali come la Conferenza alla Sapienza di Roma il 19 aprile, “Refrigerazione e Condizionamento: Efficienza Energetica, Pompe Di Calore e Nuovi Refrigeranti”, cui parteciperà anche il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica) e una serie di appuntamenti che permetteranno di presentare le conclusioni del Convegno (come ad esempio Refrigera, a inizio novembre, la prima fiera italiana della refrigerazione, quest’anno alla terza

edizione). Come a ogni edizione, il Convegno Europeo delle Nazioni Unite con CSG, AREA, IIF/IIR, REI e ATF, si propone come un’occasione unica per vedere riuniti tutti i massimi esperti e professionisti del freddo mondiale, per una due giorni di interventi non stop che si rivelerà fondamentale per comprendere e anticipare quello che accadrà nel settore HVAC/R nei prossimi anni. Chiunque sia interessato a partecipare, può trovare tutte le info su centrogalileo.it/convegni, mentre sui social network è possibile trovare tutti gli articoli e novità cercando gli ashtag #XXEuConfRAC e #EuConfRAC.

MARCO

BUONI INTERVISTA DIDIER COULOMB,

DIRETTORE GENERALE INTERNATIONAL INSTITUTE OF REFRIGERATION (IIF-IIR)

Il nuovo regolamento sui gas fluorurati, che prevede un’ambiziosa riduzione graduale dei refrigeranti dannosi per il clima, diventerà un tema importante per l’Europa e per il mondo intero. Inoltre, sarà un argomento importante nella terza sessione del XX Convegno Europeo organizzato da UNEP-IIR-AREA-CSG, che si terrà a Milano l’8-9 giugno di quest’anno. La Commissione Europea sarà presente, quindi avremo l’opportunità di capire bene come sarà il nuovo regolamento. Lei cosa ne pensa?

Innanzitutto, vorrei ricordare che il regolamento sui gas fluorurati della Commissione Europea rispetta ora l’Emendamento di Kigali del 2016: fino al 2030 gli obblighi rispettano perfettamente le norme a livello nazionale ed europeo, quindi non c’era alcun obbligo particolare di rivedere questo piano, tranne che per la parte successiva al 2030, dato che l’impegno era il 79% del consumo interno di CFC e HCFC nel 2030, mentre l’obiettivo dei Paesi sviluppati, secondo l’Emendamento di Kigali, è l’85% nel 2036.

Non è stato molto difficile. È stato necessario prendere un impegno su queste due date, 2030 e 2036.

La revisione dei gas fluorurati è stata logicamente programmata dalla Commissione. Si è constatato che i regolamenti funzionavano e che gli impegni sui gas fluorurati venivano rispettati. La Commissione ha voluto rafforzare gli obblighi, anche se quelli precedenti erano stati rispettati e l’emendamento di Kigali era stato perfettamente rispettato.

L’Unione Europea voleva fare di più in generale in termini di riduzione dei gas serra (CO2...).

Il nuovo testo è più ambizioso per la scadenza del 2030 in termini di riduzione delle emissioni di qualsiasi altra cosa stiano facendo gli altri Paesi. La Commissione voleva quindi che il settore della refrigerazione partecipasse a questo ulteriore sforzo generale riducendo ulteriormente l’uso di refrigeranti ad alto contenuto di gas serra. I professionisti erano già riluttanti, ma il Parlamento Europeo voleva spingersi ancora più in là della Commissione, e c’era una certa preoccupazione da parte dei professionisti per i regolamenti, considerati difficili da attuare. In particolare i produttori di pompe di calore, perché le pompe di calore si stanno sviluppando in Europa e vogliamo che continuino a svilupparsi, e tutti i programmi relativi alle energie rinnovabili per integrare l’aumento dell’uso delle pompe di calore in Europa. Esiste quindi una contraddizione tra il fatto che le pompe di calore si sviluppino il più possibile e l’obbligo, ad

esempio, di utilizzare refrigeranti con GWP inferiore a 150.

Possiamo produrre pompe di calore con refrigeranti naturali e con refrigeranti sintetici con un effetto serra molto basso. Questo è vero per la maggior parte delle applicazioni, ma c’è un tempo per l’industrializzazione e ci sono sfide nel fare entrambe le cose allo stesso tempo, riducendo le emissioni di refrigeranti ad alto effetto serra e continuando a sviluppare il mercato. Non so cosa succederà; ci sono negoziati tra il Parlamento europeo, la Commissione europea e i Paesi membri. C’è anche una questione politica tra i Paesi. Non so cosa verrà deciso, ma in ogni caso il regolamento sarà più severo. In ogni caso, ci saranno più vincoli.

10/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione

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Nuova Rubrica | Domande Frequenti: PREPARAZIONE PIANO DI QUALITA’ E DI QUANTO NECESSARIO PER CERTIFICARE L’AZIENDA

Quali sono le condizioni per poter certificare F-Gas l’azienda?

- Bisogna avere all’interno della propria azienda personale certificato F-Gas di categoria 1. I certificati di categoria 2 non sono idonei per ottenere la certificazione aziendale.

- Avere gli strumenti di misura con il certificato di taratura. Quest’ultimo è richiesto per i seguenti strumenti: manometro, termometro, bilancia, pinza amperometrica, cercafughe.

- Dimostrare di avere le procedure riguardo le attività su impianti contenenti gas fluorurati.

- Non è obbligatorio avere la lettera C.

Anche le ditte individuali vanno certificate?

Sì. Anche le ditte individuali devono ottenere la certificazione aziendale. Per le stesse sono previsti uno sconto sul prezzo di certificazione e una modalità agevolata per ottenere la stessa.

Posso ottenere la certificazione F-Gas dell’azienda se la mia ditta non ha la lettera C?

- Sì sempre.

- La certificazione F-Gas dell’azienda (così come quella della persona) è una certificazione ambientale. Ciò significa che la persona certificata, in quanto lavora all’interno di una ditta certificata, è autorizzata all’acquisto e al maneggio di gas fluorurati e apparecchiature che contengono tali gas in quanto si attesta che conosce la pericolosità e le corrette modalità di gestione dei gas stessi. Con la certificazione aziendale le ditte possono svolgere le attività di installazione, manutenzione, riparazione, controllo delle perdite, recupero, smantellamento su apparecchiature fisse di refrigerazione e condizionamento che contengono gas fluorurati ad effetto serra.

- La lettera C è invece richiesta dalla Camera di Commercio per poter autorizzare la ditta a svolgere attività sugli impianti posti a servizio degli edifici, in modo da far svolgere queste attività solamente a ditte che conoscano le corrette procedure riguardo l’installazione di questi impianti. Si tratta di una abilitazione tecnica (non ambientale). A tal fine sono richiesti titoli di studio attinenti la refrigerazione e il condizionamento o in alternativa l’esperienza come operaio specializzato nel settore. Non esistono corsi che rilascino titoli finalizzati all’acquisizione della lettera C.

-Il campo della refrigerazione è molto vasto. Solamente una parte delle attività sulla refrigerazione necessita dell’abilitazione alla lettera C. Pertanto la certificazione F-Gas viene rilasciata a prescindere dal possesso della lettera. Sarà cura dell’azienda valutare se, per le attività cui è interessata, necessita o meno della lettera C.

Per fare un esempio:

L’installazione di un condizionatore all’interno di un edificio necessita sempre della lettera C (per poter rilasciare la dichiarazione di conformità dell’impianto a servizio di un edificio). Tuttavia solamente i condizionatori che contengono gas fluorurati necessitano anche della certificazione aziendale F-Gas. Al contrario, per riparare un banco frigorifero contenente F-Gas è necessario essere in possesso della certificazione personale e aziendale F-Gas, ma non della lettera C.

Che cos’è l’attestato IR?

L’attestato IR è un codice che rilascia il registro F-Gas il quale è gestito dalle Camere di Commercio. Dopo l’iscrizione telematica dell’impresa a questo registro, attraverso il sito www.fgas.it, verrà generato l’attestato, il quale servirà per poter essere certificati a livello aziendale per gli F-Gas.

12/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
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DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI

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Gli attestati dei corsi, i più richiesti dalle aziende, sono utili per la formazione dei dipendenti prevista dal DLGS 81/2008 (Ex Legge 626) e dalla certificazione di qualità.

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Per info: corsi@centrogalileo.it | rinnovi@centrogalileo.it

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Rossi Fabrizio

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Destriere Domenico RDV COLD SRL

Boscoreale

Di Clemente Osvaldo REA DI CLEMENTE OSVALDO

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Pitasi Francesco RIPEL DI PITASI

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Olbia

Purice Ioan Gabriel SCUNCIA SRLS

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Scuncia Sergio SCUNCIA SRLS

Roma

Bedetti Giuseppe

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Aprilia

Giunta Salvatore

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Aprilia

Biffi Marco

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Milano

Anche a Napoli si procede con i corsi dedicati al rinnovo del PIF, Patentino Italiano Frigoristi. È di importanza fondamentale che le ditte non perdano tempo e rinnovino prima della scadenza (il nostro consiglio? Meglio muoversi con 90 giorni di anticipo!), onde evitare discontinuità che renderebbero impossibile ai Tecnici tanto l’acquisto quanto l’utilizzo dei gas refrigeranti. Il corso prevede un giorno per la preparazione e l’esame teorico, tutto effettuato comodamente da casa da remoto, e l’esame pratico della durata di due ore, in orario concordato con il candidato.

Fiore Gennaro SENECO SRL

Milano

Casanova Silvio SERVICE ASTECO SRL Collegno

Cuellar Cortez Masera Alex SERVICE ASTECO SRL Collegno

Roccato Renato SERVICE ASTECO SRL Collegno

14/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
CHE HANNO RINNOVATO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI F-GAS RINNOVO DECENNALE

Roccato Vittorio SERVICE ASTECO SRL

Collegno

Teta Pasquale SERVICE IMPIANTI SRL

Napoli

Gorini Alessandro

SG TERMOIDRAULICA DI GORINI

Gambassi Terre

Guzzo Corrado

SGA SNC DI GUZZO

Mestrino

SICCARDI ANDREA

Rubiana

Smeraglia Giuseppe SMERAGLIA F.LLI SNC

Ribera

SOLINAS PIERFRANCO

Chiaramonti

Campus Giancarlo STELLA FRIGO DI CAMPUS GIANCARLO

Porto Torres

Galetti Massimo SUPERGALLO SERVICE

Verbania

Urbini Marco SYNERGICA SRL

Lavagna

Bisceglia Alessandro SYSTEM FRIGO SNC

Cislago

Lazzaro Diego

TECHNE SPA

Villa Di Serio

Cecalupo Pietro Paolo

TECHNE SPA

Villa Di Serio

Salem Mahmoud

El Sayed Mohamed

TECHNE SPA

Albino

Spica Simone

TECHNE SPA

Albino

Strumenti alla mano, i Tecnici si apprestano a procedere con le operazioni di carica e vuoto nel corso delle prove per il rinnovo del Patentino Frigoristi, che si sono svolte presso l’Università di Genova nel febbraio 2023. Essendo passati dieci anni dall’entrata in vigore dei Patentini sono moltissimi i Tecnici che hanno necessità di procedere al rinnovo, e il Centro Studi Galileo si è attivato per rendere l’operazione possibile in ogni angolo dello Stivale. Sono già oltre 1000 i tecnici “rinnovati” nei primi 6 mesi dell’anno, con preparazione e esame teorico online per la massima ottimizzazione. L’esame pratico dura due ore e può essere svolto in una delle 15 sedi italiane CSG, presenti su tutto il territorio

Roma, febbraio 2023: il Responsabile della sede, docente CSG Giovanni Russo illustra ai Tecnici la strumentazione che sfrutteranno nel corso della componente pratica del corso, destinato ad acquisire il PIF – Patentino Italiano Frigoristi. Recuperatore, Manometro e Pinza Amperometrica sono solo alcuni degli strumenti, di ultima generazione, che i Tecnici devono imparare a usare alla perfezione per poter lavorare in sicurezza ed efficienza giorno dopo giorno.

Cortinovis Cristian TECHNE SPA

Villa Di Serio

Provaroni Michele

TECNO AUTOMAZIONE SRL

Roma

De Micheli Lorenzo

TECNOENERGY SERVICE SRL

Milano

Giudici Alessandro

TECNOVALORE SRL

Milano

Annunziato Gabriele TERMOGAS SERVICE SRLS

Recco

Ceriani Marco TRAVAGLINI SPA

Cinisello B.Mo

Origgi Angelo

TRAVAGLINI SPA

Cinisello B.Mo

Bosi Michele

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Cinisello B.Mo

Bava Davide

TREVIT IMPIANTI SRL

Rosignano M.To

/15 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023

Said El Harch, uno dei nuovi docenti internazionali del Centro Studi Galileo, illustra ai Tecnici del Freddo Tunisini come utilizzare la strumentazione a loro disposizione per raccogliere tutti i dati necessari a operare sull’impianto didattico. Il corso è stato svolto a Tunisi, nell’ambito di un progetto realizzato in collaborazione con ANPE e UNIDO.

Coron Gianluca

VEZZANI SPA

Este

Masin Leonardo

VEZZANI SPA

Este

Massaro Giorgio

VEZZANI SPA

Este

Vigo Alex

VIGO CONTRACT SRL

Villaspeciosa

Zaborra Alberto

ZABORRA SAS

Oleggio

ZAKI ABDELHAK

Budoni

Signorini Luca

ZORZETTO MARIO SRL

Gaiarine

Zorzetto Mauro

ZORZETTO MARIO SRL

Gaiarine

ESTRA CLIMA SRL

Bellandi Fabrizio

Bigagli Francesco

Parretti Lorenzo

Prato

FRASSATI

PIERGIORGIO SPA

Rognoni Juan Sebastian Milano

MIECI SPA

Tantillo Francesco

Milano

SIRAM SPA

Scappatura Jacopo Milano 20152

SIRAM VEOLIA

Festa Emanuele

Pomigliano Arco

SPECIALINSERT SRL

Roncato Nicola

Torino

TECNICI CHE

HANNO PARTECIPATO AL CORSO

PATENTINO

CONDUZIONE

IMPIANTI TERMICI TRAMITE FAD

AMARC DHS SRL

Cesana Alessandro

Motta Luca

Besana In Brianza

BONINSEGNA TERENS

Predazzo

BREVI VALERIO

Gorlago

CNP ENERGIA SPA

Zanardi Federico

Roma

DATI NET IMPIANTI E

SERVIZI SRL De Seriis Antonio

Pozzuoli

Una nuovissima sede per il Centro Studi Galileo, a Taurianova (Città Metropolitana di Reggio Calabria)… e una nuova serie di patentini! Con calma e attenzione, il Tecnico opera sul recuperatore, pronto a effettuare due delle pratiche più comuni per il tecnico del Freddo: installazione, vuoto e carica.

16/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione

TECNICI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA GIORNATA

FINALIZZATA ALLA PREPARAZIONE DEL PIANO DI QUALITA’ E DI QUANTO NECESSARIO PER LA CERTIFICAZIONE AZIENDA PREVISTA DAL REGOLAMENTO EUROPEO 2067/2015

TRAMITE FAD

ARBORE DI RE’

LUIGI E C SAS

De Marco Simona

Genova

B&B EDILIZIA SRL

Bucci Enrico

Roma

BRB SNC DI BIANCOTTI

Biancotti Andrea

Ceresole Alba

Il corso organizzato in Tunisia dal Centro Studi Galileo, in collaborazione con ANPE e UNIDO, ha dato la possibilità a moltissimi professionisti della regione di consolidare la propria formazione: dal 2015, sono già oltre 200 i Tecnici che hanno completato i percorsi “Train The Trainers!”.

CLIMA SERVICE DI MAHMOUD

Hammad Saleh Montasser Ibrahim Abdelaal Milano

FRAL ITALY SRL

Varese Alessandro

Casale M.To

HVAC SERVICE DI CIONCOLINI

Cioncolini Stefano

Savona

MR GRANDI

IMPIANTI SRL

Boninsegna Matteo Caresanablot

PIVETTA GRANDI

CUCINE SAS

Penati Paola

Casale M.To

RICCIARDI GIUSEPPE

Salerno

Sì, il compressore funziona correttamente, cosa c’è che non va? Sotto lo sguardo vigile del Docente, Roberto Ferraris, il Tecnico studia l’impianto per decidere come intervenire al meglio e procedere con le operazioni adatte a massimizzarne l’efficienza, in modo tale da poter fare poi lo stesso direttamente sul campo. Foto scattata nella sede CSG di Sesto San Giovanni presso Bitzer, nel corso di una giornata di ripasso per il rinnovo del PIF – Patentino Italiano Frigoristi.

Come è facile immaginare, anche la sede di Casale Monferrato è in prima linea: si procede a ritmo serrato con le nuove certificazioni e il rinnovo delle “vecchie”, fondamentali per tutti i Tecnici del Freddo Italiano.

Le novità oggetto di esame rispetto a 10 anni fa sono la CE/2067/2015 soglia a 5 ton CO2eq, nuovi refrigeranti alternativi infiammabili e per l’Italia la nuova Banca Dati. Anche in questo caso, il Centro Studi Galileo è stato fedele all’impegno che lo contraddistingue da quasi cinquant’anni: supportare e formare costantemente i Tecnici.

/17 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023

SC IMPIANTI DI SALIS

Salis Marcello

Sedriano

SENECO SRL

Biffi Marco

Milano

TLM SRL

Sinigaglia Lauren

Guidizzolo

TWINS ELETRIC SRL

Sardone Alessandro

Assago

TECNICI CHE HANNO PARTECIPATO AL CORSO FER TRAMITE FAD

AR IMPIANTI SNC

Amisano Tommaso

Lu

BTT SERVICE

Battocchio Nicola

Tezze Sul Brenta

CONGREGAZIONE CRISTIANA TESTIMONI

GEOVA

Cassano Simone

Marzullo Salvatore

Ventura Andrea Davide

Roma

Training of Trainers in Tunisia: una delle ormai tantissime professioniste del Freddo mostra con orgoglio la brasatura, la cartella e la giunzione appena effettuata, come insegnato dal docente Madi Sakandé: sono sempre più le donne che scelgono di cimentarsi con una carriera nel freddo. AREA, in questo periodo, sta inoltre organizzando un contest per eleggere la migliore installatrice d’Europa: primo premio 1000 euro e un viaggio gratuito al XX Convegno Europeo. Tutte le info sono disponibili al link bit.ly/womenincooling.

CYBERWORKS SRL

Pirritano Fabio

Marnate

DAIKIN AIR CONDITONING ITALY

Belfiori Alessandro

Guidonia

DARCOM SRL

Viglione Antonio

Massalengo

DIANA SOLUZIONI

ENERGETICHE SRL

Diana Marco

Invorio

DLB TEK SRL

Diliberto Gregorio

Menfi

ELPHI VM SRL

Pezzoni Fabio

Tantone Leonardo

Milano

GAVO IMPIANTI

ELETTRICI SRL

Gaviglio Roberto

Vigevano

IPER ELETTRONICA DI CASTIGLIONI ALBERTO

Castiglioni Alberto

Cairate

MAMO MUSIC SRL

Sussetizza Angelovich

Alessio

Scurzolengo

MILELLA SERVICE

CLIMA DI MILELLA VITO

Ranieri Manlio

Modugno

MITEC SRL

Longobucco Domenico

Chieri

PEGASO SRLS

Spampinato Francesco

Cologno M.Se

Roberto Ferraris, uno dei docenti molto apprezzati del Centro Studi Galileo, illustra ai Tecnici i temi che affronteranno nel corso di Tecniche Frigorifere, prima di ascoltare la spiegazione della componente teorica del corso. Così: completata la teoria, i Tecnici dovranno cimentarsi con la componente pratica del corso, sfruttando tutte le modernissime strumentazioni messe a loro disposizione dal Centro Studi Galileo.

PROVENZANO

TERMOIDRAULICA SRL

Provenzano Emanuele

Lesa

18/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione

QUINTO IMPIANTI SRL

Benotto Marco

Ghia Valter

Asti

TECNO ENERGIA SRLS

Marinaro Vincenzo

Monza

TECNICI CHE HANNO PARTECIPATO AL CORSO BANCA

DATI TRAMITE FAD

BRAVO SPA

Gasparet Davide

Montecchio Maggiore

CARRIER DISTRIBUTION ITALY SRL

Murgia Francesco

Pero

CM ENGINEERING SRL

Marta Barbara

Settimo M.Se

COMET SNC DI CONTI E VENDER

Tirelli Mirko

Conti Lara

Bagnolo In P.

PIERO MOLLO SRL

Botto Sara

Guarene

PREDA NICOLAE

Chiusavecchia

SANACO SRL

Tosi Cristina

Pescantina

SISTEM SERVICE SRL

Vavassori Giuseppe

Bergamo

STUDIO BINI

ENGINEERING SRL

Bersi Francesca

Gemonio

I corsi del CSG sbarcano anche alla nuova sede in Liguria all’Università di Genova, con una sessione d’esame dedicata a chi deve rinnovare il proprio PIF, il Patentino Italiano Frigoristi, obbligatorio per maneggiare e acquistare i gas fluorurati a effetto serra.

Corso completato con successo, la “squadra” di Tecnici del Freddo può posare con gli attestati appena ricevuti dal CEO del Centro Studi Galileo, Marco Buoni, attuale Segretario di ATF e Presidente uscente di AREA, Associazione Europea per la quale ricopre il mandato agli Affari Internazionali. Il corso, Manutenzione Avanzata, si è svolto nel laboratorio di Casale Monferrato , prima storica sede del Centro Studi Galileo, completamente attrezzata con le ultime tecnologie di recuperatori per refrigeranti infiammabili, cercafughe, bilance e manometri wireless di precisione e molto altro come gli impianti didattici dedicati alla ricerca guasti.

/19 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023

Migliorare le competenze per la sostenibilità: sviluppare una forza lavoro sostenibile per i refrigeranti alternativi

L’ecologizzazione dell’economia obbligherà molte professioni esistenti ad adattare le proprie competenze (Bowen et al. 2018) per allinearsi a nuovi mercati e modelli di business.

Secondo il World Economic Forum, le aziende stimano che entro il 2024 circa, il 40% dei lavoratori necessiterà di essere riqualificato per garantire continuità alla propria attività.

Project Administrator

Skills Development and Fair Production Unit

Division of Fair Production, Sustainability Standards and Trade

United Nations Industrial Development Organization (UNIDO)

Inoltre, una maggiore collaborazione su iniziative di miglioramento delle competenze e riqualificazione tra pubblico e privato potrebbe aumentare il PIL globale di 6,5 trilioni di dollari e portare alla creazione di 5,3 milioni netti di nuovi posti di lavoro entro il 2030. Per attivare e rendere possibile questo processo sono necessarie competenze nuove e adeguate (ad es. competenze verdi) per creare e rendere utilizzabili tecnologie rispettose dell’ambiente nei diversi settori.

Project Coordinator

Montreal Protocol Unit

Division of Circular Economy and Environmental Protection

United Nations Industrial Development Organization (UNIDO)

Uno dei progetti di punta di UNIDO sullo sviluppo delle competenze comprende iniziative di riqualificazione e miglioramento della preparazione nel settore della refrigerazione e del condizionamento dell’aria (RAC). Analogamente, in tutti gli altri settori industriali, i lavoratori qualificati generano aumenti della produttività della forza lavoro e rendono più allettanti gli investimenti nell’industria. Ciò contribuisce a un’occupazione più duratura, salari più elevati e posti di lavoro dignitosi. Più specificamente nel settore RAC, le competenze e le conoscenze rientrano anche nel campo della sicurezza. I tecnici non devono solo essere in grado di installare, utilizzare e mantenere soluzioni di raffreddamento funzionanti con refrigeranti alternativi e più sostenibili, ma devono anche capire con quali materiali stanno lavorando e padroneggiare strumenti, tecnolo-

gie e tecniche per mantenere se stessi, le altre persone, e il pianeta al sicuro. La formazione e il miglioramento delle competenze sono quindi componenti cruciali nell’industria della refrigerazione: non solo aiutano a sviluppare le conoscenze scientifiche, le competenze tecniche e a creare posti di lavoro, ma rappresentano anche un passo fondamentale nella eliminazione graduale degli HCFC e nella riduzione graduale degli HFC che vengono sostituiti con alternative naturali per l’ambiente come CO2, idrocarburi e ammoniaca. I tecnici dell’assistenza svolgono un ruolo importante nel mantenere in funzione i sistemi di raffreddamento nelle nostre case, in particolare le unità più piccole nelle famiglie a basso reddito. Pertanto, la necessità di tecnici competenti e formati nel settore dell’assistenza da professionisti qualificati, è più urgente che mai. Provvedere al miglioramento delle competenze non offre solo ai tecnici le capacità per migliorare i loro servizi, ma migliora anche le loro opportunità di lavoro.

CONSEGUENZE OCCUPAZIONALI DELL’ECOLOGIZZAZIONE DELL’ECONOMIA

Uno degli aspetti principali delle implicazioni occupazionali legate alla decarbonizzazione riguarda il tipo di occupazioni interessate.

Secondo Château et al. (2018), le occupazioni poco qualificate rappresentano la maggior parte della creazione e distruzione di posti di lavoro a livello globale, mentre la manodopera altamente e mediamente qualificata, come i tecnici del riscaldamento, della ventilazione e del condizionamento (HVAC), ha rappresentato la maggior parte di crescita netta dell’occupazione.

Secondo ILO (2019), le nuove occu-

20/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
Karin Monaco Franziska Menten

pazioni (verdi) tendono ad emergere a livelli di competenza più elevati (particolarmente arduo per i paesi in via di sviluppo che a questo livello affrontano carenze di competenze) e richiedono una riqualificazione, mentre le occupazioni meno qualificate possono richiedere solo semplici adattamenti (vale a dire il miglioramento delle competenze) e una maggiore consapevolezza ambientale.

La figura seguente illustra i cambiamenti nei livelli di competenza a seguito della transizione verde. A causa dei grandi cambiamenti che saranno necessari in termini di competenze e conoscenze tecniche per via della transizione verde, le professioni come quelle dei tecnici HVAC subiranno uno spostamento a livello di conoscenze necessarie.

TENDENZE FUTURE NELL’ADOZIONE DELLA TECNOLOGIA VERDE E LORO IMPLICAZIONI SULLE COMPETENZE

Vidican Auktor et al. (2020) hanno riscontrato variazioni sostanziali nei tassi di diffusione della tecnologia verde nei paesi in via di sviluppo ed emergenti.

La figura 3 illustra le tendenze previste per lo sviluppo del mercato riguardo alle tecnologie verdi selezionate nelle economie emergenti. In generale, si prevede che tutte le tecnologie verdi nelle economie emergenti si espandano in maniera che va da moderata a rapida. È importante notare che i mercati dei sistemi

UNIDO sta attualmente collaborando con 83 Paesi in tutto il mondo per l’eliminazione graduale degli HCFC e la riduzione graduale degli HFC per i principali settori industriali. Per ogni industria e (quasi) ogni applicazione, esiste un’alternativa adeguata e sostenibile Refrigerazione domestica Refrigerazione commerciale Refrigerazione industriale Schiuma isolante

Condizionatori mobili Soppressione di incendi Climatizzazione Controllo di organismi nocivi

tradizionali che riducono lo strato di ozono Sostanze alternative sostenibili

HVAC e delle tecnologie per le energie rinnovabili dovrebbero crescere in modo significativo nei paesi in via di sviluppo nel prossimo decennio e pertanto la necessità di investire in una forza lavoro qualificata in grado di operare e mantenere in sicurezza queste tecnologie sarà significativa.

UNA FORZA LAVORO VERDE PER UNA RIVOLUZIONE VERDE

Per supportare la transizione verde, è fondamentale che i lavoratori dispongano delle competenze adeguate a soddisfare la domanda da parte dell’industria. Secondo il recente studio LKDF (Learning and Knowledge Development Facility -

Strumenti per l’apprendimento e lo sviluppo delle conoscenze) di UNIDO, si prevede che il processo di ecocompatibilità dell’economia avrà effetti importanti sui mercati del lavoro di tutto il mondo. Man mano che il ritmo e la diversità della diffusione della tecnologia verde aumenteranno nei prossimi decenni, emergeranno nuovi mercati e, in definitiva, aumenterà la domanda di posti di lavoro verdi e competenze correlate (Auktor, 2020).

Riqualificare e migliorare le competenze della forza lavoro attraverso programmi di sviluppo delle abilità è la chiave per una trasformazione verde di successo. Tuttavia, i responsabili politici devono far fronte a

Livello di competenze Natura del cambiamento Esempio di professioni

Professioni poco quali cate

Professioni mediamente quali cate

Cambiamenti generici, ad esempio consapevolezza ambientale; semplici adattamenti alleprocedure di lavoro

Alcune nuove professioni verdi

Cambiamenti signi cativi in alcune professioni esistenti in termini di competenze e conoscenze tecniche

Raccoglitori/ scaricatori di ri uti

Nuove professioni; operatori di turbine eoliche, installatori di pannelli solari

Cambiamento di professione: costruttori d tetti, tecnici del riscaldamento, della ventilazione e del condizionamento dell’aria

Professioni altamente quali cate

Sede della maggior parte delle nuove professioni verdi

Cambiamenti signi cativi in alcune professioni esistenti in termini di competenze e conoscenze tecniche

Nuove professioni; meteorologi agrari, scienziati del cambiamento climatico, auditor energetici e consulenti energetici, analisti del carbon trading

Professioni in evoluzione: responsabili delle strutture edilizie, architetti, ingegneri

/21 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023
Figura 1 Sostanze Figura 2

diverse sfide per indirizzarsi in modo efficace verso quelle competenze che sono necessarie per rendere più ecologica l’economia. Non solo le previsioni riguardo a come queste tendenze globali si svilupperanno e si rafforzeranno a vicenda sono incerte; la transizione verso un’economia verde è di per sé unica dati i suoi effetti intersettoriali, il deficit di precedenti e quindi la mancanza di buone pratiche a cui attingere. Pertanto, saranno cruciali l’apprendimento, la sperimentazione e la lungimiranza nella progettazione e nell’attuazione delle politiche. LKDF di UNIDO ha proposto una serie di linee guida per aumentare l’efficacia dei programmi di sviluppo delle competenze verdi che potrebbero, ad esempio, aumentare il numero di tecnici qualificati e certificati sui refrigeranti alternativi naturali e contribuire positivamente alla causa contro il riscaldamento globale.

Tali linee guida sono rilevanti non solo per il settore pubblico che sviluppa strategie e interventi politici specifici, ma altrettanto importanti per il settore privato che svolge un ruolo centrale nel processo di sviluppo delle competenze verdi, per gli attori della cooperazione allo sviluppo, per i sindacati e la società civile.

LINEE GUIDA:

- Coerenza politica tra i programmi di sviluppo delle competenze verdi e altri obiettivi politici attraverso un processo sistematico di consultazioni delle parti interessate

Attraverso un processo sistematico di consultazioni delle parti interessate, è possibile raggiungere la coerenza politica tra le iniziative di sviluppo delle competenze verdi e altri obiettivi politici. Tuttavia, ancora più fondamentale è garantire la coerenza delle politiche tra ministeri, associazioni e imprese del settore, istituti di formazione e di istruzione, società civile e altre parti interessate, al fine di assicurare che le politiche attuate contribuiscano a creare posti di lavoro e migliorino le competenze nelle occupazioni verdi, oltre ad essere in linea con le esigenze del mercato. Un processo strutturato di discus-

Quanto velocemente si prevede che questi mercati nei Paesi emergenti si svilupperanno da qui al 2030?

Rapidamente

Lentamente

• Cattura del metano nelle discariche

• Cattura, utilizzo e stoccaggio di carbonio

Moderatamente

• Energia idroelettrica

• Bioenergia

• Desalinizzazione

• Trattamento delle acque re ue

• Dosaggio delle acque*

• Raccolta di acqua piovana

• Recupero delle acque grigie

• Riciclaggio dei ri uti elettronici

• Compostaggio

• Classi cazione/ Combustione dei ri uti organici

• Fermentatore comune di biogas*

• E cienza energetica dei trasporti

• Cucine solari

• Agricoltura biologica*

• Pompe solari

• Risanamento del suolo e delle acque*

• Strumenti di analisi e monitoraggio ambientale*

• Strumenti di misurazioni dell’impatto ambientale

• E cienza energetica nei processi industriali

sioni con le parti interessate è fondamentale per questo obiettivo. Le iniziative di sviluppo delle competenze verdi sono raramente integrate negli sforzi nazionali (o settoriali) e la maggior parte delle scelte viene effettuata per compartimenti stagni (nel settore pubblico o privato). Tali processi di consultazione garantirebbero inoltre che il settore privato riceva maggiori orientamenti e sostegni (finanziari, sotto forma di sussidi per la formazione e la riqualificazione o prestiti favorevoli per investire in imprese sostenibili che creano posti di lavoro, e talvolta tecnici) nell’individuare opzioni di ecologizzazione, allineando le proprie azioni con le strategie verdi nazionali.

- Solida base empirica per professioni e competenze verdi. Una solida base empirica è necessaria per una politica ben informata. I responsabili politici dovrebbero collaborare con il settore privato e dare priorità alla creazione di sistemi informativi completi sul mercato del lavoro, concordare definizioni e utilizzare meccanismi sistematici

• Energia eolica

• Energia solare a concentrazione

• Solare fotovoltaico

• Scaldacqua solare*

• Stoccaggio dell’energia a batteria

• Riciclo di carta, vetro e alluminio*

• Trasporto rapido con bus

• Trasporto intermodale

• Veicoli elettrici e plug-in

• Isolazione termica

• Illuminazione a basso consumo energetico

• Ra reddamento solare

• Sistemi HVAC

• Reti elettriche intelligenti

• Colture OGM

• Agricoltura urbana

• Colture resistenti alla siccità

per identificare dove si trovano le professioni verdi (quali settori e tipi di occupazioni) e quali competenze sono attualmente richieste.

- Procedure sistematiche per un pronostico delle competenze verdi.

Anticipare la domanda di sviluppo delle competenze future richiede sia capacità significative nel prevedere l’andamento dei mercati delle tecnologie verdi a livello globale e nazionale, che la capacità di valutare tali tendenze alla luce delle possibilità esistenti a livello locale. Come sostiene ILO (2011: 162), la carenza di competenze nelle professioni verdi deriva da diversi fattori, come

22/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
Figura 4 Figura 3

una sottovalutazione della crescita di alcuni settori verdi o una generale mancanza di scienziati e ingegneri o di insegnanti e formatori in settori in rapida crescita. I settori pubblico e privato devono lavorare insieme per sviluppare la capacità di condurre valutazioni dei bisogni e sostenere finanziariamente tali iniziative.

- Coordinamento degli obiettivi e degli interventi tra i settori e le parti interessate.

Senza un coordinamento e una consultazione completi tra i ministeri e gli attori del settore privato (ad esempio le associazioni industriali), i sindacati, i lavoratori, gli istituti di istruzione e formazione e i gruppi sociali, nessuno degli obiettivi di cui sopra (coerenza politica, calcolo accurato, identificazione e anticipazione delle competenze verdi) potrebbe essere portato a compimento. Data la natura intersettoriale delle professioni verdi, il dialogo e la cooperazione sono ancora più vitali in questo contesto che nelle più tipiche iniziative di sviluppo delle competenze. Più in particolare, la cooperazione tra le parti interessate dimostra che i paesi con una legislazione del lavoro e dell’ambiente ben consolidata, forti istituzioni TVET e uno stretto coinvolgimento con il settore privato hanno reagito alla crescente necessità di competenze verdi in modo molto più rapido (van der Ree 2019).

- Aumentare la consapevolezza sui problemi di sostenibilità legati alla produzione e al consumo di beni.

Tali attività sono fondamentali a tutti i livelli di istruzione perché aiutano a cambiare il comportamento e generano domanda di tecnologie e procedure verdi.

- Monitoraggio e valutazione. Il monitoraggio degli input nei programmi di sviluppo delle competenze è altrettanto cruciale quanto il monitoraggio dei risultati.

Poiché il mercato del lavoro è in continua evoluzione, non solo a causa delle fluttuazioni economiche, ma anche a causa dei rapidi cambiamenti nello sviluppo e nella diffusione delle tecnologie, le azioni politiche devono essere regolarmente monitorate, calibrate/adattate.

STUDIO DI UN CASO CONCRETO: SVILUPPO DI UNA FORZA LAVORO VERDE SUI REFRIGERANTI ALTERNATIVI CON LA COLLABORAZIONE TRA UNIDO E MIDEA

Uno degli esempi maggiormente degni di nota nel settore RAC è la collaborazione tra UNIDO e Midea, il gigante cinese produttore di apparecchi per la climatizzazione.

La Cina, producendo circa il 70% di tutti i condizionatori d’aria per ambienti e con il mercato interno in più rapida crescita, è il più grande produttore mondiale di apparecchi per il condizionamento dell’aria, ma ogni climatizzatore a base di HFC venduto ha un costo ambientale che rappresenta una seria minaccia per il nostro ecosistema.

Negli ultimi 10 anni, UNIDO ha lavorato insieme a Midea per ricercare soluzioni ecosostenibili per la climatizzazione residenziale e per dare insieme un contributo alla salvaguardia ambientale globale, condividendo una visione di tutela dell’ambiente. Midea è stato il primo produttore a collaborare con UNIDO e passare da HCFC-22, un potente gas serra, a R-290 (propano), un refrigerante naturale con GWP trascurabile. Midea ha investito più di 10 anni e oltre 7 milioni di dollari in ricerca e sviluppo per la sua linea di prodotti. UNIDO ha supportato Midea nel ridisegnare i propri prodotti e le linee di produzione con caratteristiche specifiche, soprattutto per quanto riguarda l’infiammabilità del refrigerante. Anche i tecnici addetti

BIOCHEMICAL NCR

alla manutenzione di questi condizionatori d’aria dovevano essere formati su come installare e mantenere in sicurezza i nuovi sistemi. In Cina, sia Midea che il governo cinese hanno fornito la formazione necessaria per questa tecnologia e UNIDO ha anche sostenuto la formazione di alto livello di ingegneri e dirigenti per rafforzare la fiducia dell’industria. Secondo i dati di UNIDO, questo progetto ha condotto all’eliminazione graduale di 13,2 tonnellate di potenziale di riduzione dell’ozono e ridotto di 967.490 tonnellate le emissioni di CO2 equivalenti annue.Ciò ha portato alla recente introduzione di questo prodotto innovativo nel mercato UE, ma il processo non è semplice come sembra.

L’R-290 (propano) è un refrigerante infiammabile che richiede tecnici qualificati in grado di installare, riparare e mantenere in sicurezza queste tipologie di condizionatori. Se vogliamo portare condizionatori d’aria ecologici sul mercato dell’UE e aumentarne la diffusione a livello mondiale, dobbiamo disporre di ingegneri e tecnici qualificati a livello locale e globale e investire nella loro riqualificazione e miglioramento delle competenze. Nel caso dell’UE, il numero di tecnici formati e certificati sui refrigeranti alternativi naturali è molto basso (solo tra il 3,5% e il 7%). Già nel 2012 AREA (Associazione Europea per il Climatizzazione e la Refrigerazione) aveva allertato sul rischio di carenza di tecnici qualificati. Oggi, dopo 10 anni, AREA chiede la certificazione obbligatoria,

L’evoluzione delle tecnologie chimiche per il trattamento acque dei circuiti di ra reddamento con torri evaporative o condensatori evaporativi

BIOCHEMICAL NCR

• Antincrostanti – anticorrosivi – biocidi – antialghe

• Soluzioni per la lotta alla Legionella Pneumophila

L’evoluzione delle tecnologie

• Sistemi automatici di dosaggio, controllo, gestione spurghi, ecc. protezione ottimale anche delle superfici zincate

• Prodotti per lavaggi acidi con inibitori di corrosione per una protezione ottimale anche per superfici zincate

• Prodotti per lavaggi neutro-alcalini con impianto in esercizio

• Analisi chimiche e consulenza per la definizione del trattamento ottimale e della migliore gestione del bilancio d’acqua

- e-mail: info@ncr-biochemical.com

/23 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023
N.C.R. Biochemical S.p.A. - Via dei Carpentieri, 8 - Zona Industriale “Il Prato” - 40050 Castello d’Argile (Bologna) - Italia Tel. (+39) 051 6869611 - Fax (+39) 051 6869617 - www.ncr-biochemical.com

poiché la situazione non è migliorata e il numero di tecnici qualificati resta basso mentre la richiesta di soluzioni con refrigeranti alternativi rimane elevata. Se vogliamo implementare l’adozione di questo prodotto in tutto il mondo ed essere in grado di gestire in sicurezza questa tecnologia è necessario sviluppare e adattare gli standard di sicurezza e formare i tecnici (riqualificazione, miglioramento delle competenze e creazione di nuovi programmi di studio) sui refrigeranti naturali e sui materiali sia nell’Unione Europea che nel resto del mondo. Questa tecnologia da sola potrebbe dare un contributo significativo alla lotta contro il riscaldamento globale riducendolo di 0,3 gradi Celsius. UNIDO e i principali produttori, tra cui Midea, stanno lavorando per aumentare l’adozione di condizionatori d’aria a base di propano ed esortare i tecnici ad essere qualificati su refrigeranti alternativi e infiammabili, sia a livello nazionale che globale, per ottenere veramente economie di scala. C’è ancora del lavoro da fare, ma il percorso intra-

preso fino a questo momento è la prova che i leader del settore hanno un ruolo chiave nelle tecnologie pionieristiche per un futuro sostenibile.

CONCLUSIONE

Rendere più verde l’economia cambierà inevitabilmente le competenze richieste e le mansioni coinvolte in molte delle occupazioni esistenti, comprese quelle nel settore RAC. Lo sviluppo di abilità, conoscenze e competenze è quindi una parte importante della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Tali competenze consentono al settore privato e ai singoli consumatori di abbracciare e impiegare processi e tecnologie sostenibili ed efficienti dal punto di vista delle risorse (Cedefop e OCSE 2015). La chiave per liberare il potenziale di ogni individuo nella nostra comunità globale è l’istruzione e il miglioramento continuo delle competenze. Le persone qualificate aumentano la produttività sul lavoro e rendono più appetibili gli investi-

menti industriali. Ciò contribuisce a garantire un’occupazione a lungo termine, maggiori guadagni e posti di lavoro di qualità.

Articolo tratto dalla rivista International Special Issue 2022-23 di Industria&Formazione

la rivista

LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
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Progressi nella transizione dei refrigeranti, quel che resta da fare

Articolo tratto dalla rivista International Special Issue 2022-23 di Industria&Formazione

Sebbene siano stati compiuti molti progressi riguardo la transizione dai refrigeranti HFC alle alternative di prossima generazione a basso GWP, resta ancora molto lavoro da fare prima di poter dichiarare una vittoria a livello globale e iniziare a concentrare la nostra attenzione altrove. Questo documento esplorerà lo stato attuale della riduzione graduale degli HFC negli Stati Uniti, comprese le ultime iniziative dell’EPA, gli sforzi per la creazione di una normativa all’interno dei singoli stati, le lezioni che abbiamo imparato dalle esperienze con gli altri gas fluorurati, l’impegno per istruire i tecnici sulla manipolazione sicura di refrigeranti alternativi e le strategie per frenare il rilascio di refrigeranti nell’atmosfera. Mentre scrivo, il Senato degli Stati Uniti è pronto a prendere in considerazione la ratifica dell’emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal, il trattato globale sull’eliminazione graduale degli HFC già ratificato da quasi 130 paesi.

Pur essendo fiduciosi sulla ratifica, è importante ricordare che tale azione richiede l’assenso dei due terzi dei senatori presenti e votanti (67 voti se sono presenti tutti i 100 senatori).

La Costituzione degli Stati Uniti rende volutamente complessa la ratifica del trattato e soprattutto oggi, in un anno elettorale e con un Senato quasi equamente diviso tra Democratici e Repubblicani, è particolarmente difficile, e il tempo è fondamentale. Tuttavia, la ratifica di Kigali è fortemente sostenuta sia dall’industria

che dalla comunità per l’ambiente e ciò ci mantiene impegnati e fiduciosi.

COME SI È ARRIVATI A QUESTO PUNTO

Quindi, come siamo arrivati sull’orlo del successo? Il viaggio è stato lungo e faticoso, come è facile che sia qualsiasi percorso imponente e meritevole.

La pianificazione, la ricerca, la collaborazione e la comunicazione continua sono state tutte chiavi per il successo finale.

È iniziato con un piano ben congegnato, che l’industria HVACR ha seguito assiduamente e tenacemente per oltre dieci anni, riunendo comunità eterogenee collegate in questo caso da un obiettivo comune: la sostituzione essenziale e globale di una classe di refrigeranti che, sebbene abbiano avuto un enorme successo in termini di efficienza, convenienza e disponibilità, si sono dimostrati troppo dannosi per l’ambiente per continuare a essere ampiamente utilizzati.

Anche se l’industria ha iniziato a incontrare i funzionari dell’amministrazione Obama e gli alleati della comunità ambientalista nei primi anni 2010, la branca di ricerca di AHRI - Air-Conditioning, Heating, and Refrigeration Technology Institute - ha intrapreso un importante progetto di indagine per identificare la generazione di refrigeranti che potessero prendere il posto degli HFC.

Se l’industria stava per compiere la transizione dagli HFC, doveva essere certa che le sostituzioni sarebbero state adeguate: efficienti, convenienti e abbondanti. Ne discuteremo ulteriormente di seguito.

Anche se l’industria e la comunità ambientalista erano d’accordo sull’eliminazione graduale degli HFC, convincere i funzionari dell’ammini-

/25 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023
Helen Vice Regulatory Affairs Air-Conditioning, Heating, and Refrigeration Institute (AHRI) scarica la rivista

strazione della Casa Bianca, il Dipartimento dell’Energia, l’Agenzia per la Protezione Ambientale e il Dipartimento di Stato che gli Stati Uniti avrebbero dovuto guidare l’azione di un’impresa tanto ambiziosa ha richiesto molto tempo e impegno. Anche se siamo sicuri che questo non sia il caso dell’Europa, allineare i bisogni, i desideri e le priorità di tre agenzie federali e dei loro superiori alla Casa Bianca può essere come cercare di allineare file di bottiglie vuote sul ponte di una nave durante una tempesta.

Ma quando le nazioni, le regioni e gli stati degli Stati Uniti hanno accelerato i loro piani individuali di riduzione graduale, le diverse entità si sono unite, e quello che è diventato noto come l’Emendamento di Kigali è stato modulato e perfezionato, essendo infine approvato durante l’incontro delle parti nell’ottobre del 2016.

ATTUAZIONE DELLA LEGISLAZIONE

Tuttavia, quel giorno stimolante ed emozionante ha segnato solo l’inizio del processo poiché, anche se molte altre nazioni hanno rapidamente ratificato l’accordo, la situazione politica degli Stati Uniti è stata sconvolta dall’inaspettata elezione di Donald Trump, che aveva portato avanti una campagna per il ritiro del suo paese dall’accordo di Parigi, mettendo in dubbio il destino di Kigali. Anche se il presidente Trump non ha mai, né da un lato né dall’altro, pronunciato pubblicamente una sola

parola sull’emendamento Kigali, è altresì vero che non l’ha mai trasmesso al Senato.

Quello che ha fatto, nei giorni di declino della sua amministrazione, è stato firmare una legislazione contenente un organigramma nazionale per la riduzione graduale che rispecchia quello dell’emendamento di Kigali, un risultato molto importante per la nostra industria, in particolare durante un anno elettorale molto acceso.

Quella legislazione, l’American Innovation and Manufacturing (AIM) Act, ha conferito all’Environmental Protection Agency l’autorità di regolamentare i refrigeranti ad alto GWP.

RICERCA

Come accennato in precedenza, l’industria, impegnata fin dall’inizio di questo processo nella ricerca necessaria per identificare la prossima generazione di refrigeranti per sostituire gli HFC, ha speso oltre sette milioni in più per 11 progetti di ricer-

ca, partendo dai test, passando per la modellazione, l’assistenza e il rilevamento, per garantire la continuità della salute, sicurezza, comfort e produttività forniti dai prodotti e dalle apparecchiature che realizziamo.

COSA RESTA DA FARE

Oltre alla ratifica dell’emendamento di Kigali, che è importante per proteggere i produttori statunitensi nel mercato globale, permangono sfide significative per il nostro settore nell’ambito dello sviluppo e dei codici edilizi e antincendio, nonché nell’aggiornamento dell’istruzione e della formazione, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo.

Ciò perché i refrigeranti più promettenti identificati sono classificati da ASHRAE come A2L (bassa infiammabilità). Il nostro vasto programma di ricerca ha fornito la base scientifica per aggiornare gli standard di sicurezza per l’uso di nuovi refrigeranti.

I nuovi standard di sicurezza devo-

26/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
Legge sul codice edilizio sottoscritta Iniziative legislative in corso nel 2022 Aggiornamenti ai codici e regolamenti e ettuati Legislazioni e codici aggiornati

no essere adottati nei regolamenti edilizi di tutti gli Stati Uniti, quindi, dopo la sfida per garantire l’impegno e la leadership degli Stati Uniti per l’emendamento di Kigali e quella per identificare alternative adeguate, la sfida oggi per il nostro settore è quella di aggiornare con successo i codici edilizi e di sicurezza per consentire l’uso dei refrigeranti alternativi individuati dal nostro programma di ricerca decennale.

Una parte significativa di tale sfida è stata convincere i vigili del fuoco della relativa sicurezza di questi nuovi refrigeranti, un processo in corso da diversi anni che ha portato alla prima formazione sui refrigeranti condotta dai vigili del fuoco per i vigili del fuoco, sulla base di un progetto dimostrativo che insegna ai primi soccorritori come si comportano i refrigeranti in caso di incendio.

Il successo di tale sforzo, in un processo che è tuttora in corso, ha portato numerosi stati ad accettare l’uso dei refrigeranti A2L (mostrati qui in verde scuro e azzurro). AHRI e i suoi membri si sono adoperati senza sosta sia per rivedere le attuali norme edilizie in modo da consentire l’uso di refrigeranti di classe A2L che per convincere i comuni e le legislature statali a consentirne l’uso. Come si può vedere dalla mappa, questo sforzo è tutt’altro che concluso, ma considerando che abbiamo iniziato solo con gli stati che qui si vedono colorati in grigio e che vanno da un oceano all’altro, possiamo dire che finora abbiamo ottenuto un notevole successo.

Lo standard ANSI/ASHRAE 15.2

è stato recentemente approvato nell’ambito del processo di aggiornamento degli standard e dovrebbe essere pubblicato a breve come prima applicazione di modello specifico per il condizionamento residenziale dell’area negli Stati Uniti. Questo standard include input provenienti da sette revisioni pubbliche e risultati delle ultime ricerche del settore.

Con il passaggio a refrigeranti a basso potenziale di riscaldamento globale, i requisiti di sicurezza richiesti per le applicazioni in sistemi residenziali sono diventati più rigorosi, il che ha portato alla creazione di questo nuovo standard. ASHRAE 15.2 è stato realizzato tenendo conto dei codici di costruzione ed è stato progettato in modo che possa essere facilmente compreso e applicato da un’ampia gamma di parti interessate. Sono stati inoltre compiuti sforzi, ove possibile, per dare continuità di requisiti con lo standard ANSI/ ASHRAE 15 già esistente, nonché con UL 60335-2-40.

Una volta che le norme consentiranno la diffusione di refrigeranti di classe A2L, per consentire una transizione sicura ai consumatori, sarà essenziale che i tecnici vengano formati adeguatamente.

AHRI ha collaborato con i colleghi della comunità di appaltatori e distributori, nonché con la North American Technician Excellence (l’autorità di certificazione dei tecnici) per garantire che coloro che installano e mantengono le apparecchiature vengano addestrati nelle tecniche e nei protocolli di gestione A2L ade-

guati. Inoltre, tutti i risultati della ricerca e i codici ufficiali sono stati messi a disposizione della comunità dei vigili del fuoco. Nel nostro percorso di transizione del refrigerante, questi passi rappresentano vittorie molto significative che per essere realizzate hanno richiesto sforzi congiunti di produttori, agenzie governative, laboratori e altri.

SPOSTAMENTI E ASSEGNAZIONI

L’AIM Act ha imposto all’EPA di attuare una riduzione graduale degli HFC a livello nazionale, un processo che sarà realizzato attraverso l’uso di assegnazioni, vale a dire, riducendo gradualmente le forniture di HFC, come è avvenuto nella transizione dagli HCFC agli HFC.

Il prossimo passo significativo verso la riduzione graduale avverrà nel 2024, quando gli Stati Uniti e altre nazioni sviluppate (A2) dovranno ridurre l’uso di HFC del 40% rispetto alla linea di base, un’impresa non da poco.

Questa scadenza incombente rende imperativo che i regolamenti edilizi e le leggi statali vengano modificati per consentire l’uso di refrigeranti di classe A2L.

L’EPA ha già fatto la sua parte a livello nazionale, consentendo l’uso di refrigeranti A2L nella climatizzazione residenziale e commerciale leggera a partire dal maggio 2021, nel rispetto degli standard di sicurezza. Tali refrigeranti erano già consentiti per l’uso nei condizionatori d’aria per auto (2011), nei condizionatori da finestra e PTAC (2015).

RIEPILOGO

Per quanto riguarda i dettagli di implementazione tecnica, questo processo è ormai vicino al completamento e siamo fiduciosi che dall’anno prossimo saremo in grado di affermare che non è rimasto molto altro su cui operare che le restanti fasi della riduzione graduale e la formazione continua dei tecnici. È stato uno sforzo collettivo ammirevole, di cui l’industria può essere molto orgogliosa.

/27 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023
No articolo 5: Gruppo principale ➞ e successivamente ➞ No articolo 5: Gruppo principale % della linea di base Programma di riduzione graduale

Requisiti e specifiche tecniche per l’attribuzione della classe di tenuta alle canalizzazioni per la distribuzione dell’aria

INTRODUZIONE

Nelle canalizzazioni per la distribuzione dell’aria l’attribuzione di una classe di tenuta superiore richiede il soddisfacimento di requisiti più severi per quanto riguarda le prove da superare, così come viene definito dalle relative norme europee in materia e dalle specifiche riportate dagli organismi di certificazione per gli impianti di ventilazione.

trafilare o infiltrarsi nella canalizzazione e che, a sua volta, dipende dalla pressione totale media insistente nel tratto di condotta considerato.

La pressione totale, a sua volta, risulta essere data dalla somma della pressione statica e della pressione dinamica dell’aria.

METODI DI SIGILLATURA

Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 25 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.

Per tali ragioni, la realizzazione dei giunti a regola d’arte riveste un ruolo strategico in tale ottica.

CLASSI DI TENUTA E REALIZZAZIONE DEI GIUNTI

Come visto, i trafilamenti e le infiltrazioni risultano essere fenomeni altamente negativi che si possono verificare durante il funzionamento di un impianto per la distribuzione dell’aria.

Sostanzialmente essi sono collegati al grado di ermeticità delle canalizzazioni e quindi, in definitiva, dipendono anche dall’accuratezza con cui tali canali sono stati assemblati e posati.

Di particolare rilevanza per l’installatore risulta il fatto che deve essere l’intero circuito e non il singolo componente a dover rispettare la classe di tenuta richiesta: per tale ragione è di fondamentale importanza che i montaggi siano eseguiti secondo i dettami della regola dell’arte prestando particolare attenzione alla sigillatura di tutte le giunzioni.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA

COMPLETA DEGLI ARTICOLI

DEL PROF. FANTONi

Per informazioni: 0142.452403

corsi@centrogalileo.it

È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

Le portate d’aria in gioco in tali fenomeni determinano la classe di tenuta delle canalizzazioni sulla base di quanto stabilito dalle specifiche normative EN, tra le quali ricordiamo quelle emesse nel 2003, 2006 e 2018. Allo scopo esistono anche particolari indicazioni sulle canalizzazioni d’aria elaborate da Eurovent. Già abbiamo riferito del fatto che esistono 4 diverse classi di tenuta, classificate rispettivamente dalla lettera

A alla lettera D.

Ciascuna classe viene definita sulla base della quantità di aria che può

Le norme specifiche elencano anche quali sono le principali modalità per eseguire la sigillatura delle giunzioni. Per quanto riguarda le giunzioni trasversali, tra di esse ricordiamo quelle che prevedono l’impiego di anelli di tenuta in gomma, i cosiddetti giunti a innesto, i giunti flangiati e dotati di guarnizioni, i giunti con morsetti a fascia sempre dotati di guarnizioni. Per quanto riguarda i giunti longitudinali, invece, tra i principali ricordiamo le sigillature a spirale, i giunti con cordone di saldatura, i giunti a scatto (figura 1).

Le tipologie di giunti appena elencati normalmente vengono realizzati sui luoghi di produzione delle canalizzazioni mentre sui luoghi di installazione solitamente le tipologie di giunti che si realizzano contemplano i giunti a nastro o quelli

28/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
Pierfrancesco FANTONI
LEZIONE 240 > PRINCIPI DI BASE DEL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

che prevedono l’impiego di sigillanti liquidi o mastice.

Definizione della classe di tenuta

Come già detto, la classe di tenuta della canalizzazione viene definita in base al tasso di perdita che si registra durante le specifiche prove che vengono condotte.

Ad esempio, nel caso di sezioni circolari, la classe di tenuta C viene assegnata in base a delle prove di resistenza e di tenuta che vengono condotte sulla base di 5 valori di pressioni di prova positive (sovrapressioni) e 5 valori negativi (depressioni), come riportato nella tabella 1, dove vengono anche indicati i corrispondenti valori di trafilamento dell’aria che non devono essere superati.

Il fattore di perdita che viene acquisito attraverso le opportune misurazioni deve essere inferiore al valore limite stabilito in maniera specifica per tale classe di tenuta così come specificato dalla tabella 1 Oltre a questo, viene condotto un test specifico con pressione relativa statica positiva (sovrapressione) massima di +2000 Pa ed uno con pressione relativa statica negativa (depressione) massima di -750 Pa.

La canalizzazione deve resistere, quando sottoposta a tali valori di pressione statica, senza subire deformazioni permanenti o senza che si verifichino variazioni della portata di aria persa o della pressione di prova.

Quindi, sempre con riferimento all’esempio concreto riportato, in tutte le prove che vengono condotte alle varie pressioni le perdite per trafilamento devono risultare sempre inferiori ai limite di soglia

riportati.

Ovviamente i valori di soglia risultano essere superiori nel caso in cui la canalizzazione dovesse essere classificata in una classe di tenuta inferiore come, ad esempio, la classe B o la classe A.

In linea di massima si può pensare che per ogni miglioramento della classe di tenuta, ad esempio dalla classe A alla classe B o dalla classe B alla classe C, le perdite per trafilamento si devono ridurre di 3

volte.

Se anche una sola delle prove (prova di tenuta, di cui si è appena portato un esempio) e prova di resistenza, eseguita alle diverse pressioni prefissate, non risulta essere soddisfatta il test non risulta superato e la classe di tenuta all’aria e i limiti di pressione relativa statica devono essere riclassificati.

Sempre con riferimento all’esempio riportato, qualora non si potes-

NUMERO 3 / APRILE 2023
Tabella 1 Pressione di prova (Pa) -750 -500 -400 -300 -100 +100 +500 +750 +1000 +2000 Limite di trafilamento dell’aria (l/s m2) 22,5 15 12 9 3 3 15 22,5 30 60 Tabella 2 Pressione di prova (Pa) -750 -500 -400 -300 -100 +100 +300 +500 +750 +1000 Limite di trafilamento dell’aria (l/s m2) 67,5 45 36 27 9 9 27 45 67,5 90
Figura 1 – Esempio di un giunto longitudinale a scatto

se annoverare la canalizzazione entro la classe C per il mancato soddisfacimento dei requisiti richiesti, allora si dovrebbe optare per una riclassificazione in classe B, ove le pressioni di prova vengono rimodulate ed i requisiti richiesti risultano essere meno stringenti, come illustra la tabella 2. Come si può osservare, la classe B richiede il soddisfacimento dei valori di soglia per un limite massimo inferiore di pressione positiva (+1000 Pa anziché +2000 Pa) rispetto alla classe di tenuta superiore.

Inoltre, in corrispondenza a valori di pressioni di prova uguali tra le due classi di tenuta i valori limiti di soglia per la classe B risultano essere 3 volte maggiori rispetto a quelli della classe C, e quindi più facilmente soddisfabili.

Nella malaugurata ipotesi in cui nemmeno i requisiti della classe di tenuta B venissero soddisfatti, allora si dovrebbe optare per una classe di tenuta ancora inferiore.

Ormai da decenni, il Centro Studi Galileo e ATF – Associazione Italiana dei Tecnici del Freddo, collaborano con le Nazioni Unite per portare in ogni angolo del mondo la loro esperienza e garantire che il Freddo sia disponibile ovunque, spesso organizzando corsi “Training of Trainers” destinati a creare nuovi esperti che trasmettano a loro volta quanto appreso: è il caso del corso UNIDO-CSG organizzato a febbraio 2023 in Tunisia, che ha avuto come docenti CSG Madi Sakandé e Said El Harch. Lavoriamo in quel paese dal 2014 con oltre 150 tecnici certificati da CSG.

LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Formazione obbligatoria sui refrigeranti a basso GWP

Come specificato nelle normative sui gas fluorurati, in questo momento ci troviamo a metà del percorso di “riduzione graduale” dell’uso dei refrigeranti HFC.

Skills and Training Committee, Air Conditioning and Refrigeration Industry Board (ACRIB) Training Director - Business Edge

Articolo tratto dalla rivista International Special Issue 2022-23 di Industria&Formazione

La disponibilità di HFC si è ridotta al 45% rispetto a quella del 2015, per questo molti prodotti immessi sul mercato ora necessitano l’uso di refrigeranti con GWP < 150. Ciò ha condotto ad un aumento dell’uso di refrigeranti a basso GWP come idrocarburi, idrofluoro-olefine e CO2. Questi refrigeranti vengono utilizzati in un’ampia gamma di applicazioni:

• Pompe di calore per il riscaldamento di edifici

• Condizionatori split con dimensioni ridotte

• Condizionatori multi-split con dimensioni ridotte

• Frigoriferi e congelatori commerciali

• Condizionamento d’aria temporaneo

• Unità di trattamento aria

• Sistemi di refrigerazione per supermercati.

Per molti decenni le industrie della refrigerazione, del condizionamento dell’aria e delle pompe di calore sono state abituate a trattare con refrigeranti non tossici e non infiammabili; ora è necessario migliorare le competenze per poter progettare, selezionare, installare, riparare e disattivare in sicurezza i sistemi progettati per funzionare con refrigeranti a basso GWP e i pericoli che comportano. Molti progetti in tutta Europa hanno dimostrato che se tutte le parti interessate, compresi i produttori di refrigeranti e i loro distributori, oltre che consulenti, architetti e società di gestione delle infrastrutture, lavorassero insieme, sarebbe possibile utilizzare questi tipi di refrigerante senza troppe difficoltà. Se questi sistemi sono progettati correttamente, il rischio di incendio o

esplosione può essere mitigato. Il tecnico dell’assistenza, tuttavia, che potrebbe essere il meno qualificato, deve svolgere compiti a rischio più elevato, a volte con poca esperienza e/o senza formazione. Avendo lavorato nel settore della formazione e dell’istruzione della nostra industria per oltre trent’anni, una cosa che ho imparato è che solo una minoranza dei tecnici intraprende la strada della formazione volontaria e della valutazione. È quindi imperativo che la revisione in corso delle normative sui gas fluorurati in Europa, nonché la regolamentazione in fase di creazione nel Regno Unito, garantiscano l’inclusione della formazione obbligatoria delle persone fisiche coinvolte nella manipolazione di refrigeranti infiammabili o ad alta pressione. Il recente documento emesso dall’Associazione per il condizionamento e la refrigerazione (Air Conditioning and Refrigeration Association) - (AREA) ha suggerito tre nuove aree di valutazione delle competenze (teoriche e pratiche):

• Grandi sistemi infiammabili

• Piccoli sistemi infiammabili

• Sistemi che utilizzano refrigeranti ad alta pressione.

Questo sembra un suggerimento sensato. Attualmente nel Regno Unito esistono sistemi di certificazione che soddisfano la maggior parte dei criteri contenuti nella matrice delle competenze suggerite da AREA e sarebbe quindi un compito semplice aggiornarli. È molto importante che le abilità pratiche siano incluse nella matrice delle competenze proposte da AREA. Nel Regno Unito si ritiene che se un tecnico possiede una qualifica di categoria 1 per gli F-Gas non sia necessario rivalutarne le competenze pratiche per la manipolazione di refrigeranti infiammabili o ad alta pressione. Ciò è potenzialmente molto pericoloso, soprattutto perché

/31 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023
Kelvin Kelly Chairman scarica la rivista

Tabella1: Selezione delle proprietà di infiammabilità dei refrigeranti di uso frequente

Legenda della tabella:

PL : Limite pratico LFL: Limite inferiore di infiammabilità

UFL Limite superiore di infiammabilità MIE: Energia minima di accensione

nel Regno Unito abbiamo un organismo di certificazione che non pone una data di scadenza alla qualifica. Ciò significa che qualcuno potrebbe averla conseguita nel 2009, aver frequentato un breve corso conoscitivo ed essere ritenuto competente a lavorare con refrigeranti infiammabili o ad alta pressione, anche se non ci sono prove che abbia continuato a lavorare realmente nel settore negli ultimi 13 anni! Il momento più rischioso per la salute e la sicurezza di un tecnico che lavora su sistemi di refrigerazione, condizionamento e pompe di calore che utilizzano refrigeranti infiammabili o ad alta pressione è durante l’installazione, la riparazione o lo smantellamento. Il tecnico deve essere formato per

Refrigerante R290 (propano)

tutte le attività e mansioni sottoelencate, oltre a quelle richieste per soddisfare le competenze minime all’interno delle norme UE 2015/2067. Queste includono:

Refrigeranti a basso GWP

• Comprensione dei requisiti della norma EN378 per quanto riguarda le categorie di accesso

• Comprensione dei requisiti della norma EN378 per quanto riguarda l’ubicazione dei sistemi di refrigerazione

• Comprensione dei requisiti della norma EN378 per quanto riguarda i calcoli della carica di refrigerante massima consentita (Allegato C)

• Comprensione dei requisiti della

norma EN378 per quanto riguarda l’alternativa per la gestione del rischio dei sistemi di refrigerazione negli spazi occupati (Allegato C)

• Comprensione dei requisiti della norma EN378 per quanto riguarda i calcoli della carica massima di refrigerante

• Comprensione dei requisiti della norma EN378 per quanto riguarda la classificazione di sicurezza relativa ai refrigeranti (allegato E)

• Effettuare valutazione dei rischi specifici dell’area.

Refrigeranti infiammabili

• Avere una conoscenza delle normative sulle sostanze pericolose e sulle atmosfere esplosive: normati-

Questa unità non deve essere collocata in una stanza o in un’area con un volume inferiore a XXX m³

Nota: su questo sistema devono lavorare solo tecnici/ingegneri addestrati alla manipolazione sicura dei refrigeranti e all’uso di refrigeranti a base di idrocarburi (HC).

Lavorare su questo sistema in un’area ben ventilata o all’esterno.

Utilizzare un rilevatore di perdite locale per verificare se l’idrocarburo sia presente nell’aria circostante prima dell’inizio del lavoro e mentre si sta lavorando; posizionare lo strumento nelle vicinanze a un livello basso, poiché gli HC sono più pesanti dell’aria. Assicurarsi che non vi siano fonti di ignizione, fiamme o scintille di componenti elettrici entro 3mt dall’area di lavoro.

In caso di sostituzione di componenti, utilizzare componenti simili.

Fare molta attenzione durante la brasatura per assicurarsi che tutti gli HC siano stati rimossi antecedentemente dal sistema.

UTILIZZARE REFRIGERANTE PROPANO DI GRADO SUPERIORE! R290

Esempio di etichetta per un sistema refrigerante infiammabile

32/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
Refrigerant Classification PL (kg/m³) LFL (kg/m³) UFL (kg/m³) MIE (mJ) LFL1.25 R600a A3 0.011 0.043 0.203 0.25 0.0196 R290 A3 0.008 0.038 0.192 0.25 0.0168 R1270 A3 0.008 0.046 0.253 0.28 0.0213 R170 A3 0.0086 0.038 0.253 0.24 0.0168 R152a A2 0.027 0.130 0.563 0.38 0.0781 R32 A2L 0.061 0.307 0.680 30-100 0.2285 R1234yf A2L 0.058 0.289 0.573 5-10k 0.2119 R1234ze A2L 0.061 0.303 0.443 61-64k 0.2248 R454A A2L 0.056 0.278 0.522 300-1k 0.2019 R454C A2L 0.059 0.293 0.569 300-1k 0.2156 R454B A2L 0.039 0.303 0.569 100-300 0.2248 R452B A2L 0.062 0.310 0.609 100-300 0.2313 R717 B2L 0.00035 0.116 680 0.0677 R744 A1 0.1 N/A N/A N/A N/A

ve ATEX ed EN 60079-10-1:2021

• Garantire un ambiente di lavoro sicuro

• Garantire un’adeguata ventilazione

• Selezione corretta di strumenti e attrezzature da utilizzare con un refrigerante infiammabile

• Preparazione di un sistema per eseguire in sicurezza “lavori a caldo” su una unità precedentemente caricata con un refrigerante infiammabile.

Refrigeranti ad alta pressione

• In che modo i sistemi a CO2 differiscono dai sistemi di refrigerazione standard

• Giunzione delle tubazioni di refrigerazione K65

• Scelta corretta degli strumenti e delle attrezzature da utilizzare con un refrigerante ad alta pressione

• Prove di pressione di sistemi ad alta pressione

• Evacuazione e Disidratazione

• Carica di CO2 sia allo stato liquido che gassoso

• Scarico in sicurezza di R744. Di seguito è riportato un esempio di calcolo che un tecnico dovrebbe completare per dimostrare di aver compreso alcuni dei punti teorici sopra elencati. L’esempio mostra la semplice formula utilizzata per determinare la carica massima consentita secondo la norma EN 378. Questo esempio si basa sull’installazione di un piccolo impianto di condizionamento da posizionare in una camera d’albergo progettata per utilizzare un refrigerante R32.

Esempio

• Fase 1: Accesso: a. Classe di posizionamento: II. Volume della stanza: 100 m³. Altezza della stanza 2,2 m.

• Fase 2: A2L (R32) LFL = 0,307 kg/ m³.

• Fase 3: Comfort umano, unità interna montata a soffitto:

• Usando l’equazione

e superiore di m2a × 1.5 (26 × 0.307 × 1.5 =11.973) o C.3 Vedi sotto.

Nota: se lo spazio occupato è supe-

riore a 250 m², utilizzare la Tabella C.3. (Per un’altezza minima di una stanza di 2,2 m).

Pertanto, per R32, se uno qualsiasi degli spazi si trova sotto il livello del suolo, allora: area della stanza (250 m²) x altezza (2,2 m) = 550 m³ x RCL (0,061 kg/m³) = 33,55 kg. Oppure, se tutti gli spazi si trovano sopra il livello del suolo, il volume dello spazio (550 m³) x QLMV (0,063 kg/m³) = 34,65 kg e non più di m3b x 1,5 = 59,865 kg.

• Se vengono adottate le misure appropriate in conformità con la norma BS EN 378-1 C.3.2.2 o C.3.2.3, questo valore può essere superato.

Competenze pratiche

Un incendio verificatosi a Londra,

che avuto ampia risonanza, ha portato a una revisione completa delle competenze minime richieste per le persone coinvolte nel settore edile. Un’enfasi ancora maggiore è stata posta sul concetto di “competenza”. Per essere competenti è necessario disporre delle conoscenze e dei mezzi necessari per svolgere il compito.

Le qualifiche vanno in qualche modo a dimostrare la competenza. È quindi importante garantire che le qualifiche a disposizione dei tecnici siano adeguate e sufficienti.

Come accennato in precedenza, il potenziale di rischio maggiore per un tecnico ha luogo durante il trasferimento di refrigerante verso l’interno o l’esterno di un sistema.

Per recuperare in sicurezza un refri-

/33 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023
C.1 → 8.47kg = ��������. �������� × ��������. �������������������������������� × ��������. �������� × '������������������������ �������� ��������
Con gli idrocarburi è fondamentale, per salvaguardare la sicurezza di ciascuno, adoperare le giuste operatività e buone pratiche con la corretta strumentazione

Triangolo di segnalazione refrigerante infiammabile da posizionare vicino o sopra il compressore o il condensatore

gerante infiammabile da un sistema, è importante garantire un ambiente di lavoro sicuro.

Ciò si ottiene assicurandosi che:

• Il lavoro venga svolto in un’area ben ventilata (naturale o forzata)

• Lo spazio sicuro di lavoro sia adeguato (asciutto, senza rischi di inciampo e ordinato)

• L’illuminazione sia adeguata

• Non siano presenti fonti di ignizione all’interno della zona infiammabile (minimo 3m)

• Venga posizionato un rilevatore di perdite di gas infiammabili, in posizione dipendente dalle caratteristiche del refrigerante (densità maggiore o minore dell’aria nello spazio in cui il refrigerante fuoriesce)

• La macchina per il recupero sia sicura e compatibile con la classe di sicurezza del refrigerante

• Il set di manometri o il collettore siano dotati di tubi isolanti

• La/e bombola/e di recupero abbiano spazio adeguato alla carica totale di refrigerante all’interno

del sistema

• La piattaforma di pesatura per bombole di refrigerante sia stata tarata di recente.

BS EN 378 4:2016 afferma che la pressione del sistema deve essere ridotta a 0,3 bar (assoluti).

Ciò consente a qualsiasi refrigerante liquido residuo di evaporare e quindi di essere estratto. Se si ritiene che il sistema abbia una perdita, è essenziale che il processo di recupero non venga ridotto al di sotto della pressione atmosferica, per garantire che non si formi una miscela infiammabile all’interno del sistema quando viene aspirata aria contenente ossigeno.

Nota: le bombole di recupero e ricarica di refrigerante infiammabile hanno filettature sinistrorse; pertanto, è necessario montare degli adattatori per le bombole. Le connessioni filettate sinistrorse hanno una scanalatura smussata che le identifica.

Lavori ad alte temperature

Ogni volta che ci si trova ad intraprendere dei lavori ad alte temperature, bisogna operare un’adeguata e sufficiente valutazione del rischio ATEX o DSEAR e creare una zonizzazione temporanea.

Quando si eseguono lavori ad alte temperature su un sistema che è stato precedentemente caricato con un refrigerante infiammabile, è necessario completare il seguente processo prima di iniziare il lavoro:

• Depurare con OFN

• Evacuare il sistema (0.3bar - Assoluti)

Monitoraggio wireless

Temperatura / U.R.% Segnali di processo

• Se possibile, agitare l’olio dove sono presenti depositi consistenti oppure alimentare la resistenza del carter del compressore per almeno 4 ore

• Liberare da OFN. Utilizzare un rilevatore di fughe di gas infiammabili vicino al punto di fuoriuscita del gas di spurgo per verificare se la procedura deve essere ripetuta • Ripetere se necessario.

Etichettatura

Una volta che il tecnico ha completato l’installazione o i lavori di riparazione, è importante assicurarsi che l’apparecchiatura sia correttamente etichettata per essere sicuri che chiunque lavori sul sistema in futuro sia pienamente consapevole del rischio associato al refrigerante all’interno.

L’etichetta deve essere apposta sul compressore o sul condensatore, o su entrambi, riportando le opportune informazioni.

Per un esempio vedere sotto. Un triangolo di avvertimento per sostanze infiammabili deve essere attaccato o vicino all’etichetta o vicino alle valvole o alle porte di servizio.

Conclusione

Nei cinque anni successivi alla messa in commercio di vari tipi di apparecchiature di refrigerazione funzionanti con refrigeranti a basso GWP, abbiamo portato avanti con successo la formazione e la valutazione di oltre 1600 tecnici nell’ambito del programma F-Gas, mentre circa 650 hanno completato la formazione sui prodotti infiammabili e solo 225 hanno completato la formazione sulla CO2

NOVITA’Memoria letture: 500.000

Data Logger FT-300 - RF

Può essere inserito in un sistema wireless o come normale datalogger.

Ritengo che questa analisi sia realistica per quel che concerne la maggior parte dei centri di valutazione in tutta Europa.

Si deduce pertanto che tipicamente, un tecnico lasciato a decidere per sè non si riqualifichi per garantire la competenza nella gestione di refrigeranti a basso GWP; l’unico modo attraverso il quale ciò possa accadere è se la legislazione lo richiede.

34/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
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Parola all’esperto: Il tubo capillare

NOTA INTRODUTTIVA

Il tubo capillare è sicuramente l’organo di laminazione più diffuso nelle macchine frigorifere e nei condizionatori d’aria di piccola e piccolissima capacità frigorifera, operanti su cicli a compressione di vapore. Il suo unico scopo è quello di frapporre una perdita di pressione non regolabile tra il lato di alta pressione e quello di bassa pressione: tale perdita di pressione innesca la vaporizzazione del refrigerante che, in forma liquida, fuoriesce dal condensatore.

IL TUBO CAPILLARE

Il tubo capillare consiste in un tubo di rame, con un diametro interno ridottissimo (da 0,8 mm a 1,5 mm) ma con lunghezza elevata.

Il rapporto lunghezza / diametro è compreso tra 1000 e 5000; e il tubo è collocato tra condensatore (lato di alta pressione) ed evaporatore (lato di bassa pressione) ed il suo scopo è quello di provocare la desiderata caduta di pressione.

Se la sua geometria è semplicissima, e conseguentemente il suo costo è ridotto, l’analisi approfondita del fenomeno fisico che avviene al suo interno non è altrettanto semplice.

Va comunque chiarito che in nessun modo entrano in gioco i fenomeni di capillarità, essendo il moto del fluido all’interno del tubo provocato solo dalla differenza di pressione esistente tra il condensatore e l’evaporatore.

Il nome di “capillare” è dovuto unicamente al piccolo diametro interno del tubo.

La diffusione universale del tubo capillare è dovuta principalmente al costo bassisimo, soprattutto se confrontato con quello della valvola di espansione termostatica, cui si ag-

giungono però altri vantaggi, quali: • alta affidabilità del dispositivo, dovuta all’assenza di parti in movimento

• prerogativa di equalizzare le pressioni nel circuito dopo l’arresto del compressore, in modo da richiedere allo stesso una ridotta coppia di spunto (questo però può essere anche un difetto perchè, come si vedrà, il riequilibrio delle pressioni richiede tempi di messa a regime più lunghi quando il compressore si riavvia)

• capacità di proteggere il compressore dai sovraccarichi limitando la portata massima del refrigerante.

Il difetto fondamentale del tubo capillare risiede nella scarsa attitudine ad adeguarsi alle variazioni delle condizioni operative, assai frequenti nella maggior parte dei sistemi più diffusi (in particolare nei condizionatori d’aria e nelle pompe di calore, un po’ meno nei refrigeratori domestici).

In questa pubblicazione verranno passate in rassegna le caratteristiche operative del tubo capillare, analizzando dapprima le condizioni di flusso del refrigerante al suo interno e studiando poi come la sua presenza influenzi il ciclo frigorifero. Veranno esaminati quindi tutti i parametri cui sono in qualche modo legate le sue prestazioni, prendendo anche in considerazione quegli accorgimenti che concorrono a migliorarne le prestazioni.

Questo tipo di trattazione consente di approfondire ogni aspetto funzionale del tubo capillare ed è quindi propedeutica all’analisi dei metodi di dimensionamento e dei modelli di simulazione del comportamento.

ANALISI FLUIDODINAMICA

Le possibili configurazioni di flusso all’interno del tubo capillare sono il-

/35 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023
Gianfranco Cattabriga Docente Centro Studi Galileo

ingresso liquido sottoraffreddato uscita vapore saturo

lustrate in figura 1.

ingresso vapore saturo uscita vapore saturo

ingresso liquido sottoraffreddato uscita liquido sottoraffreddato

ingresso vapore saturo uscita liquido sottoraffreddato

La situazione più comune è quella che comporta la presenza di liquido sottoraffreddato all’ingresso e refrigerante saturo in uscita.

In numerose applicazioni il tubo capillare, nella zona in cui contiene refrigerante liquido, è messo in contatto con la linea di aspirazione; si ottiene così uno scambio di calore che ha benefici effetti generali sull’efficienza dell’impianto. Il tubo capillare in cui non viene sfruttato questo scambio termico prende il nome di capillare adiabatico; nell’altro caso si parla di capillare non adiabatico o diabatico.

La figura 2 illustra l’andamento della pressione e della temperatura lungo il capillare nel caso in cui il fluido sia sottoraffreddato (e quindi in fase liquida) all’ingresso e saturo all’uscita.

Nella sezione 0-1 di imbocco c’è una caduta di pressione, di entità trascurabile, dovuta al brusco restringimento della sezione nel passaggio dall’attacco di uscita del condensatore all’ingresso del tubo capillare. Dalla sezione 1 alla sezione 2 la pressione del fluido, che si trova ancora allo stato liquido, decresce linearmente mentre la temperatura rimane costante.

Il tratto 1-2 viene indicato come lunghezza di liquido o lunghezza monofasica. Nella sezione 2 (bubble point o flash point) viene osservata la prima bolla di vapore e da questo punto in poi all’interno del tubo capillare c’è presenza di refrigerante saturo, con un aumento della percentuale in volume di vapore nella direzione del flusso. Naturalmente nel tratto 2-3 le curve di pressione e temperatura coincidono, essendo quest’ultima la

temperatura di saturazione che compete alla pressione; questo tratto è noto come lunghezza bifasica.

RITARDO DI VAPORIZZAZIONE

Il comportamento appena illustrato può essere interpretato come quello di un caso ideale, perchè nella realtà l’andamento di pressione e temperatura differisce anche se di poco.

Prove sperimentali hanno evidenziato come l’inizio della vaporizzazione non avviene effettivamente al punto 2 della figura 3, come ci si aspetterebbe, dato che è quello il punto in cui la temperatura del liquido raggiunge il valore di saturazione: nella realtà dopo la sezione 2 è stata osservata una zona in cui la temperatura è maggiore della temperatura di saturazione. In questa zona, conosciuta come zona di flusso metastabile o surriscaldato, la pressione e, di conseguenza, la temperatura di saturazione, decrescono troppo rapidamente perchè le bolle di vapore riescano a formarsi man mano che si raggiungono le condizioni di saturazione. La effettiva temperatura del liquido deve crescere al di sopra del valore di saturazione, fino a che non comincia la vaporizzazione a seguito dell’inerzia nella trasmissione del calore di vaporizzazione dal liquido circostante verso le bolle in formazione.

Nella zona metastabile la percentuale di vapore è minima e le bolle sono concentrate al centro del tubo; la temperatura della parete, è, quindi, la temperatura del liquido che, per l’appunto, è superiore alla temperatura di saturazione.

Nella sezione 2’ si ha l’inizio effettivo della vaporizzazione con temperatura e pressione ad andamento coincidente e rapidamente decrescente.

La presenza del vapore, infatti, riduce la sezione a disposizione del liquido che pertanto aumenta la propria velocità e, di conseguenza, la perdita di carico per unità di lunghezza.

La differenza tra la temperatura del liquido surriscaldato e la temperatura di saturazione alla pressione del liquido surriscaldato è nota come ritardo di vaporizzazione, mentre la distanza tra il punto teorico ed il punto di effettivo inizio della vaporizzazione viene definita lunghezza di liquido surriscaldato e può raggiungere anche i 60 cm.

Il ritardo di vaporizzazione varia tra i 3°C e i 5°C secondo il sottoraffreddamento all’ingresso del capillare e della lunghezza di quest’ultimo. Il ritardo di vaporizzazione aumenta al diminuire del diametro, all’aumentare della lunghezza ed all’aumentare del flusso di refrigerante o, ciò che è lo stesso, della pressione all’ingresso nel capillare; inoltre diminuisce all’aumentare del sottoraffreddamento all’ingresso. Non si è ancora giunti, però, a dare una spiegazione sistematica del ritardo di vaporizzazione valida per pressioni e sottoraffreddamenti molto diversi.

L’estensione della zona monofasica dovuta al ritardo di vaporizzazione con gradiente di pressione inferiore rispetto a quello della zona bifasica fa aumentare la portata di refrigerante, a parità di altre condizioni, fino al 16% nel caso di capillare adiabatico e fino al 6% nel caso di

36/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
i ii i u u u u
Figura 1

capillare diabatico.

Ciò è dovuto al fatto che il liquido subisce una caduta di pressione inferiore rispetto al vapore per cui un aumento della zona con presenza di liquido si ripercuote in una minor resistenza complessiva al flusso del refrigerante all’interno del capillare.

LO SCAMBIO TERMICO

La parte iniziale del capillare, nella quale fluisce di solito liquido sottoraffreddato, può essere posizionata in modo tale da scambiare calore con la linea di aspirazione immediatamente all’uscita dall’evaporatore.

La disposizione più comune prevede l’avvolgimento a spirale del capillare lungo il tubo di aspirazione, ovvero il contatto lungo una generatrice.

Gli scopi che si perseguono realizzando questo scambio termico sono sostanzialmente:

• l’aumento del sottoraffreddamento al capillare con conseguente aumento dell’effetto frigorifero e, quindi, del coefficiente di effetto

utile della macchina

• l’aumento del surriscaldamento del vapore aspirato dal compressore per evitare l’ingresso di gocce di liquido nel compressore stesso.

In figura 4 sono riportati gli andamenti qualitativi di temperatura e pressione nel capillare e nel tubo di aspirazione.

In generale, all’interno del capillare si succedono quattro tipi di flusso:

• flusso adiabatico monofasico

• flusso diabatico monofasico

• flusso adiabatico bifasico

• flusso diabatico bifasico.

È possibile trarre una serie di conclusioni che caratterizzano la presenza dello scambio termico, soprattutto dal punto di vista del confronto con il caso del capillare adiabatico:

• la presenza dello scambiatore capillare/linea di aspirazione fa aumentare, a parità di altre condizioni, la portata ponderale di refrigerante. La crescita della portata rispetto al caso adiabatico è più sensibile all’aumentare della lunghezza del tratto di scambio termi-

co e l’aumento della portata è dovuto al fatto che il raffreddamento del capillare provocato dallo scambio termico ritarda il passaggio di fase e quindi accorcia la zona di deflusso bifasico nella quale si hanno le maggiori perdite di carico • l’effetto frigorifero aumenta considerevolmente (fino al 25%).

IL CAPILLARE NEL CICLO FRIGORIFERO

Nelle macchine frigorifere che utilizzano come organo di laminazione la valvola termostatica, la variazione di uno dei parametri di funzionamento (ad esempio la pressione di condensazione o la pressione di evaporazione) si ripercuote in una modifica dell’apertura dell’orifizio con lo scopo di raggiungere il punto di equilibrio di funzionamento.

Laddove è il tubo capillare a garantire la laminazione del refrigerante, la geometria fissa del tubo rende impossibile una sua modifica che persegua il raggiungimento di una nuova situazione di equilibrio conseguente alla variazione dei parametri di funzionamento.

In questo caso è tutto il sistema che si riconfigura, variando pressione di condensazione, pressione di evaporazione e portata di refrigerante fino al raggiungimento delle nuove condizioni di equilibrio caratterizzate dall’uguaglianza delle portate che attraversano il compressore e il capillare.

Per un dato accoppiamento capillare-compressore è univocamente determinata la combinazione di valori di pressione di condensazione e pressione di evaporazione che garantisce quello stato di equilibrio. In altre parole, ad una data pressione di condensazione corrisponde una e una sola pressione di evaporazione alla quale il sistema funzioni in condizioni di equilibrio.

Sul piano pressione di condensazione-pressione di evaporazione, il luogo dei punti che individuano questo stato di equilibrio costituisce la cosidetta “curva caratteristica di bilanciamento delle capacità”.

Si vede come, nell’incapacità del capillare di far corrispondere alla variazione di un parametro del ciclo

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2 1 2 3 4 P T
Figura
1 2 3 4 2’ P T
Figura
3

(ad esempio, la pressione di condensazione) la variazione della propria geometria, è il ciclo stesso che si dispone in una nuova situazione di equilibrio facendo variare anche la pressione di evaporazione.

L’unicità della pressione di condensazione che garantisce l’equilibrio in corrispondenza di una pressione di evaporazione data (e viceversa) deriva dal fatto che se un aumento del rapporto tra le due pressioni fa aumentare la portata di refrigerante che passa attraverso il capillare, al tempo stesso fa diminuire la quantità di refrigerante trattata dal compressore e viceversa.

L’analisi degli stati di equilibrio può essere realizzata anche riportando le curve caratteristiche di funzionamento del capillare e del compressore su un piano portata ponderale del compressore-pressione di evaporazione e parametrizzandole in funzione della pressione (o temperatura) di condensazione (vedi fig.5).

Si riconosce come ogni stato di equilibrio sia configurato da una particolare combinazione delle due pressioni, alla quale corrisponde un particolare valore della portata di refrigerante che attraversa il ciclo.

La capacità di un sistema capillare-compressore di trovare la propria combinazione di equilibrio tra le pressioni di condensazione e di evaporazione non è però senza vincoli.

Se, infatti la pressione di evaporazione aumenta, la portata di refrigerante fornita dal capillare è inferiore a quella aspirata dal compressore e l’evaporatore tende a svuotarsi; il sistema in breve ristabilisce l’equilibrio; il condensatore si riempie di liquido, diminuendo la sua superficie di scambio e facendo aumentare la pressione di condensazione.

La portata trattata dal compressore allora diminuisce, mentre aumenta quella che il capillare lascia passare finchè si ristabilisce un nuovo equilibrio, rappresentato in corrispondenza della pressione di evaporazione B in fig.6.

Un caso di svuotamento del condensatore si verifica anche se il capillare è troppo lungo.

In questo caso la portata che il

tubo lascia passare è troppo bassa rispetto a quella aspirata dal compressore per cui l’evaporatore si vuota.

L’equilibrio si raggiunge poichè l’eccesso di fluido pompato dal compressore si accumula come liquido nel condensatore.

La diminuzione della superficie di scambio fa aumentare la pressione di condensazione che provoca il riequilibrio della portata ed il raggiungimento di una condizione di equilibrio che però è una condizione non ottimale di funzionamento del ciclo, al pari della condizione di equilibrio che si stabilisce nel caso precedente.

Lo stesso succede se il capillare è troppo corto; l’evaporatore si allaga perché riceve dal capillare più refrigerante di quanto ne aspiri il compressore.

L’equilibrio si stabilisce ugualmente perché la diminuzione della superficie di scambio dell’evaporatore determina l’aumento della pressione di evaporazione, il che fa aumentare la portarta aspirata dal compressore e diminuire quella che transita al capillare fino a che le due portate non si eguagliano.

Un caso analogo si verifica quando in un sistema diminuisce il carico frigorifero cui la macchina deve far fronte.

Allora la pressione di evaporazione diminuisce (punto C rispetto al punto A di equilibrio della fig.6) e il refrigerante, portato dal capillare in quantità maggiore di quella aspirata dal compressore, allaga l’evaporatore.

La diminuzione di portata nel capil-

lare si ottiene in quanto il capillare stesso riceve dal condensatore il refrigerante con titolo maggiore di 0, quindi non completamente condensato.

La presenza di refrigerante allo stato di vapore diminuisce (a causa del suo alto volume specifico) la sua velocità di deflusso nel capillare e quindi la sua portata massima. Le condizioni di equilibrio che si stabiliscono in questi ultimi due casi fanno sì che il ciclo si presenti come in fig.1B con evidente diminuzione dell’efficienza del ciclo dovuta alla diminuita capacità frigorifera a parità di lavoro di compressione speso rispetto al caso ottimale (fig.1A). In definitiva si può affermare che la capacità del sistema capillare-compressore ad adattarsi a una variata configurazione dei parametri caratteristici del ciclo è molto vasta; tale capacità si esplica sostanzialmente in una possibilità di variare le condizioni del refrigerante all’ingresso del capillare affinché la resistenza offerta da quest’ultimo al passaggio del refrigerante stesso sia tale da far eguagliare le portate che attraversano organo di laminazione e capillare.

La variazione che subisce la portata che passa nel capillare al variare del sottoraffreddamento del liquido o a causa della presenza di vapore all’ingresso è tale da permettere un ampio campo di funzionamento al sistema.

Il lato negativo risiede nel fatto che al di fuori di un ristretto range di condizioni assai prossime alle condizioni di progetto, la situazione di equilibrio a cui si dispone il sistema

38/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
P T capillare linea
evaporatore P T
Figura 4
di aspirazione

è una condizione che comporta diminuzioni notevoli dell’efficienza del sistema.

CARATTERISTICHE GEOMETRICHE

I capillari normalmente utilizzati sono costruiti in rame puro al 99,9% ed hanno un diametro interno che varia da un valore minimo di 0,64 mm ad un valore massimo di 1,5 mm.

La scelta ottimale è largamente vincolata dal legame esistente tra il diametro stesso e la lunghezza del capillare.

Di per se stesso, infatti, il diametro del capillare andrebbe scelto quanto maggiore possibile, minimizzando così inconvenienti che potrebbero essere provocati da particelle estranee (umidità, sporcizia, etc.) nel refrigerante e riducendo l’influenza del sottoraffreddamento sulla portata in massa.

Un diametro maggiore significa una lunghezza maggiore del capillare per realizzare la resistenza al flusso necessaria per un corretto dimensionamento del sistema.

L’eccessiva lunghezza comporta però una maggiorazione nei costi e la necessità di ripiegare in qualche modo il capillare, che viene ad essere di lunghezza assai maggiore rispetto alla distanza che intercorre

tra condensatore ed evaporatore; un ripiegamento a spirale può far diminuire, a causa della maggiore resistenza al flusso, la portata di refrigerante del 5% rispetto ad un capillare rettilineo.

Il rapporto lunghezza/diametro ottimale dovrebbe essere compreso tra 4000 e 5000, il che significa lunghezze variabili tra 1,5m e 5m; questi rapporti garantiscono, allo spegnimento dell’apparecchiatura, tempi sufficientemente bassi per la equalizzazione tra l’alta e la bassa pressione.

I tubi capillari vengono prodotti per trafilatura a freddo oppure per estrusione a caldo.

Un problema notevole per l’applicazione dei capillari deriva dal fatto che la produzione con uno dei due processi o, addirittura, con lo stesso processo ma da parte di costruttori diversi, può ripercuotersi in grandi differenze nell’efflusso di refrigerante tra due capillari che macroscopicamente appaiono identici.

Se, infatti, esiste una norma che limita a ± 25μm la tolleranza di produzione per il diametro interno del tubo, nessuna prescrizione esiste per la rugosità dello stesso.

Ora, è stato rilevato sperimentalmente che due tubi aventi lo stesso diametro interno, nei limiti della tolleranza sopra riportata, a parità di altre condizioni, lasciano passare

portate di refrigerante che, a pressioni di ingresso di circa 11 bar, differivano di oltre il 20%.

Gli stessi capillari, provati con una pressione all’ingresso di circa 2 bar, non hanno mostrato differenze di portata.

La ragione della differenza di portata per elevate pressioni di ingresso, è stata spiegata con la differenza di rugosità esistente fra i due tubi.

In conclusione, capillari più lisci garantiscono prestazioni migliori senza costi aggiuntivi; in più la minor rugosità assicura anche una riduzione del rumore provocato dal refrigerante che transita dal capillare all’evaporatore.

Sorge anche un problema di ordine pratico dovuto alla mancanza di norme relative alla rugosità; è infatti possibile reperire in commercio tubi identici secondo la normativa esistente che, in realtà, si differenziano per la rugosità e quindi garantiscono anche prestazioni differenti.

Tutto ciò produce un ulteriore elemento di incertezza nell’applicabilità delle considerazioni teoriche che stanno alla base dei numerosi modelli matematici sviluppati per dare una soddisfacente descrizione del processo di laminazione che avviene all’interno del capillare.

/39 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023
Figura 5
portata ponderale di refrigerante compressore capillare 1 2 3 3 2 1
pressione di evaporazione Figura 6
portata ponderale di refrigerante compressore capillare allagamento C
pressione di evaporazione
e quilibri o A vuotamento B

LEZIONE 261 > CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE

Zero emissioni: come recuperare in maniera completa il refrigerante dai collegamenti flessibili del gruppo manometrico

INTRODUZIONE

Se il circuito frigorifero è dotato di un rubinetto di sezionamento che permette di intercettare il flusso del refrigerante e di mandare in vuoto la bassa pressione, allora è possibile recuperare tutto il refrigerante contenuto nei collegamenti flessibili e nel gruppo manometrico, evitandone la dispersione in ambiente anche di minime quantità.

tenuto nella tubazione flessibile che permette di collegare il gruppo manometrico alla presa di alta pressione del circuito frigorifero.

Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 25 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni sui corsi e programmi 2023

MINIME EMISSIONI POSSIBILI

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403

corsi@centrogalileo.it

È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

Ormai abbiamo visto diverse modalità operative che consentono di evitare la perdita di refrigerante quando si lavora sul circuito frigorifero. Poiché esistono le procedure per raggiungere tale scopo, ed esse sono tecnicamente eseguibili con semplicità senza richiedere un aggravio particolare della tempistica lavorativa, e richiedono l’impiego semplicemente delle attrezzature standard che usualmente sono in dotazione al tecnico frigorista, possiamo pensare che esse vadano applicate in maniera sistematica. Abituarsi a seguire in maniera sistematica tali accorgimenti durante la propria attività lavorativa dà piena applicazione all’indicazione contenuta nel Regolamento 517 sugli F-gas che prescrive che, quando si lavora con tale tipo di fluidi, possono essere tollerate solo le minime emissioni di refrigerante.

RECUPERO DAL FLESSIBILE DI ALTA PRESSIONE

Parimenti già abbiamo visto come sia possibile evitare di disperdere il refrigerante che risulta essere con-

Tale collegamento normalmente risulta essere pieno di refrigerante allo stato liquido, per cui, in funzione delle caratteristiche proprie del refrigerante, può essere presente al suo interno anche qualche decina di grammi di fluido frigorifero. Per conoscere con precisione la quantità di refrigerante contenuto è necessario conoscere il suo peso specifico ma, in generale, con buona approssimazione si può pensare, giusto per fare un esempio, che nel caso in cui si stia lavorando con R134a la quantità di liquido che rimane intrappolata nel collegamento flessibile sia significativamente maggiore rispetto al caso in cui si stia lavorando con il propano (R290).

In tali frangenti, per recuperare il contenuto del collegamento flessibile di alta pressione, viene in soccorso il gruppo manometrico, i cui rubinetti permettono che il contenuto del flessibile possa essere trasferito all’interno del flessibile gemello in bassa pressione e quindi di fare in modo che il refrigerante possa essere aspirato all’interno del circuito frigorifero attraverso l’attacco di bassa pressione.

In realtà, con questo metodo, la tubazione flessibile di alta pressione non viene svuotata completamente, in quanto il processo si arresta quando all’interno dei due flessibili (alta e bassa) si è raggiunta la medesima pressione. Lo svuotamento completo, infatti, può avvenire solo se si è in grado di compiere tale operazione anche sulla tubazione

40/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
Pierfrancesco Fantoni

flessibile di bassa pressione. Ricordiamo brevemente la parte preliminare della procedura, che prevede l’abbassamento della pressione nella tubazione di alta fino al valore che caratterizza la pressione nel flessibile di bassa.

Dopo che si è chiuso il rubinetto in corrispondenza dell’estremità collegata al circuito frigorifero della tubazione dell’alta pressione, mentre il rubinetto di estremità sul tubo della bassa pressione è ancora aperto (e quindi si ha il collegamento al circuito frigorifero), si può provvedere a creare un by-pass tra i due tubi mediante il gruppo manometrico (figura 1).

Mettendo in collegamento i due tubi tra loro, parte del refrigerante che si trova nel tubo di alta pressione fluisce spontaneamente nel tubo di bassa, proprio grazie alla differenza di pressione esistente tra essi.

La pressione del tubo di bassa, di conseguenza, aumenta, e grazie a questa sovrapressione che si crea, parte del refrigerante in esso contenuto verrà espulso dal tubo ed im-

messo nel circuito frigorifero, che si trova a pressione inferiore a quella del tubo di collegamento di bassa pressione.

Tale processo prosegue fino a quando le tre pressioni (BP del circuito, pressione del tubo di collegamento di bassa e pressione del tubo di collegamento di alta) non si eguagliano.

Al suo termine, parte del refrigeran-

te che era contenuto nei tubi flessibili viene stoccato all’interno del circuito frigorifero mentre la parte restante rimane ancora all’interno dei tubi stessi.

RECUPERO DAL FLESSIBILE DI BASSA PRESSIONE

A questo punto è necessario procedere allo svuotamento della parte

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Figura 1: Flusso del refrigerante durante la fase di svuotamento del gruppo manometrico e dei collegamenti flessibili

residua di refrigerante presente nei tubi flessibili e nel gruppo manometrico. Non è detto che questa operazione si possa sempre eseguire, dato che per farlo è necessario che sul circuito frigorifero sia presente un’opportuna valvola di sezionamento, manuale o elettrica. La sua posizione deve essere a monte della presa di bassa pressione del circuito.

Evidentemente essa non sempre è presente ma, ad esempio, la troviamo sicuramente di tipo manuale nei climatizzatori-split, collocata sull’attacco presente sull’unità esterna della tubazione di piccolo diametro (ad esempio da ¼ di pollice). Al contrario, raramente è presente sulle piccole apparecchiature di refrigerazione domestica o commerciale. Sta di fatto che se tale valvola è presente risulta essere convenientemente utilizzabile per eseguire il completo svuotamento del gruppo manometrico e dei collegamenti flessibili. Se la sua posizione è sull’alta pressione del circuito, essa è in grado di intercettare il flusso di refrigerante liquido che dal lato di alta pressione scorre verso il lato di bassa pressione; mentre se è installata sulla bassa pressione (come, ad esempio, nella maggioranza dei climatizzatori-split) allora è in grado di intercettare il refrigerante stesso

che si trova già in bassa pressione e che comunque ha la funzione di alimentare l’evaporatore. Comunque sia, azionando tale valvola, quindi, portandola in posizione di chiusura, si impedisce al refrigerante di poter giungere all’evaporatore. Se il suo azionamento avviene con compressore in funzione, a seguito di ciò tutto il tratto di circuito a valle della valvola stessa e fino al compressore risulta andare in vuoto.

La chiusura della valvola crea, quindi, un disequilibrio delle pressioni tra il complesso costituito dal gruppo manometrico e dal collegamento flessibile di bassa pressione ed il ramo di circuito frigorifero stesso che viene portato in condizioni di vuoto. A seguito di tale situazione, il refrigerante presente nel collegamento flessibile e nel gruppo manometrico viene aspirato ed è indotto ad entrare nel circuito frigorifero. Mano a mano che la frusta flessibile di bassa pressione ed il gruppo manometrico vengono svuotati la pressione al loro interno si riduce rispetto alla pressione esistente nel collegamento flessibile di alta pressione che così, a sua volta, tende a svuotarsi. In sostanza si crea un processo a catena di squilibri di pressione che ha l’esito finale di far fluire tutto il refrigerante all’interno

del circuito frigorifero, portando al totale svuotamento dei collegamenti e del gruppo manometrico proprio grazie all’azione del compressore. Durante tale fase il collegamento flessibile di alta pressione dovrà ovviamente essere sezionato rispetto alla presa di alta pressione del circuito, ossia il refrigerante non dovrà avere la possibilità di fluire dal circuito frigorifero, lato alta pressione, verso il collegamento di alta pressione.

Qualora ai due attacchi centrali del gruppo manometrico fossero collegate altri due collegamenti flessibili, aprendo opportunamente i rispettivi rubinetti sul gruppo manometrico si potrà procedere anche al completo svuotamento degli stessi.

Per quanto riguarda il gruppo manometrico, durante tale operazione i rubinetti R1 e R2 devono rimanere aperti, in modo da mettere in comunicazione i collegamenti flessibili di alta pressione e bassa pressione attraverso le porte P1 e P2 (vedi figura 1).

Invece i rubinetti R3 e R4 rimangono chiusi se agli attacchi A2 e A3 non risulta collegato nulla, mentre dovranno essere aperti in caso contrario, qualora si volesse recuperare il refrigerante anche dai collegamenti flessibili ad essi collegati.

42/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
Un altro corso ad hoc, questa volta direttamente nella sede CSG di Casale Monferrato: ai blocchi di partenza il corso di Tecniche Frigorifere, Celle e Involucri, svolto per ISOPAN. I docenti e lo staff CSG illustreranno il percorso didattico ai Tecnici, che poi si sposteranno in laboratorio per la lezione frontale e per le prove pratiche.

> NUOVA VERSIONE DELLA PROPOSTA DI REVISIONE F-GAS: IL DIBATTITO RESTA ACCESO, CONTRARI MOLTISSIMI STATI MEMBRI

La Presidenza Svedese del Consiglio UE, ha pubblicato una nuova versione della proposta di Regolamentazione F-Gas. La maggioranza degli Stati membri si è detta contraria a questa nuova proposta, ad eccezione di Germania, Paesi Bassi, Spagna e Danimarca. Si allega anche una slide che riassume la posizione degli Stati membri sull’estensione della certificazione F-Gas alle alternative.

Per quanto riguarda i prossimi passi, l’Approccio generale del Consiglio dell’UE dovrebbe essere adottato entro la fine della Presidenza svedese (per la quale non è una priorità).

La Presidenza spagnola condurrebbe quindi la fase di dialogo a tre (negoziati tra il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo).

Al Parlamento europeo, il voto in Commissione Ambiente è ancora previsto per il 1° marzo, ma potrebbe essere posticipato ad aprile. Il voto in plenaria potrebbe quindi tenersi tra aprile e luglio.

Risulta anche interessante un dato relativo all’apprezzamento dell’eventuale inclusione dell’obbligo di certificazione anche per i refrigeranti alternativi.

Favorevoli: Paesi Bassi, Francia, Belgio, Bulgaria, Estonia, Irlanda, Latvia, Polonia, Austria, Slovenia, Finlandia

Contrari/Hanno dubbi: Danimarca

Astenuti: Germania

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> REVISIONE REGOLAMENTO F-GAS, ASSOCOLD: UN TRAGUARDO PER GLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ E DI SVILUPPO INDUSTRIALE

I nuovi sviluppi a livello europeo rispecchiano l’impegno dell’associazione per la riduzione dell’impatto ambientale nella refrigerazione.

Il Parlamento europeo è giunto alla fase finale del processo di revisione del Regolamento F-Gas che si concluderà con l’adozione del nuovo Regolamento, prevista per la seconda metà del 2023. Un traguardo che riguarda da vicino Assocold – Costruttori Tecnologie per il Freddo, l’associazione che in Anima Confindustria rappresenta il mondo della refrigerazione industriale e commerciale. Da tempo Assocold lavora a stretto contatto con le istituzioni, chiedendo una legislazione più rigorosa sulle emissioni di gas clima-alteranti per ridurre l’impatto ambientale del settore della refrigerazione e proponendo di valorizzare le tecnologie innovative di cui il comparto dispone, con un ricorso sempre maggiore ai refrigeranti naturali.

«Come associazione, auspichiamo che l’Europa imbocchi con decisione la strada della decarbonizzazione e del rispetto dell’ambiente sull’importante tema degli F-Gas, specialmen-

te in settori come la refrigerazione dove le tecnologie e i prodotti sono già pronti e correntemente utilizzati» commenta così il presidente di Assocold, Francesco Mastrapasqua. «L’impegno comune dell’industria e del mercato, per ridurre le emissioni serra causate dai vecchi impianti di refrigerazione commerciale e da quelli che vengono via via immessi sul mercato, può (specialmente se sostenuto da norme e regolamenti ambiziosi) determinare un impatto positivo sia a livello ambientale sia per lo sviluppo industriale. Il nostro comparto sta crescendo tra le tante difficoltà contingenti. L’Ufficio studi di Anima ha previsto nel 2022 una produzione di 1.950 milioni di euro, in crescita del 5,1% rispetto al 2021, di cui il 57% è rappresentato dalla quota export...». Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> ECHA PUBBLICA UN DOCUMENTO SULLA PROPOSTA DI RESTRIZIONE UNIVERSALE DEI PFAS: LA PROSSIMA RESTRIZIONE RIGUARDA ANCHE ALCUNI GAS FLUORURATI

EFCTC prende atto della pubblicazione dei documenti relativi alla proposta di restrizione universale REACH dei PFAS e all’inclusione di applicazioni che utilizzano alcuni gas fluorurati.

EFCTC accoglie con favore l’apertura da parte di chi ha presentato il dossier a basare la proposta su un’analisi separata per ogni singolo utilizzo, e si prenderà il tempo necessario per analizzare la proposta e presentare le proprie considerazioni alla consultazione pubblica dell’ECHA. Incoraggiamo altre associazioni e aziende interessate a partecipare attivamente al processo. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE

> LA COMMISSIONE AMBIENTE VOTA LA NUOVA REGOLAMENTAZIONE F-GAS ANCORA PIÙ RESTRITTIVA!

Nella giornata di ieri, lo European Parliament Environment Committee (ENVI) ha dato luce verde alla proposta di revisione, votando per accelerare la riduzione graduale dei gas fluorurati in numerose applicazioni: Il voto porterà a una serie di divieti e restrizioni per le apparecchiature contenenti gas fluorurati, in alcuni casi già nel 2026. Nonostante l’inclusione di alcuni compromessi rispetto alla bozza di proposta pubblicata dal relatore Bas Eickhout a ottobre, la revisione imporrà severe restrizioni già a partire dal 1° gennaio 2026.

Compromessi oggetti della votazione

Proposta ENVI

Agenda della votazione e della discussione

Tutta la registrazione della votazione (dal minuto 14:37)

Bas Eickhout ha dichiarato: “Nella maggior parte dei casi, le alternative naturali sono facilmente disponibili. Per questo abbiamo votato una posizione ambiziosa che prevede la completa eliminazione dei gas fluorurati entro il 2050 e nella maggior parte dei settori già entro la fine di questo decennio. Stiamo fornendo chiarezza al mercato e un segnale per investire nelle alternative. Molte aziende europee sono già in prima linea in questo sviluppo e ne beneficeranno, grazie alla loro posizione di mercato e alle opportunità di esportazione“.

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> CONFERENZA A ROMA IL 19 APRILE: CENTRO STUDI GALILEO E UNIVERSITÀ LA SAPIENZA INSIEME PER PARLARE DI EFFICIENZA ENERGETICA, POMPE DI CALORE E NUOVI REFRIGERANTI

L’evento rientra tra le numerose attività in fase di organizzazione come premessa del XX Convegno Europeo: l’incontro sarà incentrato su efficienza energetica, pompe di calore e nuovi refrigeranti. Sapienza Università di Roma e Centro Studi Galileo affronteranno i temi caldi del momento, ovvero l’efficienza energetica, i refrigeranti alternativi e le pompe di calore, grazie a contributi da parte di relatori d’eccezione provenienti dall’Accademia e dall’Industria.

L’evento si svolgerà mercoledì 19 Aprile, in collaborazione con Sa-

pienza Università di Roma, dalle 14:00 alle 17:00, all’interno della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale (Via Eudossiana, 18, 00184 Roma RM – Aula del Chiostro).

I convegni Centro Studi Galileo rappresentano una grandissima opportunità didattica per chiunque operi nel settore HVAC/R: refrigerazione e condizionamento sono settori in continuo sviluppo, ed è fondamentale mantenersi sempre aggiornati sugli ultimi cambiamenti tecnologici. All’evento parteciperanno diversi relatori, provenienti da alcune delle principali realtà istituzionali, accademiche e industriali del settore HVAC/R, inclusi il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, Sapienza Università di Roma, Università Roma Tre e ATF – Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo.

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44/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
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> MONITORAGGIO DEI PREZZI, HFC VS NATURALI: I DATI DEL QUARTO QUADRIMESTRE 2022

A confronto i prezzi dei refrigeranti sia sintetici HFC, ad alto e basso GWP, che i cosiddetti “naturali” (perché presenti in natura in quantità tali da non modificarne la quantità in maniera percepibile) in questo appuntamento del monitoraggio dei prezzi voluto dalla Commissione europea con cadenza trimestrale. La figura a, la figura mostra l’andamento dei prezzi medi relativi di vendita degli HFC comunicati da tutti i produttori di gas che hanno partecipato all’indagine. Al livello dei produttori, i prezzi sono aumentati in media del 26% rispetto allo scorso trimestre. Due dei tre produttori che hanno partecipato all’indagine hanno smesso di offrire l’R404A, quindi non è possibile aggiornare i prezzi di questo refrigerante. La figura b

(livello distributore) mostra i prezzi medi di acquisto dei refrigeranti alternativi a basso GWP sintetici o naturali. Dal 1° trimestre 2019 al 4° trimestre 2012 al quarto trimestre del 2022. I prezzi dei refrigeranti sintetici sono più alti rispetto a quelli dei refrigeranti naturali. Ad esempio, i prezzi

attuali di R448A e R449A sono circa 24 volte superiori rispetto all’R744. I prezzi di R290 e R744 sono aumentati rispettivamente del 105% e del 21%, dal 1° trimestre 2019, mentre i prezzi di R449A, R448A e R452A sono diminuiti del 10%, 14% e sono diminuiti del 10%, 14% e 14%.

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> RECORD PER LE POMPE DI CALORE: 3 MILIONI DI UNITÀ VENDUTE NEL 2022, UN GRANDE CONTRIBUTO AGLI OBIETTIVI DI REPOWEREU

Il mercato europeo delle pompe di calore ha battuto un nuovo record nel 2022, secondo i primi dati provenienti da 16 mercati, con circa 3 milioni di unità vendute.

I dati per il 2022 raccolti dalla European Heat Pump Association indicano una crescita di quasi il 38%, superiore all’aumento senza precedenti del 34% dell’anno precedente. Il numero totale di pompe di calore per riscaldamento (sia aria-aria che “idroniche” o ad acqua) e di pompe di calore per acqua calda in Europa è ora di circa 20 milioni, e riscaldano circa il 16% degli edifici residenziali e commerciali europei*.

Questa straordinaria crescita è destinata a continuare.

L’urgenza di agire è confermata dal sostegno dei governi alla transizione energetica nel settore del riscaldamento in tutta Europa.

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/45 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023
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> KTH PUBBLICA UN’ANALISI DELLA PERFORMANCE RELATIVA ALLE POMPE DI CALORE A CO2, IN BASE ALLE DIVERSE APPLICAZIONI

Questo studio si concentra sulla ricerca delle prestazioni delle pompe di calore a CO2 in diverse applicazioni in tempo reale, e confronta le prestazioni con refrigeranti sintetici e altri refrigeranti naturali sulla base dei dati forniti dagli edifici.

La ricerca sulle prestazioni della pompa di calore a CO2 è stata eseguita in funzione delle condizioni climatiche svedesi.

Lo studio è composto da quattro diversi case studies, ciascuno incentrato sulle pompa di calore a CO2, utilizzate per quattro diversi edifici. Il primo studio valuta le prestazioni della pompa di calore CO2 ad aria installata in un edificio residenziale, e offre vantaggi in termini di costi rispetto al consumo energetico del teleriscaldamento. Il secondo studio indaga le prestazioni della pompa di calore CO2 ad aria per l’applicazione del teleriscaldamento e confronta le stesse con altre pompe di calore che sfruttano altri refrigeranti. I refrigeranti confrontati includono ammoniaca (R-717), propano (R-290), R-134a (1,1,1,2-tetrafluoroetano). Il terzo studio esamina le prestazioni delle pompe di calore CO2 ad aria in un edificio commerciale, con dati misurati sul campo e ottenuti direttamente dai sensori della pompa di calore attraverso il portale online “itop”. Il quarto studio analizza le prestazioni di una pompa di calore a CO2 in

relazione a quelle di una pompa di calore a propano (R-290) per un’applicazione commerciale in piscina. Lo studio viene eseguito utilizzando un modello di simulazione creato utilizzando Microsoft Excel Sheets e Cool Prop add-in, un database di proprietà termofisiche. Il modello di simulazione utilizza formule studiate per le pompe di calore in modo da analizzare le prestazioni dei relativi sistemi. I dati climatici per Stoccolma sono tratti dal database ASHRAE IWEC 2.

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> REVISIONE REGOLAMENTAZIONE F-GAS, COME FUNZIONA IL “TRILOGO”?

Come funzionerà il “trilogo” tra Parlamento Europeo, Commissione Europea e Consiglio Europeo, che determinerà l’approvazione della revisione al regolamento F-Gas? La spiegazione (in sintesi) di seguito.

1. Il Parlamento Europeo prenderà in esame tutte le proposte e gli emendamenti usciti dalle commissioni ITRE e ENVI, quindi il 29/30 marzo ci sarà il voto nella Sessione Plenaria a Bruxelles (vedi

agenda della giornata), per decidere quali approvare. I dettagli di quanto verrà votato al parlamento europeo tra una settimana in lingua italiana sono disponibili qui, inclusi i pareri della commissione ambiente (ENVI) e della commissione industria (ITRE).

2. A questo punto avverrà il Trilogo, a partire da metà aprile. Si tratta di una negoziazione a 3 parti: si incontreranno il Consiglio Europeo, composto dai ministeri di tutti i paesi membri EU, e il Parlamento Europeo, ciascuno con la propria proposta, ai quali si aggiungerà la Commissione Europea, che ha proposto la legge e che controllerà che lo spirito iniziale sia mantenuto. Ne uscirà una regolamentazione approvata da tutti gli organi legislativi EU (Consiglio europeo e Parlamento), nonchè dall’ente esecutivo che ha emanato e scritto la legge, la Commissione, che ha un indirizzo preciso da seguire portato avanti dalla politica della transizione economica ed ecologica promulgata dalla commissione Ursula von der Leyen, ma anche dai governi precedenti.

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46/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
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> AREA E I PRINCIPALI STAKEHOLDERS DEL FREDDO PROPONGONO EMENDAMENTI ALLA PROPOSTA DI REVISIONE

Facendo seguito al documento presentato lo scorso novembre, AREA ha cofirmato il documento “Industry amendment proposals to the proposed Revision of the EU F-Gas Regulation”, con le ultime considerazioni e proposte di emendamenti da parte degli stakeholders del settore sulla revisione della regolamentazione Fgas in vista del voto al Parlamento europeo del 29-30 marzo. Gli altri firmatari sono Eurovent, Asercom, EPEE, EPFA, EHPA, EFCTC, APPLIA, PU Europe e Transfigoroute International.

AREA sostiene gli obiettivi del Regolamento F-Gas, ossia la riduzione delle emissioni di gas fluorurati ad effetto serra, e in particolare quelli ad alto potenziale di riscaldamento globale (GWP): di recente è stato pubblicato un nuovo documento per delineare le considerazioni sulla Revisione.

A questo proposito, i nostri membri svolgono un ruolo importante nella transizione verso soluzioni RACHP rispettose del clima, tenendo presente che l’impatto ambientale complessivo dei sistemi RACHP deve essere considerato oltre il GWP dei refrigeranti, con particolare attenzione all’efficienza energetica e alla circolarità dei materiali applicati. Garantire che le apparecchiature che funzionano con refrigeranti alternativi siano gestite solo da appaltatori competenti è di fondamentale importanza per evitare rischi per la sicurezza e apparecchiature inefficienti dal punto di vista energetico. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> DICHIARAZIONE CONGIUNTA: IL PARLAMENTO EUROPEO DEVE ESSERE PRAGMATICO PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI CLIMATICI DEGLI F-GAS

Un’alleanza di 13 associazioni di spicco e partner globali attivi nel mercato europeo che rappresentano industrie che producono, assistono e installano soluzioni per il riscaldamento, il raffreddamento, la refrigerazione e l’isolamento in schiuma chiedono alla Commissione Ambiente del Parlamento europeo di respingere gli emendamenti che vietano i gas fluorurati, che mettono a rischio gli obiettivi dell’UE in materia di clima e sicurezza energetica.

A marzo c’è stato il voto della Commissione sul regolamento F-Gas, che mira a ridurre le emissioni degli idrofluorocarburi (HFC) e delle relative sostanze fluorurate, utilizzate in molti prodotti, tra cui le pompe di calore e gli isolanti in schiuma. “Molti degli emendamenti sono semplicemente impossibili da realizzare per l’industria”, ha dichiarato Russell Patten, Direttore generale del Partenariato europeo per l’energia e l’ambiente (EPEE). “I 13 cofirmatari di questa lettera, pur sostenendo un’ulteriore riduzione graduale degli HFC, sono seriamente preoccupati che essi compromettano gli obiettivi di neutralità carbonica dell’Europa e rallentino il processo di decarboniz-

zazione degli edifici“.

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Per la Giornata internazionale della Donna, 8 marzo, cogliamo l’opportunità per puntare i riflettori sulle donne che lavorano nel settore della refrigerazione, del condizionamento dell’aria e delle pompe di calore, mettendo in luce esperienze e competenze uniche e ciò che le ha guidate in questo percorso professionale. Oggi condividiamo con voi la storia di Silvia Romanò, Chief International Affairs presso l’istituto di formazione RAC italiano Centro Studi Galileo e l’Associazione Italiana dei Tecnici del Freddo, nonché esperta e attiva collaboratrice di AREA, evidenziando il suo ruolo chiave e la sua motivazione nel plasmare la nostra industria!

Cosa porti come donna nel settore? Porto in tavola le mie conoscenze e la mia passione. Soprattutto in un settore dominato dagli uomini, le donne portano un diverso insieme di competenze e la comunicazione è nota per essere una delle loro migliori caratteristiche; siamo in grado di prendere decisioni sagge come leader, creando nel contempo un ambiente amichevole e rafforzando la cooperazione. Non dobbiamo dimenticare che, secondo McKinsey & Company, è dimostrato che un luogo di lavoro più diversificato aumenta la produttività, la creatività e, quindi, la redditività.

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/47 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023
> CELEBRIAMO LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA: INTERVISTA A SILVIA ROMANÒ
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> LETTERA CONGIUNTA AL MINISTRO PICHETTO FRATIN

combinate con altre tecnologie di efficientamento, favorendo di fatto un processo sistematico di miglioramento continuo. Questo implica applicare di fatto il concetto “fare di più con meno”.

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Illustre Ministro Gilberto Pichetto Fratin, è con grande piacere che ci indirizziamo a voi in rappresentanza delle associazioni sopra rappresentate, per sottolineare l’importanza di una revisione ambiziosa della Direttiva europea sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD), che mira a rendere il patrimonio edilizio dell’intera Unione altamente efficiente dal punto di vista energetico e decarbonizzato entro il 2050.

Alla luce degli ambiziosi obiettivi definiti dal Green Deal europeo e dalla Renovation Wave, e ancor più alla luce dell’urgente esigenza di contrastare la dipendenza dal gas russo, è evidente come sia necessario fare di più per traguardare gli edifici ad un livello di efficienza e modernità purtroppo ancora molto lontano, introducendo requisiti di efficienza delle risorse e di circolarità, favorendo la digitalizzazione nella progettazione, costruzione e gestione operativa degli edifici nel corso del loro intero ciclo di vita, migliorando la qualità della vita ed aumentando l’accessibilità per le persone con disabilità.

Tutto questo implica creare uno scenario di concreta recettività per le tecnologie digitali come strumenti fortemente abilitanti per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica e decarbonizzazione. La trasformazione digitale applicata al settore degli edifici, oltre ad essere fattore di innovazione e competitività, permette l’ottenimento di benefici vantaggiosi per l’ambiente ed efficaci per la lotta al cambiamento climatico, abilitando il raggiungimento di elevati livelli di efficienza energetica attiva, ergo riduzioni delle emissioni climalteranti, tipicamente nell’ordine del 30% o persino superiori se

> 40 SCIENZIATI EUROPEI A SOSTEGNO DEGLI IDROCARBURI NELLE POMPE DI CALORE!

sintetiche.

La loro superiorità non è solo dimostrata teoricamente, ma è anche supportata da confronti sull’efficienza del sistema effettuati utilizzando migliaia di dati di prodotto per sistemi provenienti da quasi tutto il mercato dell’UE, che utilizzano propano o altri refrigeranti“.

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> REFRIGAIR EXPO, NUOVA EDIZIONE AI BLOCCHI DI PARTENZA: ECCO LE DATE DELLA PRINCIPALE FIERA HVAC DEL MAROCCO!

Se si parla di pompe di calore, propano, isobutano e gli altri idrocarburi sono validissime alternative ad HFC e HFO, ora minacciati dalla revisione dei gas fluorurati e dalle proposte di divieto delle sostenze PFAS: è questa l’opinione di 40 accademici provenienti da 24 università europee. Questa conclusione è rilevata all’interno di un position paper inviato ai membri della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) del Parlamento europeo, in occasione delle votazione relative alla revisione della Regolamentazione F-Gas. Il gruppo è guidato da ricercatori del KTH Royal Institute of Technology, con sede in svezia, insieme a ricercatori del Fraunhofer Institute tedesco. “Le favorevoli proprietà termodinamiche e di trasporto del propano e di altri idrocarburi li rendono molto adatti come refrigeranti“, afferma la dichiarazione. “In base alle proprietà, ci si può aspettare che forniscano basse perdite di carico e un’efficienza del sistema elevata, o addirittura superiore, rispetto alle alternative

Organizzata dall’Associazione marocchina dei professionisti della refrigerazione e da AMEE, REFRIG-AIR EXPO è l’evento di punta dell’industria della refrigerazione e del condizionamento dell’aria sulla piattaforma mediterranea e africana, ed è un membro fondatore di U-3ARC. Questo evento sostiene la strategia Cost-Leadership / Best-Cost 20222026, adottata dal Ministero dell’Industria e che mira ad offrire ai nostri partner industriali internazionali la migliore offerta industriale in termini di costi e qualità, cercando un’eccellenza industriale unica con un vero e proprio Made In Morocco.

Il suo obiettivo è quello di riunire tutta li professionisti marocchini, africana e mediterranei con i loro partner economici e istituzionali intorno a temi di attualità, un incontro unico che permetterà a più di 1000 attori industriali di contattare e condividere le molteplici aspettative da tutti i sotto-settori relativi alle attività Formazione, Innovazione. Sourcing, Finanza, Accompagnamento, Assicurazione, Leasing e Soluzioni che integrano lo sviluppo sostenibile. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

48/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
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GLOSSARIO

problemi al buon funzionamento del componente stesso (ad esempio una chiusura difettosa o non ermetica delle valvole del cilindro del compressore).

Capacità elettrica di riscaldamento di sicurezza:

La capacità di riscaldamento di un riscaldatore supplementare reale o presunto, con COP uguale a 1, che fornisce la capacità di riscaldamento dichiarata per realizzare il carico parziale di riscaldamento nel caso in cui la prima sia inferiore alla seconda, per una specifica temperatura esterna, espressa in kW.

Detersione:

impiegata come fluido termovettore nei circuiti frigoriferi a raffreddamento indiretto. I glicoli svolgono anche una discreta azione anticorrosiva. I più comuni tipi impiegati sono il glicole etilenico e il glicole propilenico. Il primo (formula chimica C2H4(OH)2) presenta un’elevata tossicità mentre il secondo (formula chimica C3H6(OH)2), meno tossico, ha una viscosità elevata alle basse temperature. Il nome deriva dall’inglese glycol, composto dal termine glyc(erine) «glicerina» e (alcoh)ol «alcol».

Acido organico: Composto di origine chimica che contiene al suo interno un gruppo COOH, formato da un atomo di carbonio, due di ossigeno e uno di idrogeno. Gli acidi organici si possono formare all’interno di un circuito frigorifero a seguito di particolari reazioni chimiche che interessano l’olio del compressore. Nel caso in cui l’olio sia di tipo minerale o sintetico, esso reagisce con l’eventuale acqua indesiderata presente nel circuito e dà luogo ad una reazione di idrolisi che porta alla formazione di acidi organici e altri composti chimici come idrogeno o alcool.

Un secondo fenomeno che porta alla formazione degli acidi organici all’interno del circuito frigorifero è determinato dalla reazione chimica a cui sempre l’olio può dar origine in presenza di elevate temperature e di aria o altri agenti ossidanti che indesideratamente sono presenti nel circuito.

Una volta presenti nel circuito, tali acidi danno luogo a fenomeni chimici che coinvolgono alcuni metalli, in particolar modo il rame che costituisce le tubazioni ed alcuni componenti del circuito. Esso subisce un processo di elettrolisi ed in seguito va a depositarsi sui componenti più caldi del circuito dando luogo al fenomeno della ramatura.

La superficie di tali componenti, come ad esempio la piastra valvole del compressore, si ricopre, quindi di un sottilissimo strato di rame che comunque è in grado di creare

Secondo la legislazione in vigore, la detersione consiste nella rimozione meccanica di depositi indesiderati (“sporco”) e dei microrganismi in essi presenti, con conseguente riduzione della carica microbica. Il risultato dell’azione di detersione dipende da fattori quali l’azione meccanica (sfregamento), l’azione chimica (detergente), temperatura e durata dell’intervento. La detersione è un’azione che di norma precede la disinfezione poiché lo sporco potrebbe ridurre l’attività dei disinfettanti.

Il processo di detersione interessa gli scambiatori di calore delle apparecchiature frigorifere, in special modo gli evaporatori dei circuiti per il condizionamento e della refrigerazione.

La detersione è altrimenti definita come igienizzazione.

EHPA:

European Heat Pump Association (associazione europea pompe di calore).

Fattore stagionale di energia ausiliaria in modo di raffreddamento: Rappresenta l’efficienza energetica ausiliaria per la stagione di raffreddamento, compreso il contributo dei modi «termostato spento», «standby», «spento» e «riscaldamento del carter».

Glicoli: Sostanze che vengono addizionate all’acqua per impedirne il suo congelamento quando essa viene

Linde, Carl Paul Gottfried von: Scienziato ed ingegnere tedesco, nato a Berndorf nel 1842 e deceduto a Monaco di Baviera nel 1934. Durante la sua carriera inventò lo scambiatore di calore e soprattutto si rese protagonista di importantissime ricerche riguardanti il raggiungimento delle bassissime temperature, ricerche che permisero di ottenere la liquefazione dell’aria e la separazione industriale dell’azoto, dell’ossigeno e dai gas nobili.

Nel 1877 registrò per primo un brevetto riguardante il funzionamento di una macchina frigorifera secondo il principio della refrigerazione meccanica.

Parametro di controllo:

Per le unità di ventilazione si definisce parametro di controllo quel parametro misurabile o quell’insieme di parametri misurabili ritenuti rappresentativi del fabbisogno di ventilazione, ad esempio l’umidità relativa (UR), l’anidride carbonica (CO2), i composti organici volatili (VOC) o altri gas, rilevazioni di presenza, movimento o permanenza in base al calore corporeo a infrarossi o a riflessione di onde ultrasoniche, segnali elettrici dovuti a intervento umano su illuminazione o macchinario.

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/49 INDUSTRIA & formazione NUMERO 3 / APRILE 2023
DEL CONDIZIONAMENTO (Parte 225a) Ventiduesimo anno A cura dell’ing. Pierfrancesco FANTONI
DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E

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