QUI è tempo di Quintana / settembre 2019

edizione settembre 2019/

è tempo di Quintana

la RIVINCITA

accende i riflettori su Norcia

INSIEME PER FARE G

RANDE LA QUINTANA

FOLIGNO

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Pierluigi Chicchini / Rione Pugilli vincitore della Giostra della Sfida del 2019

7

Il saluto del Presidente dell’Ente Giostra della Quintana

La Quintana bussa nuovamente alle porte.

Le bandiere hanno già colorato le vie della nostra città per ricordarci che “rinnovellata” sta tornando la “tenzone della virtute e de l’honore”. L’edizione dello scorso giugno resterà negli annali della storia della nostra Festa. Tanti sono stati gli elementi di soddisfazione un programma a 360° gradi che ha saputo rinnovare il connubio Quintana-cultura, gli importanti ospiti che sono passati per Palazzo Candiotti e visitato la nostra città nei giorni di Giostra, le tantissime persone che hanno riempito le vie di Foligno per quindici giorni raggiungendo il culmine per il corteo del venerdì notte.

Il fantastico colpo d’occhio del “Campo e li giochi”, pieno all’inverosimile e il grande spettacolo della Giostra. Una gara, quella di giugno, particolarmente spettacolare che ha regalato emozioni a tutti gli spettatori fino all’ultimo secondo. Una giostra svoltasi, ancora una volta, nella massima sicurezza per i nostri cavalli, questa è stata la vittoria più bella. Sicurezza che ha contraddistinto entrambe le settimane della Festa. Questo potrebbe sembrare un risultato ovvio, ma non lo è. Come già detto, sono state tantissime le persone che hanno affollato Foligno e le 10 taverne rionali nelle notti di Quintana. Il tutto senza che si verificassero episodi di violenza o, comunque, contrari al civile convivere. E’ un risultato che tengo a sottolineare in quanto è la migliore dimostrazione della maturità raggiunta dal popolo della Quintana. In questo contesto un grazie va ai 10 Priori, molti dei quali erano alla loro prima esperienza nel ruolo. Hanno dimostrato, come sempre, grande consapevolezza delle loro responsabilità nei confronti della città e dell’immagine della nostra Festa. Non ultimo motivo di soddisfazione, per la scorsa Giostra, è stato l’ottimo risultato, in termini di ascolto, ottenuto dalla differita RAI con uno share del 4,2% sono stati 420.000 gli spettatori in tutta Italia che hanno seguito la Giostra della Quintana. Questo traguardo, ottenuto anche grazie all’ottimo prodotto realizzato dalla Rai a cui va, ancora una volta, il nostro ringraziamento, è la conferma del fascino della nostra manifestazione. Tante sono le sorprese in programma anche per

la Giostra di settembre. Il tutto all’insegna di una volontà di continua evoluzione della nostra Festa che è il vero segreto del suo immutato fascino e successo. Ci sarà “la prima volta” in corteo per la nuova giunta comunale guidata dal Sindaco Avv. Stefano Zuccarini, che a giugno ha già provato la grande emozione di calarsi “nei panni barocchi”. Tra le tante novità di questo settembre, la più importante è l’indizione di una Giostra straordinaria che si terrà nella nostra città il 6 ottobre e ribattezzata “Giostra della solidarietà”, in quanto dedicata a Norcia città ferita dal terribile sisma del 2016. Tale scelta, fortemente voluta da tutto l’Ente Giostra e supportata, pienamente, dall’amministrazione comunale, è il modo che hanno la Quintana e Foligno per dimostrare la propria vicinanza alla città di Norcia. Chi vive nei nostri territori conosce i dolori e i traumi che un terremoto provoca nel tessuto di una comunità e proprio per questo, inserendoci in un percorso già intrapreso con altri eventi, abbiamo deciso che l’indizione di una giostra “dedicata” era il miglior modo di dimostrare la nostra vicinanza alla comunità nursina.

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SOMMARIO

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Il saluto del Presidente dell’Ente Giostra

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Editoriale

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Il saluto del Sindaco di Foligno

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Il saluto dell’Assessore con delega alla Giostra della Quintana

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Il saluto del Sindaco di Norcia

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Giostra di giugno: Pierluigi Chicchini regala al Rione Pugilli un intenso e sofferto palio della Sfida

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La Quintana su RAI 3

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La Giostra della solidarietà

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La Fiera dei Soprastanti

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La giostra dei libri Gli appuntamenti di giugno

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La giostra dei libri Incontro con Carla Vistarini

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Palio di Settembre

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E nell’estate del ‘46 la Quintana fece il miracolo

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Concerto della Banda Musicale della Guardia di Finanza

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Correva l’anno...

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Il Campo de li Giochi compie 90 anni

In Redazione

Si ringraziano per la cortese collaborazione

Manuela Marinangeli

Il direttivo dell’Ente Giostra Quintana Claudio Bianchini Antonello Brughini Guglielmo Castellano Daniele Falchi Pier Luigi Metelli Luciano Ragno Vanessa Raiola Sara Ruffinelli Mauro Silvestri Marta Silvi Paola Tedeschi

48

Cacao, cioccolatte, cioccolato, cioccolata

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Le perle barocche di Minerva Il Tempo Il Tabacco Gli Scacchi

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Chi non sa far stupir vada alla striglia

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I 10 Cavalieri della Rivincita

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La Commissione Tecnica

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Il Corteo storico

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Le Madrine della Giostra

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La Quintana social

Copyright © 2019

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Quintana Point

Ente Giostra della Quintana

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Quintana Channel

Design & Art direction

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Le Taverne

Carlo Crescimbeni

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Programma Settembre 2019

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Ente Giostra Quintana organigramma

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Cosa vedere a Foligno e dintorni

Magistrato responsabile alla Comunicazione

Alessio Castellano Magistrato Promozione e Risorse Economiche

Marco Bosano Fotografie

Federico Calvani Silvio Ceccarelli Gabriele Cirocchi Claudia Paolini Vanessa Raiola Valeriana Sisti Stampa

Dimensione Grafica

Ufficio Marketing

Mosaico di Manuela Marinangeli

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Editoriale Emozionare è un atto nel DNA della Giostra della Quintana di Foligno. Un appuntamento che è tradizione e mai mera ripetizione, ha nel suo principio costitutivo e nella sintesi realizzativa un’essenza in continuo movimento.

E così anche questo settembre quintanaro ha un sapore diverso. Non so se glielo abbiano dato i preparativi estivi, l’appassionata conferenza di presentazione nella sala stampa del Sacro Convento di Assisi, l’appuntamento con la Giostra della Solidarietà o le parole del Sindaco di Norcia che scrive tre volte ‘grazie’ al popolo della Quintana.

Di certo so che la grande Festa di Foligno è pronta a regalarci le sue spettacolari emozioni, in un settembre ricco di appuntamenti e di novità.

Attraverso le pagine di Qui parte un viaggio nel calendario degli eventi, nel racconto degli avvenimenti appena passati e di quelli che stanno per arrivare, nelle pagine di storia e di curiosità, nelle parole coinvolgenti di chi raccoglie tutte le emozioni quando scrive di Quintana. Penne eccellenti anche per questa edizione hanno voluto regalare ai lettori di Qui esperienze, ricordi, memorie e ricerche storiche. C’è chi ha scelto le parole, chi ha fermato le immagini, chi ha connesso l’equilibrio tra scritto e figura, e ciò che avete in mano ne è il risultato.

Leggete Qui, sfogliate Qui e curiosate su Qui. Prendete la vostra copia e portatela con voi. Qui è racchiuso un racconto di emozioni. Qui c’è qualcosa di sorprendentemente magico.

Qui è tempo di Quintana.

Il Saluto del Sindaco di Foligno Saluto i quintanari, con l’emozione ancora nel cuore e nell’anima, che mi ha lasciato la Giostra della Quintana della Sfida. Li saluto e li ringrazio di cuore, a nome mio, dell’amministrazione comunale e dell’intera città. Grazie per tutto quello che fate, e - mi verrebbe da dire - grazie per essere Quintanari. Un amico mi ricorda spesso che considera i quintanari come folignati che valgono il doppio, e in un certo senso può essere così: perché mettono l’amore per Foligno sopra ogni cosa, lavorando e sacrificandosi nei rioni senza stare a guardare divisioni politiche o culturali, età e credo religioso, classe sociale ed etnie, quando c’è da badare al cavallo o sistemare i tavoli. Questa è la ricchezza della Quintana e la Quintana è la ricchezza della nostra Foligno. Io non posso definirmi un Sindaco Quintanaro per estremo rispetto verso chi lo è davvero. Ma posso ed anzi - se mi permette - ci tengo a considerarmi un sindaco dallo spirito quintanaro. E questo ho voluto dirlo e scriverlo proprio nel mio discorso ufficiale di insediamento in Consiglio comunale. Credo che la Quintana è uno ‘stile di vita’ ed a questo voglio ispirarmi per amministrare Foligno, come fate voi ‘nella concordia e per amor della cittade tutta’. Più vi conosco e più vivo la Quintana e più sono convinto che sia lo spirito giusto. Con l’occasione, rinnovo pubblicamente i ringraziamenti al presidente dell’Ente Autonomo Giostra della Quintana Domenico Metelli ed

al presidente della Commissione Artistica Luca Radi - ed attraverso loro tutto il mondo quintanaro - per l’indescrivibile emozione che mi hanno fatto vivere nel vestire gli abiti seicenteschi per sfilare in Corteo Storico. Il nostro impegno sarà doppio: perché al mio fianco ci sarà anche Decio Barili, un quintanaro doc al quale ho voluto assegnare uno specifico Assessorato alla Quintana.

Quest’anno ci spetterà un ulteriore sforzo, in vista della Quintana della Solidarietà, e se per questa Giostra della Rivincita non mi resta che dire ‘che vinca il migliore’ sono già sicuro che ad ottobre vincerà Foligno ed il suo grande cuore!

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Il saluto dell’Assessore con delega alla Giostra della Quintana

πάντα ῥεῖ, cioè «tutto scorre».

Mi piace associare il famigerato motto eracliteo che esprime l’eterno divenire della realtà, in continuo rinnovamento e trasformazione, alla situazione che oggi caratterizza la mia persona nei rapporti con la Quintana. Ecco che il quintanaro appassionato, Priore del rione La Mora per un decennio di splendide emozioni, attraverso un impetuoso fluire di eventi si trasforma nel qualificato rappresentante del Comune di Foligno proprio in seno alla manifestazione che ama!!! In questo eclatante divenire, mi ritrovo a salutare il mondo dei quintanari nel nuovo ruolo di assessore con delega specifica, fra l’altro, alla Giostra della Quintana.

In passato l’amministrazione comunale, nel rispetto dello Statuto dell’Ente Giostra, ha prodotto in seno al comitato centrale e dello stesso direttivo delegati del Sindaco, anche assessori (ricordo ad esempio i primi anni 2000 il prezioso contributo del prof. Bettoni), i quali però avevano deleghe

diverse. La novità assoluta voluta dalla attuale amministrazione è proprio una specifica delega assessoriale alla Giostra della Quintana, quale segnale forte di attenzione alla realtà della principale manifestazione cittadina, l’unica riconosciuta dallo Statuto Comunale. Ci tengo subito a dire che questa decisione non va intesa come penalizzazione delle altre straordinarie realtà associative cittadine, ma al contrario come la sottolineatura della forte considerazione che abbiamo dell’intero universo del volontariato. Il Sindaco Stefano Zuccarini nei giorni scorsi ha nominato i due consiglieri rappresentanti in comitato centrale, come previsto dallo statuto dell’Ente Giostra: avrò quindi il piacere di essere affiancato nel mio compito in primis dai consiglieri Federica Bagatti (Lega) e David Fantauzzi (Cinquestelle), secondo una logica di partecipazione politica che negli ultimi anni era venuta meno. Insomma, per un vecchio quintanaro e moraiolo si apre una nuova “epoca” di militanza quintanara, stavolta in rappresentanza della intera comunità cittadina ed a fianco di validi ed “imparziali” collaboratori... l’obiettivo però è il medesimo di quando indossavo gli abiti (ed il fazzolettone...) del mio rione: cooperare affinchè la stella della concordia quintanara splenda sempre più luminosa a guidare tutti noi folignati nel cammino della crescita culturale, identitaria e solidale della nostra meravigliosa città! Un aspetto va chiarito con energia: il supporto che l’amministrazione darà alla Quintana sarà costantemente declinato nel senso della più assoluta AUTONOMIA de-

cisionale ed operativa dei suoi rappresentanti, cioè il Presidente Domenico Metelli, i magistrati dell’Ente ed i priori dei 10 rioni.

MAI questa amministrazione metterà in discussione tale principio, per la cui garanzia ricordo di aver molto “combattuto” nel mio passato di Priore; tutti insieme dovremo fare in modo che si diffonda la politica della Quintana, giammai la Quintana della politica! Altra cosa è la condivisione dei progetti e il sostegno che la macchina amministrativa è chiamata a dare agli stessi, quando rappresentano un volano per la affermazione della comunità cittadina intera.

E’ a tale scopo che ho l’onore di ricoprire il primo assessorato alla Quintana della città del Piermarini, del Frezzi, dell’Alunno, di Angela e Feliciano nostri protettori spirituali...ed anche perchè no dei dieci splendidi cavalieri portacolori del popolo quintanaro nel magico crescendo di entusiasmo che lo anima all’ingresso dei lor focosi destrieri al campo de li giochi!!! L’appuntamento è lì, per tutti noi, qualunque sia il nostro ruolo, sotto la statua del Dio Marte, per festeggiare il più bravo fra i bravi... ma soprattutto la concordia e l’amor della cittade TUTTA. πάντα ῥεῖ, Tutto scorre, amici miei, in una meravigliosa avventura senza tempo che si rinnova al corruscar del vespro settembrino!!!

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Il saluto del Sindaco di Norcia Poche parole, tante emozioni!

Non credevo, sinceramente non credevo, che l’idea di Domenico Metelli e dei Quintanari potesse suscitare in me una tale emozione. Devo dire che l’ho scoperto man mano che è maturata la consapevolezza del valore del dono del popolo della Quintana alla nostra comunità. Le parole di Padre Enzo Fortunato alla conferenza stampa di presentazione della Giostra della Rivincita e di quella Straordinaria, hanno poi fatto il resto: “L’uomo si è incattivito! Assistiamo purtroppo ad un imbarbarimento delle relazioni sociali”. Ecco, queste parole inquadrano un contesto desolante, ma proprio in un simile contesto l’idea dell’Ente autonomo della Giostra della Quintana di Foligno diviene un segnale di speranza, di fiducia. Una carezza per una comunità che soffre, oggi purtroppo come ieri. Oggi, chiamati come siamo, a confermare la difficile scommessa compiuta all’indomani degli eventi sismici del 2016: quella di restare in una terra che ha dimostrato di poter dare molto ma anche di potersi riprendere tutto in pochi secondi.

Oggi, che abbiamo bisogno di certezze che faticano ad arrivare, specie in una condizione di continua instabilità politica come quella che stiamo attraversando. E’ in questi momenti che la storia, la cultura, l’identità, le tradizioni, la solidarietà, soccorrono le tentazioni di abbandono. Tengono attaccati alle radici. La Giostra della Quintana che ha contribuito a risollevare le sorti della città nel primo dopoguerra ed ha ripetuto il miracolo dopo il sisma del 1997, è per noi esempio e speranza al tempo stesso. Dedicare una edizione straordinaria della Giostra alla” Nostra Gente”, rende speciale ed indissolubile il legame tra la città di Norcia e quella di Foligno. Come abbiamo avuto modo di dire nel ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato dopo il 30 ottobre 2016.

NORCIA RINGRAZIA E NON DIMENTICA GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE

Nicola Alemanno

Giostra di giugno: Pierluigi Chicchini regala al Rione Pugilli un intenso e sofferto palio della Sfida Una notte da incubo per molti “big”; una serata storica solo per Pierluigi Chicchini del rione Pugilli, “risparmiato” dalle valchirie che hanno imperversato numerose e maligne sul Campo de li Giochi in occasione della Giostra della Sfida del 15 giugno 2019.

Il Moro del Pugilli, in tandem con Edward

England, con una condotta di gara molto intelligente, è passato indenne sui numerosi trabocchetti nascosti sull’otto di gara, ed alla fine ha regalato al suo popolo l’agognato palio della Sfida. Trabocchetti ed insidie che sono state letali a molti, a cominciare da Luca Innocenzi del rione Cas-

sero il quale, in sella a Guitto, ad un passo dalla terza vittoria consecutiva, si è fatto beffare da una bandierina impietosamente abbattuta nel corso della terza ed ultima tornata. Serata amarissima anche per Daniele Scarponi. L’Audace del rione Spada, sceso in campo con i favori del pronostico

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(nelle prove generali del 2 giugno aveva realizzato il record “ufficioso” della pista con il tempo di 52”07’) è invece uscito subito di scena per aver fallito un bersaglio. Per lui si è trattato della terza Giostra consecutiva conclusa senza ottenere un percorso netto.

Niente da fare anche per l’altro “big” Massimo Gubbini. Il beniamino del popolo del Croce Bianca, infatti, è sceso in campo con un cavallo approntato solo all’ultimo momento e, com’era prevedibile, non è riuscito a superare (causa un bersaglio fallito) lo scoglio della seconda tornata. Troppo poco per un fantino del suo spessore.

Le streghe che volteggiavano in campo,

hanno penalizzato anche Cristian Cordari, Ardito del Badia. Anche lui è subito “out” a causa dell’abbattimento di una insolita bandierina, seguita da altrettanti errori sugli anelli. Bersagli fatali anche per Lorenzo Paci, portacolori del rione Morlupo che, dopo le prime due tornate chiuse in maniera egregia, con l’errore sulla terza ha vanificato la possibilità di salire sul podio quintanaro.

Chi invece, con pieno merito, su quel podio c’è salito (secondo ed ultimo, dopo quello di Chicchini, percorso netto della serata) è stato Mattia Zannori del rione La Mora. Il Generoso, in sella a Macchia D’Olio, non ha

sbagliato un colpo, mantenendo la giusta concentrazione per tutto l’arco della gara.

Un giusto premio per una carriera quintanara che si prospetta ragguardevole.

L’esordio è stato sfortunato, con una bandierina galeotta che l’ha subito escluso dal prosieguo della gara, ma nulla è precluso per il futuro. Questo il giugno quintanaro del giovane esordiente Alessandro Candelori del rione Giotti. Certo, resta l’amarezza per una Quintana che poteva prendere una piega diversa, ma il giovane Animoso può consolarsi, considerando che quasi tutti i “mostri sacri” della Giostra hanno avuto lo stesso gramo destino.

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Altra notte “avara” per i due rappresenti della tradizione equestre faentina.

Certo, l’esordiente del rione Contrastanga Daniele Ravagli aveva dalla sua delle valide attenuati. Anche lui, infatti, è sceso in campo con un purosangue scelto solo a ridosso della Sfida e, causa bandierina abbattuta, la tenzone del Gagliardo è durata solo lo spazio di una tornata. Per quel che riguarda, invece, l’altro emiliano-romagnolo in pista Marco Diafaldi, la notte quintanara di giugno poteva chiudersi in modo diverso.

I suoi riscontri cronometrici sono sempre stati lontanissimi dai migliori, ma, una volta approdato in finale, poteva chiudere la sua prestazione con un dignitoso percorso netto…Ed invece, il solito anello mancato gli ha negato la soddisfazione di concludere una gara senza errori.

Guglielmo Castellano

La Quintana su RAI 3 I folignati sanno tutto della Quintana. Fin da piccoli. Colori, suoni, sapori e tradizioni.

Anche gli umbri, se vogliamo, conoscono a grandi linee questa bella e antica manifestazione, che due volte all’anno “accende” e trasforma la città, la rende ancor più graziosa e frizzante. La giostra, il corteo storico, le taverne, decine di interessanti iniziative culturali. E allora, qual è la nostra scommessa? Qual è il nostro compito quando si accende la luce rossa della telecamera Rai? Di che cosa dobbiamo preoccuparci quando ci tuffiamo con i nostri mezzi, con il nostro entusiasmo e con il nostro racconto nel clima quintanaro? Dobbiamo semplicemente far conoscere agli italiani, tutti, da nord a sud, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, i tesori, le meraviglie e le peculiarità della città di Foligno, la terza dell’Umbria, affascinante e intrigante con i suoi palazzi e le sue piazze, le sue vie e le sue chiese. Con Palazzo Trinci e Palazzo Deli, gioielli che tutti ci invidiano.

Dobbiamo provare a catturare, tanto per intenderci, l’attenzione dei milanesi e dei romani, degli emiliani e dei pugliesi che si trovano davanti alla tv. Perché la Quintana é di tutti. Perché la Quintana è cresciuta sotto la spinta (e con la partecipazione) di tutta la popolazione, divisa in 10 rioni, ma unita nella consapevolezza che anche grazie alla Rievocazione Storica la città si fa conoscere e apprezzare in Italia e nel mondo. Ci siamo riusciti nel 2018, anno in cui la Quintana di Foligno tornava sulle reti nazionali della Rai dopo tantissimi anni. Quella é stata per tutti noi una scommessa vera: 336.000 spettatori. Ci siamo riusciti anche quest’anno. Per la verità (e lo diciamo senza presunzione), siamo riusciti a migliorarci rispetto a dodici mesi prima: a giugno, la Giostra della Sfida, trasmessa in differita su Rai3 (un programma di 75 minuti) ha fatto registrare un picco di 420.000 spettatori, con uno share del 4,2 per cento. Numeri importanti. Numeri che restano nella storia.

Numeri che gratificano la Rai e l’Ente Giostra, che fortemente si è battuto (con il presidente Domenico Metelli in testa) per il ritorno dei pullman regia e delle telecamere al Campo de li Giochi. La Quintana piace.

Appassiona. Coinvolge. La notte del 15 giugno, poi, è successo veramente di tutto: emozioni a raffica, suspense, tensioni, ricorsi, l’intervento della giuria poco prima dell’una. Una giostra che abbiamo vissuto anche noi con grande trasporto. Bello.

Lasciatemi ringraziare chi, insieme a me, ha vissuto quella notte interminabile e palpitante: l’amico ed ex cavaliere della Quintana Mauro Mazzocchi (puntuale ed efficace), i colleghi Luciana Barbetti e Luca Pisinicca (attenti e bravi nel saper cogliere le sfumature migliori), il regista Francesco

Travaglini, che si è subito appassionato e già pensa all’edizione 2020, il direttore di produzione e tutti i tecnici. Grazie. La Giostra della Rivincita sta per avere inizio. È partito il conto alla rovescia. Foligno è di nuovo imbandierata e in fibrillazione. Stavolta non ci sarà la differita sulle reti nazionali. Ma noi, come sempre, saremo lì per realizzare servizi, interviste e approfondimenti da proporre al nostro vasto pubblico della Tgr Umbria. È tutto pronto. Quintana e Rai vanno a braccetto.

La grande festa può cominciare.

Antonello Brughini Giornalista Rai

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La Giostra della solidarietà

Nel terzo anniversario degli eventi sismici del 2016-2017 che hanno colpito il centro Italia e, anche la nostra regione, la Quintana e la città di Foligno hanno deciso di mettersi in gioco. Quello tra solidarietà e Giostra è un connubio ormai forte, ma questa volta si è deciso di andare oltre. Si è deciso di programmare una terza Giostra della Quintana che si terrà a Foligno il prossimo 6 ottobre e dedicata alla città di Norcia.

“Quintana della solidarietà” questo il nome scelto per la gara d’ottobre, una solidarietà che è vicinanza soprattutto umana a persone che hanno vissuto e stanno ancora vivendo le drammatiche conseguenze di un

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terribile evento sismico. La nostra speranza è che i colori della Quintana e la passione che anima i quintanari possano essergli d’aiuto. Chi è nato o vive a Foligno conosce le ferite, non solo materiali, che un terremoto è in grado di lasciare in un comunità e proprio per questo abbiamo deciso di dare il nostro contributo. L’evento è stato presentato durante la conferenza che si è svolta nella sala stampa del Sacro Convento di Assisi, alla quale sono intervenuti il Presidente dell’Ente Giostra della Quintana Domenico Metelli, il Sindaco di Norcia Nicola Alemanno, Padre Enzo Fortunato direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi e Decio Barili Assessore con delega alla Quintana per il Comune di Foligno. La “Giostra della solidarietà”, ha specificato il Presidente Metelli è il modo che hanno la Quintana e Foligno per dimostrare la propria vicinanza alla comunità nursina duramente colpita dagli eventi sismici del 2016.

Gratitudine è stata espressa dal sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, che voluto sottolineare come Foligno e la Quintana siano stati da subito vicini alla città di San Benedetto e ai suoi abitanti. Padre Enzo Fortunato ha messo l’accento sul valore di un gesto di amicizia in un tempo di grande conflittualità sociale come quello che stiamo vivendo. Totale sostegno all’iniziativa da parte del Comune di Foligno è stato garantito dall’assessore Decio Barili. E’ intervenuto anche Andrea Jengo, direttore delle sede Rai per l’Umbria, il quale ha garantito il massimo impegno per dare la giusta visibilità all’evento. La Quintana del 6 ottobre sarà il momento culminante di tutta una serie di iniziative dedicate alla città di Norcia e alla promozione di tutta la Valnerina: si inizierà con la Fiera dei Soprastanti che vedrà al suo interno banchi dedicati ai prodotti tipici dei Monti Sibillini e si proseguirà con altri eventi gastronomici che si concluderanno a Febbraio 2020.

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La Lotteria della Quintana Vendita biglietti presso il Quintana Point ex Teatro Piermarini, Corso Cavour

secondo premio:

un week end a Barcellona

terzo premio:

una city bike elettrica

quarto premio:

sei trattamenti estetici viso corpo

quinto premio:

uno smartphone Samsung Galaxy

sesto premio:

un paio di occhiali da sole

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ottavo premio:

una cena per 4 persone FOLIGNO

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Inoltre è stata promossa una raccolta fondi con un conto corrente dedicato su cui sarà possibile fare una donazione.

Questo l’IBAN IT32L0570421700000000024687 Anche parte del ricavo della Giostra Straordinaria sarà donato per la causa.

Domenica 6 ottobre il Corteo delle Rappresentanze Rionali partirà da Piazza del Grano, attraversando Piazza della Repubblica e Corso Cavour per entrare in Campo.

In Piazza si assisterà alla benedizione dei cavalieri che si sfideranno per aggiudicarsi il palio di questo evento straordinario che porterà la firma del maestro Luigi Frappi.

1 settembre dalle ore 12.00 alle ore 22.00 Piazza San Giacomo Via delle Conce Via Mentana

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- LEGENDA -

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VIE DELLA FIERA

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La fiera dei soprastanti Uno degli eventi collaterali alla Giostra della Rivincita, che da ben ventidue anni riscuote un grande interesse da parte del pubblico, è la Fiera dei Soprastanti. Nel 1998 si pensò, infatti, di riproporre nel mese di settembre uno degli aspetti di maggior valore economico per la Città: la Fiera che, con alterne vicende, è documentata per più di quattro secoli e della quale, a partire dall’anno 1600, fu stabilita la durata di due mesi, dal 20 maggio al 20 luglio. La generica denominazione di Fiera dei Soprastanti è entrata nell’uso forse perché non ebbe un chiaro e continuativo rapporto con una festa o un evento particolare a cui fare riferimento, come è stato per la fiera del patrono San Feliciano. Sarebbe più corretto parlare di Soprastanti alla Fiera o i Presidenti della Fiera, anche se questa definizione è sia generica e fuorviante, perché anche in occasione di raduni fieristici di durata più breve venivano nominati dei presidenti, sia riduttiva perché limitata alla sola magistratura che esercitava, durante i due mesi di intesi scambi commerciali, poteri assai ampi. A questa magistratura straordinaria, composta da sei ufficiali eletti annualmente tra i cittadini più illustri, a partire dal secolo XVI, furono concesse dal potere pontificio, durante tutto il periodo di fiera, le prerogative giudiziarie del podestà e del governatore.

I Soprastanti, quindi, giudicavano tutte le cause civili e criminali che potessero sorgere tra i mercanti e tra i cittadini e com-

minavano le pene opportune, inclusa quella capitale; a loro erano, inoltre, attribuite altre importanti competenze con le quali regolamentare lo svolgimento della manifestazione e delle vendite, con la possibilità di imporre le sanzioni relative. Proprio nell’intento di ricreare l’atmosfera che si viveva a Foligno in tempo di Fiera, l’Ente Giostra ha fornito un regolamento riguardante le merci e gli allestimenti delle bancarelle, norme che devono essere osservate da tutti coloro che vorranno partecipare come “mercanti“. Per rendere ancora più veritiero il momento degli acquisti, nel 2002 si pensò di utilizzare per gli scambi una moneta utilizzata nello Stato pontificio. Fu così riprodotto il quattrino coniato dalla zecca romana nel 1605, durante il pontificato del papa Paolo V. Paola Tedeschi Membro del Comitato Scientifico Ente Giostra Quintana

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La giostra dei libri Gli appuntamenti di giugno

A giugno, dalla collaborazione tra l’Ente Giostra e l’Associazione Athena, è nata una nuova rassegna letteraria, intitolata “La Giostra dei Libri“, che ha impreziosito ancora di più il vasto programma della Quintana. L’Associazione Athena, nuova nata nell’ambito culturale folignate ma già molto attiva, capitanata dal suo presidente Sara Ruffinelli, ha portato a Foligno, tre importanti personaggi del mondo culturale:

Marino Bartoletti, giornalista ed opinionista sportivo e musicale, che ha raccontato aneddoti della sua carriera, e gli incontri che ha avuto con i grandi dello sport, facendoci emozionare, tra gli altri, con il ricordo di Pantani e di Niki Lauda, non dimenticando il suo grande amore per Sanremo, di cui sa veramente tutto... vincitori, vinti e dietro le quinte del Festival più amato d’Italia.

Adriano Panatta, considerato uno dei più grandi tennisti italiani nella storia di questo sport, che nel 1976, conquistò gli Internazionali d’Italia e il Roland Garros, contribuendo inoltre alla storica vittoria della Coppa Davis da parte della nazionale italiana. Panatta ha intrattenuto il numeroso pubblico, parlando dei nuovi talenti del Tennis e stimolato dalle domande del pubblico, ha raccontato anche situazioni sconosciute ai più, con arguzia intelligenza e grande umorismo.

Marco Buticchi, scrittore italiano, famoso per i suoi romanzi che uniscono storia, leggenda, avventura e misteri, ma che a Foligno ha voluto portare una parte di sé, presentando “Casa di mare”, nel quale ha affrontato la sfida di raccontare la vita, straordinaria e commovente, di un protagonista del boom economico: suo padre, Albino Buticchi, petroliere e presidente del Milan dal 1972 al 1975.

Associazione Athena

La giostra dei libri

Per la prima volta presenterò insieme due opere “Se ho paura prendimi per mano” e “Se ricordi il mio nome” per raccontare ai lettori di Foligno questa saga e anticipare anche qualcosa sul prossimo romanzo.”

Incontro con Carla Vistarini

Carla Vistarini è una scrittrice, sceneggiatrice, autrice, paroliera di oltre 300 canzoni.

Ha scritto brani indimenticabili per cantanti come Ornella Vanoni, Mina, Mia Martini, Patty Pravo, Riccardo Fogli, Amedeo Minghi, Renato Zero… Ha scritto i testi per alcuni dei programmi televisivi di intrattenimento di maggiore successo fra gli anni Settanta e Duemila collaborando, fra gli altri, con Gigi Proietti, Loretta Goggi, Fabio Fazio, Maurizio Costanzo. E’ autrice di commedie premiate dalla critica come Ugo con Alessandro Haber, e di sceneggiature di film come Nemici d’infanzia di Luigi Magni con cui ha vinto un David di Donatello.

Nel 2013 inizia la sua carriera di scrittrice di romanzi. Scherzando così sintetizza la sua carriera “più della metà delle cose che passano nella trasmissione Techetechè (il popolare programma che ormai da anni dona nuova vita all’immenso repertorio contenuto nelle Teche Rai) tra canzoni e programmi tv, l’ho scritte io”. Arriva a Palazzo Candiotti per presentare i suoi due ultimi romanzi. “Sono felicissima di partecipare a questa manifestazione - ci confessa in una chiacchierata telefonica - Conosco molto bene l’Umbria e ho colto subito l’occasione di arrivare a Foligno proprio nel periodo del suo evento più importante e non vedo l’ora di respirarne l’atmosfera.

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L’appuntamento con Carla Vistarini è in programma lunedì 9 settembre alle ore18.00 a Palazzo Candiotti.

Durante l’incontro si parlerà anche di canzoni, quelle che portano la firma di Carla Vistarini, ma che nel tempo hanno raccontato le tante storie di chi le ha ascoltate e le continua ad ascoltare. “Porterò fisicamente il ‘David di Donatello’ e uno dei ‘Telegatti’ (due dei tanti premi vinti) perché penso sia importante vederli dal vivo: sono la rappresentazione solida e intensa di un lavoro che è sempre pensato e creato per il pubblico e che ad esso appartiene.”

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Palio di Settembre

Paola Angelini è nata a San Benedetto del Tronto (1983), Italia dove vive e lavora. Si diploma in Pittura nel 2010 presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 2011 frequenta il workshop in Arti Visive presso lo IUAV Università di Venezia tenuto da Bjarne Melgaard, e nello stesso anno espone nel Padiglione Norvegese della 54esima Biennale di Venezia nella mostra intitolata Baton Sinister. Nel 2017 ottiene il Master in Belle Arti presso KASK Conservatorium a Gent (BE). Nel 2014 e nel 2016 partecipa al programma di residenza d’artista presso Nordic Artists’Centre Dale (NKD), Norvegia, e nello stesso anno partecipa al programma di residenze presso Bevilacqua La Masa a Venezia. Mostre selezionate in Italia e all’estero: Rethinking Media, Brandstrup Galleri, Oslo, Norvegia, 2018; Forme del tempo, a cura di Veronica Caciolli, Museo Palazzo Pretorio, Prato, 2017; La conquista dello spazio, a cura di Riccardo Tonti Bandini, Spazio K, Galleria Nazionale delle Marche, Urbino, 2017; What is Orange? Why, an Orange, Just an Orange!, Marselleria, Milano, 2016.

La pittura di Paola Angelini sembra trascendere i soggetti e i piani, le distanze e le misure. La stratificazione spaziale e temporale, poiché spazi e tempi diversi coesistono nei suoi dipinti, si aggrappa tenace alla tela confondendo lo sguardo e i punti di riferimento dello spettatore. Come sottolinea Simone Ciglia, siamo di fronte a “una logica di frammentazione e disconnessione basata su tratti di prospettiva e inconsistenza di scala. Pennellate nervose e una tavolozza di colori densi sono i pilastri della tecnica di Angelini, e con questi l’artista affronta il dilemma della pittura contemporanea.” Le suggestioni che attingono al proprio mondo più intimo, mescolate e strutturate dall’esperienza di diversi viaggi e residenze, tendono a negare la visione, suggerendo una tridimensionalità fittizia, come il ricordo di un’immagine allo specchio. Una gestualità inquieta e sincopata si coniuga a una palette di colori dalle sfumature acide e ribelli, che assorbono i soggetti facendoli indietreggiare sul piano di fondo, e riemergere improvvisamente. Per il Palio della Rivincita, Angelini costruisce la figura del cavaliere come fosse una scultura, un tronco, un ceppo di legno, intagliato in tre dimensioni accennate ed equivoche, disarcionate persino dal colore che sembra sfuggire da ogni parte per confondersi con la base retrostante. La tela, imbevuta di dettagli impercettibili, si presenta come un campo straripante di indizi che chiedono all’occhio più attento solo di farsi scoprire.

E nell’estate del ‘46 la Quintana fece il miracolo È il 10 agosto del 1946. Un pomeriggio afoso. Però in casa mia e, penso, in tutte le abitazioni della città e nelle strade, non si avverte il caldo, è come se soffiasse quel venticello che d’autunno viene giù dal Subasio e fa vibrare le tende dei negozi di Corso Cavour e via Garibaldi. È il vento della libertà, si respira a pieni polmoni. La guerra, quel demone senza pietà, è appena finita.

Foligno si guarda le ferite, tante. Nella mente più che nelle orecchie, il sibilo delle bombe. Nel cuore, lo strazio del dolore. Nei nervi, il brivido della paura. Ma Foligno non si lamenta. Che strano, la città sembra un malato che ha subito un’operazione difficile, ha rischiato di morire, eppure è felice perché si sente bene. Intervento dimenticato. Non è un convalescente, è un guarito totale, può finalmente dormire senza l’ululato della sirena, può mangiare senza contrattare, di notte, con il cuore in gola, un pollo o una pagnotta. E soprattutto, può parlare. E può liberamente leggere il gior-

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nale. Un giornale libero. Rimane solo il ricordo, da dimenticare. Foligno vuol solo dimenticare. Ma come? Mio padre, insegnante elementare - è stato anche il mio maestro - entra in casa con un giornale che non avevo mai visto La Gazzetta di Foligno. Solitamente, è Il Messaggero, un primo segno del mio destino. La conferma, se già a dodici anni, appena compiuti, sento l’attrazione della carta stampata, quella voglia di leggere, quell’impulso di conoscere.

Il discorso del Vescovo, quello del sindaco Fittaioli, l’annuncio della processione, la cronaca nera che si concentra su un furto e un incidente fuori Porta Todi. E poi un articolo che mi cattura, si parla di una grande manifestazione che si svolgerà a Foligno, una giostra, durante la fiera di settembre.

Addirittura con la gente vestita di costumi antichi. Da non credere. Come una folgorazione. Un mese dopo sono in costume da paggetto. Tutto colorato, il più bello, un occhio di riguardo per il figlio di un dirigente del rione, il Cassero, ovviamente, abitando in via del Campo. Orgoglioso, felice, tanto da mettermi a correre per piazza san Domenico, lungo via Santa Caterina, fino a casa. Ma serio, compunto, un ometto, la sera della sfilata. Sfilo, piccolo piccolo fra armigeri alti alti e cavalli che non si fanno imbrigliare, le più belle donne che sembrano madonne, altere e sorridenti, rullii, senza armonia, di tamburi e bandiere svolazzanti.

E la gente ad applaudire alla lettura del bando, qualcuno agita un fazzoletto, la Foligno bene è schierata davanti al Sassovivo e sotto le logge. Vedo che tutti sono festosi.

Il giorno dopo al Campo de li giochi. Mi viene da piangere vedendo vincere messer Giulivo Sorbi su Isabella, mentre i contradaioli del Croce Bianca impazziscono di gioia. Mi commuovo vedendo Morello, uno dei cavalli in gara, un momento di gloria, solitamente traina il carro funebre, su su fino a Santa Maria in Campis. Ma quello che mi colpisce, come ieri sera in strada,

vedere la gente in tribuna (250 lire il biglietto) e sulla gradinata (100 lire) applaudire, ridere, parlare, incitare. L’avevo vista, la stessa gente, applaudire e ridere per le vie di Foligno, ai Canapè, in piazza, solo un grappolo di mesi prima. Che strano, la gente è la stessa, le strade sono le stesse, la piazza è la stessa eppure la gente ieri sera e oggi pomeriggio al Campo de li giochi applaude e ride in modo diverso, gli occhi brillano, i volti sono distesi, tante mani si stringono. Addirittura disegnano il domani Diventeremo più importanti del Palio di Siena. Il domani, fino a ieri si conosceva appena l’oggi. È come quando parenti, lontani da tempo, si ritrovano felici al matrimonio di un congiunto e si promettono di incontrarsi di nuovo. Non comprendo il perché di questo mutamento (da grande avrei detto metamorfosi). Non ci rifletto, ho solo 12 anni, mi limito solo a chiedermi perché? Passano gli anni, da paggetto a tamburino, una promozione sul campo (addirittura diventerò un dirigente, poi narratore sul Messaggero).

Sempre cercando di dare una risposta a quel perché? La svolta. Ricordo bene, primavera fine anni’50, poco prima del mio trasferimento alla redazione di Roma del giornale. All’ingresso del Sassovivo, al mitico tavolo che alle otto della sera si trasforma in redazione del Messaggero, sto consegnando un mio articolo all’avvocato Galligari, mio capo, quando entra il cavalier de Pasquali. Parlano di traffico, di una possibile crisi in Comune, di uno dei tanti torti che Foligno sta subendo da Perugia. Nelle vie sono spuntate le bandiere, i cavalieri, Formica e Giusti in testa, si stanno allenando, nei rioni ci si prepara ad allestire la taverna, i priori viaggiano fra Firenze e Roma per affittare costumi e armi, tirando sul prezzo. E’, quindi, tempo di cominciare a parlare di Quintana anche sul giornale. Piccola pausa, un caffè. E allora, giovane giornalista, azzardo la domanda che da ragazzo mi assillava: “La Quintana, quando debuttò nel 1946, ebbe un grande successo di folla,

grandi battimani, tanti sorrisi, perché era una novità per Foligno o per che altro?

Sembrò strano, a me ragazzino, vedere la città in festa, improvvisamente, dopo silenzi e paure. Voi che siete fra i fondatori di questa giostra che risposta mi date?” Galligari e de Pasquali si guardano, un attimo, immagino, vanno con il pensiero a quel settembre del 1946. Poi, il mio capo redazione: “Luciano, la Quintana è stato l’evento che ha segnato il passaggio dalla guerra al dopoguerra. La manifestazione che la gente voleva per dimenticare. Il bando scritto dall’avvocato Mancini, a pensarci bene, diceva proprio che la Quintana era sì una festa ma anche un invito alla concordia e a superare le ferite”. Ci rifletto oggi, davanti a un computer per scrivere questo articolo. È andata proprio così. C’erano state scene di gioia incontenibile all’annuncio della fine del conflitto ma anche polemiche, lunghe e divisive, piccole vendette. La Quintana ha segnato la prima manifestazione corale della città, il diversivo che, all’improvviso, come un temporale d’estate, ha fatto dimenticare gli anni dell’angoscia. Le discussioni se farla o no, se chiamarla Quintana o Inquintana, i dibattiti se fosse opportuno riproporre un evento del 10 febbraio del 1613, la ricerca dei priori, il reperimento dei soldi, i dubbi di madri e padri se fosse da chiacchiere far sfilare le figlie a cavallo, le lezioni di tamburo in piena notte, le ore piccole a disquisire sui cavilli del regolamento, addirittura la voglia di far nascere l’invidia dei perugini. La guerra, per pochi giorni, un ricordo, finalmente. Mi chiedo, la Quintana un dono della Provvidenza per ridare a Foligno la luce dopo tanto buio? Azzardo, un miracolo?

Luciano Ragno Giornalista

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Concerto della Banda Musicale della Guardia di Finanza Foligno, Piazza della Repubblica giovedĂŹ 12 settembre, ore 18:00

OMAGGIO UN OCCHIALE DA SOLE GRADUATO

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Correva l’anno...

FOLIGNO - 1979-2019: forse in pochi se ne ricorderanno ma in quest’anno Domini 2019, ricorre il quarantesimo anniversario dall’istituzione della Giostra della Quintana della Rivincita. Una tappa fondamentale del percorso quintanaro, che ha cambiato radicalmente i connotati della manifestazione, ampliando sensibilmente il segmento temporale dei festeggiamenti (le taverne, invece di una sola settimana, hanno di colpo raddoppiato il loro periodo di fruizione) e modificato in profondità l’approccio tecnico-agonistico della tenzone al Campo de li Giochi. Il doppio impegno in quel di via Nazario Sauro, infatti, ha costretto tutte le contrade a rivedere i criteri di preparazione del binomio (più di una, in quel periodo, affrontava la competizione con molta approssimazione), non più finalizzati alla preparazione di una sola gara, ma di due appuntamenti agonistici, peraltro contenuti nel breve spazio di sette giorni.

Infatti, a partire da quel 1979, e fino al 1999, il duplice evento quintanaro andava in scena unicamente nella naturale collocazione settembrina. La Giostra della Sfida, quella “tradizionale”, nella seconda domenica del mese, mentre per la Rivincita era stata messa a disposizione la domenica successiva.

C’è da dire che almeno per le primissime edizioni della seconda edizione, le speranze dell’Ente Quintana (la Giostra supplementare era stata allestita, principalmente, per incrementare sia gli incassi del Campo de li Giochi che gli introiti delle taverne) andarono deluse. Le tribune e le gradinate dello stadio, in occasione della Giostra della Rivincita, presentavano, a differenza della tenzone della settimana precedente, larghi

spazi vuoti e privi di pubblico. Discorso opposto, invece, per quel che riguardava l’aspetto meramente tecnico. La Giostra della Rivincita, già dai suoi esordi ed almeno fino a quando è stata collocata subito dopo la Sfida, ha sempre espresso valori agonistici forse superiori alla stessa “prima” della seconda domenica di settembre. Non è un caso, in tal senso, che il mitico “muro” dei sessanta secondi, sia stato abbattuto da Mario Giacomoni, proprio in occasione della prima Quintana della Rivincita, per l’appunto quella del 1979. E comunque, tutti i fantini che avevano rimediato delle magre in occasione della Sfida, hanno sempre posto in essere delle prestazioni sicuramente migliori sul proscenio della Rivincita. Per la cronaca, il primo sigillo vittorioso - 16 settembre 1979 - sulla Rivincita, fu apposto dal rione Contrastanga il cui portacolori, Fabio Cruciani, per l’occasione in tandem con il mitico Nabucco, depositò nella sede di Palazzo Denti il primo storico palio della Rivincita.

Guglielmo Castellano

la prima Giostra della Rivincita - anno 1979

Il Campo de li Giochi compie 90 anni

Il Campo de li Giochi è il luogo della Giostra. Da 73 anni è il grande contenitore delle emozioni dei quintanari. Da qualche anno l’impianto di via Nazario Sauro ha iniziato a rifarsi il trucco, o come si dice adesso è stato sottoposto ad un’operazione di restyling, per nascondere qualche ruga. Certamente quando due volte all’anno brulica di spettatori alle rughe non si fa più caso perché il pubblico non ha occhi che per i protagonisti della Giostra e per le italiche bellezze che punteggiano tutto il Corteo. Ma ultimamente neanche il magico tocco dell’architetto Stefano Trabalza prima, e del presidente della Commissione Artistica dell’Ente, Luca Radi poi sono riuscito a mascherare gli inevitabili segni del tempo. E di tempo, da quel lontano 1930, ne è passato davvero parecchio. Già, il 20 settembre 1930, i folignati scopriranno poi alcuni anni dopo che settembre è davvero un mese importante, è il dies natalis del Campo de li Giochi, il giorno dell’inaugu-

razione per essere precisi. Ma questo nome bizzarro non girava certo nella testa dei folignati e infatti lo stadio, pronto ad ospitare il calcio e l’atletica, venne chiamato Littorio.

L’impianto cominciò ad essere calpestato dai calciatori del Foligno già dall’anno precedente, il VII dell’era fascista come si diceva allora, nel 1929, esattamente 90 anni fa. L’opera costò lire 1.085.705,18 (unmilioneottantacinqemilasettecentocinquelire e diciotto centesimi), ma il Podestà di Foligno, Romolo Raschi ebbe il suo bel da fare per smentire i giornali dell’epoca che gridavano allo scandalo sostenendo che la spesa era stata addirittura di un milione e mezzo di lire. L’opera, comunque, era imponente e qualche anno dopo, nel 1936, venne intitolata al folignate Dandolo Gramellini caduto nella guerra di Spagna. Tra le curiosità registriamo quella relativa alle due iscrizioni sul monumentale ingresso di Porta Romana per le quali si rese necessario l’autorevole

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intervento di Monsignor Faloci Pulignani.

Anche il Vescovo di Foligno scese in campo per dirimere i dubbi linguistici dei latinisti.

Il 1946 è finalmente l’anno della Quintana che si trova subito a suo agio all’interno del Campo. Il primo percorso tracciato sull’erba fu un ovale con la statua lignea posta proprio davanti alle tribune. Poi, nel 1950 il Campo assunse le sembianze tanto care ai quintanari con la pista ad otto e la statua posta all’intersezione delle due diagonali.

Oggi il Campo de li Giochi è dedicato ai “due nemici” Paolo Giusti e Marcello Formica, i due super cavalieri che hanno fatto grande la Giostra. Il Campo è stato utilizzato per una

quarantina d’anni sia dal Foligno Calcio, sia dalla Quintana. Ma anche questo rapporto, tutto sommato abbastanza tranquillo, ha suscitato qualche polemica. Storica la frase di uno sportivo folignate, deluso dall’annata del Foligno, che durante le prove della Giostra rispose così al suo interlocutore convinto che i cavalli avrebbero rovinato il campo: “Ci corrono 11 somari tutto l’anno, cosa vuoi che facciano 10 cavalli una volta sola!”. Scherzi a parte, si arriva così agli anni Ottanta quando si comincia a parlare del Progetto Portoghesi per un teatro della Giostra. Il progetto è faraonico e seduce perfino i quintanari più diffidenti, ma i soldi

non ci sono e il bel teatro rimane nel cassetto. La storia poi è quella dei giorni nostri.

Con il nuovo progetto del Campo, a doppia firma Portoghesi-Battoni, di cui abbiamo solamente potuto vedere il primo stralcio, quello relativo alla tribuna che ospita i figuranti. L’imponente manufatto doveva addirittura essere coperto. Oggi, 90 anni dopo, si parla ancora di nuovi interventi ma in fondo a noi quintanari piace così perché è il luogo del cuore, l’enorme serbatoio collettivo delle nostre emozioni più belle.

Mauro Silvestri

Cacao, cioccolatte, cioccolato, cioccolata.

Nel 1541 Girolamo Benzoni, milanese, “giovanetto di anni ventidue”, decide di partire per conoscere questo “Mondo Nuovo” di cui tanto si parlava e che noi oggi chiamiamo America. Eccolo viaggiare a piedi fino a Siviglia, lungo il cammino di San Giacomo, poi per nave sulle coste del Venezuela e della Colombia, quindi a Santo Domingo, la prima città d’America, da cui partivano i conquistatori spagnoli; attraverso l’istmo di Panama fino all’Ecuador e all’altissimo vulcano Chimborazo, poi di nuovo risalendo l’America Centrale, passando il Nicaragua e il Guatemala e costeggiando lo Yucatan fino a Cuba e al ritorno in patria dopo 15

anni di peregrinazione. Nella sua “Historia del Mondo Nuovo” appaiono personaggi e momenti centrali della scoperta e della conquista del nuovo continente. Qui descrive sia il cacao (cacahuatl) che il cioccolato. Definito una bevanda “più da porci che da uomini”, il termine deriva dal verbo azteco xoc (scuotere) e dal sostantivo atl (acqua), bevanda rituale che si otteneva appunto dalla polvere fava di cacao tostata e miscelata, direi meglio shekerata con acqua e peperoncino. Si comprende il disgusto del nostro Girolamo, ma appena la sostanza giunge in Europa, l’aggiunta dello zucchero (lo si metteva dappertutto) la tra-

sforma in una squisita prelibatezza.

Francesco d’Antonio Carletti avventuroso mercante, ebbe il merito di portarne la conoscenza a Firenze, al ritorno da un viaggio intorno al mondo durato dal 1594 al 1606.

Ecco un passo dalle sue memorie: “Il Cacao è un frutto celebre e di vitale importanza per quel Regno, tanto che si dice se ne consumi ogni anno più di cinquecentomila scudi.

Questo frutto serve anche come moneta da spendere, per comprare al mercato le cose di uso comune. Per la moneta di un giulio ne danno settanta o ottanta, a seconda del raccolto. Ma il suo consumo principale è in una certa bevanda che gli Indiani chiama-

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no “Cioccolatte”. Questa bevanda si fa mescolando i frutti del Cacao, che sono grossi come ghiande, con acqua calda e zucchero. Prima i frutti vanno seccati molto bene e abbrustoliti al fuoco, poi disfatti su delle pietre (come fanno i pittori quando macinano i colori) fregando il pestello, anch’esso in pietra, lungo la pietra piana e liscia. Così si viene a formare una pasta che disfatta nell’acqua serve da bevanda, ed è bevuta comunemente da tutti i nativi del Paese e dagli Spagnoli e da tutti gli abitanti delle altre nazioni che qui giungono. Una volta che si avvezzano, tutti ne diventano così viziosi che con difficoltà poi possono riunuciare a berne ogni mattina, o il giorno dopo desinare, quando fa caldo, in particolare quando si naviga”. Nel capoluogo toscano ebbe un successo particolare: a distanza di qualche tempo Francesco Redi, fisico della Corte di Cosimo III de Medici e insigne letterato, si dilettava a preparare l’esotica bevanda con scorza di limone, muschio e altro ancora, e

pare fosse famoso per la cioccolata ai fiori di gelsomino, la cui ricetta, che si rifiutò sempre di diffondere, lo seguì nella tomba.

Ecco Diego de Landa, (sec. XVI) severo e brutale “evangelizzatore”, arcivescovo dello Yucatan. Forse ravvedutosi della quasi totale distruzione del patrimonio culturale Maya, nella maturità si dedicò allo studio e al recupero di quella cultura che tanto aveva fatto per annientare. Nel suo monumentale e al contempo lacunoso trattato sull’argomento, descrive tra le usanze dei popoli centroamericani l’uso della pianta del cacao e addirittura il procedimento per l’estrazione del burro di cacao. Uno dei piatti simbolo della cucina messicana che prevede tra gli ingredienti il cacao è il pollo mole poblano. Secondo la leggenda, nel XVII sec. una suora, nel preparare il pollo fece cadere per sbaglio della polvere di cacao insieme con altre spezie nella pentola. Dopo il primo momento di disperazione decise di assaggiare la vivanda. Per la sua

bontà, il risultato sorprese tutti. Molto più probabilmente, si tratta invece di una fusione tra una complessa preparazione locale (il mole) applicata alla carne di pollo. Mole è ogni tipo di salsa a base di peperoncino.

In questo caso, la presenza caratterizzante del cacao e Pueblo, la città dove è nata questa ricetta, ne fanno una bontà dalla fama imperitura. La cioccolata è ricavata dalla tostatura delle fave di cacao, macinate in una massa che comprende il suo prodotto secco e la corrispondente quantità di burro di cacao naturale. Nel tempo assume nuove forme, dalla tavoletta tipica di Modica che si scioglie e si consuma in tazza, alla pralina e poi alla tavoletta, resa lucida con le tecniche del temperaggio e del concaggio, che nei secoli si sono affinate, grazie anche alle scoperte e al progresso delle tecnologie. La comunità europea purtroppo consente oggi di poter sostituire il burro di cacao con altri grassi vegetali… la qual cosa mi fa inorridire! La nostra regione, con l’intuizione di Luisa Spagnoli, fondatrice della Perugina (grande e prestigiosa azienda anche se ormai di proprietà di una multinazionale), vanta un primato qualitativo e nel know how del cioccolato, che speriamo resti a lungo patrimonio del nostro territorio.

Daniele Falchi

Le perle barocche di Minerva Il Tempo Nel corso del Seicento, tutte le certezze che fino a quel momento avevano sostenuto l’universo degli uomini, pian piano crollarono, soprattutto la fede in un mondo razionale e ordinato, tipica dei secoli precedenti. La conseguenza più immediata di ciò fu il sorgere di una concezione quasi ossessiva del tempo, legata all’idea che tutto quanto riguardasse la vita umana, i suoi prodotti e le sue costruzioni, ma anche essa stessa, fossero soggetti a decadenza e destinati alla rovina. La percezione del tempo divenne così esasperata ed esasperante, essendo il tempo identificato con qualcosa di assolutamente fugace e caduco. Forse proprio per questo, ora che il mondo veniva concepito come un grande meccanismo da scoprire, per poterlo regolare, grazie alla rivoluzione scientifica, nasceva una vera e propria moda degli orologi. L’orologio, misurando il tempo precisamente, lo rendeva concreto, tangibile e permetteva in qualche modo di fissare le trasformazioni incessanti e fluide della realtà, fungendo da vero e proprio alfabeto del tempo. Gli strumenti di misurazione del tempo erano diffusi sin dall’antichità: meridiane, clessidre e candele. Solo in un’epoca più moderna vennero però ideati gli orologi veri e propri che, nel Seicento, furono perfezionati nel meccanismo che li rese somiglianti a quelli che ancora oggi utilizziamo. In particolare si deve a questo secolo la creazione del pendolo, la cui invenzione spetta a Galileo, anche se fu uno scienziato olandese a realizzarlo. Si racconta che quando in Italia arrivò la notizia, i sostenitori di Galileo si indignarono e accusarono l’olandese di aver plagiato l’idea dello scienziato. In

particolare Leopoldo de’ Medici, principe di Toscana, ultimogenito del granduca Cosimo II e grandissimo amante e conoscitore degli orologi, protestò contro questo presunto furto d’ingegno, rivendicando la paternità dell’idea a Galileo. Fu proprio alla fine del Seicento che, in relazione alle novità introdotte nella tecnologia degli orologi, divenne più precisa la misurazione del tempo, grazie all’inserimento della lancetta dei minuti e successivamente di quella dei secondi. Ma l’orologio non venne concepito nel Seicento soltanto come un congegno utile in quanto, in linea con le tendenze e i gusti barocchi, divenne un vero e proprio oggetto d’arredamento che rendeva il suo proprietario degno d’ammirazione: il possesso di un oggetto così prezioso era infatti sinonimo di grande ricchezza, sfarzo e lusso. Lo stesso Leopoldo de’ Medici fu uno dei primi possessori di un orologio a pendolo. Gli artigiani ne idearono così, una vera e propria arte decorativa, lavorandoli come gioielli secondo lo stile ridondante ed estroso tipico dell’epoca.

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Le perle barocche di Minerva Il Tabacco Tra i vizi più popolari e diffusi in tutto il mondo rientra sicuramente il consumo di tabacco. Ma qual è l’origine di questa abitudine, così dannosa eppure tanto prediletta? Le radici della sua lunga storia, così come quelle della pianta stessa, sono da collegarsi alla scoperta dell’America, quando il tabacco viene importato nel vecchio continente, insieme a molte altre materie prime, come erba medicinale dai poteri curativi e insieme inebrianti. Si dice che nella seconda metà del ‘500 infatti, Jean Nicot, un ambasciatore francese, di ritorno da una missione diplomatica, abbia riportato a Francesco II e Caterina de’ Medici dei semi di tabacco, presentandoli come miracolosi per curare le malattie respiratorie. Essendo dunque responsabile della sua diffusione in Europa, il suo nome vi resterà per sempre legato, poiché verrà utilizzato per indicare il principio attivo isolato chimicamente nel 1800, la nicotina appunto. Nicot è legato anche alla diffusione del tabacco in Italia, avendolo fornito nel corso di quella missione al cardinale suo amico Prospero Santacroce come rimedio curativo. Quest’ultimo traendone giovamento, porta con sé al rientro in Italia piante e semi. Da questo momento in poi l’uso del tabacco ha una larghissima diffusione: all’inizio la sua polvere aveva la funzione di favorire lo starnuto e di liberare le vie respiratorie, ma ben presto si passa a masticarne le foglie o ad arrotolarle per fumarle, a mo’ di sigaro ma anche frantumandole per le pipe, oggetti particolarmente amati nel 1600, tanto che ogni paese ne fabbrica di proprie, con particolari varianti nazionali. Anche se ben presto l’utilizzo del tabacco andrà incontro alle

censure del proibizionismo e ai divieti della Chiesa, in realtà alla fine del XVII secolo risulta molto diffuso negli ambienti clericali, perché si annovera tra le sue virtù anche quella di antiafrodisiaco che attenua le pulsioni della libido. Se inizialmente la moda del tabacco viene ritenuta stravagante e riservata a pochi, con le grandi piantagioni e la successiva commercializzazione, diviene un vero e proprio fenomeno di massa, tanto che in Italia sorgono, secondo le fonti, numerosissimi tabaccari, luoghi in cui poterlo acquistare e fumare. Questi luoghi diventano così apprezzati che, a causa del grande afflusso di clienti, sono costretti a rimanere aperti oltre l’orario di chiusura, fino a notte fonda. Si tratta dunque di una moda a tutti gli effetti, in voga non soltanto tra i nobili, ma anche tra gli intellettuali e gli artisti, i medici, i soldati, i marinai; anzi, si dice che sin da subito si diversifichi l’utilizzo del tabacco in base allo status sociale: se i soldati amano masticarlo, gli ufficiali preferiscono sgretolarlo nelle pipe, mentre gli aristocratici apprezzano maggiormente annusarne l’odore.

Le perle barocche di Minerva Gli Scacchi Le corti europee nelle quali durante il 1600 si riunivano nobili e aristocratici, erano luoghi davvero raffinati, affascinanti e dominati da un proprio linguaggio specifico che chiunque desiderasse gravitare attorno a queste realtà, aveva l’obbligo di dominare, pena l’esclusione dalla vita in società.

Di questo linguaggio fatto di codici, ruoli e rituali, il gioco rappresenta uno degli aspetti principali. Le occasioni di riunione della nobiltà non si sostanziavano soltanto di inviti a banchetto o balli e mascherate, ma anche di tutta una serie di svaghi e giochi che rendevano eccitante e coinvolgente l’occasione stessa. Era necessario dunque conoscerne le regole, i trucchi e le strategie migliori per diventare abili giocatori, poiché facendosi notare, i vincitori suscitavano stupore grazie alle proprie doti e alla propria intelligenza, diventando così degni di ammirazione. Tuttavia è conoscenza diffusa che il Barocco sia un’epoca fatta di insofferenza per le regole e per il rispetto dei canoni e così quanto stava avvenendo in ambito artistico-culturale, interessò anche il gioco, movimentato da rivoluzioni e tentativi di stravolgere le regole classiche, per rendere i passatempi ancora più interessanti ed entusiasmanti. Un esempio curioso riguardò gli scacchi, un gioco da tavola e di strategia nato in India nel VI secolo e giunto in Europa attorno al secolo XI. Avendo per quasi sei secoli sofferto condanne e messe al bando da parte della Chiesa che lo vietò al pari dei dadi e di altri giochi d’azzardo definendolo “assurdo e libidinoso”, ottenne il via libera proprio nel 1609, grazie al vescovo cattolico San Francesco di Sales che lo riconobbe tra i passa-

tempi “leciti e lodevoli”. Da quel momento gli scacchi conobbero un’ampia diffusione, ma anche molti tentativi di deviazione dalle regole ufficiali, in conseguenza di questo gusto per il bizzarro e di questa esigenza di superamento degli schemi, tipica del periodo barocco. Proprio in Italia ad esempio, nel 1683 lo scacchista Francesco Piacenza propose una rivisitazione del gioco, chiamata Arciscacchiero, che prevedeva un aumento delle caselle dello scacchiere da 64 a 100, nonché l’aggiunta di due pezzi, il centurione e il decurione. Il primo si muoveva come la regina in tutte le direzioni, ma di due caselle alla volta, mentre il secondo come i pedoni di una casella alla volta, ma spostandosi anche all’indietro.

Oltre alle rivisitazioni di giochi già esistenti, ne nacquero anche di nuovi, ad esempio il Biribisso, un gioco d’azzardo a metà tra la tombola e la roulette, o il Belot, un gioco di carte dalle incerte origini francesi e ancora oggi molto praticato.

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Chi non sa far stupir vada alla striglia Poco tempo fa ho letto La Monarchia Femminile (The Feminine Monarchie), il libro di Charles Butler (1560-1647), noto apicoltore inglese che, per primo, ha teorizzato che le api fossero guidate da una Regina piuttosto che da un’ape Re, come da sempre suggerito dal filosofo greco Aristotele. Il libro, pubblicato per la prima volta nel 1609 con edizioni riviste nel 1623 e nel 1634, offre un’eccellente panoramica dell’apicoltura ed è, per certi versi, un testo ancora attualissimo per quel campo di applicazione; contiene informazioni pratiche su come tenere e proteggere le api ed include un sorprendente madrigale per quattro persone che imitano i suoni delle api nel momento del lavoro nell’arnia. Sicuramente un libro scientifico che capovolgesse la teoria di Aristotele della colonia di api guidata da un Re, non poteva che nascere in Inghilterra, un paese da sempre avanti per aver dato valore alla donna prima di altri paesi europei e soprattutto in un periodo di poco successivo al regno della più grande monarca di quel Paese che fu Elisabetta I Tudor.

Questa lettura ha, ancora una volta, confermato la mia percezione di come il Seicento sia stato un periodo storico variegato, ricco di grandi cambiamenti scientifici, culturali ed artistici. Anche per le due settimane che accompagnano la Quintana di settembre, abbiamo creato un ricco contenitore di incontri culturali - che abbiamo intitolato “Chi non sa far stupir vada alla striglia” per approfondire quell’epoca della nostra storia cosi affascinante e ricca di contrasti.

Luca Radi

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Calendario incontri culturali giovedì 29 agosto “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “La Fiera dei Soprastanti. I Soprastanti alla Fiera” Paola Tedeschi ore 18.30 Palazzo Candiotti

lunedì 9 settembre La Giostra dei libri in collaborazione con Associazione Athena “Se ricordi il mio nome” “Se ho paura prendimi per mano” Carla Vistarini modera Luigi Napolitano ore 18.00 Palazzo Candiotti

mercoledì 4 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “Trini e pizzi tra Rinascimento e Barocco” Glenda Giampaoli ore 18.30 Palazzo Candiotti

martedì 10 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “La Rivoluzione scientifica di Galileo Galilei” Silvano Tagliagambe ore 18.30 Palazzo Candiotti

giovedì 5 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “Aspetti dell’alimentazione e della cucina del Rinascimento” Ivo Picchiarelli ore 18.30 Palazzo Candiotti

mercoledì 11 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “Le percussioni e il salterio nella musica antica, tra Rinascimento e primo Barocco” Massimiliano Dragoni ore 18.30 Palazzo Candiotti

venerdì 6 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “Maledetti gli osti! Più ne conosco peggio li trovo!”

(I Promessi Sposi, cap.XVI).

Con Renzo in taverna: incontri, malaffari ed avventure.

Guglielmo Tini ore 18.30 Palazzo Candiotti

venerdì 13 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “La bottega di San Giuseppe” Lettura testuale del dipinto della Chiesa di Santa Maria Assunta di Serrone (prima metà del Seicento) Rita Marini ore 18.30 Palazzo Candiotti

I 10 Cavalieri della Rivincita

di Guglielmo Castellano

MARCO DIAFALDI / RIONE AMMANNITI la Giostra della Sfida poteva chiudersi in modo diverso. Il conseguimento del percorso netto (anche se con riscontri cronometrici lontani anni luce dai suoi colleghi in campo) era lì, a portata di lancia. Eppure il Gagliardo emiliano-romagnolo del Rione Ammanniti, non è riuscito nell’intento.

Ora però c’è bisogno di un cambio di passo. Il cavaliere faentino, arrivato a Foligno nel 2015 e presentatosi al proscenio quintanaro subito con delle buone perfomance, successivamente si è perso per strada non riuscendo a dar seguito alle premesse dell’esordio. Ed dalle parti di largo Federico Frezzi e di via Arte e Mestieri, ci si aspetta da lui una tenzone tutta d’attacco.

CRISTIAN CORDARI / RIONE BADIA un monumento vivente. Così i contradaioli del Rione Badia considerano il proprio cavaliere. Dopo la storica vittoria del settembre 2017, infatti, Cristian Cordari è ormai entrato nella leggenda della contrada di Piazza Garibaldi e dintorni. La Giostra dello scorso giugno (caratterizzata da una serie di errori incredibili) però, ci ha detto una verità: forse il binomio che il cavaliere di Servigliano ha formato con Agnesotta è ormai arrivato a conclusione.

C’è bisogno di una nuova proposta tecnica che sia in grado di far ripartire un nuovo progetto agonistico. Cordari è consapevole di tale esigenza, e farà di tutto per regalare ai suoi tanti sostenitori altre prestazioni tutta grinta e caparbietà.

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LUCA INNOCENZI / RIONE CASSERO un passaggio a vuoto ci può stare; anche per uno del suo livello.

Luca Innocenzi, Pertinace del Rione Cassero, è un professionista maniacale sempre alla ricerca della perfezione e siamo sicuri, pertanto, che avrà rivisto più di mille volte l’errore commesso a giugno che gli è costato la vittoria finale. Quindi, dopo l’ennesima estate trascorsa a mietere successi in altre piazze del centro Italia, eccolo pronto per il solo appuntamento che vale un anno di lavoro e sacrifici: la Giostra della Quintana di Foligno.

Batterlo sarà davvero difficile.

DANIELE RAVAGLI / RIONE CONTRASTANGA è l’altro faentino in campo. Il Rione Contrastanga, per questo 2019, ha deciso di puntare su di lui. Certo, l’esordio di giugno non è stato tra i più fortunati, con il Furente sceso in campo con un destriero approntato solo all’ultimo momento ed in sella al quale non è riuscito a superare indenne la prima tornata. Ma per la Rivincita di settembre, le cose potrebbero cambiare. I mesi estivi sono stati impiegati in intensi allenamenti e, dalle parti di via Istituto Denti, si nutre ora un senso di fiducia che, obiettivamente, non poteva essere tale tre mesi orsono. Ora la parola spetta al campo.

MASSIMO GUBBINI / RIONE CROCE BIANCA il digiuno di vittorie, per un cavaliere del suo calibro, dura ormai da troppi anni (Rivincita 2015). In ragione di ciò, il beniamino del popolo del Croce Bianca, sta meditando vendetta.

A giugno, seppur penalizzato da scelte tecniche maturate solo all’ultimo momento (causa indisponibilità dei destrieri che aveva preparato durante l’inverno) ha posto in essere una Giostra anonima e di retroguardia.

Ma per la Rivincita di settembre il copione potrebbe cambiare. Il Fedele, infatti, è riuscito a recuperare i cavalli di punta della scuderia rossocrociata ed è pronto a dare battaglia. Il digiuno di vittorie, potrebbe trionfalmente finire.

ALESSANDRO CANDELORI / RIONE GIOTTI occorre dar tempo al tempo. Gran parte dei più grandi cavalieri della Quintana hanno “steccato” alla prima per dar vita, negli anni successivi, a percorsi di vera gloria, ed il giovane Animoso del Rione Giotti, (all’esordio quintanaro proprio nella Giostra della Sfida 2019, dove ha fallito un bersaglio nella prima tornata) potrebbe allinearsi a questa tradizione. La stoffa c’è, si intravede, ed è quindi doveroso continuare a puntare sul suo futuro che, ne siamo certi, sarà luminoso.

MATTIA ZANNORI / RIONE LA MORA il segnale, forte ed inequivocabile, c’è stato.

Il Generoso del Rione La Mora ha dimostrato, nella Giostra della Sfida dello scorso giugno, di essersi lasciato alle spalle il rodaggio del neofita, per presentarsi come fantino di primo livello. Il secondo gradino del podio agguantato a giugno dal portacolori di via Colomba Antonietti, ci conferma tutto ciò. Ora c’è bisogno di dare una conferma settembrina, a quanto di buono fatto vedere a fine primavera.

Zannori ha tutte le carte in regola per puntare al bersaglio grosso ed il suo popolo, ormai consapevole di avere un cavaliere che può fare la differenza, comincia a crederci veramente.

LORENZO PACI / RIONE MORLUPO anche il Baldo del Morlupo, viene da una Giostra della Sfida in cui le ombre hanno sovrastato le luci. Ma ha differenza di altri percorsi quintanari, la strada di Lorenzo Paci ha spesso conosciuto dei “pit stop”, dopo i quali l’esperto cavaliere folignate (il suo esordio è datato 1993) è puntualmente ripartito alla grande: del resto il suo palmares parla di sei vittorie, regolarmente conseguite nel corso della sua lunga carriera; classica dimostrazione di classe e, soprattutto di grande longevità agonistica.

E, dalle parti del Morlupo, c’è grande consapevolezza di ciò. Anche per settembre, Lorenzo Paci non lascerà nulla di intentato.

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PIERLUIGI CHICCHIINI / RIONE PUGILLI è il campione in carica; l’unico, che nella notte da “tregenda” del 15 giugno scorso, è riuscito a mantenere nervi saldi e concentrazione al massimo livello. Un mix di velocità e sangue freddo che alla fine lo ha premiato con l’alloro più importante: il palio della Sfida.

Il secondo della sua giovane carriera.

Chi vince la Giostra, come ebbe a dire il grande Marcello Formica, è comunque il più bravo; anche se beneficia di svarioni altrui. Anelli e bandierine sono lì, infatti, a ricordarci che la velocità non è tutto se non è allineata ad un approccio responsabile e tattico alla gara.

Il Moro del Pugilli è riuscito a capitalizzare al massimo questo inciso ed ora, per questo settembre, punta decisamente a ribadire la sua crescita ed il suo primato.

DANIELE SCARPONI / RIONE SPADA dopo la terza Giostra consecutiva dove l’Audace non è mai riuscito ad arrivare alla terza tornata, si pone un interrogativo: che ne è rimasto del cavaliere più titolato in campo?

Dell’unico cavaliere attualmente in “servizio” capace di agguantare nove Quintane. Del fantino che è riuscito, forse unico caso nella storia della Quintana, a vincere, nello stesso anno, entrambe le Giostre con due cavalli diversi? Dalle parti del Rione Spada, ma non solo, questo interrogativo sta assillando tutti. Daniele Scarponi dovrà trovare in se la forza del riscatto e, nel settembre quintanaro che al Campo de li Giochi conoscerà il suo momento topico, avrà l’occasione di dire al popolo dei quintanari che la sua parabola vincente non è ancora conclusa.

Da sinistra verso destra:

La Commissione Tecnica

Lucio Cacace Paolo Bastianelli Mario Pilotti Daniele Benedetti Adriano Fiorani Mauro Marchionni Leonardo Petrucci Mauro Cruciani Francesca Carboni Gianluca Goracci Raoul Baldaccini Ildebrando Luna Andrea Grassilli

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Il Corteo storico

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Le Madrine della Giostra La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni.

Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua scura di quella conchiglia d’argento che chiamiamo luna.

Oscar Wilde

FEDERICA MORO Madrina della Giostra della Quintana

Le Dame dei Rioni

Alessia Bronzi

Lara Cerbini

Annamaria Sette

Sara Giabbecucci

Cristina Bianchini

Nadia Salvati ELEONORA PIERONI Madrina della Quintana a New York

Novella Pantalla

Francesca Mola

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Negli spazi dell’ex teatro Piermarini di Corso Cavour apre il Quintana Point, il punto d’informazione ufficiale della Giostra della Quintana.

Un modo per assicurare a quintanari, avventori e turisti le notizie necessarie per vivere al meglio le notti quintanare, per avere informazioni sul calendario degli eventi e per sapere cosa mangiare in taverna.

All’interno del Qpoint è possibile acquistare i biglietti della Giostra di Settembre e quelli della “Lotteria della Quintana”, è disponibile in copia gratuita la Rivista Qui, i fazzolettoni dei Rioni e il merchandising firmato Quintana.

Il Qpoint è aperto da venerdì 30 agosto tutte le sere dalle ore 19 alle 24.

ORARI BIGLIETTERIA giovedì 5 settembre ore 16.30 - 20.00

Gli arredi del Quintana Point sono gentilmente forniti da

venerdì 6 settembre ore 10.30 - 13.00 / 16.30 - 20.00 sabato 7 settembre ore 10.30 - 13.00 / 16.30 - 20.00 / 21.30 - 23.00 domenica 8 settembre ore 16.30 - 20.00 da lunedì 9 settembre a mercoledì 11 settembre ore 10.30 - 13.00 / 16.30 - 20.00 da giovedì 12 settembre a sabato 14 settembre ore 10.30 -13.00 / 16.30 - 20.00 / 21.30 - 23.00 domenica 15 settembre ore 10.00 - 15.00

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La Giostra della Quintana è in onda tutti i giorni su Umbria Tv. Dieci giorni di programmazione, quattro repliche ogni giorno, la presenza permanente delle puntate su YouTube e sui social.

Quintana Channel

Nello studio, allestito negli spazi del Quintana Point e arredato dallo show room Febal di Foligno, i protagonisti della manifestazione vengono intervistati da Manuela Marinangeli.

Servizi sulle serate quintana, dibattiti sulle novitĂ del momento, rubriche e curiositĂ storiche, informazione e intrattenimento.

Stefano Zuccarini Sindaco di Foligno

Domenico Metelli Presidente Ente Giostra Quintana

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Guglielmo Castellano Giornalista

Alessio Castellano Magistrato Responsabile Comunicazione

Lucio Cacace Presidente Commissione Tecnica

Il Quintana Channel è in onda da giovedì 5 settembre, tutti i giorni alle ore 14 sul canale 10, in replica alle 21.00 sul canale 110, a mezzanotte e mezza e alle 8.30 di mattina sul canale 10. conduce: Manuela Marinangeli immagini: Leonardo Antonelli, Pietro Zambotti montaggio: Leonardo Antonelli, Francesca Maria Conte rubrica gastronomica: Daniele Falchi regia: Manuela Marinangeli fotografia: Vanessa Raiola Daniele Falchi curatore della rubrica “Lo scalco racconta”

contributi grafici: Carlo Crescimbeni

Andrea Jengo Direttore Rai Toscana e Rai Umbria

Mauro Silvestri Giornalista

Mauro Carboni Segretario Generale Ente Giostra Quintana

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Simone Capaldini Magistrato Responsabile al rapporto con i Rioni

Maddalena D’Amico Presidente Associazione Guide Turistiche dell’Umbria

Simone Fittuccia Presidente UmbriaSi e Federalberghi Perugia

Marco Bosano Magistrato Responsabile alla Promozione e alle Risorse Economiche

Ramona Morelli Addetta marketing Aeroporto Internazionale dell’Umbria San Francesco d’Assisi

Emanuele Mantovani Mantovani Vetture Plurimarche

Susanna Peppoloni Beauty Pharma

Gabriele Bosi Febal Casa Foligno

Marco Cesari Asia Global Service

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Luca Radi Presidente Commissione Artistica

Massimiliano Dragoni Maestro di Musica Antica

Guglielmo Tini Professore di Lettere

Riccardo Federici Priore Rione Pugilli

Massimo Montanari Priore Rione La Mora

Elisabetta Maggi Leoncilli Massi Priore Rione Morlupo

Andrea Ponti Priore Rione Croce Bianca

Lorenzo Sdei Vice Priore Rione Spada

Filippo Pepponi Priore Rione Badia

Nicola Epifani Vice Priore Rione Ammanniti

Carlo Mattioli Priore Rione Contrastanga

Fabio Serafini Priore Rione Cassero

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Le Taverne

Le taverne sono il cuore dei Rioni. Ogni contrada ne possiede una ed è qui che si concentra l’aggregazione e la passione del Popolo della Quintana. I piatti proposti sono quelli della tradizione umbra, accompagnati dai migliori vini del territorio. Da un punto di vista architettonico sono molto interessanti perchÊ hanno permesso di riscoprire suggestive cantine o altre parti di antichi edifici. Un folto gruppo di rionali si presta come volontario per il servizio di sala.

Ragazzi e ragazze in costume accolgono con cortesia i numerosissimi avventori, folignati e non, ospiti in cittĂ per assistere alla Giostra o comunque per vivere una parte della grande Festa.

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Rione Ammanniti La Locanda della Rosa Via Brunetti

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Tortino di melanzane con pesto di basilico Panzanella con stracciatella di burrata Coccio di pecorino, con pere, noci e miele PRIMI SERVITI DE CUCINA Umbricelli con pomodorini, ricotta salata e pesto di basilico Cappellacci con guanciale croccante e pesto di fave e maggiorana Strangozzi del Gagliardo in salsa piccante con funghi e tartufo

Rione Ammanniti

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Faraona al vino con crostone Bocconcini di manzo con prugne e cannella Rosticciata alla brace

SECONDI SERVITI DE CREDENZA Rocciata Torta con amaretti, pesche e cannella Dolce di mele caramellate

Per info e prenotazioni: 340.9306645 - 338 4642164 www.ilrioneammanniti.it

Priore: Federico Fiordiponti

Rione Badia Hostaria del Centurione Via San Salvatore piccolo, 14

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Parmigiana di melanzane Pappa al pomodoro Fojata erba e salsiccia PRIMI SERVITI DE CUCINA Cappellacci di burrata con salsa di pomodori arrosto Rigatoni salsiccia, barbozza e zafferano

Rione Badia

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Agnello alla brace Porcona alla brace Spezzato di arrosticini in umido

SECONDI SERVITI DE CREDENZA Mousse ai tre cioccolati Tozzetti e roccetti con vinsanto

Per info e prenotazioni: 371.1169527 - 328.2511015 www.rionebadia.net

Priore: Filippo Pepponi

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Rione Cassero Taverna del Leon d’Oro Via Cortella, 26

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Quatris di bruschette Tortino della torre Antipasto del priore PRIMI SERVITI DE CUCINA Gnocchetti al Sagrantino Gnocchi quintanari Cappelli ai fiori di zucca e zafferano

Rione Cassero

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Fagioli e cotiche Stinco di maiale alla birra e prugne Grigliata contadina con crostino di ceci

SECONDI SERVITI DE CREDENZA Rocciata Tortino al cioccolato con gelato alla vaniglia

Per info e prenotazioni: 338.1369448 - 329.6163364 - 349.8607942 www.rionecassero.it

Priore: Fabio Serafini

Rione Contrastanga Taverna Sette Selle Via Piermarini, 42

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Pappa al pomodoro con pesto di basilico Antipasto Sette Selle Bruschetta ai fichi con prosciutto di Norcia IGP PRIMI SERVITI DE CUCINA Strangozzi alla Furente con guanciale Tagliatelle al ragù di bianco di Chianina Gnocchi alla Contrastanga

Rione Contrastanga

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Guanciola di maiale al vino rosso Reale di vitello al forno Faraona alla ghiotta su crostone di pane

SECONDI SERVITI DE CREDENZA Tozzetti e Acchiappafemmine Bavarese al Caramello Rocciata del Re con gelato alla Rocciata

Per info e prenotazioni: 342.6037882 www.rionecontrastanga.net

In questa Taverna e’ possibile avere un menu’ dedicato al SENZA GLUTINE

Priore: Carlo Mattioli

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Rione Croce Bianca Taverna del Fedele Via Butaroni, 15

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Coratella e torta Barbazza con aceto balsamico e rucola Tortino di patate con lardo e funghi porcini PRIMI SERVITI DE CUCINA Gnocchi al sugo di castrato Pappardelle di farro al ragù bianco di cinghiale Ravioli alle sette erbe

Rione Croce Bianca

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Filetto di maiale in crosta al tartufo Lumache al sugo Bistecca di Angus Scottadito di agnello

SECONDI SERVITI DE CREDENZA Biancomangiare Tozzetti fatti in casa con Sagrantino passito Rocciata

Per info e prenotazioni: 349.2887831 - 339.5892778 - 328.8930564 www.rionecrocebianca.com

Priore: Andrea Ponti

Rione Giotti Locanda del Prete di Rostoviglio Piazza Faloci Pulignani

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Tortino di melanzane con fonduta al pecorino Panzanella alla giottina con formina di ricotta fresca Bruschetta alle alici PRIMI SERVITI DE CUCINA Gnocchetti del prete al sugo d’oca Ravioli di ciauscolo con datteri e finocchietto Zuppa fave e pecorino

Nobile Rione Giotti

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Girello di vitello con rucola, pomodorini, aceto balsamico e scaglie di ricotta Trippa Tris della tradizione (coratella, lumache, trippa) Porcaccia di Camiano

SECONDI SERVITI DE CREDENZA Rocciata Fregnaccia

Per info e prenotazioni: 328.6178303 - 389.6737145 339.6258999 - 347.6875679 www.rionegiotti.it

Priore: Alfredo Doni

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Rione La Mora Le Cantine del Gelso Palazzo Alleori Ubaldi, Via Pertichetti

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Antipasto del cavalier generoso Antipasto dello scudiero all’ombra del gelso Tortino di verdure con crema ai formaggi PRIMI SERVITI DE CUCINA Gnocchi Madonne e Messeri Tagliatelle de lu Priore con Ragù bianco di Cinghiale Ravioli Ciuccaioli

Rione La Mora

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Gran Frittura di coniglio Lombatina di maiale barocca Spezzatino di agnello tartufato

SECONDI SERVITI DE CREDENZA Panna cotta al pistacchio Dolci de La Mora

Per info e prenotazioni: 328.8145270 www.rionelamora.it

Priore: Massimo Montanari

Rione Morlupo La Taverna de lu Lupu Moru Via del Campanile, 32

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Bruschette al patè di fegato Tortino di ceci con crema di porcini Crostone al pecorino, pancetta e aceto balsamico Bruschetta di salsiccia spalmata PRIMI SERVITI DE CUCINA Maltagliati al ragù bianco di cinghiale Strangozzi alla gricia con cacio e pepe allo zafferano Polenta “Quella de na Vorda”

Rione Morlupo

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Spezzatino di cinghiale alle prugne Spiedini di lumache Piccione in salmì con crostone SECONDI SERVITI DE CREDENZA Rocciata di Bruna Torta del “Baldo” Fregnaccia

Per info e prenotazioni: 347.5317886 - 347.6587974 www.rionemorlupo.com

Priore: Elisabetta Maggi Leoncilli Massi

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Rione Pugilli Taverna dell’Aquila Nera Via Mentana, 16

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Tagliere di Affettati e Pizza bianca Strapazzata al Tartufo Crostone con Prosciutto e Fichi PRIMI SERVITI DE CUCINA Strongozzi Indiavolati Paccheri al Sugo di Pajata Orecchiette con sugo di Trippa Zuppa di Farro

Rione Pugilli

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SECONDI SERVITI DE CUCINA Cinghiale in Casseruola Bistecca alla Porcona Fegatelli

SECONDI SERVITI DE CREDENZA Ciambella al Sagrantino Salame del Cavaliere Dolce del Moro

Per info e prenotazioni: 328.7142342 - 320.0759250 327.1291400 - 329.5484324 www.rionepugilli.it

Priore: Riccardo Federici

Rione Spada Taverna delle Conce Via delle Conce

I PIATTI CONSIGLIATI DAL LOCANDIERE PRIMI SERVITI DE CREDENZA Tortino di zucchine con crema di taleggio e pane aromatizzato Rocciata di verdure e salsiccia con fonduta Crostone di polenta con fegatini PRIMI SERVITI DE CUCINA Cappellacci ripieni di brasato con “fondarola” Zuppa di zucca gialla e formaggio erborinato Gnocchi del Pecoraro

Rione Spada - Quintana di Foligno

SECONDI SERVITI DE CUCINA Lumache alla Conciara Bocconcini di chianina con susine cannella ed arancia Sedano ripieno de Lu “Mestro” Battuto di Scottona 200GR

SECONDI SERVITI DE CREDENZA Dolce ghiacciato alla crema di Gianduia Rocciata

Per info e prenotazioni: 347.5047762 - 338.9568668 320.8410031 - 366.4447728 www.rionespada.it

Priore: Riccardo Ricci

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Campo de li Giochi

Programma Settembre 2019

lunedì 26 agosto Conferenza Stampa di presentazione ore 10.30 Sacro Convento di Assisi - Sala Conferenze

domenica 1 settembre Fiera dei Soprastanti dalle ore 12.00 alle ore 22.00 Piazza San Giacomo, Via delle Conce, Via Mentana

mercoledì 28 agosto Notte di bandiere ore 21.30 Centro storico

“Ettore Tesorieri cancelliere, musicista, poeta” ed il suo “La penna insensata” 1626 Anna Maria Rodante, Paola Monacchia ore 17.30 Biblioteca Jacobilli

giovedì 29 agosto “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “La Fiera dei Soprastanti. I Soprastanti alla Fiera” Paola Tedeschi ore 18.30 Palazzo Candiotti

“Libro de Erbe facto per me magistro Jacomo De Marino De Angelo” Presentazione dell’antico Erbario con disegni e manoscritto a più mani del XV sec. conservato alla Biblioteca Jacobilli.

Roberto Tavazzi ore 18.30 Biblioteca Jacobilli

da venerdì 30 a sabato 31 agosto da lunedì 2 a sabato 14 settembre Apertura delle taverne

Visite Guidate alla Chiesa di San Giacomo a cura di Associazione Guide Turistiche dell’Umbria ogni 30 minuti, dalle ore 16.30 alle 18.30

venerdì 30 agosto Apertura Quintana Point ore 18.30 ex Teatro Piermarini - Corso Cavour Presentazione QUI / la rivista della Quintana ore 19.00 ex Teatro Piermarini - Corso Cavour sabato 31 agosto Prove Ufficiali - ingresso gratuito ore 16.00 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti”

mercoledì 4 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “Trini e pizzi tra Rinascimento e Barocco” Glenda Giampaoli ore 18.30 Palazzo Candiotti Sbandieratori e Musici “Città di Foligno” ore 21.30 Piazza della Repubblica

giovedì 5 settembre Apertura Biglietteria ore 16.30 Quintana Point - Corso Cavour Quintana Channel conduce Manuela Marinangeli in onda su Umbria TV - canale 10 inizio programmazione ore 14.15 “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “Aspetti dell’alimentazione e della cucina del Rinascimento” Ivo Picchiarelli ore 18.30 Palazzo Candiotti Staffetta del Popolano ore 21.00 Piazza della Repubblica venerdì 6 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “Maledetti gli osti! Più ne conosco peggio li trovo!”

(I Promessi Sposi, cap.XVI).

Con Renzo in taverna: incontri, malaffari ed avventure.

Guglielmo Tini ore 18.30 Palazzo Candiotti sabato 7 settembre Notte Barocca Acrobazie tra cielo e terra Compagnia Sonics In collaborazione con “Segni Barocchi Festival” dalle ore 22.30 Piazza della Repubblica

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domenica 8 settembre “Gli Orfini a Foligno tra Rinascimento e Barocco” Visita guidata ai Palazzi Orfini e al Museo della Stampa a cura di Associazione Guide Turistiche dell’Umbria Su prenotazione 075 815228 - 339 3390103 ore 17.00 Piazza della Repubblica

mercoledì 11 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “Le percussioni e il salterio nella musica antica, tra Rinascimento e primo Barocco” Massimiliano Dragoni ore 18.30 Palazzo Candiotti

Battesimo Rionale ore 16.30 presso i Rioni

“La Conversione di un cavallo.”

Tableaux Vivants dai dipinti di Caravaggio Ludovica Rambelli Teatro ore 22.00 Piazza della Repubblica

La Quintanella di Scafali ore 21.00 Piazza della Repubblica Apertura straordinaria di Palazzo Trinci dalle ore 21.30 alle ore 24.00 lunedì 9 settembre La Giostra dei libri in collaborazione con Associazione Athena “Se ricordi il mio nome” “Se ho paura prendimi per mano” Carla Vistarini modera Luigi Napolitano ore 18.00 Palazzo Candiotti Festa rievocativa di San Rocco ore 22.00 Rione Cassero, Piazza San Domenico martedì 10 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “La Rivoluzione scientifica di Galileo Galilei” Silvano Tagliagambe ore 18.30 Palazzo Candiotti

giovedì 12 settembre Concerto della Banda Musicale della Guardia di Finanza ore 18.00 Piazza della Repubblica venerdì 13 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “La bottega di San Giuseppe” Lettura testuale del dipinto della Chiesa di Santa Maria Assunta di Serrone (prima metà del Seicento) Rita Marini ore 18.30 Palazzo Candiotti Virtù Kavalleresche Compagnia Teatrale Kroonos ore 22.30 Piazza della Repubblica sabato 14 settembre Corteo delle rappresentanze rionali ore 21.45 Vie del centro storico Lettura del Bando e Benedizione dei Cavalieri ore 23.00 Piazza della Repubblica

domenica 15 settembre Annullo speciale Poste Italiane ore 9.30 - 13.30 Quintana point ex Teatro Piermarini - Corso Cavour Giostra della Quintana “La Rivincita” ore 15.00 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti”

lunedì 16 settembre La Cronaca della Rivincita ore 21.00 Umbria Tv canale 110 domenica 6 ottobre Giostra della Solidarietà ore 17.30 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti”

Ente Giostra Quintana organigramma Presidente Ente Giostra Cavaliere dell’lnquintana

Domenico Metelli

Sindaco Stefano Zuccarini

lllustrissimi Priori

Commissione Artistica

Rappresentante dei Priori

Presidente

Andrea Ponti

Luca Radi Vice presidenti

Federico Fiordiponti

Simone Agostini Alessandro Castellani

Rione AMMANNITI

Assessore allo Sport, Cultura, Giostra della Quintana, Politiche Ambientali Decio Barili

Rione BADIA

Segretaria

Filippo Pepponi

Paola Soli

Rione CASSERO

Membri

Magistrati

Fabio Serafini Rione CONTRASTANGA

Luca Bellagamba, Riccardo Bianchi, Claudio Bianchini, Giada Bollati, Franca Buttaro, Augusto Buzzeo, Giada Cacace, Emanuele Cantoni, Vania Cantoni, Roberto Di Salvo, Thomas Donati, Daniela Fabbricini, Mirko Fusconi, Andrea Galli, Antonio Galli, Azzurra Giovannelli, Cristina Grassilli ,Emanuele Guerrini, Irene Marone, Pamela Micanti, Maria Luisa Morici, Paola Morlupo, Ester Pilotti, Andrea Pinchi, Riccardo Polli, Bernardo Radi, Vanessa Raiola, Luisella Ranaldi, Aurora Roscini, Walter Sbicca, Riccardo Sfascia

Vice Presidente

Rita Barbetti

Carlo Mattioli Rione CROCE BIANCA

Segretario Generale

Andrea Ponti

Economo

Alfredo Doni

Mauro Carboni

Maurizio Metelli Responsabile del Patrimonio

Arnaldo Radi

Rione GlOTTl Rione LA MORA

Massimo Montanari Rione MORLUPO

Presidente Commissione Tecnica

Elisabetta Maggi Leoncilli Massi

Responsabile Comunicazione e Rapporti con i Media

Riccardo Federici

Lucio Cacace

Rione PUGILLI Rione SPADA

Alessio Castellano

Riccardo Ricci

Responsabile alla Promozione e alle Risorse Economiche

Commissione Tecnica

Domenico Metelli

Presidente

Vice presidente

Lucio Cacace

Luciano Piermarini

Vice Presidente

Membri

Raoul Baldaccini

Luca Radi, Emanuela Cecconelli, Cecilia Cristofori, Massimiliano Dragoni, Daniele Falchi, Alessandro La Porta, Anna Maria Menichelli, Paola Tedeschi, Giovanni Tonti

Marco Bosano

Presidente Commissione Artistica

Luca Radi

Responsabile Rapporti con i Rioni

Simone Capaldini

Maestro di Palazzo

Alessandro Castellani

Comitato ScientiďŹ co Presidente

Tecnici

Paolo Bastianelli, Daniele Benedetti, Francesca Carboni, Mauro Cruciani, Adriano Fiorani, Gianluca Goracci, Andrea Grassilli, Ildebrando Luna, Mauro Marchionni, Leonardo Petrucci, Mario Pilotti

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Calligrafo Giampiero Bianchini

Ufficio di Segreteria Silvia Evangelisti, Sara Muzi Contabilità

Rosella Morici

Commissione Elettorale Presidente

Collegio Sindacale

Elisabetta Carbonari

Presidente

Membri effettivi

Claudio Di Cesare

Roberto Castellani, Emanuele Guerrini, Giuseppe Congiunti, Enzo Betori

Membri

Paolo Arcangeli, Paolo Pisello

Membri supplenti

Azzurra Bordoni, Francesco Borscia

Giuria di Gara

Commissione Giustizia e Disciplina

Presidente

Mariano Angioni

Presidente

Membri

Italo Luna, Andrea Nesi, Mauro Bartocci, Marco Tomassini, Marco Terzarede, Paolo Bastianelli, Andrea Grassilli, Mauro Marchionni, Piero Egidi Maestro di campo Piero Cruciani

Cristiano Petterini Membri effettivi

Giulio Famà, Marco Paoli Membro supplente

Marzio Tullio Corneli Procuratore Emanuele Damiani

Commissari di percorso Commissari di curva

Lorenzo Baldini, Antonio Centola, Roberto Esposito Venezia, Giacinto Montenovo Commissari agli anelli

Rodolfo Benedetti e a rotazione uno per tornata: Steve Desantis, Riccardo Sirigù

L’annullo postale di settembre 2019 L’annullo postale realizzato da Martina Campana

Cosa vedere a Foligno e dintorni

Museo di Palazzo Trinci dal martedì alla domenica 10.00 - 13.00 / 15.00-19.00 ingresso intero € 6,00 ridotto (socio Touring, socio Fai, over 65, minori 18 anni) € 3,00 gratuito per disabili Museo della Stampa sabato e domenica 10.00-13.00 / 16.00 - 19.00 ingresso intero € 4,00 ridotto (socio Touring, socio Fai, over 65, minori 18 anni) € 3,00 gratuito per disabili Oratorio del Crocifisso sabato e domenica 10.00-13.00 / 16.00 - 19.00 ingresso € 2,50 Oratorio della Nunziatella sabato e domenica 10.00-13.00 / 16.00 - 19.00 ingresso € 2,50 MAC Museo Archeologico Colfiorito venerdì 10.00 -13.00 sabato e domenica 10.00 -13.00 / 16.00 - 19.00 ingresso intero € 4,00 ridotto (socio Touring, socio Fai, over 65, minori 18 anni) € 3,00 gratuito per disabili

CIAC Centro d’Arte contemporanea venerdì 16.00 -19.00 sabato e domenica 10.30 - 12.30 / 16.00 - 19.00 CALAMTA COSMICA ex Chiesa dell’Annunziata venerdì 16.00 -19.00 sabato e domenica 10.30 - 12.30 / 16.00 - 19.00 biglietto unico (CIAC + Chiesa dell’Annunziata/Calamita Cosmica) intero € 6,00 ridotto € 4,00 (persone dai 14 ai 18 anni; persone oltre i 65; gruppi di almeno 5 unità) omaggio (persone dai 14 ai 18 anni; persone oltre i 65; gruppi di almeno 5 unità) MUSEO CAPITOLARE DIOCESANO DI FOLIGNO venerdì 15.00 - 19.00 con accompagno dal museo di Palazzo Trinci sabato e domenica 10.00 - 13.00 / 16.00 - 19.00 ingresso 6,00€ intero 3,00€ ridotto PALAZZO CANDIOTTI sabato e domenica 10.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00 Mostra promossa dall’Accademia di San Luca ingresso gratuito

Museo Civico di Bevagna giovedì - domenica: 10.30 - 13.00 / 15.00 – 18.00 www.umbriaterremusei.it Museo Città di Cannara sabato, domenica: 10.00 - 12.00 / 16.00 – 19.00 www.umbriaterremusei.it Raccolta d’arte di San Francesco e Museo della Civiltà dell’Ulivo di Trevi dal martedì alla domenica: 10.30-13.00 / 14.30-18.00 www.umbriaterremusei.it Complesso Museale di San Francesco di Montefalco tutti i giorni della settimana: 10.30 - 19.00 www.museodimontefalco.it Villa dei Mosaici di Spello dal martedì alla domenica: 10.30 - 13.00 / 15.00 - 18.30 www.villadeimosaicidispello.it

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Claudio Pesaresi voce storica del Bando

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Il Bando

Sopra la pubblica Giostra da porsi in Fuligno.

Madonne e Messeri che in Foligno vivete o dentro le mura o fuori per le campagne amene, udite!

Dame superbe in preziosi broccati coi lor sorrisi alle genti intorno, e scintillar di lance e di cruenti sproni e saettar di focosi destrieri e lor nitrire nel divorar lo spazio e gran virtute de’ cavalieri eletti e nembi di polve e volitar di piume e grida e gioia et urla di Vittoria, ecco vi attendono al Campo de li Giochi, nel corruscar del Vespro settembrino!

Ecco tra Voi rinnovellata torna la tenzone della virtute e de l’honore che in premio porge, al più bravo tra i bravi de’ cavalieri vostri in campo, prezioso palio e sorriso di Madonna illustre.

Qual de’ Rioni appagherà il desio di tòr di mano al Cavalier Vincitore il lauro cinto in ultima tenzone.

Ciascun de’ cavalieri nel maneggiar di lancia alla corsa furente di veloce destriero l’arma sua drizza alla desiata Vittoria.

E ciascun di Voi ha il cavalier eletto cui Fortuna e Valore daranno il vanto di altissimo honore.

Tutti accorrete e rimirate i prodi!

Tutti scendete ne le Piazze, ne le Vie e nel Campo de li Giochi!

E fate festa a’ cavalieri vostri!

Tutte accorrete, o genti de’ Rioni, tutte accorrete a gioir di Vittoria, anco se arride altrui, ché la concordia e l’amor de la Cittade tutta son pur Vittoria e bella e grande!

Vuoi ascoltare il Bando dalla viva voce di Claudio Pesaresi?

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La Giostra della Quintana di Foligno ha i patrocinio del MINISTERO delle POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI e FORESTALI