QUI è tempo di Quintana

edizione settembre 2020/

è tempo di Quintana

è tempo di ripartire!

INSIEME PER FARE G

FOLIGNO

RANDE LA QUINTANA

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Luca Innocenzi / Rione Cassero vincitore della Giostra della SolidarietĂ del 2019

ripartiamo insieme!

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Il saluto del Presidente dell’Ente Giostra della Quintana Questa che sta per cominciare sarà l’edizione più particolare e, per certi versi, più difficile che la nostra Festa si è trovata ad affrontare. Non sarà la “Giostra della rinascita”, per quella bisognerà aspettare che il “distanziamento sociale” sia uscito definitivamente dal nostro modo di vivere quotidiano diventando soltanto uno sbiadito ricordo.

La Quintana di settembre che ci apprestiamo a vivere sarà la “Giostra della resistenza”, la “resistenza” di una comunità che non vuole rinunciare, pur in un contesto avverso, alle proprie passioni e tradizioni. Per ogni vero Quintanaro la Giostra non è un semplice appuntamento annuale, un’occasione per vivere due settimane di festa, ma è una parte integrante del proprio essere ed è per questo che con grande determinazione e caparbietà, supportati dall’amministrazione cittadina in particolar modo dall’Assessore alla Quintana Avvocato Decio Barili, abbiamo deciso di non mollare: non si può rinunciare tanto facilmente ad una parte di se stessi.

La passione, però, non dovrà coincidere con “avventatezza” ed “incoscienza”.

Quella dell’Ente è stata una scelta di determinazione, ma non di inconsapevolezza.

Sappiamo tutti quanto è terribile il virus che stiamo combattendo e quanto questo sia, ancora, in agguato. Sarà finalmente Quintana, ma una Quintana diversa, una Festa che si svolgerà nel pieno rispetto delle norme e delle indicazioni delle autorità per garantire la sicurezza della salute pubblica.

Qualcuno potrà obiettare che una Quintana, costretta nelle maglie del “distanziamento sociale”, non è tale. Sicuramente la Giostra è per antonomasia una festa di popolo che fatica ad adattarsi alla situazione che stiamo vivendo ma, come Quintanari e folignati, avevamo l’obbligo di garantire la continuità della nostra Festa. Pochi giorni fa mi sono sorpreso ad ascoltare il suono dei tamburi in lontananza, quel “brontolio” che da sempre ci racconta che la Festa sta per cominciare. In quel momento mi sono reso conto di quanto lo davo per scontato e di quanto, invece, mi fosse mancato nei mesi precedenti. Quel suono in lontananza, per un vero Quintanaro, è una sorta di richiamo ancestrale, una promessa delle emozioni che verranno. Emozioni alle quali, anche in questo 2020, non abbiamo voluto rinunciare.

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SOMMARIO

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Il saluto del Presidente dell’Ente Giostra

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Editoriale

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Il saluto del Sindaco di Foligno

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Il saluto dell’Assessore con delega alla Giostra della Quintana

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Tre padroni per tre Giostre

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La statua della Quintana

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I Priori degli Anni ‘80

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Ettore Tesorieri (1552-1638)

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La Lotteria della Quintana

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L’Ente Giostra dall’orizzonte della documentazione: La Segreteria Generale

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Dentro l’archivio dell’Ente Giostra della Quintana

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Quintana a scuola

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Segni Barocchi

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Dalle dita alla forchetta

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I 10 Cavalieri della Sfida 2020

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Palio di Settembre

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Le perle barocche di Minerva Bellissima et gentilissima dama

In Redazione

Si ringraziano per la cortese collaborazione

Manuela Marinangeli

i Priori dei Rioni i Magistrati dell'Ente Giostra Rita Barbetti Claudio Bianchini Mauro Carboni Guglielmo Castellano Daniele Falchi Pier Luigi Metelli Mauro Silvestri Paola Tedeschi

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Le Dame dei Rioni

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I grandi personaggi della gara gastronomica

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Le perle barocche di Minerva Cure e sanità

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Omaggio alla Giostra

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La Quintana social

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Quintana Point

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Il Bando

Copyright © 2020

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Quintana Channel

Ente Giostra della Quintana

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Le Taverne

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Programma Settembre 2020

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Ente Giostra Quintana organigramma

Magistrato responsabile alla Comunicazione

Alessio Castellano Magistrato Promozione e Risorse Economiche

Marco Bosano Fotografie

Vanessa Raiola Stampa

Dimensione Grafica

Design & Art direction

Carlo Crescimbeni Ufficio Marketing

Mosaico di Manuela Marinangeli

Editoriale Pensando alla Quintana del 2020, mai l’avremmo immaginata così, in bilico in un mondo diverso e sospeso. In questo anno surreale siamo stati chiamati ad affrontare grandi sfide: quella dell’isolamento, a cui abbiamo risposto con la resilienza, riorganizzando la nostra vita di fronte alle difficoltà; quella della ripartenza in un mondo diverso da quello che avevamo lasciato, con nuove regole che dobbiamo seguire con una rinnovata capacità di adattamento e responsabilità. Abbiamo dovuto organizzarci, reinventarci, stravolgere la normalità, ma non ci siamo mai arresi. Ciò che non ci ha mai abbandonato è la tenacia con cui abbiamo vissuto questa bufera che ci ha sorpreso all’improvviso, la stessa tenacia che ci ha insegnato l’essere quintanari. Siamo cresciuti con una Quintana che è passione, impegno, perseveranza, cultura, sport, bellezza, ma soprattutto è casa. Farne parte ti fa sentire nel posto giusto, componente di un progetto più grande, elemento essenziale di una famiglia, ingranaggio fondamentale di un motore. La Quintana ci ha insegnato a crescere, socializzare, donare. Ci ha reso migliori. E soprattutto nei momenti bui è stata una luce che ha guidato l’intera comunità. Oggi la manifestazione torna ad essere un tassello indispensabile per tornare alla normalità. E’ nata per questo nel 1946 e lo è stata

in ogni periodo difficile che Foligno ha vissuto in questi settantaquattro anni. La sua funzione sociale non poteva venir meno in questo momento.

La Quintana non è mai stata solo una manifestazione, è l’anima di questo territorio. E noi anche quest’anno continuiamo a raccontarla. Questa edizione di QUI, come lo è stata l’edizione on line di giugno, è sopra ogni cosa un messaggio di speranza, la presa di coscienza della responsabilità che la Quintana ha nei confronti della nostra comunità. E’ il risultato della forza della passione di chi ce la mette tutta e non è deciso a mollare: il Presidente Domenico Metelli e i magistrati Marco Bosano e Alessio Castellano che hanno fatto il possibile e l’impossibile per permettere la realizzazione delle pagine che andrete a leggere; la straordinaria collaborazione dei Priori dei Rioni e dei Magistrati dell’Ente Giostra, delle penne che hanno firmato le pagine di QUI, tra cui Rita Barbetti, Mauro Carboni, Guglielmo Castellano, Daniele Falchi, Mauro Silvestri e Paola Tedeschi, che hanno voluto regalare a noi lettori esperienze, ricordi, memorie e ricerche storiche. Carlo Crescimbeni per il design della rivista, Vanessa Raiola, che ha curato l’aspetto fotografico, il sindaco di Foligno Stefano Zuccarini e dell’assessore alla Cultura e alla Quintana Decio Barili, che hanno scelto QUI

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per inviare il proprio saluto al popolo della Quintana. Anche stavolta nessuno si è tirato indietro. Non lo hanno fatto neanche i nostri sponsor, che in un momento così delicato per l’economia, hanno dimostrato tutto il loro appoggio alla manifestazione e ai nostri prodotti editoriali. Come sempre è stata una prova dura, ma QUI troverete pagine cariche di passione e amore per la nostra terra e per la manifestazione che la rappresenta. Grazie ai quintanari che non si arrendono mai, a chi è con noi in questa nuova, difficile e avvincente sfida. A chi parla poco tramite i social, ma parla molto con i fatti.

Qui è tempo di Quintana.

Buona lettura!

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Il Saluto del Sindaco di Foligno Nei giorni bui del lockdown, abbiamo scelto di guardare avanti con lo slogan #folignononsispegne ed ora, per riaccendere l'anima stessa di Foligno, torna a riaccendersi lo Spirito Quintanaro, che da sempre ha contrassegnato i periodi più belli, così come quelli più delicati della vita stessa della nostra Città. Con questo spirito dobbiamo guardare al futuro, con la concordia, con la forza di volontà, con la passione e la determinazione. L'amministrazione comunale non ha voluto sottrarsi a quanto di propria competenza, e ci siamo messi in moto sin da subito per garantire massimo supporto, nel rigoroso rispetto delle norme e della sicurezza. La Quintana è anche spirito di servizio e di sacrificio, è voglia di farcela, è una marcia in più per Foligno: e con questa marcia in più, possiamo uscirne con maggiore serenità. Sarà quella spinta che ci farà tornare in pista più forti di prima, per tornare a centrare - come nella Giostra - i nostri obiettivi. La Festa è nei cuori e nell'anima, e nessuno potrà mai fermarla.

Come Sindaco e Amministrazione Comunale, saremo sempre a disposizione. Che la concordia e l'amore, son pur vittoria e bella e grande!

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Il saluto dell’Assessore con delega alla Giostra della Quintana Ci sono momenti nella vita di ciascuno di noi che assumono una valenza particolare, una sorta di spartiacque fra il passato ed il futuro: in questi momenti non è consentito esitare, ci si deve esporre con la consapevolezza che la propria decisione avrà effetti determinanti.

Ecco, la Quintana 2020 nasce da uno di questi “passaggi” ed è certamente destinata ad entrare nella storia della più importante manifestazione folignate, che dal 1946 ininterrottamente chiama a raccolta la cittade tutta. Inutile spiegarne il motivo: il delicatissimo contesto sanitario e socioeconomico che da quasi 6 mesi avvolge il mondo intero esige grandi responsabilità che ciascuno di noi è chiamato ad esercitare, a tutela della salute collettiva, qualunque sia il suo ruolo. La amministrazione ha ben gradito il forte segnale del mondo quintanaro, che si è dichiarato PRONTO a sostenere la città mettendo in scena, anche in questo anno difficilissimo, la rievocazione storica che tanto amiamo.

Immaginiamo, al contempo, quanto sia costata ai Rioni ed all'Ente Giostra la forzata – ma responsabile- rinuncia a taluni degli eventi più caratterizzanti della festa, quali la Fiera dei Sovrastanti piuttosto che il meraviglioso corteo per le vie cittadine la sera prima della tenzone cavallerresca, effettivamente inconciliabili con le rigorose disposizioni in atto in materia di contrasto alla diffusione della pandemia.

Anche alla luce di ciò siamo certi che nessuno abbia intenzione di “imporre” alla città un evento se non ne ricorrono le condizioni; siamo altrettanto certi che le motivazioni di questa coraggiosa e ponderata scelta siano le più “nobili”, tese a preservare le tradizioni identitarie cittadine ed a riproporle quale “volano di festosa ripresa” (o per dirla alla quintanara: stimolo generoso di virtute), che in fondo costituisce il carattere identificativo della Quintana moderna. Auguro, a tutta la città, un domani dai tanti colori...quelli dei 10 rioni nei quali si riconosce il POPOLO folignate. È grazie a loro che riusciremo a trasmettere ai nostri figli una serie di valori difficili, in questi tempi, da reperire: la appartenenza, la condivisione, l'entusiasmo, la solidarietà, la responsabilità.

Come ama dire il nostro Sindaco Stefano Zuccarini: quello rionale è un modello virtuoso, da proteggere e valorizzare!

Tre padroni per tre Giostre

Nell’anno delle tre Quintane (2019), il Dio Marte ha dispensato i suoi doni quintanari ad altrettanti campioni del Campo de li Giochi.

Cominciamo con la Sfida di giugno 2019.

Una serata strana, quella di un anno fa, contraddistinta da una vera e propria falcidia di super favoriti della vigilia che, tornata dopo tornata, sono quasi tutti usciti di scena in modo clamoroso ed inaspettato. A cominciare da Daniele Scarponi dello Spada che entrato in campo con i tutti i pronostici a suo favore (nelle prove ufficiali aveva fatto registrare il record ufficioso della pista con 52 secondi e 07 centesimi) ha invece lasciato sul braccio del Quintanone uno degli anelli della prima tornata. Lontano dai migliori anche il Fedele del Croce Bianca Massimo Gubbini, mentre il campione in carica del Cassero Luca Innocenzi, proprio quando doveva solo capitalizzare il bersaglio grosso, per colpa di una bandierina abbattuta si è ritrovato nella polvere. Ed alla fine, ad uscire vittorioso da questa ecatombe è stato Pierluigi Chicchini del Rione Pugilli, il quale in sella ad Edward England si è reso protagonista di una gara accorta e precisa premiata, alla fine, con il palio di Giostra della Sfida: il secondo della sua carriera.

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Copione diverso a Settembre. Nella Giostra della Rivincita, infatti, è andato in scena un entusiasmante testa a testa tra Daniele Scarponi e Massimo Gubbini. L’Audace dello Spada, infatti, dopo aver concluso una prima tornata sontuosa, ha cercato di amministrare il suo pingue vantaggio nella seconda carriera, senza calcolare, però, che il portacolori del Croce Bianca Gubbini (come poi è effettivamente avvenuto) avrebbe fatto di tutto per cercare di raggiungerlo. Così è stato; il Fedele, in sella a Super Magic, ha fatto il miracolo, agguantando il portacolori dello Spada, superandolo in termini cronometrici già nella seconda tornata e gestendo la terza ed ultima carriera con la freddezza dei fuoriclasse.

Settimo sigillo per lui e delirio di gioia senza fine per il popolo del Croce Bianca.

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Quindi, ecco ottobre con la Giostra straordinaria della “Solidarietà”. E poteva Luca Innocenzi mancare l’appuntamento con la vittoria? Assolutamente no! Il Pertinace del Cassero, che veniva da un 2018 dai contorni trionfali, non ha voluto deludere i suoi contradaioli. Dopo il passo falso di giugno, la gara interlocutoria posta in essere a settembre, Innocenzi, in sella all’inossidabile Guitto, ad ottobre non si è lasciato sfuggire la vittoria, raggiunta con l’autorevolezza che ormai lo contraddistingue da anni.

Anche per lui, al pari di Gubbini, il palmares parla, dopo quello di ottobre 2019, di sette trionfi ottenuti in terra folignate.

Guglielmo Castellano

La statua della Quintana Repetita iuvant Intorno alla statua della Quintana si è scritto molto, quasi sempre approssimativamente e per sentito dire. Circa dieci anni fa si cercò di porre fine alla vexata quaestio riguardante la proprietà della statua e, grazie ad un attento studio documentario, si dimostrò che il manufatto ligneo fu fatto eseguire dal comune di Foligno e che l’elenco delle spese, redatto da due magistrati comunali, Antonio Lucantoni e Prospero di Gaspare, fu scritto il 1° gennaio 1550. I risultati della ricerca vennero pubblicati in una brochure dell’Ente Giostra e si pensò, quindi, che in futuro non ci sarebbero stati dubbi in merito. Purtroppo, nonostante le testimonianze inconfutabili, ancora oggi si continuano a scrivere, nel migliore dei casi, delle inesattezze, con la presunzione di intitolarle La vera storia del dio Marte. È, perciò, necessario ribadire che l’Inquintana, per secoli emblema del Carnevale cittadino e bersaglio della giostra laica, è di proprietà comunale.

Ma quanto costò la statua?

Dall’elenco delle spese, che forse è il documento dirimente, sappiamo che il costo finale fu di 21 fiorini e 28 soldi. Di lì a poco il fiorino fu sostituito dallo scudo, ik cui valore era circa la metà del fiorino; perciò il Comune spese per i materiali, la fattura e la messa in opera circa 40 scudi.

Mastro Matteo che la scolpì ebbe 24 scudi, le altre voci elencate riguardano l’acquisto del legno di noce e di olmo per la statua, i ferri, i bolini e le catene, l’oro e stagelli; ai due pittori, Belardino e Alisandro, furono pagati in tutto 3 scudi e 20 baiocchi.

Non è semplice rapportare il valore delle monete del tempo alla nostra moneta ma per avere un’idea del costo dell’Inquintana, basti pensare che nel 1587 il salario annuo del maestro di scuola era di 118 scudi, quello del podestà era di 120 scudi, che la pigione annua della casa del medico forestiero era di 8 scudi.

Paola Tedeschi

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I Priori degli Anni ‘80 Negli ultimi anni, le riunioni del Comitato Centrale (strana questa terminologia ancora da “prima Repubblica” che ci portiamo dietro) dell’Ente Giostra Quintana, solitamente filano via come l’olio. Qualche volta gli spunti polemici affiorano, ma su tutto prevale il garbo istituzionale di priori e magistrati, che riconducono il tutto in ambiti civili e moderati…Ma non è stato sempre così. Anzi. La memoria quintanara ci riporta indietro negli anni ’80 del secolo scorso, quando le riunioni del più importante organismo di autogoverno della Quintana, assomigliavano spesso a delle vere e proprie “corride”, con il presidente dell’Ente (nel caso di specie il compianto Ariodante Picuti), nelle vesti di improbabile domatore alle prese, sempre più stremato, con dei priori che dominavano la scena con dichiarazioni roboanti, gesti plateali e provocatori ed atteggiamenti istrionici. Questa era la Giostra della Quintana di quel periodo; certamente meno social e “politically correct” come quella di oggi, ma certamente più sanguigna e barricadiera. E parte fondamentale di quel mondo, erano proprio i priori. I massimi rappresentanti delle Contrade che esprimevano (ovviamente non tutti) la passione quintanara e la militanza rionale con le modalità sopradescritte. Andiamo a conoscerli, in parte, cominciando dallo stereotipo del priore anni ’70 ed ’80, quel Giampaolo Properzi, priore del Rione Badia, che incarnava in se tutti i pregi ed i difetti dei quintanari veri. Scomparso nel 2015, Properzi era un vero e proprio “malato” di Quintana e della sua Contrada. Fu sotto la sua direzione, infatti, che il Badia colse il primo alloro (1975) al Campo de li Giochi. E fu sempre lui ad

inaugurare la stagione del “professionismo” nella Giostra, ingaggiando nel 1982, a suon di milioni di lire, quel Fabio Cruciani (fantino all’epoca tra i più forti) che nel 1983 regalò al Badia entrambe le edizioni della Quintana. Celeberrima fu la sua contestazione - siamo alla fine degli anni ’80 - verso il nuovo regolamento della gara gastronomica (che, secondo lui, aveva penalizzato proprio il Rione Badia che per vincerla aveva ingaggiato uno dei cuochi più importanti del periodo) che lo condusse a presentare ai giurati, come piatto principale, una semplice coppia di uova al tegamino. Come altrettanto celeberrimi erano i suoi botta e risposta con Ariodante Picuti, che andavano regolarmente in scena nel corso di lunghissime ed estenuanti riunioni del Comitato Centrale. Riunioni del Comitato Centrale che vedevano protagonisti, sempre nell’ottica di un approccio antagonista, diremo oggi “antisistema”, Italo Luna e Mario Santini, priori, rispettivamente dei rioni Spada e La Mora. Per un lungo periodo di tempo, entrambi avevano condiviso lo stesso percorso di crescita quintanara all’interno del rione Spada, ma poi le loro strade si erano divise. Mario Santini approdò dalle parti di Via Colomba Antonietti, mentre Luna divenne priore del Rione Spada nel 1982, raccogliendo l’eredità di Lucio Bocci. Impulsivi e diretti nei loro approcci (spesso anche loro battibeccavano in sede di Comitato Centrale con i magistrati dell’Ente) c’è da dire che furono comunque protagonisti di scelte azzeccate.

Italo Luna, credette fortemente (uno dei pochi nella Foligno quintanara di quel periodo) nelle potenzialità tecniche del cavaliere faentino Gianfranco Ricci. Proprio nel 1982 lo portò al rione Spada (dopo anni di fallimenti al Cassero ed al Badia) e quello che poi sarebbe diventato il leggendario “cavaliere nero”, lo ripagò alla grande, regalandogli quattro splendide vittorie nell’arco di tre anni. Merito di Luna, anche di aver riproposto alla pubblica opinione il problema del degrado del Portico delle Conce che, salvo

gli interventi dello Spada, propedeutici all’apertura annuale della taverna, versava in pessime condizioni di conservazione. Mario Santini, dal canto, oltre a risollevare le sorti del rione, (due vittorie da priore, 1984 e 1990) riuscì a creare intorno al gelso del rione La Mora, un gruppo di giovani contradaioli (Raveggi, Barili, Montanari, tra gli altri) che poi andarono a costituire la classe dirigente del rione negli anni successivi. Classe dirigente che ha consentito alla contrada di crescere in modo armonico e senza gravi conflitti. E sempre in questo periodo, fine anni ’70 inizio anni ’80, ebbe inizio la carriera di dirigente quintanaro di Lucio Cacace (attuale responsabile della Commissione tecnica dell’Ente Quintana), insediatosi sullo scranno più importante del Consiglio rionale del Pugilli nel1979. I suoi primi anni da priore, c’è da dire, non furono facili, se non altro perché per tutta la prima metà degli anni ’80 (ad eccezione del 1980, quando Marcello Formica regalò la sua ultima vittoria al rione dell’Aquila nera) dovette assistere inerme ai successi a ripetizione conseguiti dal rione Spada. Ma fece di necessità virtù: fu sotto il suo impulso, infatti, che il Pugilli si dotò di una propria scuderia rionale che espresse tutte le sue devastanti potenzialità nel decennio successivo, quando, anche grazie all’ingaggio di Paolo Margasini, (senza nulla togliere alla vittoria di Emanuele Filippucci del 1990) le vittorie cominciarono ad arrivare copiose dalle parti di via Mentana. Rione Pugilli che, anche grazie alle vittorie ma non solo, conobbe una crescita esponenziale in termini di nuovi contradaioli. Un percorso, quello di Lucio Cacace, simile a quello di un altro dirigente rionale di quel periodo: stiamo parlando di Marco Cardinali del rione Morlupo. Anche Cardinali, quando divenne priore, dovette rianimare una contrada che dopo l’uscita di scena dello storico priore Otello Mariotti (“nume” tutelare di Paolo Giusti che, proprio come cavalier Baldo del Morlupo, colse una lunga sequela di trionfi), dopo anni di

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traversie interne – segnato da un susseguirsi vorticoso di priori (tra gli altri Fiorella Simonetti, Giuseppe Gramaccioni e Remo Marchionni) era in cerca di una nuova identità. E Cardinali seppe trovargliela. Finalmente, seppur peregrinando di locale in locale, il rione si dotò di una taverna all’interno dei propri confini e cominciò a costruire quell’edificio “tecnico” che nel corso degli anni ’90 lo vide tornare ripetutamente al trionfo al “Campo de li Giochi”. Gli anni ’80 del rione Cassero, videro al vertice della contrada della torre merlata, prima Gabriele Santarelli (priore di lungo corso), e poi Aldo Amoni. Aplomb decisamente britannico il primo; molto più mediterraneo il secondo.

Ed è proprio su quest’ultimo che focalizziamo i nostri ricordi; sull’attuale presidente di Confcommercio Foligno, che in termini di popolarità ed importanza politica, mossi quei primi passi ai vertici del rione Cassero, da lì non si è più fermato. Amoni era, ed è, un personaggio spontaneo, diretto ed immediato; uno che va subito al punto, senza tanti sofismi o giochi di parole. Un atteggiamento dinamico, quasi arrembante, che servì al rione Cassero di quello scorcio di anni ’80, per scuotersi di dosso quella polvere stratificata che aveva contraddistinto l’ultima fase dell’era santarelliana. Venne potenziata la taverna di via Cortella, dato il benservito al cavaliere faentino Luigi Poggiali (autore di prestazioni non propriamente esaltanti), ed ingaggiato – anno 1988 – il giovane ed esordiente folignate Pierluigi Chicchini. Seppe veder giusto Aldo Amoni, perché proprio l’anno successivo all’esordio, Chicchini riuscì a riportare tra le mura del Cassero, quel palio che ormai vi latitava dai tempi di Marcello Formica. Come la famiglia Agnelli è legata alla Juventus, o quella Moratti all’Internazionale, così, anche in ambito quintanaro, segnatamente al rione Ammanniti, la famiglia Fiordiponti ha sempre avuto un rapporto preferenziale con la Contrada di via Arti e Mestieri. Un connubio che comincia a partire, in termini di incari-

chi dirigenziali, proprio alla fine degli anni ’70 per arrivare, salvo brevi interruzioni, fino ai giorni nostri. Nel segmento temporale che stiamo ricostruendo, c’è da dire che la massima carica del rione Ammanniti passò spesso di mano: Claudio Sorbi, Adriano Pantaleoni e, per l’appunto, Massimo Fiordiponti che, negli anni ’80, fu il primo rappresentante di quella famiglia ad assumere l’incarico priorale. Anzi, nel 1981, quando la contrada dalle spade incrociate tornò dopo 31 anni alla vittoria (grazie al faentino Mario Giacomoni) la più importante magistratura del rione era proprio retta da Massimo Fiordiponti. Poi, più tardi, fu la volta del fratello Fabio ad assumere incarichi di vertice, e sempre con la buona sorte ad accompagnare questa avventura familiare; basta vedere, in tal senso, l’albo d’oro del rione Ammanniti; decisamente ricco di soddisfazioni.

Se, almeno in parte, abbiamo descritto una “galleria” di priori, versione anni ’80, protagonisti della scena in modo plastico e roboante, ora andiamo a raccontare i profili di altri priori (ed altre contrade), che invece rispondevano, già in quel periodo, a quella modalità “politically correct”, accennata in apertura. Tra questi, i priori che si avvicendarono alla guida del Contrastanga: Luciano Giusepponi, Guido Bacino e Daniele Mantucci. Tutti giovani contradaioli cresciuti sotto l’ala protettrice di Anita Chiucci, espressione di una Foligno che il linguaggio dell’epoca avrebbe definito “borghese”, seppero gestire il potere rionale in modo oculato e professionale, evitando al Contrastanga (anche grazie ad una programmata “staffetta” al vertice) quel continuo stillicidio di conflitti interni per il potere, che invece caratterizzarono il percorso di altri rioni.

Questo consenti al Contrastanga di crescere con tranquillità e di adottare decisioni importanti ed innovative. Fu proprio la contrada di via Istituto Denti, in tal senso, a dotarsi per prima di una scuderia totalmente rionale che consentì al rione, negli anni ’80, di inaugurare una lunga stagione di trionfi al

Campo de li Giochi. Dal Contrastanga al Croce Bianca; dal trio di cui sopra a Francesco Baldassarri, priore del rione di Via Butaroni che una volta raccolta l’eredità di Arnaldo Caprai e Luigi Romagnoli, si insedio sullo scranno più alto della contrada rosso crociata alla metà degli anni ’80. Personaggio dai tratti sicuri, apparentemente inflessibili, stimato professionista, e “decisionista” d.o.c., Baldassarri prese le redini del Croce Bianca in un periodo in cui il rione, uscito dalle secche degli anni ’70, si stava predisponendo per rinverdire i fasti degli anni ’50; soprattutto dal punto di vista tecnico. Grazie al mitico Bolero IV, infatti, il Croce Bianca tornò alla vittoria 26 anni dopo l’ultimo alloro, quello Olimpico, di Marcello Formica. Baldassarri ebbe anche il merito di puntare, anzi di “ripuntare”, su un giovane folignate che dopo una prima esperienza al Morlupo, sembrava essere entrato nel cono d’ombra della Quintana. Chiamato appena una settimana prima delle Giostre di settembre 1988, riuscì a primeggiare in entrambe le edizioni della nostra tenzone: stiamo parlando di Paolo Margasini. E chiudiamo il nostro excursus sui priori quintanari, rievocando la figura del compianto Amedeo Ciancaleoni…Forse “il” priore per antonomasia. Lui ed il rione Giotti erano la stessa cosa. Mai una parola fuori posto, una competenza tecnica straordinaria (fu uno dei pochi, forse l’unico, Priore-cavaliere che la Quintana abbia mai visto), un equilibrio non comune e doti diplomatiche da far invidia ad un funzionario della Farnesina. Spesso era lui era il “porto sicuro” (e torniamo alle turbolenti riunioni del Comitato Centrale come descritto in apertura) di Ariodante Picuti, per cercare di addivenire ad una faticosissima quadratura del cerchio. Tutte doti che Ciancaleoni ha messo a disposizione dell’Ente Giostra quando, negli anni ’90, ne è stato il vice presidente.

Guglielmo Castellano

Ettore Tesorieri (1552-1638)

È risaputo che dobbiamo ad Ettore Tesorieri, che annotò i capitoli di giostra del 1613, se nel 1946 si decise di riprendere, anche se modificata, la competizione cavalleresca che per molti secoli vide gareggiare i nobili folignati. La prima testimonianza scritta della gara equestre, lasciataci in un registro delle Riformanze dal cancelliere comunale Bernardo de Albricis, risale al 1448, quando i cavalieri si sfidavano in onore del santo patrono Feliciano. In seguito le regole cambiarono e la sfida divenne un evento laico, destinato al periodo del Carnevale. Ettore Tesorieri, anche lui cancelliere comunale, scrisse il regolamento di giostra, con la sua curatissima e inconfondibile grafia, in uno dei registri della serie Magistrati e Blasoni, in cui venivano annotati, ogni bimestre, i nomi dei priori in carica. Tesorieri dette un titolo alla sfida dei cinque cavalieri e alle norme da osservarsi: Stimolo generoso di virtute. Ma dell’uomo Tesorieri, fino a qualche anno fa, se ne sapeva poco. Naturalmente era conosciuta la sua attività di esperto di diritto, a Foligno ricoprì i ruoli di cancelliere e di camerlengo; Francesco Cirocchi, nel 1626, nella presentazione dell’opera poetica di Tesorieri intitolata La penna insensata, accennò anche alla sua opera musicale. Si sapeva che, pur essendo originario di Andria, visse per molti anni, fino alla morte, a Cannara. Ma di questo personaggio poliedrico non esisteva una vera e propria biografia. Il Comitato Scientifico dell’Ente Giostra volle porre rimedio a questa mancanza e, nel 2008, fu pubblicata, con il coinvolgimento disinteressato di numerosi studiosi, la biografia di Tesorieri e, con il ritrovamento del manoscritto autografo, le opere musicali.

Della sua vita, della sua professione e dei suoi interessi letterari e musicali se ne potrà riparlare prossimamente; intanto rimandiamo al volume Ettore Tesorieri - cancelliere, musicista, poeta.

Paola Tedeschi

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Umanità Imparzialità Neutralità Indipendenza Volontarietà Unità Universalità

secondo premio:

una bici con pedalata assistita

terzo premio:

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quarto premio:

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L’Ente Giostra dall’orizzonte della documentazione:

La Segreteria Generale La Segreteria dell’Ente, anche nel recente periodo di “fisica” chiusura della sede, ha sempre funzionato; anzi ha funzionato più di prima. Gli adempimenti si sono, infatti, moltiplicati, così come il carico di lavoro, per la “forzata” assenza del Personale. Un lavoro quasi sempre dietro le quinte, per dare coordinamento ai vari incombenti, ma soprattutto per far mantenere il legame tra l’Ufficio di Presidenza, i Magistrati ed i Priori. Un’attività che ho svolto, dedicando sempre una porzione della giornata per la verifica della corrispondenza, per coordinare gli adempimenti, ma anche e soprattutto per l’adeguamento degli atti e regolamenti dell’Ente alle disposizioni d’urgenza, che si sono susseguite. Fin dal primo momento, è stato attivato un sistema che mi ha consentito il controllo “da remoto” del server istituzionale dell’Ente: così, anche io ho lavorato a distanza! Con l’ausilio di una piattaforma di collegamento on-line si sono tenute le varie riunioni delle Commissioni, ma anche del Consiglio Direttivo e del Comitato Centrale. Gli Organi, infatti, in questa fase, sono stati chiamati ad adottare decisioni anche molto difficili: sospensione delle manifestazioni, rinvii, modifiche ai progetti organizzativi ed ai programmi delle Giostre. Dal lavoro di questi mesi, è iniziato anche il percorso della digitalizzazione: si è avviato il lavoro per creare una piattaforma per l’invio delle comunicazioni, per la visione della documentazione e, comunque, per mantenere un archivio storico. Tutti i Magistrati e i Priori, in futuro, potranno accedere all’area riservata, con diversi livelli di autorizzazione, ciascuno a mezzo della password personale, per la consultazione degli

atti e documenti. Si tratta di un primo “passo” e mi auguro che, a breve, a questo potrà seguire anche la digitalizzazione di tutto il “protocollo” di segreteria e, poi, la creazione di un vero e proprio archivio dati. La graduale ripresa è ancora in atto, ma, nel frattempo, la Segreteria è stata ulteriormente impegnata per i contatti con le Istituzioni. Il riavvio delle attività preparatorie ha visto, in prima linea, la riapertura della pista di allenamento e del Campo de Li Giochi; così si è potuto – pur tra tante restrizioni – riprendere le sedute di allenamento, sempre a porte chiuse. D’intesa con la Commissione Tecnica e con la Commissione Veterinaria, di volta in volta, anche per rispettare le prescrizioni che si sono susseguite, ho provveduto alla redazione delle linee guida, poi approvate dagli Organi. Tutto si è svolto così sempre senza alcun problema, anche grazie all’attenzione della Commissione Tecnica ed alla fattiva collaborazione dei Cavalieri e del personale delle scuderie. Nello spirito quintanaro, che anima ogni passo della manifestazione, talvolta, le rigide prescrizioni hanno creato qualche ritorno di “rumore di scontento”: ad ogni occasione, ho cercato di dare la giusta spiegazione delle regole, che sono state sempre il frutto di un confronto e di un costruttivo dialogo, da un lato con le Autorità e dall’altro con il Popolo della Quintana.

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Popolo della Quintana che ha sofferto della mancanza del clima quintanaro pieno di Giugno e che aspetta, ora, con grande passione, ma anche con tanto spirito di appartenenza, il ritorno della Quintana di Settembre. Mi piace – soprattutto in questa occasione – chiudere queste brevi riflessioni con un ringraziamento agli Illustri Priori e a tutto il Popolo quintanaro, che hanno saputo, in momenti di terribile difficoltà, mantenere un alto senso di responsabilità, dando così ancora una volta la prova che è sempre meglio essere… Quintanari!

Mauro Carboni

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Dentro l’archivio dell’Ente Giostra della Quintana L’archivio storico, quello con i primi documenti che raccontano l’attività dei pionieri della grande festa di Foligno. Così, in un caldo pomeriggio d’estate, ci siamo immersi nei documenti di quei favolosi primi anni.

La nostra attenzione si è fermata al 1950, il quinto anno della Quintana moderna. Il faldone è ancora in ordine con le varie cartelline che scandiscono le tappe di avvicinamento alla Giostra. Il presidente di allora era il colonnello Mirko Modestini e proprio lui, di concerto con il Direttivo, aveva lanciato il concorso per il manifesto celebrativo dell’edizione di quell’anno. Non abbiamo il manifesto, ma sappiamo chi partecipò al concorso e, soprattutto, chi lo vinse: Edmondo Tiberti, un folignate residente a Roma che superò noti artisti locali come Luigi Fratta, Lanfranco Radi, uno degli inventori di HumourFest, Francesca Innocenti, che di lì a qualche anno realizzò un Palio di Giostra, e Edgardo Guarino. Ma la nostra curiosità è attratta subito da un documento del Comando della Brigata di Foligno della Guardia di Finanza. Le grane, evidentemente, non mancavano neanche allora. Infatti, il documento non è altro che un verbale di constatazione e d’interrogatorio per il presidente Modestini, reo di aver fatto affiggere sui muri della città un piccolo manifesto, senza il bollo di affissione, con cui si invitavano i folignati ad abbellire il proprio rione proprio in vista dei festeggiamenti della Quintana. Il presidente se la cavò facendo leva sulla sua “assoluta buona fede e quindi senza fini speculativi”. Continuando l’ispezione del faldone scopriamo che, anche allora, l’Ente sottoscriveva accordi o partnership, come si direbbe oggi. Interessante

è quella con le Ferrovie dello Stato, in particolare con il servizio commerciale del traffico. In sostanza l’Ente aveva chiesto una riduzione della tariffa per tutti coloro che avrebbero preso il treno per venire a Foligno a vedere la Giostra. Le Ferrovie risposero che un’ulteriore riduzione della tariffa non era possibile ed applicarono solo la riduzione del 20-30% della tariffa ordinaria prevista per i biglietti ordinari e festivi di andata e ritorno da applicare a tutti i viaggiatori per un raggio di 250 chilometri. Tra le veline della segreteria non mancano i preventivi e le offerte. Per quanto riguarda l’addobbo, scopriamo che l’Industria Cereria Saponi e Affini Migoni di Firenze offre la cera per le torce a vento a 305 lire al chilo, mentre quelle “senza fumo” costano 315 lire al chilo. E ancora la Sartoria Teatrale di Firenze anche quest’anno “con l’avvicinarsi dei festeggiamenti folignati è a disposizione per qualsiasi occorrenza”. Interes-

sante anche la parte delle varie giurie, sì perché ce n’era più d’una: i professori Giacomo Prampolini e Gianni Angelini si occupavano della parte storico-artistica, l’architetto Renato Mancia solo di quella storica, il professor Italo Ciaurro, coadiuvato dall’avvocato Vincenzo Mazza, sovrintendeva le questioni disciplinari, mentre il giudizio sugli addobbi era appannaggio del professor Leonardo Leonardi con il professor Ciaurro e l’avvocato Mazza. Continuando nel nostro lavoro non ci siamo fatti sfuggire il budget di previsione di quell’anno o meglio, lo ”stato di previsione”. Sul fronte delle entrate ci sono i contributi della Cassa di Risparmio di Foligno (10.000 lire), Banca Commerciale Italiana (10.000 lire), Banca Nazionale del Lavoro (10.000 lire), Banco di Roma (10.000 lire) la stessa cifra, dunque, per ogni istituto di credito. Poi la cifra si impenna a tocca quota 50.000 con il contributo dell’Ente Provinciale del Turismo.

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La voce incassi eventuali, decisamente generica, è la più sostanziosa e arriva addirittura al milione di lire. Vediamo allora come venivano impiegate le risorse e quali costi doveva sostenere l’Ente. Tra le voci più alte troviamo quelle per la corrispondenza pari a 10mila lire, poi 8mila lire per la riparazione del Gonfalone e la confezione del Palio. La voce più alta riguarda la “rappresentanza del Comitato Centrale” con 60mila lire, ingenti sono anche le spese per la modifica di Giostra. Infatti, il passaggio dalla pista a zero a quella ad otto raggiunge le 30mila lire alla quale dobbiamo aggiungere la manutenzione del Campo, 25mila lire, più 10mila lire per la sabbia necessaria per il nuovo tracciato. Anche la propaganda, meglio la promozione costituiva una voce importante con 22mila lire per realizzare tre striscioni per la “reclame”. Tirando le somme, a fronte di 1milione e 110mila lire di entrate, le spese furono di 677mila lire per un avanzo di 433mila lire. Ma la chicca di questi interessantissimi documenti l’abbiamo lasciata per ultima. Quell’anno il presidente Mirko Modestini si adoperò per ricevere contributi anche a livello nazionale ed inviò richieste anche al Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Indovinate un po' chi era il sottosegretario? Non è difficile, basta conoscere la storia della Repubblica per indicare uno dei politici più longevi: Giulio Andreotti. Il presidente Modestini chiese 1 milione e mezzo di lire contando anche sui buoni uffici del senatore folignate Pasquini, ma alla fine alla Quintana arrivarono 500mila lire. In archivio, nel carteggio, è conservato il messaggio autografo con cui il sottosegretario Andreotti rispose al presidente

scusandosi e motivando il taglio del contributo con la crisi che aveva investito l’Ente Turistico. Ma la curiosità, anzi l’errore, sta tutta nel testo del messaggio “Stò cercando in altri capitoli la disponibilità e mi riservo risposta la prossima settimana”. Ecco la scivolata di Andreotti. La ricerca della disponibilità nei capitoli del bilancio dello Stato gli aveva fatto dimenticare le regole della grammatica secondo cui un monosillabo senza omografi, cioè parole diverse ma uguali come scrittura, non ha bisogno di accenti.

Mauro Silvestri

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Quintana a scuola Scuole chiuse, qualche collegamento online, segregati in casa: bambini che non sanno spiegarsi perchè non si va più a scuola, non si va più a calcio, al parco...Si parla di un misterioso essere, soprannominato Covid e un numero, il 19. È un mostro, un drago, un supereroe dai poteri malvagi?

Difficile spiegare, sopratutto ai più piccoli, che un anonimo essere, visibile solo al microscopio, a forma di sfera con piccole protuberanze, sia riuscito a sconvolgere tutte le nostre abitudini, anche i più insignificanti riti quotidiani. Si sentono notizie terribili,

scorrono immagini inquietanti. C'è il desiderio di alleggerire la tensione, la preoccupazione, di proporre qualche mezzo di evasione. Nasce l'idea di un concorso che aiuti a sognare, che dia spazio all'immaginazione, alla fantasia; che aiuti ad impiegare il tempo in modo piacevole, che faccia sperare che tutta la bruttezza possa finire e che ritorni la spensieratezza. Il titolo del concorso "E se arriva la Quintana, anche il virus si allontana", coniato dal priore Riccardo Ricci e poi condiviso, è giocoso, un po' magico. Il regolamento prevede di cimentarsi con un disegno, un manufatto, un testo in poesia o in prosa su questo tema. Ancora una volta, tanti insegnanti hanno risposto con entusiasmo, coinvolgendo intere classi o singoli alunni.

All'inizio si era pensato di destinare il concorso alla sola scuola primaria, ma poi,

dato l'interesse, si è esteso anche alla scuola secondaria di primo grado. Sono arrivati tantissimi lavori: divertenti, allegri, creativi, colorati. Abbiamo rivisto i colori dei rioni, i tamburi le lance puntate contro questo esserucolo sferico, bitorzoluto. Noi membri della giuria, con me l'assessore Paola De Bonis, la prof.ssa Ambra Cenci, il Priore Riccardo Ricci, abbiamo provato grande piacere nel passare in rassegna gli elaborati, è stato difficile assegnare i 20 premi in palio, perchè tutti avevano qualcosa di meritevole.

Ringraziamo di cuore tutti i bambini che hanno partecipato, i loro insegnanti e i loro genitori. L'appuntamento è per il 7 settembre 2020, ore 17 a Palazzo Candiotti, per la premiazione dei vincitori.

Rita Barbetti

Il Festival Segni Barocchi, quest’anno esce in “PILLOLE”, in un tempo nuovo, un tempo non dettato più dai suoni, dalla danza, dalla parola ma da un “virus” che intende cambiare il nostro vivere in società.

Avevamo programmato spettacoli in prima mondiale, concerti, conferenze, spettacoli di danza e prosa, corsi. Usciamo così nel 2020, quasi “sottovoce”, in punta di piedi, per traghettare il Festival che fu a quello che sarà, sempre più legati alla Giostra della Quintana e con l’intenzione di crescere sul territorio, per il territorio, con il territorio.

Fabio Ciofini, Direttore Artistico

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Venerdì 11 settembre 2020

Venerdì 18 settembre 2020

ore 17.00 Corte di Palazzo Trinci “… Il primo moto del ballare; è l’alzar de piedi …” dal Trattato “Mastro da Ballo” di Ercole Santucci, 1614 Seminario di danza storica tenuto da Angelo Paolo De Lucia Ingresso libero. Posti limitati.

Per informazioni ed iscrizioni: 328 0333869 segnibarocchi@comune.foligno.pg.it.

ore 17.00 Chiesa di San Nicolò Il Cornetto del Doge Virtuosi passaggi nei madrigali, mottetti e canzoni del ‘500 veneziano Seicento Stravagante Davide Brutti, cornetto Nicola Lamon, organo

ore 17.00 Chiesa di San Nicolò Virtuosi d’organo a Roma Gabriele Catalucci, organo ore 18.30 Sala delle Conferenze di Palazzo Trinci Francesco Antonio Bonporti: Inventioni (e invenzione) di un compositore “gentilhuomo” Conferenza Prof.ssa Silvia Paparelli ore 21.00 Corte di Palazzo Trinci Francesco Antonio Bonporti (1672-1749) Inventioni da camera a violino solo op. 10 Accademia Hermans Rossella Croce, violino barocco Fabio Ciofini, organo e clavicembalo

Tutti gli eventi sono ad ingresso libero. Posti limitati.

Per informazioni e prenotazioni: Auditorium San Domenico, dal lunedì al venerdì 9-13, martedì e giovedì 15-17 - segni barocchi@comune.foligno.pg.it.

ore 18.30 Auditorium Santa Caterina Passeggiando a Foligno nel ‘600 tra fiere, processioni e spezierie Conferenza Prof.ssa Cristina Casciola A cura dell’Associazione Progetto Foligno partecipa Meleute Ensemble Quintetto vocale Elga Ciancaleoni, soprano Antonella Masciotti, soprano Elisabetta Filippucci, contralto Fabrizio Eleuteri, tenore Angelo Bornaghi, basso ore 20.00 Corte di Palazzo Trinci “Non è tempo d’aspettare” Notte cortese tra danze, frottole e fantasie del XVI secolo Giulia Testi, voce e liuto Angelo Paolo De Lucia e Simona Grazzini, danza ore 21.00 Corte di Palazzo Trinci Georg Philipp Telemann (1681-1767) “Der Harmonische Gottesdienst” Christiane Singer (1943-2007) “Soltanto quel che arde” MAURO BORGIONI, baritono ASTRA LANZ, attrice ACCADEMIA HERMANS Fabio Ceccarelli, traversiere Alessandra Montani, violoncello Fabio Ciofini, clavicembalo e maestro di concerto

Dalle dita alla forchetta “Passato è l’anno mille, omeni moderni semo.” Queste le parole di Brancaleone (…alle Crociate), frutto del genio di Mario Monicelli con Age e Scarpelli, nel secondo film della saga medievale dell’intrepido eroe di Norcia. Infatti è proprio nei primi anni del secondo millennio, precisamente nell’estate del 1004, che appare in una pubblica occasione, in tutta la sua modernità, la forchetta. Sono le nozze a Venezia del ventenne doge Giovanni Orseolo, con la ancor più giovane principessa Maria Argyropoulaina, nipote dell’imperatore bizantino Basilio II. Originalità assoluta tra le stoviglie da tavola, chiamata subito dai Veneziani piròn, dal verbo greco peìro, che significa infilzare, muove a stupore per l’alone di snobismo che ne desta l’uso. Negli Annali d’Italia di Ludovico Antonio Muratori, della diciassettenne sovrana sottolinea la “…sua esorbitante delicatezza”. Ovviamente la cosa indusse commenti malevoli tra i santi uomini di chiesa, primo fra tutti San Pier Damiani, il quale scandalizzato ci fa sapere come la nobile si facesse tagliare dagli eunuchi al suo servizio il cibo a piccoli pezzi e ne assaggiava pochissimo senza toccarlo con le dita, portandolo alla bocca con questo strumento d’oro estratto da un astuccio. La mollezza dei costumi di Bisanzio ovviamente era uno dei tanti pretesti che condussero allo scisma delle chiese.

Ma nel frattempo, il mondo non poteva più ignorare l’esistenza della forchetta. Bollata come strumento del diavolo per evidenze morfologiche, verrà duramente combattuta per i secoli a venire. Appare invero anche prima, in alcuni ritrovamenti archeologici di siti antichi romani.

Famoso ad Albintimilium (Ventimiglia) il ritrovamento di un set da viaggio in argento, che come un coltellino svizzero, aveva un meccanismo con ripiegati sette elementi, tra cui una forchetta. Più unico che raro, l’oggetto non ci indica un suo uso diffuso, ma certamente la conoscenza dell’attrezzo.

I patrizi romani continuano a mangiare con le mani, proteggendo i polpastrelli con ditali d’argento. Ma è nel rinascimento, nell’approntare sontuosi banchetti, che nelle corti italiane si introduce l’apparecchiatura a coperto singolo, con sfoggio di posate in metalli preziosi, tra cui la forchetta. Ed è proprio l’uso di questa che trasformerà il coltello, non più a punta, ma con la lama arrotondata, venuta meno la necessità di infilzare i bocconi. Le cronache del tempo, scritte da viaggiatori europei che capitavano nella penisola, sono piene di riferimenti alla destrezza degli italiani nell’uso della forchetta, cha passa da due, a tre, a quattro rebbi a seconda delle necessità di utilizzo.

Al giorno d’oggi la forchetta è sulle tavole di tutto il mondo, tuttavia noi italiani restiamo maestri nel difficile compito di avvolgervi gli spaghetti, arte che ci viene insegnata fin da bambini e che esteticamente supera di gran lunga in eleganza, lasciatemelo dire, il gesto orientale di portare alla bocca i noodles e succhiarli rumorosamente dalla scodella: opposte visioni di tratti di civiltà.

Daniele Falchi

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I 10 Cavalieri della Sfida 2020

di Guglielmo Castellano

TOMMASO FINESTRA / RIONE AMMANNITI Gli addetti ai lavori, parlano di questo giovane fantino di San Gemini, in termini più che positivi; quasi entusiastici. Un ottimo cavaliere (protagonista in altre tenzoni similari alla nostra) dalle grandi capacità tecniche. A Foligno ha fatto soltanto una fugace apparizione nella Giostra straordinaria dello scorso ottobre (in qualità di portacolori del Rione Contrastanga), portando a termine una gara più che dignitosa. Ora è approdato in quel di via Arti e Mestieri, alla corte dell’Ammanniti, dove sono tutti consapevoli e certi di aver trovato il vero erede di Riccardo Conti.

CRISTIAN CORDARI / RIONE BADIA Un unico successo conseguito (Rivincita 2017), ma che gli è valso per ottenere eterna gratitudine da parte del suo popolo. Per i contradaioli del Badia, Cordari resterà sempre una icona. Ma il cavaliere di Servigliano non si è mai seduto sopra gli allori, ed in tutte le edizione della Giostra, successive a quello straordinario settembre 2017, sul campo ci ha sempre messo l’anima; generoso e caparbio ogni volta. Ed anche il 2020, non sfuggirà a questo copione.

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LUCA INNOCENZI / RIONE CASSERO E’ il campione in carica della Giostra della Quintana, avendo trionfato nella tenzone della “Solidarietà” dell’ottobre 2019. Le sue grandi capacità tecniche suffragate da un 2019 che lo ha visto primeggiare in quasi tutte le Giostre e tornei di antico regime sparsi nel Bel Paese, fa di lui uno dei fantini più temibili in circolazione. A Foligno fin qui ha centrato sette allori e, anche per la Quintana di settembre 2020, parte con tutti i favori del pronostico dalla sua parte.

ALESSANDRO CANDELORI / RIONE CONTRASTANGA Dopo l’esordio dello scorso anno con il Rione Giotti, Alessandro Candelori da San Gemini, è approdato al Contrastanga. Insomma, da una contrada abituata a vincere, ad un'altra con un medesimo pedigree di alto lignaggio, che parte dai lontani anni ’70 del secolo scorso, quando il Rione gialloblù fu il primo ad allestire una propria scuderia. Ecco, Candelori è approdato in questo contesto, fatto di forte spirito di appartenenza e competitività. Dovrà dare il massimo, confermando quanto di buono fatto già vedere lo scorso anno.

MASSIMO GUBBINI / RIONE CROCE BIANCA E’ l’antagonista principale di Luca Innocenzi. Stesso anno dell’esordio (2002), stesso numero di vittorie (sette) e stessa maestria tecnico-tattica. Insomma, stiamo parlando dei “Coppi e Bartali” della nostra massima manifestazione cittadina.

Il Fedele è il classico fantino che riesce a far esprimere qualsiasi cavallo gli venga sottoposto, al massimo delle sue potenzialità tecniche. Nel 2019 ha timbrato il cartellino con il successo nelle Giostra settembrina della Rivincita; ed anche quest’anno, farà di tutto per contendere al suo rivale di sempre il palio 2020.

DANIELE SCARPONI / RIONE GIOTTI Il suo palmares è il più ricco (nove successi conseguiti tra il 2004 ed 2016) tra tutti i fantini che si sfideranno al Campo de li Giochi. Una storia importante, cominciata negli anni ’90 del secolo scorso che fa di lui, dopo Lorenzo Paci, il cavaliere con più anni di esperienza ancora in attività. Certo, gli ultimi anni sono stati in chiaroscuro. Grandi premesse alla vigilia, ma altrettante cocenti delusioni a consuntivo. Forse il ritorno al Giotti (dove è cominciata la sua luminosissima carriera) potrà infondergli nuovi stimoli ed obiettivi.

MATTIA ZANNORI / RIONE LA MORA Sarà ancora il giovane fantino di San Gemini a difendere i colori del Rione La Mora in quel del Campo de li Giochi, in occasione della Giostra settembrina di quest’anno. Nel 2019 il Generoso ha fornito, più degli anni precedenti, riscontri decisamente incoraggianti e potenzialmente vincenti. Ora occorre la conferma. La prova senza “se” e senza “ma” che lo proietti definitivamente nel ranking dei migliori interpreti della Giostra.

LORENZO PACI / RIONE MORLUPO 27 anni. Tanti ne sono passati, da quando, giovanissimo cavaliere (non ancora maggiorenne), trionfò nella Giostra della Quintana nell’anno del suo esordio. Da allora, Lorenzo Paci di vittorie ne ha agguantate altre sei, di cui l’ultima nella Giostra della Sfida del 2017. Sette allori per il Baldo del Morlupo, che non ha ancora la benché minima intenzione di appendere la lancia al chiodo, consapevole di avere ancora molte frecce da scagliare nella sua faretra.

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PIERLUIGI CHICCHIINI / RIONE PUGILLI Ormai, il Moro del Pugilli, può essere considerato uno dei punti fermi della Giostra della Quintana. Con due successi alle spalle (l’ultimo dei quali nella Sfida del 2019), il suo nome va inserito per “default” tra i favoriti della vigilia. E’ un cavaliere che non si tira mai indietro, che va sempre all’attacco, con grinta e determinazione, salvo poi, all’occorrenza (e la sua ultima vittoria al Campo de li Giochi lo dimostra), agire di rimessa, con intelligenza, e capitalizzare il bersaglio grosso.

MARCO DIAFALDI / RIONE SPADA Il Rione Spada ha voltato pagina. Dopo l’esperienza con Daniele Scarponi (otto Giostre disputate ed una sola vittoria conseguita) il rione giallonero ha deciso di affidare il potenziale della sua scuderia, ad un cavaliere romagnolo, reduce anche lui da anni contradditori fatti di luci ed ombre. Ora però, Marco Diafaldi, avrà a disposizione un parco cavalli capace di fare la differenza in campo. Un’occasione unica, per il nuovo Audace, per palesare finalmente le sue credenziali. L’accostamento tra il Rione Spada e la città di Faenza, non può, tra gli spatari, rievocare anni di vittorie e soddisfazioni. Che sia Diafaldi l’erede del grande “cavaliere nero” Gianfranco Ricci?

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Palio di Settembre

Alessandro Fogo Autore del Palio della Sfida

Alessandro Fogo (Thiene, 1992) vive e lavora a San Benedetto del Tronto. Nel 2017 consegue un Master di Pittura presso la Royal Academy of Fine Arts di Anversa, dopo aver ottenuto nel 2016 la Laurea triennale in Arti Visive presso lo IUAV di Venezia.

Nel 2018 vince il primo premio per la sezione pittura al Premio Arte Laguna di Venezia.

Tra le recenti mostre personali: ABRACADRA, Il Crepaccio Instagram Show, 2018; Alessandro Fogo in de Bourlaschouwburg, Toneelhuis, Anversa, 2017.

Tra le mostre collettive: If on a winter’s night a traveller, MAMOTH Gallery, London, UK 2020; Immersione Libera, Palazzina dei Bagni Misteriosi, Milano 2019; Sotto la tazza blu, Yellow, Varese, 2019; Prize Città di Treviglio, Treviglio, 2018; If you care to see me you should think about it, Galleria Otto Zoo, Milano, 2018; Arte Laguna Prize, Arsenale di Venezia, 2018; 101ma Collettiva Giovani artisti, Fondazione Bevilacqua La Masa, 2017; Marie Louise Rousseau Painting Prize, Chapelle de Boondael, Bruxelles, 2017; Kunst-Werk, Plein Publiek, Anversa, 2017; BE- MASTERS, Royal Academy of Fine Arts, Anversa, 2017.

Le perle barocche di Minerva Bellissima et gentilissima dama

RUBRICA STORICA A CURA DELLA SCUOLA MINERVA

Immaginate di trovarvi nel 1600, al cospetto di una bellissima et gentilissima dama: forse vi sentireste meravigliati da tanta eleganza, dalla cura dei particolari e dalla sua superba bellezza. Accanto ai suoi gesti raffinati, al suo dispensare sorrisi e al suo nobile incedere, caratteristiche intrinseche della femminilità, esiste un codice sociale coerente con i concetti di bellezza e gentilezza che si fonda su un'attenta ricerca del dettaglio e che spazia dalle acconciature al trucco, dall'abito agli ornamenti. Quale gioiello riuscirebbe meglio a impreziosirne l'incarnato? Quale diadema ne incornicerebbe adeguatamente la chioma? Quale fazzoletto figurerebbe più adatto per la sua delicata mano? E ancora, i ricami di quale corsetto stringerebbero meglio le sue forme generose? Quale collo, coi suoi pizzi e i suoi merletti, ne renderebbe più eretto il busto e austero il portamento?

I gioielli e gli ornamenti rivestono un ruolo fondamentale nel delineare la figura della dama nella sua completezza. Essi riflettono, quasi irradiandola, l'epoca barocca, nel corso della quale l'arte orafa raggiunge un elevato livello di elaborazione con i suoi ta-

gli decorativi, gli intarsi di pietre preziose, il notevole ricorso alle perle e alle numerose miniature realizzate con smalti, che producono effetti altamente ricercati. Il dinamismo e l'andamento curvilineo delle pieghe degli abiti barocchi viene reso ancora più incalzante con l'aggiunta delle pietre preziose e delle perle. La collana di perle, oltre a circondare il collo della dama, viene in questo periodo fissata anche sul corsetto, all'altezza del seno, per metterne in risalto le forme e valorizzare la sua femminilità. Le decorazioni includono anche ricami, merletti, passamanerie, che adornano generalmente le estremità, mentre le gemme preziose si concentrano sul corsetto, rifinendolo. Un'interessante novità di questo periodo riguarda la forma delle perle.

Accanto a quelle classiche, tonde e ben definite, compaiono ora anche quelle non perfettamente sferiche che prima venivano scartate e che ora sono considerate tanto più preziose quanto più irregolari. La moda delle perle dalle forme stravaganti e dai colori insoliti si diffonde in maniera talmente caratteristica che, ancora oggi, le ricordiamo come perle barocche.

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LA TUASPESA COMPLETA, PROVALA DANOI!

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Le Dame dei Rioni

ANITA COLETTA

SOFIA TURCHETTI

ALESSIA CASALINI

ARIANNA BERNA

LUCIA D’ANGELI

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MARA DI MATTEO

ANITA PELAGATTI

MARTA FEDERICI

FRANCESCA MOLA

LAURA RADI

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FACILITY MANAGEMENT IGIENE AMBIENTALE

LOGISTICA INDUSTRIALE

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I grandi personaggi della gara gastronomica La Quintana ha avuto da sempre un legame con i grandi personaggi. Attori, soubrette, conduttori famosi hanno spesso impreziosito le serate settembrine. Negli anni 70 poi, grazie alla Gara Gastronomica inventata dall’indimenticabile Lino Procacci, i folignati hanno potuto vedere da vicino e conoscere i beniamini della televisione e del grande schermo. Gara, Gastronomica dicevamo. E proprio la sfida ai fornelli dei 10 Rioni è stato il pretesto di tante visite illustri. “Se vuoi venire a Domenica In, devi passare a Foligno per la Quintana” queste erano le parole di Lino Procacci quando si assicurava i personaggi per il suo grande programma contenitore della domenica pomeriggio su Rai Uno. Ma la gastronomia, anzi, l’enogastronomia quintanara ha attirato anche i grandi chef e i famosi esperti del settore. Facendo un salto indietro di quarant’anni, infatti, basta scorrere i nomi dei giurati chiamati a giudicare i piatti per rendersi conto che si trattava di vere e pro-

prie autorità dell’arte culinaria. Prendiamo per esempio il 1979. Quell’anno la giuria era guidata da Modesto Marcellini ed i membri erano Sandro Fioriti del Ristorante D’Artagnan di Frascati, Alberto Zafrani de Il Pescatore di Fiumicino e Rinaldo Drago, amministratore di tutti gli alberghi e i ristoranti di proprietà di un certo Licio Gelli che di lì a poco sarebbe balzato agli onori della cronaca per tutt’altre vicende. La storia di Fioriti e Zafrani, due autentici ambasciatori della cucina italiana nel mondo, merita di essere raccontata. L’arrivo a Foligno di Sandro Fioriti si deve a Giovanni Picuti, figlio del presidentissimo Ariodante. Giovanni stava facendo il servizio militare al Celio di Roma e casualmente aveva conosciuto Sandro Fioriti, umbro di Gualdo Tadino. L’amicizia si è cementata dopo varie incursioni enogastronomiche nei ristoranti della Capitale, possibili anche grazie alla complicità del personale civile del Celio. Giovanni, dunque, invitò a Foligno Fioriti che si fece

accompagnare dal suo amico Alberto Zafrani, altro umbro di Cannara. Proprio in quel periodo è iniziata l’ascesa dei due chef nel panorama culinario nazionale ed internazionale. Sandro Fioriti, infatti, negli anni Ottanta conosce il famoso ritoratore italiano, Tony May che gli offre la possibilità di andare a New York per aprire un ristorante e nel 1985 arriva il primo Sandro’s. Inizia la grande avventura americana di Fioriti, ambasciatore di una cucina italiana della tradizione. Fioriti raccoglie un successo dietro l’altro ed anche l’amicizia di personaggi importanti. La cucina racconta che Fioriti nel 2007 ha aperto il suo nuovo Sandro’s nell’Upper East side, un elegante trattoria italiana dove Fioriti intrattiene personalmente i suoi clienti con l’aiuto della moglie e del figlio che, pensate un po', ha avuto come padrino e madrina di battesimo Lee Jacocca, amministratore delegato della Crhysler ed uno degli uomini d’affari più importanti del mondo, e Oriana Fallaci, straordinaria giornalista, che non rinunciava mai alla fantastica amatriciana di Fioriti, definita la migliore d’oltreoceano. L’altro personaggio, Alberto Zafrani, scomparso qualche anno fa, era l’amico del cuore di Sandro e quando quest’utlimo andò negli Stati Uniti, decise, negli anni della perestroika di Gorbaciov, di aprire ristoranti italiani in Unione Sovietica che in breve tempo decretarono il suo successo tanto da farlo diventare lo chef ufficiale del Cremlino. Sandro Fioriti ed Alberto Zafrani hanno scritto pagine importanti nella enogastronomia internazionale e le loro affascinanti storie si sono intrecciate per alcuni anni proprio con la Quintana e chissà che qualche loro piatto non sia stato ispirato proprio dalla grande tradizione enogastronomica folignate.

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53 RUBRICA STORICA A CURA DELLA SCUOLA MINERVA

Le perle barocche di Minerva Cure e sanità Durante il XVII secolo si ebbe una vera e propria svolta per quanto riguarda la cura delle malattie e la concezione del malato, che veniva visto come persona bisognosa di aiuto specifico piuttosto che come elemento impuro, come proponeva la lunga tradizione medioevale. Infatti, sorsero i primi moderni ospedali, costruiti a spese della comunità. La nuova concezione della medicina e dell'atteggiamento verso il malato trova le sue radici nella cultura araba che propose una visione innovatrice. In Italia gli ospedali moderni furono fin da subito un polo di interesse scientifico notevole, dove era previsto addirittura un servizio di pronto soccorso organizzato sulla base di turni diurni e notturni, dove una serie di assistenti, barbieri, infermieri e sacerdoti prestavano servizio. Famosissimo fu l'ospedale di Pammatone nel genovese, anche se poche città potevano vantare un sistema assistenziale ben organizzato come quello romano. Il nosocomio di Pammatone era costruito alla "vecchia maniera" con enormi corsie a volte altissime, nell'estrema periferia della città perché all'epoca una serie di epidemie rappresentavano una reale minaccia di contagio; allontanare i malati dal

centro abitato costituiva una scelta di prudenza piuttosto che di discriminazione. In realtà questo istituto fu costruito già nel corso del XV; colpisce eccezionalmente il modo in cui andava organizzata l'amministrazione e la funzione dell’istituto. Di alto valore documentaristico, a proposito, risulta un dipinto dell'artista fiammingo Cornelius de Wael, intitolato “Visitare gli infermi” nel quale viene descritta una scena ordinaria della quotidianità di tali istituti; la folla presente nella scena testimonia la particolare attenzione rivolta ai bisognosi e ai malati, considerati mandati da Dio sulla terra per dare modo alle persone di esprimere la loro misericordia. Tale visione si collega al concetto dell'ospitalità nella Grecia antica, dove lo straniero era considerato inviato da Zeus, per dare modo alle persone di esprimere i loro sentimenti generosi e magnanimi. Il culto di Xenio Zeus rappresentava, infatti, la “filoxenìa”, ovvero l'ospitalità come massima virtù della cultura classica.

Nell'ambito cristiano, tale concezione si trasforma in misericordia e il carattere teleologico della cultura seicentesca prevedeva l'accentuarsi di tutte le pratiche relative. L'igiene, benchè ancora scarsa,

costituiva un vero e proprio argomento da trattare in modo specifico; soprattutto riguardo il mondo femminile, in merito alle monache, ne “La Regola Agostiniana per le Monache” ci sono sezioni dedicate al bagno e alle cure personali, mentre le strutture di ricovero e assistenza per le donne risultavano più curate e ponevano come obiettivo anche il recupero morale di esse, attraverso la preghiera. Nello stesso periodo si constatò una rivalutazione del ruolo del medico riguardo la sua funzione sociale in base alle esigenze amplificate della collettività. Testi come il famoso “I doveri del buon medico” offrivano indicazioni utili per i medici: il modo di comportarsi nel somministrare i farmaci, specie nel caso di donne gravide, oppure, se un medico avesse o no diritto, senza esserne richiesto, ad indurre pazienti altrui a passare sotto le sue cure.

Tali considerazioni già ci introducono nell'ambito dell'etica scientifica, con lo spirito della rivoluzione scientifica, fenomeno che “abbracciò” tutti i rami della cultura occidentale, il cui massimo esponente fu Galileo Galilei.

Omaggio alla Giostra

Nel mese di dicembre 2019, per dieci giorni negli spazi dell’ex Teatro Piermarini, si è tenuta una mostra personale di Carlo Crescimbeni dal titolo “Corpi di Carbone e Sanguigna / Volti di Giostra”.

L’esposizione di opere in acrilico, carboncino e sanguigna, ospitava una sezione interamente dedicata alla Giostra della Quintana, con venti ritratti di “figuranti” del corteo storico. Un omaggio dedicato alla manifestazione più importante della città: “Un evento magico e straordinario al quale ho partecipato con entusiasmo in adolescenza, e che continuo a seguire con affetto e vivo interesse da adulto”.

Sul sito www.raumplandesign.it è possibile vedere tutte le opere esposte nella mostra, ed anche alcuni interessanti video in “time-lapse” ripresi durante la realizzazione dei ritratti.

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Negli spazi dell’ex teatro Piermarini di Corso Cavour apre il Quintana Point, il punto d’informazione ufficiale della Giostra della Quintana.

Un modo per assicurare a quintanari, avventori e turisti le notizie necessarie per vivere al meglio le notti quintanare, per avere informazioni sul calendario degli eventi e per sapere cosa mangiare in taverna.

All’interno del Qpoint è possibile acquistare i biglietti della “Lotteria della Quintana”, è disponibile in copia gratuita la Rivista Qui, i fazzolettoni dei Rioni e il merchandising firmato Quintana.

Il Qpoint è aperto da giovedì 27 agosto tutte le sere dalle ore 19 alle 23.

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Il Bando Sopra la pubblica Giostra da porsi in Fuligno.

Madonne e Messeri che in Foligno vivete o dentro le mura o fuori per le campagne amene, udite!

Dame superbe in preziosi broccati coi lor sorrisi alle genti intorno, e scintillar di lance e di cruenti sproni e saettar di focosi destrieri e lor nitrire nel divorar lo spazio e gran virtute de’ cavalieri eletti e nembi di polve e volitar di piume e grida e gioia et urla di Vittoria, ecco vi attendono al Campo de li Giochi, nel corruscar del Vespro settembrino!

Ecco tra Voi rinnovellata torna la tenzone della virtute e de l’honore che in premio porge, al più bravo tra i bravi de’ cavalieri vostri in campo, prezioso palio e sorriso di Madonna illustre.

Qual de’ Rioni appagherà il desio di tòr di mano al Cavalier Vincitore il lauro cinto in ultima tenzone.

Ciascun de’ cavalieri nel maneggiar di lancia alla corsa furente di veloce destriero l’arma sua drizza alla desiata Vittoria.

E ciascun di Voi ha il cavalier eletto cui Fortuna e Valore daranno il vanto di altissimo honore.

Tutti accorrete e rimirate i prodi!

Tutti scendete ne le Piazze, ne le Vie e nel Campo de li Giochi!

E fate festa a’ cavalieri vostri!

Tutte accorrete, o genti de’ Rioni, tutte accorrete a gioir di Vittoria, anco se arride altrui, ché la concordia e l’amor de la Cittade tutta son pur Vittoria e bella e grande!

Vuoi ascoltare il Bando dalla viva voce di Claudio Pesaresi?

Inquadra col telefonino il QR Code qui a fianco

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Quintana Channel

L’appuntamento in TV con la Giostra della Quintana riprende la sua tradizionale programmazione.

Il contenitore televisivo, che è andato in onda anche nelle giornate in cui si sarebbe dovuta svolgere la Quintana di giugno, nell’edizione di settembre ci propone una scaletta di servizi e interviste, spaziando dalla storia alla cultura barocca, dall’approfondimento all’attualità.

Dallo studio televisivo allestito presso il Quintana Point ogni giorno parte una puntata del programma di informazione e intrattenimento quintanaro, che nel tempo ha creato l’identità televisiva della Giostra della Quintana di Foligno.

Il Quintana Channel è in onda da lunedì 7 settembre, tutti i giorni alle ore 14.00, in replica alle ore 22.30 e alle una di notte sul canale 11 di Umbria Tv. conduce: Manuela Marinangeli immagini: Leonardo Antonelli, Pietro Zambotti rubrica gastronomica: Daniele Falchi rubrica storica: a cura della Scuola Minerva regia: Manuela Marinangeli fotografia: Vanessa Raiola contributi grafici: Carlo Crescimbeni

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Claudio Di Cesare - Presidente Collegio Sindacale Claudio Pesaresi - Voce del Bando

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Le Taverne Le taverne sono il cuore dei Rioni. Ogni contrada ne possiede una ed è qui che si concentra l’aggregazione e la passione del Popolo della Quintana. I piatti proposti sono quelli della tradizione umbra, accompagnati dai migliori vini del territorio. Da un punto di vista architettonico sono molto interessanti perchÊ hanno permesso di riscoprire suggestive cantine o altre parti di antichi edifici. Un folto gruppo di rionali si presta come volontario per il servizio di sala.

Ragazzi e ragazze in costume accolgono con cortesia i numerosissimi avventori, folignati e non, ospiti in cittĂ per assistere alla Giostra o comunque per vivere una parte della grande Festa.

Rione Badia Hostaria del Centurione Via San Salvatore piccolo, 14

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Pappa al pomodoro con stracciata di bufala PRIMI SERVITI DE CUCINA Cappellacci di burrata con salsa di pomodori arrosto Rigatoni salsiccia, barbozza e zafferano

Rione Badia

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Agnello alla brace Lumache col serpullo del Subasio Carne alla brace

SECONDI SERVITI DE CREDENZA Crostata con ricotta e cioccolato Tozzetti e roccetti con vinsanto

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Priore: Filippo Pepponi

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Rione Cassero Taverna del Leon dʼOro Via Cortella, 26

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Quatris di bruschette Tortino della torre Antipasto del priore PRIMI SERVITI DE CUCINA Gnocchetti al Sagrantino Gnocchi quintanari Cordicelle fave e barbozza

Rione Cassero

rione.cassero

SECONDI SERVITI DE CUCINA Pajata arrosto Stinco di maiale alla birra e prugne Grigliata contadina con crostino di ceci SECONDI SERVITI DE CREDENZA Tiramisù Tortino al cioccolato con gelato alla vaniglia

Per info e prenotazioni: 338.1369448 - 329.6163364 - 349.8607942 www.rionecassero.it

Priore: Fabio Serafini

Rione Contrastanga Taverna Sette Selle Via Piermarini, 42

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Bruschetta con Ciauscolo e Pecorino Antipasto Sette Selle Coratella di agnello con Crescia PRIMI SERVITI DE CUCINA Strangozzi alla Furente con Timo Serpullo Pappardelle al Cacao con Ragù bianco di Cinghiale Gnocchi alla Contrastanga

Rione Contrastanga

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Guanciola di maiale al vino rosso Oca porchettata con patate al forno Lumache al sugo con erba spadellata SECONDI SERVITI DE CREDENZA Tozzetti e Acchiappafemmine Semifreddo Fichi e Noci Rocciata del Re con gelato alla Rocciata

Per info e prenotazioni: 342.6037882 www.rionecontrastanga.net In questa Taverna e’ possibile avere un menu’ dedicato al SENZA GLUTINE

Priore: Carlo Mattioli

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Rione Croce Bianca Taverna del Fedele Via Butaroni, 15

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Coratella e torta Barbazza con aceto balsamico e rucola Tortino di patate con lardo e funghi porcini PRIMI SERVITI DE CUCINA Gnocchi al sugo di castrato Pappardelle di farro al ragù bianco di cinghiale Ravioli alle sette erbe

Rione Croce Bianca

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Filetto di maiale in crosta al tartufo Lumache al sugo Bistecca di Angus Scottadito di agnello SECONDI SERVITI DE CREDENZA Biancomangiare Tozzetti fatti in casa con Sagrantino passito Rocciata

Per info e prenotazioni: 349.2887831 - 339.5892778 - 328.8930564 www.rionecrocebianca.com

Priore: Andrea Ponti

Rione Giotti Locanda del Prete di Rostoviglio Piazza Faloci Pulignani

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Animoso (bruschetta bianca, bruschetta rossa, tortino di melanzane, coratella, salame, rocciata con verdure) Bruschetta ceci e barbazza PRIMI SERVITI DE CUCINA Tagliatelle al cinghiale Zuppa ceci e porcini

Nobile Rione Giotti

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Polpette al sugo Tris della tradizione (coratella, polpette, trippa) Porcaccia di Camiano SECONDI SERVITI DE CREDENZA Rocciata Fregnaccia

Per info e prenotazioni: 328.6178303 - 389.6737145 339.6258999 - 347.6875679 www.rionegiotti.it

Priore: Alfredo Doni

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Rione La Mora Le Cantine del Gelso Palazzo Alleori Ubaldi, Via Pertichetti

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Antipasto del cavalier generoso Tris di bruschette Coratella PRIMI SERVITI DE CUCINA Gnocchi Madonne e Messeri Gnocchi agli antichi sapori Polenta ghiotta Ravioli Ciuccaioli

Rione La Mora

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Straccetti al tartufo Lumache di messere Palmiro Formaggio fuso al miele SECONDI SERVITI DE CREDENZA Panna cotta Dolcetti de La Mora

Per info e prenotazioni: 328.8145270 www.rionelamora.it

Priore: Massimo Montanari

Rione Morlupo La Taverna de lu Lupu Moru Via del Campanile, 32

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Bruschette al patè di fegato Tortino di ceci con crema di porcini Crostone al pecorino, pancetta e aceto balsamico Bruschetta di salsiccia spalmata PRIMI SERVITI DE CUCINA Maltagliati al ragù bianco di cinghiale Strangozzi alla gricia con cacio e pepe allo zafferano Polenta “Quella de na Vorda”

Rione Morlupo

rione_morlupo

SECONDI SERVITI DE CUCINA Spezzatino di cinghiale alle prugne Galletto infocato Spiedini di lumache SECONDI SERVITI DE CREDENZA Rocciata Torta del “Baldo” Fregnaccia

Per info e prenotazioni: 347.5317886 - 347.6587974 www.rionemorlupo.com

Priore: Elisabetta Maggi Leoncilli Massi

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Rione Pugilli Taverna dellʼAquila Nera Via Mentana, 16

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Tortino di fave con fonduta di pecorino e listarelle di barbazza arrostite PRIMI SERVITI DE CUCINA Gnocchi alla puellara al sugo rosso di castrato Maltagliati porro barbazza e pistacchi

Rione Pugilli

rione_pugilli

SECONDI SERVITI DE CUCINA Bistecca alla Porcona Fegatelli SECONDI SERVITI DE CREDENZA Ciambella al Sagrantino Salame del Cavaliere Dolce del Moro

Per info e prenotazioni: 328.7142342 - 320.0759250 327.1291400 - 329.5484324 www.rionepugilli.it

Priore: Riccardo Federici

Rione Spada Taverna delle Conce Via delle Conce

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Sformatino di zucchine con crema di taleggio e zafferano Tortino all'amatriciana e fonduta di pecorino PRIMI SERVITI DE CUCINA Cappellacci ripieni di brasato con “fondarola” Strangozzi pachino e maggiorana su crema alla melanzana con scaglie di ricotta Gnocchi del Pecoraro

Rione Spada - Quintana di Foligno

SECONDI SERVITI DE CUCINA Lumache alla Conciara Bocconcini di chianina con susine cannella ed arancia Pancia di vitello in porchetta con tartufo SECONDI SERVITI DE CREDENZA Dolce ghiacciato alla crema di Gianduia Crostata con ricotta e cioccolato Tozzetti con mandorla nocciola ed anice

Per info e prenotazioni: 347.5047762 - 338.9568668 320.8410031 - 366.4447728 www.rionespada.it

Priore: Riccardo Ricci

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Campo de li Giochi

Programma Settembre 2020

mercoledì 26 agosto Notte di bandiere Ostensione bandiere Palazzo Comunale ore 21.00 per le vie del centro storico da giovedì 27 agosto a sabato 12 settembre Apertura delle taverne giovedì 27 agosto Apertura Quintana Point ore 18.30 ex Teatro Piermarini - Corso Cavour venerdì 28 agosto Presentazione QUI / la rivista della Quintana ore 18.30 ex Teatro Piermarini - Corso Cavour domenica 30 agosto Prove Ufficiali ore 15.00 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti” giovedì 3 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “La trama e l’ordito” Filati e fibre naturali nell’Umbria del ‘600 Dott.ssa Glenda Giampaoli Direttrice Museo della Canapa – Sant’Anatolia Prenotazione obbligatoria 0742 354000 ore 18.00 Palazzo Candiotti

venerdì 4 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana "Il simbolismo de lu Cuccugnau. Significato, simbologia e curiosità dei rapaci notturni" Alfiero Pepponi Coordinatore per la Regione Umbria - Lipu-BirdLife Italia Prenotazione obbligatoria 0742 354000 ore 18.00 Palazzo Candiotti sabato 5 settembre “La Foligno del ‘600, crocevia di pellegrini” Visita guidata al complesso di San Giacomo a cura dell’Associazione Guide Turistiche dell’Umbria ore 17.00 Piazza San Giacomo domenica 6 settembre “…e fune e funari ce vonno de Foligno” Visita guidata dell’Oratorio del Crocifisso, gioiello barocco di Foligno a cura di CoopCulture Prenotazione obbligatoria 0742 354000 ore 21.00 Oratorio del Crocifisso lunedì 7 settembre Quintana Channel conduce Manuela Marinangeli in onda su Umbria TV - canale 11 alle ore 14.00 in replica alle 22.30 e alle una di notte “…e se arriva la Quintana anche il virus si allontana” Premiazione concorso “Progetto Scuola 2020” ore 17.00 Palazzo Candiotti

martedì 8 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana "Fra pompa e quotidianità: la maiolica a Foligno nel Seicento" Lucia Bertoglio - Studiosa di storia locale Prenotazione obbligatoria 0742 354000 ore 18.00 Palazzo Candiotti mercoledì 9 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana "Creanze e Maniere nel ballo del XVI e XVII secolo. Specchio dell'etichetta della nobiltà rinascimentale" Angelo Paolo De Lucia Danzatore e coreografo di Danze Antiche Prenotazione obbligatoria 0742 354000 ore 18.00 Palazzo Candiotti giovedì 10 settembre “La Foligno del ‘600, crocevia di pellegrini” A cura della Pro Foligno nell'ambito degli incontri mensili di "Foligno Segreta".

"Importanti testimonianze del XVII secolo legate al cammino della Via Lauretana" Prof. Luigi Sensi Prenotazione obbligatoria 348 3521410 ore 17.00 Piazza di Sant'Eraclio (nei pressi del Castello) “…e fune e funari ce vonno de Foligno” Visita guidata dell’Oratorio del Crocifisso, gioiello barocco di Foligno a cura di CoopCulture Prenotazione obbligatoria 0742 354000 ore 21.00 Oratorio del Crocifisso

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venerdì 11 settembre “… Il primo moto del ballare; è l’alzar de piedi …” dal trattato “Mastro da Ballo” di Ercole Santucci, 1614 Seminario di danza storica Ingresso libero. Posti limitati.

Per informazioni ed iscrizioni: 328 0333869 segnibarocchi@comune.foligno.pg.it. ore 17.00 Corte di Palazzo Trinci Virtuosi d’organo a Roma Gabriele Catalucci, organo ore 17.00 Chiesa di San Nicolò Francesco Antonio Bonporti: Inventioni (e invenzione) di un compositore “gentilhuomo” Conferenza Prof.ssa Silvia Paparelli ore 18.30 Sala delle Conferenze di Palazzo Trinci Francesco Antonio Bonporti (1672-1749) Inventioni da camera a violino solo op. 10 Accademia Hermans Rossella Croce, violino barocco Fabio Ciofini, organo e clavicembalo ore 21.00 Corte di Palazzo Trinci sabato 12 settembre Arruolamento dei Cavalieri e Presentazione del Palio ore 22.00 Corte di Palazzo Candiotti domenica 13 settembre Giostra della Sfida ore 15.00 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti”

venerdì 18 settembre Il Cornetto del Doge Virtuosi passaggi nei madrigali, mottetti e canzoni del ‘500 veneziano Seicento Stravagante Davide Brutti, cornetto Nicola Lamon, organo ore 17.00 Chiesa di San Nicolò Passeggiando a Foligno nel ‘600 tra fiere, processioni e spezierie Conferenza Prof.ssa Cristina Casciola A cura dell’Associazione Progetto Foligno partecipa Meleute Ensemble Quintetto vocale Elga Ciancaleoni, soprano Antonella Masciotti, soprano Elisabetta Filippucci, contralto Fabrizio Eleuteri, tenore Angelo Bornaghi, basso ore 18.30 Auditorium Santa Caterina “Non è tempo d’aspettare” Notte cortese tra danze, frottole e fantasie del XVI secolo Giulia Testi, voce e liuto Angelo Paolo De Lucia e Simona Grazzini, danza ore 20.00 Corte di Palazzo Trinci “Der Harmonische Gottesdienst” Georg Philipp Telemann (1681-1767) “Soltanto quel che arde” Christiane Singer (1943-2007) Mauro Borgioni, baritono Astra Lanz, attrice Accademia Hermans Fabio Ceccarelli, traversiere Alessandra Montani, violoncello Fabio Ciofini, clavicembalo e maestro di concerto ore 21.00 Corte di Palazzo Trinci

Ente Giostra Quintana organigramma Presidente Ente Giostra

lllustrissimi Priori

Commissione Artistica

Cavaliere dell’lnquintana

Rappresentante dei Priori

Presidente

Sindaco Stefano Zuccarini

Rione AMMANNITI

Domenico Metelli

Andrea Ponti

Luca Radi Vice Presidente

Federico Fiordiponti Rione BADIA

Assessore allo Sport, Cultura, Giostra della Quintana, Politiche Ambientali Decio Barili

Filippo Pepponi Rione CASSERO

Fabio Serafini Rione CONTRASTANGA

Simone Agostini Segretaria

Paola Soli Membri

Riccardo Bianchi, Claudio Bianchini, Gianni Bizzarri, Giada Bollati, Tiziana Calderini, Emanuele Cantoni, Vania Cantoni, Roberto Di Salvo, Milko Donati, Daniela Fabbricini, Alessio Fiacco, Mirko Fusconi, Andrea Galli, Antonio Galli, Azzurra Giovannelli, Cristina Grassilli, Emanuele Guerrini, Irene Marone, Pamela Micanti, Maria Luisa Morici, Andrea Pinchi, Riccardo Polli, Vanessa Raiola, Riccardo Sfascia

Magistrati

Carlo Mattioli

Vice Presidente

Rione CROCE BIANCA

Rita Barbetti

Andrea Ponti

Segretario Generale

Rione GlOTTl

Mauro Carboni

Alfredo Doni

Economo

Rione LA MORA

Maurizio Metelli

Massimo Montanari

Responsabile del Patrimonio

Rione MORLUPO

Arnaldo Radi

Elisabetta Maggi Leoncilli Massi

Comitato Scientifico

Presidente Commissione Tecnica

Rione PUGILLI

Presidente

Lucio Cacace

Riccardo Federici

Domenico Metelli

Responsabile Comunicazione e Rapporti con i Media

Rione SPADA

Vice Presidente

Riccardo Ricci

Luciano Piermarini

Responsabile alla Promozione e alle Risorse Economiche

Commissione Tecnica

Marco Bosano

Lucio Cacace

Presidente Commissione Artistica

Vice Presidente

Luca Radi

Raoul Baldaccini

Responsabile Rapporti con i Rioni

Tecnici

Alessio Castellano

Simone Capaldini Maestro di Palazzo

Alessandro Castellani

Membri Presidente

Paolo Bastianelli, Daniele Benedetti, Francesca Carboni, Mauro Cruciani, Giulio Falchetti, Adriano Fiorani, Gianluca Goracci, Andrea Grassilli, Ildebrando Luna, Mauro Marchionni, Leonardo Petrucci, Mario Pilotti

Emanuela Cecconelli, Cecilia Cristofori, Massimiliano Dragoni, Daniele Falchi, Alessandro La Porta, Anna Maria Menichelli, Luca Radi, Paola Tedeschi, Giovanni Tonti

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Ufficio di Segreteria Silvia Evangelisti, Sara Muzi

Calligrafo Giampiero Bianchini

Contabilità

Rosella Morici

Commissione Elettorale Presidente

Collegio Sindacale

Elisabetta Carbonari

Presidente

Membri effettivi

Claudio Di Cesare

Roberto Castellani, Emanuele Guerrini, Giuseppe Congiunti, Enzo Betori

Membri

Paolo Arcangeli, Paolo Pisello Giuria di Gara Presidente

Mariano Angioni Membri

Mauro Bartocci, Roberto Castellani, Piero Egidi, Andrea Grassilli, Gianluca Goracci, Italo Luna, Mauro Marchionni, Andrea Nesi Maestro di campo Piero Cruciani Commissari di percorso Commissari di curva

Lorenzo Baldini, Roberto Esposito Venezia, Giacinto Montenovo, Leonardo Petrucci Commissari agli anelli

Rodolfo Benedetti e a rotazione uno per tornata: Steve De Santis, Riccardo Sirigù

Membri supplenti

Azzurra Bordoni, Francesco Borscia Commissione Giustizia e Disciplina Presidente

Cristiano Petterini Membri effettivi

Giulio Famà, Marco Paoli Membro supplente

Marzio Tullio Corneli Procuratore Emanuele Damiani

+

C

Design

M Cyan

Magenta

Y

Yellow

K

+

Black

PRINTING Quality

+

Offset

+

+

Tecnology

Digital

WWW.DIMENSIONEGRAFICA.COM

www.quintana.it

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